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::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: LIBERA VELO TITLE: RIFFA LABEL: OCTOPUS RECORDS PAG. 1 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: LIBERA VELO TITLE: RIFFA LABEL: OCTOPUS RECORDS PAG. 2 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: LIBERA VELO TITLE: RIFFA LABEL: OCTOPUS RECORDS PAG. 3 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: LIBERA VELO TITLE: RIFFA LABEL: OCTOPUS RECORDS PAG. 4 MUSICCLUB http://www.musicclub.it/musicclub/jsp/rubriche/default_one.jsp?id_rubrica=11528023559240&id_numero=1 1684234799410&id_testo=11684256001100 A Riffa in napoletano è un’ improvvisata lotteria rionale e Libera Velo, attraverso un complesso di richiami che vanno dalla linguistica alla cultura popolare, la usa come metafora dell’ esistenza. Riffa come la lotteria in cui tutti siamo coinvolti appunto. All’ interno della riffa musicale, dobbiamo riconoscere che questa cantautrice napoletana di 32 anni ha giocato un ruolo assai attivo. Da segnalare sono soprattutto la sua “ militanza”nei 24 grana per ben tre dischi ed è direttamente da casa 24 grana che provengono quasi tutti i collaboratori apparsi su questo disco, come Renato Minale (produzione). Con uno stile vocale e musicale che oscilla fra la prima Bjork, Meg e - più per timbro che per stile –Cristina Donà, Libera Velo dà alla luce un’ opera prima con molti alti e bassi e non sempre degna d’ attenzione. Soprattutto non brilla per originalità e suona un po’fuori tempo massimo. Fosse uscito una decina di anni fa, questo disco avrebbe fatto gridare al miracolo, ma oggi, ad essere sinceri, non impressiona più di tanto. Rimane comunque un disco ben fatto, che è organicamente legato ad una scena musicale partenopea a fin troppo ancorata ad una sceba ormai logora e stanca. SMEMORANDA http://www.smemoranda.it/_box_home/ns_rubriche/artI6657.html Libera Velo è libera veramente. Lo noti a partire dalla divertente, colorata e sbeffeggiante copertina, dal titolo di gusto pop(olare), dalle dodici canzoni di questo suo esordio, primo cd uscito per la neonata Octopus records, label indipendente di Giuseppe Fontanella e Renato Minale, chitarrista e batterista dei 24 Grana. Libera, formatasi musicalmente negli anni Novanta nel vivo ambiente del centro sociale officina99, ha cantato in quattro album dei 24 Grana, con i quali si è spesso esibita. Ora il gruppo ricambia generosamente (non solo con la produzione, ma anche suonando, arrangiando e co-scrivendo con lei alcuni pezzi). Nonostante la forte presenza 24granata Riffa è un disco di Libera al 100%. La sua forte personalità conquista canzone dopo canzone in un crescendo di emozioni: dalla dolcezza di Sottile piacere (sembra un pezzo di Pino Daniele per un film di Troisi e non c’ entra nulla con vallettopoli) al traditional messicano La Lllorona, intellettuale/sensuale, dalla Ballata Felix dove il mandolino convive in pace con le pulsioni elettroniche creando un’ originale techno-mediterranea, all’ ottima dance politica Mamma Felica, dedicata alla coraggiosa madre di Peppino Impastato, alla conclusiva Vaginal trips con attacchi rock memorabili quanto il titolo. Promettente, forte, con le idee chiare. Libera veramente! DIRADIO http://www.diradio.it/files/index.cfm?id_rst=6&id_art=28&idr=33852 Un disco smaccatamente femmina. Quindi aperto, sghembo, rotondo, assolutamente asimmetrico ed anarchico, pur nella cura quasi certosina che ne caratterizza la costruzione e l'organizzazione. Non conosco la signora in questione. Mi par di capire che sia napoletana o giù di lì. Il suo dichiarato intento è quello di parlare di vita, vissuta nello specifico della condizione umana. Lo fa, dicevamo, coll'ottica di un'introspezione mai invasiva nelle benedette contraddizioni della nostra valle di lacrime ed (a volte) gioie. E lo fa usando un bizzarro melange musicale che intrattiene un rapporto diretto con sonorità ed ambientazioni lounge, da cocktail bar iperreale. Titoli come: Purga, Vaginal trips o Skifato, lasciano un fecondo senso di spaesamento, accompagnati come sono da musiche ormai diventate patrimonio indiscusso di eventi, parties, vernici e sfilate. L'operazione è felicemente spiazzante, nella sua via di mezzo tra l'iconoclastia zappiana, lo sberleffo cerebrale e il detour dei frattali deleuziani. Troppa grazia, direte. Però è così. Fatevi affascinare dalla morbosità di un cocktail party perverso nella e della sua innocenza. ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: LIBERA VELO TITLE: RIFFA LABEL: OCTOPUS RECORDS PAG. 5 SENTIREASCOLTARE http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2007/recensioni/LiberaVelo.html La scia del successo post 99 Posse di Meg continua a mietere vittime nella scena pop napoletana, a testimonianza di un mondo musicale attualmente tanto ricco di fonti di ispirazione quanto povero, poverissimo di idee. Libera Velo è una cantante di tutto rispetto, voce leggera, raffinata, che non nasconde studi di jazz e una tecnica non da poco. Eppure, anche lei non resiste alla tentazione di provare a “ lanciarsi” , con un disco che riesce a dire meno di quanto vorrebbe, seguendo la logica del mordi-e-fuggi che ha già portato qualche guadagno in termini economici alla collega e più nota concittadina. Riffa è un disco che mastica electro-pop facilone, nel quale confluiscono tutti gli stereotipi del genere. Poco da dire e poca fantasia: filastrocche pseudo-fricchettone (Momenti rilassanti) con lo zampino del solito Francesco di Bella dei 24 Grana, altra presenza fissa del pop-rock napoletano (figuriamoci!); sprazzi di folktronica (Ballata Felix), canzonette prevedibili (Purga, Skifato) e jazz-bossa da pub (Vaginal Trips). Non manca neanche la citazione al povero Carlo Giuliani, ormai più bistrattato dai compagni che dagli sbirri (Mamma Felicia). Nella mediocrità generale, il disco riesce a mantenere, in ogni caso, la dignità della sufficienza. Non foss’ altro che per la ballata Sottile piacere (che sembra scritta dal Pino Daniele più ispirato e cantata in perfetto stile Amalia Grè) e dalla personalissima cover de La Llorona, canzone popolare sudamericana resa famosa negli anni 70 da Joan Baez. Insomma, le capacità tecniche ci sono. E anche qualche buono spunto non manca. Quello che manca è, invece, un po’di coraggio e di voglia di uscire dal guscio protetto della scelta più semplice e indolore. LOSING TODAY http://www.losingtoday.com/it/reviews.php?review_id=3685 Prima prova solista per la napoletana Libera Velo. Una formazione classica, avvenuta su flauto, piano e voce, in seguito l'avvicinamento al jazz e la nascita di un sodalizio umano e professionale coi 24 Grana che la porta a partecipare a diversi lavori del guppo. Collaborazione che prosegue anche in qust'occasione, col batterista Renato Minale in veste di arrangiatore. La riffa del titolo è in genere una sorta di lotteria rionale, con piccoli premi in denaro; ma per il loro eclettismo i dodici brani che compongono "La Riffa" organizzata dalla Velo assomigliano piuttosto ad una di quelle lotterie parrocchiali di paese, nelle quali non si sa mai cosa si finisce per portarsi a casa: un libro, un capo d'abbigliamento usato, un prosciutto... Nonostante il ruolo rilevante assegnato all'elettronica lungo tutto lo snodarsi del disco, la cantante-autrice napoletana ricorre ad un ampia gamma di soluzioni che rendono il disco vario, a tratti intrigante, mai noioso. Così, l'intro di Soffitta è colorato da crepuscolari suggestioni anni '80; Purga si adagia su un rilassato sfondo dub; in Skifato e Momenti Rilassanti ritroviamo qualcosa degli Ustmamò di "Ust"; con la successiva Sottile Piacere entriamo in una soffusa atmosfera da night club, nella quale restiamo anche con Pallida, sebbene con un mood leggermente più 'sospeso'. Mura Antiche ritrova una coloritura più elettrica, mentre al mix pecussivo sintetico - orientale di Ballata Felix fa seguito una ispanica (per il cantato) e leggermente sghemba La Llorona. Sul finale, la vaga house 'corretta alle chitarre' di We Dance In A Baton Charge, precede una Mamma Felicia dal gusto sudamericano. Chiude Vaginal Trips, all'insegna di un pop vagamente obliquo. Per il suo primo disco, Libera Velo sceglie insomma la strada del 'compendio', cercando di far vedere (o meglio, sentire) ciò di cui è capace, cimentandosi in una varietà di registri, anche grazie a una voce che, paragoni a parte (vengono in mente Meg, ma anche Mara Redeghieri e in qualche frangente Petra Magoni) mostra già maturità tecnica e personalità. Pur con le incertezze tipiche dell'esordio (ad esempio qualche indecisione in fase di scrittura, tra una vena più legata al quotidiano e una finemente surreale), "La Riffa" rappresenta un avvio promettente. ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: LIBERA VELO TITLE: RIFFA LABEL: OCTOPUS RECORDS PAG. 6 MESCALINA http://www.mescalina.it/musica/gruppi/recensioni_emergenti.php?id=298 Per nostra fortuna il panorama musicale partenopeo non si riduce esclusivamente al becero esibizionismo di cantanti pop di poco valore che invadono quotidianamente radio e televisioni. Da diversi anni la scena alternativa di questa città esercita un ruolo antagonista, forse nel tentativo di non far rimpiangere la defezione artistica all'impegno di un’ icona quale Pino Daniele, da tempo smarrita nei contorti canali dello star-system nazionale. Un gruppo di artisti in grado di far traspirare la realtà del vivere giornaliero in una città bella e dannata e che non si nasconde certo dietro a “ stupide”e scontate canzonette d’ amore. In questo contesto (musicale), Libera