Primavera – Estate 2009

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Primavera – Estate 2009
QUADRIMESTRALE - ANNO III - n. 6 - giugno 2009
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PRIMAVERA | ESTATE 2009
Focus
L’Europa è di casa a Thiene
Zoom
Il mestiere delle ‘arti’
Detto & Fatto
Thiene alla guida
del rinnovamento del Nordest
Territorio
La forza dell’acqua
Editoriale
Tornano i colori, torna il caldo.
E, finalmente, si esce di nuovo. E si vive questa città.
Con la bella stagione torna anche il nostro giornale, colmo di articoli, novità, preziosi
suggerimenti.
Presentiamo una Thiene che riscolpisce il suo volto, celebrando un anno dal varo dell’Urban
Center, fino al tanto atteso nuovo viale davanti alla chiesa di San Vincenzo, dedicato all’amatissimo
Giovanni Paolo II.
Il progetto legato all’associazione “Il Nodo” traccia nuove traiettorie per mettere in rete e
valorizzare le eccellenze e la creatività del territorio pedemontano veneto, e colloca la nostra città
come porta d’ingresso in un corridoio ovest-est che assume molta importanza: le infrastrutture,
si sa, muovono non solo le persone, ma anche le idee.
C’è chi va in America e poi torna, c’è chi festeggia i 20 anni di attività all’insegna del prossimo…
La tarda primavera in odore d’estate, significa anche che chiudono le scuole, e che i ragazzi in giro
in motorino o in auto devono conoscere alla perfezione le regole stradali, evitando soprattutto di
bere quando si mettono alla guida. È stato pensando a loro che i nostri vigili hanno realizzato uno
spot che parla di sicurezza.
In tema di sport, invece, conosciamo la promessa del nuoto Martina Cunico e scopriamo quali
sono le attività in programma per quest’estate nei rinnovati impianti di tennis. E la prima settimana
di giugno i Thienesi sanno che è dedicata ai Red Devils Awards.
Insomma: c’è di che sfogliare e leggere.
E dopo, naturalmente, tutti fuori!
Direttore responsabile
Paola Meneghini
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Sommario
EDITORIALE
In primo piano
ANTEPRIMA
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08
PRIMAVERA | ESTATE 2009
La seducente Pedemontana Vicentina
IN PRIMO PIANO
descritta in una guida
FOCUS
SPORTIVISSIMO
L’Europa è di casa a Thiene
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Dritto, rovescio e…servizio vincente
Anche Thiene ha la sua sirena
DETTO & FATTO
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del Nordest
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RITRATTI
Thiene alla guida del rinnovamento
Dalla parte delle donne
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74
TERRITORIO
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Vado,mi specializzo,ritorno
Ritratto di gentiluomo in studio
STORIE DI VITA
Un oratorio per Joannes
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Vent’anni per il bene comune
La forza dell’acqua
NEWS
ZOOM
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44
a cura delle Associazioni di categoria
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Uno spot per dire stop
ASCOM
Il mestiere delle ‘arti’
APPUNTAMENTI
50 A passeggio nel bosco
53 La furia del diavolo rosso decolla da Thiene
57 Vibranti emozioni di un giovane talento
Persone, fatti e cultura dal territorio
Comune di Thiene
Pubblicità
Piazza Arturo Ferrarin, 1
Meneghini & Associati srl
36016 Thiene
www.meneghinieassociati.it / [email protected]
Vicenza
Tel. 0444 578 815 / 818 - Cell. 347 2322233
www.comune.thiene.vi.it
Fotografie
Registrazione Tribunale di Vicenza
Archivio Comune di Thiene, Giuseppe Stella, Archivio Urban
n. 1157 – 9 novembre 2007
Center O.A.S.I. Europa,Archivio Castelbrando, Lorenzo Signorini,
Direttore responsabile
Archivio AVS, Archivio Comando Polizia Locale Nordest
Paola Meneghini
Vicentino, Dennis Dellai, Archivio Fondazione Villa Fabris,
Coordinamento editoriale
Franco Toniolo, Archivio Associazione Micologica Bresadola
Ufficio Stampa del Comune di Thiene
Thiene, Archivio Red Devils, Archivio Piscina Comunale
Rosella Guglielmi, Giovanni Casarotto,
Thiene, Archivio A.S.D. Tennis Thiene, Simone Rubino, Luca
Valeria Balasso
Sassi, Emanuele Bottazzi, Stefano Borgo, Nazzareno Leonardi,
Redazione, impaginazione
Damiano Zanocco, ASCOM (mandamento di Thiene)
e grafica
Traduzioni
Meneghini & Associati srl
Cecilia Razelli
www.meneghinieassociati.it
Si ringraziano
Fotolito e stampa
Angelo Rossi, Franco Toniolo, Carlo Fingolo, Gaetano
IGVI srl
Cavedon
Partners
dell’iniziativa
editoriale
Thiene è una città colma di potenzialità che si esprimono secondo un ritmo di crescita notevole,
dovuto alla ricchezza del tessuto socio-economico ed alla favorevole posizione geografica sul
territorio.
È una città che potremo definire “glocale”, perchè capace di essere trait d’union tra il territorio
e l’orizzonte più ampio anche sovranazionale: la direzione in cui si muove è quella europea, pur
conservando la specifica identità veneta.
Nel rispondere a questa chiara vocazione, Thiene si rende espressione delle eccellenze proprie e
di quelle di tutto il territorio.
Thiene come “porta” della Pedemontana Vicentina, dunque, attraverso cui tutti i punti di forza
locali si manifestano e si fanno conoscere, oltrepassando gli angusti limiti geografici.
Una spiccata inclinazione, che l’Amministrazione Comunale asseconda e favorisce, accettando
la responsabilità di una precisa mission nell’ambito comprensoriale e realizzandola con progetti,
opere, sinergie, flussi di comunicazione, strategie, piani di valorizzazione e promozione.
Ad affiancarla in questo compito vi sono anche altre realtà fondamentali del territorio, ULSS 4 Alto
Vicentino, AVS, Pasubio Servizi, che da questo numero sostengono l’Amministrazione Comunale
nel progetto informativo della rivista TH con la determinante veste di partners istituzionali. Ad
esse esprimo il mio più sentito ringraziamento.
I tempi che viviamo non sono tra i più facili. Dobbiamo promuovere e favorire la collaborazione
come strumento di difesa del territorio.
Oggi più che mai la vera risorsa è quella umana, costituita dagli uomini e dalle donne che con
professionalità, impegno e sacrificio rendono la nostra terra ricca ed accogliente.
Maria Rita Busetti
Industrie Grafiche Vicentine
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Via Rovereto, 20
Un ringraziamento speciale a Giuseppe Stella per i servizi
36030 Costabissara (VI)
fotografici e per la foto di copertina
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Focus
L’EUROPA È DI CASA A THIENE
L’Urban Center O.A.S.I. Europa offre a cittadini,
associazioni e imprese la possibilità
di accedere a informazioni e servizi utili per
sfruttare al meglio le opportunità offerte
da istituzioni e network europei
• Si scrive Ufficio Europa ThieneBruxelles, si legge “opportunità”
Tra gli obiettivi definiti dal Consiglio Europeo di Lisbona, ce
n’è uno particolarmente importante: il sistema economico
europeo ha le potenzialità per diventare “l’economia basata
sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”.
Un obiettivo che a Thiene si concretizza nell’Urban Center
attraverso l’Ufficio Europa Thiene-Bruxelles, che mette
a disposizione di istituzioni locali, operatori economici e
cittadini la possibilità di conoscere le modalità di accesso
a tutte le opportunità di finanziamento offerte dall’Unione
Europea.
L’Ufficio Europa Thiene-Bruxelles si avvale della
collaborazione della Regione Veneto e dell’Unioncamere
del Veneto-Eurosportello Veneto - sedi di Bruxelles e
Venezia.
Chi si rivolge all’Ufficio può ottenere consulenza in materia
di normative politiche e di programmi comunitari, accedere
a documentazione ampia ed aggiornata ed essere
aiutato all’accesso ai programmi europei che mettono
a disposizione finanziamenti, risorse e collaborazioni in
favore di enti locali, istituzioni, imprese, associazioni:
opportunità concrete da cogliere con entusiasmo.
Urban Center O.A.S.I. Europa è, inoltre, socio attivo di
A.L.D.A. (Associazione delle Agenzie delle Democrazie
Locali) e di ELISAN (Rete Europea per l’Azione e l’Inclusione
Sociale) che svolgono un’intensa attività di relazione con
le istituzioni europee con gli strumenti della cooperazione
decentrata multilaterale e la promozione dei partenariati
nazionali e internazionali a diversi livelli, con il fine di
rafforzare l’integrazione europea, promuovere le pari
opportunità e dei giovani in un ambito di cittadinanza attiva
e di ampia partecipazione dei cittadini come elemento
fondamentale della democrazia locale.
• Eurodesk, ‘l’Europa dei giovani’
Troppo spesso queste opportunità non vengono colte e sfruttate a dovere, fondamentalmente
perché non si conoscono. Proprio per questo motivo il Comune di Thiene ha creato l’Urban
Center O.A.S.I. Europa: finalmente, tutti possono accedere con immediatezza e semplicità alle
informazioni e ai servizi utili per trarre il massimo vantaggio dall’essere cittadini europei. Non
è necessario andare a Bruxelles o Strasburgo: molto più comodamente, basta entrare nella
moderna ed accogliente sede inaugurata l’anno scorso in via Roma 26. Benvenuti in Europa!
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Dallo scorso mese di aprile Urban Center O.A.S.I. Europa è
diventato Punto Locale Decentrato Eurodesk.
Eurodesk è il nome della rete europea, attiva in 30 paesi,
che diffonde informazioni e fornisce orientamento sui
programmi che l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa
promuovono in favore dei giovani nei settori dell’educazione,
formazione, mobilità e cultura.
Che cos’è e come è strutturato un programma comunitario,
come partecipare ad attività di volontariato internazionale,
cosa fare per organizzare uno scambio giovanile sono
solo alcune delle domande che possono trovare risposta
presso il nuovo PLD Eurodesk attivato presso l’ufficio di via
Roma.
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Focus
• Europa, ‘istruzioni per l’uso’: i consigli dell’esperto
Urban Center O.A.S.I. Europa non solo consente di accedere a banche
dati informatiche, documentazione completa e gratuita, contatti agevoli e
mirati ma fornisce anche un servizio molto apprezzato qual’è quello offerto
dallo Sportello di Mobilità Internazionale: il consulente tedesco Bernd
Faas, che vanta oltre 20 anni di esperienza specifica in questo settore, è
a disposizione per ricevere su appuntamento ogni terzo martedì del mese
presso l’Urban Center O.A.S.I. Europa chi ha bisogno di informazioni e
consulenze personalizzate sui temi della mobilità per studio, formazione,
lavoro e cooperazione europea ed internazionale.
L’iniziativa sta riscuotendo grande successo: ogni mese le richieste di
appuntamento superano la disponibilità dello spazio previsto in calendario,
con utenti che, per questo prezioso ed esclusivo servizio, raggiungono
Thiene anche da molto lontano (Bologna, Ferrara, Roma, se non addirittura
dall’estero).
• Un ‘motore’ di incontri, confronti e iniziative
Urban Center sta dunque proponendosi come un riferimento
importante non solo per Thiene: un centro propulsore di
conferenze, dibattiti, convegni, eventi, progetti in grado
di arricchire le persone, ampliando la loro cultura e le loro
competenze, offrendo loro utili spunti e occasioni di crescita.
Un ottimo esempio è costituito da E.C.O. Energia Creatività
Opportunità, la conferenza sull’utilizzo e la valorizzazione
delle energie rinnovabili organizzata lo scorso mese di
maggio, inserita nel quadro della Settimana Europea della
Piccola e Media Impresa. Ma sono davvero molte le attività
organizzate avvalendosi della collaborazione specialistica
di Enti Universitari (Vicenza, Venezia, Trento) per i servizi
di Orientamento, Stage e Recruiting; di Istituti Bancari del
territorio per il sostegno al credito ai giovani; di Enti di Ricerca
e Fondazioni per i progetti di promozione all’imprenditoria
giovanile, come “Intraprendi!”, il progetto di orientamento
all’avvio d’Impresa realizzato in collaborazione con la
Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto;
nonché di Associazioni culturali a vocazione europea.
• Lavorare all’estero: come e dove
Di particolare interesse in questo senso il ciclo di incontri La
tua Europa, il tuo futuro!, organizzato in collaborazione con
l’associazione Eurocultura di Vicenza.
Nello scorso mese di
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Bernd Faas
marzo, si è tenuto il seminario Lavoro Stagionale all’Estero,
durante il quale sono state presentate ai giovani diverse
ottime opportunità per maturare un’importante esperienza
professionale all’estero, con un ventaglio di opzioni davvero
ampio: receptionist negli alberghi, animatore nei villaggi
turistici, istruttore sportivo, cameriere, barista, e ancora
commessa nei supermercati, magazziniere, segretaria
sostitutiva, guida turistica, raccolta della frutta, con la
possibilità di scegliere tra vari Paesi europei e non solo.
• Diventare grandi con una marcia in più
In aprile si è affrontato il tema fondamentale dell’educazione
dei figli nella nostra società, sempre più globalizzata e
multiculturale, attraverso il seminario Crescere i figli con
una prospettiva internazionale, pensato appositamente per
genitori ed educatori: un’analisi e una descrizione completa
delle numerose opportunità di crescita all’estero da proporre
a ragazzi e giovanissimi a partire dai 10 anni. Mai come oggi,
infatti, nel percorso di crescita e formazione delle nuove
generazioni si rende necessaria una graduale acquisizione di
competenze che consentano loro di affrontare attivamente
e serenamente l’inserimento nel mondo degli adulti e
del lavoro: è di grande aiuto la ‘marcia in più garantita
dall’apprendimento delle lingue straniere, dalla conoscenza
personale di stili di vita diversi dal nostro, dalla capacità di
autonomia e di comprensione interculturale. Un percorso
nel quale è opportuno coinvolgere direttamente anche le
scuole, com’è stato per la tavola rotonda Conoscere Pensare
e Crescere in Europa, organizzata lo scorso febbraio in
collaborazione con la Regione del Veneto - sede di Bruxelles,
nell’ambito del Concorso di idee Progetto Schuman 2009,
promosso a sostegno della cittadinanza attiva
europea dei giovani e della loro partecipazione
alle opportunità di formazione offerte
dall’Unione e che ha visto una classe della
Scuola Media Statale Riunita Bassani-Ferrarin
piazzarsi tra i primi quindici finalisti.
Incontro serale organizzato dall’Urban Center
• Giovani più informati e più attivi
Urban Center ospita anche la rinnovata ed efficiente
sede dell’Ufficio Intercomunale Informagiovani, punto di
riferimento apprezzato e utilizzato ormai da molti anni dai
ragazzi di Thiene e punto di riferimento di ben 13 Comuni
limitrofi.
Con questo nuovo costituendo progetto si intende
sviluppare una rete territoriale di postazioni telematiche
rivolte alle giovani generazioni che, attraverso l’uso
di strumenti informatici come un portale dedicato e i
servizi di video comunicazione, utilizzi le competenze
e le professionalità dello storico Informagiovani di
Thiene rendendole disponibili sul territorio dei Comuni
partecipanti.
I punti informativi saranno a breve dislocati nelle biblioteche
o in altri luoghi predisposti dai Comuni aderenti dove sarà
possibile colloquiare direttamente con un operatore dello
sportello Informagiovani di Thiene attraverso la webcam e
linea Voip, evidenziando l’importanza di fare sistema per
incrementare quantità e qualità dei servizi.
Altra importante novità per la stagione estiva è la possibilità
di navigazione gratuita Internet in modalità Wi-Fi (dal 15
giugno al 12 settembre per due
pomeriggi alla settimana).
I servizi di rilascio della Carta Giovani Euro<26
e Carta Internazionale degli Ostelli sono,
inoltre, ulteriori strumenti per agevolare sempre di
più la mobilità dei giovani nel mondo.
• Un Ufficio tutto da scoprire
Per giovani e meno giovani, l’invito è quello di cominciare il
viaggio proprio scoprendo più da vicino la sede dell’Urban
Center ospitata in uno splendido edificio, frutto di un innovativo
intervento di riqualificazione su progetto dell’architetto Luisa
Fontana. L’edificio in stile Liberty dei primi del Novecento si è
fuso con una moderna ed elegante struttura in acciaio e rame:
forme armonicamente inserite nell’ambiente circostante,
anche da un punto di vista ecologico, considerando l’utilizzo
di sonde geotermiche per il riscaldamento e del generatore a
bio-diesel per l’energia elettrica. La sede è aperta al pubblico
anche nella forma di visite guidate, su prenotazione, rivolte a
scuole, cittadini, associazioni, enti e istituzioni al fine di meglio
conoscere le attività svolte nella struttura e il particolare
progetto di recupero architettonico.
INFO E CONTATTI
ORARIO DI APERTURA
Per saperne di più su tutte le opportunità e la gamma
dei servizi a disposizione, si possono consultare
le pagine web del sito internet istituzionale del
Comune.
I servizi gratuiti SMS informa ed E-Mail, disponibili
attraverso registrazione, garantiscono inoltre
informazioni aggiornate su tutte le iniziative curate
da Urban Center.
lunedì
martedì
Tel. 0445 80.47.49 / 51
giovedì
venerdì
sabato
09.30 - 12.30
16.00 - 19.00 (invernale)
17.00 - 20.00 (estivo)
16.00 - 19.00 (invernale)
17.00 - 20.00 (estivo)
09.30 - 12.30
09.30 - 12.30
[email protected]
[email protected]
www.comune.thiene.vi.it alla voce Urban Center
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IMPREMOZIONE
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Thanks to the O.A.S.I. Europe Urban Center, created by
the Municipality of Thiene, it is finally possible for everyone
to take advantage of their status as European citizens
by finding rapid, easy access to useful information and
services.
Anyone who approaches the Thiene-Bruxelles Europe
Office can obtain consultation regarding political
regulations and community programmes, access broad
and updated documentation and find help accessing
the European programmes that offer funding, resources
and collaboration to local bodies, institutions, firms and
associations.
As of last April, the O.A.S.I. Europe Urban Center became
the Eurodesk Decentralised Local Point, an information
counter that gives answers to questions such as: what is a
community programme and how is it structured? How can
one participate in international voluntary work? How can
one organise a young persons exchange?
The O.A.S.I. Europe Urban Center offers a further,
highly appreciated, service via the International Mobility
Counter, with the German consultant, Bernd Faas, taking
appointments every third Tuesday of the month in order
to provide personalised consultancies and information
regarding European and international mobility.
A multitude of activities and encounters are also organised
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by making use of the specialised collaboration between
Universities, local Banking Institutes providing credit
to young people, Research Bodies and Foundations
supporting young entrepreneurs and European-level
Cultural Associations.
The Urban Center also hosts the renovated and efficient
site of the Inter-municipal Informagiovani (Young Persons
Information) Office, a body that has served as a highly
appreciated and utilised point of reference for many years,
both by young people in Thiene and those originating from
its 13 surrounding Municipalities.
This new project intends to develop a territorial network of
data communications stations that, via the use of IT tools
and video communications services, can make use of the
legendary Informagiovani’s competences and expertise,
making them accessible throughout the territories of the
Municipalities involved.
The offer of services intended to increasingly facilitate
the mobility of young people throughout the world was
completed with the introduction if the Young Persons
Euro<26 Card and the International Hostel Card.
All are invited to begin their journeys precisely by getting a
closer look at the Urban Center site, which is hosted in the
magnificent building – fruit of an innovative redevelopment
initiative – on Via Roma.
Detto & Fatto
THIENE ALLA GUIDA
DEL RINNOVAMENTO
DEL NORDEST
Serata di presentazione
de IL NODO
“nodo”
Un
per unire
Pedemontana Vicentina
e Marca Trevigiana: un’intesa
strategica per il futuro che ha nell’Amministrazione Comunale
thienese il ‘motore’ dell’iniziativa. Nasce un expo policentrico
per consentire la condivisione di informazioni.
• IL TERRITORIO
Un triangolo i cui angoli sono idealmente rappresentati
dai Comuni di Thiene, Treviso e Vittorio Veneto,
all’interno del quale coesistono bellezze paesaggistiche,
varietà ecosistemiche, beni storico-artistici e manufatti
architettonici di ineguagliabile fascino con un humus
sociale comune: questa è la Pedemontana Veneta, formata
dall’unione della Pedemontana Vicentina con la Marca
Trevigiana.
