Top 50 Case History di Brand Engagement

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Top 50 Case History di Brand Engagement
Top 50 Case History
di Brand Engagement
Top 50 Case History di Brand Engagement
Introduzione su Alberto Rossi
Alberto Rossi
Partner C&A Aladino SRL
Alberto Rossi è Partner di C&A Aladino, agenzia specializzata in progetti
di Brand Engagement rivolti sia ai consumatori finali (BTC) che alla
clientela BTB.
Le attività spaziano dai Road-Show alle Fiere, passando per eventi e
progetti di visibilità sul punto vendita. Prima di lanciare C&A Aladino,
Alberto ha lavorato in Unilever con diverse responsabilità nell’ambito di
Marketing, Trade Marketing e Sales per la divisione Home&Personale
Care.
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INDICE - Parte Prima
Capitolo 1 - Introduzione
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Capitolo 2 - Consumer Activation Integrate
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Capitolo 3 - Shopper Digital Activity
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Capitolo 4 - Viral Marketing
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Capitolo
Introduzione
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Capitolo
Introduzione
Ci imbattiamo quotidianamente in case history interessanti che sono ispirazione
per i brief che riceviamo.
Abbiamo voluto mettere insieme le 50 più significative e condividerle con voi…
vi faranno venire voglia di attivare le vostre marche e di coinvolgere i vostri
consumatori SUBITO!!!!!!
Abbiamo individuato 4 filoni fondamentali:
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Consumer activation integrate che utilizzano social initiatives e sono chi più chi meno integrate all’offline
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Shopper digital activities, ovvero le attività Retail oriented che hanno obiettivi più di vendita o di esperienza d’acquisto e utilizzano anche l’integrazione digital
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Viral marketing, con contenuti che sono generalmente i post di un blog, i file audio o quelli video, i contenuti interattivi e le inforgrafiche e che
sono in grado di diffondersi viralmente a migliaia di utenti
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Prank Marketing, è la novità dell’ultimo momento. Sarà oggetto di approfondimento nella seconda parte di questo e-book …
vi lascio con un po’ di curiosità!!!!
Stay Tuned!
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Capitolo
Consumer Activation
Integrate
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Capitolo
Consumer Activation Integrate
Non c’è bisogno di molte premesse.
Si tratta delle tradizionali attività di consumer engagement che però sono molto
più integrate online ed utilizzano magistralmente le piattaforme social.
Analizzando molti di questi esempi, l’insegnamento che ci portiamo a casa è
che certamente il digital diventa sempre più importante, ma il processo creativo
non cambia … deve sempre partire da un bisogno e deve essere sviluppato un
concept di engagement, poi declinato online e preferibilmente che lavori anche
offline.
Le persone amano partecipare, mettersi in gioco, mostrarsi e vincere qualcosa …
valgono le regole di sempre!!
In più grazie al digital sia la fase di invitation che quella di amplificazione hanno
decisamente moltiplicato gli effetti, se lavorano sull’insight giusto e sulla
semplicità della meccanica.
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Coca-Cola e il derby a Milano
Originale ed efficace il modo in cui Coca-Cola è riuscita a coinvolgere, colpire
l’attenzione, creare buzz e rimanere coerente con la sua immagine e la sua
missione di marca.
Guardate cosa ha ideato in occasione del Derby a Milano…
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Numero
Sweden’s Safest Hands
Campagna di promozione delle Poste Svedesi
Hanno creato un mini-game-app per iPhone che, sfruttando la geolocalizzazione,
gps, bussola ed accelerometro, permette agli utenti di scegliere delle sfide in cui
dovranno portare dei “pacchi virtuali” all’ufficio postale.
La sfida sta nel consegnare il pacco integro nel punto stabilito dall’app.
Vince chi consegna prima il pacco in modo integro, starà l’abilità dello sfidante
tenere l’iPhone quanto più immobile possibile mentre si dirige all’ufficio postale.
Il premio? Un pacco reale con un contenuto a sorpresa!
Ogni giorno sono messi a disposizione 3 pacchi per un totale di 42 premi.
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Nokia gifts machine
Integrazione con Foursquare
Questa è una delle cosiddette “vendor machine”. Il funzionamento è semplice
quanto d’appeal: fai check-in con Foursquare e la macchina ti distribuisce dei
regali, tra cui, al più fortunato uno smartphone Nokia.
I ritorni dell’investimento sono di immagine e di word of mouth, online e offline.
Io, utilizzatore, emozionato dall’idea, tenderò a parlarne nell’offline con i miei
amici, facendo pubblicità a Nokia ed eventualmente online nei miei spazi web.
Mentre il fatto di accedere ai gifts effettuando il check-in con Foursquare
promuoverà il brand Nokia su Foursquare ma anche su Facebook e Twitter, se gli
utenti hanno la condivisione dei check-in collegati agli altri social.
