Corriere di Novara - Gli alloggi popolari sono di proprietà di Atc che li
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Corriere di Novara - Gli alloggi popolari sono di proprietà di Atc che li
Corriere di Novara LUNEDÌ 12 SETTEMBRE 2016 13 CRONACA DALLE PROVINCE «VIVIAMO IN 13 IN UNA BARACCA DI LEGNO»: LO SFOGO DI UN TRECATESE OSPITATO NEGLI ALLOGGI PROVVISORI DEL COMUNE Emergenza abitativa, servono soluzioni L’assessore rassicura: «Stiamo cercando altri locali». E sulla casa cantoniera... TRECATE Una situazione abitativa precaria e difficile: è quella lamentata dal Giuseppe Adduci, da 4 anni senza casa e ospitato negli alloggi provvisori del Comune. Dopo aver alloggiato per 2 anni nei locali comunali di via Dante, da circa due anni Adduci vive nei moduli abitativi ricavati dal Comune nella struttura, che un tempo era utilizzata come sede di alcune associazioni locali, situata nei pressi dell’area feste comunale, in piazzale Antonini. «In quella che praticamente è una baracca di legno – dichiara Adduci – viviamo in 13 persone e abbiamo a disposizione solo tre docce. Le condizioni igieniche sono precarie, ma anche i rapporti di convivenza sono difficili. Io sono stato aggredito due volte da una persona di origine straniera che vive nella struttura: la prima volta ho sporto una denuncia che poi ho ritirato per cercare di non peggiorare i rapporti interpersonali, ora sono stato aggredito nuovamente e ho un referto medico che lo prova. Carabinieri e vigili sono al corrente delle situazione perché sono intervenuti per sedare le liti. Anche il Comune è a conoscenza della mia condizione e ha fatto tante promesse che poi non ha mantenuto. Quello che chiedo è di avere una sistemazione più dignitosa e tranquilla, perché rischio un esaurimento nervoso e ho già dovuto ricorrere a cure psichiatriche. Finalmente ho trovato un’occupazione: sto svolgendo un tirocinio presso un ospedale della zona e mi devo alzare ogni mattina alle 5, ma di notte non riesco a dormire per il rumore causato dagli altri ospiti della struttura e ho difficoltà ad accedere alle docce e alla lavatrice perché sono sempre occupate. Se continua così rischio di perdere anche questo lavoro temporaneo e non riuscirò più a risollevarmi». «Ad avere la precedenza, sia negli aiuti economici che negli alloggi – sostiene Adduci – sono sempre gli extracomunitari perché hanno figli. Era così con la precedente Amministrazione e la situazione non è cambiata con quella nuo- Marciapiedi di via Marconi, avanti con il secondo lotto La casetta Agip di piazzale Antonini va. Io sono trecatese e, finché ho avuto un lavoro, ho sempre pagato le tasse, ma, evidentemente, questo non ha alcuna importanza». Dopo aver ascoltato le lamentele del signor Adduci, chiediamo il commento dell’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Capoccia, ricordando che l’emergenza abitativa a Trecate sussiste ormai da anni e che il numero degli sfrattati è sempre molto elevato. «Il signor Adduci – risponde l’assessore Capoccia – è seguito da tempo dai Servizi sociali trecatesi e la sua situazione è nota. Le accuse mosse al Comune, tuttavia, non rispondono a verità. I moduli abitativi ricavati nella struttura di piazzale Antonini, che servono per sistemazioni temporanee alle quali deve provvedere il Comune, hanno tutte le caratteristiche per garantire condizioni di vita dignitose. E’ inutile ricordare che le condizioni igieniche dipendono anche dal comportamento delle persone: se, io, a casa mia, sporco e non pulisco, è chiaro che le condizioni igienico- sanitarie in cui vivrò non saranno ottimali. Anche i rapporti interpersonali fra gli ospiti della struttura dovrebbero essere improntati al buonsenso. Il Comune, in ogni caso, garantisce visite periodiche del personale dei Servizi Sociali per risolvere le dinamiche relazionali problematiche e verificare il rispetto delle regole. Il signor Adduci, oltre a vedersi garantito da anni un alloggio, seppur provvisorio, è stato aiutato anche a trovare dei piccoli lavori attraverso i progetti messi in campo dal Comune per aiutare le persone che vivono situazioni di difficoltà: mi sembra dunque ingeneroso, da parte sua, addossare ogni colpa al Comune». «Per quel che riguarda gli alloggi popolari – sottolinea Capoccia – ricordo che sono di proprietà di Atc che li assegna in base alle proprie graduatorie: il Comune non ha voce in capitolo. Vorrei comunque precisare che, al momento, non vi sono alloggi popolari liberi e anche quelli apparentemente liberi non sono assegnabili per varie regioni. Ribadisco, dunque, che il Comune non può disporre degli alloggi popolari (che sono gestiti da Atc) e che ha messo a disposizione dei senza tetto tutti gli spazi e i locali di sua proprietà che potevano essere adibiti a questo scopo. Quanto all’accusa di trattamenti preferenziali per le persone di origine straniera, mi limito a rispondere che per i residenti a Trecate, indipendentemente dalla loro origine, vi è uguale trattamento, compreso l’obbligo di tutela dei minori. Il Comune di Trecate, dal