1​Alimentazione - Liceo Giulio Cesare

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1​Alimentazione - Liceo Giulio Cesare
#​
1​
Alimentazione
lunedì 16 novembre 2015
ore 8.00 ​
Appello in classe
ore 8.15 ​
fascia zero
Collettivo in palestra/cortile delle palestre
Spiegazione delle attività
ore 9.00 ​
fascia uno
Aula Magna ​
Alimenta la curiosità: storia di un prodotto italiano ​
​
con
Mario di Loreto (Direttore Risorse Umane Central Mediterranean)
Responsabile: Panerai (II D)
Anfiteatro di Scienze ​
Zucchero e dintorni​
​
con Giorgio Sandulli
(Direttore Rapporti istituzionali e Public affairs COPROB - Italia
Zuccheri)
Responsabile: Tullio (I D)
Anfiteatro di Arte ​
Possibile un mondo senza fame?
Responsabile: Fontana (III G), Mascioli (III B)
Aula 201 ​
Strategie di studio e motivazione​
con Manuel Boscarelli
(docente di tecniche di memoria, lettura veloce e apprendimento rapido)
Responsabile: Allamprese (III B)
Aula 202 ​
OGM: pro o contro?
Responsabile: Liguori (III C)
Aula 203 ​
Il quinto potere: rassegna stampa con L
​e Idi di…
Responsabile: Nicoletti (III B)
Aula 204 ​
Be the change: all’estero con Intercultura c​
on Edoardo
Schisano (​
Participant Assistant and Sending Coordinator AFS Roma​
)
Responsabile: Coiro (III G)
Palestra ​
Torneo di pallavolo​
(solo su iscrizione preventiva presso la
​
responsabile entro sabato 14 novembre)
Responsabile: Difazio (III A)
Ala cinema
Aula 209 ​
Il nostro pane quotidiano
Responsabile: Consalvo (III A)
Aula 210 ​
Super size me
Responsabile: Valentini (III A)
Aula 211 ​
Briciole
Responsabile: Ventrone (II A)
Aula 213 ​
Ratatouille
Responsabile: Longo (III C)
ore 11.10 ​
fascia due
Aula Magna​
Terra e giovani: un rapporto da coltivare​
​
con
l’Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio
Responsabile: Fontana (III G)
Anfiteatro di Scienze ​
La Cultura del Vino ​
con Giulio Somma
(Responsabile Comunicazione Istituzionale Unione Italiana Vini)
Reponsabile: Mascioli (III B)
Anfiteatro di Arte ​
La cucina giapponese in Italia: “Daruma Sushi”
con Vittorio Alessio Tesciuba (Direttore della catena di ristorazione
“Daruma Sushi” a Roma) e Tiziana Stallone​
(nutrizionista ospite Rai)
​
Responsabile: Ricci (III C)
Aula 201 ​
Strategie di studio e motivazione​
con Manuel Boscarelli
(docente di tecniche di memoria, lettura veloce e apprendimento rapido)
Responsabile: Allamprese (III B)
Aula 202 ​
Uni Verso: Facoltà sanitarie​
(Medicina, Odontoiatria,
​
Veterinaria)​
con Costanza Fiorilli e Marcello Passaro (Co-managers e
​
promoters di Testbusters Roma)
Responsabile: Bigiotti (III A)
Aula 203 ​
Going veg?​
- Dibattito sulla dieta vegetariana
Responsabile: Lo Presti (III B)
Aula 204 ​
Yes Weekend!
Responsabile: Bazzichelli (III A)
Palestra ​
Torneo di pallavolo​
(solo su iscrizione preventiva presso la
​
responsabile entro sabato 14 novembre)
Responsabile: Difazio (III A)
Ala cinema
Aula 209​
Something good
​
Responsabile: D’Urso (III A)
Aula 210 ​
Amore, cucina e curry
Responsabile: Biseo (III G)
Aula 211 ​
Il pranzo di Babette
Responsabile: Inzerillo (V F)
Aula 213 ​
Wall-E
Responsabile: Sorgente (V E)
Cos’è un’assemblea?
L’occasione di vivere la scuola da protagonisti, crescere insieme
scoprendo e coltivando le proprie passioni, mostrare quelle competenze
che, con impegno e fatica, acquisiamo durante il nostro percorso di studi.
Noi studenti organizziamo autonomamente la didattica tenendo corsi sui
nostri interessi personali, invitando ospiti che intervengano sulle
tematiche proposte e scegliendo film ricchi di spunti per ampliare i nostri
orizzonti culturali.
