Relazione Annuale 2006

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Relazione Annuale 2006
Relazion e
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A n n u a l e
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I NDICE
Premessa
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Struttura e sviluppo dell’Eurojust
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Contesto giuridico e partner
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Attività operativa
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Rapporti con le Autorità Nazionali e l’Unione europea
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Paesi Terzi
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Amministrazione
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Valutazione del rendimento rispetto agli obiettivi stabiliti per il 2006
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Conclusioni del Consiglio (in base alla relazione annuale del 2005)
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Obiettivi dell’Eurojust per il 2007 e il 2008
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10 Il futuro dell’Eurojust
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11 Sintesi e Conclusion
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12 Allegato
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PREMESSA
Sono molto lieto di presentare la quinta relazione annuale sulle attività dell’Eurojust nel 2006.
Nel corso dell’anno l’Eurojust ha realizzato continui progressi partendo dalle basi gettate nei
primi tre anni all’Aja. Si è verificato un sensibile aumento annuo del numero di casi presentati;
sono stati apportati miglioramenti nel campo della gestione e della tecnologia delle informazioni,
compresa la nomina di diversi assistenti incaricati della gestione dei dati; sono stati ulteriormente
rafforzati i rapporti esterni con le organizzazioni dell’Unione europea ed è stato raggiunto un
accordo di cooperazione formale con gli USA. Gli sviluppi ottenuti consentiranno alla nostra
organizzazione di offrire una migliore assistenza alle autorità inquirenti nazionali.
L’Eurojust è stata istituita per migliorare la qualità della cooperazione e del coordinamento
dell’attività operativa tra le autorità inquirenti degli Stati membri dell’Unione europea. Sono lieto
di constatare che nel corso del 2006 il numero di casi sottoposti al collegio dell’Eurojust, l’organo
direttivo dell’agenzia, ha registrato una crescita significativa. Rispetto al 2005 il numero di casi
sottoposti al collegio nel 2006 è aumentato del 31%, una crescita che riflette una tendenza
estremamente positiva caratterizzata da un aumento del 54% nel 2005, un aumento del 27%
nel 2004 e una crescita del 50% nel 2003.
Questa evoluzione positiva conferma i rapporti più stretti con le autorità inquirenti nazionali,
nonché la maggiore capacità dell’Eurojust di risolvere i problemi e organizzare il coordinamento
delle indagini e delle azioni penali in diversi Stati membri dell’UE. Siamo lieti di constatare che è
più accentuata la volontà di collaborare con l’Eurojust per affrontare il problema della criminalità
transfrontaliera e che aumenta progressivamente il numero di casi sottoposti dai Paesi che hanno
aderito all’Unione europea nel 2004.
Il numero di riunioni organizzate per promuovere la cooperazione e coordinare le azioni in casi
specifici è passato da 73 nel 2005 a 89 nel 2006. È un dato che riflette la complessità dell’attività
operativa dell’Eurojust. Per un’analisi più dettagliata dei casi e delle riunioni strategiche, si
rimanda al capitolo 3 che contiene esempi di casi per i quali l’Eurojust ha fornito assistenza.
Un numero maggiore di casi è sottoposto all’Eurojust nella fase preliminare delle indagini. È
una prassi considerata “migliore”, perché consente un risparmio di risorse e rappresenta un
valore aggiunto nella lotta contro la criminalità internazionale. Un risultato positivo, compreso
il congelamento dei beni anche in un grave caso di frode, può permettere agli Stati membri di
recuperare fondi eccedenti del bilancio annuale dell’Eurojust.
Ribadisco le osservazioni formulate negli anni precedenti e confermo che, nonostante l’aumento
positivo del numero di casi trasmessi all’Eurojust, non siamo ancora soddisfatti. Siamo convinti
che il numero di casi sottoposti all’organizzazione possa e debba aumentare ulteriormente.
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L’Eurojust ritiene ancora che la sua capacità in termini di gestione dei casi non sia ancora
pienamente sfruttata.
Considerando l’evoluzione dell’Eurojust e l’incremento del carico di lavoro, è evidente
che alcuni membri nazionali, non assistiti, non sono sufficientemente in grado di offrire
un servizio completo alle proprie autorità nazionali e agli altri membri del collegio, e non
possono svolgere l’incarico principale in qualità di membri del collegio, un organo che funge
da consiglio di amministrazione. Nella relazione annuale dell’anno scorso è stato evidenziato
che numerosi membri nazionali lavorano senza disporre di un sostituto o di un assistente e
che tale assistenza sarebbe utile per sviluppare la capacità di gestione dei casi. Sono molto
lieto che diversi Stati membri abbiano risposto e nominato un assistente che può fungere da
sostituto o un esperto nazionale distaccato che collabora con il rispettivo membro nazionale.
Per gli Stati interessati il risultato diretto è stato l’ampliamento dell’attività operativa. Invito
di nuovo i ministri della Giustizia e dell’Interno, i Procuratori Generali o le figure corrispettive,
ad esaminare le esigenze dei propri membri nazionali e a valutare la necessità di prestare loro
assistenza tramite un sostituto o un esperto nazionale distaccato.
Nell’ottobre 2006 si è tenuto a Bratislava un seminario per i professionisti del settore giudiziario.
La manifestazione, che ha avuto esito positivo e riguardava l’individuazione e la risoluzione
di problemi pratici relativi al funzionamento del mandato di arresto europeo (MAE), è il
proseguimento dei seminari costruttivi sul MAE che hanno riscosso grande successo e che si sono
svolti nell’ottobre 2004 e nel maggio 2005.
Nel 2006 abbiamo proseguito la collaborazione costruttiva con altri organismi dell’UE. L’interazione
con la nostra consorella, la Rete giudiziaria europea (RGE), resta il nostro principale rapporto
di collaborazione giudiziaria. I legami con l’Europol continuano a rafforzarsi, sebbene persistano
alcune limitazioni pratiche che impediscono una più stretta collaborazione.
Attendiamo con entusiasmo che si concretizzino i miglioramenti proposti per la struttura del
processo decisionale dell’Europol, grazie ai quali la nostra collaborazione pratica con l’Ufficio
europeo di polizia diventerà più efficace.
I rapporti stabiliti con l’OLAF nell’arco del 2006 presentano ancora numerose possibilità di
sviluppo. È nostro auspicio concludere un accordo di cooperazione formale nel 2007 e siamo
fiduciosi che gli ostacoli di natura giuridica, incontrati in questo ambito, potranno essere superati
nel corso del prossimo anno.
Nelle precedenti relazioni annuali è stato riferito che taluni Stati membri non avevano ancora
modificato la legislazione nazionale ai fini del recepimento della decisione Eurojust. La scadenza
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era il mese di settembre del 2003. La Spagna ha ultimato il recepimento nel 2006 e al momento
attuale la decisione Eurojust è in vigore nelle giurisdizioni di tutti gli Stati membri dell’UE, ad
eccezione della Grecia.
Gli attacchi terroristici che hanno colpito il Regno Unito e la Germania nel periodo estivo e gli
attentati dinamitardi di dicembre all’aeroporto di Madrid ci hanno ricordato che il terrorismo
costituisce ancora una minaccia alla sicurezza in Europa e la priorità principale dell’Eurojust. Il
30 giugno 2006 è entrata in vigore la decisione del Consiglio del 20 settembre 2005 concernente
lo scambio di informazioni e la cooperazione in materia di reati terroristici. Sfortunatamente
sono pochi gli Stati membri che trasmettono all’Eurojust i dati richiesti. Questo aspetto sarà
oggetto di miglioramenti nel 2007. Nel 2006 abbiamo organizzato, all’Aja e in altre località, una
serie di riunioni operative e informative per inquirenti e procuratori impegnati nella lotta contro
il terrorismo, provenienti dagli Stati membri dell’UE e da altri Paesi. In questo modo è possibile
sviluppare ulteriormente solidi legami con gli inquirenti all’interno e all’esterno dell’UE.
Nel corso dell’anno abbiamo ultimato l’installazione di una rete di sicurezza di fondamentale
importanza per le comunicazioni interne. In seguito al successo dei progetti E-POC I e II,
finanziati dal programma AGIS, abbiamo avviato le attività relative al progetto E-POC III che
ci consentirà di individuare modalità più efficaci per lo scambio di dati con le autorità inquirenti
degli Stati membri.
Nel dicembre 2006 abbiamo ottenuto un altro risultato decisivo con la realizzazione di un canale
di comunicazione sicuro tra l’Eurojust e le autorità competenti in Slovacchia. Il collegamento,
che costituisce un prototipo per lo sviluppo di analoghi collegamenti sicuri con altri Stati membri
dell’UE, è stato inizialmente collaudato. L’attuazione tempestiva ed efficace del sistema sarà
fondamentale per il futuro successo dell’Eurojust.
All’inizio del 2006 abbiamo firmato l’accordo di insediamento per regolamentare il nostro statuto
all’Aja, nonché il contratto d’affitto che conferma ufficialmente la locazione degli uffici attuali.
Siamo, tuttavia, profondamente delusi per l’apparente impossibilità di raggiungere un accordo
che consenta all’Eurojust di trasferirsi nei nuovi locali dell’Europol, previsti nella città dell’Aja.
Riteniamo che sia stata persa una grande opportunità, sia in termini di costi che di utilizzo delle
sinergie a disposizione degli Stati membri, per rafforzare l’efficacia di entrambe le organizzazioni
grazie a un’unica sede. Ci auguriamo che questa decisione deludente possa essere revocata.
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Nel 2006 abbiamo accolto nei nostri uffici un vasto numero di visitatori e ciò costituisce uno
degli aspetti piacevoli dell’anno. Siamo stati lieti di ricevere a giugno la visita annuale del
vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile in materia di libertà, sicurezza e
giustizia. Inoltre ci ha rallegrato l’aumento del numero di ministri della Giustizia e dell’Interno e
di Procuratori Generali dell’UE e di Paesi extracomunitari che si sono recati nelle nostre strutture
e hanno incontrato i membri nazionali.
La conclusione di un accordo di cooperazione formale con gli USA, nel 2006, è stata il successo
esterno più importante. Le trattative si sono rivelate impegnative e problematiche, in particolare
nell’ambito della protezione dei dati. Ciononostante siamo lieti che le trattative si siano concluse
in autunno. Il progetto di accordo è stato approvato in primo luogo dall’Autorità comune di
controllo dell’Eurojust per la protezione dei dati, un organo indipendente, e in seguito dal
Consiglio. Date le condizioni dell’accordo, firmato il 6 novembre 2006, siamo molto orgogliosi
di essere riusciti ad ottenere dalle autorità statunitensi un maggiore impegno per il rispetto dei
principi dell’UE in materia di protezione dei dati. È un risultato che nessun organismo comunitario
aveva mai raggiunto prima nel campo della giustizia e degli affari interni. Stando ai nostri piani,
un magistrato di collegamento del dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti dovrebbe iniziare
a lavorare presso l’Eurojust all’inizio del 2007.
Le trattative formali per la conclusione di accordi di cooperazione con Svizzera, Ucraina e
Federazione russa sono in fase di svolgimento. Per maggiori informazioni su queste e altre
trattative si rimanda al capitolo 5.
Nel settembre 2006 siamo stati lieti di accogliere Elena Dinu che, in base al nostro accordo di
cooperazione, funge da magistrato di collegamento per la Romania. Abbiamo appreso con gioia
che a dicembre Elena è stata nominata membro nazionale dell’Eurojust in vista dell’adesione
della Romania all’Unione europea, il 1° gennaio 2007.
Nel corso del 2006 tre membri nazionali hanno lasciato l’Eurojust. Siamo stati spiacenti di
accomiatarci da Rubén Jiménez Fernández, Johan Reimann e Rolandas Tilindis, rispettivamente
membri nazionali per la Spagna, la Danimarca e la Lituania. A nome di tutto il personale della
nostra organizzazione, desidero ringraziarli per il sostegno e il loro contributo estremamente
significativo a favore dello sviluppo e dell’ampliamento dell’Eurojust. Johan è stato nominato
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Capo del servizio di polizia danese, di recente ristrutturazione, Rolandas ha assunto un incarico
di grado superiore presso l’ufficio del Procuratore Generale in Lituania e Rubén è tornato a
Murcia per svolgere l’attività di giudice. Auguriamo a tutti e tre di adempiere con successo ai
nuovi incarichi. Abbiamo dato il benvenuto ai nuovi membri del collegio: Lennart Lindblom per la
Danimarca, Tomas Krusna per la Lituania e Juan Antonio García Jabaloy per la Spagna.
Sarei riconoscente se i destinatari della presente relazione ne garantissero la trasmissione a
tutti gli inquirenti e i procuratori che si occupano direttamente o indirettamente della lotta
contro gravi forme di criminalità organizzata e transnazionale. È possibile richiedere copie
supplementari della relazione, in tutte le lingue ufficiali dell’UE, rivolgendosi ai Servizi Stampa
dell’Eurojust o consultando il nostro sito Internet.
MICHAEL G. KENNEDY
Presidente del collegio
Gennaio 2007
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STRUTTURA E SVILUPPO DELL’EUROJUST
Introduzione
La decisione del Consiglio che istituisce l’Eurojust è stata approvata ufficialmente il 28 febbraio
2002. Nel dicembre 2002 i 15 membri nazionali e due membri del personale si sono trasferiti
dagli uffici temporanei di Bruxelles all’Aja. Negli ultimi quattro anni abbiamo sviluppato sistemi,
nonché una solida infrastruttura organizzativa, che facilitano lo svolgimento delle nostre attività.
In seguito all’allargamento dell’UE nel 2004, sono stati nominati altri dieci membri nazionali e
l’apparato amministrativo si è esteso maggiormente.
I 25 membri nazionali dell’Eurojust, un rappresentante di ciascuno Stato membro, sono giudici
o procuratori, o funzionari di polizia con pari prerogative, a seconda degli ordinamenti giuridici.
I membri nazionali costituiscono il consiglio di amministrazione dell’Eurojust, noto come collegio
dell’Eurojust. Alcuni membri nazionali sono assistiti da uno o più assistenti che possono fungere
da sostituti in loro assenza. I membri nazionali per la Romania e la Bulgaria aderiranno al collegio
nel gennaio 2007.
Il collegio gode del sostegno del personale dell’Eurojust, guidato dal direttore amministrativo.
Alla fine del 2006, nove Paesi hanno nominato assistenti in grado di sostituire i propri membri
nazionali e il personale dell’organizzazione conta 93 unità. Per informazioni dettagliate sulla
struttura amministrativa, consultare il capitolo 6.
Il collegio si riunisce due volte alla settimana. Tuttavia, affinché sia approvata una decisione è
necessario un quorum di almeno 17 membri nazionali. Nonostante il fatto che il membro nazionale
per Malta occupi ancora il posto di procuratore nel suo Paese, Malta si impegna per partecipare
con maggiore frequenza alle riunioni plenarie del collegio. In alcune occasioni i membri nazionali
devono assentarsi dall’Eurojust per assistere a riunioni esterne. Qualora i membri nazionali
siano assenti, e l’autorità nazionale del membro in questione non abbia nominato un assistente
che possa sostituirlo, il collegio potrebbe non raggiungere il quorum e di conseguenza non può
adottare le decisioni, provocando ritardi e inefficienza.
Nell’ambito della gestione dei casi, alcuni membri nazionali sono assistiti da un esperto nazionale
distaccato dalla propria giurisdizione che non può fungere da sostituto. Gli esperti nazionali
distaccati fanno parte della struttura amministrativa dell’Eurojust anche se operano a stretto
contatto con i membri nazionali.
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Abbiamo mantenuto la struttura suddivisa in gruppi già sviluppata e definita nelle precedenti
relazioni annuali. I gruppi si appoggiano sulla vasta esperienza e competenza dei membri del
collegio, utilizzate per ultimare i lavori preparatori su questioni politiche e pratiche. I gruppi
riferiscono e formulano raccomandazioni al collegio che è responsabile delle decisioni finali. I
gruppi, di seguito elencati, comprendono i membri nazionali, gli assistenti e gli esperti nazionali
distaccati e sono assistiti da membri del personale amministrativo dotati di adeguate qualifiche
ed esperienza.
EJN & LIAISON MAGISTRATES
TERRORISMO
PRESIDENZA
STRATEGIA OPERATIVA E
GESTIONE DEL RENDIMENTO
AMMINISTRAZIONE
RELAZIONI ESTERNE
EUROPOL
FRODI E REATI
ECONOMICI
EUROJUST
OLAF
PROTEZIONE DEI DATI E
E-POC
MANDATO DI ARRESTO EUROPEO
E MANDATO EUROPEO DI
RICERCA DELLE PROVE
BRUXELLES
TRAFFICI ILLECITI
E REATI CORRELATI
Protezione dei dati, progetto E-POC e sistema di gestione dei casi dell’Eurojust
L’Eurojust lavora alla piena attuazione delle norme in materia di protezione dei dati, approvate
nel 2005, e l’Autorità comune di controllo per la protezione dei dati ha eseguito la prima ispezione
nel novembre 2005. L’Eurojust ha attuato dei provvedimenti per applicare le raccomandazioni
formulate nel rapporto d’ispezione. Il delegato alla protezione dei dati, inoltre, ha svolto
un’indagine annuale e ha comunicato i risultati al collegio. Il gruppo Protezione dei dati ed E-POC
è responsabile del controllo del suddetto rapporto, in particolare per quanto concerne alcune
raccomandazioni sull’utilizzo del sistema di gestione dei casi (CMS).
L’Eurojust ha inoltre applicato norme supplementari relative a dati non pertinenti ai casi. Tali
norme definiscono soprattutto le funzioni, i diritti e gli obblighi di tutti gli attori del settore della
protezione dei dati e delle procedure per i responsabili dell’Eurojust riguardo all’esercizio dei
diritti delle persone interessate.
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La conclusione positiva del progetto E-POC II (Pool europeo contro il crimine organizzato) nel
2006 ha prodotto i seguenti risultati: to the following in 2006:
• l’Eurojust ha assunto la direzione del progetto e ha presentato con successo la domanda
per il finanziamento AGIS relativo a un nuovo progetto (E-POC III);
• parallelamente, l’Eurojust ha realizzato diversi cambiamenti importanti nel CMS che hanno
perfezionato la fruibilità del sistema.
La Polonia si è aggiunta ai partner attuali di E-POC, ossia l’Italia, la Francia, la Slovenia e la
Romania.
Tra i temi fondamentali affrontati da E-POC III figurano i seguenti:
• potenziamento e semplificazione dello scambio di informazioni;
• promozione di un modello di dati comune e di un approccio operativo comune per lo
scambio di informazioni con mezzi automatizzati;
• garanzia dell’operatività del software E-POC in siti specifici dei Paesi partner;
• sfruttamento dell’infrastruttura di comunicazione sicura sviluppata al fine di mettere in
collegamento l’Eurojust con le autorità nazionali;
• completamento del supporto tecnico per l’applicazione delle norme dell’Eurojust in materia
di protezione dei dati; e
• sviluppo di strumenti analitici particolarmente utili, per esempio, nelle indagini e nelle
azioni penali connesse alle reti criminali.
Obiettivo di E-POC III è proseguire il lavoro realizzato nel periodo 2003-2005, la base del CMS
dell’Eurojust, ricorrendo al software E-POC quale soluzione standard che renda possibile una
cooperazione efficace tra le autorità nazionali grazie all’Eurojust.
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CONTESTO GIURIDICO E PARTNER
Introduzione
Sebbene l’Eurojust concentri la propria attenzione sulle attività operative, l’organizzazione è
impegnata a fondo nel rafforzamento dello spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia. La sua
competenza è richiesta spesso dalle istituzioni europee. Il collegio dell’Eurojust è suddiviso in
gruppi specializzati. Il gruppo di Bruxelles è responsabile della messa a punto e della continuità
dei necessari collegamenti con le istituzioni situate a Bruxelles, mediante l’organizzazione
di riunioni sistematiche tra il collegio e i rappresentanti del Consiglio, la Commissione e le
presidenze attuali e future. Sono scambi fondamentali per garantire che tutti i partner rilevanti
nel settore della giustizia penale siano informati sugli sviluppi giuridici e gli affari nazionali.
Sono state compiute attività importanti per fornire un contributo alla Commissione nella fase di
preparazione di una comunicazione sul futuro dell’Eurojust e della RGE. Abbiamo inoltre avviato i
primi contatti tra l’Eurojust e la Rete europea di formazione giudiziaria (REFG). Gilles Charbonnier,
segretario della REFG, si è riunito con il collegio in settembre. I contatti sono regolari e hanno
lo scopo di organizzare la partecipazione dell’Eurojust a programmi di formazione che sono di
fondamentale importanza per attuare il principio del reciproco riconoscimento.
Recepimento della decisione Eurojust
L’Eurojust è stata istituita mediante decisione del Consiglio del 28 febbraio 2002, che ogni Stato
membro dovrà recepire a livello nazionale. È ovvio che il recepimento tardivo o scorretto in uno
Stato membro esercita un impatto negativo sull’attività dell’intera organizzazione e pregiudica la
capacità di portare a termine gli incarichi. Un Paese, la Grecia, non ha ancora recepito la decisione
Eurojust. Inoltre, il livello di recepimento non è stato uniforme. In alcuni casi la decisione è stata
codificata come legge, mentre in altri è stata adottata attraverso una direttiva amministrativa. La
portata dei poteri conferiti ai membri nazionali è disuguale. Ciò può incidere, per esempio, sulla
capacità di richiedere una rogatoria e sulle prerogative specifiche in caso di emergenza.
Oltre alle questioni legali, l’accento deve essere posto sull’importanza dell’assistenza fornita dagli
Stati membri ai loro membri nazionali. Per esempio, i membri nazionali polacchi e lituani non
sono ancora stati in grado di stabilirsi definitivamente all’Aja.