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Mini Gateway Stoccolma
Immaginate di partecipare a un gioco dove potreste dover correre in una città
sfruttando un’app per cercare di vincere una Mini. E’ proprio quello che ha ideato
Mini per la propria brand promotion.
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Mini Gateway Tokyo
Dopo il successo dell’attività fatta a Stoccolma, Mini ha ripetuto l’impresa
a Tokyo. Questa volta il gioco si sviluppa su una superficie di 620 chilometri
quadrati (32 volte più grande dell’anno precedente) ed è giocabile su telefoni
Android come iPhone.
I giocatori sono a caccia di una MINI virtuale con il loro smartphone con GPS
attivo, pronti a qualunque sfida per raggiungere la meta. Chiunque nel raggio di
50 metri può afferrare la macchina virtuale e il giocatore in possesso di essa
alla fine del gioco giorno 9 vincerà una MINI.
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Diesel Photo Book
L’idea alla base di Diesel è semplice. Chi acquista i loro capi magari è vanitoso
e vuole poi farsi vedere dai propri amici con indosso l’ultimo capo firmato
acquistato, soprattutto le donne!
Hanno dunque pensato di dotare dei punti vendita di macchine che permettessero
di scattare foto e condividerle su facebook.
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Schweppes su Facebook
Con l’introduzione dei nuovi profili di qualche mese fa, tutti si sono subito
ingegnati nell’essere creativi nella personalizzazione delle immagini del proprio
profilo e Schweppes si è affrettata nello sviluppare un app per Facebook che
aiutasse gli utenti nella costruzione personalizzata del proprio profilo.
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Paranormal Activity 3
Twitta per l’anteprima del film nella tua città
Carina e singolare anche la strategia di buzzing utilizzata per la promozione del
film Paranormal Activity 3.
Si è deciso di delegare la scelta delle città dove proporre l’anteprima del film
direttamente agli utenti, che attraverso Twitter, possono twittare la propria
città e sperare che vada a finire tra le prime 20, che vedranno poi il film.
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Penso sia un’ottima scelta perché:
•
coinvolge i clienti nelle decisioni di politiche di marketing;
•
risparmia sugli investimenti perché con contest del genere saranno gli utenti stessi a promuovere il film
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Facebook Physical Book
Per promuovere una compagnia francese di telecomunicazioni, è stata creata
un‘app che permetteva di trasformare il proprio profilo Facebook in un libro
interattivo sfogliabile.
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Terranova – Più Ti piace, Meno Costa
Forse la campagna più originale dell’anno, almeno nell’idea, è la campagna che ha
puntato sul social shopping, mescolando gruppi d’acquisto e social media come
Facebook, per promuovere l’e-commerce di Terranova, su un sito web esterno.
L’idea, era semplice ma efficace. Ogni giorno sulla fan-page di Terranova, veniva
condivisa una proposta di un capo d’abbigliamento Terranova, sotto forma di
immagine pubblicata sulla bacheca. Ogni volta che un fan cliccava su “mi piace”
il prezzo del capo si abbassava di 5 centesimi, fino a raggiungere, mi piace
permettendo, anche 0 euro. Ovviamente campagne del genere, oltre ad affermare
ancora di più un brand già ben posizionato nel mercato, lo caratterizzano meglio
nell’online rendendo consapevoli i potenziali clienti, che Terranova è presente
nei social media, conversa con la propria audience e prevede benefici per chi lo
segue nel canale online Facebook.
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Numero
La campagna
ha inoltre il
vantaggio di
stimolare il
buzz, online e
offline in quanto
gli interessati
(soprattutto
donne) invitano
le loro amiche
ad acquistare i
capi iscrivendosi
alla pagina e
cliccando mi
piace.
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Algida – Cartelli storici
Carina anche la campagna user generated content di Algida su Facebook. In
pratica andando nella fan-page di Algida, è presente l’app “Cartelli storici”, dove
è possibile personalizzare il proprio cartello storico con logo, colori e gelati che
hanno fatto la storia dei gelati Algida.
Per giocare si accettano i permessi dell’app e il cartello scelto può poi essere
condiviso in bacheca e si possono invitare i propri amici a giocare.
Dalla mia scelta, sembra che sia proprio un nostalgico degli anni ’90!
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Diesel – I Dislike
Gira su una App la campagna di Diesel che permette di condividere cosa “non
piace” nel mondo. Inserendo una query nella search bar dell’app, vengono restituiti
come risultati immagini da Google che è possibile scegliere e condividere in
bacheca con i propri amici. E’ inoltre possibile vedere la classifica delle cose
che più non piacciono agli utenti. E guardate un po’ cosa c’è ai vertici della
classifica. Realistico no?
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3 Italia – Madalina ti vota
Nella pianificazione di questa campagna sembrerebbe che quelli della 3, dopo aver
effettuato una ricerca di mercato, hanno visto che i loro potenziali clienti erano
principalmente uomini. Hanno così deciso di piazzarci un bel testimonial, dalla
generosa scollatura, che sicuramente attirerà un target pressoché maschile.
