la tecnica - CSI Varese
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la tecnica - CSI Varese
Corso per allenatori di 1°livello LA TECNICA Stefano Faletti LEZIONE nr°8 I FONDAMENTALI TECNICI ARRESTO della PALLA o STOP PASSAGGIO & TIRO RIMESSA LATERALE COLPO DI TESTA CONTRASTO GUIDA DELLA PALLA, FINTA E DRIBBLING LA TECNICA DEL PORTIERE RICEVERE la PALLA lo stop Viene definito come il fondamentale del g gioco del calcio che permette al giocatore di far propria la palla. L’azione della ricezione della palla è immediatamente collegata con un movimento tecnico successivo. TIRO PASSAGGIO POSSESSO OBIETTIVO: ricevere il pallone con lo scopo di preparare un’azione successiva finalizzata. ESECUZIONE: lo sviluppo di questo fondamentale si attua attraverso 4 fasi. L prima La i fase f che h caratterizza tt i questo t ffondamentale d t l è lo smarcamento, cioè l’azione con la quale il calciatore si posizione nello spazio per ricevere il pallone pallone. Una seconda fase può essere identificata nella valutazione della traiettoria della palla; una terza fase nella valutazione della situazione e quindi nella scelta della parte anatomica che impatterà con il pallone che conseguentemente si traduce nella scelta del tipo di stop da eseguire. VALUTAZIONE della TRAIETTORIA della PALLA VALUTAZIONE d ll SITUAZIONE della SMARCAMENTO SCELTA della PARTE ANATOMICA SMARCAMENTO Lo smarcamento rappresenta la FASE TATTICA del ricevere. Gli obiettivi di questa azione sono: ricevere ice e e la palla offrire soluzioni tattiche creare spazio eludere la marcatura Le domande che il calciatore si deve porre per valutare la corretta posizione di ricezione della palla è “C’è qualcuno tra me e la palla?” “C’è C è qualcuno vicino a me? me?” ovvero verificare se sulla traiettoria di passaggio non ci sono giocatori avversari e soprattutto andare dove non c’è nessuno. Lo smarcamento si fonda su due concetti: 1) lo SPAZIO, da intendere come condivisione dello spazio con l’avversario; è quindi necessario per ricevere la palla andare in uno spazio libero da avversari e compagni 2) il TEMPO, TEMPO ovvero andare nello spazio nel momento in cui è possibile ricevere la palla o nel momento in cui il portatore di palla (cioè colui che è in possesso di palla) può servire il compagno E’ importante sottolineare che lo smarcamento può avvenire su 360° rispetto alla posizione della palla; e viene definito SOSTEGNO, se avviene dietro la linea della palla, APPOGGIO se davanti. direzione d’attacco APPOGGIO SOSTEGNO VALUTAZIONE DELLA TRAIETTORIA DELLA PALLA È la lettura della velocità, dell’altezza, della lunghezza e del punto in cui arriverà à la l palla ll stessa, e rappresenta la l prima FASE TECNICA per la corretta esecuzione del ricevere. Obiettivo della corretta valutazione della traiettoria è lo spostamento nello spazio per raggiungere il punto in cui arriverà il p pallone. La valutazione della traiettoria della palla p si concretizza attraverso la percezione di: traiettoria del pallone, spostamento del proprio corpo, movimento dell’arto che h esegue l’azione l’ i tecnica. t i Questa è la ragione per cui il gesto tecnico non va solo allenato nel suo momento conclusivo conclusivo, ma anche in tutte quegli elementi e azioni che lo precedono e lo seguono, interessando e sviluppando pp tutte le qualità q coordinative,, motorie e situazionali che ne determinano la riuscita. I presupposti motori che permettono il successo di tale azione i sono: la l capacità ità di ANTICIPAZIONE e la l capacità ità SPAZIO-TEMPORALE. VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE La valutazione della situazione implica la conoscenza delle proprie capacità tecniche, tattiche e psicologiche. valutazione spaziale “Dove sono?” definire la propria posizione sul terreno di gioco i e valutarla l t l se zona pericolosa i l ( i i alla (vicino ll propria i porta, nella propria area