Distribuzioni degli indici di bilancio delle società di capitale del

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Distribuzioni degli indici di bilancio delle società di capitale del
Distribuzioni degli indici di bilancio delle società di
capitale del settore manifatturiero cremonese
(bilanci anno 2006)
Mara Fornaroli Piero Ganugi
Marco Marenghi
1
Indice
1. Descrizione della banca dati utilizzata
3
2. Il trattamento dei valori anomali con il boxplot
4
3. La batteria dei quozienti
8
4. Analisi delle distribuzioni degli indicatori scelti
32
2
1. Descrizione della banca dati utilizzata
Le banca dati utilizzata per il Rapporto è costituita dai bilanci d’esercizio – con chiusura al
31.12.2006 – delle società di capitale attive del settore manifatturiero con Sede nel territorio della
provincia di Cremona.
L’estrazione dei bilanci è possibile presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dato che, il
Servizio bibliotecario dell’Ateneo è , da diversi anni, abbonato alle banche dati provviste da Bureau
van Dijk. (www.bvdep.com)
Bureau van Dijk Edizioni elettroniche Spa fa parte del gruppo multinazionale Bureau van Dijk
Electronic Publishing, specializzato nella realizzazione di prodotti contenenti informazioni aziendali
a livello nazionale e internazionale.
La banca dati in questione viene denominata AIDA (Analisi informatizzata delle aziende) e
contiene informazioni finanziarie, anagrafiche e commerciali su circa 700.000 società di capitale
che operano in Italia.
Per ciascuna di queste società, AIDA offre: il bilancio dettagliato secondo lo schema della IV
direttiva CEE, la serie storica fino a 10 anni, la scheda anagrafica completa di descrizione
dell'attività svolta, azionisti, partecipazioni, consiglio d'amministrazione, sindaci, referenze
bancarie, le notizie stampa relative agli ultimi 2 anni e il bilancio ottico.
AIDA è disponibile su CD-ROM e su Internet con aggiornamento mensile dei dati.
La selezione delle società cremonesi appartenenti al solo manifatturiero è possibile mediante
l’utilizzo del codice ATECO (scaricabile gratuitamente dal sito Istat), dove ciascuna attività
economica viene codificata numericamente. Per costruire la matrice dei bilanci del manifatturiero è
sufficiente impostare in AIDA la query che permette l’estrazione delle società a cui corrisponde un
codice ATECO (a 5 cifre) che va da un minimo di 15000 a un massimo di 37999.
Con questo criterio di selezione si estrae da AIDA la matrice dei bilanci in MS Excel dove, in
fiancata si trovano i nominativi delle imprese selezionate, e in testata i dati anagrafici di ciascuna
società (denominazione, codice ATECO, natura giuridica, codice fiscale, partita iva ecc.) con lo
Stato Patrimoniale e il Conto economico.
3
Nella seguente tabella si riassumono le caratteristiche principali della banca dati.
Nome
AIDA
Fonte
Bureau Van Dijk EP Spa
Dati anagrafici, Stato patrimoniale e Conto
Descrizione
economico
delle
società
di
capitale
attive,
appartenenti al settore manifatturiero, con Sede in
provincia di Cremona
Data chiusura
bianci
31/12/2006
227 colonne di cui:
Testata tabella
19 con dati anagrafici, 139 con voci di Stato
patrimoniale e 69 con voci di Conto economico
Fiancata tabella 644 righe (imprese manifatturiere)
Una volta ottenuta la matrice dei dati si procede, per ciascuna impresa, al calcolo dei 20 indici di
bilancio oggetto del nostro studio. Aggiungendo quindi alla prima matrice estratta i quozienti
calcolati, si ottiene una nuova matrice che assume le dimensioni di 644 righe per 247 colonne.
2. Il trattamento dei valori anomali con il boxplot
Quando si opera con banche dati di dimensioni rilevanti, come nel nostro caso, spesso può
succedere, per motivi legati, ad esempio, alla situazione economico-finanziaria della società, oppure
a errori nell’immissione dei dati da parte del fornitore di trovarsi di fronte all’esistenza di valori
anomali (outliers).
La presenza di questi outliers complica pesantemente l’analisi statistica, sia dal punto di vista della
rappresentazione dei dati, sia nel calcolo delle medie e i quartili.
