Flipped Classroom, la scuola si capovolge: internet
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Flipped Classroom, la scuola si capovolge: internet
NETWORK LAVORO ANNUNCI ASTE Accedi Scuola Home Politica Economia Sport Spettacoli 5 Tecnologia Motori Consiglia Condividi 437 Tutte le sezioni Tweet 28 18 LinkedIn 2 Flipped Classroom, la scuola si capovolge: internet, pensiero aperto e smartphone in aula L'autore de "La classe capovolta" e professore di chimica, Maurizio Maglione: "Tutti i nostri studenti hanno un telefono in tasca, allora facciamoglielo usare. Dobbiamo focalizzare la differenza tra conoscenze e competenze e cominciare a cambiare noi stessi, come insegnanti, diventando capaci di lavorare in rete" di CINZIA GUBBINI 14 febbraio 2015 Articoli Correlati Tullio De Mauro, l'importanza di una scuola capovolta ROMA - Non serve banda larga, non servono computer, non serve la lavagna 5 Commenti interattiva multimediale né le fotocopie. Servono però insegnanti formati, capaci di fare anche i blogger, di lavorare in modo cooperativo. E - cosa non banale – serve che ogni studente abbia a disposizione uno smartphone e una connesione internet quando si trova a casa. Tutto sommato, forse, un obiettivo più raggiungibile che fornire una connessione a circa l'80% delle scuole – tra primarie e secondarie – che ancora oggi ne sono prive. converted by Web2PDFConvert.com 437 Consiglia Condividi 28 Sono questi gli ingredienti della "flipped classroom", ovvero la "classe capovolta", una rivoluzione della scuola che non passa per le riforme di sistema ma per la sperimentazione quotidiana degli insegnanti. In Italia la "flipped classroom" fa breccia, visto che dal 2014 (anno di fondazione dell'associazione Flipnet Onlus) a oggi ci sono già 600 insegnanti formati e 120 sezioni di scuola in cui 'ufficialmente' si pratica la didattica capovolta. L'interesse pare destinato a crescere: a Roma la Palestra dell'Innovazione è stata presa d'assalto da docenti arrivati da tutta Italia per assistere al primo convegno nazionale sul tema. 18 Una didattica inclusiva. "La scuola italiana è una scuola di qualità, soprattutto 2 LinkedIn 0 Pinterest le scuole dell'infanzia e elementari. Quindi non riformatele: semmai date più soldi per comprare la carta igienica – ha detto il linguista e ex ministro dell'Istruzione Tullio De Mauro – Quando comincia il diasastro? Negli ultimi anni delle scuole superiori. E allora cosa differenzia il primo pezzo dal secondo? Che la scuola primaria è inclusiva, non ci sono bocciati, che utilizza lo spazio per favorire l'interattività dei gruppi e valorizza la dimensione laboratoriale". "La flipped classroom – ha proseguito De Mauro - apre la strada a una didattica inclusiva, in cui gli studenti stanno in classe non per assistere passivi alla lezione, ma per studiare insieme ed essere seguiti individualmente". I PIÙ I PIÙ LETTI CONDIVISI Conti in Svizzera, L'Espresso pubblica i nomi della lista Falciani: re arabi, star del cinema e 7 mila italiani Riforme, opposizioni sull'Aventino: "Renzi vedrà i sorci verdi". Pd diviso ma il premier non molla: "Bene così, avanti" Il padrone Lotito: "Beretta conta zero, Carpi in A rovinoso" / Audio esclusivo Milan-Juve, lite sul gol di Tevez: "Barano sui replay". La replica: "Polemica farsesca" Riforme, M5s: "Pronti a dimetterci per andare al voto". Renzi: "Avanti anche senza Fi" Ucraina, Kiev denuncia: "Razzi su Kramatorsk, morti e feriti tra i civili" Anonymous: "Abbiamo violato la rete jihadista" Riforma Senato: in aula risse, insulti e bagarre nella seconda giornata di seduta fiume Guarda Anche by Taboola Condividi Usare lo smartphone a scuola. Maurizio Maglione è un insegnante di chimica dell'Istituto Professionale Alberghiero Domizia Lucilla di Roma, ha