punto di vista socio – assistenziale ha sempre offerto un servizio ec- cellente, con una grande attenzione ai problemi delle persone, tanto che la nostra città è diventata “attrattiva”da questo punto di vista». Come la nuova Amministrazione comunale intende affrontare il problema dell’emergenza abitativa? «Il numero delle persone che si trova senza casa –afferma Capoccia – è in crescita esponenziale. L’Amministrazione sta cercando soluzioni che permettano di aggiungere spazi per alloggi temporanei, ma, ovviamente, le soluzioni non possono essere trovate dall’oggi al domani. La Provincia aveva promesso alla precedente Amministrazione la concessione in uso della casa cantoniera (di proprietà provinciale). Il contratto con la Provincia non è ancora stato sottoscritto e noi non riteniamo opportuno dare in gestione la struttura e il progetto di housing sociale ad una cooperativa, come previsto dalla passata Amministrazione. In questo momento stiamo valutando se il Comune ha le risorse necessarie a gestire la casa cantoniera in modo diretto: la nostra intenzione, infatti, è quella di confermare alla Provincia la richiesta di concessione dell’edificio e di sottoscrivere un contratto che preveda un progetto di housing sociale gestito direttamente dal Comune». Daniela Uglietti ROMENTINO Un vero ritornello nella storia amministrativa del paese: i marciapiedi di via Marconi. Una avventura mai terminata. Quanti sindaci si sono succeduti! Quell’intervento è sempre rimasto sulla carta per mancanza di soldi. Ora l’Amministrazione Biondo ha dato il la all’opera, realizzando il primo tratto, quello tra via Sant’Ambrogio e via San Rocco, con risorse provenienti dall’attività di recupero di fideiussioni scadute e fino ad oggi non richieste e da oneri di urbanizzazione non pagati. L’intervento prosegue: in questi giorni è scaduto il bando per i lavori di sistemazione del marciapiede di via Marconi, lato ovest, secondo lotto: il quadro economico di spesa prevede un impegno di 13.100 euro. Il progetto definitivo esecutivo è stato predisposto dall’Ufficio Tecnico del Comune. Nel mese di marzo il nostro giornale aveva accolto lo “sfogo” di una residente, Laura Donati, che invocava il proseguimento dei lavori per scrivere finalmente la parola fine all’odissea dei marciapiedi di via Marconi. Nel suo intervento sollevava anche problemi di sicurezza: «Vedo in continuazione mamme e nonne portare i bambini o per mano o in carrozzina sul manto della carreggiata, soprattutto d’estate quando il sole impedisce di percorrere la via sul lato dispari. Lo stesso per disabili o persone con difficoltà motorie. Chi scende dal- l’autobus, cioè studenti e utenti dei servizi pubblici, deve avviarsi sulla strada perché è impossibile percorrere il tratto dalla fermata verso l’incrocio con le vie Sant’Ambrogio e 4 Novembre. Di fronte alla tabaccheria ci sono cartacce di Gratta e Vinci, pagine di giornali, giocate al Lotto non fortunate di persone che così dimostrano la loro inciviltà: in altri Paesi europei chi getta cicche di sigaretta, pacchetti vuoti e cartacce viene multato. Poi ci sono tratti di cordoli abbandonati che mi impediscono di tagliare in sicurezza la mia siepe. Posteggiando di fronte alla tabaccheria se si scende dal lato guida si mettono i piedi sul manto della carreggiata; il passeggero che scende invece si trova un cordolo al di là del quale vi è di tutto, ma soprattutto il vuoto di un appoggio così disconnesso che rende rischioso uscire dall’auovettura». Il lavoro è iniziato ma… «Finora sono intervenuti – ancora Laura Donati - solo nel tratto iniziale della strada dove non ci sono né fermate di autobus né attraversamenti pedonali di servizio per ambulatori, asilo e piazza. Mi pare che l’imposta sui servizi indifferenziati debba contemplare anche questo genere di interventi: possibile che dalla copertura del fosso non ci sia stata un’Amministrazione che abbia proceduto alla soluzione del problema per il decoro e la sicurezza dei cittadini?». Eleonora Groppetti L’estate dei nonni GALLIATE Un’estate divertente e “golosa” per i “nonni” della Casa Protetta e del Polifunzionale. Gli ospiti e tutto il personale delle due strutture galliatesi ringraziano infatti il rione di Missanghera per il gustoso "panino party " accompagnato dalla musica di Maddalo e dall’allegria dei ragazzi del centro Happy days di Trecate. Apprezzatissimi da- gli anziani sono stati anche i pomeriggi di pet therapy con Marina Locatelli e i suoi dolcissimi cani Daisy, Sean e Chagall. E sempre per restare in tema di… cibo, ringraziamenti anche ai Sempre Giovani di Trecate per il pranzo offerto agli ospiti delle strutture galliatesi e delle altre strutture gestite dalla cooperativa Elleuno. Senza dimenticare, ovvia- mente, «gli amici della Tenda Gialla che in occasione della festa del Varallino hanno portato pesciolini e patatine fritte a tutti gli ospiti. Un grazie infine ai parenti, volontari e al personale per il prezioso aiuto». Gli eventi della bella stagione si concluderanno con due aperitivi di fine estate. l.c.