Andando nella fanpage della 3, si accede a una app che, oltre ad avere Madalina
che ti accoglie d’impatto, ti permette di giocare caricando una tua foto e facendoti
votare da Madalina.
La cosa è carina
perché poi la tua foto
compare nel video e
precisamente, nello
smartphone di Madalina
che la sottopone a voto.
Ovviamente poi il video è
condivisibile nella propria
bacheca ed è possibile
invitare i propri amici a
giocare.
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Hyundai – Music Awards
Vi piace Hyundai? Pensate subito a Hyundai se vi chiedono al volo di pensare
a 5 marchi di auto? Probabilmente no. Ecco perché nascono le campagne
creative di marketing. Andando nella fan-page di Hyundai (ma il richiamo c’è
anche nel sito) è possibile notare una tab iframe che ti invita a caricare il
proprio brano musicale sul sito e a farlo votare dai propri amici.
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Ikea – tagging delle foto dei mobili
Ikea è stata da subito attiva su Facebook. La campagna che più si ricorda è
quella per il lancio di un nuovo punto vendita. Ikea ha deciso di regalare dei
mobili, che venivano pubblicati in bacheca con le foto, ai primi fans che si
taggavano. L’iniziativa è stata subito un successo, soprattutto per il buzz che
si è creato.
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Benetton – Knit Your World
L’app di Benetton ti permette personalizzare una tua foto come se ci stessi
“cucendo” addosso una maglia Benetton con un tuo colore preferito! La foto poi
viene condivisa in bacheca con i propri contatti
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Intel – Museum of Me
Una delle più belle, forse la più bella.
The Museum of Me è l’iniziativa di Intel che permette, attraverso il Facebook
login di caricare le foto presenti sul proprio account Facebook in una sorta
di “museo virtuale” della propria vita su Facebook, che Intel che te le farà
visualizzare in seguito come se stessi rivedendo il film della tua storia su
Facebook. Veramente bello e ricco di marketing emozionale.
Guardate il video sotto per farvi un’idea di cosa vi aspetta.
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HTC – Scopri cosa succede quando…Push it!
Segnalo la fanpage di htc e l’app
“scopri cosa succede quando…
push it”.
Dopo che si accettano i permessi
dell’app, ti crea una sorta di
storia surreale del tuo profilo
facebook con tanto di “riprese”
sulla bacheca di improbabili
cambi di vita personali che ti
portano ai successi che ognuno
di noi spererebbe di avere e con
interazione con i nostri contatti.
Davvero divertente e da provare!
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Despar – “Chi trova un amico vince la spesa”
Molto carina anche
l’applicazione facebook
pensata dalla catena di
supermercato Despar
Nordest.
Diventando fan della pagina
ed entrando nell’applicazione
è possibile invitare altri
amici facebook ad installare
l’applicazione stessa
guadagnando 1 punto per
ogni amico che installerà
l’app.
E si può guadagnare fino
a 100 euro di “spesa”
da spendere come nei
supermercati della catena.
E’ sicuramente un’app che
incrementa la viralità del
gioco, la lead generation e il
posizionamento del brand.
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Goldenpoint – Vota il costume dell’estate
Anche Goldenpoint ha lanciato un’iniziativa che premiasse “dal basso” i propri fan.
Sulla sua pagina Facebook, si è deciso di eleggere tra i costumi della collezione
più amati, i 3 costumi Summer 2011 da far salire sul podio. Sono state coinvolte
8 fashion-blogger che hanno creato assieme all’azienda la lista dei 5 costumi
più belli, scegliendo tra i 10 più “likati” dagli utenti nel corso dell’estate. In
seguito è stato lanciato il concorso attraverso un’applicazione Facebook dove i
5 costumi potevano essere votati direttamente dagli utenti.
i 3 più votati al termine delle 2 settimane di contest hanno ottenuto uno sconto
rispettivamente del 20%, 15% e 10%. Ogni voto di un utente permetteva di
scaricare un coupon personalizzato con la propria foto Facebook.
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Amica Chips – Miss Patata
Stiamo cercando i fan più agguerriti della patata. Chi ha preso Rocco come punto
di riferimento! Chi crede che… La patata tira! E sta aspettando il momento per
poterlo dimostrare. Questo e molto altro in Miss Patata: un gioco completamente
fuori controllo!!!
Ecco come si presenta l’applicazione a cui si può accedere dalla fanpage di
AmicaChips. Un gioco dove è possibile candidare e votare “miss patata” ovvero
chi si crede sia tra le più “fighe” tra i propri contatti. Nel gioco, e in base ai voti
dati, è possibile guadagnare punti, sbloccare badges, guardare la classifica e
scoprire chi tra i propri amici ha iniziato a giocare.