scritto con Fabio Biscaro il libro La classe capovolta che ha aperto la strada anche in Italia a questa sperimentazione: "Insegniamo in classi spesso sporche, in cui regna l'incuria. Gli strumenti sono pochi, ma non dobbiamo cadere nel gioco del cane che si morde la coda, non ci sono computer o tablet a disposizione per tutti, ma tutti i nostri studenti hanno uno smartphone in tasca. Allora facciamoglielo usare, con l'idea che noi docenti prima di tutto dobbiamo rispondere alla loro domanda: 'ma a cosa servono le cose che ci state insegnando?'". In una "classe capovolta" l'insegnante mette a disposizione degli alunni dei materiali in rete, delle vere e proprie lezioni registrate, che possono essere anche risorse già presenti in internet ("un ragazzo impara certamente moltissimo dalla lettura della Divina Commedia di Benigni", suggerisce ad esempio Maglione) e che vengono studiate a casa di pomeriggio. La mattina, in classe, i ragazzi sono coinvolti in laboratori, lavori di gruppo, che mettono al centro la loro creatività e le loro intelligenze. "Dobbiamo focalizzare molto bene la differenza tra conoscenze e competenze – ha detto ancora Maglione – e cominciare a cambiare noi stessi, come insegnanti, diventando capaci di lavorare in rete, scambiandoci esperienze, proposte. Il circolo del cane che si morde la coda deve diventare Sanremo, la "Voce" di Sanremo, vince Il Volo: Lara Fabian "Grazie Italia". Poi Nek e Malika L'interminabile autunno RepTv News, Bogo: del Patriarca Berlusconi? Un santo, Berlusconi anzi no. Così Forza Italia rinnega Silvio converted by Web2PDFConvert.com virtuoso". Trovaci su Facebook la Repubblica Mi piace la Repubblica piace a 2.076.726 persone. Plug-in sociale di Facebook Seguici su STASERA IN TV 20:35 - 21:30 Condividi Affari tuoi - Stagione 12 La rivoluzione del world wide web. Ma il ribaltamento della classe prima che tecnologico deve essere culturale, ha sottolineato Paolo Ferri dell'Università di Milano Bicocca, ricordando che quando il tecnico informatico britannico Tim Berners-Lee inventò il world wide web lo fece per le esigenze della comunità scientifica "che sin dal '500 si basa su tre presupposti: i risultati devono essere pubblici, revisionabili e controllabili". Internet, insomma, nasce proprio come strumento della conoscenza, prima di diventare il mezzo di condivisione di qualsiasi cosa. Allora, è il discorso di Ferri, se si assume questo concetto ecco che l'utilizzo della tecnologia non diventa un orpello, ma il presupposto di una "svolta di paradigma" che porta con sé a cascata una rivoluzione: del setting d'aula, della relazione con gli studenti e la famiglia, e anche del processo di valutazione. Che, ha detto Mario Castoldi dell'Università di Torino, "deve smetterla di essere un momento isolato, separato, falsamente oggettivo", ma deve essere incentrato sui processi: la valutazione deve essere giocata nella quotidianità e non nel voto asettico di fine anno. 21:45 - 22:40 N.C.I.S. Los Angeles Stagione 6 - Ep. 1 21:50 - 23:20 Il segreto - Stagione 9 - Ep. 520 - 521 20:30 - 21:25 Transporter - The Series Stagione 1 - Ep. 2 Guida Tv completa » CLASSIFICA TVZAP SOCIALSCORE 1. Festival di Sanremo 88/100 Mi piace ILMIOLIBRO Sviluppare la creatività. Certo, i passi in avanti da fare sono tanti. Prima di tutto la formazione dei docenti. Ma anche uno svecchiamento culturale: basti pensare che non è mai stata abrogata la circolare che vieta l'uso del telefonino in aula. E poi, la ricerca di connessioni con il territorio. Come la Palestra dell'Innovazione di Roma che – ha ricordato il direttore Alfonso Molina – ha già messo in rete 90 scuole in Italia per supprotarle nella diffusione di una didattica che insegni il pensiero aperto. Perché creativi non si nasce, si diventa. 