di rigore, ...) o non pericolosa “Dove sono gli avversari?” definire la distanza degli avversari rispetto alla propria posizione “Dove sono i miei compagni?” elemento per determinare la scelta lt del d l gesto t tecnico t i successivo: i passaggio i o possesso. Valutazione temporale : “Da dove arriva la palla?” “C “Come arriva la l palla?” ll ?” per determinare d ill tempo in cui è possibile bl modificare ed adeguare la propria posizione in relazione alla palla. Possiamo distinguere vari tipi di traiettorie: tese, tese a parabola parabola, frontali, laterali, provenienti da tergo, radenti rimbalzanti, rotolanti,, ad effetto ad uscire o a rientrare,, veloci o lente. Ogni traiettoria richiede un tipo di gesto tecnico diverso. LLa valutazione l t i della d ll situazione it i determina d t i la l RISPOSTA MOTORIA che si concretizza con la scelta della parte anatomica con cui effettuare il gesto tecnico tecnico, cioè il tipo di stop da eseguire eseguire. Lo stop p che l’atleta eseguirà g sarà finalizzato all’azione successiva. Da ciò si può evidenziare l’importanza delle capacità percettive (capacità sensoriali e discriminazione delle informazioni utili) e cognitive iti (elaborazione ( l b i dati d ti e informazioni). i f i i) SCELTA DELLA PARTE ANATOMICA: I VARI TIPI DI STOP La valutazione l della d ll situazione e della d ll traiettoria della d ll palla ll consentono al giocatore di scegliere che tipo di stop effettuare Lo stop scelto dovrà consentire di eseguire con effettuare. facilità ed efficacia la nuova azione motoria richiesta o ipotizzata p dal calciatore stesso. descrizioni e figure da“Manuale per l’istruzione calcistica dei giovani” C. Bernicchi e N. Comucci, 1988 Nardini editore STOP DI INTERNO INTERNO-PIEDE: PIEDE è usato t per palle ll rasoterra o a mezz’altezza. Si esegue effettuando un movimento verso dietro dell dell’arto arto ricevente e contemporaneamente flettendo leggermente la gamba d’appoggio g pp gg per p aiutare “l’azione a cedere”. STOP DI INTERNO COLLO-PIEDE: è usato per palle radenti ed a parabola. La gamba ricevente rimane arretrata rispetto alla gamba d’appoggio ed alla traiettoria del pallone, operando un’azione di copertura della palla palla. STOP DI ESTERNO COLLO-PIEDE: è un stop che precede solitamente una guida della palla (stop a seguire), può essere in avanti, laterale o all’indietro. La gamba di gioco incrocia quella d’appoggio. d appoggio. Viene usata su qualsiasi traiettoria. STOP DI COLLO-PIEDE: è un arresto che si effettua con palloni a parabola alta. La gamba che esegue l’azione l’ si flette fl di d 60° all ginocchio h e si rilassa velocemente non appena il piede viene a contatto con la palla palla. STOP DI PETTO: è usato per traiettorie tese e paraboliche. b li h Le L gambe b sono leggermente l t divaricate, di i t molleggiate per l’equilibrio, il busto si inarca indietro e quindi si protende in avanti curvandosi con immediato controllo e copertura della palla, per la successiva scelta tecnica. La palla deve essere indirizzata con il controllo verso il basso. STOP DI COSCIA: valgono gli stessi principi dello stop di collo-piede, sia per palloni a parabola alta che a mezz’altezza. L’arto di gioco si flette di circa 70° all’articolazione del ginocchio e si ritrae velocemente al contatto. STOP DI TESTA: è uno stop che richiede particolari doti tecniche e fisiche. fisiche Presenta molte difficoltà per la dinamica del movimento che precede l’atto. Si tratta di eseguire un movimento contrario al colpo di testa: il busto proteso in avanti, al momento dell’impatto con la palla, esegue un movimento verso dietro. dietro Se questo gesto viene eseguito in volo, occorre saltare controtempo e riscendere insieme alla palla con graduale cedimento del collo,del busto ed infine delle gambe. STOP SOTTO LA PIANTA DEL PIEDE: è usato per palle radenti o a parabola. La punta del piede che