Crescono le tendopoli E` allarme in via Salviati

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Crescono le tendopoli E` allarme in via Salviati
anno I | numero 77 | mercoledì 31 luglio 2013
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ISTITUZIONI
Servizi sociali ko
nel Municipio XV
Cutini: fondi a ottobre
p11
CRONACA
Autobus in fiamme
a Corviale
Incerte le cause
p12-13
SPORT
Serie D, l’Ostiamare
dà appuntamento
ai tifosi in piazza
IN VIA ARDEATINA IL SITO PER IL DOPO MALAGROTTA
p2-3
Voci insistenti sull’area di Falcognana. I residenti scendono in strada e bloccano il traffico
TENSIONE DISCARICA
Ecofer: pronti a tutelarci in ogni sede. L’assessore Civita: chiederemo verifiche
EMERGENZA NOMADI
p9
Crescono le tendopoli
E’ allarme in via Salviati
Segnalati nuovi fumi tossici. Gli abitanti: serve un presidio
DISAGI
Tra rifiuti e abusivismo: ecco come
si presenta la riserva di Montemario
p8-9
IL GIALLO
Cadavere di un 70enne
Cisterna perde
gas in via Salaria con ferite alla testa
Circolazione in tilt Si ipotizza il suicidio
Articoli alle pagine 8 e 11
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mercoledì 31 luglio 2013
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PRIMOPIANO
DOPO MALAGROTTA Confermate le indiscrezioni: oggi l’ufficialità
RIFIUTI SULL’ARDEATINA
Alla Falcognana l’idea
della nuova discarica
L’area destinata allo smaltimento del fluff verrebbe riconvertita
Ma c’è da superare la resistenza della proprietà che annuncia
battaglia. Mobilitazione anche di politici e intellettuali
di Giuliano Longo
E
ra l'autunno del lontano 2006,
quando questa redazione condusse una battaglia contro la discarica di fluff più grande d'Europa
che la Ecofer stava allestendo. La discarica di questo materiale risultato
finale dello scarto della rottamazione
di automobili, era stata autorizzata
dalla presidenza Storace, poi la mobilitazione dei cittadini dei quartieri circostanti guidata dall'allora presidente
di quel municipio Patrizia Prestipino,
ottenne il blocco del cantiere, ma la
ditta concessionaria vinse il ricorso
al Tar e i lavori ripresero immediatamente nel cantiere inaccessibile a fotografi e cronisti. «Siamo pronti a
forme di protesta estreme - minacciava
la minisindaco Prestipino - se le nostre
ragioni non saranno accolte. Quella
discarica è una bomba ambientale, in
barba all' Europa che vieta lo smaltimento del fluff a partire dal 1 gennaio
del 2007».
Ora si dà il caso che in quell'area la
bomba ecologica, sia pur controllata
dai più sofisticati sistemi tecnologici
della Ecofer, colosso bolognese dello
smaltimento, venga innescata da un
altro ordigno: quella discarica che i
politici si rimpallano di mano in mano
dove sversare i rifiuti trattati di Roma.
Una storia infinita, per certi versi
grottesca, con le popolazioni che di
discariche non ne vogliono sentir parlare, di commissari che decidono e
poi vengono sconfessati dalle istituzioni, di interminabili perizie contro
perizie, ricorsi e contro ricorsi al Tar,
esposti alla Procura e tutto quanto
succede abitualmente nel Bel Paese
dei rinvii. Una vicenda che proprio
ieri doveva trovare il suo epilogo con l'annuncio dell'assessore regionale Michele Civita in assemblea regionale, ma che ancora
una volta è stata rinviata alla decisione del
ministro dell'Ambiente. «Per la nuova discarica siamo in attesa della valutazione
del ministro - ha detto ieri l’assessore. La
relazione, da quello che mi risulta, prende
in esame vari siti. Tra questi c''è anche il
sito che sta al chilometro 15 dell'Ardeatina.
Ma sarà il commissario a dirci quale sarà la
scelta migliore sulle valutazioni del ministro.
La scelta sulla nuova discarica - continua vista la gravità della situazione ed il perdurare dell'emergenza, è stata fatta propria
dal Governo nazionale tramite il commissario
- ha ricordato Civita - Sottile ha svolto una
serie di riunioni tecniche e ieri ha consegnato
una relazione al ministro che la sta valutando
e su cui ci comunicherà l'esito nei prossimi
giorni». Oggi scade l'ultimatum. Ma i proprietari di quella discarica, ovviamente interessati ma mai interpellati ufficialmente,
ancora non si capacitano di come il commissario ai Rifiuti Sottile, possa avere sottoposto al ministro dell''Ambiente Orlando,
la proposta di utilizzare la ''loro'' discarica
di rifiuti pericolosi come sito adatto a raccogliere l''eredità di Malagrotta. Insomma
secondo l'agenzia Dire, la Ecofer intende
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Civita: «Bisogna scegliere
un nuovo sito altrimenti
ci ridurremo come Napoli»
Mentre fuori insistevano le proteste dei consiglieri, dentro, nell’aula, si consumava la polemica per l’assenza del presidente Zingaretti al dibattito sul sito della nuova discarica. La questione
rifiuti ieri ha toccato da vicino anche il Consiglio regionale, dove
l’assessore Civita ha tenuto un’audizione in attesa di comunicazionio ufficiali dal ministero. «Non si sta discutendo se fare o
non fare una nuova discarica al km 15,3 dell''Ardeatina, perchè
in quel luogo una discarica già esiste e tra l''altro oggi non è
dedicata ai rifiuti trattati bensì a quelli pericolosi - ha chiarito
l’assessore. E’ in piena attività, operativa dal 2010 e con un’autorizzazione fino al 2016. Per dare una valutazione completa su
questo sito- ha comunque aggiunto Civita- vogliamo capirne la
durata e le procedure. Su questo sta ragionando il commissario
con il ministro. Domani o dopodomani ci convochera'' e discuteremo nel merito. Ma la decisione spetta al Governo».
L''assessore ha infine aggiunto che la discarica sull''Ardeatina «non
si trova a 500 metri dal santuario del Divino Amore, come ho sentito dire da alcuni consiglieri d''opposizione, ma a 3,3 km.
Anche spingendo al massimo sulla differenziata, come vogliamo
fare, un sito per lo smaltimento va trovato. Pena l''emergenza, quindi
ridursi come a Napoli, o la decisione di mandare i rifiuti all''estero
con conseguente aumento della tariffa a carico dei romani».
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primopiano
PROTESTE
Doppio sit in davanti
al Consiglio regionale
e in via Ardeatina
«Non siamo la
pattumiera di Roma»
NELLE FOTO
Sopra il blitz alla Pisana da parte
di un gruppo di consiglieri regionali e
rappresentanti dei Comuni della provincia
A fianco e in basso i blocchi
sulla via Ardeatina da parte dei cittadini
opporsi alla decisione. «Noi difenderemo la nostra azienda perché dobbiamo andare avanti col lavoro e tuteleremo le nostre ragioni in ogni
sede» - si legge in un'agenzia. Si scopre così che l'impianto di Falcognana
fa parte di una filiera comprendente
anche l''impianto di servizio di Santa
Palomba dove si recuperano tutti i
materiali ferrosi e non ferrosi, una
filiera che verrebbe interrotta arrecando danno all'azienda. Secondo il
decreto ministeriale Sottile in prima
battuta si deve provare a comprare il
terreno e come seconda possibilità
c'è l'esproprio. Già, ma del fluff, ammesso che si terminino i lavori di impermeabilizzazione di quel buco, cosa
sarà? La Ecofer qui smaltisce 'appena'
100 mila tonnellate l''anno, una quan-
tità non compatibile con le esigenze
di Roma, e ci vorrà del tempo, forse
lungo, per rendere operativa quella
discarica e fine settembre la Malagrotta di Cerroni non sarà più agibile.
Dobbiamo attenderci un' ennesima
proroga? Lo sapremo solo oggi nel
corso della conferenza stampa annunciata in ministero da parte del
commissario Sottile.