L’eliminazione di questi valori anomali viene realizzata, nel nostro caso, con una tecnica statistica
molto nota chiamata boxplot. Il boxplot non è altro che un grafico schematico dei quartili. Si
disegna una vera e propia scatola, i cui estremi sono il 1° e il 3° quartile (Q1 e Q3), tagliata in
corrispondenza del 2° quartile, cioè della mediana. In basso e in alto ci sono altre due linee
orizzontali. Le righe orizzontali ( i “baffi” ) vengono poste ad una distanza da Q1 e Q3, pari a 1,5
volte la distanza che c’è tra Q3 e Q1 (distanza interquartilica). Quindi i valori che vengono
considerati sono quelli compresi nell’intervallo:
4
[ Q1 – 1,5* ( Q3 – Q1 ) e Q3 + 1,5* ( Q3 – Q1 ) ];
il resto dei dati che non rientrano nell’intervallo sono i valori anomali e vengono quindi eliminati.
Nel nostro caso particolare abbiamo considerato i valori compresi fino a +/-1,5 della distanza
intequartilica. Ovviamente se si volesse aumentare il campo di variazione, basta sostituire a 1,5 con
un numero più alto e, viceversa, se si volesse diminuire il campo. I valori minimo e massimo
dell’intervallo sono i nuovi valori del campo di variazione dei dati trasformati dal boxplot.
Nella figura seguente vediamo un esempio di boxplot dove i punti neri al di fuori dei segmenti
orizzontali (che sono i nuovi valori di massimo e minimo) sono gli outliers e la “scatola”
rappresenta i dati compresi nella distanza interquartilica (Q3 – Q1).
-1
0
1
2
D ia g r a m m a b o x p lo t
Come esempio, nelle due figure successive, rappresentiamo l’indice ROI prima e dopo
l’eliminazione dei valori anomali.
5
4
6
8
10
Figura A. Distribuzione, medie e quartili dell’indice ROI considerando tutti i valori della
distribuzione
Quartile
Quartile
0
2
Mediana
-1.352
Numero di
Società
644
0.028
0.518
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
2,80%
6,27%
4,10%
6,84%
10,23%
1,36%
scarto
quadratico
11,66%
6
4
6
8
10
Figura B. Distribuzione, medie e quartili dell’indice ROI dopo l’eliminazione dei valori anomali
con il boxplot. Come si nota dal grafico, l’assenza di 69 valori anomali migliora notevolmente la
distribuzione.
Quartile
Quartile
0
2
Mediana
0.0375
Numero di
Società
575
0.0670
0.1040
0.2360
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
3,75%
6,70%
4,10%
7,41%
10,40%
0,36%
scarto
quadratico
6,03%
7
3. La batteria dei quozienti
La batteria di quozienti che abbiamo analizzato è formata dai seguenti 4 gruppi :
1) Indici economici
2) Indici di produttività
3) Indici patrimoniali
4) Indici finanziari
Il lavoro, realizzato in modo complessivo sui bilanci a disposizione , è stato svolto riclassificando i
prospetti di Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario, distinguendo Attività e Passività per
scadenza entro o oltre i 12 mesi , e i prospetti di Conto Economico secondo il criterio del Valore
Aggiunto.
Per gli indici economici si sono scelti i seguenti coefficienti :
•
ROE ( Redditività del capitale proprio ) = Reddito netto / Capitale Proprio .100 , dove
per Capitale proprio s’intende il Capitale sociale +tutte le Riserve
•
ROI ( Tasso di redditività del capitale investito ) =Ro / Totale Impieghi .100 , dove Ro
è il Reddito operativo , noto anche come Margine Operativo Netto ( M.O.N ) e il totale
Impieghi rappresenta il Totale delle Attività di Stato Patrimoniale rielaborato .
