novità ottobre 2012

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novità ottobre 2012
NOVITA’ OTTOBRE 2012
La collina del vento
di: Carmine Abate
SEDE: PI+RA
Impetuoso, lieve, sconvolgente: è il vento che soffia senza requie sulle pendici del
Rossarco, leggendaria, enigmatica altura a pochi chilometri dal mar Jonio. Il vento
scuote gli olivi secolari e gli arbusti odorosi, ulula nel buio, canta di un antico
segreto sepolto e fa danzare le foglie come ricordi dimenticati. Proprio i ricordi
condivisi sulla "collina del vento" costituiscono le radici profonde della famiglia
Arcuri, che da generazioni considera il Rossarco non solo luogo sacro delle origini,
ma anche simbolo di una terra vitale che non si arrende e tempio all'aria aperta di
una dirittura etica forte quanto una fede. Così, quando il celebre archeologo trentino
Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di
scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l'invidia violenta degli uomini, la prepotenza
del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria
resistenza ai soprusi è Michelangelo Arcuri, che molti anni dopo diventerà il custode della collina e dei
suoi inconfessabili segreti. Ma spetterà a Rino, il più giovane degli Arcuri, di onorare una promessa fatta
al padre e ricostruire pezzo per pezzo un secolo di storia familiare che s'intreccia con la grande storia
d'Italia, dal primo conflitto mondiale agli anni cupi del fascismo, dalla liberazione alla rinascita di un'intera
nazione nel sogno di un benessere illusorio.
Presente
SEDE: PI
Quattro scrittori alle prese con un gioco serissimo: passandosi il testimone della
nostra tragicomica esistenza nazionale - e intrecciandola al loro privato - danno vita
a un impasto unico, un diario a staffetta che racconta gli aspetti più impensati di
quello che chiamiamo "presente". Così, domandandosi se sia vero che i bambini
amano leccare i pavimenti, scopriamo che nella lingua italiana i tempi verbali sono
molti più di quelli che possiamo immaginare. E se qualcuno prova a elencare le
infinite sfumature che può avere la mancanza, qualcun altro si interroga sul
momento esatto in cui ha smesso di cercare di far bella figura. Intanto, fuori dalla
finestra, scorrono le istantanee di un Paese che cerca la propria direzione all'interno
di un mondo che cambia. Andrea Bajani, Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta
raccontano il 2011, un anno della loro e della nostra vita. Ciascuno indaga con curiosità ogni fenomeno
che vede (o sente) accadere, e ne distilla materiale narrativo incandescente. Attraverso una cronaca
quotidiana, appassionata, ironica e sentimentale, un mese dopo l'altro si compone il disegno collettivo di
un tempo intimo e civile. Presente diventa cosi un diario pubblico che parla a e per tutti noi.
Il senso di una fine
di: Julian Barnes
SEDE:PI
La vita di Tony Webster è stata un fiume relativamente tranquillo, da costeggiare al
riparo di scelte ragionevoli e sistematici oblii. Ora però la lettera di un avvocato che
gli annuncia un'inattesa quanto enigmatica eredità sommuove il termitaio poroso
del passato, e il tempo irrompe nella noia del presente sotto forma di parole
risalenti all'adolescenza, quando Tony procedeva all'educazione morale,
sentimentale e sessuale che ne avrebbe fatto, inavvertitamente come spesso
accade, l'adulto che è. Il percorso a ritroso nelle zone d'ombra della vita, con i suoi
dolori inesplorati e i suoi segreti, diventa cosi riflessione sulla fallacia della storia,
"quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria
incontrano le inadeguatezze della documentazione", secondo il geniale amico dei tempi del liceo, Adrian
Finn. Ed è dunque a quel punto di congiunzione, ai ricordi imperfetti come ai documenti inadeguati, che il
vecchio Tony deve ora guardare per comprendere le vicissitudini del Tony giovane. Come ha potuto la
ragazza di allora, Veronica Ford, preferirgli l'amico raffinato e brillante, Adrian? Ci sono solo Camus e
Wittgenstein dietro l'estrema decisione di Adrian? Da che cosa ha voluto metterlo in guardia tanti anni
prima la madre della ragazza? Perché a distanza di quarant'anni Veronica ritorna nella sua vita con un
bagaglio di silenzi e il rifiuto di dargli ciò che è suo? Gli indizi da studiare tessono un filo d'Arianna di
reminiscenze inaffidabili.
Di tutte le ricchezze
di: Stefano Benni
SEDE: RA
Martin è un maturo professore e poeta che si è ritirato a vivere ai margini di un
bosco: è una nuova stagione della vita, vissuta con consapevolezza e arricchita
dai ricordi e dalle conversazioni che Martin intrattiene con il cane Ombra e con
molti altri animali bizzarri e filosofi. In questa solitudine coltiva la sua passione
di studioso per la poesia giocosa e per il Catena, un misterioso poeta locale
morto in manicomio. Questa tranquillità, che nasconde però strani segreti, è
turbata dall’arrivo di una coppia che viene a vivere in un casale vicino: un
mercante d’arte in fuga dalla città e Michelle, la sua bellissima e biondissima
compagna. L’apparizione di Michelle, simile a una donna conosciuta da Martin
nel passato, gonfia di vento, pensieri e speranze i giorni del buon vecchio
professore. Il ritmo del cuore e il ritmo della vita prendono una velocità
imprevista. Una velocità che una sera, a una festa di paese, innesca il vortice di un fantastico giro di
valzer. Leggende, sogni, canzoni, versi di un poeta che la tradizione vuole folle e suicida, telefonate
attese, contattisti rock, cinghiali assassini, visite di colleghi inopportuni, comiche sorprese, goffi
corteggiamenti e inattese tentazioni – tutto riempie di nuova linfa una stagione che si credeva conclusa, e
che si riapre sul futuro come un’alba. Martin e tutti quelli che lo circondano sembrano chiusi in un bozzolo
di misteri: si tratta di attendere la farfalla che ne uscirà.
I sette giorni di Allah
di: Gianni Bonina
SEDE:PI
In un paese della Sicilia orientale, nel catanese, viene ucciso un puparo. La
scena del delitto appare organizzata secondo una scenografia singolare: il
fuoco, appiccato nella bottega, ha bruciato solo i pupi pagani e cristiani, mentre
i mori si trovano raggruppati in un angolo, quasi a volerli mettere in salvo. Nei
pressi, una scritta in vernice rossa: "Il sangue di El". Si aprono le indagini di
rito, guidate dal capo della mobile di Catania Antonio Meli. Vista la teatralità
dell'enigma, il commissario decide di chiedere aiuto al professor Nicola Di
Cristoforo, un accademico celebre specialista di islam siciliano ed esperto di
ogni mistero, e a cui lo lega un rapporto da allievo a maestro. Subito i molti
segnali stimolano la sensibilità del professore come tante punture di spillo: non
riesce a vincere la sensazione che il delitto contenga un certo messaggio diretto
a lui e che il mittente sia una persona a lui ben nota. Intanto, gli assassinii,
sempre più vistosamente scenografici, continuano, collegandosi alla magia numerica del sette. La linea di
sangue si va facendo sempre più "traslata, metaforica, simbolica, allegorica". "I sette giorni di Allah" è un
giallo a impianto fortemente culturale. A seguirne le anse tortuose, il lettore, alla fine, si rende conto di
avere percorso, di fianco all'avventura, un pellegrinaggio in un'isola di cui sappiamo poco e non si parla
mai: la Sicilia islamica.
