Relazione di F. - Associazione UmanaMente

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Relazione di F. - Associazione UmanaMente
Attività di Cineforum
Il Cineforum è un'attività terapeutico-riabilitativa psicologica di gruppo o anche individuale
che impiega principalmente: la visione di un film, un gruppo di soggetti la successiva
discussione per svolgere la sua azione. Il primo passo è quello di scegliere assieme al
gruppo il film, la scelta dovrebbe essere ragionata per poter mettere in luce e lavorare su uno
o più temi. Il setting dell'ambiente riveste un ruolo primario, il luogo dove avviene la
visione del film dovrebbe privo di rumori o disturbi, il luogo dovrebbe essere
prevalentemente oscuro per potersi estraniare dal mondo e dall' ambiente, lasciarsi andare e
per concentrarsi al meglio sulla visione. Al termine della vista del film il gruppo discute
delle sensazioni, ricordi, opinioni, emozioni che ha suscitato il film in loro
stessi. La discussione può essere moderata da uno psicoterapeuta che organizza la
discussione, aiuta a verbalizzare i sentimenti, pone questioni o argomenti importanti in luce,
organizza i turni per parlare. I principali obbiettivi del Cineforum sono: identificarsi o
ritrovarsi in un personaggio o in una situazione di un film, ricordare eventi passati, aumento
dell' autoconsapevolezza di alcuni aspetti che non si è abituati a prendere in considerazione,
poter pensare da un punto di vista altrui, miglioramento della capacità di verbalizzazione e
comunicazione all'interno di un gruppo, migliorare la riflessione e lo spirito critico, sentire
di non essere da soli ad affrontare un determinato problema o paura, analizzare da soli e in
gruppo le proprie reazioni ed emozioni.
Reazioni e Sentimenti Personali
Questo scritto è stato volutamente scritto con uno stile personale e spontaneo, pertanto eventuali errori
grammaticali, ambiguità o concetti non chiari in questo testo hanno un'importanza relativa.
Villa Olga non ha certo un bell'aspetto: il giardino anonimo il cancello che si erge davanti
e la malinconia che trasmette la struttura nel suo insieme durante la stagione invernale non
sono di certo un bel biglietto da visita. Entrati si ha subito la sensazione di essere entrati in
un ospizio per persone anziane, i soggetti presenti sono infatti almeno valutandole
dall'aspetto over 50, tutti si muovono lentamente e faticosamente sembrando quasi storditi;
differentemente il personale all'interno si muove e parla velocemente come delle formiche
operaie. Questa differenza nel modo di parlare e muoversi mi fa pensare che non ci sia una
profonda coesione all' interno (…). Mi sento un po' estraneo al tutto e almeno le prime volte
ho ritenuto opportuno muovermi, esprimermi e comportarmi in modo diciamo neutrale per
non “forzare” l' ambiente originario; osservo le dinamiche e ascolto il contenuto dei
dialoghi, cerco di sentire “ a pelle” le sensazioni provocatemi dall'ambiente. Le sensazioni
scorrono nella mia mente: tristezza, estraneità, curiosità forse fastidio, diffidenza. I loro
sguardi ogni tanto incrociano i miei, almeno la metà dei loro sguardi sembrano senza
emozioni, sguardi direi freddi, li dipingerei con un grigio anonimo. Mi guardano quasi
come se avessero messo un nuovo oggetto di mobilio, la mimica facciale durante lo scambio
di sguardi è quasi assente. Nonostante tutto penso sia opportuno non farsi prendere da
queste emozioni “epidermiche” ed iniziali e monitorare continuamente il mio
comportamento. Col tempo questi sguardi sono diventati più profondi...un po' come vedere
in Lapponia in una rigida giornata il sole tramontare all'orizzonte. Ho pensato infatti:<<
sotto sotto e nonostante tutto sono persone ed esseri umani come me>>. Frequentando ogni
lunedì Villa Olga ho potuto diminuire il controllo e il monitoraggio sulla mente, o diciamo
diminuire l' “equilibrare” il mio comportamento ed emozioni. Ho pensato che fosse
probabilmente in un qualche modo e gradualmente utile essere più me stesso e mettere
gradualmente un po' più di Francesco nel mio modo, anche un po' per mettermi alla prova,
facendo comunque riferimento in ogni caso a i miei studi e conoscenze teoriche. Le risposte
che ho avuto sono state inaspettate, un intesa o un sorriso da parte di queste persone provoca
un' inaspettata gioia e calore. Così ogni volta che mi reco da loro perlomeno cerco, a mio
modo di trasmettere un briciolo di vita “fresca”, normale ai più ma preziosa per loro.