•
ROD (Return on Debt )= oneri finanziari / Ct .100 dove Ct è il Capitale di terzi o di
debito calcolato come somma tra Debiti a breve e Debiti a medio-lungo termine
•
MOL / Rv ( Margine operativo lordo/ Ricavi di vendita ) .100
•
ROS =Ro /Ricavi di vendita .100
•
Rotazione degli impieghi = Ricavi di vendita/ Totale Impieghi
•
Rotazione dell’attivo circolante = Ricavi di vendita / Attivo circolante (nell’attivo
circolante si comprendono le disponibilità liquide , finanziarie e le rimanenze di
magazzino )
•
Tasso di incidenza della gestione non caratteristica = Reddito netto /Reddito
operativo .100
•
Tasso di copertura degli oneri finanziari = MOL/ Oneri finanziari
8
Per gli indici di produttività :
• Produttività del capitale investito =Valore aggiunto / Totale Impieghi. 100
Per gli indici Patrimoniali :
•
Grado di rigidità degli impieghi = Immobilizzazioni / Totale Impieghi . 100 , dove nella
voce Immobilizzazioni è compreso tutto l’attivo immobilizzato cioè la somma tra le
immobilizzazioni materiali , immateriali e finanziarie
•
Grado di elasticità degli impieghi = Attivo circolante / Totale Impieghi .100
•
Grado di incidenza del Capitale proprio = Capitale proprio / Totale Impieghi. 100
•
Grado di capitalizzazione = Capitale proprio /Capitale di debito dove il Capitale di
debito è il Capitale di terzi ( cioè la somma tra i Debiti a breve scadenza e i Debiti a
Medio –lunga scadenza )
•
Debiti / Totale Impieghi dove i Debiti sono presi così come indicato nella lettera D dello
Stato Patrimoniale
Per gli indici finanziari :
•
Leverage = Totale Impieghi/ Capitale proprio
•
Indice di Copertura globale degli Immobilizzi = Capitale permanente / Totale
Immobilizzi , dove per Capitale Permanente s’intende la somma del Capitale proprio e
dei Debiti a media-lunga scadenza
•
Indice di Disponibilità = Attivo Circolante / Debiti a breve
•
Indice di Liquidità secondaria =Somma di Disponibilità finanziarie e liquide / Debiti a
breve
•
Cash flow / Totale Impieghi (il Cash flow è stato inteso come somma tra utile ,
ammortamenti e accantonamenti ai Fondi Svalutazione )
9
1. INDICI ECONOMICI
1.1 R.O.E. = Utile / Capitale proprio (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
500
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
0,6%
6,20%
1,40%
8,56%
16,60%
2,11%
scarto
quadratico
14,55%
4
2
Quartile
Quartile
Mediana
0
Densità relativa
6
8
ISTOGRAMMA
-0.320
0.006
0.166
0.519
V alore indic e
10
4
2
Quartile
Quartile
Mediana
0
Densità relativa
6
8
ROE: ISTOGRAMMA E CURVA KERNEL
-0.320
0.006
0.166
0.519
V alore indic e
11
ROE: SOLO CURVA KERNEL
4
6
8
Densità Relativa
2
Quartile
Quartile
0
Mediana
-0.320
0.006
0.166
0.519
Valore indice
12
1.2 R.O.I. = M.O.N. / Totale degli impieghi (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
575
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
3,75%
6,70%
4,10%
7,41%
10,40%
0,36%
scarto
quadratico
6,03%
4
6
8
10
Densità Relativa
Quartile
Quartile
0
2
Mediana
0.0375
0.0670
0.1040
0.2360
Valore indice
13
1.3 R.O.D. 1 = Oneri finanziari / Capitale di debito (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
644
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
1,15%
2,50%
2,90%
2,64%
3,80%
0,03%
scarto
quadratico
1,82%
10
15
20
Densità Relativa
5
Quartile
Quartile
0
Mediana
0.0000
0.0115
0.0250
0.0380
0.0820
Valore indice
1
questo indice risulta sottostimato rispetto ai dati medi economici perché al denominatore è stato
considerato tutto il capitale di terzi, comprendendovi quindi anche i Fondi rischi e oneri, Debiti tributari,
Risconti passivi, ecc.