Con la collaborazione di tutte le componenti della scuola, abbiamo deciso
di dare ad ogni assemblea una tematica specifica da approfondire in
ognuna delle sue sfaccettature nell’arco delle tre fasce in cui è divisa la
giornata.
Il tema dell’alimentazione
Sulla scia del controverso successo di Expo Milano 2015, abbiamo scelto
il tema dell’alimentazione per la sua attualità e per il suo interesse
globale. Si tratta di un problema dalle molteplici sfaccettature: dal
sempreverde dibattito sui rischi degli OGM al caso delle migrazioni
causate dalla fame, dalle recenti pubblicazioni dell’OMS sulle carni rosse
ai disagi psicologici mutuati da diete scorrette, fino alla sfida centrale del
ventunesimo secolo: come combattere la fame nel mondo?
Le nostre rubriche permanenti
Incontri curati dagli studenti che diventeranno appuntamenti fissi delle
nostre assemblee:
Il quinto potere con “Le Idi di…”
La redazione de ​
Le Idi di…​
, il nostro giornalino d’istituto,
dà vita ad una rassegna stampa interattiva integrata da
dibattiti e commenti di esperti sui temi più controversi
dell’attualità. Lo scopo è quello di sensibilizzare gli
studenti contro la strumentalizzazione mediatica e
abituarli alla lettura critica delle notizie.
Uni Verso
Progetto
di
orientamento
in
uscita
rivolto
principalmente a studenti di II e III liceo. Ogni mese
proporremo esperti di diverse facoltà per cercare di
chiarire ogni dubbio che riguardi la nostra futura scelta
universitaria.
Yes Weekend!
Con uno sguardo a trecentosessanta gradi su Roma, le
nostre ragazze illustrano i principali appuntamenti della
vita e della movida della capitale: esposizioni, spettacoli,
eventi, concerti, discoteche, ristoranti, pub e altro
ancora. Il modo perfetto per celebrare il finesettimana,
tra relax e cultura.
I nostri dibattiti
Going veg?
Incontro a cura di Elena Lo Presti (III B), Albertina
Nania (III B) e Nicla Branchesi (II E), vegetariane, che
attraverso la loro personale esperienza conducono un
dibattito sulla dieta vegetariana, i suoi pro ed i suoi
contro.
OGM: pro o contro?
Dibattito a cura di Filippo Liguori (III C), che dopo la
sua esperienza a “Exponi le tue idee” tratta il delicato
tema delle colture ingegnerizzate con particolare focus
suglli eventuali rischi per la salute umana.
Possibile un mondo senza fame?
Federica Fontana (III G) e Lorenzo Mascioli (III B) si
occupano del dibattito sulla fame nel mondo
analizzando le politiche finora adottate da organismi
nazionali e sovranazionali per arginare un problema
che affligge 852 milioni di persone (rapporto FAO).
I nostri ospiti
Giulio Somma ​
(Responsabile Comunicazione Istituzionale Unione
Italiana Vini) interviene sulla centralità del vino nell’economia
agroalimentare italiana, illustrando metodi di produzione, differenze
rispetto ad altre bevande alcoliche, certificazioni e denominazioni, per
arrivare all’importanza di questo prodotto nella storia e nella cultura
dell’uomo.
● Materiali​
:​
http://www.uiv.it/
Giorgio Sandulli ​
(Direttore Rapporti Istituzionali e Public affairs
COPROB - Italia Zuccheri) tiene un intervento sulle possibilità lavorative
nell’industria alimentare italiana, illustrando le dinamiche di produzione
e le informazioni essenziali a cui il consumatore deve fare attenzione nel
momento in cui sceglie un prodotto alimentare.
● Materiali​
:​
http://www.youtube.com/user/videocoprob
Manuel Boscarelli ​
(docente di tecniche di memoria, lettura veloce e
apprendimento rapido) tiene un corso diviso nelle due fasce per aiutare i
ragazzi a riconoscere il metodo di studio più adatto alla loro personalità,
focalizzandosi su: mnemotecniche, motivazione e atteggiamento
mentale, riposo e strategie di comunicazione.