Dentro
di: Sandro Bonvissuto
SEDE:PI
Cos'è il carcere? La forma architettonica del male. Il carcere è un muro, e "il muro è
il più spaventoso strumento di violenza esistente. Non si è mai evoluto, perché è
nato già perfetto". Tutti i giorni, all'ora d'aria, puoi arrivare a toccarlo col naso "per
guardarlo così da vicino da non vederlo più. E il muro non è fatto per agire sul tuo
corpo; se non lo tocchi tu, lui non ti tocca. Non è una cosa che fa male, è un'idea
che fa male". Sandro Bonvissuto ha un'attitudine da speleologo dell'esistenza. Che
parli della pena di vivere in galera, della scoperta di quella cosa gigantesca che è
l'altro da sé, o di un bambino che impara a correre il rischio di cadere, i suoi
pensieri si mescolano sempre a percezioni scandagliate, felicità assaporate,
umiliazioni patite, declinazioni del sentimento dell'esistere restituite con la naturalezza e la potenza
dell'acqua che scava in profondità. Così, la felicità frastornante che dà l'amicizia può sprigionarsi da tre
semplici lettere ("Aveva detto 'noi'. E mi sembrò fosse la prima volta che risuonasse quel pronome
nell'aria, riferito anche a me. Noi, detto così, ti faceva essere addirittura la metà di una cosa plurale").
L'infanzia che non conosce la dittatura del tempo ("lo sanno tutti che bambini e orologi sono due cose
incompatibili"), che è insofferente agli spazi chiusi ("perché l'infanzia non ha case, l'infanzia ha strade"),
è "davvero l'unico momento nel quale siamo stati un altro".
Angeli e insetti
di: Antonia S. Byatt
SEDE:RA
l fascino discreto del mondo vittoriano, già protagonista di "Possessione", fa da
sfondo alle due storie che compongono questo libro costruito con equilibrio ma
anche attraversato da passioni violente. Nel primo racconto, "Morpho Eugenia",
William Adamson, sopravvissuto a un naufragio sulla via del ritorno dall'Amazzonia,
vive la contrastata esperienza del sogno di un amore ideale e si illude di aver
trovato in Eugenia la donna della sua vita. Lei, in apparenza perfetta ma in realtà
priva di scrupoli, lo farà scivolare in un'abiezione morale senza scampo. Nel secondo
racconto, "L'angelo coniugale", A. S. Byatt ci trasporta invece nel bel mezzo di una
seduta spiritica. Emily Tennyson, la sorella del poeta, che ha perduto da giovane il
fidanzato, va alla scoperta di un altro amore inaspettato attraverso una sofferta
rievocazione, in un caleidoscopio di realismo, scienza, magia e indimenticabili colpi di scena.
Il diavolo e la rossumata
di: Sveva Casati Modignani
SEDE: PI+RA
1943, Milano è sotto le bombe degli Alleati. Una famiglia è sfollata in una
cascina fuori città. Una bambina affidata alle cure dei nonni cresce immersa in
un universo rurale, dove ha inizio il suo apprendistato alla vita. La bambina
protagonista di questo libro è Sveva Casati Modignani, la quale affida per la
prima volta a un racconto autobiografico i ricordi della sua infanzia, che si
intrecciano con la memoria di cibi e sapori. Sono anni di fame, di mercato nero e
di succedanei. Le donne si ingegnano a cucinare con fantasia i pochi ingredienti
di cui dispongono. Nel racconto i ricordi dell'infanzia spaziano tra ricette golose e
le attività solitarie della bambina che osserva silenziosa il mondo degli adulti
sempre indaffarati: tra questi una nonna amorevole e un po' ruvida, che la crede
posseduta dal Diavolo, e una mamma che, incapace di esprimere altrimenti il
suo amore, cuce per lei abitini raffinati e cucina cibi gustosi. Il libro include un ricettario, con i piatti della
cuci na lombarda rivisitati dalle consuetudini di famiglia, tutti singolarmente commentati dall'autrice che
rievoca con rara autenticità una cultura gastronomica radicata nel territorio, in un mondo di tradizioni e
sapori dimenticati. "Il Diavolo e la rossumata" è un racconto personale, intenso, ironico, al quale non
mancano tuttavia momenti intimi e a tratti drammatici, in cui Sveva Casati Modignani svela ai suoi lettori
qualcosa di sé.
Sto molto meglio dei miei amici morti
di: Viviane Chocas
SEDE: PI
Come fa un gruppo di pensionanti irrequieti a scomparire impunemente da una casa
di riposo? La giovane Blanche, animatrice del laboratorio di scrittura creativa,
complice dell'impresa suo malgrado, lo sa bene. L'improbabile gang in fuga è
guidata da un'energica donnetta in sedia a rotelle, una settantenne simpaticamente
svanita e due nonnetti armati di petardi e moschetto. Sono anziani ma alzano il
pugno chiuso e sono decisi a far ballare ancora un po' il mondo sotto i piedi. Il
racconto delle loro imprese si alterna a quello della vita di Blanche, divisa tra
incontri di solo sesso e il lavoro con gli imprevedibili vecchietti della Casa delle
Rose. A cosa porterà questa strana miscela di giovinezza, fantasia e voglia di
vivere? Sottile, divertente e disinibito, in "Sto molto meglio dei miei amici morti" tira un incredibile vento
di libertà che abbatte ogni pregiudizio verso una fase della vita considerata ancora un tabù, una miscela
irresistibile di humour e tenerezza per un'utopia della terza età i cui eroi forse non sono troppo saggi ma
ancora decisamente arzilli.
Sofia si veste sempre di nero
di: Paolo Cognetti
SEDE: PI
"Sofia si veste sempre di nero" è la nuova prova narrativa di Paolo Cognetti, autore
di "Manuale per ragazze di successo" e "Una cosa piccola che sta per esplodere".
Nei suoi racconti, cesellati con la finezza di Carver e Salinger, Cognetti ha saputo
rappresentare con sorprendente intensità l'universo femminile. Ed è ancora una
donna la protagonista del suo nuovo libro, un romanzo composto da dieci racconti
autonomi che la accompagnano lungo trent'anni di storia: dall'infanzia in una
famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni,
all'adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso
e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Con la sua scrittura precisa e
intensa, Cognetti ci regala il ritratto di una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie
nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada.
Il negativo dell'amore
di: M. Paola Colombo
SEDE: RA
Cosa ti aspetta se sopravvivi alla notte in cui tua madre ha deciso di buttarsi nel
fiume portandoti con sé? Cica ha paura dell'acqua, o meglio, ne ha un terrore
mortale, che sia il mare o il filo d'acqua di un rubinetto. "Cica" è il soprannome
che le hanno affibbiato gli altri bambini della colonia, a causa dei due segni curvi
che porta sulla schiena, come cicatrici di ali strappate. Cresce in una piccola città
del Nord Italia, per compagni un cane lupo e i libri prestati da una vicina di casa
capace di tenere i segreti. E cosa ti attende se nasci con un cromosoma in più?
Walker un nome ce l'avrebbe, ma a causa della sua passione per il ranger dei
telefilm tutti lo chiamano così. Walker è nato in Puglia, primo di tre fratelli, in un
giorno d'estate: per il suo compleanno la famiglia organizza sempre una grande
festa in campagna. È nato coraggioso, corre in sella al cavallo Fulmine o accanto
al nonno, sull'Apecar. Walker è nato con la trisomia del cromosoma 21: è un
bambino down. Qualche anno dopo, Cica e Walker sono due adolescenti alla ricerca del proprio posto nel
mondo. Non si conoscono, non sanno di avere lo stesso candore, la stessa audacia: due anime leggere e
ostinate come steli di gramigna, a dispetto dei pronostici del mondo. Li attende una notte di ottobre,
calda come d'estate: un incontro esplosivo e rivelatore, uno di quei rari momenti capaci di illuminare il
buio di tutta una vita e di lasciare tra le mani una fiamma per disperderlo, almeno per poterlo guardare.
