Le differenze sono alla base dell`azione didattica

Transcript

Le differenze sono alla base dell`azione didattica
CORSO FORMAZIONE NEOASSUNTI
APRILE MAGGIO 2015
Relatore: dott.ssa Neva Cellerino
GESTIONE DELLA CLASSE E
PROBLEMATICHE RELAZIONALI
 il gruppo classe: complessità e dinamiche
 ambiente fisico e sociale dell’aula
 stili di insegnamento e stili di apprendimento
 fattori decisivi per la promozione del clima di classe
 la classe inclusiva
 strategie di lavoro.
IL GRUPPO CLASSE
 Gruppo di pari (sui generis)
 Sistema sociale autonomo
 Regole proprie, di fatto e formali
 Processi, in primis educativi
 Gruppo a termine
 Non gruppo per scelta dei membri
 Prevede uno staff di conduttori (docenti)
 Identità gruppale percepita dagli studenti…..
GRUPPO CLASSE
 …….in maniera complessa
 Assolve ad alcune funzioni positive e significative:
 Scambio informazioni, condivisione di problemi
 Sostiene i più fragili ???? (è vero???)
 Rispecchiamento
 Contenimento dell’ansia e della frustrazione
QUANDO GRUPPO COESO
Esistono regole comuni, valori e obiettivi condivisi
E i docenti???
 Atteggiamento decisivo per clima positivo: se
rispettano le stesse regole condivise in classe
 Struttura gruppo in senso positivo e collaborativo
 Se i docenti non si adeguano