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Orangina – Your Original Friends
In occasione del festeggiamento dei 75 anni di Orangina, l’azienda francese ha
deciso di mettere un’ app su facebook che permette di ricordarti quali sono stati
i tuoi primi 10 amici ad aver interagito con te quanto a post, likes e commenti.
E mentre ti analizza il tutto tornando indietro nel tempo, il database riempie una
bottiglia di orangina, con il tipico suono-effetto di sottofondo.
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NIKE “Catch The Flash”
Per promuovere la nuova giacca running riflettente, Nike ha organizzato a Vienna
una dinamica di engagement marketing denominata “Catch The Flash”.
50 “Flash Runners” hanno corso per tutta Vienna durante la notte indossando le
nuove giacche, dando a tutti coloro fossero riusciti a fotografarli la possibilità
di vincere i 10.000 € in palio.
I “Flash runners” venivano monitorati tramite GPS in modo che i consumatori
potessero seguirli on-line.
Gli utenti Nike + avevano come vantaggio un personaggio virtuale in grado di
rintracciare più velocemente i veri corridori online. Anche i membri della squadra
nazionale austriaca di calcio hanno giocato online e pubblicato le foto su
Facebook.
L’attività di engagement marketing ha avuto un forte impatto in termini di
consumatori coinvolti, accessi al sito e condivisione.
In media i giocatori online hanno trascorso 24 minuti sul microsito.
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NIKE Grid
Nel 2010 il marchio sportivo ha lanciato Nike Grid, trasformando Londra in un
gigantesco tabellone virtuale.
I corridori sono stati sfidati a raggiungere diversi checkpoints intorno alla città
per guadagnare punti, creando così una gara in tutta la comunità dei runners
londinesi. C’erano anche dei virtual badges in offerta per velocità e resistenza.
La campagna è stata on-air su Facebook tra maggio e ottobre 2010 ed ha
rappresentato una delle prime attività di engagement marketing con l’intento di
fondere prestazioni sportive con digital e social.
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MIKADO #EvenIfYouShouldnt
Con quest’attività di engagement marketing Mikado ha comunicato attraverso la
postazione posizionata in un centro commerciale, la nuova campagna di marca
basata sul concetto “Even If You Shouldnt”. I risultati sono stati eccezionali e li
trovate all’interno del video
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TIME OUT SHANGAI
Il cellulare può diventare una vera e propria esperienza, trasmettendo in modo
vivo l’essenza del servizio/prodotto.
Attraverso il mobile infatti, si può fare un vero e proprio tour guidato in giro per una
città curato da professionisti del divertimento, quello effettuato dalla redazione
di Time Out Shanghai a beneficio di alcuni cittadini, grazie all’operazione ‘Stolen
Phone‘. Privilegio di pochi fortunati, ma amplificato da una campagna social.
Tutto comincia con il telefono della redazione ‘perso’ di proposito per strada.
A chi lo trovava veniva mandato un messaggio con le indicazioni per renderlo,
iniziando a salire su un tipico taxi inglese (icona storica di Time Out London)
e a lasciarsi portare in giro per i migliori locali della città, dalle chicche per
intenditori al club più esclusivo, dalla migliore bancarella di street food allo
storico locale jazz.
Sempre interagendo via sms, dimostrando le esperienze che si possono vivere
seguendo i consigli della testata.
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PEPSI LIKE MACHINE
La case history Pepsi è un esempio di utilizzo di alcune delle più recenti
opportunità offerta dal mondo digitale per lavorare su uno dei nuovi parametri di
engagement marketing: il Like.
In quest’attività si sono raggiunti due risultati sulla carta difficilmente integrabili:
•
Experiential sampling con una meccanica innovativa
•
Aumento dell’awareness sui social network
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Lipton Ice Tea – “Nebbia in stazione”
Questa affissione “interattiva” sviluppata da Lipton Ice Tea, riesce in maniera
semplice ma molto efficace a coinvolgere i consumatori in un’esperienza legata
alla marca. Questa è l’essenza del marketing esperienziale ovvero la capacità di
stimolare il consumatore e innescare la voglia di fare un passo verso la marca e
condividere un’esperienza.
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T-Mobile – Angry Birds dal vivo
La creazione di una versione a grandezza naturale del videogioco di Angry Birds
per smartphone è veramente molto “cool”. Inoltre il video è stato montato in
modo da tagliare tutti i tempi di ricostruzione, mostrando le parti più interessanti
dell’evento tra risate, marching band e smartphone alzati per catturare il
momento.
Sicuramente siamo di fronte ad un’attività di marketing esperienziale molto
forte, con il dubbio però che T-Mobile possa essere cannibalizzata da Angry
Birds….
