Allegato 2 - Convenzione delle Alpi

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Allegato 2 - Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 1
Allegato II – Factsheet indicatori
Nell’ambito del mandato del Gruppo di Lavoro sono stati analizzati diverse descrizioni nonché factsheet indicatori già disponibili, al fine di poter valutare la giusta dimensione della documentazione dati per una Relazione sullo stato delle Alpi. A tale scopo sono stati fra l’altro
considerati i contenuti dei factsheet EIONET PEPP, i factsheet messi a punto dall’Ufficio Federale dell’Ambiete di Berlino per lo scambio dati con l’AEA, diverse pubblicazioni in merito
allo sviluppo e l’elaborazione di factsheet (EEA 2001, EEA 2003 a, EEA 2003 b) nonché le
descrizioni degli standard Dublin Core, GEMET e ISO 19115.
Inoltre, si sono esamitati i contenuti del “Catalogue of Data Sources” (CDS) del SOIA. Si è
tuttavia deciso di non orientarsi alla struttura di tale catalogo poiché esso non risponde più ai
requisiti sopra menzionati e non verrà più portato avanti ossia aggiornato.
Sulla base di tali premesse si sono elaborati due factsheet (fogli informativi) contenenti le
principali informazioni sugli indicatore e sui relativi dati.
Il factsheet indicatori contiene le informazioni concernenti l’indicatori: nome, categoria,
norme di calcolo, nessi tematici, riferimenti agli obiettivi della Convenzione delle Alpi, rimandi
a indicatori simili, criteri considerati e loro caratterizzazione nonché valutazione dell’idoneità
dell’indicatore.
Il factsheet dati contiene informazioni sui dati utilizzati per il popolamento di un indicatore:
riferimento tematico, eventuale disponibilità GIS, informazioni sul rilevamento dati e sulle
fonti di dati concreti. I contenuti dei factsheet sono stati elaborati sulla base dei requisiti delle
norme tecniche comunemente utilizzate nell’UE (“Dublin Core Standard“, ISO TC 19115 ),
nonché sul modello di altri factsheet già in uso. I contenuti dettagliati del factsheet dati sono
descritti nell’Allegato V, che contiene peraltro esempi di compilazioni di tale factsheet.
Poiché vi sono diversi nuclei tematici, i factsheeet sono stati elaborati distintamente in quanto:
•
nel corso dell’attività di ricerca e individuazione di indicatori, numerose informazioni relative ai dati non possono ancora essere acquisite e appesantirebbero inutilmente un factsheet,
•
per un indicatore si potrebbero eventualmente elaborare più set di dati, che a loro volta
richiedono una documentazione distinta,
•
è necessario garantire ai futuri utenti un’informazione completa, per rendere trasparente
la base di dati.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 2
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Factsheet indicatori
Il factsheet indicatori è suddiviso in quattro parti qui di seguito illustrate:
1. Informazioni sull’indicatore:
numero progressivo, denominazione, unità, norme di calcolo, varianti dell’indicatore.
2. Criteri considerati e loro caratterizzazione:
valutazione dell’indicatore in base a sei criteri (cfr. cap. 3.3.1 del rapporto).
3. Classificazione tematica dell’indicatore:
argomento generale, gruppo, categoria DPSIR, capitolo nella Relazione sullo stato delle Alpi,
riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi e commento del riferimento, riferimenti
ad altri indicatori del sistema.
4. Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore:
valutazione dell’idoneità dell’indicatore, fonte dell’indicatore e fonti dei dati, risoluzione dei
dati, copertura geografica, orizzonte temporale, punti forti e punti deboli dell’indicatore.
N° prog.
Denominazione indicatore:
Numero progressivo
dell’indicatore nella
banca dati interna
Nome dell’indicatore
Unità:
Norme di calcolo/Proposta per la discussione:
Unità dell’indicatore (ad Istruzioni per il calcolo dell’indicatore (per indicatori key, core, ricerca e
es. numero, ettari, €)
sostitutivi)
Proposta per i contenuti tematici di uno studio specifico o di una descrizione qualitativa.
Varianti dell’indicatore:
Varianti con analogie tematiche, ma con un orientamento diverso, che si possono generare sulla base
di dati identici e/o leggermente diversi, eventualmente facendo riferimento ad altri dati, in parte contenuti nel sistema di indicatori.
Criteri
Fondatezza scientifica
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi
L’indicatore è basato su standard
riconosciuti ed è già stato precedentemente validato nell’ambito di
sistemi di indicatori preesistenti,
ad es. dell’OCSE (“si” / “no”)
“esistente“: l’indicatore fa riferimento agli obiettivi della Convenzione, anche se la tematica da descrivere con l’indicatore non
viene esplicitamente indicata negli obiettivi
”ampio”: il contenuto da descrivere con l’indicatore viene indicato
testualmente negli obiettivi della Convenzione delle Alpi
“inesistente“: anche un’interpretazione più ampia non permette
di creare un riferimento tra l’indicatore e gli obiettivi.
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Continuità del rilevamento
dati
Aggiornamento periodico dei dati
tramite procedure affidabili
(“si” / “no” / “non chiaro“)
Allegato II - 3
Disponibilità dei dati
Sono considerati i dati da fonti internazionali, nazionali ed in
parte anche regionali.
“I”: la disponibilità dei dati copre almeno il 95 % del territorio
della Convenzione delle Alpi
“I”: la disponibilità dei dati copre meno del 95 % del territorio
della Convenzione delle Alpi
“III”: i dati sono disponibili per uno solo Stato
“IV”: si prevede la disponibilità di dati (a livello europeo)
”V“: disponibilità dei dati prevedibile neanche in fututo
Interpretabilità
Risoluzione spaziale
L’indicatore è semplice e facile da
interpretare e permette di raffigurare tendenze temporali, anche
indicatori estremamente aggregati,consolidati (“si” / “no”)
”adeguata”: la differenziazione della rappresentazione spaziale
tramite i dati è adeguata alla variabilità spaziale insita alla tematica.
“imprecisa“: la differenziazione della rappresentazione spaziale
tramite i dati è possibile ma insufficiente rispetto alla variabilità
spaziale.
”inadeguata“: i dati permettono solo una differenziazione di massima della rappresentazione spaziale, che non è adeguata alla
variabilità spaziale insita alla tematica.
”non chiara”: non è chiara la disponibilità di dati, quindi non si
possono fare affermazioni relative alla risoluzione spaziale.
Rilevanza Sovranazionale
Comparabilità dei dati
L’indicatore descrive questioni e
I metodi di rilevamento e/o di elaborazione applicati nei singolo
problemi ambientali regionali e
paesi per la generazione di indicatori permettono di comparare i
nazionali che interessano tutti gli dati a livello transfrontaliero (“si“ / “no” / “non chiaro”)
Stati dell’arco alpino (e non solo a
livello locale), per i quali si cercano soluzioni mediante un approccio internazionale (“si” / “no“)
Classificazione
Key: indicatori che soddisfano i requisiti di cui sopra, per i quali sono disponibili dati
con un’adeguata risoluzione spaziale per almeno il 95 % del territorio della Convenzione delle Alpi, e che presentano un riferimento diretto agli obiettivi della Convenzione; inoltre, il Gruppo di Lavoro può – in seguito a valutazioni di carattere politico –
definire altri Key Indicators dall’elenco dei core indicators.
Core : v. Key Indicators, ma senza riferimento ampio agli obiettivi della Convenzione
delle Alpi.
Sostitutivo: v. Core Indicators, ma poco indicativi rispetto ad aspetti estremamente
selettivi del nucleo tematico generale, o i rispettivi sottotemi o con risoluzipone spaziale carente. Gli indicatori sostitutivi sono indicati solo quando non è possibile definire Core o Key Indicators adeguati.
Ricerca: indicatori che sono già stati oggetto di ricerca e per i quali si prevede che i
criteri vengano soddisfatti, ma dove lo stato di avanzamento della ricerca non permette di giungere ad una valutazione e ad una classificazione finale.
Studi specifici: indicatori che soddisfano i requisiti della continuità del rilevamento di
dati, dell’interpretabilità, del riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi e
della rilevanza sovranazionale, ma per i quali non necessariamente sussistono delle
motivazioni riconosciute e fondate scientificamente, o per quali la disponibilità di dati
copre meno del 95% del territorio della Convenzione delle Alpi e /o i relativi dati non
sono rilevati periodicamente.
Rappresentazione qualitativa: indicatori che soddisfano i requisiti
dell’interpretabilità, del riferimento alla Convenzione delle Alpi e della rilevanza sovranazionale, ma che presentano notevoli lacune riguardo alla disponibilità dei dati, e
che quindi non possono ancora essere descritti in dettaglio.
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Allegato II - 4
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Criteri per la classificazione delle forme di rappresentazione nella Relazione sullo stato delle
Alpi
Criteri
Classificazione
Key
Core
Sostitutivo
Ricerca
Studio
specifico
Rappresentazione
qualitativa
Esclusione*
Fondatezza scientifica
Interpretabilità
Rilevanza
sovranazionale
„
„
„
„
†
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
†
„
„
Riferimento
agli obiettivi
della CA
ampio
Continuità
del rilevamento dati
„
„
„
„
„
„
„
„
†/„
„
†/„
†
†
†
†
†
„ criterio soddisfatto
† criterio non soddisfatto
* Esclusione dall'eventuale classificazione como Key / Core / Sostitutivo
Disponibilità dei
dati
I
Risoluzione spaziale
Comparabilità
dei dati
adeguata
I
adeguata
„
„
„
I
scarsa
I
non chiara
†
II, III
non chiara
†/„
II-IV
non chiara
†/„
IV, V
inadeguata
†
Classificazione tematica
Gruppo
Gruppo tematico in cui si inseri- Argomento gesce l’indicatore
nerale
DPSIR
Indicazione della categoria
DPSIR
Argomento generale in cui si
inserisce l’indicatore
Capitolo nella Relazione sullo stato della Alpi:
Riferimento al capitolo proposto della Relazione sullo
stato delle Alpi/Progetto dettagliato, al quale
l’indicatore si riferisce per il suo contenuto
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: codice dell’elenco degli obiettivi della
Convenzione delle Alpi ragruppati per ambit tematici (cfr. allegato 1).
Commento al riferimento: descrizione della relazione dell’indicatore con gli obiettivi della Convezione delle Alpi e/o con i temi ambientali correlati.
Riferimenti ad altri obiettivi del sistema: elenco di indicatori riferiti al presente indicatore, che
ne facilitano l’interpretazione.
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione: motivazioni per la scelta dell’indicatore, commenti sulle fonti di dati analizzate, per la
derivazione da altri sistemi di indicatori, riflessioni sull’ intepretabilità dell’indicatore.
Fonte dell’indicatore: elenco di sistemi di indicatori e relazioni sull’ambiente nonché indicazione
degli indicatori ivi concretamente contenuti, dai quali è stata derivata la formulazione dell’indicatore.
Fonti dei dati: istituzioni ed organizzazione ovvero banche dati e statistiche, i cui dati, secondo
quanto emerge dalle ricerche più recenti, possono essere utilizzati.
Risoluzione dei dati: livello spaziale (possibilmente con indicazione categorie NUTS) per il quale
le ricerche più recenti indicano la disponibilità di dati.
Copertura geografica: Stati e/o subunità territoriali, per i quali le ricerche più recenti indicano la
disponibilità di dati.
Orizzonte temporale: indicazioni relative alla disponibilità di dati storici, gli intervalli e gli anni in cui
sono stati effettuati i rilevamenti.
Punti forti e punti deboli:
punti di forza dell’indicatore sulla base della disponibilità dei dati e dell’indicatività dell’indicatore in
base alle conoscenze attuali;
punti deboli dell’indicatore in seguito alla carente disponibilità di dati, all’armonizzazione incompleta
oppure all’interpretabilità dell’indicatore fortemente ridotta.
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Allegato II - 5
Quadro di sintesi dei factsheet indicatori
Progetto
dettagliato
B1
Popolazione
B2
Economia e
mercato del
lavoro
B3
Agricoltura
B4
Silvicoltura
Pagina
Indicator
B1-1
8 Numero di abitanti
B1-2
10 Densità demografica
B1-3
12 Fasce di età
B1-4
14 Tasso di crescita naturale della popolazione
B1-5
16 Saldo migratorio (immigrazione ed emigrazione)
B2-1
18 Prodotto interno lordo
B2-2
21 Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario
B2-3
23 Percentuale delle microimprese sul totale delle imprese
B2-4
25 Percentuale degli occupati nelle microimprese rispetto al totale degli occupati
B2-5
27 Tasso di disoccupazione
B2-6
29 Tasso di attività
B2-7
31 Disoccupazione di lunga durata
B2-8
33 Percentuale degli occupati nei settori primario, secondario e terziario rispetto al totale della popolazione occupata
B3-1
35 Valore aggiunto del settore agricolo
B3-2
37 Percentuale di occupati nell’agricoltura
B3-3
39 Età degli occupati in agricoltura
B3-4
41 Numero di aziende agricole di "persone fisiche" a tempo pieno
B3-5
43 Superficie agricola utilizzata
B3-6
45 Percentuale di superficie agricola biologica
B3-7
48 Percentuale delle aziende agricole biologiche
B3-8
50 Gestione agricola con misure di miglioramento ambientale
B3-9
52 Prezzi di produzione per i prodotti agricoli dell’arco alpino
B4-1
54 Superficie boschiva
B4-2
56 Grado di naturalità della superficie boschiva
B4-3
58 Percentuale di popolamenti forestali giovani con rinnovazione e
successione naturali
B5
Industria, artigianato e servizi
B2-2
60 Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario
B5-1
62 Percentuale di addetti nei settori secondario e terziario suddi-visi per sezioni NACE
B6
Siedlung
B6-1
64 Superficie adibita ad attività insediative e trasporti
B7
Trasporti
B7-1
67 Tonnellaggio annuo complessivo delle merci transitate attraverso i principali valichi della dorsale alpina con suddivisione fra strada e rotaia (complessivo, transalpino)
B7-2
69 Tonnellaggio annuo complessivo transitato attraverso i principali valichi
della dorsale alpina (complessivo, transalpino) nell‘ambito del sistema di
trasporto combinato con motrice (”strada viaggiante“) o senza motrice (non
accompagnato)
B7-3
71 Autovetture e camion censiti dalle stazioni automatiche di rileva-mento
nell‘arco alpino
B7-4
73 Passeggeri trasportati sulla rete ferroviaria
B7-5
75 Passeggeri trasportati in autocorriera
B7-6
77 Numero dei comuni per i quali è istituito un servizio di trasporto pubblico di
linea o a richiesta (escluso trasporto alunni)
B7-7
79 Spesa sostenuta dalle famiglie per la mobilità, suddivisa per vettori
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Allegato II - 6
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Progetto
dettagliato
B8
Turismo
B9
Energia
Pagina
Indicator
B8-1
81 Numero dei posti letto nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-2
84 Quota di posti letto nelle seconde case
B8-3
86 Presenze stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-4
88 Arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-5
90 Numero degli impianti di risalita
B8-6
92 Capacità degli impianti di risalita
B8-7
94 Strutture ricettive con marchio ecologico
B8-8
96 Numero dei posti letto nelle strutture ricettive con marchio ecologico
B9-1
98 Quantità dell'energia elettrica prodotta nell'arco alpino
B9-2
100 Percentuale della produzione di energia elettrica nel territorio alpino di uno
Stato in relazione alla produzione complessiva nell’arco alpino.
B9-3
102 Consumo di energia per settori
B9-4
104 Consumo di energia/PIL (= intensità energetica)
B10-1
106 Prelievo lordo di acqua dolce (acque di superficie e sotterra-nee complessivamente)
B10-2
108 Prelievo lordo complessivo di acqua dolce dai corpi idrici di superficie
B10-3
110 Prelievo lordo complessivo di acqua dolce dai corpi idrici sot-terranei
B10-4
112 Grado di collegamento della popolazione agli impianti pubblici di trattamento
delle acque reflue
B11
Gestione dei
rifiuti
B11-1
114 Produzione complessiva di rifiuti a livello comunale
B11-2
116 Produzione complessiva di rifiuti residui a livello comunale
B12
Protezione della
natura/aree
protette
B12-1
188 Superficie delle aree protette (parco nazionale, riserva biosfera, area protetta)
B12-2
121 Superficie di zone ristrette delle aree protette che godono di una protezione
particolare
B12-3
123 Superficie delle aree protette nella Rete NATURA 2000
B10
Gestione delle
acque negli
insediamenti
C1
Qualità dell'aria
C1-1
125 Totale emissioni NOx
C1-2
128 Totale emissioni SO2
C1-3
130 Totale emissioni PM10
C1-4
132 Emissioni di NOx originate dal traffico stradale
C1-5
134 Emissioni di PM10 originate dal traffico stradale
C1-6
136 Emissioni NMCOV originate dal traffico stradale
C1-7
138 Emissioni NOx originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-8
140 Emissioni SO2 originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-9
142 Emissioni PM10 originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-10
144 Immissione di NOx
C1-11
147 Immissioni di SO2
C1-12
150 Deposizione atmosferica di NO3-N (wet-only oppure bulk)
C1-13
152 Deposizione atmosferica di NH4-N (wet-only oppure bulk)
C1-14
154 Deposizione atmosferica di SO4-S (wet-only oppure bulk)
C1-15
156 Valori di punta dell’inquinamento da ozono
C1-16
158 Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
C2
Utilizzo delle
superfici
B6-1
Var.
160 Aumento della superficie adibita ad attività insediative e trasporti
C2-1
163 Aree non frammentate a bassa intensità di traffico
C3
Trasformazioni
del paesaggio
C3-1
166 Variazione della superficie arbustiva e boschiva
C3-2
168 Diversità del paesaggio
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto
dettagliato
Pagina
Allegato II - 7
Indicator
C4
Struttura, composizione e
perdita di suolo
C4-1
170 Consumo totale di fertilizzanti minerali
C4-2
172 Consumo totale di pesticidi
C5
Consistenza e
qualità delle
risorse idriche
sotterranee
C5-1
174 Concentrazione di nitrati nelle acque freatiche
C5-2
177 Concentrazione di atrazina e disetilatrazina nelle acque freatiche
C6
C6-1
Acque di super- C6-2
ficie – struttura e
qualità
C6-3
180 Stato morfologico dei corsi d'acqua
C7
Rischi naturali
C7-1
186 Entità dei danni da colate detritiche / frane
C7-2
188 Frequenza effettiva delle piene centenarie in corrispondenza di stazioni
idrometriche selezionate
C7-3
190 Entità dei danni causati dal distacco spontaneo di valanghe
C8
Biodiversità
182 Percentuale di specchi d’acqua con qualità dell’acqua ottima, buona e scarsa
184 Percentuale di corsi d’acqua con qualità dell’acqua ottima, buona e scarsa
C8-1
192 Superficie relativa dei biotopi naturali / seminaturali
C8-2
194 Superficie relativa degli habitati prioritari registrati
C8-3
196 Percentuale di specie a rischio rispetto al numero totale delle specie
C8-4
198 Presenza di specie vegetali e animali endemiche
C8-5
200 Sviluppo delle popolazioni di specie animali produttive selezionate, minacciate dall’estinzione nell’arco alpino
C9
Inquinamento
acustico
C9-1
202 Emissione di rumore prodotto dal traffico stradale
C10
Coltivazione di
organismi geneticamente modificati
C10-1
208 Numero di progetti autorizzati di immissione nell’ambiente di OGM
C10-2
210 Superficie coltivata a OGM
D
Cooperazione
internazionale e
ricerca
D-1
212 Aiuti economici e finanziari nell’ambito di progetti Interreg
C9-2
204 Inquinamento acustico
C9-3
206 Costi relativi alle coperture fonoassorbenti in corrispondenza degli assi
stradali principali
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Allegato II - 8
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B1: Popolazione
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B1-1
Numero di abitanti
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero di abitanti annuo di un comune (NUTS 5)
Varianti dell‘indicatore:
Variazione percentuale della popolazione (aumento/diminuzione) in un periodo di osservazione
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguato
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Struttura demografica
DPSIR:
D
Argomento Struttura demografica
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.3
Commento al riferimento:
Gli indicatori riguardanti la struttura e la crescita demografica sono indicatori di base fondamentali per le valutazioni e per generare altri indicatori del sistemi di indicatori. Per di più, nel
Protocollo PT la Convenzione delle Alpi formula anche l’obiettivo esplicito dell’equilibrata
crescita demografica all’interno dell’arco alpino (PT, art. 1), che rappresenta pertanto un parametro autonomo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-2 Densità demografica
B1-3 Fasce di età
B1-4 Tasso di crescita naturale della popolazione
B1-5 Saldo migratorio (immigrazione ed emigrazione)
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
EUROSTAT - Regio: tramite i canali di distribuzione ufficiali, i dati relativi al numero di abitanti sono disponibili solo a livello di NUTS 2. Il numero di abitanti è un parametro che con ogni
probabilità viene abitualmente rilevato a livello comunale in tutta l’Europa. Pertanto i dati digi-
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Allegato II - 9
tali relativi al numero di abitanti possono essere messi a disposizione a livello di NUTS 5 per
diversi anni.
SUSTALP/EURAC: La banca dati / il livello di dati più preciso in relazione alle "Dimensioni
dei Comuni in base al numero di abitanti" (= Indicatore Sustalp S1 = Abitanti/Popolazione
residente e G1 = Superficie del Comune (ha)) dovrebbe essere richiesto all’EURAC. I dati
sono incompleti a causa delle differenze fra la delimitazione del territorio alpino a livello di
Convenzione delle Alpi e di SUSTALP.
In relazione all’obiettivo specifico della CdA 1.3 (Promozione dello sviluppo economico
nell’ambito di un’equilibrata crescita demografica), l’indicatore "Bilancio migratorio" (v. SUSTALP) o "Saldo migratorio" (usato a livello nazionale) è più significativo; a tal fine, il numero
di abitanti funge da base di calcolo.
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT Regio/Statistica demografica, OECD/Demographic Indicators, WHO/Category
social, SUSTALP/Socioeconomia; presenza sotto forma di dati grezzi negli indicatori socioeconomici del SOIA;
Fonti dei dati:
EUROSTAT Regio/Statistica demografica DEMO3POP; eventualmente gli Uffici di Statistica
nazionali, SUSTALP/Socioeconomia
Risoluzione dei dati:
EUROSTAT: canale di distribuzione ufficiale NUTS 2, gli Uffici di Statistica nazionali presumibilmente a livello di NUTS 5
SUSTALP: NUTS 5
Copertura geografica:
EUROSTAT: AT, DE, FR, IT, LI Uffici di Statistica nazionali: tutti?
SUSTALP: CH, SL, IT, FR, DE, LI, MC, AT
Orizzonte temporale:
EUROSTAT: annuale a partire dal 1980 (LI, MC, SL, CH non è chiaro)
SUSTALP: a seconda del paese, dati annuali fra il 1987 e il 1997
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’indicatore è semplice, facile da interpretare ed è in grado di riprodurre l’andamento temporale delle tendenze di sviluppo.
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Allegato II - 10
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N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B1-2
Densità demografica
Unità:
Numero / km²
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero di abitanti per km² di estensione territoriale del comune
Varianti dell‘indicatore:
Numero di abitanti per km² di spazio di insediamento permanente del comune
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
no
sì
Studio
specifico
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguato
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Struttura demografica
DPSIR:
D
Argomento Struttura demografica
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.3
Commento al riferimento:
Gli indicatori riguardanti la struttura e la crescita demografica sono indicatori di base fondamentali per le valutazioni e per generare altri indicatori del sistemi di indicatori. Per di più, nel
Protocollo PT la Convenzione delle Alpi formula anche l’obiettivo esplicito dell’equilibrata
crescita demografica all’interno dell’arco alpino (PT, Art. 1), che rappresenta pertanto un parametro autonomo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B1-3 Fasce di età
B1-4 Tasso di crescita naturale della popolazione
B1-5 Saldo migratorio (immigrazione ed emigrazione)
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
In condizioni topografiche normali, la densità demografica è una forma di rappresentazione
abituale. A causa delle limitazioni naturali degli spazi insediativi nel territorio alpino, la differenza fra l’estensione territoriale del Comune e la superficie insediativa realmente disponibile
è spesso notevole. I Comuni alpini con un’elevata percentuale del proprio territorio su terreni
a forte pendenza o ad altitudini elevate possono presentare uno spazio di insediamento
permanente sensibilmente inferiore rispetto ai Comuni con gran parte dell’estensione territo31.08.2004
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 11
riale in piano. Riferita allo spazio di insediamento permanente, la densità demografica può
raggiungere i valori delle zone di addensamento urbano. Allo stato attuale manca una definizione di spazio di insediamento permanente riconosciuta in tutto l’arco alpino così come la
relativa delimitazione.
Pertanto il rapporto fra abitanti ed estensione territoriale dei Comuni fornisce un quadro assai
grossolano del territorio alpino.
Fonte dell’indicatore:
BfN: Daten zur Natur (NUTS 3)
BFS Schweiz: Umwelt Schweiz 2002 - I
OECD: Environmental Indicators: Towards Sustainable Development
Fonti dei dati:
Estensione territoriale dei Comuni dalla banca dati SABE, Eurogeographics; numero di abitanti dalle fonti dell’indicatore B1-1
Risoluzione dei dati:
Dati delle superfici sulla base dei confini comunali; dati Eurostat o nazionali a livello di NUTS
5
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Aggiornamento periodico delle estensioni territoriali, ultimo aggiornamento nel 2003; periodico censimento della popolazione (v. indicatore B1-1)
Punti forti e punti deboli:
Punti forti
La distribuzione puramente statistica della densità demografica fornisce un quadro grossolano della densità insediativa nelle Alpi.
Punti deboli
Le conseguenze politiche possono essere dedotte dagli indicatori solamente facendo riferimento allo spazio insediativo permanente.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 12
N.° prog.:
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Denominazione indicatore:
Fasce di età
B1-3
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale della popolazione appartenente ad una fascia di età (015; 16-65; più di 65 anni) rispetto alla popolazione complessiva
Varianti dell‘indicatore:
Indice secondario SUSTALP, costituito dalla somma dei minori di 15 e superiori a 65, divisa
per la fascia di età media
Variazione della struttura di età in termini di aumento o calo percentuale nelle tre fasce di età
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Struttura demografica
DPSIR:
D
Argomento Struttura demografica
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.3
Commento al riferimento:
Gli indicatori riguardanti la struttura e la crescita demografica sono indicatori di base fondamentali per le valutazioni e per generare altri indicatori del sistemi di indicatori. Per di più, nel
Protocollo PT la Convenzione delle Alpi formula anche l’obiettivo esplicito dell’equilibrata
crescita demografica all’interno dell’arco alpino (PT, Art. 1), che rappresenta pertanto un parametro autonomo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-4 Tasso di crescita naturale
B1-5 Saldo migratorio (immigrazione ed emigrazione)
B2-1 Prodotto interno lordo
B2-5 Tasso di disoccupazione
Processo di sviluppo e ricerche sull'‘indicatore
Valutazione:
L’indicatore permette di rappresentare le tendenze di invecchiamento nonché, tramite serie
temporali, di riprodurre le variazioni della suddivisione per fasce di età nei Comuni dell’arco
alpino.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 13
Negli Uffici di Statistica nazionali, i dati vengono aggregati in varie forme per fasce di età.
Nella banca dati Eurostat NewCronos Regio le fasce di età sono rilevate in maniera molto
differenziata, per cui le fasce di età descritte possono essere rappresentate facendo capo a
questi dati. Attraverso i canali di distribuzioni ufficiali tuttavia, i dati relativi alle fasce di età 015 anni, 16-65 anni e più di 65 anni sono disponibili solo a livello di NUTS 2. I dati relativi alla
suddivisione per fasce di età rappresentano un parametro che con ogni probabilità viene
abitualmente rilevato a livello comunale in tutta l’Europa. Pertanto i dati digitali relativi al numero di abitanti possono essere messi a disposizione a livello di NUTS 5 per diversi anni.
Fonte dell’indicatore:
OECD/Demographic Indicators, WHO/Category social, EURAC - SUSTALP: Inhabitants/resident population (total; > 65 year-old persons; < 15 year-old persons)
ABIS – Indicatori demografici dell’arco alpino: suddivisione della popolazione in diverse fasce
di età (< 19 anni; 20 - 59 anni; > 60 anni)
Fonti dei dati:
EUROSTAT, Regio: modelli demografici regionali per sesso e fasce di età (D2SCE);
Uffici di Statistici nazionali presumibilmente NUTS 5; SUSTALP: NUTS 5
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio: NUTS 2; disponibilità dei dati presso gli Uffici di Statistica nazionali prevalentemente a livello 5
Uffici di Statistica nazionali: NUTS 5
Copertura geografica:
EUROSTAT: SI, IT, FR, DE, AT; Uffici di Statistica nazionali: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
SUSTALP: CH, SI, IT, FR, DE, LI, MC, AT
Orizzonte temporale:
EUROSTAT: 1995-2000 annuale; Uffici di Statistica nazionali: presumibilmente annuale
SUSTALP: a seconda del paese, dati annuali fra il 1987 e il 1997
Punti forti e punti deboli:
Puni forti:
L’indicatore è semplice, facile da interpretare, è in grado di riprodurre l’andamento temporale
delle tendenze di sviluppo e può essere molto facilmente ricavato dalle banche dati disponibili.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 14
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B1-4
Tasso di crescita naturale della popolazione
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Tasso di crescita naturale: (numero di nati vivi – numero di decessi) / Popolazione complessiva (anno base) * 100
Varianti dell‘indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Struttura demografica
DPSIR:
D
Argomento Sviluppo demografico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.3
Commento al riferimento:
Gli indicatori riguardanti la struttura e la crescita demografica sono indicatori di base fondamentali per le valutazioni e per generare altri indicatori del sistemi di indicatori. Per di più, nel
Protocollo PT la Convenzione delle Alpi formula anche l’obiettivo esplicito dell’equilibrata
crescita demografica all’interno dell’arco alpino (PT, Art. 1), che rappresenta pertanto un parametro autonomo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B1-2 Densità demografica
B1-3 Fasce di età
B1-5 Saldo migratorio (immigrazione ed emigrazione)
B2-1 Prodotto interno lordo
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L’indicatore è ricollegabile a ricerche in corso e utilizza le banche dati disponibili delle statistiche ufficiali. La tendenza a lungo termine dello sviluppo demografico fin dal 1871 è stata
descritta da Bätzing nell’ambito della ricerca "Il tema della Convenzione delle Alpi 'Popolazione e cultura': analisi della situazione attuale sullo sfondo della trasformazione strutturale di
ambiente, economia e società in atto a livello alpino" (2002), senza alcuna differenziazione
fra variazioni della popolazione dovuta a oscillazioni naturali e ad effetti migratori. I cambia31.08.2004
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 15
menti a breve sono riportati nella pubblicazione del SOIA "Indicatori demografici dell’arco
alpino" (1999).
Fonte dell’indicatore:
SOIA - Indicatori demografici per l’arco alpino: variazioni naturali della popolazione a causa
di nascite e decessi
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Nascite e decessi (D3NATMOR) variazioni della popolazione (DE-T2)
Uffici di Statistica nazionali
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio: NUTS 3; disponibilità dei dati presso gli Uffici di Statistica nazionali prevalentemente a livello di NUTS 5
Uffici di Statistica nazionali: NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento periodico dei dati
Uffici di Statistica nazionali: rilevamento dati con continuità
Informazioni dal SOIA: i dati sono disponibili dal 1977 (nascite) e dal 1983 (decessi). Per la
SI i dati sono disponibili a partire dal 1990
Punti forti e punti deboli:
Punti forti
Il tasso di crescita naturale è un indicatore molto usato a livello di statistiche demografiche.
Insieme agli indicatori relativi alla suddivisione per fasce di età e alla migrazione della popolazione fornisce un quadro dello sviluppo demografico a livello comunale.
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31.08.2004
Allegato II - 16
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B1-5
Saldo migratorio (immigrazione ed emigrazione)
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Media geometrica della variazione della popolazione residente per
immigrazione ed emigrazione in un periodo di tempo definito, ossia
differenza fra immigrazione ed emigrazione nel territorio in un periodo di tempo definito
Varianti dell‘indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Key
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
spiccato
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguato
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Stuttura demografica
DPSIR:
Argomento Sviluppo demografico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B1
D
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.3, 1.6
Commento al riferimento:
Gli indicatori riguardanti la struttura e la crescita demografica sono indicatori di base fondamentali per le valutazioni e per generare altri indicatori del sistemi di indicatori. Per di più, nel
Protocollo PT la Convenzione delle Alpi formula anche l’obiettivo esplicito dell’equilibrata
crescita demografica all’interno dell’arco alpino (PT, Art. 1). Inoltre nel Protocollo AM è fissato l’obiettivo del freno all’esodo dalle zone di montagna (Art. 3b), direttamente associabile
all’indicatore del tasso di crescita dovuto alla mobilità.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B1-2 Densità demografica
B1-3 Fasce di età
B1-4 Saldo naturale (nascite e decessi)
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
EUROSTAT - Regio: Attraverso i canali di distribuzioni ufficiali, i dati relativi alle migrazioni
interne ed internazionali sono disponibili solo a livello di NUTS 2. I dati relativi al saldo migratorio sono un parametro che con ogni probabilità viene abitualmente rilevato a livello comu-
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 17
nale in tutta l’Europa. I dati digitali relativi alle migrazioni interne ed internazionali sono disponibili a livello di NUTS 5 per diversi anni.
SUSTALP: EURAC offre i dati relativi alle migrazioni interne ed internazionali sotto forma di
censimenti complessivi. L’elaborazione dei dati / il livello di dati più preciso dovrebbe essere
richiesto all’EURAC. I dati sono incompleti a causa delle differenze fra la delimitazione del
territorio alpino a livello di Convenzione delle Alpi e di SUSTALP.
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT Regio/Statistica demografica, OECD/Migration Statistics
SUSTALP/Socioeconomia
Fonti dei dati:
EUROSTAT Regio/Statistica demografica, eventualmente gli Uffici di Statistica nazionali,
SUSTALP/Socioeconomia
Risoluzione dei dati:
EUROSTAT Regio: migrazioni interne ed internazionali attraverso i canali di distribuzione
ufficiali a livello di NUTS 2; gli Uffici di Statistica nazionali presumibilmente a livello di NUTS
5
SUSTALP: NUTS 5 (migrazioni interne ed internazionali complessivamente)
Copertura geografica:
EUROSTAT Regio: migrazioni interne AT, DE, IT, SI, migrazioni internazionali AT, DE, FR,
IT, SI, Uffici di Statistica nazionali: tutti?
SUSTALP: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
EUROSTAT: migrazioni interne: annuo a partire dal 1975, migrazioni internazionali annue a
partire dal 1990
SUSTALP: a seconda del paese, dati annuali fra il 1991 e il 1996
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’indicatore è basato su standard internazionali e quindi riconosciuto a livello internazionale.
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Allegato II - 18
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B2: Economia e mercato del lavoro
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-1
Prodotto interno lordo
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Valore delle prestazioni economiche risultanti dalle attività produttive nazionali in un periodo di riferimento, per NUTS 3
Varianti dell’indicatore:
Andamento congiunturale in termini di crescita percentuale del PIL.
PIL per abitante (valore per la prestazione delle unità economiche nazionali per abitamte).
Produttività del lavoro come PIL per occupato (valore per la prestazione delle unità economiche nazionali per occupato).
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Key
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento potenziale economico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.3, 1.4, 1.7, 1.10
Commento al riferimento:
Nei protocolli PT e TR della Convenzione delle Alpi sono indicati esplicitamente obiettivi riguardanti lo sviluppo economico nell’arco alpino, pur nel contesto di uno sviluppo equilibrato
della popolazione (PT, art. 1) e di condizioni di generale sostenibilità (TR, art. 9 e art. 1 (1b)).
L’art. 17 del protocollo T concerne in particolare lo sviluppo equilibrato delle aree economicamente deboli.
L’art. 1 del protocollo PT menziona fra gli obiettivi anche quello di favorire le pari opportunità
della popolazione locale nello sviluppo economico. La promozione delle pari opportunità nello sviluppo economico si riferisce sostanzialmente al mantenimento o rafforzamento della
capacità di agire degli enti territoriali, ma può essere interpretata anche come pari opportunità in relazione alle possibilità di reddito della popolazione locale nonché tra la popolazione
locale e quella extra-alpina. L’obiettivo generale della salvaguardia delle basi economiche
della popolazione locale, stabilito da Gruppo di Lavoro “Popolazione e cultura” , si muove
nella stessa direzione.
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 19
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B1-3 Fasce di età
B1-4 Tasso di crescita naturale della popolazione
B1-5 Saldo migratorio (immigrazione ed emigrazione)
B2-5 Tasso di disoccupazione
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L'indicatore valuta lo sviluppo economico nell'arco alpino e nelle sue regioni. Per rifletterne
adeguatamente le differenze geografiche appare opportuna e sufficiente una rappresentazione dell'indicatore a livello NUTS 3. I relativi dati sono disponibili, p. es. nell'ambito di Eurostat NewCronos Regio.
L’interpretazione dei dati può essere facilitata dal ricorso a valori di riferimento (PIL dell’UE,
PIL dei vari Paesi contraenti per il livello NUTS 0).
Ulteriori interpretazioni approfondite sono possibili mediante il riferimento agli occupati (produttività) ovvero agli abitanti. Il riferimento agli abitanti è utile onde poter valutare la potenza
economica disponibile per ogni abitante. Il calcolo della produttività, così come indicato nel
presente factsheet, deve essere inteso acome approssimazione. Il rendimento complessivo
“reale” dell’attività economica è riferito esclusivamente al fattore di produzione ‘lavoro’ senza
considerazione di altri fattori. Si consideri inoltre che il fattore ‘lavoro’ è descritto in maniera
insufficiente se come base per sua descrizione viene assunto solamente il numero degli occupati poiché vengono rilevati tutti gli occupati a prescindere dal numero delle ore di lavoro
prestate.
Fonte dell’indicatore:
(per NUTS 0):
UE – Indicatori strutturali: tasso reale di crescita del PIL – tasso di crescita del PIL a prezzi
costanti (1995=100) – variazione percentuale rispetto all’anno precedente
UE – Indicatori strutturali: PIL per abitante in SPA – PIL per abitante in standard di potere
d’acquisto (SPA)
UE – Indicatorii struttuali: Produttività del lavoro per occupato – PIL in SPA per occupato
OECD - Environmental Indicators: Towards Sustainable Development: Gross Domestic Product (total; per capita)
DE – Dati sull’ambiente in Germania 2002 (Umweltdaten Deutschland 2002): Prodotto interno lordo riferito ai prezzi del 1995 (€)
CH – L’ambiente in Svizzera: Prodotto interno lordo e variazione rispetto all’anno precedente
(SFr; %)
e.a.
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Prodotto interno lordo (PIL) a livello NUTS 3 - SEC95 (E3GDP95)
Istituti nazionali di statistica
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 20
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Si tratta di un indicatore comune e diffuso, p. es. nel reporting economico
Punti deboli:
Occorre tenere conto di alcune limitazioni interpretative in termini, ad esempio, di disparità
all'interno delle unità territoriali. Questo può valere sia per unità interamente comprese nel
territorio della Convenzione, sia per realtà che, oltre a far parte dell'arco alpino, rientrano
anche in aree extra-alpine economicamente più prospere. Inoltre, poiché il rilevamento dei
dati economici viene effettuato di norma nella sede principale delle imprese, in caso di distribuzione degli stabilimenti di produzione, lavorazione o erogazione di servizi su varie unità
territoriali il valore aggiunto in esse prodotto viene imputato esclusivamente alla sede principale. Per questa ragione non si ritiene opportuna la rappresentazione delle unità territoriali a
livello NUTS 5.
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 21
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-2
Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Valore della produzione complessiva di beni e servizi conseguita
dalle branche produttive nazionali nei settori primario, secondario e
terziario, al netto delle prestazioni acquisite da altre branche produttive (p. es. materie prime, prodotti primari, articoli in commercio,
riparazioni, ecc.), per il livello NUTS 3.
Settore primario, codici NACE A-B: agricoltura e selvicoltura, caccia
e pesca.
Settore secondario, codici NACE C-F: attività minerarie ed estrattive; produzione di beni; approvvigionamento idrico ed energetico;
costruzioni.
Settore terziario, codici NACE G-Q: commercio; manutenzione e
riparazione di automezzi e beni di consumo; alberghi e ristoranti;
trasporti e comunicazioni; sistema creditizio e assicurativo (esclusi
gli enti previdenziali); attività immobiliari, noleggio di beni mobili,
erogazione di servizi per le imprese; pubblica amministrazione, difesa, previdenza sociale; istruzione; sistema sanitario e sociale; erogazione di altri servizi pubblici e personali; servizi domestici; organizzazioni ed organismi extraterritoriali.
Varianti dell’indicatore:
Spostamento di valore aggiunto fra i settori primario, secondario e terziario in termini di aumento/calo percentuale in ciascun settore.
Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario per abitante.
Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario per occupato.
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento Potenziale economico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B5
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.11, 1.13, 7.15
Commento al riferimento:
Gli obiettivi della Convenzione delle Alpi riguardano principalmente gli spostamenti dal settore primario (agricoltura e selvicoltura) ai settori secondario e terziario, benchè siano riferiti
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Allegato II - 22
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
esclusivamente all'artigianato nel settore secondario ed essenzialmente al turismo nel settore terziario (AM, art. 3b, 14, 15; T, art. 20). La Convenzione non formula altri obiettivi concreti
in materia di sviluppo industriale e produttivo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-1 Prodotto interno lordo
B3-1 Valore aggiunto nel settore agricolo
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L'indicatore valuta lo sviluppo dei settori economici nell'arco alpino e nelle sue regioni. Per
rifletterne adeguatamente le differenze geografiche appare opportuna e sufficiente una rappresentazione dell'indicatore a livello NUTS 3. I relativi dati sono disponibili, p. es. nell'ambito
di Eurostat NewCronos Regio
Fonte dell’indicatore:
OECD - Environmental Indicators: Towards Sustainable Development: Structure of GDP,
value added as % of GDP
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: valore aggiunto lordo ai prezzi alla produzione a livello NUTS 3 - SEC95
(E3VABP95)
Istituti nazionali di statistica
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Si tratta di un indicatore piuttosto diffuso, p. es. nel reporting economico.
Punti deboli:
Occorre tenere conto di alcune limitazioni interpretative in termini, ad esempio, di disparità
all'interno delle unità territoriali. Questo può valere sia per unità interamente comprese nel
territorio della Convenzione, sia per realtà che, oltre a far parte dell'arco alpino, rientrano
anche in aree extra-alpine economicamente più prospere. Inoltre, poiché il rilevamento dei
dati economici viene effettuato di norma nella sede principale delle imprese, in caso di distribuzione degli stabilimenti di produzione, lavorazione o erogazione di servizi su varie unità
territoriali il valore aggiunto in esse prodotto viene imputato esclusivamente alla sede principale. Per questa ragione non si ritiene opportuna la rappresentazione delle unità territoriali a
livello NUTS 5.
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 23
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-3
Percentuale delle microimprese sul totale delle imprese
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Incidenza delle microimprese sul totale delle imprese per il livello
NUTS 3
In base alla raccomandazione della Commissione Europea
(C(2003) 1422 e 2003/361/EC) del 6.5.2003 si definiscono microimprese le imprese aventi meno di 10 addetti e un fatturato inferiore a 2 milioni di €
Varianti dell’indicatore:
Incidenza delle microimprese sul fatturato complessivo
Variazione dell’incidenza delle microimprese in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
non chiara
si
si
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento Potenziale economico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.4, 1.7, 1.10
Commento al riferimento:
Gli obiettivi definiti nella Convenzione delle Alpi per quanto riguarda la struttura industriale e
produttiva sono di carattere piuttosto generale. Formulazioni qualitative come "sostenibile"
ed "equilibrato" forniscono però utili indicazioni: uno sviluppo economico equilibrato (T, art.
17 e TR, art. 1 (1b)) può infatti comprendere anche una distribuzione bilanciata delle aziende
per dimensioni e comparto di appartenenza. L'incentivazione delle PMI non viene però menzionata esplicitamente nella Convenzione delle Alpi.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-6 Tasso di attività
B5-1 Percentuale di addetti nei settori secondario e terziario suddivisi per sezioni NACE
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 24
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L'indicatore permette di rappresentare il grado di differenziazione del tessuto economico e la
dipendenza da singole aziende o settori.