Reazione aggressiva-difensiva

Frammentazione
Strutturazione del gruppo
 In direzione aggressiva e frammentaria: lotta per la
sopravvivenza individuale, competitività, scelte
personali opportunistiche ed egoistiche.
 Giudizio negativo sul docente (non sarà mai leader)
per relazione senza empatia, senza capacità di
contenimento dell’ansia degli alunni; adottano STILE
EDUCATIVO PERMISSIVO O AUTORITARIO.
 Modalità che non tiene conto dell’individualità e dei
bisogni degli allievi; differenze di profitto non
modificabili attraverso l’azione didattica.
Reazione del gruppo al lavoro
scolastico
 Tendenza regressiva, di difesa, timore della portata
trasformatrice dell’apprendimento, docente vissuto
come figura che impone; attacco al docente, distacco
emozionale; il «noi» della classe usato come barriera
difensiva.
 Tendenza costruttiva, classe compatta, apprendimento
corretto e critico; relazione con docente armoniosa, di
comprensione e rispetto; il «NOI» della classe è
accogliente e recettivo
CLIMA DI CLASSE
 Se POSITIVO è fattore di protezione per gli
apprendimenti e per benessere generale dell’allievo
 Condizionato da: caratteristiche individuali, spazi,
percezioni.
 Influenzato da fattori quali: aspettative riguardo ai
risultati, ambiente ordinato, buone relazioni
orizzontali e verticali, ambiente. SPAZIO EDUCATIVO
 PERCEZIONE COLLETTIVA DELLO STARE DENTRO
LA CLASSE
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
STILI
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
Ogni insegnante ha il suo stile di apprendimento ed il
suo stile cognitivo, ognuno avrà una certa conoscenza
dei processi cognitivi, una certa sensibilità
metacognitiva sui propri processi cognitivi ed una certa
flessibilità nell’uso delle strategie, c‘è chi risulta più
globale e chi più analitico, chi predilige il canale verbale
e chi quello visivo, etc. etc.
STILI
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
 Alcune materie sono per loro natura più o meno vicine ad
uno stile: risulta naturale pensare che si debbano insegnare
in un certo modo.
 Per esempio:
a. La matematica fa parte di un dominio visuo-spaziale e
numerico, pur avendo un lessico ed una sintassi propria, ma
il medium dell’insegnamento è prevalentemente quello
linguistico, supportato da rappresentazioni
b. Le materie umanistiche o di studio sono prevalentemente
di natura linguistica, ma le rappresentazioni cognitive
semantiche o le mappe concettuali si costruiscono su base
visuo-spaziale
STILI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
 Come si intrecciano stili di apprendimento, stili di
insegnamento e “natura” dell’obiettivo di
apprendimento?
 Come imparare le tabelline?
 STRATEGIA VERBALE= FILASTROCCA PER
IMPARARE LE TABELLINE
 STRATEGIA VISIVA= TAVOLA PITAGORICA PER
IMPARARE LE TABELLINE
STILI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
 INSEGNANTE VERBALE= insegnamento frontale,
spiegazione orale
 INSEGNANTE VISIVO= schemi, mappe, lavagna, LIM
 ALUNNO= stile prevalente VERBALE
 ALUNNO= stile prevalente VISIVO
INSEGNANTE
ALUNNO
STRATEGIA
EFFICACIA
VERBALE
VERBALE
VERBALE
+++
VISIVO
VISIVO
VISIVO
+++
STILI
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
INSEGNANTE
ALUNNO
STRATEGIA
EFFICACIA
VERBALE
VISIVO
VISIVO
++
VISIVO
VISIVO
VERBALE
++
DISLESSIA
STILI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
INSEGNANTE
ALUNNO
STRATEGIA
EFFICACIA
VISIVO
VERBALE
VERBALE
+
VERBALE
VISIVO
VERBALE
+
VISIVO
VERBALE
VISIVO
+
VERBALE
VERBALE
VISIVO
+
DISTURBO VISUO-SPAZIALE, DISCALCULIA
STILI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
L’Insegnante dovrebbe conoscere il proprio
stile, la natura del compito cognitivo,
individuare le strategie che meglio possono
sostenere lo sviluppo di quella specifica
abilità, individuare le strategie che possono
raggiungere tutti gli alunni, ma soprattutto
individuare quegli alunni che necessitano
della “personalizzazione” dell’insegnamento.
STILI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
 In una prospettiva metacognitiva non esistono strategie
giuste a priori, ma docenti strategici, che usano cioè diversi
strumenti, ne conoscono i vantaggi ed i limiti, e li applicano
con consapevolezza.
 Conoscenza delle strategie vs prassi, abitudine,
consuetudine
 Oltre a conoscere le strategie è necessario:
 possedere molte prassi e usarle con consapevolezza, per il
bene dell’insegnante (l’insegnamento è efficace se da
soddisfazione!) e degli alunni.
CLASSE INCLUSIVA
 L’obiettivo delle didattica inclusiva è far raggiungere a tutti gli alunni
il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione
sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe: tutte
le differenze, non solo quelle più visibili e marcate dell’alunno con
un deficit o con un disturbo specifico.
Le differenze sono alla base dell’azione didattica inclusiva e, come
tali, non riguardano soltanto le differenze degli alunni, ma anche
quelle negli stili di insegnamento dei docenti. Come gli alunni non
imparano tutti nello stesso modo, così gli insegnanti non insegnano
con lo stesso stile. Nella prospettiva della didattica inclusiva, le
differenze non vengono solo accolte, ma anche stimolate,
valorizzate, utilizzate nelle attività quotidiane per lavorare insieme e
crescere come singoli e come gruppo
CLASSE INCLUSIVA
 PRIMA:
GESTIRE LA CLASSE = MANTENERE LA DISCIPLINA
OGGI:
GESTIRE LA CLASSE = SAPERE MOTIVARE
SAPERE MOTIVARE = CONOSCERE I BISOGNI DEGLI
ALUNNI
QUALI? CAPIRE le ragioni dell’offerta formativa, il senso
delle attività proposte, le finalità da raggiungere;
INTRAVEDERE IL SUCCESSO;
ESSERE ATTRATTI DALLA PROPOSTA
Stili di apprendimento
LINK 1
STRATEGIE DI LAVORO
 LINK 1
 LINK 2
 LINK 3
 TECNOLGIE COME STRUMENTO
E IL RESTO????
 CLASSE CON DVA
 CLASSE CON DSA
 CLASSE CON DVA E DSA
 CLASSE CON STRANIERI NEOARRIVATI
 DIDATTICA AUMENTATA DALLE TECNOLOGIE
 FLIPPED CLASSROOM
 E…………………………………………..