Un’area che rappresenta un vero e proprio polo strategico
in cui, a partire dagli anni ’50, sono nate imprese piccole,
medie o grandi, alcune diventate col tempo di levatura
internazionale, specializzate nei più disparati campi, spesso
leader nel loro settore e vincenti grazie a innovazione,
creatività, capacità imprenditoriale e cultura d’impresa.
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Una storia che ha portato alla formazione dei famosi
distretti produttivi veneti.
È opinione comune però che, ormai, molte di queste aziende
risultano conosciute ed in relazione con soggetti operanti
all’estero piuttosto che nel territorio in cui si trovano ad
operare e ciò comporta, di fatto, la difficoltà di realizzare
un’efficace cooperazione tra gli attori della moderna
competizione (centri di formazione, ricerca, innovazione,
comunicazione, impresa, etc.).
Nell’attuale mondo globalizzato, la competizione avviene
sempre più tra sistemi territoriali piuttosto che tra singoli
attori d’impresa e viene meno la tradizionale separazione
tra realtà aziendale privata e pubblica amministrazione.
Nonostante stiamo parlando di un territorio in cui il P.I.L. è
pari se non superiore a quello delle aree metropolitane del
Nordest, spesso prevale ancora la dimensione provinciale.
Bisogna valorizzare le nuove competenze professionali,
i centri di ricerca, le attività formative che sono cresciute
in questo territorio, costituendo un patrimonio poco
conosciuto ma perfettamente competitivo con le più
blasonate realtà metropolitane.
L’obiettivo è di sensibilizzare le persone a guardare oltre il
futuro prossimo venturo, per pensare a come e cosa sarà
il territorio tra 15/20 anni, e a cosa si può fare per renderlo
migliore, sotto tutti i punti di vista.
• LA PORTA
La situazione di difficoltà odierna nel processo di sviluppo
continuo deriva, certamente, dalla crisi economica
mondiale. Tuttavia, il mutamento di prospettive che ha
portato ad una sorta di distacco tra la rete sociale e la
rete economica delle imprese ne ha aggravato gli effetti
togliendo alle aziende alcuni dei fattori di forza che ne
avevano determinato il successo.
C’è quindi una voglia diffusa di rilancio del Nordest, anche
oltre le retoriche del declino o l’attesa della soluzione della
crisi finanziaria, grazie alla storica capacità della società
veneta di tornare a crescere sulla qualità attraverso la
sussidiarietà, la voglia di fare e la passione per il proprio
lavoro.
Le Amministrazioni Comunali di Thiene, Treviso e Vittorio
Veneto, consapevoli del forte dinamismo imprenditoriale
e delle alte potenzialità a livello creativo e culturale che
permeano la zona, si sono ‘risvegliate’ e hanno deciso di
fare fronte comune.
Dall’analisi di questi presupposti, in particolar modo,
è nata a Thiene l’associazione “Il Nodo - fermenti del
contemporaneo”, voluta fortemente dal Comune,
prefiggendosi di creare un “territorio delle eccellenze” in
cui l’ambiente interagisca virtuosamente con le imprese,
rafforzando il dialogo tra le varie realtà pubbliche e private,
la circolazione di idee all’interno di questo territorio
interprovinciale e lo sviluppo dei rapporti tra le imprese.
Perché ci vuole coraggio nell’investire quando si leggono,
ovunque, solamente segnali di crisi.
La Pedemontana Veneta sarà interessata, tra l’altro, nel
prossimo futuro, da nuovi collegamenti infrastrutturali che
avvicineranno ancora di più i due territori.
Di questo nuovo ‘corridoio’ viario, Thiene rappresenterà
idealmente la porta di accesso ad ovest e Vittorio Veneto
quella ad est.
L’implementazione di infrastrutture è decisamente
fondamentale per il trasporto di beni e persone.
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Detto & Fatto
Giancarlo Scottà
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Maria Rita Busetti
Gian Paolo Gobbo
• IL PROTOCOLLO D’INTESA
• IL PIANO
Lo scorso 25 novembre a Thiene, alla presenza del
Presidente del Consiglio Regionale Marino Finozzi, il
sindaco Maria Rita Busetti, insieme a quelli di Treviso, Gian
Paolo Gobbo, e di Vittorio Veneto, Giancarlo Scottà, hanno
sottoscritto il primo mattone di questo processo che vuole
guardare lontano: un Protocollo d’Intesa che prevede una
serie di obiettivi estremamente ambiziosi ed importanti,
grazie all’azione sinergica che le tre Amministrazioni
intendono promuovere nell’ambito della promozione
economica e culturale del territorio.
Tali obiettivi sono stati costantemente aggiornati e
monitorati
dall’architetto
Nazzareno
Leonardi,
coordinatore de “Il Nodo” e presidente di Pedemontana.
Vi, che ci racconta: “Da tempo la nostra area è interessata
da un processo di recupero delle sue radici storiche, grazie
alla riscoperta di prodotti, ricette tipiche e tradizioni di
un patrimonio di eccellenze storico-culturali come pochi
al mondo. Ci siamo infatti accorti che i nostri giovani,
pur vivendo in un’area ricchissima di aziende abituate
a dialogare con il mondo (nel campo del fashion e
dell’arredamento ma anche nella meccanica ed elettronica
di precisione), non sono a conoscenza delle straordinarie
opportunità lavorative che possono qui trovare”.
‘Il Nodo’ si prefigge quindi di organizzare incontri, eventi e
dibattiti in cui le imprese non solo possono presentare, ma
anche proporre e prevedere gli scenari per lo sviluppo di
quest’area.
“La Pedemontana Vicentina da sola, però - continua
Leonardi - pur essendo un’area che raggruppa una
cinquantina di Comuni, non è sufficiente a creare sinergia.
È necessario dialogare con altre aree limitrofe come la
Marca Trevigiana che ha caratteristiche simili, attraverso
un progetto di marketing innovativo destinato a coinvolgere
le eccellenze dell’imprenditoria locale, per creare un
nuovo sistema economico e sociale, insieme a tutte quelle
realtà che contribuiscono a fare e a diffondere la cultura
del territorio (intese sia come singoli che come gruppi o
associazioni)”.
Sono già state realizzate, nei mesi scorsi, 4 serate di
approfondimento, a Thiene.
Il programma Mondo Agricolo di TeleArena ha invece
registrato 3 puntate speciali, la prima dedicata a Thiene
e alla Pedemontana Vicentina, che ha messo in risalto
le località più affascinati della zona e i suoi luoghi più
interessanti. Tra questi, il Castello Porto Colleoni Thiene,
Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza, Villa Giusti a
Zugliano, Villa Ghellini a Villaverla, Villa Capra a Sarcedo,
il museo del maglio di Breganze, il museo della serica e
laterizia a Malo, e un’immancabile e ampia carrellata di
prodotti e piatti tipici come la sopressa vicentina DOP, il
Torcolato e i vini di Breganze, la porchetta zuglianese, il
mais Marano e tanti altri. Le altre due puntate sono state
dedicate a Treviso e al suo hinterland e a Vittorio Veneto e
alla Pedemontana Trevigiana.
Un incontro tenuto lo scorso 17 febbraio a Castel Brando,
a Cison di Valmarino in provincia di Treviso, ha inoltre
confermato il programma degli eventi denominati ‘Expo
diffuse’, realizzati nei 3 Comuni. Giovani creativi, siano
essi architetti, designer, grafici, avranno la possibilità
di presentare nuove proposte, attivare percorsi di
conoscenza su temi di rilevanza pubblica e sociale (come
ad esempio su un tema attualmente molto caldo e sentito,
quello delle energie alternative) e proporre nuovi modi di
comunicazione, nei luoghi più significativi del territorio,
messi a disposizioni da imprese, enti e istituzioni.
Prevista per i prossimi mesi l’“Expo Nodo Thiene”, della
durata di dieci giorni, che farà seguito a quella di Vittorio
Veneto, denominata ‘Comodamente’, a cura del gruppo
locale Usine. Per Treviso è prevista un’expo a primavera
2010.
Castelbrando, sede
di uno degli incontri,
ha ospitato anche
il G8 Agricolo
di aprile 2009
THIENE SPEARHEADS
THE RENEWAL OF THE NORTH-EAST
A triangle whose angles are represented by the
municipalities of Thiene, Treviso and Vittorio Veneto,
within which different landscape beauties, ecosystems,
historical-artistic goods and architectural works,
unequalled in charm, coexist in a shared social humus:
this is the Pedemontana Veneta, formed by the union
of the Vicentine Pedemontana and March of Treviso. An
area that represents a true and proper strategic locus in
which, starting in the 50s, small, medium and large firms
were born, with some eventually achieving international
relevance. Despite the fact that we’re talking about a
territory whose GDP is equal, if not superior, to that of the
North-East’s metropolitan areas, the provincial dimension
often still prevails.
Well aware of the strong entrepreneurial dynamism and
cultural and creative potentials that permeate the area,
the mayors of the municipalities of Thiene, Treviso and
Vittorio Veneto – on 25 November 2008, in the presence
of the President of the Regional Council, Marino Finozzi
– laid the first brick in this long-term building process: a
Protocol of Intent regarding the economic and cultural
promotion of the territory.
This groundwork led to the creation, in Thiene, of the “The
Node – fruits of modernity” association, which was strongly
supported by the Municipality and coordinated by the
architect, Ms. Leonardi. She spearheaded this movement,
vowing to created a “territory of excellences” in which
the environment interacts closely with firms, reinforcing
dialogue between various public and private companies,
circulating ideas and promoting the development of interfirm relationships.
‘The Node’ aims to organise meetings, events and debates
in which firms can not only present, but also propose and
plan scenarios for the development of this area.
In recent months, 4 in-depth evening encounters took
place in Thiene. TeleArena’s Agricultural World programme
instead hosted 3 special sessions dedicated to the target
territory. A meeting held last February in Castel Brando
also confirmed the programme of the so-called “Expo
diffuse” events, held in the 3 municipalities. Young creative
minds will have the opportunity to present new proposals,
kick-start learning courses relating to issues with social
and public significance and introduce new methods of
communication throughout the more important sites
on the territory, rendered available by firms, bodies and
institutions.
The 10-day “Expo Node Thiene” is also due to take place
in the coming months, following the ‘Comfortably’ event
held in Vittorio Veneto. In Treviso, an expo is scheduled for
spring 2010.
Per saperne di più:
www.nodoweb.it
19
Detto & Fatto
Donne
Dalla parte
delle
Un corso di autodifesa al femminile
e la Casa della Solidarietà:
così il Comune di Thiene si schiera in difesa
delle donne per offrire loro sicurezza e rifugio.
21
Detto & Fatto
casi di violenza e molestie nei confronti delle
donne, si sa, soprattutto in questi ultimi
periodi, ricorrono e si accumulano con
sempre maggiore frequenza nelle pagine della
carta stampata e nei servizi dei telegiornali,
interessando donne di qualsiasi nazionalità,
ceto sociale ed età.
realizzare su tutto il territorio una campagna
concreta di sensibilizzazione contro la
violenza alle donne. L’Amministrazione
Comunale decide quindi di impegnarsi
concretamente nel potenziare le reti di tutela
e promuovere progetti di prevenzione e centri di ascolto,
favorendo come primo passo le forme di difesa personale.
professionale
per illustrare e
sottolineare alcuni
aspetti del fenomeno
e l’importanza dei
corsi.
Hanno poi preso
immediatamente
il via le lezioni, per
un totale di 24 ore a
corso, con la cadenza
di due ore settimanali
e la possibilità di
frequenza sia diurna
che serale.
120 le iscrizioni, un
vero e proprio boom!
L’età delle partecipanti
va dai diciotto anni in
su, con una fascia più
nutrita di donne dai 30
ai 50 anni. Un successo
che il Comune di
Thiene accoglie con
grande soddisfazione,
interpretandolo come
una chiara reazione al
bisogno di sicurezza
e alla volontà da
parte delle donne di
alzare la guardia e la
soglia di attenzione,
in un quadro sociale di paura diffusa.
Basta assistere ad una di queste lezioni, scambiare due
parole con l’istruttore e con le signore, per comprendere
il senso e le motivazioni profonde che spingono una
donna, nonna, madre o figlia, ad imparare le tecniche di
autodifesa.
Malgrado il livello di attenzione si sia alzato negli ultimi
decenni, comportando un considerevole passo in avanti
nel riconoscimento del ruolo della donna e nella difesa
della condizione femminile, i dati statistici registrano un
aggravamento del fenomeno in ambito nazionale. E la
Nazione quindi decide di reagire. Lo fa il Governo e lo fanno
a loro modo i singoli Comuni del nostro Paese. Nessuno
può restare indifferente.
Dall’inizio di aprile sono infatti attivi presso una
palestra locale quattro corsi di autodifesa al femminile,
appositamente pensati e strutturati per poter fornire
alle iscritte un adeguato bagaglio di conoscenze teoricopratiche e preparazione atletica che permettano loro di
affrontare con consapevolezza e sicurezza psicologica
eventuali situazioni di pericolo.
L’iniziativa era stata presentata all’intera comunità nella
serata del 20 marzo scorso, in occasione di un incontro
organizzato presso il Padiglione Fieristico di Via Vanzetti
dall’Assessorato alla Politiche Sociali.
Nell’occasione un ispettore della Questura di Vicenza,
una psicologa dell’ULSS n.4 Alto Vicentino e l’istruttore
dei corsi Oscar Comparin hanno fornito la loro esperienza
Il Maestro Oscar Comparin, Cintura Nera 8° dan, uno dei
più grandi campioni italiani di Karate, si posiziona di fronte
alle sue 30 allieve per corso, tutti si inchinano a porgere il
saluto e via con gli esercizi.
Cos’è l’arte marziale e qual è il suo utilizzo come arte di
difesa: questo è ciò che il maestro intende insegnare,
coniugando con attenzione l’aspetto ludico e tecnico della
disciplina.
Le lezioni si prefiggono essenzialmente lo scopo di fornire
alle donne una maggiore sicurezza psicologica ed interiore,
le tecniche necessarie per riuscire ad utilizzare il proprio
corpo come arma di difesa, per divincolarsi e scappare in
caso di aggressione e molestia.
Dalla palestra non escono macchine da guerra, ma persone
Il maestro Comparin ed alcune allieve
Una data in particolare segna l’inizio della svolta a Thiene:
il 27 novembre 2008. In occasione della “Giornata
internazionale contro la violenza alle donne” (25 novembre),
il Consiglio Comunale si riunisce e risponde alla proposta
della Commissione Regionale per le Pari opportunità di
22
più attente e consapevoli delle proprie potenzialità fisiche.
Donne che speriamo possano camminare per la strada con
maggiore serenità.
Grande la soddisfazione che si registra fra le stesse
partecipanti ai corsi. Si sono lanciate in questa nuova
esperienza con curiosità e si dicono oggi, dopo alcune
ore di lezione, pienamente contente della scelta fatta ed
intenzionate a perseguirla il più a lungo possibile.
Nei loro giudizi si ritrovano gli stessi concetti che erano
stati anticipati dalla psicologa Lisa Albanese in occasione
dell’incontro di presentazione: “il corso di autodifesa ci
aiuta ad alzare il nostro livello di autostima ed attivare
nuovi punti di vista e nuovi stimoli”.
Vista la forte risposta pubblica all’iniziativa comunale,
tutti si augurano che questa possa essere estesa anche
alle fasce di età più giovani, prendendo piede nelle scuole
superiori e che, come esprime l’Assessore alla cultura del
Comune di Marano Elena Dal Bianco, essa stessa iscritta al
corso, “corsi di autodifesa come quello thienese possano
presto essere organizzati anche da tutti gli altri Comuni
vicentini e non solo”.
Da una parte la prevenzione, dall’altra la protezione.
La protezione delle madri e dei figli, come recita lo slogan
della Casa della Solidarietà, struttura di accoglienza
che il Comune di Thiene gestisce in collaborazione con
la Parrocchia del Duomo dal mese di novembre 2008
e riservata a donne singole o con figli, che si trovino in
difficoltà sotto il profilo delle relazioni familiari, parentali e
sociali.
L’ambiente, dotato di sei camere (di cui 4 per le ospiti) e
di locali dedicati alla convivenza (cucina, sala da pranzo e
bagni) è accogliente e familiare, anche grazie alla presenza
costante di due religiose.
Si possono accogliere donne singole o madri di età
compresa tra i 18 e i 50 anni con figli dai 3 agli 11 anni.
In prospettiva, è previsto l’ulteriore ampliamento dei locali
a disposizione delle ospiti, che passerebbero da 4 a 6
camere.
Le donne possono trovare fra queste mura un contesto
di vita familiare, reso accogliente grazie alle numerose
donazioni pervenute da parte di molte thienesi e da
associazioni sensibili alla problematica.
Grate di questi aiuti e di queste rinnovate attenzioni da
parte dell’ Amministrazione Comunale, le donne vogliono
reagire ed alzare la testa di fronte alle paure e alle difficoltà.
Consapevoli del proprio valore e dei propri diritti, rivendicano
a testa alta i loro spazi.
Resta solo da augurarsi che, da parte loro, certi “uomini”
riescano finalmente ad accettarlo e rispettarle…
23
W
ON THE PART OF THE
A female self-defence course
and the House of Solidarity:
the Municipality of Thiene thus
mobilises in defence of women,
providing them with safety
and refuge.
Faced with data that confirms a rising incidence of
abuse against women at the national level, the Council
Administration of Thiene has decided to make concrete
efforts to strengthen education networks, promoting
prevention projects and advice centres that prioritise
personal defence as a first step.
At the beginning of April, four female selfdefence courses were introduced,
all appositely deigned and
structured so as
to be able to
offer those
enrolled with an
appropriate toolkit of theoreticalpractical skills and athletic
training, which will allow them to knowledgeably
face potentially dangerous situations in a safe manner.
120 women participated in the courses run by Oscar
Comparin, a true boom in enrolment numbers! The
students are 18 and above, with a particularly high number
of women between 30 and 50.
A success that the Municipality of Thiene has welcomed
with great satisfaction, interpreting it as a clear reaction to
the need for safety, along with women’s willingness to raise
their guard and heighten awareness against a backdrop of
widespread social fear.
Prevention on one hand, protection on the other.
The protection of mothers and children; the slogan of the
House of Solidarity, a shelter that the Municipality of Thiene
has managed in collaboration with the Duomo Parish since
November 2008, which is dedicated to women – whether
single or with children – in difficulty as far as family and
social relations are concerned.
The House is situated in the city’s historic centre, run fulltime by two nuns and aims to facilitate relational life.
Women of any nationality or religion are welcomed and
given a certain degree of personal autonomy and education,
with the aim of allowing them to co-habit and collaborate
with others and re-insert themselves into society and the
working world.
24
omen
Territorio
Il nuovo viale di accesso
alla Chiesa di San Vincenzo
“Sconfinato popolo esulta”: queste le parole iniziali
dell’‘oratorio’ Joannes Paulus Secundus. Sabato 23 maggio
sono state finalmente inaugurate a San Vincenzo Piazza del Giubileo
e Viale Giovanni Paolo II.
Per l’occasione, è stata eseguita per la prima volta all’interno della chiesa,
in un evento aperto a tutti, un’opera dedicata alla vita di Karol Wojtyla.
E’ un componimento musicale che ha richiesto mesi di preparazione
da parte del maestro Lorenzo Signorini, autore delle musiche su testi
di Paola Marchi.
L’Oratorio è stato commissionato dalla parrocchia.
Ospite d’eccezione alla prima è stato il Cardinale Sergio Sebastiani,
collaboratore del papa polacco.
UN
ORATORIO
PER
oannes
J
28
Particolare della formella con il Castello di Thiene
L’ultimazione nei giorni scorsi delle opere di urbanizzazione
del Piano San Vincenzo, per poco più di un milione di euro,
ha finalmente consegnato al quartiere thienese, oltre
ai parcheggi e alla rete di servizi, il nuovo viale alberato
intitolato a Giovanni Paolo II e la piazza antistante la Chiesa
della Pentecoste. Il Piano era stato approvato dalla Giunta
Regionale nel 1992 ed era stato arricchito dal pregevole
lavoro di tre progettisti di fama internazionale, vincitori
nel 1993 del Premio di Architettura “Città di Thiene”,
appositamente istituito per qualificare maggiormente
l’area.