L’EMERGENZA Gli impianti sono saturi. Ama cerca soluzioni
Il cdr va all’estero, pronto il bando
da 30 milioni per l’esportazione
Il costo totale dell’operazione si aggirerebbe intorno ai 60 milioni
E’ pronto il bando dell’Ama
per inviare fuori dal Lazio,
in Italia o anche all'estero,
i rifiuti trattati di Roma
(scarti di lavorazione e fos)
dall'1 ottobre, quando Malagrotta sarà chiusa (salvo
un'ulteriore ma ora inimmaginabile proroga), fino a
quando non sarà pronta la
nuova discarica. Oggi
l’azienda delibererà sull'atto
che riguarderà i rifiuti trattati in uscita dai due tmb di
sua competenza, della destinazione degli altri dovrà
farsi carico il gestore pri-
vato (cioè il Colari) che si
occupa del trattamento della
restante parte dei rifiuti romani. Secondo quanto apprende l'agenzia Dire, il bando avrà la durata di un anno
e sarà rinnovabile per un
altro anno, ma i tempi potrebbero anche essere più
brevi. Infatti, il documento
conterrà una clausola in
base a cui il vincitore dovrà
essere avvisato con un congruo anticipo sull'entrata in
esercizio della discarica. Se
questa sarà pronta prima di
un anno, non bisognerà at-
tendere la scadenza del termine della gara aggiudicata
per conferire i rifiuti trattati
nel nuovo invaso. La base
d'asta sarà composta da un
prezzo per tonnellata di 135
euro e un quantitativo di rifiuti inviati (annualmente)
pari a 230mila tonnellate. Il
totale fa poco più di 31 milioni. Ma questa, come detto,
è la base, e le offerte saranno al ribasso. Pertanto
è immaginabile che l''aggiudicazione sarà intorno ai 30
milioni. E, provando a fare
due calcoli, se lo stesso per-
corso (in termini di prezzi)
venisse seguito dal privato,
il totale del costo dell''operazione sarebbe intorno ai
60 milioni. Il bando saràpubblicato la prossima settimana ed è presumibile che,
siccome l'assegnazione dovrebbe avvenire dopo la
chiusura della discarica di
Malagrotta, a settembre ci
sarà una nuova gara, stavolta a procedura ristretta,
per l''invio dei rifiuti trattati
fino a quando la gara ''ordinaria'' non sarà aggiudicata.
Come si può pensare di collocare la discarica
nell’area della Falcognana, a ridosso di quel patrimonio dell’Umanità che è il Parco dell’Appia
Antica e a ridosso del Santuario del Divino
Amore, luogo simbolo e punto di riferimento religioso, meta per pellegrini di tutto il mondo? A
che serve il vincolo Bondi Laurentina-Ardeatina
se poi le zone di maggior pregio possono essere violate col cemento e discarica? La domanda andrebbe rivolta a chi in queste ore sta
decidendo, o a già deciso, dove collocare il sito
alternativo (si fa per dire, visto che la differenziata per ora sta solo sui cartelloni con la pubblicità dell'AMA).
Il tutto sopra le teste dei cittadini che in barba
alla legge europea non hanno il diritto di essere
informati e dire la loro sui progetti di trasformazione del territorio, cemento e discarica che
più o meno sono la stessa cosa, riciclaggio e
affari per i soliti noti. Così i residenti hanno organizzato un sit in sulla via Ardeatina, dopo che
una Delegazione formata da politici e cittadini
si era recata in mattinata in Regione alla Pisana
per contestare quella che sembra ormai una decisione presa.
La novità è l'ampiezza della coalizione contro
la discarica, trasversale ai partiti e su un territorio vasto. La delegazione in Regione era rappresentata da Marino, con l'ex Sindaco Palozzi,
Cecchi e Prinzi, Castel Gandolfo, con il vicesindaco Moianetti, oltre a una schiera di cittadini
del IX Municipio. Sui banchi della Pisana numerosi rappresentanti del Pdl ieri mattina hanno
protestato. E la questione se la pone anche Andrea Catarci presidente del Municipio VIII ex XI
che ironizza: «Forse il Commissario Sottile intende vanificare sul nascere la strategia della
Giunta Marino finalizzata alla costituzione del
Parco Archeologico dei Fori e dell’Appia Antica
avviata proprio in questi giorni?»
Seguito a ruota da Massimo Miglio, locale assessore all'urbanistica decoro e contrasto abusivismo, materie di cui è un grande esperto:
«Proprio ora che ci stiamo riappropriando della
gestione della legalità per il ripristino delle regole, dopo 5 anni di mala gestione, un’ipotesi
del genere o è uno scherzo o è una provocazione: metteremo in atto ogni azione per contrastarla».
Andrea Santoro, presidente del IX Municipio ha
depositato ieri la richiesta di bloccare la discarica votata all'unanimità dal Consiglio municipale. Come sottolinea Antonetti, assessore
all'Ambiente dell' VIII, invece di superare il “Sistema Malagrotta” Sottile non risolve il problema
ma lo sposta. Provocando la prevedibile reazione dei residenti che si stanno organizzando
per proteste sempre più clamorose ma anche
legalmente con il coinvolgimento di avvocati
esperti della materia.
«Questa protesta con il sit in sulla via Ardeatina
è solo l'inizio» promette un manifestante, - perché non vogliamo diventare la nuova pattumiera
di Roma». Le parole arrivano sotto il rumore dei
manifestanti e dei clacson delle auto bloccate
dal sit in. Gli fa eco un residente dei Castelli:
«Non possiamo permettere che Roma riversi i
suoi rifiuti compromettendo il nostro territorio,
in particolar modo Santa Maria delle Mole, Frattocchie e Castelluccia». Una signora del IX aggiunge: «Abito a Tor Pagnotta, una discarica di
cemento senza servizi, dove ci stanno togliendo
il parco, le scuole i parcheggi e dove non arriva
la viabilità senza la quale non si poteva costruire questa nuova Alcatraz dove tra poco, appena gira il vento, ci appesteremo con il tanfo
dei rifiuti».
Silvio Talarico
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ISTITUZIONI
IL PROVVEDIMENTO Preoccupazione per l’inquinamento e per i ciclisti
Le incognite sui Fori
Le domande di Uil
e Legambiente
E il direttore del Colosseo, Rea:
«Rischio degrado e abusivi»
T
raffico e mobilità, ma
anche ambulanti e camion bar, commercio
in crisi e inquinamento
sono alcune delle tante incognite che ancora avvolgono il progetto dei Fori
imperiali pedonali, ormai
prossimi all’inaugurazione
sabato all’alba. Se lunedì
il sindaco Marino ha chiarito di voler andare avanti
per restituire «alla città e
al mondo» una delle aree
archeologiche più grandi
e belle del mondo, le perplessità e le osservazioni
non sono arrivate solo dai
cittadini e dai commercianti allarmati, ma anche dalle
più autorevoli componenti
del tessuto istituzionale
della città. Ecco dunque la
Uil di Roma e Lazio snocciolare ieri un numero
dopo l’altro i numeri del
traffico dal 26 giugno al
12 luglio per parlare, ad
esempio di inquinamento
atmosferico e del suo possibile aumento nelle vie su
cui si riverserà il traffico.
«Oltre 5.120 automobili,
2.508 motorini, 102 bus
Atac, 256 bus turistici, 596
auto commerciali, 55 biciclette. Su via Cavour (altezza via dei Serpenti) dalle 8 alle 19 sono passati
45.667 mezzi, di cui 23.883
macchine private, 13.602
motorini, 225 bus Atac,
770 bus turistici, 3.242
auto commerciale, 213 bici.
Con un’emissione totale di
Co2 superiore a 6.200
Kg/Km». A fronte di una
tale mole di mezzi inquinanti e di un fenomeno
che non potrà che mostrar-
si nella sua pienezza solo
nella stagione autunnale e
invernale il segretario
Pierpaolo Bombardieri ha
chiesto al sindaco Marino
«un confronto con le confederazioni sindacali sulla
stesura di un piano della
mobilità che abbracci l’intera città e non soltanto il
centro storico. Confronto
che vorremmo fosse esteso
anche alla questione del
costo dei parcheggi sulle
strisce blu, che non può
penalizzare residenti e lavoratori».
Ma la pedonalizzazione non
interroga solo i sindacati,
che pure hanno apprezzato
l’iniziativa del sindaco. A
sollevare l’incognita decoro e organizzazione del
nuovo spazio pedonale è
un’autorità in tema di beni
culturali come la direttrice
dell’Anfiteatro Flavio Rossella Rea. «C’è il timore
che una pedonalizzazione
possa portare a un incre-
Parla Sveva Belviso: «Vogliamo una Adoc: «Sì alla
pedonalizzazione totale nel week-end» chiusura al traffico
ma il nodo resta
la viabilità»
Lettera dell’ex vicesindaco
al direttore di “Cinque”
Caro Direttore,
noi tutti, nella vita, dovremmo ridurre il livello di finzione e aumentare il livello di verità. Ecco, con
la campagna "Liberi di scegliere",
che si propone di raccogliere le firme per un referendum consultivo
contro la pedonalizzazione dei Fori
imperiali, noi rivendichiamo di parlare il linguaggio della verità.
La pedonalizzazione è finta, tutti i
mezzi pubblici sfrecceranno lungo
via dei Fori e il Colosseo impedendo
ogni fruizione pedonale dell’area.
