ilitazione libraria - Archivio storico dell`Università di Torino

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ilitazione libraria - Archivio storico dell`Università di Torino
CORRIERE BELLA SERA
Anno
40 _
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rs'um.
205
Milano —
Italia • Coloni*
un
Lunedì,
96
Luglio
1915
Edizione òel pomeriggio
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Italia e Colonie, centesimi 5 — Un numero arretrato, centesimi 10
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ilitazione libraria
I libri par la guerra - 1 libri alla joerra
I n questi giorni nei q u a l i l a p a r o l a piti r a r n e l'invio * ai soldati d i e o p e r a n o s u l
eloquente è q u e l l a del c a n n o n e , che tuona a « fronte a d anche a distribuirli fra. le reclute
riscossa e a vittoria d a l l a c o r o n a delle A l p i , « nuove giunte, f r a le t r u p p e di milizia tere l'eco n e r i s u o n a d'esultanza, nei cuori d i « ritoriale, e in particolare fra i militari detutti i buoni i t a l i a n i , il p a r l a r e d i libri, come a genti negli ospedali e nei depositi d i con<' valescenza ; o v e più intenso è il desiderio
di strumenti o d i munizioni utili alla g u e r r a , a di leggere e d i sfogliare libri illustrati. »
può f a r l'effetto d ' u n a i n g e n u a stonaturaO r m a i possono dirsi superate le princiì / i d e a d ' u n a mobilitazione d i c a r t a s t a m p a - pali difficoltà dell'organizzazione, in m o d o
ta in tempi nei q u a l i si p r o c l a m a a g r a n vo- 1 he il m a t e r i a l e di rifornimento viene ad es
ce 1 imperioso t r i n o m i o « uomini, armi, de* sere « scaglionato » e distribuito razionalnaro », p u ò f a r s o r r i d e r e o stupire r o m e una mente e d e q u a m e n t e , così p e r la. q u a n t i t à ,
uriosira o b i z z a r r a o p a r a d o s s a l e , come una come per la qualità sua, a ser->nda delle varie
antitesi s t r i d e n t e i n u r t o con la realtà. Io- destinazioni. Nel t e m p o stesso si e v i t a n o i
vocare i diritti e p r o p u g n a r e i benefici d ' u n a danni d ' u n accentramento t r o p p o rigoroso,
o n d e non restano escluse o intralciate I« alpropaganda p u r a m e n t e i n t e l l e t t u a l e in que- tro; provvide iniziative, felicemente operanti
ste ore tragiche nelle q u a l i l a vita del popolo in particolari circoscrizioni, e con intenti ben
nostro si raccoglie e si s f e r r a t u t t a i n un im- d e t e r m i n a t i , come quella del benemerito Copero d i azione c o o r d i n a t a a d u n unico in- m i t a t o milanese.
tento, l a vittoria, c a p i s c o c h e possa esser
Lo spettacolo che offrono le sale dell'Istigiudicato p e r lo m e n o u n lusso superfluo. tuto è nuovo e grandioso, ed è anche edifi£r>nure c h i pensasse e. giudicasse così, riucante. Sembra insieme una stazione di arrinirebbe i n g i u s t o e r i s c h i e r e b b e di compiere
opera dannosa. Uno dei termini di quel fon- vo e di partenza e di smistamento di merci.
damentale trinomio, e il più cospicuo di es- Dovunque grandi mucchi di volumi, d'opusi, il primo, a serbare intatto il proprio va- scoli, di fascicoli svariatissimi, schiere inalore, ad acquistarne di nuovo, ad assicurarsi nimate di questi interpreti di tante anime vila resistenza necessaria, a ritemprarsi via via, ve, pronte a partire per la guerra, a intratha bisogno d'uno di quei coefficienti intel- tenere i combattenti, a consolare i reduci felettuali, che gli sono suggeriti dalla sua stes- riti ; e In mezzo ad esse gentili signorine,
sa natura, e che da nessun'altra parte gli attente ed alacri, sotto la guida d'un'infatipuò venire meglio che dal Libro. L'uomo, se
Dìo vuole, non è una macchina; che se,cabile generale in gonnella.
Già un 150.000 volumi sono stati distrioome ima macchina abbisogna di carbone o
d'energia elettrica, esso richiede anzitutto buiti, senza contare le pubblicazioni di pronutrimento materiale, ha anche necessità non pagande del Comitato Per i soldati e per il
minore di rifornimenti intellettuali e morali. popolo, pubblicazioni che superano ormai la
Fra questi, in primissima linea, la lettura ventina, delle quali le ultime, oltre quelle rie la corrispondenza con le famiglie.