Degli interventi previsti nel Piano sono stati realizzati finora,
oltre a tre edifici privati, i due edifici più rilevanti, la Chiesa
della Pentecoste ed il centro parrocchiale “A. Ferrarin”,
ultimati sostanzialmente nel 2000, anno del grande
Giubileo di Giovanni Paolo II.
Ora, il nuovo viale ed il nuovo sagrato conferiscono,
finalmente, la giusta prospettiva architettonica ed il degno
accesso alla chiesa e suggeriscono, al visitatore che
giunge da nord, l’idea di trovarsi davanti ad un’importante
ed accogliente porta d’ingresso della città. Già da subito
la piazza si rivela per quel centro d’aggregazione urbana
per il quale è stata concepita, vera “agorà” che, secondo
le intenzioni di amministratori e parroco, è stata voluta
proprio per vivificare un quartiere antico che conta oggi
circa 3000 anime.
29
Territorio
uale nome dare al viale e al sagrato
una volta terminati i lavori? Il
Parroco lo ha chiesto nei mesi scorsi
direttamente ai suoi parrocchiani e
l’unanime verdetto è stato quello di
intitolarlo a Giovanni Paolo II, papa
del grande Giubileo del 2000 e,
appunto al Giubileo stesso, nome
dato al sagrato e che è riportato anche nella scritta che si
legge sulla vetrata del portale. “L’ebraico Yobel – ci spiega
il parroco don Piergiorgio Sandonà – indicava il corno
d’ariete con cui si annunciava un anno particolare, quello
in cui la terra veniva riconsegnata agli antichi proprietari,
erano condonati tutti i debiti e liberati gli schiavi, le guerre
erano sospese e veniva fatta riposare la terra, perché
appartenente a Dio. La Chiesa Cattolica nei secoli ha
Lorenzo Signorini
composizione in grande stile, per cori e orchestra, che
spero renderà ben onore allo straordinario uomo che essa
celebra. Il ‘libretto’ è di Paola Marchi, con cui collaboro da
qualche anno, che ha scritto il testo in forma poetica”. Paola,
per i pochi che non lo sapessero, è scenografa, autrice e
pittrice professionista. Attraverso la pittura racconta la
vita della gente semplice, mettendo in scena i sentimenti,
i gesti, gli avvenimenti di ogni giorno.
Continua Lorenzo: “Il primo lavoro è stato di Paola, che ha
steso il testo. È la musica, infatti, a venire modellata sulle
parole. Una volta ricevuti i primi pezzi, mi sono messo a
costruire la partitura, un lavoro che mi ha tenuto occupato
da giugno a ottobre 2008”.
Il passo successivo, lo scorso autunno, è stata la
costituzione di un’orchestra ad hoc, con vari musicisti
professionisti, formata da archi, ottoni, legni, percussioni,
organo. “Per la parte canora continua il maestro Signorini - sono
stati impiegati due cori misti di
adulti, quello della parrocchia di S.
Vincenzo e quello della chiesa di S.
Biagio di Grumolo Pedemonte e un
La Chiesa
della Pentecoste
Nel corso degli anni Ottanta, l’accresciuto
numero degli abitanti di Thiene aveva
reso necessaria la realizzazione di una
nuova chiesa che potesse accogliere
meglio la comunità dei fedeli: la piccola e
trecentesca Chiesa di San Vincenzo, col
suo centinaio scarso di posti a sedere, non
bastava più.
Nell’ambito del piano urbanistico
promosso dall’Amministrazione
Comunale nel 1992, la parrocchia aveva
affidato l’incarico di progettare la nuova
Chiesa agli architetti Elio Carollo e Roberto
Ronda. A fianco dell’edificio sacro,
sarebbe sorto anche il Centro Parrocchiale
Antonio Ferrarin.
I lavori prendono il via nel 1995 con
la benedizione delle prime pietre e
proseguono negli anni successivi, fino
alla benedizione, da parte del Vescovo
di Padova, della nuova Chiesa nel 2001.
Tutta la progettazione è stata finalizzata
ad esprimere il mistero dell’evento che le
dona il nome: la Pentescoste.
Paola Marchi
ripreso quest’antica istituzione per significare, con la
parola Giubileo, l’anno di grazia del Signore, cioè l’anno di
Cristo, portatore di vita e di grazia all’umanità”
Per sottolineare l’importanza del viale e del sagrato, e più
in generale del complesso della Chiesa della Pentecoste
e significata nei nomi per essi scelti, don Piergiorgio ha
commissionato a Lorenzo Signorini un’opera musicale
dedicata a Woityla, che cogliesse, più che i dati biografici,
alcune linee fondamentali del suo pontificato, per mettere
cioè in evidenza la missione che la Chiesa, attraverso la
figura dei papi, ha avuto nella storia del mondo.
L’opera, dal titolo ‘Joannes Paulus Secundus’, ha quindi
come tema il papato di Giovanni Paolo II. È un ‘oratorio’,
una composizione musicale di ispirazione religiosa, quasi
un’opera lirica ma senza azione scenica, con i cori schierati
davanti all’orchestra. “Sono emozionato. Si tratta - ci fa
sapere Lorenzo, pochi giorni prima della ‘prima’ - di una
30
terzo coro di voci bianche creato all’interno della comunità
parrocchiale con ragazzi tra i 10 e i 13 anni. Si tratta di un
lavoro di coordinamento impegnativo, per un totale di circa
90 persone. Per fortuna, il direttore, Antonio Gasparella,
grande appassionato di musica, è molto competente”.
L’esecuzione, che impiega circa un’ora, è divisa in dieci
‘quadri’ e comporta tre voci soliste: oltre al Papa, anche
un uomo e una donna, rappresentanti dell’umanità.
L’interprete del Papa, Matteo Mezzaro, è un giovane
ventenne con una bellissima voce tenore. L’uomo, che è
anche la voce recitante tra un quadro e l’altro, è interpretato
da Alberto Spadarotto, sotto baritono, mentre la donna,
Jose Borgo, è un mezzo soprano.
Paola Marchi ha passato l’estate scorsa a leggere
encicliche, da cui ha poi tratto una sintesi per esprimere
i concetti più importanti della vita di Wojtyla: “Ho cercato
di mettere su carta ciò che sentivo. La metrica ha assunto
una sua struttura a mano a mano che procedevo nella
composizione. Ha trovato un suo tracciato, come accade
spesso, come se fosse lì e aspettasse solo di essere scritta,
di uscire”.
Paola ci descrive l’altra affascinante attività che ha svolto
per il progetto: “Ho elaborato al pc, intervenendo con
effetti speciali, sfumature, o alterazioni di colore, alcune
immagini della vita di Giovanni Paolo II trovate in Internet
o sui libri”. Le immagini sono state proiettate in chiesa
in sincronia con i passi narrati durante l’esecuzione.
Insomma, un’immersione a 360° nella vita di un Papa e
della Chiesa, attraverso la vista e l’udito. Altre immagini,
invece, rappresentano simbologie, metafore di alcuni
momenti importanti, come per esempio durante il preludio
o nel requiem.
Nel libretto pubblicato sono riportate alcune di queste
immagini.
Don Piergiorgio ha già preso accordi per portare l’opera al
Festival di Asiago, il 26 luglio, ma conta di poterla proporre
anche altrove: sono in programma anche esecuzioni a
Schio, il 7 febbraio 2010 e Bassano, in data da destinarsi.
Tutta la festa del 23 maggio è stata ripresa da Telechiara
e trasmessa nei giorni successivi all’evento. Verrà
successivamente confezionato un DVD, presto in
vendita, per quanti vogliono avere il ricordo della festa e
dell’esecuzione della ‘Prima’ dell’Oratorio.
31
Territorio
Mulino Cavedon di Rozzampia
“Viaggio
nel tempo
lungo le rogge
e i mulini thienesi”
Roggia Verlata
34
35
Territorio
“Chiare, fresche e dolci acque” scrive Francesco Petrarca
nel suo Canzoniere. E dovevano davvero essere dolcissime
le acque in quei tempi remoti del Medioevo. Una dolcezza
dovuta al loro preziosissimo valore intrinseco, che rendeva
ogni singolo fiumiciattolo una fonte di vita e di benessere per
intere comunità.
Attraverseremo ora idealmente i secoli, partendo dalla fine
del ‘200, trasportati da questi corsi d’acqua, alla riscoperta
di una storia affascinante, che ha per insoliti protagonisti le
rogge e i mulini che “alimentavano” la vita quotidiana, agricola
ed economica della città di Thiene. Un viaggio che partirà
dal lontano 1276, guidati simpaticamente dall’appassionato
cultore di storia locale e capogruppo degli Alpini, Angelo
Rossi.
alcune centinaia di thienesi, in soli 8 giorni si scava l’alveo di
tutta la roggia. Un’impresa incredibile se pensiamo ai tempi
di esecuzione di un’opera pubblica dei nostri giorni!
L’acqua inizia a scorrere il 20 novembre 1281 e da subito
cominciano anche i problemi, come i cosiddetti “furti
d’acqua”. Le multe fioccano fra gli abitanti dei comuni vicini
e fra i già contestanti proprietari terrieri. Al pari di un bene
prezioso, l’acqua comincia ad essere tutelata attraverso un
succedersi di norme emesse dallo stesso Comune di Thiene,
una fra tutte quella che vincola i cittadini ad effettuare i
prelievi nei giorni stabiliti e “nelle festività degli apostoli”.
Quando Zanè, da contrada di Thiene e quindi territorio
thienese, diventa libero Comune, trascina dietro di sé una
scia di dispute e cause giudiziarie sull’annoso problema
relativo all’utilizzo della roggia, proprio durante le festività
degli apostoli. Tutto nasce dalla collocazione geografica dei
due Comuni: Thiene, più a sud di Zanè, rischia di ricevere
solo l’acqua che resta inutilizzata da quest’ultimo.
Una delle porte che consentivano
l’accesso ai laboratori
di un tempo sulla Roggia Thiene
Il territorio del Comune di Thiene, fino alla fine del XIII
secolo, era solcato da un solo rivolo di acqua: la Roggiola.
Era poco più di un fiumiciattolo, ma ricco di acqua, sgorgava
dalle colline di Carrè e scorreva ad est del centro abitato.
Osservando ciò che ne rimane ancora oggi, nei pochi tratti
non intubati e quasi sempre asciutti, si può solo a stento
immaginare quanto doveva essere importante per la vita dei
nostri avi. Fino al 1276 la Roggiola permetteva alle donne di
lavare la poca biancheria, chine sui bassi argini o di trarre
l’acqua necessaria per curare l’igiene personale e cucinare.
La falda era fortunatamente poco profonda e risultava facile
scavare i pozzi. Se ne contavano almeno sette a Thiene,
disseminati un po’ dovunque.
Per la coltura dei campi invece, i nostri nonni si
accontentavano delle precipitazioni naturali e se c’era
siccità….era carestia!
Nel 1275 un accordo tra due potenti famiglie sancisce
le modalità di prelievo d’acqua dall’Astico: Marcio da
Montemerlo, signore di Bodo a Sarcedo, ed Angelo ed
Ottonello Verla si accordano infatti per far giungere l’acqua
dell’Astico ai campi dell’attuale Comune di Villaverla,
scavando l’alveo fino ad oltrepassare l’Igna e realizzando una
roggia che attraversasse il territorio comunale di Thiene con
la costruzione di folli, segherie e mulini. Uno di questi esiste
ancora in Rozzampia, è stato restaurato ed ammodernato
3
36
e appartiene ora alla famiglia Cavedon. È datato intorno al
1276.
Quell’anno Ottonello Verla ottiene il passaggio della Roggia
Verlata per il territorio comunale di Thiene, in cambio del
permesso dato ai thienesi di poter utilizzare la roggia per
irrigare i campi durante tutti i giorni festivi e di poter piantare
alberi lungo gli argini allo scopo di rinforzarli, oltre che della
promessa di costruirvi un mulino.
Le rogge e i mulini non sono più un affar privato, ma entrano
a far parte a tutti gli effetti dell’interesse pubblico.
E ci volle poco tempo perché i thienesi dell’epoca
cominiciassero ad utilizzare quell’acqua non solo per le
coltivazioni agricole, ma soprattutto come forza idonea ad
azionare le macchine da lavoro.
Il 1° settembre 1279 il Comune stipula col conte Beroaldo
Maltraversi di Vicenza l’accordo per poter scavare la Roggia
di Thiene, che avrebbe tratto l’acqua dal Timonchio e avrebbe
attraversato tutto il territorio comunale fino a gettarsi nella
roggia Verlata. Thiene acquisisce la piena proprietà sulla
realizzazione e gestione dell’opera. Nell’atto è il giovane
conte Alberto, figlio di Beroaldo, ad impegnarsi all’anticipo
delle spese per lo scavo, ma, in cambio di questo favore, si
riserva il diritto di far costruire, sempre a spese di Thiene, tre
poste da mulino. Quali furono questi primi tre mulini?
Tradizionalmente le tre poste vengono individuate nei mulini
degli Zironda e poi Cavedon (vicino l’Ospedale Boldrini), dei
Thiella (o Mulino dei Bei) e in quello degli Zamboni (in via de
Muri). Invece sono da individuarsi diversamente.
Nel momento in cui queste tre poste vennero costruite,
l’attuale territorio di Zanè era territorio comunale di Thiene e
tale rimase fino al 1302. Perciò due poste si trovano in quello
che attualmente è il Comune di Zanè. Il primo, più a nord,
fu dopo il 1321 dei Valmarana e da alcuni decenni è andato
distrutto. Il secondo, alcune centinaia di metri più a sud, fin
dai primi del ‘300 fu dei Thiene ed ancor si vedono i resti sul
retro di Villa De Franceschi, antica proprietà della famiglia;
il terzo, più a sud ancora, era collocato all’epoca appena
fuori le mura dell’antico castello di Thiene distrutto nel 1314,
tuttora intuibile all’inizio del percorso pedonale lungo la
roggia Thiene e proprietà storica dei Thiella (Bei).
Le loro disposizioni permettevano alle acque della Roggia
di giungere alle ruote sempre con un costante grado di
potenza. Tutti e tre lavoravano a pieno ritmo!
Quelle stesse acque però ben presto da dolci diventano
amare. Fanno gola a molti, soprattutto ai ricchi proprietari
terrieri, che non esitano a contrastarsi per direzionare la
roggia lungo i propri possedimenti. Spetterà al podestà di
Vicenza Alberigo da Vigonza prendere fra le sue mani i poteri
esecutivi e porre termine alla travagliata querelle nobiliare.
“Arruolata” la manovalanza vicentina dal podestà con
Solo dopo più di un secolo, il 6 dicembre 1430, verrà stipulata
dai rappresentanti dei due distinti Comuni una convenzione
per risolvere, una volta per sempre, il problema.
Se seicento anni fa bisognava disciplinare l’uso dell’acqua,
oggi può al limite capitare di vedere un piccolo rigagnolo
scorrere in un alveo, spesso e volentieri anche all’asciutto ed
è ciò che resta di un corso d’acqua prezioso, lungo il quale
sorsero le prime imprese “artigiane” della zona. La Roggia
Thiene continuò infatti a scorrere, assieme a quella Verlata,
mettendo in funzione molti altri mulini, folli e magli per il ferro
e per il rame. È il 1581 quando, nella zona più bassa di Thiene,
nasce la fabbrica Tezzon, una delle più grandi “industrie”
di polvere da sparo della terraferma, solo una delle tante
e fortunate imprese che trarranno linfa e nutrimento dalle
acque thienesi, laboratori dai quali usciranno prodotti che
verranno nei secoli saggiamente commercializzati dai nostri
avi, affianco ai frutti della terra, irrorati dalla stessa acqua.
Inizia così la fortuna politica ed economica di Thiene!
37
Mulino dei Thiene,
ora in territorio di Zanè
A JOURNEY THROUGHOUT THE DECADES VIA THIENE’S MILLS AND CANALS.
Up to the end of the 13th century, the territory of the Municipality of Thiene was served by a single
stream of water: the Roggiola, which was vital to life at the time by virtue of allowing women to wash the
few garments they owned, or to collect the water required for personal hygiene and cooking. Its banks
were fortunately not very steep, making wells easy to dig. At least 7 of these were scattered around
the Thienese territory. In 1275, an agreement reached between two powerful families established the
processes by which water was drawn from the Astico: the Montemerlo and Verla families agreed to make
the Astico’s water reach the fields of what is currently the Municipality of Villaverla, creating an irrigation
canal (Verlata canal) that crossed the Thienese territory, along with sawmills, fullers and watermills.
On 1 September 1279, the Municipality stipulated an agreement with Vicenza’s Maltraversi family in order
to gain permission to dig the Irrigation Canal of Thiene; the powerful family, in return for advancing the
funds necessary for the dig, reserved the right to build watermills in 3 locations. Traditionally, these are
identified as being the Zironda – consequently Cavedon – mill (near Boldrini Hospital) and those owned
by the Thiella (Mulino dei Bei) and Zamboni (on de Muri road) families.
The water began running on 20 November 1281. So too did the problems, the so-called “water thefts”.
Disagreements abounded among the neighbouring municipalities, exacerbated by existing disputes
over the ownership of lands. As a luxury good, water came to be protected via the Municipality of
Thiene’s introduction of various regulations, one of which only allowed citizens to collect it on preestablished days and on “the apostles’ festivities”.
If, some 600 years ago, water-usage had to be regulated, today one sees, at most, feeble streams
running alongside riverbeds that are often littered with waste. This is all that remains of a precious
waterway along which the area’s first “artisan” activities emerged. Indeed, the Irrigation Canal of Thiene
continued to flow, alongside that of Verlata, giving rise to many more mills, fullers and iron and copper
forges. These workshops created products that were, throughout the years, wisely commercialised by
our forefathers alongside the crops nurtured by that same precious water.
And so Thiene’s political and economic fortunes began!
38
Alto Vicentino Servizi chiude il 2008 con uno
sguardo particolare alla sicurezza dei suoi
lavoratori e all’aspetto ambientale
L’intervista con il Presidente di AVS,
Walter Formenton
Un 2008 caratterizzato da una condivisa attenzione
agli aspetti della sicurezza e della salute dei lavoratori,
ma anche al risparmio idrico e alla tutela ambientale.
È questo il concetto espresso, in fase di chiusura di
bilancio, dal presidente di Alto Vicentino Servizi, Walter
Formenton. «Nel corso del 2008 si è registrato un buon
clima lavorativo, caratterizzato da una naturale dialettica
priva di tensioni interne. Il turnover del personale fotografa
un indice pari al 3,96% sul numero medio dei dipendenti
e vede la soddisfazione degli obblighi di legge rispetto al
collocamento dei disabili che, in azienda, hanno raggiunto
quota sette». Alto Vicentino Servizi ha investito in particolar
modo sulla necessità di aumentare la consapevolezza dei
lavoratori rispetto allo svolgimento dei propri compiti. «In
questa direzione – continua Formenton - va lo sviluppo di
un corso di formazione specifico per il personale operativo
e tecnico. Si tratta di 388 ore di formazione, dedicate a
individuare comportamenti sicuri anche rispetto ai colleghi
delle ditte che collaborano con AVS nell’esecuzione dei
lavori. Il percorso è diretto a rivedere le procedure e le
istruzioni operative in tema di sicurezza e, quindi, orientato
40
a sviluppare una visione unitaria di questo aspetto». Il
coinvolgimento e la sensibilizzazione di tutti i dipendenti
è, per AVS, un fattore particolarmente importante.
«L’azienda persegue il raggiungimento dei propri obiettivi
attraverso un lavoro di squadra fondato sul rispetto delle
regole operative e comportamentali e, in questa direzione,
riconosce la centralità delle persone ed il loro rispetto in un
contesto di reciproca fiducia.»
Un altro aspetto di rilievo nella politica di Alto Vicentino
Servizi è quello inerente la tutela ambientale.
L’azienda, infatti, è certificata ISO 9001 (certificato di
qualità) e ISO 14001 (certificato per l’ambiente). Nel
novembre del 2008 AVS ha superato la visita d’ispezione
per il rinnovo triennale di entrambi i certificati, dimostrando
il proprio impegno nel garantire elevati standard di
salvaguardia ambientale e nell’adottare diversi criteri
di solidarietà diretti ad un uso sostenibile delle risorse
disponibili.
Sono stati ampliati i servizi per la collettività e, dove
possibile, sono state utilizzate le migliori tecnologie per
assicurare comunque un ciclo produttivo adeguato che,
però, riducesse ogni impatto sull’ambiente.