La casa dei sette ponti
di: Mauro Corona
SEDE: RA
Sull'Appennino tosco-emiliano, non lontano dall'Abetone, c'è una valle stretta e
tortuosa, e in fondo una casa, una piccola casa con il tetto coperto di plastica
colorata e due comignoli che buttano fumo sempre, estate e inverno. Un industriale
della seta torna ai boschi dove un tempo andava a far funghi e la vede, quella casa.
Malgrado il fuoco acceso sembra disabitata. È incuriosito. Entra. E lì comincia la sua
avventura, che lo strappa alla mesta quotidianità del danaro e del potere per
precipitarlo dentro un vertiginoso delirio, che è prova e passaggio, alla scoperta di
sé. Mauro Corona scrive una piccola grande storia che suona come un apologo ed è
allegoria della condizione umana quando perde di vista la semplicità dei valori
cardine.
Tu sei il male
di: Roberto Costantini
SEDE: PI
Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi,
giovane impiegata di una società immobiliare del Vaticano scompare nel nulla.
L'inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, giovane commissario di Polizia dal
passato oscuro. Arrogante e svogliato, Balistreri prende sottogamba il caso, e solo
quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta a capofitto nelle
indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto. Roma, 6 luglio 2006.
Mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre
di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della
Sezione Speciale Stranieri della Capitale, tiene a bada i propri demoni a forza di antidepressivi. Il suicidio
dell'anziana donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l'inchiesta. Ma rendere finalmente
giustizia a Elisa Sordi dopo ventiquattro anni avrà un prezzo ben più alto del previsto. Balistreri dovrà
portare alla luce una verità infinitamente peggiore del cumulo di menzogne sotto cui è sepolta, e
affrontare un male elusivo quanto tenace, che ha molteplici volti uno più spaventoso dell'altro.
Il cacciatore
di: Clive Cussler
SEDE: RA
America dell'Ovest, primi anni del Novecento. I giornali l'hanno soprannominato "Il
Macellaio" non a caso: appare dal nulla come un fantasma, rapina le banche il
giorno di paga dei minatori e scompare senza lasciarsi dietro né tracce né testimoni.
Solo una scia di morti. Il suo teatro d'azione sono gli stati dell'America dell'Ovest,
dalla California al Texas, dall'Arizona al Montana. La Van Dorn Detective Agency ha
deciso di affidare il caso al suo uomo migliore, Isaac Bell, un detective freddo e
determinato come l'assassino che deve catturare. Solo Bell può risolvere il caso.
Lui, ultimo discendente di una dinastia di banchieri che all'attività di famiglia ha
preferito la vita pericolosa ed eccitante del cacciatore di banditi, lui che in un batter d'occhio può estrarre
la derringer dal suo cappello e fare fuoco. Basandosi solo sul proprio straordinario intuito, Bell inizia le
indagini, alla ricerca di una minima traccia, di un piccolo errore del criminale che possa condurre alla sua
identificazione. E il bandolo dell'intricata matassa sembra proprio essere un'avventuriera bellissima e
senza scrupoli, che si fa chiamare Rose Manteca, una donna che ha già irretito uno degli investigatori
della Vàn Dorn e che sembra molto interessata a sedurre Bell. Forse Rose potrebbe condurli al
Macellaio...
Io sono il Libanese
di: Giancarlo De Cataldo
SEDE: RA
Roma, 1976. Un anno prima che tutto accada. Il Libanese freme. Il Libanese ha tre
amici, Dandi, il Bufalo, Scrocchiazeppi. Passa con loro da un colpetto all'altro, tiene
le armi delle altre bande. Il Terribile, che aspira a diventare il capo dei capi, tratta
lui e gli altri pischelli come miserabili. Ma il Libanese non è uno dei tanti. Il Libanese
ha un sogno. Un sogno ancora troppo grande per lui. Poi, una sera, il Libanese
incontra Giada. Lei è bella, ricca, inquieta. Lei vuole cambiare le cose. Lei vuole fare
la rivoluzione. Giada appartiene a un altro mondo. Il Libanese ne è stregato. E nello
stesso tempo comincia a intuire che proprio da quel mondo potrà venire l'idea che
gli permetterà di rendere il suo sogno una realtà. È grazie a lei, inconsapevole
guida, che il Libanese penetra nel mondo dei ricchi, prima come pusher di un grande artista schiavo
dell'eroina, e poi organizzando, con i suoi compari, un primo sequestro di persona (preludio di quello che
segnerà, appena pochi mesi dopo, la nascita della Banda): il sequestro di un ricchissimo palazzinaro,
padre di Sandro, l'amico del cuore di Giada...
L'ultima notte dei fratelli Cervi. Un giallo nel triangolo
della morte
di: Dario Fertilio
SEDE: PI
Questa è la storia di Archimede, un giovane contadino reggiano reclutato nei Gap,
fra il 1943 e il 1945 che si intreccia con la tragedia dei sette eroici fratelli Cervi,
fucilati dai fascisti. I crescenti dubbi del protagonista, di fronte all'ordine di uccidere
a freddo esponenti della Repubblica Sociale in agguati programmati, lo portano
prima a scoprire, e poi a confrontarsi con una realtà scomoda: i Cervi, al momento
della cattura, erano stati isolati dai compagni comunisti che dirigevano la Resistenza
nella provincia, perché accusati di comportarsi "da anarchici". Così la guerra civile,
fra attentati e rappresaglie, bombardamenti, viltà e atti di coraggio quotidiani, gli rivela progressivamente
il suo volto disumano. La svolta morale di Archimede si completa nell'apprendere un ulteriore segreto: in
quella medesima ultima notte dell'agguato fascista, i Cervi erano stati traditi e denunciati da un infiltrato.
Una verità che, nel clima surriscaldato del dopo 25 aprile a Reggio, tra lotte politiche e regolamenti di
conti, deve essere nascosta.
La vicina
di: Lisa Gardner
SEDE: PI
C'è puzza di bruciato nella vita così a posto di Sandra e Jason Jones. Sandra
scompare nel cuore della notte lasciando sola in casa Ree, una bimba vispissima di
quattro anni. Jason torna a casa dal giornale dove lavora: chiama la polizia con
tutta calma, fa l'impassibile, non collabora. D. D. Warren, sergente con i
controfiocchi, giacchino in pelle da brivido, linea da modella e troppi arretrati con il
sesso, diffida di questo marito impenetrabile, occhi scuri, barba incolta, parlantina
da saccente. Diffida di Aidan Brewster, biondo ribelle, genere surfista ma più
tenero: vive cinque case più in là, ha la sfortuna di essere il vicino con precedenti
per reati sessuali, inchiodato dalla legge peggio di un assassino perché a diciannove
anni ha fatto l'amore con una minorenne consenziente. Diffida del suocero di Jason che vuole a tutti i
costi la bimba in custodia, dell'eccessiva solerzia di un collega poliziotto, per non dire di un allievo cyber
cyber di Sandra... Che fine ha fatto questa splendida vicina che ti illumina lo schermo con lo sguardo? Un
romanzo lucido, magnetico, un liscio e busso alla middle class USA dove nessuno la racconta giusta, ci
sono troppi schiavi di sesso, soldi & sensi di colpa. Una storia di famiglia dai risvolti sconvolgenti, piena di
brucianti, amari segreti
L'inverno del mondo. The century trilogy vol. 2
di: Ken Follett
SEDE: PI
Cinque famiglie legate l'una all'altra il cui destino si compie durante la metà del
ventesimo secolo, in un mondo funestato dalle dittature e dalla guerra. Berlino nel
1933 è in subbuglio. L'undicenne Carla von Ulrich, figlia di Lady Maud Fitzherbert,
cerca con tutte le forze di comprendere le tensioni che stanno lacerando la sua
famiglia, nei giorni in cui Hitler inizia l'inesorabile ascesa al potere. In questi tempi
tumultuosi fanno la loro comparsa sulla scena Ethel Leckwith, la formidabile amica
di Lady Maud ed ex membro del parlamento inglese, e suo figlio Lloyd, che presto
sperimenterà sulla propria pelle la brutalità nazista. Lloyd entra in contatto con un
gruppo di tedeschi decisi a opporsi a Hitler, ma avranno davvero il coraggio di
tradire il loro paese? A Berlino Carla s'innamora perdutamente di Werner Franck,
erede di una ricca famiglia, anche lui con un suo segreto. Ma il destino lì metterà a dura prova, così come
le vite e le speranze di tanti altri verranno annientate dalla più grande e crudele guerra nella storia
dell'umanità, che si scatenerà con violenza da Londra a Berlino, dalla Spagna a Mosca, da Pearl Harbor a
Hiroshima, dalle residenze private alla polvere e al sangue delle battaglie che hanno segnato l'intero
secolo. "L'inverno del mondo", secondo romanzo della trilogia "The Century", prende le mosse da dove si
era chiuso il primo libro, ritrovando i personaggi de "La caduta dei giganti", ma soprattutto i loro figli.
