GIORNALINO FISAC MARZO 2009max
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GIORNALINO FISAC MARZO 2009max
Respingiamo il modello di revisione del sistema contrattuale Al voto democratico dei lavoratori Il “sistema contrattuale” detta le regole e fornisce i criteri per rinnovare i contratti. E’ quindi importantissimo che: • Sia condiviso e votato dai lavoratori dipendenti ai quali si applica; • Non penalizzi con regole sfavorevoli i rinnovi dei contratti futuri. L’attuale sistema contrattuale, che risale al 1993, è stato superato in positivo dagli ultimi rinnovi contrattuali in quanto, dopo l’avvento dell’euro, non riusciva a garantire un adeguato recupero del potere di acquisto. Per migliorarlo e cercare di eliminarne gli aspetti penalizzanti per i lavoratori, le sigle sindacali avevano avviato un confronto presentando una piattaforma unitaria CGIL / CISL / UIL oltre un anno fa. Oggi hanno stravolto la piattaforma danneggiando in maniera pesante i lavoratori anche rispetto al già superato accordo del 1993. Le nuove regole porterebbero: una riduzione di fatto dei salari in rapporto all’inflazione, dovuta all’utilizzo di indici di riferimento diversi e senza più alcun meccanismo certo di recupero a posteriori dello scostamento rispetto all’inflazione reale: IL SALARIO DI UN LAVORATORE DIPENDENTE MEDIO AVREBBE PERSO NEL PERIODO 2001/2007 CIRCA 233 EURO. (tabelle di Tito Boeri fonte www.lavoce.info). UN IMPOVERIMENTO DELLA CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO: che potrà intervenire solo sul premio di produttività ed eventuali materie demandate dai CCNL. Questo senza allargare la platea degli interessati (oggi circa il 70% né è escluso) UN GENERALE PEGGIORAMENTO DELLE TUTELE con la possibilità di fare accordi aziendali per derogare in peggio dagli attuali contratti nazionali di categoria. UN SISTEMA DI SANZIONI rivolto al sindacato ed ai lavoratori, che mette in discussione il diritto di sciopero garantito dalla costituzione ad ogni lavoratore. LA CREAZIONE DI UN SISTEMA DI ENTI BILATERALI, che, oltre ad assegnare qualche “poltrona” in più, minerebbe alla base la natura e il ruolo contrattuale del sindacato. Da sindacato della contrattazione a sindacato dei servizi. Territorio di Forlì Territorio di Cesena Territorio di Rimini Via Pelacano, 7 Via T.M. Plauto, 90 Via Caduti di Marzabotto, 30 tel. 0543.453758 - fax 0543.453770 e-mail: [email protected] tel. 0547.642135 – fax 0547.29590 e-mail: [email protected] tel. 0541.779938 – fax 0541.774156 e-mail: [email protected] A questa inaccettabile proposta di riduzione programmata dei salari si aggiunge l’indisponibilità del Governo a ridurre le tasse su salari e pensioni, a partire dalle più basse, con adeguati aumenti delle detrazioni fiscali per restituire quanto prelevato dalle tasche dei lavoratori con il meccanismo del Fiscal Drag (dal 2002 la mancata restituzione ha tolto alla busta paga del lavoratore dipendente medio 1.182 euro). FISCAL DRAG: in un sistema tributario basato sull’imposta progressiva in base al reddito, è l’aumento della pressione fiscale dovuto all’inflazione. Si verifica cioè quando i redditi, pur non aumentando in termini reali di potere d’acquisto, aumentano invece in termini nominali, rientrando in scaglioni di aliquote di imposta superiori. Il pagamento delle imposte ingrassa lo stato e riduce il potere di acquisto. 1. Sostegno al reddito Su questo aspetto la Cgil rivendica un intervento di riduzione del prelievo fiscale su salari e pensioni nel prossimo biennio. Occorre agire o con un intervento sulle detrazioni o con la restituzione del fiscal drag prevedendo per il 2009 un intervento in grado di contribuire a una manovra anticiclica. I dati che abbiamo ci dicono che i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno pagato nel 2008 qualcosa come 16 miliardi di euro in più dell’anno precedente. Cioè, la pressione fiscale grava sul lavoro dipendente, grava sui pensionati, e quindi, tra tutti i soggetti, quelli a cui aumenta il prelievo reale sono le famiglie dei lavoratori e dei pensionati. 2. Lotta all’evasione e all’elusione fiscale contributiva. Deve essere rilanciata con forza. La tassazione deve rispecchiare più fedelmente la ricchezza prodotta. Al contrario, oggi il 90% delle entrate Irpef proviene dal lavoro dipendente, mentre solo il 10% proviene da quello autonomo ed il Governo ha invece eliminato le norme sulla tracciabilità dei pagamenti. 