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Alcuni Paesi hanno assegnato sostituti o assistenti ai loro membri nazionali o incoraggiato la
nomina di esperti nazionali distaccati. Ciononostante, numerosi membri nazionali lavorano
individualmente avvalendosi soltanto dell’assistenza di un segretario messo a disposizione
dall’Eurojust. Al di là di un oneroso carico di lavoro operativo, ciascun membro nazionale deve
partecipare, in qualità di membro del collegio dell’Eurojust, a molti altri incarichi connessi
con le attività dell’organizzazione. Gli incarichi comprendono progetti di accordo con i Paesi
terzi e decisioni relative alle questioni amministrative, come le risorse umane, la sicurezza, la
protezione dei dati e la comunicazione sicura con l’Europol e gli Stati membri.
La nomina di corrispondenti nazionali o l’istituzione di contatti a livello nazionale facilita i
collegamenti tra l’Eurojust e i giudici e i procuratori incaricati dei casi.
Recepimento degli strumenti chiave in materia di giustizia e affari interni
Nel 2006 sono stati compiuti ulteriori progressi nell’ambito del recepimento degli strumenti in
materia di giustizia e affari interni, in particolare la decisione quadro del Consiglio, del 13 giugno
2002, sul mandato di arresto europeo e le procedure di consegna tra Stati membri. Tuttavia
è deludente constatare che determinati strumenti pratici e fondamentali, quali la Convenzione
relativa all’assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell’Unione europea, del
29 maggio 2000, e il suo protocollo sulla collaborazione reciproca riguardo alle informazioni
bancarie, del 16 ottobre 2001, nonché la decisione quadro del Consiglio, del 22 luglio 2003,
sull’esecuzione di ordini di congelamento di immobili o di prove, non sono ancora stati recepiti in
diversi Stati membri. La situazione si ripercuote sull’attività giornaliera dell’Eurojust, impedendo
all’organizzazione di adempiere alle proprie funzioni di coordinamento delle indagini e delle
azioni penali.
L’Eurojust desidera porre l’accento sull’importanza del pieno recepimento degli strumenti
legislativi quale tappa fondamentale per migliorare la cooperazione tra gli Stati membri. In
mancanza di adeguate normative a livello nazionale, gli ostacoli sussisteranno.
L’Eurojust ritiene che il meccanismo di valutazione dell’applicazione e dell’attuazione a livello
nazionale degli impegni internazionali nella lotta contro la criminalità, istituiti dall’azione comune
del 5 dicembre 1997, sia d’importanza primordiale per garantire efficacemente il pieno recepimento
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nel rispetto degli strumenti comunitari. Tale meccanismo consente un’analisi dettagliata della
legislazione e delle prassi nazionali, e i risultati della valutazione sono fondamentali per il
recepimento degli strumenti comunitari e il successivo sviluppo della cooperazione e del diritto
comunitario. L’Eurojust è lieta di constatare che la valutazione in corso riguardante il mandato di
arresto europeo (MAE) è iniziata immediatamente dopo l’avvenuto recepimento in tutti gli Stati
membri e l’organizzazione è in grado di mettere a disposizione la propria esperienza pratica in
qualità di osservatore esperto nel processo di valutazione del MAE.
La Rete giudiziaria europea
La Rete giudiziaria europea (RGE) è stata istituita dall’azione comune 98/428/GAI del 29
giugno 1998 per agevolare una cooperazione giudiziaria in materia penale tra Stati membri.
Indirettamente essa sostiene i professionisti nel settore giudiziario mediante sistemi informatici
globali e l’agevolazione di contatti, e direttamente contribuisce alla preparazione e all’esecuzione
di richieste di assistenza in materia penale. La RGE si è dimostrata inestimabile per il superamento
di numerosi problemi che ostacolano la cooperazione giudiziaria all’interno dell’UE e rappresenta
una fase importante nella creazione di un clima di fiducia tra avvocati professionisti nell’UE,
fondamentale per l’attuazione del principio del reciproco riconoscimento.
A tal fine, ogni Paese ha nominato uno o più punti di contatto per la RGE a partire dalle autorità
centrali responsabili della cooperazione giudiziaria internazionale e dalle autorità inquirenti attive
nel settore. I punti di contatto sono intermediari attivi nella catena della cooperazione giudiziaria
e il lavoro svolto si basa sullo scambio di informazioni e su contatti formali mirati ad agevolare
e accelerare l’esecuzione delle richieste di mutua assistenza giudiziaria, prestando assistenza
per l’esecuzione del MAE, e fornendo informazioni giuridiche e pratiche in materia penale alle
autorità locali competenti.
I punti di contatto si riuniscono tre volte all’anno per raccogliere dati sui vari ordinamenti giuridici
degli Stati membri dell’UE, discutere le difficoltà esistenti negli aiuti giudiziari e formulare
proposte per i futuri sviluppi della RGE. La RGE inoltre sviluppa strumenti informatici che possono
essere utilizzati dalle autorità nazionali competenti a sostegno della cooperazione diretta.
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L’Eurojust e la RGE riflettono attualmente sulle prospettive future, una delle attività principali del
gruppo RGE e Magistrati di collegamento dell’Eurojust, composto dai membri del collegio e dal
Segretario della RGE. Il gruppo ha recentemente contribuito alla stesura di un documento sul
futuro della RGE, adottato nel corso della 25ª assemblea plenaria della RGE nel dicembre 2006 a
Rovaniemi (Finlandia). Il documento propone azioni concrete per migliorare la complementarità
di entrambe le organizzazioni e contribuire in modo più efficace alla creazione dello spazio
europeo di libertà, sicurezza e giustizia richiesto dal vertice di Tampere del 1999.
Europol
Nell’ambito della cooperazione con l’Europol, le priorità dell’Eurojust sono le seguenti:
• potenziare le possibilità dell’Eurojust di ottenere informazioni e una migliore collaborazione
operativa a partire da archivi di lavoro per fini di analisi;
• istituire una rete sicura tra l’Eurojust e l’Europol per lo scambio di informazioni;
• elaborare il progetto sulle Squadre investigative comuni (JIT) in collaborazione con
l’Europol;
• essere maggiormente coinvolti nella preparazione della valutazione della minaccia
rappresentata dalla criminalità organizzata (OCTA) e delle relative conclusioni; e
• ultimare, in collaborazione con l’Europol, una relazione da presentare al Consiglio su
esperienze comuni e risultati specifici.
I rapporti con gli uffici nazionali dell’Eurojust sono per molti membri nazionali estremamente
fruttuosi. Nel corso dell’ultimo anno l’Europol ha compiuto sforzi per risolvere i problemi formali
incontrati dall’Eurojust quando deve ottenere informazioni dagli archivi di lavoro dell’Europol per
fini di analisi, che sono di estrema importanza per lo svolgimento delle sue attività operative.
Non è stata ancora trovata una soluzione, poiché il protocollo danese alla Convenzione Europol,
che assicurerà un accesso semplificato, non è stato ancora ratificato da tutti gli Stati membri.
In 12 archivi su 16 l’Eurojust ha partecipato alla gestione dei casi in settori quali il terrorismo,
il traffico di stupefacenti, la tratta di esseri umani e gravi casi di frode. Gli analisti dell’Eurojust
hanno inoltre avviato una collaborazione costante con gli analisti dell’Europol.
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Sfortunatamente la rete sicura che consentirà a entrambe le organizzazioni di scambiare
agevolmente informazioni segrete non è ancora stata realizzata. È stato problematico raggiungere
un accordo sull’equivalenza dei diversi sistemi utilizzati per la classificazione dei documenti.
Il progetto comune sulle JIT ha avuto esito positivo e la guida alla legislazione degli Stati
membri dell’UE in materia di JIT, compilata dall’Eurojust e dall’Europol, è stata presentata nel
corso della seconda riunione di esperti delle JIT tenutasi nel novembre 2006. La riunione è stata
decisamente fruttuosa poiché diverse JIT di tutta Europa hanno presentato le proprie relazioni.
Alla riunione è stata avanzata una richiesta per l’elaborazione di una guida che avrebbe elencato
le eventuali questioni pratiche da affrontare al momento di istituire una JIT.
Nel 2006 l’Eurojust ha compiuto innumerevoli sforzi per offrire un prezioso contributo all’OCTA
dell’Europol per il 2007.
Nel dicembre 2006 una relazione sulla cooperazione tra l’Eurojust e l’Europol nel 2005 e 2006 è
stata inviata al Consiglio secondo quanto stabilito dal programma dell’Aja.
Anche se sono stati realizzati passi avanti in collaborazione con l’Europol, sono ancora molti i
traguardi da raggiungere, specialmente per quanto riguarda le attività operative giornaliere. Nel
2007 saranno adottate iniziative specifiche allo scopo di rafforzare tale cooperazione.
Rapporti con l’OLAF
Il partenariato dell’Eurojust con l’OLAF è in continuo sviluppo. Il memorandum d’intesa esistente
disciplina i rapporti tra l’Eurojust e l’OLAF. Il protocollo di accordo, firmato nel dicembre 2005,
fornisce orientamenti pratici e in esso si dichiara l’intenzione di organizzare riunioni sistematiche
e valutare le possibilità di concludere un accordo più formale. La realizzazione di uno strumento
ufficiale sulla cooperazione e l’attività operativa, la cui entrata in vigore è prevista per il
2007, offrirebbe una base giuridica più chiara allo scambio di dati personali nell’ambito della
cooperazione per la gestione dei casi.
Le attività svolte nel 2006 riguardavano un accordo su una procedura di scambio di resoconti
sintetici relativi ai casi dall’OLAF ai membri nazionali, qualora esista una base di collaborazione
reciproca. Un esempio di tale collaborazione, cui hanno partecipato gli uffici belgi, cechi,
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francesi, portoghesi e britannici, è stato il sostegno dell’Eurojust a favore delle questioni
multigiurisdizionali e di mutua assistenza giudiziaria derivanti da attività illecite sospette
nell’ambito di un programma comunitario in Ucraina.
È stata avviata la realizzazione di un questionario sull’attuazione nazionale del ruolo dei membri
nazionali in relazione all’articolo 26, paragrafo 4 della decisione Eurojust, che, dopo essere stato
presentato al collegio, è stato trasmesso al Segretario generale del Consiglio.
L’unità Magistrati dell’OLAF ha organizzato durante l’anno visite di scambio. Entrambe le
organizzazioni sono concordi nel ritenere che le visite possono promuovere la partecipazione
delle JIT e approfondire i contatti operativi.
L’Eurojust ha partecipato a giugno alla conferenza annuale dei procuratori incaricati dei casi di
frode, organizzata dall’OLAF, ed ha accolto una delegazione di procuratori bulgari nell’ambito
del programma BROGNA diretto dall’OLAF. Nel 2007 è previsto un numero maggiore di visite
studio.
Ulteriori contatti operativi in atto, in particolare tra gli uffici nazionali dell’Eurojust e gli omologhi
dell’OLAF, rappresentano una sfida continua per entrambe le organizzazioni partner.
Magistrati di collegamento
L’azione comune 96/277/GAI del 22 aprile 1996 stabilisce un quadro per la nomina o lo scambio
di magistrati (procuratori o giudici della magistratura nazionale) o funzionari con competenze
speciali nelle procedure di cooperazione giudiziaria, denominati “Magistrati di collegamento”.
I compiti dei Magistrati di collegamento comprendono attività volte a incoraggiare e accelerare la
cooperazione giudiziaria in materia penale e civile o commerciale e quella relativa alla gestione
dello scambio di informazioni (in particolare studi di diritto comparato e statistica) al fine di
promuovere la comprensione reciproca degli ordinamenti giuridici e delle banche dati degli Stati
interessati. L’Unione europea ha scambiato finora oltre 20 Magistrati di collegamento, situati
perlopiù negli Stati membri dell’UE, ma anche in Paesi extracomunitari (p. es. USA, Canada e
Federazione russa).
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Una breve panoramica
Magistrati di collegamento:
o Situati nei Paesi ospitanti
o Cooperazione bilaterale
o Si occupano di tutti gli aspetti della cooperazione giuridica e non solo della cooperazione in
materia penale
RGE:
o Punti di contatto situati nello Stato di appartenenza
o Principalmente cooperazione bilaterale, possibili contatti multilaterali
o Cooperazione esclusiva in materia penale
Eurojust:
o Rappresentanti dei 25 (ora 27) Stati membri in un unico edificio
o Si occupano di questioni penali consistenti in gravi casi di criminalità organizzata
transnazionale
o Miglioramento della cooperazione con un’attenzione particolare al coordinamento delle
indagini e delle azioni penali all’interno dell’UE, utilizzando i poteri speciali attribuiti dalla
decisione Eurojust e dalle normative nazionali.
Associazione internazionale dei procuratori
L’Eurojust è un membro istituzionale dell’Associazione internazionale dei procuratori (IAP).
Nel 2006 sono proseguiti i nostri stretti rapporti con l’IAP. A marzo oltre 40 delegati della
conferenza europea dell’IAP sull’addestramento regionale hanno visitato l’Eurojust per una
presentazione sulla nostra organizzazione e le sue attività. Questa manifestazione annuale è
diventata un’opportunità reciprocamente vantaggiosa per i delegati, spesso giovani procuratori
che non hanno o hanno poca esperienza in materia di criminalità transnazionale, per ottenere
informazioni sulle nostre attività e incontrare a livello informale i membri nazionali. A loro
volta tali manifestazioni ci consentono di diffondere le informazioni sull’Eurojust. L’IAP resta
un’ottima risorsa quando la gestione dei casi richiede contatti affidabili in posti in cui le nostre
reti potrebbero non essere altrettanto solide.
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ATTIVITÀ OPERATIVA
Commenti sulle statistiche relative all’attività operativa
Nel 2006 i membri nazionali hanno registrato 771 casi, con un aumento del 31% rispetto al
numero di casi gestiti nel 2005. La crescita dimostra che gli Stati membri conoscono meglio il
lavoro e i servizi forniti dall’Eurojust e le autorità nazionali sottopongono i casi, prendendo in
considerazione il valore aggiunto derivante dalla partecipazione dell’Eurojust.
Negli anni precedenti l’Eurojust classificava i casi bilaterali o multilaterali, ma tale classificazione
non rifletteva la realtà del lavoro svolto dall’organizzazione.
Figura 1: Evoluzione dei casi 2002-2006
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Figura 2: Paesi richiedenti nel 2006
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Paesi destinatari della richiesta nel 2006
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Un caso bilaterale non è sempre sinonimo di un caso semplice. La partecipazione dell’Eurojust
può essere fondamentale per migliorare il coordinamento delle indagini o delle azioni penali tra
due Paesi e l’assistenza fornita può essere complessa. Gli sforzi compiuti dall’Eurojust nei casi
bilaterali possono essere significativi quanto le attività connesse con i casi multilaterali.
Alla luce di tali premesse, nel giugno 2006 il collegio ha deciso, con l’aiuto del gruppo Strategia
operativa e Gestione del rendimento, di definire la procedura di classificazione dei casi in
standard o complessi. Scopo della classificazione era l’avvio di un progetto pilota, dal 1° luglio
al 31 dicembre, e l’elaborazione di una nuova metodologia per descrivere la natura dei casi.
Per la classificazione dei casi sono stati esaminati diversi punti di vista: la natura dell’assistenza
richiesta dall’Eurojust e il numero di Paesi interessati, il carico di lavoro per i membri nazionali
di tali Paesi, la gravità dei reati, il tempo trascorso per la prestazione dell’assistenza richiesta e
il risultato ottenuto.
Al momento di aprire un caso, ciascun membro nazionale stabiliva se fosse standard o complesso.
In quel periodo sono stati aperti in tutto 361 casi; 270 casi sono stati classificati come standard
e 91 come complessi.
La maggior parte dei casi aperti in quel periodo sono ancora in corso, quindi non è ancora
possibile analizzare lo sviluppo dei casi applicando criteri di classificazione. La seconda parte del
progetto, che comincerà agli inizi di gennaio 2007, è incentrata sull’evoluzione di un caso nel
suo ciclo di vita.
Le fattispecie criminose trattate dall’Eurojust seguono uno schema simile a quello degli anni
precedenti. L’Eurojust ha registrato 49 diversi tipi di fattispecie criminose nel 2006. Un caso può
avere legami con vari tipi di reati e un membro nazionale può individuare reati ausiliari oltre a
quello principale.
In genere, la trasmissione di tutti i tipi di fattispecie criminose è aumentata. In alcuni casi la
crescita è stata significativa, per esempio nell’ambito del terrorismo e del riciclaggio di denaro,
mentre il traffico illecito di stupefacenti e i casi di frode rappresentano ancora la percentuale più
alta di fattispecie criminose trasmesse all’Eurojust.
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Figura 4: Reati 2005-2006
In base alla tendenza relativa al numero di casi registrati, anche il numero di riunioni di
coordinamento è cresciuto del 25%, con 70 riunioni di coordinamento organizzate o sostenute
dall’Eurojust nei nostri uffici e 21 negli Stati membri.
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Figura 5: Riunioni di coordinamento
All’interno dell’Eurojust
al di fuori dell’Eurojust
Figura 6: Paesi che hanno richiesto le riunioni di coordinamento nel 2006
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Figura 7: Paesi ai quali è stato richiesto di partecipare a riunioni di coordinamento nel 2006
La maggior parte delle riunioni di coordinamento (55) ha coinvolto da 3 a 14 Paesi. Altri
organismi, come l’Europol e l’Interpol, i Paesi terzi che hanno stretto un accordo con l’Eurojust
(Romania e Norvegia) e altri Paesi terzi (Bulgaria, USA, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro,
Ucraina, Svizzera, Marocco, Algeria, Federazione russa e Croazia) hanno partecipato a 30
riunioni di coordinamento.
Infine ogni Stato membro ha presenziato almeno due riunioni di coordinamento. I casi
interessati riguardavano la frode (30), il traffico di stupefacenti (21), il riciclaggio di denaro (19),
il terrorismo (9), la tratta di esseri umani (7) e i reati contro la vita (5).
Il sistema di gestione dei casi (CMS) è in continuo sviluppo e consentirà all’Eurojust di fornire
risultati statistici più dettagliati, evidenziando il coinvolgimento dei membri nazionali nella
cooperazione giudiziaria in Europa.
Ci auguriamo che le statistiche, le tabelle e i commenti, nonché le illustrazioni dei casi,
contribuiscano a chiarire meglio l’attività operativa del collegio.
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Raccomandazioni ai sensi dell’articolo 6, lettera a) della decisione Eurojust
Nel 2006 sono state emesse sei raccomandazioni ai sensi dell’articolo 6, lettera a) della
decisione del Consiglio del 28 febbraio 2002. Due di queste erano rivolte alla procura portoghese
nell’ambito del caso 4 di cui alla sezione “Illustrazione dei casi”: la prima richiedeva l’avvio di
un’indagine relativa al riciclaggio di denaro e alla corruzione ai sensi dell’articolo 6, lettere a) e
i), mentre l’altra sollecitava il coordinamento delle indagini con la procura federale del Belgio, ai
sensi dell’articolo 6, lettere a) e iii).
Le altre quattro raccomandazioni, tutte rivolte al Procuratore Generale della Spagna, sono state
adottate ai sensi dell’articolo 6, lettere a) e ii) e dell’articolo 14, paragrafo 2, lettera b) della
Legge spagnola sullo statuto del membro nazionale spagnolo presso l’Eurojust.
Grazie al coordinamento anticipato delle riunioni e all’accelerazione della mutua assistenza
giudiziaria, l’Eurojust è riuscita a trovare una soluzione rapida ed efficiente per tutti e quattro i
casi. In seguito a tali provvedimenti, il membro nazionale spagnolo ha formulato raccomandazioni
ai sensi dell’articolo 6, lettera a) della decisione Eurojust.
Un caso riguarda il traffico di stupefacenti ad opera di un’organizzazione criminale con sede
a Marbella (Spagna). La collaborazione tra i Paesi Bassi e la Spagna ha procurato un numero
sufficiente di prove per avviare un’indagine, che si è tradotta nel sequestro di una partita di
droga pronta per essere distribuita nei Paesi Bassi, nonché nell’arresto di vari cittadini olandesi.
Dal momento che sia la Spagna sia i Paesi Bassi erano competenti per intentare un’azione
penale, si sarebbe potuto verificare un conflitto di giurisdizione. Nel settembre 2006 si è tenuta
all’Eurojust una riunione di coordinamento alla quale erano rappresentati il Regno Unito, i Paesi
Bassi e la Spagna. È stato raggiunto un accordo che stabiliva che i Paesi Bassi si trovavano in una
posizione migliore sia per svolgere le indagini sia per procedere legalmente contro gli indagati.
Pertanto il membro nazionale spagnolo ha rivolto una raccomandazione al Procuratore Generale
della Spagna, il quale ha mostrato il proprio sostegno nell’ambito della risoluzione di conflitti di
giurisdizione ricorrendo all’articolo 6, lettera a) della decisione Eurojust.
Altri tre casi spagnoli riguardanti il traffico di stupefacenti sono stati risolti mediante procedure
analoghe e avvalendosi dello stesso appoggio del Procuratore Generale.
Gli uffici nazionali portoghesi e spagnoli desiderano porre l’accento sull’importanza di un giusto
ricorso all’articolo 6, lettera a), che apre la strada a soluzioni molto più dinamiche e rapide
nell’ambito del coordinamento e della risoluzione di conflitti di giurisdizione.
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Notifica delle violazioni dei termini nei casi del MAE
Nel 2006, 12 dei 25 Stati membri hanno comunicato casi di violazione dei termini nei propri
Paesi; dei 12 Stati membri cinque non hanno commesso violazioni. La suddivisione dei sette
Stati membri che hanno riferito le violazioni è la seguente:
Repubblica
ceca: 4
Irlanda: 9
Spagna: 2
Portogallo: 4
Finlandia: 1
Svezia: 2
Regno
Unit: 50
Sebbene le notifiche non siano sistematiche, l’Eurojust è lieta di constatare i progressi relativi
all’applicazione dell’articolo 17, punto 7 della decisione quadro in materia di mandato di arresto
europeo.