esegue l’azione è rivolta in avanti-alto, onde evitare che la palla scivoli sotto tt il piede. i d È un controllo t ll molto lt usato t nell calcio indoor (calcio a 5 o calcetto). SIGNIFICATO E VALENZA EDUCATIVA DEL GESTO Con lo stop il calciatore ferma la palla tra i piedi e ciò può significare: • assunzione i di responsabilità, bilità in i quanto t aumenta t di molto lt il rischio che la palla venga rubata, poichè è molto più facile e meno rischioso passarla subito • disponibilità p al confronto con l’errore, che a volte può p essere addirittura plateale perché lo stop spesso è un movimento difficile in situazioni di tensione • disponibilità all’interazione comunicativa, causata dall’eventuale dall eventuale insofferenza dei propri compagni o dell’allenatore o addirittura di chi guarda la partita, in seguito alla non riuscita ed agli inconvenienti che questa può provocare SVILUPPO CAPACITA’ COORDINATIVE anticipazione, spazio-temporale, equilibrio, differenziazione SMARCAMENTO CAP. PERCETTIVE - sensi - acquisizione dati GESTO TECNICO VALUTAZIONE della SITUAZIONE VALUTAZIONE della TRAIETTORIA della PALLA CAP. COGNITIVE - elaborazione dati SCELTA della PARTE ANATOMICA RISPOSTA MOTORIA CONDUZIONE PASSAGGIO TIRO SCHEDA RIASSUNTIVA 1 QUALE? Superficie anatomica •Coscia •Petto •Testa •Piede -> interno esterno collo pianta QUANDO? Tempo dopo aver preso informazioni • Valutazione della traiettoria • Lettura della situazione DOVE? Spazio Spa o •Sul posto •A seguire RICEVERE LA PALLA DIREZIONE DI PROVENIENZA Traiettoria della palla rispetto al giocatore al terreno - frontalmente - rasoterra - lateralmente - rimbalzante - dorsalmente - aerea tesa - aerea a parabola SCHEDA RIASSUNTIVA 2 COME? Modalità Rispetto al movimento della palla: •rasoterra •di controbalzo •al volo o aereo PERCHE’? Finalità • per mantenere il possesso • per far f proseguire i un’azione: passaggio • per effettuare un tiro GIOCATORE Azione del calciatore •fermo f •in movimento: in corsa verso il punto di caduta della palla CONTROLLARE la PALLA L guida La id d della ll palla ll e il dribbling d ibbli La guida della palla consiste in una serie di brevi passaggi fatti a se stessi lungo la propria direttrice di corsa. auto-passaggio OBIETTIVO: condurre il pallone al fine di guadagnare spazio in avanti avanti, per raggiungere una posizione migliore per effettuare un tiro o un passaggio, per superare un avversario,, per p mantenere il possesso p della palla. p SCELTA DELLA PARTE ANATOMICA: I VARI TIPI DI CONDUZIONE Le parti del piede più utilizzate per condurre la palla sono: • interno piede per i cambi di direzione • esterno piede per i cambi di direzione • collo esterno piede per i cambi di direzione e la guida rettilinea • pianta del piede per i cambi di senso BIOMECCANICA DEL MOVIMENTO: la CORSA: è caratterizzata dalla lunghezza g dei passi p di colui che conduce la palla e dalla frequenza degli stessi. È fondamentale trattenere la palla il più possibile vicino ai piedi, i di abbassando bb d il baricentro b i favorendo f d la l stabilità. bili à La L velocità della conduzione è elemento essenziale: accanto alla capacità di effettuare cambi di velocità repentini ed improvvisi vi è la necessità di esprimere il massimo della velocità p possibile che consenta comunque q il controllo della palla. È il concetto di “velocità controllata”. I MOVIMENTI D’INGANNO: sono fondamentalmente due, la di i l i dissimulazione dell’obiettivo d ll’ bi tti e la l finta. fi t Per P dissimulazione di i l i sii intende la capacità di non far intendere all’avversario i propri reali obiettivi o meglio ll’azione azione motoria che si intende compiere; la finta è un movimento d’inganno che precede quasi sempre q p il dribbling g e consiste nell’invito all’avversario a compiere un movimento contrario all’azione che si effettuerà. Il TOCCO DELLA PALLA: si qualifica per le diverse parti