Tavola 1 - RUP Ravenna

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Tavola 1 - RUP Ravenna
4A1P5
PIANETA DARSENA - TERRAFORMAZIONE
FASE 1 - PREPARAZIONE
servizi
172 mq
alloggi
109 mq
Semina degli orti
P
FASE 2 - ATTERRAGGIO
laboratori
0 mq
osservatori
0 mq
Costruzione primo stato
di avanzamento
R
I
M
A
V
Alloggio degli artisti
E
R
servizi
224 mq
alloggi
218 mq
Cura degli orti
laboratori
300 mqt
Costruzione stati di
avanzamento
A
FASE 3 - SVILUPPO
osservatori
0 mq
Avvio del Workshop
dʼArte
servizi
364 mq
alloggi
443 mq
Avvio del Workshop
di Teatro
FASE 4 - STADIO FINALE
laboratori
407 mq
Avvio del Workshop
di cinema
E
S
T
A
osservatori
123 mq
Avvio del Workshop
di architettura
T
servizi
442 mq
Serate
alloggi
443 mq
Conferenze
laboratori
422 mq
FASE 5 - DECOLLO
osservatori
283 mq
servizi
182 mq
Concerti
alloggi
0 mq
A
osservatori
0 mq
Smantellamento delle
strutture
Dismissione degli
orti
E
laboratori
0 mq
U
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N
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PLANIVOLUMETRICO - SCALA 1:400
1
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20
Uso degli spazi verdi
Orto
Prato campestre
Cannetto
Crateri
Distribuzione unità di servizio
Stazione energetica a servizio comune
degli orti - 7 unità
2603 mq - 15 unità
1180 mq
420 mq
Relazione tra le stazioni energetiche e gli spazi aperti
Compostaggio
Energia eolica
Attrezzaia
comune
Prato
campestre
Energia solare
Cratere
2
Recinzione orti
in legno
1
Raccolta acqua
Percorsi in terra battuta
stabilizzata
Spazi informali per la
rappresentazione
VISTA LATO DARSENA
PERFORMANCE TEATRALI
Living Theatre, Antigone: L'esperienza del Living Theatre passa attraverso il rapporto tra pubblico e attore, tra scena e luogo della rappresentazione: “In Antigone lʼensemble funziona realmente come un corpo: un corpo
fatto di tante persone, ma un corpo:che trema, che si muove verso ciò che ama e si allontana da ciò che teme. Lʼuso totale del corpo tende a colmare la distanza fra espressione fisica e significato verbale. ”
INSTALLAZIONI ARTISTICHE
Cracking art: "La plastica, frutto del Cracking catalitico che trasforma il petrolio in plastica ha in sé le radici di una storia che dura da millenni, quella dell'uomo e del suo mondo. Una storia piena di trasformazioni e di
avvenimenti, in cui natura umana, artificiale e ambientale si uniscono in una formula concettuale che ha sfidato le norme attuali dell'arte contemporanea, che si esprime per azioni performative coinvolgenti in cui
animali colorati e decisamente fuori scala invadono i luoghi più vari, da quelli deputati all'arte a quelli della vita quotidiana"
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Terraform [ter-uh-fawrm] verb (used with object) – to alter the environment of
a celestial body in order to make it capable of supporting terrestrial life forms.
PIANO TERRA - SCALA 1:200
PIANO PRIMO - SCALA 1:200
The Random House Dictionary
Il riuso dell'area ortiva in oggetto e della Darsena di Ravenna in generale, suggerisce un approccio che non miri unicamente ad un ridisegno
dello spazio urbano ma bensì cerchi di proporre un intervento di riuso
come processo trans-attivo, cioè un evento di riqualificazione urbana
capace di porsi come un processo coinvolgente che, da una parte sensibilizzi la cittadinanza verso temi cari al dibattito contemporaneo e
dall'altra ne sottolinei la dimensione avventurosa e ludica stuzzicando la
fantasia e la creatività del pubblico. In quest'ottica era fondamentale
legare al concetto di riqualificazione urbana di un luogo de-funzionalizzato un immaginario di riferimento che fosse quanto più possibile
evocativo. Non solo ideare uno spazio di azione ma costruire una cornice
che rilanciasse l'azione stessa.