Non è operata alcuna distinzione tra le varie categorie di violazioni dei termini, stabilite all’articolo
17 (10, 10+30, 60 e 60+30 giorni). I motivi sono inoltre indicati solo in circa la metà dei casi
segnalati. Tale mancanza di informazioni impedisce un’analisi dei problemi incontrati negli Stati
membri e di conseguenza qualsiasi soluzione possibile.
Ci auguriamo di rafforzare la collaborazione con gli Stati membri per offrire all’UE una visione
più chiara della situazione.
Quando sono menzionati i motivi, essi riguardano principalmente il diritto di appello presentato
dal cittadino e talvolta dal procuratore (15), o il fatto che il cittadino soggetto al mandato di
arresto europeo è stato rilasciato durante il procedimento (9), ostacolando una decisione finale
sull’esecuzione del MAE. In tre casi la decisione finale è stata sospesa a causa di procedimenti
nazionali e in altri tre la decisione è stata rinviata dal giudice.
Gruppo Terrorismo e nuova decisione del Consiglio
Il gruppo Terrorismo
L’obiettivo principale del gruppo Terrorismo è l’istituzione di un centro di competenza in materia
di terrorismo. Il gruppo ha proseguito le attività dello scorso anno previste dal quadro di
controllo e ha aggiunto due obiettivi.
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Di seguito sono elencati i sette obiettivi:
1. cooperazione giudiziaria;
2. miglioramento dell’interazione tra le parti impegnate nella lotta al terrorismo: il gruppo
Terrorismo ha fornito all’Europol informazioni per la Relazione sulla situazione e sulle
tendenze del terrorismo, nonché il glossario della task force antiterrorismo (CTTF) sulle
organizzazioni terroristiche; il gruppo ha distribuito un questionario a tutti i membri
nazionali, chiedendo loro di fornire informazioni sui giudizi espressi in merito ai casi di
terrorismo nei loro Paesi a partire dal 2005;
3. miglioramento dell’interazione con i Paesi terzi in materia di terrorismo: l’accordo di
cooperazione, recentemente adottato, tra l’Eurojust e gli USA, per esempio, inciderà
positivamente su tale interazione;
4. creazione di una base dati giudiziaria sul terrorismo;
5. creazione di una base dati giuridica sul terrorismo;
6. ciberterrorismo: consolidamento della competenza nel settore e individuazione di ostacoli
giuridici, problemi di giurisdizione ecc.;
7. finanziamento del terrorismo: è stato redatto un promemoria generale che offre una
panoramica delle norme internazionali esistenti, degli strumenti dell’UE e delle Nazioni
Unite e dei casi dell’Eurojust in questo settore. In base a tale documento, il gruppo
Terrorismo può valutare il prezioso contributo dell’Eurojust al settore in vista di eventuali
azioni future e migliorare le contromisure.
Sono stati messi in risalto gli obiettivi quattro e sette.
La nuova decisione del Consiglio
Il termine ultimo per il recepimento della nuova decisione 2005/671/GAI del Consiglio, del 20
settembre 2005, concernente lo scambio di informazioni e la cooperazione in materia di reati
terroristici da parte degli Stati membri era il 30 giugno 2006. La nuova decisione del Consiglio
amplia la portata delle informazioni che devono essere trasmesse all’Eurojust e consente
all’organizzazione di rafforzare la lotta contro il terrorismo.
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Sono state adottate due iniziative in merito a tale decisione:
● il gruppo Gestione dei casi ha elaborato una metodologia e formulato raccomandazioni sulla
corretta modalità di applicazione della decisione del Consiglio;
● un tirocinante belga lavora a un progetto basato sulla decisione. Ne valuterà l’applicazione
attuale e individuerà eventuali problemi od ostacoli. Saranno stilate conclusioni e presentate
raccomandazioni volte a migliorare la situazione.
Riunione strategica sul terrorismo
Nel giugno 2006 l’Eurojust ha organizzato una riunione strategica sul terrorismo, riunendo i 25
corrispondenti nazionali per il terrorismo, nonché il corrispondente nazionale della Norvegia.
La riunione era suddivisa in due parti:
1) Una presentazione volta ad illustrare la sfera di applicazione della nuova decisione
2005/671/GAI del Consiglio. I corrispondenti nazionali per il terrorismo hanno discusso il
tema del recepimento da parte dei 25 Stati membri.
2) Presentazioni da parte della delegazione belga, olandese, svedese e spagnola sulle cause,
riguardanti diversi argomenti:
● impostazione della causa
● capacità
● reati terroristici commessi
● problemi giuridici
● problemi verificatisi durante il processo
● lezioni apprese
Riunioni tattiche sul terrorismo
Nel 2006 sono state organizzate due riunioni tattiche sul terrorismo. La prima riunione si è svolta
nel marzo 2006 al fine di scambiare informazioni sulle reti europee che sostengono chi entra in
Iraq ed esce dal Paese con intenzioni terroristiche. Le discussioni delle riunioni vertevano sulle
preoccupazioni di ordine generale e le competenze nei diversi Paesi interessati. Seguirà in futuro
un’altra riunione sulle reti irachene.
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Un’altra riunione tattica ha avuto luogo nel dicembre 2006. Vi hanno partecipato procuratori,
giudici e ufficiali di polizia provenienti da sei Stati membri dell’UE, nonché dagli USA e dalla
Norvegia. Scopo della riunione era lo scambio di informazioni tra i procuratori e i funzionari di
polizia impegnati nelle indagini e, in alcuni casi, nelle azioni penali contro potenziali membri
e sostenitori dell’organizzazione terroristica “Ansar Al Islam/Jaish Ansar Al Sunna”. È stato
convenuto che lo scambio di informazioni disponibili e pertinenti in modo rapido e completo
costituisce un presupposto fondamentale per lottare efficacemente contro la suddetta
organizzazione.
Terrorismo
Il terrorismo rappresenta una delle minacce più gravi alla democrazia, ai diritti umani e allo
sviluppo economico e sociale. È ovvio che uno scambio proficuo di informazioni è fondamentale
nella lotta al terrorismo. È questo l’obiettivo della nuova decisione del Consiglio. L’Eurojust
deve ottenere quante più informazioni possibili sul terrorismo al fine di poter affrontare la
questione a livello europeo. La maggior parte dei gruppi terroristici sono attivi in diversi Paesi.
Di conseguenza l’Eurojust detiene un importante valore aggiunto nel coordinamento di indagini
e azioni penali che riguardano più Stati. Le iniziative sarebbero ancora più efficaci se l’Eurojust
potesse basarsi sull’analisi dei dati ricevuti per stabilire dei collegamenti e organizzare una
riunione di coordinamento con tutti i Paesi interessati.
I primi risultati di un questionario a scala graduata distribuito per il progetto sullo scambio di
informazioni riguardanti il terrorismo mostrano già che esistono diversi ostacoli allo scambio di
informazioni. L’ostacolo principale è dato dal mancato recepimento della nuova decisione del
Consiglio in numerosi Stati membri dell’UE, dovuto essenzialmente al fatto che gli ordinamenti
giuridici differiscono tra loro. Il secondo ostacolo è l’assenza di informazioni sul terrorismo
da parte di alcuni Paesi. È possibile che non esistano attività terroristiche in quei Paesi, ma
potrebbe anche trattarsi di un problema di accesso a questo tipo di informazioni. Inoltre, la base
dati del sistema di gestione dei casi (CMS) non è utilizzata per l’inserimento delle informazioni
ricevute e il trattamento dati ne risente. L’ultimo ostacolo è la carenza di personale. I membri
nazionali necessitano di un’assistenza maggiore per immettere i dati nel CMS e di un numero
maggiore di analisti quando aumenta il volume di informazioni sul terrorismo. Tutti questi
elementi, fondamentali per il corretto funzionamento dell’Eurojust nel settore della lotta contro
il terrorismo, devono essere oggetto di esame.
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Riunione strategica sull’attuazione del mandato di arresto europeo (MAE)
Nell’ottobre 2006 l’Eurojust ha organizzato a Bratislava la terza riunione per i professionisti
del settore giuridico sull’attuazione del MAE. Il seminario era incentrato sia sui problemi pratici
incontrati dagli avvocati professionisti per quanto concerne l’applicazione del MAE sia sulla
seconda relazione della Commissione riguardante l’attuazione.
La conferenza era costituita da presentazioni in sessione plenaria e da seminari. Le presentazioni
riguardavano nuove iniziative per l’ulteriore sviluppo del reciproco riconoscimento, incluso il
progetto di decisione quadro sul reciproco riconoscimento delle sentenze detentive e il mandato
europeo di ricerca delle prove.
Le varie discussioni condotte nell’ambito dei seminari hanno prodotto le seguenti conclusioni:
Decisione nel caso di richieste multiple
Gli Stati membri ritengono che, nel caso in cui non si tratti di una singola richiesta, sia opportuno
applicare al processo decisionale un elenco vario e non esaustivo di criteri. I criteri che gli Stati
membri potrebbero prendere in considerazione sono i seguenti: il tempo trascorso; accusa o
condanna del latitante; presenza del latitante al processo; testimoni anziani, vulnerabili o in età
infantile; latitante detenuto o rilasciato su cauzione; scadenze. Gli Stati membri hanno deciso
che ogni caso deve essere oggetto di esame.
Consegna dei propri cittadini
La maggior parte degli Stati membri è in grado di consegnare i propri cittadini. I Paesi che non ne
hanno ancora la possibilità, come l’Austria, stanno adottando misure per porvi rimedio. Riguardo
alla consegna dei propri cittadini a Paesi terzi, il requisito di reciprocità è stato affrontato in modo
eterogeneo. In Europa i latitanti sono stati considerati sempre più spesso cittadini “europei”
anziché cittadini di un determinato Stato membro.
Fornitura di informazioni supplementari
In talune situazioni un MAE può contenere informazioni insufficienti, in termini di norma esposta
nella decisione quadro o in riferimento a una legge di diritto interno nello Stato di esecuzione.
Esistono diversi approcci che richiedono informazioni supplementari. Mentre alcune normative
interne permettono di ottenere informazioni supplementari, altre richiedono l’emissione di un
nuovo MAE. La Commissione potrebbe riesaminare tale anomalia nelle valutazioni.
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Motivi del rifiuto
È incoraggiante constatare che i motivi di rifiuto sono diminuiti rispetto a quelli individuati
nel corso del seminario di Budapest del 2005. Ciononostante persistono difficoltà inerenti alle
traduzioni. È difficile ottenere una buona traduzione entro scadenze ristrette. Pertanto l’uso
di una lingua comune per il MAE sarebbe una soluzione ottimale e consentirebbe a ciascuna
autorità competente di assumere un traduttore interno per un’unica lingua.
Violazione dei termini
L’Eurojust ha rilevato che se da un lato è aumentato il numero di notifiche trasmesse all’Eurojust
riguardanti la violazione delle scadenze, dall’altro l’approccio seguito dagli Stati membri non è
ancora omogeneo. Un approccio più coerente per il futuro sarà analizzato nelle valutazioni della
Commissione.
È disponibile un CD-ROM contenente tutte le presentazioni e le discussioni dei seminari.
Contraffazione
Il numero di casi relativi alla contraffazione di valuta e prodotti, gestiti dall’Eurojust, ha registrato
un modesto aumento su base annua. Nel 2004 sono stati trasmessi all’Eurojust quattro casi, nel
2005 nove e nel 2006 dieci.
Su dieci casi di contraffazione avviati nel 2006, soltanto tre erano connessi con le valute. Uno
dei tre riguardava un grande quantitativo di banconote in euro contraffatte ed erano coinvolti
tre Stati membri e due Paesi terzi nei Balcani. La tipografia era gestita da un gruppo di affiliati
a una rete di criminalità organizzata responsabile della produzione e diffusione altamente
sofisticate di valute contraffatte. Al di là degli Stati interessati e dell’Eurojust, anche l’Europol ha
partecipato all’operazione sostenendo e coordinando le azioni di polizia che hanno portato allo
smantellamento della tipografia clandestina, a diversi arresti e al sequestro di oltre 1 milione
di euro contraffatti. Il caso è stato un grande successo e un buon esempio di coordinamento e
cooperazione efficienti sia a livello di polizia che a livello giudiziario.
La Cina e un Paese dei Balcani erano coinvolti in qualità di fornitori in due casi di pirateria
dei prodotti. Diversi erano gli Stati membri di destinazione. I restanti casi di contraffazione
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riguardavano i MAE e le richieste di estradizione. Infine due casi consistevano in questioni di
carattere generale sollevate dai membri nazionali in merito alla contraffazione di valuta e alla
pirateria di prodotti.
Traffico di stupefacenti e tratta di esseri umani
Gruppo Traffici illeciti e reati connessi
Il gruppo Traffici illeciti e reati connessi riunisce i gruppi Traffico di stupefacenti e Tratta di esseri
umani, già esistenti.
Obiettivi principali del gruppo:
• Raccogliere e gestire competenze specifiche per argomento
• Garantire che le riunioni strategiche e/o tattiche in materia di traffico di stupefacenti e
tratta di esseri umani siano ben organizzate
• Migliorare lo scambio di informazioni
• Istituire una rete specializzata di professionisti del settore giuridico con competenze nelle
azioni penali riguardanti il traffico di stupefacenti e la tratta di esseri umani
• Analizzare i casi dell’Eurojust in materia di traffico di stupefacenti e tratta di esseri umani
e individuare i blocchi in termini di mutua assistenza giudiziaria
• Stabilire contatti regolari con le autorità degli Stati membri dell’UE incaricate dell’applicazione
della legge e cooperare con i responsabili del processo legislativo a Bruxelles
• Collaborare in futuro con l’Europol e FRONTEX
Casi relativi al traffico di stupefacenti
La lotta contro il traffico di stupefacenti gode incontestabilmente di un’alta priorità presso
l’Eurojust. Stando ai dati del CMS, dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006 l’Eurojust ha avviato
170 nuovi casi di traffico di stupefacenti.
I Paesi più spesso coinvolti nell’UE (in ordine di casi aperti dagli uffici nazionali nel CMS) sono:
Italia, Germania, Svezia, Portogallo, Slovenia, Francia e Regno Unito.
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Diverse regioni geografiche fungono da luogo di origine per l’afflusso nel mercato europeo,
a seconda del tipo di sostanza. I Paesi del lontano Oriente risultano fornitori di eroina e
sfruttano itinerari specifici attraverso i Balcani. La cocaina sembra provenire dall’America latina
e attraversa Paesi quali il Portogallo e la Spagna o i Paesi Bassi e il Belgio. Gli Stati baltici e in
genere altri Paesi che si trovano ai confini dell’Unione europea (Repubblica ceca e Portogallo)
costituiscono con estrema frequenza i Paesi d’origine delle anfetamine. Le pasticche di ecstasy
sono reperibili in diversi Paesi, ma alcuni indicatori sembrano confermare che i Paesi Bassi sono
il principale luogo di origine. La cannabis importata nei mercati dell’UE proviene solitamente dai
Paesi del Maghreb, in particolare dal Marocco, e attraversa la Spagna.
Casi relativi alla tratta di esseri umani
Stando ai dati del CMS, dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006 l’Eurojust ha fornito assistenza
a un numero complessivo di 62 casi relativi alla tratta di esseri umani: nel 2006 sono stati aperti
32 nuovi casi, mentre nell’anno precedente sono stati aperti 30 casi che nel 2006 erano ancora
oggetto di esame.
Le seguenti statistiche si riferiscono unicamente ai 32 casi aperti nel 2006. Va osservato che
due dei casi non riguardano attività operative, bensì i questionari. Otto casi sono connessi con
la tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento sessuale e tre casi riguardano il traffico di
lavoratori.
In almeno 13 casi è stato chiaramente individuato un gruppo di criminalità organizzata. In questi
casi sono state riscontrate le seguenti tendenze:
• Nazionalità degli autori dei reati: nella maggior parte dei casi si tratta di gruppi albanesi e
dell’Europa orientale, sebbene in un caso recente sia stata scoperta anche un’organizzazione
vietnamita.
• Nazionalità delle vittime: nella maggior parte dei casi si tratta di cittadini dell’Europa
orientale, anche se sembrano essere coinvolti in un numero più ristretto di casi anche
cittadini asiatici.
• Attività: in alcuni casi la tratta di esseri umani è soltanto una delle varie attività eseguite
dal gruppo. Talvolta sono stati stabiliti nessi tra il terrorismo e la tratta di esseri umani.
I Paesi più spesso coinvolti nei casi di tratta di esseri umani nell’UE (in ordine di frequenza
di proprietà e implicazione, secondo quanto registrato nel CMS) sono: Germania, Austria,
Paesi Bassi, Regno Unito, Italia, Lettonia e Francia. Grecia e Lituania, entrambe appartenenti
all’Unione europea, ma situate ai confini esterni, sono spesso coinvolte in questi casi. Al di fuori
dell’UE, Romania e Norvegia sono spesso implicate in casi di tratta di esseri umani.
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Riciclaggio di denaro
Nel corso del 2006 l’Eurojust ha proseguito la sua partecipazione alla lotta contro il riciclaggio
di denaro. Il nuovo gruppo Frode/Reati finanziari ed economici ha analizzato e controllato
attentamente le nuove tendenze e i nuovi sviluppi nel settore.
Nel 2006 sono stati avviati a livello operativo 72 nuovi casi di riciclaggio di denaro, tra cui
casi associati ad altri tipi di reati. In tutto 22 casi riguardavano esclusivamente il riciclaggio di
denaro. Nel corso dell’anno, 21 uffici nazionali hanno registrato casi di riciclaggio di denaro. I
Paesi interessati nella maggior parte dei casi sono stati Francia, Italia, Portogallo e Regno Unito
e, in misura minore, Belgio, Lussemburgo, Malta e Spagna.
Nel 2006 è stata smantellata a Malaga (Spagna) un’importante operazione di riciclaggio di
denaro grazie all’intervento dell’Eurojust che ha apportato il suo valore aggiunto. I ricavi dei
reati, provenienti da organizzazioni illecite in diversi Paesi, venivano riciclati in Spagna attraverso
investimenti di reti aziendali istituite da uno studio legale spagnolo. L’importo riciclato è stato
stimato in oltre 250 milioni di euro e nella maggior parte dei casi proveniva da reati commessi
al di fuori della Spagna.
Un giudice spagnolo e la polizia hanno richiesto l’assistenza dell’Eurojust per eseguire le
rogatorie trasmesse alla Svezia, la Finlandia, l’Austria, il Regno Unito, la Francia e i Paesi Bassi
e per ottenere informazioni necessarie alla stesura della prima versione della nuova mutua
assistenza giudiziaria.
Gli inquirenti spagnoli hanno ricevuto informazioni dall’Europol, ma in questa fase del
procedimento giudiziario avevano bisogno anche degli estratti del casellario giudiziale, delle
sentenze e dei riferimenti alle indagini in corso.
L’ufficio spagnolo ha organizzato due riunioni di coordinamento con gli uffici nazionali interessati,
nonché con l’Italia e il Portogallo.
Tutti i Paesi hanno fornito informazioni sull’origine illecita dei fondi investiti dallo studio legale,
comprese le sentenze, gli estratti del casellario giudiziale e le indagini sui clienti dello studio.
Le autorità britanniche hanno deciso di trasmettere una relazione al giudice spagnolo e hanno
ordinato la sospensione del procedimento, basandosi sulla convinzione che il giudice spagnolo
fosse nella posizione migliore per intentare una causa.
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Introduzione all’illustrazione dei casi trattati (10 casi)
Per illustrare l’attività operativa dell’Eurojust e il suo prezioso contributo a indagini complesse,
riportiamo di seguito diversi casi gestiti nel 2006 relativi a gravi casi di criminalità. La maggior
parte dei casi trasmessi dagli Stati membri all’Eurojust riguarda il traffico di stupefacenti e le
frodi. I seguenti esempi sono perlopiù attinenti ai quei reati, ma comprendono anche casi di
terrorismo e altri gravi forme di criminalità.
Frode IVA su vasta scala — Contrabbando [Caso 1]
Nel caso sono coinvolti l’Ungheria, la Slovacchia, i Paesi Bassi e un terzo Stato, la Croazia.
In meno di un anno, e in circa 200 occasioni distinte, gli indagati ungheresi, per conto di società
slovacche e olandesi, hanno importato dalla Croazia circa 5 000 tonnellate di zucchero, con un
valore doganale complessivo di oltre 3 milioni di euro, in base a licenze di importazione slovacche
e olandesi, secondo le quali i prodotti sarebbero stati consumati in Slovacchia e nei Paesi Bassi.
I prodotti erano dunque esenti da IVA in Ungheria. La partita di zucchero non è mai giunta in
Slovacchia o nei Paesi Bassi ed è stata venduta in Ungheria senza che l’IVA sia stata pagata
all’interno dell’UE.
Nella misura del possibile, il procuratore ungherese ha trasmesso il caso all’Eurojust nella
primissima fase delle indagini. Una riunione di coordinamento ha avuto luogo immediatamente
a metà luglio e ha visto la partecipazione di procuratori e inquirenti di tutti i Paesi interessati per
scambiare informazioni e chiarire i requisiti giuridici e pratici delle rogatorie da inviare. Tutte le
rogatorie, tranne quella olandese, sono state eseguite entro la fine del 2006, il che significa che
il caso può essere portato in tribunale nel 2007. Il caso illustra che l’Eurojust dispone di punti di
contatto eccezionalmente efficaci in alcuni Paesi terzi.