Cielo nero
di: Arnaldur Indridason
SEDE: PI
Nell'Islanda inebriata dai soldi facili della speculazione finanziaria chiunque si sente
autorizzato ad arricchirsi, o perlomeno a indebitarsi per concedersi un tenore di vita
che altrimenti non sarebbe in grado di permettersi. Ma presto la realtà bussa alla
porta e Lina, segretaria di commercialisti, scambista nonché ricattatrice dilettante
per ripagare le rate di casa e automobile, avrebbe fatto meglio a non aprire...
Intanto Andrés, alcolista disadattato che sopravvive ai margini della società, cerca
disperatamente di attrarre l'attenzione della polizia sull'uomo che per anni l'ha
tormentato, devastando la sua infanzia e il suo futuro. Sigurdur Oli, uno degli agenti
più fidati della squadra di Erlendur, è impegnato a indagare su entrambi i casi e si
ritrova a mettere in dubbio sia la sua ammirazione incondizionata per quanti
riescono ad accumulare enormi fortune sia il disprezzo viscerale per i falliti e i reietti. Passando dai
bassifondi abitati da piccoli delinquenti - più patetici che pericolosi - allo sfarzo dietro cui si nascondono i
crimini immateriali dei finanzieri, da paesaggi naturali di selvaggia bellezza a inattesi squallori
metropolitani, lo sguardo impietoso di Sigurdur Oli osserva la decadenza morale di un paese che ha
definitivamente perso la sua millenaria innocenza e, dopo aver sacrificato tutti i propri valori sull'altare di
una corsa sfrenata al denaro, è sul punto di precipitare nel baratro di una crisi senza precedenti.
Il problema Spinoza
di: Irvin D. Yalom
SEDE: RA
Estonia, 1910. Il diciassettenne Alfred Rosenberg viene convocato nell'ufficio del
preside Epstein. Gli occhi grigio-azzurri, il mento sollevato con un'aria di sfida, i
pugni serrati, il ragazzo adduce ben poco per difendersi dall'accusa di aver proferito
violenti commenti antisemiti in classe. All'ebreo Epstein non resta perciò che
condannarlo a una singolare punizione: imparare a memoria alcuni passi
dell'autobiografia di Goethe, il poeta che l'adolescente dichiara di venerare come
emblema stesso del popolo tedesco. In particolare si tratta dei brani in cui l'autore
del Faust si dichiara fervente ammiratore di Baruch Spinoza, il grande filosofo ebreo
del diciassettesimo secolo. La lettura insinua nella mente del giovane un tarlo che lo
accompagnerà per il resto della vita: come può Goethe aver tratto ispirazione da un uomo di razza
inferiore? Le opere di Spinoza non smettono di tormentare, sotto forma di incessanti domande, l'"ariano"
Rosenberg, divenuto uno dei fondatori del partito nazista e stretto collaboratore di Hitler: davvero Baruch
Spinoza, quest'uomo appartenente a una razza da sterminare, è riuscito a sviluppare un pensiero
filosofico così lucido e geniale? O forse il segreto della sua genialità non sta nella sua mente, ma altrove?
Magari nella sua biblioteca personale, su cui la guerra consente di mettere le mani? Un romanzo sulla vita
misteriosa e controversa di Baruch Spinoza nella Amsterdam del Seicento e l'ossessione per le sue opere
nella Germania antisemita.
Cinquanta sfumature di rosso
di: E. L. James
SEDE : RA
Quella che per Anastasia Steele e Christian Grey era iniziata solo come una
passione erotica travolgente è destinata in breve tempo a cambiare le loro vite. Ana
ha sempre saputo che amarlo non sarebbe stato facile e stare insieme li sottopone
a sfide che nessuno dei due aveva previsto. Lei deve imparare a condividere lo stile
di vita di Grey senza sacrificare la sua integrità e indipendenza, lui deve superare la
sua ossessione per il controllo lasciandosi alle spalle i tormenti che continuano a
perseguitarlo. Le cose tra di loro evolvono rapidamente: Ana diventa sempre più
sicura di sé e Christian inizia lentamente ad affidarsi a lei, fino a non poterne più
fare a meno. In un crescendo di erotismo, passione e sentimento, tutto sembra davvero andare per il
meglio. Ma i conti con il passato non sono ancora chiusi. Questo è il terzo e conclusivo volume della
trilogia "Cinquanta sfumature".
L'amore è la cura
di: Elton John
SEDE: PI
Negli anni ottanta, Elton John conobbe Ryan White, un ragazzino dell'Indiana che
aveva contratto il virus dell'HIV a causa di una trasfusione e che era stato poi
emarginato dalla scuola e dalla città. La vicenda commovente di Ryan, conclusasi
con la sua morte, condusse Elton a due rivelazioni: la consapevolezza che, pur
all'apice di una carriera musicale entusiasmante, aveva toccato il fondo della propria
esistenza, constatando direttamente quanto il successo e la fama non avessero
potuto nulla per salvare quel ragazzo; e, di conseguenza, il bisogno di impegnarsi in
prima persona per arginare il problema dell'AIDS e stare vicino alle persone che
soffrono. "L'amore è la cura" - il primo libro di Elton John - raccoglie, tra autobiografia, resoconto del
proprio impegno civile e invettiva, il racconto di questa straordinaria esperienza: la sua grande amicizia
con Ryan White e Freddie Mercury, con la principessa Diana ed Elizabeth Taylor, l'incontro con il senatore
Ted Kennedy e con il presidente Bush, ma anche le piccole grandi storie di persone comuni che hanno
combattuto e vinto la malattia. Come scrive Elton John, l'AIDS "è una malattia che va curata non tanto
con un vaccino miracoloso ma cambiando i cuori e le menti, tramite un impegno collettivo ad abbattere le
barriere sociali e a gettare ponti di compassione"
Lettera al figlio che non avrò
di: Lê Linda
SEDE: PI
In una società in cui la sfera privata è diventata uno spettacolo permanente,
l'immagine di perfezione di ogni donna obbliga a essere madri, ad avere e ad
amare dei figli. Scrivendo a un figlio che non avrà mai, Linda Lê si emancipa da
questa imposizione sociale e culturale e racconta, con tutto l'amore possibile,
perché ha deciso di non entrare in questo schema, perché ha deciso di non
avere un figlio, scelta tanto più difficile e dolorosa perché il suo uomo, S.,
vorrebbe averlo. E l'autrice, in questo libro che ha sollevato un autentico
dibattito in Francia, lo spiega raccontando autobiograficamente e con grande
sincerità, la propria infanzia, una madre onnipresente e forte, un mondo tutto
al femminile, una vita che l'ha portata a creare un desiderio di sé diverso da
quello che è richiesto dal mondo. Karen Blixen scriveva "Non si può andare a
cercare il Graal con un passeggino". Linda Lê vede di fronte a sé un figlio che non saprebbe amare, un
destino che la porterebbe ad abbandonare tutto ciò che costruisce la sua identità, e di fronte a un sistema
in cui l'espressione della libertà diventa intollerabile allo sguardo di un mondo che esige una conversione
al sistema familiare, la scrittrice rifiuta ogni forma di durezza, ogni pretesa di una regola costruita da
chiunque altro che non se stessa. Al contrario, è tutta la dolcezza del proprio amore che lei offre a questo
figlio che non esisterà mai, ma che vive continuamente, in ogni istante, nel suo luminoso immaginario.
