Missione6 nave sconosciuta
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Missione6 nave sconosciuta
STAR TREK: MAGELLANO Nave sconosciuta Racconto incompiuto di: Kinklod Pubblicato nella sezione “L’universo di Star Trek” del Forum di TGM Online in data 14/03/2003 La Magellano era stata chiamata per una missione diplomatica con i Ferengi, per la stipulazione di alcuni contratti commerciali. Le trattative non erano andate molto bene: i Ferengi ponevano richieste che avrebbero avvantaggiato solo loro, ed il consigliere di bordo, il signor Venice, aveva avuto molto da lavorare. La missione si era conclusa senza troppo successo, ed ora la nave stava tornando sulla Terra a velocità di crociera, dato che l’ammiraglio Tailong avrebbe dovuto, di lì a pochi giorni, tenere il discorso della consegna dei diplomi all’Accademia della Flotta Stellare. Il bar di prora era piuttosto animato, anche perché era da diverso tempo che la Magellano non tornava sulla Terra, e quindi l’equipaggio era impegnato a festeggiare l’evento. Intanto, in plancia, gli ufficiali di turno tenevano sotto controllo la rotta e i dati delle telemetrie di bordo. Tutto sembrava scorrere tranquillamente, ma una segnalazione dai sensori a lungo raggio pose fine a questa situazione di calma. Il sottoufficiale SoleArdente fu il primo ad accorgersi del segnale: <Comandante Drizzt, i sensori stanno rivelando qualcosa di insolito.> Il comandante era seduto al posto di comando, dato che il capitano in quel momento non era presente in plancia. Drizzt si alzò mal volentieri, con la spiacevole sensazione che la tranquillità di quel viaggio fosse già terminata. <Qualcosa di insolito? Che cosa, di preciso?> Il sottotenente inizialmente non rispose, intento ad elaborare i dati. Poi, finalmente, iniziò a parlare: <E’ strano…per circa trenta secondi i sensori avevano rilevato una sorta di anomalia subspaziale a sette anni luce di distanza dalla nostra attuale posizione, ma adesso non rilevano più nulla.> Il tenente Cailin, intanto, aveva raggiunto la postazione, e stava cercando di analizzare i dati raccolti. Dopo alcuni secondi, l’uomo riconobbe nei dati relativi all’anomalia uno schema piuttosto preciso: <Comandante…è un tunnel spaziale!> Il comandante guardò con aria stupita il tenente Cailin: <Ne è sicuro? Credevo che l’unico tunnel spaziale stabile esistente in questo settore fosse quello nei pressi di Deep Space 9!> <Infatti è così… > proseguì il tenente <…ma stando ai sensori sembra che ce ne sia un altro, anche se i dati non collimano esattamente con quelli di un normale tunnel spaziale. Sembra ci siano alcune diversità nel fenomeno appena registrato, ma da questa distanza i dati non sono precisi.> La sensazione del comandante era giusta: il viaggio verso la Terra probabilmente doveva essere rimandato. <Capitano Braga, a rapporto in plancia!> Il capitano Braga stava cercando di rilassarsi nel sua alloggio, quando ricevette la comunicazione. Anche per lui la missione con i Ferengi era stata piuttosto pesante, dal punto di vista psicologico, considerando la scarsa opinione che nutriva nei confronti di quella specie. Si diresse rapidame nte verso il turboascensore, e lungo il corridoio incontrò il tenente Ashram, che si stava recando in plancia per cominciare il suo turno. <Capitano, anche lei va in plancia? Credevo si stesse riposando…è successo qualcosa?> <Temo di si. > Il capitano sapeva che il comandante lo avrebbe disturbato solo per questioni della massima importanza. Arrivati in plancia, il comandante Drizzt espose la situazione al capitano, che in quel momento aveva un’espressione piuttosto sconsolata. <Non possiamo fare altro che andare a verificare. Dovrò avvertire l’ammiraglio…comunque, non mi è parso molto entusiasta di questa storia del discorso per la consegna dei diplomi. Tenente Riker, imposti la rotta sulle coordinate del rilevamento. Avanti a curvatura sei. > <Agli ordini.