Frode finanziaria internazionale — Sala caldaie [Caso 2]
Questa rete di fattispecie criminose, nota con il nome di “caso della sala caldaie”, è stata gestita
dalla Spagna, ma le vittime si trovavano in quasi tutti gli Stati membri dell’UE. Le indagini e le
azioni penali sono state coordinate originariamente dall’Eurojust. Tuttavia, a causa delle attività
molto estese dei criminali, i progressi erano limitati.
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Le indagini hanno avuto inizio in Germania, un Paese in cui il numero di vittime era elevato. Il
procuratore tedesco ha emesso un MAE per la Spagna e gli indagati sono stati consegnati alla
Germania. Il procuratore si è offerto di fornire tutte le prove raccolte ad altri Paesi interessati,
ma soltanto la Finlandia e la Svezia hanno deciso di avviare un procedimento legale. È stato
discusso l’effetto del principio ne bis in idem e, in base alle informazioni ottenute dalla Germania,
sembrava che non ci fossero problemi al riguardo. Alla fine un procuratore tedesco si è rifiutato
di assumersi la responsabilità dei procedimenti penali avviati in Finlandia e in Svezia.
La Finlandia e la Svezia hanno proseguito le proprie indagini e hanno deciso di istruire entrambe
le cause in Finlandia. Il procuratore finlandese ha emesso un MAE per la Germania, Paese in
cui gli indagati scontavano la pena. Ciononostante le autorità tedesche hanno deciso di non
consegnare gli indagati alla Finlandia in base al principio ne bis in idem, contrariamente a quanto
aveva dichiarato il procuratore tedesco in occasione delle riunioni di coordinamento presso
l’Eurojust.
Per quanto concerne la determinazione della responsabilità penale, sarebbe stato fondamentale
concentrare le indagini e le azioni penali in un unico Paese. Inoltre sarebbe stato di estrema
importanza ricevere un avvertimento da parte delle autorità tedesche non appena si fossero rese
conto che poteva essere applicato il principio ne bis in idem.
Pornografia infantile su Internet [Caso 3]
Nel luglio 2006 è stato sequestrato materiale video contenente immagini di pornografia infantile.
Interpol ha inviato il nastro alle autorità di uno Stato membro per lo svolgimento di indagini
supplementari. In seguito è stato scoperto che le vittime e i Paesi interessati erano più numerosi
di quanto sembrasse inizialmente. Sono stati stabiliti collegamenti con cinque Stati membri
dell’UE e tre Paesi extracomunitari.
Il 25 ottobre 2006 si è tenuta presso l’Eurojust una prima riunione per coordinare le indagini
e massimizzare la cooperazione tra i diversi Paesi. La riunione ha consentito alle autorità
interessate di scambiare rapidamente le informazioni e discutere eventuali azioni future. Se
un’ulteriore analisi condotta dall’Europol indicherà l’esistenza di collegamenti con altri Paesi,
questi ultimi saranno invitati a una riunione successiva che sarà organizzata nel 2007 nella sede
dell’Eurojust.
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Frode e corruzione a danno degli interessi finanziari delle Comunità europee
[Caso 4]
All’inizio di quest’anno, l’OLAF ha richiesto l’assistenza dell’Eurojust per il coordinamento di
indagini riguardanti un caso di frode connesso con il Belgio, la Repubblica ceca, il Lussemburgo,
il Portogallo, il Regno Unito e l’Ucraina.
Nell’aprile 2006 il Belgio ha organizzato diverse riunioni di coordinamento. L’OLAF ha realizzato
una presentazione sul caso e le varie delegazioni hanno scambiato informazioni e discusso
l’evoluzione del caso.
La questione principale riguardava la determinazione del luogo migliore per avviare il procedimento
penale, alla luce del fatto che le fattispecie criminose si erano verificate in diversi Paesi. In tale
ambito vi era la necessità specifica di prendere in considerazione le diverse norme nazionali
relative ai principi di territorialità e nazionalità, e le norme convenzionali sulla giurisdizione in
materia di corruzione e la tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee.
È stato inoltre necessario organizzare quanto prima una riunione di coordinamento tra le autorità
nazionali per approntare le richieste di mutua assistenza giudiziaria al fine di raccogliere le prove,
coordinare le indagini parallele e garantire l’assistenza dell’OLAF in questo processo.
Grazie alle azioni di coordinamento concordate alla riunione organizzata dall’Eurojust, sono stati
realizzati notevoli progressi che hanno portato all’arresto del principale indagato.
Terrorismo [Caso 5]
All’inizio del 2005 è emerso da informazioni diffuse dalla Polizia giudiziaria federale svizzera che
una banda di almeno 12 persone aveva commesso una serie di furti in Svizzera.
Le indagini hanno rivelato che la banda di malfattori era ben organizzata e che aveva commesso
simultaneamente diversi furti per procurarsi un mezzo di sussistenza e trasferire i proventi a
un’organizzazione terroristica. Le persone arrestate in Svizzera avevano contatti con altre cellule
identiche in Francia e Spagna, anch’esse smantellate.
Dalle indagini è inoltre risultato evidente che uno dei membri della cellula svizzera era entrato
in contatto con un cittadino marocchino che era stato estradato in Spagna nel 2005. Nel corso
dell’indagine è stato scoperto che la cellula aveva pianificato un attentato in Svizzera contro un
aereo della compagnia israeliana EL AL.
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L’arresto di diverse persone da parte delle autorità svizzere è stato il risultato di una lunga
e stretta collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia di numerosi Paesi europei. Gli
indagati sono cittadini algerini associati al Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento
(GSPC). Hanno presumibilmente fatto irruzione in alcune ville della Costa del Sol e hanno inviato
i proventi dei reati in Algeria.
In seguito alla riunione tattica sul terrorismo dell’ottobre 2005, si è tenuta nell’aprile 2006 una
riunione di coordinamento relativa all’indagine svizzera sulle cellule del GSPC che operano in
diversi Stati dell’UE.
Le autorità svizzere hanno confermato che non sarebbe stato possibile svolgere questa indagine
complessa senza la stretta collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia di numerosi Paesi
europei. In particolare, essa ha permesso di evitare che le indagini e gli arresti attuati in un
Paese arrecassero pregiudizio alle operazioni effettuate in altri Stati. Le autorità svizzere hanno
sottolineato l’importanza dell’intervento dell’Eurojust e dell’Europol.
Terrorismo [Caso 6]
Nel 2005 le autorità belghe hanno ricevuto informazioni relative all’esistenza di un gruppo di
esfiltrazione iracheno. Due membri del gruppo erano inoltre sospettati di intrattenere legami con
un’altra organizzazione che stava preparando attentati in Europa o altrove. Nell’agosto 2005 si
è tenuta una riunione di coordinamento.
Nel settembre 2006 è stata istituita una JIT tra il Belgio e la Francia. Obiettivo della JIT era quello
di valutare il funzionamento di questo gruppo radicale islamico e i suoi metodi, e di individuare
tutte le persone che hanno fornito supporto operativo o logistico al gruppo.
Diverse rogatorie relative al caso sono state inviate dal Belgio in Italia, Algeria, Tunisia e Siria.
Nel dicembre 2006 il membro nazionale belga è stato invitato a contattare i rispettivi Paesi al
fine di accelerare l’esecuzione delle rogatorie.
Traffico illecito di antichità [Caso 7]
Le procure di Grecia e Italia hanno condotto indagini distinte sul traffico illecito di antichità
proveniente da entrambi i Paesi. I procuratori intendevano individuare gli autori dei reati
e restituire le antichità che appartenevano al patrimonio culturale dei due Stati. Al fine di
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massimizzare il risultato delle indagini, le autorità giudiziarie greche, tramite il membro nazionale
greco, hanno richiesto un’assistenza giudiziaria alle autorità italiane.
I membri nazionali di Grecia e Italia hanno organizzato una riunione di coordinamento di
tutti i procuratori interessati e funzionari di polizia nei due Paesi. Nel corso delle indagini si
sono palesati i collegamenti tra i membri di questa vasta organizzazione criminale, gli enormi
profitti ottenuti e il coinvolgimento di alcuni musei. Dopo la prima riunione di coordinamento, il
procuratore greco ha ordinato una perquisizione domiciliare in Grecia in cui sono state confiscate
numerose antichità.
È stata organizzata una seconda riunione di coordinamento che portato alla luce l’esistenza di un
rapporto tra i rivenditori, i collezionisti e i musei.
È stato il primo caso di traffico illecito di antichità cui abbia partecipato l’Eurojust. Il contributo
dell’agenzia si è dimostrato decisivo per l’evoluzione positiva delle indagini. Lo scambio diretto
di prove è stato agevolato grazie alle due riunioni di coordinamento organizzate dall’Eurojust.
Era inoltre evidente che le autorità giudiziarie europee fossero determinate a lottare contro il
traffico illecito di antichità.
Frode grave – Mandato di arresto europeo [Caso 8]
L’Eurojust ha coordinato una fortunata operazione notturna in cui è stato arrestato rapidamente
un cittadino austriaco in Francia, dopo che le autorità austriache avevano spiccato un mandato
di arresto europeo.
Il caso riguardava un’enorme frode bancaria in Austria di almeno 1 400 milioni di euro. L’indagato
era l’ex direttore di uno dei maggiori gruppi bancari in Austria e l’Eurojust ha agevolato il
sequestro dei beni del sospettato in Francia.
L’Eurojust è stata contattata a settembre dal procuratore austriaco per facilitare la trasmissione e
l’esecuzione di un MAE in Francia al fine di arrestare l’indagato nella Francia meridionale. L’ufficio
nazionale austriaco presso l’Eurojust si è immediatamente consultato con l’ufficio nazionale
francese per rivolgersi al Procuratore Generale francese. Nel frattempo il MAE veniva tradotto in
francese. Alle ore 3.00 il MAE veniva trasmesso tramite l’Eurojust alle autorità francesi che sono
intervenute immediatamente. Il sospettato è stato arrestato successivamente in Francia quella
stessa mattina.
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In seguito all’arresto le autorità francesi hanno deciso di eseguire il MAE. La procedura di
consegna, tuttavia, è stata sospesa a causa di presunti problemi di salute del sospettato.
Tali interventi non sarebbero stati possibili senza la competenza e l’assistenza dell’Eurojust. Il
fatto che i membri nazionali siano sempre disponibili e a stretto contatto gli uni con gli altri offre
la possibilità di agire entro tempi brevi e conformemente alle varie legislazioni degli Stati membri
dell’UE.
Dopo gli sforzi intensi compiuti da tutte le autorità interessate, coordinati dagli uffici austriaco
e francese nella sede dell’Eurojust, l’indagato è stato consegnato alle autorità austriache il 13
febbraio 2007. La successione fortunata di tali eventi è stata lodata dal ministro della Giustizia e
dai mass media austriaci in quanto esempio molto importante di cooperazione transnazionale.
Traffico di stupefacenti [Caso 9]
La procura di Reggio Calabria ha richiesto l’assistenza dell’Eurojust per le indagini su
un’organizzazione transnazionale responsabile del traffico di cocaina dal Sud America all’Europa
attraverso i Paesi Bassi.
Questo caso è un buon esempio di cooperazione internazionale tra le autorità giudiziarie
interessate per la raccolta di prove e informazioni, il sequestro di grandi quantitativi di cocaina
e l’arresto di diversi indagati pericolosi, che erano membri della ‘Ndrangheta e latitanti da molti
anni.
Le intercettazioni telefoniche tra i Paesi Bassi e la Germania sono state determinanti nelle
indagini.
Grazie alla collaborazione dell’Eurojust, è stato possibile trattenere in Calabria una nave
proveniente dal Venezuela e diretta a Rotterdam, e sequestrare un container carico di cocaina.
Il MAE emesso per il direttore dell’organizzazione è stato immediatamente eseguito in
Germania.
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Traffico di stupefacenti – Consegna controllata [Caso 10]
Nel maggio 2006 il membro nazionale per la Svezia è stato contattato da un procuratore svedese
in merito a un’automobile carica di eroina che, partendo dai Balcani meridionali, era diretta
in Svezia. La Svezia ha chiesto una consegna controllata. L’autovettura doveva restare sotto
sorveglianza per l’intero viaggio senza essere fermata ai confini. I seguenti Paesi hanno chiesto
assistenza: Serbia e Montenegro, Croazia, Ungheria, Austria, Germania e Danimarca. Dato che
non era noto l’itinerario scelto, anche la Slovenia, la Repubblica ceca e la Repubblica slovacca
hanno chiesto assistenza. L’Europol è intervenuto tramite l’Eurojust nel coordinamento della
cooperazione doganale e di polizia.
Il membro nazionale svedese ha convocato una riunione urgente con tutti i membri nazionali
interessati. È stata emessa una richiesta di mutua assistenza giudiziaria nei rispettivi Paesi ed
è stato concesso entro due ore il permesso di tutti gli Stati coinvolti. Inoltre i membri nazionali
hanno dato istruzioni ai propri uffici nazionali presso l’Europol.
L’auto ha iniziato il viaggio con un ritardo di 24 ore rispetto al calendario previsto e il giorno
successivo, un sabato, ha modificato l’itinerario avvicinandosi alla frontiera svizzera. Le autorità
svizzere non avevano richiesto alcun permesso per la consegna controllata. Pertanto le forze
di polizia tedesche che seguivano l’automobile intendevano sequestrare gli stupefacenti, il che
avrebbe eliminato la possibilità di intentare un’azione legale contro i destinatari in Svezia. Il
membro nazionale svedese ha emesso una richiesta di mutua assistenza giudiziaria, inviata
tramite l’Europol alle autorità svizzere e concessa nel momento in cui l’auto si trovava a soli 20
minuti dal confine svizzero. Tuttavia, l’auto non è entrata nel territorio svizzero, ma ha ripreso il
viaggio verso nord. La domenica mattina si è fermata nella Svezia meridionale. Sei persone sono
state arrestate e sono stati sequestrati 12 kg di eroina. Gli autori del reato sono stati denunciati
e il processo inizierà in Svezia nel gennaio 2007.
La vicenda illustra quanto sia importante per i membri nazionali avere la prerogativa di adottare
le misure necessarie per offrire un’assistenza urgente.
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RAPPORTI CON LE AUTORITÀ NAZIONALI E
L’UNIONE EUROPEA
Il numero di casi trasmessi all’Eurojust dalle autorità nazionali è aumentato considerevolmente,
da 588 nel 2005 a 771 nel 2006, con una crescita simultanea del numero di casi complessi.
Considerando che il successo dell’Eurojust dipende dalla rapidità con cui le autorità nazionali
ricorrono ai suoi servizi, migliorare i rapporti con le autorità in questione costituisce una priorità.
Organizzare campagne di sensibilizzazione all’Eurojust in tutta l’UE e nei Paesi extracomunitari è
una condizione di base per ottenere risultati positivi. Nonostante un sensibile miglioramento nel
corso del 2006, è evidente che non tutti i casi di cui si sarebbe potuta occupare l’organizzazione
sono stati effettivamente deferiti all’Eurojust.
La nomina di corrispondenti nazionali, indicata nella relazione annuale del 2005 e disciplinata
dall’articolo 12, paragrafo 1 della decisione Eurojust, non è stata ancora effettuata da tutti gli
Stati membri. Tali nomine, tuttavia, possano contribuire a rafforzare e ad intensificare i rapporti
di lavoro con le autorità nazionali pertinenti.
L’Eurojust si prefigge come obiettivo principale quello di convincere tutte le autorità competenti
negli Stati membri che l’organizzazione offre un valore aggiunto e i risultati ottenuti lo scorso
anno sono stati decisamente incoraggianti.
Un numero sempre maggiore di delegazioni degli Stati membri rende visita all’Eurojust. Lo scorso
anno hanno visitato gli uffici dell’Eurojust procuratori, giudici, ufficiali di polizia, dipendenti
ministeriali e membri dei parlamenti nazionali e del Parlamento europeo. L’Eurojust ha accolto
anche diversi Paesi dei Balcani occidentali, l’Ucraina, la Thailandia e 15 Paesi dell’America
centrale e meridionale. Potrebbe essere necessario, tuttavia, limitare il numero di visite, poiché
anche il numero di riunioni di coordinamento è notevolmente aumentato nel 2006, e tali riunioni
hanno la priorità assoluta.
L’anno scorso diversi ministri della Giustizia, molti Procuratori Generali, giudici della Corte
Suprema, Procuratori capo, giudici di primo grado e delegazioni parlamentari, tra cui il
Parlamento europeo, nonché il vicepresidente della Commissione, Franco Frattini, si sono recati
all’Eurojust. Anche altri rappresentanti di alto livello provenienti da altre regioni del mondo, come
l’America centrale e meridionale, gli USA, la Thailandia, il Giappone e l’India, hanno reso visita
all’organizzazione.
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Seminari informativi
Per migliorare la visibilità dell’Eurojust, la maggior parte dei membri nazionali organizza seminari
informativi nei propri Paesi per giudici, procuratori, funzionari di polizia e funzionari chiave nei
ministeri della Giustizia e dell’Interno.
Nel 2006 sono stati organizzati nella Repubblica federale di Germania 27 seminari, durante i
quali quasi 2 000 colleghi hanno ricevuto informazioni sull’Eurojust e i suoi compiti. Nell’aprile
del 2006 si è tenuto a Lisbona un seminario che ha visto la partecipazione di 180 procuratori e
al quale i media hanno riservato largo spazio. Un altro seminario si è svolto a Cipro per oltre 80
procuratori e funzionari di polizia. Due seminari hanno avuto luogo nella Repubblica slovacca per
quasi 100 procuratori e rappresentanti del ministero della Giustizia, e due seminari si sono svolti
nella Repubblica ceca per 200 procuratori e giudici. Altri seminari sono stati organizzati in Belgio,
Grecia, Ungheria, Paesi Passi, Irlanda, Francia, Italia, Polonia e Regno Unito.
Inoltre l’Eurojust partecipa spesso a seminari organizzati da altre istituzioni dell’UE, dal Consiglio
d’Europa, dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni dove vengono diffuse informazioni sui
compiti, il ruolo e le funzioni dell’Eurojust. Nel 2006 tale partecipazione si è concretizzata in
Spagna, Croazia, Bulgaria, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Federazione russa e Giappone.
Nel novembre 2006 l’Eurojust ha partecipato anche a un seminario organizzato dall’Associazione
latinoamericana dei pubblici ministeri (Asociación Iberoamericana de Ministerios Públicos) a
Santiago del Cile.
L’Eurojust riconosce il valore aggiunto che i membri nazionali e gli assistenti possono apportare
partecipando a tali attività, nella misura in cui ciò non sia d’intralcio alle attività operative che
rappresentano la funzione principale dell’Eurojust.
Il numero crescente di visite dimostra che l’Eurojust è sempre più conosciuta nell’Unione europea
e altrove. Tuttavia, resta ancora molto da fare per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito
all’Eurojust e alla modalità con cui può apportare valore aggiunto alle attività quotidiane della
magistratura inquirente e della polizia.
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PAESI TERZI
Nella sua attività giornaliera l’Eurojust osserva regolarmente che i criminali trattano il mondo
come un villaggio globale. Sono stati coordinati casi in cui erano coinvolti almeno 10 Stati membri
oltre che una serie di Stati extracomunitari a livello mondiale. Di conseguenza l’Eurojust ha
continuato ad intensificare i contatti con i Paesi esterni all’Unione europea.
USA
Nel mese di novembre è stato firmato a Washington un accordo di cooperazione tra gli USA
e l’Eurojust. Alla firma è seguita, in ottobre, una visita all’Eurojust da parte del ministro della
Giustizia statunitense. L’accordo è entrato in vigore il 5 gennaio 2007. Entro il 10 gennaio
il magistrato di collegamento degli Stati Uniti, Mary Ruppert, inizierà a lavorare nella sede
dell’Eurojust.
Norvegia
L’accordo esistente con la Norvegia si è dimostrato molto utile. La collaborazione tra il
magistrato di collegamento norvegese presso l’Eurojust, Knut Kallerud, e il collegio si è rivelata
estremamente fruttuosa. Ci rammarichiamo per la partenza di Kallerud alla fine del 2006, ma Kim
Sundet è stato già scelto in qualità di successore e auspichiamo di poter proseguire la positiva
collaborazione intrattenuta finora.
Romania
Anche l’accordo di cooperazione con la Romania ha dato risultati positivi. All’inizio di settembre il
governo rumeno ha inviato Elena Dinu all’Eurojust nelle vesti di magistrato di collegamento e da
allora è aumentato immediatamente il numero di casi trasmessi dalla Romania. L’Eurojust è stata
molto lieta di apprendere che dal 1° gennaio 2007 Elena Dinu sarà il nuovo membro nazionale
per la Romania. L’accordo tra la Romania e l’Eurojust ha cessato di esistere in seguito all’adesione
del Paese all’Unione europea.
Islanda
Nel mese di ottobre l’Eurojust ha accolto una delegazione islandese in visita per il controllo
dei progressi compiuti in materia di cooperazione tra l’Islanda e l’Eurojust. L’assenza di un
magistrato di collegamento islandese presso l’Eurojust potrebbe derivare dal numero limitato di
casi nei quali è stata coinvolta l’Islanda nel 2006 e dal fatto che la criminalità organizzata non è
altrettanto radicata in Islanda come in altri Paesi.
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Federazione russa
I negoziati per un accordo di cooperazione con la Federazione russa sono iniziati nel 2006.
Il presidente e i due vicepresidenti dell’Eurojust si sono recati a Mosca il 27 marzo e hanno
incontrato il Sig. Ustinov, all’epoca Procuratore Generale della Federazione russa. Gli accordi
prevedevano che una delegazione russa avrebbe visitato l’Eurojust prima dell’estate per una
tornata iniziale di trattative. Si sono svolte due tornate di negoziati, ma alla luce delle differenze
esistenti nei rispettivi ordinamenti giuridici e dello stato di attuazione della normativa in materia
di protezione dei dati nella Federazione russa, nel 2007 saranno necessari ulteriori negoziati.