Nel 2008 il miglioramento ambientale è stato perseguito sia
in modo diretto, attraverso la realizzazione di investimenti
nei settori della fognatura e della depurazione, sia indiretto
con il potenziamento delle condizioni di fornitura d’acqua.
«Gli interventi sull’acquedotto – continua Walter Formenton
– hanno riguardato la salvaguardia delle fonti da cui viene
recuperata l’acqua e la protezione delle aree di produzione
comunali, mentre per la fognatura sono stati eseguiti
interventi di estensione, separazione e completamento
delle reti. Gli investimenti sulla depurazione, invece, hanno
interessato l’adeguamento ed il miglioramento degli impianti
intercomunali». Sempre l’anno scorso è stato raggiunto un
beneficio ambientale anche con la riduzione dei consumi
energetici «in calo rispetto all’anno precedente, grazie alla
particolare attenzione ai processi di depurazione».
Parlando di risparmio, però, un accenno va alla diminuzione
Chi è Alto Vicentino Servizi
dei consumi d’acqua familiari. Nel corso del 2008 gli
utenti di AVS sono aumentati dell’1,37% mentre i consumi
hanno avuto un’inflazione dell’1%. In cosa si traducono
questi dati? «Sicuramente - prosegue il presidente - in una
maggiore sensibilità sull’uso di una risorsa così preziosa
e, forse, anche su esigenze di contenimento dei costi.
Vorrei evidenziare, però, che nel 2008 la tariffa media ad
uso domestico era pari a 1,22 euro al metro cubo e che il
costo che il cliente domestico medio ha sostenuto in un
anno ammonta a 141 euro: due valori assoluti abbastanza
modesti. Per questo credo che il calo dei consumi d’acqua
sia dovuto soprattutto alla diffusione e promozione
di una cultura del risparmio idrico che Alto Vicentino
Servizi ha saputo coordinare attraverso molteplici mezzi
di comunicazione: dalle campagne informative al sito
web, dalle manifestazioni provinciali alle iniziative con le
scuole. Una forma, dunque, di dialogo stretto con i propri
interlocutori». Ma quali sono ora le prospettive di AVS? «In
programma c’è una strutturazione sempre più solida dei
rapporti con gli altri gestori del Servizio Idrico Integrato
del territorio veneto, con i quali abbiamo già cominciato a
sviluppare alcune collaborazioni volte al raggiungimento di
migliori economie di scala nella gestione dei servizi comuni.
L’intento è quello di unire le esperienze e le competenze di
ciascuno per creare delle sinergie ed una base operativa e
gestionale comune».
AVS, Alto Vicentino Servizi Spa, è gestore in house
del Servizio Idrico Integrato. Nasce il 23 dicembre
2002, dopo un percorso durato circa due anni durante
il quale Astico Acque di Thiene, il Consorzio Servizi
Integrati della Valle dell’Agno di Valdagno, il ramo
idrico di Pasubio Servizi di Schio e il Consorzio Leogra
di Isola Vicentina, si sono aggregati.
AVS gestisce la propria attività di prelievo e
distribuzione dell’acqua potabile e di raccolta e
trattamento dei reflui domestici e industriali nei
38 Comuni dell’Alto Vicentino che, in varia misura,
detengono la totalità del capitale sociale dell’azienda.
Il personale tecnico-operativo svolge le proprie
mansioni in sette luoghi diversi per servire circa
250.000 abitanti residenti in un territorio di 900 kmq.
La gestione del servizio di istituto e delle iniziative
collegate o complementari avviene nel rispetto
della normativa vigente e delle disposizioni dell’Ente
di regolazione e controllo competente, l’Autorità
dell’Ambito Territoriale Ottimale “Bacchiglione”.
L’ATO è formata dai 141 Comuni che rientrano
nel territorio fissato dalla Regione Veneto ed è
competente sulle decisioni di regolazione dell’attività
dei gestori, tariffe comprese. Oltre ad erogare i
servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, AVS
opera anche nel settore del trattamento dei rifiuti
biocompatibili e nella gestione di impianti per la
produzione energetica, attività comunque marginali
nell’economia complessiva dell’azienda.
41
Zoom
Il giovane protagonista dello spot
Il Comando di Polizia
Locale e il regista Dellai
insieme per sensibilizzare
i giovani sul pericoloso
binomio alcol e guida
I numeri delle più recenti statistiche parlano chiaro: gli incidenti stradali sono
la terza causa di morte nella nostra nazione, dopo i tumori e le malattie cardiocircolatorie, ma ciò che è ben più grave è che essi rappresentano la prima causa
di decesso negli individui con età inferiore ai quarant’anni.
Un segmento di popolazione che paga molto caro il prezzo della propria
irresponsabilità verso se stessi e verso gli altri, frutto il più delle volte
dell’eccesso di fiducia nei propri mezzi e di una tendenziale sottovalutazione
delle potenziali situazioni di pericolo.
I cecchini più spietati di questa specie di guerra silenziosa che si combatte ogni
giorno nelle nostre strade - non occorre dirlo - sono la velocità e l’alcol.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Scarpellini, comandante del Consorzio di
Polizia Locale Nordest Vicentino.
È in corso in questi giorni il lancio di uno spot sul tema appositamente
commissionato dalla polizia locale al regista Dennis Dellai, con l’obiettivo
di fare breccia nel cuore e nella mente dei più giovani per sedimentarvi
un messaggio di sicurezza.
42
“Alla base della quasi totalità degli incidenti stradali
mortali o con feriti c’è la velocità, questo va preso come
dogma – sentenzia Scarpellini - Per quanto riguarda il
consumo di alcol, quando questo viene associato alla
guida innesca purtroppo quel clima di euforia tale che
una persona si senta naturalmente desiderosa di andare
oltre; i tempi di reazione si allungano considerevolmente,
il campo visivo si riduce e ci si trova quindi esposti a
notevoli rischi.” Consapevoli di quanto sia determinante
il fattore umano e dell’importanza perciò di educare
a comportamenti consapevoli e responsabili, i Vigili
di Thiene si sono distinti per le loro attività volte a
promuovere e mettere in circolo una cultura della
sicurezza. Differenti sono state le iniziative e gli eventi
ideati e messi in piedi – anche in collaborazione con gli enti
locali - per sensibilizzare e far riflettere la cittadinanza sui
temi della mobilità responsabile. Dagli incontri informativi
nelle scuole, alle manifestazioni educative outdoor (come
quel ‘Sicuramente…in bici’ per le quinte elementari che
proprio a maggio di quest’anno ha visto la seconda
edizione). Dagli incontri serali in occasione di comitati di
quartiere e nelle sale parrocchiali, alle serate in teatro con
lo spettacolo ‘I Vulnerabili’ di Filippo Tognazzo. Insomma,
una vera azione a tappeto che ha messo in campo mezzi
diversi per arrivare a pubblici diversi, registrando peraltro
ottimi riscontri in termini di affluenza e gradimento,
soprattutto tra i più piccoli che hanno dimostrato di
apprezzare non poco queste ore formative organizzate
al di fuori delle normali lezioni in classe. Un’ azione
che ad oggi, tuttavia, ha conseguito risultati di dubbia
efficacia presso il target da più parti considerato come
più critico proprio perché potenzialmente più a rischio,
cioè i giovani che vanno mediamente dai 16 ai 35 anni.
Un gap di comunicazione che si origina dal confronto
con “soggetti che di solito rifiutano tale messaggio di
sicurezza perché lo ritengono al di fuori del trend, del
loro modo di vedere ed approcciare le cose, del loro
stile di vita” spiega Scarpellini. Da questa constatazione
la necessità di trovare una forma di comunicazione
alternativa, più incisiva ed in grado di attanagliarsi meglio
a quelli che sono i tempi di apprendimento e fruizione
concessi dal vivere frenetico della moderna società,
capace di penetrare davvero nella mente e nel libero
convincimento dei giovani. Ecco dunque spiegata la
scelta del formato pubblicitario, la volontà di realizzare
un messaggio audiovisivo in grado di trasmettere una
carica emotiva altrimenti difficile da riprodurre. Un
incoraggiamento, in tal senso, era probabilmente giunto
dalla serata organizzata alcuni mesi fa in cui, in pieno
centro città, i Vigili avevano allestito un mega schermo
proiettando filmati con scene e testimonianze di incidenti
stradali; in quell’occasione si è registrato un impatto di
sicuro effetto tra i ragazzi che hanno assistito ai filmati
sentendosi chiamati a riflettere sull’argomento.
43
Zoom
Ma come muoversi
per realizzare uno spot?
“Nel nostro caso abbiamo avuto la grande fortuna di avere
sul posto un regista che si è fatto notare per la sua creatività
e per il modo di lavorare, Dennis Dellai. Gli abbiamo proposto
questa nuova esperienza, per lui una cosa assolutamente
nuova. Dopo un breve periodo di riflessione, ha assicurato
una piena adesione al progetto mettendoci un entusiasmo
incredibile, anche perché consapevole di fare una cosa utile
per la collettività. Insieme ai suoi collaboratori veramente ci
ha messo l’anima” continua il comandante.
Al regista è stata data sin dall’inizio la massima libertà
creativa ed interpretativa nello sviluppo del soggetto, con
la sola indicazione di trovare un messaggio forte ma non
necessariamente terrorizzante. “In molti spot
prodotti all’estero abbiamo riscontrato la tendenza
a voler shockare gli spettatori con immagini talvolta
molto cruente. Quello che noi vogliamo fare è invece
far vedere la pericolosità di certi comportamenti
senza però porre troppo l’accento su una via di non
ritorno, ma lasciando bensì passare un messaggio
di positività e speranza”.
La storia descritta dallo spot è molto avvincente.
Racconta di un ragazzo che prende a calci una
bottiglia di alcolici e corre affannosamente nella
notte accompagnato da un rumore di sirene e da
lampeggianti blu, mentre nella parte inferiore del
video corre una scala metrica che simboleggia
l’aumentare del tasso alcolemico. La scena è
intercalata da immagini relative al soccorso di una persona
gravemente ferita all’interno di un’autovettura coinvolta in
un sinistro stradale. Il ragazzo arriva sul posto del sinistro,
rallenta la corsa e, osservato da tutte le persone presenti
(agenti di Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Operatori della
Croce Rossa), vede che è in corso un tentativo di rianimazione
di una persona. Avvicinatosi ancor di più si rende conto che
quella persona è lui. Continua ad osservare fino a quando
il segnale dell’elettroencefalogramma è piatto. Si rivede
nell’ultimo istante di vita dopo un sinistro stradale… un
istante dopo si sveglia accorgendosi che tutto era solo in
incubo: la fidanzata è saldamente alla guida dell’auto e,
constatando che lui si è svegliato di soprassalto, lo guarda
affettuosamente e gli sorride. Il ragazzo tira un sospiro di
sollievo e il video si conclude con l’immagine dell’auto che si
allontana nella notte. In chiusura compare il messaggio “la
prossima volta potrebbe non essere un incubo” – “rispetta
44
la vita, se bevi non guidare”. Tutto il video è sorretto da
una bellissima colonna sonora originale, firmata da Paolo
Agostini con cui Dellai aveva già collaborato per Terre
Rosse e Così eravamo. Le riprese sono state interamente
realizzate nella zona industriale di Thiene.
I casting hanno suscitato un interesse tale da attrarre
giovani provenienti da tutto il territorio regionale; diverse
comparse sono state scelte proprio tra i ragazzi thienesi e
del circondario.
E’ stato messo in piedi un set di tutto rispetto, caratterizzato
da allestimenti scenici e processi di lavorazione prettamente
‘cinematografici’. Da menzionare la collaborazione
Il Comandante Scarpellini tra i giovani
A CAMPAIGN TO SAY STOP
Backstage
offerta dai Vigili del Fuoco Volontari e dalla Croce Rossa:
quest’ultima, oltre ad avere fornito l’ambulanza per le
esigenze di scena, ha spesato anche i truccatori.
Il video è realizzato in due versioni: una nei 45” tipici del
format televisivo destinata ad una diffusione di massa; una
seconda, di circa 1’ e 20”, sarà invece utilizzata come breve
cortometraggio per proiezioni in ambienti scolastici o in
occasione di incontri-dibattito dedicati al tema.
Sin dalla fase iniziale il comando di polizia locale - primo
finanziatore del progetto, oltre che promotore - è riuscito ad
attrarre una disponibilità di massima da parte della Regione
del Veneto e della Provincia di Vicenza per sostenere la
diffusione dello spot nelle emittenti televisive.
“Il nostro obiettivo è di assicurare allo spot un’ampia
circolazione. Ciò detto, l’ambizione è poi quella di riuscire
ad avere una diffusione anche al di là dei confini regionali.
La ‘prima’ di presentazione dello spot ha avuto luogo il 6
maggio all’ Auditorium di Thiene – rivela Scarpellini – in
quella circostanza sono stati coinvolti tutti gli altri possibili
portatori di interesse. Cerchiamo degli investitori perché
questo spot, che ha un forte ma equilibrato impatto
emotivo, possa essere lanciato e trasmesso nel miglior
modo possibile in modo tale da creare una sicura risonanza
nel pubblico”.
Quando si dice emozionare per colpire…
Road accidents represent the third biggest cause of
death in Italy, while being the primary contributors to
deaths amongst young people. Speed and alcohol are the
unforgiving killers in a silent war that is fought daily on our
streets. We breached the subject with Giovanni Scarpellini,
commander of the Consortium of Local Police North-East
Vicentino, who purposely commissioned a TV commercial
on the matter to director Dennis Dellai. Aware of the
importance of teaching responsible behaviour, Thiene’s
police officers have distinguished themselves with their
efforts to promote a culture of safety. Many initiatives were
kick-started, using diverse means for different audiences
and registering excellent results in terms of numbers and
popularity. These activities however had dubious success
with regards to the critical target group that is most at risk;
that is, those between 16 and 35 years of age. “They are
subjects who usually refute such safety messages because
they consider them unfashionable, out of key with their
way of seeing and approaching the world, contrary to their
lifestyle” explains Scarpellini. This observation highlighted
the need to find an alternate, more effective, means of
communication that could better align itself with the frenetic
pace of modern society and really penetrate the minds and
beliefs of the young, in both theory and practice.
“In our case, we were very lucky to have a director renowned
for his creativity to hand, Dennis Dellai. We offered him this
new experience, to which he committed fully, giving us all an
incredible sense of hope”, in the words of the commander.
In developing the project, the director was given full creative
and artistic liberty from the outset, the only condition
being that he find a powerful, but not necessarily terrifying,
message.
45
Zoom
il MESTIERE delle
La Fondazione Villa Fabris guida la
formazione dell’artigianato in Europa
Nel mese di aprile di un anno fa, venivano in visita alla
Fondazione Villa Fabris la baronessa Gloria Hooper ed il
dott. Christopher Grayson, rispettivamente vicepresidente
e capo segretariato della Commissione Cultura Scienza
ed Educazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio
d’Europa.
L’incontro aveva come obiettivo di sollevare l’interesse
delle istituzioni europee sul tema della formazione
dell’artigianato nel campo del restauro. La visita della
delegazione ha condotto alla redazione di un rapporto di
valore strategico: presentato a Strasburgo nell’ottobre
scorso, al rapporto hanno risposto 19 tra istituzioni,
organizzazioni ed associazioni europee con commenti e
osservazioni. Infine l’Assemblea Parlamentare ha votato
una risoluzione (Resolution 1638) ed una raccomandazione
(Recommandation 1851) indirizzate al Comitato dei Ministri
per ottenere il riconoscimento ufficiale del Centro Europeo
per i Mestieri del Patrimonio presso Villa Fabris a Thiene.
Il patrocinio del Comitato dei Ministri, riconoscimento
conferito raramente, coinvolge tutti i 47 governi che fanno
parte del Consiglio d’Europa. In questo modo Thiene si
collocherà tra breve come punto di riferimento europeo per
la formazione dell’artigianato nel campo della conservazione
e valorizzazione del patrimonio architettonico.
46
Arti
Christopher Grayson, in visita alla Fondazione
Ciò che dobbiamo imparare a fare,
lo impariamo facendo (Aristotele)
L’esperienza e le capacità dell’artigiano rappresentano
una risorsa straordinariamente importante per il territorio
italiano e vicentino in particolare.
Il Centro presso villa Fabris propone attività fondate sul
principio di “imparare facendo”, vale a dire attraverso
esperienze di laboratorio e di cantiere che si alternano con
lezioni teoriche. Il partecipante si può quindi confrontare
con problemi e metodologie tipiche del lavoro artigianale di
alto profilo, all’interno di un ambiente internazionale e con
costanti confronti tra i diversi mestieri.
A partire dal 2008 il Centro ha differenziato l’offerta
formativa organizzando corsi di
diversa durata e con differenti livelli di
preparazione: al tradizionale corso di
specializzazione (di durata trimestrale)
si sono aggiunti corsi intensivi (di una
settimana), e corsi di conservazione
(una o due settimane a seconda del
materiale). Infine si propongono corsi
in partenariato con ditte ed altri enti
per tenere dei seminari tematici (da tre
giorni ad una settimana).
Si arriva in tal modo a dodici tipi di corsi,
corrispondenti ad altrettanti profili di
“Operatore per la conservazione di
Beni Architettonici”, dotati di proprie
peculiarità d’insegnamento, rispetto al
tipo di frequenza, alla durata dei corsi
ed ai contenuti didattici.
A questi si aggiungono altri ventidue
corsi intensivi di primo, secondo e terzo
livello di specializzazione nei mestieri
dell’artigianato della pietra, del legno, della pittura murale,
dello stucco e del metallo.
L’offerta formativa arriva dunque a circa ottanta corsi brevi
nell’arco di un anno, che sono attivati di volta in volta sulla
base delle richieste pervenute alla segreteria del Centro.
47
Zoom
THE CRAFT
OF THE ‘ARTS’
The Villa Fabris Foundation
spearheads he training of craftsmen
Tra gennaio a marzo si sono per esempio tenuti corsi
intensivi di marmorino ornamentale, di stucco marmo, di
affresco e sulla policromia nel legno, mentre dal 20 aprile è
iniziato il Corso trimestrale di conservazione del patrimonio
architettonico. Partecipano a questo corso quattro italiani,
sedici tedeschi, tre austriaci, due francesi, uno svizzero.
Il corso ha carattere residenziale, cioè fornisce vitto e
alloggio ai partecipanti, oltre all’uso dei laboratori e delle
attrezzature tecniche.
I corsi intensivi e i seminari tecnici si riattiveranno a partire
Con il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di
Thiene e con la collaborazione del mandamento di Thiene
dell’Associazione Artigiani, si è tenuto il 25 maggio un
convegno dal titolo: “Restauro: antichi saperi per mestieri
moderni”.
Il convegno aveva come finalità la dimostrazione che il
mestiere dell’artigiano costituisce ancora oggi un ambito
professionale di grande interesse anche per le nuove
generazioni.
Cinque maestri artigiani, docenti del Centro Europeo, hanno
esposto le loro esperienze nel settore della conservazione
degli affreschi, dello stucco, del legno, del ferro e della
pietra. Il convegno, che è stato introdotto dalle autorità, si
è concluso con un sopralluogo presso i laboratori di villa
Fabris, dove si sono potuti osservare i lavori prodotti in
oltre trent’anni di attività del Centro.
Per informazi
informazioni:
FONDAZIONE VILLA FABRIS,
via Trieste 43, 36016 Thiene (VI),
tel. 0445 372329, fax 0445 369135
[email protected]
www.villafabris.eu
skype: centro.europeo.mestieri
In April of last
year, the Villa
Fabris Foundation
was visited by the
Vice-President and
Secretary-General of the
Culture,
Science and Education Commission of
the Council of Europe’s Parliamentary Assembly. The
encounter aimed to foster interest, on behalf of European
institutions, in the training of craftsmen in the field of
architectural restoration. The delegation’s visit led to the
compiling of a report with strategic value: presented in
48
Strasbourg in October 2008, it was responded to by 19
European institutions, organisations and associations that
put forth their comments and observations.
The Parliamentary Assembly voted on a resolution
(Resolution 1638) and a recommendation
(Recommendation 1851) addressed to the Committee
of Ministers in order to obtain official recognition for the
European Centre for Heritage Crafts and Professions at
Villa Fabris in Thiene.
The Committee of Ministers’ sponsorship, a rarely obtained
acknowledgement, involves all 47 governments that make
up the Council of Europe.
In this way, Thiene will shortly establish itself as the
European point of reference for the training of craftsmen in
the field of architectural conservation and restoration.
da giugno con corsi sullo sbalzo, lo stucco marmo, la
pittura medievale su tavola, per proseguire in luglio con la
doratura, il trompe-l’oeil, l’intaglio su legno, la forgiatura di
elementi ornamentali.