14
1.4 M.O.L. / Ricavi delle vendite (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
592
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
5,05%
8,10%
6,00%
9,05%
12,45%
0,36%
scarto
quadratico
6,03%
4
6
8
10
Densità Relativa
Quartile
Quartile
0
2
Mediana
-0.0700
0.0500
0.0810
0.1245
0.2560
Valore indice
15
1.5 R.O.S. = M.O.N. / Ricavi delle vendite (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
584
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
3,25%
6,10%
5,76%
6,80%
9,90%
0,29%
scarto
quadratico
5,41%
4
6
8
10
Densità Relativa
Quartile
Quartile
0
2
Mediana
0.0325
0.0610
0.0990
0.2220
Valore indice
16
1.6 Rotazione degli impieghi = Ricavi delle vendite / Totale impieghi
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
617
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
0,85
1,15
1,17
1,18
1,49
0,24
scarto
quadratico
0,49
0.4
0.6
0.8
1.0
Densità Relativa
Quartile
Quartile
0.0
0.2
Mediana
0.0000
0.8510
1.1545
1.4950
2.5470
Valore indice
17
1.7 Ricavi delle vendite / Attivo circolante
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
555
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
2,63
4,55
2,55
5,77
7,04
20,49
scarto
quadratico
4,53
0.10
0.15
0.20
Densità Relativa
0.05
Quartile
Quartile
0.00
Mediana
0.0000
2.6260
4.5460
7.0365
22.1370
Valore indice
18
1.8 Incidenza gestione non caratteristica = Utile / M.O.N. (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
551
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
3,10%
19,90%
4,78%
22,95%
43,65%
8,66%
scarto
quadratico
29,43%
1.0
1.5
2.0
Densità Relativa
0.5
Quartile
Quartile
0.0
Mediana
0.0310
0.1990
0.4365
1.1330
Valore indice
19
1.9 M.O.L. / Oneri finanziari
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
538
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
2,19
4,17
2,18
7,48
9,56
85,98
scarto
quadratico
9,27
0.10
0.15
Densità Relativa
Quartile
0.05
Quartile
0.00
Mediana
-20.0290
2.1880
9.5600
40.5380
Valore indice
20
2. INDICI DI PRODUTTIVITA’
2.1 Produttività del Capitale investito = Valore aggiunto / Totale impieghi (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
623
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
18,75%
29,10%
24,75%
31,97%
43,00%
3,42%
scarto
quadratico
18,49%
1.0
1.5
2.0
2.5
Densità Relativa
Quartile
Quartile
0.0
0.5
Mediana
0.1875
0.2910
0.4300
0.8350
Valore indice
21
3. INDICI PATRIMONIALI
3.1 Grado di ridigità = Immobilizzazioni nette / Totale impieghi (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
636
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
9,40%
20,95%
7,00%
24,63%
36,75%
3,40%
scarto
quadratico
18,44%
1.5
2.0
2.5
3.0
Densità Relativa
Quartile
1.0
Quartile
0.0
0.5
Mediana
0.0000
0.0940
0.2095
0.3675
0.7790
Valore indice
22
3.2 Grado di elasticità = Attivo circolante / Totale impieghi (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
640
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
60,95%
76,65%
91,53%
73,09%
88,75%
3,59%
scarto
quadratico
18,94%
1.0
1.5
2.0
2.5
Densità Relativa
Quartile
Quartile
0.0
0.5
Mediana
0.1940
0.6095
0.7665
0.8875
0.9990
Valore indice
23
3.3 Incidenza del capitale proprio = Capitale proprio / Totale impieghi (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
628
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
6,60%
13,35%
8,90%
18,23%
27,45%
2,25%
scarto
quadratico
14,99%
2
3
4
5
Densità Relativa
Quartile
Quartile
0
1
Mediana
0.0000
0.0660
0.1335
0.2745
0.6160
Valore indice
24
3.4 Grado di capitalizzazione = Capitale proprio / Capitale di debito
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
581
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
0,073
0,152
0,152
0,250
0,347
0,062
scarto
quadratico
0,249
2
3
4
Densità Relativa
1
Quartile
Quartile
0
Mediana
0.000
0.073
0.152
0.347
1.071
Valore indice
25
3.5 Debiti 3 / Totale impieghi (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
635
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
58,65%
75,80%
83,00%
71,54%
87,40%
4,39%
scarto
quadratico
20,96%
1.5
2.0
2.5
3.0
Densità Relativa
