Gli studenti cancellano simboli fascisti

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Gli studenti cancellano simboli fascisti
Gli studenti cancellano simboli fascisti
Sono gli stessi che hanno promosso, al liceo Vico di Corsico, l'imbiancatura e la verniciatura delle
loro classi, per lasciare un segno evidente di cosa si intenda “prendersi cura”. Sabato, dalle 12
alle 13, verrà organizzato un presidio
Corsico (11 aprile 2014) – Una ventina di ragazzi che frequenta il liceo Gian Battista Vico di Corsico
ha deciso oggi di cancellare i numerosi simboli fascisti presenti, da alcuni giorni, sui muri interni
dell'Omnicomprensivo di viale Italia, frequentato da circa duemila studenti. Dalle 9 del mattino,
con rulli e pennellesse, sono andati letteralmente a caccia delle scritte inneggianti il Ventennio per
eliminarle definitivamente.
“Un gesto spontaneo – sottolinea il dirigente del liceo, Roberto Ceriani – che evidenzia
l'attenzione e la sensibilità dei ragazzi verso certi temi”.
Infatti, in diverse parti della scuola, con la vernice rossa o con il pennarello nero sono state
disegnate delle croci celtiche e scritti dei messaggi inneggianti il fascismo e di minaccia nei
confronti di studenti che, apertamente, rifiutano le provocazione dell'estrema destra.
“Noi crediamo nella discussione democratica – dice Giuseppe Vivone, studente della 5^G e
componente del 'collettivo indipendente Vico' – e condividiamo con gli amici dell'altro collettivo,
di Comunione e Liberazione, i valori dell'antifascismo. Per questo abbiamo deciso di fare le nostra
parte. Abbiamo superato ogni differenza ideologica e oggi ci siamo dedicati a cancellare scritte e
simboli, mentre domani organizzeremo un presidio”.
Dalle 12 alle 13, infatti, nel parcheggio dell'Omnicomprensivo che ospita tre istituti superiori (liceo,
itis e itc) verranno allestiti dei banchetti, con musica, e i ragazzi utilizzeranno la tecnica dei writers
per scrivere alcuni messaggi su pannelli appositamente predisposti. Uno di questi sarà: “La cultura
è l'unica droga che provoca indipendenza”. Seguirà un dibattito sull'antifascismo.
L'obiettivo è respingere ogni forma di provocazione, evidenziando che gli attacchi personali,
utilizzando simboli del fascismo, non fanno altro che riportare alla luce vecchi metodi linguistici e
di propaganda tipici del Ventennio. “Le scritte contro di me – precisa Giuseppe, conosciuto da
tutti con il sinonimo di 'Bolivariano' – sono la dimostrazione che si è voluto superare il confine del
confronto, personalizzando lo scontro e mettendo in campo un classico metodo fascista”.
I due dirigenti dei tre istituti d'istruzione superiore ospitati nell'Omnicomprensivo hanno anche
deciso di scrivere una lettera indirizzata a tutti gli studenti. “Sono convinto - dice Dario Manzo,
preside dell’IIS Falcone-Righi – che i responsabili non si siano resi realmente conto della gravità del
loro gesto. Per questo, io e il preside Ceriani abbiamo deciso di scrivere un messaggio e mettere
così in evidenza i valori della Resistenza e il sacrificio sopportato da tanti uomini e donne per
garantirci la libertà che abbiamo oggi”.
D'altra parte, coloro che firmano i loro messaggi di minaccia con le croci celtiche o inneggiano il
fascismo – realizzando anche una scritta a caratteri cubitali sul marciapiede del cancello carrabile
della scuola – non si rendono conto che stanno commettendo un reato, punibile dalla legge Scelba
del 1952, con l'arresto da 18 mesi a 4 anni. La norma, infatti, precisa che la pena della detenzione è
comminabile a “chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo,
oppure le sue finalità antidemocratiche”.
Ufficio stampa Comune di Corsico
scaricato dal sito: www.comune.corsico.mi.it