Disturbi Specifici di Apprendimento

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Disturbi Specifici di Apprendimento
CORSO DI FORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI
I DISTURBI SPECIFICI
D’APPRENDIMENTO E IL PIANO
DIDATTICO PERSONALIZZATO
Prof.ssa Maria Teresa Delicati
prof.ssa Maria Teresa Delicati ITTS A.Volta Perugia
Diritto all’educazione.
Bruno Tognolini.
Se mi insegni, io lo imparo.
Se mi parli, mi è più chiaro.
Se lo fai, mi entra in testa.
Se con me tu impari, resta.
prof.ssa Maria Teresa Delicati ITTS A.Volta Perugia
prof.ssa Maria Teresa Delicati ITTS A.Volta Perugia
Ing. Giacomo Cutrera Dislessico adulto, laureato in
Ingegneria Informatica Membro del Consiglio
Direttivo Nazionale AID
https://www.youtube.com/watch?v=Jh5d_sW2b1o
Luca Grandi
https://www.youtube.com/watch?v=CBJfRgywfac
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Disturbi Specifici di Apprendimento
disturbi funzionali che derivano da una peculiare architettura
neurobiologica del soggetto che provoca difficoltà nell’acquisizione e
nella stabilizzazione di alcuni processi di identificazione e di scrittura
delle parole e dei numeri. (G. Stella, 2004)
• Sono deficit funzionali di natura neurobiologica;
• Si manifestano in persone con normali capacità cognitive
(QI nella norma o superiore);
• Non dipendono da problemi psicologici (emotivo-relazionali,
familiari, ecc…);
• Non dipendono da pigrizia o da scarso interesse.
• Sono presenti dalla nascita e si manifestano quando si
viene esposti all’apprendimento della lettura e della
scrittura;
• Sono modificabili nel tempo
ma non si risolvono; cioè non
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scompaiono.
Legge 8 ottobre 2010, n. 170
Nuove norme in materia di
disturbi specifici di apprendimento
in ambito scolastico
Art. 1 - Riconoscimento e
definizione di dislessia, disgrafia,
disortografia e discalculia
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DISLESSIA: disturbo specifico di Lettura che si manifesta
come
difficoltà
di
automatizzazione
del
processo
di
interpretazione dei segni grafici. Ne consegue un deficit
nella
velocità
ripercussioni
e
sulla
nell’accuratezza
comprensione
della
del
lettura.
testo
a
Con
causa
dell’eccessivo impegno nella transcodifica che causa perdita
di informazioni dalla memoria a breve termine (Mbt) ed
errori di sostituzione di parole che alterano il significato.
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DISORTOGRAFIA: un disturbo specifico di scrittura che si
manifesta in difficoltà nei processi linguistici di
transcodifica.
DISGRAFIA: un disturbo specifico di scrittura che si
manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.
DISCALCULIA: un disturbo
specifico che si manifesta con una
difficoltà negli automatismi del
calcolo e dell’elaborazione dei
numeri
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Quali caratteristiche presenta un ragazzo DSA
• Lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre
pressato dal tempo.
• non prende bene gli appunti perché non riesce ad ascoltare e
scrivere contemporaneamente
• Può avere difficoltà nel memorizzare termini specifici, non di
uso comune, le “non-parole”
• Può avere difficoltà nella lettura e/o scrittura di lingue straniere
(es. inglese, latino, greco, ecc..);
• Il dislessico non è disattento, ha altri tempi di attenzione
• La decodifica avviene lentamente, ma ciò non significa che
abbia difficoltà intellettive, può scrivere una parola due volte o
non scriverla; può avere difficoltà nello studio (storia,
geografia, scienze, letteratura, problemi aritmetici) quando
questo è veicolato dalla lettura e si giova invece dell'ascolto (es.
registratori, adulto che legge, libri digitali);
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Oggi il dislessico può studiare
senza leggere
• Può studiare ASCOLTANDO (sintesi vocale-libri
digitali – adulto che legge per lui)
• Nei primi anni del ’900 i dislessici venivano
definiti “ciechi per la lettura” o “soggetti di
madrelingua orale”
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Le conseguenze di questi disturbi si riflettono
1) Sugli Apprendimenti
(nonostante l’intelligenza nella norma)
rischio dispersione
2) Sullo sviluppo Psicologico
(nonostante l’origine neurobiologica).
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Le conseguenze sugli apprendimenti
Nel sistema scolastico gli apprendimenti avvengono
tramite il canale della letto – scrittura. I bambini con
DSA hanno un deficit nella velocità e nell’accuratezza
della lettura e della scrittura. Possono comunque
riuscire a leggere e scrivere impegnando al massimo le
capacità attentive e le energie.