3. Sostegno all’occupazione La Cgil rivendica l’incremento della dotazione del Fondo per gli ammortizzatori sociali, la sua estensione a tutti i lavoratori che attualmente non ne hanno diritto (attualmente solo il 20% dei dipendenti è coperto), il sostegno ai processi di formazione e riqualificazione dei lavoratori. La proposta si riferisce in particolare ai lavoratori precari e ai lavoratori di tutti i settori dove non sono previsti in via ordinaria. 4. Sostegno agli investimenti e politica industriale La Cgil richiede la garanzia del Tesoro per gli affidamenti già concessi dalle banche fino al compimento degli investimenti previsti dalle stesse imprese. Occorre favorire l'accesso al credito, spronare gli investimenti e restituire fiducia al sistema economico/finanziario. La CGIL conferma la mobilitazione a sostegno di scelte diverse per affrontare la crisi e contro l’accordo separato. La CGIL organizza una consultazione democratica per permettere ai lavoratori e pensionati di esprimere un giudizio sull’accordo con il proprio voto La CGIL organizza una grande manifestazione il 4 aprile a Roma a sostegno dei DIRITTI, del LAVORO e del SALARIO DIFENDIAMO IL LAVORO L’aggravarsi della situazione economica spinge il nostro paese verso una fase di recessione che non sarà di breve durata. La crisi nasce nel settore finanziario e sta già avendo i suoi effetti su tutto il sistema produttivo e dei servizi: aumenta la cassa integrazione, crolla la domanda, si riducono drasticamente gli investimenti. Per questo si pone con priorità assoluta la difesa del lavoro e dell’occupazione. Ci sarebbe bisogno di sostenere i redditi dei lavoratori e dei pensionati, sarebbe necessario una politica di investimenti capace di produrre una ripresa dell’economia e dell’occupazione. Niente di tutto ciò. Il Governo ha deciso di affrontare questa crisi impegnando poche risorse, anzi vuole utilizzare la crisi per colpire il mondo del lavoro e la sua rappresentanza. È questo infatti il senso dell’accordo separato sul modello contrattuale che il Governo ha fortemente sponsorizzato. Con l’accordo si sceglie la solita strada: utilizzare la crisi per ridurre le tutele sociali, i diritti, il lavoro, la contrattazione. Per imporre questa strada si vuole utilizzare la divisione sindacale. Una scelta grave; tanto più in un momento di crisi così grave e profonda in cui la necessità è unire e non dividere. Anche nel sistema bancario /finanziario /assicurativo l’effetto sull’occupazione può essere pesante; già oggi si registrano crisi gravi in aziende legate ad imprese finanziarie estere o alle società di investimento o di credito al consumo, e, come negli altri settori si comincia a non confermare i contratti a tempo determinato. Lo stesso Governatore di Bankitalia ricorda “Tra il 1995 e il 2008 si erano creati tre milioni e mezzo di posti di lavoro, soprattutto grazie all’andamento moderato delle retribuzioni e alla maggiore flessibilità del lavoro. Sono più che raddoppiate le posizioni temporanee: nel terzo trimestre del 2008 l’insieme dei lavoratori a termine, interinali e a progetto sfiorava i tre milioni. Per circa quattro quinti di questi lavoratori il contratto giunge a scadenza entro un anno; su di loro grava un rischio particolare.” Eroe – “Caparezza” Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche, eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà” Piacere, Luigi delle Bicocche Sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche. Da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper Che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper Invece io passo la notte in un bar karaoke, se vuoi mi trovi lì, tentato dal videopoker ma il conto langue e quella macchina vuole il mio sangue un soggetto perfetto per Bram Stroker Tu che ne sai della vita degli operai Io stringo sulle spese e goodbye macellai Non ho salvadanai, da sceicco del Dubai E mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a SNAI Io sono pane per gli usurai ma li respingo Non faccio l’Al Pacino, non mi faccio di pachinko Non gratto, non vinco, non trinco nelle sale bingo Man mano mi convinco che io Sono un eroe, perché lotto tutte le ore. Sono un eroe perché combatto per la pensione sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere sono un eroe e te lo faccio vedere. Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere Stipendio dimezzato o vengo licenziato a qualunque età io sono già fuori mercato fossi un ex SS novantatreenne lavorerei nello studio del mio avvocato invece torno a casa distrutto la sera, bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera su, vai, a vedere nella galera, quanti precari, sono passati a malaffari quando t’affami ti fai nemici vari, se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari finisci nelle mani di strozzini, ti cibi di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini né l’Uomo ragno, né Rocky, né Rambo né affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, io sono un eroe Per far denaro ci sono più modi, potrei darmi alle frodi e fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi c’è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody io vado avanti e mi si offusca la mente sto per impazzire come dentro un call center vivo nella camera 237 ma non farò la mia famiglia a fette perché sono un eroe. Per la CGIL per la Fisac l’unità è un valore Un valore che con tenacia, con determinazione e grande disponibilità di idee e di confronto da sempre perseguiamo cercando costantemente l’intesa più larga possibile: tanto è vero che altri, non noi, firmano accordi separati. Noi la FISAC CGIL siamo abituati a misurarci con i problemi senza mai tirarci indietro In banca ogni giorno si fanno i conti con l’inefficienza dell’organizzazione e con politiche commerciali spesso inefficaci per il territorio e l’impresa.; ci sono insicurezze diffusa e sistemi incentivanti che sottopongono e i nostri lavoratori a ritmi insostenibili. La Fisac: la CGIL vuole che - - - - Il contratto nazionale sia strumento vero di tutela degli stipendi dall’inflazione, con un recupero integrale del potere d’acquisto e con l’utilizzazione parziale della produttività di settore, come fatto nei due ultimi CCNL Credito La contrattazione integrativa e aziendale sia libera, esigibile e soprattutto capace di intervenire non solo sulla produttività, ma su organizzazione del lavoro, riorganizzazioni e ristrutturazioni, diritti e sicurezzaLo sciopero sia, come previsto dalla Costituzione, un diritto individuale senza essere affidato a forme di misurazione di rappresentanza degli iscritti La crisi economica non debba pesare solo sui lavoratori dipendenti anche attraverso un riequilibrio fiscale sui redditi superiori ai 150 mila euro Il sindacato non cambi natura, sostituendo il rapporto con i lavoratori con il rapporto con le controparti negli Enti Bilaterali Il CCNL Credito e “le nuove regole” Quanto ci avremmo rimesso? Tutelare le persone, la loro dignità, il loro lavoro è il nostro obiettivo Quale risultato economico avrebbe conseguito il CCNL credito del dic. 2007 con il nuovo sistema? *Stime Ires 209/2010 Vai a votare VOTA NO ** L'Accordo separato stabilisce che debba essere determinato un valore retributivo (convenzionale), mentre i nostri rinnovi contrattuali riconoscono l'incremento percentuale pieno per ogni figura professionale. Questo significa una perdita certa anche se non quantificabile al momento, per le nostre stime abbiamo preso a riferimento i parametri di Confindustria, che individua il nuovo valore retributivo nei minimi tabellari e nell’anzianità media. Per noi il 3A 1L a 7 scatti * * * Impegno scritto assunto dalle parti al momento della sigla dell'accordo di rinnovo del ccnl 8 dicembre 2007(vedi anche Volantone unitario) Al contrario, l'Accordo separato, punto 2, demanda la verifica al tavolo interconfederale, prevedendo il confronto con l'inflazione effettiva depurata dell'inflazione importata (energia) e gli eventuali recuperi solo in caso di "scostamenti significativi". Il concetto "scostamenti significativi" introduce un altro elemento di incertezza che, peraltro, sarà deciso fuori dalla categoria e quindi fuori dall'accordo tra le parti contrattuali. Comunque, anche ammesso un recupero pieno, questo non potrà superare l'indice Ipca depurato (10,6% nel periodo), inferiore agli incrementi concordati a dicembre 2007 al netto del recupero degli scostamenti