Il rumore dei baci a vuoto
di: Luciano Ligabue
SEDE: PI
Un cane regalato mette a nudo un matrimonio che fa fatica a stare su, e chissà se a
Tano fare il vigile basterà. E il Matto Bedini? Esisterà davvero o saranno le solite
chiacchiere di paese? Di sicuro esistono i due ragazzini che decidono di scoprire
finalmente la verità. Una lettera che un chirurgo forse aprirà, forse no. Che forse gli
farà aprire gli occhi su una storia di quotidiana disumanità, forse no, ma è certo che
li farà aprire a noi. Un'azienda che sta morendo, anche se ha ancora qualcosa da
dire, e un fiume che sta morendo, anche se ha ancora qualcosa da dire. Una
vacanza nell'estate più strana fin qui e una in pieno inverno, e la scoperta che il
passato riesce a ferire nonostante i patti e le promesse, ma forse non mortalmente.
Un comico all'apice del successo che compie una scelta difficile da capire. Un
rapimento per errore che forse non è tanto per errore. Una moglie già anziana che si è portata dentro
tutta la vita un incredibile segreto e adesso lo svela. O forse no. E quale verde aspetterà il giovane
medico per oltrepassare il semaforo davanti al quale la sua vita sembra essersi tranquillamente
assestata? Ci sono molti tipi di amore, in queste storie. Nessuno facile. Verso i figli, verso i genitori, verso
gli amici, dentro le più diverse coppie e famiglie. Ma c'è soprattutto tenerezza, nei racconti teneri come in
quelli che colpiscono dritti allo stomaco. E c'è speranza e futuro, nei finali aperti che lasciano immaginare
tante soluzioni possibili.
L'amore rubato
di: Dacia Maraini
SEDE: PI+RA
Sono tutte qui le donne raccontate da Dacia Maraini, in questo piccolo libro
importante. Sono qui a mostrarci qualcosa di intimo, qualcosa di necessario e
doloroso. Le donne di Dacia sono forti, hanno lottato, a volte hanno perso ma non si
sono mai arrese. Le protagoniste de "L'amore rubato" combattono una battaglia
antica e sempre attuale, contro gli uomini amati che sempre più spesso si
dimostrano incapaci di ricambiarle, di confrontarsi con il rifiuto, il desiderio. Davanti
a queste donne, mariti, amanti, compagni si rivelano ragazzini che stentano a
crescere e confondono la passione con il possesso e, per questo, l'amore lo rubano:
alle bambine che non sanno, alle donne che si donano troppo. Come Marina, che si ostina a cadere dalle
scale, come Ale, che sceglie con sofferta determinazione di non far nascere il frutto di una violenza o
ancora come Angela, che si addossa, aderendo alle parole della Chiesa, le colpe che una antica misoginia
attribuisce alla prima disobbedienza femminile. In tutte queste storie affilate e perfette, dure e capaci di
emozionare e indignare, Dacia Maraini racconta di un mondo diviso fra coloro che vedono nell'altro una
persona da rispettare e coloro che, con antica testardaggine, considerano l'altro un oggetto da possedere
e schiavizzare.
Mala suerte
di: Marilù Oliva
SEDE: PI
In una Bologna notturna e distratta viene compiuto un omicidio inusuale: la vittima
infatti è stata derubata e uccisa con una modalità singolare, avvelenamento da
cloroformio. L'ispettore Basilica intuisce che la responsabilità è da collegarsi a una
gang di latinos e italiani e subito coinvolge La Guerrera come consulente speciale in
grado di addentrarlo nella comunità ispano-americana che gravita intorno ai locali
notturni di salsa. A questo punto, però, un nuovo omicidio si lega al primo e le
indagini si intrecciano. La Guerrera sonda negli ambienti salseri della città,
avvalendosi della propria preparazione scientifica - sta completando la tesi per
laurearsi in criminologia - nonché delle frequentazioni "speciali", ad esempio quella
con il giovane e aitante cubano con cui ha intessuto una relazione sessuale. Mentre la sua migliore amica
Catalina mescola i suoi tarocchi e la Commedia di Dante ritorna a dare provvisorio conforto, tra sigarette,
bottiglie di rum e patatine, La Guerrera fa capoeira e combatte in jeans, si ostina, cade, si rialza, cerca
rifugio nei sensi, persegue un ideale personale di giustizia che cozza col mondo buio che la circonda.
Turbata dalla tensione con l'ispettore Basilica - che vedrà un'inaspettata evoluzione - e da un nodo mai
sciolto del passato che torna su di lei, Elisa farà allora quello che le riesce meglio: lottare, anche fino alla
morte...
Le penultime labbra
di: Giancarlo Marinelli
SEDE: PI
Una telefonata sulla segreteria della moglie Giulia subito prima di imbarcarsi su un
aereo diretto in Europa dal Brasile: è questa l'ultima traccia lasciata da Antonio
Branco, il cui volo si inabissa in pieno oceano poche ore dopo il decollo. Ma il suo
nome, inesplicabilmente, non compare nella lista dei passeggeri, e così Giulia decide
di andare a casa dei suoceri per fare chiarezza - nel destino di Antonio e nella
propria vita. Intorno a questo nucleo narrativo, "Le penultime labbra" intreccia una
serie di vicende che delineano un ricchissimo affresco di casi umani e di psicologie:
due liceali alle prese con la paura di, crescere e di incontrarsi, un grande poeta
sconvolto dalla morte del figlio, una misteriosa figura che abita una casa abbandonata, due anziani
coniugi che devono fare i conti con le incomprensioni del passalo, i tradimenti reali e suggeriti di
Antonio...
Semiotica, pub e altri piaceri
di: Alexander McCall Smith
SEDE: PI
Mentre Edimburgo si gode gli ultimi preziosi giorni di sole estivo e migliaia di turisti
invadono le sue strade per il Fringe, Alexander McCall Smith torna a seguire le
avventure degli inquilini del 44 di Scotland Street. Tra una seduta dallo psicanalista,
il corso di italiano e un'ora di yoga, il piccolo e talentuoso Bertie sogna di andarsene
di casa per giocare a rugby e guardare i treni alla stazione, ma si ritrova alla scuola
steineriana con la solita salopette color fragola; sua madre Irene scopre suo
malgrado di nascondere una rabbiosa anima conservatrice dietro la facciata
politicamente corretta, mentre grazie a un corso di autostima il padre Stuart trova il
coraggio di far valere le ragioni dei maschi di famiglia e trascina il figlio in un'avventurosa partita a carte
con un gangster di Glasgow. Intanto, al piano superiore, Pat trascorre il secondo anno sabbatico
all'inseguimento del vero amore e viene invitata a un improbabile raduno nudista; il suo vanitoso
compagno d'appartamento Bruce, dopo aver perso lavoro e fidanzata, si reinventa mercante di vini e,
sull'altro lato del pianerottolo, Domenica, saggia ed estroversa antropologa, rivendica a gran voce il
diritto di osservare il mondo che la circonda e di esprimere la propria opinione su quello che vede. Per
nostra fortuna, lo stesso continua a fare anche McCall Smith, che tra una brillante digressione filosofica e
un'arguta notazione sul senso della vita, non rinuncia a pungere con il suo umorismo divertito vizi e
debolezze altrui.