Quartile
1.0
Quartile
0.0
0.5
Mediana
0.1210
0.5865
0.7580
0.8740
1.2090
Valore indice
3
corrisponde alla lettera D dello Stato patrimoniale
26
4. INDICI FINANZIARI
4.1 Leverage = Totale impieghi / Capitale proprio
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
565
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
3,16
6,14
2,75
8,04
11,02
38,81
scarto
quadratico
6,23
0.10
0.15
Densità Relativa
Quartile
0.05
Quartile
0.00
Mediana
0.997
3.163
6.144
11.019
31.632
Valore indice
27
4.2 Copertura globale delle immobilizzazioni = Cap. permanente / Immobilizz. nette
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
570
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
0,608
1,044
0,930
1,322
1,743
0,928
scarto
quadratico
0,963
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
Densità Relativa
Quartile
0.2
Quartile
0.0
0.1
Mediana
0.018
0.608
1.044
1.743
4.514
Valore indice
28
4.3 Indice di disponibilità = Attivo circolante / Debiti a breve
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
604
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
0,183
0,374
0,200
0,425
0,613
0,095
scarto
quadratico
0,308
1.0
1.5
Densità Relativa
Quartile
0.5
Quartile
0.0
Mediana
0.0000
0.1825
0.3740
0.6125
1.3870
Valore indice
29
4.4 Indice di liquidità secondaria = (Disp. finanziarie + Disp. liquide) / Debiti a breve
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
611
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
0,012
0,145
0,012
0,317
0,559
0,137
scarto
quadratico
0,370
3
4
5
6
Densità Relativa
Quartile
2
Quartile
0
1
Mediana
-0.0250
0.1450
0.5590
1.4650
Valore indice
30
4.5 Cash flow 2 / Totale impieghi (%)
Settore manifatturiero anno 2006
Numero di
Società
593
1° quartile
mediana
moda
media
3° quartile
varianza
2,10%
4,20%
2,85%
5,05%
7,80%
0,23%
scarto
quadratico
4,82%
10
15
Densità Relativa
Quartile
5
Quartile
0
Mediana
-0.079
0.021
0.042
0.078
0.179
Valore indice
2
per praticità di calcolo si intende “ in senso lato “ uguale alla somma tra Utile , ammortamenti e
accantonamenti ai Fondi svalutazione .
31
4. Analisi delle distribuzioni degli indicatori scelti
Indici economici
Il primo indice analizzato è stato il ROE ( redditività del capitale proprio ) .
Il valore mediano dell’indice, che documenta in misura sintetica il rendimento dei mezzi conferiti
dal proprietario o dai soci , si assesta su livelli più che accettabili, 6,2%, in linea con le distribuzioni
dell’indice secondo gli ultimi dati Mediobanca sulle medie imprese. Questo dato, unitamente ai dati
delle aziende che si trovano nel terzo-quarto quartile , che hanno un indice maggiore , ci documenta
che la redditività aziendale per il 75% delle 500 aziende studiate è soddisfacente e quindi esiste un
differenziale positivo tra il ROE stesso e il rendimento medio dei Titoli di Stato a media- lunga
scadenza , da interpretare come premio al rischio imprenditoriale . Solo le aziende facenti parte del
primo quartile hanno un valore dell’indice molto basso o negativo .
Lo stesso discorso va fatto per il ROI ( redditività degli investimenti ). Il dato nazionale per le PMI
è leggermente più alto ma in ogni caso confrontando questo indice con il costo medio del denaro la
situazione è positiva e ci dice che il rendimento degli investimenti realizzati è mediamente superiore
al costo del capitale ottenuto per effettuarli , con effetti quindi positivi sulla redditività aziendale
rappresentata dall’indice ROE . Solo per un 25% delle aziende rappresentate nel 1^quartile il ROI è
piuttosto basso ( minore o uguale a 3, 75 % ).
Il ROD, come è stato detto nella nota , risulta sottostimato perché nel capitale di terzi è stato messo
tutto il passivo , quindi anche i debiti tributari , Fondi rischi e oneri , i debiti vs fornitori ecc..
I due indicatori sulla redditività delle vendite ( MOL/Rv e ROS ) documentano che mediamente le
aziende cremonesi hanno alti costi operativi : il 75% delle 584 aziende studiate ha visto assorbire
dai propri ricavi tipici di vendita un 94% di costi imputabili alla gestione caratteristica .
