088_Arte longobarda Ferraro-De Cristofaro
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088_Arte longobarda Ferraro-De Cristofaro
Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo L’arte Longobarda L'arte longobarda comprende le manifestazioni artistiche realizzate in Italia durante il Regno dei Longobardi (568-774), fino al X-XI secolo. Al loro ingresso in Italia, il popolo germanico orientale dei Longobardi portò con sé la propria tradizione artistica di matrice germanica, influenzata da elementi bizantini durante il lungo soggiorno del popolo in Pannonia , che è visibile soprattutto negli elementi ornamentali dell'arte. In seguito allo stanziamento in Italia, ebbe inizio un vasto processo di fusione tra l'elemento germanico e quello romanico, che diede vita a una società sempre più indistinta. In un simile contesto nasce quell’ "arte longobarda" con cui si intende genericamente l'intera produzione artistica prodotta in Italia durante gli anni del dominio longobardo, soprattutto durante il VII-VIII secolo ma anche più avanti, fino al IX secolo e oltre: indipendentemente, quindi, dall'origine etnica dei vari artefici, che spesso è impossibile da definire. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Oreficeria Già prima della discesa in Italia la principale espressione artistica dei Longobardi era stata quella legata all'oreficeria, che fondeva le tradizioni germaniche con le influenze tardo-romane recepite durante lo stanziamento in Pannonia. Risalgono a questo periodo iniziale molte fibule e le crocette in lamina d'oro lavorata a sbalzo. Le crocette, secondo una tipologia di origine bizantina, erano usate come applicazioni sull'abbigliamento. Gli esemplari più antichi presentano figure di animali stilizzati ma riconoscibili, mentre in seguito furono decorate con intricati elementi vegetali, all'interno dei quali comparivano talvolta figurine zoomorfe. Era in uso anche una tecnica di incastonatura a caldo, dove si usavano pietre e paste vitree fuse e versate in una fitta rete di alveoli. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Evangeliario di Teodolinda, 603, Museo e Tesoro del Duomo di Monza Fibula, VII secolo, 7 cm. Parma, Museo nazionale di antichità Croce di Agilulfo, inizio VII secolo, 22,50 x 15 cm. Monza, Museo del Duomo Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Croce di Gisulfo, VII secolo, 11 cm. Cividale del Friuli, Museo archeologico nazionale Anello con sigillo di Trezzo d'Adda, VIII secolo. Milano Armi La produzione e la decorazione di armi prese in prestito alcuni stilemi dell'oreficeria e sviluppò anche caratteri propri. Grazie ai corredi funebri ritrovati, si è venuti a conoscenza di grandi scudi da parata in legno ricoperto di cuoio, sui quali potevano venir applicate sagome in bronzo: per esempio nello Scudo di Stabio erano inchiodate figurine di animali e figure equestri. Talvolta si cercava di recuperare modelli classici, come nella Lamina di re Agilulfo, dove alcune figurine compongono una parata regale, che rappresenta simbolicamente il potere sovrano, con due vittorie alate quasi caricaturali, ma che testimoniano lo sforzo di riusare modelli antichi secondo il sintetico gusto longobardo Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Figura zoomorfa, lastrina in bronzo dorato dello Scudo di Stabio, VII secolo. Berna, Historisches Museum Cavaliere, lastrina in bronzo dorato dello Scudo di Stabio, VII secolo. Berna, Historisches Museum. Umbone, VII secolo. New York, Metropolitan Museum of Art. Spada (ricostruzione). Bergamo, Museo civico archeologico. Umbone di Fornovo San Giovanni, VI-VII secolo. Cl@sse 2.0 Lavoro svoltocivico dagli allievi Bergamo, Museo Ferraro e De Cristoforo archeologico. Architettura L'attività architettonica sviluppata in Langobardia Maior è andata in gran parte perduta, per lo più a causa di successive ricostruzioni degli edifici sacri e profani eretti tra VII e VIII secolo. A Pavia, capitale del Regno longobardo, lo slanciato corpo centrale della distrutta chiesa di Santa Maria in Pertica fu il riferimento per architetture successive. A Monza rimane una torre longobarda forse facente parte dello scomparso Palazzo Reale di Teodolinda e oggi inclusa nell'abside del Duomo. Il monumento longobardo più famoso e meglio conservato si trova comunque a Cividale del Friuli, ed è il cosiddetto Tempietto longobardo, edificato verso la metà dell'VIII probabilmente come cappella palatina. È composto da un'aula a base quadrata, con presbiterio sotto un loggiato a tre campate con volte a botte parallele. La parte più interessante è il "fregio" con sei figure a rilievo di sante, in stucco, eccezionalmente ben conservate: le loro monumentali figure sono da collegare ai modelli classici, riletti secondo la cultura longobarda. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Chiesa di Santa Maria foris portas (Castelseprio), esterno Chiesa di Sant'Eusebio (Pavia), cripta Chiesa di Santa Sofia (Benevento), interno Tempietto longobardo (Cividale del Friuli), interno Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Chiesa di San Salvatore (Spoleto), presbiterio PitturA Alcune straordinarie testimonianze si trovano in alcuni monasteri della Langobardia Minor, in particolare in Campania, Molise e Puglia, risalenti soprattutto tra la fine dell'VIII e il IX secolo, avendo avuto i ducati longobardi di questa zona una sopravvivenza più lunga che nei territori a nord degli Appennini. Tra centri monastici più importanti vi furono il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano , la potente abbazia di Montecassino ,nella Grotta di San Michele a Olevano sul Tusciano e nelle chiese di Santa Maria de Lama, Sant'Andrea della Lama e San Pietro a Corte a Salerno, ma i resti più importanti si trovano nella chiesa di Santa Sofia a Benevento, fondata nel 760 da Arechi II. Caratterizzata da una pianta centrale, con un'originale struttura con nicchie stellari, possiede tre absidi e notevoli resti di affreschi sulle pareti. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Olevano sul Tusciano, Grotta di San Michele, Battesimo di Cristo, affresco, IX secolo Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Sculture I migliori esempi di scultura longobarda si trovano a Cividale del Friuli ed a Pavia. L'altare del duca Ratchis, nel Museo Cristiano di Cividale, composto da un unico blocco di pietra d'Istria scolpito sulle quattro facce laterali con figure bidimensionali e con un netto distacco della parte scolpita, rispetto allo sfondo, come un disegno a rilievo. Il Battistero di Callisto, sempre nel Museo Cristiano di Cividale, con due lastre scolpite molto simili all'altare del duca Ratchis (forse addirittura dello stesso autore) e figure simboliche legate al sacramento del battesimo (pavoni e grifoni alla fonte, leoni ed agnelli, simboli cristologici e degli Evangelisti, ecc.). Presenta una forma ottagonale ed è sormontato da arcate a tutto sesto sostenute da colonne corinzie con iscrizioni e motivi decorativi vegetali, zoomorfi e geometrici. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Visitazione, rilievo dell'altare del Duca Ratchis Adorazione dei Magi, rilievo dell'altare del Duca Ratchis Maiestas Domini, rilievo dell'altare del Duca Ratchis Battistero di Callisto, 730-740, 354 cm di altezza, Cividale del Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Friuli Ferraro e De Cristoforo Sante in stucco, tempietto Longobardo, Cividale Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Il tesoro di Teodolinda La corona ferrea La Corona Ferrea: è un'antica e preziosa corona che venne usata dall'Alto Medioevo fino al XIX secolo per l'incoronazione dei Re d'Italia. Per lungo tempo, gli imperatori del Sacro Romano Impero ricevettero questa incoronazione . All'interno della corona vi è una lamina circolare di metallo: la tradizione vuole che essa sia stata forgiata con il ferro di uno dei chiodi che servirono alla crocifissione di Gesù. Per questo motivo la corona è venerata anche come reliquia, ed è custodita nel duomo di Monza nella Cappella di Teodolinda. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo La corona di Teodolinda Corona di Teodolinda: questa corona votiva è un altro esempio di oreficeria longobarda. Si tratta di un diadema in oro, madreparla e gemme che richiama un gusto bizantino. Le gemme che la decorano sono di forma circolare o quadrata e racchiuse da sottili lamine d'oro; sono disposte in cinque ordini paralleli. Questa corona anche se meno nota e meno importante storicamente di altri pezzi del tesoro è comunque uno dei gioielli più belli. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo La chioccia con i 7 pulcini Chioccia con i sette pulcini: l'opera è in argento dorato , rubini (negli occhi della chioccia) e smeraldi (negli occhi dei pulcini). La chioccia, quasi sicuramente più antica del resto delle composizione, fu lavorata a sbalzo, mentre i pulcini furono ottenuti per fusione. Sotto, un basamento circolare di rame sostituisce l'originale in argento. Secondo la tradizione questo lavoro di oreficeria fu ritrovato nella sepoltura della regina, e secondo i Bavari (popolazione germanica da cui proveniva Teodolinda) , questo soggetto era ritenuto il simbolo del rinascere della vita. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo La croce di Teodolinda Croce di Teodolinda: è una croce pettorale in cristallo di rocca appartenuta alla regina longobarda. Sopra vi è incisa una piccola Crocifissione in stile bizantino. E' anche detta Croce di Adaloaldo:infatti sembra corrispondere a quella donata a Teodolinda dal papa Gregorio Magno nel 603 per il battesimo del figlio Adaloaldo. Questa croce inoltre è stata indossata dal papa Paolo VI durante il suo viaggio in Terrasanta nel 1963. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo L’evangeLario di teodoLinda Evangelario di Teodolinda: ne rimane solamente la legatura composta da due placche in oro decorate da smalti, pietre preziose e cammei. Le pietre sono incastonate a freddo. In ogni lastra, all'interno di una cornice decorata a fiori stilizzati, troviamo una croce latina. Secondo la tradizione fu donato a Teodolinda da papa Gregorio I nel 603, per ringraziarla dell'opera di conversione del popolo longobardo al Cristianesimo. Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo Verifica il tuo apprendimento 1. 2. 3. 4. Che cosa si intende per “arte longobarda” ? Qual era la loro principale espressione artistica? Ricordi degli esempi? Quali sono i materiali più usati in questa arte? Con quali tecniche? Quale tendenza dell’arte longobarda dimostra la “lamina di Agilulfo”? Questo che cosa ti suggerisce circa i rapporti tra romani e longobardi? 5. Sapresti descrivere il “tempietto” di Cividale del Friuli? 6. Dove si trovano gli esempi più importanti di pittura longobarda? 7. Sapresti descrivere il Battistero di Callisto, opera di scultura longobarda? 8. Che cos’è il “tesoro di Teodolinda”? 9. Descrivi il pezzo che ti ha più colpito. 10.Come spieghi la grande quantità di simboli religiosi nell’arte longobarda? Cl@sse 2.0 Lavoro svolto dagli allievi Ferraro e De Cristoforo