Più alto del mare
di: Francesca Melandri
SEDE: PI
L'isola si scorge da lontano. Il mare ha il colore del verderame, la macchia
tutt'intorno emana un profumo speziato, i raggi del sole, anche ora che l'estate è
finita, scaldano i pochi passeggeri arrivati con la motonave .Tra loro ci sono Luisa,
gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un
peso nel cuore. Salgono su un furgone, senza smettere di fissare le onde. Quella
bellezza però non li culla, li stordisce. Non sono in vacanza. Sono diretti al carcere
di massima sicurezza dell'Isola: lei, oltre il vetro del parlatorio, vedrà un marito
assassino, lui un figlio terrorista. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li
avvolge. E sono soli nel dolore: siamo alla fine degli anni Settanta e per loro non ci
può essere pietà pubblica. Il maestrale li blocca sull'Isola dove li scorta Nitti, un agente carcerario che
cela un'inaspettata verità. Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più le stesse.
Con questo romanzo Francesca Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia,
raccontandoci anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo recupera le vite dei
parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione. E le
accompagna fino a una notte in cui i destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.
Lo scrittore deve morire. Epiche gesta di due aspiranti
autori di best seller
di: Gianluca Morozzi - Heman Zed
SEDE: RA
Ubermensch Belasco, stravagante editore di Reggio Emilia, convoca lo scrittore
Francisco Portali, reduce da un terribile flop letterario, per commissionargli la
stesura di quella che a sua detta è la "storia del secolo". Peccato che, a causa dei
micidiali effetti di un mix di antidepressivi e vino, l'intrattabile e smemorato Belasco
faccia l'errore di chiedere la stessa cosa a un altro fallimentare autore, Ladislao
Tanzi. Quando inevitabilmente si ritrova sulla scrivania due romanzi dall'identica
trama, in un lampo di fantaeditoria, Belasco decide di assemblarli, producendo
l'agghiacciante libro "Un premio da tredici". I giovani Tanzi e Portali, nel demenziale
tour promozionale che seguirà, saranno coinvolti in un'interminabile serie di situazioni losche e
sgangherate. A far loro compagnia, tra gli altri, il bieco, gigantesco Lothar, ufficio stampa di Belasco,
Arcovaldo Cacciapuoti, svaporato critico letterario dall'illustre passato, e l'inquietante Raul, il fan che
nessuno scrittore vorrebbe mai avere. Un romanzo che trasforma in parodia gioie e sofferenze del
"mestiere".
A casa
di: Toni Morrison
A cura di: F. Cavagnoli
SEDE: PI
Reduce della guerra di Corea, Frank Money si trova, a ventiquattro anni, sperduto e
solo in una patria fredda e ostile. Dal fronte, non ha riportato soltanto i segni fisici
delle battaglie, ferite e immagini terribili: a segnarlo sono traumi ben più profondi,
mentre il razzismo strisciante dell'America anni Cinquanta lo rende ancora più
vulnerabile. La sua mente allora vacilla, la rabbia che si porta dentro rischia di
spingerlo a compiere gesti irreparabili, e neanche l'assistenza dei premurosi medici
che l'avevano curato nell'esercito sembra alleviare il dolore. Finché un giorno Frank
riceve una richiesta d'aiuto dalla lontana Georgia, l'odiata terra d'origine, dove aveva giurato di non
tornare mai più. A scrivergli è sua sorella, la piccola di casa, che lui ha sempre protetto e amato, da
quando erano bambini. Quel richiamo lo scuote dall'apatia malata in cui si è trincerato e, vincendo i
fantasmi del razzismo, dell'abbandono e della follia, Frank corre in soccorso della ragazza. Nella cittadina
dove è cresciuto, affronta i ricordi dell'infanzia e quelli della guerra, che ha svuotato di senso la sua
esistenza, e riscopre tutto il coraggio dei suoi vent'anni, quello che pensava di aver perso per sempre. Un
romanzo toccante, la storia di un uomo apparentemente sconfitto che ritrova la propria dignità e la
propria casa.
Vertigo
di: Ahmed Mourad
SEDE: PI
Al bar Vertigo, locale notturno alla moda, ritrovo per la gente che conta del Cairo,
Ahmed Kamàl assiste per caso all'omicidio di due noti uomini d'affari. Fotografo di
professione, imprime le immagini della strage sulla pellicola, ed è pronto a farle
pubblicare, ma si rivolge al giornale sbagliato: i media del paese sembrano puntare
a molta apparenza e poca verità. Intrappolato in una rete di giochi di potere,
Ahmed per un po' trova riparo in un locale notturno, popolato da ballerine del
ventre e attricette in cerca di gloria, accanto a uomini d'affari e politici: gente
influente, persone che al mattino sulle pagine dei giornali sono nemiche, e di notte
diventano alleate nel gioco delle parti, tutte riunite nello stesso locale in cerca di
donne e alcol, a ostentare la propria ricchezza. Testimone scomodo, Ahmed tuttavia non intende tacere...
Accolto in Egitto con grande entusiasmo all'arrivo della primavera araba, Vertigo denuncia il malcostume
del paese, senza mai rinunciare all'ironia. Con il suo ritratto schietto di una polizia di stato losca e
vendicativa e di una classe politica corrotta, Mourad racconta la difficoltà di trovare un vero modello per
le nuove generazioni, il disordine che pervade la nazione, lo stato di vertigine perpetua in cui si
confondono ruoli e concetti, dove chi difende i valori morali può subito dopo essere sopraffatto dal proprio
interesse personale. Ma tutto questo non gli impedisce di affidare alle sue pagine un messaggio di
speranza per i giovani...
Guarda gli arlecchini!
di: Vladimir Nabokov
SEDE: RA
È il 1974 e il settantenne Vadim Vadimovic, scrittore incluso nella rosa dei
candidati al Nobel, ripercorre la propria vita con cruda sincerità. Nato a
Pietroburgo in una famiglia aristocratica, vive un'infanzia solitaria e infelice che è
all'origine di inquietanti turbe psichiche. Quando scoppia la rivoluzione
bolscevica fugge avventurosamente all'estero e ripara in Inghilterra; più tardi, in
Francia, ha inizio la sua carriera di letterato, illustrata con esilaranti notazioni.
Arrogante e asociale, sbrigativo nei rapporti sentimentali, assillato dalla
sensazione che la sua esistenza sia la parodia di quella di un altro, si sposa
indotto solo da impulsi erotici, indulge a tradimenti con disinvolte fanciulle,
prova torbide attrazioni per adolescenti impuberi, e mentre insegna svogliato in
una detestabile università della provincia americana vede acuirsi i suoi disordini
mentali. Dovrà arrivare alle soglie della vecchiaia per incontrare la vera eroina del libro, una giovane
donna il cui nome resterà segreto - perché solo così si preservano le cose preziose della vita. Tutt' altro
che segreta è invece la vera identità di Vadim Vadimovic N., il Narratore, che subito si rivela una
caricaturale rappresentazione del suo artefice: o meglio, del volgare fraintendimento della sua personalità
generato da certa critica, incline a descriverlo come autoreferenziale, ossessionato dai doppi, dai
personaggi marionetta che adombrano la mano del burattinaio.