Quindi le loro prestazioni sono altalenanti e solitamente
di breve durata. Ciò può venire erroneamente
interpretato come scarso impegno.
In realtà si tratta di “stanchezza” perché la non
automatizzazione del processo di letto – scrittura
implica un dispendio di energie enorme nella
transcodifica. Questo dovrebbe essere tenuto in conto
sia dai genitori che dagli insegnanti.
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Le conseguenze psicologiche
Il continuo insuccesso nelle prestazioni scolastiche genera
una situazione di frustrazione negli alunni con DSA e di
insoddisfazione sia dei genitori che degli insegnanti.
Tutto ciò si ripercuote negativamente nella sua autostima e
sulla formazione della sua personalità. Possono quindi
manifestarsi disturbi comportamentali, atteggiamenti di
disinteresse e rifiuto ad impegnarsi, atteggiamenti di
chiusura in se stesso, somatizzazioni.
Questo si traduce nella dipendenza dagli altri nell’affrontare
gli apprendimenti scolastici.
Nei ragazzi con DSA subentra la rassegnazione che si
esprime con l’apatia e la mancanza di reazioni di riscatto che
spesso sfociano nell’abbandono scolastico.
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La dislessia non è una malattia da cui si
può guarire, ma può essere compensata
Favorire in classe occasioni
di conversazione nelle quali
sia possibile parlare delle
proprie difficoltà e diversità
facendo riferimento ai
diversi stili di
apprendimento
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inclusione
L’adolescenza: un’età incerta
• Ristrutturazione dell’immagine di se’
• Rifiuto dello status di dipendenza dall’adulto
• Il bisogno di omologazione e conferma rispetto il gruppo dei
pari
TU POTRESTI ESSERE DISLESSICO MA STRAORDINARIO!
"UNA NUOVA STELLA SULLA TERRA"
Dedicato a chi pensa di essere una nullità, a chi pensa di non
farcela, a chi si sente diverso, a chi vive il disagio scolastico, a
chi si sente incompreso, a chi........ è dislessico
“Stelle sulla terra”
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I dubbi degli insegnanti:
E’
E’
E’
“si
un problema di volontà?
un problema psicologico?
opportuno aspettare che
sblocchi”?
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LA RISPOSTA E’:
METODI E TECNICHE DI
INSEGNAMENTO
1 Didattica laboratoriale
2 Cooperative Learning
3 Peer education – Il gruppo classe come risorsa
4 Metodologie didattiche innovative (Web quest – flipped
classroom)
5 Ambienti di apprendimento 2.0 - piattaforma moodle…
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AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Apprendimento esperienziale
Didattica alunno centrica
Learning by doing
l’apprendimento attraverso il fare, attraverso l’operare,
attraverso le azioni. Gli obiettivi di apprendimento che si
prefiggono i docenti si configurano sotto forma di “sapere
come fare a…”, piuttosto che di “conoscere che…”; infatti, in
questo modo il soggetto prende coscienza del perché è
necessario conoscere qualcosa e come una certa conoscenza
può essere utilizzata
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D.M.12 luglio 2011 sui Dsa
Articolo 6 Forme di verifica e di valutazione
“La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli
studenti con DSA deve essere coerente con gli interventi
pedagogico – didattici di cui ai precedenti articoli.
Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che
consentono allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il
livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di
misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento
della prestazione da valutare – relativamente ai tempi di
effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove –
riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti
disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.”
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i processi valutativi hanno rilevanza ed incidenza
• sugli aspetti psicologici ed emotivi
• sulla costruzione di una positiva immagine di sé
• su eventuali comportamenti personali, scolastici o sociali
• sul sentimento di adeguatezza
• sui livelli di autostima
• sul senso di autoefficacia
• sulle aspettative di successo
• sulla motivazione allo studio
• …ed in definitiva sul successo scolastico stesso
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PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
• PDP.doc
• PDP BES.doc
• SCHEDA DI 1° INVIO scuola secondaria.doc
• Consultabili nel sito ITTS Volta Perugia-Area Studenti:Dislessia
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Misure dispensative e strumenti compensativi
«Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al
contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei
suoi compagni» (Giacomo Stella)
«Lo strumento compensativo è una cosa che ti
permette di sfruttare al meglio le tue potenzialità»
(Luca Grandi)
«Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali
fra disuguali» (Lorenzo Milani)
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CHE COSA SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI?
•Strumenti finalizzati alla manifestazione del proprio potenziale. In
altre parole, tutto ciò che possiamo mettere in atto per raggiungere
mete che altrimenti sarebbero difficilmente raggiungibili, se non
impossibili.
•Sono gli strumenti che permettono di compensare la debolezza
funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei
compiti automatici (non intelligenti) compromessi dal disturbo
specifico proprio come un paio di occhiali permette al miope di
leggere ciò che è scritto sulla lavagna.
