ItaliaOggi 138, 12 giugno 2013
Transcript
ItaliaOggi 138, 12 giugno 2013
• Nuova serie - Anno 22 - Numero 138 - € 1,20* - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Mercoledì 12 Giugno 2013 • * Nella provincia di Rimini ItaliaOggi è in abbinata obbligatoria reciproca con Il Quotidiano di Rimini € 0,50 (0,38+0,12) * con guida «Unico 2013» a € 6,00 in più; con il «Manuale Lavoro» a € 9,90 in più; con guida «L’assicurazione obbligatoria dei professionisti» a € 5,00 in più; con guida «IMU 2013» a € 5,00 in più; con guida «Le nuove regole del condominio» a € 5,00 in più www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Stop alle minicartelle Per importi inferiori ai 30 euro. La Consulta infatti stabilisce che va evitato che i costi di riscossione superino i benefici dell’entrata Giornale dei professionisti IL * * * 90 secondi La rubrica di Pierluigi Magnaschi a Punto e a capo (Class tv Msnbc, canale 27, ore 20) Agricoltura - Sui terreni inedificati mano libera agli investitori Chiarello a pag. 31 Fisco - Unico 2013 ai supplementari. E la proroga coinvolge anche i minimi Tomasicchio-Bongi a pag. 25 Lavoro - Pensionati e dipendenti full time: è attività occasionale aiutare l’azienda familiare Cirioli a pag. 28 su www.italiaoggi.it Stop alle cartelle fiscali per importi inferiori a 30 euro. La Corte costituzioin nale na ha salvato la norma nazionale che dal da 1° luglio 2012 permette alle regioni a enti locali di non iscrivere a ruolo e agli im importi inferiori appunto a 30 euro. La Co Consulta ha rigettato il ricorso della regione Veneto secondo la quale tale re no norma fa derivare alla regione un grave pregiudizio finanziario. Una tesi che ch non ha convinto i giudici, secondo iq quali è più giusto evitare che i costi di riscossione e di accertamento superino ris i benefi ci dell’entrata nelle casse della b pubblica amministrazione. pu Pirati all’attacco di Beppe Grillo e dei suoi seguaci. L’obiettivo sono le prossime elezioni politiche le amministrative del 2014. Sono gli ex 5stelle, quelli radiati ed espulsi, i giovani della sinistra radicale e perfino qualche ex deputato. Insomma, il Ppi, partito pirati italiani, sarà la sirena che cercherà di attrarre i parlamentari orfani di stelle, da Adele Gambaro, fresca di cacciata, ad Alessandro Furnari, Vincenzo Labriola, Marino Mastrangeli. I pirati hanno già siti web, Facebook, Twitter. Il partito pirata è un movimento politico europeista che intende proseguire sulla strada maestra tracciata dal Movimento 5 Stelle, rivendicano però la democrazia interna. Ponziano a pag. 9 Accardi a pagina 21 LO DICE PAOLO GENTILONI L non può diventare Letta segretario Pd perché corresponsabile degli errori di Bersani Rizzacasa D’Orsogna a pag. 7 Per il Consiglio nazionale forense le novità andranno a regime soltanto dal 1° gennaio 2015 Avvocati, il tirocinio attenda DA DOMANI IN EDICOLA Documenti/1 - La sentenza della Consulta sulle microcartelle esattoriali Documenti/2 - Lo schema di decreto sull’etichettatura tatu Documenti/3 - Il D parere del Cnf sui p tirocini t Documenti/4 - Il D di disegno di legge sul consumo del suolo Gli espulsi e i delusi del M5S vogliono fondare il Partito italiano dei pirati CON Nuovo tirocinio forense a regime soltanto dal 1° gennaio 2015. Le novità previste dalla riforma forense non sono infatti applicabili per i due anni successivi dall’entrata in vigore della legge n. 247/2012. Lo ha chiarito il Consiglio nazionale forense in un parere inviato ai presidenti dei Consigli dell’ordine. Il Cnf evidenzia, tra l’altro, che serve un decreto ministeriale per riempire di contenuti la norma. Ventura a pagina 22 INDAGINE HAVAS TELEVISIONE Mulino Bianco è il brand più noto Tutti pazzi per i tasti 8e9 del digitale Secchi a pag. 15 Plazzotta a pag. 19 DIRITTO & ROVESCIO Ho incontrato per caso l’ex presidente della Camera (ed ex camerata) Gianfranco Fini mentre, di primo mattino, in una grigia domenica di pioggia, andava nell’edicola romana del suo quartiere a comperare i giornali. Un uomo comune. Magro e allampanato. Totalmente privo della boria precedente. Dimesso e guardingo. L’astensione dal potere non sembra avergli fatto male in termini di linea. La libertà dalle colazioni cosiddette di lavoro, gli ha infatti restituito una linea splendida. Ma sembrava stranito. Il potere è una bella carica. E lui non ce l’ha più. Né il potere, né la carica. e in più IL SETTIMANALE DEGLI OPERATORI DELL’AGRICOLTURA 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it da pag. 31 2 Mercoledì 12 Giugno 2013 L’ANALISI IMPROVE YOUR AMERICAN ENGLISH An si è polverizzata Il Pdl non c’è più An has disappeared and the Pdl doesn’t exist anymore I http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it I COMMENTI l risultato dei ballottaggi nelle DI PIERLUIGI ultime elezioni amministrative è chiarissimo e incomprensibile. È chiarissimo perché dimostra la definitiva polverizzazione di An, l’assoluta inconsistenza del Pdl (in Sicilia, dove era da sempre il partito egemone, su quattro ballottaggi, in due non era nemmeno presente e gli altri due li ha persi entrambi), l’evaporazione definitiva della Lega (che è stata battuta persino a Treviso, la sua roccaforte storicamente più significativa) e l’ormai irreversibile sgonfiamento del M5S. za al voto che ormai supera il 50% degli aventi diritto. Non solo. Il Pd riesce a vincere quando, grazie al meccanismo delle primarie, è costretto a candidare un personaggio che non esce dal vivaio del partito e che quindi non ha le caratteristiche del pollo di batteria frattocchiano. Non è successo solo a Roma, dove il nuovo sindaco Ignazio Marino non solo non viene dalla trafila anchilosante della cosiddetta formazione nelle sezioni di partito modello secolo scorso, ma si è formato negli Usa (da cardiochirurgo, ma ogni esperienza, specie se professionale, serve, se è robusta, per poi essere messa a frutto E, nello stesso anche nella gestione tempo, questo risuldella società). Marino tato, pur così chiaro, Il Pd non capisce inoltre si è candidato resta ugualmente inche cosa può a Roma dopo aver dicomprensibile perché essere successo sobbedito al suo particertifica il successo del to, il Pd, non votando Pd. Un partito, questo, a favore del governo che, pur versando in condizioni pietose, è riuscito a vincere Letta e dopo aver vinto le primarie in tutti i capoluoghi di provincia, por- nelle quali il Pd invece tifava per un tando a casa, nonostante le diverse si- mezzobusto tv (David Sassoli). tuazioni locali, 11 sindaci sugli 11 che La stessa vicenda si è ripetuta erano in ballottaggio e conquistando il più importante posto di sindaco, quello nelle altre grandi e combattute eleziodella capitale, con un distacco sul sin- ni locali dove si sono affermati, con i daco uscente di 27 punti percentuali, voti del Pd, non solo candidati Pd eretici (come Marino) ma addirittura non un distacco imbarazzante. Pd come Pisapia a Milano, Doria a Il Pd, pur stravincendo, è il Genova, Emiliano a Bari, Vendola partito di maggioranza nella mi- alla Regione Puglia. noranza, stante il livello di reniten© Riproduzione riservata MAGNASCHI T he results from the abstention rate. Furthermore, polls in the latest local the Pd is able to win, thanks elections are extremely to the primary mechanism, clear and incomprehenbecause of which it is forced sible. They are extremely clear to nominate a figure who does because they show that An has not come from its party movedisappeared into thin air, that ment, thus someone who does the Pdl is totally inconsistent not have the characteristics of (in Sicily, where it has always the herd. It happened in Rome, been the hegemonic party, out where the mayor elect Ignazio of four final votes it wasn’t preMarino, does not come from the old last century sent in two, and in the other two party lines, but file audio also trained in it lost), and that www.italiaoggi.it the USA (as a the Northern Leheart surgeon, ague (that even but every expelost in Treviso, rience, especially if professioits most significant historic fornal, matters, if it is robust, an tress) and the now inescapable was then used to manage comdeflating of the M5S. panies). Marino ran as a candidate for Rome after having disoAt the same time, while so beyed the party by not voting in clear, these results remain infavor of Letta, and by winning comprehensible because they the primaries in which the Pd mark the Pd’s success. A parwas rooting for an ex tv anchor ty, that although in awful con(Davide Sassoli). ditions, was able to win in all major cities, raking up 11 maThe same happened in the yor positions out of the 11 up for other large and highly fought election and gaining the most local elections, where the winimportant mayoral seat, the one ning candidates, with Pd votes, in the capital, with a 27 percenwere heretic Pd candidates (like tage advantage on the former Marino) but also non Pd, like mayor. Pisapia in Milan, Doria in Genoa, Emiliano in Bari and VenAlthough victorious, the Pd is the majority party in a minority, dola for the Puglia Region. given the now over 50 percent © Riproduzione riservata IL PUNTO LA NOTA POLITICA I risultati delle amministrative ridanno ossigeno all’esecutivo Lo sfascio del Pdl confermato in Sicilia DI SERGIO SOAVE M entre è evidente che il risultato delle amministrative parziali, se si considera il dato conclusivo e determinante cioè il numero di amministrazioni conquistate o perdute, segna un successo del centro-sinistra, una sconfitta del centro-destra e un crollo del Movimento 5 Stelle, se si cerca di capire quali tendenze elettorali profonde esprime, lascia molti dubbi e molti problemi aperti. Quando il numero degli elettori decresce così rapidamente, nessuna forza politica, tranne eccezioni assai rare, aumenta il numero assoluto dei consensi ottenuti nelle consultazioni precedenti sia dello stesso tipo, cioè nel caso attuale nelle votazioni municipali di cinque anni prima, sia nelle ultime elezioni precedenti, in questo caso le politiche. Si può dire che il centrosinistra, presentatosi quasi ovunque con l’alleanza tra Patito democratico e Sinistra e libertà, in qualche caso con l’aggiunta di formazioni centriste ha recuperato (sempre in percentuale, visto che anche quest’area vincitrice, in valori assoluti ha ottenuto meno voti che in passato), probabilmente dall’astensione e dai votanti di sinistra del Nessuno ha interesse a farlo cadere movimento grillino. Le due principali formazioni del centro-destra, che hanno perso tutti i ballottaggi, hanno ripetuto in sostanza, sempre in percentuale, i risultati delle politiche, dove però il loro calo si era accompagnato a un calo più o meno equivalente di quelle di centro-sinistra, per effetto dell’emergere prepotente della nuova proposta del Movimento 5 Stelle. Da questo punto di vista, che considera la maggiore penalizzazione subita dell’astensionismo da parte delle formazioni di centrodestra nelle amministrative, si attenua l’apparente contraddizione tra i sondaggi demoscopici generali, che danno quest’area in testa, seppure di poco, e la sconfitta generale che ha subito nei sondaggi. L’elettorato marginale, cioè quello meno convinto, si è attivato di più per il centro-sinistra e meno per il centro-destra, come accade in generale nelle amministrative, ma esprime nei sondaggi (che vanno sempre presi con cautela, naturalmente) una propensione maggiore a partecipare a consultazioni politiche generali. In generale si può dire che i partiti della strana maggioranza, che sono arrivati quasi ovunque ai primi due posti, nel complesso hanno avuto un vantaggio, per l’ala sinistra, o non hanno subito una particolare penalizzazione, per l’ala destra, dalla partecipazione a un governo di ampia coalizione. Questo dà fiato all’esecutivo, che nessuno ha realmente interesse di far cadere troppo presto, ma che naturalmente vede la sua sorte legata alla capacità di fornire risposte reali. DI MARCO BERTONCINI I numeri parlano da soli. In Sicilia erano al voto quattro capoluoghi: Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. Al termine dello spoglio (che, come sovente capita nell’isola e, in minor proporzione, nel sud in genere, occupa intere giornate) i risultati indicano un comune (Catania) già incamerato dal centro-sinistra e gli altri tre al ballottaggio, col centro-sinistra in testa (a Ragusa e a Siracusa) o addirittura già con la maggioranza assegnata (Messina). Nelle precedenti elezioni, tutt’e quattro i capoluoghi erano stati vinti dal centro-destra, tutti al primo turno. Oggi il Pdl spera solo in un ricompattamento a Siracusa. Lo sfascio del Pdl, già segnalato in tre quarti d’Italia, trova conferma nell’isola un tempo roccaforte del centro-destra: la regione fu persa nell’autunno scorso per la divisione suicida dei candidati alla presidenza. È vero che i risultati elettorali, in Sicilia, vanno sempre interpretati con cautela, anche per i vertiginosi effetti prodotti dai notabili e i connessi spostamenti di seguiti (o di clientele, come si preferisca esprimersi). Tuttavia è altrettanto vero che un arretramento simile mai il Pdl, Fi, An, altri di centro-destra, avevano patito. I democratici hanno oggi in pugno la stragrande maggioranza dei capoluoghi e altresì dei maggiori comuni. Non da soli, ma con un ampio codazzo di alleati che spaziano da Sel, all’Udeur, dai comunisti ancora tali definiti, ai residui verdi, dipietristi, socialisti. Dall’altra parte, Pdl e Lega sono sempre più ridotti, non soltanto nel numero di amministrazioni possedute, ma altresì nella consistenza dei propri gruppi consiliari all’opposizione (si pensi agli zero seggi nel consiglio regionale valdostano). © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Mercoledì 12 Giugno Giugn 2013 3 La sfida della senatrice Gambaro: è lui il problema. Intanto M5S si divide sul successore di Crimi Grillo alle prese con la fronda Il Pd vince anche in Sicilia. Berlusconi archivia il Pdl DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it L FRANCO ADRIANO ì per lì ha reagito sottoponendosi al giudizio della rete («Mi giudichi la rete»), poi non ci ha visto più e l’ha cacciata, o meglio, l’ha invitata ad andarsene. La sfida della senatrice Adele Gambaro ha dato corpo alla fronda interna al M5S come non era mai successo prima, suscitando la doppia contrapposta reazione di Beppe Grillo. Tutto è avvenuto in poco meno di un’ora. È stato lo stesso leader M5S a riprendere le dichiarazioni rilasciate a SkyTg24 dalla senatrice Gambaro: «Due comuni conquistati non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse. Stiamo pagando», ha rincarato la dose, «i toni e la comunicazione di Grillo, i suoi post minacciosi. Mi chiedo come possa parlare male del parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del MoVimento è Beppe Grillo, noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce. Credo che altri all’interno del Parlamento abbiano le mie stesse idee; il disagio c’è ed è evidente, ma non arriva a un dissenso vero e proprio». «Vorrei sapere cosa pensa il MoVimento 5 Stelle di queste affermazioni», ha scritto Grillo livido di rabbia, «se sono io il problema». Poi, ci ha ripensato ed ha preparato, sempre a caldo, l’affondo intitolato: «Quando uno vale niente». I passaggi più interessanti sono quelli relativi all’informazione «ostile» e «ruffiana», quando invita i suoi a non bearsi «delle lusinghe di quella Casta, che lo circuisce pronta a gettarlo via appena non servirà più», a non pensare di essere diventati «Onorevole per chissà quali fortune, per chissà quali divine investiture», a non usare «il progetto di milioni di italiani per promuovere se stesso e assicurarsi un posto al sole, allora è uno che non vale proprio niente». In conclusione, l’invito «per coerenza» a uscire al più presto dal M5S. I grillini dissidenti mirano a farsi cacciare stura alle contestazioni che ormai covavano sotto la cenere. Si vedrà, se dopo l’estromissione di Marino Mastrangeli che parteciò senza permesso a un talk show in tv, l’abbandono di due parlamentari pugliesi in dissenso sull’Ilva, Alessandro Furnari e Vincenza Labriola, e infine Adele Gambaro, ne seguiranno altri. Ma la sfida di Gambaro il giorno della sconfitta elettorale ha fatto male a Grillo sul piano personale. Basta leggere quanto ha scritto il presidente della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico in un post su Facebook per cercare di sollevare il morale del capo: «La riconoscenza è un grande atto di valore. Per me Grillo è patrimonio mondiale dell’umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica. Chi non ha paura di soffrire, di esporsi, di mettersi in gioco con trasparenza e onestà vince sempre. La verità è una lunga strada e questo movimento la sta percorrendo. Grazie Beppe». Sì, perché, oltre alle amministrative e a Gambaro tutto il gruppo M5S del Senato non è stato in grado ieri di discutere e di convergere su un nome solo per eleggere il successore di Vito Crimi. Alla fine l’ha spuntata Nicola Morra cui sono andati 24 voti, contro i 22 dello sfidante Luis Alberto Orellana. Decisive le due schede bianche. Bianco sindaco di Catania per la quinta volta Enzo Bianco è stato eletto al primo turno sindaco di Catania per la quinta volta.Tuttavia, senza convincere: la sua coalizione ha preso 78mila voti, lui 45mila. Niente in confronto con il rifiuto subìto dal centro- destra anche in Sicilia. Oltre ad aver perso Catania al primo turno, i comuni di Messina, Siracusa e Ragusa andranno al ballottaggio, ma il Pdl è già fuorigioco. A Messina il ballottaggio sarà tra Felice Cala- to tossico che per la procura ha creato nelle casse della banca senese un buco da centinaia di milioni di euro) con la banca giapponese Nomura. Restano aperte le inchieste sull’acquisto di Antonveneta e sulla «banda del 5%». Bicameralismo e taglio dei parlamentari Vignetta di Claudio Cadei brò (Pd-Udc-Lista Crocettaciviche) e Renato Accorinti (Lista civica); a Siracusa tra Giancarlo Garozzo (Pd-Lista Crocetta-civiche) e Paolo Reale (liste civiche); a Ragusa tra Giovanni Cosentini (PdUdc-Lista Crocetta-civiche) e Federico Piccitto (M5S). Berlusconi archivia il Pdl, parola di Santanché C’è già stata la smentita non smentita, ma la notizia di Daniela Santanché di un annuncio imminente di Silvio Berlusconi sul nuovo partito, una sorta di Forza Italia 2.0, è giudicata credibile dai più. Archiviare il predellino diventa un passaggio ineludibile ora che anche gli ultimi uomini di An sono caduti in disgrazia. Il Pdl su una gamba sola, per di Siamo già in 500.000 su ItaliaOggi.it Il punto è che c’è da chiedersi se i grillini dissidenti stiano mirando a farsi cacciare. Ieri mattina, a «Un giorno da pecora» su Radio2, il deputato Andrea Cecconi aveva affermato: «La verità è che Grillo in parlamento non conta un cazzo». Insomma, il risultato alle amministrative 2013, con l’esclusione di M5S da tutti i comuni capoluogo, (i grillini parteciperanno al secondo turno solo a Ragusa) sembra aver dato la più malandata, non regge. Sì, perché fra gli ex di Forza Italia ormai sono botte da orbi. E per un Fabrizio Cicchitto che avverte: «La definizione di un modello di partito non può essere realizzata attraverso un’ope- razione del tutto verticistica, senza alcun confronto collegiale e collettivo», c’è una Michaela Biancofiore ceh invita a farla finita con i Cicchitto e a tornare allo spirito della prima Forza Italia. Sandro Bondi si autoassolve: «Smettiamola una volta per tutte con la pantomima dei falchi e delle colombe, la nostra debolezza non è l’attuale dirigenza del partito». A Santanché interessa venga riconosciuto il suo imprimatur: «Ho lavorato molto e ho consegnato insieme a Denis Verdini e Daniele Capezzone (la troika in arrivo? ndr) questo nuovo modello di partito. Posso solo dire che a giorni sarà Berlusconi a comunicarlo». La sede da via dell’Umiltà, sotto l’insegna che ricorda le prime riunioni del Partito popolare italiano di Luigi Sturzo, si trasferirà nella più modaiola Piazza San Lorenzo in Lucina 8dove aveva l’ufficio Giulio Andreotti). Mps, giudizio immediato per Mussari, Vigni e Baldassarri Si chiude uno dei capitoli dell’inchiesta della procura di Siena sulla passata gestione diMps. Il gip di Siena, Ugo Bellini, ha infatti disposto il giudizio immediato per ostacolo alle funzioni di vigilanza nei confronti dell’ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, dell’ex d.g., Antonio Vigni, e dell’ex capo dell’area finanza, Giuseppe Baldassarri, ma l’udienza è fissata per il 26 settembre. La richiesta di giudizio immediato, riferiscono ancora le fonti, riguarda solo l’ostacolo alla vigilanza e in particolare l’occultamento del contratto di ristrutturazione dell’operazione Alexandria (un titolo deriva- Bicameralismo e numero dei parlamentari. Parte da qui il dibattito tra gli esperti sulle riforme. Ai membri della commissione consultiva nominata dal governo, che si riunisce oggi è giunto un documento in sette punti preparato dal ministero delle Riforme, anticipato dall’Ansa. Solo in Italia c’è il bicameralismo perfetto con un numero di parlamentari spropositato. Ma sulle riforme cala un’ombra di sfiducia. Nonostante il presidente Giorgio Napolitano abbia giudicato «scandaloso e inaccettabile rimettere in discussione la riforma delle circoscrizioni giudiziarie per ciechi motivi di particolarismo anche politico», la commissione Giustizia del Senato ha rinnovato l’invito al Guardasigilli a prorogare di almeno un anno l’entrata in vigore della nuova ripartizione. Entro giugno la prima manovra Letta Prima del vertice europeo del 27-28 giugno il governo varerà la sua prima manovra su lavoro, semplificazioni e interventi fiscali. Lo ha riferito il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. ma è braccio di ferro si Imu e Iva. Il capogruppo Renato Brunetta ha provocato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ricordandogli che è un tecnico al servizio di una maggioranza politica, dunque proceda su Imu e Iva. Intanto, la morsa della crisi si fa sentire i tutte le sue conseguenze. Un pesante rosso ha caratterizzato piazza affari e le borse europee in attesa del pronunciamento dell’Alta Corte tedesca sulla costituzionalità del piano di acquisto di titoli della Bce e il mancato annuncio del direttivo della Bank of Japan su nuovi stimoli monetari. Intanto, a causa della crisi il governo greco ha deciso di sospendere le trasmissioni della tv e della radio pubblica, la Ert, la Rai greca. Ciò mentre il colosso russo Gazprom ritirava l’offerta da un miliardo per l’acquisto della società statale del gas Depa: non ha ricevuto sufficienti garanzie. Papa Francesco ha invitato la Chiesa a tornare povera per annunciare il vangelo: «San Pietro non aveva un conto in banca». © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 4 Mercoledì 12 Giugno 2013 PRIMO PIANO Berlusconi, da solo, è ancora in grado di raccogliere voti (politici) ma non il suo partito Il partito di B. non ha più presa In alcuni ballottaggi è andato addirittura indietro DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it C CESARE MAFFI he al centro-destra sia andata non male, bensì malissimo, tanto che peggio non si poteva immaginare, si capiva bene ieri da titoli e articoli dei giornali di area. In altri tempi si sarebbe rimediato con riferimenti a qualche successo locale. Stavolta puntare su «Strappato al centrosinistra Marano di Napoli» sarebbe stato sicuramente fuori luogo, con 16 capoluoghi persi su 16, per tacere di alcune decine di comuni sopra i 15mila abitanti, più lo sfacelo romano. L’ammissione, quindi, veniva un po’ da tutti. La Padania insisteva sulla necessità di essere uniti, attribuendo la batosta ai litigi interni. Il Tempo riconosceva la «disfatta», rilevando «la diserzione degli elettori». «Disfatta» pure per Libero, con accuse per «candidati sbagliati e supponenza». Incentrato su Silvio Berlusconi era invece il Giornale: «No Silvio, no party». Da rilevare svariati servizi (più sfumato Il Tempo) sul depauperamento dell’antica destra, specie della «destra sociale» già impersonata da Francesco Storace (sconfitto Siena hanno segnato qualche incertezza nello spoglio. Altrove, non sono mancate percentuali superiori al 60, Roma compresa, fino al caso limite del 76% di Imperia, frutto di una guerra civile nel centro-destra. Comuni in mano ai moderati da decenni, come Treviso e Viterbo, sono crollati, perfino con una certa facilità. vecchi o poco popolari o inadatti o localmente contestati. Nel caso di Alemanno, da mesi lo stesso Cav era informato della lontananza degli elettori dal sindaco capitolino, al punto che nei momenti di maggior floridezza del M5S era dato perfino come incerto nel passaggio al secondo turno. La giustificazione addotta, e certo fondata, cioè dello scarso «radicamento territoriale» del Pdl (riproposta ieri da molti esponenti del partito, oltre che dai quotidiani, compresi quelli avversari), costituisce un’ammissione di fallimento. Significa che oggi il partito che assomma Fi e An, più spezzoni dell’Udc, si trova esattamente nelle condizioni in cui si trovava Fi nel 1994. Eppure in questi decenni il centro-destra ha saputo conquistare parecchi capoluoghi in zone rosse, da Terni a Piacenza, da Arezzo a Bologna, da Grosseto a Parma. Insomma, l’assenza di «radicamento territoriale» non è una giustificazione: semmai, l’ammissione di un fallimento politico, organizzativo, perfino culturale, quasi ventennale. All’evidenza, molti candidati erano sentiti come Il partito berlusconiano non ha più presa. Bisogne- alle regionali del Lazio, prima in mano al centro-destra) e da Gianni Alemanno (asfaltato da sindaco in carica). Il grave è che, a scorrere i risultati, non c’è alcuna scusa per la batosta. Nei ballottaggi soltanto Iglesias e l’incredibile (ma facilmente comprensibile, visto lo scandalo Mps) caso di Vignetta di Claudio Cadei Non è vero che a chi non vota manchi la passione È senz’altro vero che «la legittimità degli eletti», anche con percentuali di voto così basse, rimane «intatta», come spiega «il politologo Roberto D’Alimonte» al Corriere della sera. Ma è vero sotto il profilo tecnico, mentre sotto il profilo politico proprio la legittimità degli eletti è stata ridotta in briciole dall’indifferenza dell’elettorato, che ha disertato le urne come si scansa, per strada, un Testimone di Geova o un volantinatore da supermarket troppo molesto. Non bastano, poi, le fredde e spassionate ragioni sociologiche (prima c’era una «partecipazione» esagerata, per non dire del «voto di scambio», che «s’assottiglia») a spiegare lo tsunami astensionista. Nell’improvviso e feroce soprassalto d’odio per la politica in ogni sua forma, antipolitica compresa, c’è più passione politica di quanta ce ne sia mai stata; o almeno di quanta ce ne fosse prima, all’epoca in cui Grillo, Berlusconi, Renzi eccetera potevano contare su vasti fan club. © Riproduzione riservata rebbe dire i partiti, al plurale. Lo dimostrano anche i ballottaggi di Iglesias e di Barletta, ove i duellanti hanno riportato entrambi meno voti rispetto al primo turno. A Imperia, invece, mentre il nuovo sindaco di centro-sinistra è passato da 10 a 13mila voti, lo sfidante di centro-destra è crollato da 6 a 4mila. Una legnata incredibile. Indubbiamente, il Pd si è avvantaggiato mercé i minori abbandoni rispetto al Pdl. Ha vinto chi meno ha perso, in valori assoluti, s’intende. I demo- cratici, pur nella soddisfazione per la conquista di comuni su comuni (con quel che significa in termini di potenziale ampliamento delle simpatie elettorali politiche, e soprattutto di clientele generabili dal potere locale), dovranno in ogni modo star bene attenti sia all’astensionismo sia al fenomeno grillino, che costituisce sempre (stando ai sondaggi) una forza non comparabile con le briciole (o il medio seguito, in qualche caso) raccolto alle amministrative. © Riproduzione riservata NON CI SI RALLEGRA PIÙ NEMMENO DEL DISASTRO GRILLISTA BRIOCHE E CAPPUCCINO Primo Piano CORSIVO 1 di Riccardo Ruggeri • Andrew Mlangeni, vecchio amico di Nelson Mandela: «È tempo di lasciarlo andare» • Merkel è diventata d’improvviso «morbidosa» con l’Italia. Dov’è l’imbroglio? • Mesina arrestato, Supramonte liberato, Ciampi pentito • Per i due grillini transfughi la vita si è semplificata: trattengono gli euro, buttano gli scontrini • De Magistris in tv difende suo fratello, inquisito dai suoi colleghi Pm, con le stesse parole di Berlusconi Milano Strategia Pisapia: integrare i Rom, disintegrare Grom. Ma vince la stracciatella, occupa i Navigli Svizzera • Il lupo M 35 ha sbranato 28 pecore in un mese. Superato il bonus di legge (25), M 35 è stato abbattuto. Certezza del diritto • Ieri a Lugano raccolti 450 kg. di cibo per i gatti randagi. Giusto, i gatti lavorano, i cani sono spesso in cassa in deroga Musica Il menu del Blasco: pasta scondita, patate lesse, branzino bollito, acqua. No comment e auguri Cultura • Ogni dieci libri leggo un junk book. Cassato «Inferno» per palese indegnità, mi butto su ZeroZeroZero. Riferirò • Dibattuto fra Daniela Ranieri e Barbara Spinelli posso collocare i radical chic negli «AristoDem»? Anche quelli che non distinguono etica da politica? Del popolo delle libertà non si parla più. Chissà dov’è finito DI D ISHMAEL el Popolo delle libertà non si parla quasi più. Persino stampa e tivù se ne disinteressano. Sarà il clima delle larghe intese, ma tacciono anche gli avversari, che evitano di rallegrarsi, almeno in pubblico, delle disgrazie toccate al partito di plastica, spazzato praticamente via dall’astensionismo. Non ci si rallegra neppure del disastro grillita (è toccato al Comico, partito per scatenare uno tsunami antipolitico, esserne travolto per primo: effetto, ahilui, d’una carambola malcalcolata). Nessuno parla più di nessuno. Sono tiepidi anche i festeggiamenti da parte dei vincitori. Chi ha vinto sa bene, infatti, che la vera partita è persa: il paese sta sfuggendo di mano alla nomenklatura. Stravince il partito dell’astensione, che al ballottaggio di domenica e lunedì ha superato il 51 per cento. Crolla il numero dei votanti e crolla, contemporaneamente, anche il Pil, entrambi oltre ogni previsione, ed è uno tsunami ulteriore. Dev’essere questo che sconsiglia a politici e antipolitici d’indulgere troppo a compiacersi o dispiacersi per i risultati elettorali dedicandosi insomma ai loro due passatempi preferiti: la maldicenza e l’autoindulgenza. Nell’aria c’è odore di guai: l’onda alta della crisi, lungi dall’esaurirsi in vista della spiaggia, come aveva assicurato l’ex Caro Leader in campagna elettorale, è ancora cresciuta, e adesso incombe sull’orizzonte, come il giudizio di dio. Non si sa dove trovar rifugio, né c’é tempo di cercarne uno. Una classe politica senza identità né programmi, condannata per questo ai governissimi, e ridotta a sperare che le elezioni tedesche spariglino le carte della rigidità europea trasformando la Germania in potenza compassionevole, non è semplicemente in grado d’incidere sulla realtà del paese. Non ne ha i mezzi né la fantasia. Fino a ieri, prima che gli elettori disertassero le urne, i politici (e gli antipolitici) potevano almeno fingere che la realtà e l’informazione in qualche modo coincidessero. Finché gli elettori, votando più o meno disciplinatamente, tenevano in piedi lo spettacolo, la nomenklatura poteva trasformare i fatti in interviste, le riforme in argomenti da talk show, le cose da fare in riflessi sull’acqua. Anche prima i politici (e gli antipolitici) non avevano nulla da dire. Ma almeno potevano prendersela gli uni con gli altri e raccomandarsi presso gli elettori come capi di tifoserie contrapposte. Adesso neanche più questo, ma larghe intese, astensionismo e il Pil a picco. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Mercoledì 12 Giugno Giugn 2013 5 É questo il convincimento di Luca Telese, volto serale de la7 con la striscia “In onda” An è stata caimanizzata del tutto Nel giro di un ventennio, del postfascismo resta nulla nel 1993 il 47%, con ancora la COSÌ IL COORDINATORE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE, AUGELLO fiamma in bell’evidenza. Adesl ballottaggio, nella so, nello spazio di un’epoca, in città simbolo della de- un ventennio se volessimo stra, ha plasticamente essere più perfidi, non c’è più dimostrato l’estinzione nessun dirigente di prima linea della tradizione di una destra di quel mondo, fatta eccezione che ha definitivamente ceduto per il solo Gasparri nel Pdl. Il il passo al Pdl: è stata caima- ballottaggio di oggi, nella città DI ALESSANDRA RICCIARDI sana amministrazione. nizzata». Legge così il ko di simbolo della destra, ha plaR. Ci sono stati degli errori nella scelta di alGianni Alemanno, ultimo sticamente dimostrato l’estincuni manager, su cui poi Alemanno è corso ai finito un ciclo, «Roma non è più il cuoesponente di quel mondo post zione della tradizione di una ripari. Faccio però notare che è stato oggetto di re propulsivo della destra. Ma la deFiuggi, il giornalista e scritto- destra che ha definitivamente stra non è finita». Andrea Augello, una campagna contro martellante, senza aver re Luca Telese, volto serale de ceduto il passo al Pdl: è stata senatore pdl, uomo chiave della deavuto neanche un assessore con un avviso di caimanizzata. La7 con la striscia stra romana, è stato il coordinatore garanzia. D. Il Pd, intan“In Onda”. D. Quanto ha pesato l’assendella campagna elettorale del candito, centra undici Domanda. za in campagna elettorale del dato sindaco Gianni Alemanno. su undici città: Alemanno dice Cav? D. Alemanno guida la disfatta le larghe intese che il probleR. Io non penso affatto che Silvio del Pdl alle amministrative. Lei portano i primi ma del centroBerlusconi sia astato assente. Il pensa di avere delle responsafrutti? destra non è dato dell’astensionismo comunque bilità? R. No. Intanto solo Roma, ma Risposta. Quando si perde, chi è nazionale e non romano. Anzi facperché le maggioin tutta Italia: guida la campagna elettorale è ovcio notare che nella capitale il Pdl, ranze che hanno «Non abbiamo pur perdendo, ha preso più voti che vio che abbia delle responsabilità. vinto non sono più nemmeno Ma con un astensionismo così forte alle politiche. maggioranze di un sindaco imD. La destra è ormai finita? francamente non so cosa avrei potuto Andrea Augello larghe intese. Voportante». ConR. Con il risultato di Alemanno è fare di più. I due candidati non partiGianni Alemanno lendo semplificadivide? finito un ciclo storico, Roma non è più il cuore vano alla pari, Alemanno era molto basso nei Risposta. Se così fosse non re, potremmo dire che la gente propulsivo della destra in Italia, per tutta una sondaggi rispetto a Ignazio Marino, è chiaro sarebbe un’attenuante, ma vota il Pd quando non fa quella serie di ragioni. A partire dalla decisione di poi che l’astensionismo penalizza molto più il un’aggravante. Significhereb- scelta. Poi vedo questa ormai Gianfranco Fini di percorrere una strada centrodestra. Avevamo bisogno di più tempo be che la crisi politica di cui è nota ricorrente, ovvero che il che lo ha portato in un non luogo politico. Ma per recuperare. preda il centrodestra, a Roma Pd e il centrosinistra riescola destra, così come la sinistra, in Italia contiD. Alemanno ha avuto 5 anni per farsi trova una delle sue manifesta- no come coalizione a trovare nueranno a esistere. giudicare dalla città. zioni più lampanti. É il peggior sempre un assetto vincente D. Ora nel Pdl c’è chi chiede di tornare R. É evidente che si è creato un rapporto critirisultato di un sindaco uscente alle amministrative, con dei a Forza Italia. co con città ed elettorato, Alemanno è stato il al primo turno e uno dei peg- candidati anche credibili. MenR. É buffo che si pensi di imputare il cappotprimo sindaco romano che ha dovuto assumegiori di tutti i ballottaggi. Una tre si perdono quando si tratta to a un eccessivo peso dell’area di destra nel re decisioni impopolari, altri hanno galleggiato delle vittorie più nette degli di esprimere una leadership partito... Il problema non si risolve tornando su grandi eventi, come il Giubileo o i mondiali ultimi anni di cui ho memoria nazionale. Per cui definirei le a Forza Italia e An, ma cambiando il rappordi nuoto, che hanno consentito di gestire molte è quella di Zaia contro Borto- vittorie dei democratici alle to tra i partiti e i loro elettori. E non servono risorse. Alemanno invece ha dovuto fare i conti lussi in Veneto, e Alemanno, comunali come delle gabbie neanche soluzioni populiste, come dimostra con una città in default e un governo nazionale dopo aver governato, ottiene dorate da cui, fino ad ora, non Beppe Grillo che gli elettori stanno già abche per giunta le ha tagliato 1,6 miliardi. un risultato inchiodato al 30%: hanno dato l’impressione di bandonando. D. La gestione delle società controllate una percentuale veramente saper uscire. non è che abbia offerto un’immagine di © Riproduzione riservata preoccupante che riguarda in www.formiche.net primis lui, ma che non si può dire riguardi solo quella parte SONO IL FRIULI, IL LAZIO, IL MOLISE E LA SICILIA politica. D. Secondo Claudio Velardi, a Roma ha vinto Goffredo Bettini: è così? DI MARCO BERTONCINI R. Ha vinto perché ha credumisura impegnatisi a costituire Fd’It. tica del Cav, il partito è in tutto dipento in questa candidatura, però In tal modo, lo sfascio oggi condente dalle fortune e dalle sfortune di direi che, per primo, ha vinto templabile rileva alcuni dati incontroBerlusconi. Non ha autonomia, politica, furia di parlare solo del goverMarino. Che, proprio quando vertibili. Intanto, gli elettori moderati idee proprie. L’indiscutibile e imparegno e della maggioranza, il Pdl tutti gli dicevano che era un (chiamiamo così quelli che si collocano giabile capacità propagandistica di Bersi è trovato a terra negli enti pazzo a candidarsi, ci ha cre“di qua”, ricondotti da qualche studioso lusconi provoca recuperi che lasciano a locali. Negli ultimi due anni, il duto e si è buttato. Io stesso al collante dell’anticomunismo) non sono bocca aperta gli osservatori di qualsiasi movimento berlusconiano ha perso ben pensavo che la sua genovesità più la maggioranza fra i votanti. Milioni e partito (2006, 2013), ma non celano la quattro regioni: Friuli, Lazio, Molise e Sipotesse essere un handicap. E milioni se ne sono andati verso l’astensioverità. E la verità è che molti elettori cilia. È scomparso da decine di comuni invece si è aggiudicato prima le nismo (fenomeno confermato nelle amhanno voltato le spalle a Berlusconi, e capoluoghi, partendo da Roma Capitale primarie, poi le comunali: cosa ministrative di questi giorni) e, in certa quindi non votano più per il suo partito, per arrivare a metropoli come Milano e si può dirgli di più? misura, verso il grillismo. Così i partiti essendo stanchi o delusi. Altri restano Palermo (a tacere dell’incapacità di prenD. Dopo Pisapia a Milache li rappresentano sono in minoranper l’opposto motivo, cioè perché trovadere Napoli, pur persa dal Pd), comprenno, a Roma un altro primo za e, fra l’altro, non sono nemmeno più no Berlusconi; ma quando, come alle dendo centri di tradizionale foraggio eletcittadino di estrazione raamministrative, il Cav è assente, non si torale per il centro-destra, quali Imperia, raccolti in un’unica coalizione (l’ex Terzo dicaleggiante? muovono. Como, Brescia, Treviso, Lucca, Viterbo, polo sta per conto proprio). R. Intanto Pisapia non era Il Pdl conferma i limiti, gravissimi In queste condizioni, con un Pdl Cagliari… Ormai, la bandierina del Pdl nel Pd, mentre Marino lo è. per non dire tragici, dei movimenti berdai vertici divisi, con una Lega in consvetta soltanto su un pugno di amminiHa una sua specificità, non lusconiani. Manca qualsiasi consolidata tinuo affanno e scossa dai residui bossistrazioni comunali, oltre, beninteso, su lo definirei in quei termini: in e continua presenza territoriale. Manca smi, con il centro incapace di attrezzarsi, ancora alquante regioni. fondo ha fatto due legislature una base costante e fedele. Manca l’inteni moderati sono in balia di chi riesce a Che il partito fosse ormai in agonel centrosinistra, è stato un to di elaborare una politica, preparando i perdere di meno, ossia del centro-sininia, o almeno non rispondesse più allo dirigente del partito, ha partegiovani, curando la cultura, inserendosi stra. Pensare di recuperarli usando le scopo per il quale era stato concepito, oscipato alle primarie. Insomma, nel mondo del lavoro, predisponendo le etichette esistenti sarebbe folle. Il guaio sia fungere da raccoglitore per la maggionon è un outsider che arriva organizzazioni fiancheggiatrici. Sopravè che, senza un ricompattamento di idee ranza moderata degli elettori italiani, se dal nulla. vivono, specie nel centro-sud ma non solo, e di strutture, di dirigenti e di base, di ne era reso conto lo stesso Cav. Voleva, già D. Mentre la destra è defisimpatizzanti e di giovani, gli elettori che l’anno scorso, rifarne la classe dirigente, molti ras, feudatari, vassalli, buoni essennitivamente archiviata? zialmente a serbare la propria cerchia e si sentono “di qua” possono soltanto teil nome, il simbolo. Di tanti buoni propoR. Si chiude la tradizione chiusi a qualsiasi rinnovamento, perché mere di affidarsi agli eredi del Pci e della siti ha attuato esclusivamente l’allontapost missina. Questo ballottagpotrebbe costar loro il potere locale o naDc di sinistra ancora per un imprecisato namento (parzialmente fallito) degli ex gio cancella la storia di Fiuggi. zionale. numero di anni. di An, mandati tutti a unificarsi con la La parabola di An iniziò quanRidotto a fungere da eco mediaDestra storaciana e invece solo in minor © Riproduzione riservata do il Msi prese a Roma con Fini DI FRANCESCO DE PALO «I Con Alemanno finisce un ciclo Tornare a Forza Italia e An? Non serve http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it É In solo due anni il Pdl ha perso ben quattro regioni A 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 6 Mercoledì 12 Giugno 2013 PRIMO PIANO Nel 2008 i Democrat misero insieme 522 mila voti, ora ne hanno presi solo 268 mila Roma, il Pd vince dimezzato E in tutta Italia consensi in calo. Tranne che a Vicenza DI IL CORSIVO 2 GOFFREDO PISTELLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it L e parole di Pier Luigi Bersani sono state perentorie: «Una vittoria strepitosa», ha twittato l’altro ieri dopo i ballottaggi, «aspetto che qualcuno dica che il Pd ha perso o che si è vinto nonostante il Pd». Liberato dalle metafore, dalle definizioni per differenza, in cui la sconfitta diventava la «non vittoria», l’ex-segretario ha incarnato un pensiero corrente, maggioritario almeno questo sì, nel partito: abbiamo vinto, punto. E nessuno ci provi coi «se» e i «ma» o a dire, come già aveva fatto Fabrizio Rondolino, commentando il risultato romano al primo turno, che le vittorie possano illudere il corpaccione del partito che le cose non vanno poi così male. Il 16-0 corrobora il Pd che Guglielmo Epifani sta traghettando verso il prossimo congresso. Il quale Epifani, nelle sue dichiarazioni, è apparso quasi euforico: «Mai vinto così», ha detto, osservando che nella Capitale, il sindaco democrat è prevalso in tutti e i 15 municipi. Tuttavia lo stesso ex-segretario della Cgil è stato uno dei pochi ad ammettere il dato importante dell’asten- Il fucile c’era, ma era a tappo Vignetta di Claudio Cadei sionismo, visto che l’affluenza nazionale è stata del 45%. A leggere bene i numeri di questa tornata elettorale, l’aggettivo «strepitoso», usato da Bersani, e comunque l’enfasi di Epifani paiono un po’ sopra le righe. A Roma, per esempio, il Pd si è dimezzato. Nel 2008 ebbe 521.880 voti col 34% dei consensi, quando con Ignazio Marino ne ha raggranellati 267.605. Nella marcia trionfale contro i leghisti trevigiani il Pd guadagna rispetto a cinque anni fa neppure 200 voti: con Franco Rossi, ne ebbe, al primo turno, 8.408 mentre con Giovanni Menildo ne ottiene 8.592. Altra vittoria del gambero è quella di Brescia, dove i piddini hanno avuto 21.254 voti di lista contro i 28.657 che ebbero un lustro orsono. Siena poi è da tregenda: 6.483 voti oggi, contro gli 11.723 dell’elezioni di Franco Ceccuzzi. Certo qualche eccezione c’è, come quella di Vicenza, dove il renziano Achille Variati ha portato il partito dai 9.851 voti della scorsa elezioni ai 12.629 odierni. La reazione enfatica di Bersani, più che quella soddisfatta di Epifani, ripropongono un vecchio approccio alla politica tipico di una Secondo Paolo Becchi, professore di fi losofi a del diritto a Genova e gran teoreta delll’antipolitica, gl’italiani erano sul punto di «prendere i fucili» e invece non hanno preso in mano neanche la matita copiativa per tracciare, zac zac, una croce sul simbolo del Movimento 5 Stelle che campeggiava, alternativo e salvifico, sulla scheda elettorale. In Sicilia, terra di schioppi di lupare, il M5S è svanito nel nulla, e senza che sia stato esploso nemmeno un petardo. Doveva cambiare con le buone o con le cattive non soltanto la Sicilia ma l’Italia intera (per un momento, il movimento grillita ha proclamato di voler dilagare in Europa). Invece sono tornati al punto di partenza: un blog, qualche «vaffa», i miracolati di camera e senato, gli scontrini, le espulsioni, Beppe Grillo in tuta da sub tra Scilla e Cariddi, i microchip della Cia, un fucile a tappo. © Riproduzione riservata certa sinistra: chi non vota sbaglia e ha torto marcio. Lo faceva capire lo stesso ex-segretario ancora pochi giorni fa, nell’occasione del suo ritorno in tv, quando osservava che in Francia, il socialista François Hollande, con una percentuale analoga a quella del Pd alle ultime politiche, governava senza problemi. Ragionamento impeccabile ma che è una categoria meno efficace quando ci si deve mi- surare poi con l’antipolitica, la scollatura dei cittadini dalle istituzioni e fare qualche ragionamento pensoso sulla partecipazione, i problemi del Paese, ecc. ecc. Distanze che proprio certi trionfalismi allargano, ferite aperte su cui certi commenti calano dolorosamente come sale, perché i protestatari che non votano, sentendosi ignorati, s’arrabbiano ancora di più. © Riproduzione riservata CHE FINÌ A TESTATE. MA QUELLI ERANO A FINE CARRIERA. QUESTI INVECE SONO I NOSTRI GIOVANI MIGLIORI Il cinque che si sono dati Letta e Renzi mi ricorda molto quello tra Zinédine Zidane e Marco Materazzi DI RICCARDO RUGGERI E così Enrico Letta e Matteo Renzi si sono dati il «cinque». Secondo quelli che s’intendono di politica, si dice che l’atto stia fra il Patto di Yalta (divisione del mondo) e l’accordo fra due amici che intendono dividersi due strapuntini. Il loro «cinque» non mi ha particolarmente eccitato, ricordo che quando frequentavo per lavoro il Nordeste del Brasile, spesso assistevo all’incontro di personaggi locali importanti, questi prima si abbracciavano stringendosi forte (serviva per «sentire» se l’altro aveva in tasca una pistola, e col braccio destro a mo’ di pacca se la pistola non fosse invece nella tasca posteriore), poi si davano il «cinque», a mo’ di pace. Ma valeva solo per quell’incontro, la scena si ripeteva ogni volta. Comunque, nella fattispecie Letta e Renzi non si sono abbracciati alla moda di Fortaleza, si sono subito dato un “cinque” nature. Per Letta l’accordo è positivo, aiutare Renzi a diventare segretario del Pd non gli costa nulla, anzi lo copre nel partito, e intatte sono le sue prospettive di durare, grazie alla crisi, alla mancanza di una legge elettorale, alla débâcle del centro-destra. Invece per Renzi il futuro si preannuncia molto più impegnativo, se diventa segretario passerà il suo tempo a mediare fra le varie correnti, un mestiere non particolarmente entusiasmante per un «leader di strada» come lui ama essere. Nell’ipotesi che Letta duri cinque anni, il mondo che Renzi troverà sarà molto differente dall’attuale, nel 2017, ingrassato, la sua verve si sarà ovviamente appannata, specie se continuerà a comunicare come oggi. Nel frattempo l’immagine di Berlusconi sarà evaporata, un giorno improvvisamente lo vedremo per quello che è, un vecchietto alla Michael Douglas (quello «del morso alla vagina», come lo chiama Salvatore Merlo). Nel frattempo però Berlusconi, specie se condannato, seguendo l’insegnamento dei Bush, dei Clinton, avrà di certo lanciato Marina, e sarà dura per tutti. Un nome evocativo, una donna di successo, grinta a dosi industriali, sesso risolto: subito il centro destra la considererà il suo pastore, la seguirà per verdi prati. Non pratico ideologie, non ho un partito preferito (di volta in volta, voto per quello meno condizionato dall’establishment, o non voto), posso solo esprimere sensazioni centrate sui comportamenti organizzativi dei due leader. Letta è stato allevato per essere un premier di taglio europeo, lui userà questi anni di esperienza operativa per rafforzare il suo profilo di uomo di stato. Renzi è un uomo mediatico, considerato dai nonni il nipote sognato, da padri e madri il figlio prediletto, dai coetanei un leader naturale. La sua cifra è l’intervista, l’ho rivista ieri sera con Formigli, sempre la stessa, ormai è tecnicamente perfetta, la logica è implacabile, ha il rigore morale dell’intervento di Travaglio a Servizio Pubblico, non riesci a «entrarci», puoi solo subirla o respingerla. Su Renzi ho un solo timore, che possa essere sensibile alle élite, agli abbracci mortali delle lenze dell’establishment, alla visione degli uomini della cosiddetta società civile, con tutto quello (di negativo) che ciò significa. Ho paura che Renzi si circondi di personaggi di quel mondo, a cui dobbiamo la nostra attuale situazione. Un esempio. Dicono e scrivono che il suo guru economico sia Yoram Gutgeld, matematico nato in Israele (senza dubbio un asset culturale positivo), ex senior partner e direttore di McKinsey (personaggi curiosi i mckinsey nella vita reale). Quanto sento parlare di un manifesto (81 pagine) che ci insegna a superare sia il liberismo sia lo statalismo, spingendosi a locuzioni del tipo «siamo in grado di far ridere i poveri senza far piangere i ricchi», ovvero «applichiamo le regole di Vincenzo Visco, portiamo a 300 euro il limite per l’uso del contante» (allora perché non eliminarlo, come suggerisce la molto più innovativa Gabanelli?). E perla fra le perle: «Metterei un mezzo busto di Visco su ogni piazza italiana». Confesso che solo a riportare questi disegni, immagino non autorizzati da McKinsey, provo imbarazzo. A proposito di darsi il «cinque» prima della partita, ricordo Zidane e Materazzi, che finirono poi a testate. Ma quelli erano calciatori della Juve e dell’Inter a fine carriera, questi sono la nostra meglio gioventù politica, non dimentichiamolo mai, noi e loro. [email protected] @editorerugg 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Mercoledì 12 Giugno Giugn 2013 7 Lo dice Paolo Gentiloni, ex ministro di Prodi e membro del Comitato promotore del partito La crisi del Pd non è risolta Il partito è vittima della sua incapacità di scegliere colo. Serve una leadership che grande sponsor, costretto vero che l’esito riporti il Pd all’ambizione di ad ammettere che no, una delle amminiessere un partito di largo con- cosa del genere lui non la strative è stato senso, più che tradizionalmen- comprende e non l’avrebbe omanda. Prima an- spettacolare, te di sinistra. E al momento, fatta. cora del segretario ma i due grandi l’unico leader che abbia queste R. Ognuno va a pranzo con Epifani, il primo a problemi del Pd capacità e questa strategia è chi vuole. Certo, io preferirei rivendicare la vit- restano dramRenzi. Per questo dico che è il altri commensali, ma trasfortoria alle amministrative maticamente Pd ad aver bisogno di lui e non mare in un problema politico il è stato Bersani. Lo stesso in piedi. Da un viceversa. Il Pd deve abban- fatto che Renzi sia andato a codiscutibile gusto dell’in- lato il profilo donare la sua lazione con un tervista a Ballarò, dove del partito, e linea perdenpersonaggio l’ex segretario, pur dimes- cioè se questo p te. E la carta lontanissimo so, pretendeva di dettare debba essere lo La linea di Veltroni ci migliore per dai modalità ed esito del Con- interclassista e d miei moportò a prendere 11 farlo è Renzi. maggioritario delli culturali gresso. d mln di voti; quella Se vogliamo ma Risposta. È proprio questo come alle orim comunque Paolo Gentiloni diventare un più marcatamente di personaggio che mi preoccupa, e la mia non gini o più trap grande partipubblico, mi è tanto una critica a Bersani, dizionalmente p sinistra ne ha fatto sembra eccesche è persona che stimo, quan- di sinistra. Dall’altro la lea- nazione. Al nord, nell’asse con to all’amerise fuggire 3 mln dership. Perché non possiamo la Lega, a Roma con An e al cana, l’unica sivo. Non è d s mica andato ccontinuare a dirci che il leader sud. In Sicilia i risultati sono possibilità è m Se credessimo a più popolare è Matteo Renzi impressionanti. Cinque anni Matteo. a pranzo con p D. Ne parla come di un Barbablù. Neii confronti di e poi insistere su una strate- fa, a Catania, il centrosinistra B b blù N Bersani che dice gia che punta solo a mettergli arrivava terzo, con il 17%. Messia. Renzi c’è una diffidenza che g che si è chiusa una R. Per carità. Però Renzi ha bastoni fra le ruote. Chiosare, Oggi vinciamo al primo turno, potrebbe anche essere giustii fase sfortunata e che ««Ah, che bella risorsa è il sin- e nella regione il centrodestra ragione a lamentare che nei ficata dal fatto che lui sia uno adesso va tutto bene daco di Firenze», e poi fare di non conquista il ballottaggio in suoi confronti l’anno scorso che non le mandi a dire, e che d faremmo un grosso ttutto per neutralizzare quella nessuno dei quattro comuni al sono state fatte delle prima- però spesso non è una reazione errore rrisorsa. Come purtroppo è suc- voto. Certo, l’astensione ha col- rie ad personam. Il Pd aveva al suo modo diretto di affronccesso alle primarie dello scorso pito anche noi. E però a Roma delle regole. Le ha cambiate tare la politica, quanto al suo per le pri- non venire da una certa storia autunno, dove Renzi veniva vi- Marino ha prea marie Ber- e tradizione di sinistra. Un to alla sua linea politica. Se noi ssto dal vertice del Pd dell’epo- so 670mila voti, m sani-Renzi, pregiudizio, insomma. Lo defipensassimo, e questo temo sia ca come un rischio, invece che solo 110mila in s Non possiamo dirci al il messaggio implicito degli ul- un’opportunità. La mia messa meno di quelli a fine di niscono un cripto-berlusconiache il nostro leader ostacolare no. Ma io penso che Berlusconi timi interventi di Pierluigi, che in guardia al partito è tesa ad che cinque anni o più popolare sia Matil quanto successo nel Pd tra il affrontare, finalmente, una di- fa portarono i sindaco sia il primo ad aver chiaro che di teo Renzi e poi con27 febbraio e il 20 aprile (cioè scussione molto seria, che spe- Alemanno alla d Firenze, se c’è uno che può mandarlo in tra il tracollo elettorale e le sue ro porti a correggere la rotta vittoria. e poi, per le pensione, quello è Renzi. Pertinuare a mettergli i D. Torniadimissioni) sia stata solo una degli ultimi tre anni. Poi cerprimarie per ciò smettiamola di considerare p bastoni tra le ruote piccola parentto, quando si mo alla leai candidati un cripto-berlusconiano quello ha davanti dership del tesi di follia alle ammi- che Berlusconi stesso consideh a Il Pd deve scegliere un confronto P d . C o m e da archiviare, nistrative, ra come il suo competitor più u n così radicale giudica l’atteggiamento di mentre prima tornato a quelle originali. pericoloso. c i t è t t ll se essere un partito meglio farlo a Renzi, che prima snobbava @CostanzaRdO andava tutto La prevenzione di Renzi sulle m interclassista e magpieni polmoni la segreteria del partito e regole non è del tutto immobene, sbap © Riproduzione riservata gioritario oppure un glieremmo di cche a polmoni ora vi si candida, ironiz- tivata. partito più tradiziogrosso. Il Pd D. E Enrico Letta, in tutto ssfiatati, quin- zando pure su Epifani con PILLOLE nalmente di sinistra di ben venga l’hashtag #guglielmofissa- questo? Lui non sarebbe un non ha perso d la testa, ha buon segretario? l a b o c c a t a ladata? di Pierre de Nolac R. Guardi, a come la vedo io, perso le elezioR. Il sostegno al suo governo d’ossigeno amministrative». il problema ce l’ha il Pd, non è fuori discussione. In questo il ni. Poi può darsi pure che aver delle amministra Il Pd fa cappotto. D. Ieri, la Jena Barenghi, Renzi. Per tre anni, non io ma gruppo dirigente del Pd è comperso le elezioni ci abbia anche fatto perdere la testa, come si commentando il trionfo altri nel partito hanno soste- patto. Penso però che il pasHanno saputo è visto nei giorni dell’elezione elettorale, ha graffiato, «Ma nuto che una linea più coeren- saggio da un’impostazione poche la manager più pagata al Colle, ma qui non si tratta come abbiamo fatto?» Già, temente di sinistra e alleanze litica a un’altra non possa che al mondo è quella di questa natura, vedi la famo- avere come leader Renzi. Non di due mesi che mettono in come avete fatto? di Burberry? R. Non abbiamo fatto tutto sa foto di Vasto con Vendola solo perché Letta oggi svolge discussione una linea vincene Di Pietro, ci un’altra funzione, ma perché te. Si tratta di un partito che da soli. Si*** avrebbero por- proprio Letta è stato protagodeve abbandonare una linea curamente a Per tornare a un Pd tato a vincere nista, insieme a Bersani di cui perdente. t Grillo: «In Italia l’elettorato come quello del Lingote poi ad allear- era il numero due, della linea In un’intervista a ItaliaOg- di centrosiè sempre tempo to ci vuole un segretario ci gi, Paolo Gentiloni, ministro nistra si è di elezioni». c con forze di politica degli ultimi tre anni. centro. Hanno Penso che sia solo normale che diverso da Letta che, delle comunicazioni nel gover- dimostrato c sostenuto che quando una sconfitta elettorale no Prodi II, membro del comi- più generoSi è stufato di fare s come n.2 di Bersani, ha questa mag- ti costringe a una maggioranza tato promotore del Pd e, più so di quello i comizi gratis. q condiviso i suoi disastri giore identi- anormale, sia pure inevitabile, recentemente, candidato alle di centrodeg tà primarie del centrosinistra stra, sia per *** t di sinistra la linea che ha portato a quella per il Campidoglio, mette in la buona tradizione di d ammi- avrebbe bb consentito di vincere sconfitta venga cambiata, e con guardia il suo partito dai faci- nistratori locali, sia perché in laddove la posizione più inter- essa i leader che hanno portato Catricalà: «Quasi li entusiasmi all’indomani del un momento di disaffezione classista e maggioritaria di alla sconfitta. Ritengo che per un italiano su due è «cappotto» alle amministrati- per la politica vede con favore Veltroni non aveva permesso. tornare a un Pd più simile a offline». ve. «Il risultato dell’ultima tor- il ricorso allo strumento delle E però la linea di Veltroni ci quello del Lingotto, con capanata elettorale», avverte, «non primarie. Tutto questo in un portò a prendere oltre 11 mi- cità magari anche superiori, ci Il dato dell’astensionismo deve indurci a mettere una sistema elettorale che per i co- lioni di voti, mentre quella più voglia una leadership nuova, è identico. pietra sopra una discussione muni riporta inevitabilmente squisitamente di sinistra ne non quella di uno dei protagoperaltro neanche iniziata, e al bipolarismo e che ci ha favo- ha portati 3 milioni in meno. nisti della sconfitta. Non metto *** cioè sulle cause della débâcle rito. Ma c’è anche un’altra ra- E in quanto alle alleanze, la in discussione le qualità di Letalle politiche. Se ci crogiolassi- gione. La brillante campagna foto di Vasto è ingiallita, il pat- ta, ma se decidiamo di voltare Boldrini: «Incomprenmo nella vittoria, se traessimo fatta da Berlusconi sull’Imu, to di ferro con Vendola non c’è pagina dobbiamo farlo con un sibile non prevedere un messaggio sbagliato, come nei primi due mesi dell’anno, più (e capisco anche Vendola, leader nuovo. ancora il reato quello che cerca di far passare si è rivelata un fondotinta. Ha visto che abbiamo fatto il goD. Un leader nuovo, di tortura». Bersani, cioè che si è chiusa solo mimetizzato una crisi del verno che avevamo giurato Renzi, che però, andando una fase sfortunata e ora va di centrodestra che alle ultime non avremmo fatto mai) e le a pranzo con Briatore e È quello che dicono nuovo tutto bene, faremmo un elezioni si è rivelata in tutta alleanze con i moderati di cen- Lucio Presta, ha spiazzaanche i contribuenti. errore da matita blu. Perché è la sua gravità in ogni sua decli- tro le abbiamo viste col bino- to perfino Veltroni, suo DI COSTANZA RIZZACASA D’ORSOGNA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it D 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 8 Mercoledì 12 Giugno 2013 PRIMO PIANO In poco più di mille giorni il partito ha perso, in quest’area, mezzo milione di elettori Lega Veneta ha preso una batosta Il principale imputato è il segretario regionale Tosi DI GOFFREDO PISTELLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it L a fine di un mondo in 1.080 giorni. Sono passati infatti solo tre anni dal trionfo leghista alle regionali venete, quando Luca Zaia, già presidente padano della provincia di Treviso, quindi ministro dell’Agricoltura con Silvio Berlusconi, era stata eletto governatore del Veneto, spinto da un milione e mezzo di voti, di cui 788mila leghisti. E Treviso, dove tutto era cominciato nel giugno 1993, con Giancarlo Gentilini sindaco, dove con Zaia, nel 2010, s’era raggiunta l’apoteosi, oggi, nel 2013, con la sconfitta dello Sceriffo, tutto sembra finire. Già alle politiche di febbraio, se ne sono andati mezzo milione di elettori. C’è un pezzo di movimento che è deciso più che mai a crocifiggere su questa ennesima sconfitta, il segretario veneto Flavio Tosi, sindaco di Verona. Un’analisi ottimistica perché, come gli imputano alcuni, vorrebbe dire che il Carroccio ha semplicemente sbagliato le liste. Campione di questo pensiero è l’ex sindaco di Cittadella (Padova), Massimo Bitonci, sfidante di Tosi al congresso di un anno fa, e oggi capogruppo al Senato, uno dei pochi delle vecchia guardia ricandidato dal segretario veneto. «Attendo di sapere che ne pensa Tosi e, con lui, chi ha condotto le campagne elettorali nei diversi comuni», ha detto ieri al Corriere Veneto. La vulgata antitosiana poi si nutre del tradimento degli ide- ali primigeni: la Lega di Tosi non ha nulla a che vedere, non tanto con la Liga Veneta, ma neppure col partito bossiano. Il sindaco avrebbe liquidato infatti non solo la secessione, ma anche il federalismo, quindi ha aperto sul tricolore e inquinato l’esperienza con le liste personali, ergo gli elettori leghisti autentici se ne sono andati. A questa vulgata s’era unito, dopo la sconfitta alle politiche di febbraio, anche Zaia, da tempo in urto con lo stesso Tosi ma, stavolta, è stato prudente e dai toni, preoccupati quanto concilianti. Fra i bossiani fuori dal partito, come Paola Goisis, al disastro viene associato anche Bobo Maroni, reo di non essersi recato a Treviso per le elezioni. «Siamo al punto di non ritorno. Maroni e Tosi stanno facendo calare il consenso della Lega a percentuali quasi insignificanti per poi poter creare la loro balena verde», riferendosi alla democrastianizzazione anzi alla doroteizzazione del movimento. Ma l’ex deputata fu quella che, un anno fa, si precipitò in via Bellerio a Milano per contestare la defenestrazione bossiana. Sul fronte opposto c’è chi annette la sconfitta proprio ai problemi della gestione bossiana, alle esasperazioni del Cerchio magico dei suoi intimi, alle gestioni creative dei fondi del tesoriere Francesco Belsito o, da queste parti, dell’ex capogruppo al Senato Piergiorgio Stiffoni che, pochi giorni fa, ha patteggiato una condanna a due anni e mezzo per ERA UN CITTÀ SIMBOLO IN LOMBARDIA COME VICENZA LO ERA IN VENETO La Lega ha perso Brugherio (Brianza) con uno scarto di 43 punti sul Pd DI GOFFREDO PISTELLI T utti ad aspettare di vedere rotolare la testa di Flavio Tosi, segretario leghista veneto, per la disfatta di Treviso, nessuno si preoccupa di quella di Matteo Salvini, numero uno della Lega Lombarda. Sul suo territorio infatti s’è prodotta una delle sconfitte più pesanti per il Carroccio: a Brugherio, provincia di Monza e Brianza. Qui il sindaco padano uscente, Maurizio Ronchi, al ballottaggio è stato umiliato con 43 punti di scarto (71,8% contro 28,22%) dal candidato del Pd. Come nel caso trevigiano, la Lega Nord paga un prezzo simbolico molto alto. Che le cose si mettessero al peggio lo si era capito una settimana fa, quando Salvini era arrivato in città a chiudere la campagna pro Ronchi e aveva trovato solo un centinaio di persone, fra appropriazione indebita, pur restituendo i soldi al gruppo e argomentando d’aver replicato «un metodo amministrativo sulla base delle precedenti gestioni». Su questa linea è assestato Tosi che rispedisce al mittente le richieste di presentarsi dimissionario al consiglio nazionale, cioè veneto, di giovedì a Padova. «La Lega», ha obiettato Tosi, «si tira dietro una zavorra di episodi negativi che ben si conoscono, ora dobbiamo smetterla con le baruffe perché i cittadini sono disinnamorati della politica e ovviamente mal sopportano i partiti lacerati». cui alcuni militanti arrivati anche dai centri vicini. A Brugherio, oltre al trend nazionale corroborato dagli errori della gestione bossiana, il Carroccio non paga solo i rapporti, molto conflittuali, con l’alleato Pdl. Qui ha pesato anche la gestione controversa del progetto Decathlon, che doveva portare alla costruzione del più grande centro della catena francese di megastore sportivi, con annesso parco della salute. Un progetto fortemente voluto dal sindaco Ronchi e osteggiato dagli ambientalisti e dalla sinistra ma anche dalla Lega di Monza, tanto che a un certo punto, come raccontò ItaliaOggi, i sostenitori del piano riuscirono a perorarne la causa col Senatur in persona, mentre i vertici del partito monzese investirono delle ragioni del no, il figlio del Fondatore, Renzo Bossi. © Riproduzione riservata Non rivendica, il sindaco, il suo modello di liste civiche che aggreghino il voto moderato, così come è accaduto due volte a Verona per le sue trionfali corse elettorali. Né ripete di andare «oltre la Lega». C’è poi un terzo filone, più politico e più moderno ma fortemente minoritario, quello di Bepi Covre, imprenditore e leghista antemarcia, e Marzio Favero, sindaco di Montebelluna, i quali sono per declinare il verbo federalista attraverso modelli nuovi, riprendendo un’azione politica dal basso e partendo da quella sperimentata categoria di politici che sono i tanti eroici amministratori locali del Carroccio: gli unici che possono parlare al mezzo milione fuggito. Gli unici, come dimostra lo stesso Covre, che collegano la disfatta padana al piatto di lenticchie dell’esperienza leghista in questi venti anni. Gli unici che, in queste ore, paiono non ripetere con Maroni, Roberto Cota e altri dirigenti, l’invettiva «contro gli avvoltoi», che aspettano la fine della Lega. Consapevoli che agitare il nemico esterno non serva a serrare le fila ma parlare alla testa e al cuore sempre. © Riproduzione riservata ERANO DEI RE DI COPPE E SONO IMPROVVISAMENTE TUTTI DIVENTATI DELLE SCARTINE DI BRISCOLA Sono venuti a noia d’un tratto. Parlano e la platea sbadiglia DI F DIEGO GABUTTI abrizio Barca, che pure ne è stato un ministro, riconosce che il governo dei tecnici e dei professori non ha combinato granché (lui, Barca, avrebbe fatto di meglio, fosse dipeso da lui). Iscritto da poco al partito democratico, di cui sta tentando la scalata, Barca dice anche che il suo partito finora non ha combinato niente di buono (ma vedrete quando il boss sarà lui). Idem l’Italia, immagino: un secolo e mezzo di storia patria (la monarchia, Garibaldi, i Fratelli Bandiera, il papato, Beppe Grillo, il Dux, la repubblica e la resistenza, Berlusconi, il terrorismo, il Festival di Sanremo) ed è rimasta una mezza espressione geografica. Perché anche l’Italia, diciamocelo, non ha combinato niente di ché. E il mondo? Mai che il mondo ne azzecchi una. Tocca a Barca cambiare il corso delle cose (anzi tocca ai Barca presenti in tutti gli schieramenti politici, non solo ai Barca di destra e di sinistra, ma anche ai Barca collocati nell’Altrove cosmicomico di cui straparlano i mistici dell’antipolitica con gli occhi rivoltati all’indietro e le braccia levate). Sarà lui (saranno loro) a salvarci dalla rovina e dall’apocalisse. Un tempo, quando si proponevano ai popolo come salvatori del mondo, che per sua natura è sempre sotto minaccia, i leader si preoccupavano d’apparire almeno un po’ carismatici. S’agitavano sul palco dei comizi elettorali come Freddie Mercury e Mick Jagger sotto i riflettori dei concerti rock. Scrivevano il Mein Kampf, oppure Stato e rivoluzione, e spiegavano alle folle che accorrevano sulle piazze chi fosse il responsabile di tutti i loro guai: gli ebrei, i sindacati, il capitalismo, il papa, il Grande Satana. Un leader carismatico, anche se magari non lo meritava, almeno se lo sudava, il consenso. Montava il tendone e poi via con i numeri da circo: il domatore di leoni, i trapezisti, gli elefanti e i clown, la donna cannone. E adesso guardate Barca, o meglio guardate i Barca. Non fanno niente per sembrare interessanti (anche se ci provassero, d’altra parte, non andrebbero lontano). Osservano il popolo dall’alto in basso, attraverso il monocolo, e hanno sempre l’aria un po’ schifata. Molto eleganti e ben pettinati, hanno pochissime idee, mai utili, mai originali, che tanto più sbandierano quanto più suonano incomprensibili e sciocche. Questi i Barca (i Comici, i Bobi, i Premier, i Cavalieri) e questo (cioè il niente, e anche meno) il loro carisma. Che cosa distingue i leader da un qualsiasi loro elettore, di cui sposano l’opinione, banalizzandola e impoverendola, nell’illusione che le idee vecchie e sempliciotte siano le più gradite alla plebaglia? Metà almeno delle persone che ciascuno di noi conosce (non una delle quali è stata mai neppure tentata dall’idea di proporsi come salvatore d’alcunch) è almeno tre volte più carismatica di tutti costoro. Giornalai e baristi, postini, pensionati e librai: persone divertenti e simmpatice, piene di buon senso, d’empatia. Ma il Comico? Ma il Cavaliere? Ma Barca? Ma Matteo Renzi? Ma il Senatùr? Ma Casaleggio? È certamente un errore nostro, un errore degl’italiani, dei contribuenti, degli elettori, che non sanno apprezzarli quanto meritano. Beppe Grillo, per esempio, è di questa idea: non avete voluto votarmi, mi dimezzate i voti, mi trattate come un politico qualsiasi quando sono una specie di Buddha o di Gesù, benissimo, allora vedete un po’ d’andare dove vi mando, razza d’ingrati e di masochisti. Ma intanto gli elettori non si scomodano più, né per votarli né per acclamarli sulle piazze. Sono venuti a noia d’un tratto. Parlano, e la platea sbadiglia. Promettono riforme e nessuno ci crede (neanche più il presidente della repubblica, giudicando dal suo umore) o anche solo li ascolta. Erano Re di Coppe; sono diventati scartine di briscola. Anche la parola «riforma» ha perso il suo appeal. Non c’è novità che - a furia di parlarne per dieci, venti, trent’anni - non invecchi e ingaglioffisca come la Regina di Biancaneve dopo aver alzato il gomito con la pozione magica. Mentendo, i leader carismatici d’una volta promettevano meraviglie; questi mentono e basta, anzi non mentono neppure ma straparlano da soli, come i barboni per strada. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Mercoledì 12 Giugno Giugn 2013 9 Gli espulsi (e i delusi) dal M5S vogliono dar vita in Italia a questo nuovo movimento Ppi, partito dei pirati italiani Si ispira alla forza che ha avuto successo in Germania DI GIORGIO PONZIANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it A rrivano i pirati. Vogliono spartirsi le spoglie di Beppe Grillo e dei suoi seguaci. L’obiettivo sono le prossime elezioni politiche e le amministrative. Sul barcone dei pirati salgono gli ex 5stelle, quelli radiati ed espulsi, poi i giovani della sinistra radicale, e qualche ex deputato come l’Idv Franco Barbato. Inoltre il Ppi, partito pirati italiani, sarà la sirena che cercherà di attrarre i parlamentari orfani di stelle, da Adele Gambaro, fresca di cacciata, ad Alessandro Furnari, Vincenzo Labriola, Marino Mastrangeli. A Ferrara stanno già lavorando per le amministrative del 2014. Qui c’è Valentino Tavolazzi, primo espulso da Grillo, è consigliere comunale e non ha mai digerito quel provvedimento. Adesso è approdato a quello che a suo giudizio dovrebbe diventare un progetto nazionale di democrazia dal basso, attraverso l’uso del web, senza capi e diktat, una sorta di 5stelle senza Grillo e Casaleggio, con liste presentate in tutt’Italia. Il bacino di riferimento si sovrappone a quello grillino. Il guru fiutando odore di bruciato ha depositato un simbolo, 5 stelle e sotto, la scritta: pirati. Ma i corsari doc non si fanno intimorire e assicurano che proprio da Ferrara partirà la riscossa antigrillo. Hanno già siti web, facebook, twitter. «Useremo la piattaforma di voto on-line creata in Germania dal partito pirata - dice Tavolazzi, che ha creato un gruppo collegato al ppi e sta già lavorando alla lista per le elezioni.