Ucraina
Nel mese di marzo l’ambasciatore ucraino ha visitato l’Eurojust e una delegazione di funzionari
del ministero della Giustizia ucraino e dell’Ufficio del Procuratore Generale si è recata nella sede
dell’Eurojust a giugno. Sebbene l’Ucraina e l’Eurojust abbiano cercato di raggiungere un accordo,
sono state sollevate preoccupazioni in materia di protezione dei dati, poiché la normativa
pertinente non è ancora stata elaborata, ancor meno attuata, il che significa che sarà necessario
ancora del tempo prima di poter giungere a un accordo. Le autorità ucraine hanno promesso di
informare l’Eurojust non appena saranno stati compiuti i progressi richiesti.
Svizzera
In seguito alla visita di una delegazione svizzera del Dipartimento federale di Giustizia e Polizia
e della Procura federale negli uffici dell’Eurojust, indicata nella relazione annuale del 2005, il
Consiglio federale della Confederazione svizzera ha deciso alla fine del 2006 che sarebbe stato
utile avviare i negoziati con l’Eurojust per giungere a un accordo di cooperazione. La prima
tornata di negoziati inizierà nel aprile 2007.
Bulgaria
Grazie al sostegno dell’Eurojust la Bulgaria ha potuto visitare a più riprese l’organizzazione
per adottare le misure necessarie in materia di giustizia penale prima dell’adesione all’UE.
L’atteggiamento positivo del Procuratore Generale della Repubblica bulgara, Boris Velchev, ha
contribuito alla nomina di un membro nazionale bulgaro poco prima dell’adesione. Mariana Lilova
assumerà le sue funzioni all’inizio di febbraio del 2007.
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Balcani occidentali
Le attività operative con i punti di contatto dei Balcani occidentali sono aumentate sensibilmente
nel corso del 2006. Alcuni punti di contatto sono stati più attivi di altri. Due riunioni particolari
sono state organizzate presso l’Eurojust. Numerose visite sono state pagate dai membri nazionali
dell’Eurojust ai Paesi dei Balcani occidentali affinché potessero intervenire ai seminari sull’Eurojust
e consolidare i rapporti con l’organizzazione in senso lato. Tali attività hanno iniziato a produrre
risultati positivi. I colleghi dei suddetti Paesi, infatti, si rivolgono più spesso all’Eurojust per
richiedere assistenza.
Il ministro croato della Giustizia e gli ambasciatori dell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia e
dell’Albania hanno visitato l’Eurojust nel 2006. Entrambi hanno manifestato il proprio interesse
per la conclusione di un accordo di cooperazione. Il ministro croato ha espresso il parere secondo
cui un accordo sarebbe conforme allo statuto della Croazia come Paese candidato all’UE. Il
ministero albanese della Giustizia ha inviato una lettera formale per chiedere l’apertura dei
negoziati e a settembre i procuratori albanesi si sono recati presso l’Eurojust per una visita non
ufficiale.
Moldova
A dicembre l’Eurojust ha accolto una delegazione della Moldova. I rappresentanti del ministero
della Giustizia e della Procura hanno manifestato interesse per un possibile accordo tra la
Moldova e l’Eurojust.
Altri Paesi terzi
Nel corso del 2006 l’ambasciatore dell’India, delegazioni di Israele, Turchia e Thailandia,
nonché l’ambasciatore giapponese e una delegazione giapponese hanno visitato l’Eurojust. La
Procura federale giapponese intende distaccare un collega presso l’Eurojust per una “missione
di ricognizione” della durata di un mese allo scopo di valutare l’utilità di un accordo con
l’Eurojust.
IberRed
Nel 2006 i contatti con IberRed (Red Iberoamericana de Cooperación Judicial) si sono intensificati
e in diversi casi operativi i Paesi dell’America centrale e meridionale hanno partecipato alle
riunioni di coordinamento presso l’Eurojust. Un ostacolo al raggiungimento di un accordo è
dato dal fatto che IberRed è priva di personalità giuridica e non rappresenta gli Stati. L’Eurojust
s’impegna a trovare una soluzione.
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Corte penale internazionale
Nel 2006 si sono svolte diverse riunioni con l’Ufficio del Procuratore della Corte penale
internazionale. È stato convenuto che sarà firmata una lettera d’intenti con l’Eurojust al fine di
avviare i negoziati per un accordo di cooperazione. Il progetto di lettera è in fase di riesame e la
firma avverrà probabilmente all’inizio del 2007.
Le relazioni esterne hanno conosciuto nel 2006 una notevole espansione, ma è possibile
raggiungere ulteriori accordi e intensificare i contatti con altri Stati non membri e organismi
internazionali. L’Eurojust è sempre disposta ad instaurare tali contatti, perché essi incideranno
positivamente su tutti gli sforzi congiunti al fine di garantire uno spazio di libertà, sicurezza e
giustizia, non solo all’interno dell’UE, ma anche nel villaggio globale.
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AMMINISTRAZIONE DELL’EUROJUST
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6
AMMINISTRAZIONE
Introduzione
Il direttore amministrativo, sotto la supervisione del presidente del collegio, è responsabile
della gestione quotidiana del personale e dell’esecuzione del bilancio. In tale contesto il
direttore amministrativo è il superiore gerarchico dei capi unità e servizi e di tutto il personale
dell’Eurojust.
Il direttore e la sua équipe sono lieti di riferire che gli obiettivi strategici esposti dal collegio per
l’amministrazione e gli obiettivi stabiliti dal programma amministrativo per il 2006 sono stati in
larga misura raggiunti. L’anno si è concluso con un progresso significativo e con la possibilità di
realizzare il passaggio da fase di istituzione dell’Eurojust a quella di consolidamento.
Il sostegno dell’amministrazione al collegio si è ampliato in diversi settori. Il sistema di gestione
dei casi (CMS) ha registrato un notevole miglioramento, le attività relative all’infrastruttura di
comunicazione sicura ha prodotto i primi risultati e l’assunzione di analisti di gestione dei casi ha
apportato valore aggiunto all’attività operativa.
Il direttore amministrativo, con l’approvazione del collegio, ha elaborato le norme di controllo
interne dell’Eurojust con lo scopo di istituire un sistema integrato di gestione della qualità (IQMS).
Tali norme si riferiscono direttamente ai progressi compiuti dall’amministrazione dell’Eurojust nel
rispetto delle raccomandazioni della Corte dei conti europea (CC).
Il secondo comitato del personale dell’Eurojust ha iniziato il suo mandato nel 2006 e la stretta
collaborazione con il direttore amministrativo si è tradotta in un miglioramento generale delle
condizioni di lavoro e nella proposta di iniziative varie intese a favorire il benessere di tutti i
responsabili dell’Eurojust.
Tra le nuove sfide per l’amministrazione figurano un riesame della struttura organizzativa
dell’Eurojust e negoziati per una sede permanente dell’organizzazione.and negotiations for
permanent Eurojust accommodation.
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Struttura organizzativa e composizione dello staff:
AUTORITÀ COMUNE
DI CONTROLLO
BILANCIO E FINANZE
RISORSE UMANE
GESTIONE
DELLE INFORMAZIONI
IL COLLEGIO
DIRETTORE
AMMINISTRATIVO
SERVIZI LEGALI
SICUREZZA
E SERVIZI GENERALI
SEGRETARIO DEL COLLEGIO
RESPONSABILE PER
LA PROTEZIONE DEI DATI
ADDETTO STAMPA
RGE
Gestione ed evoluzione del bilancio 2002-2006
Nel 2006 è stato stanziato per l’Eurojust un bilancio di 14,7 milioni di euro, con un incremento
del 13% rispetto al 2005. La solida gestione finanziaria dell’Eurojust è stata confermata ancora
una volta dalla CC e si è tradotta in un’esecuzione del bilancio pari al 97% degli stanziamenti
d’impegno. Il bilancio operativo è aumentato nel corso del 2006 del 21% in risposta alla crescita
del carico di lavoro e all’ulteriore sviluppo e preparazione del collegamento di comunicazione
sicuro con gli Stati membri e l’Europol. Fino al 31 dicembre 2006 il tasso di esecuzione degli
stanziamenti di pagamento era dell’80%. Nel corso del 2006 sono state eseguite in tutto circa
4 700 transazioni.
Il regolamento finanziario dell’Eurojust è stato convenuto con la Commissione nel marzo 2006
ed è stato adottato dal collegio il 20 aprile 2006. L’Eurojust ha ricevuto commenti positivi dalla
CC per quanto concerne i suoi conti e i miglioramenti apportati alla gestione finanziaria delle
delegazioni.
L’Eurojust ha scelto di avviare il progetto ABAC in seguito a un’attenta consultazione con la
Commissione europea e altre agenzie, e auspica che diventi operativo nel gennaio 2008. Infine
è stato sviluppato e applicato nel dicembre 2006 un metodo più efficiente ed elettronico di
trattamento delle missioni (e-mission).
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Figura 8: Bilancio Eurojust
Bilancio 2003-2007
Richiesto
Ottenuto
(Dati in millioni di euro)
Eseguito
Assunzione e gestione del personale
Nel 2006 l’attività dell’unità Risorse umane era principalmente concentrata sull’assunzione di
membri del personale (agenti temporanei e contrattuali) e ha accolto con favore l’aumento di
esperti nazionali distaccati, personale interinale e tirocinanti.
Inoltre sono stati investiti tempo ed energia per l’attuazione del nuovo statuto del personale del
1° maggio 2006 e della nuova guida sull’orario flessibile.
Il crescente numero di dipendenti ha inoltre provocato un aumento delle sedute di formazione sia
interne che esterne. L’Eurojust ha firmato l’Accordo sul livello dei servizi in materia di formazione
con la Commissione europea che farà lievitare le opportunità formative per i responsabili
dell’Eurojust.
Entro la fine del 2006, 93 posti sui 112 disponibili nel piano dell’organico dell’Eurojust erano
occupati e la procedura di assunzione per i restanti posti vacanti è in corso.
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L’unità Risorse umane è stata lieta di osservare la presenza di un’evoluzione positiva per quanto
riguarda l’interesse nei confronti dell’Eurojust attraverso un costante aumento delle richieste di
offerte di lavoro e le numerose domande presentate per effettuare un tirocinio, a tal punto che
è stato necessario rielaborare una politica di assunzioni più efficiente che sarà effettiva all’inizio
del 2007.
Nel corso del 2006 l’unità Risorse umane, in collaborazione con la Commissione europea, le
agenzie e gli organismi dell’UE, ha partecipato a riunioni preparatorie per istituire un mercato
del lavoro interagenzia al fine di migliorare la mobilità orizzontale del personale dell’Unione
europea.
Inoltre l’Eurojust ha eletto un nuovo comitato del personale e la creazione di un comitato sociale
è nella fase finale.
Molta attenzione è stata riservata anche alle questioni attinenti alla salute e al benessere. È
stata elaborata una strategia del benessere e l’Eurojust ha già adottato una politica antifumo
che diventerà effettiva dal 1° gennaio 2007 e fornirà assistenza ai dipendenti interessati che
intendono smettere di fumare.
Figura 9: Risorse umane
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Gestione delle informazioni
Nell’unità Gestione delle informazioni sono stati realizzati nel 2006 importanti passi avanti in tutti
i principali settori di attività. Dal punto di vista tecnico, il progetto Infrastrutture di comunicazione
sicure ha dato origine all’attuazione di una lunga serie di requisiti di sicurezza, che a loro volta
hanno consentito di avviare in dicembre il primo collegamento sicuro tra uno Stato membro e
l’Eurojust. Sul piano interno, è stata istituita un’intranet e sono stati ultimati tutti i preparativi
inerenti a un sistema di gestione dei documenti.
Le chiamate ricevute dal servizio di assistenza ai clienti TIC hanno registrato un aumento del
45% e sono stati completati numerosi altri progetti, in particolare un collegamento sicuro con
l’Europol e l’accesso dell’Eurojust al sistema d’informazione Schengen.
La biblioteca è stata ufficialmente aperta a novembre ed è stato attivato un sistema di banche
dati.
Il cambiamento più significativo nel 2006 in tema di gestione delle informazioni è stata
l’istituzione del gruppo Gestione dei casi. Sono stati assunti i primi quattro analisti della gestione
di casi ed è stata elaborata, discussa e approvata dal collegio la strategia per il gruppo. Il gruppo
Gestione dei casi sosterrà i membri nazionali nelle loro attività operative, in particolare per
quanto riguarda il sistema di gestione dei casi.
I Servizi Stampa e Pubbliche Relazioni dell’Eurojust sono stati integrati nel 2006 nel servizio di
gestione delle informazioni. L’anno scorso i mass media hanno riservato maggiore attenzione
all’Eurojust e sono aumentati i comunicati stampa e le visite di professionisti e università,
nonché i visitatori del sito Internet dell’Eurojust, che si è dimostrato una preziosa fonte di
informazioni.
I Servizi Stampa e Pubbliche Relazioni hanno ospitato diversi incontri con la stampa internazionale
e sono state organizzate numerose interviste con il presidente e i membri nazionali per informare
la stampa sull’operato e i risultati ottenuti dall’Eurojust. I mass media a livello internazionale
hanno mostrato un forte interesse nei confronti della firma dell’accordo di cooperazione tra
l’Eurojust e gli USA.
Servizi legali
La richiesta di servizi legali è in continua crescita. Il recente ampliamento dell’unità consente una
migliore specializzazione nei tre principali settori di competenza.
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Nel primo settore di competenza, che consiste nella consulenza e assistenza giuridica al
collegio, ai membri nazionali e ai gruppi, i Servizi legali sono stati impegnati in prima linea
nei negoziati con i Paesi terzi e altri partner, tra cui gli USA. L’unità ha elaborato documenti
programmatici su argomenti quali i conflitti di giurisdizione, la Rete anticorruzione, SIS II,
il piano d’azione per la lotta contro il terrorismo e il futuro dell’Eurojust, e ha sostenuto
attivamente il collegio nella preparazione dei principali seminari, come il seminario sul
futuro dell’Eurojust e il seminario sulla RGE e il MAE. Inoltre ha prestato assistenza ai gruppi
nell’ambito di progetti quali la stesura, in collaborazione con l’Europol, della Guida alla
legislazione degli Stati membri dell’UE sulle squadre investigative comuni (JIT).
Nel secondo settore di competenza, riguardante la consulenza giuridica al direttore amministrativo
e all’amministrazione, i Servizi legali hanno fornito consulenza sulle norme di attuazione dello
statuto del personale, partecipa ai negoziati con lo Stato ospitante, l’Europol e la Corte penale
internazionale, ed è responsabile della gestione delle controversie.
La supervisione dell’Ufficio Appalti è per importanza il terzo settore di competenza dei Servizi
legali. La crescita dell’Eurojust ha comportato un aumento del numero di procedimenti da
eseguire e controllare, e dei contratti da elaborare, negoziare, concludere e attuare, nonché la
continua necessità di richiedere consulenza sulle norme in materia di appalti pubblici.
Sicurezza, servizi generali ed eventi
L’anno trascorso è stato molto produttivo. Sono stati realizzati considerevoli progressi nel
miglioramento e nell’attuazione di procedure di lavoro interne che hanno potenziato l’integrazione
dell’unità e generato maggiore efficienza.
Gestione della sicurezza
Nel 2006 non sono stati registrati incidenti significativi in materia di sicurezza. Il collegio ha
adottato norme di sicurezza che sono in fase di attuazione e miglioreranno ulteriormente la
sicurezza dell’Eurojust. Le conferenze, le riunioni di coordinamento e altre manifestazioni
all’interno e all’esterno dell’Eurojust hanno richiesto maggiore sicurezza. La struttura
organizzativa del servizio è stata migliorata e sono in corso preparativi per la riorganizzazione
dell’infrastruttura richiesta ai fini delle operazioni dell’Eurojust, sia nei futuri uffici satellite sia in
una futura sede permanente.
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Gestione degli impianti e servizi generali
Sono stati compiuti straordinari progressi nel garantire impianti adeguati e supplementari per gli
uffici. La pianificazione di uffici permanenti per l’Eurojust conserva un’elevata priorità. La sezione
incontra i rappresentanti dello Stato ospitante su base settimanale per la preparazione di questo
importante progetto. Anche nella messa a disposizioni di spazio supplementare per gli uffici,
finché non sarà disponibile la nuova sede centrale, sono stati realizzati notevoli passi avanti.
Gestione delle conferenze e delle manifestazioni
L’Eurojust ha gestito con successo l’aumento del 40% che ha caratterizzato il numero di
conferenze, visite e riunioni strategiche e di coordinamento svoltesi quest’anno. Sono in corso i
preparativi per apportare le necessarie modifiche di natura organizzativa e affrontare l’aumento
previsto delle principali attività commerciali del collegio per gli anni 2007-2008.
Segreteria del collegio
La Segreteria del collegio ha sostenuto positivamente le attività del collegio nel corso del 2006.
Il numero di servizi offerti dalla Segreteria al collegio ha registrato un sensibile aumento,
segnatamente per quanto riguarda l’attività operativa del collegio. Dal settembre 2006 la
Segreteria del collegio avvia e chiude i casi sul CMS e fornisce al collegio statistiche sull’attività
operativa, nonché dati su un progetto pilota relativo alla classificazione dei casi in base alla loro
complessità.
La Segreteria del collegio prepara le sedute plenarie del collegio. I gruppi del collegio richiedono
inoltre un maggiore sostegno da parte della Segreteria per le statistiche, le riunioni strategiche,
l’organizzazione di riunioni ecc. La Segreteria inoltre funge da intermediario tra i magistrati di
collegamento distaccati all’Eurojust e al collegio.
Nel corso del 2006 la Segreteria del collegio ha organizzato o sostenuto l’organizzazione di
importanti manifestazioni del collegio, come l’incontro di programmazione strategica, il seminario
di Vienna sul futuro dell’Eurojust e la RGE, le visite degli ambasciatori dell’Unione europea e di
altri Paesi, e riunioni regolari con il Segretariato generale del Consiglio, la Commissione e la
troika.
L’anno scorso la Segreteria del Collegio ha svolto un importante lavoro di intermediazione tra
il Collegio e l’amministrazione, promuovendo e attuando iniziative volte a migliorare il flusso di
lavoro tra le due organizzazioni.
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Segreteria della RGE
Nel 2006 le attività della Segreteria della RGE erano determinate soprattutto dal fatto che la
Commissione europea aveva annunciato che stava elaborando una comunicazione sul futuro
dell’Eurojust e della RGE, e dal potenziamento del sistema d’informazione basato sul web.
In seguito all’annuncio della Commissione europea è stato istituito un gruppo di lavoro che
fornisce assistenza alla Presidenza nel processo di elaborazione di una comunicazione destinata
alla Commissione europea in quanto contributo della RGE. La Segreteria è lieta di constatare che
il Documento sul futuro della RGE è stato formalmente adottato durante la 25ª riunione della
RGE.
È stata resa disponibile la seconda versione delle Fiches Belges, uno strumento informativo della
RGE, comprendenti tutti i membri e le informazioni sulle JIT. Anche la prima versione dell’Atlante
del MAE (EAW Atlas) è disponibile sul sito Internet della RGE dal marzo 2006.
Per l’ulteriore sviluppo del sito Internet della RGE è stato firmato un contratto con una società
esterna nel settembre 2006. In seguito agli sforzi compiuti da un nuovo gruppo di lavoro per
assistere l’appaltatore nell’esecuzione del servizio dal punto di vista dei principali utenti, è stato
presentato un progetto per l’ultimazione del Compendium. È stato presentato un altro progetto
per lo sviluppo dell’Atlas editor, che consentirà una configurazione più rapida al momento di
utilizzare il backoffice del sito web della RGE.
La preparazione dell’ampliamento degli strumenti informativi della RGE in Romania, Bulgaria e
Norvegia è stata seguita con particolare attenzione.
Delegato alla protezione dei dati
In seguito all’adozione delle norme dell’Eurojust in materia di protezione dei dati da parte del
Consiglio nel 2005, il delegato alla protezione dei dati ha partecipato intensamente a diverse
iniziative supplementari di attuazione legislativa e ha contribuito alla stesura di norme aggiuntive
che definiscono gli aspetti specifici dell’applicazione delle norme in materia di protezione dei dati
non pertinenti ai casi, nonché delle norme interne sul trattamento dei registri delle chiamate e dei
dati sul traffico di rete. Il delegato alla protezione dei dati è intervenuto, inoltre, nell’elaborazione
delle norme generali di sicurezza e di una relazione diretta al Consiglio sulla loro applicazione.
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Egli si è impegnato nei negoziati con gli USA, che si sono conclusi positivamente nel novembre
2006 sotto forma di accordo contenente disposizioni rilevanti in materia di protezione dei dati.
Nel corso dell’anno il delegato si è occupato di due denunce di presunte violazioni della normativa
sulla protezione dei dati secondo quanto stabilito dall’articolo 12 delle norme. Attraverso
l’introduzione di norme supplementari nel giugno 2006 sono stati chiariti la procedura d’indagine
e il ruolo di tutte le parti interessate. Il delegato ai dati personali ha accolto due richieste di
accesso a dati personali e una richiesta di cancellazione.
Per promuovere la sensibilizzazione alla questione, la protezione dei dati è stata inclusa nel
programma di addestramento dei nuovi dipendenti dell’Eurojust.
Il delegato alla protezione dei dati è impegnato nel futuro sviluppo del CMS, compreso il futuro
collegamento sicuro con gli Stati membri (Progetto E-POC III).
