Circolare n. 47

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Circolare n. 47
Associazione ecclesiale “La Dieci”
Circolare n. 47
Carissimi Dieci,
questa lettera vuole essere un po’ più lunga del solito. Straordinariamente, infatti, questa lettera mensile sarà
spedita a molta più gente con lo scopo di regalare a tutti quello che un giorno qualcuno di noi ha ricevuto in
dono. Con questa piccola presentazione vorremmo invitare chi non sa ancora cosa è la Dieci a conoscerla e a
farne parte. Questo darà modo anche ai membri “storici” di questo sodalizio di rinfrescare la memoria e, nel
contempo, di conoscere meglio come mai le Sentinelle del mattino hanno adottato questo “patto con Dio”.
Tutti coloro che finora l’hanno vissuto concordano con il fatto che la Dieci rappresenti nella propria vita di
fede una vera e propria benedizione spirituale. Non finiremmo mai di raccontare cosa il Signore sia capace di
fare da quando ci consegniamo a Lui per aiutarLo nel Suo progetto di salvezza del mondo. Nelle prossime
pagine potrai leggere un po’ di storia, ma qui bastino queste poche righe sintetiche.
La Dieci è un “patto” con Dio. Siccome siamo in molti a farlo, questo “patto” ci unisce anche tra di noi con
un vincolo nuovo: siamo quelli che Dio cerca per salvare un’intera città, come quei “dieci” che Dio cercava
per salvare la città di Sodoma. La Dieci, infatti, nasce proprio da quella pagina del libro della Genesi:
Abramo discute con Dio se sia giusto distruggere tutti a causa del peccato. Dio è giusto e proprio in nome
della Sua giustizia, può usare misericordia verso tutti, grazie anche a pochi “giusti” che si impegnano ad
offrire la loro vita al posto di quella dei peccatori. Dio sa che ne bastano pochi per salvare tutti. Anzi, ne è
bastato uno solo, il Suo Figlio Gesù, l’unico “giusto”. Noi però possiamo entrare in questo “patto”: così
possiamo essere i primi salvati, unendoci al cuore di Gesù. Anche noi, come Cristo, possiamo diventare
causa di salvezza per tutti, intercedendo e pagando di persona al posto di chi non conosce Dio e disprezza la
Sua legge. La Dieci è la più alta forma di evangelizzazione perchè adotta il più grande metodo di Dio per
evangelizzare il mondo: la croce abbracciata per amore. Se Cristo ha evangelizzato predicando sulle piazze
(come così anche noi come Sentinelle cerchiamo di attuare con il Suo mandato battesimale), molto più forte
sarà l’evangelizzazione nascosta di chi offre continuamente a Dio la vita per la salvezza dei peccatori. Nel
silenzio delle nostre stanze e in mezzo alle nostre occupazioni quotidiane possiamo essere evangelizzatori in
ogni momento della vita. Come? Pregando per questa “città” e offrendo concretamente il sacrificio della lode
e della vita.
Concretamente, come sentinelle, possiamo fare dei piccoli sacrifici e rivolgere a Dio la nostra preghiera per
questa intenzione: per la Chiesa, i sacerdoti e la salvezza dei giovani. Ma siccome abbiamo bisogno di non
fermarci alle buoni intenzioni, sarà più semplice se offriamo a Dio un giorno alla settimana. Paolo VI diceva
che per l’uomo moderno stressato da mille contrattempi “il vivere è già una penitenza”. Basterà accogliere
tutto con amore. Offrirlo a Dio. Mettere tutte le nostre gioie e dolori nelle sue mani con quella certezza nel
cuore: «Per riguardo a quei dieci non la distruggerò».
Questo “patto” lo facciamo personalmente (e così mi metto dalla parte di chi aiuta Dio in questo compito di
evangelizzazione del mondo intero), ma anche comunitariamente. Non siamo soli, altrimenti ce ne
dimenticheremmo ben presto. Dio ne cercava, appunto, dieci a Sodoma.