- Vogliamo spiegare ai cittadini che è possibile decidere in comunità per una democrazia partecipata e diretta. Il partito pirata è un movimento politico europeista che intende proseguire sulla strada maestra tracciata dal movimento 5stelle che però, stando al voto e ai sondaggi, ha disatteso le aspettative di moltissimi elettori». Rispetto ai 5stelle i pirati rivendicano la democrazia interna, nervo scoperto di Grillo. «Noi non abbiamo un centro che propo- ne e a cui tutto ritorna per la decisione- spiega Gianfranco Pozzati, portavoce ferrarese del partito pirata - abbiamo l’assemblea permanente composta da tutti gli iscritti e la nostra idea è quella dell’orizzontalità in cui ognuno può proporre idee, votarle e decidere insieme cosa deve fare il partito, il tutto davanti a uno schermo e interagendo in rete». Anche Fabio Reinhardt, deputato tedesco, eletto dal piratenpartei nel Land di Berlino, tiene a marcare le differenze dai grillini: «C’è un elemento essenziale che ci divide, noi pirati siamo per una partecipazione dal basso mentre i 5stelle hanno una struttura verticistica basata sulla leadership di una sola persona. Sono contento che da noi in Germania non sarebbe neppure possibile a una struttura simile presentarsi alle elezioni, la legge tedesca lo impedisce, sarebbe illegale in quanto mancante di una struttura realmente democratica. Tra le altre differenze vi è la posizione sulla moneta unica, noi siamo favorevoli all’euro, siamo casomai per migliorare l’integrazione dell’Europa, non certo per smembrarla». I «pirati» sono nati in Svezia nel 2006 e si sono poi diffusi in altri paesi, ottenendo consensi soprattutto in Germania. Dal 2009 hanno due rappresentanti nel parlamento europeo e altri nei land tedeschi. Adesso vogliono entrare anche nelle istituzioni italiane. «Per le prossime elezioni - aggiunge Pozzati - stiamo pensando di utilizzare il software liquid feedback per far scegliere programma e candidati ai cittadini». Dice un altro pirata, Amedeo Nicoli: «Anche se ci chiamiamo pirati non si tratta di un gioco ma di un movimento, un embrione di partito che porta in se la fiamma del cambiamento. Cinque anni fa se qualcuno vi avesse detto che Grillo sarebbe diventato il secondo partito italiano, voi ci avreste creduto»? L’assemblea dell’Internazionale dei partiti pirata, l’organizzazione che coordina i partiti presenti nel mondo, si è tenuta alcune settimane fa a Praga. Ha deciso che i pirati saranno il primo schieramento europeo a presentarsi alle elezioni come partito unico, il partito pirata europeo, Ppeu, proponendo un programma elettorale comune ratificato da tutti i partiti nazionali che prevede la tutela dei diritti civili, la partecipazione diretta, la trasparenza politicoamministrativa, la difesa delle libertà digitali. «Le candidature alle elezioni del 2014 saranno la conclusione di un percorso in divenire e comunque le decideranno i cittadini - dice Pozzati -. Quello tra rete e democrazia è un rapporto irreversibile; noi puntiamo ad un sistema democratico orizzontale in cui le persone si confrontano da pari a pari. Da noi nessuno ha la proprietà del simbolo o del nome, a differenza del movimento 5stelle». Grillo è avvisato. Dovrà vedersela con l’arrembaggio dei pirati oltre che col dissenso interno. Sta ancora leccandosi le ferite per i risultati elettorali di questi giorni e già si profilano le amministrative del prossimo anno, coi sondaggi che lo indicano all’ingiù. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 10 Mercoledì 12 Giugno 2013 PRIMO PIANO Per non dover scegliere, per poter dare tutto a tutti, per poi anche perdere ogni cosa Pronti a ri-spendere come prima E a cercare degli alibi per sottrarsi alle responsabilità DI ADOLFO SCOTTO DI LUZIO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it G iuliano Amato e Andrea Graziosi in un libro sulle illusioni italiane appena uscito dal Mulino (Grandi illusioni. Ragionando sull’Italia) offrono una prospettiva storica di grande interesse per comprendere i venti anni che stanno immediatamente alle nostre spalle. Nel loro ragionamento c’è spazio per una considerazione del posto che la politica meridionale e in modo particolare l’esperienza bassoliniana, che sicuramente ne ha simboleggiato il nuovo corso all’inizio degli anni Novanta, hanno occupato nel ciclo riformistico di quel decennio. Su queste note varrebbe la pena aprire una riflessione, perché mai come in questi mesi, di fronte al disfacimento dell’esperienza di de Magistris in una disperante insignificanza, Napoli avverte il bisogno di riannodare i fili di un discorso storico-politico che le permetta di superare il suo stallo attuale. Il ragionamento sull’Italia dei due autori è essenzialmente una riflessione sulla crisi di un modello sociale affermatosi in Europa dopo la Seconda guerra mondiale e della forma politica che ne ha incarnato promesse e speranze, la democrazia redistributiva. È dunque una riflessione sulla cultura politica e sulla strumentazione intellettuale della sinistra, sul mito della crescita e delle aspettative crescenti, nel momento in cui si avvertivano gli effetti della crisi fiscale dello Stato e il bilancio della famiglia pubblica diventava terreno di una drammatica alternativa: o la riforma finanziaria o lo scontro di pretese e interessi contrastanti. All’inizio degli anni Novanta la sinistra, o almeno una certa sinistra ragionevole, si dimostrò all’altezza del compito e avviò un nuovo ciclo riformistico destinato ad arenarsi nel 1998, dopo l’ingresso nell’euro, ma prolungato stancamente fino alle soglie del nuovo secolo. La caratteristica saliente di quella nuova stagione era l’impegno a fare direttamente i conti con gli anni Settanta e con il modello deleterio che allora si era imposto. Per la verità, qui, i due autori si mostrano un po’ reticenti sulla debolezza di quella fase politica, sia riguardo alla determinazione con cui fu condotta sia in riferimento alle fonti intellettuali che dovevano legittimarla. Se è infatti sicuramente accettabile il riferimento alla saggezza politica di Vittorio Foa che avvertiva sinistra e sindacato, in modo particolare, che non si poteva sempre stare dalla parte di coloro che hanno qualcosa da perdere e dunque sono più interessati a mantenere lo status quo se non ad aggravarlo, è altrettanto evidente che la svolta degli anni Novanta rappresentava la vittoria culturale di quella corrente di pensiero neoconservatore che proveniva soprattutto dalla sponda americana dell’Atlantico e che nel 1976 aveva trovato in Daniel Bell e nel suo libro sulle contraddizioni culturali del capitalismo una delle espressioni più significative. Molta della debolezza del ciclo riformistico degli anni Novanta in Italia è derivata proprio dalla mancanza di questa filosofia pubblica e dagli automatismi intellettuali con cui la nostra sinistra, anche quella ragionevole, rispose appena la stretta fiscale si allentò. La stessa cosa che, d’altra parte, fa ancora oggi: attendere spasmodicamente la crescita, coltivare l’illusione che si possa poi ricominciare daccapo, appena la crisi faccia sentire un po’ meno il suo morso. Questo è stato anche il destino del riformismo meridionale degli anni Novanta, ben presto sedotto e divorato dalla sirena dei finanziamenti europei che presero a un certo punto il posto dei flussi tradizionali di finanziamento dello spesa pubblica, permettendo alla sinistra al governo, a Napoli e alla Regione, di non scegliere, di dare tutto a tutti, per perdere poi ogni cosa di lì a poco. Il merito del libro di Amato e Graziosi, tuttavia, consiste nel fornire una proposta interpretativa dei nostri ultimi vent’anni, che non schiaccia la drammatica transizione repubblicana sul profilo stilizzato di Berlusconi. Non solo gli ultimi vent’anni non costituiscono un blocco unico, ma nemmeno il berlusconismo si può ricondurre a un tutto indifferenziato. C’è stato, breve, presto sconfitto, intellettualmente poco elaborato ma significativo e tale da lasciare tracce non cancellate nella vicenda pubblica del nostro Paese, un momento «liberale» tanto a sinistra che nella nuova destra rappresentata da Forza Italia al quale non può non richiamarsi ancora oggi un serio tentativo di riafferrare per i capelli il nostro Paese e strapparlo al destino altrimenti inesorabile del suo declino. Il punto è che, confuso dalla crisi profonda della sinistra meridionale, il Sud ha smarrito la prospettiva di quegli anni. La cancellazione del progetto riformistico dalla coscienza stessa della sua opinione pubblica ha finito per schiacciare il Mezzogiorno d’Italia sullo sfondo tenebroso dell’ ossessione paranoica di gomorra. Il mondo oscuro della malavita è stato da questo lato dell’Italia la versione locale del moralismo antiberlusconiano a livello nazionale. Era la nostra speciale rappresentazione del male. In questa notte in cui tutto sfumava in una cupezza indistinta è potuta maturare la patetica rivoluzione di de Magistris, che ha incarnato al meglio la declinazione napoletana di un moralismo impolitico di cui tutto il Paese si è nutrito in questi anni. dal Corriere del Mezzogiorno E IMPONE IL TRACCIAMENTO DELLE PRATICHE PER NON FARLE GIACERE L’assessore campano Martusciello ordina l’uso del lei con i cittadini DI B ANGELO AGRIPPA enché poi sia stato abbondantemente incoraggiato, il «lei» ripristinato nel linguaggio comune è stato considerato, soprattutto nel Meridione, dove il «voi» ha spadroneggiato a lungo) un pronome allocutivo insidioso, quasi una spinta proditoria alle spalle, spesso causa di inciampi nella coniugazione del verbo e di frasi sghembe che come percorsi accidentati spuntati dietro a una curva mandano gambe all’aria qualunque concentrazione. Insomma, il «lei», al Sud, è rimasto un po’ forestiero. Con quel suo narcisistico distacco settentrionale, poco disponibile ad entrare in confidenza. Tutto vero. Tanto che in una circolare interna, diffusa tra i dipendenti, l’assessore alle attività produttive della Regione Campania, Fulvio Martusciello, è stato indotto a prendere carta e penna per raccomandare l’uso del «lei». Anzi, per sancirne l’ufficialità. «Colgo l’occasione», scrive Martusciello rivolgendosi al coordinatore dell’area, vale a dire al vertice amministrativo del suo assessorato, «affinché inviti tutti i dirigenti a rivolgersi con il lei a qualsiasi utente che interagisca con questa area anche in presenza di rapporti di amicizia consolidati che potranno svilupparsi nelle forme confidenziali al di fuori dell’orario di ufficio». Si vede che negli affollati uffici della Regione Campania la confidenzialità è tale da far cadere ogni barriera di carattere formale tra dirigenti, impiegati e cittadini-utenti. Nella stessa circolare, Martusciello chiede ai dirigenti di rendere tracciabile ogni pratica che sia oggetto di valutazione da parte degli uffici dell’assessorato regionale alle attività produttive: «Al fine di ottimizzare il lavoro dell’area da Lei coordinata» scrive ancora l’assessore della giunta Caldoro, rivolgendosi sempre al coordinatore. «La invito a voler rendere edotti i dirigenti di specificare in calce ad ogni richiesta quando questa è stata assegnata e quando viene lavorata. Ciò al fine di ridurre a zero il tempo in cui la singola pratica giaccia senza lavorazione. Comprenderà la necessità assoluta che il privato che interagisce con la pubblica amministrazione abbia tempi certi e anche in presenza di risposte negative». dal Corriere del Mezzogiorno 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 12 Giugno Giugn 2013 PRIMO PIANO PERISCOPIO LETTERE Evitate di volare con Iberia, ragazzi http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 11 Racconto, per evitare che si ripeta con altri, il calvario della mia valigia regolarmente imbarcata a Milano Linate con il volo (a prezzo pieno) diretto a Madrid in partenza dall’aeroporto milanese alle 7 del mattino dello scorso venerdì 7 giugno . Al momento dell’arrivo, alle 11 dello stesso giorno, ho atteso invano la consegna della mia valigia che, assieme ad almeno dieci altre, non era atterrata nella capitale spagnola. Faccio molto fatica a trovare l’ufficio informazioni adeguatamente mimetizzato in quest’immenso aeroporto deserto. Finalmente lo trovo. C’è personale che non parla inglese o lo farfuglia in modo incomprensibile. Mi si dice, strabuzzando gli occhi e facendo gesti con la mano, che il bagaglio non è stato imbarcato a Milano per errore e che mi sarà consegnato direttamente all’albergo Ritz nella serata stessa di venerdì. Allerto il personale dell’albergo (professionalissimo, questo, chapeau!) di seguire il recupero della valigia. A sera avanzata apprendo che la valigia non arriverà perché è stata inviata a Francoforte (sempre per sbaglio; meno male, perché, se fosse stato uno scherzo, sarebbe uno scherzo pesante). Mi si assicura però che la valigia mi sarà sicuramente recapitato nella tarda mattinata del giorno dopo, sabato. Ovviamente attendo invano. Il concierge dell’albergo bracca da vicino il personale Iberia fino a che viene a sapere che la valigia («certo che c’è»!) anziché andare da Francoforte a Madrid («non si sa perché») è andata a Parigi. Comunque, a questo punto, dicono, è sicuro che la valigia sarà consegnata direttamente al Ritz entro la mattinata del giorno dopo, cioè domenica. «Anche se è un giorno di festa?», faccio chiedere dall’albergo. La risposta è secca, gagliarda e sicura: «Certo, che crede, noi lavoriamo tutti i giorni». «Ah, beh, sì beh» mi viene di canticchiare alla Enzo Jannacci giusto per far sbollire la rabbia. Non proseguo, tanto il copione lo avete capito ed esso si è ripetuto come un rosario. Al momento in cui vi scrivo, alle 20 di martedi 11 (cinque giorni dopo il maledetto imbarco della mia valigia su un aereo dell’Iberia) la valigia non mi è ancora stata recapitata. Non voglio nemmeno che mi dicano dove si trova. A questo punto vorrei solo che me la riportino. Ma l’Iberia non ce la fa. Se volete, in futuro, usare questa compagnia, pensateci, ragazzi. Pensateci sul serio. Guido Gattamelata - Milano Sei mesi per (non) cambiare indirizzo Nove anni di residenza presso la sua attuale abitazione e una coda di un’ora all’Inps di Milano quando era incinta al settimo mese di gravidanza, non sono bastati alla mia compagna (che nel frattempo ha dato alla luce un bellissimo marmocchio) per vedere vinta la sua personale battaglia contro i mulini a vento della burocrazia italiana che sembra andare in tilt ogniqualvolta un cittadino cambi indirizzo anche all’interno dello stesso comune. Colpa di procedure borboniche che complicano la vita ai cittadini e alle imprese, innescando spesso, in condizioni di particolare disagio e frustrazione, tragedie della disperazione come quella di Ercolano. Ieri la mia compagna, non riuscendo ad accedere online al portale dell’Inps, ha scoperto che la variazione anagrafica chiesta di persona, a gennaio, quasi implorando l’operatore di front office dell’Inps, non è ancora stata presa in carico dall’ente. Sono passati sei mesi. Nel mondo civile si aprono le imprese in un giorno e si fa tutto con l’autocertificazione. Ma noi siamo l’Italia, non a caso collocata al 25° posto sui 27 paesi dell’Ue (e all’84° nel mondo) nella classifica della semplificazione burocratica. Se ci sente, il ministro della funzione pubblica D’Alia (che proprio oggi porterà in preconsiglio dei ministri il ddl sulla semplificazione) batta un colpo. Francesco Cerisano, Milano Quale padiglione ti è piaciuto di più? Stralci di conversazione a una festa del jet set milanese. «Sei stato all’inaugurazione della Biennale di Venezia?» «E certo che ci sono stato…» «Beh, cosa hai visto di bello? Quale padiglione ti è piaciuto di più?» «Padiglione?!?!? Ma all’inaugurazione della Biennale di Venezia si va per andare alle feste, mica per vedere i padiglioni…». Mario Rossi - Milano DI PAOLO SIEPI Fra le primissime riforme a cui saranno chiamati gli 82 saggi (cioè i 40 saggi del 8 Comitato parlamentare, coC stituito da 20 saggi deputati st e 20 saggi senatori, i 35 saggi con potere consultivo scelti co sette saggi, con compiti redadal governo e i set zionali) ci sarà quella per ridurre il numero dei saggi. Mattia Feltri. la Stampa. Centrosinistra - Ma come abbiamo fatto? Jena. la Stampa. «La crisi attuale è più difficile da gestire e più complessa di quella del ‘29 per le caratteristiche strutturali che hanno cambiato alcuni paesi, è una crisi che non vuole andare via, ma finirà anche questa». Fabrizio Saccomanni, ministro dell’economia. La «Repubblica delle idee» a Firenze. Il Papa incontra Napolitano e ringrazia gli italiani: «Mi avete fatto sentire a casa». Anche qui, come in Argentina, c’è aria di default. Spinoza. Il fatto. Una svalutazione dell’euro deve avvenire il prima possibile. Marco Tronchetti Provera. Consiglio delle relazioni Italia-Usa a Venezia. Se è vero che alle politiche Bersani ha calciato fuori rete un rigore a porta vuota, ora che al Pd ne hanno fischiato un altro ai tempi supplementari, chi tirerà? MF. Il parlamento oggi non serve praticamente a nulla. Si limita a emettere sussurri, rantoli, gemiti come un corpo in agonia. Le camere sono un luogo di nominati che pigiano bottoni a comando e approvano le leggi del governo. Il parlamento perciò potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. È un simulacro, un monumento ai caduti, la tomba maleodorante e della Seconda repubblica. O lo seppelliamo o lo rifondiamo. Beppe Grillo, sul suo blog. Da genitore 1 a genitore 2, passo e chiudo la famiglia. Non è una comunicazione in codice della Volante ma è il nuovo codice della famiglia già adottato in mezz’Europa e, prima o poi, anche da noi, che siamo provinciali e ci adeguiamo sempre «all’estero» come dicono gli idioti. La famiglia finisce in coda, prendi il numeretto e ti metti in fila. Magari sarà previsto anche un genitore 3, 4 e così via. Non importa il sesso e l’effettivo rapporto col minore, basta avere i numeri. L’abolizione del Padre, ente superfluo, ha preceduto solo di qualche anno la soppressione di un altro ente inutile, la Madre, anzi la mamma come la chiamavano i mammiferi preistorici. Marcello Veneziani. Il Giornale. Adorabile paese, l’Italia. Anche adesso che indossa il sorriso triste del pagliaccio. Giuliano Sangiorgi, cantautore dei Negramaro. la Repubblica. Carlo De Benedetti spesso parla a bischero sciolto e si p abbandona a giudizi affreta tati che gli procurano replita che al veleno. È accaduto nel ch 2010 con Massimo D’Alema, 2 accusato dall’Ingegnere di a Il primo era di «stare due crimini nefandi. nefan ammazzando il Partito democratico» in combutta con un tal Bersani «assolutamente inadeguato come leader». Il secondo delitto era di «non aver fatto niente nella vita». Mentre quel derelitto di Bersani chinò il capo e non replicò, Max sganciò sull’Ingegnere una bomba tossica. Senza neppur nominarlo, lo bollò così: «Anche nel nostro campo ci sono tanti imprenditori che vogliono fare i Berlusconi di sinistra e cercano di condizionare la politica. Ma sono dei Berlusconi di serie B, dei berluschini». Giampaolo Pansa. Libero. Abbiamo solidarizzato col dg Rai, Gubitosi, che aveva descritto le reiterate molestie, ai limiti dello stalking, di cui è oggetto dai p politici raccomandatori di Giovanni Minoli. Motivo: il mancato rinnovo del suo contratto di consulente-pensionato che negli ultimi tre anni gli ha consentito di gestire 18 milioni di soldi pubblici per celebrare degnamente i 150 anni dell’Unità nità d’Italia, o, già che c’era, i 151 e i 152 (e chissà, magari, si sarebbe arrivati ai 200, se l’arido dg della Rai non avesse deciso che poteva bastare). Marco Travaglio. Il Fatto quotidiano. I napoletani, per descrivere il loro sindaco sono, come al solito, creativi. Giggino a a manetta (da magistrato che m incarcerava), Giggino o’ skipin per (omaggio all’America’s p Cup), Giggino o’ scassatore C o’ floppe (sta per flop), (rottamatore), Giggino Gi Giggino a’ promessa (alla bulimia verbale non sempre corrispondono i fatti), Giggino ‘ncoppa a gaffe («Napoli è più sicura di Bruxelles» per dirne una). Così canta Napoli. Aldo Grasso. Corriere della Sera. La scuola certo: era rassicurante entrare nella scuola Fiat a 15 anni e uscirne da «anziano Fiat» nei necrologi della Stampa. La scuola (statale) è certamente in ritardo nel dare le competenze di cui c’è bisogno: colpa della finanza? Esiste la formazione online in quantità smisurata, anche di qualità: ed è perlopiù gratuita che si sostiene con gli strani meccanismi della finanza. Franco Debenem detti. Corriere della Sera. d Le domeniche a piedi costano. Costano percché bisogna pagare gli straordinari ai vigili, perché i mezzi pubblici hanno biglietti speciap lli. In sostanza i soldi delle tasse dei residenti vengono utilizzati per un’iniziativa che non v porta reali benefici. Non diminuisce lo smog e il traffico nei giorni feriali. Se questi soldi, pochi e sudatissimi, fossero stati utilizzati per tracciare anche un metro di pista ciclabile in più, sicuramente avrebbero portato benefici duraturi. Volete che la gente vada di più con i mezzi pubblici o in bicicletta? Fornite più mezzi pubblici o più piste ciclabili. Sandrone Dazieri, Corriere della Sera. Per uscire dalla crisi abbiamo pronta, a costo zero, una straordinaria e ineguagliabile ricchezza, che è il turismo culturale, artistico e paesaggistico. Può essere valorizzato infinitamente di più, con iniziative che non costano nulla ma che però richiedono una forte e credibile leadership a livello industriale, politico e sociale. Ad essa si devono accompagnare una mentalità organizzativa e la capacità di motivare soprattutto i giovani. Il nostro petrolio è «vivere bene»: siamo circondati di cose e posti belli, di opere d’arte e monumenti che il mondo ammira e ci invidia, di armonie, suoni sapori, antichi mestieri pregiati. Tutto questo è una risorsa economica fantastica. Nerio Alessandri, fondatore e presidente del Technogym. La Repubblica. FAHRENHEIT - Tirar tardi la notte. Dizio Dizionario satirico. Un donna può chiedermi tutto salvo fare le veci del marito. Roberto Gervaso. Il Messaggero. Tutti parlano di creatività. Ma cos’è questa creatività? Ai miei tempi non si creava, si faceva. Io non creo, faccio. Carlo Fruttero, in La mia vita con papà di Maria Carla Fruttero, Mondadori. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 12 Mercoledì 12 Giugno 2013 PRIMO PIANO E anche della Francia. Ma i tre paesi hanno delle retribuzioni lorde che sono simili Produciamo metà auto della Spagna Pesano la troppa burocrazia e la giustizia imprevedibile DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it I ANDREA GIURICIN l costo del lavoro non è tutto. È questo il risultato dell’indagine di Towers Watson che compara la retribuzione lorda in nove paesi europei. Secondo tale studio, il costo del lavoro italiano è simile a quello francese e spagnolo, almeno per quanto riguarda gli operai specializzati. Tale indagine è interessante perché evidenzia alcuni elementi molto importanti per quanto riguarda il mondo del lavoro italiano. In primo luogo, il problema non deriva direttamente dal settore privato. La remunerazione media è infatti cresciuta meno di quella pubblica nell’ultimo decennio, dimostrando che una buona parte dei problemi sono piuttosto legati al settore pubblico. L’altro dato interessante è quello relativo al cuneo fiscale. Se le retribuzioni lorde sono simili, è certo che in Italia il cuneo fiscale è uno dei più elevati d’Europa e incide profondamente sulla retribuzione netta. Questo punto non interessa direttamente le aziende, ma i lavoratori, che si ritrovano in busta paga uno stipendio relativamente basso. Se compariamo il dato italiano con quello spagnolo, la nostra pressione fiscale è eccessivamente più elevata. Lo studio inoltre evidenzia direttamente quello che è il problema della produttività. Avere un costo del lavoro elevato non è l’unico elemento importante. Infatti, il costo del lavoro per unità produttiva è quello che conta maggiormente e quello italiano è uno dei più elevati in Europa. Non interessa dunque a un’azienda avere un costo del lavoro elevato o meno, se le risorse umane sono molto efficienti. È essenziale andare a studiare il costo del lavoro per unità produttiva per vedere meglio le problematiche italiane. Inoltre, al fine di attrarre gli investimenti stranieri, è essenziale eliminare o almeno risolvere in parte le problematiche maggiori che affliggono il nostro Paese. La lentezza burocratica alza delle barriere invisibili che, di fatto, limitano l’arrivo delle imprese che vogliano produrre occupazione nel nostro territorio. Secondo lo studio «Doing business» della Banca Mondiale, l’Italia è in coda alla classifica per le difficoltà che crea alle aziende per stabilirsi. L’incertezza nell’avere i permessi per iniziare a produrre è un altro motivo per il quale le imprese straniere non vengono nel nostro Paese. Se dalla fase di progettazione a quella di realizzazione di un magazzino ci vogliono diversi anni in Italia e centinaia di firme di autorizzazione, si comprende bene perché vi sia una certa reticenza nell’investire da noi. Vi è poi un punto dolente: la lentezza della giustizia. In Italia ci vogliono circa dieci anni in media per arrivare alla fine di un processo civile. Quale azienda è disposta a sostenere un costo del genere e un’incertezza di tale portata? Nessuna o molte poche. Un esempio interessante arriva dal mondo dell’automotive. Perché nessun politico si chiede il motivo per il quale in Italia si fabbricano ormai circa la metà dei veicoli che si producono in Repubblica Ceca o circa un terzo di quelli prodotti in Spagna e Francia? Non è solo questione di costo del lavoro, variabile che può valere in parte per la Repubblica Ceca, ma è l’insieme delle debolezze italiane che non permette al nostro Paese di svilupparsi. IlSussidiario.net GIÀ SOCIO DI TRONCHETTI IN CAMFIN In concordato preventivo l’Afi di Haggiag DI ANDREA GIACOBINO F inisce in concordato preventivo la Attività Finanziarie Immobiliari (Afi), holding che fa capo al finanziere Roberto Haggiag, socio della prima ora di Marco Tronchetti Provera in Camfin. Nei giorni scorsi, durante un’assemblea straordinaria dove Haggiag era presente attraverso la controllante, la lussemburghese Afi International, l’amministratore unico Lamberto Poggi ha comunicato che «la società si è trovata nell’impossibilità di onorare con regolarità gli impegni assunti con i fornitori». Si sono esperite strade alternative al fallimento, optando per la richiesta depositata al tribunale di Roma di un concordato preventivo con riserva. I sintomi della crisi di Afi erano visibili fin nella relazione sulla gestione al bilancio 2011 chiuso con un perdita di 1,3 milioni che era stata riportata a nuovo aggiungendosi agli 1,8 milioni di passivo da precedenti esercizi. Il bilancio era stato redatto secondo criteri di continuità aziendale ma Poggi sottolineava che «il difficile accesso al credito e il sensibile rallentamento dei tempi di vendita delle iniziative in corso hanno significativamente appesantito il cash flow». A fronte di un patrimonio netto di 7 milioni, Afi è appesantita da debiti verso banche (CariParma, Banca Popolare dell’Etrutria e del Lazio, Banca Popolare di Roma e Banca Popolare di Novara per oltre 30 milioni. Il totale dell’attivo di 38,8 milioni è costituito da immobili (4 milioni) e immobilizzazioni finanziarie per 21,8 milioni dove spiccano le quote dello 0,76% in Camfin (in carico a 4,8 milioni) e in Intermedia Holding (3,6 milioni), peraltro in pegno rispettivamente a Popolare di Roma e Popolare dell’Etruria e del Lazio. Ci sono poi le partecipazioni dirette di Haggiag tra cui una importante iniziativa immobiliare a Faenza per realizzare il progetto di un centro commerciale. © Riproduzione riservata A VERONA, SUGLI 800 CHE IN ITALIA LAVORANO. PRODUCONO PANETTONI DI QUALITÀ La cooperativa Giotto dà lavoro a 120 reclusi DI PAOLO MASSOBRIO U n altro giorno è iniziato sfogliando i giornali, con le pagine della politica che volano via: se non ci fossero, se quelle notizie venissero essenzializzate, sintetizzate, insomma ridotte, il quotidiano ci starebbe più simpatico. E invece si insiste, quasi che il quotidiano autorevole abbia ancora la presunzione di appassionare i lettori alla politica, non sapendo che la politica c’entra sempre di meno con i partiti, le cui beghe non interessano più alla gente che in qualche modo vive e, vivendo, si appassiona a qualcosa (d’altro). Sulla Stampa invece ho letto una bella pagina sul lavoro nel carcere di Padova dove la Cooperativa Giotto dà impiego a 120 reclusi (in totale, in Italia lavorano solo in 800. Un bel record). In quella cooperativa ci lavora il mio amico Matteo, che ogni mattina, quando esce di casa e va a fare quel lavoro strano per cui deve mollare il cellulare, ha in mente l’idea che nessun uomo è fatto per perdersi, ma per ritrovarsi. E il lavoro conduce a una cosa del genere. Anzi, un lavoro «ben fatto» (come scrive Peguy), che li porta a sfornare uno dei prototipi di panettone più buoni d’Italia. L’altra sera ero a Verona, nella bellissima piazza san Zeno e Luigi mi ha invitato al Calmiere, un bel ristorante, nato come vineria nel 1919, che dà sulla piazza. Ed è sempre pieno di gente. Abbiamo mangiato bene, abbiamo bevuto Ripasso e Amarone, e quando ci siamo seduti nel dehor, il patron Piero si è seduto con noi. Suo figlio, il giorno dopo avrebbe inaugurato la ristorazione nella piscina del Centro Natatorio Santini, ennesima sfida pensando che quest’anno in vacanza – dicono le previsioni – ci andrà un italiano su due. Ma quello che mi ha colpito di Piero è stata la sua passione: l’associazione Abeo (Associazione Bambino Emopatico Oncologico), dedicata ai bambini con gravi malattie, perché possano avere una degenza non isolata e possibilmente felice. E ne ha inventate di tutti i colori, persino un sistema video che fa dialogare i bambini coi compagni di scuola, che dai banchi incoraggiano, sorridono, scherzano. Mi han detto che questa associazione è al primo posto del 5 per mille a Verona, per dire cos’è il gradimento, cos’è che appassiona e muove la gente. Lui ha fatto questo, nel 1988, dopo che la sua bambina è andata in paradiso, a seguito di una malattia inguaribile. E mentre vedevo sua moglie Morena sfilare alle 23 dopo il servizio, mentre parlavo con lui che chiudeva una dura giornata di lavoro pensavo: «Non sembrano neanche stanchi, eppure hanno lavorato sodo». Ma dev’essere questo il volto della letizia che cambia la prospettiva. Come mia moglie, che domenica mi ha chiamato alle 7, sul cellulare, dopo aver fatto 28 chilometri a piedi, per tutta la notte, da Macerata e Loreto, insieme ad altre 100 mila persone, in pellegrinaggio dalla Madonna. Ed era felice, nonostante la fatica. Era felice come la moglie di Piero, come Matteo, come chi nella vita cerca aperture nella direzione di qualcosa che corrisponda all’animo umano. Il contrario della chiu- sura, sul perimetro delle piccole cose che riusciamo a misurare... e a comprendere. E a proposito di corrispondenza, ha destato simpatia quella notizia sulla prima pagina del Corsera, di Papa Francesco che ha salutato Emma Bonino con il sabaudo «Cerea», che significa «vostra signoria». La sera stessa aveva chiamato al cellulare il vescovo di Macerata per salutare i pellegrini, dicendogli che il pellegrinaggio è il paradigma della vita, dove bisogna mettere in conto anche il Signore delle Sorprese. Fra poco diranno che questo Papa è un grande comunicatore, visti i lanci in prima pagina che si sta guadagnando di giorno in giorno. In realtà è un uomo lieto e spontaneo, che va al cuore di ciò che la gente attende. E inconsapevolmente sta segnando una strada anche alla politica, anche ai giornali, anche a tutto ciò che, viziato di autoreferenzialità – rischia una deriva, senza nemmeno un punto di fuga... che ragionevolmente si chiama sorpresa. O anche «Mistero». ilSussidiario.net 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Mercoledì 12 Giugno 2013 13 L’australiano May-Welby è stato riconosciuto privo di sesso sul certificato di nascita Al di là dell’uomo e della donna Gay e trans tagliano un traguardo a lungo inseguito DI ALESSANDRA NUCCI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it «S ex: not specified» (sesso non specificato) è oggi una dicitura ufficiale dei certificati di nascita in Australia. Norrie May-Welby, 52 anni, un australiano che afferma di non essere né un uomo né una donna, è stato ufficialmente riconosciuto come privo di sesso sul suo certificato di nascita. L’ufficializzazione su questo certificato rappresenta un passo più avanzato rispetto alla dicitura sul solo documento di identità, perché attesta ufficialmente una diversità congenita, connaturata fin dalla nascita. Un traguardo a lungo inseguito dalle comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e sempre ostacolato dal dato cromosomico. Di origine britannica, Welby era nato uomo, ma si sottopose a un’operazione chirurgica per cambiare sesso nel 1990, a 28 anni. Quando però l’esperienza come donna si rivelò infelice, optò per la condizione di neutro, ingaggiando una battaglia legale con lo stato del New South Wales per farsi riconoscere come sexless, privo di identità sessuale, fin dalla nascita. In una prima fase Welby aveva vinto la sua battaglia, costringendo il New South Wales, nel 2010, ad alterare il certificato di nascita, inserendo accanto a maschile e femminile anche la categoria «non specificato». In seguito la decisione fu ribaltata, ma Welby fece ricorso. Oggi, a distanza di tre anni, l’australiano ha vinto nuovamente la sua causa: la Corte suprema del New South Wales ha stabilito definitivamente che non esiste l’obbligo legale di specificare se si è maschi o femmine, ma si deve essere liberi di optare per una terza categoria sessuale, non specifica. Si tratta di una novità, soprattutto per il fatto di investire il documento di nascita. Nel 2011 l’Australia aveva già introdotto nuove regole per i Norrie May-Welby propri passaporti, che permettono ai residenti di identificarsi non solo come maschio o femmina, ma anche come undetermined (indeterminato). Nello stesso anno anche il ministero degli interni britannico aveva comunicato che, in nome dell’uguaglianza transessuale, stava prendendo in considerazione l’ipotesi di omettere ogni riferimento al sesso dei titolari di passaporti. Gli oppositori, però, avevano stoppato il provvedimento asserendo che avrebbe posto Le femministe ebree guadagnano terreno a Gerusalemme un peso indebito sull’agenzia frontaliera, anche a causa delle incertezze operative sul modo in cui attuarlo. Non mancano neppure tentativi di allevare bambini neutri, come quelli dei canadesi Kathy Witterick e David Stocker, che, già genitori di due maschietti, nel 2011 hanno annunciato l’intenzione di crescere il proprio terzogenito come genderless (privo di genere) in «omaggio alla libertà e alla scelta». In attesa di conoscere le reazioni del piccolo, di nome Storm, esiste già una casistica di riferimento in tema di educazione a una sessualità diversa dal dato anatomico. In particolare, si segnala l’esperimento scientifico effettuato negli anni 70 dal dottor John Money, della Johns Hopkins Hospital di Baltimora, su un bambino che da neonato, a causa di un errore alla circoncisione, era rimasto mutilato del pene. Trattato con ormoni e allevato dai genitori e dagli psicologi a considerarsi femmina, non accettò mai l’identità che gli era stata assegnata. Ciononostante, il caso fu a lungo riportato come un successo in pubblicazioni del settore, in base a quanto riferito dallo stesso scienziato. La storia vera, finita con il suicidio in età adulta dell’ex bambino-bambina e, a distanza di due anni, del suo fratello gemello, è stata raccontata da John Colapinto nel 1997 nel libro As Nature Made Him (Come natura l’ha fatto). © Riproduzione riservata I valori sono tornati a gennaio 2011 Israele, pregare al Muro Mai così basso senza discriminazioni l’oro a Londra DI C ANGELICA RATTI hi ci è stato di recente, al Muro del pianto, a Gerusalemme, luogo sacro per la preghiera degli ebrei, ha potuto avvertire le tensioni che da qualche tempo coinvolgono gli ultraortodossi nei confronti delle femministe che rivendicano di poter pregare a modo loro nello spazio a loro riservato. Ci hanno messo vent’anni per ottenere il diritto di pregare, di leggere la Torah e di cantare ad alta voce davanti al Muro. E ora il luogo più sacro per gli ebrei sta diventando teatro di una nuova prova di forza in occasione delle cerimonie religiose. Un gruppo di trecento femministe ebree si sono trovate ad avere a che fare con un gruppo di 200 ebrei ultraortodossi furibondi per il loro modo di pregare che non condividono e ritengono essere una «desacralizzazione» del Muro del Pianto. Per evitare che si arrivasse al parapiglia generale la polizia aveva preso le sue precauzioni che hanno evitato che l’atmosfera si surriscaldasse troppo. Questo è un secondo punto a favore delle femministe ebree dopo quello d’aver ottenuto dal tribunale, un mese fa, il diritto di pregare come vogliono. Ma la prima volta che ci avevano provato furono contestate dagli ultraortodossi che avevano ritenuto loro preghiera delle femministe ebree un vero affronto fatto a loro. Così, gli ultraortodossi avevano lanciato un appello per una mobilitazione generale, ma senza trovare troppo seguito, se si esclude la risposta di qualche seminarista. Per questo, ha parlato di vittoria storica Anat Hoffman che guida le «Femme du Mur» che hanno cantato l’inno nazionale alla fine della cerimonia religiosa. Consapevole, però, che quella che ha definito «la liberazione del Muro» è ancora lontana dall’essere raggiunta. La polemica non è soltanto di natura religiosa. Le «Femme du Mur» raggruppano soprattutto rappresentanti delle correnti liberali e conservatrici dell’ebraismo, maggioritarie negli Stati Uniti, ma minoritarie in Israele che deve fare i conti con i sostenitori dell’ultraortodossia. Questi hanno una visione molto più stringente della pratica religiosa e controllano il Muro del Pianto e le istituzioni religiose. Il gruppo delle «Femme du Mur» è insorto contro le discriminazioni delle quali sono vittime, dicono, le donne ebree. E hanno dichiarato chiaro e tondo di non accettare che il Muro del Pianto sia una sinagoga ultraortodossa dove agli uomini viene riservato il 75% del Muro per pregare, mentre le donne si devono accontentare dello spazio che rimane. In questa battaglia la leader Anat Hoffman ha pagato di persona: l’anno scorso è stata più volte arrestata e apostrofata durante le manifestazioni per aver pregato a voce alta e per aver vestito lo scialle della preghiera prima ancora che la giustizia si pronunciasse a favore del nuovo corso per la preghiera delle donne. © Riproduzione riservata DI MASSIMO GALLI L’ oro continua la sua discesa. Ieri a Londra il metallo giallo si è portato sotto la soglia di 1.370 dollari l’oncia, ai minimi da tre settimane, per poi recuperare nel pomeriggio e chiudere a 1.374. Si tratta pur sempre di quotazioni basse: da inizio anno i valori sono diminuiti di quasi il 20%, molto distanti dalla vetta di 1.900 dollari toccata nel settembre 2011. Allora diversi osservatori avevano previsto che l’oro avrebbe superato la barriera dei 2 mila dollari. Cosa che, invece, non si è verificata. La flessione delle quotazioni ha registrato un’accelerazione tra aprile e maggio. Contemporaneamente, non a caso, la borsa di New York conosceva una spettacolare progressione. Gli investitori sono tornati a credere nella capacità di crescita dell’economia americana e ora preferiscono puntare sui titoli azionari, che offrono rendimenti allettanti. Il valore di bene rifugio, tradizionale per l’oro, ha cominciato a sgonfiarsi. Un ruolo determinante nello spostamento delle strategie di investimento è giocato dalla sensazione che la Fed, la banca centrale Usa, si avvii verso una riduzione delle politiche di quantitative easing (alleggerimento quantitativo), che l’hanno vista negli ultimi anni acquistare massicciamente titoli obbligazionari in mano alle banche per immettere liquidità nel sistema. In questo caso il dollaro avrebbe buone possibilità di rivalutarsi e questo determinerebbe una ulteriore perdita di interesse per il metallo prezioso. C’è chi, come l’economista americano Nouriel Roubini, non ha dubbi: la corsa all’oro è finita e le quotazioni sono destinate a scivolare intorno a mille dollari nel 2015. Quanto alla valutazione in euro, il ribasso è meno significativo: da inizio anno il lingotto è sceso del 15%. Il marengo, la moneta francese da 20 franchi, attualmente vale intorno a 206 euro rispetto ai 240 di gennaio. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 14 Mercoledì 12 Giugno 2013 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Non vengono più al mare da noi ma in compenso hanno portato il Belpaese da loro (caffè, abiti) Tedeschi innamorati dell’Italia Lo dice la Süddeutsche Zeitung, il grande quotidiano da Berlino ROBERTO GIARDINA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it «D ie spinnen, die Römer», sono matti questi romani, in libera traduzione, come dire gli italiani tutti. La Süddeutsche Zeitung dedica quasi per intero l’ultimo suo magazine all’Italia. Un magazine che ha anche parte della pubblicità relativa all’Italia. Negli ultimi tempi, il quotidiano di Monaco, per me il migliore d’Europa, insieme con la Frankfurter Allgemeine, non era stato tenero nei confronti degli italiani. Dove era finita l’Italia che amavamo?, si chiedeva ancora un paio d’anni fa. Colpa di Silvio, che da queste parti non trova simpatizzanti neanche tra i conservatori. La Merkel finge di non sentire gli insulti, ma non dimentica, e con lei anche, compatti, tutti i tedeschi. Ora, è tempo di vacanze, e non resistono al vecchio amore: siamo impossibili, incomprensibili, inaffidabili, incorreggibili, testardi e spendaccioni, ma, in fondo, si ama qualcuno per i suoi difetti. Le virtù sono sempre uguali e annoiano. La Süddeutsche è elegante, e pubblica una serie di foto sui passi alpini, impervi e dimenticati, che portano al Belpaese. Il viaggio al Sud è un mito dell’Europa centrale e nordica, e non può essere una cosa facile, come sembra se si prende l’autostrada. Se la discesa al sole diventa una conquista lenta, è più facile accettare che, al di là dei monti, si incontri un altro mondo. In un’intervista, Paolo Conte, altro antico amore dei tedeschi, spiega: «Si deve capire che la politica italiana è una commedia, altrimenti si impazzisce». Anche il cantautore cade nei luoghi comuni: al Sud domina Pulcinella, rivela, al Nord siamo quasi come i tedeschi. Niente di male. I cliché servono a stabilire il primo punto di contatto ed è impossibile correggerli. Il quotidiano è andato a ritrovare cinque coppie che si conobbero sul Teutonengrill, la riviera adriatica, cinquant’anni fa. «Amore für immer» è il titolo del reportage. Lui pappagallo, lei bionda turista, amore al i nostri e i loro chiaro di luna, n politici. Imposma si sposaropo sibile intenderno nonostante si si. Il tedesco è i moniti delle si una lingua logiMütter, le mamun ca, come rendere me teutoniche, e ca stanno ancora le «convergenze parallele» di un insieme. Oggi i pa Aldo Moro, eplatin lover latini Al pure sono estinti, a pu allora tedeschi Rimini e a Ricsch e italiani si capivano. Willy cione arrivano ca Brandt chiedei russi e perfino Br va aiuto al nostro i cinesi. Amore Pci non è sempre Pc per stabilire un ponte con Liebe, gli equiLa copertina l’Urss, e Helmut voci sono in agl’ dedicata all’Italia Kohl, il politico guato, ma forse i nostri politici farebbero bene a più meridionale di Germania, invitare queste cinque coppie a era di casa a Roma, dai suoi tenere un corso di politica este- amici democratici cristiani. Ma ra a Roma. Sarebbe più utile oggi? Paradossalmente, quello di tanti saggi di politologi o di che capiscono meglio è proprio rapporti di nostri ambasciatori. Beppe Grillo. Lo sfidante soNon c’è politico tedesco, a qua- cialdemocratico alla Cancellelunque partito appartenga, che ria, Peer Steinbrück, comnon sia stato almeno una volta mentò a febbraio che in Italia in Italia, compresa la Merkel, avevano vinto due clown. I teche preferisce Ischia, nonostan- deschi non gradirono, neanche te Pulcinella. i suoi compagni di partito. Non Il prof. Enrico Rusconi si deve offendere un paese amiha scritto un bel saggio sullo co, ma tentare di capirlo. Non «strisciante straniamento» tra è un clown il Nobel Dario Fo? E Joschka Fischer non fece il suo debutto in parlamento in scarpe da tennis? Poi il leader verde divenne ministro degli esteri e ingrassò di 50 chili a causa della passione per il Brunello e gli spaghetti. I tedeschi non vengono più al mare da noi o, se ci vengono, non è più un’esperienza che segna la vita. Ma nel frattempo hanno portato l’Italia a casa loro: Berlino è piena di caffè all’italiana, così li definiscono, quasi scomparsi a Roma, si vestono all’italiana, mangiano all’italiana. Le Monde ammonì anni fa: «L’Allemagne s’italianise», la Germania si italianizza, loro lo presero per un complimento. Oggi, commentano gli economisti, la crisi non ha colpito la Germania perché i tedeschi non risparmiano più nevroticamente come in passato, hanno meno paura del futuro, spendono sostenendo i consumi, quindi l’occupazione. Sono diventati cicale come noi, almeno un po’. Quando si ama un cattivo soggetto, si finisce contagiati. © Riproduzione riservata Il primo hotel della catena francese sorgerà a Nantes Si ritengono meno belle della realtà Okko, un quattro stelle Le donne ma con stanze di 18 mq si sottovalutano T utti i plus e i servizi di un hotel 4 stelle in una camera di soli 18 metri quadri, bagno compreso. È la scommessa di O k k o, c a t e n a a l b e rghiera lanciata da un ex dirigente del colosso dell’hôtellerie Accor, Olivier Devys, assieme al cofondatore del gruppo, Paul Dubrule. Il primo hotel della compagnia aprirà a Nantes, in Francia, all’inizio del 2014. Okko conta poi di tenere una tabella di marcia di cinque aperLa camera da 18 mq degli Okko hotel ture all’anno. Per il momento però, in un hangar della regione parigina, non lon- e di tutti i collegamenti necessari, mentre la tano da Pontoise, si stanno terminando i tv offre gratuitamente video on demand. test su una camera ricostruita come in un «Puntiamo a una clientela individuale che set cinematografico per mettere a punto gli si trattiene in media 1, 2 notti», spiega Soultimi dettagli per quanto riguarda arredi lenne Devys, responsabile marketing. e colori. I prezzi? Circa 140 euro a notte in proLe dimensioni «compatte» della stanza vincia e 250 a Parigi, tariffe, spiega Olivier obbligano a scelte radicali. Devys, «leggermente inferiori al prezzo base Dunque, per esempio, niente armadi, so- della concorrenza diretta a 4 stelle». stituiti da miniguardaroba che si possono © Riproduzione riservata occultare dietro i tendaggi. L’elemento più spettacolare della camera è però la sala da bagno, con le pareti in cristalLe due pagine di «Estero - Le notizie lo molato dalla forma bombata che lasciano mai lette in Italia» sono a cura di entrare perfettamente la luce del giorno. Sabina Rodi Una miniscrivania progettata dal designer Patrick Norguet è fornita di prese elettriche M ilioni di contatti su YouTube, sottotitoli in 18 lingue e una vera e propria tempesta su internet. L’ultima campagna pubblicitaria di Dove, il marchio Una protagonista della campagna di prodotti per la pubblicitaria di Dove cura della persona della Unilever, sta lasciando il segno. Anche I ritratti più lusinghieri, perché affronta un tema ap- ma anche i più verosimili, passionante: l’immagine e sono stati quelli elaborati a la percezione che le donne partire dalla descrizione dei hanno di sé e della propria testimoni. bellezza. Una bellezza quasi Anche perché le volontarie sempre sottostimata. davano di sé un’immagine Per la campagna pubblici- molto negativa, prossima alla taria, il cui slogan è «Sei più caricatura. bella di quello che pensi», «In base a un’indagine conDove si è affidata a un ritrat- dotta nel 2010 in venti paesi», tista dell’Fbi, Gil Zamora. spiega Fernando Machado, Durante il casting a San vicepresidente sviluppo del Francisco sette ignare vo- marchio Dove Skin, «solo il lontarie sono state sistemate 4% delle donne dichiarano di dietro una tenda e invitate a trovarsi belle». descriversi. Zamora, che non La campagna è diventata le vedeva ma poteva ascol- così popolare che su YouTube tarle, sulla base della loro circola una parodia con prodescrizione ha realizzato un tagonisti degli uomini: lungi primo ritratto, al quale se ne dallo sminuirsi, come fanno le è aggiunto un secondo basato donne, i protagonisti del video sulla descrizione della stessa si descrivono come veri Brad donna da parte di un’altra Pitt o George Clooney. persona. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 12 Giugno 2013 LE NUOVE REGOLE DEL CONDOMINIO IN EDICOLA CON Diritto & Fisco 21 IIN EDICOLA CON Una sentenza della Corte costituzionale ha rigettato il ricorso della Regione Veneto Salvo lo stop alle minicartelle Legittimo non iscrivere a ruolo importi sotto 30 euro http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it DI È ILARIA ACCARDI legittima la disposizione che permette alle regioni e agli enti locali di non iscrivere a ruolo importi inferiori a 30 euro. Lo ha deciso la Corte costituzionale che, con la sentenza n. 121 dl 5 giugno 2013, ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale (promosse dalla Regione Veneto) dell’art. 3, comma 10, del dl 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, il quale dispone che «A decorrere dal 1° luglio 2012, non si procede all’accertamento, all’iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi erariali, regionali e locali, qualora l’ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni amministrative e interessi, non superi, per ciascun credito, l’importo di euro 30, con riferimento a ogni periodo d’imposta». Si ricorderà che detta norma è stata adottata allo scopo di evitare che i costi di riscossione e di accertamento superino i benefici dell’entrata nelle casse della pubblica amministrazione. Secondo la Regione dall’applicazione della norma impugnata sarebbe derivato un grave pregiudizio fi nanziario, poiché il citato art. 3 del dl n. 16 del 2912, nell’innalzare in maniera esagerata la soglia della «modesta entità» dei crediti tributari, che prima era fissata a «lire 32 mila» (euro 16,53), avrebbe comportato una forte contrazione del gettito sia dei tributi regionali «derivati» (istituiti e disciplinati dalla legge statale e il cui gettito è attribuito alle Regioni) e sia delle addizionali regionali sulle basi imponibili di tributi erariali. La norma violerebbe, pertanto, tra gli altri, l’art. 117, terzo comma, della Costituzione, sotto il profilo del coordinamento della fi nanza pubblica e del sistema tributario e l’art. 120 per inosservanza della leale collaborazione. La Corte ha considerato non fondate tutte le questioni sottoposte al suo esame e non ha mancato l’occasione Imu-Cig, ammessi 100 emendamenti L’attinenza per materia. Questo il crite- intesa come sede idonea per rendere al rio scelto dalla Commissione finanze e settore immobiliare la sua peculiarità nel dalla Commissione lavoro della came- settore impositivo. In questa ottica, l’obietra, durante lo scrutinio dei 160 emen- tivo primario, secondo l’Ance, deve essere damenti presentati al decreto Imu-Cig. quello di eliminare le distorsioni provocate I 100 emendamenti ammessi alle votazio- dal sistema fiscale stratificato. «Nell’amni (quasi un terzo è stato respinto), che bito del progetto di riforma» ha spiegato si svolgeranno in giornata, non affronte- l’Associazione, «il primo step da affrontaranno quindi aspetti relativi alla disciplina re dovrebbe essere quello di introdurre il sostanziale della riforma della tassazione principio di deducibilità, dalle imposte sul immobiliare, ma strettamente l’oggetto del reddito d’impresa, dell’Imu pagata sugli decreto. Quest’ultimo infatti, come hanno spiegato i relatori Daniele Capezzone (Pdl) e Cesare Damiano (Pd), «deve essere inteso come una vera e propria norma ponte per intervenire su situazioni di emergenza». Un altro passo avanti quindi, per il decreto Imu-Cig. Gli emendamenti diDaniele chiarati ammissibili a seguito dell’esaCapezzone me delle Commissioni, si apprestano infatti a essere votati questo pomeriggio. Tra i criteri utilizzati per decidere sull’ammissibilità o meno, l’attinenza per materia. In base a quanto Daniele Capezzone, relatore al decreto e presidente della Commissione finanze, ha dichiarato a ItaliaOggi «la linea guida che abbiamo seguito per decidere sull’ammissibilità o meno degli emendamenti, è stata quella di evitare che testi non attinenti all’oggetto immobili strumentali come opifici, negozi del decreto dovessero essere sottoposti a e uffici, al fine d i evitare la duplicazione votazione, rallentando così l’iter di con- d’imposta sullo stesso immobile». Aperta versione che ha tempi stretti». La deadli- poi, anche la questione dell’invenduto. ne per la conversione in legge del decreto L’Ance ha infatti sottolineato che «per il Imu-Cig, è infatti stabilita al 18 giugno. «Le settore delle costruzioni, resta in piedi il scadenze che siamo tenuti a rispettare» ha problema della tassazione dell’invenducontinuato Capezzone «hanno fatto si che, to, ai fini Imu». Nella stesura attuale del non solo la tagliola di tutte le proposte di provvedimento, infatti, il magazzino delle modifica sia caduta su tutte le istanze ine- imprese edili, consistendo in immobili non renti la disciplina sostanziale dell’Imu o al- strumentali, non fruisce della deducibilità tre forme di imposizione immobiliare, ma dalle imposte sul reddito. A conclusione del anche che noi relatori ci astenessimo, per suo intervento, l’Ance ha poi sottolineato il momento, dal presentare emendamenti». come la riforma della tassazione immobiAtteso quindi per giovedì mattina, votazio- liare debba seguire la linea guida secondo ni, il via libera al decreto da parte delle cui «il gettito derivante dalla tassazione Commissioni di finanze e lavoro. degli immobili, deve essere destinato inteA pronunciarsi sulla riforma della fiscalità gralmente all’ente locale competente sul immobiliare, anche l’Associazione nazionale territorio in cui l’immobile è localizzato, costruttori edili (Ance), durante l’audizio- partendo dal presupposto che ogni forma ne di ieri in Commissione finanze al senato. di incentivazione non deve essere valutata In base a quanto emerso durante l’incontro, come costo secco per l’Erario, ma come leva per l’Associazione, la riforma della fiscali- propulsiva per lo sviluppo economico e per tà immobiliare si pone come «l’occasione la creazione di nuovi posti di lavoro». per un riordino del sistema impositivo che Beatrice Migliorini grava sugli immobili». La riforma quindi, © Riproduzione riservata di ribadire alcuni principi che troppo spesso sembrano dimenticati dagli enti impositori, altre volte, invece, sono usati strumentalmente per avallare interpretazioni che vengono puntualmente rigettate dalla Consulta. La Corte ancora una volta ha individuato come elemento risolutivo delle questioni in esame la competenza legislativa esclusiva in materia tributaria attribuita allo Stato a seguito delle modifi che al titolo V della costituzione. Precisa, infatti che è erroneo il presupposto interpretativo da cui parte la regione ri- corrente secondo il quale la disciplina dei crediti relativi a «tributi regionali derivati» è ascrivibile alla materia di competenza legislativa concorrente del «coordinamento del sistema tributario» di cui al terzo comma dell’art. 117 Cost. Infatti, in base alla co- stante giurisprudenza della Corte, i tributi regionali «derivati» e le addizionali regionali, in quanto istituiti e regolati dalla legge statale, rientrano nella materia «ordinamento tributario dello Stato», che l’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost. riserva alla competenza legislativa statale, a nulla rilevando che il gettito sia attribuito alle Regioni. Lo stesso si può, naturalmente affermare per i tributi locali «derivati», istituiti e regolati dalla legge statale e il cui gettito è attribuito agli enti locali. La disciplina dei suddetti tributi «derivati» (analogamente a quella delle addizionali regionali, istituite con leggi statali, sulle basi imponibili di tributi erariali) è riservata, dunque, alla legge statale. Da ciò consegue che, da un lato, il legislatore statale può introdurre norme non solo di principio, ma anche di dettaglio, e, dall’altro, l’intervento del legislatore regionale può integrare detta disciplina solo entro i limiti stabiliti dalla legislazione statale stessa. La Corte ha, inoltre, sottolineato come la Regione non ha fornito la prova del fatto che l’applicazione della norma impugnata determinerebbe una diminuzione del gettito dei tributi regionali «derivati» e delle addizionali regionali su tributi erariali, in misura tale da compromettere lo svolgimento delle sue funzioni. E infi ne, di fronte all’ennesima invocazione della violazione del principio di leale collaborazione, la Corte ha precisato che la norma impugnata è stata adottata nell’esercizio della competenza legislativa esclusiva statale in materia di «sistema tributario dello Stato», per la quale la Costituzione non impone alcun coinvolgimento delle Regioni e che ad ogni modo l’esercizio dell’attività legislativa sfugge, in ogni caso, alle procedure di leale collaborazione. © Riproduzione riservata Il testo della sentenza su www.italiaoggi.it/documenti 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 22 Mercoledì 12 Giugno 2013 G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ AVVOCATI/ Chiarimenti nel parere del Consiglio nazionale forense INDAGINE Tirocinio vecchio stile Under 16 nei campi o in negozi Nuovo modello soltanto da gennaio 2015 DI GABRIELE VENTURA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it N uovo tirocinio forense a regime dal 1° gennaio 2015. Le novità previste dalla riforma forense, fatta eccezione per la durata della pratica ridotta a 18 mesi, non sono infatti applicabili per i due anni successivi dall’entrata in vigore della legge n. 247/2012. Lo ha chiarito il Consiglio nazionale forense in un parere inviato ai presidenti dei Consigli dell’ordine tramite la circolare n. 11-C-2013 del 7 giugno scorso. La Commissione consultiva del Cnf ha adottato anche un secondo parere sul giuramento del praticante abilitato alla luce della nuova disciplina. Il nuovo tirocinio. L’Unione lombarda degli ordini forensi ha formulato una serie di quesiti tutti riconducibili al tema dell’applicabilità immediata o meno delle disposizioni sul tiro- che prevede l’adozione di un decreto ministeriale per la regolamentazione degli aspetti lì precisamente indicati». L’Unione ha formulato poi un quesito in relazione all’obbligo di iscrizione nel registro dei praticanti di coloro che frequentano le scuole di specializzazione per le professioni legali. La Commissione del Cnf richiama quindi il parere n. 27/2010 «nel quale si è preso atto dell’orientamento consolidato della giurisprudenza amministrativa che, a fronte del diploma di specializzazione, non ritiene necessaria la maturazione di un effettivo biennio di iscrizione nel registro dei praticanti. Si ritiene pertanto», conclude la Commissione, «che il diploma di specializzazione valga a sostituire un anno di tirocinio a prescindere dalla contestualità, o meno, della frequenza della scuola rispetto all’iscrizione nel registro dei praticanti». Il giuramento. Riguardo cinio per l’accesso alla professione forense contenute nella legge n. 247/2012, e in particolare all’art. 48. La risposta del Cnf, formulata nel parere n. 32/2013, è nel senso dell’inapplicabilità nell’immediato della disciplina, salvo la norma sulla durata del tirocinio. «La conclusione», si legge nel parere, «è autorizzata dalla stessa formulazione dell’art. 48 della legge in commento secondo il quale fino al secondo anno successivo alla sua entrata in vigore «(…) l’accesso all’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato resta disciplinato dalle disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge, fatta salva la riduzione a diciotto mesi del periodo di tirocinio». Le nuove norme, tra l’altro, richiedono «una concretizzazione contenutistica di stampo attuativo cui deve provvedere il ministro competente ai sensi dell’art. 41, comma 13 all’istituto del giuramento del praticante abilitato al patrocinio (previsto dal rdl n. 1578/1933) a seguito dell’entrata in vigore della riforma dell’ordinamento forense, che non contiene espresse disposizioni in merito, la Commissione afferma che, dall’entrata a regime della disciplina, «sembra preferibile una soluzione interpretativa basata sull’applicazione analogica al praticante abilitato della disciplina dell’impegno solenne prevista per l’avvocato». Quindi, a partire dal 1° gennaio 2015, «si ritiene che anche il praticante abilitato debba assumere l’impegno solenne innanzi al Coa al pari dell’avvocato». © Riproduzione riservata I pareri sul sito www.italiaoggi.it/documenti Cassa depositi e prestiti CASSA DEPOSITI e PRESTITI spa BUONI FRUTTIFERI POSTALI (In corso di pubblicazione in G.U.) AVVISO O OV NU BFP RisparmiNuovi - SERIE L01 • durata massima: 3 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce un premio del 5,00% del valore nominale alla scadenza del 3° anno Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun anno (%) Netto Lordo Premio Anno 0,88 1,00 0,00 1 0,88 1,00 0,00 2 2,00 2,28 5,00 3 Tasso di rendimento Ipotesi di apprezzamento dell’Indice (%) Premio si/no effettivo annuo a scadenza (%) 1° periodo di periodi di Caso riferimento riferimento Anno 1 Anni Netto Lordo successivi successivi ≥ 7* ≥ 10 3,53 si 4,00 si a < 7 ** ≥ 10 2,91 si no 3,31 b ≥7 < 10 1,53 no si 1,74 c <7 < 10 1,00 0,88 no no d BFP INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE ITALIANA - SERIE J37 • durata massima: 10 anni dalla data di sottoscrizione • capitale rivalutato sulla base dell'Indice ISTAT FOI Tassi reali annui lordi (%) Cassa depositi e prestiti società per azioni Via Goito, 4 00185 Roma Capitale sociale euro 3.500.000.000,00 i.v. Iscritta presso CCIAA di Roma al n. REA 1053767 C.F. e iscrizione al registro delle imprese di Roma 80199230584 Partita IVA 07756511007 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Esemplificazione del tasso di rendimento effettivo a scadenza al variare dell'inflazione 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Tasso di inflazione implicito (%) Tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza (%) Lordo Netto ≤ 0,00 *** 1,00 2,00 3,00 4,00 1,00 2,01 3,02 4,03 5,04 Anno Mese 0 1 1 2 2 3 • durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati Tassi effettivi annui dalla data di sottoscrizione al termine di ogni periodo di possesso (%) Netto 1,50 2,00 2,50 3,00 1,31 1,76 2,21 2,67 * ≥ maggiore o uguale 11 12 13 14 15 3,50 3,50 4,00 4,00 4,50 16 17 18 19 20 4,50 4,50 5,00 5,00 5,00 BFPRenditalia - SERIE R04 Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun semestre (%) Netto Lordo Mese 0,22 0,25 6 0,33 0,37 12 0,44 0,50 18 Lordo 2,50 2,50 3,00 3,00 3,00 • durata massima: 3 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce un interesse semestrale variabile legato al tasso dei BOT a 6 mesi • durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione • riconosce gli interessi alla scadenza del 6°, 12° e 18° mese 1,50 2,50 3,51 4,51 6 7 8 9 10 • intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo • scade al compimento del 18° anno di età • offre un capitale rivalutato in funzione dell’età del minore al momento della sottoscrizione BFP A 18 MESI - SERIE D42 Periodo di possesso (anni) 3 6 9 12 Tassi nominali annui lordi (%) 0,25 0,50 1,00 1,50 2,00 BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M84 BFPImpresa - SERIE G02 • durata massima: 20 mesi dalla data di sottoscrizione • dedicato a liberi professionisti e artigiani titolari di Partita IVA, ditte individuali, condomini, associazioni, imprese • gli interessi, calcolati su base bimestrale, sono crescenti fino ad un massimo del 2,00% Tassi nominali annui lordi per ogni triennio di possesso (%) BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE C05 • durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce gli interessi a partire dal 12° mese successivo alla data di sottoscrizione 1 2 3 4 5 0,88 1,78 2,68 3,60 4,52 BFP3x4 - SERIE T21 www.cassaddpp.it O OV NU BFP EUROPA - SERIE P57 • durata massima: 4 anni dalla data di sottoscrizione • interesse annuale variabile legato all’indice EURO STOXX 50 • interesse annuale minimo garantito pari al 1,00% • eventuale rendimento annuale massimo a scadenza pari al 4,00% 6 0 6 0 6 0 Maggiorazione annua lorda (%) 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 Esemplificazione del tasso di rendimento effettivo a scadenza al variare del tasso BOT 6M Ipotesi di Tasso BOT 6M costante (%) ≤ 0,00 *** 1,00 2,00 3,00 4,00 Tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza (%) Lordo Netto 0,40 0,35 1,40 1,23 2,41 2,12 3,43 3,01 3,91 4,45 BFP7insieme - SERIE S18 • durata massima: 7 anni dalla data di sottoscrizione • dal 1° al 6° anno, restituisce una quota fissa annua del capitale sottoscritto • se rimborsato prima del 7° anno non corrisponde interessi Tasso effettivo annuo a scadenza (%) Anno Lordo Netto 7 2,50 2,21 ** < minore *** ≤ minore o uguale DI SIMONA D’ALESSIO Braccianti agricoli, addetti alle vendite (in negozio, o da ambulanti) e, soprattutto, coinvolti nel servizio ai clienti nei bar o al ristorante: ecco i principali mestieri dei circa 260 mila ragazzi con meno di 16 anni che, in Italia, sono già entrati nel mercato del lavoro. E, se in prevalenza si tratta di attività svolte in aziende familiari e in maniera occasionale (40%), per almeno 30 mila adolescenti esiste un concreto rischio di sfruttamento, poiché si addossano incarichi pericolosi «per la loro salute, sicurezza o integrità morale». A puntare i fari sulla schiera di giovanissimi occupati è un’indagine dell’associazione Bruno Trentin Isf-Ires e Save the children, i cui risultati sono stati resi noti ieri, a Roma: l’ultima mappatura risale al 2002, pertanto la ricerca (2 mila interviste a minori iscritti al biennio della scuola secondaria superiore in 15 province e in 75 scuole) rivela come un ragazzo su quattro sia utilizzato per periodi fino a un anno e c’è chi supera le cinque ore di lavoro quotidiano (24%). Impegni che, però, sono scarsamente redditizi, di fatto non insegnano nulla e non possono, quindi, esser messi a capitale per costruire su tali esperienze una futura professione; meno della metà dei minori tra i 14 e 15 anni dichiara di ricevere un compenso (45%), di questi soltanto uno su quattro esercita il mestiere all’esterno della cerchia dei propri parenti. Non ci sono, poi, differenze di genere, visto che il 46% di coloro che si assumono oneri è di sesso femminile; il 41% è attivo nelle mini o micro imprese di famiglia, uno su tre si dedica ai lavori domestici continuativi per più ore al giorno, anche in conflitto con i tempi scolastici, a più di uno su dieci sono affidate mansioni in aziende condotte da parenti o amici, ma c’è anche un 14% di minori «indipendente», che presta cioè la propria opera a persone estranee al proprio nucleo. «Una seria regolamentazione eviterebbe il diffondersi del fenomeno», commenta il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, la cui sollecitazione a effettuare un monitoraggio costante sugli under16 «arruolati» viene accolta dal ministro del welfare Enrico Giovannini, che denuncia come dietro la statistica vi sia «una povertà assoluta. Non solo finanziaria, ma culturale». © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 12 Giugno 2013 Mercoled G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ 23 La relazione annuale sull’attività svolta. Sanzioni pecuniarie per 3,8 milioni Telefonia sul banco d’accusa Nel 2012 quasi 2 mila reclami al Garante privacy DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it T ANTONIO CICCIA elefonia sul banco degli imputati. Nel 2012 sono stati 1.982 i reclami presentato al Garante della privacy, che ieri ha presentato la relazione annuale sull’attività svolta. Un’attività che ha fruttato sanzioni pecuniarie per circa 3 milioni e 800 mila euro, mentre crescono le contestazioni di violazioni amministrative (da 358 a 578). Le statistiche mettono in evidenza il ricorso diffuso al garante della privacy, chiamato a confrontarsi sul piano mondiale con i colossi dei social network e dei motori di ricerca. Il tutto mentre si aspetta il varo del regolamento europeo sulla privacy, che porterà molte novità, tra cui la codificazione del diritto all’oblio e l’obbligo di nominare un privacy officer. STATISTICHE Nel 2012 il garante ha risposto a 4.183 tra quesiti, reclami e segnalazioni. In primo GIURISPRUDENZA CASA Comodato a coniugi Interessante sentenza (n. 2103/’12, inedita) della Cassazione, su un caso raramente trattato dalla giurisprudenza. «Quando un bene immobile sia dato in comodato da uno dei genitori affinché funga da residenza familiare dei futuri coniugi», ha detto la Suprema corte, «il vincolo di destinazione appare idoneo a conferire all’uso, cui la cosa deve essere destinata, il carattere di elemento idoneo a individuare il termine implicito della durata del rapporto, rientrando tale ipotesi nella previsione dell’art. 1809, primo comma, cod. civ.; ne consegue che, una volta cessata la convivenza e in mancanza di un provvedimento giudiziale di assegnazione del bene, questo deve essere restituito al comodante, essendo venuto meno lo scopo cui il contratto era finalizzato». piano i settori della telefonia, del credito, le centrali rischi, la videosorveglianza, i rapporti di lavoro e i trattamenti effettuati dai media. Su questi settori, come anche su internet e sulla pubblicazione di documenti da parte della pubblica amministrazione, nel 2012 sono arrivati al Garante 35 mila quesiti. Più o meno gli stessi soggetti sono stati i protagonisti di 233 ricorsi. Anche qui i cittadini hanno chiesto al garante di decidere una vertenza soprattutto contro banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, gestori di attività di marketing, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici. Le statistiche evidenziano una gran parte di provvedimenti di «non doversi procedere» (un nulla di fatto), ma questo, attenzione, per l’adesione spontanea del titolare del trattamento, che si è adeguato per il solo fatto della presentazione del ricorso. Sono stati 23 i pareri del garante che hanno riguardato, in particolare, l’informatizzazione delle banche dati della p.a., l’attività di polizia e sicurezza nazionale, la solidarietà sociale. Le ispezioni sono state 395; hanno riguardato diversi settori: il telemarketing, l’uso dei sistemi di localizzazione (gps) nell’ambito del rapporto di lavoro, i nuovi strumenti di pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment), il credito al consumo e le «centrali rischi», le banche dati del fisco, l’attività di profilazione dei clienti da parte delle aziende. L’attività ispettiva ha scaturito 578 contestazioni di violazioni amministrative, con un deciso aumento rispetto all’anno precedente (erano 358). Una gran parte ha riguardato il mancato rispetto delle norme in materia di telemarketing, la conservazione eccessiva dei dati di traffico telefonico e telematico, la mancata adozione di misure di sicurezza, l’omessa o mancata notificazione al Garante, Ristrutturazioni edilizie, si punta a stabilizzazione È iniziato nelle commissioni Industria e Finanze del senato l’iter parlamentare del decreto 63/2013 che proroga gli sgravi per il risparmio energetico e per le ristrutturazioni edilizie. Il provvedimento è stato illustrato dai due relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) per la commissione Industria e Salvatore Sciascia (Pdl) per la commissione Finanze. Il termine per presentare gli emendamenti è giovedì 20 giugno alle ore 12. Tomaselli ha riferito l’intenzione di voler «porre al governo il tema della stabilizzazione delle detrazioni tanto per le ristrutturazioni edilizie quanto per il miglioramento energetico degli edifici, anziché procedere per successive proroghe». Tomaselli ha riferito che sono in arrivo emendamenti per estendere il bonus arredi agli elettrodomestici. l’inosservanza dei provvedimenti di quest’ultimo. Significativo il livello di sanzioni riscosse: la cifra raggiunge circa 3 milioni 800 mila euro. In 56 casi il garante ha girato la notizia all’autorità giudiziaria per indagare su eventuali reati. LA RETE Nella relazione si illustrano gli interventi più recenti del garante, presieduto da Antonello Soro. Nel 2012 molti provvedimenti hanno riguardato la Rete. Il Garante ha adottato Linee guida per il corretto trattamento dei dati per blog, forum, social network e siti web che si occupano di salute; ha aperto un procedimento nei confronti di Google per la gestione opaca relativa alle nuove regole privacy adottate; ha avviato e concluso una consultazione per regolare l’uso dei cookie da parte dei siti visitati dagli utenti; è intervenuto per garantire maggiore trasparenza agli utenti dei servizi di messaggistica, anche vocale. In linea con un indirizzo della cassazione è stato rafforzato il diritto delle persone a interessate a vedere aggiornati gli archivi giornalistici on line. Toccano la rete, ma stavolta utilizzata dalla pubbliche amministrazione, i provvedimenti di divieto nei confronti di decine di comuni che avevano pubblicato sul web dati sanitari dei cittadini. TLC In attuazione della normativa comunitaria, recepita in Italia, il garante ha fissato le regole sull’obbligo per le società di telecomunicazioni e gli internet provider di comunicare agli utenti e al garante le violazione subite dai data base in caso di attacchi informatici, eventi avversi o calamità (data breach). Tra l’altro il futuro regolamento europeo prevede un obbligo generalizzato di notifica delle violazioni e questo non senza forti critiche dal mondo delle imprese. ©Riproduzione riservata DA DOMANI IN EDICOLA Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com