cordate dal Corriere, sono: Per la solidaL'esperienza più recente, fatta da tutti gli rietà nazionale, contenente il discorso del
eserciti impegnati nella terribile tenzone, e ministro Salandra, / melodi patemi dell'Audal nostro non meno degli altri, e in Africa, stria, / nostri avversari, Il mare nostro, con
sin dal 1911, e oggi, al di qua e al di là una cartina dell'Adriatico, Pensieri di un
dei violati confini, dimostra come quella del fantaccino italiano in guerra, il nostro vero
« cibo intellettuale » applicata al libro sia confine, con una cartina dei ronfi ni verso
tutt'altro che una metafora vuota di senso, l'Austria, Soldati, attenti alla salute!, La
0 un'espressiont» +Tf*ir»T"w*» retorica.
nostra
guerra,
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Libia gli ufficiali e i soldati disseminati lun^o le coste o nelle oasi, erano tanto affamati
di carta stampata, che quando avevano la
fortuna di possedere qualche libro, lo facevano letteralmente a pezzi per distribuirsene
i quinterni sciolti, i quali, facendo il giro,
permettessero di appagare ad un tempo e con
maggior larghezza ed equità quella tal fame.
Una fame che si manifesta tanto più acuta
in una guerra come la presente, la quale scaturisce da ragioni ben più profondamente
ideali, è più largamente sentita e più propriamente popolare e nazionale. E ' un fenomeno di psicologia individuale e insieme collettiva, che oggi si avvera con assai maggiore intensità che non nei tempi normali.
Nelle ore di attesa febbrile e, più ancora,
nei lunghi riposi, nelle grandi pause, intermezzi di calma e di pace, tra l'uno e l'altro
atto del terribile dramma guerresco, nelle
linee più avanzate, sotto le tende, sui picchi
irti e nevosi, fra le trincee, fra le^ masse
dense delle riserve, nelle corsie degli ospedali, nelle camerate e pei viali dei convale:
scenti, sulle coperte delle, navi, dovunque, si
fa sentire questo bisogno di raccoglimento
tutto spirituale. E in quelle ore una buona
pagina stampata lo soddisfa meglio d'ogni
altra cosa, procura una distrazione benefica,
consola e solleva, medicina infallibile pei
nervi e per lo spirito dei nostri meravigliosi
soldati.
conterenza delPon. Nofn, e Quello che hanno
fatto i soldati 1848-1870, con una serie di
illustrazioni patriottiche individuali, a cura
di Cesare Schiaparelli, già tirato in 50.000
esemplari.
Queste pubblicazioni sono state lanciate
fino ad ora per oltre due milioni di esemplari. E non entrano ancora nel computo
i 250.000 esemplari d'uno speciale opuscoletto illustrato Italia eroica, che l'editore
Sonzogno, con nobilissimo pensiero, offre pei
soldati.
Fra i principali editori e librai d'Italia è
sorta una gara d'intelligente generosità. Il
Paravia inviò 10.000 tra volumi ed opuscoli, fra i quali particolarmente adatti i sette
volumetti della serie II Piemonte e il Risorgimento italiano, pubblicati nel 1911 per
iniziativa d'un Comitato femminile della
Dante Alighieri; il Nerbini di Firenze,
20.000 esemplari di riviste illustrate ; il Bocca, oltre un migliaio di volumi scelti, specialmente destinati agli ufficiali e sottufficiali; oltre 4000, l'Unione tipografica editrice; 4000, il Lattes ; circa 5000, il Treves.
11 Beraporad ha offerto 5000 esemplari di
un suo libretto illustrato La grande impresa,
elle è il Risorgimento; e, con l'abituale sua
liberalità, il barone Alberto Lumbroso ha
concesso al Comitato per 5000 lire di volumi da scegliersi fra le pregevoli edizioni
della sua Rivista di Roma.
! bei documenti, veramente « umani », a
questo proposito, abbondano ormai ; ma io,
resistendo alla tentazione d'esemplificare
spigolando nelle corrispondenze dal rampo
«ile un giorno saranno materia preziosa per
lo storico futuro, mi limiterò a due esempi.
L'uno è d'un colto giovinotto piemontlaureato in lettere, che dalle vette alpine più
prossime di contro al nemico, così scriveva
tempo fa ad un collega, il quale, indovinando un suo vivo desiderio, gli aveva .spedito un'opera in più volumi: « I) libro è
« giunto in tempo. Ieri ho avuto una gior« nata di riposo, meritata,
ho
» già divorata una buona part< <]<•! primo
* torno con la stessa avidità con cui, dopo
t dieci ore di man ia senza UT»-, *>i ingozza
« una mezza dozzina di tazze d'acqua. Quan« do potrai mandarini poi qualche altra
«sa da leggere, sarà sempre tx
olta. »
L : altro esempio, non m
un documento ufficiali
non i ung dei
;
ti. II comandante d'un I<1 reggimento
li fanteri
am.patO in uno dei punti
*•] mzati (Iella zona di guerra, inviava, il
giugni
li gngr.iziamento
alla presidenza. dell'Istituto xile jx-r
le biblioteche dei soldati: <• I militari di q
« sto Reggimento hanno ricevuto proprio in
«trincea, a breve distanza dal nemic . li* bri, i giornali, le riviste fin- attorto Isti
« tuto si è compiaciuto di inviar- I <
.