Velo si inserisce benissimo. L’ amicizia che la lega ai 24 Grana, con i quali ha collaborato già in diverse occasioni, le hanno permesso di raggiungere una maturità artistica di notevole spessore. Questo sodalizio intenso e fondamentale si è tradotto nel suo primo album da solista: “ Riffa” . I componenti del celebre quartetto contribuiscono in modo dinamico alla stesura finale di alcune delle canzoni. I più assidui sono G. Fontanella e R. Minale: essi si dividono accuratamente i singoli ruoli, dalla direzione artistica, arrangiamenti, registrazioni, mixaggio e masterizzazione, oltre a parteciparvi in qualità di musicisti ed autori. Lo stesso album è stato pubblicato per la neonata etichetta, Octopus Records, di proprietà proprio dei due musicisti. “ Riffa”coniuga perfettamente melodie rock ad un’ impronta tipicamente pop con una forte ed evidente contaminazione elettronica. Nelle sue canzoni la Velo canta microstorie quotidiane alternate ad una visione consapevole sulla condizione umana. Proprio per la forza delle parole pronunciate assumono una valenza essenziale canzoni come “ Mura antiche” , Vaginal trips”e “ Mamma Felicia” . Quest'ultimo è il brano sicuramente più significativo, dedicato ad una delle donne italiane più coraggiose come la mamma di Peppino Impastato. L’ importanza dei testi, mai banali, viene risaltata da un modo superbo di cantare, una voce che esplode in modo magistrale tra le righe delle canzoni. Libera canta principalmente in italiano, ma senza disdegnare qualche immersione nel proprio dialetto (“ Mura antiche” ), nell’ inglese (“ We dance in a baton charge” ) o nello spagnolo (“ La llorona” ). E si mostra diligente sotto ogni aspetto anche quando si cimenta nell’ interpretare brani altrui come “ Mamma Felicia”(di G. Schimmenti) e “ La llorona (canto tradizionale messicano) o quando s’ esibisce nel duetto con Francesco Di Bella dei 24 Grana nel brano “ Momenti rilassanti”(di cui è anche autore, ndr). “ Riffa”è un album discreto che mette in mostra una nuova cantante che si pone senza problemi tra le voci femminili più belle della nostra penisola. ROCKSHOCK http://www.rockshock.it/news.asp?id=2521 Libera Velo. Nata a Napoli. Che più Napoli non si può. Con annessa eredità musicale da Officina 99 e dintorni. Ma non solo. Anche influenze classiche e jazz figlie di studi passati (flauto, pianoforte, canto). Ma non solo. Anche esperienze live e studio (con i 24 Grana). Ma non solo. Anche una voce, bella e mutevole. Voce regina che nonostante il rumore ed il caos del mondo intorno (diventati intenzionali fruscii in post produzione) sembra muoversi su un mix di quelli puliti e raffinati, senza ruvidezze, tra dub, trip-hop ed episodi più cantautorali (Mamma Felicia). Arrangiamenti elaborati (notevole in questo senso l'apporto di Renato Minale, batterista dei 24 Grana), loop elettronici, inserti di chitarra ad indurire il tutto quanto serve, senza esagerare (Vaginal Trips). Libera Velo è ora calda voce partenopea (Purga), ora etereo lamento nordico. Ora Meg (pure troppo), ora Cristina Donà, ora Bjork (anche troppo poco). Flessibilità tecnica ed emotiva (quanta distanza c'è tra l'elettronica essenziale di Soffitta, il calore negli arrangiamenti di Piacere Piacere, le atmosfere mediterranee di Ballata Felix) . Dunque una miscela eterogenea e curata che pare tuttavia ancora in via di definizione. Come se ancora Libera Velo stesse cercando la propria strada. Buona fortuna. La stoffa c'è. ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: LIBERA VELO TITLE: RIFFA LABEL: OCTOPUS RECORDS PAG. 7 KDCOBAIN http://www.kdcobain.it/pagine/recensioni/liberavelo.htm Dopo aver prestato la sua voce in quattro album dei 24Grana, Libera Velo ha deciso di mettere a nudo la sua vena artistica con questo disco solista, coadiuvato nella produzione e nella realizzazione dalla stessa band che l'ha aiutata a crescere. Riffa è un tributo alla sua città, Napoli, dove è cresciuta frequentando centri sociali come Officina99 e lo si sente anche nelle sonorità, quel suono che nasce dalla sperimentazione che già abbiamo assaporato in band come 99 Posse. L'inflessione vocale ricorda per certi versi quella di Meg, e il mix di sonorità tra rock, pop, folk ed elettronica suona come una libertà espressiva a tutto tondo. La "Riffa" è una sorta di lotteria rionale per raccimolare soldi, e in questo disco assume i colori delle nuove generazioni napoletane, attente alla sperimentazione e all'attualità. Libera Velo confeziona un disco dall'indubbio valore artistico, basti ascoltare brani come "Momenti Rilassanti", "Mura Antiche" o "Ballata Felix" per rendersi conto di quanta ricerca stilistica è colmo questo lavoro. "Riffa" suona come un calderone di idee e suoni ben mischitati insieme tra distorsioni rock e delicate ambientazioni elettroniche.