I dati sulla dimensione delle aziende vengono rilevati dall'Eurostat nell'ambito delle statistiche strutturali sulle aziende. I rilevamenti vengono effettuati per sezioni NACE nelle unità
territoriali di livello NUTS 2. La definizione utilizzata per la classificazione si basa su una raccomandazione della Commissione Europea aggiornata nel 2003.
Risulta dunque evidente tanto la rilevanza attribuita alla materia in ambito europeo, quanto la
necessità di ulteriori misure di armonizzazione.
Fonte dell’indicatore:
SOIA (Delegazione slovena 2000) - Proposta di indicatori per le Piccole e Medie Imprese
(PMI): Number of Business units by size (in number of employees)
Fonti dei dati:
Eurostat: statistiche strutturali sulle imprese
Risoluzione dei dati:
Eurostat: NUTS 2 (sarebbe richiesto NUTS 3)
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: rilevamento dati con cadenza regolare dal 1995
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore si presta a rappresentare il grado di differenziazione dell'economia e la dipendenza di una regione da singole aziende.
Punti deboli:
Sarebbe auspicabile la rappresentazione dell'indicatore per unità territoriali di livello NUTS 3,
per il quale mancano però dati Eurostat armonizzati.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 25
Denominazione indicatore:
Percentuale degli occupati nelle microimprese rispetto al totale degli
occupati
B2-4
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale degli occupati nelle microimprese rispetto al totale degli
occupati per il livello NUTS 3
In base alla raccomandazione della Commissione Europea
(C(2003) 1422 e 2003/361/EC) del 6.5.2003 si definiscono microimprese le imprese aventi meno di 10 addetti e un fatturato inferiore a 2 milioni di €
Varianti dell’indicatore:
Variazione della percentuale degli occupati nelle microimprese in termini di aumento o calo
percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
non chiara
si
si
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento Potenziale economico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.4, 1.7, 1.10
Commento al riferimento:
Gli obiettivi definiti nella Convenzione delle Alpi per quanto riguarda la struttura industriale e
produttiva sono di carattere piuttosto generale. Formulazioni qualitative come "sostenibile"
ed "equilibrato" forniscono però utili indicazioni: uno sviluppo economico equilibrato (T, art.
17 e TR, art. 1 (1b)) può infatti comprendere anche una distribuzione bilanciata delle aziende
per dimensioni e comparto di appartenenza. L'incentivazione delle PMI non viene però menzionata esplicitamente nella Convenzione delle Alpi
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-6 Tasso di attività
B5-1 Percentuale di addetti nei settori secondario e terziario suddivisi per sezioni NACE
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 26
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L'indicatore permette di rappresentare il grado di differenziazione del tessuto economico e la
dipendenza da singole aziende o settori.
I dati sulla dimensione delle aziende vengono rilevati dall'Eurostat nell'ambito delle statistiche strutturali sulle aziende. I rilevamenti vengono effettuati per sezioni NACE nelle unità
territoriali di livello NUTS 2. La definizione utilizzata per la classificazione si basa su una raccomandazione della Commissione Europea aggiornata nel 2003.
Risulta dunque evidente tanto la rilevanza attribuita alla materia in ambito europeo, quanto la
necessità di ulteriori misure di armonizzazione.
Fonte dell’indicatore:
SOIA (Delegazione slovena 2000) - Proposta di indicatori per le Piccole e Medie Imprese
(PMI): Number of Business units by size (in number of employees)
Fonti dei dati:
Eurostat: statistiche strutturali sulle imprese
Risoluzione dei dati:
Eurostat: NUTS 2 (sarebbe richiesto NUTS 3)
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: rilevamento dati con cadenza regolare dal 1995
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore si presta a rappresentare il grado di differenziazione dell'economia e la dipendenza di una regione da singole aziende.
Punti deboli:
Sarebbe auspicabile la rappresentazione dell'indicatore per unità territoriali di livello NUTS 3,
per il quale mancano però dati Eurostat armonizzati.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 27
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-5
Tasso di disoccupazione
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero dei disoccupati iscritti alle liste di collocamento rispetto alla
popolazione civile attiva (popolazione civile occupata + disoccupati
iscritti alle liste di collocamento) - NUTS 3
Varianti dell’indicatore:
Numero dei disoccupati iscritti alle liste di collocamento rispetto alla totalità della popolazione
civile attiva (popolazione civile occupata + disoccupati iscritti alle liste di collocamento) per le
seguenti fasce di età: 15-24 anni, 25-34 anni, 35-44 anni, 45-54 anni, 55-64 anni, più di 65
anni.
Andamento della disoccupazione in termini di aumento o calo del numero di disoccupati
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
si
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
Key
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento Occupazione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.12, 1.14, 6.13
Commento al riferimento:
Obiettivi specifici in materia di occupazione/disoccupazione sono contenuti nei protocolli TR,
FM e AM. In particolare nel protocollo TR, art. 3 (1c) risulta inserito, seppure indirettamente,
l’obiettivo di salvaguardare posti di lavoro nelle aziende e imprese competitive dei vari settori
economici. La conservazione di posti di lavoro figura anche fra le ricadute di una politica sostenibile dei trasporti. Il protocollo FM contiene all’art. 7 (1) un obiettivo specificamente dedicato all’incentivazione dell’occupazione nella selvicoltura, mentre il protocollo AM, art. 13
(2a), prevede l’incentivazione di una selvicoltura naturalistica quale fonte complementare di
reddito per gli occupati nel settore agricolo.
Nei protocolli sono poi contenuti ulteriori obiettivi di carattere più generale, riguardanti il mantenimento e l’incremento del potenziale economico nell’arco alpino (PT, art. 1; TR, art. 9 e
art. 1 (1b); T, art. 17).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 28
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B1-5 Saldo migratorio (aumento e calo)
B2-1 Prodotto interno lordo
B2-6 Tasso di attività
B2-7 Disoccupazione di lunga durata
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Il tasso di disoccupazione è un indicatore comunemente utilizzato per descrivere
l’andamento economico. Poiché nei vari paesi vengono utilizzate definizioni in parte divergenti, è consigliabile utilizzare i dati armonizzati forniti dall’Eurostat per i paesi membri
dell’UE e per i paesi candidati all’ingresso nell’Unione. Tali dati sono disponibili per unità
territoriali di livello NUTS 3.
Fonte dell’indicatore:
UE – Indicatori strutturali: tasso di disoccupazione complessivo – incidenza dei disoccupati
sul totale della popolazione attiva
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: tassi di disoccupazione – livello NUTS 3 (UN3RT)
Agenzie nazionali per il lavoro e autorità competenti o istituti nazionali di statistica
Informazioni dal SOIA:
AT: registrazione dei disoccupati a livello locale
FR: ANPE (Agenzia nazionale del lavoro)
IT: dati del Ministero del Lavoro
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Indicatore comune e diffuso per la descrizione dell’andamento economico
Punti deboli:
La definizione della disoccupazione differisce da un paese all'altro. I dati armonizzati Eurostat si basano in parte su stime e interpolazioni, dalle quali deriva un certo margine di incertezza.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 29
Factsheet indicatori
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-6
Tasso di attività
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero degli occupati rispetto alla popolazione di riferimento (popolazione attiva di età compresa fra 15 e 64 anni) - NUTS 3
Varianti dell’indicatore:
Andamento dell’occupazione in termini di aumento o calo del numero di occupati
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento
generale:
Occupazione
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.12, 1.14, 6.13
Commento al riferimento:
Obiettivi specifici in materia di occupazione/disoccupazione sono contenuti nei protocolli TR,
FM e AM. In particolare nel protocollo TR, art. 3 (1c) risulta inserito, seppure indirettamente,
l’obiettivo di salvaguardare posti di lavoro nelle aziende e imprese competitive dei vari settori
economici. La conservazione di posti di lavoro figura anche fra le ricadute di una politica sostenibile dei trasporti. Il protocollo FM contiene all’art. 7 (1) un obiettivo specificamente dedicato all’incentivazione dell’occupazione nella selvicoltura, mentre il protocollo AM, art. 13
(2a), prevede l’incentivazione di una selvicoltura naturalistica quale fonte complementare di
reddito per gli occupati nel settore agricolo.
Nei protocolli sono poi contenuti ulteriori obiettivi di carattere più generale, riguardanti il mantenimento e l’incremento del potenziale economico nell’arco alpino (PT, art. 1; TR, art. 9 e
art. 1 (1b); T, art. 17).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B1-5 Saldo migratorio (aumento e calo)
B2-1 Prodotto interno lordo
B2-5 Tasso di disoccupazione
B2-7 Disoccupazione di lunga durata
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 30
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Il tasso di attività è un indicatore comunemente utilizzato per descrivere l’andamento economico. Poiché nei vari paesi vengono utilizzate definizioni in parte divergenti, è consigliabile
utilizzare i dati armonizzati forniti dall’Eurostat per i paesi membri dell’UE e per i paesi candidati all’ingresso nell’Unione. Tali dati sono disponibili per unità territoriali di livello NUTS 3.
Fonte dell’indicatore:
UE – Indicatori strutturali: tasso di occupazione complessivo – Numero degli occupati di età
compresa fra 15 e 64 anni rispetto alla popolazione complessiva nella stessa fascia di età
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: occupati al livello NUTS 3 - SEC95 (E3EMPL95); LFSS-Labour Forces
Sample Survey
Agenzie nazionali per il lavoro e autorità competenti, istituti nazionali di statistica: numero
degli occupati, numero degli abitanti
Informazioni dal SOIA:
CH: disponibilità di dati per i livelli NUTS 2, NUTS 3 e per il territorio della Convenzione delle
Alpi
FR: la popolazione occupata viene rilevata nel luogo di lavoro e non in quello di residenza
(fonte: INSEE)
La banca dati Regio contiene dati suddivisi per settore, le autorità nazionali distinguono fra
servizi per il mercato e altri servizi.
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / istituti nazionali di statistica: NUTS 3; probabile disponibilità di dati sul numero di abitanti a livello NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Indicatore comune e diffuso per la descrizione dell’andamento economico
Punti deboli:
La definizione dei tassi di attività differisce da un paese all'altro. I dati armonizzati Eurostat si
basano in parte su stime e interpolazioni, dalle quali deriva un certo margine di incertezza.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 31
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-7
Disoccupazione di lunga durata
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Incidenza percentuale del numero complessivo dei disoccupati di
lunga durata (durata minima della disoccupazione: 12 mesi) sul totale della popolazione attiva di età compresa fra 15 e 64 anni NUTS 3.
Varianti dell’indicatore:
Variazione del numero dei disoccupati di lunga durata in termini di aumento o calo assoluto e
percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento occupazione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.12, 1.14, 6.13
Commento al riferimento:
Obiettivi specifici in materia di occupazione/disoccupazione sono contenuti nei protocolli TR,
FM e AM. L’obiettivo di salvaguardare posti di lavoro nelle aziende e imprese competitive dei
vari settori economici è contemplato nel protocollo TR, art. 3 (1c), seppure in modo indiretto,
dal momento che l’articolo si riferisce primariamente all’evoluzione dei trasporti in condizioni
di sostenibilità. La conservazione di posti di lavoro figura pertanto fra le ricadute di una politica sostenibile dei trasporti. Il protocollo FM contiene all’art. 7 (1) un obiettivo specificamente
dedicato all’incentivazione dell’occupazione nella selvicoltura, mentre il protocollo AM, art. 13
(2a), prevede l’incentivazione di una selvicoltura naturalistica quale fonte complementare di
reddito per gli occupati nel settore agricolo.
Nei protocolli sono poi contenuti ulteriori obiettivi di carattere più generale, riguardanti il mantenimento e l’incremento del potenziale economico nell’arco alpino (PT, art. 1; TR, art. 9 e
art. 1 (1b); T, art. 17).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 32
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I dati sulla disoccupazione di lunga durata sono disponibili presso l’Eurostat e nei paesi
dell’arco alpino.
Fonte dell’indicatore:
UE – Statistiche sociali: disoccupati per durata della disoccupazione
UE – Indicatori strutturali : disoccupazione di lunga durata – complessiva – popolazione disoccupata da oltre 12 mesi (disoccupati di lunga durata) in percentuale rispetto al totale della popolazione attiva di età compresa fra 15 e 64 anni
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Disoccupazione di lunga durata (UN2LTU)
Agenzie nazionali per il lavoro e autorità competenti, istituti nazionali di statistica
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio: NUTS 2, con probabile livello NUTS 3 per i dati forniti dagli istituti nazionali
di statistica
Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, IT, FR, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Si tratta di un indicatore di uso comune che, oltre a segnalare situazioni di temporaneo ristagno economico, evidenzia anche la presenza di problemi strutturali di fondo in una data realtà geografica.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 33
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-8
Percentuale degli occupati nei settori primario, secondario e
terziario rispetto al totale della popolazione occupata
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Incidenza degli addetti dei vari settori sul totale della popolazione
occupata, espressa come somma delle sezioni NACE per i settori
primario, secondario e terziario (per la Svizzera: sezioni NOGA) NUTS 3:
Settore primario, codici NACE A-B: agricoltura e selvicoltura, caccia
e pesca.
Settore secondario, codici NACE C-F: attività minerarie ed estrattive; produzione di beni; approvvigionamento idrico ed energetico;
costruzioni.
Settore terziario, codici NACE G-Q: commercio; manutenzione e
riparazione di automezzi e beni di consumo; alberghi e ristoranti;
trasporti e comunicazioni; sistema creditizio e assicurativo (esclusi
gli enti previdenziali); attività immobiliari, noleggio di beni mobili,
erogazione di servizi per le imprese; pubblica amministrazione, difesa, previdenza sociale; istruzione; sistema sanitario e sociale; erogazione di altri servizi pubblici e personali; servizi domestici; organizzazioni ed organismi extraterritoriali
Varianti dell’indicatore:
Variazione del numero di occupati nei vari settori in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento
generale:
occupazione
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.12, 1.13, 1.14, 6.13, 7.14, 7.15
Commento al riferimento:
La Convenzione delle Alpi non contiene obiettivi esplicitamente riferiti all’incidenza degli occupati nei settori primario, secondario e terziario. Vi sono però accenni alla migrazione di
addetti dal settore primario (agricoltura e selvicoltura) ai settori secondario e terziario, ancorché riferiti esclusivamente all'artigianato nel settore secondario ed essenzialmente al turismo
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 34
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
nel settore terziario (T art. 20, AM art. 14). L’attenzione è comunque rivolta principalmente
alla competitività dei vari comparti (TR, art. 3 (1c)), senza particolari distinzioni per settori.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-5 Tasso di disoccupazione
B2-6 Tasso di attività
B5-1 Percentuale di addetti nei settori secondario e terziario suddivisi per sezioni NACE
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
La rappresentazione aggregata dell’occupazione nei settori primario, secondario e terziario
permette di evidenziare le tendenze generali nell’andamento del mercato del lavoro e di valutare la struttura economica delle realtà di riferimento. I dati possono essere ricavati dalle statistiche sull’occupazione suddivise per sezioni NACE.
I dati sull’occupazione nei vari settori economici forniscono inoltre indicazioni sulla rilevanza
di questi ultimi nelle realtà geografiche esaminate. La rappresentazione di serie temporali
riflette ancora meglio le finalità espresse nella Convenzione delle Alpi in termini di spostamento di addetti dal settore primario ai settori secondario e terziario.
Fonte dell’indicatore:
EURAC - SUSTALP: Number of employed within the inhabitants in the primary sector (male /
female); Number of employed within the inhabitants in the secondary and tertiary sector (male / female)
Fonti dei dati:
Eurostat Regio; numero di occupati a livello NUTS 3 - SEC95 (E3EMPL95)
Agenzie nazionali per il lavoro e autorità competenti
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La definizione dell’occupazione differisce da un paese all'altro. I dati armonizzati Eurostat si
basano in parte su stime e interpolazioni, dalle quali deriva un certo margine di incertezza.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 35
Progetto dettagliato B3: Agricoltura
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-1
Valore aggiunto del settore agricolo
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Totale dei prodotti e servizi realizzati dalle unità economiche nazionali della Sezione 01 “Agricoltura e caccia” senza A 01.5 “caccia” al
netto dei prodotti o dei servizi acquistati da altri settori economici
(materie prime, prodotti semilavorati, prodotti commerciali, riparazioni, ecc.) per NUTS 3.
Varianti dell'indicatore:
Andamento congiunturale del settore agricolo espresso in termini di incremento e decremento percentuale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR
D
Argomento Potenziale economico:
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 7.6, 7.13, obiettivo generale 7
Commento al riferimento:
Lo sviluppo del settore economico, negli obiettivi della Convenzione delle Alpi viene formulato in maniera indiretta, o in collegamento con aspetti tematici affini. L’art. 2 (2g) della Convenzione quadro contiene un riferimento generale alla conservazione dell’agricoltura di montagna, che comprende naturalmente anche la creazione delle relative condizioni economiche. Nel protocollo AM (art. 7(2)) viene formulato l’obiettivo dello sostegno economico alle
aziende agricole attraverso una compensazione che tenga conto delle condizioni economiche difficoltose in cui queste si trovano ad operare.
L’ottimizzazione delle funzioni multifunzionali dell’agricoltura (AM, art. 1) comprende naturalmente anche la funzione produttiva.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-1 Prodotto interno lordo
B2-2 Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 36
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L’indicatore illustra lo sviluppo economico del settore agricolo nell’arco alpino e nelle regioni
alpine. Per raffigurare le differenze territoriali nello sviluppo economico nell’arco alpino è sufficiente e ragionevole la rappresentazione dell’indicatore a livello NUTS 3. I relativi dati sono
disponibili presso Eurostat NewCronos Regio.
Fonte dell’indicatore:
OECD - Environmental Indicators: Towards Sustainable Development: Structure of GDP,
value added as % of GDP (Agriculture)
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Valore aggiunto lordo al prezzo di produzione a livello NUTS 3 - ESVG95
(E3VABP95) oppure valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato (GVAMARKP)
Istituti nazionali di statistica
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti: Si tratta di un indicatore abbastanza comune.
Punti deboli:
Vanno osservate alcune limitazioni relative all’interpretabilità dell’indicatore. All’interno delle
unità territoriali possono esservi delle disparità. Queste disparità si possono registrare sia
nelle unità territoriali situate all'interno del territorio della Convenzione delle Alpi che nelle
unità territoriali che in parte sono situate al margine del territorio della Convenzione delle
Alpi, ed in parte comprendono i fiorenti centri economici extra-alpini. Inoltre, il censimento dei
dati economici ha luogo in genere presso la sede principale dell'impresa, e quindi in caso di
ripartizione delle sedi di produzione, lavorazione e servizi su più unità territoriali, il valore
aggiunto viene attribuito esclusivamente alla sede d'impresa. Per questi motivi, non appare
indicata neppure la rappresentazione per le unità territoriali a livello NUTS 5.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 37
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-2
Percentuale di occupati nell’agricoltura
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale di occupati nella Sezione NACE A 01 “Agricoltura senza caccia” al netto di A 01.5 “caccia” in relazione al numero complessivo di tutti gli occupati - NUTS 3
Varianti dell'indicatore:
Andamento dell’occupazione nell’agricoltura espresso in termini di incremento e decremento
percentuale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Key
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR
D
Argomento Occupazione
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.12, 1.13, 6.13, 7.14, 7.15
Commento al riferimento:
Il mantenimento dell’agricoltura alpina è direttamente correlato alla presenza di posti di lavoro e alla creazione di possibilità occupazionali in agricoltura. Gli obiettivi specifici sono sanciti nel protocollo AM della Convenzione delle Alpi (AM, artt. 3b, 14, 14). Migliorando l’offerta
occupazionale extra-agricola per gli agricoltori, si vuole garantire l’attività agricola almeno
come attività complementare o accessoria (AM, artt. 13. (2a), 18 (2a), 14; T, art.20).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-5 Tasso di disoccupazione
B2-6 Tasso di attività
B2-8 Percentuale degli occupati nei settori primario, secondario e terziario
B3-4 Numero di aziende agricole di "persone fisiche" a tempo pieno
C3-1 Variazione della superficie arbustiva e boschiva
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
Il presente indicatore illustra l’importanza del settore agricolo per il mercato del lavoro e l'economia regionale
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 38
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Fonte dell’indicatore:
EURAC - SUSTALP: Number of employed within the inhabitants in the primary sector (male /
female)
Fonti dei dati:
Eurostat Regio; Tasso di occupazione a livello NUTS 3 - ESVG95 (E3EMPL95
Uffici Servizi Lavoro nazionali
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La definizione di occupazione è diversa per i singoli Paesi. I dati armonizzati di Eurostat sono
parzialmente basati su stime ed interpolazioni, e quindi presentano alcune incertezze.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 39
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-3
Età degli occupati in agricoltura
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale di occupati nella Sezione NACE A 01 “Agricoltura senza caccia” al netto di A 01.5 “caccia” con età superiore a 45 anni NUTS 3
Varianti dell‘indicatore:
Variazione del numero di occupati nella Sezione NACE A 01 “Agricoltura senza caccia” al
netto di A 01.5 “caccia” con età superiore a 45 anni
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Key
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR
D
Argomento Occupazione
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.12, 1.13, 6.13, 7.14, 7.15
Commento al riferimento:
Il mantenimento dell’agricoltura alpina è direttamente correlato alla presenza di posti di lavoro e alla creazione di possibilità occupazionali in agricoltura. Gli obiettivi specifici sono sanciti nel protocollo AM della Convenzione delle Alpi (AM, artt. 3b, 14, 14). Migliorando l’offerta
occupazionale extra-agricola per gli agricoltori, si vuole garantire l’attività agricola almeno
come attività complementare o accessoria (AM, artt. 13 (2a), 18 (2a), 14; T, art.20).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-4 Numero di aziende agricole di "persone fisiche" a tempo pieno
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
Il rilevamento dell’età degli occupati nel settore agricolo permette di prevedere quali saranno
i futuri cambiamenti in questo settore. Con l’aumento degli occupati di età superiore a 45
anni in agricoltura aumenta anche il problema della successione, che in molte regioni non
può essere considerata certa.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 40
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Fonte dell’indicatore:
EURAC - SUSTALP: Farmers > 45 Years
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Forza lavoro per fasce di età (UN-T2)
Agenzie ed enti nazionali del lavoto
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La definizione dell’occupazione è diversa per i singoli Paesi. I dati armonizzati di Eurostat
sono parzialmente basati su stime ed interpolazioni, e quindi possono contenere delle
imprecisioni.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 41
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-4
Numero di aziende agricole di "persone fisiche" a tempo pieno
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Aziende in cui i coniugi titolari impiegano almeno il 50% del monte
ore lavorativo complessivo dell'anno di riferimento all’azienda agricola e silvicola. Per l’Italia, inoltre, i familiari che lavorano in azienda
devono prestare almeno 141 giorni lavorativi. In Austria è richiesto
un margine di contribuzione standard minimo pari a S 90.000.-. In
Francia l’unità di lavoro prestata annualmente in azienda (UTA) è
uguale o maggiore a 1 (un’UTA corrisponde al lavoro annualmente
prestato da una persona occupata a tempo pieno) – NUTS 5.
Varianti dell'indicatore:
Variazioni delle aziende agricole in termini di incremento o decremento percentuale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Key
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR
D
Argomento Prospettive future
generale:
dell’agricoltura
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.13, 7.14, 7.15
Commento al riferimento:
Nei protocolli AM e T si fa riferimento all’incentivazione delle aziende agricole (concretamente alla conservazione delle aziende agricole esclusive, prevalenti e accessorie) mediante la
creazione di combinazioni di attività in grado di creare posti di lavoro (T, art. 20), e alla creazione ed allo sviluppo di ulteriori fonti di reddito nelle zone montane, in particolare nei settori
connessi all’agricoltura come l’economia forestale, il turismo e l’artigianato (BL, artt. 14, 18
(2a)). Questi obiettivi da un lato vanno ben oltre l'istanza di una stretta collaborazione tra
agricoltura (silvicoltura) e turismo, dall’altro però la formulazione degli obiettivi relativi
all’importanza di ulteriori fonti di reddito per il mantenimento delle aziende agricole familiari
sono decisamente poco vincolanti (Galle 2002, 64).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-2 Occupati nella Sezione NACE Agricoltura
B3-3 Età degli occupati nell'agricoltura
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 42
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
L’indicatore permette di valutare la portata economica dell’agricoltura.
I dati necessari sono stati rilevati nell'ambito del progetto SUSTALP. Attualmente, si sta procedendo ad adeguare i risultati al territorio della Convenzione delle Alpi ed è possibile utilizzare direttamente i dati aggiornati.
Nell'arco alpino, la struttura dell'attività agricola a titolo principale, secondario e accessorio
risulta fondamentale ai fini di un ulteriore sviluppo. Molte sono attualmente le aree del territorio alpino in cui l'agricoltura intesa come attività principale è praticamente scomparsa. Per
garantire una sufficiente funzionalità dell'agricoltura alpina pare tuttavia necessario il persistere di un nucleo di base di aziende a titolo principale.
Fonte dell’indicatore:
EURAC - SUSTALP: Farms with full-time farming (of natural persons)
Fonti dei dati:
EURAC - SUSTALP: Aggiornamenti in corso
Autorità nazionali per l'agricoltura
Istituti nazionali di statistica
Risoluzione dei dati:
EURAC - SUSTALP: NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Censimenti generali dell’agricoltura a distanza di alcuni anni, tuttavia in momenti diversi a
seconda dello Stato alpino.
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Bisogna considerare che nei singoli Paesi si adottano metodologie diverse per il censimento
della aziende, nonché criteri diversi per la definizione di attività agricole a titolo principale e
secondario. Inoltre, i censimenti sono effettuati a intervalli piuttosto lunghi e non consentono
un reporting continuo su base annuale.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-5
Superficie agricola utilizzata
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie agricola utilizzata - NUTS 5
Allegato II - 43
Varianti dell'indicatore:
Percentuale delle variazioni della superficie agricola utilizzata.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Sostitutivo
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR
P
Argomento Agricoltura di montagna
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: nessun riferimento diretto
Commento al riferimento:
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-8 Gestione agricola con misure di miglioramento ambientale
B3-6 Percentuale di superficie agricola biologica
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
La superficie agricola utilizzata costituisce un’informazione di base necessaria per i riferimenti alle superfici negli altri indicatori.
Nella banca dati NewCronos di Eurostat sono disponibili i dati relativi all'utilizzo del suolo
(Ambiente e energia: LUCQ1) nelle categorie generali (seminativi, praticoltura permanente,
colture permanenti) a livello NUTS 1.
Nelle statistiche agricole nazionali, i dati sono disponibili a livello NUTS 3, e in parte a livello
NUTS 5.
La classificazione delle superfici secondo i dati CORINE Landcover 2000 mette a disposizioni dati omogenei a livello sovranazionale.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
Statistiche nazionali
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31.08.2004
Allegato II - 44
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Risoluzione dei dati:
NUTS 3 sulla base delle statistiche nazionali, per NUTS 5 è necessaria una ricerca
NUTS 1 EUROSTAT
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, IT
Orizzonte temporale:
Rilevamenti annuali
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Per la superficie agricola utilizzata gli Istituti nazionali di statistica si avvalgono di definizioni
in parte differenti (ad es. Eurostat e FAO).
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 45
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-6
Percentuale di superficie agricola biologica
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale della superficie coltivata (certificata) secondo le direttive dell'agricoltura biologica sul totale della superficie agricola nel
territorio alpino dei singoli Stati alpini.
Varianti dell'indicatore:
Superficie (ha) agricola biologica.
Percentuale della superficie agricola biologica nel territorio alpino del singolo Stato sul totale
della superficie agricola biologica dello Stato alpino in oggetto.
Variazione della superficie agricola biologica.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
no
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
inesistente:
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR
P
Argomento Agricoltura compatibile con
generale:
l'ambiente
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.6a, 3.11, 3.12, 5.15, 7.5, 7.12,
obiettivo generale 7
Commento al riferimento:
Nelle Disposizioni generali, il Protocollo AM comprende gli obiettivi volti ad un utilizzo agricolo e silvicolo adeguato (art. 1) nonché alla conservazione ed incentivazione di un’agricoltura
di montagna adatta ai siti e compatibile con l’ambiente (artt. 1 e 3a). In questi obiettivi non si
fa esplicitamente riferimento all’incentivazione dell’agricoltura biologica come mezzo idoneo
per garantire un’agricoltura di questo tipo. Pur definendo l’art. 9 l’obiettivo di applicare nelle
zone montane criteri comuni per favorire l'impiego e la diffusione nelle stesse di metodi di
coltivazione estensiva adatti alla natura e alle caratteristiche del luogo, stabilendo quindi le
condizioni quadro per la coltivazione biologica, il Protocollo non contiene disposizioni né raccomandazioni volte all’armonizzazione o all’incentivazione mirata di questi metodi di produzione.
Neppure gli obiettivi sanciti nel Protocollo DS relativamente all’applicazione di pratiche di
coltivazione e pascolo idonee e adatte alle condizioni dei rispettivi siti (artt. 1 e 12 (a)) fanno
esplicitamente riferimento all’incentivazione dell’agricoltura biologica. L’art. 12 (2) del Protocollo DS invece contiene un riferimento esplicito. Contestualmente all’impiego di fertilizzanti
e fitofarmaci viene infatti formulato l’obiettivo dell’applicazione di metodi biologici e integrati.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 46
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-4 Numero di aziende agricole di "persone fisiche" a tempo pieno
B3-5 Superficie agricola utilizzata
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
Il passaggio dall’agricoltura convenzionale all’agricoltura biologica testimonia un nuovo orientamento di fondo degli agricoltori per quanto riguarda i metodi di produzione. In tale contesto
si riscontrano notevoli differenze fra i singoli Paesi dell'Unione Europea. L’indicatore consente pertanto di confrontare la quota percentuale della aziende biologiche nel contesto alpino
ed extra-alpino.
I dati relativi alla superficie coltivata delle aziende agricole biologiche sono rilevati, gestiti ed
aggiornati da Organic Europe presso l’Organic Centre Wales. A partire dal 2004, la gestione
dovrebbe passare a European Information System for Organic Markets (EISfOM). I dati di
Organic Europe saranno pubblicati dall’Agenzia Europea per l’ambiente su EIONET e utilizzati nell’ambito del core set EEA.
Eurostat gestisce i dati relativi alle aziende agricole in fase di transizione ed a quelle biologiche in AT, DE, FR, IT nella banca dati NewCronos (Bereich Milieu, Kollektion AGRI, Tabelle
ORG_3”: superfici coltivate biologicamente e relative produzioni per praticoltura permanente,
seminativi e superfici coltivate). Le informazioni si fondano su di un questionario elaborato
in cimune da Eurostat e DG Agricoltura conformemente alla Direttiva comunitaria 2092/91.
Il sistema di certificazione per l’agricoltura biologica in Europa (IFOAM Accreditation programme) rileva anche le aziende biologiche, ma sarebbe opportuno procedere
all’elaborazione dell’elenco soci.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente rileva che andrebbero utilizzati altri indicatori, ad esempio
quello delle agri-environmental measures (cfr. B3-8) e che sarebbe possibile un'aggregazione sotto un unico indicatore "area farmed under less burdening systems”.
Fonte dell’indicatore:
EEA certified and policy-supported organic and in-conversion land area;
EEA core set: YIR99AG05 Area with organic farming as percent of total agricultural area;
Fonti dei dati:
Organic Farming in Europe (http://www.organic-europe.net)
Risoluzione dei dati:
NUTS 1, gli elenchi nazionali saranno probabilmente rilevati con una risoluzione più dettagliata (Germania almeno NUTS 2)
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, SI
Orizzonte temporale:
dichiarazioni annuali dal 1995
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
I dati di Organic Europe consentono di reperire informazioni su tutti i grandi Stati alpini e sono aggiornati annualmente.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 47
Punti deboli:
La definizione di organic farming, ossia il l'omogeneità fra i vari sistemi nazionali, richiede
una verifica. L’AEA ha evidenziato alcune incongruenze nelle indicazioni relativamente alla
superficie agricola complessiva.
L’agricoltura biologica non costituisce l’unica possibilità per limitare gli impatti dell'agricoltura
sull’ambiente. Andrebbero inserite altre alternative (ad es. coltivazioni integrate).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 48
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-7
Percentuale delle aziende agricole biologiche
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero delle aziende agricole che producono secondo le direttive
dell'agricoltura biologica e sono censite da organic-europe sul totale
delle aziende agricole dei rispettivi Stati dell'arco alpino.
Varianti dell'indicatore:
Percentuale delle aziende agricole biologiche
Variazioni del numero delle aziende agricole biologiche
Numero delle aziende agricole biologiche in territorio alpino sul totale delle aziende agricole
del rispettivo Stato dell'arco alpino
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
no
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
inesistente:
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
non chiara
I
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR
D
Argomento Agricoltura compatibile con
generale:
l'ambiente
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.11, 3.12, 5.15, 7.5, 7.12
Commento al riferimento:
Nelle Disposizioni generali, il protocollo AM comprende gli obiettivi volti ad un utilizzo agricolo e silvicolo adeguato (art. 1) nonché alla conservazione ed incentivazione di un’agricoltura
di montagna adatta ai siti e compatibile con l’ambiente (artt. 1 e 3a). In questi obiettivi non si
fa esplicitamente riferimento all’incentivazione dell’agricoltura biologica come mezzo idoneo
per garantire un’agricoltura di questo tipo. Pur definendo l’art. 9 l’obiettivo di applicare nelle
zone montane criteri comuni volti a favorire l'impiego e la diffusione nelle stesse di metodi di
coltivazione estensiva adatti alla natura e alle caratteristiche del luogo, e definendo quindi le
condizioni quadro per la coltivazione biologica, il Protocollo non contiene disposizioni né raccomandazioni circa l’armonizzazione o l’incentivazione mirata di questi metodi di produzione.
Neppure gli obiettivi sanciti nel Protocollo DS relativamente all’applicazione di pratiche di
coltivazione e pascolo idonee e adatte alle condizioni dei rispettivi siti (artt. 1 e 12 (a)) fanno
esplicito riferimento all’incentivazione dell’agricoltura biologica. L’art. 12 (2) del protocollo DS
contiene invece un riferimento esplicito a tale riguardo. Contestualmente all’impiego di fertilizzanti e fitofarmaci si formula infatti l’obiettivo dell'impiego di metodi di coltivazione biologici
e integrati.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 49
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-4 Numero di aziende agricole di "persone fisiche" a tempo pieno
B3-6 Percentuale di superficie agricola biologica
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
Il passaggio dall’agricoltura convenzionale all’agricoltura biologica testimonia un nuovo orientamento di fondo degli agricoltori per quanto riguarda i metodi di produzione. In tale contesto
si riscontrano notevoli differenze fra i singoli Paesi dell'Unione Europea. L’indicatore consente pertanto di confrontare la quota percentuale della aziende biologiche nel contesto alpino
ed extralpino.
I dati relativi alle aziende biologiche sono rilevati, gestiti ed aggiornati da Organic Europe
presso l’Organic Centre Wales. A partire dal 2004, la gestione dovrebbe passare a European
Information System for Organic Markets (EISfOM). I dati di Organic Europe saranno pubblicati dall’Agenzia Europea per l’ambiente su EIONET.
Eurostat gestisce i dati relativi alle aziende agricole in fase di transizione ed a quelle biologiche in AT, DE, FR, IT che rispettano la direttiva comunitaria 2092/91 nella banca dati NewCronos (ORG_2_1 "aziende registrate nell’agricoltura biologica”): TYO_1). Le informazioni si
fondano su di un questionario elaborato da Eurostat e DG Agricoltura.
Il sistema di certificazione per l’agricoltura biologica (IFOAM Accreditation programme) rileva
anche le aziende biologiche, ma sarebbe opportuno procedere all’elaborazione dell’elenco
soci.
Fonte dell’indicatore:
EEA number of certified and policy-supported organic and in-conversion farms
Fonti dei dati:
Organic Farming in Europe (http://www.organic-europe.net)
Risoluzione dei dati:
NUTS 1, gli elenchi nazionali saranno probabilmente rilevati con una risoluzione più dettagliata (Germania almeno NUTS 2
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, SI
Orizzonte temporale:
dichiarazioni annuali dal 1995
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
I dati di Organic Europe consentono di ricavare informazioni per tutti i grandi Stati alpini e
sono aggiornati annualmente.
Punti deboli:
La definizione di organic farming, ossia il l'omogeneità fra i vari sistemi nazionali, richiede
una verifica.
L’agricoltura biologica non costituisce l’unica possibilità per limitare gli impatti dell'agricoltura
sull’ambiente. Andrebbero inserite altre alternative (ad es. coltivazioni integrate).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 50
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-8
Gestione agricola con misure di miglioramento ambientale
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie agricola coltivata secondo i Regg. CEE 2078/02 o
1257/99
Varianti dell'indicatore:
Variazione della superficie agricola gestita con misure di miglioramento ambientale
Percentuale della superficie agricola gestita con misure di miglioramento ambientale rispetto
alla superficie agricola utilizzata complessiva nell’arco alpino
Percentuale della superficie agricola gestita con misure di miglioramento ambientale nel
territorio alpino rispetto alla superficie agricola complessiva nazionale gestita con misure di
miglioramento ambientale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Sostitutivo
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR
R
Argomento Agricoltura compatibile con
generale:
l'ambiente
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.11, 3.12, 5.15, 7.5, 7.8, obiettivo
generale 7
Commento al riferimento:
Nelle Disposizioni generali, il Protocollo AM comprende gli obiettivi volti ad un utilizzo agricolo e silvicolo adeguato (art. 1) nonché alla conservazione ed incentivazione di un’agricoltura
di montagna adatta ai siti e compatibile con l’ambiente (artt. 1 e 3a).
Anche gli obiettivi sanciti nel Protocollo DS relativamente all’applicazione di pratiche di coltivazione e pascolo idonee e adatte alle condizioni dei rispettivi siti (artt. 1 e 12 (a)) corrispondono alle prescrizioni del Regolamento CEE 2078/92.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-6 Percentuale di superficie agricola biologica
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
La disponibilità ad attuare misure di miglioramento ambientale nell’agricoltura testimonia un
nuovo orientamento di fondo nell’agricoltura. L’indicatore EEA "Area under agri31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 51
environmental management contracts" comprende superfici gestite secondo il Regolamento
2978/92. Conformemente al Regolamento, gli enti nazionali e regionali elaborano dei programmi (che devono sottoporre alla Commissione per l’approvazione) che prevedono incentivi agli agricoltori che attuano misure di miglioramento ambientale. Sono state elaborate
numerose tipologie di programmi ,adeguati alle rispettive realtà regionali e locali, che vengono continuamente aggiornati; tuttavia, questi programmi non consentono un confronto diretto. Nell’ambito dell’UE vengono rilevate le rispettive superfici, pertanto l’utilizzo di
quest’indicatore pare indicato laddove i dati siano disponibili a livello regionale o comunale. Il
Regolamento in oggetto è stato nel frattempo sostituito dal Regolamento 1257/99, benché le
misure oggetto di incentivazione siano probabilmente equivalenti.
L’alternativa di elaborare e confrontate programmi nazionali sarebbe troppo complessa da
attuare e difficile da gestire.
Fonte dell’indicatore:
EEA indicatore YIR01AG11
Fonti dei dati:
CEC DG Agriculture 1998: Working document VI/7655/98 oppure Ministeri nazionali
dell’agricoltura.
Risoluzione dei dati:
la rappresentazione per l’indicatore EEA corrisponde a NUTS 0, tuttavia è ipotizzabile un
rilevamento dati a livello NUTS 3-5
Copertura geografica:
Stati membri UE, CH non chiaro, SI dati disponibili
Orizzonte temporale:
Dati accessibili per il 1998
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Le misure agroambientali devono essere adeguate alle rispettive condizioni territoriali, e
quindi non è possibile un confronto diretto tra le misure. Le misure previste dai Regolamenti
2078/92 e/o 1257/99 premiano comunque la gestione agricola con misure compatibili con
l’ambiente che va oltre la cosiddetta “good farming practice". Anche dal progetto SUSTALP
emerge che il Regolamento 1257/99 promuove una gestione compatibile con l'ambiente.
Punti deboli:
Attualmente la disponibilità dei dati è limitata ai Paesi comunitari, probabilmente al momento
attuale non è ancora possibile avere informazioni per CH, LI e Sl.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 52
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B3-9
Prezzi di produzione per i prodotti agricoli dell’arco alpino
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Prezzi di vendita dei prodotti agricoli delle aziende agricole distribuiti
sul mercato nazionale
Denominazione indicatore:
Prezzi di produzione per i prodotti agricoli dell’arco alpino in relazione ai prezzi di produzione
del territorio nazionale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR
Argomento Prospettive future
generale:
dell’agricoltura
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.26
Commento al riferimento:
Oltre a numerosi obiettivi sanciti dalla Convenzione delle Alpi per l’equa compensazione delle attività economiche svantaggiate a causa delle difficoltà naturali di produzione (ad es. Protocollo PT, artt. 1h, 2d, 11c), negli artt. 1 e 11a del Protocollo sulla Pianificazione Territoriale
si fa direttamente riferimento alla politica dei prezzi (imputare agli utenti di risorse alpine
prezzi di mercato che comprendono nel loro valore il costo della messa a disposizione di tali
risorse). Il Protocollo relativo all’Agricoltura di montagna non contiene riferimenti diretti ai
prezzi dei prodotti, riportando solamente considerazioni in merito alla creazione di condizioni
di commercializzazione favorevoli ai prodotti dell’agricoltura di montagna.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-1 Valore aggiunto del settore agricolo
B3-2 Percentuale di occupati nel Sezione NACE Agricoltura
B3-4 Numero di aziende agricole di "persone fisiche" a tempo pieno
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
L'indice dei prezzi di produzione dei prodotti agricoli rappresenta un'unità di misura dell'andamento medio dei prezzi di vendita per i prodotti agricoli delle aziende agricole distribuiti sul
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 53
territorio nazionale. Esso consente di valutare il valore attribuito ai prodotto agricoli ed il reddito prodotto nel settore agricolo.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
Eurostat Regio
Istituti nazionali di statistica:
Risoluzione dei dati:
non chiara, probabilmente NUTS 2
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: mancano indicazioni precise
Gli Istituti nazionali di statistica procedono al rilevamento mensile dei dati.
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’indicatore offre una rappresentazione differenziata dell’andamento dei prezzi per i prodotti
agricoli. Il sussistere di prezzi di produzione sufficienti continua a rappresentare la motivazione principale per proseguire l'attività nelle aziende agricole di montagna.
Punti deboli:
L’andamento dei prezzi non è di per sé indicativo dell’andamento del reddito prodotto in agricoltura; a tale fine sarebbero necessari anche i dati relativi a sovvenzioni, ecc.
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Allegato II - 54
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B4: Silvicoltura
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B4-1
Superficie boschiva
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Bosco e altre superfici boscate
Varianti dell‘indicatore:
Variazione della superficie boscata
Superficie boschiva distinta per tipologie di boschi (bosco di conifere, di latifoglie e bosco
misto)
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sÍ
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
sì
II
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR:
P
Argomento Silvicoltura
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B4
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 6.1, 6.2
Commento al riferimento:
L’art. 1(1) del Protocollo FM contiene un riferimento diretto alla conservazione e
all’incremento, laddove ciò sia necessario, delle foreste montane. A tale obiettivo si ricollega
quello contenuto nell’art. 13 (2b) del Protocollo AM secondo cui le Parti contraenti
promuovono la considerazione delle funzioni del bosco, in un rapporto con le aree agricole
adatte al posto e in armonia con il pesaggio.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B4-3 Percentuale di popolamenti forestali giovani con rinnovazione e successione naturali
B4-2 Grado di naturalità della superficie boschiva
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
La superficie selvicolturale, che viene usata come indicatore sia a livello nazionale che
internazionale, costituisce un’unità di informazione basilare, necessaria per il riferimento ad
altri indicatori.
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 55
La banca dati NewCronos di Eurostat contiene dati rilevati a livello di NUTS 1 concernenti
l’utilizzo del suolo (ambiente ed energia: LUQ1) e suddivisi secondo le seguenti categorie:
boschi, boschi di conifere e di latifoglie, boschi misti e altre superfici arboree.
Le statistiche forestali nazionali contengono invece dati rilevati a livello di NUTS 3 e in parte
anche a livello di NUTS 5.