I corsi sono generalmente frequentati da dipendenti di
imprese, artigiani autonomi, conservatori, cultori d’arte
e capocantieri, tuttavia si sono tenuti nel passato anche
corsi per architetti e liberi professionisti interessati alle
tecniche tradizionali del patrimonio.
Restauro:
antichi saperi per mestieri moderni
La Fondazione Villa Fabris prevede, per raggiungere gli
scopi istituzionali, di promuovere iniziative di studio,
mostre, convegni e pubblicazioni su tematiche riguardanti
il restauro architettonico.
In un momento così delicato per il mondo del lavoro,
l’attività di valorizzazione dei mestieri artigianali costituisce
una sfida per le future professioni, non solo per quanto
riguarda la salvaguardia e la conservazione del patrimonio
architettonico, ma anche per la formazione di esperti in
grado di confrontarsi in cantiere con architetti e ingegneri,
oppure di maestranze che nel mondo della piccola e media
impresa siano consapevoli dell’importanza del loro ruolo.
A questa sfida la Fondazione Villa Fabris, come tutta la città
di Thiene, è chiamata a partecipare, con idee, proposte,
contributi, attività.
49
Domenico Mantoan
Riorganizzazione, semplificazione
ed innovazione continua per confermarsi
ai vertici dell’eccellenza sanitaria
L’intervista con il Direttore Generale dell’Ulss4 “Alto Vicentino,
Dott. Domenico Mantoan
ono Direttore Generale
dell’Ulss
4
“Alto
Vicentino” da meno di
un anno e mezzo.
Posso affermare senza
tema di smentita che
questa Ulss garantisce
ai suoi cittadini servizi
di alto livello. Ciò mi ha
stimolato e mi impegna a mantenere elevato questo livello
di qualità.
Perciò, alla fine del 2008, abbiamo approvato insieme
ai sindaci ed agli operatori sanitari il nostro piano sociosanitario che individua le linee di sviluppo per il periodo
2009-2012 con l’intento di garantire una organizzazione in
grado di erogare prestazioni socio-sanitarie all’avanguardia
almeno per i prossimi quindici-venti anni”.
Così esordisce il manager della Ulss 4 di Thiene, Domenico
Mantoan, che è il più giovane direttore generale nella
provincia di Vicenza dell’ultima tornata di nomine regionali
2008/2012.
Mantoan ha “portato in dote” un mix di rilevante spessore:
una grande competenza , sviluppata nel corso degli anni
di lavoro nell’Ulss di Arzignano e in Regione Veneto come
Dirigente Regionale dei Servizi Sanitari, associata ad una
indubbia conoscenza del funzionamento della “macchina”
50
socio sanitaria regionale e nazionale.
Fin dall’inizio del suo mandato ha impresso
all’organizzazione aziendale altovicentina un andamento
accelerato, garantendo attenzione ai piccoli e ai grandi
dettagli.
In pochi mesi la sede legale dell’Ulss 4 di Via Rasa si è vista
riconsegnare dignità di aspetto e salubrità d’ambiente.
La sparuta squadra di dipendenti amministrativi è stata
valorizzata con l’introduzione di nuovi elementi; gli organici
del personale medico e paramedico sono stati potenziati,
così come le strutture ospedaliere sono state rinforzate
con la nomina di una serie di nuovi Primari.
Lo stesso Mantoan ha inaugurato la stagione delle
Medicine di gruppo Integrate, di cui Malo è la primogenita
ed il cui modello verrà esteso tra poche settimane alla
realtà di Villaverla e, tra qualche mese, di Breganze;
contestualmente ha rinforzato le UTAP (Unità Locali di
Assistenza Primaria); ha mantenuto e mantiene un ottimo
collegamento con i Medici di Base, riconoscendo loro il
merito di aver contribuito, tra l’altro, all’abbattimento
delle liste d’attesa e di essersi fortemente impegnati
nell’integrazione territorio-Ospedale.
Con l’aiuto e la collaborazione degli Uffici competenti è
stato raggiunto il traguardo della consegna del cantiere di
costruzione del nuovo ospedale, avvenuta il 2 ottobre 2008
con la cerimonia della posa della prima pietra, superando
brillantemente la corsa ad ostacoli della procedura di frutto di una comunicazione immediata tra Ospedale e
realizzazione.
Distretto in occasione del ricovero di una persona “fragile”,
Ne è scaturito un cantiere attivo e vivo come si può ben con probabili problemi al momento della dimissione
vedere transitando nella zona di realizzazione, in linea con dall’Ospedale”. Realizzazioni queste che sono e saranno
i tempi di costruzione previsti dal progetto.
ancor più efficaci grazie all’aiuto dell’informatica.
Contestualmente vi è consapevolezza che un Ospedale La direzione generale ha deciso di investire molto su
come quello in costruzione a Santorso, ipertecnologico, diverse tipologie dei servizi innovativi: la cartella clinica
dotato di 400 posti letto, idoneo per la cura delle fasi acute informatizzata, le tecniche filmless (senza lastre) e
delle malattie, che sarà realmente operativo nel 2012, non paperless (senza carta) sono specifici obiettivi di lavoro
potrà esprimere al meglio le sue potenzialità se non sarà in previsione del funzionamento dei servizi nella nuova
sostenuto e supportato da una fitta organizzazione di struttura ospedaliera e del loro collegamento con le sedi
servizi socio sanitari a livello territoriale.
territoriali di assistenza e cura. Per essere pronti nel 2012
Questa nuova indicazione nella
un forte impegno è stato riservato,
programmazione dei servizi e delle
già nel corso del 2008, a progetti
loro collocazioni fisiche rende lecita
tecnologicamente innovativi, tra
una domanda: cosa rimarrà allora
i quali, appunto, il “paper less” e
nell’Ospedale di Thiene?
la firma digitale, cioè quella che
“Gli attuali Ospedali di Thiene e di
sostituisce la firma autografa,
Schio - dichiara Mantoan - saranno
rendendo originale il documento nel
riconvertiti al ruolo di sentinelle dei
formato elettronico, consentendo a
bisogni sanitari di “primo livello”,
chiunque lo riceva per via telematica
idonei quindi ad intercettare le
la verifica immediata dell’identità
richieste di cure primarie dei
del firmatario.
cittadini.
“Tutti i settori aziendali sono
In particolare al “Boldrini”, così come
impegnati nell’innovazione e nella
al “De Lellis”, troverà collocazione
riorganizzazione - assicura Mantoan
un punto di primo intervento
- per mantenere elevato il livello di
strettamente collegato con il Pronto
qualità delle prestazioni di questa
Soccorso ospedaliero di Santorso,
Ulss e godere dei frutti delle scelte
attivo dalle 8.00 alle 20.00, dotato
importanti ed impegnative assunte
di ambulanza e personale sanitario
negli ultimi anni.
istruito per la stabilizzazione delle
Tutti
gli
operatori
stanno
emergenze. Tale punto di primo
rispondendo bene e ciò mi
intervento potrà avvalersi nella
conferma in quello che già era una
stessa sede delle prestazioni
mia convinzione: questa Ulss 4
garantite dalla Radiologia, dal
è una delle migliori d’Italia. Non
Laboratorio Analisi, dell’Ecografia e
lo è per “grazia ricevuta” bensì
dell’Elettrocardiogramma, nonché
perché si è da sempre impegnata
di
competenze
specialistiche
in azioni coordinate di buona
Inaugurazione
cantiere
nuovo
Ospedale
ambulatoriali. Saranno attivati otto
amministrazione,
ha
sempre
posti letto iniziali di Ospedale di
saputo tessere ottime relazioni con
Comunità, gestiti dai Medici di Famiglia per l’assistenza i Sindaci e con le espressioni più vitali della Comunità, con
temporanea di situazioni complesse, ma non tali da le associazioni di Volontariato e di Categoria, ha intrapreso,
richiedere uno specifico ricovero o come continuità tra le prima in Veneto, la strada dell’associazionismo dei Medici
cure territoriali e le degenze per acuti.
di Famiglia, ha saputo gestire con successo le liste di attesa,
Il “Boldrini” ospiterà inoltre la sede legale dell’Ulss 4, grazie al lavoro degli specialisti ospedalieri e territoriali e
la sede del Distretto Socio Sanitario, la Medicina di dei prescrittori, ha ricercato la via più giusta per mantenere
Gruppo Integrata, la Pediatria di Comunità, il Servizio inalterato, anzi per migliorare, l’organizzazione dell’intero
Farmaceutico, il Servizio di Medicina Legale, i Servizi del sistema socio sanitario locale. Posso garantire che su
Dipartimento di Prevenzione, un Centro di Formazione, la questo variegato fronte l’impegno di stimolo e di confronto
Guardia medica festiva e notturna, l’accoglienza dei “codici della Direzione Generale c’è e ci sarà, fino alla naturale
bianchi e prime cure”, la sede dell’Assistenza Domiciliare scadenza del nostro mandato ed al raggiungimento degli
Integrata, che garantirà tra l’altro le dimissioni protette, obiettivi fissati”.
51
a passeggio
nel bosco
Il 7 giugno è tornato a
Thiene l’appuntamento
con la Mostra Micologica
Primaverile, giunta alla
15^ edizione
52
Appuntamenti
orcini,
Prataioli,
Chiodini,
Mazze di Tamburo… Li vediamo
spuntare dal sottobosco all’arrivo
delle prime piogge primaverili
per poi moltiplicarsi e fare la
felicità degli appassionati nei
caldi mesi estivi… Sono i funghi!
Prelibatezza delle tavole ma
anche potenti veleni, considerati
nell’antichità elementi magici e stregoneschi, poi simboli
divini e diventati oggi il tema fondante di molte associazioni
distribuite in tutta Italia.
L’Associazione Micologica Bresadola (AMB) è fra
queste. Fondata nel 1957 in nome dell’Abate
Giacomo Bresadola (1847-1929), botanico e
micologo di fama internazionale, ha sede a
Trento e conta 13.119 iscritti in tutto il Paese,
suddivisi in 129 gruppi. Quello di Thiene,
gestito dal presidente Giorgio Trento,
è uno dei più vecchi (si è costituito nel
1975) e anche uno dei più attivi.
Uniti da un esclusivo interesse per la
concoscenza micologica scientifica
e da un autentico spirito di amicizia,
gioiosa e solidale, i membri
dell’Associazione
organizzano
frequenti occasioni di incontro e
confronto, portano avanti, in nome
della conoscenza e dell’amore
per la natura, la promozione della
tutela e del miglioramento degli
ecosistemi, approfondiscono lo
studio della Micologia e della branca
della Botanica tramite un progetto di
censimento e mappatura dei funghi
del Vicentino e soprattutto insegnano a
distinguere i funghi commestibili da quelli
velenosi o mortali.
Quante volte ci sarà capitato di avventurarci
in un bosco o in un prato di montagna, con
un cestino in mano, alla ricerca di qualche bel
porcino da destinare poi ad un ottimo risotto o
ad un succulento spezzatino…. E probabilmente
ci siamo ritrovati spesso a studiare con attenzione
la forma e il colore di un fungo interrogandoci sulla sua
commestibilità.
Quando si tratta di raccogliere funghi non è certo il caso
di farsi trovare impreparati o insicuri, visto che il rischio
potrebbe essere quello di ritrovarsi nel giro di qualche ora
ricoverati per una ben poco piacevole intossicazione.
Allora il consiglio è quello di riservare un sabato o una
domenica alla visita di una delle mostre, allestite in diverse
località del vicentino, previste dal programma attività del
Gruppo thienese. Affianco alle escursioni, agli incontri
monotematici serali, alle lezioni di Micologia in sede e ai
momenti dedicati alle scuole, l’Associazione organizza
quest’anno tre Mostre Micologiche, due da realizzarsi a
Thiene e una sull’Altopiano di Asiago.
Una precedente edizione della Mostra Micologica Primaverile
Si è cominciato domenica 7 giugno con la 15^ edizione
della Mostra Micologica Primaverile. Inserita nell’arco delle
manifestazioni del “Giugno Thienese”, e organizzata in
collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, l’esposizione
è stata aperta al pubblico dalle ore 9.00 alle ore 19.00.
Per dieci ore Piazza Chilesotti si è colorata di stand ricolmi
di ogni tipologia di funghi, diventando lo speciale scenario
attraverso il quale far scoprire meglio al pubblico questi
curiosi organismi. “Far conoscere i funghi, soprattutti
quelli velenosi, per evitare intossicazioni, che, per
alcune specie, possono essere letali” - questa la
speciale mission della mostra, secondo le parole dei suoi
stessi organizzatori. Le modifiche ambientali susseguitesi
negli ultimi anni, causate dai mutamenti climatici e dalla
trascuratezza degli spazi boschivi, hanno purtroppo
comportato un aumento e una proliferazione di esemplari
di specie velenose e ancora poco conosciute. E proprio per
questo ancora più pericolose.
Attraverso un’esposizione chiara, corredata da cartellini
esplicativi che spiegheranno passo passo tutte le
caratteristiche dei funghi, i visitatori hanno potuto prendere
familiarità con Amanite Verna, Lepiote Acutesquamosa e
diverse altre specie non commestibili o addirittura mortali.
Come già registrato dalle passate edizioni, anche il 7 giugno
i visitatori non si sono fatti attendere.
Per quanti vorranno poi approfondire ulteriormente la
conoscenza del mondo dei Funghi, ecco pronti altri due
interessanti appuntamenti: la 7^ Mostra Micologica a
Treschè Conca il 30 agosto e la 35^ Mostra Micologica e
12^ Mostra Micofilatelica a Thiene il 26, 27 e 28 settembre.
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Appuntamenti
Walking
THROUGH
the WOODS
Porcini, field mushrooms, honey mushrooms, parasol
mushrooms...We see them pop up from the underbrush
with the arrival of the first spring showers, to then multiply
and attract aficionados during the warm summer months...
Mushrooms! Culinary delicacies, but also potent poisons.
Historically, they were initially seen as magical and almost
wizardly, then as divine symbols. Today, they are the
founding focus of many associations throughout Italy.
The Associazione Micologica Bresadola (Bresadola
Mycological Association) is among these; Thiene’s group
is one of the oldest and most active of those that constitute
it.
United by an exclusive interest in scientific, mycological
knowledge and an authentic spirit of friendship, the
Association’s members organise frequent occasions
for dialogue, bring forward the promotion of ecosystem
protection and improvement, broaden the study of
Mycology and Botany via a census and mapping project
of Veneto’s mushrooms and, above all, teach others how
to distinguish edible mushrooms from their poisonous
counterparts.
This year, the Association is organising three Mycological
Exhibitions, two of which will take place in Thiene, the other
in the Altopiano of Asiago.
It all starts on 7 June with the 15th edition of the Spring
Mycological Exhibition: for 10 hours, Piazza Chilesotti will
be coloured by stands filled to the brim with every variety of
mushroom, becoming a special locus via which the public
can better explore these curious organisms.
For those who find themselves wanting to further deepen
their knowledge of the mushroom world, two interesting
events will follow: the 7th Mycological Exhibition in Treschè
Conca on 30 August, along with the 35th Mycological
Exhibition and 12th Mycophilatelist Exhibition in Thiene on
26 - 28 September.
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LA
FURIA
DEL
DIAVOLO
ROSSO
DECOLLA
DA
THIENE
Il Red Devils Model Club conta,
da più di vent’anni, centinaia
di appassionati di modellismo statico
55
Appuntamenti
Non solo aerei
All’inizio, sono un centinaio. E già non sono pochi.
Un gruppo di appassionati del modellismo statico (diverso
da quello dinamico perché non impiega i motori) fonda nel
1987 a Thiene il club Red Devils. A quell’epoca l’offerta di
mercato per il modellismo è dedicata maggiormente agli
aeroplani ed è per questo che il nome e il simbolo del club
ricordano quello di una famosa squadriglia da caccia
italiana.
pc, la tv o l’uso del solo pollice per cellulari e playstation,
ormai, i ragazzi infatti non ce l’hanno più. Da noi, non solo si
trovano per stare insieme, ma imparano anche. Ogni sabato
uno dei soci più anziani va anche a prendere e a riportare a
casa a Valstagna un ragazzo con diversa abilità”.
Il club non fornisce solo dei pezzi già pronti che poi vanno
a formare un modello, ma insegna anche a dipingerlo e
verniciarlo, e, per i più bravi, a crearlo ex novo,
da materiale grezzo. Perché la sfida consiste
nel realizzare modelli che non si trovano in
commercio.
Si tiene al Padiglione Fieristico in via Vanzetti.
“Vi arrivano i migliori modellisti di ogni nazionalità e in quei
giorni Thiene diventa la capitale per chi fa del modellismo
la propria passione - ci spiega il presidente Faggion -. Si
tratta a tutti gli effetti di un concorso a premi, in cui le
medaglie, per tradizione, cambiano ad ogni edizione. I
modelli presentati, che sono portati da casa già costruiti,
vengono premiati in base a diverse categorie, per esempio
a seconda che si tratti di navi, aerei, velieri, o della divisione
in varie scale.
Il Presidente dei Red Devils, Fabrizio Faggion
Alcuni esempi di modellini prodotti
Per continuare la tradizione, simbolo e nome rimangono,
ma l’aumento dei soci porta anche una varietà dei modelli
costruiti.
“Da subito, il club si è dato uno statuto, che conservo
ancora ci racconta Fabrizio Faggion, presidente del Red
Devils Club, anche se in realtà io sono entrato ‘solamente’
nel 1995”. L’organizzazione non ha scopo di lucro e si è
dotata nel frattempo di uno statuto depositato presso gli
enti competenti, come richiesto a tutte le associazioni. La
passione è così forte che i soci si autofinanziano, anche se il
Comune, comunque, dà una mano, grazie ad un contributo
annuale.
C’è un direttivo formato da 5 consiglieri: ogni giovedì sera
i soci storici o più anziani si ritrovano in sede, che si trova
in via Dante, come quasi tutte le associazioni thienesi. Lo
scopo è ludico: ci si incontra per svolgere insieme un hobby,
ma non solo. “C’è un lato pedagogico prosegue Fabrizio
perché cerchiamo di insegnare ai bambini e ai ragazzi, ogni
sabato pomeriggio, un passatempo che li aiuti ad esprimere
e a sviluppare la loro manualità. Tra la passività davanti al
56
Un hobby di famiglia
Le grandezze? Ancora, ce le spiega Fabrizio: “I modellini che
usiamo vanno da un minimo di scala 1:72 ad un massimo di
1:16, che vuol dire cioè che il modellino è solamente 16 volte
minore del naturale. Si parla, quindi, di notevoli dimensioni.
Va per la maggiore quello in scala 1:35, che permette di
avere un dettaglio elevato pur non avendo un ingombro
troppo importante”.
And the Red Devil goes to…
Red Devils Awards è considerato uno tra i migliori concorsi
di modellismo statico a livello italiano ed europeo. Tale
risultato è frutto di anni di lavoro appassionato, di grande
impegno organizzativo e di continui stimoli da parte di
tutti i soci del club. Partito come appuntamento annuale
è diventato, nel tempo, biennale. Quest’anno è giunto
alla 14esima edizione, in programma dal 5 al 7 giugno,
all’interno delle manifestazioni del “Giugno thienese”.
Criteri di valutazione sono l’idea, originalità,
la qualità della pittura o della costruzione etc.
Ai nostri concorsi vengono proprio da tutto il mondo.
Prendiamo accordi per tariffe agevolate con tutti gli alberghi
di Thiene. Due anni fa c’era il tutto esaurito”.
Parallelamente, edizione dopo edizione, si è sviluppata
anche una parte commerciale del concorso, al punto di
diventare quasi una “piccola fiera del modellismo” che
attira sempre di più espositori e aziende provenienti da
molti Paesi europei. In occasione del Red Devil Awards
le case produttrici regalano al club molti modelli che poi
vengono usati durante l’anno.
Il club fa anche del bene: il ricavato delle quote di iscrizione
al concorso è sempre devoluto al reparto di pediatria
neonatale dell’ospedale di Thiene e alla sede di Mestre
dell’Associazione Nazionale Sclerosi Multipla.
“Il modellismo è un hobby che interessa
le categorie e le età più disparate:
tra i nostri iscritti ci sono poliziotti,
studenti, pompieri, liberi professionisti,
imprenditori, Vigili del fuoco…”, riflette Fabrizio.