del piede che vengono a contatto con la palla, per la velocità e la precisione che h successivamente consentono esterno-collo piede: utilizzato solitamente per le corse in diagonale consente buona velocità e buon controllo di palla diagonale, interno-collo piede: consente una velocità ridotta ma un controllo notevole collo piede: minima velocità e buon controllo punta: massima velocità e minimo controllo L VISIONE FOCALE/PERIFERICA: La FOCALE/PERIFERICA glili occhi hi sulla ll palla ll consentono t il massimo controllo, ma non permettono di visualizzare tutti gli elementi del contesto che sta attorno attorno, viceversa viceversa, tranne in rari casi di straordinaria padronanza della palla, rendono difficoltosa la gestione del pallone, g p , che con la presenza p dell’avversario può p comportare la perdita dello stesso. L’alternanza delle tre opzioni (occhi all’avversario, al pallone ed al contesto) sembra comunque l soluzione la l i migliore, i li scegliendo li d la l più iù opportuna t all’interno ll’i t della d ll situazione reale del momento. ANALISI DELLA SITUAZIONE Come Co e per pe l’azione a o e de del RICEVERE, C , la a conduzione co du o e della de a palla pa a non è un gesto fine a se stesso, ma un gesto transitorio, cioè un fondamentale tecnico di preparazione ad uno successivo. per effettuare un PASSAGGIO per effettuare un TIRO per effettuare un DRIBBLING SIGNIFICATO E VALENZA EDUCATIVA DEL GESTO “Dribblare Dribblare significa osare, rischiare, compiere ll’atto atto che meglio incarna la necessità di superare l’avversario nello sport del calcio”. Il calcio nasce senza il passaggio; i bambini non conoscono la costruzione del pensiero logico e razionale “passaggio”. Per loro l’unico modo per giungere al goal è superare gli avversari dribblandoli dribblandoli. Invitare al dribbling significa anche incoraggiare al “riprovarci” nonostante la non riuscita,, scoglio g al quale q rimangono g irrimediabilmente ancorati tanti giovani calciatori. IL DRIBBLING Definiamo il dribbling come quella abilità tattica individuale che si esegue con la palla e prevede il superamento, con la palla, dell’avversario. La finalità è quella di superare l’avversario e creare superiorità numerica. LA FINTA Generalmente l’azione di dribbling è associata ad una finta (ne è parte integrante) che come movimento d’inganno d inganno ha lo scopo di nascondere le intenzioni del giocatore in possesso palla, sbilanciando il marcatore/difensore costringendolo a muoversi in una certa direzione, per poi batterlo, andando con un movimento intenzionale, nella direzione voluta. voluta Definiamo la finta come quella abilità tattica individuale che ssi esegue co con e se senza a pa palla a e non o p prevede e ede il supe superamento, a e to, con palla, dell’avversario. La finta è quindi un tentativo intenzionale per trarre in inganno il proprio avversario. DRIBBLING E QUALITA’ PSICOLOGICHE La personalità dell’individuo dell individuo è un fattore importante e le qualità psicologiche ricoprono un ruolo fondamentale: - il calciatore deve essere “intelligente” g p per capire p q quando e dove effettuare il dribbling; - deve possedere equilibrio emotivo e fiducia in se stesso per essere conscio i d delle ll proprie i possibilità; ibili à - deve possedere capacità d’iniziativa e capacità di assumersi dei rischi (quindi responsabilizzarsi sapendo a cosa si espone con un’azione di dribbling); - non deve sopravvalutarsi: p “chi troppo pp vuole nulla stringe”; g ; - deve capire quando si deve e non si deve dribblare: giornata negativa COLPIRE la PALLA P Passaggio i e tiro i È il gesto tecnico che consente di colpire il pallone con il piede per indirizzarlo verso la porta (tiro) o verso un compagno (passaggio). PASSAGGIO TIRO OBIETTIVO: colpire la palla con lo scopo di darla ad un compagno (passaggio) o di mandarla in porta (tiro) BIOMECCANICA DEL MOVIMENTO