Il concetto di Terraformazione, inteso come “ipotetico processo artificiale
atto a rendere abitabile per l'uomo un pianeta o una luna intervenendo
sulla sua atmosfera” ricalca perfettamente questa duplice necessità
perchè lega implicitamente l'idea di trasformazione di un luogo inospitale ad un nitido immaginario fantascientifico. La Darsena di Ravenna per
molti rappresenta un ambiente sconosciuto, ostile alla comune vita
urbana, per certi versi pericoloso e tossico, basti pensare alle coperture in
Eternit, ai residui chimico-industriali o agli edifici pericolanti. Insomma
una vera e propria atmosfera “aliena” per il cittadino.
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Lʼintervento si pone il compito di recuperare il luogo relazionando
lʼattività permanente della coltura ortiva con quella dellʼevento culturale.
A questo fine un sistema di spazi aperti offre un servizio alla coltivazione
ospitando sistemi di produzione naturale di energia, depositi per gli
atrezzi, taniche per la raccolta dʼacqua e per il compostaggio di rifiuti
organici. In tali spazi performance teatrali, proiezioni visive e installazioni artistiche possono al contempo trovare posto.
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Lʼunico edificio predisposto ad includere lʼintero programma funzionale a
sfondo culturale prende origine dallʼesigenza di accogliere una comunità
estratta dal mondo della cultura e dello spettacolo e al contempo dargli
la possibilità di manifestare, tramite lʼevento, una moltitudine di forme
artistiche in cui la cittadinanza può essere coinvolta.
A questo riguardo la spazio centrale del Globe Theatre è stato riferimento
per la capacità di convergenza verso un fulcro, così come lʼappropriazione a scopo abitativo che nel Medioevo lʼArena di Lucca ha vissuto ben
riassumeva il riadattamento di un contesto anomalo, apparentemente
incompatibile.
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Lʼintero edificio si avvale di un sistema costruttivo in tubi innocenti,
rivestiti esternamente con pannelli in legno colorato. Tale scelta deriva
dalla praticità nel processo di montaggio e smontaggio, così come dalla
capacità evocativa che lo scheletro in acciaio mantiene una volta smantellato lʼedificio, rimanendo come nuovo elemento scultoreo in assonanza
con il paesaggio dellʼabbandono industriale.
PIANO SECONDO- SCALA 1:200
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1 Info point
2 Spazio espositivo
3 Sala conferenze
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LO SPAZIO DELLA
RAPPRESENTAZIONE
4 Residenze per artisti
5 Workshop
6 Caffetteria
9
7 Spazi tecnici / magazzini
8 Terrazza
9 Osservatorio
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MAPPA DELLE FUNZIONI INTERNE
Caffetteria
Residenze
Servizi igienici
Infopoint
Aule per il pubblico
Aule per gli artisti
Spazi tecnici
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PT
P1
P2
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SEZIONE PROSPETTICA
LO SPAZIO DELLʼABITARE
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SISTEMA COSTRUTTIVO
Struttura del modulo di base: plinto in C.A. + tubi
innocenti + controventi con manicotto di serraggio
PROIEZIONI CINEMATOGRAFICHE
Ancoraggio delle pedane metaliche al sistema di
tubi innocenti
Fissaggio delle piastre di ancoraggio e del rivestimento esterno
composto da un doppio tavolato verniciato di spessore 4cm
Montaggio della struttura secondaria in travetti
5x5 cm e della pavimentazione in legno
Michelangelo Antonioni, Deserto Rosso: “È troppo semplicistico dire che io faccio un atto di accusa contro questo mondo industrializzato ed inumano che schiaccia lʼindividuo e lo nevrotizza. La mia intenzione
era di rendere la bellezza del mondo. Anche le fabbriche possono essere dotate di grande bellezza. Le linee rette e curve delle fabbriche e delle loro ciminiere possono essere anche più belle di un filare di alberi
che lʼocchio ha già visto troppe volte. Posso dire che, situando la vicenda de Il deserto rosso nel mondo delle fabbriche, sono risalito alla sorgente di questa specie di crisi che come un fiume riceve mille affluenti
e si divide in mille bracci per sommergere tutto e spargersi dappertutto”.
Moltiplicazione orizzontale del modulo di base e montaggio delle pareti di
rivestimento interne con un tavolato di spessore 4cm
TEATRO DI STRADA
Moltiplicazione verticale del modulo di base e montaggio della copertura
Esempio di possibilità di aperture e uso dei materiali
Philippe Petit, traversata: “Non è la stessa cosa fare una traversata tra due montagne o tra due edifici, e anche se sono sempre due edifici non è mai la stessa cosa. Dipende se è un teatro dellʼopera o una chiesa. Mi piace
relazionarmi con lʼedificio che ho davanti, costruire intorno un contesto, raccontarne in qualche modo la storia.”