Gruppo SACE - Country Risk Map

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Gruppo SACE - Country Risk Map
TURCHIA
Capitale
Ankara
Popolazione (milioni)
76,48
46/100
47/100
51/100
PIL nominale (miliardi USD PPP)
1.167,43
PIL pro capite (USD, PPP)
15.264
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano
apertura senza condizioni
Rischio privato
apertura senza condizioni
Rischio bancario
apertura senza condizioni
Categoria Ocse
4
Mancato pagamento controparte Esproprio e violazioni contrattuali Mancato pagamento controparte
sovrana
bancaria
61/100
61/100
Rischio guerra e disordini civili Mancato pagamento controparte
corporate
67/100
Trasferimento capitali e
convertibilità
Contesto Politico
Le prime elezioni presidenziali a suffragio diretto hanno registrato la vittoria ad ampia maggioranza già al primo termine di Recep Tayyip
Erdogan. La nomina a capo del governo dell’ex ministro degli esteri Ahmet Davu-toglu, eletto anche alla guida del partito Giustizia e Sviluppo
(AKP), rappresenta un segno di continuità con l’esecutivo Erdogan. I disordini verificatisi in diverse città del paese durante l’ultimo anno
hanno sottolineato la presenza di tensioni tra le autorità e la società civile sul tema dei diritti politici e civili e sollevato critiche sulla guida
autoritaria del premier. Tali manifestazioni non si sono tuttavia tradotte in un maggioritario appoggio elettorale all’opposizione. In seguito ad
una sosta durata tre anni il paese ha ripreso i negoziati per l’ingresso nell’UE.
Contesto Economico
I tassi di crescita del PIL sono in rallentamento rispetto al passato. Le stime per il 2014 indicano una crescita del 3%, in calo rispetto al 2013
sulla scia degli effetti del tapering USA e delle tensioni interne e regionali. I principali fattori di rischio sono legati al deficit di bilancia
commerciale e alla dipendenza dai capitali esteri a breve termi-ne. Le tensioni sociali e politiche potrebbero avere un effetto deterrente sui
mercati e sulla capacità di finanziamento del deficit delle partite correnti, con conseguenti ripercussioni negative sul paese. La politica
monetaria restrittiva adottata a inizio anno per contenere il deprezzamento della lira, è stata successivamente allentata e la Banca centrale ha
deciso un taglio di 75 punti base del tasso benchmark. L’inflazione si mantiene vicina al 9% contro il 5% target. Gli eventi recenti in Iraq,
secondo mercato per l’export turco, potrebbero incidere negativamente sull’economia turca.
Contesto Finanziario
Il mercato finanziario è aperto agli investimenti stranieri. Il tasso di non performing loans è infe-riore al 3%. Il deprezzamento della lira e un
rallentamento della crescita economica potrebbero ripercuotersi negativamen-te sulla qualità degli assets. La dipendenza dai finanziamenti
esteri e l’elevato volume di crediti in valuta forte rappresen-tano un elemento di attenzione.
Contesto Operativo
Il contesto operativo è favorevole agli investitori stranieri. Permane un moderato rischio di episodi di violenza. Il sistema legale, in
adeguamento agli standard europei, presenta criticità in termini di lentezza e trasparenza.
RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES
RAPPORTI CON L’ESTERO: INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti
Le importazioni, in aumento nel 2013 e legate soprattutto alla componente energetica e ai beni di consumo, contribuiscono a mantenere un
elevato disavanzo di partite correnti. Il deficit delle partite correnti 2013 è stato pari a quasi l’8% del PIL. Il disavanzo è solo in parte
compensato dall’afflusso di capitali esteri. Nel 2013 si è registrato un rallentamento significativo dell’export verso Iraq, Libia ed Egitto.
Nonostante un parziale ribilanciamento dell’export verso altre geografie, il settore estero resta esposto al ritardo della ripresa economica
dell’UE. Il governo sta stimolando investi-menti per aumentare la produzione interna e garantire una maggiore indipendenza energetica.
L’effetto sarà un migliora-mento dei saldi commerciali nel medio-lungo periodo.
Settori di opportunità
I settori manifatturiero, agricolo, dei trasporti, petrolifero e ospedaliero godono di incentivi fiscali e doganali. Ulteriori opportunità sono presenti
nel settore delle costruzioni (residenziali e turistiche), delle infrastrutture e dell’energia (il paese importa più del 90% del suo fabbisogno).
Commercio e presenza italiana.
L’Italia è il quinto partner commerciale della Turchia. Nel 2013 le importazioni dalla Turchia sono state pari a EUR 5,5 miliardi (+4,8% rispetto
al 2012), mentre le esportazioni italiane nel paese si sono fer-mate a circa EUR 10 miliardi (-5% rispetto all’anno precedente). I settori
principali dell’export verso il mercato turco sono quelli della meccanica strumentale (23% dell’export totale), i prodotti energetici raffinati
(15%), i mezzi di trasporto (12%) e i beni della metallurgia (10%). Le importazioni riguardano invece per lo più prodotti tessili (23%), automezzi
(23%) e metalli di base(14%). Nel parziale gennaio-agosto 2014 l’export italiano si è contratto del 6% in termini tendenziali. L’im-port è invece
cresciuto dello 0,9%.