Le categorie di superfici contenute nei dati CORINE Landcover 2000 offrono una base di dati
omogenea e transnazionale e prevedono altresì una differenziazine tra boschi di conifere, di
latifoglie e boschi misti. Un’analoga differenziazione è stata proposta dal Gruppo SOIA per
gli indicatori Ftp1, 2 e 3.
Fonte dell’indicatore: MCPFE: migliore disponibilità di indicatori europei per la gestione
sostenibile delle foreste, indicatore 1: superficie boschiva (bosco e altre superfici boscate,
distinte per tipologie di boschi e disponibilità in termini di produzione di legname, nonché
percentuale della superficie boschiva e di altre superfici boscate sulla superficie complessiva
di un Paese).
Fonti dei dati:
Eurostat; statistiche nazionali
Risoluzione dei dati:
NUTS 3 sulla base di statistiche nazionali, NUTS 5 richiede ulteriori ricerche
NUTS 1 Eurostat
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, SI
Orizzonte temporale:
Rilevamenti annuali
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Le definizioni di “superficie boschiva“ utilizzate dai vari istituti nazionali di statistica non sono
del tutto uniformi, poiché esse dipendono sovente dalla definizione giuridica del termine
“bosco”. Occorre verificare quali definizioni trovano applicazione nei singoli Paesi e quali
dati sono comparabili.
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31.08.2004
Allegato II - 56
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B4-2
Grado di naturalità della superficie boschiva
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie suddivisa secondo le seguienti categorie: popolamenti
artificiali (plantation), foreste seminaturali (semi-natural forests) e
foreste naturali (undisturbed forests)
Varianti dell’indicatore:
Variazione della superficie relativa alle tre categorie
Percentuale delle categorie nell’arco alpino sull’intera superficie boschiva del Paese nell’arco
alpino
Percentuale delle categorie nell’arco alpino sulla superficie complessiva della rispettiva
categoria del Paese
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Silvicoltura
DPSIR:
Argomento Silvicoltura rispettosa
generale:
dell’ambiente
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B4
S
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.11, 3.12, 5.15, 6.13, 6.16, 6.17
Commento al riferimento:
Il Protocollo FM contiene diversi riferimenti alla necessità di un’economia forestale di
montagna gestita in modo curativo e rispettosa del suolo e del popolamento (artt. 7 (2)) e di
un’economia forestale durevole e adeguata alla natura (art. 1 (1)). Anche nel protcollo AM è
riscontrabile un riferimento all’incentivazione di un’economia forestale adeguata alla natura
(art. 13 (2a)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B4-1 Superficie boschiva
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Il grado di naturalità dei boschi si articola nelle seguenti categorie: popolamenti artificiali
ovvero specie arboree importate, boschi seminaturali e boschi naturali, privi questi ultimi di
influssi antropici e caratterizzati da processi del tutto naturali. Tale distinzione consente di
effettuare una graduazione generale degli influssi antropici e della loro incidenza sugli
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Allegato II - 57
ecosistemi forestali e di rappresentare almeno in parte gli obiettivi della Convenzione delle
Alpi.
I dati TBFRA si basano su dati aggregati a livello nazionale che a loro volta sono ricavati da
dati ad alta risoluzione. Devono essere ancora chiariti i presupposti che rendono necessaria
una comunicazione da parte dei singoli Stati nazionali alla banca dati TBFRA.
Le categorie TBFRA, troppo approssimative per le specificità del territorio alpino, non permetteranno molto probabilmente di effettuare una differenziazione significativa di tali categorie in termini temporali e spaziali. L’MCPFE raccomanda di operare un’ulteriore differenziazione all’interno della categoria “boschi seminaturali”.
Sulla base di tali dati occorre verificare se le alterazioni ovvero variazioni nella composizione
delle specie arboree (v. p. es. indicatore 4.1 MCPFE) sono in grado di fornire informazioni
migliori sul grado di naturalità dei popolamenti forestali. I dati disponibili ad esempio per
l’Austria sui boschi situati all’interno di aree protette conformemente all’indicatore MCPFE
4.9 (protected forests) consentono solo in misura limitata interpretazioni circa l’intensità di
sfruttamento di tali boschi poiché anche i soprassuoli situati al di fuori delle aree protette
vengono gestiti in modo estensivo e presentano pur sempre un certo grado di naturalità.
Fonte dell’indicatore:
TBFRA 2000, MCPFE: Ind. 4.3 Grado di naturalità
Fonti dei dati:
NUTS 1: TBFRA 2000: Tab. 53: Forest and other wooded land by categories of naturalness
NUTS 3-5: statistiche forestali nazionali, ancora da esaminare
Risoluzione dei dati:
NUTS 1
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, SI
Orizzonte temporale:
2000; ulteriori rilevamenti sono previsti per il 2005 e 2010
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Allo stato attuale, la disponibilità di dati è garantita solamente al livello NUTS 1. Le definizioni
contenute nei dati TBFRA, troppo approssimative per le specifictà del territorio alpino, non
consentono alcuna differenziazione in termini temporali e spaziali. Occorre inoltre verificare
l’interpretazione delle categorie TBFRA limitatamente ai Paesi alpini.
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Allegato II - 58
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B4-3
Percentuale di popolamenti forestali giovani con rinnovazione
e successione naturali
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale di popolamenti forestali giovani con rinnovazione e
successione naturali (1) sul totale dei popolamenti boschivi giovani
(2)
(1) = natural regeneration + natural regeneration enhanced by
planting + natural colonization of non-forest to forest + natural
conversion of other wooded land to forest
(2) = (1) + planting or seeding + planting or seeding of other wooded
land + planting or seeding of non-forest land
Varianti dell’indicatore:
Popolamenti forestali giovani con rinnoovazione e successione naturali
Variazione della percentuale di popolamenti forestali giovani con rinnovazione e successione
naturali
Percentuale di popolamenti forestali giovani con rinnovazione e successione naturali sul
totale della superficie boschiva
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
Non chiara
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Silvicoltura
DPSIR:
S
Argomento Silvicoltura rispettosa
generale:
dell’ambiente
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B4
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 6.8, 6.14, 6.15
Commento al riferimento:
Riferimenti diretti e indiretti della successione e rinnovazione naturali delle foreste montane
sono riscontrabili in diversi obiettivi della Convenzione delle Alpi, nei protocolli sulle foreste
montane (artt. 1 (2) e 7 (2)) e sulla difesa del suolo (artt.. 13 e 13 (2)). Rispetto al Protocollo
sulle foreste montane, i riferimenti contenuti nel Protocollo “Difesa del suolo” non contengono
integrazioni o aspetti nuovi; essi rappresentano solamente una norma di armonizzazione.
Nell’art. 2b del Protocollo “Foreste montane“ la rinnovazione naturale delle foreste montane
adeguate ai siti viene definita come parametro di misura del grado di limitazione delle
popolazioni di ungulati, senza che vi sia la necessità di particolari misure protettive.
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 59
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B4-1 Superficie boschiva
C3-1 Variazione della superficie arbustiva e boschiva
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
La rinnovazione naturale delle foreste viene considerata una caratteristica importante dello
stato delle foreste. L’indicatore permette di rappresentare il grado di rinnovazione naturale in
rapporto alle altre misure di cura dei boschi e all’intera superficie boschiva.
I dati TBFRA si basano su dati aggregati a livello nazionale, che a loro volta sono ricavati da
dati ad alta risoluzione.
Fonte dell’indicatore:
MCPFE Sustainable Forest Management: Rinnovazine
Fonti dei dati:
NUTS 1: TBFRA 2000 Tabelle 66 e 67
NUTS 3 - 5 (probabilmente): Statistiche forestali nazionali
Risoluzione dei dati:
NUTS 1; probabilmente NUTS 3 - 5 disponibile
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, SI
Orizzonte temporale:
2000; ulteriori rilevamenti sono previsti per il 2005 e il 2010
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Allo stato attuale la disponibilità di data è garantita solamente a livello di NUTS 1. Le
definizioni dei dati contenuti nella banca dati TBFRA andrebbero verificate sulla base dei
questionari TBFRA.
Nelle foreste montane vi sono in parte forti interralzioni fra popolamenti naturale e
soprassuoli artificiali. Pertanto, in alcuni casi si possono incontrare difficoltà nel distinguere i
soprassuoli naturale da quelli artificiali.
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31.08.2004
Allegato II - 60
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B5: Industria, artigianato e servizi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B2-2
Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Valore della produzione complessiva di beni e servizi conseguita
dalle branche produttive nazionali nei settori primario, secondario e
terziario, al netto delle prestazioni acquisite da altre branche produttive (p. es. materie prime, prodotti primari, articoli in commercio,
riparazioni, ecc.), per il livello NUTS 3.
Settore primario, codici NACE A-B: agricoltura e selvicoltura, caccia
e pesca.
Settore secondario, codici NACE C-F: attività minerarie ed estrattive; produzione di beni; approvvigionamento idrico ed energetico;
costruzioni.
Settore terziario, codici NACE G-Q: commercio; manutenzione e
riparazione di automezzi e beni di consumo; alberghi e ristoranti;
trasporti e comunicazioni; sistema creditizio e assicurativo (esclusi
gli enti previdenziali); attività immobiliari, noleggio di beni mobili,
erogazione di servizi per le imprese; pubblica amministrazione, difesa, previdenza sociale; istruzione; sistema sanitario e sociale; erogazione di altri servizi pubblici e personali; servizi domestici; organizzazioni ed organismi extraterritoriali.
Varianti dell‘indicatore:
Spostamento di valore aggiunto fra i settori primario, secondario e terziario in termini di aumento/calo percentuale in ciascun settore.
Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario per abitante.
Valore aggiunto nei settori primario, secondario e terziario per occupato.
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento Potenziale economico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B5
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.11, 1.13, 7.15
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 61
Commento al riferimento:
Gli obiettivi della Convenzione delle Alpi riguardano principalmente gli spostamenti dal settore primario (agricoltura e selvicoltura) ai settori secondario e terziario, benchè siano riferiti
esclusivamente all'artigianato nel settore secondario ed essenzialmente al turismo nel settore terziario (AM, art. 3b, 14, 15; T, art. 20). La Convenzione non formula altri obiettivi concreti
in materia di sviluppo industriale e produttivo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-1 Prodotto interno lordo
B3-1 Valore aggiunto nel settore agricolo
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L'indicatore valuta lo sviluppo dei settori economici nell'arco alpino e nelle sue regioni. Per
rifletterne adeguatamente le differenze geografiche appare opportuna e sufficiente una rappresentazione dell'indicatore a livello NUTS 3. I relativi dati sono disponibili, p. es. nell'ambito
di Eurostat NewCronos Regio
Fonte dell’indicatore:
OECD - Environmental Indicators: Towards Sustainable Development: Structure of GDP,
value added as % of GDP
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: valore aggiunto lordo ai prezzi alla produzione a livello NUTS 3 - SEC95
(E3VABP95)
Istituti nazionali di statistica
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / Istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Si tratta di un indicatore piuttosto diffuso, p. es. nel reporting economico.
Punti deboli:
Occorre tenere conto di alcune limitazioni interpretative in termini, ad esempio, di disparità
all'interno delle unità territoriali. Questo può valere sia per unità interamente comprese nel
territorio della Convenzione, sia per realtà che, oltre a far parte dell'arco alpino, rientrano
anche in aree extra-alpine economicamente più prospere. Inoltre, poiché il rilevamento dei
dati economici viene effettuato di norma nella sede principale delle imprese, in caso di distribuzione degli stabilimenti di produzione, lavorazione o erogazione di servizi su varie unità
territoriali il valore aggiunto in esse prodotto viene imputato esclusivamente alla sede principale. Per questa ragione non si ritiene opportuna la rappresentazione delle unità territoriali a
livello NUTS 5.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 62
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B5-1
Percentuale di addetti nei settori secondario e terziario suddivisi per sezioni NACE
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale degli addetti suddivisi per sezioni NACE nel settore
secondario e terziario (per la Svizzera: sezioni NOGA) - NUTS 3:
Settore secondario, codici NACE C-F: attività minerarie ed estrattive; produzione di beni; approvvigionamento idrico ed energetico;
costruzioni.
Settore terziario, codici NACE G-Q: commercio; manutenzione e
riparazione di automezzi e beni di consumo; alberghi e ristoranti;
trasporti e comunicazioni; sistema creditizio e assicurativo (esclusi
gli enti previdenziali); attività immobiliari, noleggio di beni mobili,
erogazione di servizi per le imprese (altre attività imprenditoriali?);
pubblica amministrazione, difesa, previdenza sociale; istruzione;
sistema sanitario, veterinario e sociale; erogazione di altri servizi
pubblici e personali; servizi domestici; organizzazioni ed organismi
extraterritoriali.
Varianti dell‘indicatore:
Spostamenti fra comparti economici (sezioni NACE) in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: prosperità economica
DPSIR:
D
Argomento
generale:
occupazione
Capitolo nella relazione sull
stato delle Alpi: B5
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.12, 1.13, 7.14, 7.15
Commento al riferimento:
Obiettivi specifici sui temi dell'occupazione e della disoccupazione nei settori secondario e
terziario sono contenuti nei protocolli TR e AM. Nel protocollo TR, art. 3 (1c), l'obiettivo di
assicurare posti di lavoro in aziende e imprese competitive dei vari comparti economici risulta solo come accenno indiretto, essendo questo articolo dedicato in primo luogo allo sviluppo
dei trasporti in condizioni di sostenibilità. La conservazione di posti di lavoro è qui intesa come auspicabile ricaduta di una politica sostenibile dei trasporti.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 63
Gli obiettivi tesi all'incentivazione di forme di occupazione alternativa per gli agricoltori (artt.
18 (2a) e 14 del protocollo AM) si riferiscono alla creazione di posti di lavoro nel settore secondario e terziario.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-5 Tasso di disoccupazione
B2-6 Tasso di occupazione
B2-8 Percentuale di addetti nei settori primario, secondario e terziario
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
La rappresentazione dell'occupazione per sezioni NACE fornisce indicazioni sulla rilevanza
regionale di ciascun comparto. Le serie temporali evidenziano eventuali spostamenti nella
struttura economica regionale.
Fonte dell’indicatore:
EURAC - SUSTALP: Number of employed within the inhabitants in the secondary and tertiary sector (male / female)
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Occupati al livello NUTS 3 - ESVG95 (E3EMPL95)
Agenzie e uffici nazionali del lavoro
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio / istituti nazionali di statistica: NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La definizione di occupazione differisce da un paese all'altro. I dati armonizzati di Eurostat si
basano in parte su stime e interpolazioni, dalle quali deriva un certo margine di incertezza.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 64
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B6: Insediamenti
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B6-1
Superficie adibita ad attività insediative e trasporti
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie adibita ad attività insediative e trasporti - NUTS 5
Varianti dell‘indicatore:
Aumento della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto all’anno
precedente in ha/a.
Incidenza percentuale della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto allo
spazio di insediamento permanente – Nuts 5.
Superficie adibita ad attività insediative e trasporti per abitante – Nuts 5 (“efficienza del territorio”).
Incidenza percentuale della superficie adibitia ad attività insediative e trasporti rispetto
all’estensione del territorio comunale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
si
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
non chiara
Comparabilità dei dati:
non chiara
I
Classificazione tematica
Gruppo: paesaggio/equilibrio naturale
DPSIR:
P
Argomento utilizzo delle superfici
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B6
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.10, 3.15, 12.3, 12.10, 12.11,
obiettivo generale 3
Commento al riferimento:
L'utilizzo parsimonioso del suolo e la consapevolezza della limitata disponibilità di spazi nell'arco alpino sono menzionati sia nella convenzione quadro, sia nei protocolli DS (artt. 1, 7
(1) und (3)) und PT (art. 1). Oltre alla formulazione di obiettivi espliciti, il protocollo DS contiene anche riferimenti indiretti alla limitazione dello sviluppo degli insediamenti, che dovrebbe essere indirizzato preferibilmente verso l'interno e contenuto invece verso l'esterno (art. 7
(2)). Per quanto riguarda l'interpretazione dell'obiettivo "gestire le risorse in modo misurato e
compatibile con l'ambiente", formulato nell'art. 1 del protocollo PT, esso non sembra riferirsi
esclusivamente all'uso del territorio.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 65
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B2-1 Prodotto interno lordo
B6-1 Var. Aumento della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto all’anno
precedente in ha/a
C2-1 Aree non frammentate a bassa intensità di traffico
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Per consentire un'interpretazione differenziata dell'indicatore è necessaria la disponibilità di
dati a livello comunale. I dati sulle superfici adibite ad attività insediative e trasporti nei paesi
alpini sono censiti nell'ambito delle statistiche ufficiali. La classificazione per categorie di utilizzo delle superfici e il livello di differenziazione variano peraltro da un paese all'altro.
Un termine di riferimento fondamentale per la valutazione dell'evoluzione delle superfici adibite ad attività insediative e trasporti è costituito, oltre che dall’estensione del territorio comunale, dallo spazio di insediamento permanente, per il quale manca però ad oggi una definizione univoca nell'arco alpino. Ne consegue che il parametro “superficie adibitia ad attività
insediative e trasporti” ossia l’aumento annuo di tale superficie presenta un’efficacia molto
maggiore rispetto ad un paramentro che faccia riferimento allo spazio di insediamento permanente.
I dati necessari possono essere ottenuti in alternativa dalle valutazioni effettuate nell'ambito
di CORINE. Lo scarso dettaglio dei rilevamenti di CORINE Landcover non consente però
che un uso limitato dei dati da esso forniti. Si potrebbe effettuare un confronto fra i risultati
delle prime valutazioni e quelli della valutazione aggiornata al 2004 ma, per la scarsa frequenza dei rilevamenti, i dati CORINE non possono costituire la base per una regolare rendicontazione.
Fonte dell’indicatore:
Eurostat - Indicatori di pressione ambientale per l'UE: superficie edificata
CH - L'ambiente in Svizzera 2002 - Statistiche e analisi: Sviluppo delle superfici insediative
per tipologia di utilizzo
DE - Dati sull'ambiente 2000 (Daten zur Umwelt 2000): incidenza percentuale della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto alla superficie totale
Fonti dei dati:
Agenzia Europea dell'Ambiente: CORINE Landcover
Istituti nazionali o regionali di statistica (p. es. CH, DE, IT) e autorità competenti (p. es. AT:
Bundesamt für Eich- und Vermessungswesen / Ufficio Federale pesi, misure e rilevamento)
Risoluzione dei dati:
Agenzia Europea dell'Ambiente - CORINE Landcover: valutazione di dati satellitari in scala
1:100 000; definizione di poligoni > 25 ha e differenziazione in 44 classi
Soggetti nazionali: NUTS 5
Copertura geografica:
Agenzia Europea dell'Ambiente - CORINE Landcover: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Istituti nazionali o regionali di statistica: AT, CH, DE, IT; incerti FR, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Agenzia Europea dell'Ambiente - CORINE Landcover: primi rilevamenti a metà degli anni
Ottanta, seconda valutazione sulla base di dati del 2000
Istituti nazionali di statistica: rilevamento continuo
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 66
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'incidenza percentuale della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto
all’estensione del territorio comunale costituisce un indicatore efficace dell'utilizzo e dello
sfruttamento del territorio. Circa il 50% della superficie adibita ad attività insediative e trasporti è cementificata, ma anche le superfici prive di cementificazione presentano impatti più
o meno forti causati dagli influssi antropici. L’incremento della superficie adibita ad attività
insediative e trasporti è inoltre indice di un continuo aumento del traffico e di uno stile di vita
sempre più orientato a un crescente utilizzo e sfruttamento delle risorse. Nel territorio alpino
è certamente importante il riferimento allo spazio di insediamento permante, la cui definizione non è tuttavia uniforme e peraltro soggetta a un certo arbitrio. La variante “aumento della
superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto all’anno precedente” può facilitare
l’interpretazione poiché essa permette di evidenziare l’impatto esercitato sulla superficie a
prescindere dall’estensione dello spazio di insediamento permanente.
Punti deboli:
Per assicurare un’interpretazione corretta è auspicabile prendere in considerazione anche lo
spazio di insediamento permanente, per il quale non esiste però allo stato attuale una definizione uniforme, né vengono rilevati dati.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 67
Progetto dettagliato B7: Trasporti
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
Tonnellaggio annuo complessivo delle merci transitate attraverso i
principali valichi della dorsale alpina con suddivisione fra strada e
rotaia (complessivo, transalpino)
B7-1
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Tonnellaggio annuo delle merci trasportate attraverso i principali
valichi della dorsale alpina (complessivo, transalpino) con suddivisione fra strada e rotaia. Vengono considerati i seguenti valichi:
Ventimiglia, Monginevro, Moncenisio, Fréjus, Monte Bianco (F),
Gran S. Bernardo, Sempione, San Gottardo, San Bernardino (CH),
Resia, Brennero, Felbertauern, Tauern, Schoberpass, Semmering,
Wechsel, Tarvisio (A).
Varianti dell‘indicatore:
Variazione del tonnellaggio annuo complessivo delle merci transitate attraverso i principlai
valichi della dorsale alpina con suddivisione fra strada e rotaia (complessivo, transalpino)
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Key
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
II
Classificazione tematica
Gruppo: Trasporti
DPSIR:
D
Argomento Trasporti intralpini
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 9.11, 9.31, Obiettivo generale 9
Commento al riferimento:
La Convenzione delle Alpi contiene obiettivi espliciti riguardanti il trasferimento del trasporto
merci dalla strada alla rotaia nel protocollo Trasporti (art. 1 (1a), 7 (1c), 10 (1c) e convenzione quadro, art. 2 (2j)). Il maggiore utilizzo della ferrovia viene menzionato – senza distinzioni
fra trasporto merci e trasporto passeggeri – all’art. 10 (1e) del protocollo Trasporti. La Convenzione non fa alcuna distinzione fra trasporti transalpini e intralpini.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7-2 Tonnellaggio annuo complessivo transitato attraverso i principlai valichi della dorsale
alpina (complessivo, transalpino) nell’ambito del sistema di trasporto combinato con motrice
(“strada viaggiante”) o senza motrice (non accompagnato)
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 68
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Nell’ambito del censimento Cross Alpine Freight Transport (CAFT) vengono rilevati dati sul
trasporto merci nell’arco alpino, che vengono pubblicati ad esempio nella collana 'Alpinfo'.
Essi non si riferiscono però alla totalità del trasporto merci nell’arco alpino, ma solo a quello
che si sviluppa lungo i principali assi, perlopiù in direzione nord-sud. Nondimeno, l’indicatore
permette di valutare il volume del trasporto merci su strada e rotaia.
Fonte dell’indicatore:
Alpinfo: trasporto merci complessivo attraverso le Alpi
Fonti dei dati:
Indagini CAFT
Risoluzione dei dati:
Principali valichi della dorsale alpina
Copertura geografica:
Principali valichi della dorsale alpina in AT, CH, FR, da Ventimiglia (FR) a Wechsel (AT)
Orizzonte temporale:
Svolgimento delle indagini CAFT con cadenza quinquennale dal 1994
Punti forti e punti deboli:
Punti forti :
I dati necessari al popolamento dell’indicatore sono disponibili e possono fornire una panoramica di facile interpretazione sulle tendenze del trasporto merci attraverso le Alpi.
Punti deboli:
Nell’indagine l’indicazione dell’origine e della destinazione viene effettuata per unità territoriali di livello NUTS 2 e non consente perciò di distinguere i trasporti intralpini da quelli esterni al
territorio di applicazione della Convenzione delle Alpi. Possono essere riprodotti solo il trasporto merci complessivo rilevato dall’indagine CAFT attraverso le Alpi e il trasporto merci
transalpino. L’interpretabilità dei dati risulta inoltre ridotta dalla limitazione dell’indagine ai
principali valichi della dorsale alpina: non è infatti possibile con questo indicatore ottenere un
quadro completo del trasporto merci nelle Alpi. Un’altra conseguenza della limitazione adottata è la concentrazione dei dati sul trasporto merci in direzione nord-sud, mentre sull’asse
est-ovest viene considerato soltanto il trasporto di merci fra Italia e Francia.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
B7-2
Unità:
t/a
Allegato II - 69
Denominazione indicatore:
Tonnellaggio annuo complessivo transitato attraverso i principali
valichi della dorsale alpina (complessivo, transalpino) nell‘ambito del
sistema di trasporto combinato con motrice (”strada viaggiante“) o
senza motrice (non accompagnato)
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Tonnellaggio annuo transitato attraverso i principali valichi della
dorsale alpina (complessivo, transalpino) nell‘ambito del sistema di
trasporto combinato con motrice (”strada viaggiante“) o senza motrice (non accompagnato). Nell‘indagine CAFT vengono consideratii
seguenti valichi: Ventimiglia, Monginevro, Moncenisio, Fréjus, Monte Bianco (F), Gran S. Bernardo, Sempione, San Gottardo, San
Bernardino (CH), Resia, Brennero, Felbertauern, Tauern, Schoberpass, Semmering, Wechsel, Tarvisio (A).
Varianti dell‘indicatore:
Variazione del tonnellaggio annuo transitato attraverso i principlai valichi della dorsale alpina
(complessivo, transalpino) nell’ambito del sistema di trasporto combinato con motrice (“strada viaggiante”) o senza motrice (non accompagnato)
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
II
Classificazione tematica
Gruppo: Trasporti
DPSIR:
Argomento Traffico di transito
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 9.11, 9.23, 9.28, 9.31, Obiettivo
generale 9
Commento al riferimento:
La Convenzione delle Alpi contiene obiettivi espliciti riguardanti il trasferimento del trasporto
merci dalla strada alla rotaia nel protocollo Trasporti (art. 1 (1a), 7 (1c), 10 (1c) e convenzione quadro, art. 2 (2j)). Negli artt. 7 (1a) e 10 (1d) viene menzionata chiaramente
l’incentivazione dei sistemi di trasporto intermodali.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7-1 Tonnellaggio annuo complessivo delle merci transitate attraverso i principali valichi della dorsale alpina con suddivisione fra strada e rotaia (complessivo, transalpino)
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 70
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Nell’ambito del censimento Cross Alpine Freight Transport (CAFT) vengono rilevati dati sul
trasporto merci nell’arco alpino, che vengono pubblicati ad esempio nella collana 'Alpinfo'.
Essi non si riferiscono però alla totalità del trasporto merci nell’arco alpino, ma solo a quello
che si sviluppa lungo i principali assi, perlopiù in direzione nord-sud. Nondimeno, l’indicatore
permette di valutare la rilevanza del trasporto combinato accompagnato e non.
Fonte dell’indicatore:
Alpinfo: trasporto merci complessivo attraverso le Alpi - trasporto combinato non accompagnato e “strada viaggiante”
Fonti dei dati:
Indagini CAFT
Risoluzione dei dati:
Principali valichi della dorsale alpina
Copertura geografica:
Principali valichi della dorsale alpina in AT, CH, FR, da Ventimiglia (FR) a Wechsel (AT)
Orizzonte temporale:
Svolgimento delle indagini CAFT con cadenza quinquennale dal 1994
Punti forti e punti deboli:
Punti forti :
I dati necessari al popolamento dell’indicatore sono disponibili e possono fornire una panoramica di facile interpretazione sulle tendenze del trasporto merci attraverso le Alpi.
Punti deboli:
Nell’indagine l’indicazione dell’origine e della destinazione viene effettuata per unità territoriali di livello NUTS 2 e non consente perciò di distinguere i trasporti intralpini da quelli esterni al
territorio di applicazione della Convenzione delle Alpi. Possono essere riprodotti solo il trasporto merci complessivo rilevato dall’indagine CAFT attraverso le Alpi e il trasporto merci
transalpino. L’interpretabilità dei dati risulta inoltre ridotta dalla limitazione dell’indagine ai
principali valichi della dorsale alpina: non è infatti possibile con questo indicatore ottenere un
quadro completo del trasporto merci nelle Alpi. Un’altra conseguenza della limitazione adottata è la concentrazione dei dati sul trasporto merci in direzione nord-sud, mentre sull’asse
est-ovest viene considerato soltanto il trasporto di merci fra Italia e Francia.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 71
Denominazione indicatore:
Autovetture e camion censiti dalle stazioni automatiche di rilevamento nell‘arco alpino
B7-3
Unità:
Media giornaliera
transiti
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Transito medio giornaliero (TMG) di autovetture e camion su strade
dotate di stazioni automatiche di rilevamento del traffico nell’arco
alpino.
Varianti dell‘indicatore:
Variazione delle autovetture e dei camion censiti dalle stazioni automatiche di rilevamento
nell’arco alpino
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Trasporti
DPSIR:
D
Argomento Trasporti intralpini
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 9.10, 9.11, 9.31, Obiettivo generale 9
Commento al riferimento:
La formulazione piuttosto generica dell’obiettivo riguardante lo sfruttamento dei potenziali di
riduzione del volume di traffico (TR, art. 7 (1d)) ne consente l’applicazione sia alle autovetture che ai camion. Accenni alla riduzione del trasporto di merci su strada sono contenuti nella
convenzione quadro (art. 2 (2j)) e nei seguenti articoli del protocollo Trasporti: artt. 1 (1a), 7
(1c), 10 (1c).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7-1 Tonnellaggio annuo complessivo delle merci transitate attraverso i principali valichi della dorsale alpina con suddivisione fra strada e rotaia (complessivo, transitato)
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L’indicatore fornisce un’ampia panoramica del trasporto merci sulle strade dell’arco alpino. I
dati per il suo popolamento provengono dai conteggi effettuati presso le stazioni automatiche
di rilevamento poste sui principali collegamenti stradali e permettono di rappresentare separatamente il transito medio giornaliero di camion e autovetture.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 72
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Fonte dell’indicatore:
AT, CH: carte del traffico
Fonti dei dati:
Valutazione dei censimenti del traffico effettuati presso le stazioni automatiche di rilevamento
poste sui principali collegamenti stradali nei vari paesi dell’arco alpino
Risoluzione dei dati:
Principali collegamenti stradali
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, CH, LI, SI, MC
Orizzonte temporale:
Rilevamento continuo dei dati primari tramite stazioni automatiche
Punti forti e punti deboli:
Punti forti :
La rappresentazione cartografica del carico sulla rete viaria fornisce un’efficace panoramica
del traffico stradale sui principali collegamenti dell’arco alpino.
Punti deboli:
Le differenze nella classificazione dei veicoli potrebbero ridurre la comparabilità dei dati fra i
vari paesi.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 73
Denominazione indicatore:
Passeggeri trasportati sulla rete ferroviaria
B7-4
Unità:
numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero dei passeggeri trasportati ogni anno dalle società ferroviarie
Varianti dell‘indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
no
si
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
inadeguata
non chiara
I
Classificazione tematica
Gruppo: Trasporti
DPSIR:
D
Argomento Trasporto pubblico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.15, 9.26, 9.27, 9.28, 9.29, 9.30
Commento al riferimento:
L'obiettivo di promuovere l'istituzione e il potenziamento di sistemi di trasporto ecocompatibili
e orientati agli utenti, formulato negli artt. 9 e 10 (1e) del protocollo Trasporti, viene giudicato
carente da Galle (2002: 136). Anche nei successivi artt. 10, 11 e 12, riguardanti tipologie di
vettori meglio definite, sono contenuti solo riferimenti impliciti all'incentivazione del trasporto
pubblico. Neppure l'art 3 (1b), che impone di garantire l'accessibilità alle persone, ai posti di
lavoro, ai beni e ai servizi in modo efficiente, rispettoso dell'ambiente e facendo uso parsimonioso di energia e spazio, presenta alcun riferimento diretto all'importanza del trasporto
pubblico locale in un'ottica di mobilità ecologica.
La Convenzione dedica comunque fondamentalmente maggiore attenzione al trasporto passeggeri su ferrovia che non all'autobus e ai servizi a domanda individuale (TR, art. 10 (1e)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7.3 Autovetture e camion censiti dalle stazioni automatiche di rilevamento nell‘arco alpino
B7.5 Passeggeri trasportati in autocorriera
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
I dati sul numero di passeggeri e sul volume di merci trasportato su rotaia vengono rilevati
dagli enti ferroviari dei vari paesi, ma vengono pubblicati solo in forma molto sintetica a causa della concorrenza con altri operatori. Le pubblicazioni dedicate a singole tratte sono piuttosto rare e l'autorizzazione all'utilizzo dei dati da parte di terzi viene verificata caso per caso.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 74
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Non sono disponibili dati capillari per unità territoriali quali, ad esempio, comprensori o comuni.
Fonte dell’indicatore:
per NUTS 0:
DE - Dati sull'ambiente 2000 (Daten zur Umwelt 2000): trasporto passeggeri in Germania in
miliardi di pax/km
DE - Ufficio Federale Statistica (Statistisches Bundesamt): collana 8 / serie 1.2 Trasporti Dati generali: passeggeri e portata nel trasporto locale e di lunga percorrenza
AEA - Transport and Environment Reporting Mechanism: Total Passengers; Passenger
Transport by mode
e altri
Fonti dei dati:
Istituti nazionali di statistica: dati aggregati per unità territoriali NUTS 0 o NUTS 1
Enti ferroviari: dati dettagliati per singole tratte (con riserva di pubblicazione)
Risoluzione dei dati:
Istituti nazionali di statistica: NUTS 0 o NUTS 1
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Rilevamenti con cadenza ed estensione variabile a seconda delle disposizioni di legge e
delle necessità interne delle società di trasporti.
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
I dati più significativi non sempre possono essere pubblicati e sono comunque difficili da ottenere in quanto non vengono diffusi da un soggetto centrale a livello nazionale o locale. I
dati disponibili sono invece fortemente aggregati dal punto di vista geografico e non forniscono dunque indicazioni specifiche per l'arco alpino.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 75
Denominazione indicatore:
Passeggeri trasportati in autocorriera
B7-5
Unità:
numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero dei passeggeri trasportati ogni anno dalle società di autocorriere
Varianti dell‘indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
no
si
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
inadeguata
non chiara
I
Classificazione tematica
Gruppo: Trasporti
DPSIR:
D
Argomento Trasporto pubblico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.15, 9.26, 9.27, 9.29, 9.30
Commento al riferimento:
L'obiettivo di promuovere l'istituzione e il potenziamento di sistemi di trasporto ecocompatibili
e orientati agli utenti, formulato negli artt. 9 e 10 (1e) del protocollo Trasporti, viene giudicato
carente da Galle (2002: 136). Anche nei successivi artt. 10, 11 e 12, riguardanti tipologie di
vettori meglio definite, sono contenuti solo riferimenti impliciti all'incentivazione del trasporto
pubblico. Neppure l'art 3 (1b), che impone di garantire l'accessibilità alle persone, ai posti di
lavoro, ai beni e ai servizi in modo efficiente, rispettoso dell'ambiente e facendo uso parsimonioso di energia e spazio, presenta alcun riferimento diretto all'importanza del trasporto
pubblico locale in un'ottica di mobilità ecologica.
La Convenzione delle Alpi con contiene alcun riferimento esplicito al trasporto di passeggeri
mediante autobus e autocorriere.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7.3 Autovetture e camion censiti dalle stazioni automatiche di rilevamento nell‘arco alpino
B7-4 Passeggeri trasportati sulla rete ferroviaria
B7-6 Numero dei comuni per i quali è istituito un servizio di trasporto pubblico di linea o a
richiesta (escluso trasporto alunni)
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
I dati sul numero di passeggeri trasportati vengono censiti dalle società di autocorriere nei
vari paesi; in AT, CH e DE, ad esempio, queste sono obbligate per legge a tenere statistiche
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 76
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
riguardanti numero dei passeggeri, pax/km e altre informazioni, che però vengono pubblicate
solo in forma molto sintetica a causa della concorrenza. Non sono disponibili dati capillari per
unità territoriali quali, ad esempio, comprensori o comuni. Tali dati dovrebbero essere compilati appositamente.
Fonte dell’indicatore:
per NUTS 0:
DE - Dati sull'ambiente 2000 (Daten zur Umwelt 2000): trasporto passeggeri in Germania in
miliardi di pax/km
DE - Ufficio Federale Statistica (Statistisches Bundesamt): collana 8 / serie 1.2 Trasporti Dati generali: passeggeri e portata nel trasporto di linea e occasionale
AEA - Transport and Environment Reporting Mechanism: Total Passengers; Passenger
Transport by mode
e altri
Fonti dei dati:
Istituti nazionali di statistica: dati aggregati per unità territoriali NUTS 0 o NUTS 1
Aziende trasportatrici: dati dettagliati per singole tratte (con riserva di pubblicazione)
Risoluzione dei dati:
Istituti nazionali di statistica: NUTS 0 o NUTS 1
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Rilevamenti con cadenza ed estensione variabile a seconda delle disposizioni di legge e
delle necessità interne delle società di trasporti
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
I dati più significativi non sempre possono essere pubblicati e sono comunque difficili da ottenere in quanto non vengono diffusi da un soggetto centrale a livello nazionale o locale. I
dati disponibili sono invece fortemente aggregati dal punto di vista geografico e non forniscono dunque indicazioni specifiche per l'arco alpino
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 77
Denominazione indicatore:
Numero dei comuni per i quali è istituito un servizio di trasporto
pubblico di linea o a richiesta (escluso trasporto alunni)
B7-6
Unità:
numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero dei comuni per i quali è istituito un servizio di trasporto
pubblico di linea o a richiesta (escluso trasporto alunni)
Varianti dell‘indicatore:
Numero di abitanti dei comuni per i quali è istituito un servizio di trasporto pubblico di linea o
a richiesta (escluso trasporto alunni)
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
non chiara
no
si
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
V
Classificazione tematica
Gruppo: Trasporti
DPSIR:
D
Argomento Trasporto pubblico
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.15, 9.26, 9.27, 9.29, 9.30
Commento al riferimento:
L'obiettivo di promuovere l'istituzione e il potenziamento di sistemi di trasporto ecocompatibili
e orientati agli utenti, formulato negli artt. 9 e 10 (1e) del protocollo Trasporti, viene giudicato
carente da Galle (2002: 136). Anche nei successivi artt. 10, 11 e 12, riguardanti tipologie di
vettori meglio definite, sono contenuti solo riferimenti impliciti all'incentivazione del trasporto
pubblico. Neppure l'art 3 (1b), che impone di garantire l'accessibilità alle persone, ai posti di
lavoro, ai beni e ai servizi in modo efficiente, rispettoso dell'ambiente e facendo uso parsimonioso di energia e spazio, presenta alcun riferimento diretto all'importanza del trasporto
pubblico locale in un'ottica di mobilità ecologica.
Nella Convenzione delle Alpi non sono contenuti riferimenti espliciti al trasporto mediante
autobus e vettori a domanda individuale.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7-5 Passeggeri trasportati in autocorriera
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Salvo indisponibilità dei dati, l'indicatore potrebbe essere utilizzato come primo approccio alla
tematica del servizio di trasporto pubblico. La sua significatività è però molto ridotta, in quanto la maggior parte dei comuni dispone di una qualche forma di trasporto publico. Per poter
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 78
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
effettuare una valutazione quantitativa dell'offerta occorrerebbe esaminare gli orari delle corse, con notevole dispendio di tempo e di risorse.
Fonte dell’indicatore:
non chiara
Fonti dei dati:
non chiare
Risoluzione dei dati:
non chiara
Copertura geografica:
Orizzonte temporale:
non chiaro
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La sola rappresentazione dei collegamenti assicurati a livello comunale dal trasporto pubblico o dai servizi a domanda individuale non fornisce indicazioni di particolare significatività.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 79
Denominazione indicatore:
Spesa sostenuta dalle famiglie per la mobilità, suddivisa per vettori
B7-7
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Spesa sostenuta dalle famiglie per la mobilità in € secondo il sistema di ponderazione dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo
Eurostat
Varianti dell‘indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
esistente
si
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
si
si
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
Classificazione:
Ricerca
V
Classificazione tematica
Gruppo: Trasporti
DPSIR:
D
Argomento Traffico motorizzato individuagenerale:
le e pesante
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 9.26, 9.31
Commento al riferimento:
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7-3 Autovetture e camion censiti dalle stazioni automatiche di rilevamento nell‘arco alpino
B7-4 Passeggeri trasportati sulla rete ferroviaria
B7-5 Passeggeri trasportati in autocorriera
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo vengono rilevati i consumi di un campione
rappresentativo di famiglie di diverso tipo (paniere). Fra questi rientrano anche i beni e servizi acquisiti nel campo della mobilità. Per il calcolo dell'indicatore è necessaria la definizione
di un campione specificamente alpino di cui rilevare i consumi.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
Istituti nazionali di statistica
Risoluzione dei dati:
non chiara
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 80
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
non chiaro
Punti forti e punti deboli:
Punti forti :
L'indice dei prezzi al consumo è un indicatore comunemente impiegato per riprodurre l'andamento dei prezzi. Nelle statistiche europee viene generato a tale scopo un'indice armonizzato.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 81
Progetto dettagliato B8: Turismo
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-1
Numero dei posti letto nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero dei posti letto nel settore alberghiero e paraalberghiero per
abitante - NUTS 5:
Alberghiero: strutture ricettive come hotel, pensioni ecc.
Paraalberghiero (Bätzing 1997): definizione per tutte le possibilità di
pernottamento al di fuori del settore alberghiero: case vacanze, appartamenti, ostelli della gioventù, rifugi alpini, campeggi
Varianti dell‘indicatore:
Numero dei posti letti nel settore alberghiero e paraalberghiero
Variazione del numero dei posti letto nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
Variazione del numero dei posti letto nel settore alberghiero e paraalberghiero in termini di
aumento o flessione percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Core
Riferimento agli obiettivi esistente
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
D
Argomento Importanza del turismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.1
Commento al riferimento:
Gli obiettivi riportati nella Convenzione delle Alpi in merito allo sviluppo del turismo sono tutti
riferiti a un turismo compatibile con l'ambiente e sostenibile, senza che esso venga tuttavia
definito più nel dettaglio. Non esistono obiettivi espliciti che siano riferiti espressamente all'importanza economica del turismo alpino. Nel Preambolo al Protocollo Turismo si rileva
tuttavia come il turismo alpino sia una realtà di interesse pubblico, contribuendo esso alla
permanenza della popolazione locale e fornendo un apporto fondamentale ai risultati economici del territorio alpino.
Anche l'obiettivo riportato nel Protocollo Trasporti all'art. 9 relativo al mantenimento sostenibile e al miglioramento dell'attrattiva del territorio alpino in materia di ricreazione e tempo
libero consente un'interpretazione in termini di interessi economici.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 82
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B8-2 Quota di posti letto nelle seconde case
B8-3 Presenze stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-4 Arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L'indicatore è in grado di descrivere approssimativamente l'intensità turistica e fornisce informazioni circa la dipendenza di singoli Comuni dal settore turistico. Il rapporto tra posti letto
e numero di abitanti può fungere da parametro dello sviluppo di un'economia turistica sostenibile. Attraverso il numero dei posti letto è possibile identificare i centri turistici all'interno del
territorio alpino.
Le statisitche ufficiali dei Paesi alpini rilevano il turismo attraverso il numero dei posti letto e
le cifre relative alla presenze, ove definizioni e metodologie di rilevamento possono scostarsi
tra loro. Bätzing (2003) considera il numero di posti letto come l'indicatore più affidabile con
la migliore comparabilità, soprattutto per il settore alberghiero.
Fonte dell’indicatore:
p.es.:
Agenzia Europea per l'Ambiente - Core Set of Indicators: Tourism intensity (bed places per
inhabitant, NUTS 3 level)
EURAC - SUSTALP: Capacity of accommodation (beds in accommodation businesses);
Number of beds in accommodation businesses per inhabitant
ABIS - indicatori socio-economici: Number of tourist beds per 1000 resident population
CH - Ufficio Federale di Statistica: Umwelt Schweiz 2002 - Statistiche e analisi: offerta di posti letto e possibilità di pernottamento (per il settore alberghiero e paraalberghiero)
FR - Institut francais de l'environnement: L'environnement en France - 2002: Évolution de la
capacité d´hébergement en hôtels, campings et résidences secondaires entre 1990 et 1999,
par canton
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Numero delle aziende, camere e possibilità di pernottamento - NUTS 3 - dati
annuali (T_3R); popolazione nella media annuale per sesso (D3POP)
EURAC - SUSTALP
Enti statistici nazionali e regionali
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio: NUTS 3; dati forniti dagli enti statistici nazionali in merito alle cifre demografiche, presumibilmente su NUTS 5
EURAC - SUSTALP; enti statistici nazionali: NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH (unità territoriale non chiara) DE, FR (min. sino unità territoriale NUTS 3), IT, LI, MC,
SI (unità territoriale non chiara)
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati continuo
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 83
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Si tratta di un indicatore comunemente in uso che consente interpretazioni circa l'intensità
dell'utilizzo turistico e l'identificazione di poli turistici. Per il settore alberghiero si ha una buona disponibilità di dati.