E’ finto (e ridicolo) il sondaggio
Facebook del Comune, che prevede
solo risposte positive e da pagine
istituzionali rimanda incredibilmente
a pagine create dallo spin doctor
elettorale di Marino. E' dispendioso
ma finto il finaziamento, ottenuto
attraverso fondi che in realtà sono
destinati alla metro C. E' soprattuttto finta, e un po' disperata, la
macchina della propaganda comu-
Capogruppo
L’ex vicesindaco della
Capitale è da qualche
giorno alla guida della
campagna “Liberi di
scegliere” di raccolta firme
per un referendum contro
la pedonalizzazione
nale, che io chiamo la "macchina
della fuffa": grandi annunci, provincialismo mediatico, povertà argomentativa che ormai nessuna ricchezza di budget riesce a nascondere.
Reale, invece, è il disagio per i cittadini. Noi sabato dalle 10 alle 13
raccoglieremo le firme in largo Leopardi per il referendum contro la
finta pedonalizzazione. Abbiamo una
pagina facebook (www.facebook.
com/foriliberidiscegliere). Abbiamo
altri comitati che nascono sulla nostra scia. E soprattutto abbiamo
proposte: in alternativa a una pedonalizzazione quotidiana finta e
dispendiosa, chiediamo una vera
pedonalizzazione, totale, effettiva,
nei fine settimana. Ma Marino, ormai
preda di una sorta di delirio narcisistico della personalita', non si occupa di ascoltare i cittadini e pretende di lasciare un solco nella Storia futura. Lo ricondurremo noi alla
realta' del presente, con il referendum. Ci faremo ascoltare. Non abbiamo grandi mezzi, ma parliamo il
linguaggio povero e semplice della
verita'.
Sveva Belviso,
capogruppo Pdl Roma capitale
«Roma ha bisogno di
una profonda e
urgente “renovatio”»
Secondo l’associazione dei
consumatori Adoc «la prossima chiusura al traffico, al
momento in forma parziale,
della zona dei Fori Imperiali
è un buon intervento ai fini
di rilancio del turismo e di
rivalutazione dell’intera zona
archeologica, ma non risolve
i veri problemi di viabilità e
vivibilità della Capitale». Lo
si legge in una nota dell’associazione dei consumatori.
«Dal punto di vista del turismo e della rivalutazione
della zona la pedonalizzazione dei Fori Imperiali è un
intervento necessario e au-
spicato - dichiara Lamberto
Santini, presidente Adoc ma non risolve certo i problemi, enormi, di viabilità e
vivibilità della Capitale. Il
vero cambiamento in questo
senso è il rispetto delle regole e della sicurezza stradale, soprattutto in periferia
e sulle arterie principali in
entrata e uscita da Roma, a
partire dallo snodo di Prati
Fiscali-Salaria. Roma ha bisogno di una profonda e urgente “renovatio”, una rinascita basata sull’etica, sul
decoro, sul rispetto delle regole e dei cittadini. Roma
deve diventare nei fatti una
Capitale europea, non esserlo solo a parole». L’Adoc
ha quindi presentato al sindaco un lungo elenco con le
sue proposte per una nuova
mobilità nella capitale.
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istituzioni
mento del degrado e di situazioni che pongono i turisti “in imbarazzo”, ed è
per questo che bisognerà
agire con lo stesso coraggio con cui si è agito per
chiudere al transito privato
la piazza del Colosseo».
«Sul problema del decoro
- ha aggiunto nel corso di
un’intervista a un’emittente radiofonica - dai colloqui che abbiamo avuto con
gli esponenti della nuova
Giunta, credo proprio che
si imbocchi una strada diversa». Finti centurioni e
“bagarini” «non sono un
elemento di valorizzazione
dell’area centrale. È una
vergogna per Roma- ha
concluso Rea- e dobbiamo
tutti insieme tutelare il turista oltre che i monumenti. C’è un problema di tutela dell''immagine della
città e dell’Italia».
Infine la ricetta di Legambiente e #salvaciclisti, che
pur apprezzando il provvedimento hanno indicato
le quattro mosse su cui
far leva per valorizzare il
progetto: «Installazione di
un varco elettronico su via
Cavour per dare certezza
al provvedimento di limitazione del traffico e avviare una ztl estesa; ciclo-pedonalizzazione dell’intero asse di via dei Fori
Imperiali anche il sabato
per l’intera giornata; la ciclo-pedonalizzazione del
tratto da via Cavour a piazza Venezia nei giorni feriali
dalle 10 alle 14 (con installazione di un varco
elettronico anche dall’ingresso di piazza Venezia);
la riorganizzazione del trasporto pubblico per migliorare la fruibilità dell’area
(ridefinendo la rete, individuando una sede propria
per i mezzi pubblici su
gomma su corsia delimitata
e imponendo velocità ridotte), con la verifica di
un progetto tranviario
compatibile con i futuri
scavi nell’area.
F.U.
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LA RISPOSTA DI LUIGI DI GREGORIO
LA REPLICA DEL DIRETTORE
LA REPLICA DI DE GREGORIO
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Salvo il Teatro di Marcello
Sospesa la procedura
che lo “privatizzava”
Con una memoria approvata lunedì la giunta Marino
ha bloccato il bando dell’era Alemanno che scade oggi
Tirano un sospiro di sollievo le associazioni
di cittadini, i comitati e i difensori del patrimonio storico-artistico della capitale dopo
l’approvazione lunedì in giunta di una memoria che impegna il Campidoglio a sospendere la procedura che, nel 2011 in piena
“era Alemanno”, affidava ai privati la gestione di un monumento significativo come
il Teatro di Marcello.
Ieri è stato proprio il vicesindaco Nieri a
scrivere al laboratorio “Carteinregola” per
ricordare, citando il testo del provvedimento,
che con l’approvazione della memoria di
giunta «si dà mandato alla Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali di porre in essere
i necessari atti al fine di sopendere la procedura di aggiudicazione della concessione afferente la gestione dei servizi culturali, strumentali, aggiuntivi relativi all'Area monumentale del teatro Marcello - Portico d'Ottavia,
oggetto delle perplessità e delle contestazioni,
da parte di associazioni e cittadini, tra cui
Italia Nostra e Cittadinanzattiva». Il tutto
con l’obiettivo di «consentire di svolgere
una approfondita valutazione sulla perdurante
convenienza e opportunità della procedura
in oggetto alla luce delle mutate condizioni
economiche e delle ulteriori analisi condotte
sugli atti di gara». Nel pomeriggio l’assessore
alla cultura Flavia Barca ha poi dato la
notizia, facendo sapere che «il mandato per
svolgere le ulteriori valutazioni, della durata
di 120 giorni, è affidato alla Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali dove ieri pomeriggio è arrivata la determina che provvede
alla sospensione».
La risposta positiva della giunta Marino
arriva dopo lunghi giorni di battaglia alla vigilia della scadenza del bando (fissata per
oggi), un appello firmato da Italia Nostra, e
una lettera di Cittadinanzattiva Lazio. Nel
primo l’associazione ambientalista chiedeva
«che venga fermato il bando di svendita ai
privati di una delle più importanti aree archeologiche del centro storico» e ricordava
come «nel bando non risultano garanzie di
verifica e monitoraggio della gestione nonostante l'area sia vasta e complessa e i mo-
numenti all'interno diversi per tipologia. Il
bando prevede addirittura la possibilità di
subappalti».
E in effetti il rischio denunciato da più parti
era quello, come spiegato dal “Fatto quotidiano” di “un inedito intreccio tra project
financing” - dato che “il concessionario
dovrà finanziare i lavori di restauro”- e
“concessione dei servizi integrati: a tutto
svantaggio del Comune e a tutto vantaggio
dei privati" con una "prima, incredibile,
anomalia" nel fatto "che la concessione non
durerebbe quattro anni rinnovabili (come
quasi sempre), ma ben venti: un’alienazione,
più che una concessione. Sul fronte dei finanziamenti poi il bando mostrava la sproporzione tra i fondi investiti dal concessionario, 2 milioni, e quelli che avrebbe potuto
ottenere in 20 anni, 16 milioni.
C’è stata poi anche la lettera scritta da Cittadinanzattiva, l’associazione che da sempre
si batte per la partecipazione dei cittadini e
la difesa dei consumatori. Il segretario regionale Roberto Crea, rivolgendosi al sindaco
Marino e alla assessora alla Cultura Flavia
Barca ha rimarcato i rilievi di Italia Nostra:
«Non si capisce perchè un bene così prezioso
non possa essere gestito eventualmente
anche con profitto dall’Amministrazione Comunale stessa in collaborazione con gli enti
di tutela preposti» e ha chiesto che sia mantenuto «al centro dell’interersse pubblico
aree archeologiche di grande impatto e di
grande valore». In attesa di una decisione
definitiva, ora è certo che le mani dei privati
non aggrediranno un bene di tutta la cittadinanza.
cq
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mercoledi 31 luglio 2013
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istituzioni
L’INCONTRO Obiettivo coprire il buco da un milione e 300mila euro
Servizi sociali ko in XV
Cutini: «Fondi a ottobre»
Comune e Regione
sono al lavoro per
reperire risorse per
provvedere alle
necessità del mese
di agosto
U
n buco per i servizi
sociali del XV municipio per il periodo
luglio – settembre, di complessivi 1.305.000 euro. A
lanciare l’allarme è stato
ieri il minisindaco dell’ex
XX Daniele Torquati che
ha convocato una conferenza stampa insieme all’assessore alle politiche
Sociali Rita Cutini per denunciare la situazione e
parlare con la cittadinanza.