Associazione ecclesiale “La Dieci”
Per questo ci troviamo almeno una volta al mese tutti insieme per celebrare la Messa dedicata al Sacro Cuore
il primo venerdì: è dal cuore di Gesù che nasce questa sete di salvare il mondo intero. Chi potrà si unirà a
questa Messa, testimoniando in tal modo ai fratelli quanto ci tiene e ricevendo da loro forza per vivere il
patto. Chi non potrà a motivo della distanza, potrà farlo ritrovandosi con altri amici della Dieci oppure, più
semplicemente, rimanendo in comunione con noi in questa opera di preghiera.
Alla Dieci possono unirsi tutti. A noi piacerebbe stendere sul mondo intero (a cominciare dalla nostra Italia)
questo mantello di preghiera: un invisibile sodalizio di giovani che si alleano per salvare i loro coetanei. Ci
sarà così chi evangelizza predicando per le strade come Giona a Ninive e chi offrirà la sua vita intercedendo
come Mosè davanti al campo di battaglia contro Amalek. Tutti costoro sono “sentinelle del mattino”. Tutti
preghiamo e offriamo per la causa del Regno di Dio che avanza. La Chiesa ha bisogno di questi giovani
apostoli nella preghiera e nell’annuncio.
Ciò che ti propongo è allora questo:
1. Rileggi con calma il brano di Gen 18, per almeno una settimana.
2. Mettiti davanti al Signore: mi chiami ad entrare in questi “dieci”?
3. Se vuoi, unisciti ai Dieci comunicandocelo ad uno degli indirizzi qui sotto: come segno della tua
adesione riceverai la “Lettera ai Dieci”.
4. Se vuoi, puoi comunque ricevere questa lettera ogni mese: è una piccola meditazione mensile che ti aiuta
a vivere una vita di preghiera aperta alla Chiesa e al mondo intero.
5. Nella tua città puoi cercare altri giovani per poter condividere con loro questo spirito e trovarvi ogni
mese per vivere insieme la Santa Messa.
Sono certo che la Dieci può essere un grande dono anche per la tua vita di fede e ti insegnerà a diventare un
vero evangelizzatore, uno, cioè, che porta le persone a Gesù.
Questo è quello che alcuni giovani cercano di fare da quando il Papa Giovanni Paolo II li ha chiamati a
questo compito immenso di “nuova evangelizzazione”. Pochi mesi dopo da quella chiamata è nato questo
progetto che prese quindi il nome di “sentinelle del mattino” e nello stesso momento è nata l’esperienza
della Dieci nel cuore degli stessi giovani, come un dono ricevuto in contemporanea. Dio ha voluto donare
come due “gambe” alla nuova evangelizzazione: l’annuncio esplicito e la preghiera. Come due apostoli
inviati da Gesù: stessa missione e stesse modalità. L’uno non può stare senza l’altro: le Sentinelle sono
sorrette dalla Dieci (e così è sempre stato grazie ai monasteri che ci sostengono), e la Dieci è incoraggiata
alla fedeltà dall’opera delle Sentinelle. Gli uni combattono sulle strade, mentre c’è chi fornisce loro le armi
attraverso la potenza della croce.
Il bambino che bussa alla porta del tuo cuore in questo Natale è un Cristo vivente che ancora scende nelle
tenebre delle nostre mangiatoie per salvare il mondo. Non lo fa con la potenza mondana, ma lasciandosi
legare da delle bende, uguali a quelle della sua morte e del suo sudario. Ancora oggi Cristo nasce, sì, ma con
l’aiuto di una madre. Maria siamo ora noi, la Chiesa, inviata nel mondo per salvarlo. Rifiuteremmo un simile
invito? Potremmo rimanere insensibili al grido di Dio davanti ad una città piena di rumori, ma sorda e
insensibile a tanto amore?
Il Signore scende in cerca di Dieci che lo aiutino. E allora sarà vero Natale.