Punti deboli:
Soprattutto per quanto concerne il settore paraalberghiero, all'interno degli Stati dell'arco
alpino le definizioni e il rilevamento dei dati non risultano armonizzati. Interpretabilità e comparabilità dei dati sono quindi a tale riguardo limitati. L'indicatore non è in grado di fornire le
differenziazioni che sarebbero auspicabili per rappresentare le problematiche specifiche all'interno dei singoli Stati (p.es. le seconde case in Francia).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 84
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-2
Quota di posti letto nelle seconde case
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Quota di posti letto nelle seconde case in rapporto agli altri posti
letto negli esercizi turistici - NUTS 5
Varianti dell‘indicatore:
Vaziazione della quota di posti letto nelle seconde case in termini di aumento o flessione
percentuale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
non chiara
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
non chiara
III
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
D
Argomento Importanza del turismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.1
Commento al riferimento:
Gli obiettivi riportati nella Convenzione delle Alpi in merito allo sviluppo del turismo sono tutti
riferiti a un turismo compatibile con l'ambiente e sostenibile, senza che esso venga tuttavia
definito più nel dettaglio. Non esistono obiettivi espliciti che siano riferiti espressamente all'importanza economica del turismo alpino. Nel Preambolo al Protocollo Turismo si rileva
tuttavia come il turismo alpino sia una realtà di interesse pubblico, contribuendo esso alla
permanenza della popolazione locale e fornendo un apporto fondamentale ai risultati economici del territorio alpino.
Anche l'obiettivo riportato nel Protocollo Trasporti all'art. 9 relativo al mantenimento sostenibile e al miglioramento dell'attrattiva del territorio alpino in materia di ricreazione e tempo
libero consente un'interpretazione in termini di interessi economici.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B8-1 Numero dei posti letto nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-3 Presenze stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-4 Arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 85
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
In base alla definizione di Bätzing (1997) le seconde case vanno annoverate nel paraalberghiero. Considerato come soprattutto in Francia il numero delle seconde case rivesta una
certa importanza - visto che non di rado presenta un numero di posti letto doppio rispetto
all'alberghiero e al paraalberghiero - il fenomeno pare meritare una trattazione a parte. Secondo Bätzing, negli anni '60 sulla scorta dello sviluppo turistico dell'arco alpino anche in CH
e IT si sono realizzati vasti complessi di abitazioni di proprietà.
Fonte dell’indicatore:
FR - Institut francais de l'environnement: L'environnement en France - 2002: Évolution de la
capacité d´hébergement en hôtels, campings et résidences secondaires entre 1990 et 1999,
par canton
Fonti dei dati:
FR: INSEE Rhône-Alpes; INSEE Provence-Alpes-Côte d'Azur
Risoluzione dei dati:
FR - INSEE: NUTS 3
Copertura geografica:
FR
Orizzonte temporale:
Dataset annuali dell'INSEE
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore consente di valutare approssimativamente l'importanza delle seconde case rispetto all'offerta complessiva in termini di presenze.Tale valutazione risulta significativa soprattutto considerando la situazione in FR.
Punti deboli:
Dati specifici circa il numero delle seconde case e dei posti letto esistenti risultano disponibili
solamente in FR. I dati relativi al numero dei posti letto sono tuttavia basati su stime e non
sono pertanto in grado di fornire informazioni affidalbili.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 86
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-3
Presenze stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero
per abitante
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Presenze aggregate per stagione estiva e invernale nei settori alberghiero e paraalberghiero per abitante - NUTS 5:
Alberghiero: strutture ricettive come hotel, pensioni etc.
Paraalberghiero (Bätzing 1997): definizione per tutte le possibilità di
pernottamento al di fuori del settore alberghiero: case vacanze, appartamenti, ostelli della gioventù, rifugi alpini, campeggi
Varianti dell‘indicatore:
Variazione del numero delle presenze, aggregate per stagione estiva e invernale nel settore
alberghiero e paraalberghiero in termini di aumento o flessione percentuale
Presenze stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
Presenze stagionali per posto letto
Durata media del soggiorno in termini di presenze per arrivo
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
D
Argomento Importanza del turismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.1
Commento al riferimento:
Gli obiettivi riportati nella Convenzione delle Alpi in merito allo sviluppo del turismo sono tutti
riferiti a un turismo compatibile con l'ambiente e sostenibile, senza che esso venga tuttavia
definito più nel dettaglio. Non esistono obiettivi espliciti che siano riferiti espressamente all'importanza economica del turismo alpino. Nel Preambolo al Protocollo Turismo si rileva
tuttavia come il turismo alpino sia una realtà di interesse pubblico, contribuendo esso alla
permanenza della popolazione locale e fornendo un apporto fondamentale ai risultati economici del territorio alpino.
Anche l'obiettivo riportato nel Protocollo Trasporti all'art. 9 relativo al mantenimento sostenibile e al miglioramento dell'attrattiva del territorio alpino in materia di ricreazione e tempo
libero consente un'interpretazione in termini di interessi economici.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 87
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B8-1 Numero dei posti letto nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-2 Numero dei posti letto nelle seconde case
B8-4 Arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L'indicatore è in grado di descrivere approssimativamente l'intensità turistica.
Le statistiche ufficiali dei Paesi alpini rilevano il turismo attraverso il numero dei posti letto e
le cifre relative alla presenze, ove definizioni e metodologie di rilevamento possono scostarsi
tra loro. Bätzing (2003) riporta come le cifre relative alle presenze e agli arrivi non possano
venire analizzate a livello dei Comuni per lacune nei rilevamenti.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea per l'Ambiente - Core Set of Indicators: Overnights spent in tourism accomodations
ABIS - indicatori sul clima (http://gridk1ach.grid.unep.ch/preAC/clim/main_clim.php): Number
of overnight stays in hotels and para-hotels in the winter and summer half-years
ABIS - indicatori socio-economici: Number of overnight stays of 1000 resident population
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: presenze nazionali e straniere - NUTS 2 - dati annuali (T05_2R bzw.
T07_2R); popolazione nella media annuale per sesso (D3POP)
Enti statistici nazionali e regionali
Informazioni da ABIS:
FR: disponibilità su NUTS 3 dal 1990
IT: dati disponibili in ANCITEL
CH: solo alberghi e stutture termali
LI: dati differenziati in base alla provenienza degli ospiti
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio: NUTS 2; dati forniti dagli uffici nazionali di statistica in merito alle cifre demografiche, presumibilmente su NUTS 5
Enti statistici nazionali: parzialmente NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH (entità territoriale poco chiara), DE, FR (entità territoriale min. NUTS 3), IT, LI, MC
(entità territoriale poco chiara), SI (entità territoriale spaziale poco chiara)
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati mensili continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore è comunemente in uso e di agevole interpretazione.
Punti deboli:
I dati sono limitatamente disponibili a livello dei Comuni e l'esistenza di definizioni e modalità
di rilevamento diverse li rendono di difficile comparazione.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 88
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-4
Arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per
abitante
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Arrivi aggregati per stagione estiva e invernale nei settori alberghiero e paraalberghiero per abitante - NUTS 5:
Alberghiero: strutture ricettive come hotel, pensioni ecc.
Paraalberghiero (Bätzing 1997): definizione per tutte le possibilità di
pernottamento al di fuori del settore alberghiero: case vacanze, appartamenti, ostelli della gioventù, rifugi alpini, campeggi
Varianti dell‘indicatore:
Variazione del numero degli arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per
abitante in termini di aumento o flessione percentuale
Arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
Variazione degli arrivi stagionali nel settore alberghiero e paraalberghiero
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
D
Argomento Importanza del turismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.1
Commento al riferimento:
Gli obiettivi riportati nella Convenzione delle Alpi in merito allo sviluppo del turismo sono tutti
riferiti a un turismo compatibile con l'ambiente o sostenibile, senza che esso venga tuttavia
definito più nel dettaglio. Non esistono obiettivi espliciti che siano riferiti espressamente all'importanza economica del turismo alpino. Nel Preambolo al Protocollo Turismo si rileva
tuttavia come il turismo alpino sia una realtà di interesse pubblico, contribuendo esso alla
permanenza della popolazione locale e fornendo un apporto fondamentale ai risultati economici del territorio alpino.
Anche l'obiettivo riportato nel Protocollo Trasporti all'art. 9 relativo al mantenimento sostenibile e al miglioramento dell'attrattiva del territorio alpino in materia di ricreazione e tempo
libero consente un'interpretazione in termini di interessi economici.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 89
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B8-1 Numero dei posti letto nei settori alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-2 Quota di posti letto nelle seconde case
B8-3 Presenze stagionali dei settore alberghiero e paraalberghiero per abitante
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L'indicatore è in grado di illustrare la continuità nel grado di utilizzo delle strutture ricettive e
consente di operare una distinzione tra destinazioni per tutto l'arco dell'anno e destinazioni
stagionali. I dati possono venire interpretati soprattutto in stretta correlazione con il numero
delle presenze.
Le statisitche ufficiali dei Paesi alpini rilevano il turismo attraverso il numero dei posti letto e
le cifre relative alle presenze, ove definizioni e metodologie di rilevamento possono scostarsi
tra loro. Bätzing (2003) riporta come le cifre relative alle presenze e agli arrivi non possano
venire analizzate a livello dei Comuni per lacune nei rilevamenti.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea per l'Ambiente - Core Set of Indicators: Tourism arrivals in Europe (residential and non residential break down, European geographical regions breakdown)
OSCE - Indicators for the integration of environmental and sustainability concerns into tourism policies: International and domestic tourist arrivals
Fonti dei dati:
Eurostat Regio: Arrivi dall'interno e dall'estero - NUTS 2 - dati annuali (T04_2R e T06_2R);
Popolazione nella media annuale per sesso (D3POP)
Istituti di statistica nazionali e regionali
CH: solo alberghiero
Risoluzione dei dati:
Eurostat Regio: NUTS 2; Dati forniti dagli enti statistici nazionali in merito alle cifre demografiche ma presumibilmente su NUTS 5
Istituti nazionali di statistica: in parte NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH (entità territoriale non chiara) DE, FR (min. entità territoriale NUTS 2), IT, LI, MC (entità territoriale poco chiara), SI (entità territoriale poco chiara)
Orizzonte temporale:
Eurostat: probabile rilevamento dati a cadenze regolari
Istituti nazionali di statistica: rilevamento dati mensili continuo (per quanto compreso nella
statistica)
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore è comunemente in uso e di agevole interpretazione.
Punti deboli:
I dati sono limitatamente disponibili a livello dei Comuni e l'esistenza di definizioni e modalità
di rilevamento diverse li rendono di difficile comparazione.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 90
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-5
Numero degli impianti di risalita
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero degli impianti di risalita per tipologie - NUTS 5
Varianti dell‘indicatore:
Variazione nel numero degli impianti di risalita in termini di aumento o flessione percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
forte
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
non chiara
II
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
Argomento Importanza del turismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
D
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.9a, 8.9b, 8.6, 8.11
Commento al riferimento:
Accanto a obiettivi di ordine più generale orientati allo sviluppo di un'offerta turistica ecologicamente ed economicamente sostenibile come ad esempio ai fini della creazione di un'offerta turistica di alto livello qualitativo per connotazioni ambientali (Protocollo T, art. 7 (1)) o dell'istituzione di un rapporto equilibrato tra forme di turismo intensivo ed estensivo nelle zone
fortemente turistiche (T, art. 6 (3)), l'art 12 del Protocollo Turismo nel suo capoverso 1 fa
esplicito riferimento alle autorizzazioni all'esercizio e alle concessioni di nuovi impianti di risalita.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B8-6 Capacità degli impianti di risalita
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Il numero degli impianti di risalita e la loro suddivisione tipologica forniscono indicazioni in
merito alle infrastrutture nell'arco alpino legate soprattutto al turismo sciistico. Il dato circa la
capacità consente di trarre delle conclusioni circa l'intensità dello sfruttamento turistico delle
aree d'alta quota.
Fonte dell’indicatore:
OSCE - Indicators for the integration of environmental and sustainability concerns into tourism policies: Capacity of cable cars / lifts in person-vertical meters / hour
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 91
Fonti dei dati:
AT: Bundesministerium für Verkehr, Innovation und Technologie
CH: Bundesamt für Verkehr
DE: Staatsministerium für Wirtschaft, Infrastruktur, Verkehr und Technologie (Bayern); Verband deutscher Seilbahnen (VdS)
IT: Ufficio Trasporti funiviari (Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige)
Risoluzione dei dati:
Presumibile per l'entità territoriale NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH, DE, IT
Orizzonte temporale:
poco chiaro
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore risulta di agevole interpretazione, soprattuto nelle sue variazioni temporali.
Punti deboli:
Il semplice dato circa il numero degli impianti di risalita fornisce un'indicazione approssimativa della portata delle infrastrutture. Ulteriori specificazioni possono provenire dalla lunghezza
degli impianti di risalita e dal dislivello altimetrico superato.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 92
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-6
Capacità degli impianti di risalita
Unità:
Persone/h
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Capacità degli impianti di risalita in persone all'ora - NUTS 5
Varianti dell‘indicatore:
Variazione della capacità degli impianti di risalita in termini di aumento o flessione percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
forte
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
non chiara
II
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
Argomento Importanza del turismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
D
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.9a, 8.9b, 8.6, 8.11
Commento al riferimento:
Accanto a obiettivi di ordine più generale orientati allo sviluppo di un'offerta turistica ecologicamente ed economicamente sostenibile come ad esempio ai fini della creazione di un'offerta turistica di alto livello qualitativo per connotazioni ambientali (Protocollo T, art. 7 (1)) o dell'istituzione di un rapporto equilibrato tra forme di turismo intensivo ed estensivo nelle zone
fortemente turistiche (T, art. 6 (3)), l'art 12 del Protocollo Turismo nel suo paragrafo 1 fa esplicito riferimento alle autorizzazioni all'esercizio e alle concessioni di nuovi impianti di risalita.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B8-5 Numero degli impianti di risalita
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Il numero degli impianti di risalita e la loro suddivisione tipologica fornisce indicazioni in merito alle infrastrutture turistiche del territorio alpino.
Fonte dell’indicatore:
OSCE - Indicators for the integration of environmental and sustainability concerns into tourism policies: Capacity of cable cars / lifts in person-vertical meters / hour
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 93
Fonti dei dati:
AT: Bundesministerium für Verkehr, Innovation und Technologie
CH: Bundesamt für Verkehr
DE: Staatsministerium für Wirtschaft, Infrastruktur, Verkehr und Technologie (Bayern); Verband deutscher Seilbahnen (VdS)
IT: Ufficio Trasporti funiviari (Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige)
Risoluzione dei dati:
Presumibile per l'entità territoriale NUTS 5
Copertura geografica:
AT, CH, DE, IT
Orizzonte temporale:
Non chiaro
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore risulta di agevole interpretazione, soprattuto nelle sue variazioni temporali.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 94
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-7
Strutture ricettive con marchio ecologico
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero delle aziende del settore alberghiero e paraalberghiero certificate con marchi ecologici autorizzati per le strutture ricettive, suddivise secondo i vari marchi: AT - sigillo ambientale austriaco; CH stambecchi; DE - sigillo ambientale della Baviera per il settore alberghiero; AT, DE, IT - rifugi alpini certificati (OEAV, DAV, AV Südtirol)
Varianti dell‘indicatore:
Variazione del numero delle strutture ricettive certificate con marchio ecologico in termini di
aumento e flessione percentuale.
Numero delle strutture / posti letto certificati sul totale delle strutture / posti letto.
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
sì
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
II
adeguata
no
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
D
Argomento Ecoturismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.2, 8.2a, 8.3, 8.4, 8.6, 8.7, 8.8,
obiettivo generale 8
Commento al riferimento:
Il Protocollo Turismo pone un chiaro accento su di un turismo sostenibile a compatibile con
l'ambiente. Gli aspetti ecologici vengono posti decisamente in primo piano rispetto ad aspetti
di ordine economico (Galle 2002). Ciò si evidenzia tra l'altro molto chiaramente nelle Disposizioni generali del Protocollo (T, art. 1, 3, 5 (1), 6 (1) e art. 7 (1) e 9 (1)).
Gli obiettivi indicati in merito alle politiche alberghiere rimangono tuttavia alquanto imprecisi
in riferimento agli aspetti ecologici (T, Art. 11). Non vi sono formulazioni circa la configurazione di strutture a orientamento ecologico.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B8-1 Numero dei posti letto nei settori alberghiero e paraalberghiero per abitante
B8-8 Numero dei posti letto nelle strutture ricettive con marchio ecologico.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 95
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L'eterogeneità dei marchi (criteri diversi, destinatari, ambiti territoriali di validità ecc.) e con
ciò anche dei dati in merito rende impossibile riepilogarli o metterli a confronto a livello sovranazionale. Si può prendere in considerazione solamente la possibilità di elaborare uno
studio specifico per i marchi ben affermati e pubblicizzati (a livello regionale o nazionale) in
DE, AT e CH e nell'arco alpino orientale (marchio di qualità ambientale per i rifugi alpini dell'Alpenverein). Per la FR potrebbe essere possibile, in base ai dati disponibili, realizzare uno
studio specifico sul marchio LaClefVerte per i campeggi, attualmente a sua volta in discussione.
I dati debbono venire raccolti dalle organizzazioni stesse preposte al labelling, e sono disponibili sulle rispettive pagine internet. La suddivisione è diversa. Di norma le strutture possono
venire attribuite a un determinato territorio solamente in base ai numeri di codice postale. La
messa a disposizione dei dati comporta un notevole impegno.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
http://www.umweltzeichen.at
http://www.oe-plus.ch/
http://www.umweltsiegel.de
Alpenvereine di Germania, Austria e Svizzera
http://www.laclefverte.org/
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
AT, DE, IT, CH
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Il conferimento dei marchi ecologici alle strutture ricettive consente di ricavare delle indicazioni circa l'"ecologizzazione" delle aziende, a condizione che si tratti di marchi riconosciuti
ed esigenti nei criteri da soddisfare, possibilmente con validità a livello nazionale e controlli
ad intervalli periodici.
Punti deboli:
L'attuale labelling delle strutture ricettive non consente una comparazione tra i dati, nonostante gli sforzi volti a concordare requisiti minimi comuni (iniziativa VISIT). Eventuali rappresentazioni risultano quindi adeguate e quindi possibili solamente ai fini dello sviluppo individuale di ogni singolo marchio. Interpretare questi sviluppi risulta difficile, dal momento che
essi dipendono spesso più dalla pubblicità attuale che dalla reale situazione di mercato (domanda e offerta). Le sole cifre relative alle strutture - senza tener conto dei posti letto offerti forniscono un quadro molto approssimativo circa lo sviluppo dell'offerta.
Complessivamente, l'indicatore illustra solamente una piccola parte all'interno del vasto ambito tematico dell'"ecologizzazione" del turismo.
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31.08.2004
Allegato II - 96
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B8-8
Numero dei posti letto nelle strutture ricettive con marchio ecologico
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero dei posti letto nelle strutture ricettive con marchio ecologico
Varianti dell‘indicatore:
Quota dei posti letto nelle strutture ricettive con marchio ecologico sul totale della capacità
posti letto in %
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
sì
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
II
adeguato
no
Classificazione tematica
Gruppo: Turismo
DPSIR:
Argomento Ecoturismo
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B8
D
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.2, 8.2a, 8.3, 8.4, 8.6, 8.7, 8.8,
obiettivo generale 8
Commento al riferimento:
Il Protocollo Turismo pone un chiaro accento su di un turismo sostenibile a compatibile con
l'ambiente. Gli aspetti ecologici vengono posti decisamente in primo piano rispetto ad aspetti
di ordine economico (Galle 2002). Ciò si evidenzia tra l'altro molto chiaramente nelle Disposizioni generali del Protocollo (T, art. 1, 3, 5 (1), 6 (1) e art. 7 (1) e 9 (1)).
Gli obiettivi indicati in merito alle politiche alberghiere rimangono tuttavia alquanto imprecisi
in riferimento agli aspetti ecologici (T, Art. 11). Non vi sono formulazioni circa la configurazione di strutture a orientamento ecologico.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
L'eterogeneità dei marchi (criteri diversi, destinatari, ambiti territoriali di validità ecc.) e con
ciò anche dei dati in merito rende impossibile riepilogarli o metterli a confronto a livello sovranazionale. Si può prendere in considerazione solamente la possibilità di elaborazione uno
studio specifico per i marchi ben affermati e pubblicizzati (a livello regionale o nazionale) in
DE, AT e CH e nell'arco alpino orientale (marchio di qualità ambientale per i rifugi alpini dell'Alpenverein). Per la FR potrebbe essere possibile, in base ai dati disponibili, realizzare uno
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 97
studio specifico sul marchio LaClefVerte per i campeggi, attualmente a sua volta in discussione.
I dati debbono venire raccolti dalle organizzazioni stesse preposte al labelling, e sono disponibili sulle rispettive pagine internet. La suddivisione è diversa. Di norma le strutture possono
venire attribuite a un determinato territorio solamente in base ai numeri di codice postale. La
messa a disposizione dei dati comporta un notevole impegno.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
http://www.umweltzeichen.at
http://www.oe-plus.ch/
http://www.umweltsiegel.de
Alpenvereine di Germania, Austria e Svizzera
http://www.laclefverte.org/
Risoluzione dei dati:
NUTS 5
Copertura geografica:
AT, DE, IT, CH
Orizzonte temporale:
aggiornamento costante dei dati
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Il conferimento dei marchi ecologici alle strutture ricettive consente di ricavare delle indicazioni circa l'"ecologizzazione" delle strutture, a condizione che si tratti di marchi riconosciuti
ed esigenti nei criteri da soddisfare, possibilmente con validità a livello nazionale e controlli
ad intervalli regolari.
Punti deboli:
L'attuale labelling delle strutture ricettive non consente una comparazione tra i dati, nonostante gli sforzi volti a concordare requisiti minimi comuni (iniziativa VISIT). Eventuali rappresentazioni risultano quindi adeguate e quindi possibili solamente ai fini dello sviluppo individuale di ogni singolo marchio. Interpretare questi sviluppi risulta difficile, dal momento che
essi dipendono spesso più dalla pubblicità attuale che dalla reale situazione di mercato (domanda e offerta). Le sole cifre relative alle strutture - senza tener conto dei posti letto offerti forniscono un quadro molto approssimativo circa lo sviluppo dell'offerta.
Complessivamente, l'indicatore illustra solamente una piccola parte all'interno del vasto ambito tematico dell'"ecologizzazione" del turismo.
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31.08.2004
Allegato II - 98
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B9: Energia
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B9-1
Quantità dell'energia elettrica prodotta nell'arco alpino
Unità:
MWh
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Energia elettrica prodotta in MWh
Varianti dell’indicatore:
Variazione della quantità di energie elettrica prodotta nell’arco alpino in termin di aumento o
calo percentuale della capacità di produzione di energia elettrica nell’arco alpino (secondo la
definizione EUROSTAT: comprende la media annuale della capacità di produzione di energia elettrica netta; capacità di produzione netta: quantità complessiva di energia elettrica
prodotta dalla centrale al netto del fabbisogno di energia elettrica interno della centrale)
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
III
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Energia
DPSIR
D
Argomento Trasformazione dell'energia
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B9
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: Indicatore di fondo
Commento al riferimento:
Questo indicatore non può essere direttamente desunto da obiettivi formulati concretamente
nella Convenzione delle Alpi. Tuttavia, si tratta di un indicatore di fondo molto importante
poiché è in grado di fornire informazioni in merito a numerosi obiettivi della Convenzione delle Alpi riferite in particolar modo alla produzione di energia compatibile con l’ambiente e alla
promozione di fonti energetiche rinnovabili.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B9-2 Percentuale della produzione di energia elettrica nel territorio alpino di uno Stato in relazione alla produzione complessiva nell’arco alpino.
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L’indicatore relativo alla produzione di energia elettrica è un indicatore riconosciuto a livello
europeo per il settore dell’energia. Esso permette di descrivere la produzione di energia elettrica nell’arco alpino come elemento importante dell’economia alpina.
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 99
Non è comunque possibile attribuire al territorio alpino di ogni Stato alpino la relativa percentuale in termin idi produzione di energia elettrica perché la disponbilità di dati EUROSTAT
per l’area alpina è limitata al massimo al livello NUTS 2.
L’Ufficio Bavarese di Statistica afferma che in Germania i dati sulla produzione di energia
elettrica sono rilevati solo al livello NUTS 1. Considerata l’intensa attività di scambio di energia a livello federale, regionale e in parte comprensoriale, non appare possibile giungere a
un livello di rilevamento più dettagliato. In Baviera, solo le aziende produttrici con capacità
mensili superiori ad 1MW sono soggette all’obbligo di dichiarazioni mensili agli uffici di statistica. I produttori minori immettono energia nella rete di energia elettrica locale, e i gestori
della rete presentano il dato complessivo relativo alla produzione annua agli uffici di statistica. I piccoli produttori che immettono energia possono essere individuati solo da parte del
gestore della rete.
Una valutazione più dettagliata richiederebbe pertanto l’individuazione e l’analisi di dati primari presso i relativi gestori di rete.
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT Regio/ statistiche dell'energia, EUROSTAT/NewCronos/statistica dell’energia,
OCSE/Energy Statistics
SOIA: Energy production, Net production of energy - total in GWH, Electricity production in
thermal plants by fuels in GWH, Heat production in thermal plants in TJ;
EEA Core set of indicators: Renewable electricity
Fonti dei dati:
EUROSTAT Regio/statistica dell’energia
Risoluzione dei dati:
Eurostat: NUTS 2
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, Sl
Orizzonte temporale:
AT, DE, FR, IT = 1987-1997; SI =1995-2000
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Questo indicatore non rileva o rileva in maniera insufficiente le aziende minori di produzione
di energia elettrica, benché i piccoli produttori di energia elettrica siano di particolare importanza per l'arco alpino.
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31.08.2004
Allegato II - 100
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B9-2
Percentuale della produzione di energia elettrica nel territorio
alpino di uno Stato in relazione alla produzione complessiva
nell’arco alpino.
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Produzione di energia elettrica nel territorio alpino di uno Stato alpino * 100/ energia elettrica totale prodotta nell’intero arco alpino.
Varianti dell’indicatore:
Variazione della quantità di energia elettrica prodotta nel territorio alpino di uno Stato in termini di aumento o calo percentuale
Percentuale della quantità di energia elettrica prodotta nel territorio alpino di uno Stato in
relazione alla produzione complessiva di energia elettrica dello Stato
Quantità di energia elettrica prodotta nel territorio alpino di uno Stato in relazione alla quota
di superficie del territorio alpino dello Stato
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
III
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
no
Classificazione tematica
Gruppo: Energia
DPSIR
D
Argomento Trasformazione dell'energia:
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B9
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: Indicatore di fondo
Commento al riferimento:
Questo indicatore non è direttamente desumibile da obietti concreti formulati nella Convenzione delle Alpi. Tuttavia, si tratta di un indicatore di fondo molto importante perché è i grado
di fornire informazioni in merito a numerosi obiettivi della Convenzione delle Alpi riferite in
particolar modo alla produzione di energia compatibile con l’ambiente ed alla promozione di
fonti di energia rinnovabili.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B9-1 Quantità dell'energia elettrica prodotta nell'arco alpino
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
La relazione fra la produzione di energia elettrica nazionale prodotta nel territorio alpino di
uno Stato rispetto al totale della produzione di energia elettrica nell’arco alpino dimostra chia31.08.2004
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 101
ramente l'importanza di questo fattore economico per i singoli Stati alpini nel confronto internazionale. Inoltre, il confronto con la produzione di energia elettrica nazionale (variante) evidenzia la rispettiva importanza a livello nazionale. Il confronto tra l’energia elettrica prodotta
e la superficie del territorio alpino di uno Stato evidenzia la quantità dell’energia elettrica prodotta in relazione alla superficie disponibile.
Non è comunque possibile attribuire al territorio alpino di ogni stato alpino la relativa percentuale della produzione di energia elettrica , perché la disponbilità di dati EUROSTAT per
l’area alpina è limitata al massimo a NUTS 2.
L’Ufficio Bavarese per Statistica afferma che in Germania, i dati sulla produzione di energia
elettrica sono rilevati solo a livello NUTS 1. Considerata l’intensa attività di scambio di energia a livello federale, regionale e in parte comprensoriale, non appare possibile giungere ad
un livello di rilevamento più dettagliato. In Baviera, solo le aziende produttrici con capacità
mensili superiori ad 1MW sono soggette all’obbligo di dichiarazioni mensili agli uffici di statistica. I produttori minori immettono energia nella rete di energia elettrica locale, ed i gestori
della rete presentano il dato complessivo relativo alla produzione annualle agli uffici di statistica. I piccoli produttori che immettono energia possono essere individuati solo da parte del
gestore della rete.
Una valutazione più dettagliata richiederebbe pertanto la ricerca di dati primari presso i relativi gestori di rete.
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT Regio/ statistica dell'energia, EUROSTAT/NewCronos/statistica dell’energia,
OCSE/Energy Statistics,
SOIA: Energy production, Net production of energy - total in GWH, Electricity production in
thermal plants by fuels in GWH, Heat production in thermal plants in TJ;
EEA Core set of indicators Renewable electricity
Fonti dei dati:
EUROSTAT Regio/statistica dell’energia
Risoluzione dei dati:
Eurostat: NUTS 2
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, Sl
Orizzonte temporale:
AT, DE, FR, IT = 1987-1997; SI =1995-2000
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
I dati rilevati finora permettono di procedere solo ad una stima imprecisa della produzione di
energia elettrica nel rispettivo territorio alpino, in seguito alla risoluzione dati poco dettagliata.
Questo indicatore non rileva o rileva in maniera insufficiente le aziende minori di produzione
di energia elettrica, benché i piccoli produttori di energia elettrica siano di particolare importanza per l'arco alpino.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 102
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B9-3
Consumo di energia per settori
Unità:
MJ / TJ
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Consumo di energia per settori (totale, industria, energia, trasporti,
famiglie, agricoltura, terziario, altri) in MJ o TJ a livello NUTS 3
Denominazione indicatore:
Consumo di energia del settore domestico privato per abitante
Consumo di energia del settore domestico privato per abitante e pernottamento
Variazione del consumo di energia in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
no
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
sì
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
III
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Energia
DPSIR
D
Argomento Consumo energetico.
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B9
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 10.17, 10.18, 10.19, 10.20, Obiettivo generale 10
Commento al riferimento:
Il consumo di energia e il rispettivo risparmio energetico costituiscono un aspetto centrale del
Protocollo Energia che viene esplicitamente menzionatio in più articoli (artt. 1, 2 (1c), 5 (2) e
(3)). In tutti gli obiettivi menzionati viene indicata la necessità di attuare misure concrete nell'ambito delle tecnologie, della progettazione e degli incentivi. Inoltre, la promozione di misure a favore del risparmio enegetico è stata inserita fra gli obiettivi generali della Convenzione
quadro (art. 2 (2k)).
Per quanto riguarda il risparmio energetico, sono stati indicati in particolare i seguenti settori:
processi produttivi, servizi pubblici, grandi aziende ricettive e infrastrutture per i trasporti, lo
sport ed il tempo libero (E, art 5 (2)), nonché impianti di riscaldamento e condizionamento
civili.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B9-4 Consumo di energia /PIL (= intensità energetica)
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 103
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L’indicatore permette di illustrare la struttura generale del consumo energetico suddiviso per
settori. Gli indicatori riconosciuti a livello internazionale sono formulati come "final energy
comsumption” (= consumo energetico finale da parte dei trasporti, dell’industria e di altri settori, compreso il consumo energetico per la trasformazione di energia e l’utilizzo diretto di
fonti di energia primarie e rinnovabili, senza trasformazioni da risorse petrolchimiche), nonché “total energy consumption” (= consumo nazionale approssimativo di energia).
La disponibilità di dati a livello europeo relativi al comsumo settoriale di energia a livello
NUTS 3 viene giudicata molto scarsa. Analogamente alla produzione di energia elettricia, in
Germania i dati sono rilevati ad esempio solo a livello NUTS 1. La distribuzione ufficiale di
dati europei da parte di EUROSTAT/NewCronos, EIONET oppure OCSE è limitata a livello
NUTS 0. Si potrebbe realizzare uno studio specifico a livello nazionale e settoriale (ad es.
consumo di energia domestico in Austria per gli anni 1996/97).
Una variante molto precisa dell’indicatore è il consumo energetico pro capite riferito al settore domestico privato. Mentre l’indicatore del consumo energetico/abitante appare utile per
confronti internazionali, il consumo di energia negli Stati dell’arco alpino, caratterizzati da
strutture simili, può essere riferito solo al settore domestico. L’indicatore è contentuto nella
proposta del SOIA relativa agli indicatori socioeconomici.
Fonte dell’indicatore:
Consumo energetico. EUROSTAT/NewCronos/statistica dell’energia; EIONET/energy consumption statistic; OECD/Energy statistics; SOIA socioeconomico Indicatori Nr. 26 Structure
of electricity consumption by sectors (households, industry, other)
EEA core set: EE18 Final energy consumption by sectors
Numero di abitanti: EUROSTAT Regio/statistica demografica, OCSE/Demographic Indicators, WHO/Category social, SUSTALP/socioeconomia
Fonti dei dati:
AT: Consumo energetico, da Statistik Austria/Mikrozensus-Energiewirtschaft
AT: Numero di abitanti da EUROSTAT Regio/statistica demografica
Risoluzione dei dati:
AT: NUTS 3
Copertura geografica:
AT
Orizzonte temporale:
anni 1996/1997, 1999/2000
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
La variante “consumo energetico per abitante nel settore domestico“ riflette l’atteggiamento
di risparmio energetico ad un livello territoriale ristretto, e potrebbe costituire la base per misure mirate volte al risparmio energetico.
Punti deboli:
Attualmente, la disponibilità di dati è limitata a paesi che dispongono di una risoluzione accettabile, ad es. l’Austria. Per i dati a livello NUTS 1, i modelli di consumo specificatamente
alpini (in seguito a condizioni climatiche, tipologie costruttive) non sono più rilevabili.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 104
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B9-4
Consumo di energia/PIL (= intensità energetica)
Unità:
MJ / TJ
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Consumo di energia in MJ o TJ (consumo di energia e PIL riferiti a
unità NUTS 3)
Varianti dell’indicatore:
Variazione del consumo di energia/PIL in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
no
sì
sì
Studio specifico
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
III
Classificazione tematica
Gruppo: Energia
DPSIR
Argomento Consumo energetico.
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B9
D
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 10.17, 10.18, 10.19, 10.20, Obiettivo generale 10
Commento al riferimento:
Il consumo di energia e il rispettivo risparmio energetico costituiscono un aspetto centrale del
Protocollo Energia, che vi fa esplicitamente riferimento più volte (artt. 1, 2 (1c), 5 (2) e (3)) .
In tutti gli obiettivi menzionati viene indicata la necessità di misure concrete nell'ambito delle
tecnologie, della progettazione e degli incentivi. Inoltre, la promozione di misure a favore del
risparmio enegetico è stata inserita fra gli obiettivi generali della Convenzione quadro (art. 2
(2k)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B2-1 Prodotto interno lordo
B9-3 Consumo di energia per settori
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Mentre il consumo energetico e il PIL costituiscono degli indicatori riconosciuti a livello internazionale, non è disponibile un’indicatore e/o uno standard confrontabile relativo all’intensità
energetica. Una specificazione dettagliata dell’efficienza energetica richiederebbe una distinzione settoriale. Si potrebbe quindi verificare la fattibilità di un’analisi settoriale nell’ambito di
uno studio specifico.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 105
Nel complesso, la disponibilità di dati relativi al comsumo di energia a livello NUTS 3 viene
giudicata molto scarsa a livello europeo. In Germania, analogamente ai dati relativi alla produzione di energia elettricia, i dati sono rilevatiad esempio solo a livello NUTS 1. La distribuzione ufficiale di dati europei da parte di EUROSTAT/NewCronos, EIONET oppure OCSE è
limitata a livello NUTS 0.
Fonte dell’indicatore:
Consumo energetico. EUROSTAT/NewCronos/statistica dell’energia, final energy consumption; EIONET/energy consumption statistic; OCSE/Energy statistics; Consumo di energia
per settori /PIL per settori
PIL: UE/indicatori strutturali, EUROSTAT/NewCronos/conto nazionale, OCSE/Sustainable
Development, Rapporto sull’Ambiente L’Ambiente in Svizzera
Fonti dei dati:
Consumo energetico. Statistik Austria/Mikrozensus-Energiewirtschaft; BIP(censimenti energia/PIL) EUROSTAT/NewCronos/ conti nazionali, uffici di statistica nazionali
Risoluzione dei dati:
AT: NUTS 3
Copertura geografica:
AT
Orizzonte temporale:
anni 1996/1997, 1999/2000
Punti forti e punti deboli:
Attualmente, i dati sono disponibili solo per i paesi che presentano una risoluzione dettagliata
dei dati, ad es. l’Austria, perché per i dati a livello NUTS 1, i modelli di consumo specificamente alpini (in seguito a condizioni climatiche, tipologie costruttive) non sono più rilevabili.
Ai fini di una maggiore differenziazione che permetta di rilevare i fattori esterni che influiscono sui dati, ad es. l’elevato consumo energetico da parte dell'industria, sarebbe importante
disporre di una strutturazione settoriale dei consumi energetici.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 106
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B10: Gestione delle acque negli insediamenti
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B10-1
Prelievo lordo di acqua dolce (acque di superficie e sotterranee complessivamente)
Unità:
milioni m3/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Varianti dell’indicatore:
Prelievo lordo di acqua dolce (acque di superficie e sotterranee) per settori (approvvigionamento idrico pubblico, agricoltura, famiglie, produzione di energia elettrica, industria)
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
sì
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
III
scarsa
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Approvvigionamento idrico
DPSIR:
P
Argomento Acqua
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B10
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: Obiettivo generale 4
Commento al riferimento:
Allo stato attuale la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo
all’acqua ed ai corpi idrici. Anche la gestione parsimoniosa dell’acqua ad uso potabile ed
industriale non è sancita come obiettivo dalla Convenzione. La Convenzione quadro prevede
all’art. 2 (2e) unicamente la conservazione o il ripristino della qualità naturale delle acque e
dei sistemi idrici; questo obiettivo, pur rimanendo molto aspecifico, è applicabile in senso lato
a detto utilizzo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B10-2 Prelievo lordo di acqua dai corpi idrici di superficie (acqua dolce)
B10-3 Prelievo lordo di acqua dai corpi idrici sotterranei
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Poiché la distinzione tra prelievo dalla acque di superficie e prelievo dalle acque sotterranee
non è sempre data, il prelievo complessivo fornisce perlomeno un’indicazione grossolana. I
dati ottenuti da EUROSTAT si riferiscono al livello NUTS 2 e presentano diverse lacune e
carenze. Sarebbero utili serie temporali o intervalli di tempo per poter illustrare lo sviluppo
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 107
perlomeno degli ultimi cinque anni. A seconda della densità di dati sarebbero altresì ipotizzabili studi specifici realtivi a singoli paesi con integrate anche le informazioni sulle rispettive
aree di prelievo.
I dati attualmente disponibili non consentono una rappresentazione quantitativa che sia significativa e includa diversi paesi. Si propone di realizzare uno studio specifico nazionale sulla
base dei dati attualmente disponibili, che sono abbastanza completi e con riferimento alla
Direttiva quadro in materia di risorse idriche.
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche idriche regionali TOTW_0, OECD Inland waters, EEA
core set: WQ1b Total water abstraction
Fonti dei dati:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche idriche regionali, Ufficio Bavarese di Statistica
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT (ma su un orizzonte temporale in parte diverso)
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
L’indicatore sarà presumibilmente in grado di fornire solo indicazioni parziali in merito ad
aumenti settoriali dei consumi (p. es. turismo).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 108
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B10-2
Prelievo lordo complessivo di acqua dolce dai corpi idrici di
superficie
Unità:
milioni m³/ a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Prelievo annuo di acqua dolce dai corpi idrici di superficie; nel prelievo è inclusa a valle anche l’acqua prelevata e reimmessa nei corpi idrici di superficie.
Varianti dell’indicatore:
Prelievo lordo di acqua dolce dai corpi idrici di superficie per settori (approvvigionamento
idrico pubblico, agricoltura, famiglie, produzione di energia elettrica, industria)
Prelievo lordo di acqua dolce dai corpi idrici di superficie per le famiglie e per abitante
Houshold water consumption
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
sì
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
III
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Approvvigionamento idrico
DPSIR:
P
Argomento Acqua
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B10
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 4.1, Obiettivo generale 4
Commento al riferimento:
Allo stato attuale la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo
all’acqua ed ai corpi idrici. Anche la gestione parsimoniosa dell’acqua ad uso potabile ed
industriale non è sancita come obiettivo dalla Convenzione. La Convenzione quadro prevede
alll’art. 2 (2e) unicamente la conservazione o il ripristino della qualità naturale delle acque e
dei sistemi idrici; questo obiettivo, pur rimanendo molto aspecifico, è applicabile in senso lato
a detto utilizzo.
All’art. 7 (1) del Protocollo Energia per l’utilizzo dell’energia idroelettrica viene reclamata la
garanzia della funzionalità ecologica dei corsi d’acqua definendone le portate minime. Questo obiettivo non è naturalmente applicabile al prelievo idrico a scopo di approvvigionamento
con acqua potabile.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B10-1 Prelievo lordo di acqua dolce (acque di superficie e sotterranee complessivamente)
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 109
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Il prelievo di acqua dai corpi idrici di superficie è un parametro fondamentale per la valutazione degli effetti antropici quantitativi sulle risorse idriche. Per poter valutare le cause di
questi effetti e intervenire con misure idonee è necessaria una differenziazione dei prelievi
per settori (fra cui famiglie, agricoltura, industria, acqua di raffreddamento).
L’OCSE utilizza l’indicatore "surface water abstraction" (milioni m³) a livello di NUTS 0; i dati
sono però incompleti a livello dei singoli Paesi alpini (MC, Sl, LI) e di settori (CH, AT, DE).
I dati EUROSTAT Regio1 (da SFW_0 a SFW_5) si sono rivelati piuttosto incompleti e sono
applicabili solo per uno studio specifico riferito ai paesi a livello di NUTS 2.
A livello nazionale, ad esempio per la Baviera, sono disponibili informazioni sui prelievi dai
corpi idrici di superficie, differenziati per tipo di corpo idrico (fiume, lago) per alcuni settori
(miniere e industria della trasformazione, centrali termiche per l’approvvigionamento pubblico
ed agricoltura) a livello distrettuale e comunale.
I dati attualmente disponibili non consentono una rappresentazione quantitativa che sia significativa e includa più paesi. Si propone di realizzare uno studio specifico nazionale sulla base
dei dati disponibili, che sono abbastanza completi, con integrate anche di informazioni sulle
rispettive aree di prelievo.
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche idriche regionali: SFW_0: Prelievo lordo complessivo di
acqua dolce dai corpi idrici di superficie, OECD Inland waters, EEA core set: WQ2 Water use
by sectors
Fonti dei dati:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche idriche regionali
Risoluzione dei dati:
NUTS 2
Copertura geografica:
AT, DE, FR (ma su un orizzonte temporale in parte diverso)
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
L’indicatore sarà presumibilmente in grado di fornire solo indicazioni parziali in merito ad
aumenti settoriali dei consumi (p. es. turismo).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 110
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B10-3
Prelievo lordo complessivo di acqua dolce dai corpi idrici sotterranei
Unità:
milioni m³/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Prelievo annuo permanente o temporaneo di acqua dai corpi idrici
sotterranei in m³
Varianti dell’indicatore:
Prelievo lordo di acqua dai corpi idrici sotterranei per settori (approvvigionamento idrico pubblico, agricoltura, famiglie, produzione di energia elettrica, industria)
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
sì
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
III
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Approvvigionamento idrico
DPSIR:
P
Argomento Acqua
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B10
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: Obiettivo generale 4
Commento al riferimento:
Allo stato attuale la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo
all’acqua e ai corpi idrici. Anche la gestione parsimoniosa dell’acqua ad uso potabile ed industriale non è sancita come obiettivo dalla Convenzione. La Convenzione quadro prevede
all’art. 2 (2e) unicamente la conservazione o il ripristino della qualità naturale delle acque e
dei sistemi idrici; questo obiettivo, pur rimanendo molto aspecifico, è applicabile in senso lato
a detto utilizzo.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B10-1 Prelievo lordo di acqua dolce (acque di superficie e sotterranee complessivamente)
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Il prelievo di acqua dai corpi idrici sotterranei è un parametro fondamentale per la valutazione degli effetti antropici quantitativi sulle risorse idriche. Per poter valutare le cause di questi
effetti e intervenire con misure idonee è necessaria una differenziazione dei prelievi per settori (fra cui famiglie,agricoltura, industria, acqua di raffreddamento).