«Un trasferimento di fondi
- spiegano dal Municipio che sarebbero dovuti arrivare dal Comune e che la
precedente Amministrazione Municipale non ha preso
in considerazione prima
della chiusura della consiliatura, portando questo
territorio ad essere uno
dei due Municipi romani
con il maggior numero di
servizi fondamentali scoperti, già dal 1 luglio».
Ieri Daniele Torquati ha
introdotto l’incontro e ha
spiegato: «Questa è la prima volta che ospitiamo un
Assessore comunale in Municipio. Non vogliamo fare
spot elettorali, ma lavorare
seriamente in collaborazione col Comune». In queste settimane di governo
comunale però Torquati e
il suo Assessore alle Politiche Sociali Ottavi hanno
preparato l’incontro di ieri
presentando al Comune di
Farmacap
Farmacie notturne a rischio
per via delle liberalizzazioni
Alcuni lavoratori "indignati" della Farmacap hanno
scritto una lettera al sindaco di Roma, Ignazio Marino,
per segnalare «una situazione di potenziale grave pericolo che si sta verificando a Roma e potrebbe ulteriormente estendersi». Al centro della questione le
farmacie di Roma, comunali o private. «Secondo il
decreto Monti sulle liberalizzazioni, le farmacie possono
ampliare il turno e l''orario in fasce orarie diverse da
quelle obbligatorie - spiegano i lavoratori nella missiva- Questo però, concretamente, sta producendo, in
molti casi, un prolungamento del turno sino ad
arrivare alle 23, sottraendo spazio così a quelle
aperte di notte che, in numerosi casi, decidono la
chiusura perchè i costi diventano insostenibili. Questo
fenomeno rischia di generare una situazione di grave
carenza nella città, con interi quartieri senza farmacia
notturna, comprese quelle comunali che spesso sono
nelle periferie disagiate».
Roma la grave situazione
finanziaria venutasi a creare, richiedendo i fondi necessari per garantire strumenti essenziali per i cittadini.
E ieri l’assessore ha chiarito la situazione amministrativa e le tempistiche.
«Siamo senza bilancio - ha
spiegato la Cutini - abbiamo ereditato una situazione difficile, ma da parte
del Comune e della Regione
c’è la volontà di non togliere neanche un euro alle
politiche sociali. Abbiamo
una situazione di grande
emergenza che probabilmente avrà fine tra settembre e ottobre quando
verrà approvato il bilancio
e avremo di nuovo la possibilità di programmare,
sono ottimista. Abbiamo
chiesto ai Municipi di stabilire delle priorità e dirci
dove dobbiamo intervenire
per evitare che servizi vengano chiusi ed il primo
obiettivo su cui lavorare è
sicuramente quello dell’assistenza domiciliare».
«Vi parlerò di cifre tra una
settimana - ha conlcuso
l’assessore Cutini - dopo
che le avrò realmente trovate, posso dirvi che stiamo lavorando insieme alla
Regione per dare delle risorse da mettere in campo
per il mese di agosto, per
le persone che rischiano
di perdere l’assistenza domiciliare in un mese molto
difficile. In contemporanea
lavoreremo sul medio e
lungo periodo per evitare
che si possano ripetere situazioni come questa».
cq
Disabilità
Numero verde Unitalsi
attivo tutto il mese di agosto
In occasione dell''eccezionale ondata di caldo,
ma anche per tutto il mese di agosto sarà attivo
il numero verde Unitalsi (800.062.026) dalle 9 alle
18 dal lunedì al venerdì e sarà dedicato in particolare ai disabili e alle persone anziane. L’iniziativa
rientra nel progetto Roma per tutti ed è promossa
dall’Unitalsi di Roma. Dall’1 al 31 agosto saranno
attive anche diverse equipe di volontari pronti ad
intervenire in base alle richieste che arriveranno
al numero verde. La base operativa del progetto
è a via degli Embrici
in zona Aurelia, ma il
servizio è dedicato a
tutta la città. «In base
alle passate esperienze- spiega Alessandro
Pinna, presidente di
Unitalsi Roma- ci arrivano chiamate da anziani soli che non sanno come potere svolgere le mansioni elementari della propria vita dall’andare a fare la
spesa a quella di andare alla posta. Per i disabili,
invece, la casistica più è quella di dovere raggiungere la fisioterapia o quella di doversi sottoporre ad esami medici. Ultimamente ci capita
anche di dovere assistere persone che si devono
sottoporre a dialisi. Un servizio il nostro- conclude- che si basa sulla dedizione di decine di volontari che rinunciano a una parte delle proprie
vacanze per dedicarsi a chi si trova in difficoltà
nella nostra città».
L’iniziativa
Le Acli “Aperte per ferie”
con chi rimane in città
Si chiama “Aperti per ferie, il sostegno non va in
vacanza” e arriva proprio nel periodo più intenso
dell’estate per aiutare chi, come anziani e persone
fragili, resta solo in cirrà ad agosto. L’iniziativa
promossa dalle Acli (Associazioni cattoliche lavoratori italiani) di Roma e provincia ha come
obiettivo quello di assistere quanti sono in
difficoltà e per questo rimangono in città. Alcuni
servizi dell''associazione saranno potenziati durante
il mese di agosto. In particolare i Punto famiglia
e “Il pane a chi serve”.
Ad agosto rimarrà aperto il Punto famiglia Acli di
Roma in via di Grotta Perfetta 610, da lunedì' a
giovedì dalle 10 alle 19 (telefono 3402403029). I
Punto famiglia forniscono assistenza a 360 gradi
alle famiglie: dai problemi specifici degli anziani,
a quelli di natura economica.
Lavoro
Regione
Soccorso
Ingv, Smeriglio: «A rischio
500 contratti precari»
Cultura, passa la legge su
biblioteche, musei e archivi
Girardet (Usb): «118 allo
sbando, cambiare rotta subito»
«Auspichiamo il riconoscimento del ruolo e la valorizzazione
dei lavoratori precari dell’Ingv». Con queste parole il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio ha
dato il sostegn del Lazio ai lavoratori dopo una segnalazione giunta in Regione. «A dicembre - ha spiegato
Smeriglio - scadranno i contratti a tempo determinato di
circa 300 lavoratori dell’INGV, l’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia. Nel territorio del Lazio sono
concentrate circa 500 unità di personale di cui circa 90
contrattisti a tempo determinato. Si tratta di ricercatori
cui sono affidate fondamentali funzioni di sorveglianza
della sismicità dell’intero territorio nazionale e dell’attività
dei vulcani italiani. Sempre nel Lazio, ed in particolare a
Roma, è attiva la Sala Operativa permanente per il monitoraggio sismico del territorio nazionale che fornisce
alla Protezione Civile Nazionale i parametri ipocentrali
dei terremoti: in questo servizio i precari sono il 30%».
«L’approvazione della modifica della legge regionale
in favore dei sistemi, che prevede uno stanziamento
iniziale di due milioni di euro, è un fatto straordinario
che consente di rilanciare la rete di servizi culturali
e di adeguare gli interventi ordinari a partire dal
prossimo anno. Il sostegno riguarda 9 sistemi bibliotecari, per complessive 125 biblioteche comunali; 6
sistemi museali territoriali e 4 sistemi museali per
complessivi 90 musei comunali; 5 sistemi archivistici
per complessivi 28 archivi storici comunali». Lo dichiara l’assessore alla Cultura della Regione Lazio,
Lidia Ravera. «Una biblioteca, un museo, rappresentano
presidi insostituibili, in molti casi l’unico punto di riferimento culturale per le comunità locali e motore
di attività che vanno anche oltre la loro funzione
specifica: un concerto, uno spettacolo, una lettura,
un incontro, un convegno».
«Questa direzione del 118 sembra più occupata a
mantenere se stessa che ad occuparsi della buona
gestione del servizio. Le cose non sono cambiate e la
situazione è andata peggiorando. La carenza di personale è diventata insostenibile e, nonostante le numerose richieste di trasferimento di personale da
altre ASL a cui nessuno dà il nulla osta, stanno per
chiudere diverse ambulanze del 118 per mancanza di
infermieri, come ad Ostia, Bracciano, Acilia, mentre gli
autisti verranno mandati in ferie d’ufficio o spostati
dalla propria sede di lavoro». Lo denuncia il sindacato
Usb dopo la consegna, lunedì, di otto suv nuovi di
zecca ai direttori delle Centrali Operative del 118 per
Roma e provincia. «Ma a Ciampino e Fiumicino le automediche adibite al soccorso rimangono ancora
quelle del 1998» ha denunciato la sindacalista
Cristina Girardet.