fase preparatoria del gesto: RINCORSA: si caratterizza nei termini di lunghezza, direzione velocità/accelerazione, direzione, velocità/accelerazione ampiezza dei passi; POSIZIONAMENTO ARTO PORTANTE: si caratterizza nei termini di orientamento della punta del piede, e distanza dal pallone; CARICAMENTO ARTO CALCIANTE: estensione della coscia all’indietro, “caricamento” vero e proprio privilegiando la componente forza o velocità; POSIZIONAMENTO DEL BUSTO: può condizionare ll’impennarsi impennarsi o meno della traiettoria della palla; POSIZIONAMENTO DEGLI ARTI SUPERIORI: funzione di stabilità, bilanciamento rispetto alla torsione del busto per agevolare il movimento coordinato esecuzione vera e propria del gesto: impatto piede-palla che può essere effettuato con diverse parti d l piede, del i d più iù precisamente: i chiusura del movimento: è necessaria una prosecuzione dell’arto dell arto calciante dopo il momento di impatto con la palla; “si deve calciare attraverso il pallone”. A compimento p p del movimento,, in p particolari condizioni agevolanti la scioltezza e decontrazione naturale, potrebbe esserci un saltello finale con il piede portante che si stacca l leggermente t dal d l tterreno. SMARCAMENTO d i compagnii dei VALUTAZIONE della TRAIETTORIA della PALLA SCELTA della PARTE ANATOMICA VALUTAZIONE della SITUAZIONE SCELTA DELLA PARTE ANATOMICA La valutazione della situazione e della traiettoria della palla consente al giocatore di scegliere che tipo di azione effettuare. Scelta l’azione motoria da compiere, passaggio o tiro, l’atleta dovrà decidere con quale parte del piede colpire la palla stessa: Calcio d’interno-piede: è la superficie compresa fra la base dell’alluce, dell alluce, il tallone e il malleolo interno la rincorsa deve essere rettilinea con brevi passi ad eccezione dell’ultimo un po’ più lungo •il piede d’appoggio si colloca a 15-20 cm dalla palla, in linea con essa, con la punta rivolta verso la direzione di gioco •la gamba d’appoggio è leggermente piegata prima del tiro e si estende immediatamente dopo •la la gamba calciante compie un un’ampia ampia oscillazione prima del tiro, proseguendo anche dopo l’impatto con la palla •la punta del piede calciante è leggermente protesa verso l’alto e, con la più ampia superficie possibile, deve colpire la palla nel punto centrale •lo sguardo è rivolto alla direzione del tiro •le articolazioni interessate vengono poste in tensione •al momento dell’impatto • UTILIZZO: per passaggio corto o di media distanza e tiro di precisione Calcio d’interno collo-piede: è la superficie compresa fra la base dell’alluce e il malleolo interno; è il tiro più usato nel corso d ll gara, sia con palla della ll ferma f che h in movimento la rincorsa deve essere obliqua rispetto alla direzione di tiro, con brevi passi ad eccezione dell’ultimo un po’ più lungo •ilil piede i d d’appoggio d’ i sii colloca ll a 30 cm in i linea li con la l palla, ll con la l punta t leggermente l t rivolta verso l’interno •la gamba calciante, molto ampia nell’oscillazione, compie con il bacino un leggero movimento rotatorio ponendo l’asse del corpo obliquo rispetto la direzione di tiro •le braccia e le spalle accentuano il movimento equilibratore di oscillazione muovendosi in senso contrario rispetto agli arti inferiori • UTILIZZO: per passaggi medio lunghi e lunghi, per effettuare cross e tiri di precisione e potenza Calcio d’esterno collo-piede: è la superficie compresa fra il quinto dito del piede e il malleolo esterno • la rincorsa e rettilinea, obliqua per un tiro ad effetto • il piede d’appoggio si colloca a 30-35 cm in linea con la palla • la p punta del piede p che impatta p la palla p èg girata verso l’interno e “preme” p verso il basso • il busto al momento del tiro ruota leggermente verso la gamba d’appoggio • UTILIZZO: per passaggi medio lunghi anche in corsa, per effettuare tiri ad