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Desigual – Undie party
Quest’attività è veramente un “classico” del marketing esperienziale. Un’idea
che in maniera molto irriverente ha creato un evento fortissimo, in grado di
“rimbalzare” su una grande quantità di canali e soprattutto dare una chiara
connotazione alla relazione tra Desigual e i suoi consumatori.
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Carlsberg – Bikers in cinema
Il mercato delle birre è ricco di case histories molto interessanti in termini di
marketing esperienziale, anche Carlseberg è riuscita a far passare con una
semplice attività, il posizionamento di marca e il mondo nel quale costruire la
relazione con i consumatori.
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Corona – Save the Beach Hotel
Un’idea creative molto forte, legata ad una giusta causa e il gioco è fatto!
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Jack Daniel’s
Jack Daniel’s ha un fortissimo legame con la musica, che da sempre è un
elemento fondante della sua identità di marca. In Italia questo messaggio si
esprime con la brand activation “Jack On Tour”.
Questo progetto si rinnova ormai da alcuni anni e coinvolge sinergicamente
tutti i punti di contatto con il target. Attraverso la televisione e sfruttando
la formula dei branded content, con documentari on the road a fianco di band
italiane come i Negrita o di Guest Star del livello di Piero Pelù. Le tre edizioni
del branded content “Jack On Tour” hanno raccontato le tappe di tour reali dove
le band coinvolte hanno attraversato gli States per suonare in alcune delle più
importanti capitali della musica USA. Oltre al racconto televisivo di queste storie
la brand activation di Jack Daniel’s in ogni sua edizione ha dato grande spazio
alla musica suonata dal vivo. A lato dei concerti che appaiono nello show, ci
sono le fasi di selezione delle band emergenti, che danno l’opportunità di salire
sul palco con musicisti più affermati.
Naturalmente il digital è sempre più integrato all’interno della brand activation
-Pagina Web ufficiale del tour, dove le band possono iscriversi per le selezioni e
seguire le tappe del tour.
-Pagina Facebook ufficiale che funge da punto di aggregazione per tutti i fan
coinvolti nelle attività. Qui troviamo foto, racconti e pensieri di tutti coloro che
partecipano al tour. Molto importante è anche il ruolo di collettore rispetto alle
tante attivazioni di marca condotte nei locali.
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Unicredit: road show nelle Università
Durante i mesi di Settembre e Ottobre, all’interno delle maggiori università
italiane, il roadshow gestito dal team di C&A Aladino dedicato a Unicredit ha
condotto un’attività di Engagement con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti
su alcune caratteristiche della Genius Card, raccogliendo i dati di potenziali
interessati e distribuendo informazioni sulla carta.
Il cuore del roadshow è stato lo studio di una meccanica che permettesse alle
hostess di catalizzare l’attenzione degli studenti invogliandoli poi ad interessarsi
alla Genius Card e lasciando i loro dati. Il risultato è stato la creazione di
un’applicazione proposta su tablet: “Campomatto”, questa meccanica di
intrattenimento divertente e veloce, a tema calcio, ha permesso di raccogliere
un gran numero di nominativi. Gli studenti si sono appassionati e hanno condiviso
numerose sfide cronometrate a “Campomatto”, vivendo un’esperienza ludica, in
linea con il concetto di “Pausa” molto caro al tipo di target.
Lo studente una volta superata la prova di abilità aveva anche la possibilità di
farsi scattare una foto con uno degli sfondi a tema calcio/studio, facendosela
mandare al proprio indirizzo e-mail come ricordo dell’attività. Anche in questo
caso l’attività ha permesso di raccogliere dati di studenti potenzialmente
interessati alla Genius Card.
Questo roadshow è un buon esempio di evento integrato, dove il contatto con i
proprio target va oltre l’esperienza live, proseguendo su altri canali e lasciando
un ricordo tangibile e amplificabile sui social network dell’attività.
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GrillMates: fai check-in a casa tua e vinci!
I puristi di Foursquare mal sopportano coloro che creano venue a casa, in particolare
cose del tipo “divano di casa”, “il mio cesso” o “tavolo da pranzo”, eppure c’è
chi ha provato a farne un’iniziativa di comunicazione davvero interessante: sto
parlando di Grill Mates con la campagna Grill Mayor. Grill Mates è un brand della
società McCormick che produce spezie, salse e aromi di accompagnamento per
le grigliate (e in America, si sa, sono master of barbecue!).
Grill Mates incoraggia gli utenti di Foursquare a creare la venue (il luogo, la
scheda) corrispondente al barbecue che ognuno di noi ha in giardino per
conquistare nuovi badge a tema e concorrere alla possibilità di diventare
“sindaco onorario” (un VERO sindaco onorario) di Hunt Valley (Maryland), ove
ha sede la McCormick. Per partecipare al concorso è necessario aggiungere il
proprio barbecue a Foursquare passando dal sito di Grill Mayor: una volta fatto
il passaggio principale sarà sufficiente fare il check-in presso il proprio grill
per guadagnare punti e cercare di vincere il premio finale gareggiando con tutti
coloro che partecipano all’iniziativa. Chi fa più check-in vince.