Tra amici
di: Amos Oz
SEDE: RA
Con poche pennellate precise, Amos Oz ricrea il microcosmo di un kibbutz israeliano
negli anni cinquanta. Dal giardiniere timido e solitario che ha la passione di dare
brutte notizie alla donna lasciata dal marito per un'altra che le vive praticamente
accanto; dal mite elettricista che, con sbigottita discrezione, non riesce a capacitarsi
dell'amore della figlia diciottenne per il suo insegnante di storia al falegname
pettegolo che, in preda all'ira, si accanisce su un bambino per dare una lezione a chi
ha maltrattato suo figlio; dalle tentazioni sensuali del segretario del kibbutz durante
la sua ronda notturna allo struggente racconto agrodolce degli ultimi giorni di un
calzolaio anarchico, appassionato di esperanto e del futuro dell'umanità. Infine, due
scelte opposte di fronte al dilemma tra andare e stare: quella di Moshe, che
confrontandosi con il padre malato in ospedale finisce per riconoscersi in tutto e per tutto membro del
kibbutz, e quella di Yotam, che invece dentro il kibbutz soffre e vorrebbe andare a studiare in Italia, dallo
zio che lì ha fatto fortuna. Un affresco popolato di personaggi che ritornano di storia in storia e che
devono la loro forza a un'intensa, luminosa umanità.
Nel nome dello zio
di: Stefano Piedimonte
SEDE: PI
Lo Zio è uno spietato boss della camorra. Ha però una fatale debolezza: "il Grande
Fratello", di cui non si perde una puntata. Nemmeno se costretto a vivere in
latitanza, braccato dall'agente di polizia Woody Alien, soprannominato così per la
"bruttezza intellettualoide", che potrebbe incastrarlo grazie a un misterioso
informatore. Allora i "guaglioni" dello Zio, scoperta l'identità del traditore, arruolano
il pusher Anthony - ventenne incensurato, ma in compenso lampadato e depilato per mandargli un messaggio dalla Casa. Dopo un estenuante addestramento,
Anthony riesce a superare il provino ed entra nel cast...
Un uso qualunque di te
di: Sara Rattaro
SEDE: PI
Una famiglia borghese apparentemente serena è quella formata da Viola, Carlo e
dalla diciassettenne Luce: grandi occhi spalancati verso il futuro. Distratta madre e
moglie, Viola coltiva mille dubbi sul suo presente e troppi rimpianti camuffati da
consuetudini. Carlo, invece, è un marito presente e innamorato e la solidità del
legame famigliare sembra dipendere soprattutto da lui. È quasi l'alba di una notte di
fine primavera quando Viola riceve un messaggio da suo marito che le dice di
correre in ospedale. Stava dormendo fuori casa e si deve rivestire in fretta, non c'è
tempo per fare congetture, il cellulare ora è scarico e nel messaggio non si dice a
quale ospedale debba andare né cosa sia successo. Una corsa disperata contro il
tempo, i sensi di colpa e le inquietudini che da anni le vivono dentro. Fino al drammatico faccia a faccia
con il chirurgo le cui parole porteranno a galla un segreto seppellito per anni e daranno una sterzata
definitiva al corso della sua esistenza.
Mio padre votava Berlinguer
di: Pino Roveredo
SEDE: RA
"Continuo a scrivere papà, scrivere veloce, con la parola che attacca la parola, la
riga che rincorre la riga, con lo spazio che si accorcia, e con le cose da dire che
pretendono di essere raccontate." È una confessione al padre, questo libro. Un
padre operaio-calzolaio sordomuto, scomparso, ma che è ancora vivo nel ricordo e
nelle parole di chi ha preso la penna per fissarlo per sempre, per iscriverlo nei dati
sfuggenti della vita. È un padre, quello di cui si parla, che votava Berlinguer, ma,
prima che per una scelta ideologica, per la consapevolezza che lui era "una brava
persona", e questo giudizio continua a premere sulla realtà rimasta, di oggi, e a
porre problemi. Un buon padre, certo, anche se l'alcol era una delle sue debolezze. E un figlio che
ripercorre una sua vita di cadute e risalite, private e pubbliche, alla luce del sole: un figlio che rivendica la
sua terza media, il suo operaismo, la sua irregolarità di scrittore, e che si pronuncia sull'attualità
rimpiangendo, ma a occhio asciutto, la "fatica" di un tempo, la solidarietà. Fino a comprendere che se
parliamo con i nostri morti, essi non muoiono davvero, ma anzi, eccoli tornare qui, in una danza che ci
coinvolge tutti e ci fa capire che la memoria è vita. Pino Roveredo in questo nuovo libro racconta se
stesso più che mai. E lo scrittore che ha molto vissuto, lirico, duro e puro.
Il fiuto dello squalo
di: Gianni Solla
SEDE: PI
Sergio Scozzacane è un impresario musicale. Lo chiamano "lo Squalo" per la forma
a pinna del suo naso. Un soprannome, ma anche un destino da carnivoro: è il
proprietario della casa discografica Musica Blue Records, che produce dischi a
pagamento, vendendo illusioni a cantanti privi di talento che lui chiama "pazienti".
Alloggiato in una pensione d'infimo ordine e sommerso dai debiti contratti anche
con la camorra (costatigli il mignolo del piede sinistro), lo Squalo progetta una
improbabile uscita di scena. Ma quando tutto sembra perduto, una speranza si
riaccende: Mattia, un giovane cantante che ha ancora sotto contratto per due mesi,
vince un talent show televisivo, e portarlo al festival di Sanremo sembra l'occasione
di riscatto della sua vita da discografico fallito e per salvare la pelle. Con passo incalzante e capacità
dissacratoria, Gianni Solla mette in scena un romanzo sull'impossibilità di sottrarsi alla propria natura, la
storia di un antieroe che lotta per la sopravvivenza in una Napoli divisa tra mediocri cantanti neomelodici
e clan della camorra, una commedia amara sui fallimenti umani.
Comprare il sole
di: Sebastiano Vassalli
SEDE:PI+RA
Nadia Motta ha ventiquattro anni, nessun sogno e un'unica ambizione: il denaro. La
sua vita da studentessa è solo una farsa, e i lavori occasionali più disparati le
permettono di tirare avanti. Perché preoccuparsi? Il futuro prima o poi le "verrà
incontro da solo". E per quanto riguarda gli uomini? Faccende di poco conto. Se sua
madre Stefi si definisce una "femminista storica" e crede di poterne fare a meno, lei
è una "post-femminista": inutile prenderli troppo sul serio, meglio puntare su un
fidanzato con un bel lato "b" (babbeo), come Eros, che pensa di essere un
grand'uomo ma gliela dà sempre vinta. Solo una cosa conta davvero, su questo
Nadia non ha dubbi: i soldi, quella corrente che nasce chissà dove e spinge le nostre
vicende in una direzione o nell'altra. E i soldi arrivano: Nadia vince ventuno milioni a una super lotteria,
ritrovandosi da un giorno all'altro a dover maneggiare una cifra a sei zeri che solleverà le sue certezze
come palloncini, fino a farle scoppiare in un mondo di traffici e avvocati, conti all'estero, misteri della
finanza e amici dal lato "i" (quello intelligente) e dal lato "s" (quello stronzo) fin troppo sviluppati. Sola, e
abbandonata a se stessa, Nadia sogna una città metafisica dove tutto è in svendita, piena di manichini
sorridenti, castelli in aria e ruote panoramiche, e dove il Signore dei Saldi e dei Soldi sta in agguato
appeso a un'enorme ragnatela...
L'isola e le rose
di: Walter Veltroni
SEDE: PI
iulio è un incorreggibile vitellone, Giacomo fa l'avvocato, Lorenzo è il figlio del
proprietario del Grand Hotel, Simone era il genio della classe ed è diventato un
inquieto ingegnere: quattro ragazzi di Rimini uniti da un'amicizia nata sui banchi di
scuola e destinata a superare qualunque contrasto. Quando Giulio ha un'idea folle costruire una piattaforma appena oltre il limite delle acque territoriali, dove
accogliere una comunità di artisti, poeti, musicisti, amanti della bellezza - tutti si
danno da fare per realizzarla: anche Elisa, dolce secchiona con lo chignon nero,
anche Laura, giovane giornalista conquistata dal progetto, e una barista dalla
bellezza esplosiva, Luana. Siamo alla vigilia del 1968, e niente sembra impossibile.