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mercoledì 31 luglio 2013
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CRONACA
VERDE DIMENTICATO Alberi da curare e fauna da salvare. Emergenza degrado
La riserva di Montemario
fra incuria e abusivismo
L’allarme dei comitati
Gli abitanti chiedono controlli serrati alle ville che mangiano spazi di parco e
tagliano le piante per godere del panorama. Poi c’è il pericolo dei bikers, che
usano i sentieri come piste, e dei rifiuti accumulati in mezzo alla vegetazione
I cittadini non si arrendono e annunciano provvedimenti per difendere la natura
di Annalisa Milanese
Si chiama “Riserva naturale di Montemario”
ma lo è solo di nome. Perché ormai è un’area
verde abbandonata all’inciviltà e all’incuria.
Percorrendo il sentiero che dall’entrata in
via De Amicis sale fino in cima alla collina
di Montemario, si scopre infatti una situazione
di degrado. Innanzitutto, pochi metri dopo
l’ingresso, sul sentiero ci si imbatte in una
vera e propria fogna a cielo aperto, un rigagnolo che scende forse da una delle ville costruite a ridosso del parco, creando una
pozza. «C’è da anni. Hanno fatto delle analisi
ma non abbiamo mai saputo i risultati – raccontano i rappresentanti del Comitato Trionfalmente17, che frequentano il parco e da
anni lottano per salvarlo dal degrado – un
ragazzo ha coperto questo buco con dei
tronchi per evitare che ci si cada dentro ma
anche perché con la pioggia i liquami allagavano tutto il sentiero». L’odore nauseabondo e la presenza di rifiuti sono una
chiara prova che si tratta proprio di una fogna. Più su, in prossimità di un altro villino,
c’è un altro scarico maleodorante, del quale
si vede persino il tubo che sbuca dal terreno
in mezzo ai rovi. «Poi c’è il problema dei lavori abusivi – spiegano dal Comitato – ad
esempio una volta degli operai hanno aperto
un sentiero con il camion, distruggendo la
vegetazione, per mettere la recinzione di
una delle ville fin qui sul sentiero. Noi abbiamo minacciato di chiamare i carabinieri,
così la rete l’hanno messa più su, ma qui
qualcuno ha lasciato un tronco che impedisce
il passaggio. Le recinzioni delle ville andrebbero riperimetrate secondo la mappatura
originale, invece continuano ad allargarsi
nel parco. Tanto al massimo possono prendersi una multa. Sempre se li scoprono».
Poco più su si nota uno spazio vuoto tra la
vegetazione: «Gli alberi sono stati potati
senza autorizzazione per favorire la visione
panoramica delle ville – spiegano i cittadini
– per non parlare dei fuochi che accendono
per smaltire il fogliame, creando una nube
di fumo e il rischio incendi». Inoltre, più si
sale più i cestini dell’immondizia sono pieni:
«Il servizio giardini li svuota fin dove riesce
ad arrivare col camion – raccontano i cittadini
– i cestini situati dove si può arrivare solo a
piedi sono colmi da mesi». Ma l’incuria non
finisce qui: lungo tutto il sentiero la staccionata è rotta, in molti punti non c’è più,
col rischio che qualcuno cada giù nella boscaglia; le panchine sono rotte o divelte;
degli attrezzi ginnici installati anni fa restano
ormai solo dei pezzi; i cartelli con le informazioni turistiche sono spaccati e imbrattati
da scritte. A un certo punto in mezzo alla
Via Salaria
Cisterna perde gas
in strada: disagi per
auto e per ferrovia
Una cisterna ha perso del gas liquido. È successo ieri pomeriggio a un
distributore di via Salaria, al km
20,500. La strada è stata chiusa per
qualche ora in entrambe le direzioni
nel tratto della strada al’altezza del
km 20,500 in località Passo Corese,
in provincia di Rieti. Sul posto sono
intervenuti il IV gruppo della polizia
locale di Roma Capitale e i vigili del
fuoco. Disagi per il traffico. Anche la
circolazione su binario ne ha risentito. Dalle 14.30, per qualche ora, è
stata sospesa la circolazione ferroviaria fra Monterotondo e Settebagni
sulla linea Fl1 Fiumicino aeroportoRoma-Fara Sabina.
vegetazione si nota poi una casupola, forse
il resto pericolante di un vecchio insediamento abusivo, circondata da rifiuti di ogni
tipo. Non lontano ci sono altri rifiuti nascosti
dalle piante; ma il “bello” è in cima alla collina: oltre a un filo elettrico che sbuca da un
tombino e che sta lì da anni (forse qualcuno
ha provato ad allacciarsi alla rete elettrica),
ci sono dei rifiuti di eternit, tetti di casupole
e cisterne. L’unica salvezza per i frequentatori
del parco è la mancanza d’acqua, che impedisce la nascita di insediamenti abusivi,
come quelli che da anni esistono sull’altro
versante della collina di Montemario, verso
piazzale Clodio. In realtà ci sono degli idranti
che dovrebbero servire in caso di incendio,
ma non c’è manutenzione: «Chissà se funzionano ancora. Alcuni sono ricoperti di vegetazione» In compenso, c’è il pericolo delle
biciclette che sfrecciano a tutta velocità:
«Qui non sono ammesse, come indica il cartello all’entrata – aggiungono i cittadini – invece per i ciclisti i sentieri sono piste dove
fare mountain bike sportiva. Hanno persino
Tufello, il giardino Ater
senza manutenzione
Ci pensano i residenti
Via Capraia, zona Tufello:
ricade all'interno di un
gruppo di palazzi vicini alla
parrocchia S. Assunta quello che i cittadini vorrebbero
diventasse un vero parco
pubblico. Proprietario del
complesso immobiliare è
l'Ater, ma a provvedere
alla pulizia sono i residenti
i quali, di volta in volta,
devono rivolgersi al “fai
da te” e provvedere alla
manutenzione. I residenti
raccolgono anche i fondi
per pagare le imprese specializzate dotate dei tosaerba per lo sfalcio dell'erba.
Poco prima della campagna
elettorale in zona ci è pas-
sato anche il presidente
della Regione Lazio Nicola
Zingaretti al quale i residenti hanno regalato una
maglietta bianca con la
scritta nera: “anche il Tufello vuole il suo parco”.
«In questo modo non se lo
scorda», ci dice Emilio Floccari, rappresentante dell'associazione locale. «Anche Marino ne è a conoscenza-ci racconta Floccari- visto che lo informammo
quando venne per la campagna elettorale al parco
delle Vittorie, dove ci sta
un altro grande scandalo
molto simile ai punti verde
qualità. Si tratta di un cen-
tro sportivo comunale chiuso dopo la gestione Di Livio
(il calciatore) che ha lasciato prima 400.000 e poi
1.300.000 euro di debiti da
restituire entro 2019 con
Credito sportivo e Comune
garante. L'assessore Cochi
voleva darlo all'Ama, ma
Pd Sel e Idv hanno fatto
ricorso al Tar e ora è tutto
bloccato, con il Comune
che paga 10.000 euro al
mese alle banche erogatrici
del prestito. Fu fatto un
bando per la gestione che
andò deserto perchè nessuno vuole caricarsi il debito. Tante promesse, nessun impegno concreto. In-
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mercoledì 31 luglio 2013
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cronaca
EMERGENZA NOMADI Nuove tendopoli
Fumi tossici
in via Salviati
Gli abitanti
chiedono un
presidio fisso
NELLE FOTO
Bidoni arrugginiti abbandonati,
cartelloni informativi distrutti,
panchine rotte e divelte
Lunedì i minisindaci di Prenestino e
Tiburtino hanno incontrato i comitati
Si cercano soluzioni per la sicurezza
di Agostina Delli Compagni
C
creato nuovi percorsi tra la vegetazione».
Nonostante la segnalazioni, nessuno finora
ha mai fatto niente per la salvaguardia del
parco, dove anche la fauna sta scomparendo: «Abbiamo raccolto le firme e fatto un
esposto – spiegano dal Comitato – ma finora
non abbiamo ricevuto risposta e nessuno è
venuto a controllare». Ma il comitato non si
arrende: « Se questo parco resiste è grazie
a noi che se vediamo una carta per terra la
raccogliamo. Porteremo alla luce questa situazione. Non ci fermeremo».
somma il Tufello, sfruttato
e abbandonato, sotto ogni
punto di vista. I cittadini
protestano mettendo anche
uno striscione sul sottopasso villa di Spada». Poi si
rassegnano e, armati di pazienza e buona volontà. mettono mani a rastrelli, sacchi
e.. al portafoglio: dove il
Comune latita, i cittadini si
attivano e quando serve
una decina di persone si
sono danno appuntamento
la domenica di fronte alla
chiesa di Santa Assunta per
ripulire il terreno in via Capraia. Alle volte anche con
il brutto tempo e neanche
la pioggia battente è riuscita
a fermare il loro impegno.