Sul sito Grill Mayor troviamo la classifica interna dei partecipanti e l’elenco dei
badge che si possono sbloccare: la fantasia nel porre le condizioni di sblocco
la fa da padrone, ad esempio il Rare Badge si ottiene registrandosi presso il
proprio grill alle 17.32, oppure il Warewolf Badge che si guadagna con un checkin presso il barbecue in una notte di luna piena!
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Capitolo
Shopper Digital
Activity
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Shopper Digital Activity
Vi presentiamo qui di seguito alcuni esempi legati al punto vendita e all’esperienza
di acquisto. Quello che unisce queste campagne di successo è il desiderio di
rendere l’esperienza di acquisto più gradevole.
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3
Capitolo
Molti sono i fattori che possono fare lo shopping poco piacevole e ogni sforzo per
ridurre il disagio del consumatore è estremamente gradito.
Inoltre nessuno di questi esempi di in-store promotion ha l’aria della campagna
d’assalto tipo “1+1” (uno lo paghi e uno è gratis), piuttosto sono centrali
rispetto alla shopping experience e l’hanno trasformata in un’esperienza davvero
unica, coinvolgente e piacevole che lascerà nel consumatore un forte ricordo che
concorre a creare brand awereness.
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Tesco: store everywhere
L’obiettivo dell’attività non è stato far notizia inserendo un po’ di digital in un
evento di lancio, ma la case history Tesco è partita da un’analisi dei bisogni del
consumatore, della comodità di avere un accesso alla spesa ovunque ci si trovi
e dall’osservazione della penetrazione di nuovi strumenti di pagamento come lo
smartphone, che in Korea è particolarmente diffuso.
Unendo questi dati a creatività, strategia e conoscenza della rete è stato
possibile raggiungere lo straordinario risultato di awareness e quota di mercato.
Tesco da marchio e catena poco conosciuta e apprezzata nel mercato koreano
è diventato Numero uno nelle vendite retail online!
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Ti piace l’abito in vendita?
Dagli un like su Facebook!
Il mondo della in-store promotion si sta velocemente integrando con il mondo
online.
In Brasile C&A ha lanciato una in-store promotion che mostra come il mondo
reale può interagire con il mondo virtuale dei social media. Nelle grucce porta
abito sono stati inseriti dei display collegati con la pagina Facebook dello store,
dove gli avventori del negozio potevano cliccare un “like” se l’articolo era di
loro gradimento. La speranza era che l’approvazione della comunità avrebbe
incoraggiato gli acquisti.
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Quiet shop da Selfridge UK
Soprattutto in certi periodi dell’anno, come ad esempio nel periodo natalizio
o durante i saldi, fare shopping è davvero stressante: troppa gente, troppo
rumore, troppo caos. Selfridges ha deciso di dedicare un’area del suo store ad
una particolare in-store promotion che ha chiamato “quiet shop”, una campagna
anti rumore.
In quest’area i consumatori entrano dopo essersi tolti le scarpe, sono invitati
al silenzio e a spegnere i cellulari. In quest’area i prodotti sono senza marchio.
L’attenzione verso il consumatore anche in questo caso ha dimostrato di venir
molto apprezzata.
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Numero
47
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Sonnelini gratis da COCO-MAT New York
Far sentire i consumatori a proprio agio non può che aumentare la probabilità
che compiano un acquisto o ritornino a visitare il negozio. COCO-MAT ha preso
tutto ciò alla lettera dando vita ad una in-store promotion “try-before-you-buy”.
Ai visitatori dello store veniva offerta la possibilità di farsi un paio d’ore di
sonnellino in uno dei letti in vendita, ricevendo al risveglio una spremuta
d’arancia, ovviamente gratis. L’idea di questa in-store promotion era quella di
generare viralità intorno a questa campagna e di conseguenza portare un numero
di visitatori maggiore ed aumentare le vendite.
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Numero
48
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I supermarket SuperBrugsen in Danimarca chiedono consigli su quali prodotti locali
tenere in stock.
Molti consumatori oggi preferiscono acquistare prodotti a km-zero. SuperBrugsen,
una grande catena danese di supermarket, ha lanciato una in-store promotion
dedicata ai consumatori eco-minded.
Accedendo al sito di SuperBrugsen i consumatori potevano indicare quali prodotti
locali desideravano trovare nel negozio. Questa campagna rappresenta un modo
intelligente di utilizzare il crowdsourcing per assicurare allo store di mettere in
stock solo prodotti che effettivamente verranno venduti.