Il nuovo romanzo di Walter Veltroni prende le mosse da un episodio vero e dimenticato per raccontare la
nascita, a undici chilometri dalla costa, di un'isola artificiale che richiama turisti da tutta Europa, l'idea di
una micronazione indipendente, l'Isola delle Rose (anzi, Insulo de la Rozoj, visto che la lingua ufficiale è
l'esperanto), e l'invenzione di una radio libera. Parla di amori, tradimenti, debolezze, slanci, padri che
muoiono e figli che riscoprono sentimenti perduti e, come nelle migliori commedie all'italiana, vitalità e
allegria rivelano un fondo di tenerezza e di malinconia. È il romanzo di un'utopia contrastata dal potere e
di un sogno che valeva la pena vivere.
È tutta una follia
A cura di: M. Vichi
SEDE: PI
Nove storie di quotidiana follia raccontano lati oscuri, nevrosi, ossessioni,
turbamenti, visioni distorte che in modo più o meno delineato appartengono a
ognuno di noi. Nove scrittori italiani (Albinati, Chiodi, De Silva, Del Lama,
Morazzoni, Morozzi, Nelli, Nori, Vichi), toccando le diverse corde della narrazione,
dall'ironia all'assurdo, dal grottesco alla tragedia, mostrano quanto spesso sia vero
e fondato il noto adagio: "Da vicino nessuno è normale". La raccolta è
accompagnata da una lettera del grande scrittore e psichiatra Mario Tobino (19101991), un uomo che ha dedicato la propria esistenza alla cura e alla comprensione
della follia, considerata appunto un altro aspetto della vita normale, come lui stesso
ebbe a dire nel suo capolavoro "Le libere donne di Magliano": "La mia vita è qui, nel Manicomio di Lucca.
Qui si snodano i miei sentimenti. Qui sincero mi manifesto. Qui vedo albe, tramonti e il tempo scorre
nella mia attenzione. Dentro una stanza del Manicomio studio gli uomini e li amo. Qui attendo: gloria e
morte. Di qui parto per le vacanze. Qui, fino a questo momento sono ritornato. Ed il mio desiderio è di
fare di ogni grano di questo territorio un tranquillo, ordinato, universale parlare".
Il circolo delle ingrate
di: Elizabeth von Arnim
SEDE: PI+RA
Anna coltiva un unico, profondo desiderio: essere indipendente. E invece, orfana e
costretta a vivere a carico della ricca cognata - a sua volta mossa dal solo desiderio
di maritarla al miglior partito su piazza e togliersela di torno -, Anna rifiuta i
corteggiatori e si convince di esser condannata a una vita dimezzata. Fino a quando
non accade l'impensabile: un'inaspettata, cospicua eredità arriva a cambiarle la vita
e a garantirle l'autonomia tanto desiderata. Ma arrivano anche le impreviste ma
prevedìbili difficoltà. Colta da un irrefrenabile impulso di generosità, Anna decide di
condividere la sua fortuna, e concepisce un progetto filantropico inteso a donare la
felicità a dodici donne provate dalle asprezze della vita. Ma dopo una spassosa
girandola di situazioni che l'ingenua Anna non poteva immaginare, tutto precipita... Con la verve che
distingue la sua scrittura, Elizabeth von Arnim ritorna a un tema che le sta particolarmente a cuore,
l'indipendenza femminile, già al centro di Lettere di una donna indipendente. Mettendo con delicatezza
alla berlina la protagonista e il suo progetto improbabile, Elizabeth von Arnim dà voce al tema del destino
delle donne, sempre legato al matrimonio, e di quali concrete alternative si possano davvero presentare a
chi desideri restare "fuori dal coro".
Guarda l'uccellino. Racconti inediti
di: Kurt Vonnegut
SEDE: RA
"Guarda l'uccellino" è una raccolta di quattordici racconti inediti, scritti quando
Vonnegut era all'inizio di una carriera che lo avrebbe fatto diventare uno dei più
popolari autori americani e aveva appena cominciato a trovare la sua voce.
Quattordici racconti che, nel rispetto della sua regola numero uno: "Non sprecare il
tempo del lettore", spaziano dal romantico al drammatico, dal giallo alla
fantascienza. In comune hanno che sono tutti molto divertenti. Da "Confido", la
storia di un tecnico di apparecchi acustici che inventa una macchinetta che ti
capisce e alla quale puoi confidare i tuoi pensieri e sentirti meno solo, a "Gridalo dai
tetti", dove una casalinga qualunque, moglie di un insegnante qualunque, scrive un
bestseller che la fa diventare ricca ma le inimica i vicini e le rovina la vita. Oppure "Fubar", sigla che
significa "incasinato oltre ogni limite": è questa la condizione umana dell'addetto alle pr di una grossa
società, dimenticato nell'angolo di uno scantinato e lasciato là a intristire fino all'arrivo di nuova
dattilografa-segretaria. E ancora: una parodia sul quoziente di intelligenza, confuso dai ragazzi di una
scuola con il peso corporeo delle persone, o il racconto che ci svela che un tagliacarte non è affatto un
tagliacarte ma una piccolissima astronave con a bordo sei microscopici passeggeri.
Le due facce dell'innocente
di: Elie Wiesel
SEDE: PI
Yedidyah è un giovane giornalista che lavora a New York nella redazione di un
quotidiano. La sua specialità è la critica teatrale, è sposato con un'attrice ed è molto
ben introdotto nel mondo del teatro newyorkese. Nessuno è più bravo di Yedidyah
nel raccontare i successi effimeri, le glorie dimenticate, il fascino racchiuso nella
nascita di una nuova stella e la malinconia che colora il suo crepuscolo. Ecco perché
rimane estremamente sorpreso quando il suo capo gli affida un compito molto
diverso dal solito: occuparsi della cronaca del processo di Werner Sonderberg, un
giovane tedesco residente negli Stati Uniti. È stato accusato dell'omicidio di Hans
Dunkelman, un suo lontano zio, trovato morto in fondo a un crepaccio nei monti Adirondack. Di fronte al
giudice Sonderberg si è dichiarato colpevole e insieme non colpevole, scatenando l'attenzione morbosa di
tutti i media. Perché Hans Dunkelman, che pareva solo un distinto anziano gentiluomo europeo,
nascondeva molti segreti, riguardanti la sua vera identità e il suo coinvolgimento nella tragedia
dell'Olocausto. Segreti che lui e il nipote hanno dovuto affrontare sull'orlo di quel crepaccio. Segreti che lo
stesso Yedidyah ha paura di affrontare nel suo articolo, perché lo riportano indietro nel tempo, alla storia
della sua famiglia, a una cicatrice che il tempo non ha ancora sanato. E che forse mai potrà sanare.
Moshi moshi
di: Banana Yoshimoto
SEDE:PI
Dopo aver perso il padre in quello che ha tutta l'aria di essere stato un doppio
suicidio d'amore, Yoshie si trasferisce dalla sua casa di Meguro a un minuscolo e
vecchio appartamento a Shimokitazawa, un quartiere di Tokyo famoso per le sue
stradine chiuse al traffico, i ristoranti, i negozietti, nonché meta degli alternativi
della capitale. Qui Yoshie spera, aiutata dall'atmosfera vivace, di superare il dolore
e dare una nuova direzione alla sua vita. Un giorno, però, sua madre le si presenta
a casa all'improvviso con una borsa Birkin di Hermès e qualche sacchetto. Inizia
così una bizzarra convivenza che unisce le due donne lungo il percorso di
elaborazione del lutto che le ha colpite, le pone di fronte a verità inaspettate, le
aiuta a scorgere fiochi lumi di speranza nel buio di una quotidianità ferita. "Moshi moshi" "pronto" al
telefono - è il racconto di una rinascita, la favola delicata e struggente della vita di un quartiere, la storia
di una madre, di una figlia, di un grande dolore e di qualche piccola felicità inattesa.