« che l'Istituto si è prefitto,
« raggiunto. Tutti hanno .
-a viva
Numerose, ma non mai abbastanza, le riviste illustrate e i giornali; il Mtimero, così
meritoriamente battagliero, invia 500 copie
settimanali, molte ne invia anche il Travaso; desidf
'no, il Gustino. II Municipio di Torino, coi doppioni della Biblioteca
Civica, ha messo insieme un migliaio di volumi, fra i quali abbondano, utilmente,
romanzi. ÌJP offerte dei privati non mancane,
ma non sono ancora quante e quali oc.orr^rebbe che fojporOj e si iKita, in generale,
che scarseggia troppo la letteratura rosi detta
amena (viaggi, avventi!" | 1 uella che diremo alitanto graditi ai
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Opportuni
Intanto il
Ministero della guert.
di
?5.0O0
'lari del Mai
empre avannia, offerti dal senatot
<rtino,
come presidente del Com
nazionale
VItalia; e s'è iniziata la diltributìonc «Ielle
6000
l'Inno digli Alpini, ;
Venini, 1
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e gl'Italiani
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ma provvida mobilita/tour. Scovino tutti, dagli
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ti ed oziosi, li mettai
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mungeranno festeggiati
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nostri fiRli ^ e li attendono e li desiderar
giungeranno accolti come schiere di bu<
gni
« soddisfazione questi libri, destinati a solle« vare i combattenti dalle diuturne preoccu« pazioni e a ricordare, nella vita di trincea,
« la patria lontana. A nome di tutti i miei
« dipendenti esprimo le più vive azioni di
« grazie pel bene che riceviamo. Ogni au« gurio, ogni buona parola, ogni bendi.' mi« njrna attenzione che ci pervenga dal Pae* se, è grande ricompensa ai sacrifizi quoti,(
dianì e stimolo fortissimo a renderci de« gni della fiducia che il paese stesso in noi
« ripone. Con vivo sentimento di riconosca]: accogliamo quindi la gentile offerta che
« ci lega in ispirito a tante burnir persone
« che dimostrano di seguirci col pensi* io, col
« cuore e coi voti nell'opera grande che ab< biano l'onore di compiere. »
J
Come si vede, la nobiltà dei sentimenti in
questi soldati italiani è pari alla dignità
eroica delle loro azioni: è, vivaddio, quintessenza di civiltà latina !
L'efficacia di questa propaganda patriottica fatta col libro e pel libro comprese subito il Ministero della guerra, il quale si
affrettò a diramare una Circolare — in data
del 5 giugno, firmata dal sottosegretario Eiia
— dove, ispirandosi ad una larghezza veramente moderna di criteri, raccomandava a
tutti i Comandanti, l'opera e le pubblicazioni dell'Istituto. A questo poi lo stesso
Ministero rivolgeva il 14 giugno una lettera
assai opportuna, esprimendo il giusto desiderio che le molte disparate iniziative individuali, sorte con l'intento di far giungere
ai soldati libri, opuscoli, scritti var!, fossero
unificate e coordinate per mezzo del detto
Istituto, il quale avrebbe provveduto a racoogliere il materiale librario nella sua sede
«entrale (piazza Statuto, 17, Torino) e a cu-
camerati, di commilitoni di riserva, cari e
preziosi. Sarà una delle tante opere belle
delle quali è prodiga, alle quali ha fatto
ormai l'abitudine questa vecchia Italia, cosi
mirabilmente ringiovanì?
ì serena e forconi sicura di se, in questo UH prima prova veramente nazionale.
^
Vittorio Cian
Cerimonia patriottica a Venezia
sulla tomba del fratelli Bandiera e di D. Moro
(Sirnido ptrt de! Corriere dtlló Stri)
Veneiia. M luglio, notte.
Conimeli
ettantunesimo anno
Commemorand
ntunesimo ann<
dacché, nel vallone di Rovito, cadevano sotto
il piombo borbonico i fratelli Attilio ed E<rqili<
Bandiera e Domenico Moro, stamane mila lo
ro tombe nella chiesa di vSan Giovanni e Pao
lo, che è il PaxHheou veneziano. 1 vefceran
delle guerre dell'indi pendenza, i vecchi difen
bori di Venezia * 1 garibaldini li sono reoat
a deporre r ne. seguiti dalle rap preseci tari z<
delle Società militari e delle Società politichi
e professionali.
11 lungo
movendo dal Municipio cor
la bandiera decorata del Comune, portata da
venerando uffi
-ano cav. Pegorini, h?
•Mitro della
la eh
il sindaco conte Grimani ha pronunciato ur
vibrante di patriottismo. » La glori*
dei Bandiera e di Moro fu U segno nrecur
sore de! nostro Risorgimento — ha detto —
martiri, poteste sollevare la fronte
lo ave
edireste ancor* L
•-'ITM
nella
parla'
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'<*!•?, combatte pei
o è stalo applaudit!ssimo. Hann<:
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