a cura dell’Ufficio legale della Confedilizia 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 24 Mercoledì 12 Giugno 2013 I M P O S T E E TA S S E I chiarimenti contenuti nella Guida dell’Agenzia delle entrate sull’imposta di registro Piani particolareggiati agevolati Ai trasferimenti di immobili si applica l’aliquota dell’1% E DI ANNARITA LOMONACO GIAMPIERO MONTELEONE* http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it I trasferimenti aventi a oggetto immobili compresi in piani urbanistici particolareggiati diretti all’attuazione dei programmi di edilizia residenziale comunque denominati possono usufruire dell’aliquota dell’1% dell’imposta di registro anche se gli immobili si trovino in un’area soggetta a uno strumento urbanistico che consenta, ai fini dell’edificabilità, gli stessi risultati del piano particolareggiato. Questa è una delle questioni rilevanti rispetto alle quali l’Agenzia delle entrate divulga nella Guida operativa per la prima volta, sotto forma di circolare, la n. 18/E del 29/05/13, il proprio indirizzo interpretativo (si veda ItaliaOggi del 30 maggio scorso). Infatti la Guida, se da un lato è una raccolta sistematica, con valore di circolare, di determinazioni della prassi amministrativa aggiornate fino al 31 dicembre 2012, da un altro lato comprende anche delle soluzioni interpretative adottate DEBITI P.A. Lazio-Mef, prima intesa per 924 mln Entro fine mese alla regione Lazio sarà accreditata la somma di 924,5 milioni di euro a titolo di prima tranche delle anticipazioni di liquidità da destinare al pagamento dei debiti diversi da quelli del settore sanitario. Da quella data, l’amministrazione potrà provvedere al pagamento dei fornitori ed enti territoriali entro i 30 giorni successivi. È questo l’effetto del contratto, il primo a essere siglato, tra il Lazio e il ministero dell’economia e delle finanze, dipartimento del tesoro. L’anticipazione sarà utilizzata per saldare i crediti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012, secondo un piano dei pagamenti che dà priorità ai debiti più anziani e riguarda, per almeno due terzi, residui passivi, nei confronti di enti locali. Nel biennio 2013-2014, secondo l’assessore al bilancio, demanio e patrimonio, Alessandra Sartore, «con ogni probabilità la regione riceverà complessivamente anticipazioni di liquidità per 5,2 miliardi». A breve sarà messa a disposizione una piattaforma informatica su cui i creditori potranno informarsi se e in che misura avranno diritto alla liquidazione. dall’Agenzia delle entrate in risposte a istanze di interpello e in consulenze giuridiche precedentemente non divulgate, rispetto alle quali, quindi, la pubblicazione nell’ambito della suddetta Guida operativa assume il carattere della «novità». Inoltre, aspetti innovativi potrebbero ravvisarsi anche nella stessa lettura sistematica e organica che l’Agenzia dà delle norme, laddove l’illustrazione della disciplina non si risolva in una mera parafrasi delle disposizioni. In particolare, quanto ai trasferimenti aventi a oggetto immobili compresi in piani urbanistici particolareggiati diretti all’attuazione dei programmi di edilizia residenziale comunque denominati, la relativa disciplina di favore è stata negli ultimi anni più volte oggetto di modifiche da parte del legislatore. In base alle disposizioni attualmente vigenti essi sono soggetti all’imposta di registro nella misura ridotta dell’1% a condizione che l’intervento cui è finalizzato il trasferimento venga completato entro otto anni dalla stipula dell’atto. Ai suddetti trasferimenti si applica, però, l’imposta ipotecaria in una misura più elevata di quella ordinaria (cioè il 3% invece del 2%) e l’imposta catastale nella misura dell’1%, a prescindere dalla data di completamento dell’intervento edilizio. Con riguardo a questi trasferimenti l’Agenzia aveva in precedenza seguito un orientamento restrittivo, ritenendo (nella circ. 30 gennaio 2002 n. 9) che l’esistenza del piano regolatore generale fosse una condizione necessaria, ma non sufficiente ai fini del godimento dell’agevolazione, occorrendo che il trasferimento riguardasse immobili all’interno di aree individuate da appositi piani espressamente attuativi ed esecutivi del piano regolatore generale medesimo. Ora la Guida operativa, aderendo ai principi espressi sull’argomento dalla Corte di cassazione, apre al riconoscimento del trattamento di favore anche in mancanza di un piano particolareggiato, qualora per esempio l’immobile sia inserito in un piano regolatore generale che esaurisca tutte le prescrizioni, per cui non vi sia necessità di un piano particolareggiato, con la conseguenza che, in tal caso, il piano regolatore generale funge, ai fini in esame, anche da piano particolareggiato. Un’altra novità di interesse per i contribuenti riguarda la definizione della condizione di soggetti portatori di handicap grave ai fini della franchigia nell’imposta sulle successioni e donazioni. Per i soggetti portatori di handicap riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992, beneficiari di trasferimenti soggetti all’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni, la legge prevede, a prescindere dal legame di parentela intercorrente con il dante causa, una franchigia di euro 1.500.000, entro la quale l’imposta non è dovuta. Nella Guida, l’Agenzia accoglie una nozione ampia di tali soggetti, ritenendo che si tratti non solo di coloro che abbiano ottenuto il relativo riconoscimento da parte della Commissione prevista dall’art. 4 della legge n. 104 del 1992, ma anche di coloro che siano in possesso del riconoscimento dell’invalidità operato, per differenti cause, da Commissioni mediche pubbliche diverse da quella prevista dal richiamato art. 4. È, tuttavia, necessario, secondo l’Agenzia, che la certificazione rilasciata dalle suddette Commissioni pubbliche evidenzi in modo esplicito la sussistenza dell’handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104 (sussistente qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione). * Consiglio nazionale del notariato - settore tributario © Riproduzione riservata La circolare sul sito www.italiaoggi.it/documenti Italia-San Marino, procede l’iter dell’accordo fiscale Spot, Iva sulle imposte se non sono anticipazioni Montecitorio promuove l’intesa fiscale tra Italia e San Marino. La camera dei deputati ha dato ieri all’unanimità il via libera alla ratifica dell’accordo contro le doppie imposizioni firmato un anno fa, il 13 giugno 2012, dagli allora ministri degli esteri, Giulio Terzi e Antonella Mularoni. La convenzione aveva già ricevuto un primo disco verde il 6 dicembre scorso dal consiglio dei ministri che a metà maggio aveva ribadito in via definitiva il proprio assenso al testo e al relativo Protocollo di modifica. In seguito il documento ha superato l’esame delle commissioni bilancio, finanze ed esteri, prima di approdare al voto finale in aula. La nuova convenzione tra Roma e la Rupe che modifica il precedente accordo bilaterale del 2002, promuove un meccanismo di scambio di informazioni disegnato secondo gli standard Ocse. L’intesa prevede alcune novità in materia di trattamento fiscale di dividendi, interessi e canoni stabilendo il principio della loro imponibilità nello stato in cui è residente il percipiente. In particolare, l’accordo sulle doppie imposizioni riguarderà l’imposta sul reddito delle persone fisiche, giuridiche e delle imprese individuali. Inoltre, se il beneficiario è una società diversa da una società di persone che detiene una partecipazione nel soggetto che effettua il pagamento la ritenuta alla fonte sarà pari a zero. La parola passa adesso al senato che dovrà apporre il proprio sigillo sull’accordo consentendo così la fuoriuscita di San Marino dalla black list italiana. L’attuazione della legge di ratifica dell’intesa comporterà, per lo stato italiano, un onere valutato in 3.282.000 euro dal 2014 la cui copertura di bilancio sarà legata a una riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2013. In particolare, una perdita di gettito di 320 mila euro sarà legata alla non applicazione della ritenuta sugli utili delle imprese, 600 mila alla modifica dell’aliquota sui dividendi; 120 mila alla nuova tassazione degli utili da capitale e 112 mila alla modifica dell’aliquota sulle royalties. Lo stato italiano verrà a perdere 1.950.000 euro dalla modifica dell’aliquota sulle plusvalenze e 180 mila euro per la non applicazione della ritenuta su altri redditi. Tancredi Cerne Le imposte addebitate al cessionario/committente dell’operazione, anche se poste dalla legge a carico di questi, concorrono a formare la base imponibile per l’applicazione dell’Iva se il soggetto tenuto a versarle all’erario è esclusivamente il cedente/prestatore in veste di sostituto d’imposta. La soluzione è diversa se è configurabile un rapporto tributario con l’erario direttamente in capo al cessionario/committente, nel qual caso si dovrebbe parlare di riaddebito di somme anticipate in nome e per conto della controparte, come tali escluse dalla sfera di applicazione dell’Iva. Può essere sintetizzato in questi termini il parere che l’avvocato generale presso la Corte di giustizia Ue ha depositato ieri, nei procedimenti riuniti C-618/11, C-637/11 e C-659/11, volti a stabilire se l’addebito agli inserzionisti, da parte di un’emittente televisiva, dell’imposta sulla videodiffusione vigente in Portogallo, dovuta dagli inserzionisti per la trasmissione e diffusione della pubblicità, ma versata all’erario dall’emittente fornitrice dei servizi pubblicitari in qualità di sostituto d’imposta, partecipi o meno alla formazione della base imponibile ai fini Iva di tali servizi. Per una questione simile, si può pensare, in Italia, all’imposta erariale sui voli in aerotaxi recentemente istituita dal dl n. 201/2011. Basandosi sugli effetti giuridici del meccanismo della sostituzione d’imposta, l’avvocato generale suggerisce alla corte di dichiarare che, ai fini del calcolo dell’Iva applicata ai servizi pubblicitari, le disposizioni della direttiva Iva impongono di includere nella base imponibile un tributo come l’imposta portoghese sulla videodiffusione, che è dovuta dagli inserzionisti, ma viene pagata dagli operatori televisivi a mezzo di sostituzione d’imposta e viene registrata in conti provvisori di terzi, qualora il rapporto giuridico pubblicistico d’imposta intercorra tra le autorità fiscali e gli operatori televisivi. Qualora invece, in relazione a detta imposta, il rapporto giuridico pubblicistico intercorra tra gli inserzionisti e le autorità fiscali, circostanza che dovrà essere appurata dai giudici nazionali, si dovrebbe dichiarare che il riaddebito dell’imposta non deve essere incluso nella base imponibile. Franco Ricca 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it I M P O S T E E TA S S E Mercoledì 12 Giugno 2013 25 In dirittura d’arrivo il dpcm che ufficializza la proroga dei versamenti all’8 luglio Unico 2013 ai supplementari Coinvolti anche i minimi, esclusi invece i soggetti privati ANDREA BONGI ROXY TOMASICCHIO DI E http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it I n dirittura d’arrivo il dpcm che proroga le scadenze di Unico 2013. In queste ore, infatti, è attesa la firma del provvedimento con il quale si ufficializza e integra l’annuncio dello slittamento dei termini di versamento fornito il 30 maggio scorso, in commissione finanze della camera, dal sottosegretario per i rapporti sottosegretario per i rapporti con il parlamento, Sabrina De Camillis, all’interrogazione parlamentare di Maurizio Bernardo (Pdl). Le nuove date di versamento sarebbero quelle già anticipate durante il question time sopra ricordato. Il termine per versare le somme dovute a saldo e a titolo di primo acconto slitta dal 17 giugno all’8 luglio prossimo senza alcuna maggiorazione e al 20 agosto 2013 (dal 9 luglio) con la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo. A quanto risulta a ItaliaOggi, invece, rispetto alle in- discrezioni dei giorni scorsi, qualche novità c’è in merito alla platea dei contribuenti coinvolti: la proroga interesserà infatti solo le persone fisiche e i soggetti diversi dalle persone fisiche che esercitano attività economiche per le quali risultano elaborati gli studi di settore. Dalle proroghe suddette resterebbero pertanto esclusi tutti i soggetti privati, a meno che non siano soci fiscalmente o previdenzialmente trasparenti (come per esempio i soci di srl artigiane) di società per le quali risultano elaborati gli studi di settore. Fuori dalle proroghe anche tutti i soggetti diversi dalle persone fisiche (società ed enti) per i quali non risultano invece elaborati gli studi di settore. Sempre stando alle indiscrezioni giunte a ItaliaOggi, dovrebbero rientrare nelle proroghe dei versamenti di Unico 2013 anche i contribuenti minimi che, seppur non soggetti agli studi di settore, verrebbero equiparati agli altri operatori economici esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo. Niente proroga, almeno per ora, per i pagamenti dell’Imu, come richiesto dai centri di assistenza fiscale e da Assosoftware. Il rinvio dei termini, richiesto a più voci dagli addetti ai lavori, si è reso necessario per le difficoltà legate al poco tempo a disposizione dei contribuenti e dei professionisti per calcolare quanto dovuto al Fisco. In particolare a seguito del ritardo nella pubblicazione del programma per la compilazione degli studi di settore, il software Gerico. Oltre a causa dell’accavallamento con la scadenza per il pagamento dell’acconto Imu che, nonostante la sospensione decisa dal governo Letta, interessa seconde case e altre tipologie di immobili escluse dalla sospensione. Pacchetto da 8 mld Potrebbe valere 8 miliardi di euro il pacchetto semplificazioni che il governo si appresta a varare questa settimana. A dare i numeri sul presunto risparmio è stato, ieri, il ministro per la p.a. Giampiero D’Alia. L’ipotesi su cui sta lavorando il governo comprende, un decreto di una trentina di articoli, ribattezzato «decreto Fare», che conterrà misure sulle semplificazioni burocratiche e amministrative e le prime agevolazioni per il lavoro. E poi, uno o più ddl da varare nella seconda metà del mese, con altre norme sulla semplificazione e un pacchetto più corposo sull’occupazione. © Riproduzione riservata Lo ha detto Lapecorella (Finanze) in audizione La Cassazione dà ragione all’amministrazione Nessuno sa quanto Crediti su più anni, si evade in Italia sentenze irrevocabili DI F SIMONA D’ALESSIO abrizia Lapecorella alza le mani: «Non esiste una stima ufficiale dell’evasione fiscale» in Italia. Parola del direttore generale delle Finanze del ministero dell’Economia, ieri in audizione a Montecitorio. Difatti, l’Agenzia delle entrate, con cui il dipartimento che guida lavora in stretta collaborazione, «dispone di modelli affinati di analisi» per calcolare alcuni specifici tributi ed uno importante è quello utilizzato per rilevare l’evasione dell’Iva. Ma, precisa, si tratta di sistemi che sono esclusivamente «di competenza dell’Agenzia». A proposito dell’Imposta sul valore aggiunto, la rappresentante di via XX settembre riferisce ai deputati della VI commissione come il gettito sia «precipitato in maniera indecorosa», malgrado sia opportuno fare delle distinzioni fra aree produttive e merceologiche: flessioni «drammatiche» riguardano, infatti, i comparti dell’edilizia e costruzioni e quello dell’auto, al contrario «sembra ci sia un effetto di tenuta da parte dei piccoli esercizi» per il commercio al dettaglio. Un fenomeno, quest’ultimo, che Lapecorella dice di spiegarsi «solamente con una percezione maggiore della presenza dell’amministrazione finanziaria», ovvero di un «potenziamento dei controlli» in chiave anti-evasione; tuttavia, incalza, non è possibile affermare «che siccome è aumentata l’Iva (ed è previsto un nuovo incremento dal 21 al 22%, in base a quanto stabilito dal- la legge di stabilità 2013, la 228/2012, ndr) è aumentata l’evasione» perché si tratta di un’imposta complessa, che è caratterizzata da un «andamento differenziato tra settori». Spazio, infine, alla quantificazione dei minori costi per lo stato usando la Pec (la Posta elettronica certificata, introdotta con il Decreto della presidenza della repubblica 68/2005): il ricorso allo strumento telematico per l’invio di comunicazioni da parte della giustizia tributaria può garantire un risparmio a regime pari a 4-5 milioni l’anno. E già nel periodo gennaio-aprile 2013, conclude, l’inoltro di informazioni alle parti processuali attraverso la Pec ha fatto registrare un taglio delle spese medio per oltre 1,4 milioni, mentre quello ottenuto lo scorso anno ammonta a poco più di 800 mila euro. © Riproduzione riservata quello operante nel giudizio succesDEBORA ALBERICI sivo. Da ciò deriva che, posto che, el processo tributario non «ex» art. 7 Tuir, l’imposta sui redditi sussiste conflitto fra giu- è dovuta per anni solari, a ciascuno dicati e quindi la sentenza dei quali corrisponde un’obbligazione successiva non può essere tributaria autonoma, non è configurevocata se il giudice è stato chiama- rabile il detto motivo di revocazione to a decidere su un credito di imposta allorché il precedente giudicato si riferisca a un’annualità di imposta sui relativo a diverse annualità. È quanto affermato dalla Corte redditi diversa dal periodo d’imposta di cassazione che, con l’ordinanza n. considerato nella impugnata senten14719 dell’11 giugno za. Nel caso sottoposto all’esame del 2013, ha accolto il ri- Supremo collegio, in cui si discute di corso dell’amministra- crediti di imposta riferiti ad annualità diverse, (di cui in un caso è dezione finanziaria. I Supremi giudici negato il rimborso e nell’altro caso è hanno motivato la preteso il recupero, con conseguente decisione attingendo inflizione di sanzione) non è possibial principio generale le ritenere che si tratti di cause con secondo cui nel con- identità di soggetti e di oggetto, tale tenzioso tributario, che tra le due vicende sussista una ai fini dell’applica- «ontologica e strutturale concordanzione dell’art. 395 cpc, za degli estremi». Infatti, si potrebbe, perché una sentenza tutt’al più, individuare nella prima possa considerarsi delle decisioni emesse la sussistenza contraria ad altra di un possibile antecedente logico riprecedente avente spetto alla questione da risolvere nel autorità di cosa giu- giudizio successivo. Ora la Suprema corte ha scritdicata, occorre che tra i due giudizi vi sia identità di soggetti e di oggetto, to la parola fine al caso. Infatti, tale che l’oggetto del secondo giudizio accogliendo nel merito il ricorso sia costituito dal medesimo rapporto dell’amministrazione finanziaria, ha tributario definito irrevocabilmente respinto l’istanza iniziale del contribuente di revocare nel primo, ovvero che la seconda sentenza in quest’ultimo sia La sentenza sul credito d’imposta stato definitivamente sul sito www.italiaperché contraria con compiuto un accertala prima. mento radicalmente oggi.it/documenti incompatibile con ©Riproduzione riservata DI N 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 26 Mercoledì 12 Giugno 2013 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Il consiglio dell’organismo di vigilanza pronto a prorogare la scadenza di ottobre Appalti, rinvio per le verifiche Solo dal 2014 riscontro dei requisiti tramite Avcpass DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it V MARCO SOLAIA erso la proroga a fine anno dell’obbligo di verifica dei requisiti tramite il sistema informatico dell’Avcpass; è quanto starebbe per deliberare, stando ad alcune dichiarazioni filtrate dalla stessa Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, lo stesso Consiglio dell’organismo di vigilanza. Finirebbe quindi per entrare in vigore pienamente soltanto ad inizio 2014 l’obbligo per le stazioni appaltanti di verifica dei requisiti dichiarati dai concorrenti attraverso il sistema previsto dall’articolo 6-bis del codice dei contratti pubblici che, in realtà, sarebbe dovuto divenire operativo, per legge, dal primo gennaio 2013, mettendo in linea tutte le banche dati della pubblica amministrazioni e le informazioni fornite in via informatica dagli operatori economici. A regime il sistema Avcpass dovrebbe snellire gli oneri per gli appaltatori (che caricheranno su un fascicolo virtuale documenti che oggi fotocopiano per ogni gara); e rendere più veloci le verifiche attraverso la consultazione on line delle banche dati da parte delle stazioni appaltanti. Ad oggi, le scadenze previste dalla delibera n. 111 del 20 dicembre 2012 sarebbero tali da fare scattare, dopo il periodo facoltativo partito a gennaio 2013, in assenza di una proroga, un vero e proprio obbligo di utilizzazione della piattaforma informatica dell’Avcpass dal primo luglio 2013 per gli appalti oltre i 150.000 euro e dal primo ottobre 2013 per i contratti di valore superiore a 40.000 euro. L’ipotesi, stando alle voci che circolano in questi giorni, danno per scontato uno slittamento a fine anno della scadenza del primo ottobre (contratti oltre 40.000 euro). Diverse le ragioni che porterebbero allo slittamento dei termini; in primis la difficoltà di completare i test sul sistema in tempo utile date la complessità delle procedure e le diverse tipologie di contratti coinvolti (lavori, forniture e servizi), ognuno con le sue ulteriori tipicità. Anche dagli incontri che la stessa Autorità sta organizzando in queste ultime settimane con operatori pubblici e privati sembrerebbero emergere diversi problemi applicativi tali da suggerire uno slittamento dei termini per avere il tempo di mettere in linea correttamente tutte le banche dati e testare a dovere il sistema. Gare di progettazione, un maggio nero Nuovo forte calo delle gare di progettazione a maggio (- 67% sul 2012), dopo la ripresa di aprile; per l’Oice necessario agevolare l’internazionalizzazione delle imprese e ridurre il cuneo fiscale. Nel mese di maggio il valore delle gare rilevate dall’Osservatorio Oice- Informatel si è fermato a 28,6 milioni di euro contro gli 88,7 raggiunti giunti nel maggio 2012, con un cedimento dimento del 67,7%. Nei primi cinque nque mesi del 2013 si è perso il 29,6% del valore rispetto tto al 2012. «In aprile avevamo avuto un moomento di speranza di fronte ad un certo incremento dei bandi, prontamente ribaltato a maggi”, ha dichiarato ato Luigi Iperti, Vice Presidente ente Vicario Oice. In prospettiva per l’Oice, “solo la ripresa di investimenti da a parte della Pubblica Amministrazione, la riduzione del cuneo fiscale e la riapertura del credito alle imprese potrà consentire a tutto il Paese di riprendersi. Come risulta dalle prime risultanze del Rapporto Oice-Cer sul settore delle società di ingegneria che sarà presentato a luglio, molti dei nostri associati affermano che il ricorso al credito è in netto peggioramento e, comunque, rimane pur sempre necessario a causa an- che dei ritardi nei pagamenti”. La soluzione, secondo Iperti, risiede nell’andare all’estero in attesa della ripresa domestica: “la chiave per salvare le aziende, come confermano sempre i primi elementi del Rapporto Oice-Cer, sta nella capacità di acquisire commesse all’estero, elemento che addirittura consente a molte aziende di aumentare il valore d della produzione, ma il Governo deve eliminare de ostacoli come os quello del paqu gamento del contributo inteco grativo Inarcasgra sa sul fatturato estero, una vera est e propria tassa del pr 4% che c mette fuori mercato le nostre merc società”. In Italia, socie invece, invec “occorre recuperare un minimo cuper di risorse per la crescita e orientare gli investimenti su reali priorità, dando contemporaneamente immediato inizio alla loro progettazione”. Notevole l’entità media dei ribassi: per le gare indette nel 2012 è al 34,7. Sempre in forte discesa l’andamento delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme, -36,2% rispetto agli stessi mesi del 2012. Marco Solaia BREVI Sulla Gazzetta Ufficiale n. 135 di ieri è stata pubblicata la delibera del Consiglio dei ministri 11 dicembre 2012 avente a oggetto “Definizione dei criteri di qualita’ dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza per la scelta delle regioni di riferimento ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario.” Un milione di euro per far decollare le migliori imprese culturali giovanili, che si distinguano per la qualità dell’offerta e per una corretta politica del lavoro. È quanto mettono a disposizione 10 fondazioni bancaria attraverso l’edizione 2013 del bando Funder35. Le imprese destinatarie delle risorse devono essere non profit, operanti da almeno due anni nell’ambito della produzione artistica e creativa e dei servizi di supporto alla valorizzazione, tutela, protezione e circolazione dei beni culturali. Più tutele per i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici. Il Parlamento Ue ha approvato, in accordo con il Consiglio, nuove norme che integrano il diritto comunitario con i nuovi limiti internazionali d’esposizione e introducono anche una certa flessibilità per il settore militare e quello medico. I datori di lavoro saranno tenuti a valutare e ridurre i rischi. La normativa riguarda tutti i settori, ma soprattutto i lavoratori esposti a un alto livello di rischio, per esempio nel settore siderurgico o persone che lavorano per lunghe ore vicino a TV e radio emittenti e installazioni radar. «Lo sport e’ estremamente efficace nel contrastare la violenza di genere, uno strumento essenziale per arrivare al cuore del Paese. Con il ruolo che ricopro sono felice di invitare tutti gli atleti e lo sport in generale a rendersi protagonisti di questa battaglia». Sono le parole del ministro per le Pari Opportunita’, lo Sport e le Politiche giovanili, Josefa Idem, a margine della firma ieri mattina con il presidente del Coni, Giovanni Malago’, di un protocollo di intesa che istituisce la «Settimana per lo sport contro la violenza di genere». Sono sette i Comuni lombardi beneficiari del Bando «5 euro/tonnellata premiata», indetto a ottobre scorso sulla base dell’Accordo di Programma tra Anci e il Centro di Coordinamento Raee con l’obiettivo di rendere più efficienti i Centri di Raccolta attivi sul territorio, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. La Lombardia registra peraltro il più alto numero di Comuni premiati nel Nord Italia. Complessivamente i Comuni lombardi riceveranno quasi 84 mila euro di contributi. In particolare, i Comuni di Fuipiano Valle Imagna (BG), Casirate d’Adda (BG), Cingia de’ Botti (CR), Albiolo (CO), Brugherio (MB) e Albiate (MB) sono fra i vincitori della prima categoria del Bando, riservata agli interventi già ultimati nei 180 giorni prima della pubblicazione del Bando. Il Comune di Bregnano, in provincia di Varese, è fra i beneficiari della seconda categoria del Bando, dedicata agli interventi non ancora realizzati o completati, che dovranno essere ultimati entro 150 giorni dalla comunicazione della concessione del contributo. Domani alle ore 16,00 a Napoli, presso la sede dell’Università Telematica Pegaso di Palazzo Zapata in Piazza Trieste e Trento 48, si terrà il convegno dal titolo”Le professionalità come fattore di sviluppo delle imprese”. Nel corso dell’evento verrà siglata la convenzione nazionale tra l’Università Telematica Pegaso e Aniem (Associazione Nazionale delle Imprese Edili Manifatturiere), così commentata dal Presidente Dino Piacentini: «L’accordo con l’Università Telematica Pegaso conferma la volontà di Aniem di investire sulla qualificazione e sulla reale formazione professionale. Le prospettive di crescita e di competitività delle PMI hanno come irrinunciabile presupposto l’incremento degli standard qualitativi e l’organizzazione strutturata dei processi di aggregazione, a cominciare dalle reti di impresa». L’Agenzia delle Entrate ha attivato lo sportello catastale nella Comunità Montana dei Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani, Prenestini (Rm), presso il quale è possibile accedere ai servizi di visura catastale ed estratti di mappa. I cittadini dei diciotto Comuni interessati (Capranica Prenestina, Casape, Castel Madama, Castel San Pietro Romano, Ciciliano, Marcellina, Monteflavio, Montorio Romano, Moricone, Nerola, Palombara Sabina, Pisoniano, Poli, Rocca di Cave, Sant’Angelo Romano, San Gregorio da Sassola, San Polo dei Cavalieri e San Vito Romano) potranno effettuare le visure presso la sede della Comunità Montana, a Tivoli, in via Tiburtina n. 2. La magistratura di pace è disponibile ad accogliere la proposta del Gruppo di Lavoro sulle riforme istituzionali istituito il 30 marzo dal Presidente della Repubblica. Vincenzo Crasto, Presidente dell’Associazione nazionale giudici di pace, ha affermato: «Ci rendiamo disponibili ad uno sforzo straordinario al fine di risolvere il problema dell’eccessiva durata dei giudizi: in materia civile l’arretrato può essere smaltito in tempi brevissimi aumentando la competenza generale per valore del giudice di pace fino almeno a € 25.000 ed attribuendo al magistrato di pace interi “blocchi di materie” quale quella condominiale e le esecuzioni mobiliari. Come è già accaduto in passato con il trasferimento di competenze spettanti alle preture, l’abbattimento dell’arretrato avverrebbe con effetti immediati, trasferendo all’atto dell’entrata in vigore della norma al magistrato di pace tutte le cause pendenti dinanzi al tribunale non ancora in decisione. In materia penale parimenti può ipotizzarsi un ampliamento della competenza, con riferimento ai reati contravvenzionali”. 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Deliberazione Corte dei conti: bene i risparmi, ma troppe ritrosie P.a., l’e-market non va Forniture lente e pochi servizi postvendita DI ANTONIO G. PALADINO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it L’ introduzione dell’obbligo di effettuare gli acquisti sul mercato elettronico ha certamente portato giovamenti gestionali alla pubblica amministrazione, ma è innegabile che ancora oggi si nota una certa ritrosia ad avvalersi di tale sistema. Infatti, se da un lato sono stati ridotti i costi sotto il profilo del risparmio di risorse nel processo di acquisizione ed è stata data la possibilità di confrontare i prezzi e scegliere il prodotto più aderente alla proprie necessità, dall’altro si nota in alcuni casi, l’attuazione di veri e propri «sotterfugi» per sottrarsi alle regole del mercato elettronico. Molti anche i problemi rilevati nelle procedure di acquisto. Tra questi, la presenza di beni con un prezzo superiore a quello rilevabile sul mercato libero e l’imposizione, a volte, di lotti minimi di acquisto eccedenti i fabbisogni effettivi delle amministrazioni. Queste considerazioni emergono dalla lettura della deliberazione n. 3/2013 della Corte dei conti Sezione centrale di controllo sulle amministrazioni statali sullo stato degli strumenti di acquisto informatici. L’indagine ha evidenziato che il ricorso al Me.Pa. (acronimo di Mercato elettronico per la Pubblica amministrazione), introdotto ormai da dieci anni, non COMUNE DI POZZUOLI Provincia di Napoli Via Tito Livio n.4 – 80078 – Servizio LL.PP. – tel.0813000432 – Fax 0813000436 ESTRATTO DI BANDO DI GARA – PROCEDURAAPERTA (ex art53, comma2, lett.a) e art.82, comma 2, lett.a) D.Lgs 163/06 e s.m.i. art. 118 del DPR 207/2010; L.R. n.3/07 e s.m.i. OGGETTO: POR FESR 2007/2013 – Asse VI – Obiettivo Operativo 6.1 – Programma PIU Europa Città di Pozzuoli – Lavori di completamento del campo di calcetto polivalente sito nellʼarea perimetrale dello stadio D.Conte e servizi annessi allo stadio. Realizzazione percorso vitae nellʼOasi Naturalistica di Montenuovo CIG : 2575268A5F CUP : B64C04000000002 Finanziamento: Mutuo Cassa DD.PP. Importo a base di gara: Importo complessivo dellʼappalto: €. 886.242,29 (ottocentottanta- seimiladuecentoquarantadue/29) di cui: a) lavori a misura €. 865.410,78 (ottocentosessantacinquemilaquattro centodieci/78) soggetti a ribasso; b) oneri per la sicurezza €. 20.831,51 (ventimilaottocentotrentuno/51) non soggetti a ribasso; Criterio di aggiudicazione : (ex art.53, comma2, lett.a) e art.82, comma 2, lett.a) D.Lgs 163/06 e s.m.i.art. 118 del DPR 207/2010; L.R. n.3/07 e s.m.i. Classificazione lavori: Categoria prevalente OG 1, Classifica III, Categoria scorporabile OG11 Classifica I; Le offerte, accompagnate dalla documentazione amministrativa, dalla cauzione provvisoria e quantʼaltro previsto in conformità al Bando integrale di gara, devono essere presentate al Comune di Pozzuoli, presso lʼUfficio Protocollo, via Tito Livio,4 – CAP 80078 – Pozzuoli (NA), entro il termine perentorio delle ore 12,00 del 08/07/2013. Il Bando integrale è pubblicato allʼAlbo Pretorio del Comune, sul sito Web del Comune di Pozzuoli (www.comune.pozzuoli.na.it), sul SITAR, ed è disponibile, insieme agli elaborati progettuali, presso il Servizio LL.PP. sito alla via Piazza Plinio il Vecchio angolo via Tito Livio nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 09,30 alle ore 12,30. Recapiti telefonici: Telefono 0813000432 – Fax 0813000436 Pozzuoli li 05/06/2013 F.to IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Angelo Maione F.to IL DIRIGENTE AREA TECNICA Dott. Prof. Carmine Cossiga I benefici del mercato elettronico • Riduzione dei costi • Base fornitori ampliata e, di conseguenza, ampio ventaglio di prodotti • Facile confronto tra qualità/prezzo • Eliminazione dei supporti cartacei • Scomparsa del contenzioso legato agli acquisti è avvenuto nella stessa misura da parte di tutte le amministrazioni, nonostante l’obbligo di acquistare su tale mercato beni e servizi inferiori alla soglia comunitaria sia in vigore dal 2007 e reso più stringente dalle disposizioni introdotte con il dl n. 95/2012. Tranne i casi «eccezionali» legati alla particolarità del settore merceologico di interesse, la Corte ha rimarcato sull’inderogabilità delle disposizioni in materia di ricorso a tutti gli strumenti informatici di acquisto. In particolare, si legge, con oltre un milione di prodotti disponibili sul mercato, è avvenuto che il rifiuto posto da alcune amministrazioni ad acquistare telematicamente, adducendo motivazioni «irrilevanti» quali l’esteticità del bene o la mancanza di fiducia sul fornitore, siano da ritenere delle vere e proprie «clausole di stile» addotte per ricorrere al mercato libero. La raccomandazione, quindi, è quella di acquisire il bene sul libero mercato, mercato solo dopo aver condotto una ricerca presso tutti i bandi aperti sul mercato, al fine di accertarsi dell’esistenza del bene o del servizio richiesto. Altra nota dolente rilevata dai magistrati contabili è quella riferita alla cronica mancanza di fondi che alcuni dicasteri hanno fornito durante l’istruttoria. In particolare, i ministeri dello sviluppo economico, della giustizia, delle politiche agricole, infrastrutture e trasporti e quello della giustizia, hanno lamentato la difficoltà di programmare annualmente i propri fabbisogni a causa delle limitate risorse disponibili. Per la Corte, però, questo non può impedire la programmazione degli acquisti. Anzi, vista l’aria che tira, è sempre preferibile l’avvio di una oculata programmazione, in quanto, in caso contrario, la spesa potrebbe aumentare proprio a causa del ricorso al libero mercato per gli acq acquisti in urgenza. Infi I ne, la Corte ha riscontrato che molte P.a. hanno lamentato che sul Me.Pa. i fornitori talvolta impongano lotti minimi di acquisto per quantità che superano gli effettivi fabbisogni. Il suggerimento dei magistrati contabili, su questo versante, è che le amministrazioni potrebbero costituirsi in «gruppi di acquisto», con la funzione di aggregare la domanda così da acquistare i beni che effettivamente necessitano. Infine, alcune P.a. hanno lamentato che alcuni beni, a parità di qualità, sul mercato elettronico hanno un prezzo superiore a quello del mercato libero. La soluzione? Per la Corte occorre procedere all’acquisto non con un ordine diretto, ma con una richiesta di offerta. In pratica, le amministrazioni dovrebbero contrattare con il fornitore, accordandosi per un prezzo inferiore a quello di listino. Senza dimenticare che in molti casi le amministrazioni vengono lasciate al loro destino nella delicata fase del postvendita, in particolare, nel mancato rispetto dei tempi di consegna del bene. © Riproduzione riservata La deliberazione sul sito www.italiaoggi.it/documenti !" "%"!%& 3,8,*:=043,(11(+,10),7(=043,+,14380.10442:3(1,3+,1 ,+,11(,9,7203(=043, +,1!,85438()01,+,18,7;0=04%3+,1 ,8,*:90;,(08,380+01,..,%089401!,.41(2,394 42:3(1,*/,+08*05103(1B(10,3(=043,+0),300224)010+0574570,9>*42:3(1,(5574;(94*43+,10),7( +03+,1 !# */,01.04734(11,(;7(3341:4.457,8841(!,80+,3=(:30*05(1,3 ,85,702,390+B(89( 5:))10*(5,71(;,3+09(*43012,94+4+,11,4--,79,8,.7,9,+(*43-7439(780*430157,==403+0*(943,1 57,8,39,(;;084+,08,.:,390),300224)010(55(79,3,390(15(97024304+085430)01,+,142:3,+0 (89,11(3(7499,":414,+0-0*()01,809403(89,11(3(7499,;0(7(=04=43(3*(9(894(1 4.104 +0 (55( 5(790*,11( 1 57,==4 ( )(8, +B(89( ? 