Per l’indicatore OCSE "groundwater abstraction" i dati sono disponibili solo a livello di NUTS
0; per la FR e la CH i dati sono completi, per l’AT mancano i dati relativi ai consumi settoriali
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 111
mentre per la DE e l’IT mancano i dati relativi ai singoli anni. Per MC, LI e SI non è stata individuata alcuna disponibilità di dati.
I dati EUROSTAT Regio si sono rivelati piuttosto incompleti e sono applicabili solo per uno
studio specifico riferito ai paesi a livello di NUTS 2.
Eurowaternet contiene una lista di diverse attività antropiche con ripercussioni sulla quantità
di acqua sotterranea (riduzione a causa del prelievo per l’industria, l’agricoltura, l’acqua di
raffreddamento, le case private, ma anche a causa di bonifiche, sigillamento del terreno, disboscamento, ecc.).
A livello nazionale, ad esempio per la Baviera, sono disponibili informazioni sui prelievi dai
corpi idrici sotterranei per alcuni settori (miniere e industria della trasformazione, centrali
termiche per l’approvvigionamento pubblico ed agricoltura) a livello distrettuale e comunale.
Per una valutazione più precisa della qualità dei dati sarebe necessario approfondire ulteriormente la ricerca di dati.
I dati attualmente disponibili non consentono una rappresentazione quantitativa che sia significativa e includa diversi paesi. Si propone di realizzare uno studio specifico nazionale sulla
base dei dati disponibili, che sono abbastanza completi, con integrate anche di informazioni
sulle rispettive aree di prelievo.
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche idriche regionali: GDW_0, OECD Inland waters, EEA/Water quantity
Fonti dei dati:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche idriche regionali
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
AT, DE, FR (ma su un orizzonte temporale in parte diverso)
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Allo stato attuale, l’indicatore è presumibilmente in grado di fornire solo indicazioni parziali in
merito ad aumenti settoriali dei consumi (p. es. turismo).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 112
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B10-4
Grado di collegamento della popolazione agli impianti pubblici
di trattamento delle acque reflue
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale di popolazione collegata alla canalizzazione e agli impianti pubblici di trattamento delle acque reflue, differenziata sulla
base del livello di trattamento delle acque reflue conformemente alla
direttiva 91/271/CEE.
Varianti dell’indicatore:
Numero di abitanti collegati agli impianti pubblici di trattamento delle acque reflue.
Numero di abitanti collegati alla canalizzazione pubblica.
Numero di trattamenti delle acque reflue suddivisi per classi di abitanti equivalenti e per grado di trattamento delle acque reflue
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
sì
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
III
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Trattamento delle acque reflue
DPSIR:
R
Argomento Acqua
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B10
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.5, 3.7, Obiettivo generale 4
Commento al riferimento:
Allo stato attuale la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo
all’acqua e ai corpi idrici. Obiettivi di carattere generale per la conservazione o il ripristino di
sistemi idrici sani sono definiti solamente all’art. 2 (2e) della Convenzione quadro. La pulizia
delle acque è ribadita esplicitamente come obiettivo ed è associabile alla tematica del trattamento delle acque reflue.
Il Protocollo “Difesa del suolo” contiene una formulazione generale degli obiettivi per la minimizzazione del rilascio di sostanze contaminanti nel suolo (negli artt. 1 (3) e 15 (1)). Questi
obiettivi sono interpretabili anche in relazione alla percolazione ossia al corretto smaltimento
delle acque reflue.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
C6-3 Percentuale di corsi idrici con ottima, buona e cattiva qualità dell’acqua
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 113
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L’indicatore è basato su standard internazionali ed è stato validato dai compendi di indicatori
esistenti.
I dati ottenibili da EUROSTAT in riferimento al livello NUTS 2 sono incompleti. Sarebbero utili
serie temporali per poter illustrare lo sviluppo almeno degli ultimi cinque anni. A seconda
della densità dei dati, sarebbero ipotizzabili anche studi specifici realtivi a singoli paesi.
Altri dati relativi allo smaltimento delle acque reflue in Baviera sono disponibili presso l’Ufficio
Bavarese di Statistica (suddivisione settoriale per miniere e industria della trasformazione,
centrali termiche per l’approvvigionamento pubblico ed agricoltura).
Fonte dell’indicatore:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche regionali delle acque reflue, OECD/Inland waters
Fonti dei dati:
EUROSTAT/NewCronos/Statistiche regionali delle acque reflue;
Risoluzione dei dati:
AT, CH, DE, FR, IT (NUTS 2)
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT
Orizzonte temporale:
AT: 1980, 1985, 1989-1998; FR: 1999; DE: 1995 + 1998; IT: 1989; CH: 1989 + 1995
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
In alcuni paesi gli impianti di depurazione decentralizzati (ad esempio fitodepuratori) hanno
una certa importanza. Nelle aree poco densamente popolate questo tipo di depuratore è
molto diffuso e dal punto di vista della tecnologia di depurazione può essere molto efficiente.
Utilizzando questo indicatore non viene conteggiata questa percentuale della popolazione
non collegata ai sistemi pubblici di trattamento delle acque.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 114
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato B11: Gestione dei rifiuti
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B11-1
Produzione complessiva di rifiuti a livello comunale
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Quantità totale di rifiuti raccolti annualmente dai Servizi municipalizzati di raccolta dei rifiuti (compresa la raccolta differenziata di prodotti di recupero, rifiuti ingombranti ecc.) - NUTS 3
Varianti dell’‘indicatore:
Variazione della produzione dei rifiuti in termini di aumento o calo percentuale
Produzione complessiva di rifiuti a livello comunale per abitante
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
si
Comparabilità dei dati:
si
Studio specifico
ampio
I
adeguata
no
Classificazione tematica
Gruppo: rifiuti
DPSIR
P
Argomento Produzione dei rifiuti
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B11
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: Obiettivo generale 11
Commento al riferimento:
Allo stato attuale, la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo al
tema dei rifiuti. Solo nella Convenzione quadro, all’art. 2 (2l), e nei Protocolli E e DS, rispettivamente all’art. 2 (1d) e all’art. 17( 2), si fa riferimento a questo argomento. L’obiettivo della
prevenzione dei rifiuti, che è strettamente correlato al volume di rifiuti prodotto, è menzionato
solo nell’articolo sopra citato della Convenzione quadro.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B11-2 Produzione complessiva di rifiuti residui a livello comunale
Processo di sviluppo e ricerche sull’‘indicatore
Valutazione:
I dati disponibili nell’arco alpino in materia di gestione dei rifiuti sono tuttora molto eterogenei.
Altrettanto eterogenei sono le definizioni dei diversi termini correlati alla tematica della gestione dei rifiuti nonché i livelli di rilevazione dei dati pertinenti che, a seconda delle autorità
competenti in materia, possono variare anche da una regione all’altro all’interno di uno stes31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 115
so paese. Nella migliore delle ipotesi sono comparabili i dati relativi alla produzione complessiva di rifiuti a livello comunale.
Fonte dell’indicatore:
OECD - Environmental Indicators - Towards Sustainable Development: Municipal Waste;
Industrial, hazardous and nuclear waste
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Total generation of waste; Waste
intensity (total waste generated per unit of GDP)
Fonti dei dati:
Eurostat- Statistica ambientale regionale: statistica regionale dei rifiuti - rifiuti
Enti nazionali e regionali competenti in materia di ambiente, associazioni
Risoluzione dei dati:
Eurostat- Statistica ambientale regionale: NUTS 2
AT: NUTS 2 o NUTS 3
CH: NUTS 3
DE: in Baviera per unità territoriali NUTS 3
Copertura geografica:
Eurostat – Statistica ambientale regionale /enti nazionali + associazioni AT, CH, DE, FR, IT,
LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Enti nazionali: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
La quantità totale di rifiuti raccolti dai Servizi municipalizzati di raccolta dei rifiuti fornisce perlomeno indicazioni circa i differenti livelli di produzione dei rifiuti nelle singole regioni. Con
l’attuazione del regolamento (CE) 2150/2002 in materia di statistiche sui rifiuti si dovrebbe
disporre in futuro di dati molto più armonizzati e quindi più comparabili e differenziati in materia di rifiuti.
Punti deboli:
I dati relativi ai rifiuti industriali e assimilabili, non raccolti dai Servizi municipalizzati di raccolta dei rifiuti, sono di frequente basati su stime. Pertanto, essi non possono essere rilevati
mediante l’indicatore “Produzione complessiva di rifiuti a livello comunale”.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 116
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B11-2
Produzione complessiva di rifiuti residui a livello comunale
Unità:
Kg/abitante/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Quantità di rifiuti raccolti annualmente dai Servizi municipalizzati di
raccolta dei rifiuti (compresa la raccolta differenziata di prodotti di
recupero, rifiuti ingombranti ecc), che vengono trattati in impianti di
smaltimento dei rifiuti elencati nell’allegato IIA della direttiva
75/442/CEE – NUTS 3
Varianti dell’indicatore:
Produzione complessiva di rifiuti residui a livello comunale per abitante
Quota dei rifiuti riciclabili in % calcolabile come quoziente risultante dalla differenza fra la
quantità totale di rifiuti raccolti dai sistemi municipalizzati e la quantità totale di rifiuti residui
raccolti dai sistemi municipalizzati, diviso per la produzione complessiva di rifiuti a livello comunale
Variazione della quota dei rifiuti riciclabili in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
si
si
Comparabilità dei dati:
Studio specifico
ampio
I
adeguata
no
Classificazione tematica
Gruppo: rifiuti
DPSIR
P
Argomento Raccolta dei rifiuti, smaltimengenerale:
to dei rifiuti
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B11
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: Obiettivo generale 11
Commento al riferimento:
Allo stato attuale, la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo al
tema dei rifiuti. Solo nella Convenzione quadro, all’art. 2 (2l) e nei protocolli E e DS, rispettivamente all’art. 2 (1d) ed all’art. 17(2) si fa riferimento a questo argomento. L’obiettivo della
prevenzione dei rifiuti, che è strettamente correlato al volume di rifiuti prodotto, viene menzionato solo nell’articolo sopra citato della Convenzione quadro.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B11-1Produzione complessiva di rifiuti a livello comunale
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 117
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I dati disponibili nell’arco alpino in materia di gestione dei rifiuti sono tuttora molto eterogenei.
Altrettanto eterogenei sono le definizioni dei diversi termini correlati alla tematica della gestione dei rifiuti nonché i livelli di rilevazione dei dati pertinenti che, a seconda delle autorità
competenti in materia, possono variare anche da una regione all’altro all’interno di uno stesso paese. Nella migliore delle ipotesi sono comparabili i dati relativi alla produzione complessiva di rifiuti a livello comunale.
A fronte dei notevoli tentativi volti a ridurre la produzione di rifiuti a livello comunale sarebbe
certamente auspicabile illustrare anche la quota delle frazioni dei rifiuti riutilizzabili come materiali che vengono raccolte nell’ambito dei sistemi di raccolta differenziata. I dati attualmente
disponibili non consentono ancora una tale rappresentazione per le unità territoriali NUTS 3.
Il paramento concernente la quota dei rifiuti recuperabili può tuttavia fornire alcune indicazioni utili in materia. Si consideri però che esso comprende per esempio anche i rifiuti riutilizzabili come energia.
Fonte dell’indicatore:
OECD - Environmental Indicators - Towards Sustainable Development: Paper Recycling Rate; Glass Recycling Rate
Eurostat – Indicatori sugli impatti ambientali nell’UE: Riciclaggio di rifiuti e recupero di materiali usati
Fonti dei dati:
Eurostat- Statistica ambientale regionale: statistica regionale dei rifiuti - rifiuti
Enti nazionali competenti in materia di ambiente, associazioni
Risoluzione dei dati:
Eurostat- Statistica ambientale regionale: NUTS 2
AT: NUTS 2 o NUTS 3
DE: in Baviera per unità territoriali NUTS 3
Copertura geografica:
Eurostat- Statistica ambientale regionale: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Enti nazionali e associazioni AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Enti nazionali e associazioni: rilevamento dati continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
A fronte delle differenti definizioni riscontrabili nei paesi alpini, le quote dei rifiuti riciclati sono
comparabili solo in misura limitata. Gli indicatori “Produzione complessiva di rifiuti” e “Produzione complessiva di rifiuti residui” sono tuttavia in grado di fornire perlomeno alcune indicazioni circa la quota dei rifiuti recuperabili.
Con l’attuazione del regolamento (CE) 2150/2002 in materia di statistiche sui rifiuti si dovrebbe disporre in futuro di dati molto più armonizzati e quindi più comparabili e differenziati
in materia di rifiuti.
Punti deboli:
I dati relativi ai rifiuti industriali e assimilabili, non raccolti dai Servizi municipalizzati di raccolta dei rifiuti, sono di frequente basati su stime. Pertanto, essi non possono essere rilevati
mediante l’indicatore “Produzione complessiva di rifiuti a livello comunale”.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 118
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Rappresentazioni differenziate delle diverse categorie di rifiuti saranno possibili solo dopo
l’attuazione del regolamento (CE) 2150/2002 in materia di statistiche sui rifiuti.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 119
Progetto dettagliato B12: Protezione della natura/aree protette
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B12-1
Superficie delle aree protette (parco nazionale, riserva biosfera, area protetta)
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie delle aree protette (parco nazionale, riserva naturale,
riserva biosfera) differenziata per categorie di aree protette
Varianti dell’indicatore:
Somma delle superfici delle aree protette rispetto alla superficie della relativa unità NUTS 3
in %
Somma delle superfici delle aree protette rispetto alla superficie interessata dalla Convenzione delle Alpi nel rispettivo Paese alpino
Somma delle superfici delle aree protette rispetto al numero di abitanti della relativa unità
NUTS 3
Superficie delle aree protette al di sopra di un determinato livello altimetrico (a condizione di
disporre di una demarcazione GIS delle aree protette e di un modello altimetrico digitale)
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
no
sì
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
II
Classificazione tematica
Gruppo: Aree protette
DPSIR:
R
Argomento Superfici delle aree protette
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B12
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.16, 5.17, 5.19, 6.25
Commento al riferimento:
La designazione, la conservazione e l’ampliamento delle aree protette rappresentano obiettivi espliciti della Convenzione delle Alpi, stabiliti nei Protocolli Protezione della Natura e Tutela del Paesaggio (PN, art. 11), Foreste Montane (FM, art. 10 (1)) ed Energia (E, art. 2 (4), 10
(3)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B12-3 Superficie delle aree protette nella Rete NATURA 2000
B12-2 Superficie di zone ristrette delle aree protette che godono di una protezione particolare
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 120
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
La difficoltà di porre categorie di aree protette diverse a livello nazionale in un quadro comparabile è sempre presente. L’unico sistema internazionale di classificazione delle aree protette è quello delle categorie IUCN che non sempre coincidono però con le singole categorie
nazionali.
I dati del CDDA contengono informazioni più complesse e dettagliate rispetto alla banca dati
della Rete delle Aree Protette Alpine e comprendono sia le categorie nazionali che quelle
IUCN; grazie all’indicazione delle coordinate geografiche permettono una semplice attribuzione al perimetro della Convenzione, comprendono anche aree protette di superficie inferiore a 100 ettari e vengono regolarmente aggiornate.
I dati della Rete delle Aree Protette Alpine sono in parte incompleti; le informazioni relative
alla categoria IUCN, ad esempio, non sono sistematiche. Vengono rilevate le sole aree di
dimensioni superiori a 100 ettari e non vengono fornite indicazioni geografiche, per cui una
rappresentazione GIS non sembra attualmente fattibile.
I dati TBFRA sono relativamente poco differenziati, sono riferiti alle sole superfici boschive e
non consentono un’attribuzione diretta al perimetro della Convenzione delle Alpi.
I dati OCSE si limitano alle riserve biosfera ed ai biotopi umidi ed offrono perciò solamente
una selezione ristretta delle aree protette di pertinenza.
L’attuale contributo SOIA tedesco all’aggiornamento della cartografia delle aree protette potrebbe in futuro consentire un’armonizzazione delle categorie di aree protette.
Fonte dell’indicatore:
EEA core set:
BDIV10a Cumulated area of sites over time under international conventions and initiatives
BDIV10c Proportion of sites under EU Directives already protected under national instruments
SOIA ppm5 - 7: Areas of the IUCN category Ia, Ib, II (parco nazionale)
SOIA ppm 10.1: Number and surface of national parks not recognized in category II of the
IUCN
SOIA ppm4: Areas designated for the UNESCO Man and Biosphere (MAB) program
SOIA ppm3: Natural sites included in the worldwide heritage list and under the application of
the Convention 16/11/1972
Fonti dei dati:
Common Database on Designated Areas (CDDA);
ulteriori fonti di dati incomplete: carta delle aree protette ARGE Alp; dati della Rete delle Aree
Protette Alpine
Risoluzione dei dati:
Informazioni relative alle singole aree protette
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, SI
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti forti
Esiste un database uniforme basato sui dati segnalati allo ETC NC dai National Focal Points.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 121
Punti deboli
Poiché le superfici sono attribuite a diverse categorie di protezione c’è il rischio di doppioni,
sovrapposizioni e conteggio multiplo delle aree protette. Per assicurare l’affidabilità della
consultazione è necessaria un’analisi geografica dei confini dell’area protetta. I contenuti
della protezione delle stesse categorie di aree protette possono essere diversi; in CH, infatti,
esistono differenze fra le stesse aree protette cantonali così come fra le aree della Confederazione.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 122
N.° prog.:
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Denominazione indicatore:
Superficie di zone ristrette delle aree protette che godono di una
protezione particolare
B12-2
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie di zone ristrette delle aree protette che godono di una
protezione particolare
Varianti dell’indicatore:
Percentuale delle zone ristrette che godono di una protezione particolare rispetto alla superficie totale dell’area protetta
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
s
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
V
Classificazione tematica
Gruppo: Aree protette
DPSIR:
R
Argomento Gestione delle aree protette
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B12
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 8.18, 5.2, 5.3, 5.4, 5.6, 5.11, 5.19
Commento al riferimento:
Diversi articoli del Protocollo PN (e del Protocollo E) contengono obiettivi relativi alla conservazione dei biotopi naturali e degli elementi paesaggistici (PN, art. 10 (1); PN, art. 13 (1); E,
art. 2 (4)) e a garanzia dello svolgimento indisturbato dei processi ecologici tipici delle specie
(PN, art. 11 (3)). In questo senso l’istituzione di zone di riposo fortemente tutelate è considerata uno strumeno idoneo per la tutela della natura. La designazione di zone di rispetto e di
quiete rappresenta infatti un obiettivo dichiarato della Convenzione delle Alpi (T, art. 10; E,
art. 2 (4), 10 (3); PN, art. 11 (2) e (3); PN, art. 11 (3)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B12-1 Superficie delle aree protette
B12-3 Superficie delle aree protette nella Rete NATURA 2000
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L’istituzione di aree ristrette indica la misura della realizzazione di una protezione maggiore e
la conservazione dei processi naturali nelle aree protette dell’arco alpino. La determinazione
di queste superfici presuppone la conoscenza della comparabilità dei contenuti della tutela
con l’indicazione delle relative superfici o delle delimitazioni geografiche. Allo stato attuale
delle conoscenze non è nota alcuna fonte di dati centrale che fornisca la dimensione di que31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 123
sta superficie. Le fonti di dati proposte per l’indicatore SOIA sono i piani di gestione e i gestori dei parchi nazionali.
Fonte dell’indicatore:
SOIA ppm13: Part of the surface of the central parts of the national parks (full reserves in
respect to the total surface)
SOIA ppm 14: Ban on hunting and fishing in the protected areas
Fonti dei dati:
attualmente ignote
Risoluzione dei dati:
riferiti alle singole aree protette
Copertura geografica:
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli
L’interpretabilità univoca dell’indicatore presuppone informazioni concrete sull’uso o sui contenuti di tutela dell’area ristretta per garantire la comparabilità dei dati. Le aree ristrette sono
normalmente designate nei soli parchi nazionali, per cui l’indicatore risulta significativo solamente per questi.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 124
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B12-3
Superficie delle aree protette nella Rete NATURA 2000
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie delle aree protette nella Rete Natura 2000 e nella Rete
EMERALD, segnalate dai Paesi membri
Varianti del’‘indicatore:
Superficie delle aree protette NATURA 2000 all’interno di un’unità NUTS 3
Somma delle superfici delle aree protette rispetto alla superficie interessata dalla Convenzione delle Alpi nel rispettivo Paese alpino
Superficie delle aree protette NATURA 2000 per abitante all’interno di un’unità NUTS 3
Superficie delle aree protette Natura 2000 al di sopra di un determinato livello altimetrico
PIL medio di un’unità NUTS 3 per ettaro di superficie Natura 2000
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
II
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
DPSIR:
R
Argomento Biotopi
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: B12
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.16, 5.17, 5.19, 6.25
Commento al riferimento:
La designazione, la conservazione e l’ampliamento delle aree protette rappresentano obiettivi espliciti della Convenzione delle Alpi, stabiliti nei Protocolli Protezione della Natura e Tutela del Paesaggio (PN, art. 11), Foreste Montane (FM, art. 10 (1)) ed Energia (E, art. 2 (4), 10
(3)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B12-1 Superficie delle aree protette (parco nazionale, riserva biosfera, area naturale protetta)
B12-2 Superficie di zone ristrette delle aree protette che godono di una protezione particolare
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 125
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Le superfici delle aree protette Natura 2000 conformemente alle Direttive 92/43/CEE (direttiva habotat) e 79/409/CEE (aree Spa) offrono una categoria di aree protette uniforme in tutti i
paesi dell’UE e in futuro anche della Slovenia. In una fase pilota, la Rete EMERALD ha proposto per i paesi non UE delle aree da tutelare di particolare interesse che dovrebbero essere almeno parzialmente comparabili. In Slovenia un progetto pilota relativo è stato completato nel 1999.
I dati relativi alle aree Natura-2000 sono disponibili presso la UE a livello nazionale, ma sono
anche rilevati nella CDDA. Eurostat / GISCO dispongono dei dati GIS relativi alle aree finora
registrate.
Fonte dell’indicatore:
EEA core set: BDIV10b Cumulated area of sites proposed over time under EU Directives
SOIA: ppm1: Number and surface of RAMAR-sites
SOIA: ppm2: Number and surface of areas under special protection as under the title of the
EU directive 79/409
Fonti dei dati:
Common Database of Designated Areas des ETC NC; demarcazioni geografiche nel GISCO
Risoluzione dei dati:
Dati relativi alle singole aree protette
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, LI, SI
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti forti
Per i paesi UE i requisiti di tali aree sono comparabili. In futuro saranno disponibili rapporti
periodici dei paesi UE relativi alle dimensioni ed allo stato delle aree Natura 2000 che rappresentano una buona fonte di dati.
Punti deboli
Allo stato attuale la comparabilità con la designazione delle aree protette in Svizzera è solo
parziale.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 126
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Progetto dettagliato C1: Qualità dell'aria
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-1
Totale emissioni NOx
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione di tutte le emissioni NOx dei settori SNAP 1.11
sulla base di EMEP 50
Varianti dell’‘indicatore:
Emissioni di NOx in relazione al PIL e/o alla consistenza demografica
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Sostitutivo
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
si
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.1, 2.4, 2.5, 10.3, 10.4, obiettivo
generale 2
Commento al riferimento:
I protocolli Trasporti (art. 3 (1), 7(2)) e Energia (art. 8 1) fanno riferimento alle emissioni, e
quindi anche agli emittenti nel settore dei trasporti e dell'energia. La Convenzione quadro,
all’art. 2(2c) prevede la riduzione delle emissioni, senza riferimento e precisi emittenti. La
Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche.
La questione delle emissioni causate da impianti per la trasformazione di energia e dagli
utenti finali viene indirettamente menzionata negli artt. 2 (1c) e (1d), comunque senza formulazioni esplicite.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-4 Emissioni di NOx originate dal traffico stradale
C1-7 Emissioni di NOx originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-10 Immissioni di NOx
C1-15 Valori di punta dell’inquinamento da ozono
C1-16 Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 127
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Per il rilevamento e la raccolta dei dati relativi alle emissioni si seguono approcci diversi.
Da un lato, si tratta di un approccio top-down, utilizzato nell'ambito dell'EMEP (programma di
cooperazione per il monitoraggio e la valutazione della Long-Range Transboundary Air Pollution) Vengono realizzate misurazioni e modellazioni per le immissioni e deposizioni, nonché modellazioni per i dati relativi a emissione e critical loads. Le modellazioni sono effettuate secondo le direttive EMEP e si basano sui dati delle stazioni di misurazione della qualità
dell’aria dell’EMEP nonché degli inventari delle emissioni degli stati firmatari della
Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution (CLRTAP). La rappresentazione
viene fatta in griglie di 50*50 km oppure da 150*150 km.
Nell’EPER (European Pollution Emission Register) sono inoltre rilevati i dati relativi a grandi
impianti industriali. La base è costituita dalla cosiddetta direttiva comunitaria IPPC sulla prevenzione
e riduzione integrate dell'inquinamento (acustico, vibrazioni, agenti inquinanti, termica)
dell’ambiente (suolo, acqua aria) attraverso le migliori tecniche disponibili.
Queste fonti di dati non sono comunque sufficientemente precise per la rappresentazione
delle emissioni nell’ambito di una rappresentazione spaziale dettagliata. Un sufficiente grado
di dettaglio potrebbe essere fornito dai catasti regionali delle emissioni, che sono disponibili
ad es. per la Baviera, Salisburgo, la Corinzia o i Grigioni, ma la disponibilità non copre tutte
le regioni dell’arco alpino. Inoltre, la confrontabilità dei dati è fortemente limitata in seguito
all’adozione di metodologie diverse nell’elaborazione dei catasti. La confrontabilità, la copertura territoriale e i contenuti dei catasti delle emissioni potrebbero essere analizzati
nell’ambito di uno studio specifico.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Emissions acidifying polluants (total
& by sector)
Fonti dei dati:
EMEP: Valori NOX per singole maglie delle griglie
catasti regionali delle emissioni
Risoluzione dei dati:
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Catasti delle emissioni: risoluzione spaziale eterogenea, ad es. Baviera: maglia 2*2 km, Salisburgo: singoli comuni, distretti di rilevamento.
Copertura geografica:
EMEP: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Catasti delle emissioni Baviera (DE), Grigioni (CH), Salisburgo, Carinizia (SEMIKAT), inoltre
catasti con copertura capillare delle emissioni nel Vorarlberg ; catasti non capillari nel Burgenland e nella Bassa Austria.
Orizzonte temporale:
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Catasti delle emissioni non omogenei: attualmente è in corso l’aggiornamento dei SEMIKAT
Salisburgo; inoltre, si sta realizzando il primo aggiornamento del catasto delle emissioni della
Baviera del 1996
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’utilizzo dei dati ricavati dai catasti delle emissioni consente una rappresentazione spaziale
differenziata delle emissioni, nonché la distinzione per emittenti (settori).
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 128
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Punti deboli:
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
Tuttavia, la disponibilità dei dati è molto eterogenea in seguito all’utilizzo di metodologie diverse ed alla realizzazione dei rilievi ad intervalli fortemente divergenti.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 129
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-2
Totale emissioni SO2
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione di tutte le emissioni SO2 dei settori SNAP 1.11
sulla base di EMEP 50
Varianti dell’‘indicatore:
Emissioni SO2 in relazione al PIL e/o alla consistenza demografica
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.1, 2.4, 2.5, 10.3, 10.4, obiettivo
generale 2
Commento al riferimento:
I protocolli Trasporti (art. 3 (1), 7(2)) e Energia (art. 8 1) fanno riferimento alle emissioni, e
quindi anche agli emittenti nel settore dei trasporti e dell'energia. La Convenzione quadro,
all’art. 2(2c) prevede la riduzione delle emissioni, riferirsi comunque a emittenti precise. La
Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche.
La questione delle emissioni causate da impianti per la trasformazione di energia e dagli
utenti finali viene indirettamente menzionata negli artt. 2 (1c) e (1d), comunque senza formulazioni esplicite.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-8 Emissioni di SO2 originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-11 Imissioni di SO2
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Per il rilevamento e la raccolta dei dati relativi alle emissioni si seguono approcci diversi.
Da un lato, si tratta di un approccio top-down, utilizzato nell'ambito dell'EMEP (programma di
cooperazione per il monitoraggio e la valutazione della Long-Range Transboundary Air Pollution) Vengono realizzate misurazioni e modellazioni per le immissioni e deposizioni, nonché modellazioni per i dati relativi a emissione e critical loads. Le modellazioni sono effettuate secondo le direttive EMEP e si basano sui dati delle stazioni di misurazione della qualità
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 130
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
dell’aria dell’EMEP nonché degli inventari delle emissioni degli stati firmatari della
Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution (CLRTAP). La rappresentazione
viene fatta in griglie di 50*50 km oppure da 150*150 km.
Nell’EPER (European Pollution Emission Register) sono inoltre rilevati i dati relativi a grandi
impianti industriali. La base è costituita dalla cosiddetta direttiva comunitaria IPPC sulla prevenzione
e riduzione integrate dell'inquinamento (acustico, vibrazioni, agenti inquinanti, termica)
dell’ambiente (suolo, acqua aria) attraverso le migliori tecniche disponibili.
Queste fonti di dati non sono comunque sufficientemente precise per la rappresentazione
delle emissioni nell’ambito di una rappresentazione spaziale dettagliata. Un sufficiente grado
di dettaglio potrebbe essere fornito dai catasti regionali delle emissioni, che sono disponibili
ad es. per la Baviera, Salisburgo, la Corinzia o i Grigioni, ma la disponibilità non copre tutte
le regioni dell’arco alpino. Incolte, la confrontabilità dei dati è fortemente limitata in seguito
all’adozione di metodologie diverse nell’elaborazione dei catasti. La confrontabilità, la copertura territoriale e i contenuti dei catasti delle emissioni potrebbero essere analizzati
nell’ambito di uno studio specifico.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Emissions acidifying polluants (total
& by sector)
Fonti dei dati:
EMEP: Valori SO2 er singole griglie
catasti regionali delle emissioni
Risoluzione dei dati:
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Catasti delle emissioni: risoluzione spaziale eterogenea, ad es. Baviera: maglia 2*2 km, Salisburgo: singoli comuni, distretti di rilevamento.
Copertura geografica:
EMEP: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Catasti delle emissioni Baviera (DE), Grigioni (CH), Salisburgo, Carinizia (SEMIKAT), inoltre
catasti con copertura capillare delle emissioni nel Vorarlberg; catasti non capillari nel Burgenland e nella Bassa Austria.
Orizzonte temporale:
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Catasti delle emissioni non omogenei: attualmente è in corso l’aggiornamento dei SEMIKAT
Salisburgo; inoltre, si sta realizzando il primo aggiornamento del catasto delle emissioni della
Baviera del 1996
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’utilizzo dei ricavati dai catasti delle emissioni consente una rappresentazione spaziale differenziata delle emissioni, nonché le distinzione per emittenti (settori).
Punti deboli:
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
Tuttavia, la disponibilità dei dati per i catasti delle emissioni è molto eterogenea in seguito
all’utilizzo di metodologie diverse ed alla realizzazione dei rilievi ad intervalli fortemente divergenti.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 131
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-3
Totale emissioni PM10
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione di tutte le emissioni PM10 dei settori SNAP 1.11
sulla base di EMEP 50
Varianti dell’‘indicatore:
Emissioni PM10 in relazione al PIL e/o alla consistenza demografica
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
si
I
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.1, 2.4, 2.5, 10.3, 10.4, obiettivo
generale 2
Commento al riferimento:
I protocolli Trasporti (art. 3 (1), 7(2)) e Energia (art. 8 1) fanno riferimento alle emissioni, e
quindi anche agli emittenti nel settore dei trasporti e dell'energia. La Convenzione quadro,
all’art. 2(2c) prevede la riduzione delle emissioni, senza riferimento e precisi emittenti. La
Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche.
La questione delle emissioni causate da impianti per la trasformazione di energia e dagli
utenti finali viene indirettamente menzionata negli artt. 2 (1c) e (1d), comunque senza formulazioni esplicite.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-5 Emissione di PM10 originate dal traffico stradale
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Per il rilevamento e la raccolta dei dati relativi alle emissioni si seguono approcci diversi.
Da un lato, si tratta di un approccio top-down, utilizzato nell'ambito dell'EMEP (programma di
cooperazione per il monitoraggio e la valutazione della Long-Range Transboundary Air Pollution) Vengono realizzate misurazioni e modellazioni per le immissioni e deposizioni, nonché modellazioni per i dati relativi a emissione e critical loads. Le modellazioni sono effettuate secondo le direttive EMEP e si basano sui dati delle stazioni di misurazione della qualità
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 132
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
dell’aria dell’EMEP nonché degli inventari delle emissioni degli stati firmatari della
Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution (CLRTAP). La rappresentazione
viene fatta in griglie di 50*50 km oppure da 150*150 km.
Nell’EPER (European Pollution Emission Register) sono inoltre rilevati i dati relativi a grandi
impianti industriali. La base è costituita dalla cosiddetta direttiva comunitaria IPPC sulla prevenzione
e riduzione integrate dell'inquinamento (acustico, vibrazioni, agenti inquinanti, termica)
dell’ambiente (suolo, acqua aria) attraverso le migliori tecniche disponibili.
Queste fonti di dati non sono comunque sufficientemente precise per la rappresentazione
delle emissioni nell’ambito di una rappresentazione spaziale dettagliata. Un sufficiente grado
di dettaglio potrebbe essere fornito dai catasti regionali delle emissioni, che sono disponibili
ad es. per la Baviera, Salisburgo, la Corinzia o i Grigioni, ma la disponibilità non copre tutte
le regioni dell’arco alpino. Inoltre, la confrontabilità dei dati è fortemente limitata in seguito
all’adozione di metodologie diverse nell’elaborazione dei catasti. La confrontabilità, la copertura territoriale e i contenuti dei catasti delle emissioni potrebbero essere analizzati
nell’ambito di uno studio specifico.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Emissions primary and secondary
PM10 (total & by sector)
Fonti dei dati:
EMEP: Valori PM10 per singole griglie
Catasti regionali delle emissioni
Risoluzione dei dati:
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Catasti delle emissioni: risoluzione spaziale eterogenea, ad es. Baviera: maglia 2*2 km, Salisburgo: singoli comuni, distretti di rilevamento.
Copertura geografica:
EMEP: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Catasti delle emissioni Baviera (DE), Grigioni (CH), Salisburgo, Carinizia (SEMIKAT), inoltre
catasti con copertura capillare delle emissioni nel Vorarlberg; catasti non capillari nel Burgenland e nella Bassa Austria.
Orizzonte temporale:
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Catasti delle emissioni non omogenei: attualmente è in corso l’aggiornamento dei SEMIKAT
Salisburgo; inoltre, si sta realizzando il primo aggiornamento del catasto delle emissioni della
Baviera del 1996
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’utilizzo dei ricavati dai catasti delle emissioni consente una rappresentazione spaziale differenziata delle emissioni, nonché la distinzione per emittenti (settori).
Punti deboli:
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
Tuttavia, la disponibilità dei dati per i catasti delle emissioni è molto eterogenea in seguito
all’utilizzo di metodologie diverse ed alla realizzazione dei rilievi ad intervalli fortemente divergenti.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 133
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-4
Emissioni di NOx originate dal traffico stradale
Unità:
µg/mc o t/anno
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione delle emissioni NOx originate dal traffico stradale
(settore 7 SNAP), calcolata attraverso i dati sul volume del traffico
utilizzando dati standard per le emissioni
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sopranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio
specifico
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.1, 2.4, obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Il protocollo Trasporti, agli artt. 3 (1) e 7(2) fa esplicitamente riferimento alla riduzione delle
emissioni originate dal traffico. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-1 Totale emissioni NOx
C1-7 Emissioni di NOx originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-10 Immissioni di NOx
C1-15 Valori di punta dell’inquinamento da ozono
C1-16 Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I dati relativi alle emissioni originate dal traffico stradale possono essere desunti
dall’applicazione di valori standard , ad es. dal Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale dei fattori di emissione del traffico stradale) per AT, CH, DE, e di dati
relativi alla rete stradale, compresi i carichi da traffico. Questo richiede comunque la disponibilità di dati stradali precedentemente elaborati e un complessivo lavoro di valutazione dei
dati primari.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 134
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
In alternativa, si possono utilizzare i dati EMEP per la rappresentazione di dati sulle emissioni relative al traffico. Tuttavia, nella griglia EMEP non sono disponibili dati differenziati per
emittenti (settori) per tutti gli stati dell’arco alpino. In seguito all’obbligo internazionale sul
rilevamento di dati si prevede che fra non molto tempo saranno disponibili dati capillari e unificati per i settori in oggetto. Anche i catasti regionali delle emissioni sono differenziati per
settori, ma la disponibilità di dati è molto eterogenea.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Transport Emissions of Air Pollutants
OCSE - Indicators for the Integration of Environmental Concerns into Transport Policies:
Transport emissions - CO2, NOx, VOC, CO, etc. (share in total, by mode) and emissions
intensities (per capita, per vehicle km, per GDP)
IT - Annuario dei dati ambientali: Specific emissions of NOx, and NMVOC, road (g/p-km-tkm)
Fonti dei dati:
Dati sulle emissioni suddivise per tratti stradali: Dati stradali GISCO, valori standard tratti dal
Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale sui fattori di emissione del
traffico stradale) , per AT, D, CH
EMEP: Valori NOX per singole maglie delle griglie
Risoluzione dei dati:
Dati sulle emissioni suddivise per tratti stradali: Relativo alla rete stradale per unità territoriali
a livello NUTS 3
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Copertura geografica:
EMEP, dati stradali GISCO: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
GISCO: I dati relativi all’infrastruttura stradale sono riferiti al periodo tra il 1991 e 1999,
l’ultimo aggiornamento dei dati sull’infrastruttura stradale risale al 2001 ed è basato su fonti
nazionali.
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
L’utilizzo dei dati GISCO richiede un notevole impegno per l’elaborazione dei dati primari.
Inoltre, il Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale sui fattori di emissione del traffico stradale) è attualmente riferito solo a AT, DE e CH, e non costituisce quindi
una base dati armonizzata per il territorio della Convenzione delle Alpi.
La disponibilità di dati provenienti dai catasti delle emissioni è estremamente eterogenea, in
seguito all’utilizzo di metodologie differenti ed al rilevamento con intervalli diversi.
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 135
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-5
Emissioni di PM10 originate dal traffico stradale
Unità:
µg/mc o t/anno
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione delle emissioni PM10 originate dal traffico stradale (settore 7 SNAP), calcolata attraverso i dati sul volume del traffico
utilizzando dati standard per le emissioni
Varianti dell’‘indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio
specifico
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.1, 2.4, obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Il protocollo Trasporti, agli artt. 3 (1) e 7(2) fa esplicitamente riferimento alla riduzione delle
emissioni originate dal traffico. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-3 Totale emissioni PM10
C1-9 Emissioni PM10 originate da impianti per la trasformazione dell’energia
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I dati relativi alle emissioni originate dal traffico stradale possono essere desunti
dall’applicazione di valori standard , ad es. dal Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale dei fattori di emissione del traffico stradale) per AT, CH, DE, e di dati
relativi alla rete stradale, compresi i carichi da traffico. Questo richiede comunque la disponibilità di dati stradali precedentemente elaborati e un complessivo lavoro di valutazione dei
dati primari.
In alternativa, si possono utilizzare i dati EMEP per la rappresentazione di dati sulle emissioni relative al traffico. Tuttavia, nella griglia EMEP non sono disponibili dati differenziati per
emittenti (settori) per tutti gli stati dell’arco alpino. In seguito all’obbligo internazionale sul
rilevamento di dati si prevede che fra non molto tempo saranno disponibili dati capillari e uniGdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
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Allegato II - 136
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
ficati per i settori in oggetto. Anche i catasti regionali delle emissioni sono differenziati per
settori, ma la disponibilità di dati è molto eterogenea.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Transport Emissions of Air Pollutants; Emissions per passenger-km and per tonne-km for NOx, NMVOCs, PM10, SOx by
mode
Fonti dei dati:
Dati sulle emissioni suddivise per tratti stradali: Dati stradali GISCO, valori standard tratti dal
Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale sui fattori di emissione del
traffico stradale) , per AT, D, CH
EMEP: Valori PM10 per singole griglie
Risoluzione dei dati:
Dati sulle emissioni suddivise per tratti stradali: Relativo alla rete stradale per unità territoriali
a livello NUTS 3
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Copertura geografica:
EMEP, dati stradali GISCO: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
GISCO: I dati relativi all’infrastruttura stradale sono riferiti al periodo tra il 1991 e 1999,
l’ultimo aggiornamento dei dati sull’infrastruttura stradale risale al 2001 ed è basato su fonti
nazionali.
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
L’utilizzo dei dati GISCO richiede un notevole impegno per l’elaborazione dei dati primari.
Inoltre, il Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale sui fattori di emissione del traffico stradale) è attualmente riferito solo a AT, DE e CH, e non costituisce quindi
una base dati armonizzata per il territorio della Convenzione delle Alpi.
La disponibilità di dati provenienti dai catasti delle emissioni è estremamente eterogenea, in
seguito all’utilizzo di metodologie differenti ed al rilevamento con intervalli diversi.
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
Attualmente, la disponibilità di dati settoriali nell’ambito di EMEP non copre tutti gli stati alpini.
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 137
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-6
Emissioni NMCOV originate dal traffico stradale
Unità:
µg/mc o t/anno
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione delle emissioni NMCOV originate dal traffico
stradale (settore 7 SNAP), calcolata attraverso i dati sul volume del
traffico utilizzando dati standard per le emissioni
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio
specifico
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.1, 2.4, obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Il protocollo Trasporti, agli artt. 3 (1) e 7(2) fa esplicitamente riferimento alla riduzione delle
emissioni originate dal traffico. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-1 Totale emissioni NOx
C1-4 Emissione di NOx originate dal traffico stradale
C1-7 Emissioni di NOx originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-10 Immissioni di NOx
C1-15 Valori di punta dell’inquinamento da ozono
C1-16 Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I dati relativi alle emissioni originate dal traffico stradale possono essere desunti
dall’applicazione di valori standard , ad es. dal Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale dei fattori di emissione del traffico stradale) per AT, CH, DE, e di dati
relativi alla rete stradale, compresi i carichi da traffico. Questo richiede comunque la disponibilità di dati stradali precedentemente elaborati e un complessivo lavoro di valutazione dei
dati primari.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
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Allegato II - 138
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
In alternativa, si possono utilizzare i dati EMEP per la rappresentazione di dati sulle emissioni relative al traffico. Tuttavia, nella griglia EMEP non sono disponibili dati differenziati per
emittenti (settori) per tutti gli stati dell’arco alpino. In seguito all’obbligo internazionale sul
rilevamento di dati si prevede che fra non molto tempo saranno disponibili dati capillari e unificati per i settori in oggetto. Anche i catasti regionali delle emissioni sono differenziati per
settori, ma la disponibilità di dati è molto eterogenea.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Transport Emissions of Air Pollutants; Emissions per passenger-km and per tonne-km for NOx, NMVOCs, PM10, SOx by
mode
IT - Annuario dei dati ambientali: Specific emissions of NOx, and NMVOC, road (g/p-km-tkm)
Fonti dei dati:
Dati sulle emissioni suddivise per tratti stradali: Dati stradali GISCO, valori standard tratti dal
Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale sui fattori di emissione del
traffico stradale) , per AT, D, CH
EMEP: Valori NMCOV per singole maglie di griglie
Risoluzione dei dati:
Dati sulle emissioni suddivise per tratti stradali: Relativo alla rete stradale per unità territoriali
a livello NUTS 3
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Copertura geografica:
EMEP, dati stradali GISCO: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
GISCO: I dati relativi all’infrastruttura stradale sono riferiti al periodo tra il 1991 e 1999,
l’ultimo aggiornamento dei dati sull’infrastruttura stradale risale al 2001 ed è basato su fonti
nazionali.