“Ormai sono passati più di vent’anni e, chi era ragazzo
allora, si è sposato e ha messo su famiglia. Ci sono casi in
cui l’hobby, e con esso l’appartenenza al club, è passato di
padre in figlio. È un modo per stare insieme e unire, cosa
che ci rende molto orgogliosi.
Tra le attività, anche numerose gite: “Come club
organizziamo viaggi in Italia e in Europa, sia per
documentarci sui modelli nuovi, visitando località, aziende,
musei, ma anche, naturalmente, per partecipare ai concorsi
organizzati da altri”.
Amicizia, impegno, passione, hanno creato un perfetto mix,
che ha fatto sì che oggi il club sia conosciuto da tantissimi
appassionati. Come si dice, la passione vola.
57
Appuntamenti
VIBRANTI
EMOZIONI
di un
giovane
talento
www.reddevilsthiene.it
Modellino work in progress
THE RED DEVIL’S PASSION
ENGULFS THIENE
In 1987, a group of model-making enthusiasts founded the
Red Devils club in Thiene. At the time, the model market
offer was primarily dedicated to aeroplanes, which is why
the club’s name and symbol are reminiscent of those
that characterised a famous Italian fighter squadron. The
symbol and name persist as homages to tradition, but
the growing number of members has added variety to the
types of models created.
The objective is recreational: people gather to enjoy a
hobby. But that’s not all: “There’s an educational side
– President Fabrizio Faggion explains – because we try to
teach children and teenagers a pastime that will help them
to express and develop their dexterity”.
The club not only supplies ready-made pieces that are
assembled to form models, but also teaches how to paint
and varnish them. The more talented are also taught how
to work ex novo, from raw materials, because the challenge
lies in creating models that can’t be found on the market.
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The Red Devil Awards is considered to be one of the
best model-making competitions at both the Italian and
European levels. It reached its 14th edition this year,
scheduled for 5 – 7 June, as part of the “Thienese June”
event. It is attended by model-makers of every nationality
and, during that period, Thiene becomes the capital city for
anyone who finds his or her passion in model-making.
Alongside this, edition after edition, the competition has
also developed a commercial side, to the point of almost
becoming a “small model-making fair” that attracts
increasingly large numbers of exhibitors and companies
from various European countries.
The club also has charitable ends: funds gathered from
sign-ups to the competition are always devolved to the
department of Neonatal Paediatrics in Thiene hospital and
to the Mestre site of the National Association for Multiple
Sclerosis. The club also organises various trips throughout
Italy and Europe, both to gather information on new models
by visiting various localities, companies and museums, but
naturally also to participate in other competitions.
Friendship, work and passion have created a perfect
mix, allowing the club to become renowned among large
numbers of aficionados. As they say: passion flies.
Simone Rubino
59
Appuntamenti
A SCUOLA DA
UNA LEGGENDA
Rimaniamo nel mondo
delle percussioni anticipando
un evento che interesserà sicuramente
tutti gli appassionati di quest’affascinante
e coinvolgente tecnica
musicale. Il 5 settembre
il grande Ian Paice,
già batterista dei leggendari
Deep Purple, condurrà uno
stage presso l’Istituto Musicale
di Thiene, per insegnare
la propria arte e raccontarsi
ai ragazzi.
Un appuntamento da
non perdere!
Auditorium Città di Thiene,
palcoscenico ideale per gli eventi culturali
del territorio
Tullio Besa
Ian Paice
Quale modo migliore per onorare la memoria di un grande
amante della musica che ideare un riconoscimento che porti
il suo nome e renda omaggio ai giovani talenti.
Questo deve aver pensato Gigliola Trentin quando ha ideato
il Premio “Memorial Tullio Besa”, per tenere vivo il ricordo
del marito scomparso prematuramente a causa di un male
incurabile. Un premio che oggi spegne otto candeline, otto
anni di passione e prestigio che l’hanno portato ad essere
uno dei riconoscimenti più ambiti nello scenario musicale
italiano.
È, come dice la stessa signora Trentin, “un filo prezioso,
intessuto di entusiasmo, di fiducia, di talento, che si allunga
di anno in anno e regala gioia a piene mani”.
Il Premio ha preso avvio per la prima volta nel 2002, sotto
il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, dell’Istituto
Musicale Città di Thiene, Asolo Musica e Veneto Musica, e
consiste nell’assegnazione di un riconoscimento in denaro
ad un giovane musicista che si sia particolarmente distinto
per doti e meriti tali da renderlo una promessa nel mondo
musicale.
Corredato da una targa ricordo disegnata dall’architetto
Lino Bettanin, il Premio viene consegnato nel corso di una
serata riservata interamente all’artista e culminante in un
suo esclusivo concerto di ringraziamento.
Forte della sua apertura ai più diversi campi musicali, il Premio
annovera nel suo albo d’oro il Direttore d’Orchestra Bisanti,
60
primo vincitore nel 2002, i tre talenti del pianoforte Andrea
Bacchetti, Alexander Romanowsky e Leonora Armellini
(2003, 2004 e 2007), la violinista Anna Tifu (premiata nel
2005), la stella internazionale del Jazz Francesco Cafiso
(2006) e il virtuoso della chitarra acutistica solista Giovanni
Baglioni, vincitore dell’edizione scorsa.
Sabato 30 maggio, alle ore 21, presso l’Auditorium di
Thiene, il Premio è stato consegnato invece nelle mani del
giovanissimo Simone Rubino, definito dagli addetti ai lavori
un vero e proprio genio delle percussioni e uno dei più grandi
talenti degli ultimi cento anni.
Iscritto al 7° anno del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di
Torino, Simone, a soli quindici anni, ha già partecipato
e prestato il suo talento ad eventi, concorsi e concerti di
rilevanza nazionale ed internazionale.
Con le bacchette fra le mani, un marimba o un vibrafono,
produce melodie che vibrano fino a giungere ed imprimere
un segno nel cuore delle persone.
Assistere ad una sua esibizione può rivelarsi un’esperienza
davvero sensazionale, grazie all’unicità dello strumento,
la precisione dei tocchi, la concentrazione ed espressività
del giovane esecutore. La stessa forza espressiva che ha
conquistato i presenti al concerto del 30 maggio.
Il giovanissimo percussionista ha accettato di parlare un
po’ di sé e della propria vita rispondendo a qualche nostra
domanda.
Cosa provi ad essere considerato, a soli quindici anni,
un genio delle percussioni, uno dei più grandi talenti
degli ultimi 100 anni (secondo il giudizio del maestro
Bisanti)?
Il mio interesse principale è quello di fare musica,
trasmettere con gli strumenti le emozioni che provo.
Se poi le mie esibizioni vengono apprezzate e grandi
professionisti come il maestro Bisanti esprimono un
tale giudizio nei miei confronti non posso che essere
estremamente contento.
Che importanza assume per te questo riconoscimento,
conferito ogni anno ad un musicista under 30?
È stato per me certamente un grande onore, un’occasione
preziosa per conoscere altre persone e per far arrivare la
mia musica anche al pubblico thienese.
Era la prima volta che mi esibivo in territorio vicentino
con un concerto in multiset, un particolare insieme di
strumenti che vengono disposti in sequenza prestabilita
e poi suonati assieme a creare un effetto musicale molto
piacevole. È una tipologia di esecuzione che amo molto.
Come è nata la tua passione per la musica e in
particolare per le percussioni?
Fin da piccolo sono rimasto conquistato dal fascino
delle percussioni. Mi divertivo a far suonare le pentole e
rimanevo incantato dai concerti di orchestre sinfoniche. È
stata una passione innata, sviluppata e maturata poi con
l’iscrizione al Conservatorio e grazie agli insegnamenti
del prof. Riccardo Balbinutti.
Il tuo curriculum vanta una serie impressionante
di partecipazioni ad eventi, concerti e concorsi in
tutta Italia e all’estero, nei quali hai avuto modo di
incontrare grandi professionisti del mondo musicale.
Quale di questi incontri è stato per te più importante
e significativo?
L’incontro che ha segnato profondamente la mia vita
è stato quello con il percussionista Peter Sadlo. Dopo
avermi ascoltato mi ha proposto di suonare con lui e con
l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino ed è
stata indubbiamente l’esperienza finora più emozionante
e determinante per la mia carriera.
Sei giovanissimo. Cosa immagini per il tuo futuro?
Volendo ipotizzare una carriera diversa da quella del
musicista, cos’altro ti piacerebbe fare?
Dopo il conseguimento del diploma previsto per il
prossimo anno, vorrei proseguire i miei studi iscrivendomi
in un’accademia importante, magari all’estero. Il sogno
sarebbe quello di poter entrare a far parte dell’Accademia
di Salisburgo, dove lavora Peter Sadlo. Continuerò a
suonare percussioni. Non riesco proprio ad immaginare
un futuro diverso per me!
61
Anteprima
La seducente
Pedemontana
Vicentina
descritta in una
guida
Credere alle potenzialità turistiche della Pedemontana vuol
dire essere fieri delle nostre radici, orgogliosi di appartenere
a questa terra e capaci di valorizzare quello che i nostri
antenati ci hanno lasciato in eredità.
Per un lungo periodo non ci siamo resi conto della bellezza
e della ricchezza di ogni nostra città o borgo.
Per troppo tempo abbiamo lasciato che le mete importanti
fossero altre. Invaghiti dalla bellezza prodotta dal “genio
italiano”e largamente presente sul territorio nazionale,
abbiamo permesso che i gioielli delle nostre zone fossero
coperti dalla polvere di un ingiusto oblio.
Per fortuna, da circa una decina di anni è iniziata una
benefica inversione di tendenza. I grandi eventi, come la
Rievocazione Storica, hanno condotto a Thiene migliaia
di visitatori che chiedevano sempre più frequentemente
informazioni concernenti il nostro patrimonio storicoartistico. Gli operatori del settore hanno iniziato a guardare
con un rinnovato interesse al settore turistico, capace
di trasformarsi in un ottimo volano anche per l’enogastronomia, quella dei nostri favolosi prodotti tipici, dei
vini, dei piatti della tradizione che da sempre fanno parte
dell’inimitabile cucina vicentina: risorse straordinarie, ma
poco sfruttate perché per gli abitanti della Pedemontana
i bigoli con l’arna, il baccalà alla vicentina, la sopressa, i
formaggi di malga, i vini di Breganze e molto altro, non sono
l’eccezionale ma il quotidiano. Serviva la pacifica invasione
dei turisti durante le nostre manifestazioni per far capire
che anche il nostro piccolo mondo è unico e irripetibile.
62
Queste riflessioni hanno stimolato e poi aggregato numerosi comuni, sotto
la spinta dell’Amministrazione Comunale thienese: attualmente sono 18 le
Amministrazioni firmatarie di un protocollo d’intesa per la promozione coordinata
dell’area. Per dare impulso a tutto il settore sono state promosse diverse
iniziative, soprattutto a cura dell’Associazione Pedemontana.vi costituitasi nel
2003 proprio con lo scopo di coordinare l’azione delle diverse, preziose “anime”
che realizzavano apprezzate feste. Il risultato è stato molto buono e una nuova
visibilità ha convinto anche i più scettici che la Pedemontana poteva diventare
un polo di attrazione per i turisti che rifuggivano dalle mete troppo frequentate,
divenute perciò eccessivamente anonime e non più in grado di suscitare emozioni,
Già, perché proprio le emozioni sono attualmente in testa alla graduatoria delle
richieste espresse dai turisti, prima della storia e prima della gastronomia. Il prof.
Dall’Ara, grande esperto di marketing del turismo, insegna sempre a riscoprire il
senso d’orgoglio della propria terra.
E’ questo l’atteggiamento più
adeguato per dare attrattività al
proprio territorio. I risultati saranno
particolarmente buoni nella misura
in cui si riuscirà a vendere i prodotti
locali con partecipato interesse.
L’Ufficio Turismo e l’Ufficio Editing
del Comune hanno predisposto una
nuova brochure che illustra le bellezze
dei 18 Comuni della Pedemontana
Vicentina che, anche grazie alla
collaborazione di numerosi gruppi di
volontariato, si stanno impegnando
per favorire la riscoperta delle
tradizioni, ristrutturare dimore
storiche, allestire le più diverse
manifestazioni.
Oltre 130 fotografie, quasi 60 pagine,
informazioni diverse, elenchi di manifestazioni e prodotti tipici, una storia lunga oltre
mille anni raccontata attraverso le chiese, i palazzi, i musei, le rievocazioni storiche.
A ognuno dei 18 Comuni è dedicata una scheda con riferimenti al proprio patrimonio.
Tutto questo è racchiuso nel piccolo volume che dovrebbe essere disponibile entro
il mese di giugno. Sarà certamente apprezzata da tutti questa guida realizzata con
lo scopo di rendere visibile la nostra seducente Pedemontana Vicentina.
63
Sportivissimo
“Siamo al cambio campo nel Centro Tennis di Thiene.
Alla battuta va ora la A.S.D. Tennis Thiene. La partita,
che promette di essere avvincente, si giocherà al
meglio dei cinque set”… così potrebbe verosimilmente
commentare, con gergo rigorosamente tennistico, uno
speaker a cui venisse chiesto di raccontarci quanto è in
corso presso gli impianti comunali di Via Tevere.
L’ A.S.D. Tennis Thiene è infatti la società che si è
aggiudicata la gara pubblica indetta dall’Amministrazione
Comunale ottenendo in gestione la struttura sportiva con
mandato quinquennale. Un bando, ispirato da criteri di
massima trasparenza, che invitava i concorrenti interessati
a creare le condizioni per una nuova e razionale gestione,
più snella ed efficiente, in sintonia con le più attuali esigenze
provenienti dagli utenti, ma anche aperta a possibilità
concrete e fattibili di ammodernamento e miglioramento.
Originatasi a partire da un gruppo di frequentatori stessi del
circolo e con il coinvolgimento del maestro di riferimento
Martin Pereyra – come abbiamo appreso scambiando
qualche parola con quest’ultimo e con il nuovo presidente
Luca Todeschin – l’ associazione aggiudicataria è chiamata
dunque a rivitalizzare e dare nuovo lustro alla struttura,
fornendo al contempo nuovo impulso ad uno sport da
sempre molto amato dalla città.
65
Sportivissimo
Ieri, oggi, domani
Uno sport davvero per tutti
Il nuovo gestore, a cui viene affidato il compito di disegnare
le nuove prospettive di sviluppo, può dare inizio al proprio
corso contando su una risorsa davvero preziosa: una
moltitudine di ragazzini iscritti alla scuola tennis con il
sogno di divenire i Federer ed i Nadal di domani.
Oggi si contano infatti ben un centinaio di bambini nella
s.a.t. (scuola addestramento tennis), con addirittura alcuni
altri in lista d’attesa. Numeri che manifestano la bontà
dell’azione di promozione e di coinvolgimento nei confronti
dei piccoli delle scuole e dei patronati già iniziata negli
ultimi anni dal maestro Martin. “Tra i ragazzi che le scuole
mandano qui per fare l’ora di ginnastica, così come tra
quelli che vengono a giocare d’estate negli spazi organizzati
con il g.r.est , c’è sempre qualcuno che si appassiona e che
poi decide di venire a giocare a tennis l’anno successivo”
conferma Todeschin, che dichiara di voler proseguire
con sempre maggiore convinzione in questo senso,
rivolgendosi non solo agli Istituti thienesi, ma anche a quelli
del mandamento di Thiene.
Non va trascurato poi il riflesso positivo della scuola tennis
nell’azione di avvicinamento degli adulti: non di rado si
dà il caso di genitori che, accompagnando i figli, abbiano
trovato lo stimolo per iniziare a giocare o per rispolverare il
proprio armamentario di dritti e rovesci dopo avere appeso
la racchetta al chiodo per qualche tempo. Anche per loro
quindi sono stati organizzati corsi appositi – sia singoli che
di gruppo - per cominciare da zero o per perfezionare la
tecnica.
Obiettivo prioritario della nuova gestione è avvicinare alle
meraviglie di questo gioco quanto più gente possibile. Va
in questa direzione una forte politica di incentivazione delle
tariffe, anche per riguadagnare in competitività con i circoli
tennistici dei paesi limitrofi che negli anni passati sono
riusciti ad attrarre diversi giocatori thienesi grazie a prezzi
interessanti e talvolta nonostante l’offerta di strutture
meno attrezzate.
66
Non solo tennis
Alcune novità strutturali sono state introdotte per
rivitalizzare l’interesse degli appassionati ed attrarre e
fidelizzare nuovi potenziali soci, già a partire dalla stagione
primaverile-estiva in corso.
Anzitutto una parziale ristrutturazione logistica che
ha riguardato i locali della segreteria, del bar e degli
spogliatoi, per ammodernare gli ambienti adeguandoli
opportunamente alle richieste di un’utenza sempre più
esigente. In seconda battuta l’intenzione di dare un nuovo
volto anche all’area esterna antistante il bar e di risistemare
le rimesse esterne per il ricovero degli attrezzi.
Ma la vera grossa novità sta soprattutto nella rivoluzione
che ha interessato il campo da calcetto, dove alla fatiscente
superficie polivalente è stata sostituita una nuova
pavimentazione con le specifiche tecniche più rigorose
per il calcio a 5. Non più quindi un campo ibrido, condiviso
da tennisti e calciatori, ma una vera e propria superficie
regolamentare pensata esclusivamente per i fanatici del
calcetto.
Fermo restando il focus primario sul tennis, il centro di via
Tevere vuole di fatto proporsi in questo nuovo corso come
un circolo polisportivo a tutti gli effetti con attività laterali
che arrichiscono e differenziano l’offerta di base.
Una strategia volta ad un miglioramento continuo, come ci
spiega Todeschin: “se riusciamo a creare un gruppo di soci
molto grande abbiamo anche l’opportunità di continuare a
migliorare la nostra struttura”.
Attualmente sono già numerosi i soci che frequentano la
struttura tennistica, ma intenzione della nuova associazione
è quella di avvicinare al circolo sempre più persone; questo
dovrà essere il circolo di tutti i giocatori di tennis, senza
peraltro trascurare i tanti amanti del calcio a 5.
Il Presidente Luca Todeschin con i tre maestri
Corsi estivi per i Federer
e i Nadal di domani
A partire dalla fine dell’anno scolastico e per tutto
il mese di giugno, il Centro Tennis apre le porte a
ragazzi e ragazze che vogliono iniziare a giocare.
Sono quattro i corsi previsti, ciascuno di durata
settimanale e con due ore di lezione al giorno,
calendarizzati come segue:
dall’ 8/06 al 12/06
dal 15/06 al 19/06
dal 22/06 al 26/06
dal 29/06 al 3/07
I prezzi sono davvero interessanti: 25 € a settimana
INFO:
tel. Club 0445 36.22.82
cell. maestro Martin Pereyra 392 92.30.544
Todeschin e soci hanno entusiasmo da vendere e le idee ed
i progetti per il rilancio certo non mancano.
Per ora gli impegni organizzativi e gestionali per l’avvio del
nuovo corso impongono orizzonti temporali spostati un
po’ in avanti . Già comunque si parla di riportare a Thiene,
a partire dall’anno venturo, lo storico torneo di terza
categoria riconosciuto a livello regionale; un appuntamento
tradizionale per la città e gli appassionati di questo sport,
che purtroppo già da due anni si era perso per strada a
causa di un cambio di regolamenti in federazione. Sempre
per il 2010 è in programma inoltre la realizzazione di
un torneo giovanile, per le categorie under 10, under
12 e under 14. Sarà questa l’occasione per accendere i
riflettori su alcuni ragazzi del circolo - in particolar modo
tra gli under 12 - che già stanno partecipando con ottimi
risultati ai principali tornei a livello regionale e che avranno
finalmente l’occasione di mettersi in mostra davanti al
pubblico di casa.
Non mancano tuttavia alcuni eventi anche sul breve
periodo per dare visibilità e risalto alla struttura. Ecco
allora che, per il tradizionale calendario di appuntamenti
del giugno thienese, sono in programma alcune iniziative
che promettono sicuramente di incuriosire e divertire: oltre
ad un torneo intersociale di tennis e un torneo di calcetto,
sono stati organizzati ad esempio dei mini-corsi in centro
città, svoltisi nel pomeriggio di sabato 23 maggio in Piazza
Chilesotti, con l’intento di coinvolgere i più piccoli invitandoli
a prendere confidenza con la racchetta.