Inoltre, il delegato ha coordinato il seguito dato alle raccomandazioni del primo rapporto
d’ispezione dell’autorità comune di controllo. Il delegato ha eseguito la prima indagine annua ai
sensi dell’articolo 27, paragrafo 2 della normativa in materia di protezione dei dati, compresi i
controlli delle attività di trattamento dati dei cinque uffici nazionali, nonché controlli più generali
del CMS e delle prassi di sicurezza.
Comitato del personale dell’Eurojust
Nell’aprile 2006 è stato eletto un nuovo comitato del personale, promuovendo una comunicazione
aperta e trasparenza con i servizi amministrativi e il personale. Il comitato del personale
rappresenta gli interessi dei membri del personale dell’Eurojust e costituisce un intermediario
per la comunicazione tra la direzione e il personale.
In occasione delle riunioni periodiche con il direttore amministrativo e il suo gruppo, il comitato
del personale dell’Eurojust ha introdotto una serie di argomenti che vanno dalle iniziative volte
a migliorare l’atmosfera di lavoro alle proposte politiche. Alcune delle iniziative e politiche in
questione sono già state attuate o sono in procinto di esserlo. Ciononostante rimangono temi
importanti da discutere o da concludere.
Nel 2007 la priorità sarà data all’attuazione di una politica in materia di salute, sicurezza e
benessere, all’esame della procedura di assunzione, alle opportunità formative e alla ricerca
relativa alla fattibilità di una scuola europea all’Aia.
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Il comitato del personale dell’Eurojust continuerà a mantenere stretti legami con l’Assemblea
dei comitati del personale delle agenzie (Assembly of Agency Staff Committees, AASC) e con le
associazioni del personale di organizzazioni internazionali con sede nei Paesi Bassi (IOSA).
Capi delle Unità e dei Servizi dell’Eurojust (da sinistra a destra): Jacques Vos, Security, General
Services & Events; Elizabeth Casey, Budget & Finance; Jon Broughton, Information Management;
Catherine Deboyser, Legal Service; Ernst Merz, Administrative Director; Carla Garcia Bello, Secretary to
the College; Angel Galgo, EJN Secretary; Diana Alonso Blas, Data Protection Officer; Jean Moeremans,
Risorse umane; Joannes Thuy, Press Officer.
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7
VALUTAZIONE DEL RENDIMENTO RISPETTO
AGLI OBIETTIVI STABILITI PER IL 2006
Il presente capitolo descrive nei particolari gli obiettivi stabiliti nella relazione annuale del 2005
che, con l’accordo del collegio, l’Eurojust avrebbe dovuto conseguire nel corso del 2006. Come
nelle precedenti relazioni annuali, è stata effettuata una valutazione per appurare se tali obiettivi
siano stati raggiunti.
OBIETTIVI RELATIVI
ALLE ATTIVITÀ
Sviluppare
una
VALUTAZIONE
politica
uniforme per la gestione dei
Raggiunto in parte; deve essere costantemente ridefinito alla luce di nuovi tipi
di casi e dello sviluppo del nostro sistema di gestione dei casi (CMS).
casi
Potenziare
la
capacità
Raggiunto, almeno in parte. Il terrorismo è stato e resta una priorità. Il
trattare
nostro gruppo Terrorismo e il suo presidente promuovono attivamente
i casi di terrorismo e le
l’Eurojust sia nell’attività operativa sia nelle questioni politiche in ogni
questioni politiche legate al
occasione e in tutti i fora pertinenti. Il grado di informazioni sulle indagini e
terrorismo
le azioni penali terroristiche che devono essere fornite all’Eurojust, ai sensi
dell’Eurojust
di
della decisione del Consiglio del settembre 2005, dalle autorità competenti
degli Stati membri potrebbe essere migliorato.
Esercitare
frequen
Pur avendo cercato di utilizzare i poteri ai sensi degli articoli 6, paragrafo
formali
a) e 7, paragrafo a), non ci sono state molte opportunità per realizzare
dell’Eurojust ai sensi degli
questo scopo, in particolare perché le informazioni fornite sono spesso
articoli 6 e 7 della decisione
limitate (si veda oltre). Nel contesto attuale abbiamo constatato che le
Eurojust
autorità competenti degli Stati membri rispettano i nostri suggerimenti o
temente
più
i
poteri
proposte informali o decidono di prendere le iniziative previste in tali articoli
durante le riunioni di coordinamento senza che sia necessario esercitare
formalmente i poteri.
Esaminare l’efficacia relativa
Raggiunto. È stato convenuto che le riunioni tenutesi nei primi anni di vita
all’organizzazione di riunioni
dell’Eurojust per riunire gli avvocati professionisti di diversi sistemi giuridici
strategiche
che non si conoscevano bene e creare un ambiente di stima e fiducia tra loro
su
argomenti
specifici
non sono state così produttive come le riunioni operative su casi specifici.
È stato deciso di organizzare un numero maggiore di riunioni operative
e un numero minore di riunioni strategiche su temi generali inerenti alla
criminalità.
Continuare
rafforzare
Raggiunto. Sono stati organizzati diversi seminari informativi per aumentare
strategia
la visibilità dell’Eurojust, specificamente negli Stati membri che hanno
promozionale e di raccolta
aderito all’UE nel 2004 o laddove si erano tenuti pochi seminari o non si
di
di
era tenuto alcun seminario in passato. È piacevole osservare che il numero
accrescere il numero di casi
di casi trasmessi dagli Stati in cui si sono svolti i seminari è aumentato
trasmessi all’Eurojust
notevolmente nel 2006.
la
a
nostra
casi
con
Basarsi
esperienze
lo
scopo
sulle
e
proprie
Abbiamo generato e avviato alcuni dei nostri “propri” casi, ma questi devono
sulle
basarsi sulle informazioni, spesso limitate, forniteci dagli Stati membri. È
informazioni per generare e
necessario avviare più casi in questo settore.
avviare i propri casi
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OBIETTIVI RELATIVI
ALLE ATTIVITà
Migliorare
le
VALUTAZIONE
attività
Riscontriamo sistematicamente dei blocchi e li riferiamo alle autorità
successive e incoraggiare
competenti degli Stati membri tramite i membri nazionali. Molti, a dire
le iniziative qualora siano
il vero la maggior parte dei blocchi definiti nell’allegato II della relazione
stati individuati blocchi a
annuale del 2005 restano problematici. Tuttavia, rileviamo con piacere che
livello di mutua assistenza
la situazione relativa alle critiche dello scorso anno contro la Spagna e il
giudiziaria o di altre forme
Regno Unito sta migliorando.
di cooperazione giudiziaria
OBIETTIVI INTERNI
Migliorare
dell’Eurojust
il
VALUTAZIONE
rendimento
mediante
le
Parzialmente raggiunto e ancora in corso.
• L’analisi SWOT (punti di forza, punti di debolezza, opportunità, minacce)
seguenti attività:
è completa e il modello dell’attività operativa è in fase di attuazione.
• definizione di un siste-
Entrambi sono la base di un adeguato sistema di gestione che sarà
ma adeguato di gestio-
sviluppato nel corso del 2007
• Il collegio ha approvato le norme di controllo interne dell’Eurojust
ne del rendimento
• istituzione di standard
applicabili ai processi amministrativi nell’ottobre 2006. La loro
di rendimento
attuazione, inclusa l’individuazione degli indicatori chiave di prestazione
• innalzamento del profilo
(KPI) e l’analisi dei rischi per le attività e i progetti principali, è già stata
dell’Eurojust mediante
avviata. L’assunzione di un controllore/revisore interno è prevista per
un impiego più proatti-
l’anno prossimo
• Nel 2006 il numero di comunicati stampa sui casi che hanno avuto esito
vo dell’Ufficio stampa
positivo è aumentato, ma siamo consapevoli della necessità di ricevere
maggiore attenzione dai media
• L’Eurojust ha iniziato lo sviluppo di una strategia di comunicazione che
migliorerà la comunicazione esterna e interna
Istituire un sistema di pia-
• La visione dell’Eurojust è stata definita e di conseguenza sono stati
nificazione per lo sviluppo
svolgendo le seguenti atti-
stabiliti gli obiettivi strategici per il 2007
• È operativo un sistema di pianificazione annuale con il quale esaminiamo
vità:
e modifichiamo gli obiettivi per l’anno successivo. Ciononostante, nel
• associare le previsioni
corso del prossimo incontro di programmazione, sarà esaminato un
dell’Eurojust ai nostri
sistema di pianificazione più dettagliato che ci consentirà di migliorare
obiettivi
le nostre prestazioni. Inoltre, intendiamo assumere assistenti esterni
• mettere
sistema
a
di
punto
un
per l’analisi del rendimento al fine di trovare le migliori soluzioni possibili
pianifica-
per il controllo, la pianificazione e l’assegnazione delle priorità
zione, definizione delle
• PRINCE2 è stato introdotto in quanto metodologia di gestione dei
priorità e controllo delle
progetti che consentirà di gestire e pianificare i progetti in modo
attività
coerente e trasparente
• L’esame della struttura organizzativa dell’Eurojust è prevista nel corso
del 2007 e faciliterà la pianificazione strategica
Un programma di lavoro annuale generale (collegio e amministrazione)
dev’essere attuato in linea con gli obiettivi strategici stabiliti dal
collegio
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OBIETTIVI INTERNI
VALUTAZIONE
Collaborare con gli avvocati
Raggiunto. Nell’ottobre 2006 si è tenuto a Bratislava un seminario sul MAE
per migliorare l’attuazione
per affrontare le questioni pratiche al riguardo. Il seminario ha avuto esito
e l’efficacia operativa degli
positivo. Abbiamo invitato gli avvocati e abbiamo lavorato a stretto contatto
strumenti
dell’Unione
con loro. Il MAE resta uno strumento chiave dell’UE per la cooperazione
europea, quali il mandato
in materia giudiziaria anche se sussistono problemi di ordine pratico.
d’arresto europeo, le squadre
Riteniamo di aver contribuito a chiarire i problemi e ad offrire soluzioni.
investigative comuni e, non
Abbiamo continuato a inviare rappresentanti in qualità di osservatori agli
appena sarà in vigore, il
esercizi di valutazione del MAE condotti negli Stati membri. Abbiamo
mandato europeo di ricerca
organizzato un seminario, congiuntamente con l’Europol, per gli esperti JIT
delle prove
provenienti dagli Stati membri. Il seminario ha avuto esito positivo. È stato
incoraggiante ricevere un riscontro estremamente positivo dai delegati che
hanno partecipato ad entrambi i seminari.
Sviluppare
promuovere
Parzialmente raggiunto e ancora in corso. Anche se da diversi anni l’Eurojust
di
sviluppo
ha offerto un ampio ventaglio di corsi di formazione, nell’ultimo trimestre del
delle competenze e delle
2006 è stato assunto un nuovo direttore delle Risorse umane. Il suo nuovo
conoscenze
programma formativo è più mirato e meglio strutturato sia per il collegio sia
una
e
politica
in
seno
all’Eurojust
per il personale amministrativo.
Sviluppare il supporto per la
Raggiunto. Obiettivo permanente. Sono state adottate diverse misure
gestione delle informazioni,
importanti nel 2006. Il progetto E-POC III è stato avviato e migliorerà
la rete sicura e il sistema di
ulteriormente l’efficacia del nostro CMS. Sono stati nominati alcuni analisti
gestione dei documenti
per la gestione dei casi che hanno partecipato in modo significativo alla
nostra capacità ed efficacia potenziale nel settore. La creazione di una
rete sicura a livello di Unione europea è un progetto a lungo termine, ma
nel 2006 è stato adottato un primo importante provvedimento avviando
un collegamento pilota sicuro tra l’Eurojust e la Repubblica slovacca. È
stato avviato un piano di progetto per lo sviluppo di un sistema interno
di gestione elettronica dei documenti. Inoltre abbiamo svolto uno studio
di fattibilità e prendiamo in considerazione la possibilità di sviluppare un
“ufficio computerizzato”.
Esaminare e, ove necessario,
Raggiunto.
modificare
a
pubblicazione di una comunicazione sul futuro dell’Eurojust e della RGE,
lungo termine per il futuro
nel settembre 2006 abbiamo organizzato un seminario speciale a Vienna.
dell’Eurojust
Si sono tenuti due workshop interni della durata di un giorno cui hanno
la
visione
Alla
luce
dell’annuncio
della
Commissione
relativo
alla
partecipato i membri nazionali, l’amministrazione e la Segreteria della RGE
per discutere e preparare i commenti sul futuro dell’Eurojust.
Assicurare la migliore sede
Raggiunto. Abbiamo organizzato su base mensile discussioni sistematiche
permanente
con gli alti funzionari del ministero della Giustizia olandese. Abbiamo
possibile
l’Eurojust all’Aja
per
ultimato il nostro programma dettagliato di requisiti per un nuovo edificio
Eurojust, che dovrà essere pronto quando scadrà la locazione attuale nel
2012, e l’abbiamo presentato al governo olandese.
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OBIETTIVI ESTERNI
Continuare le attività volte
VALUTAZIONE
Raggiunto.
a migliorare la nostra colla
borazione con:
(i) la Rete giudiziaria europea
(RGE)
(i) La RGE e l’Eurojust hanno instaurato un rapporto speciale. La
consultazione e la partecipazione costanti con la Segreteria della RGE
e i punti di contatto della RGE sulle attività, le questioni strategiche e
le discussioni sulle strutture future stanno consolidando le basi della
collaborazione.
(ii) l’Europol
(ii) Il nostro rapporto con l’Europol si è rafforzato nel 2006, ma sono
necessari maggiori sforzi per sfruttare i punti di forza e le sinergie
di entrambi gli organismi basandosi sugli attuali progressi interni
e la volontà all’interno dell’Europol e anche negli Stati membri
sostenendo entrambe le organizzazioni, consentendo loro di lavorare sia
individualmente sia insieme. Fornire la struttura procedurale e giuridica
adeguata non solo consentirà ma richiederà tale cooperazione.
(iii) l’Ufficio europeo per la
lotta antifrode (OLAF)
(iii) Sono stati compiuti progressi costanti attraverso il sostegno reciproco.
Le attività svolte in entrambe le organizzazioni mirano a rimuovere gli
ostacoli, permettendoci così di giungere a un accordo di cooperazione.
Oltre alle misure adottate dagli Stati membri che hanno recepito
la decisione Eurojust, ciò consentirà alle nostre organizzazioni di
collaborare in modo più efficiente.
Sfruttare la nostra esperien-
Raggiunto. Ci siamo concentrati sulla partecipazione ai gruppi di lavoro
za e quella degli avvocati
dell’UE e ad altre riunioni a Bruxelles, in particolare a quelle in cui si
per influire sullo sviluppo
discutono le questioni attinenti alla cooperazione giudiziaria in materia
della politica in materia di
penale e alla criminalità transnazionale.
giustizia penale nell’UE
Sviluppare strategie volte ad
Parzialmente raggiunto. Nel settembre 2006 il membro nazionale della
affrontare in modo efficiente
Romania è entrato a far parte dell’organizzazione in qualità di magistrato
l’adesione della Romania e
di collegamento. Il nostro approccio con le autorità bulgare è stato meno
della Bulgaria all’UE
positivo. Non avevamo firmato un accordo di cooperazione con la Bulgaria
prima dell’adesione, ma siamo lieti che la Bulgaria abbia nominato il proprio
membro nazionale che inizierà le sue attività nel febbraio 2007.
Esaminare e, ove necessario,
Raggiunto. Riesaminiamo regolarmente le nostre priorità in fatto di negoziati.
rivedere le priorità stabilite
Non abbiamo mai trascurato le esigenze legate alle nostre attività, la politica
per gli Stati non appartenenti
europea in materia di relazioni esterne e i contatti stabiliti con l’Eurojust dai
all’UE e i negoziati degli
Paesi terzi, potenziali partner.
accordi di cooperazione con
gli stessi.
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8
CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO (IN BASE ALLA
RELAZIONE ANNUALE DEL 2005)
Nel giugno 2006 il Consiglio ha adottato conclusioni relative alla quarta relazione annuale sulle
attività dell’Eurojust (documento UE 10334/06 del 14 giugno 2006). Inoltre il Consiglio ha
formulato alcune direttive e definito compiti che l’Eurojust, gli Stati membri, i gruppi di lavoro
dell’UE e la Commissione dovranno prendere in considerazione.
Il Consiglio ha invitato l’Eurojust a riferire in merito all’attuazione di tali conclusioni nella
relazione annuale del 2006. Di seguito forniamo informazioni sull’attuazione delle conclusioni del
Consiglio e, più specificamente, sulle direttive e i compiti chiave destinati all’Eurojust.
L’Eurojust è lieta che le osservazioni del Consiglio abbiano ricordato agli Stati membri gli obblighi
derivanti dal diritto comunitario e abbiano portato gli Stati membri ad adottare una serie di
iniziative volte a rafforzare l’efficacia del ruolo dell’Eurojust nel miglioramento della cooperazione
giudiziaria e nella lotta contro gravi forme di criminalità organizzata e transnazionale.
ORIENTAMENTI/
INCARICHI PER
TEMA
STATO DI ATTUAZIONE
L’EUROJUST
Dati/gestione dei
Proseguire
casi/illustrazione
di
l’elaborazione
trasparenti,
rendimento ha individuato criteri e procedure per
dei casi
affidabili e dettagliate sulla
la classificazione di casi in standard o complessi.
natura e la qualità dei casi
Il collegio ha approvato tali criteri e un progetto
e dell’attività operativa, in
pilota è iniziato il 1° luglio 2006.
statistiche
particolare
approvando
valutazione
Il gruppo Strategia operativa e Gestione del
la
dell’Eurojust
riguardo alla complessità dei
casi a prescindere dalla loro
natura bilaterale.
Continuare a dare la priorità
L’Eurojust
al coordinamento dei casi
con la RGE possano essere migliorati mediante
e ad incentrare l’attenzione
l’elaborazione di direttive sui tipi di casi che devono
su questo tema, nonché a
essere gestiti dall’Eurojust o dalla RGE. L’Eurojust
coinvolgere
valuterà anche la possibilità di produrre dati sulla
la
RGE
nella
gestione di casi di mutua
assistenza
ritiene
che
i
suoi
attuali
rapporti
partecipazione della RGE.
giudiziaria
meramente bilaterali.
Articolo 7, lettera
Proseguire
l’approccio
Abbiamo osservato che a livello informale e
a) della decisione
proattivo alla cooperazione
in diverse occasioni gli Stati membri si sono
del Consiglio
giudiziaria e approvare la
conformati dopo aver ricevuto indicazioni secondo
valutazione riguardo all’uso
cui è possibile presentare una richiesta formale ai
dei poteri ai sensi dell’articolo
sensi dell’articolo 7, lettera a). Siamo concordi nel
7, lettera a).
sostenere che l’esercizio dei nostri poteri ai sensi
del suddetto articolo potrebbe essere più esteso.
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ORIENTAMENTI/
INCARICHI PER
TEMA
STATO DI ATTUAZIONE
L’EUROJUST
Analisi
per
La Commissione sta elaborando una comunicazione
blemi e ostacoli
dei
pro
Formulare
migliorare la cooperazione
proposte
sul futuro dell’Eurojust e della RGE. L’Eurojust
giuridici
giudiziaria in materia penale
appronta un documento in cui esporrà le sue idee
ai sensi dell’articolo 32 della
sul futuro sviluppo dell’Eurojust e della RGE e
decisione del Consiglio.
presenterà proposte per migliorare la cooperazione
giudiziaria in materia penale. Tale documento sarà
presentato alla Commissione.
Squadre
gative
investi
comuni
(JIT)
Proseguire
adottate
le
iniziative
dall’Eurojust
L’Europol, in collaborazione con l’Eurojust, ha accolto
e
la seconda riunione degli esperti nazionali sulle JIT
dall’Europol per accogliere le
che si è svolta il 10 novembre 2006. La riunione
riunioni della rete informale
era incentrata sulle esperienze pratiche per quanto
di esperti e produrre una
riguarda l’istituzione delle JIT. Le conclusioni di quella
guida
legislazioni
riunione (documento UE 15023/06 del 21 novembre
nazionali e adottare tutte le
2006) sono state inviate al Comitato articolo 36 e
iniziative necessarie al fine
alla task force dei capi della polizia. L’Eurojust e
di potenziarne il ricorso alle
l’Europol hanno inoltre preparato e presentato la
JIT.
loro “Guida sulla legislazione degli Stati membri
sulle
dell’UE in materia di squadre investigative comuni”.
Tali informazioni saranno rese disponibili on line sui
siti Internet dell’Eurojust e dell’Europol.
Rapporti
con
Proseguire lo sviluppo dei
Il 14 luglio 2006 il presidente del collegio dell’Eurojust
organismi
rapporti e la collaborazione
ha deciso di organizzare una riunione informale dei
in
a potenziali iniziative volte
capi delle agenzie dell’UE operative nel settore della
particolare la RGE,
a superare gli ostacoli alla
libertà, sicurezza e giustizia. Hanno partecipato
l’OLAF e l’Europol
cooperazione.
alla riunione rappresentanti del Consiglio, della
altri
comunitari,
Commissione e la presidenza. L’obiettivo generale era
quello di acquisire maggiori informazioni sui compiti
delle agenzie, scoprire settori in cui i loro mandati
possono trovare un nesso o coincidere ed esaminare
il potenziale per una futura collaborazione. Il forum
in questione ha individuato azioni concrete in settori
riguardanti l’amministrazione, la libertà, la sicurezza
e la giustizia, e gli strumenti di cooperazione.
È
stato stabilito un elenco di punti di contatto per
una collaborazione pratica e sono state pianificate
ulteriori riunioni tra i rappresentanti delle agenzie
con lo scopo di affrontare argomenti specifici di
interesse comune.
L’Eurojust e l’Europol hanno riferito congiuntamente
al Consiglio sull’attuazione del loro accordo di
cooperazione.