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Al contempo, la modellazione delle emissioni di NMCOV consente di trarre conclusioni dirette relative alla situazione delle immissioni. Nonostante il trasporto a lunga distanza dei
NMCOV, il livello base è abbastanza ridotto, ovvero la concentrazione localmente misurabile
avviene fondamentalmente in funzione delle emissioni, ed il contributo originato in atmosfera
è generalmente rilevante dal punto di vista qualitativo in presenza di emittenti locali.
Punti deboli:
L’utilizzo dei dati GISCO richiede un notevole impegno per l’elaborazione dei dati primari.
Inoltre, il Handbuch der Emissionsfaktoren des Straßenverkehrs (Manuale sui fattori di emissione del traffico stradale) è attualmente riferito solo a AT, DE e CH, e non costituisce quindi
una base dati armonizzata per il territorio della Convenzione delle Alpi.
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
Attualmente, la disponibilità di dati settoriali nell’ambito di EMEP non copre tutti gli stati alpini.
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 139
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-7
Emissioni NOx originate da impianti per la trasformazione
dell’energia
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione delle emissioni NOx originate da impianti per la
trasformazione dell’energia (settori SNAP 1) sulla base dei catasti
delle emissioni
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio specifico
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
no
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.5, obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Il protocollo Energia, all’art. 8 fa esplicitamente riferimento alla riduzione delle emissioni originate dagli impianti per la trasformazione di energia. La questione delle emissioni causate
da impianti per la trasformazione di energia e dagli utenti finali viene indirettamente menzionata negli artt. 2 (1c) e (1d), comunque senza formulazioni esplicite. La Convenzione non fa
riferimento a sostanze specifiche.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-1 Totale emissioni NOx
C1-4 Emissione di NOx originate dal traffico stradale
C1-10 Immissioni di NOx
C1-15 Valori di punta dell’inquinamento da ozono
C1-16 Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I catasti delle emissioni disponibili ad es. per la Baviera, Salisburgo, la Carinzia e i Grigioni
comprendono i catasti delle emissioni differenziati per singoli settori. Fondamentalmente,
essi offrono un grado di dettaglio sufficiente, che non è comunque capillare per tutto l’arco
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
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Allegato II - 140
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
alpino, ed inoltre sono molto eterogenei in relazione alla metodologia adottata ed alla disponibilità dei dati.
Il programma EMEP prevede fondamentalmente anche la suddivisione dei dati delle emissioni per settori. Attualmente, la disponibilità di dati settoriali è comunque limitata. In seguito
all’obbligo internazionale sul rilevamento di dati si prevede che fra non molto tempo saranno
disponibili dati capillari e unificati per i settori in oggetto. Il problema della scarsa risoluzione
spaziale dei dati comunque permane.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Energy related NOx emissions
Eurostat - Integration Indicators for Energy 2001: Energy System Contribution to Total NOx
Emissions
Fonti dei dati:
catasti regionali delle emissioni
EMEP: Valori NOX per singole maglie delle griglie
Risoluzione dei dati:
Catasti delle emissioni: risoluzione spaziale eterogenea, ad es. Baviera: maglia 2*2 km, Salisburgo: singoli comuni, distretti di rilevamento.
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Copertura geografica:
Catasti delle emissioni Baviera (DE), Grigioni (CH), Salisburgo, Carinizia (SEMIKAT), inoltre
catasti con copertura capillare delle emissioni nel Vorarlberg; catasti non capillari nel Burgenland e nella Bassa Austria.
EMEP: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Catasti delle emissioni non omogenei: attualmente è in corso l’aggiornamento dei SEMIKAT
Salisburgo; inoltre, si sta realizzando il primo aggiornamento del catasto delle emissioni della
Baviera del 1996
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’utilizzo di dati dei catasti delle emissioni consente una rappresentazione spaziale differenziata delle emissioni originate dagli impianti per la trasformazione di energia.
Punti deboli:
La disponibilità di dati provenienti dai catasti delle emissioni è estremamente eterogenea, in
seguito all’utilizzo di metodologie differenti ed al rilevamento con intervalli diversi.
dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono
conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 141
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-8
Emissioni SO2 originate da impianti per la trasformazione
dell’energia
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione delle emissioni SO2 originate da impianti per la
trasformazione dell’energia (settori SNAP 1) sulla base dei catasti
delle emissioni
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio specifico
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
no
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.5, obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Il protocollo Energia, all’art. 8 fa esplicitamente riferimento alla riduzione delle emissioni originate dagli impianti per la trasformazione di energia. La questione delle emissioni causate
da impianti per la trasformazione di energia e dagli utenti finali viene indirettamente menzionata negli artt. 2 (1c) e (1d), comunque senza formulazioni esplicite. La Convenzione non fa
riferimento a sostanze specifiche.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-2 Totale emissioni SO2
C1-11 Immissioni di SO2
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I catasti delle emissioni disponibili ad es. per la Baviera, Salisburgo, la Carinzia e i Grigioni
comprendono i catasti delle emissioni differenziati per singoli settori. Fondamentalmente,
essi offrono un grado di dettaglio sufficiente, che non è comunque capillare per tutto l’arco
alpino, ed inoltre sono molto eterogenei in relazione alla metodologia adottata ed alla disponibilità dei dati.
Il programma EMEP prevede fondamentalmente anche la suddivisione dei dati delle emissioni per settori. Attualmente, la disponibilità di dati settoriali è comunque limitata. In seguito
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
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Allegato II - 142
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
all’obbligo internazionale sul rilevamento di dati si prevede che fra non molto tempo saranno
disponibili dati capillari e unificati per i settori in oggetto. Il problema della scarsa risoluzione
spaziale dei dati comunque permane.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: SO2 emissions from public electricity
production
Eurostat - Integration Indicators for Energy 2001: Contribution of Energy System to Total
Emissions of Acidifying Gases (SO2 and NOx)
Fonti dei dati:
catasti regionali delle emissioni
EMEP: Valori SO2 per singole griglie
Risoluzione dei dati:
Catasti delle emissioni: risoluzione spaziale eterogenea, ad es. Baviera: maglia 2*2 km, Salisburgo: singoli comuni, distretti di rilevamento.
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Copertura geografica:
Catasti delle emissioni Baviera (DE), Grigioni (CH), Salisburgo, Carinizia (SEMIKAT), inoltre
catasti con copertura capillare delle emissioni nel Vorarlberg; catasti non capillari nel Burgenland e nella Bassa Austria.
EMEP: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Catasti delle emissioni non omogenei: attualmente è in corso l’aggiornamento dei SEMIKAT
Salisburgo; inoltre, si sta realizzando il primo aggiornamento del catasto delle emissioni della
Baviera del 1996
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’utilizzo di dati dei catasti delle emissioni consente una rappresentazione spaziale differenziata delle emissioni originate dagli impianti per la trasformazione dell’energia.
Punti deboli:
La disponibilità di dati provenienti dai catasti delle emissioni è estremamente eterogenea, in
seguito all’utilizzo di metodologie differenti ed al rilevamento con intervalli diversi.
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 143
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-9
Emissioni PM10 originate da impianti per la trasformazione
dell’energia
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione delle emissioni PM10 originate da impianti per la
trasformazione dell’energia (settori SNAP 1) sulla base dei catasti
delle emissioni
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio
specifico
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
no
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
P
Argomento Emissioni
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.5, obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Il protocollo Energia, all’art. 8 fa esplicitamente riferimento alla riduzione delle emissioni originate dagli impianti per la trasformazione di energia. La questione delle emissioni causate
da impianti per la trasformazione di energia e dagli utenti finali viene indirettamente menzionata negli artt. 2 (1c) e (1d), comunque senza formulazioni esplicite. La Convenzione non fa
riferimento a sostanze specifiche.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-3 Totale emissioni PM10
C1-5 Emissione di PM10 originate dal traffico stradale
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
I catasti delle emissioni disponibili ad es. per la Baviera, Salisburgo, la Carinzia e i Grigioni
comprendono i catasti delle emissioni differenziati per singoli settori. Fondamentalmente,
essi offrono un grado di dettaglio sufficiente, che non è comunque capillare per tutto l’arco
alpino, ed inoltre sono molto eterogenei in relazione alla metodologia adottata ed alla disponibilità dei dati.
Il programma EMEP prevede fondamentalmente anche la suddivisione dei dati delle emissioni per settori. Attualmente, la disponibilità di dati settoriali è comunque limitata. In seguito
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 144
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
all’obbligo internazionale sul rilevamento di dati si prevede che fra non molto tempo saranno
disponibili dati capillari e unificati per i settori in oggetto. Il problema della scarsa risoluzione
spaziale dei dati comunque permane.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Emissions primary and secondary
PM10 (total & by sector)
Fonti dei dati:
Catasti regionali delle emissioni
EMEP: Valori PM10 per singole griglie
Risoluzione dei dati:
Catasti delle emissioni: risoluzione spaziale eterogenea, ad es. Baviera: maglia 2*2 km, Salisburgo: singoli comuni, distretti di rilevamento.
EMEP: griglie con maglia 50+50 km
Copertura geografica:
Catasti delle emissioni Baviera (DE), Grigioni (CH), Salisburgo, Carinizia (SEMIKAT), inoltre
catasti con copertura capillare delle emissioni nel Vorarlberg; catasti non capillari nel Burgenland e nella Bassa Austria.
EMEP: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Catasti delle emissioni non omogenei: attualmente è in corso l’aggiornamento dei SEMIKAT
Salisburgo; inoltre, si sta realizzando il primo aggiornamento del catasto delle emissioni della
Baviera del 1996
EMEP: Dati emissioni dal 1980 - 2001 (agg. WebDab 2003)
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’utilizzo di dati dei catasti delle emissioni consente una rappresentazione spaziale differenziata delle emissioni originate dagli impianti per la trasformazione dell’energia.
Punti deboli:
La disponibilità di dati provenienti dai catasti delle emissioni è estremamente eterogenea, in
seguito all’utilizzo di metodologie differenti ed al rilevamento con intervalli diversi.
I dati ricavati dalle modellizzazioni delle emissioni EMEP non presentano una sufficiente differenziazione spaziale (griglie 50*50km), inoltre le disposizioni di modellizzazione non tengono conto delle particolari condizioni della diffusione degli inquinanti nell’arco alpino.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 145
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-10
Immissione di NOx
Unità:
µg/m³
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Concentrazioni NOx, media aritmetica annuale (valore l1) e media
bimestrale (estate/inverno)
Nota: Nelle fasi successive per la formulazione dei vari factsheets si
deve tener conto delle diverse disposizioni di calcolo
Varianti dell’indicatore:
Concentrazioni NOx a varie altitudini (m.s.l.m.), rappresentazione distinta per classi altimetriche
Quota percentuale di stazioni per la misurazione della qualità dell’aria in cui si registra il superamento della soglia comunitaria di 30 µg/mc (valore l1: protezione della vegetazione)
Immissioni di NOx
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio
specifico
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
II
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
S
Argomento Immissione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.2, 2.3 , obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Sia la Convenzione quadro (art. 2 (2c) che i protocolli sui Trasporti (art. 3 (1)) e Foreste Montane (art.2 a) fanno riferimento alla riduzione delle immissioni. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche. Il protocollo sui Trasporti non parla esplicitamente delle immissioni di inquinanti atmosferici, ma piuttosto di sostanze nocive che non devono superare la
capacità di carico delle risorse ambientali interessate. Il protocollo Foreste Montane si riferisce in particolare al problema del trasporto transfrontaliero degli inquinanti atmosferici.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-1 Totale emissioni NOx
C1-4 Emissione di NOx originate dal traffico stradale
C1-7 Emissioni di NOx originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-6 Emissioni NMCOV originate dal traffico stradale
C1-11 Immissioni di SO2
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 146
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
C1-15 Valori di punta dell’inquinamento da ozono
C1-16 Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Già da molti anni, negli stati alpini si effettuano misurazioni continue delle immissioni. A livello centrale, sono disponibili i dati delle reti di misurazione EMEP e EuroAirnet, dove comunque la risoluzione spaziale dei dati per l'arco alpino non è sufficiente. Una rappresentazione
con una risoluzione più elevata richiede l'utilizzo dei dati delle reti per le misurazioni nazionali.
Il rilevamento delle immissioni complessive da parte delle sostanze eutrofizzanti e degli agenti acidificanti richiedono un’analisi integrata comprensiva delle immissioni di SO2.
L’interpretazione dei dati relativi alla responsabilità delle immissioni NOx per il problema dello smog estivo (ozono) richiede anche i dati relativi alle immissioni e emissioni di NMCOV;
inoltre bisogna individuare quale di questi due precursori (NOx o NMCOV) costituisce il fattore limitante per l’ozono presso il rispettivo sito (nelle città e nei centri urbani nonché nel sottovento di queste aree la formazione dell’ozono viene generalmente limitata dai COV, mentre
nelle aree boschive rurali l'azione limitante è riconducibile ai NOx). Per le aree con fattore
limitante NOx si prospetta un effettuo misurabile delle riduzione delle concentrazione NOx
per la riduzione delle contrenziazini di ozono, mentre nelle aree dove il fattore limitante è
costituito dai COV, la riduzione delle emissioni (e quindi anche delle immissioni) avrà ripercussioni analoghe.
Fonte dell’indicatore:
AT – Umweltkontrollbericht (relazione di controllo sull’ambiente) Numero del superamento
dei valori limiti delle immissioni di NO dal 1997 al 1999 in Austria
CH- L’Ambiente in Svizzera 2002: immissioni di NO2
IT - Annuario dei dati ambientali: Nitrogen oxides (NO2, NOx) concentrations in the air
Fonti dei dati:
EMEP:
EuroAirnet
Reti nazionali delle stazioni per la misurazione delle immissioni
Risoluzione dei dati:
Dati puntuali
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, CH, LI, MC
Orizzonte temporale:
continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
La misurazione a livello dell’UE è stata standardizzata attraverso la normativa ISO. Generalmente vengono utilizzati strumenti di misurazione automatici standard e tarati, e quindi i
dati sono ben confrontabili anche se provengono da reti di misurazione diverse (ciò vale con
determinate limitazioni anche in vista delle differenza nella collocazione degli strumenti di
misurazione, essendo l’inquinamento soggetto a notevoli variazioni a livello di microaree).
L’interpretazione dei risultati delle misurazioni è resa possibile dall’unificazione dei valori limite a livello comunitario. La direttiva 1999/39/CE prevede un valore limite per le immissioni
NOx pari a 40 µg/mc (valore l1). Per garantire la protezione della vegetazione, la direttiva
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 147
prevede inoltre un valore limite pari a 30 µg/mc per gli NOx. In questo modo è possibile
provvedere a valutazioni a livello dell’UE, anche se i valori nazionali sono spesso più rigidi
rispetto a queste prescrizioni.
Punti deboli:
La raccolta sistematica dei dati provvenienti dalle varie reti di misurazione nazionali o regionali è molto complessa, anche perché non sono ancora disponibili cartografie delle reti di
misurazione a livello alpino. Per il momento, possono essere inseriti nelle cartografie solo di
dati puntuali, non essendo ancora disponibili modelli di interpolazione armonizzati dal punto
di vista metodologico. Inolte, le misurazioni si concentrano per definizione nei centri abitati
ed in particolare nelle città maggiori, quindi le reti di misurazione, pur rilevando in maniera
capillare i classici inquinanti atmosferici, non offrono una copertura territoriale omogenea.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 148
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-11
Immissioni di SO2
Unità:
µg/m³
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Concentrazioni SO2, valore medio delle medie su 30 minuti per il
semestre invernale
Nota: Nelle fasi successive per la formulazione dei vari factsheets si
deve tener conto delle diverse disposizioni di calcolo
Varianti dell’indicatore:
Concentrazioni SO2 a varie altitudini (m.s.l.m.), rappresentazione distinta per classi altimetriche
Quota percentuale di stazioni per la misurazione della qualità dell’aria in cui si registra il superamento della soglia comunitaria di 20 µg/mc (valore medio delle medie su 30 minuti per il
semestre invernale: protezione della vegetazione)
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Studio
specifico
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
II
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
S
Argomento Immissione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.2, 2.3 , obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Sia la Convenzione quadro (art. 2 (2c) che i protocolli sui Trasporti (art. 3(1) e Foreste Montane (art.2 a) fanno riferimento alla riduzione delle immissioni. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche. Il protocollo sui Trasporti non parla esplicitamente delle immissioni di inquinanti atmosferici, ma piuttosto di sostanze nocive che non devono superare la
capacità di carico delle risorse ambientali interessate. Il protocollo Foreste Montane si riferisce in particolare al problema del trasporto transfrontaliero degli inquinanti atmosferici.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-2 Totale emissioni SO2
C1-8 Emissioni di SO2 originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-10 Immissioni NOx
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 149
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Già da molti anni, negli stati alpini si effettuano misurazioni continue delle immissioni. A livello centrale, sono disponibili i dati delle reti di misurazione EMEP e EuroAirnet, dove comunque la risoluzione spaziale dei dati per l'arco alpino non è sufficiente. Una rappresentazione
con una risoluzione più elevata richiede l'utilizzo dei dati delle reti per le misurazioni nazionali.
Da alcuni anni, i valori dell’inquinante atmosferico SO2 sono in via di diminuzione. Tuttavia si
consiglia di prevedere – almeno per un periodo di transizione - un indicatore che consenta
da un lato di indicare i successi conseguiti dalla politica per la qualità dell'aria, e dall'altro per
rilevare punti critici ancora esistenti delle Alpi. Inoltre, i limiti massimi fissati dall’UE per la
protezione della vegetazione non vengono ancora rispettati presso tutte le stazioni di misurazione.
Il rilevamento delle immissioni complessive da parte delle sostanze eutrofizzanti e degli agenti acidificanti richiede un’analisi integrata comprensiva delle immissioni di NOx.
Fonte dell’indicatore:
AT – Umweltkontrollbericht (relazione di controllo sull’ambiente) Numero del superamento
dei valori limiti delle immissioni per SO2 dal 1997 al 1999 in Austria
IT - Annuario dei dati ambientali: Sulphur dioxide (SO2) concentrations in the air
Fonti dei dati:
Reti nazionali delle stazioni per la misurazione delle immissioni
Risoluzione dei dati:
Dati puntuali
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, CH, LI, MC
Orizzonte temporale:
continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
La misurazione a livello dell’UE è stata standardizzata attraverso la normativa ISO. Generalmente vengono utilizzati strumenti di misurazione automatici standard e tarati, e quindi i
dati sono ben confrontabili anche se provengono da reti di misurazione diverse (ciò vale con
determinate limitazioni anche in vista delle differenza nella collocazione degli strumenti di
misurazione, essendo l’inquinamento soggetto a notevoli variazioni a livello di microaree).
L’interpretazione dei risultati delle misurazioni viene resa possibile dinnanzi all’unificazione
dei valori limite a livello comunitario. Conformemente alla direttiva 1999/30/CE, si è in presenza del superamento dei valori limite nei seguenti casi: annualmente oltre 24 medie orarie
con concentrazioni superiori a 350 µg/mc (protezione : salute); annualmente oltre 3 medie
giornaliere con concentrazioni superiori a 125 µg/mc (protezione : salute); il valore medio
delle media su 30 minuti per il semestre meteorologico invernale supera 20 µg/mc (protezione: vegetazione). In questo modo è possibile provvedere a valutazioni a livello dell’UE, anche se i valori nazionali sono spesso più rigidi rispetto a queste prescrizioni. Poiché i valori
limite fissati dall’UE per la protezione della salute umana vengono di norma rispettati, sarebbe opportuno estendere la valutazione ovvero elaborazione dei dati anche ai valori limite
stabiliti ai fini della protezione della vegetazione, tenuto conto che questi ultimi non vengono
tuttora rispettati presso numerose stazioni di misurazione.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 150
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Punti deboli:
La raccolta sistematica dei dati provvenienti dalle varie reti di misurazione nazionali o regionali è molto complessa, anche perché non sono ancora disponibili cartografie delle reti di
misurazione a livello alpino. Per il momento, possono essere inseriti nelle cartografie solo di
dati puntuali, non essendo ancora disponibili modelli di interpolazione armonizzati dal punto
di vista metodologico. Inolte, le misurazioni si concentrano per definizione nei centri abitati
ed in particolare nelle città maggiori, quindi le reti di misurazione, pur rilevando in maniera
capillare i classici inquinanti atmosferici, non offrono una copertura territoriale omogenea.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 151
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-12
Deposizione atmosferica di NO3-N (wet-only oppure bulk)
Unità:
mg/l
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Deposizioni di NO3-N sotto forma di media mensile della concentrazione (mg/l) (è possibile calcolare il trasporto (kg/ha) tenendo conto
dei valori delle precipitazioni)
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Ricerca
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
S
Argomento Immissione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.2, 2.3 , obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Sia la Convenzione quadro (art. 2 (2c) che i protocolli sui Trasporti (art. 3(1) e Foreste Montane (art.2 a) fanno riferimento alla riduzione delle immissioni. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche. Il protocollo sui Trasporti non parla esplicitamente delle immissioni di inquinanti atmosferici, ma piuttosto di sostanze nocive che non devono superare la
capacità di carico delle risorse ambientali interessate. Il protocollo Foreste Montane si riferisce in particolare al problema del trasporto transfrontaliero degli inquinanti atmosferici.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-1 Totale emissioni NOx
C1-4 Emissione di NOx originate dal traffico stradale
C1-7 Emissioni di NOx originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-10 Immissioni NOx
C1-13 Deposizione atmosferica di NH4-N (wet-only oppure bulk)
C1-14 Deposizione atmosferica di SO4-S (wet-only oppure bulk)
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Ai dati relativi alle deposizioni viene attribuita maggiore indicatività rispetto ai dati sulle immissioni, perché le concentrazioni ed le sostanze trasportate con la deposizione quantificano
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
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Allegato II - 152
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
il contributo che agisce direttamente sugli ecosistemi. Oggi, le componenti N sono individuate fra le prime responsabili per i fenomeni di acidificazione e eutrofizzazione degli ecosistemi.
La disponibilità di dati è limitata. I dati rilevati a livello comunitario nel programma LEVEL II
sono disponibili a livello centrale (DG Ambiente), presentano comunque una risoluzione spaziale poco dettagliata, perché il numero delle stazioni nell'arco alpino è limitato. Un'analisi
con una risoluzione elevata richiede l’utilizzo dei dati delle singole reti di misurazione nazionali o regionali, e quindi un lavoro complesso per il reperimento dei dati.
Il rilevamento dei dati sulla deposizione delle sostanze eutrofizzanti richiede un’analisi integrata con i dati sulle deposizioni di NH4, nel caso degli agenti acidificanti con i dati sulle deposizioni SO2 e NH4.
Fonte dell’indicatore:
MCPFE - Pan-European Quantitative Indicators for SFM (Sustainable Forest Management):
Deposition of air pollutants - Deposition of air pollutants on forest and other wooded land,
classified by N, S, and base cations
Fonti dei dati:
reti nazionali per la misurazione delle deposizioni
Risoluzione dei dati:
Dati puntuali
Copertura geografica:
Probabile disponibilità di dati in tutti gli stati alpini
Orizzonte temporale:
Continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
I dati sulle deposizioni consentono un confronto solo limitato. I problemi sono riconducibili
soprattutto alla tipologia degli strumenti utilizzati (campionatori bulk o wet-only), al sito di misurazione (in pieno campo o in punti fissi, le condizioni orografiche influiscono in maniera
incisiva sui risultati delle misurazioni) e durata di campionamento ( la temperatura incide sui
processi di trasformazione nei contenitori).
Non è ancora disponibile la documentazione cartografica delle misurazioni.
31.08.2004
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 153
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-13
Deposizione atmosferica di NH4-N (wet-only oppure bulk)
Unità:
mg/l
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Deposizioni di NH4 sotto forma di media mensile della concentrazione (mg/l) (è possibile calcolare il trasporto (kg/ha) tenendo conto
dei valori delle precipitazioni)
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Ricerca
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
S
Argomento Immissione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.2, 2.3 , obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Sia la Convenzione quadro (art. 2 (2c) che i protocolli sui Trasporti (art. 3(1) e Foreste Montane (art. 2 a) fanno riferimento alla riduzione delle immissioni. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche. Il protocollo sui Trasporti non parla esplicitamente delle immissioni di inquinanti atmosferici, ma piuttosto di sostanze nocive che non devono superare la
capacità di carico delle risorse ambientali interessate. Il protocollo Foreste Montane si riferisce in particolare al problema del trasporto transfrontaliero degli inquinanti atmosferici.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-12 Deposizione atmosferica di NO3-N (wet-only oppure bulk)
C1-14 Deposizione atmosferica di SO4-S (wet-only oppure bulk)
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Ai dati relativi alle deposizioni viene attribuita maggiore indicatività rispetto ai dati sulle immissioni, perché le concentrazioni ed le sostanze trasportate con la deposizione quantificano
il contributo che agisce direttamente sugli ecosistemi. Oggi, le componenti N sono individuate fra le prime responsabili per i fenomeni di acidificazione e eutrofizzazione degli ecosistemi.
La disponibilità di dati è limitata. Un'analisi con una risoluzione elevata richiede l’utilizzo dei
dati delle singole reti di misurazione nazionali o regionali, e quindi un lavoro complesso per il
reperimento dei dati.
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Allegato II - 154
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
l rilevamento dei dati sulla deposizione delle sostanze eutrofizzanti richiede un’analisi integrata con i dati sulle deposizioni di NO3, nel caso degli agenti acidificanti con i dati sulle deposizioni SO2 e NH4.
Fonte dell’indicatore:
MCPFE - Pan-European Quantitative Indicators for SFM (Sustainable Forest Management):
Deposition of air pollutants - Deposition of air pollutants on forest and other wooded land,
classified by N, S, and base cations
Fonti dei dati:
Reti nazionali per la misurazione delle deposizioni
Risoluzione dei dati:
Dati puntuali
Copertura geografica:
Probabile disponibilità di dati in tutti gli stati alpini
Orizzonte temporale:
Continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
I dati sulle deposizioni consentono un confronto solo limitato. I problemi sono riconducibili
soprattutto alle tipologie degli strumenti utilizzati (campionatori bulk o wet-only), al sito di misurazione (in pieno campo o in punti fissi, le condizioni orografiche influiscono in maniera
incisiva sui risultati delle misurazioni) e durata di campionamento ( la temperatura incide sui
processi di trasformazione nei contenitori).
Non sono ancora disponibili le cartografie delle reti di misurazione per l'arco alpino.
31.08.2004
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 155
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-14
Deposizione atmosferica di SO4-S (wet-only oppure bulk)
Unità:
mg/l
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Deposizioni di SO4-S sotto forma di media mensile della concentrazione (mg/l) (è possibile calcolare il trasporto (kg/ha) tenendo conto
dei valori delle precipitazioni)
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Ricerca
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
S
Argomento Immissione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.2, 2.3 , obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Sia la Convenzione quadro (art. 2 (2c) che i protocolli sui Trasporti (art. 3(1) e Foreste Montane (art.2 a) fanno riferimento alla riduzione delle immissioni. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche. Il protocollo sui Trasporti non parla esplicitamente delle immissioni di inquinanti atmosferici, ma piuttosto di sostanze nocive che non devono superare la
capacità di carico delle risorse ambientali interessate. Il protocollo Foreste Montane si riferisce in particolare al problema del trasporto transfrontaliero degli inquinanti atmosferici.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-2 Totale emissioni SO2
C1-8 Emissioni di CO originate da impianti per la trasformazione dell’energia
C1-11 Immissioni di SO2
C1-12 Deposizione atmosferica di NO3-N (wet-only oppure bulk)
C1-13 Deposizione atmosferica di NH4-N (wet-only oppure bulk)
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Ai dati relativi alle deposizioni viene attribuita maggiore indicatività rispetto ai dati sulle immissioni, perché le concentrazioni e le sostanze trasportate quantificano il contributo che
agisce direttamente sugli ecosistemi.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 156
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
I composti di zolfo continuano ad assumere una grande importanza per gli ecosistemi, benché negli ultimi anni il numero delle emissioni e immissioni di zolfo abbia registrato un calo
misurabile, e l’acidificazione sia fondamentalmente riconducibile al contributo di acidi azotati.
In vista delle verifiche del successo delle politiche a favore della qualità dell'aria sarebbe
auspicabile procedere ad un rilevamento dei composti di zolfo in oggetto almeno per un periodo transitorio (il rilevamento di SO4-S nelle acque meteoriche è sufficiente per rilevare il
ciclo di zolfo determinato dalle deposizioni, perché il 90% dei contributi di zolfo originati dalle
deposizioni sono costituite da SO4-S).
La disponibilità di dati è limitata. Un'analisi con una risoluzione elevata richiede l’utilizzo dei
dati delle singole reti di misurazione nazionali o regionali, e quindi un lavoro complesso per il
reperimento dei dati.
Il rilevamento dei dati sulla deposizione degli agenti acidificanti richiede un’analisi integrata
con i dati sulle deposizioni di NO3 e NH4.
Fonte dell’indicatore:
MCPFE - Pan-European Quantitative Indicators for SFM (Sustainable Forest Management):
Deposition of air pollutants - Deposition of air pollutants on forest and other wooded land,
classified by N, S, and base cations
Fonti dei dati:
Reti nazionali per la misurazione delle deposizioni
Risoluzione dei dati:
Dati puntuali
Copertura geografica:
Probabile disponibilità di dati in tutti gli stati alpini
Orizzonte temporale:
Continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
I dati sulle deposizioni consentono un confronto solo limitato. I problemi sono riconducibili
soprattutto alle tipologie dei strumenti utilizzati (campionatori bulk o wet-only), al sito di misurazione (in pieno campo o in punti fissi, le condizioni orografiche influiscono in maniera incisiva sui risultati delle misurazioni) e durata di campionamento ( la temperatura incide sui
processi di trasformazione nei contenitori).
Non son ancora disponibili le cartografie delle reti di misurazione per l'arco alpino.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 157
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-15
Valori di punta dell’inquinamento da ozono
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Numero di giorni in cui viene superato il valore soglia di 120 µg/mc
come valore medio di otto ore (calcolato con le medie flessibili orarie delle otto ore, si utilizza il valore massimo delle otto ore di un
giorno).
Varianti dell’indicatore:
Numero di giorni in cui viene superato il valore soglia di 120 µg/mc come valore medio su
otto ore, differenziando per stazioni di misurazione a varie altitudini (m.s.l.m.) conformemente alle classi altimetriche, rappresentazione distinta per classi altimetriche
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
S
Argomento Immissione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.2, 2.3 , obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Sia la Convenzione quadro (art. 2 (2c) che i protocolli sui Trasporti (art. 3(1) e Foreste Montane (art.2 a) fanno riferimento alla riduzione delle immissioni. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche. Il protocollo sui Trasporti non parla esplicitamente delle immissioni di inquinanti atmosferici, ma piuttosto di sostanze nocive che non devono superare la
capacità di carico delle risorse ambientali interessate. I protocollo Foreste parla esplicitamente di inquinanti atmisferici.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-5 Emissioni NMCOV originate dal traffico stradale
C1-10 Immissioni di NOx
C1-16 Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito un valore di riferimento pari a 120
µg/mc come valore medio su otto. Questo valore è stato inserito come valore bersaglio nella
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 158
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
nuova direttiva 2002/3/CE. Il termine fissato per il recepimento della direttiva da parte degli
Stati membri scadeva il 09.09.2003. La misurazione dei valori di punta dell’inquinamento di
ozono oggi è piuttosto diffusa, quindi i valori sono rilevati in numerose stazioni di misurazione
dell’arco alpino (accertato per AT, CH, DE).
Questi dati non sono tuttavia ancora completamente consultabili a livello centrale, e quindi è
necessaria la ricerca di ulteriori dati sulle immissione presso le reti delle misurazioni nazionali.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Exceedance of the EU human health threshold value for ozone in EEA18 urban areas
AT – Umweltkontrollbericht (relazione di controllo sull’ambiente) Numero di giorni del 1999 in
cui è stato superati il valore bersaglio per l'ozono definito nella legge sulla protezione contro
le immissioni (media sulle otto ore pari a 110 µg/mc)
CH- L’Ambiente in Svizzera 2002: ozono: Superamento del valore limite orario per le immissioni
Fonti dei dati:
Reti nazionali per la misurazione dell’ozono
Risoluzione dei dati:
Dati puntuali
Copertura geografica:
Probabilmente tutto l’arco alpino, considerata la realizzazione capillare delle misurazioni di
ozono
Orizzonte temporale:
Continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Il valore medio su otto ore costituisce un parametro/indicatore definito a livello comunitario in
relazione ai valori medi e lunghi per la protezione della salute umana. I valori bersaglio (in
fase transitoria, 25 superamenti del valore di 120 µg/mc per anno civile, calcolando il valore
medio di tre anni, obiettivo a lungo termine 120 µg/m³) sono validi per tutto il territorio
dell’UE, permettendo una valutazione omogenea. Le misurazioni e il reporting dei singoli
paesi sono conformati ai requisiti della direttiva 2002/3/CE.
Punti deboli:
La raccolta sistematica dei dati provvenienti dalle varie reti di misurazione nazionali o regionali è molto complessa, non essendo ancora disponibili delle cartografie relative alle reti di
misurazione a livello alpino. Per il momento, possono essere inseriti nelle cartografie solo di
dati puntuali, non essendo ancora disponibili modelli di interpolazione armonizzati dal punto
di vista metodologico. Essendo il carico di ozono comunque generalmente più omogeneo a
livello territoriale rispetto ad altri inquinanti atmosferici, i modelli sono più semplici da realizzare. Per l’Austria sono già state elaborate delle prescrizioni per la realizzazione dei modelli.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 159
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C1-16
Durata dell’esposizione ad inquinamento da ozono
Unità:
μg/m3h
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Valore AOT40 (Accumulated exposure Over a Threshold of 40 ppb),
calcolato sulle medie orarie fra maggio e luglio
Varianti dell’indicatore:
Superamento dei valori bersaglio fissati dall’UE per l’ozono ai fini della protezione della vegetazione (pari a 18.000 [µg/m³] h) ovvero degli obiettivi a lungo termine per la protezione della
vegetazione (pari a 6.000 [µg/m³])
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
Core
ampio
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
I
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
si
Classificazione tematica
Gruppo: Qualità dell'aria
DPSIR
S
Argomento Immissione
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C1
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 2.2, 2.3, 9.1 obiettivo generale 2
Commento al riferimento:
Sia la Convenzione quadro (art. 2 (2c) che i protocolli sui Trasporti (art. 3(1) e Foreste Montane (art.2 a) fanno riferimento alla riduzione delle immissioni. La Convenzione non fa riferimento a sostanze specifiche. Il protocollo sui Trasporti non parla esplicitamente delle immissioni di inquinanti atmosferici, ma piuttosto di sostanze nocive che non devono superare la
capacità di carico delle risorse ambientali interessate. Il protocollo Foreste Montane si riferisce in particolare al problema del trasporto transfrontaliero degli inquinanti atmosferici.
La questione dei critical loads viene riportata in maniera diretta nel protocollo Trasporti e Foreste Montane, formulando l'obiettivo di ridurre gli impatti per tener conto delle esigenze
dell’ambiente in modo da ridurre le emissione di sostanze nocive ad un punto tale da non
superare la capacità di carico delle risorse ambientali interessate (VE, art. 3 (1a), che sia
tollerabile per l'uomo, la flora e la fauna e il loro habitat (art. 1 (1a)), e che non sia nocivo per
i sistemi ecologici foresteali (FM, art. 2a).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C1-6 Emissioni NMCOV originate dal traffico stradale
C1-10 Immissioni di NOx
C1-15 Valori di punta dell’inquinamento da ozono
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 160
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Nell’ambito della Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero dell’UN/ECE
sono stati stabiliti i livelli critici (critical levels) dell'ozono in relazione alla protezione della
vegetazione efficace nel tempo, che sono stati adottati sia dall'OMS che anche dall’UE con
qualche modifica nella direttiva 2002/3/CE sull'ozono. Queste definizioni permettono di valutare il carico cumulativo di ozono per un’intero periodo vegetativo. La direttiva comunitaria
doveva essere recepita da parte degli Stati membri entro il 09.09.2003. La misurazione dei
valori di punta del valore AOT40 oggi è piuttosto diffusa, quindi i valori sono rilevati in numerose stazioni di misurazione dell’arco alpino (accertato per AT, CH, DE).
Questi dati non sono tuttavia ancora completamente consultabili a livello centrale, e quindi è
necessaria la ricerca di ulteriori dati sulle immissione presso le reti delle misurazioni nazionali.
Fonte dell’indicatore:
Agenzia Europea dell’Ambiente – Core set of indicators: Exposure of crops/forests to ozone
AT – Umweltkontrollbericht (relazione di controllo sull’ambiente) Numero di giorni in cui è
stata superata la media giornaliera di 0,065 mg/mc
DE – Dati sull’Ambiente 2000 (Daten zur Umwelt 2000) Superamento del valore AOT40 –
valori medi del periodo 1991-1995
Fonti dei dati:
Reti nazionali per la misurazione dell’ozono
Risoluzione dei dati:
Dati puntuali
Copertura geografica:
Probabilmente tutto l’arco alpino, cosiderata la realizzazione capillare delle misurazioni di
ozono
Orizzonte temporale:
Continuo
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Il valore AOT40 costituisce un parametro/indicatore definito a livello comunitario in relazione
ai valori bersaglio medi e lunghi per la protezione della vegetazione. I valori bersaglio (in fase
transitoria, valore medio 18.000 [µg/mc] su 5 anni, valore bersaglio a lungo termine 6.000
µg/mc )sono validi per tutto il territorio dell’UE, e consentono una valutazione omogenea. Le
misurazioni e il reporting dei singoli paesi sono conformati ai requisiti della direttiva
2002/3/CE.
Punti deboli:
La raccolta sistematica dei dati provvenienti dalle varie reti di misurazione nazionali o regionali è molto complessa, non essendo ancora disponibili delle cartografie relative alle reti di
misurazione a livello alpino. Per il momento, possono essere inseriti nelle cartografie solo di
dati puntuali, non essendo ancora disponibili modelli di interpolazione armonizzati dal punto
di vista metodologico. Essendo il carico di ozono comunque generalmente più omogeneo a
livello territoriale rispetto ad altri inquinanti atmosferici, i modelli sono più semplici da realizzare. Per l’Austria sono già state elaborate delle prescrizioni per la realizzazione dei modelli.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 161
Progetto dettagliato C2: Utilizzo delle superfici
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
B6-1 Var.
Aumento della superficie adibita ad attività insediative e trasporti
Unità:
ha
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie adibita ad attività insediative e trasporti - NUTS 5
Varianti dell‘indicatore:
Aumento della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto all’anno
precedente in ha/a.
Incidenza percentuale della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto allo
spazio di insediamento permanente – Nuts 5.
Superficie adibita ad attività insediative e trasporti per abitante – Nuts 5 (“efficienza del territorio”).
Incidenza percentuale della superficie adibitia ad attività insediative e trasporti rispetto
all’estensione del territorio comunale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
si
si
si
core
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
non chiara
I
Classificazione tematica
Gruppo: paesaggio/equilibrio naturale
DPSIR:
P
Argomento utilizzo delle superfici
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: B6
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.10, 3.15, 12.3, 12.10, 12.11,
obiettivo generale 3
Commento al riferimento:
L'utilizzo parsimonioso del suolo e la consapevolezza della limitata disponibilità di spazi nell'arco alpino sono menzionati sia nella convenzione quadro, sia nei protocolli DS (artt. 1, 7
(1) und (3)) und PT (art. 1). Oltre alla formulazione di obiettivi espliciti, il protocollo DS contiene anche riferimenti indiretti alla limitazione dello sviluppo degli insediamenti, che dovrebbe essere indirizzato preferibilmente verso l'interno e contenuto invece verso l'esterno (art. 7
(2)). Per quanto riguarda l'interpretazione dell'obiettivo "gestire le risorse in modo misurato e
compatibile con l'ambiente", formulato nell'art. 1 del protocollo PT, esso non sembra riferirsi
esclusivamente all'uso del territorio.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 162
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B1-1 Numero di abitanti
B2-1 Prodotto interno lordo
C2-1 Aree non frammentate a bassa intensità di traffico
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
Per consentire un'interpretazione differenziata dell'indicatore è necessaria la disponibilità di
dati a livello comunale. I dati sulle superfici adibite ad attività insediative e trasporti nei paesi
alpini sono censiti nell'ambito delle statistiche ufficiali. La classificazione per categorie di utilizzo delle superfici e il livello di differenziazione variano peraltro da un paese all'altro.
Un termine di riferimento fondamentale per la valutazione dell'evoluzione delle superfici adibite ad attività insediative e trasporti è costituito, oltre che dall’estensione del territorio comunale, dallo spazio di insediamento permanente, per il quale manca però ad oggi una definizione univoca nell'arco alpino. Ne consegue che il parametro “superficie adibitia ad attività
insediative e trasporti” ossia l’aumento annuo di tale superficie presenta un’efficacia molto
maggiore rispetto ad un paramentro che faccia riferimento allo spazio di insediamento permanente.
I dati necessari possono essere ottenuti in alternativa dalle valutazioni effettuate nell'ambito
di CORINE. Lo scarso dettaglio dei rilevamenti di CORINE Landcover non consente però
che un uso limitato dei dati da esso forniti. Si potrebbe effettuare un confronto fra i risultati
delle prime valutazioni e quelli della valutazione aggiornata al 2004 ma, per la scarsa frequenza dei rilevamenti, i dati CORINE non possono costituire la base per una regolare rendicontazione.
Fonte dell’indicatore:
Eurostat - Indicatori di pressione ambientale per l'UE: superficie edificata
CH - L'ambiente in Svizzera 2002 - Statistiche e analisi: Sviluppo delle superfici insediative
per tipologia di utilizzo
DE - Dati sull'ambiente 2000 (Daten zur Umwelt 2000): incidenza percentuale della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto alla superficie totale
Fonti dei dati:
Agenzia Europea dell'Ambiente: CORINE Landcover
Istituti nazionali o regionali di statistica (p. es. CH, DE, IT) e autorità competenti (p. es. AT:
Bundesamt für Eich- und Vermessungswesen / Ufficio Federale pesi, misure e rilevamento)
Risoluzione dei dati:
Agenzia Europea dell'Ambiente - CORINE Landcover: valutazione di dati satellitari in scala
1:100 000; definizione di poligoni > 25 ha e differenziazione in 44 classi
Soggetti nazionali: NUTS 5
Copertura geografica:
Agenzia Europea dell'Ambiente - CORINE Landcover: AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Istituti nazionali o regionali di statistica: AT, CH, DE, IT; incerti FR, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Agenzia Europea dell'Ambiente - CORINE Landcover: primi rilevamenti a metà degli anni
Ottanta, seconda valutazione sulla base di dati del 2000
Istituti nazionali di statistica: rilevamento continuo
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 163
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'incidenza percentuale della superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto
all’estensione del territorio comunale costituisce un indicatore efficace dell'utilizzo e dello
sfruttamento del territorio. Circa il 50% della superficie adibita ad attività insediative e trasporti è cementificata, ma anche le superfici prive di cementificazione presentano impatti più
o meno forti causati dagli influssi antropici. L’incremento della superficie adibita ad attività
insediative e trasporti è inoltre indice di un continuo aumento del traffico e di uno stile di vita
sempre più orientato a un crescente utilizzo e sfruttamento delle risorse. Nel territorio alpino
è certamente importante il riferimento allo spazio di insediamento permante, la cui definizione non è tuttavia uniforme e peraltro soggetta a un certo arbitrio. La variante “aumento della
superficie adibita ad attività insediative e trasporti rispetto all’anno precedente” può facilitare
l’interpretazione poiché essa permette di evidenziare l’impatto esercitato sulla superficie a
prescindere dall’estensione dello spazio di insediamento permanente.