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Top 50 Case History di Brand Engagement
Numero
49
Top 50 Case History di Brand Engagement
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Capitolo
il Viral
Marketing
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Il Viral Marketing
Il viral marketing esiste già da un pezzo ed è uno strumento di promozione
molto serio ed efficace. La definizione che dà Wikipedia del marketing virale è
la seguente: “Il viral marketing è un tipo di marketing non convenzionale che
sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati a trasmettere
uno specifico messaggio a un numero elevato di utenti finali”. In sostanza, il
marketing virale è una specie di passaparola, molto contagioso, che parte da
poche persone – a volte addirittura da una sola – per contagiare tantissime
altre, con una diffusione e con una crescita della propagazione del messaggio di
tipo esponenziale.
Top 50 Case History di Brand Engagement
4
Capitolo
Possiamo dire che, in genere, possono diventare contenuti virali i post di un
blog, i file audio o quelli video, i contenuti interattivi – come per esempio alcuni
giochi o alcuni test o quiz –, le infografiche. Questi sono in linea di massima gli
strumenti più usati da chi vuole fare viral marketing online
Dunque, quali sono le caratteristiche di un contenuto virale? O ancora meglio:
che cosa spinge le persone sul web a condividere, promuovere, propagare alcuni
contenuti piuttosto che altri? Quali sono insomma i tasti che il marketing virale
va a premere nelle persone perché promuovano azioni di condivisione a cascata?
Eccoli qui:
Il contenuto è virale quando è divertente
•
Un contenuto progettato con successo secondo le logiche del viral marketing
ci fa sorridere o addirittura ridere. È cioè un contenuto che ci regala momenti di
spensieratezza. L’esempio che proporrò più sotto è proprio di questo tipo.
Il contenuto è virale quando è incredibile
•
Quando qualcosa è così sensazionale che ci sembra stravolgere le leggi della
consuetudine, andando a sfidare l’impossibile, la vogliamo subito far vedere agli
altri.
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Il contenuto è virale quando rafforza la nostra visione del mondo
•
Quando un contenuto rispecchia le nostre idee al 100%, tendiamo a condividerlo
con altre persone che la pensano come noi. Vi è mai capitato di leggere un
contenuto web e di dire: “Ecco, sì, ben detto! Le cose stanno proprio così!”?
Bene, molto probabilmente avete poi condiviso quel contenuto con i vostri amici!
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•
Il contenuto è virale quando è emozionante
Toccare le emozioni delle persone significa toccare le loro corde più profonde.
Quando il viral marketing ci riesce, i contenuti web che ha creato vengono diffusi
tra gli utenti in modo spontaneo e massiccio.
Il contenuto è virale quando ci fa pensare
•
Molto spesso, contenuti web di questo tipo ci fanno fermare a riflettere per un
attimo su grandi questioni della vita. In genere, li condividiamo perché ci sembra
di condividere qualcosa di prezioso e di utile anche per gli altri.
Il contenuto è virale quando va controcorrente
•
Da una parte, c’è l’informazione ufficiale. Dall’altra, troviamo quella che potremmo
chiamare underground. Ecco, contenuti di questo secondo tipo hanno in genere
una forte viralità.
Il contenuto è virale quando è drammatico
•
Contenuti del viral marketing di questo tipo riguardano quelle storie che, per
esempio, parlano di grandi ingiustizie oppure di grandi sofferenze. Un esempio: i
video che provengono dalle zone di guerra o di carestia.
Il contenuto è virale quando crea imbarazzo a qualcuno
•
Capita per esempio che alcune persone – magari famose o che hanno molto
potere – si vengano a trovare in situazioni per loro imbarazzanti. Ecco, contenuti
che testimoniano queste situazioni hanno in genere un buon grado di viralità sul
web.
Forse, a questo punto, la cosa migliore è analizzare alcuni esempi di viral
marketing e cercare di coglierne i segreti.
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Dove Evolution commercial
Evolution è un virale lanciato nel 2006 come parte della campagna Dove Real
Beauty, per promuovere la Dove Self-Esteem Fund, appena creato.
Non si parlava ancora di virali nel 2006 (beh si iniziava a parlarne), ed in effetti
questo è un video indicato spesso come uno dei primi virali.
E’ stato un successo per critica, pubblico ed entrate.
Ha vinto numerosi premi, tra cui due Cannes Lions Grand Prix Awards e un Epica
D’Or.
Ci mostra con incredibile semplicità ed altrettanto sgomento, come l’advertising
distorce la nostra percezione della bellezza.
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Numero
53
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Tippex e il cacciatore di Orsi
Una storica campagna di Tippex.
Con un titolo molto accattivante, delle riprese finto-amatoriale ed un orso,
Tippex si assicura le view.
Dopodichè, a filmato iniziato... beh provate!