Vogliono dare un segnale
concreto e far diventare
fruibile a tutti questo pezzo
di terra da qualche tempo
ceduto dall’Ater a Roma Capitale. «E’ da molto tempo
che chiediamo al Comune
di attrezzare il terreno a
parco pubblico-prosegue
Floccari – e la risposta dell’amministrazione è stata
l’incuria e un terreno infestato da sterpaglie e immondizia. Tutto questo nonostante l’Ama, almeno sulla carta, sia responsabile
della pulizia. Se il Comune
non c’è facciamo da soli».
Silvio Talarico
Grottaferrata
Cumuli di rifiuti
maleodoranti
Minidiscarica
in via Quattrucci
Una minidiscarica in via Guglielmo
Quattrucci a Grottaferrata, a pochi
metri da una zona abitata e in una
via mediamente trafficata. E' quanto
testimoniano le foto scattate sabato
scorso da un nostro lettore che rimarca come l'episodio si sia ripetuto
più volte negli ultimi tempi. Sacchi
neri di immondizia accatastati e
maleodoranti: le temperature di
questi giorni, poi, fanno il resto.
Qualche cittadino ottimista ha provato ad appellarsi al senso civile
degli “scaricatori abusivi” piazzando
sul muro della zona un improvvisato
cartello con su scritto “Divieto di
discarica”: ma evidente l'appello è
rimasto inascoltato. Fino a qualche
tempo fa, a pochi metri da dove
ora giacciono i sacchi di immondizia,
erano presenti dei secchi per la
raccolta differenziata che ora sono
stati tolti.
Tiziano Pompili
ontinua l’emergenza nomadi in via Salviati. A distanza di oltre un mese dal primo trasferimento dei nomadi
provenienti dal campo di Castel
Romano, avvenuto il 20 giugno
a causa dei conflitti tra le diverse etnie presenti, i nuovi nomadi di via Salviati continuano
a vivere in condizioni igienico
sanitarie preoccupanti: non hanno elettricità, acqua e nessun
servizio igienico. Al momento
vivono in tende e in baracche
di legno nell’area verde di via
Salviati. Ma nella zona è presente un altro campo nomadi
pertanto i residenti non vogliono
nuovi trasferimenti e soprattutto, chiedono un presidio costante nel quadrante al fine di monitorare la situazione. Lunedì
alle 18 si è svolto l’incontro tra
i presidenti del IV e V Municipio,
Sciascia e Palmieri, i residenti
di via Salviati e le associazioni
del territorio presso la Polisportiva Tor Sapienza in viale Filippo
De Pisis 30. Durante l'incontro
i cittadini hanno espresso tutte
le loro preoccupazioni sull'attuale situazione. «In trent’anni
–spiega Anna, residente in via
Salviati- è la prima volta che ci
troviamo di fronte a una situazione del genere. Per questo
motivo vogliamo il presidio costante al fine di controllare l’afflusso e la pulizia dell’area. Tale
presidio è presente da quattro
giorni e deve rimanere fino a
quando non si sistemano le
cose». Da lunedì sono in corso
gli interventi da parte dell’Ama
per pulire la zona dai rifiuti
presenti nell’area. «La bonifica
–aggiunge Anna- è inutile senza
controllo. E’ una zona da sempre
abbandonata». Alcuni sono contrari all’ipotesi di inserire delle
telecamere per monitorare la
zona. «Sarebbero inutili -aggiunge Antonio, che abita in via
Salviati- poiché già una volta i
nomadi hanno staccato i fili del
telefono per rubare il rame. Figuriamoci se non staccano i fili
delle telecamere. Quando vado
a buttare l’immondizia, il cassone è vuoto ma intorno è pieno
d’immondizia. E respiro quotidianamente fumi tossici. Con
un presidio fisso dell’Ama le
cose potrebbero migliorare». I
presidenti hanno smentito l'arrivo di nuovi nomadi e hanno
assicurato il loro prossimo rientro nel campo loro assegnato.
«E’ stato un confronto molto
serrato con i cittadini» commenta Giammarco Palmieri, presidente del Municipio V. «C’è la
volontà –spiega Palmieri- da
parte dell’Amministrazione di
riportare in tempi brevi i nomadi
di via Salviati a Castel Romano».
Lunedì mattina ha avuto luogo
una riunione con il sindaco Marino per discutere su questa vicenda. «In questa fase –aggiunge Palmieri- stiamo creando le
condizioni affinché il rientro sia
sicuro e tranquillo». Al momento
non è stata ancora stabilita una
data sul possibile ritorno dei
nomadi a Castel Romano. «Ci
parlano –continua Palmieri- di
un cronoprogramma ristretto
ma non abbiamo indicazioni ufficiali. Cinque famiglie sono già
rientrate a Castel Romano la
scorsa settimana. C’è anche la
volontà di allontanare dal campo
di Castel Romano le persone
che avevano creato maggiori
disagi. Confermiamo -conclude
Palmieri- l’impegno dell’amministrazione affinché si arrivi ad
una soluzione concreta».
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cronaca
IL SEQUESTRO
Confiscati i beni
del medico
della cosca Molè
Confiscati i beni di Marcello Fondacaro,
di Gioia Tauro (RC), ma da tempo domiciliato nel comune di Ardea, imprenditore
nei settori medico-sanitario (gestione cliniche e laboratori di analisi) ed immobiliare,
che
risulta
essere
stato
condannato, per il reato di associazione
mafiosa, a sette anni di reclusione con
sentenza - ancora non definitiva emessa dal Tribunale di Palmi nel 2001
e confermata dalla Corte di appello di
Reggio Calabria in data 20 dicembre
2011, per aver fatto parte, in epoca successiva al 1997, della cosca PiromalliMolè di Gioia Tauro (indagini sfociate
nella cosiddetta operazione ''Tempo'').
Fondacaro ha scontato la misura della
sorveglianza speciale, per due anni, a seguito di decreto emesso dal Tribunale di
Reggio Calabria, in cui veniva qualificato
come un “medico disponibile” per le esigenze della cosca Molè. In atto è pendente anche un procedimento penale
presso il Tribunale di Palmi in ordine a
cui è stata emessa un’ulteriore ordinanza
cautelare coercitiva dal gip di Palmi in
data 23 marzo 2009 nei confronti di
Fomdacaro, dei suoi fratelli Massimo e
Giuseppe Alberto, e di Filippo Sorace
(soggetto prestanome). In dettaglio, Fondacaro ha costituito un complesso sistema di gestione di istituti e laboratori
di analisi, case di cura e riposo e imprese immobiliari teso a eludere, anche
con l’ausilio di prestanomi, indagini indirizzate all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. Successivamente la
procura di Palmi ha modificato le originarie imputazioni, ridisegnando il reato
associativo e configurando due ipotesi di
violazioni di truffa aggravata sul presupposto che, le fittizie intestazioni di alcune
società fossero funzionali non tanto a
eludere le misure di prevenzione patrimoniali, ma a ottenere precipuamente indebite erogazioni dal Servizio sanitario
nazionale e dall’Asp di Reggio Calabria
dal 1998 al 2008, a Gioia Tauro, Lamezia
Terme, Palmi, Catanzaro e Reggio Calabria. A seguito di una articolata attività
di indagine patrimoniale, diretta e coordinata dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria, che si è avvalsa degli
accertamenti delegati al centro operativo
Dia di Reggio Calabria e volta a verificare
le modalità di acquisizione dell’ingentissimo patrimonio societario e personale
riconducibile al medico menzionato, il
Tribunale Reggio Calabria aveva già disposto, nell’estate del 2011, la sottoposizione a sequestro del patrimonio
riconducibile a Fondacaro ai sensi della
normativa antimafia. Tra i beni confiscati,
del valore stimato di 30 milioni figurano,
in particolare: il patrimonio aziendale e
le quote sociali di cinque società con
sede a Roma, Ardea (Rm) e Mazara del
Vallo (Tp), di cui tre operanti nel settore
sanitario (gestione case di riposo e laboratori diagnostici), la Florida 78 srl, la
Faf srl e la Analisi cliniche chimiche Fondacaro dr. Marcello di Giacalone Vito &
C snc, e due nel settore immobiliare ed
edilizio, la Gruppo C.M. srl e la Capo Vaticano srl; circa 25.000 mq di terreno
edificabile, di cui circa 22.000 mq a Ricadi (VV) in zona di rilevantissimo interesse turistico ed i restanti appezzamenti
ad Ardea (Rm); quattro appartamenti ed
un box garage siti ad Ardea, Gioia Tauro
e Mazara del Vallo; un’autovettura adibita
ad uso personale; disponibilità finanziarie
aziendali e personali.