Punti deboli:
Per assicurare un’interpretazione corretta è auspicabile prendere in considerazione anche lo
spazio di insediamento permanente, per il quale non esiste però allo stato attuale una definizione uniforme, né vengono rilevati dati.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 164
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C2-1
Aree non frammentate a bassa intensità di traffico
Unità:
m2
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie complessiva di aree non intersecate da strade (classificazione GISCO) e linee ferroviarie (linee ad alta velocità, tutte le
tratte) per tipologie di dimensioni diverse (< 100 kmq; 100 kmq 1500 kmq; >1500 kmq)
Varianti dell’indicatore:
Numero delle aree non intersecate da strade (classificazione GISCO) e linee ferroviarie (linee ad alta velocità, tutte le tratte) per tipologie di dimensioni diverse (< 100 kmq; 100 kmq 1500 kmq; >1500 kmq)
Variazione della superficie complessiva di aree non frammentate a bassa intensità di traffico
in termini di aumento o calo percentuale
Variazione del numero di aree non frammentate a bassa intensità di traffico in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
si
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
no
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
si
Comparabilità dei dati:
si
Studio specifico
esistente
I
scarsa
si
Classificazione tematica
Gruppo: Paesaggio / Equilibrio naturale
DPSIR
Argomento Struttura del paesaggio
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C2
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.6
Commento al riferimento:
La protezione di grandi habitat non frammentati non è esplicitamente sancita come obiettivo
della Convenzione delle Alpi. Benché vi siano numerosi obiettivi generali per la protezione
degli habitat che potrebbero essere interpretati in questo senso, l’obiettivo indicato all’art. 13
(1) nel Protocollo “Protezione della natura e tutela del paesaggio” rimane quello più specifico
per garantire la conservazione duratura dei biotopi naturali e quasi naturali in una dimensione sufficiente e con una distribuzione territoriale conforme alle loro funzioni.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B6-1 Var. Superficie adibita ad attività insediative e trasporti
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 165
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Nei paesi dell’arco alpino sono stati approntati diversi approcci metodologici per la rappresentazione di varie tematiche legate alla frammentazione del paesaggio e degli habitat a
causa delle infrastrutture dei trasporti. Questi approcci perseguono obiettivi diversi ed i risultati non sono confrontabili. In Austria è stato condotto uno studio basato su tecniche GIS per
rilevare il grado di frammentazione del paesaggio antropico. L’Ufficio Federale dell’Ambiente
tedesco definisce come aree non frammentate a bassa intensità di traffico le aree di una
dimensione di almeno 100kmq non intersecate da infrastrutture dei trasporti e con
un’intensità d’utilizzo predefinita. In Svizzera è stato elaborato un modello di permeabilità per
gli animali selvatici legati ai boschi per evidenziare come gli elementi divisori fungano da barriera.
Nel 1° Rapporto sullo stato delle Alpi (CIPRA 1998) sono state individuate le aree non frammentate a bassa intensità di traffico; i dati erano basati sulla rete stradale e ferroviaria principale. I dati necessari sono disponibili presso GISCO /Eurostat in formato digitale.
Fonte dell’indicatore:
1° Rapporto sullo stato delle Alpi Aree non frammentate a bassa intensità di traffico
DE – Daten zur Natur 2000 (Dati sulla Natura 2002 ) Aree non frammentate a bassa intensità
di traffico
AT – Ufficio Federale dell’Ambiente Grado di frammentazione dei paesaggi antropici austriaci
http://www.umweltbundesamt.at/umwelt/raumordnung/auswirkungen1/zerschneidungen/genfl
usskorridore/)
Fonti dei dati:
Eurostat GISCO: Dati sull’infrastruttura dei trasporti
Risoluzione dei dati:
Rete dei trasporti
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Eurostat GISCO: Intervalli di aggiornamento molto lunghi; gli ultimi aggiornamenti risalgono
al 2001 e sono basati su fonti nazionali; in generale, di dati risalgono, a seconda del paese,
al periodo fra il 1991 ed il 1999.
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’interpretabilità dell’indicatore è buona, sarebbe ipotizzabile l’utilizzo di un indicatore in forma simile. I dati GISCO sono disponibili a livello centrale, e non è necessario aggregare i
vari dati nazionali. L’indicatore può essere creato attraverso un’elaborazione GIS piuttosto
semplice.
Punti deboli:
L’utilizzo dei dati GISCO rappresenta una semplificazione. L’indicatore non tiene conto
dell’intensità di utilizzo delle vie di trasporto sebbene questa determini, almeno in parte,
l’effetto di frammentarietà di un territorio.
Inoltre, l’indicatore “Superficie complessiva di aree non frammentate a bassa intensità di traffico” non è in grado di descrivere reazioni anche molto sensibili a trasformazioni graduali
all’interno delle tipologie di dimensioni definite (p. es. 100 km2 – 1500 km2). Esso è in grado
di illustrare solo modificazioni che si riflettono in una diversa attribuzione del territorio alle
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 166
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
tipologie di dimensioni. Tali aspetti problematici si riscontrano in misura ancora maggiore
nella variante dell’indicatore “Numero delle aree non intersecate da strade e linee ferroviarie”. Nella peggiore delle ipotesi può infatti succedere che la frammentarietà di aree molto
grandi si esprima al contempo in un incremento del numero di grandi aree non frammentate
a bassa intensità di traffico (a condizione che la frammentarietà non determini una diversa
attribuzione dell’area alle tipologie di dimensioni). Così facendo l’indicatore “Numero di aree
non frammentate a bassa intensità di traffico” reagirebbe praticamente in senso contrario a
un miglioramento o peggioramento dello stato della natura. L’introduzione di un indicatore
“Larghezza effettiva delle maglie” (v. applicazione pilota nel Land Baden-Württemberg, Germania) potrebbe fungere in questi casi da variante di controllo. Occorre tuttavia verificare la
possibilità di elaborare un tale indicatore valido per tutti i Paesi alpini.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 167
Progetto dettagliato C3: Trasformazioni del paesaggio
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
Variazione della superficie arbustiva e boschiva
C3-1
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Variazione della somma risultante da “natural colonization: nonforest to forest" + "natural conversion of other wooded land to forest"
rispetto al precedente periodo di relazione
Varianti dell’indicatore:
Conversione di superifici non coperte da specie arboree in superfici arbustive e boschive
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Silvicoltura
DPSIR:
P
Argomento Paesaggio
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.9, 5.11, 7.1, 7.3
Commento al riferimento:
Nei Protocolli “Protezione della natura e tutela del paesaggio”, “Pianificazione territoriale e
sviluppo sostenibile” , oltre che “Agricoltura di montagna”, si fa riferimento in diversi articoli
alla conservazione, la cura e il ripristino del tradizionale paesaggio rurale (PN, art.10(1), PT,
art. 3b). Negli stessi Protocolli, non vi è tuttavia alcun riferimento alla speciale problematica
della perdita degli ecosistemi naturali a seguito del loro utilizzo.
Particolarmente attinente al tema della variazione della superficie arbustiva e boschiva è
l’obiettivo, stabilito nell’articolo 8(3) del Protocollo FM, della salvaguardia ovvero del ripristino
degli elementi caratteristici del paesaggio rurale e della loro cura, con particolare attenzione
p. es. ai biotopi, ai prati umidi, steppici e magri, nonché agli alpeggi.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B4-3 Percentuale di popolamenti forestali giovani con rinnovazione e successione naturali
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 168
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
E’ certamente possibile esprimere un giudizio sulle trasformazioni del paesaggio sulla base
dei dati CORINE attraverso un confronto delle due valutazioni CORINE, che rimane tuttavia
limitato dalla scarsa risoluzione dei dati satellitari e dalla ridotta frequenza delle rilevazioni.
I dati TBFRA relativi al 2000 contengono indicazioni sulla successione di habitat aperti oppure su fasi di transizione verso tipologie arbustive e forestali. I dati TBFRA sono tuttavia aggregati a livello nazionale, anche se la loro rilevazione avviene a un livello amministrativo
inferiore, sicché dovrebbe essere possibile una migliore risoluzione dei dati.
Sulla base dell’aumento della superficie arbustiva e boschiva risulta possibile descrivere perlomeno in termini generali la trasformazione del carattere del paesaggio da aperto a paesaggio coperto di foreste. In seguito all’uso estensivo del suolo e del suo abbandono, questo
parametro rappresenta una delle più significative tendenze della trasformazione del paesaggio nell’arco alpino.
Fonte dell’indicatore:
UN ECE / FAO Forest Resource Assessment: TBFRA 2000 Datenbank, Tabelle 67
Fonti dei dati:
A livello di NUTS 1: TBFRA 2000, Tabella 67: natural colonization: non-forest to forest (successione naturale, per es. nel caso di l’abbandono degli alpeggi) + natural conversion of other wooded land to forest (successione naturale)
Ai livelli NUTS 3-5: Amministrazioni forestali nazionali e regionali
Risoluzione dei dati:
TBFRA 2000: NUTS 1
A livello nazionale probabilmente NUTS 3 - 5
Copertura geografica:
AT CH, DE, FR, IT, LI, SI
Orizzonte temporale:
La banca dati TBFRA raccoglie i dati relativi al periodo 1990-2000, presentati però in modo
disomogeneo. La frequenza dell’aggiornamento dei dati deve ancora essere chiarita.
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’indicatore è in grado di fornire informazioni su un’importante tendenza rilevabile nel processo di trasformazione del paesaggio.
Punti deboli:
Allo stato attuale non si sa in che misura si possono differenziare i dati a livello subnazionale ovvero regionale.
Nelle prossime fasi, l’indicatore dovrebbe essere allineato al lavoro di EFIDAS.
In vista di una differenziazione dei dati a livello regionale sarebbe opportuno mettere
l’indicatore in relazione con la superficie boschiva complessiva o addirittura con i tipi di paesaggio.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 169
Denominazione indicatore:
Diversità del paesaggio
C3-2
Unità:
nessuna
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Raccolta, confronto e richiesta di dati degli indicatori attualmente in
fase di elaborazione sulla struttura del paesaggio, utili per la descrizione delle trasformazioni del paesaggio nell’arco alpino.
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
no
no
sì
Qualitativa
esistente
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
V
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
no
Classificazione tematica
Gruppo: Paesaggio / Equilibrio naturale
DPSIR:
S
Argomento Struttura del paesaggio
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C3
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.8, 5.10, 5.11, Obiettivo generale
5
Commento al riferimento:
Accanto ai numerosi obiettivi generali volti alla conservazione della natura e del paesaggio
nonché dei suoi elementi, la salvaguardia della diversità del paesaggio naturale e rurale viene menzionata concretamente nei Protocolli “Protezione della natura e tutela del paesaggio”
(art. 1) e “Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile” (art. 3a).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Una possibilità per illustrare le modificazioni del paesaggio consiste nel calcolare la diversità
del paesaggio e la sua trasformazione sulla base della struttura del paesaggio. Diversi organismi nazionali e internazionali sono attualmente impegnati nell’elaborazione di indicatori
relativi alla diversità e struttura del paesaggio, anche se non esistono ancora indicatori generalmente riconosciuti, nemmeno per l’arco alpino.
Pertanto, si propone una descrizione qualitativa che tenga conto in maniera sistematica dei
diversi approcci e che contenga una raccomandazione specificamente riferita al territorio
dell’arco alpino. Tale lavoro costituirà la base per la successiva elaborare di un pertinente
indicatore quantitativo.
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 170
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
OECD: "Agricultural Landscape Indicators" (pubblicazione prevista per il 2004);
UE: SPIN (Spatial Indicators for European Nature Conservation); EnRisk (Environmental
Risk Assessment for European Agriculture); ELISA (Agri-Environmental Indicators for Sustainable development in Europe); IRENA (Indicator Report on the Integration of Environmental Concerns into Agricultural Policy, Pubblicazione prevista per il 2004); ELCAI (European Landscape Character Assessment);
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
I numerosi sviluppi in atto durante i lavori di ricerca e individuazione degli indicatori rendono
necessaria una valutazione più approfondita dei diversi indicatori relativi alla struttura del
paesaggio. In tal modo sarà possibile elaborare una base di consenso valida per tutto l’arco
alpino su uno o più indicatori relativi alla struttura del paesaggio e procedere successivamente alla raccolta ed elaborazione dei dati.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 171
Progetto dettagliato C4: Struttura, composizione e perdita di suolo
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C4-1
Consumo totale di fertilizzanti minerali
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Consumo annuo totale di fertilizzanti minerali
Varianti dell‘indicatore:
Consumo annuo medio totale di fertilizzandi minerali per ettaro di superficie agricola utilizzata (per seminativi, praticoltura, colture speciali).
Variazione dell'impiego complessivo di fertilizzanti per ettaro di superficie agricola utilizzata
in termini di aumento o flessione percentuale.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
sì
II
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR:
P
Argomento Agricoltura compatibile con
generale:
l'ambiente
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C4
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.5, 3.6, 3.6a, obiettivo generale 3
Commento al riferimento:
Gli obiettivi volti a ridurre al minimo l'impiego di fertilizzanti e ad utilizzarli adeguatamente alle
necessità sulle superfici a utilizzo agricolo, e in special modo gli alpeggi, sono sanciti esclusivamente all'interno del Protocollo sulla Difesa del suolo, ove vengono esplicitamente formulati (art. 12 (3)). All'art. 12 (2) contestualmente alla prassi della fertilizzazione si riporta
come obiettivo anche l'applicazione di metodi ecologici/biologici e integrati di coltivazione.
L'obiettivo sancito all'art. 1 circa la riduzione al minimo dell'immissione di sostanze derivanti
dall'impiego di fertilizzanti può venire a sua volta intepretato ai fini di una buona pratica tecnica adatta al sito.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-5 Superfici a utilizzo agricolo
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 172
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
L'impiego di fertilizzanti minerali in agricoltura rappresenta uno dei principali fattori pressure
per il suolo. La variazione temporale (ed ev. territoriale) nell'impiego di fertilizanti può rappresentare un'importante base di valutazione delle misure di politica agricola.
In base alle ricerche finora effettuate, in Eurostat vengono pubblicati esclusivamente dati su
NUTS 1, mentre informazioni di maggiore dettaglio possono venire reperite solamente tramite richiesta d'ufficio.
Fonte dell’indicatore:
Eurostat New Cronos
Fonti dei dati:
Bereich Milieu, Kollektion AGRI, Tabella FERT: FE-1 Consumo totale di fertilizanti (tonnellate
di componenti attivi)
Risoluzione dei dati:
New Cronos su NUTS 1
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, Sl
Orizzonte temporale:
rilevamento annuale
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La risoluzione dei dati dalla fonte NewCronos non è adatta per una rappresentazione del
territorio alpino. Si attendono tuttavia dati a livello nazionale su NUTS 3.
CH propone di rinunciare all'indicatore, essendone dubbio il valore e non potendo venire
forniti dati per il prossimo futuro.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 173
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C4-2
Consumo totale di pesticidi
Unità:
t/a
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Consumo annuo totale di pesticidi impiegati, distinti per seminativi e
colture speciali
Varianti dell‘indicatore:
Variazione della somma dei pesticidi impiegati in termini di aumento o flessione percentuale.
Impiego annuo di pesticidi per ettaro di superficie agricola (colture foraggiere, seminativi,
colture speciali), distinti per gruppi di sostanze attive.
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
sì
III
Classificazione tematica
Gruppo: Agricoltura
DPSIR:
P
Argomento Agricoltura compatibile con
generale:
l'ambiente
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C4
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.5, 3.6, 3.6a, obiettivo generale 3
Commento al riferimento:
Gli obiettivi volti a ridurre al minimo l'impiego di pesticidi sintetici e ad utilizzarli adeguatamente alle necessità sulle superfici a utilizzo agricolo, e in special modo gli alpeggi, sono
sanciti esclusivamente all'interno del Protocollo sulla Difesa del suolo, ove vengono esplicitamente formulati (art. 12 (3)). All'art. 12 (2) si riporta inoltre come obiettivo l'applicazione di
metodi ecologici/biologici e integrati di coltivazione. L'obiettivo sancito all'art. 1 (3) circa la
riduzione al minimo dell'immissione di sostanze d'impatto sul suolo può venire a sua volta
intepretato ai fini di un impiego dei pesticidi adatto al sito.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B3-5 Superficie a utilizzo agricolo
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
L'impiego di pesticidi nell'ambito dell'utilizzo agricolo è una delle principali fonti dirette di immissione impattanti sull'ambiente nei suoli ad agricoltura intensiva e nell'arco alpino riguarda
per lo meno le aree interessate da colture speciali come la frutticoltura e la viticoltura. La
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Allegato II - 174
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
variazione temporale (ed ev. territoriale) nell'impiego di pesticidi può rappresentare un'importante base di valutazione delle misure di politica agricola.
In base alle ricerche finora effettuate, in Eurostat vengono pubblicati esclusivamente dati su
NUTS 1, mentre informazioni di maggiore dettaglio possono venire reperite solamente tramite richiesta d'ufficio. I dati vengono differenziati in base ai gruppi funghicidi, erbicidi e insetticidi e per diversi gruppi di coltivazioni.
Anche la FAO raccoglie dati a livello nazionale in merito al consumo di pesticidi complessivo
e per diverse categorie (insetticidi, olii minerali, erbicidi, funghicidi, battericidi, prodotti per il
trattamento delle sementi, regolatori della crescita, rodenticidi).
Fonte dell’indicatore:
Umweltkontrollbericht Österreich; FAO: pesticide consumption
Fonti dei dati:
Eurostat New Cronos: Bereich Milieu, Kollektion AGRI, Tabella PEST: consumo di pesticidi
(tonnellate di componenti attivi) distinti per gruppi di colture e tipologia (funghicidi, erbicidi,
insetticidi)
Risoluzione dei dati:
NUTS 1
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT
Orizzonte temporale:
Dati annuali
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La risoluzione dei dati dalla fonte NewCronos non è adatta per una rappresentazione del
territorio alpino. Si attendono tuttavia dati a livello nazionale su NUTS 3.
La possibilità di dedurre gli effetti sull'ambiente dei pesticidi in base alle quantità impiegate è
molto limitata, dal momento che soprattutto i nuovi prodotti attualmente sul mercato risultano
efficaci già alle piccole quantità.
CH propone di rinunciare all'indicatore, essendone dubbio il valore e non potendo venire
forniti dati per il prossimo futuro. Prescindendo da poche eccezioni, il territorio alpino svizzero non risulta peraltro particolarmente colpito dalla problematica dei pesticidi.
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 175
Progetto dettagliato C5: Consistenza e qualità delle risorse idriche sotterranee
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C5-1
Concentrazione di nitrati nelle acque freatiche
Unità:
mg/l
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Concentrazione di nitrati (NO3) nelle acque freatiche in corrispondenza di punti di misura selezionati nell’arco alpino
Varianti dell’indicatore:
Percentuale di punti di misura che superano la soglia di 50 mg/l prevista dall’Ordinamento
Acqua Potabile dell’UE
Percentuale di punti di misura che superano il livello di guardia della WHO e della Direttiva
80/778/CE nonché il limite svizzero di 25 mg/l
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Studio specifico
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
sì
III
Classificazione tematica
Gruppo: Acque freatiche
DPSIR:
S
Argomento Qualità delle acque freatiche
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C5
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 4.2
Commento al riferimento:
Nel Protocollo Energia (art. 7 (3)) viene formulato il mantenimento del bilancio idrico nelle
aree e nei territori protetti con i relativi bacini idrografici di raccolta nelle aree di riposo e di
quiete e nei territori e paesaggi naturali ancora incontaminati. Questo obiettivo non fa direttamente riferimento alle acque freatiche ma dalla sua interpretazione si desume che il bilancio idrico, in qualità di bene che va tutelato complessivamente, comprende sia le acque di
superficie che quelle sotterranee ed include aspetti sia qualitativi che quantitativi.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C6-2 Percentuale di specchi d’acqua con ottima, buona e cattiva qualità dell’acqua
C6-3 Percentuale di corsi d’acqua con ottima, buona e cattiva qualità dell’acqua
C5-2 Concentrazione di atrazina nelle acque freatiche
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Allegato II - 176
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
La concentrazione di nitrati nelle acque freatiche è un indicatore frequentemente usato a
livello sia nazionale che internazionale. I nitrati rappresentano una delle principali immissioni
con notevoli ripercussioni sulla salute dell’uomo. A seconda delle quantità immesse nel suolo
e della rispettiva composizione del suolo, le concentrazioni di nitrati nelle acque freatiche
possono variare a livello regionale. In questo senso possono essere utili informazioni integrative sui parametri „concentrazione di ossigeno“ e „concentrazione di ammonio“ nelle acque
freatiche, quando dalla concentrazione di nitrati si intende risalire all’immissione di azoto.
Allo stato attuale non esistono dati organizzati con copertura territoriale relativamente alla
concentrazione di nitrati nelle acque freatiche per tutto il territorio della Convenzione delle
Alpi. I dati dell’Eurowaternet con una risoluzione a livello di NUTS1 non sono idonei per fornire informazioni sull’arco alpino.
A livello nazionale, ad esempio in Austria, in Svizzera e in Germania, da molto tempo sono in
corso progetti di monitoraggio della qualità delle acque freatiche. Per questi paesi sarebbe
quindi possibile promuovere studi specifici sul tema della concentrazione di nitrati nelle falde
freatiche.
L’Ordinamento Acqua Potabile in vigore nell’UE permette di ipotizzare la disponibilità di dati
analoghi per i paesi dell’Unione IT e FR, mentre non è possibile valutare la disponibilità di
dati in SL.
Con una disponibilità di dati a copertura territoriale sufficiente, accanto alla rappresentazione
tabellare/grafica dei dati è ipotizzabile anche una rappresentazione sotto forma di punti di
misura o un’attribuzione ad aree freatiche.
Fonte dell’indicatore:
Tematica SOIA Acqua No. 2.11 Groundwater quality (NO3); EEA Core set: WEU1 Nitrate in
groundwater
Fonti dei dati:
AT: Ministero Federale per l’Agricoltura, la Silvicoltura, l’Ambiente e la Gestione delle Acque,
Vienna
eventualmente anche presso CH: BUWAL Svizzera, NAQUA-spec e NAQUA-trend; DE:
Rapporto sui nitrati della Baviera
Risoluzione dei dati:
AT: 2019 punti di misura a livello nazionale; nessun’indicazione sui livelli NUTS
eventualmente anche CH: NAQUA-spec / 500 punti di misura a livello nazionale, NAQUAtrend / 48 punti di misura a livello nazionale; nessun’indicazione sui livelli NUTS; DE: circa
4000 punti di campionamento dell’acqua potabile (prelievo > 1000 m³/a); ricomposizione a
livello di NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE
Orizzonte temporale:
AT: annuale dal 1992
CH: NAQUA-spec a partire dal 2002 a seconda dei punti di misura 2-4 rilevamenti di dati
all’anno, NAQUA-trend a partire dal 2003 almeno una volta all’anno
DE: rapporto per il periodo 1996-1999; diversi rilevamenti di dati all’anno
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 177
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Per valutare gli interventi è di fondamentale importanza la conoscenza approfondità del tipo
di acquifero (corpo idrici carsici, corpi freatici di faglia o di sedimentazione). Per il confronto
dei valori misurati è perciò necessario considerare le realtà idrogeologiche. Ciò può giustificare una analisi differenziata per tipo di corpi idrici sotterranei.
Oltre a ciò esistono differenze metodiche fra i programmi di misura nazionali delle caratteristiche delle acque freatiche (intervallo di prelievo, metodo, ecc.), per cui la comparabilità internazionale dei dati non è sempre garantita.
Punti di forza:
Per l’indicatore sono disponibili i valori di soglia validi nell’UE relativi dell’Ordinamento Acqua
Potabile, per cui le basi del rilevamento e della comparazione sono uniformi.
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Allegato II - 178
N.° prog.:
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Denominazione indicatore:
Concentrazione di atrazina e disetilatrazina nelle acque freatiche
C5-2
Unità:
µg/l
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Concentrazione di atrazina e disetilatrazina nelle acque freatiche in
corrispondenza di punti di misura selezionati nell’arco alpino
Varianti dell’indicatore:
Percentuale di punti di misura che superano la soglia di 0,1µg/l prevista dall’Ordinamento
Acqua Potabile
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Studio specifico
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
sì
III
Classificazione tematica
Gruppo: Acque freatiche
DPSIR:
S
Argomento Qualità delle acque freatiche
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C5
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 4.2
Commento al riferimento:
Nel Protocollo Energia (art. 7 (3)) viene formulato il mantenimento del bilancio idrico nelle
aree e nei territori protetti con i relativi bacini idrografici di raccolta nelle aree di riposo e di
quiete e nei territori e paesaggi naturali ancora incontaminati. Questo obiettivo non fa direttamente riferimento alle acque freatiche ma dalla sua interpretazione si desume che il bilancio idrico, in qualità di bene che va tutelato complessivamente, comprende sia le acque di
superficie che quelle sotterranee ed include aspetti sia qualitativi che quantitativi.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C6-2 Percentuale di specchi d’acqua con ottima, buona e cattiva qualità dell’acqua
C6-3 Percentuale di corsi d’acqua con ottima, buona e cattiva qualità dell’acqua
C5-1 Concentrazione di nitrati nelle acque freatiche
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Fra i vari pesticidi presenti nelle acque di falda, nonostante il divieto d’uso, i dati relativi
all’atrazina e al suo principale prodotto di degradazione, la desetilatrazina (DEA), continuano
a fornire informazioni importanti. Pertanto la quantità maggiore di dati disponibili fa riferimen31.08.2004
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 179
to a queste due sostanze. Si propone perciò di evidenziare la tematica della contaminazione
delle acque sotterranee con pesticidi facendo riferimento a queste sostanze.
Allo stato attuale non esistono dati organizzati con copertura territoriale per tutto il territorio
della Convenzione delle Alpi e che consentirebbero una valutazione per l’arco alpino. Nei
singolo Paesi alpini vi sono perciò delle valutazioni differenti sull’importanza di questo indicatore. In questa fase non è possibile valutare la risoluzione spaziale dei dati della ReferenceWaterbase dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, che con ogni probabilità è insufficiente.
A livello nazionale, ad esempio in Austria, in Svizzera e in Germania, da molto tempo sono in
corso progetti di monitoraggio della qualità delle acque freatiche. Per questi paesi sarebbe
quindi possibile generare delle casistiche sul tema della concentrazione di atrazina nelle falde freatiche.
L’Ordinamento Acqua Potabile in vigore nell’UE permette di ipotizzare la disponibilità di dati
analoghi per i paesi dell’Unione IT e FR, mentre non è possibile valutare la disponibilità di
dati in SI.
Con una disponibilità di dati a copertura territoriale sufficiente, accanto alla rappresentazione
tabellare/grafica dei dati è ipotizzabile anche una rappresentazione sotto forma di punti di
misura o un’attribuzione ad aree freatiche.
Fonte dell’indicatore:
ABIS 2.11.6 Groundwater quality: Pesticides, 5 most frequent ones
EEA core set: WHS 1a: Pesticides in groundwater
Fonti dei dati:
AT: Ministero Federale per l’Agricoltura, la Silvicoltura, l’Ambiente e la Gestione delle Acque,
Vienna
CH: BUWAL Svizzera, NAQUA-spec e NAQUA-trend
DE: BayLfW
Risoluzione dei dati:
AT: 2019 punti di misura a livello nazionale; nessun’indicazione sui livelli NUTS
CH: NAQUA-spec / 500 punti di misura a livello nazionale, NAQUA-trend / 48 punti di misura
a livello nazionale; nessun’indicazione sui livelli NUTS
DE: nel periodo in esame 2002: 2078 impianti di approvvigionamento dell’acqua potabile
esaminati;
Copertura geografica:
AT, CH, DE
Orizzonte temporale:
AT: annuale dal 1992
CH: NAQUA-spec a partire dal 2002 a seconda dei punti di misura 2-4 rilevamenti di dati
all’anno, NAQUA-trend a partire dal 2003 almeno una volta all’anno
DE: annuale dal 1999
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
L’importanza dell’indicatore nell’arco alpino viene valutata diversamente dai singoli Paesi
alpini. Uno studio specifico sulla materia consentirebbe di ottenere una maggiore chiarezza
su questo punto. Anche l’importanza di altri gruppi di principi attivi usati nei pesticidi (p. es.
nella viticoltura e nella frutticoltura) dovrebbe essere esaminato a livello transnazionale per
poter circoscrivere i principali gruppi di principi attivi per l’arco alpino.
Per valutare gli interventi è di fondamentale importanza la conoscenza approfondità del tipo
di acquifero (corpo idrici carsici, corpi freatici di faglia o di sedimentazione). Per il confronto
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
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Allegato II - 180
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
dei valori misurati è perciò necessario considerare le realtà idrogeologiche. Ciò può giustificare una analisi differenziata per tipo di corpi idrici sotterranei.
Oltre a ciò esistono differenze metodiche fra i programmi di misura nazionali delle caratteristiche delle acque freatiche (intervallo di prelievo, metodo, ecc.), per cui la comparabilità internazionale dei dati non è sempre garantita.
Punti forti:
Per l’indicatore sono disponibili i valori di soglia validi nell’UE relativi dell’Ordinamento Acqua
Potabile, per cui le basi del rilevamento e della comparazione sono uniformi.
31.08.2004
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Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 181
Progetto dettagliato C6: Acque di superficie – struttura e qualità
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C6-1
Stato morfologico dei corsi d'acqua
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale di corsi d’acqua con struttura invariata o poco variata
riferita all’intera lunghezza dei corsi d’acqua in esame
Varianti dell'indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
sì
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
spiccato
III
idonea
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Acque di superficie
DPSIR:
S
Argomento Acqua
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C6
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 4.1, Obiettivo generale 4
Commento al riferimento:
Allo stato attuale la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo al
tema dell’acqua. Gli obiettivi di carattere generale in relazione alla conservazione o al ripristino della qualità dei sistemi idrici sono formulati esclusivamente all'art. 2 (2e) della Convenzione quadro. Nell’ambito dell’obiettivo teso alla salvaguardia della funzionalità ecologica dei
corsi d’acqua, l’art. 7 (1) del Protocollo Energia ribadisce tra l’altro la necessità di garantire la
continuità dei corsi d’acqua per favorire la migrazione della fauna.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C6-3 Percentuale di corsi d’acqua con qualità dell’acqua ottima, buona e scarsa
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
A diversi livelli si sta lavorando allo sviluppo di classificazioni e valutazioni (Indicatore a medio/lungo termine).
La disponibilità a breve termine di dati a livello alpino è poco verosimile. La cartografia strutturale dei corpi idrici viene rilevata a livello nazionale in alcuni paesi alpini, ad esempio in
Baviera.
Nel corso dell’implementazione della Direttiva quadro sulle Acque, in futuro saranno verosimilmente disponibili dei dati comparabili (perlomeno riferiti ai Paesi membri dell’UE), in quanGdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
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Allegato II - 182
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
to lo stato dei corpi idrici deve essere rilevato in base a criteri predefiniti e valutato secondo
un sistema prestabilito. L’articolo 8 della Direttiva quadro sulle Acque stabilisce che i programmi per il monitoraggio dello stato dei corpi idrici debbano essere disponibili ed applicabili entro e non oltre i 6 anni dall’entrata in vigore della Direttiva.
Fonte dell’indicatore:
Per la casistica vengono utilizzate le definizioni della cartografia della qualità e struttura dei
corpi idrici in DE; Indicatore SOIA Acqua 1.3: Ecomorphological Structure of Rivers
Fonti dei dati:
Cartografia della qualità e della struttura dei corpi idrici in Baviera
Risoluzione dei dati:
Singoli tratti dei corpi idrici
Copertura geografica:
DE/Baviera
Orizzonte temporale:
non è possibile fornire indicazioni
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’indicatore rileva i dati finora spesso trascurati relativi allo stato dei corsi d’acqua strettamente correlato con aspetti socioeconomici (protezione contro le piene, produzione di energia).
Punti deboli:
I soli cambiamenti morfologici non possono qualificare la funzionalità ecologica di un corso
d’acqua. I cambiamenti morfologici non devono necessariamente compromettere la funzionalità ecologica di un corso d’acqua. Nell'ambito dei lavori preparatori all'implementazione
della Direttiva Acque, in AT si rileva quali variazioni morfologiche comportino un impatto sulla
funzionalità ecologica e in che misura. I risultati andranno a loro volta tenuti in considerazione.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 183
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C6-2
Percentuale di specchi d’acqua con qualità dell’acqua ottima,
buona e scarsa
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Superficie percentuale dello specchio d’acqua con il relativo livello
di qualità delle acque, conformemente alla classificazione nazionale
delle acque stagnanti, in rapporto alla superficie complessiva degli
specchi d’acqua analizzati
Varianti dell'indicatore:
Variazione percentuale degli specchi d’acqua con qualità dell’acqua ottima, buona e scarsa
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
sì
sì
Comparabilità dei dati:
Studio specifico
spiccato
III
idonea
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Acque di superficie
DPSIR:
S
Argomento Acqua
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C6
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: Obiettivo generale 4
Commento al riferimento:
Allo stato attuale la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo al
tema dell’acqua. Gli obiettivi di carattere generale in relazione alla conservazione o al ripristino della qualità dei sistemi idrici sono formulati esclusivamente all'art. 2 (2e) della Convenzione quadro. La salvaguardia della purezza dei corpi idrici vi è esplicitamente messa in evidenza come obiettivo.
L’art. 7 (3) del Protocollo Energia punta alla conservazione delle risorse idriche nelle zone di
tutela dell’acqua potabile e nelle riserve naturali con relative zone cuscinetto nelle fasce di
rispetto e nei paesaggi e territori seminaturali ancora incontaminati, comprendendo anche gli
aspetti materiali delle risorse idriche. L’obiettivo tuttavia rimane poco significativo in relazione
alla qualità materiale dell’acqua dei laghi, in quanto gli impianti e i processi per la produzione
di energia esercitano di norma un’influenza solo indiretta su questo bene da tutelare.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 184
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
Allo stato attuale la disponibilità di dati è insoddisfacente e non vi è disponibilità di dati per
l’arco alpino a livello internazionale. Da un esame dei programmi di monitoraggio nazionali
WWF in merito alle acque ne ai siti umidi, la Svizzera risulta l’unico fra i paesi alpini a disporre di un buon programma di monitoraggio degli specchi d’acqua. In AT, DE, FR questi programmi presentano in parte notevoli lacune (WWF: Water and Wetland Index: Assessment
of 16 European Countries Phase 1 Results).
In alternativa varrebbe la pena verificare se il livello di trofia degli specchi d’acqua risulti un
indicatore idoneo e quale sia la disponibilità di dati al riguardo a livello nazionale.
Eventualmente è possibile prevedere una casistica sullo stato di trofia degli specchi d’acqua
in Baviera, ma andrebbe chiarito il numero di laghi monitorati.
Nel corso dell’implementazione della Direttiva quadro sulle Acque dell'EU, in futuro saranno
verosimilmente disponibili dati comparabili (perlomeno riferiti ai Paesi membri dell’UE), in
quanto lo stato delle acque deve essere rilevato in base a criteri predefiniti e valutato secondo un sistema prestabilito. L’articolo 8 della Direttiva quadro sulle Acque stabilisce che i programmi per il monitoraggio dello stato dei corpi idrici debbano essere disponibili ed applicabili entro e non oltre i 6 anni dall’entrata in vigore della Direttiva stessa.
Fonte dell’indicatore:
AEA (Topic report "Europe's water: An indicator-based assessment" 2003), Indicatore "Lakes
of less than 'good' quality in national classifications'"; Indicatore SOIA 2.7, Lake Water Quality - Eutrophication Indicators
Fonti dei dati:
CH: Buwal; DE: LfW Baviera
Risoluzione dei dati:
Singoli corpi idrici
Copertura geografica:
CH
Orizzonte temporale:
Allo stato attuale non è possibile fornire indicazioni
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli
Gli specchi d’acqua sono generalmente monitorati in misura minore rispetto ai corsi d’acqua
(ad eccezione della CH); anche per il suddetto indicatore AEA i dati disponibili fanno capo
alla sola Svizzera e a pochi paesi extralpini. Non tutti i paesi dispongono di sistemi di classificazione nazionali; in questi casi la maggior parte è basata su concentrazioni di fertilizzanti e
clorofilla a (livelli di eutrofizzazione). Con l’implementazione della Direttiva quadro sulle Acque migliorerà probabilmente anche la disponibilità di dati.
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GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 185
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C6-3
Percentuale di corsi d’acqua con qualità dell’acqua ottima,
buona e scarsa
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Lunghezza del tratto con il relativo livello di qualità delle acque, conformemente al sistema di valutazione nazionale, rispetto alla lunghezza complessiva dei corsi d’acqua in esame
Varianti dell'indicatore:
Lunghezza del corso d’acqua con qualità delle acque ottima, buona e scarsa
Percentuale del corso d’acqua con qualità delle acque migliore o uguale a „buona";
Cambiamenti dei tratti dei corsi d’acqua con qualità dell’acqua ottima, buona e scarsa di un
livello in percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Sostituto
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
spiccato
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
idonea
sì
II
Classificazione tematica
Gruppo: Acque di superficie
DPSIR:
S
Argomento Acqua
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C6
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 4.2, Obiettivo generale 4
Commento al riferimento:
Allo stato attuale la Convenzione delle Alpi non ha ancora dedicato un apposito Protocollo al
tema dell’acqua. Gli obiettivi di carattere generale in relazione alla conservazione o al ripristino della qualità dei sistemi idrici sono sanciti esclusivamente all'art. 2 (2e) della Convenzione quadro. La salvaguardia della purezza dei corpi idrici vi è esplicitamente messa in evidenza come obiettivo.
L’art. 7 (3) del Protocollo Energia punta alla conservazione delle risorse idriche nelle zone di
tutela dell’acqua potabile e nelle riserve naturali con relative zone cuscinetto nelle fasce di
rispetto e nei paesaggi e territori seminaturali ancora incontaminati, comprendendo anche gli
aspetti materiali delle risorse idriche. L’obiettivo è associabile a detto indicatore in quanto gli
impianti e i processi di produzione dell'energia esercitano un’influenza diretta ed indiretta
sulla qualità dell’acqua dei fiumi.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C6-1 Stato morfologico dei corsi d'acqua
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Allegato II - 186
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
La disponibilità di dati a livello internazionale relativamente alla qualità biologica dei corsi
d’acqua è piuttosto scarsa (Eurowaternet). L' indicatore sostitutivo prescelto è la percentuale
di corsi d’acqua con livello di qualità "ottimo", "buono" e "scarso", basato sui sistemi di classificazione nazionali ed utilizzato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente. Nonostante le differenze
dei sistemi, questi risultati forniscono un quadro generale sullo stato dei corsi d’acqua e,
considerandoli come serie temporale, danno la possibilità di illustrare il trend nei singoli Stati.
L’indicatore continua ad essere perfezionato dall’AEA con l’obiettivo di migliorarne la comparabilità.
Nel corso dell’implementazione della Direttiva quadro sulle Acque dell'UE, in futuro i corpi
idrici dei Paesi dell’Unione saranno classificati in maniera omogenea.
In alternativa sarebbe possibile verificare a livello nazionale se la qualità biologica dei corsi
d’acqua a livello alpino venga rilevata ad esempio secondo il sistema saprobico e se questi
risultati siano comparabili a livello internazionale. Per la DE e l’AT queste ricerche sono in
corso.
Fonte dell’indicatore:
AEA WEC04e; Indicatori SOIA 2.9, Biological assessment of River Quality und 2.10 Chemical Assessment of River Quality
Fonti dei dati:
EEA National Focal Points
Risoluzione dei dati:
da verificare
Copertura geografica:
Paesi dell’UE, probabilmente anche la CH, verificare la SL
Orizzonte temporale:
Rilevamenti di diversi anni
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli
I sistemi di classificazione nazionale non sono direttamente comparabili in quanto basati su
un numero di classi diverso, rilevati con sistemi diversi (biologico, chimico, ecc.) e in parte
anche perché gli anni e i periodi di rilevamento sono diversi. Ciononostante i dati forniscono
un quadro d’insieme della qualità dei corsi d’acqua. Nel corso dell’implementazione della
Direttiva quadro sulle Acque i sistemi di classificazione nazionale sono stati revisionati e verranno revisionati al fine di migliorarne la comparabilità.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 187
Progetto dettagliato C7: Rischi naturali
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C7-1
Entità dei danni da colate detritiche / frane
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Varianti dell'indicatore:
Variazione dell’entità dei danni da colate detritiche/frane in termini di incremento e decremento percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
esistente
no
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
no
Risoluzione spaziale:
sì
Qualitativo
Comparabilità dei dati:
non adeguata
no
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
III
Classificazione tematica
Gruppo: Paesaggio / Equilibrio ecologico
naturale
DPSIR: S
Argomento Eventi dannosi
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.18, 1.19, 7.12a, Obiettivo generale 12
Commento al riferimento:
Gli obiettivi della protezione contro i rischi naturali e della riduzione del rischio di calamità
naturali sono sanciti dai Protocolli Pianificazione territoriale e Sviluppo sostenibile (art. 3 (f)),
Trasporti (art. 7 (2a)) e Agricoltura di montagna (art. 1 (1)). Nell'insieme, però, la Convenzione ed i vari Protocolli riservano poco spazio alla tematica dei rischi naturali.
La protezione dai rischi naturali è un tema affrontato solo indirettamente in relazione agli
obiettivi della conservazione dei boschi di protezione enunciati nella Convenzione quadro e
nei Protocolli Foreste montane, Difesa del suolo e Agricoltura di montagna (Convenzione
quadro, art. 2 (2g); 6.2: FM, art. 1 (1), 6.7: 6 (1) e 6.12: (2); 6.7: DS, art. 13 (1); 6.1: AM, art.
13 (2b)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C7-3 Entità dei danni causati da valanghe di origine spontanea
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 188
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
Allo stato attuale non esiste un sistema di reporting e una base dati omogenei in relazione
alla quantificazione dei danni da lave torrentizie/ frane nell’arco alpino. Il Rapporto del BUWAL "Analisi delle intemperie nell’arco alpino" contiene dati relativi agli eventi dannosi negli
anni 1999 / 2000 (numero di vittime, quantificazione del danno). Si sottolinea tuttavia la
grande incertezza che accompagna ogni quantificazione dei danni; spesso i dati forniti rappresentano delle mere stime.
Nell’ambito della "International Decade of Natural Disaster Reduction", in AT è stato avviato il
progetto DOMODIS (Documentation of Mountain Disasters) che prevede anche il rilevamento dei danni. Non è chiaro se vi siano già dati disponibili.
In CH, presso il WSL vi è una banca dati relativa alle intemperie che dal 1972 rileva i danni
da esse provocati. Per ogni evento dannoso si registrano in maniera possibilmente precisa
luogo, momento, causa (ad es. temporale, pioggia di lunga durata, disgelo), processo dominante (acqua/lave torrentizie, frane, crollo), processi secondari e danni. Per quanto riguarda i
danni si distingue tra danni a edifici, opere di protezione, vie di comunicazione, condutture,
terreno agricolo, bosco, animali, persone ed altro. La quantificazione del danno viene stimata
sistematicamente in base ai dati forniti da organi ufficiali e semiufficiali (vigili del fuoco, compagnie di assicurazione ecc) e viene riportato il numero delle vittime e dei feriti. Questi dati
consentono analisi di tipo differenziato, ad esempio un'analisi dei danni alle vie di comunicazione, il che consente a sua volta di ricavare indicazioni al fine di contromisure adeguate.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
Rapporto del BUWAL " Analisi delle intemperie nell’arco alpino", banche dati nazionali, se
disponibili, come ad esempio DOMODIS (AT).
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La significatività di questo indicatore è fortemente limitata, in quanto la quantificazione del
danno dipende da numerosi fattori diversi, fra cui un differente comportamento delle assicurazioni, l’incremento della densità di edificazione oppure l’aumento del valore degli immobili.
La problematica dei rischi naturali tuttavia non può essere trattata esaurientemente considerando solo i danni e le vittime.
Punti forti:
La rappresentazione dell'entità dei danni può esemplificare il significato macroeconomico di
tali eventi, e affiancata a un rilevamento differenziao di causa e danni generati costituisce la
base per una migliore gestione del rischio.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 189
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C7-2
Frequenza effettiva delle piene centenarie in corrispondenza
di stazioni idrometriche selezionate
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rilevamento a intervalli di dieci anni del numero effettivo di piene
centenarie in corrispondenza di determinati fiumi
Varianti dell'indicatore:
Frequenza reale di piene con tempi di ritorno diversi (ad es. Q30)
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
III
Classificazione tematica
Gruppo: Paesaggio / Equilibrio ecologico
naturale
DPSIR: P
Argomento Eventi dannosi
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.18, 1.19, 7.12a, Obiettivo generale 12
Commento al riferimento:
Gli obiettivi della protezione contro i rischi naturali e della riduzione del rischio di calamità
naturali sono sanciti dai Protocolli PT (art. 3), TR (art. 7 (2a)) e AM (art. 1 (1)). Nell'insieme,
però, la Convenzione ed i vari Protocolli riservano poco spazio alla tematica dei rischi naturali.