La rotazione degli impieghi e in particolare la rotazione dell’attivo circolante hanno valori
soddisfacenti . In particolare ricordando la relazione :
ROI = ROS x Rotazione degli Impieghi - che dice che la redditività del capitale investito è
funzione dell’ utile netto realizzato sul fatturato e del numero delle volte che il capitale ruota nel
periodo considerato per effetto dei ricavi di vendita stessi possiamo mediamente
circolante,
attribuire i livelli discreti dell’indice ROI alla rotazione dell’attivo
nel senso che le aziende riescono a compensare gli alti costi operativi con un buon
turnover dell’attivo circolante ( nelle scorte , nei crediti commerciali..) che è nell’anno intorno al
valore mediano 4,5 .
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L’incidenza della gestione non caratteristica è come spesso accade , visto il peso
del’indebitamento e dell’area fiscale , minore di 1 : ci documenta che gli oneri extracaratteristici
inerenti alle gestioni finanziaria , atipica , straordinaria e fiscale erodono il reddito operativo.
Il tasso di copertura degli oneri finanziari ottenuto dal rapporto MOL su oneri finanziari mostra
come la ricchezza lorda creata dalle società di capitali si rileva ampiamente in grado di coprire il
costo dell’indebitamento ( mediana 4,17 , valore vicino al dato nazionale )
Indici finanziari -patrimoniali
Emerge un notevole indebitamento
L’indice leverage ai valori mediani si asseta sul 6,14 con il 3 quartile che arriva all’11, 2. Questi
dati sono confermati dalla scarsa incidenza del capitale proprio sul totale degli impieghi , 13,35 %
( contro il dato nazionale delle medie imprese superiore al 40% ) , dal grado di capitalizzazione
delle aziende ( valore mediano 15,25 % ) che documentano una sottocapitalizzazione delle imprese
analizzate e un pesante ricorso al capitale di terzi . Anche il totale Debiti ( lettera D dello Stato
patrimoniale civilistico ) sul totale attivo conferma quanto detto,
Altri indici finanziari con valori a rischio per il 75 % delle aziende studiate sono l’indice di
disponibilità o di liquidità corrente ( attivo a breve / passivo corrente ) inferiore a 1 fino al 3^
quartile e l’indice di liquidità secondaria anch’esso inferiore a 1 fino al 3^ quartile .
Le aziende hanno perciò scarsità di liquidità o di mezzi prontamente liquidabili per assolvere gli
impegni di pagamento di breve periodo . Per quanto riguarda l’indice di copertura globale degli
immobilizzi essendo in valore mediano posizionato sull’1 abbiamo una situazione di equilibrio
patrimoniale
. La situazione delle aziende con
indice inferiore a 1, in particolare quelle
appartenenti al 1^ quartile ( valore dell’indice fino a 0,608 ) è da tenere sotto controllo , in quanto
queste aziende hanno finanziato l’attivo immobilizzato ricorrendo anche alle passività correnti e
quindi non è rispettata la correlazione temporale rispetto alle scadenze tra gli impieghi e le fonti di
finanziamento .
A livello patrimoniale si nota inoltre che gli immobilizzi hanno per le aziende studiate un peso non
preponderante : fino al 3 ^quartile abbiamo un peso del 36,75% degli investimenti in capitale fisso
sul totale degli impieghi . La struttura delle aziende cremonesi studiate è quindi elastica e ciò
consentirebbe alle aziende di adattarsi facilmente ai mutamenti delle condizioni di mercato o
operative .
Nell’ambito della produttività la distribuzione dell’ indicatore studiato –produttività del capitale
investito espresso dal Valore aggiunto sul totale degli impieghi ci documenta una situazione media
di efficienza ; mediana 29,10 , 3^ quartile fino al 43% , dati simili ai valori nazionali di riferimento
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Inoltre scorrendo la matrice dei dati si è notato che una buona quota del Valore Aggiunto totale
prodotto in territorio cremonese è concentrato su un numero ridotto di aziende di dimensioni
maggiori , il che potrebbe portare conseguenze economiche e sociali nel caso di un eventuale
chiusura o trasferimento delle stesse unità altrove .
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