IL GIALLO Cadavere al parco delle Sabine. Quarto macabro ritrovamento
In pineta con una
pallottola in testa
Muore sottoufficiale
I carabinieri indagano
sul decesso di Cesare
Genovesi, militare
dell’esercito di 70 anni
Aperte tutte le piste
Anche il suicidio
di Maria Grazie Stella
G
iallo a Fidene: trovato con una
pallottola piantata nella testa. Il
cadavere di Cesare Genovesi, un
sottufficiale dell’esercito in pensione
di 70 anni, è stato rinvenuto ieri mattina
intorno alle 9.30 in un parco lungo via
Carmelo Bene, poco lontano da alcune
abitazioni, vicino al Parco delle Sabine,
nella zona Porta di Roma. Tutto lascerebbe pensare che l’uomo si sia tolto
la vita: ai piedi del morto è stata infatti
ritrovata una pistola calibro 7.65 anche
se non si possono escludere altre ipotesi. Sul posto del macabro ritrovamento sono intervenuti i carabinieri di
Fidene e i militari del nucleo investigativo della compagnia di Montesacro.
Secondo i primi accertamenti effettuati
dal medico legale e dagli inquirenti,
sarebbe stata avvalorata l’ipotesi del
suicidio. A quanto si apprende, Cesare
Genovesi era stato ricoverato in un
ospedale perché affetto da demenza
senile, probabilmente da Alzheimer.
L’uomo era sposato, aveva due figlie
ed abitava poco lontano da via Carmelo
Bene. Resterebbe tuttavia da capire il
motivo per cui il settantenne abbia deciso di mettere fine ai suoi giorni. Lo
ha forse fatto in un momento di lucidità
perché consapevole di essere malato e
non sopportava la sua condizione? Per
il maggiore Alessandro Di Stefano, co-
mandante della compagnia di Montesacro, non vi sarebbe alcuna «ipotesi
pruriginosa». «Per noi la dinamica è
chiara: si tratta al 99,99 per cento di
suicidio», spiega l’ufficiale: «abbiamo
ritrovato sia l’arma che il bossolo. Il
pensionato aveva qualche problema di
salute: possibile sia stato colto da un
momento di sconforto. Si è recato in
un posto ad una ventina di metri da alcune abitazioni». Ha lasciato un biglietto?, chiediamo. «No, nessun biglietto», risponde il maggiore Di Stefano. Si tratta del quarto cadavere scoperto in pochi giorni nella Capitale.
Lunedì mattina è stato ritrovato il corpo
di una trans lungo il binario 10 della
stazione Termini: aveva contusioni e
lividi sul viso e sul corpo e anche delle
ferite causate forse da un coltello. Il
26 luglio era invece stato rinvenuto il
corpo di un 59enne con le mani legate
dietro la schiena e la testa insanguinata
all’interno del suo appartamento in via
Portuense. Si ipotizza possa essere
morto durante un gioco erotico. Il 25
luglio ripescato nel Tevere a Ponte
Sant’Angelo il corpo di un 50enne che
si era allontanato da una clinica di Tor
Cervara: suicidio. E ieri mattina ha
cercato la morte anche R.S., 80 anni,
da tempo sofferente di crisi depressive.
L’anziano si è lanciato dal secondo piano della propria abitazione presso le
case popolari di via Oder, a Fiumicino.
Inutile il tentativo della moglie di fermarlo. Adesso è ricoverato all’ospedale
Grassi di Ostia.
IN BREVE
Ostia
Ponte Malnome
Corviale
Investita sulle strisce
Anziana in ospedale
729 kg di droga
nell’inceneritore Ama
Autobus in fiamme
Cause da accertare
Tragedia sfiorata in strada. Una
88enne è stata investita ieri mattina
a Roma, nella zona di Ostia. La
donna è stata ricoverata in codice
giallo all’ospedale Grassi. L’anziana
stava attraversando le strisce pedonali
quando è stata presa da un furgone:
il conducente non l’avrebbe vista a
causa del sole. E’ successo in via
Isole del Capoverde. Sul posto è intervenuto il XIII gruppo della polizia
locale di Roma Capitale.
I carabinieri hanno
distrutto nell’inceneritore di Ponte Malnome, dell’azienda
Ama, i 729 kg di
droga sequestrati
nell’ultimo anno, nelle diverse operazioni
antidroga. Sono andati in fumo 543 chili di
marijuana, 172 di hashish, 8 di cocaina, 2
di eroina, 4 tra shaboo, metanfetamina,
metadone ed ecstasy.
Un autobus è andato in fiamme ieri
intorno alle 14.30 a
largo Reduzzi, in
zona Corviale. A bruciare un mezzo della
linea 889 di Roma
Tpl. Sul posto, per
spegnere l'incendio, sono intervenuti i pompieri. Disagi alla mobilità e al quartire
invaso dal fumo. Si indaga per conoscere
la natura del rogo.
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mercoledì 31 luglio 2013
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LA CURIOSITÀ STORICA
SPORT
QUI ROMA L’avventura Usa
31 luglio 1954
La spedizione italiana, guidata da Ardito Desio,
Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, conquista
l’ambita vetta del K2, nel Karakorum
CALCIO/SERIE D Sabato la presentazione ufficiale
Giallorossi negli States
Stasera l’All Star Game
Totti verso il rinnovo
di Vincenzo Nastasi
Due sedute di allenamento prima di incontrare l’All
Star Team della Major League Soccer. La Roma inizia
a lavorare sul campo nella sua prima giornata di allenamenti in America, dove rimarrà fino al 10 agosto,
giorno in cui affronterà la sua ultima amichevole in
terra statunitense contro il Chelsea. In mezzo, cinque
giornate di allenamenti a Boston dal 1 al 5 agosto e
una sfida contro il Toronto in Canada, per una tournée tutta americana che racchiude in sé più di un significato. Da un lato c’è il marketing: nonostante gli
ultimi due anni non abbiano portato grandi risultati
sportivi, la Roma è infatti in cima alle liste di gradimento dei tifosi di “soccer” d’oltreoceano. Merito del
marchio “Francesco Totti”, ma anche di Michael Bradley, stella della Nazionale statunitense. E’ per questo
che i giallorossi, hanno scelto di presentare proprio
negli Usa la seconda divisa “Unica”, la maglia unbranded che la società ha realizzato in attesa dell’inizio del contratto con la Nike, che partirà dalla
stagione 2014/2015.
Dall’altro lato c’è il campo, con Garcia, che dopo i
nove giorni di ritiro in Sud Tirolo e una manciata di
sedute a Trigoria, proverà a plasmare al meglio una
squadra che è già in piena rivoluzione. Nelle due sedute di ieri, ancora tanto pallone per gli effettivi giallorossi, che oggi alle 21 locali (le 3 di notte in Italia)
affronteranno il dream team del campionato statunitense, tra cui spiccano i nomi di Di Vaio, Henry e Cahill. Da ultimo, non certo per rilevanza mediatica, il
contratto di Totti. Nelle ultime settimane è infatti tornato in auge il tormentone relativo all’accordo col capitano in scadenza al termine di questa stagione. Nei
mesi scorsi, infatti, Pallotta aveva delegato la risoluzione della faccenda ai manager di stanza a Roma,
ma ora che la situazione sembra essersi arenata, il
numero uno dei giallorossi ha deciso di prendere in
mano la questione.
Nei prossimi giorni quindi i due potrebbero siglare direttamente a Boston il rinnovo biennale chiesto dal
capitano.
E’ QUI IL PARTY
L’Ostiamare
si presenta
in piazza
La nuova stagione comincia con un bagno di folla per
ribadire la vicinanza ai propri sostenitori. Potrebbe esserci
qualche problema per la Lupa Roma nell’utilizzo dello
stadio Giannattasio. Si vocifera di un possibile avvio di
campionato al Desideri di Fiumicino. Prende forma la nuova
Maccarese Giada che ufficializza l’acquisto di Marcheggiani
I
n piazza con l’Ostiamare.
Curiosa e originale iniziativa per la società capitolina del presidente Luigi
Lardone che sabato alle 21
festeggerà l’inizio della sua
stagione assieme ai tifosi
in piazza Anco Marzio, presentando la squadra che
parteciperà al campionato
di serie D.
«Abbiamo scelto piazza Anco
Marzio - spiega il direttore
generale biancoviola Luigi
Baioni - proprio per affermare e rinsaldare sempre
di più il legame della squadra con la città. Vogliamo
portare l’Ostiamare, che rappresenta Ostia, vicino ai tifosi e a tutti gli sportivi lidensi».
Davanti ad autorità politiche
della zona e non, i calciatori
biancoviola (guidati in panchina dal confermatissimo
Paolo Caputo e capitanati
in campo da Maurizio Alfonsi) saliranno sul palco
predisposto ad hoc per
l’evento. Da una realtà di
Ostia ad un’altra il passo è
breve e l’umore pare diverso: i colpi di mercato messi
a segno a ripetizione non
sembrano aver risolto tutti
i problemi della “nuova”
Lupa Roma (la vecchia Lupa
Frascati). Il presidente Alberto Cerrai sta cercando
di risolvere alcune questioni
legate all’utilizzo del campo
“Giannattasio” e qualcuno
vocifera che, almeno inizialmente, la prima squadra affidata a mister Cucciari possa giocare al “Desideri” di
Fiumicino.