89()01094 03 C 8,0*,394*036:(39(+:,201(,:74 ":414,+0-0*()01,809403(89,11(3(7499,=43(+,1 3 *(9(894(14.104+0(55(5(790*,11, , 157,==4()(8,+B(89(?89()0109403C *,394+4+0*0201(6:(9974*,394,:74,4--,79,+,;434,88,7,03+070==(9,(142:3,+0(89,11(3( 7499,;0((7*4303A(89,11(3(7499,(,+,;4345,7;,307, "$" ,3974,3434197,1,47, +,1.04734 84..,990039,7,88(90+,;434-(75,7;,307,(1 42:3,+0(89,11(3(7499,,3974019,7203,8457(03+0*(941(+4*:2,39(=043,3,*,88(70((11( 5(79,*05(=043,(11B(89(5:))10*(*:08434039,7,88(90*42,+((;;0805:))10*(908:18094039,73,9+,1 42:3,+0(89,11(3(7499,(11B03+070==4<<<*42:3,*(89,11(3(.7499,)(09,5:))10*(90(11B(1)4 57,94704+,142:3,+0(89,11(3(7499,#:99(1(+4*:2,39(=043,5497>,88,7,;08043(9(+(.10 039,7,88(9057,8840142:3,+0(89,11(3(7499,%",7;0=043,08,.:,390.04730,47(70:3,+@, ;,3,7+@+(11,47,(11,47, (79,+@542,70..04+(11,47,(11,47,;,39:(10 8457(11:4./0 8(7(334 ,--,99:(90 57,;04 (55:39(2,394 (0 3:2,70 9,1,-430*0 (89,11(3(7499,1@ 1!,85438()01,+,1%",7;0=04 %&" "$!" "! &$ ! &&"$(("&'$! +%&&"##$"(&",!"&& '&&%"!"%#"!,! $**")))$ !"& $$!&&&"$(("&'$ (('&" &""&&%% Mercoledì 12 Giugno 2013 Me 27 CASSAZIONE Droghe, rinvio con stoccata La Cassazione invia gli atti alla Consulta sulla legge Fini-Giovanardi che equiparò le droghe leggere a quelle pesanti. Ma nell’ordinanza di rinvio non manca di lanciare alcune stoccate al legislatore, parlando di un «vulnus al sistema di ripartizione delle competenze normative costituzionalmente configurato» che potrebbe derivare dall’«abuso della prassi» di presentare maxiemendamenti, del tutto innovativi rispetto al contenuto originario, ai decreti legge, durante l’iter parlamentare. Un «escamotage» questo, scrive la Corte, «per far approvare un’iniziativa legislativa del tutto nuova, di fatto inemendabile, eludendo le regole ordinarie del procedimento legislativo». Per la Corte il procedimento di conversione previsto dall’articolo 77 della Costituzione, in sostanza, «non serve più a convertire in legge il contenuto di quei provvedimenti provvisori adottati dal governo in casi straordinari di necessità e urgenza ma viene utilizzato (...) per far approvare un’iniziativa legislativa del tutto nuova, di fatto inemendabile». COMUNE DI PORTICI (NA) ESTRATTO BANDO DI GARA Il Comune di Portici (NA), con sede in Via Campitelli n. 11, c.a.p. 80055, indice una gara a procedura aperta per SERVIZIO DI SMALTIMENTO RIFIUTI BIODEGRADABILI, FRAZIONE UMIDA, PROVENIENTE DA UTENZA DOMESTICA E COMMERCIALE DEL COMUNE DI PORTICI (NA) PER IL PERIODO 36 (TRENTASEI) MESI e che posseggano i requisiti di ordine generale, di capacità economico finanziaria e tecnico-professionale come precisati nel Bando disciplinare di gara. CPV: 90513200-8; CIG: 5137714FB3 Durata dell’appalto: 36 mesi decorrenti dalla data del verbale di inizio del servizio. Valore presunto: €. 2.788.788,60 oltre IVA. Criterio di aggiudicazione: offerta prezzo più basso ai sensi dell’art. 82 del D.L.gs. 163/2006. Termine ricezione delle offerte: ore 12:00 del 15 luglio 2013. Per modalità di partecipazione ed ulteriori informazioni si rinvia al bando intergale pubblicato, con la documentazione di gara, su http://www.comune.portici.na.it Responsabile del procedimento: Dott. Pierino PIRO – [email protected] - Supporto Sig. Carlo DENZA tel. 081/7862340 fax 081/7862347 e-mail [email protected]. Il Bando è stato inviato all’Ufficio Pubblicazioni dell’in U.E. il 5 giugno 2013 Portici 5/06/2013. IL DIRIGENTE VII SETTORE Avv. Alberto Grillanti 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 28 Mercoledì 12 Giugno 2013 L AVO R O E P R E V I D E N Z A Il ministero detta nuove istruzioni agli ispettori per i controlli nelle aziende familiari In famiglia il lavoro è gratuito Pensionati e dipendenti full time fanno attività occasionale DI DANIELE CIRIOLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it N on è «lavoro» aiutare l’azienda familiare da parte di chi è occupato a tempo pieno o è pensionato. In questi casi, pertanto, l’ispettore non può pretendere l’instaurazione di un rapporto di lavoro e né l’iscrizione dell’aiutante presso enti previdenziali perché si tratta di collaborazioni presuntivamente considerate di natura occasionale. Lo stabilisce il ministero del lavoro nella lettera circolare prot. n. 10478/2013, in cui detta istruzioni al personale ispettivo. In ogni altra ipotesi, la collaborazione è occasionale quando viene resa fino a 90 giorni ovvero 720 ore in un anno solare. Collaborazioni familiari. Le istruzioni forniscono agli ispettori le regole di comportamento nei controlli sulle collaborazioni familiari nei casi, non sporadici, di piccole imprese (negozi, botteghe ecc.) in cui il titolare fruisce dell’aiuto di coniuge, parenti e affini. Nella maggior parte dei casi, I familiari Parenti I grado II grado III grado Genitori e figli Nonni, fratelli e sorelle, nipoti (figli dei figli) Bisnonni, zii, altri nipoti (figli di fratelli e sorelle), pronipoti (figli di nipoti di II grado) per il ministero, ministero si tratta di reali collaborazioni basate su un’obbligazione di natura morale; basata cioè sulla cosiddetta «affectio vel benevolentiae causa», vale a dire sul legame solidaristico e affettivo proprio del contesto familiare. Altri casi, invece, possono celare espedienti finalizzati a percepire prestazioni previdenziali. Quanto al requisito familiare, il ministero fissa il riferimento generale al vincolo di parentela e di affinità entro il terzo grado, fatta salva la specifica previsione fino al quarto grado per il Il piano aziendale allunga la durata Affini Affini (sono i parenti del coniuge) Suoceri Nonni del coniuge e i cognati Bisnonni del coniuge, zii del coniuge, nipoti (figli dei cognati) agricolo. settore agricolo La regola generale. Il ministero, prima di tutto, fissa la regola generale in base alla quale la collaborazione familiare è di tipo occasionale in due casi: pensionati e impiegati full time. Ciò significa che quando le prestazioni sono rese da familiari in pensione o da familiari occupati a tempo pieno presso altri datori di lavoro, le collaborazioni sono ritenute «presuntivamente di natura occasionale»: l’ispettore, perciò, non può pretendere la presenza di un rapporto di lavoro né l’iscrizione presso enti di previdenza. In merito ai collaboratori occupati a tempo pieno, il ministero fa riferimento a «familiare impiegato full time presso altro datore di lavoro», lasciando così intendere che l’occupazione debba essere di tipo subordinata. Parametri di «occasionalità». Per gli altri casi il ministero dà «un parametro di natura quantitativa di tipo convenzionale da poter utilizzare in linea generale», per l’attività ispettiva. Il parametro è individuato in base alle previsioni di legge che per i settori agricoltura, artigianato e commercio disciplinano le cosiddette «prestazioni di natura occasionale rese dal familiare». Il parametro fissa in 90 giorni nel corso di un anno solare il limite massimo della collaborazione gratuita e occasionale; il parametro è frazionabile in ore, in 720 ore nel corso dell’anno solare. Ciò vuol dire che, nel caso di superamento di 90 giorni, il limite quantitativo si considera comunque rispettato anche se l’attività resa dal familiare si svolga soltanto per qualche ora al giorno nel tetto massimo delle 720 ore annue. Un occhio sui furbi. Infine il ministero affronta il problema del disconoscimento del rapporto di lavoro a base di una collaborazione familiare. Spiega che l’istruttoria è necessaria nei casi in cui il familiare risulti inquadrato nell’ambito di un contratto di lavoro subordinato o autonomo, per esempio con iscrizione all’Inps in concomitanza di eventi che danno diritto a indennità di maternità. © Riproduzione riservata In una circolare dell’Inps i valori da utilizzare nel 2013 Ricollocamento, Imprenditori agricoli, cigs raddoppiata contributi più cari DI CARLA DE LELLIS R addoppio cigs se l’azienda si preoccupa di ricollocare i lavoratori. Infatti, in presenza di un piano biennale di gestione delle eccedenze occupazionali sottoposto alla consultazione sindacale, l’intervento di cassa integrazione straordinaria può arrivare fino a 24 mesi, anziché 12 mesi come è ordinariamente previsto nei casi di crisi aziendale. Lo precisa il ministero del lavoro nella circolare n. 20/2013. Crisi e cigs. Il ministero chiarisce, in particolare, la previsione dell’articolo 1 del dl n. 249/2004 (convertito dalla legge n. 291/2004) in base alla quale, nella ipotesi di crisi aziendale che determini la cessazione dell’attività dell’intera azienda, di un settore, di uno o più stabilimenti o parte di essi, la cigs «può essere prorogata per un periodo fino a dodici mesi nel caso di programmi che comprendono la formazione ove necessaria, finalizzata alla ricollocazione dei lavoratori, qualora il ministero del lavoro accerti ne primi 12 mesi il concreto avvio del piano di gestione delle eccedenze occupazionali». Nuova ipotesi. Il ministero precisa che la richiamata previsione costituisce una fattispecie di crisi aziendale del tutto nuova e disciplina l’ipotesi di programma di crisi aziendale supportato da interventi mirati in particolare alla gestione dei lavoratori che risultino in esubero, da realizzarsi nell’arco di un biennio. In tal caso, dunque, l’intervento di integrazione salariale dà la possibilità di tutelare i lavoratori (con la cigs) mediante l’erogazione per un arco temporale più ampio (fino a 24 mesi), in luogo dei dodici mesi ordinariamente previsti. Un piano biennale. Le imprese che intendono avvalersi della nuova fattispecie, precisa infine il ministero, in sede di consultazione sindacale devono presentare, eventualmente d’intesa con gli enti locali, un piano biennale che preveda in modo puntuale ed esaustivo gli interventi da adottare nel corso del periodo di riferimento ai fini della gestione delle eccedenze occupazionali. Nella nuova fattispecie, invece, devono ritenersi esclusi i piani di gestione del personale esuberante da attuarsi nell’arco di 12 mesi. © Riproduzione riservata DI F LEONARDO COMEGNA issata la contribuzione dovuta dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali nel 2013, il cui primo versamento è previsto per il 16 luglio. I valori di quest’anno sono indicati nella circolare Inps n. 95/2013, la quale peraltro registra il secondo aumento dell’aliquota contributiva deciso dalla riforma Fornero (art. 24, comma 23, della legge 214/2011). Il reddito medio convenzionale giornaliero da valere, sia ai fini del calcolo dei contributi che della misura delle pensioni dei lavoratori autonomi dell’agricoltura, per ciascuna fascia di reddito agrario (tabella D, legge n. 233/1990 nella versione aggiornata dal dlgs n. 146/1997), è stabilito nella misura di 53,13 euro. Il calcolo dei contributi pensionistici dovuti dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni si effettua applicando una determinata percentuale sul reddito agrario convenzionale articolato in quattro fasce distinte dal numero di giornate/lavoro attribuibile a ogni singola unità attiva come segue: prima fascia = 156 giornate; seconda fascia = 208 giornate; terza fascia = 260 giornate e quarta fascia = 312 giornate. Considerato che il reddito individuale giornaliero per l’anno 2013 è stato dunque fissato in 52,45 euro, la base imponibile per quest’anno risulta pari a: • prima fascia: 156 giornate x 53,13 = € 8.288,28 • seconda fascia: 208 giornate x 53,13 = € 11.051,04 • terza fascia: 260 giornate x 53,13 = € 13.813,80 • quarta fascia: 312 giornate x 53,13 = € 16.576,56 Le aliquote da applicare al suddetto reddito, modificate, come accennato, dall’art. 24 comma 23 della legge n. 204/2011 (manovra Monti) che prevede un progressivo innalzamento sino a raggiungere il 24% nel 2018, sono le seguenti: - 22,00% (ridotta al 20% per i soggetti di età inferiore ai 21 anni) per la generalità delle imprese; - 19,60% (16,50% per i giovani in età inferiore ai 21 anni) per le imprese ubicate nei territori montani (di cui al dpr n. 601/1973) e nelle zone agricole svantaggiate (art. 15 della legge n. 984/1977). L’esatto ammontare del contributo dovuto si determina applicando la prevista aliquota percentuale a ogni fascia di reddito convenzionale, e maggiorando il risultato di 98,28 euro a titolo di contributo addizionale (art. 17 della legge n. 160/1975), di 768,50 euro (532,18 per le aziende situate nei territori montani o n zone svantaggiate) quale quota dovuta per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (destinata all’Inail, ma riscossa dall’Inps) e 7,49 euro per contributo di maternità. Sconto per gli anziani. Il comma 15 dell’art. 59 della legge n. 449/1997 prevede che i lavoratori autonomi titolari di pensione e con età non inferiore a 65 anni, possano, a domanda, richiedere lo sconto del 50% dell’onere. La riduzione riguarda esclusivamente la contribuzione pensionistica e non anche le altre quote (Inail e maternità). Il minor versamento si rifletterà naturalmente sul supplemento di pensione cui gli interessati hanno diritto continuando l’attività lavorativa. Versamenti. Il pagamento dei contributi deve essere effettuato attraverso il modello di versamento unificato F24, con scadenza al 16 luglio, 17 settembre, 16 novembre e 16 gennaio 2013. © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 12 Giugno Giugn 2013 PROFESSIONI Inarcassa: in una settimana 526 istanze per dilazionare e rateizzare 29 ENTE GEOMETRI Amadasi presidente Da ingegneri e architetti boom di richieste della Cipag Anche i contributi a rate Pagina a cura MARINO Età richiedenti DI IGNAZIO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it B oom di richieste a Inarcassa da parte di architetti e ingegneri per dilazionare o rateizzare i contributi previdenziali in scadenza nel 2013. È attiva dal 4 giugno la linea di credito di 150 milioni di euro a disposizione per gli associati e dopo una settimana la cassa di previdenza ha già evaso 526 istanze (192 dilazioni e 334 rateizzazioni) per un ammontare totale di 1.164.314 euro. Da un primo monitoraggio risulta che non sono più solo i giovani a essere in difficoltà: il 50% dei richiedenti, infatti, ha tra i 46 e i 55 anni (si veda grafico in pagina). Una crisi economica che non riguarda solo una particolare zona d’Italia: i beneficiari delle agevolazioni Inarcassa sono per il 40% al Sud (Campania e Sicilia in testa) per il 31% al Nord (Lombardia e Piemonte in testa) e per il 29% al Centro (Toscana in testa). Tre le modalità per accedere al finanziamento, fino ad esaurimento dei fondi disponibili. disponibili Tramite l’apposita applicazione informatica le domande vengono evase in maniera automatica. Rateizzazione dei contributi minimi 2013. Architetti e ingegneri iscritti alla Cassa possono farne richiesta entro il 30 giugno 2013. L’importo superiore a 2 mila euro può essere pagato in 36 mesi con rate quadrimestrali posticipa- te di pari importo. importo Dilazione contributi minimi 2013 per redditi inferiori ai 15 mila euro. Gli associati che non beneficiano di riduzioni e/o frazionamenti sui minimi (cioè devono i contributi per intero) e che ipotizzano di conseguire nel 2013 un reddito ≤ a 15 mila euro possono richiedere la dilazione di quanto dovuto entro il 30 giugno 2013. Di conseguenza architetti e ingegneri versa- Dal mingiustizia ok al nuovo regolamento del Fondo di garanzia Risarcimenti più veloci quando il notaio sbaglia cedimento istruttorio. E poi ancora le modifiche DI BENEDETTA PACELLI sono andate a impattare anche sulle modalità di isarcimento lampo per il cittadino vit- accesso del cittadino danneggiato alla disponibilità del fondo. Premesso che tima di un eventuale si accerti la responsabilità del reato commesso dal notaio, infatti, in caso di estinnotaio nello svolgizione del procedimento penale mento delle sue funzioni. E il reato può essere accertato responsabilità più ampia (non con sentenza civile passata in solo patrimoniale) per il profesgiudicato», così come ha spiegasionista. Sono alcune delle prinDal 1° aprile 2013 l’alito Giovanni Vigneri consigliere cipali modifiche al regolamenquota contributiva per i delegato uscente del Cnn, «non to sul Fondo di garanzia per il notai è scesa dal 40% al si parla più solo di danno paristoro dei danni che derivano 33% e, per i soli atti pubtrimoniale, ma anche di altre da reato commesso dal notaio blici e scritture private fattispecie che possono essere nell’esercizio della sua attività autenticate di valore da 0 di natura ambientale o psicoloprofessionale, contenute nelle a 37 mila, dal 40 al 26%. gica, purché ovviamente sia acdelibere del Consiglio nazioÈ stato pubblicato sulla certato dal magistrato». Inoltre nale del notariato (11 gennaio Gazzetta Ufficiale n. 133 nell’ipotesi in cui in un anno 2013 e 9 maggio 2013) approdel 8-6-2013 il comunicanel Fondo non ci siano dispovate dal ministero della giustito con il quale si rende nibilità finanziarie sufficienti, zia con decreto del 27 maggio noto che i ministeri vigiil Cnn ha previsto la possibiliscorso. Tra le principali novità, lanti (lavoro, economia tà di pagare l’indennizzo in più finalizzate a snellire le procee giustizia) hanno aprate, «ovviamente in maniera dure relative al risarcimento provato la delibera n. 34 proporzionale e paritaria a tutdei danni, vi è appunto quella della Cassa del notariato ti i cittadini in modo da soddidi accelerare i tempi di liquiavente a oggetto la rimosfarli interamente del danno dazione del danno al cittadino. dulazione delle aliquote ricevuto». Infine modifiche In sostanza, se fino ad ora tutti contributive, a seguito sulla governance interna del gli accessi pervenuti al fondo dell’entrata in vigore del fondo: la gestione infatti sarà dovevano essere sottoposti a dm n. 265/13, che ha incontrollata anche dai revisori una lunga procedura che si trodotto nuovi parametri dei conti del consiglio nazioconcludeva solo con la liquidaper il calcolo della contrinale, e il fondo stesso avrà un zione della sentenza, il nuovo buzione, dovuta non più bilancio attuariale delle durata regolamento prevede che quansul previgente Repertorio di 20 anni che permetterà di do il Comitato di Gestione del notarile, ma su importi calibrare le richieste di contrifondo riscontra i presupposti prefissati in funzione del buzione e nello stesso tempo di di opportunità, sentito il Cnn, valore dell’atto notarile poter gestire anche le previsiopotrà liquidare il danno anche espletato. ni future. prima della conclusione del pro- R Contributi giù al 33% no alle scadenze del 31/7/2013 e del 30/09/2013 di due acconti di importo complessivo pari ai minimi 2012 (soggettivo € 1.645 e integrativo € 375) più il contributo 2013 per la maternità (€ 68). Il versamento della differenza dovuta (terza rata pari a € 890) sarà posticipato alla data del 31/10/2016. Se, all’atto della dichiarazione 2013 (da presentare al 31/10/2014), il reddito dovesse risultare superiore a quello stimato e generare un importo a conguaglio, sarà necessario anticipare il saldo della differenza di € 890 entro il 31/12/2014. Rateizzazione conguaglio 2012. Gli iscritti all’ente previdenziale possono, infine, richiedere fra il 1° luglio e il 31 ottobre 2013, dopo aver presentato la Dichiarazione telematica 2012 tramite l’apposita applicazione disponibile Inarcassa online, di rateizzare quanto dovuto all’ente. L’importo compreso tra 2 mila e 40 mila euro può essere pagato in 36 mesi con rate quadrimestrali posticipate di pari importo. DI GIOVANNI GALLI Fausto Amadasi è stato confermato per il prossimo quadriennio alla presidenza della Cassa italiana di previdenza dei geometri liberi professionisti (Cipag). Ringraziando i componenti del consiglio di amministrazione che lo hanno eletto all’unanimità, Amadasi ha detto: «La Cassa in questi anni ha aumentato il proprio patrimonio fino a superare abbondantemente i 2 miliardi di euro, migliorando la performance della gestione previdenziale ed anche l’attivo delle gestioni mobiliari e immobiliari, ottimizzando in modo significativo i costi di gestione, in modo da garantire una pensione sicura ai geometri per i prossimi 50 anni, come richiesto dalla normativa vigente». © Riproduzione riservata Curatori fallimentari, il tempo è denaro Il curatore fallimentare ha diritto solo al compenso minimo se la procedura concorsuale ha avuto una lunga durata e se gran parte dell’attivo inventariato è rimasto invenduto. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 14686 dell’11 giugno 2013, ha respinto il ricorso di un avvocato che aveva curato un fallimento. In un primo motivo l’uomo ha contestato la decisione del Tribunale di Crotone che non aveva liquidato il compenso, oltreché di curatore del fallimento, anche di commissario giudiziale. Insomma, per i giudici niente cumulo. Sul punto la decisione è stata confermata anche dalla prima sezione civile della Corte di cassazione secondo cui, nel caso in cui al concordato preventivo faccia seguito il fallimento, le funzioni di commissario giudiziale e quelle di curatore fallimentare, anche se affidate alla stessa persona, non si sovrappongono, ma si cumulano, con la conseguenza che anche i relativi compensi vanno liquidati distintamente: diverse sono infatti le attività cui sono tenuti rispettivamente i due organi, così come diversi sono i criteri di liquidazione del compenso, i quali, nel concordato preventivo, non fanno necessariamente riferimento all’attivo realizzato, potendosi anche prescindere dalla liquidazione dei beni del debitore, che costituisce invece un adempimento necessario del curatore fallimentare. Non può trovare quindi applicazione, in riferimento allo svolgimento di entrambe le funzioni, il principio di unitarietà delle procedure concorsuali succedutesi senza soluzione di continuità. Sul fronte del compenso minimo per l’attività di curatore i Supremi giudici hanno confermato, anche in questo senso, le motivazioni del tribunale. Quest’ultimo, quanto al compenso liquidato per l’attività svolta dal ricorrente quale curatore, ha chiarito di aver applicato i minimi sia in ragione della mancata realizzazione della maggior parte dell’attivo inventariato, sia per la lunga durata della procedura. Deve escludersi, infine, che nell’attivo «realizzato» dal curatore (cioè ricavato dalla liquidazione dei beni acquisiti all’attivo) possano essere compresi il valore di stima di un immobile rimasto invenduto La sentenza su o somme maggiori di quelwww.italiaoggi.it/ le effettivamente ricavate dalla vendita dei mobili. documenti di Debora Alberici 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 30 Mercoledì 12 Giugno 2013 CONFSAL La Confsal annuncia lo stato di mobilitazione contro la decisione del governo P.a., no al nuovo stop ai contratti La proroga del blocco dei rinnovi non è più sostenibile http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it N egli anni dell’austerità il risanamento dei conti pubblici, avvenuto attraverso una sequenza di provvedimenti governativi abbastanza iniqui, ha avuto un alto costo per il cittadino italiano. Particolarmente alto questo costo lo è stato per il contribuente «onesto», per il consumatore di beni di prima necessità e per l’utente dei servizi pubblici essenziali. In un contesto di crescente pressione fiscale il dipendente pubblico non solo è stato tassato pesantemente alla fonte ma, per effetto del blocco dei rinnovi contrattuali, fermi al 31 dicembre del 2009, e del turn over, nonché dell’esteso e diffuso precariato, ha subito una doppia penalizzazione dallo stato e dalle autonomie locali, sia come istituzioni pubbliche sia come datori di lavoro. Il potere di acquisto del dipendente pubblico è stato intaccato gravemente dal blocco pluriennale delle retribuzioni nominali, erose nel valore reale dalla maggiore tassazione e dall’inflazione spinta in alto dal «cattivo governo» delle tariffe e dei prezzi pubblici. Riguardo al blocco del rinnovo dei contratti pubblici e della sua proroga contenuta nella previsione dell’atto governativo n. 9, la Confsal - prima in audizione in parlamento e successivamente nell’incontro del 4 giugno con il ministro della Pubblica amministrazione D’Alia - ha denunciato, oltre all’evidente iniquità, anche l’illegittimità del provvedimento, dato che esso fa saltare la giusta equiparazione tra dipendente pubblico e dipendente privato. Viene infatti violato l’art. 3 della Costituzione. Nella fattispecie, all’effetto negativo del blocco del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici per tempi medio-lunghi si contrappone l’effetto positivo dei rinnovi contrattuali in alcuni settori del privato impiego. La violazione è ancora più grave nel momento in cui viene meno l’uguaglianza fra dipendenti pubblici dello stesso comparto come, per esempio, quello della giustizia, in cui i magistrati non subiscono il blocco retributivo come tutti gli altri dipendenti. È altrettanto palese la violazione dell’art. 36 della Costituzione quando si combinano gli effetti del blocco del turn-over, con la conseguente riduzione del numero dei dipendenti e con l’inevitabile maggiore onerosità delle prestazioni, e quelli del blocco dei rinnovi contrattuali, con la riduzione in termini reali delle retribuzioni. In sintesi, viene meno il rapporto corrispettivo (sinallagma) fra prestazione e controprestazione quale fondamento del sistema privatistico e soprattutto viene mortificato il diritto costituzionalmente garantito del lavoratore pubblico «a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del proprio lavoro». Il provvedimento si rivela dunque particolarmente iniquo, oltre che irragionevole, per la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici (ma non per tutti, come abbiamo già detto), data la previsione di pesanti sacrifici corrispondenti a cinque anni di «blocco retributivo». E non finisce qui, perché il blocco produce profili previdenziali fortemente penalizzanti, per non parlare dello scandaloso mancato riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale, già prevista dalla legge. Per tutti questi motivi di merito e di legittimità, la Confsal ha chiesto al governo il ritiro dell’atto governativo n. 9. Per il rinnovo dei contratti pubblici le risorse finanziarie si possono reperire anche con economie di bilancio e con ri- sparmi di gestione, eliminando gli sprechi, come le costose e spesso inutili consulenze. Da tempo, la Confsal ha individuato, e ha indicato al governo, le fonti di possibili maggiori entrate e di minori spese da destinare a copertura dei contratti pubblici: anzitutto, il contrasto serio e efficace all’evasione fiscale e poi la vendita graduale del patrimonio pubblico disponibile non utilizzato, cui si aggiungerebbero i risparmi dovuti alle mancate spese di gestione degli immobili alienati. In sintesi, per la Confsal, l’apertura dei negoziati per i rinnovi contrattuali pubblici è un atto dovuto. Così com’è indispensabile definire e stanziare le risorse relative ai rinnovi stessi. Una cosa che va fatta anche per affermare un minimo di equità e di legittimità nei confronti dei pubblici dipendenti. D’altra parte, se si vuole veramente una pubblica amministrazione efficiente e funzionale alla crescita economica e occupazionale non si può continuare con le politiche dei tagli lineari e irrazionali, con il blocco del turn-over e dei rinnovi contrattuali. Al contrario, si devono avviare nuove politiche del personale valorizzando il lavoro pubblico e motivando il personale, anche attraverso l’incentivazione e la premialità del merito professionale. In conclusione, il governo è chiamato a fare delle scelte che siano chiaramente mirate a rendere la pubblica amministrazione efficiente nello svolgimento e nell’erogazione dei servizi e, al contempo, a valorizzare il lavoro dei pubblici dipendenti. E non solo sotto l’aspetto economico. Per questo la Confsal, insieme con le sue federazioni, dopo aver presentato in tutte le sedi opportune le sue giuste rivendicazioni - accompagnate sempre da ragionevoli proposte risolutive, com’è metodo e stile della Confsal -, proclama la mobilitazione dei lavoratori pubblici e, in caso di mancate «risposte adeguate» da parte del governo, si dichiara pronta a mettere in atto dure azioni di protesta e di lotta. Pagina a cura dell’Ufficio stampa della Confsal, Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori Viale di Trastevere, 60 00153 - Roma - E-mail: [email protected] LO DICE IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CONFSAL MARCO PAOLO NIGI È urgente intervenire sulla leva fiscale per creare nuovo lavoro N ei due mesi appena trascorsi la Confsal ha presentato al nuovo parlamento e al governo Letta un manifesto politico incentrato su lavoro e sviluppo e, subito dopo, ha proposto un Nuovo Patto per la crescita e l’occupazione. Dopo circa cinquanta giorni dall’insediamento del governo, e permanendo la centralità di questi temi non solo nel dibattito politico ma anche nella vita sociale e economica del paese, rivolgiamo al segretario generale della confederazione autonoma, Marco Paolo Nigi, alcune domande. Domanda. In questo momento il lavoro costituisce la priorità sia per la sua organizzazione sindacale sia per il governo Letta. Cosa può dirci in merito? Risposta. Sul lavoro il governo è in fase di laboratorio ma entro luglio dovrebbe garantire fatti e atti. Per la Confsal è chiaro come e dove cominciare: occorre rendere meno pesante l’imposizione fiscale su lavoro e imprese virtuose. Su questa questione centrale il governo si gioca gran parte della sua credibilità e della sua autorevolezza. D. Segretario Nigi, il 14 giugno prossimo, a Roma, ci sarà un incontro fra i capi di stato dei quattro maggiori paesi dell’Eurozona nella prospettiva del vertice europeo del 28-29 giugno incentrato sul “lavoro giovanile”. Quali aspettative avete? R. È necessario che l’Unione europea individui finalmente i limiti della rigorosa austerità cui ha sottoposto l’economia comunitaria e coniughi le ragioni del risanamento dei conti con quelle della crescita. È certo che, con gli attuali livelli di disoccupazione giovanile, l’Unione europea non può avere prospettive di sviluppo, al punto che potrebbe essere messa in discussione la sua stessa esistenza. Si deve passare immediatamente dalle buone intenzioni all’indispensabile sostegno, fiscale e formativo, alle assunzioni dei giovani. D. Imu e Iva sono questioni ancora aperte. A suo parere, quali sono le soluzioni più opportune? R. Abbiamo apprezzato il provvedimento del rinvio del pagamento della prima rata dell’Imu per l’abitazione principale e per i terreni e i fabbricati agricoli, per poter individuare una soluzione finanziariamente compatibile e socialmente sostenibile. La Confsal ora si aspetta una decisione governativa equa ed equilibrata che si raccordi con le altre possibili soluzioni alle que- Marco Paolo Nigi stioni fiscali. Riguardo all’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22% dal 1° luglio la Confsal ha manifestato da tempo la sua netta contrarietà. Il provvedimento, oltre a reprimere ulteriormente i consumi, comporterebbe per ogni famiglia un aggravio medio annuo di spesa stimato in circa 500 euro. Per cancellare l’aumento dell’Iva si potrebbe trovare la copertura finanziaria sul fronte delle economie connesse al recente andamento dello spread BPT-Bond e delle possibili maggiori entrate di una “seria” lotta all’evasione. Pertanto non può bastare l’ipotizzato rinvio dell’aumento a fine anno. D. Sulle questioni aperte del pubblico impiego la Confsal ha chiesto al governo, tra l’altro, il rinnovo dei contratti scaduti il 31 dicembre 2009 e la stabilizzazione dei precari. Quali sono le sue valutazioni? R. In merito alla richiesta del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici la Confsal ha fatto presente al governo e al parlamento le ragioni forti dell’equità e della legittimità (vedi l’articolo in questa pagina). Pertanto, l’ulteriore blocco dei rinnovi contrattuali non è più proponibile proprio per ragioni di sostenibilità economica, giuridica e sociale. Riguardo al precariato, la proroga al 31 dicembre dei contratti a tempo determinato costituisce un primo passo valutato positivamente dalla Confsal. Ora, dovrà seguire la definizione di un piano di stabilizzazione del personale precario in relazione all’andamento del turnover e nel contesto della necessaria razionalizzazione della pubblica amministrazione. 