Nel paese operano più di mille società ed aziende con partecipazione italiana in settori d’importanza strategica, quali: ban-cario, energia,
macchinari, automotive, infrastrutture e costruzioni, tessile e abbigliamento, alimentare, ecc.
COUNTRY RISK UPDATES
Ottobre 2014
Il governo di Cipro ha annunciato che bloccherà i negoziati di adesione all’UE della Turchia. La decisione arriva in risposta a una violazione
della propria Zona economica esclusiva (Zee) da parte di una nave turca per ricerche petrolifere. Cipro presenterà una denuncia formale
contro la Turchia alla riunione dei leader dell'UE questa settimana. La Ue ha espresso la sua preoccupazione davanti alle nuove tensioni e ha
invitato la Turchia a rispettare i diritti sovrani di Cipro. La decisione della Turchia di procedere alle esplorazioni nella Zee aveva portato a
inizio mese alla sospensione delle trattative tra i due paesi per la risoluzione della contesa territoriale su Cipro nord.
Agosto 2014
Le prime elezioni presidenziali a suffragio diretto del paese hanno registrato la netta vittoria di Recep Tayyip Erdogan, con una maggioranza superiore al
50%. A succedergli a capo del governo il fedelissimo Ahmet Davutoglu, ministro degli Esteri uscente. Lo stesso presidente ha chiarito che il netto
mandato elettorale comporterà un rafforzamento del potere esecutivo della sua carica, in attesa che le elezioni parlamentari del 2015 conferiscano all’AKP
la maggioranza dei due terzi necessari a riscrivere la costituzione in una forma più marcatamente presidenzialista. Il nuovo governo turco ha comunque
ribadito l’intenzione di raggiungere un accordo di pace con i separatisti curdi e di completare il percorso di adesione all’UE entro il 2023.
Giugno 2014
Le tensioni in Iraq, secondo partner commerciale della Turchia in termini di esportazioni, stanno avendo ripercussioni sugli esportatori: i trasporti verso
l’Iraq centro-meridionale sono bloccati a causa degli scontri. Nel 2013 le esportazioni in Iraq sono state pari al 7,9% del totale, pari a USD 12 miliardi. Il
perdurare del blocco nel commercio avrebbe effetti negativi sulle partite correnti, il cui deficit è già attorno all’8%. La lira si è deprezzata di oltre il 3% dal 9
giugno, superando le TRL 2,14 per USD. Alle possibili ricadute economiche si aggiungono i problemi di sicurezza: il governo di Ankara ha invitato i propri
cittadini a evacuare l’Iraq salvo che i territori sotto il controllo curdo. Non è escluso un potenziale intervento militare turco contro i miliziani di ISIS.
Maggio 2014
L’incidente nella miniera di Soma che ha causato oltre 280 morti ha causato una nuova esplosione di proteste anti-governative in tutto il paese. La visita del
premier ai familiari delle vittime è stata caratterizzata da pesanti contestazioni. Migliaia di manifestanti hanno protestato contro il governo nelle strade di
Istanbul, Smirne e Ankara, sfociando in scontri con la polizia. A circa due mesi dalla netta vittoria nelle elezioni amministrative da parte del partito del
premier, il caso po-trebbe produrre effetti negativi sulla corsa di Erdogan alla presidenza, le cui elezioni sono previste ad agosto, e rinvigorire le
contrapposizioni sociali che sembravano essersi raffreddate a seguito delle consultazioni locali.
Aprile 2014
Il Ministero del Tesoro garantirà la copertura dei debiti degli appaltatori privati riguardanti la costruzione di opere pubbliche. Per progetti il cui costo è
superiore al miliardo di lire turche (EUR 300 milioni) la copertura pubblica sarà dell’85% in caso di violazioni contrattuali causate dall’appaltatore, mentre
sarà totale per rotture degli accordi non direttamente imputabili a quest’ultimo. La decisione, volta a tutelare i grandi progetti pubblici, potrebbe deteriorare
la posizione sul debito pubblico che grazie ad una buona gestione è stato ridotto dal 79% al 37% del PIL negli ultimi 10 anni. La legislazione potrebbe
indicare un allentamento delle politiche fiscali conservative ed il passaggio ad un maggior coinvolgimento pubblico in ambito economico.
Il partito del primo ministro Erdogan, l’AKP, si è aggiudicato la vittoria nelle elezioni amministrative raccogliendo oltre il 45% delle preferenze.
In particolare, l’AKP mantiene il controllo di Istanbul e Ankara, sebbene con uno strettissimo margine in quest’ultimo caso. La vittoria rafforza
la leadership di Erdogan, recentemente coinvolto in presunti casi di corruzione. Dal lato economico, i dati sul quarto trimestre 2013 mostrano
una crescita reale del PIL superiore alle attese, al 4,4%. Il contributo maggiore alla crescita è dato dai consumi, mentre le esportazioni nette
permangono negative. La politica monetaria più restrittiva e la minore disponibilità di capitali esteri potrebbero però comportare nel 2014 un
rallentamento della crescita attorno al 2%.
Banche preselezionate per l'operatività online
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