● Materiali​
:​
http://www.imemouniversity.it/
Costanza Fiorilli ​
e​
Marcello Passaro ​
(Co-managers e promoters di
Testbusters Roma) partecipano alla rubrica di orientamento
universitario ​
Uni Verso ​
per informare i ragazzi che vedono nel loro
futuro una facoltà sanitaria (Medicina, Odontoiatria, Veterinaria) a
numero chiuso. Durante la lezione gli spettatori possono simulare un test
d’ingresso universitario e ricevere preziosi consigli su come affrontare
l’ammissione e lo studio accademico.
● Materiali: ​
https://it-it.facebook.com/TestBuster
Edoardo Schisano ​
(​
Participant Assistant and Sending Coordinator
AFS Roma​
) presenta Intercultura: come è nata ed arrivata ai giorni
nostri, quali sono i programmi, i progetti educativi e le attività di
volontariato che propone, il senso di ospitalità e rispetto tra culture
differenti che propugna.
● Materiali: ​
http://www.intercultura.it/​
;​
http://www.afs.org/
Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca Regione Lazio​
;
intervengono sull’agricoltura ed il suo rapporto con i giovani analizzando
progetti sostenuti e sviluppati dalla regione: start-up, politiche di
incoraggiamento, sensibilizzazione.
● Materiali: ​
http://www.agricoltura.regione.lazio.it/agriweb/
Mario Di Loreto ​
(Direttore Risorse Umane Central Mediterranean)
condivide la sua esperienza di direttore delle risorse umane in Barilla,
una delle principali multinazionali italiane, parlandoci di un business da
4 miliardi di euro radicato in ben 30 paesi nel mondo. Si spazia dal
trattamento dei prodotti alla storia e all’etica del gruppo, all’espansione
economica della società.
● Materiali: ​
http://www.barilla.it/
Vittorio Alessio Tesciuba ​
(Direttore della catena di ristorazione
“Daruma Sushi” a Roma) e ​
Tiziana Stallone ​
(nutrizionista ospite Rai)
intervengono per illustrare lo sviluppo della cucina giapponese in Italia e
i fattori chiave che rendono la cultura e la gastronomia nipponica così
amata e diffusa nel nostro paese.
● Materiali: ​
http://www.darumasushi.com/
I nostri film
Something good
Regia: ​
Luca Barbareschi
Genere: ​
drammatico, thriller
Durata: ​
111 min.
Trama: ​
Matteo ha finalmente ottenuto il lavoro desiderato
da sempre: il posto come amministratore delegato per una
multinazionale cinese che produce cibo adulterato per la
distribuzione in scuole, istituti e prigioni. Sarà tuttavia
l'incontro con Xiwen, una giovane madre che a causa di un
succo avariato ha perso il suo bambino, ad avere un effetto
dirompente sulla sua vita. La situazione si complica
quando qualcuno incastra Matteo per un omicidio che non
ha commesso, ma sarà proprio la donna ad aiutarlo e a permettergli finalmente di
riscattarsi.
Il nostro pane quotidiano
Regia: ​
Nikolaus Geyrhalter
Genere: ​
documentario
Durata: ​
92 min.
Trama: ​
Un documentario accattivante che si pone come
fine ultimo quello di descrivere l’utilizzo delle nuove
tecnologie nella filiera di produzione del cibo. Criteri
come la massima meccanizzazione, l’efficienza ed il
profitto si uniscono così alla sicurezza del consumatore,
alla genuinità del prodotto e all’elevato standard della
catena di trattamento. La descrizione della tecnologia
odierna impiegata nelle compagnie alimentari sembra
mostrarci un processo produttivo completo e sicuro, che
si inserisce di diritto tra gli elementi di merito della nostra modernità.
Super Size Me
Regia: ​
Morgan Spurlock
Genere: ​
documentario narrativo
Durata: ​
100 min.
Trama: ​
Spurlock è l’americano medio, l’abitante di una
Manhattan caotica, commerciale e pigra abituata al
minimo grado di fatica, agli spostamenti in taxi, ad
un’alimentazione sregolata. Nel 2004, sotto stretto
controllo di un equipe di medici nutrizionisti, decide di
sottoporsi all’audace esperimento di consumare almeno
tre pasti al giorno presso un ristorante Mc Donald’s,
usufruendo del menù Super Sized quando possibile. Già
dalle prime giornate, la sua salute si aggrava
progressivamente e comincia a contrarre disturbi quali nausea, dipendenza,
depressione e tachicardia. Alla fine dell’esperimento Spurlock sarà affetto da
un’obesità fuori controllo e da una serie di problemi psico-fisici che solo una dieta
ferrea ed un attento controllo medico riusciranno ad attenuare. Una storia vera tra
disturbi dell’alimentazione e cibo spazzatura.