> Il capitano Braga raggiunse l’alloggio dell’ammiraglio per informarlo del cambiamento obbligato di rotta. Una volta entrato, trovò l’ammiraglio intento a leggere sul monitor un testo: probabilmente si trattava del discorso che avrebbe dovuto tenere a San Francisco. <Ammiraglio Tailong, i sensori hanno rilevato quello che sembra essere una sorta di tunnel spaziale. De lei è d’accordo, ho già dato l’ordine di recarci sul posto. Mi dispiace per il suo…> Un leggero sorriso apparve sul duro volto klingon dell’ammiraglio. <Ha fatto benissimo. Se esiste un altro tunnel spaziale, dobbiamo essere i primi a trovarlo. Se devo essere sincero non aspettavo altro…i discorsi non mi sono mai piaciuti. La raggiungerò subito in plancia.> La Magellano si stava avvicinando rapidamente alla zona: l’equipaggio era impaziente di scoprire cosa avrebbero trovato una volta giunti sulle coordinate. Nel frattempo, i sensori cominciarono a ricevere nuovi dati. Il tenente Cailin ruppe il silenzio che era calato in plancia: <Rilevo una grossa massa…probabilmente un’astronave, ma non riesco ad identificarla.> La notizia colse tutti di sorpresa: nessuno ci aveva ancora pensato, ma se quel fenomeno era davvero un tunnel spaziale, allora era anche possibile che si fosse attivato al passaggio di un’astronave. Le incognite stavano aumentando: da dove arrivava? Quali potevano essere le loro intenzioni? Le risposte non avrebbero tardato molto ad arrivare…ormai erano sempre più vicini alla loro meta. La tensione in plancia era piuttosto alta, anche se tutti cercavano di nasconderla. Mancava poco alle coordinate stabilite. <Stiamo raggiungendo la zona. > <Bene. Guardiamarina Tilk, passare a velocità impulso.> Il capitano si alzò dalla sua postazione, ansioso di scoprire cosa li stava attendendo. <Abbiamo il contatto visivo.>, comunicò immediatamente il guardiamarina. <Sullo schermo.> Quello che si presentò alla vista era una nave di grosse dimensioni, grande circa tre volte la Magellano. Era immobile, e per il momento non dava alcun segno. Il suo aspetto non ricordava nessuna nave conosciuta: era un unico grande corpo di forma semi ellittica, con quello che sembrava potesse essere un motore a curvatura posto lungo l’asse. Ci fu qualche attimo di attesa, poi il capitano Braga diede l’ordine: <Signor Worf, apra un canale.> Il Tenente Worf lanciò quindi un segnale alla nave sconosciuta, senza però ricevere risposta. <Nessuna risposta, capitano.> Non era certo un buon auspicio…a questo punto, era meglio lasciare spazio alla prudenza. <Tenente Sonotranoi, su gli scudi.> <Scudi attivati, signore.> Dalla nave non giungeva ancora nessun segnale, ma per il momento non sembrava poter essere una minaccia: continuava a stagliarsi immobile di fronte alla Magellano. <Signor Ashram, riesce a fare un’analisi tattica della nave?> Il tenente Ashram aveva accumulato ormai molta esperienza nell’analisi delle navi, e delle possibili strategie di attacco e di difesa. <Gli scudi della nave sono attivi, e la loro composizione è diversa da quelli noti. I sensori vengono parzialmente respinti, ma sembra che sia dotata di numerose batterie di phaser ed altri sistemi d’arma non identificabili. La struttura della nave sembra danneggiata in alcune parti.> Una nave da guerra in fuga? Se avesse avuto intenzioni ostili, la Magellano sarebbe stata in difficoltà in un combattimento contro un vascello dotato di tutti quegli armamenti… ma per fortuna, dopo pochi istanti il tenente Ashram comunicò una notizia più rassicurante. <La nave sconosciuta ha appena abbassato gli scudi, signore.