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Agricoltura Oggi CON ITALIAOGGI 31 MANUA ALE LAVOR RO *oltre al prezzo del quotidiano Mercoledì 12 Giugno 2013 in edicola ccon IL PRIMO GIORNALE DEGLI IMPRENDITORI, DEGLI OPERATORI E DEI PROFESSIONISTI DELLA TERRA E DELL’AGROINDUSTRIA Il ministro De Girolamo lancia il riuso e la riconversione free degli immobili Il libero suol, da edificar http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Costruzioni senza lacci sui terreni inutilizzati DI L LUIGI CHIARELLO ibera trasformazione edilizia degli immobili esistenti. E libertà totale di «riuso» dei terreni non ancora edificati, a prescindere dal vincolo di destinazione in base a cui è stata concessa la loro edificabilità. È quanto prevede il disegno di legge sul consumo di suolo, che andrà all’attenzione del prossimo consiglio dei ministri. Così, Nunzia De Girolamo ci riprova. Il ministro alle politiche agricole riprende il lavoro lasciato in sospeso dal suo predecessore, Mario Catania, il cui ddl contro il consumo di suolo era stato affossato al termine della scorsa legislatura. De Girolamo ripropone un provvedimento molto simile a quello precedente; la bozza è stata discussa ieri in preconsiglio. Ma a differenza del ddl Catania, il disegno di legge voluto dall’attuale ministro contiene un articolo in più. Il ddl sul sito internet www.italiaoggi. it/documenti Si tratta di un dispositivo che sdogana «il riuso e la rigenerazione edilizia del suolo edificato esistente» sia per investimenti pubblici che privati. Dove per «riuso» bisogna tecnicamente intendere la possibilità di riutilizzare i terreni edificabili e non ancora edificati per finalità diverse da quelle previste. e. Ad esempio, il terreno edificabiile e mai edificato to di una caserma ma o di un consorzio io agrario potrebbeero essere utilizzati per costruire un residence, delle villette o un centro commerciale. Mentre, re per «rigenerazione edilizia» va inteso qualunque intervento finalizzato a riconvertire immobili esistenti ad altri scopi. Ad esempio, per rimanere in tema, la sede di quel consorzio agrario o la palazzina di quella caserma potrebbero essere riconvertiti in un albergo. Di più: in base al ddl De Girolamo, a decidere la nuova destinazione non sarà una pubblica amministrazione ma, semplicemente, la convenienza economica dell’investitore interessato. Quando quest’ultimo ritenga sconveniente effettuare l’investimento altrove. Tutta questa libertà a costruire viene limitata solo da eventuali vincoli paesaggistici insistenti sul territorio. La ratio del provvedimento, inv invece, è chiara: si punta a bloccare la corb sa alla trasformazione tr delle destinazioni d’uso dest dei terre terreni agricoli in edificabili cabil e a spingere la popo popolazione a costruire dove già è stru possibile farlo. po Facilitando riuso Fa e rigenerazioni edilizie. edi IL CENSIMENTO E L’ELENCO DEI TERRENI INE DIFICATI. Il ddl De Girolamo, quindi, affida ai comuni il compito di censire le «aree del territorio comunale già interessate da processi di edificazione, ma inutilizzate o suscettibili di rigenerazione, recupero e riqualificazione». Una volta censite, queste zone, spiega l’art. 4 della bozza di ddl, finiranno in un elenco comunale contenente «le aree suscettibili di prioritaria utilizzazione a fini edificatori di rigenerazione urbana e di localizzazione di nuovi investimenti produttivi e infrastrutturali». I comuni dovranno ultimare il censimento e formare l’elenco dei terreni edificabili entro un anno dalla data di entrata in vigore del ddl. E dovranno aggiornare lo stesso elenco ogni anno, anche grazie al lavoro degli sportelli unici per l’edilizia, delle Camere di commercio, dei Consorzi di sviluppo industriale e all’opera delle associazioni imprenditoriali. Attenzione però: se il comune non rispetterà i tempi dettati dal ddl per effettuare il censimento e comporre l’elenco, il disegno di legge dispone che nel suo territorio venga immediatamente «vietata la realizzazione di interventi edificatori, sia pubblici che privati, sia residenziali, sia di servizi che di attività produttive, comportanti, anche solo parzialmente, consumo di suolo inedificato». Supplemento a cura di LUIGI CHIARELLO [email protected] LAND-GRABBING NON 83,2 MILIONI DI ETTARI NEGLI ULTIMI ANNI, MA MENO DELLA METÀ, 35,2 MILIONI DI ETTARI. È la nuova stima delle superfici oggetto di acquisizioni fondiarie su larga scala, o «landgrabbing». Si tratta delle transazioni effettivamente finalizzate, mentre le prime stime tenevano conto anche di tutti i contratti in via di negoziazione. I conti li ha rivisti Land Matrix (www.landmatrix.org), l’osservatorio che riunisce enti di ricerca e organismi internazionali per creare un database aperto sul fenomeno. Il land-grabbing si sgonfia? Più che altro gli strumenti per misurarlo si fanno più sofisticati, differenziando acquisizioni annunciate, concluse e fallite. «La domanda di terra è ancora forte e lo sarà nel lungo periodo», spiega a ItaliaOggi Micheal Taylor dell’International Land Coalition, «ora siamo in grado di definire meglio il fenomeno e lo saremo sempre di più man mano che aumenta la partecipazione dei cittadini all’osservatorio». Per quanto riguarda i paesi da cui provengono gli investimenti, al primo posto si confermano gli Usa, quindi Malesia, Emirati Arabi e Uk. Multe fino a 40 mila € se l’etichetta riporta indicazioni nutrizionali false Le sanzioni principali Violazione Vi l i S Sanzione i Fornire messaggi falsi, ambigui e fuorvianti Dare adito a dubbi sulla sicurezza e/o sull'adeguatezza nutrizionale di altri alimenti Affermare, suggerire o sottintendere che una dieta equilibrata e varia non possa in generale fornire quantità adeguate di tutte le sostanze nutritive Dai 1.000 ai 10 mila euro Incoraggiare o tollerare il consumo eccessivo di un alimento Dai 4 mila ai 40 mila euro Riferimenti a cambiamenti delle funzioni corporee che potrebbero suscitare o sfruttare timori nel consumatore Dai 10 mila ai 40 mila euro Multe fino a 40mila euro per etichette con eventuali illeciti penali, che vanno da 1.000 a 10 mila iindicazioni salutistiche e nutrizionali fasulle euro nel caso si messaggi falsi, ambigui e fuorvianti, o non rispondenti ai requisiti del regolamento fino al massimo di: dai 10 mila ai 40 mila euro, per ccomunitario 1924/2006, entrato in vigore il 1° riferimenti a «cambiamenti delle funzioni corporee lluglio 2007. Col varo dello schema di dlgs da che potrebbero suscitare o sfruttare timori nel conparte del Consiglio dei ministri del 30 maggio sumatore, sia mediante il testo scritto sia mediante p sscorso, l’Italia colma un vuoto cui, in parte, ave- rappresentazioni figurative, grafiche o simboliche». va sopperito l’Antitrust negli anni precedenti. Anche lanciare messaggi che incoraggiano o tollerino v Sfruttando quanto disposto dal decreto legi- il consumo eccessivo di un alimento può costare caro: S sslativo 206/2005 sulle pratiche commerciali dai 4 mila ai 40 mila euro. Considerati meno gravi le sscorrette e poi dal decreto legislativo 145/2007 fattispecie di «dare adito a dubbi sulla sicurezza e/o ssulla pubblicità ingannevole, a partire dal 2008, sull’adeguatezza nutrizionale di altri alimenti» e «afll’Antitrust aveva iniziato a comminare sanzioni fermare, suggerire o sottintendere che una dieta equida 5 mila a 500 mila euro. Esemplificativa a librata e varia non possa in generale fornire quantità d proposito la massima del 21 agosto 2008: «Il adeguate di tutte le sostanze nutritive». In questo caso p messaggio pubblicitario di un prodotto alimen- le multe variano dai 1.000 ai 10 mila euro. Grave è m ttare contenente indicazioni sulla salute idonee a considerato anche che un’azienda non fornisca alle iindurre in errore l’acquirente perché conferenti autorità competenti tutti gli elementi per valutare la al prodotto effetti e proprietà non posseduti e fondatezza scientifica delle indicazioni: fino a 40 mila a non supportate da basi scientifiche costituisce euro di multa. Chi volesse inserire già oggi la tabeln una fattispecie di pubblicità ingannevole». Non la nutrizionale in etichetta, obbligatoria dal 2016, u appena passato il vaglio della Conferenza stato- deve sapere che eventuali violazioni possono costare a rregioni e delle competenti commissioni parla- fino a 24mila euro. Lo schema di dlgs però sta già mentari, alle multe disposte dall’Antitrust si collezionando qualche critica dalle rappresentanze m ssommeranno però quelle irrorate dal ministero delle pmi, che hanno fatto notare come le sanzioni non tengano conto del principio di della salute, dalle regioni e dalle d proporzionalità, cioè dei volumi di Asl per violazione dell’impiego A Lo schema di dlgs prodotto commercializzato, sfavodelle indicazioni nutrizionali e d sul sito www.italia- rendo così le piccole imprese rispetto ssulla salute. Il legislatore italiaall’industria alimentare. no ha creato una scala di sann oggi.it/documenti Alberto Grimelli zzioni pecuniarie, in aggiunta a 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 32 Mercoledì 12 Giugno 2013 AT T UA L I TÀ MW in Italia nel 2014, con l’Istituto Grandi Marchi E Usa e Giappone non pagano I maestri del vino Food security, il G8 A Firenze il simposio mondiale scarica il problema mente vi sono 11 studenti italiani sul programma di studio e si spera che ci sarà un MW italiano presto! Vi è ora una forte cooperazione con l’Italia grazie al supporto con i Grandi Marchi: nel 2012 si sono tenuti corsi di perfezionamento a Tignanello e nel 2013 a Cerequio Barolo. C’è un piano per tenere altri masterclass da Masi nel 2014. D. Tra poco lei andrà in Cina e Giappone per alcune classi. Pensa che il mercato asiatico sia veramente il mercato del futuro? E l’Italia come si pone rispetto ad esso? R. Vorrei attirare molti partecipanti al simposio dall’Asia e penso che questo accadrà. L’Italia ha bisogno di fare un certo lavoro nella comprensione dei mercati asiatici, tutti diversi, ma con una strategia corretta con l’Istituto Grandi Marchi si può lavorare in questo senso. Prima di tutto però ognuno deve prendersi le proprie responsabilità: le cantine hanno bisogno di promuovere se stesse, le regioni devono promuovere se stesse e il Paese ha bisogno di trasmettere un messaggio di qualità. In alcune parti della Cina, ci sono consumatori che non si rendono conto che l’Italia produce vino. L’Asia non è l’unico mercato del futuro, ce ne sono molti altri, ma è certamente una eccitante opportunità. rity and Nutrition, con cui il presidente Usa Barack Obaa food security sarà uno ma chiedeva l’aiuto degli invedei temi secondari del stimenti privati in agricoltura summit del G8 in pro- per sconfiggere fame e povertà gramma il 17 e 18 giu- in Africa. Supporto necessario, gno a Lough Erne, Irlanda del anche perché tecnicamente i Nord, sotto la presidenza della 22 miliardi sono stati raccolti, Gran Bretagna. Per la prima anche se con qualche fatica, ma volta dal 2009, la stabilità degli c’è un grande ritardo nella loro approvvigionamenti alimentari distribuzione. Secondo il rapmondiali, in posizione di vertice porto della ong One, rispetto nell’agenda fino all’anno scorso, al patto dell’Aquila paesi come cede il posto a questioni come Canada, Gran Bretagna e Itacommercio globale, fiscalità e lia hanno addirittura superato trasparenza. Due temi su tre, i loro impegni, ma altri come scambi commerciali e traspa- Giappone e Stati Uniti hanno renza nell’uso di risorse come sborsato solo tra il 10 e il 20% la terra, toccano indirettamen- della somma pattuita. Segno te la food security. Che di fat- dei tempi, dall’emergenza dei to però è stata relegata negli picchi alimentari del 2007-08 e eventi collaterali. Come quello 2010-11 alla centralità di quetenuto l’8 giugno sulla fame e stioni come gli obblighi fiscali la malnutrizione, con l’impegno delle multinazionali nei paesi in cui lavorano, la food di un gruppo di Paesi, Ong security diventa tema di e agenzie internazionali a contorno. Anche se, ridurre la malnutrizione secondo le «Proinfantile. Il cerchio aperto spettive agricodal summit dell’Aquila le Ocse-Fao del 2009, con il lan2013-2022», cio de L’Aquila Food le caratteSecurity Initiative ristiche del(Afsi) e l’impegno lo scenario a raccogliere 22 dell’approvvigiomiliardi di dollari namento agroain tre anni, si è limentare globale chiuso con la sono più o meno dichiarazione le stesse del 2009: di Camp DaBono Vox aumento dei prezzi vid del 2012 degli U2, testimonial nel medio termine e la New della campagna One con alto rischio voAlliance for latilità nel breve. Food Secu- DI GIUSY PASCUCCI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it P rimo rendez-vous mondiale del vino in Italia. Dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford, toccherà a Firenze, a maggio 2014, ospitare l’ottava edizione del Simposio mondiale del vino dell’Institute of Masters of Wine (MW). Un risultato importante ottenuto grazie alla collaborazione, avviata nel 2009, con l’Istituto Grandi Marchi, considerato che a 60 anni dalla nascita, in Inghilterra, del MW, il nostro paese non è ancora rappresentato al suo interno. A spiegare a ItaliaOggi, gli obiettivi del simposio Lynne Sheriff, presidente del comitato organizzatore ed ex presidente dell’Institute of Masters of Wine. Domanda. Quali sono i principali obiettivi del Simposio e come mai questa volta è stata scelta l’Italia come sede? Risposta. Durante la mia presidenza (2010-2012) ci sono state molte discussioni all’interno del consiglio di amministrazione su questo tema. Ho fortemente creduto che di tutte le destinazioni avanzate, l’Italia fosse la più desiderabile per il suo senso di identità, tradizione e immagine. E molto im- portante in proposito è anche il significativo miglioramento della qualità che c’è stato nel corso degli ultimi vent’anni, in linea con l’Institute Masters of Wine che da sempre ricerca l’eccellenza e la qualità. I nostri principali obiettivi sono mettere insieme un programma interessante e vario; incoraggiare i membri del commercio mondiale del vino a partecipare alla riunione e riunire oltre 400 tra leader e opinion maker del mondo del vino a livello globale per fornire una piattaforma stimolante e interattiva per lo scambio. Noi cercheremo di creare una piattaforma perché l’Italia possa esprimersi all’estero. Penso che ci saranno molti risultati interessanti. D. Perché l’Italia ancora non è rappresentata all’interno del MW? R. L’Italia non ha ancora un Masters of Wine. Attual- Lynne Sheriff DI ANGELO DI MAMBRO L Nella nuova Pac un bonus fino al 5%. Altri finanziamenti dedicati saranno attivabili dallo Sviluppo rurale Un premio aggiuntivo alle zone montane DI D GIUSY PASCUCCI alla Pac in arrivo misure economiche a sostegno delle aree agricole montane: nell’ambito del I pilastro un premio aggiuntivo potrà arrivare, per scelta dello stato membro, fino al 5% a favore delle zone montane, mentre altri pacchetti saranno attivabili nel II pilastro attraverso i sottoprogrammi tematici. Sono alcune delle novità in discussione a Bruxelles nell’ambito dei negoziati Pac 2014-2020, illustrate da Giuseppe Blasi, capo dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, nel corso della conferenza internazionale «La vitalità delle montagne europee nella programmazione 2014-2020», organizzata a Roma dalla Rete Rurale Italiana, in collaborazione con Euromontana, l’associazione europea per le zone di montagna. «Ci sono delle novità che danno alle aree montane maggiori possibilità», ha poi spiegato Blasi a ItaliaOggi. «Nell’ambito dei 27 miliardi di euro stanziati complessivamente nel I pilastro, si potrà intervenire con i pagamenti diretti nelle aree montane con premi aggiuntivi fino al 5%.Sarà lo stato a definire quanto vorrà stanziare sopra a ogni ettaro di queste aree. Sempre nel I pilastro poi è prevista una riserva che prevede un prelievo fino al 2% (o anche al 3% a seconda della sensibilità di Bruxelles) per cinque anni per i giovani. Le misure si potranno cumulare e quindi, se un giovane farà agricoltura in montagna potrà avere il 5 più il 2». «Nel II pilastro invece la novità riguarda il metodo», ha proseguito Blasi. «E c’è ad ogni modo la possibilità di calare un pacchetto integrato su una determinata area con i sottoprogrammi tematici nell’ambito dei Psr». Le aree montane rappresentano una fetta importante dell’agricoltura europea. Ammonta, infatti, a 31,3 miliardi di euro il fatturato totale delle zone montane in Europa, pari all’11% del totale fatturato agroalimentare. Secondo i recenti dati sulle filiere pubblicati nel recente rapporto della Dg Agri «Labelling of agricultural and food products of mountain farming», il 18,5% della superficie Ue è costituita da aree montane sulle quali si contano quasi 2 milioni e mezzo di aziende agrarie, vale a dire il 17,8% del totale delle aziende europee. Considerando che quasi la metà del territorio italiano è montuosa (il 47,5%), il 31% delle aziende agrarie nazionali è in aree montane e con il 30% della produzione agricola di montagna di tutta l’Europa, l’Italia è leader nel settore. Seguono Francia e Spagna con il 18% ciascuna mentre Grecia, Germania e Austria insieme valgono circa un quinto del fatturato totale. Per quanto riguarda le produzioni, il nostro paese è secondo dietro alla Francia per produzione di latte bovino (17,5% contro il 25% francese) mentre siamo i primi per produzione di frutta. Nonostante le indubbie situazioni di svantaggio che gli agricoltori di montagna sono costretti ad affrontare, va, però, rilevato che esistono aspetti positivi. Come, per esempio, i prezzi corrisposti ai produttori, mediamente più alti rispetto a quelli spuntati dalle altre aziende per una valutazione circa la maggiore qualità del prodotto: per esempio, il 10% in più per il latte bovino e fino al 25% in più per la frutta. Produzione di montagna per singolo stato membro 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it P O LT R O N E I N E R B A La confederazione cambia assetto. Potere a chi produce Il vicario della Cia Scanavino, traghettatore agricolo DI VANNI CORNERO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it D ino Scanavino, 53 anni, è da pochi giorni vicario del presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori: «Un ruolo inedito, previsto per affiancare Giuseppe Politi nella transizione da una governance mista composta da agricoltori e funzionari confederali a una tutta di agricoltori. Il processo si completerà nei primi mesi del 2014», spiega. Un ruolo che mette Scanavino in pole position per la prossima presidenza? «Il nome uscirà dalla rosa dei quattro vicepresidenti, se sarà il mio ne sarò onorato, altrimenti mi dedicherò al mio lavoro di agricoltore restando a disposizione della Confederazione». Ma, a proposito di rappresentanza, la Cia e le altre organizzazioni agricole sono ancora attuali nel panorama politico-economico del Paese? «Oggi più che mai», risponde, «i cittadini, agricoltori compresi, vanno sempre meno a votare, non si sentono rappresentati dalla politica e quindi è assolutamente necessaria quella che io chiamo una «intermediazione buona» tra gli interessi dei cittadini agricoltori e quello della nazione, per curare il disagio che c’è nel Paese». La parola d’ordine, comunque, è semplificare e un esempio del nuovo corso sta in Agrinsieme, frutto della volontà di lavorare uniti espressa da Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Italiane. «Credo che abbiamo dato un segnale in anticipo sulla politica. Un segnale di concretezza, perché questo patto copre in pratica tutta la filiera agroalimentare e i suoi problemi, che finiscono inevitabilmente per riflettersi su quelli di chi va a fare la spesa», fa presente il vicepresidente vicario della Cia. Tutto ciò in un’Europa che appare sempre più matrigna: «Certo, c’è parecchio da fare, ma bisogna anche ricordare che solo il sistema europeo può dare garanzie su controlli e circolazione delle merci, ossia l’unica speranza per competere nel mondo globalizzato. Il problema che però va affrontato alla radice è quello di identificare le aziende con attività agricole che consentono il presidio del territorio. Bisogna selezionare in modo condivi- Dino Scanavino so chi e dove, per intervenire senza disperdere fondi preziosi in mille rivoletti. Il resto delle risorse deve servire a rendere più competitive le aziende che producono reddito. Lo dico perché l’agricoltura italiana, miracolosamente, fa crescere il pil e l’occupazione anche in piena crisi. Ma il reddito degli agricoltori non cresce perché lo Stato appesantisce il settore con inconcepibili oneri burocratici, mettendoci fuori dalla competitività europea. Il fatto che la Francia ci abbia battuto nell’export agroalimentare ne è una prova», insiste Scanavino. E se l’occupazione che aumenta sottolinea un’evoluzione dinamica del settore bisogna anche chiarire una cosa: «Il lavoro agricolo ha bisogno di flessibilità, diverse secondo le stagioni, il clima. Tutto nella massima tutela dei lavoratori, ma con uno sguardo alla particolarità dell’agricoltura» su questo punto il numero due della Cia lancia messaggio urgente al governo Letta e conclude: «L’aver estrapolato l’ Imu sui fabbricati agricoli da quelli industriali dimostra proprio che c’è un’attenzione dell’esecutivo alla particolarità del settore e su questo riconoscimento siamo entrati in sintonia. Ora quel che ci aspettiamo è una revisione dell’imposta, perché così per noi è insostenibile. Basta guardare al gettito enormemente superiore all’atteso, cosa che avevamo ben segnalato al governo Monti. Su questo bisogna aprire un discorso. Immediatamente». © Riproduzione riservata Una collettiva porta il made in Italy in Asia Mercoledì 12 Giugno 2013 Mercoled 33 GIRI DI POLTRONE PROMOZIONE A DIRETTORE DEL CENTRO SERVIZI ORTOFRUTTA DI FERRARA PER ELISA M ACCHI, 45 anni, laureata in scienze statistiche, da sette anni responsabile della sezione statistica e osservatorio di mercato del centro, presieduto da Paolo Bruni. Confermati dal nuovo cda i vicepresidenti Cesare Bellò di Opo Veneto e Carlo Manzo di Ortofruit Italia-Piemonte. elisa. [email protected] COSIMO MELACCA è il nuovo presidente nazionale di Agriturist, l’associazione agrituristica di Confagricoltura. Succede a Vittoria Brancaccio. Cosimo Melacca, nato a Brindisi 54 anni fa, sposato, due figli, ha una nell’entroterra di Finale Ligure e una a San Vito dei Normanni (Br). [email protected] JEAN-M ARIE AURAND succederà, a partire dal prossimo 1 gennaio 2014, a Federico Castellucci alla guida dell’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. Castellucci è il direttore generale dell’Oiv dal 1° gennaio 2004. [email protected] TINO A ROSIO è il nuovo direttore di Coldiretti Ancona. Cinquantaquattro anni, nato a Milano, Arosio manterrà anche il ruolo di direttore regionale, che ricopre dal 2011. Prende il posto di Claudio Massaro. [email protected] FEDERICO M ARCHINI, produttore biologico delle Marche, è il nuovo presidente di Anabio, l’Associazione nazionale agricoltura biologica della Cia-Confederazione italiana agricoltori. Eletto vicepresidente Luciano Colamonico, produttore biologico della Puglia. [email protected] PIETRO BISCONTIN è il nuovo presidente del Consorzio di tutela vini a doc Friuli Grave. Biscontin è direttore della Cantina La Delizia. Due i vicepresidenti, Giuseppe Crovato (Cantina di Bertiolo) e Michelangelo Tombacco (azienda I Magredi) [email protected] ROBERTO ERCOLE , presidente della Cia del Piemonte, è il coordinatore di Agrinsieme Piemonte, il nuovo soggetto e modello di rappresentanza agricola tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane. [email protected] ELEONORA RIZZO, una giovane imprenditrice di Montella, conduce una azienda castanicola con la famosa «Castagna del Prete», è la nuova presidente di Agia-Cia di Avellino. Rizzo è ingegnere chimico che si sta specializzando in ingegneria alimentare. [email protected] A LESSANDRO SCALA è il nuovo direttore di Coldiretti Reggio Emilia. Originario di Bologna, 42 anni, succede a Giovanni Pasquali nella direzione della più grande organizzazione agricola della provincia. [email protected] A NTONELLA SCHIVAZAPPA alla guida di Terranostra provinciale di Parma. Vice presidente è stato eletto Roberto Virdis. Il nuovo consiglio direttivo è formato anche da Manuel Busi, Diadorim Saviola. [email protected] PAOLO FERRARESE nuovo presidente di Confagricoltura Verona. Ferrarese, 54 anni sposato con due figli, ha una azienda agricola a Sorgà. La nuova giunta è composta da Riccardo Artegiani, Luigi Caprara, Mauro Mantovani, Christian Marchesini, Umberto Parodi, Sara Pasetto e Pietro Spellini. [email protected] PIER CARLO SCARAMAGLI, laureato in Scienze agrarie a Bologna, è il nuovo presidente di Confagricoltura Ferrara. Succede a Nicola Gherardi. Conduce San Bartolomeo in Bosco, l’agriturismo La Torretta e una azienda agricola nei comuni di Argenta e Ferrara. [email protected] Una commessa dal maggior importatore tailandese di prodotti food & beverage per la ristorazione. E la presa di contatto con importatori d’altri paesi dell’area Asean (nello specifico Singapore, Vietnam e Myanmar), pure loro specializzati nelle forniture al mondo horeca locale. È il risultato della partecipazione dell’azienda conserviera parmense Rodolfi Mansueto alla collettiva italiana al Thaifex-World of Food Asia di Bangkok, organizzata da Cibus-Fiere di Parma. «Insieme a Russia, Sud America, Brasile in primis, e Stati Uniti», dichiara a ItaliaOggi Paolo Galli, direttore vendite di Rodolfi Mansueto, «i paesi del Sud-est asiatico rappresentano mercati di sviluppo prioritari per le nostre esportazioni, che oggi sfiorano i 26 mln euro su un fatturato complessivo di 74 mln. Già quest’anno se, come crediamo, le nostre spedi- zioni in Thailandia di conserve di pomodoro prenderanno rapidamente il via, il business sviluppato nell’area potrà incrementare di un 10-15% (oggi le esportazioni di Rodolfi nei mercati Asean ammontano a circa 200 mila euro, ndr). Di qui a metà 2014, una volta consolidato in Thailandia il presidio del canale horeca, contiamo d’affrontare quello retail. Per quello che ho potuto constatare, le catene tailandesi di supermercati trattano pochissimi prodotti italiani». Rodolfi è una delle più antiche industrie del parmense di trasformazione del pomodoro. Conta di confermare quest’anno il fatturato 2012 grazie alla trasformazione di oltre 150 mila tons di pomodoro fresco, al 90% conferito da produttori delle province di Parma, Piacenza e Mantova. Luisa Contri GIUSEPPE OCCHIPINTI, allevatore e caseificatore, con azienda in contrada San Giacomo in agro di Ragusa, è il nuovo presidente del Consorzio Ragusano Dop. Succede a Carmelo Meli. Alla vice presidenza va Mario Candido, stagionatore con azienda a Modica. info@corfilac.it TERENZIO BORGA , produttore di Chiarano, è stato riconfermato presidente di Aprolav, l’associazione produttori latte del Veneto. L’associazione che riunisce circa 2500 produttori di latte in Veneto, vede tre vicepresidenti Francesco Bet, Francesco Cobalchini eLuciano Papa. [email protected] Daniela Maccaferri è il nuovo presidente di Agriturist Siena. Succede a Andrea Pannocchieschi d’Elci. Il nuovo Consiglio direttivo è formato da Lisa Ravà, Enrica Bartolini Gori, Andrea Pannocchieschi d’Elci, Simone Lorenzo Signorini, Diana Lenzi, Maria Grazia Florido e Paolo Ciacci. info@ agrituristsiena.com Andrea Settefonti 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 34 Mercoledì 12 Giugno 2013 TECNOLOGIA & INNOVAZIONE Messi su cerchioni non vanno gonfiati. Spingono il seme in profondità e comprimono il terreno Seminare? Con gli pneumatici Ruotini in bioplastica. E la seminatrice corre sul velluto DI STEFANO CATELLANI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it R uotini in bioplastica al posto della tradizionale gomma per far correre sul velluto le seminatrici? L’idea nasce da un brevetto, già depositato, che offre ai produttori di macchine agricole con l’occhio attento alle soluzioni improntate alla massima sostenibilità una nuova soluzione: gli pneumatici GreenLifeTire. L’idea è già in produzione e sembra destinata ad avere grande successo visto che ogni anno sulle seminatrici vengono montate 900 mila piccole ruote. Senza contare le sostituzioni, visto che ogni seminatrice, calcolando il numero di file, monta anche decine di ruotini. In più la soluzione GreenLifeTire garantisce costi di prima installazione e sostituzione molto bassi. I pneumatici GreenLifeTire, incavi all’interno, vengono montati in cerchioni di plastica o di metallo, senza camera d’aria e non devono essere gonfiati. Il ruotino è un importante elemento per garantire la funzionalità di ruote installate in attrezzature per la semina per premere il seme nel terreno e mandarlo in profondità, coprirlo di terra e comprimere il terreno. I GreenLifeTire pneumatici sono realizzati utilizzando polimeri termoplastici che li rendono totalmente riciclabili, con la possibilità di una versione completamente biodegradabile in fase di sviluppo. Quello delle bioplastiche è un orizzonte vicinissimo. I costi salgono un po’ ma l’effetto «verde» aumenta moltissimo. «Usando i nuovi materiali bioplastici», spiegano Marco e Daniele Conti della Mecaplast di Bibbiano nel Reggiano, «si realizza l’obiettivo di abbatte- re l’inquinamento ambientale causato dai normali pneumatici in n gomma vulcanizzata zata che sono montati tati sul 100% delle lle seminatrici». Le carattteristiche tecniche dei ei polimeri termomoplastici impie-gati nella realizzazione degli pneumatici GreenLifeTire, ne aumenta la qualità, differenziandoli da quelli fino ad oggi utilizzati in gomma vulcanizzata per diversi aspetti d migliorativi: migliorativ maggiore resistenza resistenz all’abrasione, magg maggiore resistenza elastica (facilita il elast distacco distacc del terreno), maggiore maggio resistenza all’intaglio e alla all’int sua propagazione, pr costanza costan e riduzione del d peso del 25/30% rispetto 25/ ai pneumatici tradizionali, riciclabili al ri 100%. I ruotini 10 GreenLifeTire G possono essere po riciclati diretric tamente presso ta la sede di Meca- plast e reintrodotti nel processo produttivo, oppure dai comuni riciclatori/rigeneratori di materie plastiche. L’idea è davvero innovativa e sono in corso test avanzati «in campo» che stanno dando esiti molto positivi. Un’invenzione che nasce dalla tradizione emiliana che ha visto nascere e crescere veri campioni della meccanizzazione agricola. Ma non è l’unica. La Mecaplast (www.mecaplast. re.it) ha messo a punto anche nuovi fissa telo e fissa tubo da impiegare in orti e campo aperto. Il cavallotto fissa telo serve per fissare al terreno teli di copertura e teli per la pacciamatura. Realizzato con materiali molto resistenti si pianta nel terreno con un piccolo martello. Il fissa tubo garantisce, sempre a costi bassissimi, il fissaggio stabile dei tubi per l’irrigazione goccia a goccia. La Mecaplast è attiva dal 1976 nello stampaggio della plastica e lavora in diversi settori: agricoltura, automotive, elettronica, edilizia, pompe per acqua. © Riproduzione riservata RISIKO AGRICOLO RAGGIUNTO L’ACCORDO FRA LE OP DEL BACINO DEL CENTRO-SUD E L’A NICAV sul contratto quadro per il pomodoro da industria per la campagna 2013/2014 Tra gli elementi qualificanti, l’individuazione di una griglia di qualità con una modulazione del prezzo del +/– 10% e una penalità per mancato ritiro/mancata consegna del prodotto contrattato pari al 20% del prezzo. IL GRUPPO LO CONTE (farine, decorazioni per dolci, aromi, coloranti alimentari) ha formalizzato l’acquisizione di Molino Vigevano, azienda alimentare specializzata nella produzione di farine speciali. FEUDO PRINCIPI DI BUTERA, la cantina siciliana di proprietà della famiglia Zonin, è stata selezionata quale nuova meta d’eccellenza isolana nel circuito Le Soste di Ulisse dell’associazione Made in Sicily che, dal 2002, promuove ristoranti, hotel e cantine siciliani di prestigio. L’ASSOCIAZIONE TEDESCA DEI PRODUTTORI DI BIRRA invoca una moratoria al ricorso alla tecnica del fracking per estrarre petrolio e gas naturali dal sottosuolo in attesa che gli scienziati verifichino se è innocua o meno per le falde acquifere e per le sorgenti d’acqua impiegate dai birrifici. IL 98% DAL 30 MAGGIO SCORSO L’UE HA DECISO D’APPLICARE DAZI ANTIDUMPING sulle finora in due consorzi distinti, sono favorevoli all’unificazione in un unico ente di tutela d’imminente costituzione. Si chiamerà Consorzio tutela aceto balsamico. importazioni di biodiesel dall’Argentina (saranno compresi fra il 7 e l’11%) e dall’Indonesia (dallo zero al 10%). I dazi sono temporanei, ma a novembre prossimo l’Ue deciderà se confermarli. DEI 90 PRODUTTORI D’ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP, riuniti A CCOR DO COM M ERCI A L E F R A L E AZIENDE BRESCIANE VITASOL , specia- lista in prodotti per l’integrazione alimentare degli animali da allevamento, e Eng.In Group, produttore d’impianti a biogas di piccole dimensioni. La rete di vendita di Vitasol proporrà i biodigestori dell’azienda di Borgosatollo. I CONSORZI DI TUTELA DELLE DOP E IGP MODENESI (lambrusco, parmigiano, aceto balsamico e balsamico tradizionale, prosciutto, zampone e cotechino e amarene), quello dei ristoratori e tre società di servizi locali hanno dato vita al portale www.piaceremodena. it di promozione dei tesori del territorio. È SCONTRO FRA I SINDACATI AGRARI FRANCESI F DSEA E GIOVANI AGRICOLTORI e Carrefour. I primi hanno organizzato blocchi fuori dai negozi Carrefour dell’Ovest della Francia reclamando prezzi più alti per il latte (2,5 €/hl), le uova (3 cent/pezzo) e la carne suina (30 cent/kg). GIOVEDÌ SCORSO È STATA INAUGURATO A BENICARLÓ (SPAGNA) l’impianto pilota della società Int’l Flavors & Fragrances che si avvarrà di una nova tecnologia, più semplice, economica e sostenibile (non produrrebbe scarti) brevettata dal Csic per la produzione d’aromi. IL LABORATORIO VETERINARIO FRANCE- 16 mila in Argentina per un raccolto 2013 previsto in 400 mila tons. SE CEVA (ex gruppo Sanofi) ha sottoscritto un accordo di cooperazione con l’università della Cina del Sud per la verifica dell’efficacia del suo vaccino contro l’influenza aviaria H5N1. A MAZON, IL COLOSSO AMERICANO DELLE VENDITE ONLINE, ha dato via alla SHUANGHUI INT’L HOLDINGS, maggior azionista della Henan Sheunghui, il principale trasformatore e distributore cinese di carne, s’è accordato per acquisire per 7,1 mld $ il suo omologo a stelle e strisce: Smithfield Food. sperimentazione di Amazon Fresh, divisione di vendita online e consegna a domicilio di prodotti ortofrutticoli, nel centro di Seattle (stato di Washington). In caso di successo estenderà il servizio a Los Angeles, San Francisco e in altre 20 città Usa. PRIMI FRUTTI DELL’ACQUISIZIONE DI PASTEURIA, avvenuta nel 2012, per Syngenta. Nel 2014 la multinazionale svizzera lancerà negli Usa un nuovo conciante naturale per sementi (soia in primis): è a base di batteri normalmente presenti nel suolo e si basa su una tecnologia Pasteuria. IL GRUPPO NESTLÉ HA FIRMATO un accordo con la società svedese BioGaia per l’utilizzo in esclusiva del suo lactobacillus reuteri probiotic come ingrediente di una nuova gamma di prodotti lattiero-caseari che distribuirà in diversi paesi, in particolare nei paesi emergenti. WIGLEY, LA CONTROLLATA DELLA MULTINAZIONALE M ARS specializzata in chewing gum ha annunciato il taglio di 207 posti di lavoro su 639 presso lo stabilimento di Biesheim (alta Alsazia francese) ciò a fronte di una caduta dei consumi del prodotto in Europa. CONCENTRAZIONE NEL SETTORE DEI CEREALI IN UCRAINA. Le aziende Agro Generation e Harmelia si sono fuse dando vita a uno dei cinque maggiori gruppi produttori locali di cereali, che gestisce 120 mila ha in Ucraina e DOW AGROSCIENCES HA STRETTO un accordo di collaborazione col Crop development center dell’università di Saskatchewan, uno dei più prestigiosi in Canada, per sviluppare congiuntamente nuove varietà di frumento d’alta qualità e resa agronomica. LA MULTINAZIONALE TEDESCA DEI FILM in polipropilene per alimenti, Treofan Group, non acquisirà più Max Specialty Filsmi (Gruppo Max India), per il cui acquisto negoziava da 2 anni. Si concentrerà sui mercati europeo e del Nord e Sud America. DOLE PACKAGED FOODS INNOVA negli acquisti online. Per rendere più semplice e rapido il processo d’approvvigionamento di frutta a livello globale la controllata del gruppo Dole Int’l doterà i suoi buyer di ProcurementFreedom, una suite di mobile apps. IL PRODUTTORE DI CONFETTURE BIOLOGICHE RIGONI D’ASIAGO ha stretto un accordo con il produttore di consolle Nintendo in base al quale metterà a disposizione dei possessori della Nintendo 3DS un corto d’animazione in 3D, extension dell’ultimo spot del produttore veneto. Luisa Contri 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Mercati Mercoledì 12 Giugno 2013 35 & Finanza IIN EDICOLA CON Audizione davanti alla Corte costituzionale. Oggi si replica. Sentenza in settembre La battaglia tedesca sulla Bce http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it A confronto la colomba Asmussen e il falco Weidmann S i è aperta ieri la serie di audizioni di personaggi di rilievo dell’economia tedesca dinanzi alla Corte costituzionale di Karlsruhe sul tema del piano di acquisto di bond sul secondario da parte della Bce (Omt). Un appuntamento atteso e temuto, soprattutto dai mercati. Ieri, l’attenzione del mercato era rivolta principalmente alle dichiarazioni di Joerg Asmussen, membro tedesco del comitato esecutivo dell’Eurotower, e di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank. Come da attese della vigilia, le due anime della Germania all’interno della Bce hanno presentato visioni diametralmente opposte. Da una parte, Asmussen ha difeso l’operato dell’Eurotower. Dall’altra, il numero uno della Buba ha ribadito la sua ferma opposizione a qualsiasi programma di acquisto di asset da parte dell’istituto centrale. Per Asmussen, «l’introduzione dell’Omt è stata la scelta giusta da fare per assicurare la stabilità dei prezzi nell’Eurozona». Inoltre, il piano di acquisto bond sul secondario «è limitato dalla curva dei rendimenti a breve termine. L’Omt cerca solo di ridurre i picchi ingiustificati dei rendimenti» sui titoli di stato». Il funzionario ha poi voluto rassicurare su uno dei principali timori per la Germania, ovvero un’accelerazione dei prezzi al consumo. L’utilizzo del piano di acquisto bond sul secondario della Bce «non comporterà nessun rischio Disoccupati in crescita I listini temono Karlsruhe: Mib -1,63% L’incertezza sull’esito delle audizioni presso la Corte costituzionale tedesca sugli acquisti illimitati da parte della Bce di Omt, ha condizionato l’andamento delle borse, tutte negative. Il Ftse Mib ha chiuso a -1,63% a 16.286 punti. Perdite anche sugli altri listini europei: Cac-40 -1,39%, Dax -1,03%, Ibex -1,68% e Ftse 100 -0,94%. A metà seduta, a New York, Dow Jones a -0,1%, S&P 500 -0,36%, nasdaq Composite -0,31%. In rialzo lo spread, a 277 pb da un iniziale 272 pb e dopo un picco a 282 pb. A Milano, in rosso i bancari: Intesa Sanpaolo -2,87%, Banco popolare -2,94%, Bper -2,69%, Ubi banca -2,59%, Unicredit -1,25%, Popolare Milano -1,26%, Mps -1,63% e Mediobanca stabile a 4,956 euro. In negativo anche i titoli del lusso: Salvatore Ferragamo -2,66%, Luxottica -2,15% e Tod’s -1%. Vendite su Enel (-2,9%) e Telecom Italia (-1,8%). In controtendenza Parmalat (+0,5%) e Autogrill (+1,68%). di inflazione», ha spiegato Asmussen. Punto importante su cui Asmussen ha voluto insistere è la necessità che i mercati finanziari percepiscano il piano di acquisto bond come «illimitato». Questo «forte segnale» è necessario, ha spiegato il fun- Sul resto del listino, ancora vendite su Rcs (-4,52%), Safilo (-4,04%) e Yoox (-3,81%). Quanto all’euro, ha chiuso in rialzo a 1,3293 dollari dopo un massimo a 1,3314. Infine il petrolio: a metà seduta, a New York, il Wti segnava 94,51 dollari al barile, contro i 102,17 dollari del Brent a Londra. © Riproduzione riservata zionario, «per convincere gli operatori della nostra serietà e volontà nel perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi». Da conto suo, Weidmann ha subito chiarito la propria opposizione al piano di acquisto bond della Bce, sottolineando che l’Omt rende «con- QuotazioniRealtime fuso» il limite tra la politica monetaria e quella fiscale. Il presidente della Buba ha poi dichiarato di essere contrario agli acquisti bond, «a causa della mancanza del controllo parlamentare», aggiungendo che «l’acquisto illimitato di bond non è consentito dal mandato della Bce». Ora bisognerà aspettare il giudizio della Corte tedesca, che sarà reso noto in autunno, per capire quanto lo scontro tra i due istituti centrali inciderà sulle sorti dell’Eurozona. Il tasso di disoccupazione in Italia continua a salire: in aprile si è attestato al 12%, in rialzo dall’11,9% di marzo. Secondo l’Ocse, il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 40,5%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a al mese precedente. Va invece meglio negli altri paesi aderenti all’organizzazione parigina. Il tasso di disoccupazione si è attestato all’8%, stabile rispetto al livello registrato in marzo. Sempre secondo l’Ocse, nell’Eurozona il tasso di disoccupazione ha raggiunto un nuovo record al 12,2%, mentre nell’Unione europea il dato si è attestato all’11%, stabile da marzo. Il tasso di disoccupazione più alto, sempre in aprile, è stato registrato in Grecia (27% secondo gli ultimi dati disponibili di febbraio), seguita dalla Spagna (26,8%), dal Portogallo (17,8%) dalla Slovacchia (14,5%) e dall’Irlanda (13,5%). La percentuale dei senza impiego è invece rimasta al di sotto del 5,5% in Austria, Germania, Giappone e Messico. In aprile, 48,5 milioni di persone erano senza impiego nell’area Ocse, +0,2 milioni da marzo. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata TA S S I E VA L U T E Cambi Divisa Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali Tassi e dati macro Tassi Euro Valuta/ Euro U.i.c. prec. Var. ass. Cross su $ Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta Corona Ceca 25,613 25,666 -0,0530 19,2971 Tasso ufficiale di riferimento 0,50 0,75 -0,25 Corona Danese 7,4575 7,456 0,0015 5,6185 Rendistato Bankitalia(lordi) 3,36 - - Corona Norvegese 7,686 7,612 0,0740 5,7907 Tasso Inflazione ITA 1,20 1,10 0,10 Corona Svedese 8,7454 8,7144 0,0310 6,5889 Tasso Inflazione EU 1,10 1,70 -0,60 Dollaro Australiano 1,4206 1,3983 0,0223 1,0703 Indice HICP EU-12 119,80 119,80 0,00 Dollaro Canadese 1,3594 1,3455 0,0139 1,0242 HICP area EURO ex tobacco 116,83 116,94 -0,11 Dollaro N Zelanda 1,708 1,6728 0,0352 1,2868 Tasso annuo crescita PIL ITA -2,40 -2,80 0,40 Dollaro USA 1,3273 1,3209 0,0064 - Tasso di disoccupazione ITA 12,77 11,58 1,19 Fiorino Ungherese 299,71 297,2 Franco Svizzero 1,2305 1,2395 -0,0090 0,9271 Rand Sudafricano 13,6365 13,409 0,2275 10,2739 0,8539 0,8504 0,0035 0,6433 128,6 130,47 -1,8700 96,8884 4,2789 4,2532 0,0257 3,2238 Sterlina GB Yen Giapponese Zloty Polacco 2,5100 225,8043 LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat. Il primo quotidiano finanziario italiano E.O.N.I.A. Scadenza Euribor E.O.N.I.A. Scadenza 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 0,084 0,093 0,091 0,092 0,095 0,098 Euribor Scadenza 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 12 mesi 0,101 0,108 0,113 0,119 0,127 0,142 Preziosi e metalli Den. Let. Preziosi ($ per oncia) Oro 1375,84 1376,23 Argento 21,68 21,73 Palladio 750,2 753,5 Platino 1475,75 1485,75 Metalli ($ per tonn.) Alluminio 1848 1849 Rame 7035 7036 Piombo 2129 2129 Nichel 14490 14495 Den. Stagno 20595 Zinco 1833 Monete e Preziosi (quote in €) Sterlina (v.c.) 235,84 Sterlina (n.c.) 240,86 Sterlina (post 74) 240,86 Marengo Italiano 185,79 Marengo Svizzero 180,86 Marengo Francese 180,86 Marengo Belga 180,83 Let. 20600 1833 279,05 288,19 288,19 225,29 222,26 220,71 220,71 Irs Euribor $ Usa Sterl. Fr. sviz. Yen Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera Scad. Euro 1 Sett. 0,090 1 sett 0,028 1 anno 0,323 0,363 2 Sett. 0,095 2 anni 0,388 0,428 3 Sett. 0,110 3 anni 0,480 0,520 1M 0,119 4 anni 0,613 0,653 2M 0,164 5 anni 0,774 0,814 6 anni 0,943 0,983 7 anni 1,105 1,145 8 anni 1,258 1,298 9 anni 1,400 1,440 10 anni 1,529 1,569 12 anni 1,749 1,789 15 anni 1,980 2,020 20 anni 2,143 2,183 25 anni 2,198 2,238 30 anni 2,217 2,257 0,131 0,479 -0,003 0,091 1 sett 0,038 0,159 0,486 -0,003 0,101 1 mese 0,063 0,193 0,493 -0,003 0,120 3M 0,205 4M 0,243 5M 0,276 2 mesi 6M 0,315 7M 0,346 8M 0,378 9M 0,412 10 M 0,442 11 M 0,473 12 M 0,502 12 mesi 3 mesi 6 mesi 0,096 0,229 0,499 0,006 0,140 0,126 0,272 0,506 0,018 0,154 0,226 0,434 0,411 0,685 0,593 0,895 0,082 0,244 0,241 0,431 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Fonte: Icap 36 Mercoledì 12 Giugno 2013 M E R CAT I E F I NA N Z A POLAR CAPITAL FUNDS Comparto Classe di Azioni Global Technology NAV EUR GBP USD Valori al www.reyl.com 14,07 07/06/2013 11,96 07/06/2013 18,58 07/06/2013 Healthcare Opportunities EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD 11,66 9,91 10,88 20,61 13,26 2000,20 11,42 9,72 15,10 11,68 9,93 15,43 10/06/2013 10/06/2013 29/05/2012 11/06/2013 11/06/2013 11/06/2013 10/06/2013 10/06/2013 10/06/2013 10/06/2013 10/06/2013 10/06/2013 Valori al 10/06/2013 Reyl (Lux) Global Sicav Valori al 11/06/2013 EMG Ivy Asset Strategy A (EUR) EUR 1225,57 www.polarcapital.co.uk Elite France-Europe B Em Mkts Eq B($) Em Mkts Eq F($) Em Mkts Eq J(Chf) Em Mkts Eq L Em Mkts Eq O European Equities B European Equities C(Chf) European Equities D($) European Equities F European Equities H Long/Short Em.Mkts Eq B ($) Long/Short Em.Mkts Eq E Long/Short European Eq B Long/Short European Eq D ($) North American Eq. B($) North American Eq. E North American Eq. F($) North American Eq. G North American Eq. H($) EUR USD USD CHF EUR EUR EUR CHF USD EUR EUR USD EUR EUR USD USD EUR USD EUR USD 101,26 151,25 149,22 133,79 149,11 150,85 263,09 238,96 261,36 255,31 248,18 110,51 109,72 110,91 111,17 189,09 177,74 184,64 172,18 173,93 USD EUR EUR USD USD EUR EUR USD 125,20 127,08 125,11 123,51 132,62 133,47 130,16 129,43 Reyl (Lux) Tactical Allocations http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Unit Linked Div Income D Div Income E Div Income F Div Income H Quality Bond Fund D Quality Bond Fund E Quality Bond Fund F Quality Bond Fund H valori in EURO 50,22 xx,xxx 88,62 xx,xxx 52,36 xx,xxx 89,28 xx,xxx 116,17 xx,xxx 311,31 xx,xxx 351,48 xx,xxx 10,59 xx,xxx 12,39 xx,xxx 11,11 xx,xxx APF-Linea bilanciatabilanciata 10/06/2013 APF-Linea xx/xx/2013 APF-Linea europea europea 10/06/2013 APF-Linea xx/xx/2013 APF-Linea mondiale nord america 10/06/2013 APF-Linea xx/xx/2013 APF-Linea nord america 10/06/2013 APF-Linea mondiale xx/xx/2013 Seven Stars Invest 10/06/2013 Seven Stars Invest xx/xx/2013 UBS (Lux)(Lux) MoneyMoney Market Invest-EUR 07/06/2013 UBS Market P-dist Invest-EUR P-dist xx/xx/2013 UBS (Lux) (Lux) Bond FundBond EUR P acc LU0033050237P-acc 07/06/2013 UBS Fund-EUR xx/xx/2013 Fidelity FundsFunds-FPS FPS ModerateModerate Growth FundGrowth A EUR LU0056886558 07/06/2013 Fidelity Fund A xx/xx/2013 Templeton Growth (Euro) A Acc LU0114760746 07/06/2013 Templeton Growth (Euro) A Acc xx/xx/2013 Fidelity FundsFunds-European European Growth Fund A Growth EUR LU0048578792 07/06/2013 Fidelity Fund A xx/xx/2013 Chiara Vita S.p.A. Via Gaggia, 4 20139 Milano UNIT LINKED ASPECTA Assurance International Luxembourg S.A. Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143 Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5 www.aspecta.it MetLife Europe Limited Rappresentanza Generale per l’Italia Via Andrea Vesalio n. 6 00161 Roma Valorizzazione al: 10/06/13 MetLife Liquidità 1,000 MetLife Protezione in Crescita 80% 1,081 MetLife Protezione in Crescita 70% 1,115 MetLife Protezione in Crescita 90% 1,041 Alico Monet. Protetto Alico P.P. Eur 2013 Alico P.P. Eur 2014 Alico P.P. Eur 2015 Alico P.P. Eur 2016 Alico P.P. Eur 2017 Alico P.P. Eur 2018 Alico P.P. Eur 2019 Alico P.P. Eur 2020 Alico P.P. Eur 2021 Alico P.P. Eur 2022 Alico P.P. Eur 2023 Alico P.P. Eur 2024 Alico P.P. Eur 2025 Alico P.P. Eur 2026 Alico P.P. Eur 2027 Alico P.P. Eur 2028 Alico P.P. Eur 2029 Alico P.P. Eur 2030 Alico P.P. Eur 2031 Alico P.P. Eur 2032 Alico P.P. Usa 2013 Alico P.P. Usa 2014 Alico P.P. Usa 2015 Alico P.P. Usa 2016 Alico P.P. Usa 2017 Alico P.P. Usa 2018 Alico P.P. Usa 2019 Alico P.P. Usa 2020 Alico P.P. Usa 2021 Alico P.P. Usa 2022 Alico P.P. Usa 2023 Alico P.P. Usa 2024 Alico P.P. Usa 2025 Alico P.P. Usa 2026 Alico P.P. Usa 2027 Alico P.P. Usa 2028 Alico P.P. Usa 2029 Alico P.P. Usa 2030 Alico P.P. Usa 2031 Alico P.P. Usa 2032 Alico P.P. Global 2013 Alico P.P. Global 2014 Alico P.P. Global 2015 Alico P.P. Global 2016 Alico P.P. Global 2017 Alico P.P. Global 2018 Alico P.P. Global 2019 Alico P.P. Global 2020 Alico P.P. Global 2021 Alico P.P. Global 2022 Alico P.P. Global 2023 Alico P.P. Global 2024 Alico P.P. Global 2025 Alico P.P. Global 2026 Alico P.P. Global 2027 Alico P.P. Global 2028 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 Entra in Chiara Vita con il tuo Smartphone 1,107 1,012 1,023 0,991 1,014 1,029 1,030 1,075 1,071 1,080 1,080 1,088 1,066 1,025 1,224 1,067 0,958 1,020 1,064 1,076 1,020 1,016 1,036 1,044 1,086 1,084 1,104 1,159 1,150 1,192 1,156 1,171 1,109 1,121 1,340 1,133 1,051 1,119 1,153 1,180 1,105 1,004 1,015 0,990 1,022 0,965 1,048 1,146 1,089 1,105 1,072 1,095 1,077 1,061 1,265 1,046 0,961 Alico P.P. Global 2029 Alico P.P. Global 2030 Alico P.P. Global 2031 Alico P.P. Global 2032 Alico Prot.Trim. Eur Alico Prot.Trim. Usa Alico Gest.Bilanc.Glob Alico Gest.Cresc.Glob Alico Gest.Azion.Glob Alico Gest.Bilanc.Eur Alico Gest.Cresc. Eur Alico Gest.Azion. Eur Alico Aper.Indiciz.Eur Alico Aper.Indiciz.Usa Alico Aper.Indiciz.Glo Alico Aper.Indiciz.Ita Alico Liquidita’ Alico R. Prudente Alico R. Bilanciato Alico R. Crescita Alico R. Multi Comm. Alico Multi Comm. Alico R. Peak Usa 2013 Alico R. Peak Usa 2014 Alico R. Peak Usa 2015 Alico R. Peak Usa 2020 Alico R. Peak Usa 2025 Alico R. Peak Usa 2030 Alico R. Peak Usa 2035 Alico R. Peak Eur 2013 Alico R. Peak Eur 2014 Alico R. Peak Eur 2015 Alico R. Peak Eur 2020 Alico R. Peak Eur 2025 Alico R. Peak Eur 2030 Alico R. Peak Eur 2035 Alico R. Peak Asia 2013 Alico R. Peak Asia 2014 Alico R. Peak Asia 2015 Alico R. Peak Asia 2020 Alico R. Peak Asia 2025 Alico R. Peak Asia 2030 Alico R. Peak Asia 2035 Alico Sec. Acc. 2016 Alico Sec. Acc. 2017 Alico R. Sec. Acc. 2017 Alico P.P. Asia 2013 Alico P.P. Asia 2014 Alico P.P. Asia 2015 Alico P.P. Asia 2020 Alico P.P. Asia 2025 Alico P.P. Asia 2030 Alico P.P. Asia 2035 Alico Long Investment Alico Energy Alico Agriculture Alico Metals 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 10/06/13 1,040 1,049 1,094 1,020 1,080 1,071 1,238 1,214 1,198 1,241 1,190 1,201 0,864 1,182 1,025 0,687 1,091 1,093 1,003 0,978 0,746 0,776 1,013 1,039 1,038 1,117 1,128 1,134 1,039 1,049 1,052 1,076 1,144 1,139 1,184 1,034 1,073 1,097 1,126 1,233 1,289 1,345 1,242 0,990 1,088 1,124 1,095 1,126 1,147 1,238 1,269 1,271 1,245 0,665 0,337 0,634 0,669 www.metlife.it UNIDESIO 760071 11,786 07/06/2013 UNIDESIO 760106 11,060 07/06/2013 UNIDESIO 760170 10,866 07/06/2013 UNIDESIO 760072 10,941 07/06/2013 UNIDESIO 760109 11,110 07/06/2013 UNIDESIO 760173 10,681 07/06/2013 10,928 07/06/2013 UNIDESIO 760073 10,974 07/06/2013 UNIDESIO 760110 10,848 24/05/2013 UNIDESIO 760174 UNIDESIO760074 11,832 07/06/2013 UNIDESIO 760124 11,533 07/06/2013 UNIDESIO 760179 10,623 07/06/2013 UNIDESIO 760075 12,504 07/06/2013 UNIDESIO 760125 11,207 07/06/2013 UNIDESIO 760180 10,778 07/06/2013 UNIDESIO 760077 11,172 07/06/2013 UNIDESIO 760129 11,680 07/06/2013 UNIDESIO 760181 10,716 07/06/2013 UNIDESIO 760078 10,816 07/06/2013 UNIDESIO 760130 10,786 07/06/2013 UNIDESIO 760182 9,524 07/06/2013 UNIDESIO 760079 11,050 07/06/2013 UNIDESIO 760133 11,004 07/06/2013 UNIDESIO 760183 10,732 07/06/2013 UNIDESIO 760080 10,928 07/06/2013 UNIDESIO 760137 10,622 07/06/2013 UNIDESIO 760184 10,704 07/06/2013 UNIDESIO 760082 10,216 07/06/2013 UNIDESIO 760139 11,561 07/06/2013 UNIDESIO 760185 10,717 07/06/2013 UNIDESIO 760085 10,643 07/06/2013 UNIDESIO 760140 11,488 07/06/2013 UNIDESIO 760186 10,640 07/06/2013 UNIDESIO 760087 12,010 07/06/2013 UNIDESIO 760141 10,286 07/06/2013 UNIDESIO 760187 10,789 07/06/2013 UNIDESIO 760088 11,027 07/06/2013 UNIDESIO 760145 11,219 07/06/2013 UNIDESIO 760188 10,601 07/06/2013 UNIDESIO 760091 11,296 07/06/2013 UNIDESIO 760147 11,200 07/06/2013 UNIDESIO 760189 10,805 07/06/2013 UNIDESIO 760092 11,258 07/06/2013 UNIDESIO 760149 11,198 07/06/2013 UNIDESIO 760191 10,324 07/06/2013 UNIDESIO 760095 10,469 07/06/2013 UNIDESIO 760150 11,240 07/06/2013 UNIDESIO 760192 10,879 07/06/2013 UNIDESIO 760096 10,657 07/06/2013 UNIDESIO 760156 10,174 07/06/2013 UNIDESIO 760193 10,839 07/06/2013 UNIDESIO 760097 11,304 15/03/2013 UNIDESIO 760157 11,312 07/06/2013 UNIDESIO 760198 9,153 07/06/2013 UNIDESIO 760098 11,534 07/06/2013 UNIDESIO 760158 10,184 07/06/2013 UNIDESIO 760201 10,672 07/06/2013 UNIDESIO 760202 10,859 07/06/2013 UNIDESIO 760099 11,257 07/06/2013 UNIDESIO 760159 10,947 07/06/2013 UNIDESIO 760203 11,390 07/06/2013 UNIDESIO 760100 11,007 07/06/2013 UNIDESIO 760160 10,665 07/06/2013 UNIDESIO 760205 10,457 07/06/2013 UNIDESIO 760102 10,857 07/06/2013 UNIDESIO 760163 10,157 07/06/2013 UNIDESIO 760206 10,449 07/06/2013 UNIDESIO 760104 10,502 07/06/2013 UNIDESIO 760167 10,727 07/06/2013 UNIDESIO 760210 10,365 07/06/2013 UNIDESIO 760105 10,728 07/06/2013 UNIDESIO 760169 11,343 07/06/2013 UNIDESIO 760216 9,893 07/06/2013 UNIT LINKED - FONDI INTERNI AZZOAGLIO CONSERVATIVO AZZOAGLIO DINAMICO AZZOAGLIO EQUILIBRATO UNIDESIO PRUDENTE UNIDESIO MODERATO UNIDESIO ATTIVO UNIDESIO VIVACE OBBLIGAZIONARIO MISTO AZIONARIO EURO AZIONARIO GLOBALE 6,2970 4,7710 5,9500 11,1170 10,7590 10,4670 9,7550 10,2360 8,0220 9,6380 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 07/06/2013 BILANCIATO 10,2780 CONSERVATIVE 10,3070 07/06/2013 BOND MIX 10,3920 07/06/2013 BALANCED 10,7360 07/06/2013 GLOBAL EQUITY 11,7590 07/06/2013 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2350 07/06/2013 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,6960 07/06/2013 UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 9,4930 07/06/2013 UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 11,3390 07/06/2013 INDEX LINKED PIP - FONDI INTERNI INDEX TOP 22 108,8200 29/05/2013 A+/S&P THREE 2009 107,9000 29/05/2013 AA-/S&P INDEX SIX 2009 101,0000 29/05/2013 AA-/S&P FTSE MIB 96,9150 05/06/2013 FTSE MIB 2010 95,1570 05/06/2013 EUROSTOXX 50 - 2010 96,2660 05/06/2013 INDEX TRENTA 2011 100,5250 05/06/2013 INDEX FOUR E 50 - 2011 99,9300 05/06/2013 INDEX STOXX EUROPE - 2011 100,4140 05/06/2013 EUROSTOXX 50 - 2012 96,3480 05/06/2013 PREVIMISURATO 12,7520 06/06/2013 PREVIBRIOSO 11,0600 06/06/2013 PREVIDINAMICO 12,3560 06/06/2013 FPA - LINEE LINEA 1 LINEA 1 - FASCIA A LINEA 1 - FASCIA B LINEA 2 LINEA 2 - FASCIA A LINEA 2 - FASCIA B LINEA 3 LINEA 3 - FASCIA A LINEA 3 - FASCIA B 12,0020 12,4070 12,0950 11,8660 12,0890 12,1310 11,7520 11,8930 12,7310 Helvetia Compagnia Italo-Svizzera di Assicurazioni sulla Vita S.p.A. Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano INDEX LINKED 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 31/05/2013 Entra in Helvetia con il tuo Smartphone UNIT LINKED - FONDI INTERNI SCK DYNAMIC 99,99 31/05/2013 A+/S&P S&BRIC 8-40 107,50 31/05/2013 A2/S&P S&BRIC 8-40 SECOND EDITION 128,90 31/05/2013 A2/S&P HELVETIA 4-30 99,54 05/06/2013 HELVETIA WORLD EQUITY 119,5000 HELVETIA EUROPE BALANCED 189,5300 04/06/2013 HELVETIA WORLD BOND 219,2800 04/06/2013 HELVETIA GLOBAL BALANCED 154,6500 04/06/2013 HELVETIA GLOBAL EQUITY 101,6300 04/06/2013 ATTIVO SPECIFICO HELVETIA QUATTRO.10 07/06/2013 97,8211 04/06/2013 FPA - LINEE 05/06/2013 PIP - FONDI INTERNI LINEA GARANTITA 11,5920 31/05/2013 LINEA BILANCIATO 12,3390 31/05/2013 HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 10,5100 04/06/2013 LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,9610 31/05/2013 HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 10,5100 04/06/2013 LINEA AZIONARIO 8,6820 31/05/2013 www.helvetia.it www.chiaravita.it 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 12 1 Giugno 2013 M E R CAT I E F I NA N Z A BPM/ La precisazione della Popolare dopo illazioni sulla stampa IN ITALIA Non cambia governance Sepa ’14, banche pronte Per ora non sono state pensate modifiche I http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 37 l consiglio di gestione della Banca popolare di Milano considera il raggiungimento di una governance stabile elemento di rilevanza strategica e valuterà tutte le iniziative idonee ad attuarla, anche se, al momento, non è stato deliberato nulla in questa direzione. Lo ha spiegato una nota della Popolare milanese, diffusa, anche su sollecitazione della Consob, in riferimento ad alcune notizie di stampa, che riferivano di possibili modifiche di governance allo studio nella stanza dei bottoni di piazza Meda. Il cdg, ha chiarito la nota, valuterà tutte le iniziative idonee a migliorare la governance, step che ritiene indispensabile per portare a compimento l’aumento di capitale da 500 milioni di euro che servirà a ripagare i Tremonti bond, sottoscritti nel 2009 e diventati nel tempo sempre più onerosi. A breve, dunque, qualche passo concreto verso un assetto di governance diverso da quello attuale sarà con ogni probabilità introdotto, anche se la banca ha sottolineato a chiare lettere che, al momento, non è stato deliberato alcun intervento in questa direzione e che, qualora venisse deciso, sarà comunicato tempestivamente al mercato. Ogni modifica introdotta nel sistema duale che regge oggi piazza Meda sarebbe da leggere come un passaggio intermedio in vista della trasformazione della popolare milanese in spa. Dopo l’ultima assemblea degli azionisti, che ha bocciato a maggioranza bulgara la richiesta fatta dai vertici di introdurre nelle prossime assise il cosiddetto voto telematico, il «Piano spa» ha subito un brusco rallentamento, ma resta comunque tra le priorità in agenda per il dominus, Andrea Bonomi, primo azionista di Bpm con una quota dell’8,6% oltre che presidente del cdg. © Riproduzione riservata Crescita a due cifre per i 3 mesi di Prada L’attesa non ha deluso gli analisti: i conti di Prada, la cui pubblicazione ha condizionato per alcuni giorni il comparto del lusso, sono risultati migliori delle aspettative. Nel primo trimestre al 30 aprile, l’utile netto è cresciuto del 13,5% a 138,2 milioni di euro. I ricavi netti sono cresciuti del 13,9% a 782,3 mln, grazie in particolare al canale retail, che ha visto il fatturato salire del 19,1% a 678,7 milioni, l’87,9% del totale. Il tasso di crescita a cambi costanti è stato del 15,2%, mentre il miglioramento delle vendite a perimetro costante si è attestato all’8%. In termini geografici, l’area Asia-Pacifico ha contribuito al fatturato con 315,6 mln (+24,8%), l’Europa con 158,3 mln (+7%) e le Americhe con 94,2 mln (+22,95%), mentre i ricavi in Italia sono calati del 7,9% a 101,4 mln. L’ebitda è aumentato del 20,4% a 240,8 mln, con un margine del 30,8% (29,1% un anno fa) e l’ebit è cresciuto del 18,8% a 195,7 mln. Nel trimestre, i flussi di cassa generati dalle attività operative, pari a 244,6 milioni, «hanno consentito di sostenere il programma di investimenti, nonché di portare la posizione finanziaria netta a un livello positivo di 360,5 milioni», ha sottolineato l’azienda. «Il gruppo ha registrato un ulteriore trimestre positivo, nonostante le condizioni di mercato incerte causate dalla perdurante volatilità macroeconomica», ha affermato ancora la maison; sui prossimi mesi, che «il management rimarrà focalizzato sullo sviluppo delle attività retail a livello globale» e presterà una «forte attenzione alla gestione dei costi e del capitale circolante, con l’obiettivo di preservare la generazione di cassa». I giudizi antitetici pubblicati da Hsbc e da Crédit Suisse Upgrade e downgrade Succede anche a Enel S uccede anche questo, nel mondo dei ra- zione spagnola, che sarà annunciata la prossima ting alle imprese da parte delle società settimana e il piano di dismissione del gruppo specializzate e delle banche d’affari. che dovrebbe essere concluso per il 2014. Non è il primo caso, non sarà l’ultimo, «I minori prezzi energetici e l’aumento del ma certo fa riflettere non poco sull’affidabili- capitale circolante ci ha portato a tagliare la tà di certi giudizi, dai quali spesso derivano nostra valutazione del 12%», commentano gli successi o crolli di titoli azionari. esperti, aggiungendo di credere «che il mercato Il caso in questione riguarda, questa volta, non abbia scontato l’impatto negativo sul debito Enel: mentre Hsbc ha alzato il rating a neu- dall’aumento di 5 mld euro atteso nel capitale tral, gli esperti di Crédit Suisse hanno ridotto circolante nei prossimi 5 anni. Vediamo inoltre, la loro raccomandazione a underperform, alla per il 2014, un dividend yield del 4,7% con un luce degli aumenti dei rischi sui mercati core. potenziale downside al 3,7%». Hsbc, in particolare, ha incrementato il giudizio © Riproduzione riservata da underweight a neutral, con target price che passa da 2,4 a 2,9 euro. Secondo gli analisti, la maggior visibilità (tra gli altri aspetti sulle tariffe in Spagna) giustifica un minor sconto per il titolo. Arab development establishment (Ardeco), uno dei plaOpposta la mossa di Crédit yer più diversificati dell’emirato di Abu Dhabi, con attività Suisse, che è passata a underin numerosi settori, ha sottoscritto e versato l’aumento di perform da neutral con il target capitale riservato, inscindibile e a pagamento di 15,278 miprice rivisto a 2,5 euro da 2,85 lioni di euro, deliberato dall’assemblea straordinaria degli euro, in seguito a un taglio delle azionisti di Maire Tecnimont lo scorso 6 giugno. stime sull’eps (-10% nel 2015). La sottoscrizione è stata effettuata da Ardeco a fronte Gli esperti hanno rivisto al dell’emissione di 1.697.500 azioni ordinarie di Maire Tecribasso le previsioni per tre nimont, pari al 5% del capitale post aumento riservato, a motivi: il deterioramento dei un prezzo di 9 euro ad azione, di cui 8,5 di sovrapprezzo. fondamentali nei mercati Le nuove azioni hanno godimento regolare, caratteristiche principali, i rischi legati alla identiche a quelle delle altre azioni in circolazione e benefiregolamentazione, soprattutciano dei diritti di opzione derivanti dall’aumento in opzione. to quella spagnola e italiana, Ardeco intende inoltre sottoscrivere la percentuale di diritti il piano di cessioni da 6 mld di opzione a essa spettanti, in forza della partecipazione euro che, «se attuato, avrà un detenuta (5%), fino a un importo massimo di circa 6,736 effetto diluitivo». milioni e si riserva di valutare la sottoscrizione di eventuali Per l’azione, sempre secondo diritti inoptati. gli analisti, i catalizzatori sa© Riproduzione riservata ranno la nuova regolamenta- Ardeco (Abu Dhabi) in Maire T. con il 5% Le banche italiane sono pronte per il 1° febbraio 2014, quando si completerà la creazione dell’area unica europea dei pagamenti in euro, la cosiddetta Sepa. Secondo una indagine dell’Abi, a poco più di 200 giorni dalla data a partire dalla quale i servizi nazionali di bonifico e addebito diretto saranno definitivamente dismessi, in favore dei corrispondenti strumenti paneuropei, la quasi totalità delle banche operanti in Italia ha già avviato l’adeguamento. Nel 2014 il 20% delle transazioni commerciali sarà su internet. Anche per questo, le banche italiane si sono attivate per fornire ai clienti soluzioni innovative per il pagamento elettronico. Tra questi, a livello europeo, c’è «MyBank», uno strumento che consente di fare acquisiti online tramite bonifico Sepa. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata FIDICOM1978 S.CONS. R.L. Confidi Intersettoriale Interregionale a mutualità prevalente Società consortile a responsabilità limitata Via XXIV Maggio, 2 - Alessandria CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto di questo Confidi, il Consiglio di Amministrazione nella persona del Presidente convoca l’Assemblea Ordinaria presso: FIDICOM 1978 S.CONS. R.L. VIA XXIV MAGGIO, 2 – ALESSANDRIA in prima convocazione per il giorno 27 giugno 2013 alle ore 7.00 ed in seconda convocazione il giorno 28 giugno 2013 – ORE 11.00 con il seguente ordine del giorno: 1) Approvazione del Bilancio al 31/12/2012, della Nota Integrativa, della Relazione sulla Gestione comprensiva di budget economico, della Relazione del Collegio Sindacale 2) Nomina membro del Consiglio di Amministrazione in sostituzione del dimissionario Si avverte che copia dei suddetti documenti è disponibile per la consultazione dalle Consorziate presso la Sede del Confidi in Via XXIV Maggio, 2 – Alessandria fino alla data di adunanza dell’Assemblea. Si ricorda che in caso di impedimento a partecipare all’Assemblea, il Socio potrà farsi rappresentare mediante delega da ritirarsi presso la Segreteria del Confidi ai sensi dell’art. 15 dello Statuto. I Soci sono invitati a partecipare. IL PRESIDENTE Cav. Fabio Garini GOLF IMMOBILIARE S.P.A. SEDE SOCIALE TRAVEDONA MONATE (VA), V. TREVISANI 926 C.F. 01913440127 CAPITALE € 5.088.581,85 VERSATI € 5.086.774,28 CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA. Gli azionisti della GOLF IMMOBILIARE S.P.A. sono convocati in assemblea ordinaria in prima convocazione in data 27 giugno 2013 alle ore 7.00 o in seconda convocazione il giorno 28 giugno 2013 alle ore 17.30 presso la sede sociale in Travedona Monate Via Trevisani n. 926, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO t"QQSPWB[JPOFEFMCJMBODJPBM Per intervenire i soci dovranno depositare presso la sede sociale i certificati azionari, almeno cinque giorni liberi prima della data dell’assemblea. Diritto di intervento a sensi di legge e di statuto. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Francesco Gardin Tantissime opportunità di lavoro nel settore della Finanza con Milano Finanza. Visita il nostro sito carriere.milanofinanza.it In collaborazione con 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 15 MAGGIO 2013 VALORE AL 15/05/2013 PRODOTTO INDEX http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it Index Up 1-2008 EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO 98,240 MORGAN STANLEY CARISMI Più Certezza 8 101,500 UNICREDIT S.p.A. Carismi Più Certezza 9 98,200 PRODOTTO INDEX VALORE AL 15/05/2013 Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 Lombarda vita 6&6 99,200 104,490 MEDIOBANCA S.p.A. EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH MOODY | S&P | FITCH Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+ Baa2 | BBB+ | BBB+** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+ - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+ EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - COMMERZBANK AG Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV MOODY | S&P | FITCH A1 | A+ | A Baa1 | A | A+ Lombarda vita 6&6 New 104,320 MORGAN STANLEY Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 112,250 ABN AMRO BANK NV Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 103,090 NIBC Bank NV LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 103,690 MEDIOBANCA S.p.A. Lombarda Vita Classic Markets 103,314 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A Lombarda Vita Classic Markets New 104,160 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Lombarda Vita Euro Sector 104,380 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A2 | A+ | A+ Lombarda Vita Euro Sector New 104,100 BANCA IMI S.p.A. BNP PARIBAS A2 | A+ | A+ A3 | A | A SOCIETÉ GENERALE - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL - | BBB+ | - - | BBB+ | BBB+ BNP PARIBAS A3 | A | A A2 | A | A+ A1 | A+ | A A2 | A+ | A+ Baa3 | BBB- | BBB+ * Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl - ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte SEMPREINDIPENDENTE 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it M E R CAT I E F I NA N Z A Mercoledì 12 1 Giugno 2013 39 In maggio -7% secondo Crif. Bankitalia: giù erogazioni a famiglie Le imprese all’asciutto Continua a calare la richiesta di fondi http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it N on passa mese che non siano aggiornati i dati sul crollo delle richieste di finanziamento da parte di aziende e privati al sistema bancario. Per il terzo mese consecutivo, secondo il barometro Crif, è sceso il numero di finanziamenti richiesti dalle imprese: maggio ha segnato un -7%, il più consistente da gennaio 2012. I dati segnalano anche che nei primi 5 mesi la riduzione rispetto al pari periodo del 2012 è stata dell’1,1%. In termini assoluti, però, il dato aggregato è stato il peggiore degli ultimi 5 anni. Se per le imprese individuali il calo del 9% di maggio è stato il terzo, per le società il dato ha rappresentato il primo segno negativo (-7%) da oltre un anno a questa parte. In termini complessivi, il dato aggregato sui primi 5 mesi del 2013 per le imprese individuali è stato il più basso degli ultimi 4 anni. Per le società, invece, è stato lievemente superiore rispetto al dato aggregato del corri- spondente periodo 2012, ma inferiore ai precedenti. L’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, nei primi 5 mesi, si è attestato a 62.905 euro, assai distante rispetto alle rilevazioni pre crisi. L’importo medio dei finanziamenti richiesti è stato di 31.095 euro per le ditte individuali, in linea con le rilevazioni degli ultimi anni, e di 84.732 euro per le società, inferiore del 30% rispetto all’importo medio dei primi 5 mesi del 2007 e 2008. Da uno studio di Bankitalia emerge invece che la flessione delle nuove erogazioni alle famiglie, dopo il picco del 2006-07 è stata più marcata nelle regioni settentrionali: l’importo dei nuovi mutui nel 2011 è stato inferiore del 23,6% a quello del 2007 nel Nordovest, del 25,2 nel Nordest, del 17,3 nel Centro e del 18,5 nel Mezzogiorno. © Riproduzione riservata L’export frena nel primo trimestre La dinamica dell’export, nel primo trimestre, è scesa dello 0,7% rispetto allo stesso periodo 2012, come sintesi del calo delle vendite per le regioni dell’Italia insulare (-9,7%), meridionale (-6%) e nordorientale (-0,8%) e del risultato positivo conseguito dall’Italia centrale (+2,2%). Le vendite dell’Italia nordoccidentale sono rimaste stazionarie. Secondo l’Istat, sempre nei primi 3 mesi, rispetto al trimestre precedente, le vendite di beni sui mercati esteri sono scese per le regioni meridionali e insulari (-7,8%) e, in misura minore, per l’Italia nord-orientale e centrale (-0,9%), mentre sono cresciute per l’Italia nord-occidentale (+0,5%). I maggiori cali dell’export si sono registrati in Puglia (-16,1%), Sicilia (-9,9%), Friuli Venezia Giulia (-6,8%), Lombardia (-0,6%) e Sardegna (-9,1%). Tra le regioni in espansione si sono segnalate Marche (+13,2%), provincia di Bolzano (+3,8%), Liguria (+2,5%) e Lazio (+2,4%). Nel primo trimestre, le esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Lazio e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana, Puglia e Lombardia hanno registrato forti diminuzioni. Nello stesso periodo, l’aumento delle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio e Marche e di macchinari e apparecchi dalla Toscana hanno contribuito a ridurre la flessione dell’export. © Riproduzione riservata Alla Corte di giustizia europea BREVI Banca Mps. La procura di Siena ha chiesto il giudizio immediato per l’ex presidente di Banca Mps, Giuseppe Mussari, l’ex d.g., Antonio Vigni e l’ex capo dell’area finanza, Gian Luca Baldassarri. La vicenda riguarda i danni che la banca senese avrebbe ricevuto dalla ristrutturazione del prodotto finanziario Alexandria con banca Nomura. Fonsai. Il presidente, Fabio Cerchiai, non ha né confermato, né smentito le indiscrezioni su un possibile interesse del miliardario americano Warren Buffett per alcuni rami della compagnia e di Milano assicurazioni. Ha però confermato che «c’è una serie di richieste». Cerchiai ha anche escluso che il marchio Milano ass. sia in vendita. Il gruppo Generali ha firmato oggi un accordo con il Grupo financiero Banorte per cedere le partecipazioni minoritarie del 49% nelle società messicane Seguros Banorte Generali e Pensiones Banorte Generali per 857,5 milioni di dollari (649 milioni di euro), con una plusvalenza di 500 milioni di euro. Con questa operazione Generali raggiunge oltre 2,2 miliardi di euro da cessioni da agosto 2012, più della metà del target di 4 miliardi previsto entro il 2015. Intesa Sanpaolo. La Start up initiative, programma che seleziona le nuove aziende ad alta tecnologia più promettenti, sbarca in Israele. Qui è stata inaugurata la nuova fase di espansione internazionale della piattaforma, che prevede una copertura strategica dei mercati extraeuropei più rilevanti. Dieci aziende dei due paesi attive nel settore delle biotecnologie e dei dispositivi medicali si sono presentate a oltre cento tra investitori e incubatori. Snam. Ampliato e allungato di un anno il programma Emtn (da 8 a 10 miliardi) e l’emissione, entro il 30 giugno 2014, di uno o più prestiti obbligazionari, per massimi 2,5 mld, da collocare presso investitori istituzionali in Europa. Cadiga group, da 40 anni nel campo del labelling di alta gamma, grazie alla partnership col fondo d’investimento Gradiente sgr, sta aprendo filiali a Hong Kong, in Cina, Turchia, India e Stati Uniti, mira a rafforzare la penetrazione nei mercati esteri con l’apertura di nuove filiali e l’offerta di una distribuzione nei mercati emergenti. Il gruppo ha chiuso il 2012 con un fatturato di 32 milioni di euro. +1%; nei primi 5 mesi il fatturato è stato di 16 mln, +15%. Sea handling, niente ricorso I l comune di Milano, Sea e F2i hanno rinunciato al ricorso presso la Corte di giustizia europea sulla richiesta di sospensiva della multa da 360 mln euro che l’Ue ha comminato a Sea handling su presunti aiuti di stato. La rinuncia deriverebbe dalla volontà di evitare uno scontro tra giustizia italiana ed europea. Il mese scorso, il Tar della Lombardia aveva accolto la richiesta di sospensiva presentata dal comune di Milano su Sea handling. Il ricorso faceva seguito a una lettera, con cui la Commissione europea aveva negato la richiesta di proroga formulata dal governo italiano per dare esecuzione alla decisione comunitaria che obbligava al recupero di aiuti di stato ricevuti dalla società. Il pronunciamento della Ue sulla richiesta della sospensiva era attesa per fine maggio, ma è slittata. Qualora il ricorso fosse stato respinto dall’Ue, la decisione della Commissione avrebbe prevalso su quella del Tar della Lombardia. Una situazione, che avrebbe innescato una battaglia tra le norme giuridiche europee e quelle nazionali. La scelta di ritirare il ricorso evita, almeno per ora, questo scontro. Malpensa, nuovo hotel Sea, gestore degli aeroporti milanesi, ha firmato un contratto con Inter hospitality per la realizzazione di un «budget design hotel» presso il Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa. Il nuovo hotel amplia l’attuale offerta di Malpensa, affiancando allo Sheraton Milan Malpensa airport hotel & conference, presso il Terminal 1, un prodotto che si rivolge ai passeggeri del Terminal 2, un target diverso per tipologia ed esigenze. La nuova infrastruttura sarà un 3 stelle, sorgerà nelle immediate vicinanze del Terminal 2 e avrà 150 camere. L’area su cui sorgerà la struttura alberghiera è di 3.500 mq, su cui Inter hospitality costruirà l’albergo di 1.400 mq di pianta. La consegna dell’area avverrà a fine giugno. L’hotel dovrebbe essere aperto nel 2014. I fatti separati dalle opinioni Telefono 02/58219.1 - e-mail: [email protected] Direttore ed editore: Paolo Panerai (02-58219209) Direttore ed editore associato: Pierluigi Magnaschi (02-58219207) Condirettore: Marino Longoni (02-58219207) Vicedirettore: Sabina Rodi (02-58219339) Capo della redazione romana: Roberto Miliacca (06-6976028); Caporedattori: Gianni Macheda (0258219220). Caposervizio: Franco Adriano (06-69760827); Giorgio Bertoni (02-58219321); Giampiero Di Santo (06-69760826); Alessandra Ricciardi (0669760822). Vicecaposervizio: Cristina Bartelli (02-58219342); Franca Floris (02-58219341); Roberto Gagliardini (02-58219795); Ignazio Marino (0258219468). Redazione: Lucia Benenati (02-58219926); Marco Capisani (02-58219235); Francesco Cerisano (02-58219333); Luigi Chiarello (0258219226); Elena Galli (02-58219589); Massimo Galli (02-58219588); Valentina Giannella (02-58219610); Emilio Gioventù (06-69760851); Silvana Saturno (0258219378); Andrea Secchi (02-58219251); Simonetta Scarane (02-58219374); Francesca Sottilaro (02-58219232); Roxy Tomasicchio (02-58219335). Segreteria: Manuela Bettiga (Milano); Anna Cioppa e Flavia Fabi (Roma) Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile) ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 0258219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374. Stampa: Milano, Seregni Cernusco srl, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Roma, Litosud srl, via Carlo Pesenti 130 - Catania, Società Tipografica Siciliana Spa, Catania, Strada 5ª n. 35 - Cagliari, L’Unione Editoriale Spa, Via Omodeo, Elmas (Cagliari). Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità SpA Direzione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522 Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1 Class Roma: Roma, Via Santa Maria in Via 12 - tel. 06 69760855 Executive Chairman: Andrea Mattei. VP Sales: Gianalberto Zapponini. Chief Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group Publisher Quotidiani: Francesco Rossi. Direttore Commerciale: Stefano Maggini. Per informazioni commerciali: mprestileo@ class.it Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 58219283. Tariffe abbonamenti ItaliaOggi: Euro 320,00 annuale, estero euro 900 annuale: Abbonamento estero via aerea. ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31-7-91 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250. Accertamento Diffusione Stampa certificato n. 7397 del 10/12/2012 © Riproduzione riservata 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it 083048051048051057048051052 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it