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Numero
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Levi’s
Lo spot di Levis da 60 milioni di view perché capace di trasmettere emozioni
forti attraverso una lunga storia di marca ambientata in più epoche
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Numero
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Esempi di Viral Marketing:
emozioni forti -“Carrie lo sguardo di Satana”
Per promuovere il remaking di “Carrie”, un famoso film del genere horror di Brian
de Palma, il marketing team ha creato un “telekinetic coffee shop scenario”:
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Numero
Questo video ha avuto un enorme successo, con oltre 47 milioni di visualizzazioni
ed è davvero un grande esempio di marketing virale perché ha evocato nel pubblico
una forte reazione emotiva facendo vivere un’esperienza che sicuramente
ricorderanno per lungo tempo.
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Esempi di Viral Marketing: Viral series
Come fare a rendere virale un tema certamente poco accattivante come i
frullatori? E’ quanto l’azienda Blendtec si è domandata al momento del lancio di
un nuovo prodotto. Come fare a rendere virale un frullatore? La risposta brillante
è stata creare la serie “Will It Blend?” (Si frullerà?): una serie di video dove ogni
volta un attore cerca di frullare qualcosa che assolutamente non bisognerebbe
frullare! I video, oltre ad essere un divertente esempio di viral marketing,
trasmettono anche l’idea che il prodotto in oggetto – il frullatore- è sicuramente
di buona qualità: se riesce a frullare ipad, pistole ad aria compressa, ecc…
figuriamoci come frulla frutta e verdura!!!
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Numero
57
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Esempi di Viral Marketing: Interattività
Ogni volta che si riesce a creare engagement con i consumatori, l’esperienza
diventa memorabile e da il via all’effetto virale. Tra gli esempi di marketing virale
che hanno generato interattività con il pubblico, famosissimo è quello di Burger
King dove lo slogan era: “have it your way” riferito ad un hamburger di pollo che
veniva servito con salse e condimenti a scelta del consumatore:
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Esempi di Viral Marketing:
il “classico” video virale
Il video pubblicitario di The Dollar Shave Club, è un classico moderno: il titolare
dell’azienda diventa attore e promuove in modo divertente ed ironico il proprio
prodotto:
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Numero
59
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Nike e Ronaldinho: il Fake
Il video che segue è stato il primo su You Tube a superare la soglia del milione di
visualizzazioni. Nel 2006 Nike lanciò una campagna per promuovere la Tiempo
Legend, una scarpa indossata dalla leggenda del calcio Ronaldinho. Il video è un
fake, ma rimane comunque grande tra gli esempi di viral marketing.
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Il vigile del fuoco che salva il gattino
Tra gli esempi di viral marketing non basati sullo humor o sulla manipolazione dei
video va posto quello di GoPro che mostra un vigile del fuoco salvare un gattino,
il tutto registrato usando una video camera GoPro. Il video, che è diventato virale
perché commuovente, mostra come questa video camera è in grado di catturare
momenti memorabili.
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The Million Dollar Homepage
La pagina principale del sito era stata strutturata come un’immagine suddivisa
in aree cliccabili quadrate della dimensione di 10x10 pixel, per un totale di un
milione di pixel; ogni singolo pixel era stato messo in vendita a un dollaro l’uno,
per un ricavo complessivo di un milione di dollari, da cui il nome del sito. Ogni
area acquistata diventava poi un link verso il sito dell’inserzionista di cui era
possibile vedere lo slogan passando col puntatore del mouse sopra la sua area.
Lanciato il 26 agosto 2005, il sito diventò un interessante fenomeno internet,
raggiungendo pagerank 7 e diventando il numero 127 come traffico complessivo
generato ed alla fine dello stesso anno aveva venduto 990.000 pixel. Nel gennaio
2006 i mille pixel rimanenti furono messi all’asta su e-bay. L’asta si chiuse
l’11 gennaio con un’offerta di 38.100 dollari, portando così l’incasso totale a
1.037.100 dollari contro un costo di realizzazione del sito stimato in 50 euro.
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Numero
Nonostante lo stesso Tew avesse poche speranze di riuscire effettivamente a
guadagnare tutti quei soldi e non avesse previsto alcun tipo di pubblicità tranne
il passaparola, dopo soli tre giorni riuscì a vendere ad un sito musicale il primo
blocco 20x20, e nel giro di due settimane guadagnò i soldi necessari per pagarsi
il primo anno di studi. A quel punto, la notizia aveva già fatto il giro dei blog e
cominciava ad attrarre l’attenzione di giornali britannici come il Daily Telegraph, il
Guardian e il Sun. Tew fu poi costretto a lasciare gli studi dopo un solo semestre
a causa dell’enorme pubblicità e dell’attenzione mediatica che lo circondava.
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A presto con il
PRANK MARKETING
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Sviluppiamo idee e progetti integrati
di Brand Engagement.
Gestiamo i progetti dall’idea creativa
all’implementazione finale.
Per qualsiasi informazione:
C&A Aladino s.r.l.
Via del Legno, 9
20851 - Lissone - MB
Alberto Rossi
[email protected]
tel: 039 460392
fax: 039 4669661
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