40/100 EBOOK TOP EBOOK Non sono stato io di Cinzia Rolich LIBRI E EBOOK Il paese innocente flipped classroom classe capovolta smartphone Maurizio Maglione Tullio De Mauro © Riproduzione riservata Articoli Correlati 14 febbraio 2015 Pubblicare un libro Come fare un ebook Pubblicare la tesi Scrivere Tullio De Mauro, l'importanza di una scuola GUARDA ANCHE Tullio De Mauro, di Cettina Centonze by Taboola Sanremo, Chanty: "Solo in "Cinquanta sfumature di converted by Web2PDFConvert.com l'importanza di una scuola capovolta Italia ho capito di essere una donna di colore" grigio", in Italia per San Valentino in più di mille copie Addio a Monica Scattini, gli amici e i colleghi ai funerali a Roma Sanremo, la stecca di Gianna Nannini ''Sei nell'anima'' La Fiorentina, parte per Roma in treno I COMMENTI DEI LETTORI Login Scrivi un commento 5 commenti carmelomac Iscriviti RSS 18 ore fa Io di cani ne ho avuti più di 20 e non ne ho mai visto uno mangiarsi la coda. Frasi fatte e slogan, è questo che ci propinano da oltre un ventennio. Tutti parlano di scuola, la scuola di qui e quella di là, ma ben pochi sono quelli che hanno poi un'esperienza diretta con la scuola stessa. Classi decrepite, facciate cadenti e un rimpallo di responsabilità infinito. Ma cosa volete che un ragazzo che si confronta ogni giorno con le vostre città e i vostri palinsesti e il vostro modo di fare e che poi vede la sua scuola spesso in strutture fatiscenti sia stimolato al bello, ad apprezzare il gusto della conoscenza tra le macerie che state lasciando alle vostre spalle, con intere generazioni rapinate del loro futuro? Io credo che tra poco ci chiederete di starcene a casa visto che le scuole non possono essere aggiustate, perchè in casa, c'è un minimo di confort. Roba da matti Rispondi Condividi 3 0 mcon 19 ore fa La scuola deve preparare persone che SANNO e, soprattutto SANNO IMPARARE. Se, per questo, risulta necessario lo spauraccuio della bocciatura ben venga! Quello che è folle è "mandare avanti" ragazzi che sono rimasti a scaldare le seggiole senza imparar nulla. I primi ad essere danneggiati sono proprio loro, ma non lo possono sapere (ancora). Poi restano male quando vengono da me a fare un colloquio di assunzione e io, dopo un paio di minuti, li liquido con il classico "ci faremo sentire". Andassero a prendere a (metaforici) calci nel sedere tutti quei professori che hanno permesso loro di usare il cellulare, invece di sviluppare quel che hanno fra le orecchie. Rispondi Condividi 4 0 Mario Rossi 20 ore fa Stupidaggini. La scuola deve bocciare di più, non di meno. Rispondi Condividi 4 0 mcon 21 ore fa AAAAARRRGGGGGHHHH!!!! Siamo alla frutta (per evitare turpiloquio). "La scuola italiana è una scuola di qualità, soprattutto le scuole dell'infanzia e elementari". Cosa si va farneticando? Leggere Scrivere e far di conto. Questo era lo scopo dichiarato della "scuola dell'Obbligo". converted by Web2PDFConvert.com I ragazzi che escono dalle Medie: NON leggono. NON sanno scrivere un pensiero intelleggibile (lasciamo perdere il "buon italiano"). Sono incapaci di rendersi conto che (a volte) il 3x2 al supermercato in realtà costa PIU' di tre pezzi singoli dello stesso articolo. Poi si lamenteno quando, conseguita una Laurea senza aver imparato nemmeno un quarto di quel che sapevano i liceali di vent'anni fa, non trovano lavoro "qualificato". Rispondi Condividi 1 risposta 4 corifeno 0 18 ore fa Intelleggibile non si può proprio leggere! Rispondi Condividi 0 1 PUBBLICA QUI LA TUA INSERZIONE PPN Tim Smart Adsl illimitata + Sim con 2G e 400min/Mese Richiedi ora! Altri articoli dalla categoria » Fai di Repubblica la tua homepage Gioca con le slot machine Fino a 1000€ di bonus benvenuto. 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