Un cenno a parte merita poi l’idea di un torneo – che ha
avuto luogo sabato 6 giugno - giocato rigorosamente con le
vecchie racchette in legno, nel quale alcuni giocatori d’alta
classifica, tutti in abbigliamento bianco d’antan, si sono
sfidati per far rivivere le emozioni di un tempo – quello dei
Pietrangeli e dei Panatta, per dirla con grandi nomi italiani
– in cui il tennis era esibizione di movenze eleganti e di
tecnica sopraffina, prima ancora che agonismo e potenza
fisica.
67
Sportivissimo
Anche
THIENE
ha la
sua
Incontriamo
Martina Cunico,
promessa
del nuoto cittadino
69
Sportivissimo
a nostra Novella Calligaris si
chiama Martina Cunico e, che
ci crediate o no, non ha ancora
compiuto 16 anni. La sirena
cittadina, infatti, è nata nel 1993,
e vive a Zugliano.
Di mattina frequenta il liceo
sportivo Santa Dorotea, e di
pomeriggio scatena tutta la sua grinta nell’elemento
naturale che da molti anni è a lei più consono: l’acqua.
“E pensare ci racconta Martina che fino ai 3 anni avevo
proprio paura dell’acqua: per lavarmi dovevano fare i salti
mortali. Poi, per combattere questa mia fobia, mi hanno
letteralmente ‘buttato’ in vasca e da allora ho cominciato
a nuotare e non ho praticante mai più smesso: a 6 anni già
gareggiavo in pre-agonistica”.
La sua seconda casa è l’Aquatic Center di Thiene.
Martina premiata ai Campionati Italiani Giovanili di aprile
È allenata da Bruno Brunori, preparatore di grande
esperienza, che ha saputo portare i suoi atleti sempre ai
primi posti delle classifiche nazionali.
“Verso gli 11/12 anni - continua - ho cominciato a gareggiare
fuori regione. Ho partecipato da allora a numerosi meeting
nazionali e internazionali. La mia prima volta all’estero è
stata ai giochi del Mediterraneo a Cipro, due anni fa, dove
ho vinto 2 medaglie d’oro con la nazionale giovanile. Il lato
bello di tutto ciò è naturalmente viaggiare e vedere posti
sempre nuovi”.
Negli anni ha inanellato una serie importante di vittorie. Lo
scorso marzo è diventata la più giovane atleta nella finale
50 stile libero ai Campionati Italiani Assoluti di nuoto,
piazzandosi con il 6° miglior tempo. Durante la stessa
manifestazione ha migliorato anche il record italiano
juniores nei 50 rana. A Riccione, ad aprile, ai Campionati
Italiani Giovanili, al suo collo sono finite 5 medaglie: 2 ori, 1
argento e 2 bronzi.
Martina sta cercando attualmente di conseguire il ‘tempo
di accesso’, come si dice in gergo, alla partecipazione ai
prossimi Campionati Europei di Nuoto Giovanili.
La società con cui è tesserata, la Sport Management, è
affiliata al Team Lombardia.
Il progetto è di farla trasferire per l’ultimo anno di liceo a
Milano, per meglio coniugare sport e scuola. Ma Martina
non è così convinta: “Sono molto legata alla mia terra, ai
miei cari e ai miei amici e farei fatica ad andarmene ora.
Vedremo, ci devo pensare…”.
Certo, a Thiene è in buona compagnia: non è la sola a
brillare in vasca. La società di nuoto thienese affianca
alla sua punta di diamante una squadra di promettenti
nuotatori che stanno già acquisendo successi degni di nota
sia in campo provinciale che regionale.
Anche la mattina, a scuola, Martina respira sport: “Al
mio liceo ho come compagni di classe alcune promesse
dello sport nazionale, nello sci e nel pattinaggio artistico.
Il Santa Dorotea prepara a lavorare in questo settore.
Se malauguratamente non dovessi più ottenere buoni
risultati nel nuoto vorrei dedicarmi allo studio della
massofisioterapia. Continuare, cioè, a rimanere legata al
mondo dello sport. Non punto ad essere come Federica
Pellegrini o Alessia Filippi. Mi basterebbe diventare, magari,
‘una’ Silvia Di Pietro, che ha la mia età, ma ha già conseguito
ottimi risultati”.
Ben detto per una ragazza con il potenziale per nuotare
ovunque, ma con radici ben salde nella sua terra.
Un po’ donna, un po’ pesce.
Proprio come una sirena.
70
EVEN THIENE HAS ITS OWN MERMAID
Thiene’s Novella Caligaris is called Martina, was born in
1993 and lives in Zugliano.
In the mornings, she attends the Santa Dorotea – a
secondary school with an emphasis on sports – while in
the afternoons she unleashes her passion in the Earthly
element that has been her closest companion for years:
water.
“And to think – Marina tells us – that until the age of 3 I was
terrified of water: they had to bend over backwards to bathe
me. Then, to fight this phobia of mine, they literally ‘threw’
me in the tub and, at that moment, I started swimming and
practically never stopped: I was already racing in the precompetitive category at age 6”.
The Aquatic Center of Thiene is her second home. She’s
coached by Bruno Brunori, a highly experienced trainer
who has always known how to bring his athletes to the top
of the national ranks.
She’s been competing since she was 11 and, after the two
gold medals won two years ago with the national junior
team at the Mediterranean Games, in March she became
the the youngest athlete to participate in the 50m freestyle
final at the Italian National Championships for swimming,
achieving the 6th best time. During the same event, she also
bettered the Italian junior record in the 50m breaststroke.
In April, at the Italian Junior Championships in Riccione, 5
medals found their way to her neck: 2 golds, 1 silver and 2
bronzes.
Martina is currently trying to reach what is referred to,
in swimming jargon, as the “access time” that will allow
her to participate in the next European Junior Swimming
Championships.
The club with which she’s registered, Sport Management,
is affiliated to Team
Lombardia. The plan
is to transfer her
to Milan for her
last year of high
school in order to
better reconcile
sports and
academics. But
Martina
isn’t
convinced: “I’m
very tied to my
territory, my loved
ones and my friends,
and I’d find it difficult to
leave now. We’ll see, I need to think
it over...”.
A girl who has the potential to swim
anywhere, but whose roots are firmly
planted in her birthplace.
Half woman, half fish.
Just like a mermaid.
L’allenatore Brunori con le promesse dell’Aquatic Center
71
Ritratti
VADO,
MI SPECIALIZZO,
RITORNO
72
Cervelli in fuga? A volte ritornano. Ricordate A.I., il film di Spielberg
sull’intelligenza artificiale? Non è solo roba da film…
Il thienese DOC Stefano Borgo racconta la sua visione del mondo della
ricerca e quella di sua moglie Hayoung, conosciuta in una università negli
Stati Uniti, che preferisce Thiene a Berlino!
Stefano si diploma al liceo classico Corradini nel 1984 e studia matematica
all’università di Padova. La sua passione per la ricerca nasce verso la fine degli
studi, quando segue un corso di logica formale. All’interno di questa disciplina
sviluppa la sua tesi di laurea, che ha come argomento i paradossi nella matematica
e nel linguaggio.
Dopo l’università trascorre un semestre negli Stati Uniti grazie ad una borsa di
studio. Al suo ritorno comincia a collaborare con il CNR di Padova, insegnando nel
frattempo in varie scuole della provincia e continuando allo stesso tempo gli studi
per specializzarsi in matematica applicata. Dal 1997 al 2002 è poi negli Stati Uniti per
approfondire i suoi interessi, che oramai spaziano dalla matematica alla filosofia,
dall’informatica alle scienze cognitive. Dopo un semestre passato in Francia tra
Parigi e Lille, torna in Italia, dove dal 2002 lavora nel campo dell’intelligenza artificiale
presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Trento.
Stefano, quello suo è un caso in controtendenza:
un’‘emigrazione di cervelli’ di ritorno.
Che cosa pensa del tanto discusso fenomeno della
fuga dei cervelli?
Davvero in Italia vige la logica del baronato e
dell’impermeabilità
agli
ambienti
accademici
italiani?
Quello che si dice dell’ambiente accademico italiano è
purtroppo vero. Nel nostro paese, dove le assunzioni in
campo accademico pubblico sono bloccate da anni, le
università sono piene di professori, sempre più anziani,
che non hanno ricambio.È chiaro che quando si presenta
l’occasione di un’assunzione, sapendo che si dovranno
attendere anni per la prossima, si cerca di privilegiare i
propri assistenti che spesso stentano ad arrivare alla fine
del mese. Fortunatamente io sono stato avvantaggiato da
una clausola della legge finanziaria dello scorso anno che
imponeva le assunzioni per i ricercatori con un certo tipo
di requisiti, in cui io rientravo. Così, alla veneranda età di
44 anni, sono stato assunto al CNR, il Consiglio Nazionale
delle Ricerche. Sono stato comunque fortunato: una media
di dieci anni di precariato è normale!
Come mai è tornato?
Sono andato via perché mi si offrivano solo contratti di
pochi mesi mentre all’estero un contratto di tre anni lo
trovi senza grossi problemi. Inoltre, in questo modo sarei
riuscito a specializzarmi ben oltre le possibilita’ che mi
dava la mia universita’ Sono stato negli Stati Uniti e poi in
Francia, dal ‘97 al 2002. Nel 2002 sono tornato perché
il CNR aveva ricevuto parecchi fondi e mi garantiva una
copertura di qualche anno. Ma sono andato avanti di
progetto in progetto fino allo scorso gennaio!
Che ricordo ha degli Stati Uniti? È davvero una società
meritocratica?
Io sono stato all’Indiana University, dove ho trascorso
uno dei più bei periodi della mia vita, e che è una delle
‘big ten’. Negli Stati Uniti c’è un effettivo riconoscimento
delle capacità individuali e una grande apertura verso gli
stranieri, anche se rimane un paese complesso e dalle
molte sfaccettature, basti pensare che a pochi chilometri
da dove studiavo è nato uno dei fondatori del Ku Klux Klan.
L’Indiana, che si trova nel Midwest, rappresenta gli States
più puri, quelli rurali.
73
Ritratti
Ci torna?
Tornerò in America il prossimo luglio, per partecipare alla
più grande convention internazionale di I.A., l’‘International
Joint Conference on Artificial Intelligence’, che si tiene ogni
due anni, quest’anno in California. Due anni fa è stata in
India: allora ho presentato un lavoro sui sistemi sociali, sulle
coalizioni e le loro possibilità di agire. Questa volta illustrerò
un sistema di rappresentare lo spazio che è motivato da
studi cognitivi. La selezione è avvenuta tra circa 1300
articoli scientifici da tutto il mondo. Di questi ne sono stati
scremati ancora 330. Solo una dozzina di articoli sono
scritti da o in collaborazione con italiani (tra questi, il mio).
Dopo la California, sarò in Francia. La ricerca, insomma, è
anche una buona scusa per viaggiare!
Complimenti! Ci racconta in cosa è consistita la sua
‘thienesità’ all’estero?
Non ho mai voluto diventare un cittadino estero, cambiare
residenza o cittadinanza. Sapevo che prima o poi sarei tornato.
Vivere in Italia, ovunque nel nostro paese, vuol dire respirare
la storia. Cammini su strade vecchie di 2000 anni. Non ti
rendi conto di ciò, però, fino a che non esci dall’Italia. Qui, la
storia è in ogni dove. Negli Stati Uniti manca una prospettiva
storica: lì considerano monumenti storici edifici vecchi di 100
anni, una cosa che a noi fa ridere! Siamo così immersi nella
storia e nella cultura che non ce ne rendiamo conto. Come
spesso capita, ho apprezzato questa cosa dopo.
Che cosa vorrebbe dire ad un ragazzo che si vuole
avvicinare alla matematica?
Che non bisogna avere paura dei numeri. Bisogna capire
però che la matematica è un settore enorme. C’è così tanta
diversità che, per esempio, sia io che mia moglie studiamo
matematica applicata ma io non riesco a leggere i suoi
lavori e lei i miei perché i nostri sono ambiti diversissimi!
Bisogna capire quindi cosa ti stimola, ed essere disposti a
passare un periodo all’estero: ti apre davvero la mente.
In che cosa consiste, in breve, l’intelligenza
artificiale?
In maniera semplice, anche se non è una risposta
ortodossa: l’intelligenza artificiale nasce quando si cerca
di applicare la matematica per migliorare l’attività umana,
dal pensiero all’azione. Lo scopo è ottenere strumenti
affidabili per agire sul mondo (un software, un braccio
meccanico…) aumentando le capacità umane. È applicata
a svariati campi: robotica, linguistica, scienze cognitive… In
particolare, nel mio lavoro integro modelli diversi di spazio
e di tempo per facilitare l’interazione uomo-macchina.
Ci sono dei centri in Europa, o al di fuori, comunque,
degli Stati Uniti, in cui vi piacerebbe fare ricerca?
Mia moglie sente la mancanza del Max Plank Institute di
74
Berlino anche se preferisce vivere a Thiene! In Italia non
riesce a fare quello che faceva a Berlino, c’è solo una
persona, a Roma, che porta avanti quel tipo di ricerca e
quindi qui ha dovuto cambiare area di lavoro. Io invece
sono molto fortunato: Trento è un centro di eccellenza a
livello mondiale. In tutta la provincia si investe da anni in
ricerca. Significa avere gente che arriva, fa circolare nuove
idee, organizza convegni. Ho anche un’altra fortuna: viaggio
ancora spesso per lavoro. Avrei difficoltà, comunque, a
tornare in America. Là sono eccezionali nella ricerca, ma
limitati a livello di rapporti umani.
Quale progetto particolare sta seguendo ora?
Mi sto occupando di sistemi per descrivere la funzionalità
di un artefatto. Si parte dal capire che cos’è un prodotto, e
come combinare varie parti dello stesso, per quando alcune
di esse non saranno più in produzione e andranno sostituite.
Si parla naturalmente di oggetti vitali per la ricerca, come
aerei, radar, satelliti… Può darsi che vada presto in Giappone,
per questo motivo, per 6/7 mesi, dove lavorano molto con
le industrie, multinazionali che investono nell’innovazione.
Da noi, invece, le imprese sono spesso piccole/medie e a
volte non c’è la voglia di far ricerca.
Hayoung Lee, la moglie di Stefano, si laurea in
matematica in Corea del Sud e nel 1997
si trasferisce negli Stati Uniti per svolgere il
dottorato in matematica applicata alla fisica.
Lì conosce il suo futuro marito.
Finiti gli studi e l’insegnamento in
America nel 2002, lavora a Berlino
fino al 2006 presso l’istituto Max
Planck per la fisica gravitazionale.
Durante quel periodo si interessa di
fisica della relatività generale, una
teoria che richiede l’applicazione di
sofisticate tecniche matematiche.
Dall’estate 2006 vive a Thiene e
collabora con l’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie di
Legnaro (PD) dove sviluppa e applica
modelli matematici per l’analisi del
rischio alimentare. Attualmente si
interessa della valutazione quantitativa
del rischio microbiologico, per esempio
costruire modelli matematici per
analizzare i rischi di infezioni alimentari
da tossine. Nel tempo libero lavora ancora in fisica
gravitazionale, in particolare nella dinamica globale
delle soluzioni delle equazioni di Einstein.
Hayoung, come è possibile, in parole semplici, studiare le epidemie con i modelli matematici?
Innanzitutto bisogna avere chiaro lo scopo per cui si fa un modello, nel mio caso mi interessa controllare quando una
situazione può evolvere manifestando condizioni di rischio per la salute. Lo scopo delle mie ricerche è di pianificare controlli
e iniziative mirate ad evitare condizioni di rischio. Nella pratica, si raccolgono dati sulla situazione normale (ad es. i parametri
per stabilire se un alimento è sano), le regole con cui evolvono le sostanze che ci interessano (sostanze chimiche, batteriche
o altro) e la situazione tipica che ci interessa studiare (ad es. lo stato di un alimento al momento della vendita). Poi si isola
una situazione di interesse e si fanno stime sui dati che non sappiamo: ad es. se vogliamo studiare come cambiano le
proprietà di un alimento durante il trasporto dal negozio a casa dobbiamo stimare la temperatura, l’esposizione al sole, il
tempo impiegato per il trasporto etc. A questo punto il modello matematico utilizza i dati e le regole raccolte per descrivere
come quello che ci interessa studiare cambia nel tempo (ad es. l’evoluzione della popolazione batterica nell’alimento).
Verifichiamo così se certe situazioni sono potenzialmente critiche e se le proprietà dell’alimento vengono alterate fino a
renderlo inadatto al consumo.
Quale progetto particolare sta seguendo ora?
Ora mi sto concentrando sulla valutazione quantitativa del rischio microbiologico che ci permette di studiare le
intossicazioni alimentari da tossine. Si tratta di progetti sensibili con ricadute a livello sanitario e pertanto non posso
divulgare informazioni dettagliate.
Roba da 007! Come si vive a Thiene?
Io sono cresciuta a Seoul, una città di dieci milioni di abitanti. Chiaramente la vita a Thiene è molto diversa da quella di una
grande città e la mentalità italiana è diversa da quella coreana.
Effettivamente ho trovato più difficoltà ad integrarmi nelle piccole realtà che nelle città occidentali più grandi dove ho
vissuto. Credo che, in generale, i thienesi abbiano bisogno di conoscere le persone prima di aprirsi. Una volta superato
questo primo impatto, però, uno comincia a sentirsi accettato. Ovviamente, essere sposata con un thienese fa la differenza,
e poi io ho la fortuna di avere per vicini delle persone molto disponibili e aperte. Tutto sommato, posso dire che a Thiene
si vive bene. Mi piace molto vedere che le tradizioni come la Fiera Franca sono mantenute vive e che c’è partecipazione
da parte dei cittadini!
75
Ritratti
Ritratto di un
gentiluomo
nel suo
studio
76
L’imminente pubblicazione dell’ultima fatica letteraria di
Giovanni Azzolin sulla figura di mons. Giuseppe Flucco,
indimenticato parroco a Thiene dal 1904 al 1922,
è il pretesto per incontrare lo studioso nella sua abitazione e
per intrecciare con lui una piacevole conversazione che,
dalla ricerca di un tempo perduto, giunge a toccare temi
importanti della vita personale e letteraria di Azzolin.
Gli rivolgiamo alcune domande.
77
Ritratti
responsabilità. C’è a tutti i livelli eccessivo permissivismo:
occorrerà del tempo perché la società ritrovi il giusto
equilibrio.
Oltre all’insegnamento, Giovanni Azzolin ha curato
un’intensa attività di ricercatore storico, con pubblicazioni
su Manzoni e i Gesuiti, sullo Zanella, sulla polemica
modernista, sugli Scotton di Breganze e sul cardinal De
Lai, l’uomo forte di Pio X.
Una vita spesa per l’insegnamento la sua, premiata da
riconoscimenti importanti come la medaglia d’oro per
la P.I.. Oggi però il mondo della Scuola attraversa una
profonda crisi. Cosa c’è che non va?
Il nostro tempo è quello della crisi delle istituzioni in generale.
Vede, un ragazzo che inizia un percorso scolastico ai nostri
giorni, è destinato a spostarsi via via dal proprio paese a
città più grandi e in questo percorso è sempre più anonimo,
un anonimato che rischia di coprirlo e deresponsabilizzarlo.
Le istituzioni stesse, che dovrebbero aiutarlo a maturare in
consapevolezza, sono in crisi.
La scuola manca soprattutto di pedagogia e di certa
autorevolezza, quella che aiuta i giovani a crescere in
78
Il suo campo di ricerca storica riguarda l’intransigenza
cattolica di fine ‘800 e inizio ‘900, con le lotte e le
contraddizioni tra i cattolici integralisti e quelli che
venivano accusati di modernismo. Perché?
Mi ha sempre tormentato la coesistenza di due diverse
anime nella Chiesa nel periodo dal XIX al XX secolo,
dibattuta tra l’aspirazione ad essere moderna e vicina ai
poveri e la tendenza ad avere il piede sul freno, ad essere
conservatrice arrivando in ritardo sui tempi. Un tema
ancora attuale ai nostri giorni.
Come a fine ‘800 ci fu la grossa battaglia tra Chiesa
istituzionale e Chiesa modernista che fu quasi sul punto
di distruggere l’altra e che aveva avuto in Italia l’esempio
in Buonaiuti e in Francia in Loisy (nomi di spicco di quella
corrente dalle “idee larghe”, come la chiamava il De
Lai), anche oggi ritornano l’integralisimo della corrente
lefevriana di recente avvicinata dal papa e il “modernismo”
di don Primo Mazzolari, di p. David Maria Turoldo, per
intenderci, che rimprovera di non essere talvolta al passo
con i tempi.