I Protocolli non trattano direttamente obiettivi specifici relativi alla protezione contro le piene.
La protezione rispetto ai rischi naturali è un tema affrontato solo indirettamente dagli obiettivi
volti alla conservazione del bosco protettivo enunciati nella Convenzione quadro e nei protocolli Foreste montane, Difesa del suolo e Agricoltura di montagna (Convenzione quadro, art.
2 (2g); 6.2: FM, art. 1 (1), 6.7: 6 (1) e 6.12: (2); 6.7: DS, art. 13 (1); 6.1: AM, art. 13 (2b)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
I dati relativi alle piene e al deflusso devono essere acquisiti presso le autorità competenti.
Per verificare l’ipotesi secondo cui le piene con tempo di ritorno di 100 oppure di 50 anni
sarebbero aumentate di frequenza, i dati corrispondenti potrebbero essere elaborati per alcuni idrometri selezionati (serie temporali).
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 190
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
L’indicazione della frequenza delle piene richiede la scelta di idrometri rappresentativi e di
condizioni ben definite dei bacini idrografici.
La piena centenaria (Q 100) è una base di calcolo utilizzata frequentemente, ad esempio per
alcune infrastrutture (ponti). Pertanto la disponibilità di dati è verosimilmente maggiore ad
esempio rispetto a quella relativa alle piene con tempo di ritorno 30 anni.
La piena centenaria (Q100) viene di norma stabilita in base a calcoli statistici degli eventi di
precipitazione oppure dei valori di deflusso. Qualora in singoli Paesi si preveda una definizione della piena centenaria attraverso i valori di deflusso, si dovrebbe considerare l'opportunità di un riferimento temporale per la piena centenaria stessa.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
Annuari idrologici, servizi idrologici a livello nazionale e regionale, banche dati relative ai
danni
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L'indicatore è opportuno, consentendo di ricavarne l'andamento della frequenza delle piene e
rendendo possibile deduzioni in merito a variazioni climatiche e del deflusso dei corpi idrici.
In tal modo possono venire prese misure adeguate di protezione e prevenzione.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Allegato II - 191
Denominazione indicatore:
Entità dei danni causati dal distacco spontaneo di valanghe
C7-3
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Varianti dell‘indicatore:
Variazione dell’entità dei danni causati dal distacco spontaneo di valanghe, espressa in termini di incremento e decremento percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
esistente
no
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
no
Risoluzione spaziale:
sì
Qualitativo
Comparabilità dei dati:
non adeguata
sì
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
III
Classificazione tematica
Gruppo: Paesaggio / Equilibrio naturale
DPSIR:
S
Argomento Eventi dannosi
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C7
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.18, 1.19, 7.12a, Obiettivo generale 12
Commento al riferimento:
Gli obiettivi della protezione contro i rischi naturali e della riduzione del rischio di calamità
naturali sono sanciti dai Protocolli PT (art. 3), TR (art. 7 (2a)) e AM (art. 1 (1)). Nell'insieme,
però, la Convenzione ed i vari Protocolli riservano poco spazio alla tematica dei rischi naturali.
La protezione rispetto ai rischi naturali è un tema affrontato solo indirettamente dagli obiettivi
della conservazione del bosco protettivo enunciati nella Convenzione quadro e nei Protocolli
Foreste montane, Difesa del suolo e Agricoltura di montagna (Convenzione quadro, art. 2
(2g); 6.2: FM, art. 1 (1), 6.7: 6 (1) e 6.12: (2); 6.7: DS, art. 13 (1); 6.1: AM, art. 13 (2b)).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C7-1 Entità dei danni causati da colate detritiche / frane
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
La Relazione sullo stato delle Alpi deve tenere conto delle sole valanghe di origine spontanea, escludendo quelle causate da agenti esterni (p. es. sciatori).
Allo stato attuale non esiste un sistema di reporting e una base dati omogenei in relazione
alle valanghe e ai danni da valanghe nell’arco alpino. Il rapporto svizzero del BUWAL "VaGdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 192
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
langhe nell’inverno 1998/99" include dati acquisiti in tutto il territorio delle Alpi in un'unica
occasione.
Il dato relativo all'entità dei danni consente un'interpretazione solo molto limitata. Con ogni
probabilità, i costi delle misure di protezione contro danni da valanghe potrebbero venire
interpretati in maniera migliore.
Fonte dell’indicatore:
OECD-Environmental Data Compendium
Fonti dei dati:
Il Rapporto del BUWAL: Valanghe nell’inverno 1998/99 copre l’intero territorio delle Alpi; ev.
rilevamenti a livello regionale e nazionale
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli
La significatività di questo indicatore è fortemente limitata in quanto l’entità del danno dipende da numerosi fattori diversi, fra cui il mutato comportamento delle assicurazioni,
l’incremento della densità di edificazione oppure l’incremento del valore degli immobili.
La problematica dei rischi naturali tuttavia non può essere trattata esaurientemente considerando solo i danni e le vittime.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 193
Progetto dettagliato C8: Biodiversità
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C8-1
Superficie relativa dei biotopi naturali / seminaturali
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Determinazione della superficie dei biotopi classificati naturali o seminaturali secondo la EUNIS-Habitat classification a livello di NUTS
3 rispetto all’estensione totale.
Varianti dell‘indicatore:
Estensione dei biotopi naturali e seminaturali
Variazione nel tempo dell’estensione dei biotopi seminaturali in termini di aumento o calo
percentuale
Estensione relativa dei biotopi forestali naturali e seminaturali rispetto all’estensione totale
della foresta
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Sostitutivo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
spiccato
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
DPSIR:
S
Argomento Biotopi
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.16, 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.6, 5.11,
5.12, 6.2, 6.7, 6.25
Commento al riferimento:
La conservazione dei biotopi naturali e seminaturali è uno degli obiettivi ribaditi da diversi
Protocolli: l’art. 3b del Protocollo Pianificazione Territoriale e Sviluppo Sostenibile contiene
un riferimento aspecifico alla salvaguardia dei paesaggi naturali e rurali. La conservazione e
l’eventuale ripristino dei biotopi naturali e seminaturali sono indicati nel Protocollo Protezione
della Natura (artt. 10 (1), 13 (1)) e nel Protocollo Energia (art. 2 (4)).
Fra gli ecosistemi seminaturali e naturali specifici degni di conservazione si riportano tra le
altre le torbiere alte e basse (Protocollo Difesa del Suolo, art. 9 (1)) e le foreste montane
(Protocollo Foreste Montane, artt. 1 (1) e 6 (1) nonché il Protocollo Difesa del Suolo, art. 13
(1)).
La salvaguardia delle dinamiche naturali è auspicata dagli art. 10 (1) del Protocollo Foreste
Montane e art. 11 (3) del Protocollo Protezione della Natura.
Impegni di carattere generale sulla conservazione degli elementi paesaggistici e delle specie
animali e vegetali selvatiche insieme ai loro habitat naturali, sono contenuti nell’art. 1 del
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 194
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Protocollo Protezione della Natura.
Molti ecosistemi naturali e seminaturali delle Alpi appartengono a tipologie di ecosistemi rari,
per cui in questa sede va indicato anche l’obiettivo della tutela degli ecosistemi, delle specie
e degli elementi paesaggistici rari, indicato nel Protocollo Pianificazione Territoriale e Sviluppo Sostenibile (art. 3d).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C8-2 Superficie relativa degli habitati prioritari registrati
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
L’estensione dei biotopi naturali e seminaturali rispetto alla superficie complessiva è un indicatore in uso a livello nazionale ed internazionale per la descrizione quantitativa delle condizioni degli habitat. L’EUNIS Habitat classificaton system offre una distinzione relativamente
differenziata di diversi tipi di biotopi ed è certamente disponibile per tutti i Paesi alpini. Pur
trattandosi di una rappresentazione limitata a dati geografici puntuali (con l’indicazione delle
estensioni, del livello di tutela, ecc.), sarebbe comunque in grado di fornire informazioni statistiche complesse.
L’indicatore necessita di un lavoro preparatorio consistente nella suddivisione dei biotopi in
biotopi di tipo naturale e seminaturale; quest’operazione sembra fattibile sulla base delle
classi del sistema EUNIS.
Alcune restrizioni derivano dalle imprecisioni delle delimitazioni territoriali, caratteristiche dei
dati CORINE che ne costituiscono la base. Un’alternativa (p. es. rilevamenti nazionali, aerofotogrammetria) non appare realistica entro tempi ragionevoli.
Sarebbe auspicabile un ulteriore sviluppo dell’indicatore verso un riferimento più fortemente
orientato allo spazio naturale.
Fonte dell’indicatore:
OCSE, area of key ecosystems
EEA core set, BDIV9a - Total area of wetlands (and other ecosystem types) reclaimed by
country, biogeographic region, Europe
EEA core set, BDIV1a - State of 10 main EUNIS habitats types per biogeographic region and
per country
Fonti dei dati:
Corine Biotopes: http://dataservice.eea.eu.int/dataservice/metadetails.asp?id=548
Risoluzione dei dati:
dati puntuali georeferenziati
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, MC, SI
Orizzonte temporale:
Dati degli anni 1990; 2000
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’indicatore fornisce un sistema di classificazione transnazionale omogeneo ed una base
dati omogenea.
Punti deboli:
In virtù della scarsa risoluzione dei dati i biotopi Corine sono relativamente grossolani e non
raggiungono il livello di dettaglio delle cartografie terrestri.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 195
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C8-2
Superficie relativa degli habitati prioritari registrati
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Estensione degli habitati registrati per la Rete NATURA 2000 e la
Rete Emerald rispetto all’estensione della regione biogeografica
alpina del Paese alpino
Varianti dell’indicatore:
Estensione degli habitat prioritari registrati
Variazione nel tempo dell’estensione degli habitat prioritari registrati in termini di aumento o
calo percentuale
Estensione relativa degli habitat prioritari registrati rispetto all’estensione della regione biogeografica alpina a livello di NUTS 3
Estensione relativa degli habitat prioritari registrati rispetto all’estensione di tutti gli habitat
dello stesso tipo registrati in Europa
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
DPSIR:
P
Argomento Biotopi
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 3.16, 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.6, 5.11,
5.12, 6.2, 6.7, 6.25
Commento al riferimento:
La conservazione dei biotopi naturali e seminaturali è uno degli obiettivi ribaditi da diversi
Protocolli: l’Art. 3b del Protocollo Pianificazione Territoriale e Sviluppo Sostenibile contiene
un riferimento aspecifico alla salvaguardia dei paesaggi naturali e rurali. La conservazione e
l’eventuale ripristino dei biotopi naturali e seminaturali sono indicati nel Protocollo Protezione
della Natura (artt. 10 (1), 13 (1)) e nel Protocollo Energia (art. 2 (4)).
Fra gli ecosistemi seminaturali e naturali specifici degni di conservazione si riportano tra le
altre le torbiere alte e basse (Protocollo Difesa del Suolo, art. 9 (1)) e le foreste montane
(Protocollo Foreste Montane, artt. 1 (1) e 6 (1) nonché il Protocollo Difesa del Suolo, art. 13
(1)).
La salvaguardia delle dinamiche naturali è auspicata dagli art. 10 (1) del Protocollo Foreste
Montane e art. 11 (3) del Protocollo Protezione della Natura.
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 196
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Impegni di carattere generale sulla conservazione degli elementi paesaggistici e delle specie
animali e vegetali selvatiche insieme ai loro habitat naturali, sono contenuti nell’art. 1 del
Protocollo Protezione della Natura.
Molti ecosistemi naturali e seminaturali delle Alpi appartengono a tipologie di ecosistemi rari,
per cui in questa sede va indicato anche l’obiettivo della tutela degli ecosistemi, delle specie
e degli elementi paesaggistici rari, indicato nel Protocollo Pianificazione Territoriale e Sviluppo Sostenibile (art. 3d).
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C8-1 Superficie relativa dei biotopi naturali / seminaturali
Processo di sviluppo e ricerche sull‘indicatore
Valutazione:
La Rete Natura 2000 e la Rete EMERALD appartengono ai progetti più complessi per la
conservazione della diversità biologica in Europa. Per la regione biogeografica alpina (comprendente le Alpi, i Carpazi, i Pirenei), alle Alpi è attribuita un’importanza particolare.
L’indicatore mette in evidenza la responsabilità di diverse aree dell’arco alpino ai fini della
coerenza di queste reti.
Fonte dell’indicatore:
SOIA pef 3, Number of habitats of primary interest to the Community in the Alpine Arc concerned by Annex I of the Habitat Directive
SOIA pef 10, Number of ASP in the territory of the Alpine Convention
Fonti dei dati:
Liste dell’ETC NP ossia degli enti nazionali
Risoluzione dei dati:
Dati territoriali concreti a livello di NUTS 3
Copertura geografica:
AT, CH, DE, FR, IT, LI, SI
Orizzonte temporale:
2003 ossia al termine del processo di designazione da parte degli Stati contraenti
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
In virtù dell’obbligo di segnalazione delle Parti, i dati vengono regolarmente aggiornati e –
una volta conclusa la procedura di registrazione – sono disponibili in forma digitale.
Punti deboli:
L’indicatore è in grado di fotografare le sole aree ufficialmente registrate ma non le aree effettivamente esistenti per una tipologia di habitat. Questo svantaggio può essere attenuato
grazie alla compatibilità dei dati territoriali dell’indicatore 053.1 con le tipologie di habitat di
Natura 2000.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 197
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C8-3
Percentuale di specie a rischio rispetto al numero totale delle
specie
Unità:
%
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Percentuale di specie a rischio (mammiferi, uccelli, cormofite) rispetto al numero complessivo di specie del rispettivo gruppo ecologico
Varianti dell’indicatore:
Numero di specie a rischio
Variazione nel tempo del numero di specie a rischio in termini di aumento o calo percentuale
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Qualitativo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiara
sì
II
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
DPSIR:
S
Argomento Specie
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.1, 5.7, 5.12, 5.13, 14.13, Obiettivo generale 5
Commento al riferimento:
Accanto agli obiettivi di carattere generale definiti nel Protocollo PN concernenti la conservazione della fauna e della flora e la protezione delle specie animali e vegetali selvatiche (PN,
artt. 1, 2 e 14 (1)), il Protocollo non contiene riferimenti specifici alla particolare necessità di
tutela delle specie rare e/o a rischio.
Anche l’art. 2 (2f) della Convenzione quadro non contiene alcun riferimento più specifico in
questo senso.
Con l’art. 6 del Protocollo Protezione della Natura e Tutela del Paesaggio (inventariazione),
le Parti si sono impegnate a presentare, entro tre anni dall’entrata in vigore di questo Potocollo, lo stato di fatto della protezione della natura e della tutela del paesaggio in relazione
alle materie elencate in allegato. Fra queste materie, l’allegato I del Protocollo cita espressamente la lista della specie a rischio.
L’art. 3d del Protocollo PT rimanda espressamente alla tutela delle specie rare.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C8-4 Presenza di specie vegetali e animali endemiche
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 198
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
La classificazione delle specie in categorie a rischio esprime lo stato attuale della diversità
biologica a livello delle specie. L’indicatore è utilizzato dall’OCSE per la comparazione fra i
paesi. In base alle stato attuale delle ricerche non esiste una lista per le specie alpine. Con la
rappresentazione della situazione di rischio delle specie alpine confrontata con il numero
complessivo di specie a livello regionale (p. es. NUTS 2) si tenterà di colmare questo deficit.
Le informazioni sul livello di rischio per le specie animali e vegetali alpine sono disponibili sia
nelle banche dati regionali che nella banca dati EUNIS. Questa tuttavia contiene i soli dati
relativi alle specie contemporaneamente a rischio in diversi paesi.
Allo stato attuale non è possibile una valutazione defiitiva della disponibilità di dati, per cui
dovrà essere realizzata una rappresentazione qualitativa per le aree con una buona disponibilità di dati.
Fonte dell’indicatore:
OCSE, Core set: "current state - threatened Species"
Fonti dei dati:
Classificazioni del rischio IUCN sulla base di classificazioni regionali / classificazione EUNIS
Risoluzione dei dati:
possibilmente a livello di NUTS 2
Copertura geografica:
in base alla disponibilità di dati
Orizzonte temporale:
Stato attuale della classificazione del rischio
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
In base allo stato attuale delle conoscenze, l’indicatore relativamente semplice con una rappresentazione territoriale grossolana rappresenta fin d’ora un progresso per la rappresentazione transnazionale della protezione delle specie.
Punti deboli:
Considerando il riferimento territoriale della classificazione del rischio, la risoluzione territoriale è relativamente grossolana. Una risoluzione territoriale maggiore sarebbe raggiungibile
solo con l’elaborazione dell’inventario reale di alcune specie selezionate, la cui disponibilità
di dati non è attualmente chiara e che richiedono un impegno sensibilmente maggiore.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 199
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C8-4
Presenza di specie vegetali e animali endemiche
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Presenza di specie vegetali e animali endemiche del territorio alpino
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
no
sì
sì
Qualitativo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
non chiaro
sì
III
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
DPSIR:
S
Argomento Specie
generale:
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.1, 5.7, 5.12, 5.13, 14.13, Obiettivo generale 5
Commento al riferimento:
Accanto agli obiettivi di carattere generale definiti nel Protocollo PN concernenti la conservazione della fauna e della flora e la protezione delle specie animali e vegetali selvatiche (PN,
artt. 1, 2 e 14 (1)), il Protocollo non contiene riferimenti specifici alla particolare necessità di
tutela delle specie rare e/o a rischio.
Anche l’art. 2 (2f) della Convenzione quadro non contiene alcun riferimento più specifico in
questo senso.
Con l’art. 6 del Protocollo Protezione della Natura e Tutela del Paesaggio (inventariazione),
le Parti si sono impegnate a presentare, entro tre anni dall’entrata in vigore di questo Potocollo, lo stato di fatto della protezione della natura e della tutela del paesaggio in relazione
alle materie elencate in allegato. Fra queste materie, l’allegato I del Protocollo cita espressamente la lista della specie a rischio.
L’art. 3d del Protocollo PT rimanda espressamente alla tutela delle specie rare.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Le Alpi presentano una percentuale molto elevata di specie vegetali e animali endemiche. In
virtù della loro specializzazione ecologica queste specie sono sensibili rispetto ad alterazioni
ambientali e rappresentano un elemento caratteristico della diversità biologica a livello di
specie.
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 200
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
L’indicatore permette di rappresentare un aspetto specifico della presenza di specie a livello
alpino.
Fonte dell’indicatore:
EEA core set, BDIV2f Endemic Species richness in proportion to surface area of biogeographic regions
Fonti dei dati:
Langer W. & Sauerbier H., "Piante endemiche delle Alpi"
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
non chiara
Orizzonte temporale:
si tratta generalmente di descrizioni una tantum
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
La rappresentazione non permette con ogni probabilità una differenziazione territoriale
dell’arco alpino. A questo scopo sono necessarie ulteriori ricerche inventariali sulle specie
vegetali e animali endemiche.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 201
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C8-5
Sviluppo delle popolazioni di specie animali produttive selezionate, minacciate dall’estinzione nell’arco alpino
Unità:
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
non è ancora possibile
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
spiccato
no
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
sì
Risoluzione spaziale:
sì
Qualitativo
Comparabilità dei dati:
non adeguata
no
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
IV
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
DPSIR:
S
Argomento Diversità genetica (razze e
generale:
specie)
Capitolo nella Relazione sullo stato delle
Alpi: C8
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 7.8, 7.10
Commento al riferimento:
L’articolo 10 del Protocollo AM è riferito esplicitamente ad allevamenti prevalentemente di
animali domestici tradizionali con la loro diversità di razze caratteristiche e i rispettivi prodotti
tipici. Secondo Galle 2002, l’interpretazione di questo articolo va nel senso di opporre
all’attuale tendenza alla riduzione delle razze di animali domestici tradizionali un impegno
consapevole alla conservazione di tali razze.
L’obiettivo 7.8 (AM, art. 9) non fa esplicitamente riferimento alle razze e specie rare, ma punta alla tutela e alla valorizzazione di prodotti agricoli tipici che si distinguono per i metodi di
produzione originali, localmente limitati e adatti alla natura. La conservazione di razze e specie rare potrebbe rientrare nelle finalità di questo articolo.
La promozione della reintroduzione e della diffusione di specie animali e vegetali selvatiche
autoctone, nonché di sottospecie, razze e ecotipi, richiesta dall’obiettivo 5.20 (PN, art. 16 (2))
è riferita alle sole razze e provenienze selvatiche.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Le ricerche pubblicate dal Monitoring Institute for Rare Breeds and Seeds in Europe sulle
”Risorse genetiche agricole delle Alpi“ (1992/1993, 2001/2001) contengono un’inventariazione ottima e completa a cui fare riferimento per alcune analisi fondamentali delle problematiche e delle tendenze. Allo stato attuale non è ancora possibile disaggregare questi risultati
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 202
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
e selezionare alcune razze eventualmente rappresentative, con l’obiettivo dell’acquisizione di
dati a lungo termine sullo sviluppo della popolazione. A tal fine sarà necessario attendere i
risultati della ricerca pilota di monitoraggio lanciata nel 2004.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
Risoluzione dei dati:
Copertura geografica:
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Per lo sviluppo di indicatori accurati sono attualmente in corso attività a cura del Monitoring
Institute i cui risultati concreti dovrebbero essere disponibili a breve.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 203
Progetto dettagliato C9: Inquinamento acustico
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
Emissione di rumore prodotto dal traffico stradale
C9-1
Unità:
dB (A)
Gelöscht: Verkehrslärmemission
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Determinazione dei livelli di emissione sulla base del traffico giornaliero medio dei diversi vettori (autovetture, camioncini fino a 3,5 t,
autobus, mezzi pesanti > a 3,5 t) per la rete stradale principale (autostrade, strade statali) secondo la MLuS90 (Circolare
sull’inquinamento dell’aria in corrispondenza delle strade 1990)
Varianti dell’indicatore:
Calcolo del livello di inquinamento in caso di libera propagazione del suono per certi valori di
immissione selezionati
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
scarsa
sì
I
Classificazione tematica
Gruppo: Salute umana
DPSIR:
I
Argomento Rumore
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C9
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.19, 9.35
Commento al riferimento:
L’inquinamento acustico (a differenza delle emissioni di rumore, la cui riduzione trova menzione in diversi articoli del Protocollo Trasporti) è trattato esplicitamente solo nell’art. 3 (1d)
del Protocollo Trasporti. Con la richiesta della riduzione dei rischi per la salute umana, insieme a diverse altre disposizioni di questo protocollo, l’art. 3 (1b) contiene solamente un riferimento indiretto al problema del rumore.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
B7-3 Autovetture e camion censiti dalle stazioni automatiche di rilevamento nell’arco alpino
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Il rumore prodotto dal traffico stradale è considerato la principale fonte di inquinamento acustico per i cittadini e l’estensione dei suoi effetti è massima, sebbene in aclune regioni il rumore prodotto dal traffico ferroviario e aereo possa altresì costituire una fonte di disturbo.
Allo stato attuale, non sono disponibili dati con buona copertura territoriale relativi alle emisGdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 204
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
sioni sonore prodotte dal traffico. Per le singole tratte degli assi stradali, le misurazioni del
rumore o le previsioni sono normalmente effettuate su base progettuale. Questi dati tuttavia
con ogni probabilità non sono disponibili per tutte le strade pertinenti; pertato la ricomposizione di un quadro omogeneo a livello alpino richiede un forte impegno nel campo del rilevamento.
Un calcolo esteso del rumore del traffico stradale potrebbe essere effettuato sulla base del
rilevamento del traffico in combinazione con la posizione territoriale delle tratte degli assi
stradali principali, sulla base di procedure di calcolo semplificate. In questo modo sarebbe
possibile indicare i livelli di emissione di queste tratte stradali.
Andrebbe verificato l’utilizzo alternativo dei dati GISCO con dati sul traffico meno recenti ma
già suddivisi per tratte stradali. I dati GISCO prevedono una distinzione dei vettori in autovetture, camioncini fino a 3,5 t, autobus e mezzi pesanti > 3,5 t.
Fonte dell’indicatore:
EEA
Fonti dei dati:
Elaborazioni del censimento del traffico in corrispondenza delle stazioni di rilevamento automatico delle rete stradale principale dei singoli Paesi alpini
GISCO Layer Roadnet
Risoluzione dei dati:
Singole tratte stradali
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT, CH, LI, SL, MC
Orizzonte temporale:
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Il calcolo richiede un notevole impegno in quanto dovrebbe essere eseguito a tratte e copre
solamente gli assi stradali principali. Nella valutazione non è possibile tenere conto di altri
fattori come ad esempio i diversi tipi di manto stradale.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 205
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C9-2
Inquinamento acustico
Unità:
ohne
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Rappresentazione della situazione dell’inquinamento acustico
nell’arco alpino sulla base dei dati puntuali nella griglia del sistema
LUCAS
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
sì
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
no
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
Risoluzione spaziale:
sì
Comparabilità dei dati:
no
Studio specifico
esistente
II
scarsa
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Salute umana
DPSIR:
S
Argomento Rumore
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C9
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.19, 9.35
Commento al riferimento:
L’inquinamento acustico (a differenza delle emissioni di rumore, la cui riduzione trova menzione in diversi articoli del Protocollo Trasporti) è trattato esplicitamente solo all’art. 3 (1d) del
Protocollo Trasporti. Con la richiesta della riduzione dei rischi per la salute umana, insieme a
diverse altre disposizioni di questo Protocollo, l’art. 3 (1b) contiene solamente un riferimento
indiretto al problema del rumore.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C9-1 Emissione di rumore prodotto dal traffico
Gelöscht: Verkehrslärmemission
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
A livello europeo non sono disponibili indicatori relativi all’inquinamento acustico.
Nello studio LUCAS sull’agricoltura e sulla pesca, EUROSTAT ha rilevato anche dati relativi
alla percezione del rumore in AT, DE, FR ed IT. A questo scopo gli addetti si recavano in
loco e fornivano indicazioni concrete sulla percezione del rumore, basandosi su un apposito
sistema di griglie di riferimento (reticoli da 18 x 18 km). Le fonti di rumore sono così classificate: traffico stradale, agricoltura/selvicoltura/taglio dei prati, rumori della natura, traffico aereo, industria, traffico ferroviario, altre fonti e voci umane. Sono stati valutati sia il livello di
rumore che gli intervalli del rumore. Questi dati sono disponibili per i singoli paesi ai fini di
uno studio sull’inquinameno acustico nell’arco alpino.
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Gelöscht: Europaweit
Gelöscht: liegen keine Indikatoren zur Lärmimmission vor
Allegato II - 206
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
A causa della localizzazione geografica dei dati puntuali sulla griglia delle superfici campione
sono escluse sia l’elaborazione sulla base degli spazi geografici di riferimento ma anche la
rappresentazione cartografica della distribuzione di questi punti.
Fonte dell’indicatore:
Nessuna fonte disponibile.
Fonti dei dati:
EUROSTAT/Rilevamento attraverso il sistema LUCAS fase 1
Risoluzione dei dati:
Griglia di 18 x 18 km con dati classificati relativi a 10 punti campione
Copertura geografica:
AT, DE, FR, IT
Orizzonte temporale:
2001
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Lo studio fornisce una base di dati internazionale comparabile che permette anche di comparare l’inquinamento acustico dell’arco alpino con quello di aree esterne alle Alpi.
Punti deboli:
Lo studio specifico è in grado di fornire un quadro d’insieme sulla situazione
dell’inquinamento acustico, ma non può certo sostituire un indicatore. A ciò si aggiunge che
lo studio potrò solo fornire indicazioni riferite all’anno di rilevamento. Allo stato attuale, esso
non sarà pertanto in grado di illustrare tendenze di svilupp.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 207
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C9-3
Costi relativi alle coperture fonoassorbenti in corrispondenza
degli assi stradali principali
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Costi relativi alle coperture fonoassorbenti in corrispondenza di autostrade e strade statali
Varianti dell’indicatore:
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
sì
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
sì
Studio specifico
esistente
III
adeguata
sì
Classificazione tematica
Gruppo: Salute umana
DPSIR:
I
Argomento Rumore
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C9
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 1.19, 9.35
Commento al riferimento:
L’inquinamento acustico (a differenza delle emissioni di rumore, la cui riduzione trova menzione in diversi articoli del Protocollo Trasporti) è trattato esplicitamente solo nell’art. 3 (1d)
del Protocollo Trasporti. Con la richiesta della riduzione dei rischi per la salute umana, insieme a diverse altre disposizioni di questo protocollo, l’art. 3 (1b) contiene solamente un riferimento indiretto al problema del rumore.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C9-1 Emissione di rumore prodotto dal traffico stradale
Gelöscht: Verkehrslärmemission
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
La costruzione di coperture fonoassorbenti (terrapieni, pannelli, schermi acustici) in corrispondenza di strade a forte percorrenza è uno dei principali interventi atti a limitare l’impatto
del rumore prodotto dal traffico. Di norma gli interventi vengono previsti a livello statale solamente laddove le norme di legge nazionali lo esigano. L’entità dell’intervento (altezza, volume, materiale) dipende dalle esigenze del caso. Sulla base dei dati attualmente disponibili si
propone di realizzare uno studio specifico per l’Austria.
Fonte dell’indicatore:
UBA Vienna
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 208
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Fonti dei dati:
Ministero Federale Austriaco per i Trasporti, l’Innovazione e la Tecnologia; ASFiNAG (Österreichische Autobahn- und Schnellstraßen-Finanzierungs-Aktiengesellschaft / Società Austriaca delle Autostrade e Superstrade, SpA)
Risoluzione dei dati:
Tratti di autostrade e strade statali
Copertura geografica:
AT
Orizzonte temporale:
ignoto
Punti forti e punti deboli:
Punti deboli:
Vi sono inclusi i soli casi previsti obbligatoriamente dall’ordinamento di tutela contro
l’inquinamento (dipendenti fra l’altro dalla disponibilità di mezzi finanziari), ma non in casi in
cui gli interventi sarebbero necessari per ragioni di prevenzione contro l’inquinamento acustico o a caua dei livelli di riferimento rilevati.
Non vi sono inclusi invece i casi in cui la posizione dell’edificio permette di risolvere la questione dell’inquinamento acustico con la semplice installazione di finestre insonorizzanti.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 209
Progetto dettagliato C10: Coltivazione di organismi geneticamente modificati
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C10-1
Numero di immissioni di OGM effettuate nell’ambiente
Unità:
Numero
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
non ancora possibile
Varianti dell’indicatore:
Numero di progetti autorizzati di immissione nell’ambiente per OGM e relativo costrutto
Variazione del numero di progetti autorizzati di immissione nell’ambiente di OGM in termini di
aumento o calo annuo espresso in cifre assolute o in %
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Qualitativo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
non chiara
IV
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
DPSIR:
P
Argomento Organismi geneticamente
generale:
modificati
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C10
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.23
Commento al riferimento:
Il Protocollo PN limita l'immissione nell’ambiente di organismi geneticamente modificati ai
casi che non comportino alcun rischio per l'uomo e l'ambiente (PN, art. 18). Tale obiettivo
può venire ampiamente interpretato e coincide quindi con la direttiva 2001/180/CE e le disposizioni nazionali già esistenti in materia di immissione deliberata nell’ambiente di OGM.
La rigida distinzione terminologica vigente in singoli Paesi (p.es. in Germania) tra immissione
nell’ambiente (il termine si riferisce sostanzialmente ai test in pieno campo utilizzando organismi geneticamente modificati, non ancora autorizzati alla coltivazione a fini commerciali) e
immissione in commercio (coltivazione previa autorizzazione per l’immissione sul mercato)
non è prevista dalla direttiva UE sull'immissione deliberata nell’ambiente di OGM. Neppure la
Convenzione delle Alpi distingue tra questi due concetti. Sia la direttiva UE sia gli obiettivi
formulati nella Convenzione delle Alpi mirano tuttavia ad ambedue le fattispecie.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C10-2 Superficie coltivata a OGM
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 210
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Sul territorio alpino non si prevede l'immissione nell’ambiente di OGM su vasta scala, né
attualmente né per l'immediato futuro. Ciononostante, il numero di progetti autorizzati di immissione nell’ambiente di OGM fornisce prime indicazioni sulla futura rilevanza degli OGM
nei Paesi alpini.
La direttiva UE sull'immissione deliberata nell’ambiente di OGM prescrive la tenuta di registri
delle coltivazioni e l'informazione dell'opinione pubblica circa tipologia ed estensione della
coltivazione, pur senza definire ulteriori dettagli in merito al livello territoriale al quali tali informazioni devono essere gestite e rese accessibili al pubblico. All'inizio/metà del 2004 la
legislazione all'interno dei vari Stati europei non era ancora definitivamente completata, pur
se il recepimento della direttiva EU avrebbe dovuto avere luogo già nell'ottobre 2003. Non è
di conseguenza ancora possibile valutare come la politica dell'informazione nei confronti dell'opinione pubblica verrà regolamentata nel dettaglio per legge, né quale forma dovrà presentare la tenuta dei dati. In ogni caso, in tutti i Peasi dell'UE si dovranno istituire appositi registri
sulla coltivazione di OGM.
Le tendenze rilevabili a livello nazionale indicano che i legislatori nazionali sembrano propoendere per un obbligo di informazione del pubblico fino al livello comunale. Si sta addirittura
considerando l’ipotesi di rendere accessibile parte di tali inforamzioni per via elettronica (p.
es. in Germania). Le norme specifiche relative alla tenuta dei suddetti registri e la pubblicazione dei dati sono stabilite dalle leggi nazionali, che tuttavia non tutti gli Stati membri hanno
ancora varato. Per il futuro si prevede che, una volta varate le leggi pertinenti nei vari Paesi
alpini ed attuate le prescrizioni della direttiva UE, la disponibilità dei dati potrà dirsi nel complessa buona.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
relativo centro di monitoraggio/coordinamento dei Paesi membri dell’UE
Risoluzione dei dati:
presumibilmente fino al livello comunale
Copertura geografica:
differente
Orizzonte temporale:
probabile rilevamento permanente conformemente alla tipologia di coltivazione di OGM
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Il numero di progetti autorizzati di immissione nell’ambiente di OGM fornisce prime indicazioni circa la futura rilevanza degli OGM nel territorio dell’arco alpino.
Punti deboli:
L’indicatore è interpretabile solo in parte poiché esso non fornisce informazioni sulla localizzazione delle immissioni nell’ambiente di OGM né sul posizionamento concreto delle stesse
e le colture contigue o i costrutti genetici immessi effettivamente nell’ambiente.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
C10-2
Superficie coltivata a OGM
Allegato II - 211
Unità:
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
ha
non ancora possibile
Varianti dell’indicatore:
Variazione della superficie coltivata a OGM in termini di aumento o calo annuo espresso in
ha o %
Superficie coltivata per specie vegetale transgenica
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Qualitativo
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
ampio
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
poco definita
non chiara
IV
Classificazione tematica
Gruppo: Risorse biotiche
Argomento Organismi geneticamente
generale:
modificati
DPSIR: P
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: C10
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 5.23
Commento al riferimento:
Il Protocollo PN limita l'immissione nell’ambiente di organismi geneticamente modificati ai
casi che non comportino alcun rischio per l'uomo e l'ambiente (PN, art. 18). Tale obiettivo
può venire ampiamente interpretato e coincide quindi con la direttiva 2001/180/CE e le disposizioni nazionali già esistenti in materia di immissioni deliberata nell’ambiente di OGM
nell'ambiente.
La rigida distinzione terminologica vigente in singoli Paesi (p.es. in Germania) tra immissione
nell’ambiente (il termine si riferisce sostanzialmente ai test in pieno campo utilizzando organismi geneticamente modificati, non ancora autorizzati alla coltivazione a fini commerciali) e
immissione in commercio (coltivazione previa autorizzazione per l’immissione sul mercato)
non è prevista dalla direttiva UE sull'immissione deliberata nell’ambiente di OGM. Neppure la
Convenzione delle Alpi distingue tra questi due concetti. Sia la direttiva UE sia gli obiettivi
formulati nella Convenzione delle Alpi mirano tuttavia ad ambedue le fattispecie.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
C10-1 Numero di progetti autorizzati di immissione nell’ambiente di OGM
Processo di sviluppo e ricerche sull’indicatore
Valutazione:
Sul territorio alpino non si prevede l'immissione nell’ambiente di OGM su vasta scala, né
attualmente né per l'immediato futuro. Ciononostante, la superficie coltivata a OGM sembra
poter rappresentare in futuro un indicatore valido ai fini di una caratterizzazione generale dei
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 212
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
potenziali rischi connessi alle colture GM. Per le regioni alpine, tali rischi dovranno essere
individuati in particolare nell’ambito delle misure volte a garantire la coesistenza di diverse
forme di agricoltura nei Paesi alpini. Poiché il territorio dell’arco alpino è caratterizzato da
strutture colturali e aziendali molto contenute in termini di dimensione, si presume che, rispetto ad altre realtà europee, sarà più difficile coordinare le misure atte a garantire diverse
filiere di produzione agricola nelle regioni alpine.
La direttiva UE sull'immissione deliberata nell’ambiente di OGM prescrive la tenuta di registri
delle coltivazioni e l'informazione dell'opinione pubblica circa tipologia ed estensione della
coltivazione, pur senza definire ulteriori dettagli in merito al livello territoriale al quale tali informazioni devono essere gestite e rese accessibili al pubblico. All'inizio/metà del 2004 la
legislazione all'interno dei vari Stati europei non era ancora definitivamente completata, pur
se il recepimento della direttiva UE avrebbe dovuto avere luogo già nell'ottobre 2003. Non è
di conseguenza ancora possibile valutare come la politica dell'informazione nei confronti dell'opinione pubblica verrà regolamentata nel dettaglio per legge, né quale forma dovrà presentare la tenuta dei dati. In ogni caso, in tutti i Peasi dell'UE si dovranno istituire appositi registri
sulla coltivazione di OGM.
Le tendenze rilevabili a livello nazionale indicano che i legislatori nazionali sembrano propoendere per un obbligo di informazione del pubblico fino al livello comunale. Si sta addirittura
considerando l’ipotesi di rendere accessibile parte di tali inforamzioni per via elettronica (p.
es. in Germania). Le norme specifiche relative alla tenuta dei suddetti registri e la pubblicazione dei dati sono stabilite dalle leggi nazionali, che tuttavia non tutti gli Stati membri hanno
ancora varato. Per il futuro si prevede che, una volta varate le leggi pertinenti nei vari Paesi
alpini ed attuate le prescrizioni della direttiva UE, la disponibilità dei dati potrà dirsi nel complessa buona.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
relativo centro di monitoraggio e coordinamento degli Stati membri dell’UE
Risoluzione dei dati:
presumibilmente fino al livello comunale
Copertura geografica:
differente
Orizzonte temporale:
probabile rilevamenti permanente conformemente alla tipologia di coltivazione di OGM
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
L’indicatore “Superficie coltivata a OGM” rappresenta un primo passo verso una valutazione
dei rischi derivanti dalla coltivazione di OGM alla salute umana e all’ambiente nei Paesi alpini. Allo stato attuale non risulta ancora possibile effettuare una valutazione definitiva della
rilevanza futura della coltivazione di OGM nel territorio dell’arco alpino. Si ritiene pertanto
che l’indicatore proposto, di natura piuttosto generica in quanto non prevede alcuna differenziazione in base alle varie specie vegetali transgenice, sia per il momento sufficiente.
Punti deboli:
L’indicatore è interpretabile solo in parte poiché esso non fornisce informazioni sulla localizzazione delle varie superfici coltivate a OGM e le colture contigue alle stesse. Inoltre,
l’indicatore non fornisce informazioni sui rischi specifici di singole specie vegetali transgeniche. Indicatori più differenziati, da utilizzare eventualmente nell’ambito della Relazione sullo
stato delle Alpi, avranno comunque solo difficilmente una buona immediatezza comunicativa.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Allegato II - 213
Progetto dettagliato D: Cooperazione internazionale e ricerca
N.° prog.:
Denominazione indicatore:
D-1
Aiuti economici e finanziari nell’ambito di progetti Interreg
Unità:
€
Norme di calcolo / Proposta per la discussione:
Somma complessiva degli aiuti per i progetti Interreg IIIa e Interreg
IIIb nel territorio della Convezione delle Alpi
Varianti dell‘indicatore:
Variazione degli aiuti economici nel tempo, espressa in termini di aumento e diminuzione
percentuale
Aiuti Interreg suddivisi per singoli settori di incentivazione
Aiuti Interreg per singole aree regionali di incentivazione
Criteri
Fondatezza scientifica:
no
Continuità del rilevamento
dati:
Interpretabilità:
Rilevanza sovranazionale:
Classificazione:
sì
sì
sì
Ricerca
Riferimento agli obiettivi
della Convenzione delle
Alpi:
Disponibilità dei dati:
esistente
Risoluzione spaziale:
Comparabilità dei dati:
adeguata
sì
II
Classificazione tematica
Gruppo: Cooperazione internazionale
DPSIR
R
Argomento Cooperazione internazionale
generale:
Capitolo nella relazione sullo stato delle
Alpi: D
Riferimento agli obiettivi della Convenzione delle Alpi: 14.4, 14.30, 14.31, 14.32, 14.37,
obiettivo generale 14
Commento al riferimento:
A integrazione di quanto definito dalla Convenzione Quadro (art. 4), alla collaborazione internazionale e transfrontaliera viene attribuita grande importanza in tutti i Protocolli. Le relative indicazioni sono contenute ad es.
- nei Protocolli FM all’art 4) e AM all’art. 6 relativamente alla collaborazione internazionale fra
gli istituti di formazione e ricerca, fra le organizzazioni forestali, agricole ed ambientali e fra i
media;
- nel Protocollo T agli artt. 2(2) e 7(2) per la valorizzazione delle aree transfrontaliere attraverso il coordinamento di attività turistiche e ricreative compatibili con l’ambiente e la promozione di programmi d’azione comuni volti al miglioramento della qualità nel turismo;
- nel Protocollo PN agli artt. 3 e 20 (2) per lo sviluppo di programmi comuni e integrativi per
le analisi e le valutazioni ecosistemiche e per la definizione di criteri confrontabili;
- nel Protocollo PT all’art 12 (2c) per il sostegno di progetti transfrontalieri.
Riferimenti ad altri indicatori del sistema:
GdL “Obiettivi ambientali e indicatori“ della Convenzione delle Alpi
31.08.2004
Allegato II - 214
Sistema di indicatori e Progetto di una Relazione sullo stato delle Alpi
Processo di sviluppo e ricerche sull'indicatore
Valutazione:
L’Unione Europea promuove la cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale con l’obiettivo di uno sviluppo regionale equilibrato in Europa. I considerevoli aiuti economici e finanziari dell'UE, che per via del cofinanziamento nazionale rappresentano in misura analoga anche aiuti nazionali, costituiscono una base economica fondamentale per la
cooperazione transfrontaliera perseguita dalla Convenzione delle Alpi.
E' possibile illustrare i mezzi finanziari, essendo disponibili i dati relativi ai singoli progetti
(mezzi finanziari, numero dei soggetti coinvolti, ecc.). Attualmente è in corso il programma
Interreg III B, lo sviluppo temporale della cooperazione transfrontaliera può essere rappresentato tramite l'elaborazione dei dati relativi ai mezzi Interreg II. In alcuni casi, l’area di progetto potrebbe andare oltre i confini del territorio della Convenzione delle Alpi, pertanto, affinché il progetto venga considerato, bisognerebbe definire precisamente la corrispondenza
dell'area di progetto con il territorio della Convenzione delle Alpi.
Fonte dell’indicatore:
Fonti dei dati:
Commissione Europea Politica Regionale (Inforegio)
Risoluzione dei dati:
Livello di progetto
Copertura geografica:
AT, CH, FR, DE, IT, SI
Orizzonte temporale:
1994 - 2006
Punti forti e punti deboli:
Punti forti:
Gli aiuti economici e finanziari dell’Ue costituiscono una colonna portante della collaborazione transfrontaliera; la disponibilità dei dati è buona, con la riserva di cui sopra (corrispondenza delle aree)
Punti deboli:
I mezzi finanziari da soli non offrono un quadro completo della cooperazione ed andrebbero
pertanto integrati da indicazioni ad es. sul livello territoriale della cooperazione (singole istituzioni, Comuni, Landkreise) e sul numero dei partner di progetto.
31.08.2004
GdL "Obiettivi ambientali e indicatori" della Convenzione delle Alpi