effetto Calcio di collo-piede: è la superficie compresa fra la base delle dita e l’articolazione tibio-tarsica • il piede d’appoggio si colloca a 15 cm in linea con palla • la punta del piede che colpisce la palla “preme” verso il basso (punta verso il basso), la proiezione del ginocchio copre interamente il pallone • il corpo è proteso in avanti • la gamba calciante compie un’ampia oscillazione e, nell’impatto del piede con la palla, accelera con una “frustata” che determina la potenza del tiro con simultanea tensione delle articolazioni interessate • la l rincorsa i deve d essere rettilinea ttili rispetto i tt alla ll direzione di i di tiro ti • UTILIZZO: soprattutto per effettuare tiri di potenza e passaggi lunghi Possiamo considerare anche altri colpi, eseguiti in condizioni estreme o particolari come il colpo di tacco (che con una biomeccanica contraria a quelle analizzate fino ad ora, è utilizzato per sorprendere l’a e sa io) di punta l’avversario) p nta (usata ( sata ssu te terreni eni fangosi fangosi, può p ò consentire di “rubare il tempo all’avversario” con una rapida esecuzione richiedendo un caricamento limitato) e il colpo di testa. La traiettoria della palla sarà determinata dalla parte anatomica del piede usata e dalla zona del pallone che viene colpita l da d quest’ultimo l ad effetto ad abbassarsi verso o sinistra a rettilinea ad effetto verso destra ad alzarsi La a scelta sce ta de del gesto tec tecnico co da ut utilizzare a e è co correlata e ata a alla a ssituazione, tua o e, o meglio alla condizione del pallone da calciare: CONDIZIONE PROVENIENZA DIREZIONE OBIETTIVO • Fermo - frontalmente - di provenienza - potenza • in movimento - lateralmente - di ricezione - precisione • in volo - dorsalmente • rimbalzante VALUTAZIONE della TRAIETTORIA della PALLA La valutazione della traiettoria della p palla,, cioè la lettura della velocità, dell’altezza, della lunghezza e del punto in cui arriverà la palla stessa rappresenta un momento importante d l gesto tecnico se questo verrà eseguito senza controllo del ll della stessa (“gioco di prima”, senza stop) SMARCAMENTO e VALUTAZIONE della SITUAZIONE Lo smarcamento, ovvero i movimenti che i compagni compiono, permettono al possessore di palla (PP) di scegliere l’azione tecnica migliore in relazione alla situazione. Se ipoti ipotizziamo iamo un’azione n’a ione al limite dell’area dell’a ea avversaria a e sa ia dove do e il compagno del PP compie un movimento ad allargare, la scelta di PP sarà presumibilmente un tiro (sit.A); (sit A); al contrario se il compagno compierà un “taglio” verso il centro dell’area, il PP opterà per un passaggio (sit.B) SIGNIFICATO E VALENZA EDUCATIVA DEL GESTO Il PASSAGGIO è il mattone irrinunciabile ed imprescindibile col quale si può costruire la “casa” della collaborazione in tutte le azioni di gioco offensivo. “L “Lavorare” ” sull passaggio i può ò voler l di dire: • promuovere forme di collaborazione tra i giocatori finalizzate al superamento di ostacoli od al raggiungimento di obiettivi • essere orientati nella direzione di “calcio come sport di squadra”, dove il risultato è il prodotto di un’interazione in cui il perno è la collaborazione A livello didattico si consiglia di richiedere prima la PRECISIONE, poi la RAPIDITA’ d’esecuzione ed in fine la POTENZA. Dalla formula fisica p potenza = forza x velocità si deduce che i due fattori sono inversamente proporzionali, nel senso che per produrre la stessa potenza, aumentando la forza diminuirà la velocità. A livello giovanile si consiglia di non lavorare sull sull’incremento incremento della forza massimale ma sulla velocità d’esecuzione del gesto. IL COLPO DI TESTA CLASSIFICAZIONE DEL COLPO DI TESTA Sulla base delle situazioni reali che si verificano in campo e tenendo sempre presente il binomio attacco-difesa, possiamo classificare il gioco di testa considerando: •le