> Tutto l’equipaggio della plancia fu invaso da un improvviso ottimismo e rilassamento: le intenzioni della nave parevano adesso essere pacifiche. I volti dell’ammiraglio, che finora aveva seguito le operazioni senza intervenire, e del tenente Worf sembravano lasciar trasparire una velata delusione. Rimaneva ora da spiegare perché non rispondessero alle comunicazioni, ma anche a questa domanda giunse subito una risposta dal tenente Worf: <Con gli scudi abbassati ora i nostri sensori riescono a rilevare un guasto al loro sistema di comunicazione, signore.> La situazione era in continuo miglioramento: la nave aveva abbassato gli scudi, probabilmente per dimostrare le loro buone intenzioni, e per permettere alla Magellano di rilevare il guasto. A questo punto, il capitano decise di ricambiare il gesto: <Tenente Sonotranoi, abbassiamo anche noi gli scudi.> <E se fosse una trappola?>, intervenne l’ammiraglio: <Non mi sembra prudente…potrebbero colpirci non appena li abbassiamo.> In fondo, l’ammiraglio non aveva tutti i torti…tuttavia il capitano era disposto a correre questo rischio. <Ammiraglio, con il suo permesso vorrei comunque abbassare gli scudi. Me ne assumerò ogni responsabilità.> <Lo ritengo troppo imprudente: quella che abbiamo di fronte è chiaramente una nave da guerra, e se ci dovessero colpire per primi…> La discussione fu interrotta dal tenente Worf: <La nave aliena è finalmente riuscita a trasmettere, signore…ha aperto un canale, solo audio.> <Apra la comunicazione.> Si sentì un disturbo di fondo, pochi secondi dopo una voce cominciò a parlare: <Sono il capitano Torgus, dell’incrociatore stellare Osirix. Apparteniamo alla Fraternity, un’unione di pianeti di ciò che voi dovreste chiamare Quadrante Gamma. A causa di un malfunzionamento nel nostro sistema di navigazione ci siamo erroneamente ritrovati in questo settore.> Questo era quindi il primo contatto con una lontana civiltà. Il momento era importante, ed il capitano voleva dare una buona prima impressione. <Signor Sonotranoi, ora può abbassare gli scudi. Ammiraglio, credo che l’onore della risposta tocchi a lei.> L’ammiraglio era ancora un po’ diffidente… ma doveva accogliere questi ospiti come un buon padrone di casa. <Bene. Tenente Worf, apra un canale per la risposta. Sono l’ammiraglio Tailong della Federazione Unita dei Pianeti e questa è la nave stellare Magellano, della Flotta Stellare. A nome della Federazione che rappresento, vi do il benvenuto nel Quadrante Alfa. A quanto pare avete qualche problema tecnico…se possiamo esservi utili in qualche modo chiedete pure, inoltre se a voi va bene proporrei un incontro per poter discutere meglio.> Ci fu qualche momento di attesa: probabilmente il capitano della Osirix stava riflettendo sul da farsi, poi giunse la risposta. <La nostra regina, che è a bordo della nave, accetta volentieri il vostro aiuto e vi invita sulla Osirix. Se siete d’accordo vi inviamo le coordinate per il teletrasporto. > L’ammiraglio non ci pensò molto ed accettò l’invito. <Accettiamo volentieri il vostro invito. Mi teletrasporterò a bordo della vostra nave insieme a quattro membri del mio equipaggio.> Ora l’ammiraglio doveva pensare a chi potesse andare con lui, considerando la missione sia dal punto di vista diplomatico sia da quello tecnico. Scelse il consigliere Venice per la sua esperienza diplomatica, il tenente comandante Virux per cercare di riparare i danni della nave, il comandante Drizzt in rappresentanza della Magellano, ed in fine il sottufficiale Kinklod, per poter mettere alla prova uno degli ultimi arrivati sulla Magellano. I preparativi si svolsero rapidamente: alla squadra guidata dall’ammiraglio Tailong sarebbe spettato l’onore di essere i primi rappresentanti della Federazione ad avere contatti pacifici con una civiltà del Quadrante Gamma. I cinque arrivarono in sala teletrasporto, dove il tenente comandante Eric Starbuck li attendeva. <Signor Starbuck, energia.> to be continued…