Una dialettica sempre presente nella Chiesa, allora?
La Chiesa dopo il Concilio Vaticano II è tuttora in mezzo al
guado, non riuscendo ancora a trovare il linguaggio adatto
per comunicare agli uomini di oggi.
Penso che la Chiesa non sia mai stata così “santa” come
ai nostri tempi, pur tenendo conto delle “immondizie”, per
dirla con Benedetto XVI alludendo agli scandali. Sono sicuro
che ritornerà ad avere manifestazioni di vitalità. Il problema
di fondo è la coesistenza di due mondi, quello della scienza
e quello della religione, che, nel secolo scorso incompatibili,
si stanno ora avvicinando o tentano un dialogo. E questo è
positivo.
C’è un ritorno dell’illuminismo e del razionalismo, ma
dopo Hiroshima si deve comprendere che la fiducia nella
scienza può riservare anche sorprese drammatiche e che
l’uomo è una creatura che oltrepassa la mera dimensione
scientifica.
Il sociologo Sabino Acquaviva scrisse qualche tempo fa
dell’”eclissi del sacro”…
Oggi manca il senso del sacro: il sacro è la capacità di
meraviglia, lo spazio interiore delle eterne domande, il
senso di venerazione verso ciò che non capiamo o ciò che
amiamo intensamente.
C’è del sacro anche nel mondano: nei luoghi dove sono
passati i nostri cari, dove abbiamo vissuto con loro.
Chiesa evangelica e istituzionale, scienza e fede,
attenzione alla civiltà contadina e riconoscimenti della
cultura ufficiale come il titolo di Accademico Olimpico
di Vicenza (è l’unico thienese a far parte del prestigioso
consesso, ndr) , ricerca storica e impegno politico: nella
sua vita il dialogo tra opposti è sempre presente…
Le mie radici sono contadine. Ho vissuto in quel mondo e
ho conosciuto la povertà e i drammi di quegli uomini, ma
soprattutto delle donne, che affrontavano la durezza del
lavoro nei campi e la fatica di crescere i figli. Ne ricordo una,
molto povera, che aveva quattro campi a mezzadria: non
avendo chi le accudisse i figli, raccoglieva al mattino fasci
di ortiche dietro casa, li deponeva a cerchio in cucina e lì in
mezzo poneva i due figli più piccoli, sicura che dal cerchio
non sarebbero usciti. Dopo di che lei andava a lavorare nei
campi. Potrei raccontare tanti drammi che ho conosciuto
nella mia infanzia. E’ per questo che ho sentito il dovere
di fare politica: quel sapere che mi è stato dato dalla vita,
doveva tornare a beneficio di quella gente; sono stato
assessore e poi Sindaco a Salcedo. Si trattava di portare
l’acqua dove non c’era, la luce alle famiglie perchè allora in
paese quasi nessuno l’aveva.
La nuova sensibilità, acquisita grazie alla cultura, mi
permetteva di vedere queste situazioni critiche e di dare
attenzione alla mia gente. Per me essere amministratore
voleva dire fare cose pratiche. Cultura e politica sono
indissolubili e non può essere altrimenti.
Quando sono venuto a Thiene, ho sentito il dovere di
impegnarmi anche qui. Sono riconoscente al Comune di
Thiene che mi ha sempre dato molto, mi ha accolto, mi ha
concesso onorificenze. Ho lavorato anche nel volontariato:
con mons. Dal Ferro, con il prof. Corrà, il parroco di san
Vincenzo e il prof Gasparotto abbiamo fondato l’Università
per gli Anziani, ho lavorato nelle scuole serali per i lavoratori
e nella Scuola Bottega, convinto che, chi sa, deve guardarsi
intorno e darsi da fare. E’ questo il vero messaggio
cristiano.
Resta qualcosa della civiltà contadina oppure
è
definitivamente scomparsa?
Nella mia attività di storico e di docente ho raccolto
molte testimonianze della civiltà contadina e sulla base
di questo materiale ho scritto Fin sera dura el di’, un atto
di riconoscenza verso quella cultura, ora scomparsa, che
aveva un substrato di millenni: ne dovranno passare tanti,
di secoli, prima che si formi di nuovo una civiltà che possa
definirsi, antropologicamente parlando, completa, perché
ricca di una religione fondamentale, di arte, di forme
musicali, di medicina popolare e di lingua proprie. Per
fortuna, noi Veneti custodiamo ancora con amore la nostra
antica lingua.
La sua prossima pubblicazione è su Mons Flucco…
E’ stato un grande thienese, arciprete a Thiene agli inizi del
‘900, che svolse un’attività straordinaria, specialmente
durante la prima guerra mondiale, quando si distinse per
aiutare tutti, anche i prigionieri austroungarici. Quel prete
mi ha interessato perché è il primo autentico narratore in
dialetto del primo Novecento e come tale merita di essere
rivisitato. La sua cultura e le sue capacità poetiche erano
sconosciute. Ho ritrovato circa una ottantina di sonetti in
dialetto, straordinari: alcuni fanno pensare addirittura al
Belli, tanta è la forza, la sensibilità e l’apertura sociale che
il Flucco sa comunicare.
Lei è nato a Salcedo, ma vive a Thiene dal 1962. Si sente
thienese?
Mi sono impegnato in questa città sin dai primi giorni del
mio trasferimento a Thiene. Ero ancora sindaco a Salcedo
e da subito mi sono candidato, su invito di amici, alle prime
amministrative. Le sale del Municipio mi sono carissime, lì
ho lavorato come assessore alla Pubblica Istruzione e alla
Biblioteca, il luogo che, dopo il mio studio, amo di più. Non
ho mai vissuto a Thiene con lo sguardo distratto del turista,
ma di chi si sente parte di questa città che, è pur vero, è in
continua evoluzione. I monti di Lusiana restano comunque
quelli dell’alba della mia infanzia, Laverda, Lusiana…. lì
ho vissuto per venti anni. Il nostro “porto sepolto” come
lo chiamava Ungaretti, o il nostro “mondo sotterraneo
che affiora qua e là con qualche gobba” per dirla con
Meneghello, ma che è indistruttibile.
Con quale scrittore si è trovato più in sintonia?
Un poeta che mi ha molto affascinato è stato Turoldo, che
ho frequentato al tempo in cui era presidente del Premio
di Poesia “Città di Thiene”. Era un uomo magnanimo e di
un’originalità e naturalezza che avvincevano, straripante
nella propria vitalità umana e poetica. In lui l’entusiasmo
si trasformava in poesia. Anche Zanzotto, Menghello,
Bandini sono state persone straordinarie, che mi hanno
dato tanto.
La cultura apre a mondi ed esperienze grandi.
Ricordo che dei cinquanta ragazzi che frequentavano la
mia quinta elementare, abbiamo potuto studiare in due, io
e uno che poi è diventato prete. Gli altri sono finiti emigrati,
alcuni li ho trovati etilisti al banco del bar. Se avessero
potuto studiare, sarebbero stati diversi. Le due più grandi
conquiste civili del secolo scorso sono state l’obbligo
scolastico fino a quattordici anni e la partecipazione delle
donne alla vita pubblica, che deve essere ancora oggi
favorita, per permettere alle donne di essere madri e donne
attive nel mondo lavorativo, politico, culturale.
Le donne, diceva papa Wojtyla, sono metà del cielo; per me
sono i tre quarti del cielo. Nella loro essenza c’è qualcosa
che l’uomo non ha, una diversa e più completa sensibilità.
Gli uomini sono avari di tenerezza, le donne ne sono ricche.
Chi ha perso l’altra metà della propria vita lo capisce a
fondo.
79
Non è un laudator temporis acti?
No. Il progresso è importante e il sapere ha sempre
migliorato la qualità della vita, anche se è un processo
lungo. La prima donna laureata nella provincia di Vicenza
risale ai primi del ‘900. Se non ci fosse stata l’istruzione,
l’antifemminismo sarebbe molto maggiore. Oggi gli
uomini sono più aperti di cinquanta anni fa, c’è stata una
maturazione straordinaria ed è bello vedere come uomini e
donne gestiscano insieme la famiglia. La tecnologia stessa
è deputata a migliorare la qualità della vita delle donne e
degli uomini del nostro tempo.
La civiltà contadina, pur nel valore della solidarietà che
custodiva, non aveva ammortizzatori sociali o cure
mediche adeguate. Il tasso di mortalità, compresi i
suicidi, era alto, basti pensare ai periodi di
carestie.
Personalmente guardo con fiducia al nostro mondo, che
deve nutrire consapevolezza delle grandi potenzialità che
80
ha di migliorare la sorte dei popoli, non solo del nostro, ma
anche di quelli più lontani, senza rinunciarvi mai.
E’ stato anche organista. Il suo musicista preferito?
Bach, senza dubbio. Mia moglie, pensi, suonava anche lei
ed era bravissima. Da quando non c’è più Ginetta, (questo
il nome della moglie, ndr) non ho più suonato.
E il nostro incontro termina con il pensiero a Ginetta, la
donna della sua vita, quella con cui, per usare le parole di
Eugenio Montale:
“ho sceso, dandole il
braccio, almeno
un milione di scale”
Storie di vita
L’aprile appena trascorso ha visto il taglio di un traguardo
particolarmente significativo per una storica realtà della Thiene solidale,
la Cooperativa Sociale San Gaetano Thiene.
87
Storie di vita
di meccanica, nella costruzione di oggettistica varia. Il
lavoro, sempre ovviamente commisurato alle capacità
e alle propensioni degli ospiti, ha fatto da tramite per il
sorgere di relazioni interpersonali ed amicali ponendosi
anzitutto come occasione di dialogo e reciproca
conoscenza tra i ragazzi.
Nello svolgimento della attività quotidiane, così come nei
Ben due decadi sono passate da quando la fondatrice
Annamaria Borgo Thiella, spinta da una profonda sensibilità
per il prossimo, ha dato forma e vita a questa associazione
di volontariato che ha per missione la valorizzazione e
l’inserimento attivo nella vita sociale di persone affette da
disabilità psichica, con una struttura che tuttoggi presenta
connotati di unicità nel territorio di riferimento. Il progetto
di promozione umana è partito per l’appunto da un
impulso individuale, cresciuto nel corso degli anni grazie
all’entusiamo dei dirigenti e alle innesauribili energie dei
volontari che vi hanno prestato servizio, per poi maturare
grazie all’attenzione dimostrata dalle istituzioni locali e
dagli attori più sensibili del tessuto socio-economico ed
imprenditoriale.
L’obiettivo originario di prestare assistenza e offrire
un’opportunità di integrazione alle persone affette da
disagio psico-fisico è stato raggiunto, con apprezzamento
anche delle famiglie dei disabili, che hanno potuto trovare
supporto nel complesso compito educativo cui sono
chiamate.
Forse però il risultato più grande del progetto di solidarietà
portato avanti dalla Cooperativa San Gaetano è stato
quello di saper accendere i riflettori dell’opinione pubblica
sul tema della partecipazione alla vita sociale da parte di
persone altrimenti destinate ai margini. Vent’anni fa era
sicuramente meno diffusa tra la gente la consapevolezza
dell’importanza di integrare le persone svantaggiate
nel mondo del lavoro, un tassello imprescindibile per
agevolarne l’integrazione nelle dinamiche sociali e garantire
loro il diritto di una realizzazione come individui.
Accolti ed ospitati nella sede di via S. Caterina da Siena,
inizialmente in un solo laboratorio, in seguito – appurate
le ristrettezze dello spazio e le crescenti necessità
dell’ambiente di lavoro - nell’intero stabile concesso in
comodato d’uso gratuito dai Padri Giuseppini, 35 persone
con questa tipologia di handicap hanno trovato impiego
dal 1989 ad oggi in lavori di assemblaggio minuto, in lavori
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A. Leoni, Direttore del Sociale ULSS 4
L. Rigon, Presidente della Cooperativa
A. Danieli, Primario di psichiatria
momenti di vita di gruppo, i disabili sono stati costantemente
seguiti con premura dallo staff di soci,volontari ed obiettori
che con amorevole dedizione e la massima cordialità hanno
prestato la loro opera, traendo a loro volta un immenso
arricchimento personale.
Oggi come ieri, le entrate che derivano dalle attività suddette
sono frutto di commissioni da parte di alcune aziende del
territorio, risorsa vitale per far fronte alle necessità di una
gestione autofinanziata.
L’attuale presidente Luigi Rigon si è di fatto prodigato, a
partire dal suo insediamento nel 1997, per dare maggiore
stabilità organizzativa ed economica all’associazione
con un instancabile attività finalizzata all’attrazione di
commesse di lavoro e all’organizzazione di raccolte fondi,
destinandoli alle pressanti esigenze di ammodernamento
della struttura e di rinnovo dei macchinari.
Due sono stati gli eventi organizzati per celebrare i
vent’anni di attività della cooperativa. Un primo incontroriflessione dal titolo “Sulla tutela della salute mentale”,
tenutosi il 17 aprile presso l’auditorium Fonato alla
presenza delle autorità locali , con interventi da parte del
presidente Rigon, dei responsabili del Dipartimento di
Salute Mentale e dei Servizi Sociali dell’Ulss 4, dei Padri
Giuseppini e del presidente di Confcooperative Vicenza. Il
25 aprile la marcia non competitiva nominata “Caminada
della Solidarietà”, ideata e realizzata nell’obiettivo di creare
maggiore conoscenza sulla cooperativa ed i suoi soci, una
simpatica scampagnata che ha visto la partecipazione di
oltre 700 podisti tra singoli, famiglie e gruppi organizzati.
Entrambi si sono rivelati momenti utili per ripercorre
le principali tappe del progetto solidale, per ricordarne
con soddisfazione le mete raggiunte nonostante le
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mille difficoltà, ma soprattutto le occasioni preziose per
rinnovare e rinsaldare quel patto di fiducia ed alleanza con
il tessuto socio-economico thienese, viste le sfide futuro.
Nel 2007 si è invero manifestata l’opportunità di
acquistare una villetta su terreno adiacente alla sede;
nonostante gli sforzi sostenuti pochi anni addietro per la
ristrutturazione dell’edificio concesso in toto dai Padri
Giuseppini e la contingenza di un’annata complessa per
diversi avvenimenti, la Cooperativa ha intrapreso con
coraggio un ulteriore passo in avanti verso un nuovo
progetto di crescita. Decisione maturata nell’immediato
dalla volontà di “dare più respiro” all’attività in essere, ma
con la prospettiva nel lungo periodo di un ripensamento
ed ampliamento della struttura. Il problema che si dà con
sempre maggior attualità è quello di come continuare
a garantire accoglienza ed assistenza a questi disabili
(venti quelli attualmente inseriti) allorquando il destino
li priverà delle persone care, le stesse che trovano oggi
nella cooperativa una struttura di appoggio. Ecco allora
la necessità di formulare un piano lungimirante volto al
potenziamento della San Gaetano nell’intento di affiancare
al ‘luogo di integrazione lavorativa’ anche qualcosa di più
simile ad una struttura di ‘famiglia protetta’, una sorta di
casa famiglia dove poter far fronte non solo a ciò che è il
Volontari e ospiti della Cooperativa
insieme alla Caminada della Solidarietà
‘qui ed ora’, ma anche a ciò che sarà il ‘dopo’ .
L’appoggio proveniente dall’ esterno si rende pertanto
più che mai vitale per consentire la prosecuzione dei
programmi di sviluppo, tanto più nelle difficili circostanze
economiche che gravano su questi giorni. “Ad oggi sono
già stati pagati i 2/3 dell’acquisto - conferma Rigon - ma i
tempi di crisi ci impongono ora una riflessione”.
L’augurio è che, una volta ancora, la città di Thiene possa
dimostrare la sensibilità e lo spirito di solidarietà che le
son propri, intervenendo concretamente a sostegno di un
progetto che vuole assicurare una migliore qualità di vita
a quanti si trovano purtroppo in condizioni di diversità e
svantaggio.
per informazioni:
www.cooperativasangaetano.com
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News
Emanuele Cattelan
L’ASCOM
e la Ristorazione:
Da sempre al servizio di chi serve
Tempo di rassegne enogastronomiche, di Ristoranti
in Piazza e di iniziative che vedono i pubblici esercizi
protagonisti.
A loro fianco, come sempre, l’Associazione Commercianti
del Mandamento di Thiene. Ne parliamo con il Presidente
Emanuele Cattelan.
Presidente, anche quest’anno l’Ascom ha deciso
di promuovere una serie di eventi che vedranno
protagonisti i Ristoratori ed i Pubblici esercizi del
Mandamento. Cosa bolle in pentola?
Sono davvero molte le occasioni che avranno come
assoluti protagonisti i Ristoranti associati.
E’ partita da poco la quinta edizione della Rassegna
enogastronomia “I Piatti Tipici della Pedemontana”,
appuntamento che si svilupperà in cinque serate in alcuni
tra i più prestigiosi e suggestivi locali del Mandamento.
Il 20 Giugno sarà la volta del primo evento di Piazza
della stagione, con i Torresani a Breganze, e il 15 Luglio
il “Gran Galà dei Piatti Tipici della Pedemontana”
chiuderà idealmente questo ciclo di appuntamenti con la
ristorazione di qualità”.
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Davvero un ricco programma, Presidente. Ma l’impegno
dell’Ascom non si ferma qui, giusto?
Esatto. A fianco delle iniziative promozionali sono partiti dalla
sede di Via Montello altri importantissimi appuntamenti:
parliamo di un corso finanziato dal Fondo Sociale Europeo
di Avvicinamento al Vino e di un altro momento formativo
totalmente gratuito che approfondirà le tecniche di
marketing nel servizio di sala. Continuano inoltre i corsi
per il rilascio/rinnovo delle idoneità alla manipolazione
e somministrazione degli alimenti, e, chiaramente, tutti
i servizi specifici, come la cartellonistica obbligatoria o le
consulenze in materia di HACCP.
E per i bar c’è qualche iniziativa?
I pubblici esercizi in genere sono sempre pronti a sostenere
attività di piazza e manifestazioni di ogni tipo, in quanto
svolgono un prezioso servizio di presidio del territorio e di
animazione.
Recentemente molti associati hanno aderito alle campagne
informative delle ULSS “-Alcol + Gusto”, il che dimostra che
la categoria è sempre pronta a promuovere un consumo
responsabile delle bevande e dei cocktail che propone.
RITORNA LA RASSEGNA
ENOGASTRONOMICA
I Piatti Tipici della Pedemontana
Riscoprire i piaceri della buona tavola, ritrovare gusti, sapori ed aromi magari dimenticati, valorizzare la tipicità e la qualità
dei prodotti del territorio e, perché no, fare anche festa assieme. Questi gli obiettivi della quinta rassegna “I Piatti Tipici
della Pedemontana” organizzata dai Ristoratori dell’Ascom di Thiene, in collaborazione con l’Associazione Pedemontana.
Vi Turismo e la Fipe Confcommercio di Vicenza e con il contributo della Banca Popolare di Vicenza.
Il grosso successo di critica e pubblico ottenuto dalle prime quattro rassegne, l’apprezzamento dei buongustai ed il buon
risalto avuto dai mezzi d’informazione, hanno spinto anche quest’anno l’Ascom a riproporre l’importante appuntamento
enogastronomico. L’iniziativa valorizza e rilancia i piatti tipici dei nostri paesi: dai Torresani di Breganze alle erbette
primaverili, dalla “poenta e baccalà” alle patate delle Bregonze ed ai Bucatini al Torchio, tutte prelibatezze gastronomiche
abbinate ai vini del Consorzio Tutela Vini DOC di Breganze. Una serie di appuntamenti con le fragranze ed i sapori della
ricca tradizione enogastronomia locale con piatti sapientemente preparati dai ristoratori che consentono di rivisitare una
cucina da vivere in armonia con le tradizioni locali.
Per concludere ben due appuntamenti con la ristorazione sotto le stelle: i Toresani in Piazza a Breganze ed il Gran Galà dei
Piatti Tipici della Pedemontana in Piazza Chilesotti a Thiene. L’invito a tavola con la tradizione culinaria della Pedemontana
permette di valorizzare la tipicità e la qualità dei prodotti del territorio, di dare connotazioni di specificità alla cucina locale
ricca di sapori genuini e di esaltare l’abbinamento vincente tra cibo, tradizioni e cultura, in un felice connubio con i vini doc
di Breganze. E quindi…un arrivederci a tavola per ritrovare i sapori, gli aromi ed i gusti della Pedemontana.
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