Briciole
Regia: ​
Ilaria Cirino
Genere: ​
drammatico
Durata: ​
86 min.
Trama: ​
Tratto dall’ omonimo libro di Alessandra Arachi,
la pellicola racconta la storia di Sara, ​
una diciottenne
intelligente con un radioso futuro che l'aspetta; il suo
incubo è quella bilancia. È terrorizzata dal rischio di
veder salire ogni volta un po' di più il suo peso, da che il
mondo intera veda quanto il suo fisico è enorme e
sgraziato, e inizialmente dimagrisce per poter ​
attirare gli
sguardi di Saverio, il ragazzo di cui è timidamente
innamorata​
. Poi decide: mangiare meno, sempre meno,
la bilancia diventa la sua migliore amica; inizia il suo viaggio verso la fine.
Ratatouille
Regia: ​
Brad Bird & Jan Pinkava
Genere: ​
animazione
Durata: ​
117 min.
Trama: ​
Il protagonista è un topo di nome Remy con
l'insolito sogno di diventare un eroe culinario in un
ristorante a 5 stelle. Ispirandosi al motto di Auguste
Gusteau "chiunque può cucinare", Remy seguirà il suo
percorso creativo con Linguini, uno sguattero parigino,
che lo condurrà fino al ristorante tanto ambito dal
sognatore a quattro zampe. I due formeranno la più
improbabile delle coppie: con il goffo corpo di Linguini
che canalizza la mente creativa di Remy metteranno
Parigi sottosopra e si ritroveranno entrambi a vivere un'incredibile avventura.
Amore, cucina e curry
Regia: ​
Lasse Hallstr​
öm
Genere:​
sentimentale, commedia
Durata: ​
122 min.
Trama: ​
La famiglia Kadam di Mumbai decide di
intraprendere un viaggio in Europa alla ricerca di una
vita migliore.
Arrivati nel piccolo paese di Saint-Antonin-Noble-Val,
nel sud della Francia, la famiglia decide di aprire un
ristorante utilizzando le loro tradizioni culinarie. Il
giovane Hassan si dimostra uno chef provetto, ma il
ristorante di famiglia si ritrova a fare concorrenza al Le
Saule Pleureur di proprietà di Madame Mallory, chef di fama internazionale premiata
dalla guida Michelin. Inizia così una "guerra" culinaria e culturale tra due diverse
realtà, ma con il tempo si instaura una forte amicizia e Madame Mallory guiderà
Hassan verso i segreti della cucina francese.
Il pranzo di Babette
Regia: ​
Gabriel Axel
Genere: ​
commedia, drammatico
Durata: ​
102 min.
Trama: ​
Babette è una raffinata cuoca francese,
apprezzatissima dai buongustai, che nel 1871 per ragioni
politiche deve lasciare Parigi e trova rifugio in un
desolato paese della costa danese. Dopo anni di modesto
servizio presso due anziane sorelle, Babette organizza un
pranzo fastoso affermando clamorosamente la sua arte
sopraffina. Tratto dall'omonimo racconto di Karen
Blixen, il film è una commedia piacevole per ghiottoni e
non solo, che parla di contrastanti concezioni religiose,
di scontro di due civiltà, del valore del cibo come opera d'arte, della creatività
dell'artista.
Wall-E
Regia​
: Andrew Stanton
Genere​
: animazione/fantascienza
Durata​
: 98 min.
Trama​
: Anno 2805. Sono trascorsi ormai 700 anni dalla
fallimentare operazione di recupero della Terra, resa
invivibile da inquinamento e sovrapproduzione. Wall E,
unico dei robot creati per la missione rimasto operativo,
continua imperterrito la sua missione di stoccaggio dei
rifiuti in solitudine fino all’arrivo sulla Terra di Eve,
robot di alta tecnologia inviato segretamente per
individuare eventuali forme di vita. Dopo aver
identificato la piantina gelosamente conservata da Wall E, Eve viene recuperata da un
razzo per essere ricondotta sulla nave spaziale Axiom, dove da sette secoli vive
l’umanità ridotta ad obesità e inerzia. Wall E, innamoratosi di Eve, segue il robot fin
sulla nave e, mentre l’umanità pondera l’ipotesi di un ritorno sul pianeta madre, il
vecchio robot cerca disperatamente di ricongiungersi con la sua dolce metà.