L’Eurojust e l’OLAF stanno negoziando un accordo di
cooperazione con l’obiettivo di includere disposizioni
specifiche sullo scambio di dati personali.
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ORIENTAMENTI/
INCARICHI PER
TEMA
STATO DI ATTUAZIONE
L’EUROJUST
Cooperazione con
Ultimare i negoziati con i
Un accordo di cooperazione tra l’Eurojust e gli USA
i Paesi terzi
Paesi
inclusi
è stato firmato il 6 novembre 2006. I negoziati con
nell’elenco fornito al Consiglio
la Federazione russa, la Svizzera e l’Ucraina sono
nel settembre 2005.
in fase di realizzazione e diversi altri Stati, tra cui
prioritari
la Croazia, hanno manifestato il chiaro desiderio
di avviare le trattative per concludere gli accordi.
Abbiamo stabilito un elenco di Stati prioritari per
l’apertura di negoziati nel 2007.
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OBIETTIVI DELL’EUROJUST PER IL 2007
E IL 2008
Nel novembre 2005 il collegio ha definito la missione e la visione dell’Eurojust e ha stabilito
una serie di obiettivi da raggiungere (si veda il capitolo 7). Gli obiettivi principali per l’anno
successivo vengono discussi in occasione dell’incontro di programmazione annuale e vengono
concordati inizialmente dal collegio che svolge così la parte centrale del programma di lavoro
annuale dell’Eurojust. In seguito all’incontro di programmazione strategica del 2006, gli obiettivi
per il 2007-2008 sono stati rivisti dal collegio al fine di stabilire una serie di obiettivi strategici
e importanti per il biennio in questione. Ogni obiettivo deve essere specifico, misurabile,
raggiungibile, realistico e opportuno.
Di conseguenza il collegio ha adottato per il 2007-2008 i seguenti obiettivi strategici provvisori:
1. Garantire che, nelle questioni riguardanti il terrorismo, entro la fine del 2008:
• siano attive delle strutture volte a incoraggiare le autorità competenti degli Stati
membri a fornire all’Eurojust tutte le informazioni richieste sul terrorismo secondo le
disposizioni della decisione del Consiglio in materia;
• l’Eurojust sia in grado di trattare e gestire le informazioni sul terrorismo che le sono
state trasmesse;
• l’Eurojust sia in grado di gestire efficacemente le attività terroristiche e contribuire alle
questioni politiche relative al terrorismo.
2. Aumentare il numero di casi di alto livello trasmessi all’Eurojust dagli Stati membri.
3. Convincere ciascuno Stato membro a fornire al proprio membro nazionale dell’Eurojust
il sostegno necessario che gli consenta di gestire i casi e altre responsabilità in quanto
membro nazionale
4. Concludere accordi di cooperazione formali con un numero maggiore di Paesi non
appartenenti all’Unione europea.
5. Creare un ambiente di supporto TIC solido e sicuro per la gestione dei casi e la comunicazione
attraverso la realizzazione delle seguenti misure:
• creazione di collegamenti di trasmissione sicuri con le autorità nazionali in tutti gli Stati
membri;
• creazione di uno strumento sicuro di comunicazione mobile.
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Gli obiettivi strategici sono integrati nel programma di lavoro annuale dell’amministrazione
dell’Eurojust e in quello dei gruppi del collegio. Obiettivi, compiti e piani d’azione supplementari
sono stabiliti in ciascuno dei settori che coprono l’attività operativa e amministrativa dell’Eurojust
per garantire il raggiungimento degli obiettivi.
Tutti gli obiettivi vengono rivisti sistematicamente. Gli obiettivi per il 2007-2008 saranno oggetto
di esame nell’incontro di pianificazione del maggio 2007 e saranno definiti i nuovi obiettivi
provvisori per il 2009.
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10 IL
FUTURO
DELL’EUROJUST
In occasione della sua visita annuale all’Eurojust, nel giugno 2006, il vicepresidente Frattini
ha annunciato l’intenzione della Commissione di pubblicare nel 2007 una comunicazione che
avrebbe aperto il dibattito sul futuro dell’Eurojust e della Rete giudiziaria europea (RGE).
Siamo lieti di avere l’opportunità di prendere in esame questo tema rilevante in un momento
che coincide con il quinto anniversario della creazione dell’Eurojust.
Sebbene si tratti ancora di un’organizzazione relativamente giovane, sono stati compiuti
numerosi passi avanti da quando è stata firmata, il 28 febbraio 2002, la decisione del Consiglio
che istituisce l’Eurojust. In un periodo così breve l’Eurojust, che inizialmente contava 15
membri nazionali che collaboravano in modo del tutto informale senza godere di alcun sostegno
amministrativo e senza disporre di un bilancio, si è trasformata in un’organizzazione composta
da membri nazionali e assistenti di 25 Stati membri e quasi 100 dipendenti amministrativi. Il
numero di casi trasmessi all’Eurojust è aumentato di quasi il 400%. L’efficacia o l’inefficacia
della decisione è stata sperimentata concretamente per quasi cinque anni.
La comunicazione della Commissione offre un’ottima opportunità per riesaminare i progressi
compiuti e valutare la possibilità di apportare modifiche e miglioramenti alla decisione per
rendere più efficaci le procedure di lavoro interne dell’Eurojust. La comunicazione potrebbe
inoltre migliorare i notevoli rapporti dell’Eurojust con altre organizzazioni, in particolare la RGE,
nonché con le autorità competenti degli Stati membri. Sono state individuate questioni rilevanti
che, se affrontate, potrebbero migliorare notevolmente la qualità del servizio che il collegio, e
l’Eurojust nell’insieme, possono offrire alle autorità inquirenti negli Stati membri. Per esempio,
tutti i membri nazionali dell’Eurojust potrebbero avere accesso a un livello comune di poteri. Ciò
garantirebbe maggiore certezza nell’agevolazione delle azioni di cooperazione e coordinamento
che potrebbero essere offerte per prestare assistenza a inquirenti e procuratori.
In seguito a una consultazione interna ed esterna, l’Eurojust ha deciso di tenere un seminario
sul futuro dell’Eurojust e della RGE. L’Eurojust è stata desiderosa di promuovere un ampio
dibattito sul suo sviluppo futuro e sfruttare i risultati del dialogo per dare inizio a una
discussione interna nella nostra organizzazione al fine di comunicare e preparare la proposta
formale dell’Eurojust, nonché sottoporla all’attenzione della Commissione europea in un
momento in cui la comunicazione è in fase di elaborazione.
Il seminario ha riunito oltre 120 delegati, tra cui i membri nazionali dell’Eurojust e i punti
di contatto della RGE provenienti dagli Stati membri per discutere i problemi, nonché gli
avvocati esperti in mutua assistenza giudiziaria, i periti, i responsabili politici e gli accademici
dell’Unione europea, e i rappresentanti del Segretariato del Consiglio, della Commissione
europea, dell’Europol, della REFG, del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite. Il seminario è
80
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stato organizzato durante la presidenza austriaca dell’UE e si è svolto presso la Corte suprema
austriaca a Vienna, il 25 e 26 settembre 2006. Esso si è avvalso di un ottimo sostegno da parte
dei funzionari di grado inferiore e superiore del ministero della Giustizia austriaco. Siamo grati
per l’assistenza fornita dalla presidenza finlandese e dalla Rete universitaria di diritto penale
europeo (European Criminal Law Academic Network, ECLAN).
I delegati presenti al seminario hanno assistito a diverse presentazioni di esperti volte a
stimolare le idee e i successivi dibattiti. I delegati si sono divisi in gruppi più piccoli per una
serie di workshop destinati a promuovere discussioni qualitativamente più valide e a scambiare
idee ed opinioni.
I risultati del seminario sono stati esaminati in base a quattro possibili premesse di diversa
natura: 1) non vi sono stati cambiamenti nell’acquis comunitario in materia di giustizia e
affari interni; 2) sono state adottate modifiche legislative senza che esse incidano sulla base
giuridica dell’Eurojust e della RGE; 3) alcune modifiche legislative avrebbero cambiato anche
la base giuridica dell’Eurojust e della RGE; 4) potrebbe essere istituito un ufficio del Pubblico
ministero europeo e ciò influirebbe sul ruolo dell’Eurojust.
Una relazione generale è stata elaborata da un alto funzionario della presidenza finlandese. La
relazione è stata pubblicata in quanto documento del Consiglio n. 14123/06, ora disponibile
al pubblico. Non ci sembra il luogo opportuno per elencare i risultati del seminario; tuttavia
alcuni punti meritano di essere ribaditi. Tutti hanno espresso il parere concorde secondo cui
è necessaria una valutazione più estesa delle attività dell’Eurojust e della RGE ed entrambe
le organizzazioni devono interagire a più stretto contatto per migliorare l’efficacia. Inoltre si
è ritenuto che fosse possibile migliorare l’efficacia delle indagini transnazionali, svolte dalle
autorità competenti negli Stati membri, garantendo lo sviluppo di rapporti più stretti, saldi ed
efficaci tra tutte le organizzazioni comunitarie nel settore della giustizia e degli affari interni.
Sono stati formulati suggerimenti per migliorare i rapporti di lavoro pratici dell’Eurojust, non
solo con le autorità degli Stati membri, ma anche con la RGE, l’Europol, l’OLAF e FRONTEX.
Il miglioramento della mutua assistenza giudiziaria tra gli Stati membri dipende essenzialmente
da una collaborazione più efficace tra l’Eurojust e la RGE. I pareri sulle modalità con cui sia
possibile ottenere questo risultato sono stati divergenti. Alcuni hanno proposto di rafforzare
le attuali procedure di lavoro, altri di integrare parzialmente entrambe le organizzazioni
o di fonderle. Tra le innumerevoli proposte presentate ai fini di un miglioramento, alcune
potrebbero richiedere una modifica non legislativa delle procedure e delle prassi, mentre altri
suggerimenti, di più ampia portata, avrebbero richiesto un cambiamento legislativo.
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Nel corso dell’anno, sono state organizzate riunioni per uno scambio di idee nell’ambito dei
workshop. Vi hanno partecipato tutti i membri nazionali e i loro assistenti, nonché il personale
amministrativo di grado superiore e la Segreteria RGE. Gli scambi e le riflessioni sia all’inizio
sia al termine del seminario di Vienna hanno aiutato l’Eurojust a sviluppare idee strutturate
sul futuro dell’organizzazione. La relazione sul seminario di Vienna e le reazioni al riguardo,
insieme ad altri risultati, hanno gettato le basi di un documento formale dell’Eurojust che
dovrà essere presentato all’esame della Commissione nei primi mesi del 2007. Offriamo la
nostra assistenza e ci auguriamo di lavorare a stretto contatto con la Commissione, portando
a termine così questo lavoro degno di nota.
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1 1 S I N T E S I E C O N C L U S I O N I
Il presente capitolo offre una sintesi di tutti gli elementi principali sviluppati nella relazione
annuale per l’anno 2006 ed è suddiviso in tre parti: Attività operativa, Relazioni esterne e
Questioni interne.
Attività operativa
• Il numero di casi trasmessi al collegio ha registrato un aumento sostanziale, passando a
771 nel 2006, ossia 183 casi o il 31% in più rispetto al 2005.
• È aumentato il numero di riunioni di inquirenti e procuratori provenienti da Stati membri
dell’UE ed extraeuropei per discutere i temi all’ordine del giorno e prendere decisioni
sull’azione di coordinamento o cooperazione da adottare in casi specifici. Le riunioni di
coordinamento si sono svolte negli uffici dell’Eurojust all’Aja o negli Stati membri. Il numero
di riunioni è cresciuto da 73 nel 2005 a 91 nel 2006, registrando un aumento del 23%.
• Durante il 2006 l’Eurojust si è occupata di diversi casi interessanti che sono stati portati
a termine con notevole successo. Come nelle precedenti relazioni annuali, alcuni di questi
casi sono descritti nel dettaglio nel capitolo 3.
• Le nostre statistiche mostrano che il numero di casi trasmessi da alcuni Stati membri è
aumentato considerevolmente. In particolare siamo lieti che il numero di casi trasmessi da
diversi Stati che hanno aderito all’UE nel 2004 sia cresciuto oltre la media generale.
• Questi aumenti, che sono stati generati da tutti gli Stati membri, possono essere dovuti
a una serie di motivi, tra cui la promozione dell’Eurojust, l’aumento della visibilità nei
seminari e la dedizione dei singoli membri nazionali. Tuttavia, la nomina di un assistente o
di un esperto nazionale distaccato che aiuti il membro nazionale nello svolgimento delle sue
attività ha spesso contribuito ad innalzare il numero di casi trasmessi. Chiediamo a tutti gli
Stati membri di prendere in considerazione la possibilità di procedere a tali nomine.
• Siamo certi che l’Eurojust possa e debba ricevere un numero maggiore di casi. Il numero
di casi trasmessi da alcuni Stati, considerando in particolare l’entità della loro popolazione,
è deludente.
• La prestazione di mutua assistenza giudiziaria ad altri Paesi non è una questione altamente
prioritaria all’interno dei sistemi giudiziari e di polizia di numerosi Stati membri dell’UE. In un
certo senso è una conseguenza del fatto che gli Stati membri conservano la responsabilità
delle indagini e delle azioni penali a livello nazionale, e i casi e problemi nazionali hanno la
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priorità. Per tale motivo la prestazione di assistenza subisce spesso ritardi ed è ostacolata
dalla riluttanza mostrata dagli avvocati professionisti a contribuire all’esecuzione rapida
di richieste presentate da altri Stati, spesso adducendo il seguente motivo: “lo Stato in
questione non si è occupato della mia richiesta”.
• La costante presenza nella sede dell’Eurojust di un magistrato di collegamento proveniente
dalla Norvegia ha migliorato e favorito l’efficienza generale delle autorità inquirenti tanto in
Norvegia quanto in numerosi Stati dell’UE.
Relazioni esterne
• In seguito alla firma del nostro accordo di cooperazione con le autorità rumene nel dicembre
2005, sono state gettate le basi affinché un membro nazionale rumeno possa entrare a far
parte dell’Eurojust. Dal settembre 2006 un magistrato di collegamento rumeno è presente
nella sede dell’Aja ed è pronto ad adempiere alle proprie funzioni in seno al collegio a partire
dal 1° gennaio 2007.
• I difficili negoziati relativi alla firma di un accordo di cooperazione formale con gli USA sono
giunti al termine nel 2006. Il testo dell’accordo è stato approvato sia dall’autorità comune
di controllo per la protezione dei dati, organismo indipendente, sia dal Consiglio. L’accordo è
stato firmato nel novembre e di conseguenza il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti
invierà un magistrato di collegamento all’Eurojust nei primi mesi del 2007. Nel dicembre
2006, e come conseguenza diretta della conclusione dell’accordo di cooperazione, siamo
stati in grado di invitare i procuratori statunitensi a una riunione su un importante caso di
terrorismo con omologhi provenienti da Belgio, Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi
Bassi e Regno Unito.
• Sono in corso negoziati per concludere accordi di cooperazione con Svizzera, Federazione
russa e Ucraina.
• Diversi altri Stati, tra cui la Croazia e FYROM, entrambi candidati all’adesione all’UE, si sono
mostrati fortemente interessati a raggiungere un accordo con l’Eurojust. Garantire che i
nostri partner futuri ricevano adeguati livelli di protezione dei dati resta un’elevata priorità
in tali dialoghi. L’assenza di idonee strutture legislative interne e di regimi di protezione dei
dati ostacola molti dei negoziati avviati.
• Man mano che l’Eurojust acquista maggiore notorietà al di fuori dell’UE aumentano le
nostre attività in collaborazione con Stati extraeuropei e si espande l’elenco dei punti di
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contatto. Sosteniamo regolarmente organismi e Stati membri dell’UE, nonché organizzazioni
internazionali che operano nel settore della giustizia nei Balcani occidentali, negli Stati vicini
all’UE e in altri Stati.
• La RGE resta il nostro principale partner giudiziario a livello di Unione europea. Prosegue la
nostra stretta collaborazione e le due organizzazioni si sostengono a vicenda se necessario.
Una RGE che opera in modo più efficace in tutti gli Stati dell’UE aiuterà l’Eurojust stessa a
migliorare le proprie prestazioni. Chiediamo a tutti gli Stati membri di potenziare l’efficacia
in questo ambito, riesaminando l’interazione tra il membro nazionale dell’Eurojust e i punti
di contatto RGE.
• I nostri rapporti con l’Europol sono ancora estremamente importanti. Una collaborazione
più stretta tra le due organizzazioni migliorerà indubbiamente la qualità generale
dell’assistenza e l’efficienza degli Stati membri nel momento di affrontare gravi casi di
criminalità organizzata transnazionale. Ci auguriamo che i decisori politici raggiungano
accordi e mettano a punto procedure che consentano una più agevole cooperazione e
collaborazione nell’ambito delle attuali discussioni sulla revisione della base giuridica e della
struttura dell’Europol.
• È decisamente sorprendente che, nonostante la volontà di entrambe le organizzazioni di
stabilire un collegamento sicuro per lo scambio di informazioni, ci siano voluti oltre due
anni per negoziare e ottenere le necessarie autorizzazioni dal punto di vista organizzativo e
tecnico. Secondo le nostre stime, il collegamento sicuro tra l’Europol e l’Eurojust non sarà
attivo prima del mese di giugno del 2007.
• I nostri rapporti con l’OLAF hanno registrato costanti miglioramenti. Continuiamo a
cercare opportunità e casi che ci consentano di collaborare e offrire un sostegno reciproco
nell’ambito delle nostre attività riguardanti le frodi al bilancio comunitario e questioni affini.
La cooperazione tra il gruppo speciale dell’Eurojust e il gruppo corrispettivo dell’OLAF si sta
rivelando fruttuosa. Speriamo che sia possibile trovare una base giuridica chiara e idonea
sulla quale poter raggiungere un accordo di cooperazione formale nel corso del 2007.
Questioni interne
• Nel 2006 l’Eurojust ha consolidato i progressi compiuti precedentemente su una serie di
questioni interne.
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• Sono stati raggiunti numerosi obiettivi tra quelli stabiliti per il 2006. Per una valutazione
più dettagliata si rimanda al capitolo 7.
• È stato avviato il progetto E-POC III e i partner hanno iniziato a porre in atto gli obiettivi,
basandosi sulle attività fruttuose svolte nell’ambito dei progetti E-POC I ed E-POC II,
finanziati da AGIS.
• La nomina di vari analisti esperti nella gestione di casi nel 2006 ha notevolmente potenziato
la capacità dell’Eurojust di gestire l’aumento del flusso di dati inviati al collegio, tra l’altro
in base alle disposizioni della decisione 2005/671/GAI del Consiglio concernente lo scambio
di informazioni e la cooperazione in materia di reati terroristici. È essenziale che i dati in
questione siano sottoposti a un trattamento efficace mediante il sistema di gestione dei casi
e che i nuovi membri del personale svolgano un ruolo decisivo nell’ambito di tali attività.
Inoltre gli analisti forniscono un valido sostegno in un ampio ventaglio di attività relative ai
casi e ai gruppi.
• Dopo lunghe discussioni con lo Stato olandese, terminate alla fine del 2005, siamo stati lieti
di concludere due accordi formali all’inizio del 2006 che assicurano e chiariscono la nostra
presenza all’Aja. Il nostro accordo di insediamento si occupa della regolamentazione dello
statuto di tutto il personale dell’Eurojust nei Paesi Bassi. Il contratto d’affitto disciplina la
locazione e la presenza dell’organizzazione nella sede attuale che resterà invariata fino al
2012.
• Nel 2006 molto tempo è stato dedicato alle attività di collaborazione con le autorità olandesi
sui probabili uffici futuri, nonché alla stesura di un programma di requisiti riguardanti un
nuovo edificio dell’Eurojust quando scadrà il contratto d’affitto attuale. Sfortunatamente
sembra improbabile che in futuro l’Eurojust e l’Europol possano avere una sede negli
stessi uffici all’Aja. Entrambe le organizzazioni offrono strutture diverse ma complementari
e sostengono le autorità competenti degli Stati membri dell’UE. Ci stiamo adoperando
per garantire che i nuovi uffici dell’Eurojust siano situati il più possibile nelle immediate
vicinanze della nuova sede dell’Europol.
• La struttura amministrativa dell’Eurojust si è sviluppata secondo le nostre previsioni e il
piano dell’organico è stato approvato dal collegio, dal Consiglio e dal Parlamento europeo.
• L’Autorità di bilancio ha concesso il discarico per l’esercizio 2004 al direttore amministrativo
in base alla relazione della Corte dei conti europea.
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12 ALLEGATO
Membri nazionali
Michael Kennedy
è presidente del collegio e membro nazionale per il Regno Unito.
Vanta oltre 20 anni di esperienza come procuratore. Ha trattato un’ampia gamma di
casi gravi presso la sede del Crown Prosecution Service, dove è stato anche capo della
sezione internazionale responsabile della mutua assistenza giudiziaria e delle questioni
di estradizione. Prima di entrare a far parte dell’Eurojust, era procuratore capo nazionale
per il Sussex in Inghilterra. È stato eletto presidente nel 2002 e rieletto per un secondo
e ultimo mandato nel 2005.
Ulrike Haberl-Schwarz
è membro nazionale austriaco e vicepresidente. Ha
cominciato la propria carriera come giudice a Salisburgo nel 1990. Occupandosi di gravi
reati economici e finanziari come giudice istruttore per sei anni, ha acquisito esperienza
sia nelle questioni di cooperazione internazionale che nella criminalità organizzata. È
entrata all’Eurojust nel gennaio 2003 e nel 2004 è stata eletta vicepresidente.