Curioso e abbastanza beffardo il destino del presidente della Lupa Roma che
anche a Frascati aveva incontrato alcune difficoltà
(eufemismo) nella gestione
dell’impianto locale. In tema
di mercato, tra le regine degli ultimi giorni c’è indubbiamente la nuova Maccarese Giada (ex Monterotondo
Lupa). La società del duo
presidenziale Papili-Della
Longa è riuscita a ricomporre il vecchio e proficuo
tandem d’attacco del Rieti
ALTRE NOTIZIE
Basket/Serie A3
Basket/Progetto
Montanucci nuovo
rinforzo del Pomezia
Municipio X, quattro
realtà si uniscono
Il Pomezia aggiunge altri tasselli al suo
roster. L’ultimo grande rinforzo è Monica
Montanucci, classe ‘84 playmaker o anche
guardia all’occorrenza, viste le sue spiccate
qualità tecniche. Dopo le esperienze a Battipaglia, Orvieto, Latina e Santa Marinella,
era arrivata per motivi di studio a Roma
dove ha vestito la casacca della Petriana
prima di scegliere il nuovo progetto pometino.
Nei giorni scorsi era stato annunciato
anche l’arrivo di Giulia Toto, esterna di
scuola San Raffaele, classe ‘89, che si è
sempre distinta per la duttilità tecnicotattica e uno spiccato senso del canestro.
L’unione fa la forza, e in un momento di
crisi, ma con la volontà di creare anche
qualcosa di importante, Alfa Omega, Stelle
Marine, Palocco e Acilia si mettono insieme
sfruttando le sinergie di un’unica realtà che
vuole valorizzare le potenzialità del proprio
territorio, quello del Municipio X. Ecco che
nasce quindi il progetto “Lido di Roma Basket”. Ottimizzare il lavoro sotto ogni aspetto:
dagli impianti a disposizioni, all’organizzazione
di staff tecnici e dirigenziali fino al roster di
atleti. Si parte con una squadra in A3 femminile, tante formazioni giovanili maschili e
femminile, minibasket e settore scolastico.
Oltre alla playmaker è
arrivata anche Giulia Toto
Alfa Omega, Stelle Marine,
Palocco e Acilia insieme
TEL:
TEL:
13
mercoledì 31 luglio 2013
06.5124466
06.5130299
sport
BASKET/SERIE A Il club tiene d’occhio anche Moraschini. Intanto c’è stata la firma per una stagione di Eziukwu
Virtus Roma, il dg Nicola Alberani in America a caccia di giocatori interessanti
La Virtus Roma cerca di riempire nuovi tasselli nel proprio roster. Con il general manager Nicola Alberani che nei giorni scorsi è volato negli Usa per monitorare la Summer League,
la società romana è a caccia di giocatori in grado di dare un minutaggio importante all’interno di un roster che parteciperà a campionato ed Eurocup. La squadra capitolina in questi
giorni sta tenendo d’occhio anche un giocatore italiano della Virtus Bologna. Nelle ultime ore, infatti, la società del presidente Toti sembra essere sulle tracce di Riccardo Moraschini,
classe ‘91, in uscita dal club bolognese. Sul capitolo lunghi, il nome che circola in questi giorni è quello di Trevor Nbakque, talento dei college Usa, in attesa di un passaporto nigeriano
che permetta il tesseramento come comunitario. E’ arrivata intanto la firma, per una stagione, di Callistus Eziukwu, lungo statunitense con passaporto nigeriano, proveniente dal club
greco del Panelefsiniakos. In uscita probabili partenze di Czyz e Lorant. (Paolo Pizzi)
NUOTO/MONDIALI DI BARCELLONA
Sognando una medaglia
Pellegrini e Pesce in finale
di due stagioni fa. Dopo aver
annunciato l’accordo con
Mario Monaco di Monaco, il
Maccarese Giada ha infatti
ufficializzato l’arrivo di
Francesco Marcheggiani, un
classe ‘91 che l’anno scorso
ha militato tra i professionisti con la maglia della Reggiana e che ritrova il suo
“maestro” Fabrizio Paris in
panchina.
«Sono stato attratto dal programma che mi è stato prospettato e ho accettato con
grande entusiasmo» ha spie-
gato Marcheggiani. Ancora
nebulosa la situazione in
casa Cynthia nonostante
l’avvenuta iscrizione: il club
castellano sarà comunque
presieduto da Giovanni Libanori, il vice dovrebbe essere Baldolini.
Infine, continuano le voci
legate alla composizione dei
gironi e ai ripescaggi (per
le laziali quasi certa la riammissione dell’Anziolavinio e
sul filo di lana quella del
Rieti). Le nostre rappresentanti potrebbero addirittura
essere spalmate su tre gironi: nel gruppo E (quello
con le toscane) dovrebbero
finire Lupa Roma, Ostiamare
e Maccarese Giada. Nel gruppo F (a composizione maggiormente marchigiana) dovrebbero essere inserite Palestrina e Santa Maria delle
Mole, mentre nel gruppo G
(con le sarde e le campane)
dovrebbero finire le restanti
capitoline, vale a dire lo
stesso Anziolavinio, l’Astrea,
il Cynthia e il San Cesareo.
Tiziano Pompili
«Per gioco». Federica Pellegrini (tesserata con l’Aniene) è scesa in acqua
per divertirsi ai Mondiali di Barcellona. Ha nuotato ieri i 200 stile libero a
sorpresa nella vasca spagnola nel suo anno sabbatico, avendo preparato
solo le gare di dorso e le staffette. E invece non solo centra la finale, ma lo
fa anche con il miglior crono: 1’55’’78 mettendo in riga Franklin, Muffat e
compagne. L’atleta dell’Aniene ha vinto ovviamente la sua batteria, non
pensava di essere andata così forte. All’arrivo esulta e si tocca il braccio
dove ha disegnato una fascia nera in segno di lutto per le vittime
dell’incidente in Campania. Ai microfoni della Rai è serena e sorridente,
evidentemente soddisfatta per la sua prestazione: «Domani (oggi, ndr) in
finale sarà dura, mi aspetto una gara molto tirata, più di questa semifinale.
Ma ho intenzione di affrontare tutto con molta calma, sono qui per
divertirmi, non voglio ansie e tensioni, ma pensare passo dopo passo. E’
andata bene, guardo avanti con tranquillità».
Ed è un giorno da ricordare anche per Mattia Pesce, il ranista del Forum,
che nelle semifinali dei 50 rana ottiene la qualificazione alla finalissima
con un ottimo 27’42 (vicinissimo al suo personale). Lo sloveno Dugonjic fa
il nuovo record europeo con 26’83 (secondo tempo in finale), e sarà
battaglia con il sudafricano Van Der Burgh. Oggi a Barcellona sarà una
gara tutta da vivere, con Pesce e Pellegrini che potrebbero portare al medagliere italiano i primi allori “made in Rome”. (Gianna De Santis)
Boxe/Evento
Baseball/Iniziativa
Stasera a Fiumicino
il Memorial Amelindo
Sabato ad Anzio c’è
“Stefano 7 meeting”
Giornata di grande boxe oggi a Fiumicino
con il 3° Memorial Amelindo. Alle ore 20 al
“Sotto le stelle” in via del Faro si terranno
ben nove incontri per ricordare il padre dei
ristoratori del centro romano. Ad organizzare
il tutto la Luciano Sordini boxe, una polisportiva nata nel 1996. I suoi migliori pugili
saliranno sul ring: Traverso, Trandafir,
Falcioni, Mele, Vigliola, Macaluso, Khmil,
Pizioli e Shmin Kassab. Si incroceranno i
migliori atleti della Sordini Academy e
alcune delle promesse della boxe italiana.
Contro di loro il vivaio dell’Abruzzo, regione
piena di talenti. Torna anche quest’anno “Stefano 7 baseball
meeting 2013”, l’evento che vuole ricordare
Stefano Pineschi, prematuramente scomparso,
e raccogliere fondi per il reparto di pediatria
dell’ospedale di Anzio-Nettuno. Ci saranno
tanti campioni a sfidarsi sul “diamante” del
Reatini di Anzio per raggiungere un obiettivo
comune: acquistare un’incubatrice da trasporto, una fissa e uno “shuttle” pediatrico.
Due le formazioni Old Star in campo: Italia
e Anzio-Nettuno. L’invito è a rinunciare a
una giornata di mare per passarne una diversa (tante le iniziative in programma), ma
soprattutto con un fine nobile!
Sul ring i pugili della
Sordini Academy
Si raccolgono fondi
per il reparto pediatrico