•Nelle Linee Guida (2011) sono definiti come “strumenti didattici e
tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta
nell’abilità deficitaria”.
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CHE COSA SONO LE MISURE DISPENSATIVE?
•Sono interventi che “consentono all’alunno di non
svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo,
risultano particolarmente dispendiose e non migliorano
l’apprendimento” (Linee Guida, 2011).
•Riguardano la dispensa da alcune prestazioni.
•Sono le strategie didattiche didattiche messe in atto per
favorire i processi di inclusione e di raggiungimento degli
obiettivi formativi.
•Nelle Circolari Ministeriali, sono misure dispensative dare
più tempo per le verifiche, assegnare meno compiti a casa,
esonerare dall’imparare a memoria formule o altre nozioni,
ecc., accorgimenti che potrebbero apparire come delle
“concessioni”, ma che in realtà sono strategie didattiche.
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DIDATTICA METACOGNITIVA
Avere una filosofia di lavoro metacognitiva significa
avere presente una modalità di approccio alla
valutazione del compito orientata a porre domande,
piuttosto che alla proposizione di affermazioni,
«Come hai fatto? Come potresti fare?».
In questo senso gli errori possono divenire una
straordinaria fonte di riflessione strategica, una
formidabile, e talvolta unica, occasione di
automonitoraggio sul processo volontariamente, ma
inconsapevolmente, attivato. (G.Stella)
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DIDATTICA METACOGNITIVA
Far scoprire all’alunno che l’errore non è un
«peccato mortale», un evento da rifuggire in
ogni modo, una catastrofe irrimediabile.
Aiutare l’alunno a utilizzarlo per riflettere sulle
modalità procedurali impiegate, stimolando la
ricerca di ciò che l’ha prodotto.
Insegnare le abilità di studio: sottolineature,
schemi, mappe, tecnica del prendere appunti
Favorire l’uso di mediatori didattici
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L’uso delle mappe migliora:
•
•
•
•
•
•
•
•
La comprensione del testo
Il vocabolario e l’esposizione
La memorizzazione
Il recupero delle informazioni
La memorizzazione di termini scientifici
La produzione del testo
L’apprendimento di una lingua straniera
La capacità di prendere appunti
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Potenziamento delle abilità di
lettura e scrittura
Uso di software didattici
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Cmap
Leggixme
Alfareader
Scriviimmagini
Freemind
Liberliber.it
Biblioaid
Geogebra
www.matematicamente.it
Balabolka per la sintesi vocale
Carlo mobile
PDF Viewer
Clip claxon
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TABELLA DI SINTESI DEGLI STRUMENTI
COMPENSATIVI E DELLE MISURE DISPENSATIVE
(AID)
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Che cosa può fare la scuola per gli alunni DSA
• Il dislessico apprende ascoltando, per questo occorre far sì
che acceda all’ascolto del testo, in quanto l’obiettivo è la
comprensione del testo, non la lettura
• I problemi legati all’adolescenza peggiorano la situazione,
anche perché le richieste della scuola superiore
aumentano, per questo occorre costruire un ambiente per
l’apprendimento, un clima relazionale positivo: non
chiedere all’alunno dislessico ciò che non può dare, ma ciò
che sa fare, per poter migliorare la sua autostima
• Dispensare dallo studio delle lingue straniere in forma
scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla
differenza tra scrittura e pronuncia.
• Ridurre il carico di lavoro a casa, ridurre il numero degli
esercizi, non i contenuti
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Che cosa può fare la scuola per gli alunni DSA
• Fare sempre verifiche orali (magari interrogando il
dislessico dopo altri compagni, interrogazioni
programmate, offrendogli così un’ ulteriore possibilità di
imparare ascoltando) oppure scritte, ma strutturate
• Poter svolgere la stessa prova dei compagni su un
contenuto comunque significativo, ma ridotto
• Dare più tempo per lo studio e per le verifiche
• Incoraggiare, gratificare e usare il rinforzo come
strumento usuale.
• Usare sempre lo stampato maiuscolo, anche alla lavagna.