Roelof-Jan Manschot
è membro nazionale per i Paesi Bassi e vicepresidente. Vanta
oltre 30 anni di esperienza come procuratore. È stato dal 1985 procuratore generale
presso la Corte d’Appello di Amsterdam, dove si è occupato specificamente di criminalità
organizzata e finanziaria. Nel 1995 è stato nominato Procuratore capo ed è entrato
nell’Eurojust nel giugno 2001. È stato eletto vicepresidente nel settembre 2004.
Michèle Coninsx
è membro nazionale per il Belgio. Vanta oltre 15 anni di esperienza
come procuratore. Ha lavorato per nove anni per l’Organizzazione dell’aviazione civile
internazionale, dove era responsabile delle attività antiterroristiche relative al sabotaggio
e al dirottamento di aerei. Prima di entrare nell’Eurojust è stata Procuratore Nazionale in
Belgio occupandosi di terrorismo e criminalità organizzata.
Pavel Zeman
è membro nazionale per la Repubblica ceca. È magistrato presso
la Procura generale suprema di Brno. Prima di essere nominato membro nazionale
all’Eurojust, ha lavorato al dipartimento internazionale della Procura generale suprema
occupandosi di casi di assistenza giuridica internazionale.
Johan Reimann
è membro nazionale per la Danimarca. Ha lavorato per 25 anni nella
magistratura danese, tra l’altro, come procuratore in collaborazione con i procuratori
distrettuali di Copenaghen e della Selandia, come capo dell’Ufficio di polizia presso il
ministero della Giustizia e come ufficiale di polizia incaricato delle indagini sui reclami
per abuso e negligenza da parte del corpo di polizia. Prima della sua nomina all’Eurojust
è stato vicesegretario permanente presso il ministero della Giustizia, ricoprendo incarichi
di responsabilità nell’amministrazione generale del bilancio e del personale per la polizia
e i procedimenti penali in Danimarca.
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Hermann von Langsdorff
è membro nazionale per la Germania. Vanta 30 anni
di esperienza come giudice e procuratore. Prima di diventare membro nazionale per la
Germania ha lavorato come Procuratore federale responsabile dei casi di terrorismo e
spionaggio.
Raivo Sepp
è membro nazionale per l’Estonia. Vanta 18 anni di esperienza in
magistratura. Ha iniziato la sua carriera in procura come inquirente. Ha anche lavorato
come direttore dell’ufficio investigativo pre-dibattimentale. Successivamente, è stato capo
della polizia della contea e vice direttore generale delle forze di polizia. Per cinque anni è
stato Procuratore Generale della Repubblica.
Lampros Patsavellas
è membro nazionale per la Grecia. È entrato a far parte della
magistratura greca nel 1997 e attualmente ricopre l’incarico di alto magistrato presso il Tribunale
di primo grado. È stato rappresentante della Grecia sia nella Convenzione delle Nazioni Unite
sulla corruzione nel diritto penale a Vienna sia al Consiglio d’Europa (sottocommissione GRECO
contro la corruzione). Prima del suo distaccamento all’Eurojust nel giugno 2005, è stato capo
unità per i sistemi d’informazione nell’Ufficio del Pubblico Ministero presso il Tribunale di primo
grado di Atene.
Ruben Jiménez Fernández
è membro nazionale per la Spagna. È stato nominato
giudice istruttore nel 1973. Nel 1996 è stato nominato membro del Consiglio generale della
magistratura spagnola, dove ha prestato servizio per sei anni. Durante questo mandato era
responsabile dell’organizzazione della RGE in Spagna.
François Falletti è membro nazionale per la Francia. Vanta 27 anni di esperienza come
procuratore. Dal 1993 al 1996 è stato Directeur des affaires criminelles et des grâces
presso il ministero della Giustizia francese, prima di essere nominato Procuratore Capo
della Corte d’Appello di Lione, specializzandosi nei reati economici e nella mutua assistenza
giudiziaria. Ha inoltre preso parte alle attività delle organizzazioni di procuratori operanti a
livello europeo ed internazionale. È entrato a far parte dell’Eurojust nel settembre 2004.
Jarlath Spellman
è membro nazionale per l’Irlanda. È stato avvocato forense prima
di diventare consulente legale presso l’Ufficio della Procura Generale nel settore Giustizia
e Affari interni. Nel 2001 è stato nominato funzionario professionale presso l’ufficio del
Direttore della Pubblica accusa. Ha accumulato esperienza nel perseguimento di un’ampia
gamma di gravi reati penali, oltre che in questioni di mutua assistenza giudiziaria e di
estradizione.
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Cesare Martellino
è membro nazionale per l’Italia. Ha iniziato la sua carriera come
procuratore nel 1969. Fino al 1988 ha lavorato come sostituto procuratore a Roma e in
seguito come Procuratore Capo a Terni. Nel corso della sua carriera ha trattato casi di
criminalità organizzata, corruzione, omicidio e sequestro di persona.
Katerina Loizou
è membro nazionale per Cipro. Ha lavorato nel settore privato come
avvocato prima di entrare nell’Ufficio della Procura Generale, nel 2002. Ha operato come
consulente della Repubblica a Nicosia fino alla sua designazione all’Eurojust nel settembre
2004.
Gunãrs Bundzis
è membro nazionale per la Lettonia. Ha lavorato 11 anni come
procuratore. Inizialmente ha ricoperto l’incarico di assistente senior presso la Procura e in
seguito è stato nominato Procuratore Capo a Valka. Successivamente è stato Procuratore
Capo nel Dipartimento di Metodologia dell’Ufficio del Procuratore Generale e Procuratore
Capo nel Dipartimento di Cooperazione internazionale, occupandosi di cooperazione in
materia penale nell’ambito dell’estradizione, del trasferimento di procedimenti e di persone
condannate, nonché della mutua assistenza giudiziaria.
Rolandas Tilindis
è membro nazionale per la Lituania. Ha iniziato la sua carriera
come inquirente nel 1991 nelle divisioni dei dipartimenti investigativi presso il ministero
dell’Interno e la Procura Generale della Lituania. Nel 1995 è stato nominato procuratore
nel dipartimento per le indagini sulla criminalità organizzata e la corruzione dell’Ufficio del
Procuratore Generale e ha curato casi delicati di vasto interesse pubblico, correlati anche
alla criminalità organizzata internazionale. Prima di entrare a far parte dell’Eurojust nel
maggio 2004, è stato punto di contatto per l’Ufficio del Procuratore.
Georges Heisbourg
è membro nazionale per il Lussemburgo. Membro del corpo
giudiziario lussemburghese dal 1976, ha lavorato per oltre 20 anni come procuratore.
È stato nominato sostituto capo procuratore nel 1993 ed è stato al vertice del settore
crimine organizzato, responsabile per i principali casi di riciclaggio di denaro e questioni di
cooperazione giudiziaria internazionale.
Ilona Lévai
è membro nazionale per l’Ungheria. Vanta oltre 25 anni di esperienza
professionale nella magistratura. Dal 1990 lavora per l’Ufficio del Procuratore Generale
d’Ungheria e attualmente è Procuratore capo. Inoltre ha ricoperto l’incarico di Direttore
generale degli Affari internazionali ed europei prima di entrare a far parte dell’Eurojust
nel 2004.
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Donatella Frendo Dimech
è membro nazionale per Malta. È entrata all’Ufficio della
Procura Generale come procuratore nel 1997 e dal 2000 ha curato casi di riciclaggio di
denaro e si è occupata di mutua cooperazione giuridica internazionale e di estradizioni.
In quanto consulente senior per la Repubblica di Malta, funge anche da punto di contatto
nella Rete giudiziaria europea.
Mariusz Skowroński è membro nazionale per la Polonia. Ha oltre 20 anni di esperienza
come procuratore nella Divisione investigativa dell’Ufficio del Procuratore Generale e
nell’Ufficio del Procuratore d’appello a Lodz. Nel 1996 è stato assegnato all’ufficio per
la criminalità organizzata presso l’Ufficio del Procuratore Nazionale del ministero della
Giustizia. Prima di entrare a far parte dell’Eurojust, ha coordinato i negoziati di due
convenzioni delle Nazioni Unite ed è stato responsabile della cooperazione con gli uffici
delle Nazioni Unite a Vienna e New York.
José Luís Lopes da Mota
è membro nazionale per il Portogallo. Ha 28 anni
di esperienza giudiziaria come procuratore ed assistente del Procuratore Generale
portoghese, dove era responsabile per le questioni legate alla gestione dei servizi giudiziari
a livello nazionale e per la cooperazione internazionale. È stato viceministro della Giustizia
incaricato di una serie di questioni, tra cui gli affari europei.
Malči Gabrijelčič è membro nazionale per la Repubblica di Slovenia. Vanta oltre 20 anni
di esperienza in quanto Procuratore di Stato di primo grado per il Pubblico Ministero. In
quanto Supremo Procuratore di Stato ha lavorato nell’Ufficio del Procuratore di Stato nel
circuito di Nova Gorica e si è occupata di reati economici. Nel 1997 ha assunto la direzione
dell’Ufficio.
Peter Paluda
è membro nazionale per la Repubblica slovacca. Ha lavorato per 22 anni
nella magistratura slovacca e ha 12 anni di esperienza in qualità di procuratore. È stato
impegnato nell’Ufficio del Procuratore Distrettuale e Regionale della Banská Bystrica nella
Slovacchia centrale fino al 1987. Dal 1987 al 1994 ha lavorato nell’Ufficio della Procura
Generale a Bratislava. Al momento della nomina all’Eurojust era giudice della Corte
Suprema della Repubblica slovacca ed era competente in materia di criminalità.
Maarit Loimukoski
è membro nazionale per la Finlandia. Vanta oltre 15 anni di
esperienza come procuratore distrettuale a Helsinki. Nel 1999 è stata nominata Procuratore
di Stato dall’Ufficio del Procuratore Generale, specializzandosi nei casi di criminalità
organizzata. Prima della sua nomina all’Eurojust lavorava al Registro della Corte europea
dei diritti dell’uomo di Strasburgo e a Bruxelles come consulente per la Rappresentanza
Permanente presso l’UE in materia penale e di cooperazione giudiziaria.
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Solveig Wollstad è membro nazionale per la Svezia. Vanta 20 anni di esperienza
come procuratore, incaricata tra l’altro di trattare casi di criminalità organizzata
legata agli stupefacenti e altri gravi casi di criminalità. Ha partecipato a diversi
progetti relativi agli aspetti giuridici della lotta contro la criminalità organizzata in
Lettonia. Prima di diventare membro nazionale per la Svezia, è stata Procuratore
Capo in Svezia e capo dell’unità internazionale dell’Autorità della Procura per
Linköping in Svezia, nonché punto di contatto RGE svedese.
Sostituti
Jürgen Kapplinghaus
è sostituto del membro nazionale per la Germania. Vanta
32 anni di esperienza in qualità di procuratore e 15 anni di specializzazione in mutua
assistenza giudiziaria e lotta contro la criminalità organizzata. Prima di entrare a far
parte dell’Eurojust nel 2001 è stato Capo Divisione presso il ministero responsabile della
mutua assistenza giudiziaria e delle questioni di estradizione. Attualmente è esperto
nazionale distaccato per la Germania.
Jean-Francois Bohnert
è sostituto del membro nazionale per la Francia. Vanta
20 anni d’esperienza nella magistratura francese. Ha iniziato la sua carriera come
procuratore a Strasburgo, lavorando successivamente come magistrato inquirente presso
il tribunale militare francese in Germania. Successivamente, e per quasi cinque anni, ha
ricoperto l’incarico di magistrato di collegamento francese.
Carmen Manfredda
è sostituto del membro nazionale per l’Italia. Vanta 30 anni di
esperienza nella lotta contro la criminalità organizzata. Prima di entrare nell’Eurojust ha
lavorato come procuratore a Milano e poi come Procuratore Capo a Vigevano.
Carlos Zeyen è sostituto del membro nazionale per il Lussemburgo. Nel 1998 è entrato
a far parte della Divisione Reati finanziari della Procura del Tribunale distrettuale del
Lussemburgo. Nel 2003 è stato nominato primo sostituto procuratore. Dal 2001 al 2006
è stato a capo dell’Unità di Intelligence finanziaria del Lussemburgo specializzandosi in
finanziamento del terrorismo. Dal 1999 al 2006 è stato delegato del Lussemburgo presso
FATF (Financial Action Task Force) e membro del suo gruppo di lavoro sul finanziamento
del terrorismo.
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Jolien Kuitert
è sostituto del membro nazionale per i Paesi Bassi. Vanta oltre 18 anni
di esperienza come procuratore. In qualità di procuratore presso l’Ufficio della Procura
nazionale si occupa di mutua assistenza per la lotta alla criminalità organizzata. È anche il
punto di contatto per il pubblico ministero dei Paesi Bassi nella rete giudiziaria europea.
António Luís Santos Alves
è il sostituto del membro nazionale per il Portogallo.
Vanta 20 anni d’esperienza nell’Ufficio del Pubblico Ministero nella Procura. Dal 2000 al
2002 è stato Ispettore Generale per l’ambiente e tra il 2003 ed il 2004 è stato Consigliere
nella Rappresentanza permanente del Portogallo presso l’Unione europea.
Sanna Palo
è sostituto del membro nazionale per la Finlandia. È titolare di una laurea
in giurisprudenza e ricopre l’incarico di ispettore di polizia. Ha lavorato per due anni
in qualità di referendaria presso il ministero degli Esteri e per un anno come giudice
distrettuale a Helsinki, specializzandosi in materia penale. Negli ultimi cinque anni si è
occupata di questioni interenti alla mutua assistenza giudiziaria presso l’Ufficio nazionale
finlandese delle indagini a Vantaa.
Annette von Sydow
è sostituto del membro nazionale per la Svezia. È stata
procuratore per 30 anni e si è specializzata nelle gravi forme di criminalità economica
presso l’Ufficio della criminalità economica. Ha lavorato per il Consiglio d’Europa nel
campo della lotta contro la corruzione in Albania, ha addestrato procuratori e giudici nei
Paesi baltici, ha lavorato nella missione europea di sostegno allo Stato di diritto in Georgia
e ha ricoperto l’incarico di Procuratore capo presso l’Ufficio del Procuratore Generale
svedese.
Rajka Vlahovic
è sostituto del membro nazionale per il Regno Unito. Ha 12 anni di
esperienza come procuratore nei distretti di “Central London” ed è avvocato della Corte
Suprema. Presso il Crown Prosecution Service ha lavorato ad un’ampia gamma di casi
gravi, comprendenti i procedimenti penali per i crimini di guerra. Prima di entrare a
far parte dell’Eurojust ha lavorato presso l’Ufficio del Rappresentante nazionale per i
dazi e le dogane, dove era responsabile della mutua assistenza giudiziaria e dei casi di
estradizione.
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Assistenti
Susanne Stotz
è stata assistente del membro nazionale per la Germania dal gennaio
2005. Dal 1999 al 2003 è stata procuratore in Baviera presso il Dipartimento della
criminalità economica e finanziaria. Nel 2004 ha svolto le funzioni di Giudice della Corte
d’Assise per i reati capitali e si è occupata di mutua assistenza giudiziaria e cooperazione
bilaterale.
Anne Delahaie è assistente del membro nazionale per la Francia dal 2001. Ha lavorato
presso il ministero della Giustizia dal 1979, si è laureata in giurisprudenza nel 1986.
Al ministero della Giustizia si è occupata di cooperazione giudiziaria internazionale in
materia penale e negoziati bilaterali e multilaterali (Schengen UE, Consiglio d’Europa e
Nazioni Unite).
Marie-Pierre Falletti
è assistente del membro nazionale per la Francia. Ha
conseguito una laurea in giurisprudenza all’Università di Lione. Prima di entrare a far
parte dell’Eurojust nel settembre 2004, ha praticato l’avvocatura per diversi anni.
Ann den Bieman
è assistente del membro nazionale per il Regno Unito. Dal 1996 è
procuratore presso l’autorità giudiziaria scozzese, il Pubblico Ministero (Procurator Fiscal
Service). Nel marzo 2000 è stata distaccata nei Paesi Bassi in veste di procuratore per il
processo relativo alla strage di Lockerbie.
Magistrato di collegamento
Elena Dinu
è il magistrato di collegamento per la Romania. È procuratore di carriera e
si è specializzata nelle indagini sugli omicidi presso la procura rumena. Nel 2003 è stata
promossa nell’Ufficio del Procuratore Generale in qualità di portavoce e successivamente è
entrata a far parte di una sezione specializzata nella lotta contro gravi forme di criminalità
ricoprendo l’incarico di Procuratore capo dell’Ufficio di cooperazione internazionale. Nel
2004 la sezione è diventata la Direzione per le indagini sulla criminalità organizzata e il
terrorismo.
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Magistrato di collegamento
Knut H. Kallerud
è il magistrato di collegamento per la Norvegia. Prima di essere
nominato all’Eurojust, egli ha svolto l’incarico di Giudice Assistente presso il ministero della
Giustizia e di avvocato difensore in uno studio privato per otto anni. Negli ultimi 11 anni
ha lavorato presso l’Ufficio del Direttore del Pubblico Ministero in Norvegia, occupando
una posizione di alto livello. È ancora legato a tale ufficio dove svolge l’incarico di alto
magistrato. È anche un punto di contatto RGE.
Nuovi membri del collegio nel 2006
Lennart Lindblom
è membro nazionale per la Danimarca dal settembre 2006. Ha
lavorato per 15 anni nella magistratura danese, fra l’altro come pubblico ministero in
alcuni distretti di polizia e con il Procuratore distrettuale della Selandia, in qualità di capo
dell’ufficio di polizia presso il ministero della Giustizia e di ufficiale di polizia incaricato
delle indagini sui reclami per abuso e negligenza da parte del corpo di polizia. Prima di
essere nominato all’Eurojust, era direttore del dipartimento Bilancio e finanze presso il
ministero.
Juan Antonio García Jabaloy è membro nazionale per la Spagna dall’ottobre 2006.
Lavora in qualità di procuratore dal 1991. Dal 2004 e prima di essere nominato membro
nazionale dell’Eurojust, è stato procuratore presso l’Audiencia Nacional a Madrid, dove si
è specializzato in reati terroristici, valutari e di contraffazione e nei procedimenti aventi
giurisdizione universale. È un punto di contatto permanente IberRed.
Tomas Krušna
è membro nazionale per la Lituania dal luglio 2006. Ha iniziato la
carriera come procuratore nell’Ufficio del Procuratore distrettuale di Vilnius nel 1998. Dal
2000 lavora per la Direzione dell’Ufficio del Procuratore Generale.
Benedikt Welfens
è sostituto del membro nazionale per la Germania dall’ottobre
2006. Ha 15 anni di esperienza come procuratore nel campo della criminalità organizzata
e dei colletti bianchi e della mutua assistenza giudiziaria. Negli ultimi sette anni è stato a
capo di questi dipartimenti a Potsdam. In quanto portavoce della procura è stato anche
responsabile delle pubbliche relazioni.
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Marie-José Aube-Lotte
è sostituto del membro nazionale per la Francia dal
settembre 2006. Vanta 24 anni di esperienza nella magistratura francese. Ha iniziato la
carriera ricoprendo l’incarico di magistrato inquirente a Compiègne e successivamente
come giudice civile a Versailles. Prima di entrare a far parte dell’Eurojust è stata
procuratore presso il ministero della Giustizia francese, occupandosi per 11 anni di reati
economici.
Aled Williams è sostituto del membro nazionale per il Regno Unito dal luglio 2006. È
stato procuratore responsabile dei casi di omicidio, frode e traffico di stupefacenti. Nel
2002 è stato nominato Magistrato di collegamento del Regno Unito in Spagna. Ha svolto
quell’incarico per quattro anni, occupandosi di mutua assistenza giudiziaria, estradizione
e avvio delle procedure relative al mandato d’arresto europeo.
Phil Hicks
è assistente del membro nazionale per il Regno Unito dal giugno 2006.
Nel 1999 è entrato a far parte del Crown Prosecution Service. Nel 2001 si è trasferito
presso l’Ufficio del Rappresentante nazionale per i dazi e le dogane a Manchester, dove
le sue attività comprendevano l’importazione su vasta scala di stupefacenti, l’evasione
fiscale, le frodi IVA e il riciclaggio di denaro. Dal 2005 è attivo presso l’Ufficio del
Rappresentante nazionale per i dazi e le dogane.
Emma Provan
è l’assistente scozzese del membro nazionale per il Regno Unito dal
maggio 2006. Ha seguito una formazione ad Edimburgo presso il Pubblico Ministero
(Crown Office and Procurator Fiscal Service). Prima di entrare a far parte dell’Eurojust,
ha ricoperto l’incarico di procuratore a Glasgow, occupandosi di una serie di casi, tra
cui i processi dinanzi alla Giuria e per l’esecuzione delle sentenze relative a gravi casi di
violenza e traffico di stupefacenti. Ha contribuito all’istituzione del primo Tribunale per
la violenza domestica in Scozia.
Direttore amministrativo
Ernst Merz
è stato nominato ed ha lavorato in qualità di giudice in Germania fino al
1987. È stato poi distaccato presso il ministero della Giustizia della Renania-Palatinato
e della Turingia. Fra il 1992 e il 1999 è stato direttore dell’Accademia di diritto europeo
(ERA) di Treviri. Nel 2000 è stato nominato Presidente del Tribunale sociale di Coblenza e
ha svolto l’incarico di Primo Segretario generale della REFG. Nel maggio 2002 è diventato
direttore amministrativo provvisorio dell’Eurojust e nel settembre 2002 è stato nominato
direttore amministrativo.
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Tutti i diritti riservati. Sono vietati la riproduzione o l’uso anche parziali della presente
pubblicazione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo (grafico, elettronico o meccanico),
comprese la fotocopia, la registrazione, la registrazione su nastro magnetico o con sistemi di
memorizzazione e reperimento delle informazioni, senza l’autorizzazione dell’Eurojust.
Fotos: Joannes Thuy, Eurojust
© Eurojust 2007
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