superfici di impatto con la palla: colpo frontale (parte anteriore del viso viso, osso frontale) frontale), colpo laterale (osso parietale) •lo spostamento dell’esecutore: statico (in elevazione, ad uno o due appoggi), appogg ), dinamico d a co (con (co la a rincorsa, co sa, con co lo o stacco, in acrobazia) •l’altezza del pallone al momento dell’impatto: colpo a media altezza (con appoggio), colpo in aria (con salto), colpo a bassa altezza (in tuffo) •il tipo di azione in svolgimento: colpo offensivo (conclusione a rete, passaggio), colpo difensivo (intercettamento, liberazione, contrasto aereo)) •la direzione del pallone: colpo in avanti, colpo indietro, colpo laterale ANALISI DEI PREREQUISITI MOTORI Fra i prerequisiti motori richiesti, oltre a quelli di tipo condizionale (forza veloce, elevazione), vanno evidenziate tutte quelle qualità di tipo coordinativo speciale che ne determinano l’efficacia: • organizzazione spazio temporale • anticipazione • equilibrio • capacità di differenziazione muscolare o dinamica in particolare le prime due rappresentano gli elementi determinanti per una corretta analisi della traiettoria. La corretta analisi della traiettoria permette al calciatore di “trovarsi trovarsi nel posto giusto al momento giusto” giusto . BIOMECCANICA DEL MOVIMENTO • fase preparatoria RINCORSA: si caratterizza in termini di velocità finalizzata alla scelta del tempo, p , la lettura della traiettoria per p individuare il possibile punto di impatto il più in anticipo possibile che è fattore determinante per finalizzare lo spostamento definito d fi i rincorsa. i STACCO: STACCO può ò essere eseguito i ad uno o due piedi; solitamente ad un piede è utilizzato in seguito a corsa corsa, a due piedi per colpi di testa da fermi o sul posto. Fattore determinante e condizionante lo stacco è l’elevazione,, capacità p direttamente correlata con la forza. POSIZIONAMENTO DEL BUSTO E DEGLI ARTI SUPERIORI: precedente all’impatto con la palla vi è un caricamento del b t Vi è anche busto. h il posizionamento i i t degli d li arti ti superiori, i i solitamente sollevati e con apertura accentuata per favorire la stabilità e/o proteggere da contatti con avversari avversari. • esecuzione del gesto vero e proprio CHIUSURA del BUSTO IN AVANTI: da posizione di iperestensione, il dorso compie una flessione che è contemporanea all’impatto con la palla al fine di trasmettere forza e direzione. IMPATTO CON LA PALLA: avviene generalmente con la parte frontale o parietale del capo. •c chiusura usu a del de movimento o e to Come per il tiro il movimento continua in avanti, il corpo non deve assolutamente fermarsi nel momento di contatto con la palla. L’altra componente importante è il RECUPERO o ripristino dell’EQUILIBRIO per orientarsi in modo rapido ed efficace in funzione dell dell’azione azione che si svolgerà. svolgerà SIGNIFICATO E VALENZA EDUCATIVA DEL GESTO Lavorare sul colpo di testa spesso significa agire su aspetti del carattere e del comportamento strettamente correlati al coraggio e alla paura dell’impatto con la palla. Il colpo di testa proposto in situazioni dinamiche può abituare il giovane calciatore al contatto fisico con gli avversari, comprese trattenute t tt t e colpi l i non sempre lleciti. iti E Essendo d il calcio uno sport di contatto l’abituare il ragazzo al confronto fisico con ll’avversario avversario più che una necessità può essere considerata una grande occasione educativa. La paura dell’impatto con la palla è solitamente un fattore di reminescenza di sensazioni dolorose dovute a progressioni didattiche errate: voglio sottolineare l’importanza di iniziare l’addestramento del gesto tecnico con palle leggerissimi leggerissimi, se non con palloncini gonfiabili, al fine di perseguire l’esatta tecnica di impatto con la palla. In tal modo si evitano traumi psicologici che limiteranno l’uso di questo gesto tecnico.