• Consegnare uno schema della lezione
• Costruire insieme un glossario per aree di contenuto
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PROCEDURE OPERATIVE
1. Inserimento nel POF normativa dislessia:
adeguamento della didattica alle circolari
ministeriali
2. Presentazione al Consiglio di classe dell’allievo
dislessico da parte del coordinatore e/o del
referente DSA
3. Programmazione incontri con operatori Sanitari,
famiglia
4. Predisposizione Percorso Personalizzato: livello
del disturbo, obiettivi personalizzati, interventi
compensativi e dispensativi, criteri di valutazione
5. Condivisione del Percorso Personalizzato con
la famiglia
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PDP: è un documento che compila la scuola, ma è un
patto d’intesa tra docenti, famiglia, alunno e istituzioni socio –
sanitarie
Struttura
1. Dati relativi all’alunno
2. Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali
3. Caratteristiche comportamentali
4. Caratteristiche del processo di apprendimento
5. Strategie utilizzate dall’alunno per lo studio
6. Strumenti utilizzati dall’alunno per lo studio
7. Strategie metodologiche e didattiche adottate
8. Attività programmate
9. Strumenti compensativi e misure dispensative
10. Criteri e modalità di verifica e valutazione
11. Patto con la famiglia
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PDP
• È un atto dovuto perché presente nella normativa in
materia DSA
• È uno strumento che orienta e monitora il lavoro didattico
• È uno strumento fondamentale per lo studente che potrà
accedere a tutto ciò che gli è necessario anche in sede di
esami
• È uno strumento che «racconta» la storia scolastica del
ragazzo, al quale ogni docente, di ruolo o supplente, può
accedere, in ogni momento dell’anno scolastico
• Va ricordato che ogni alunno DSA è un individuo unico e
particolare, pertanto non possiamo pensare che ciò che va
bene a uno vada bene anche all’altro: va predisposto un
PDP ad hoc per ogni singolo alunno DSA
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ITER PER LA COMPILAZIONE
1. Acquisizione della segnalazione specialistica
2. Incontro di presentazione tra il coordinatore
della classe, la famiglia dello studente, il D.S.
o il referente DSA e verbalizzazione degli
incontri
3. Accordo tra docenti per la raccolta dati e per la
stesura del PDP (ad es. nel consiglio di ottobre
– dicembre?)
4. Stesura del documento da parte del Consiglio
di Classe: ogni insegnante deve indicare per la
propria disciplina quali sono gli obiettivi
didattici personalizzati che propone allo
studente e quali misure dispensative e
strumenti compensativi ritiene più idonei
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5. Il PDP deve essere verificato almeno due volte
l’anno a cura del coordinatore e del Consiglio
di Classe, soprattutto in sede di scrutini
6. Il PDP compilato e protocollato, firmato da
tutti i docenti e dalla famiglia, va dato in copia
alla famiglia con lettera protocollata
7. Non è un documento statico, ma può essere
modificato ogni qualvolta sia necessario,
spesso l’alunno, crescendo, compensa e
occorre quindi cambiare strategie didattiche
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Indicazioni per la valutazione
In fase di verifica e di valutazione, lo studente con
dislessia può usufruire di tempi aggiuntivi per
l’espletamento delle prove o, in alternativa e comunque
nell’ambito degli obiettivi disciplinari previsti per la
classe, di verifiche con minori richieste.
La valutazione deve riflettere il percorso dell’allievo e
registrare i suoi progressi: valutare quindi il livello
raggiunto tenendo conto dei punti di partenza. Ricordare
anche di separare la valutazione di competenze diverse
coinvolte in uno stesso compito o in una stessa verifica
(ad es. separare la valutazione della competenza
ortografica da quella della competenza compositiva)
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Didattica individualizzata
La didattica individualizzata consiste nelle attività di
recupero individuale che può svolgere
l’alunno per potenziare determinate abilità o per
acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito
delle strategie compensative e del metodo di studio; tali
attività individualizzate possono essere
realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in
momenti ad esse dedicati, secondo tutte le
forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla
normativa
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Didattica personalizzata
La didattica personalizzata, invece, anche sulla base
di quanto indicato nella Legge 53/2003 e
nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta
didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità
ed unicità a livello personale dei bisogni educativi
che caratterizzano gli alunni della classe,
considerando le differenze individuali soprattutto
sotto il profilo qualitativo.
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Didattica personalizzata
La didattica personalizzata si sostanzia attraverso
l’impiego di una varietà di metodologie e strategie
didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il
successo formativo in ogni alunno con l’uso dei mediatori
didattici (schemi, mappe concettuali, etc.).
“Individualizzato” è l’intervento calibrato
sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo
gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad
un particolare discente.
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Gli insegnanti che mi hanno salvato erano adulti
di fronte ad adolescenti in pericolo. Hanno
capito che bisognava agire tempestivamente. Si
sono buttati. Non ce l’hanno fatta. Si sono
buttati di nuovo, giorno dopo giorno, ancora,
ancora … Alla fine mi hanno tirato fuori. E molti
altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati.
Dobbiamo loro la vita.
.......si possono, si devono salvare dal "coma
scolastico" quei ragazzi che cadono tramortiti
come povere rondini contro la barriera della
lettura e della scrittura.
Daniel Pennac: Diario di scuola
prof.ssa Maria Teresa Delicati ITTS A.Volta Perugia