I nostri temi
Il paradosso della sfiducia negli OGM
Gli alimenti derivati da organismi geneticamente modificati sono i più controllati in
assoluto, ma nonostante le prove sulla loro sicurezza da parte delle autorità
competenti, l'opinione pubblica è ancora molto diffidente, soprattutto in Europa,
Africa e ora anche in Asia. Un articolo su “Nature Biotechnology” analizza la
situazione paradossale in cui il cibo transgenico pone un rischio molto basso, assai
più piccolo delle intossicazioni dovute alla contaminazione microbica, ma ancora è al
centro di un dibattito sulla sicurezza.
Quando gli OGM potranno essere considerati sicuri? È quello che si chiede ​
sulle
pagine di “Nature Biotechnology” Laura De Francesco,senior editor della rivista, in
un lungo articolo di commento che analizza a fondo i dati disponibili su uno dei più
evidenti paradossi delle politiche e della comunicazione della scienza degli ultimi
anni.
Se infatti da una parte il cibo geneticamente modificato è stato dichiarato senza rischi
da numerosi organismi di controllo nazionali e internazionali, la sigla OGM per molti
cittadini, soprattutto in Europa, in Africa e assai di recente anche nei paesi asiatici, è
sinonimo di cibo da evitare, o perché rischioso per la salute o perché imposto al
mercato dagli interessi delle multinazionali.
Questo paradosso genera un circolo vizioso: quanto più gli OGM sono percepiti come
non sicuri, tanto più si procede a nuove analisi, anche se i cibi derivati da coltivazioni
transgeniche attualmente sono gli alimenti in assoluto più regolamentati. L'Europa
ha mantenuto un atteggiamento assai prudente per il loro commercio, adottando il
principio di precauzione con la direttiva 90/220/EEC del 1990. Nel Vecchio
Continente, è il produttore che deve provare alle autorità che un nuovo alimento
rispetta un certo grado di sicurezza, e dal 2002 l'Unione Europea si è dotata di un
organismo consultivo, la European Food Safety Authority (EFSA), che si occupa
specificamente di valutare il rischio dei cibi, inclusi quelli derivati da coltivazioni
transgeniche.
Negli Stati Uniti, le cose vanno diversamente, perché non è prevista l'approvazione
formale di un nuovo alimento da parte della Food and Drug Administration (FDA)
prima della messa in commercio. La responsabilità della sicurezza è lasciata al
produttore. Tuttavia,
la FDA successivamente esercita controlli attraverso il suo Center for Food Safety and
Applied Nutrition, e non è rimasta con le mani in mano nel campo degli OGM.
Tra 1995 e 2012, 129 coltivazioni transgeniche sono state sottoposte al giudizio
dell'FDA: in nessuna di queste si è riusciti a trovare una benché minima differenza di
rilevanza biologica tra le piante ingegnerizzate e quelle non ingegnerizzate. Le analisi
effettuate riguardavano tutte le principali componenti delle piante: proteine, grassi,
fibre, amminoacidi, acidi grassi calcio e fosfato. E nei casi in cui le coltivazioni hanno
introdotto nuove proteine, la loro concentrazione era così bassa da essere considerata
ininfluente in termini sanitari.
Un'altra preoccupazione sollevata dai detrattori degli OGM riguarda l'eventuale
manifestazione di nuove allergie, e anche in questo campo sono stati effettuati
numerosi studi. Il criterio adottato è semplice e molto prudente: una nuova proteina
è considerata allergenica se su 80 amminoacidi che la compongono c'è un'omologia
(cioè una corrispondenza) superiore al 35 per cento con una proteina allergenica
nota. Una volta che è stata individuata, la proteina deve essere testata in vitro. Si
tratta però di un metodo non molto affidabile per le sue incertezze intrinseche e
perché in generale gli allergeni contenuti negli alimenti, non solo transgenici,
continuano ad aumentare, e non necessariamente hanno similitudini con quelli
vecchi. Dato che quindi non c'è un criterio a priori per determinare l'allergenicità,
l'unico modo di procedere è mettere insieme diversi elementi, dagli studi di omologia
fino alle comuni segnalazioni che possono riguardare allo stesso modo gli alimenti
che non derivano da OGM.
Il terzo e forse più problematico ambito è quello dei test di tossicità dei cibi OGM:
finora infatti è una nozione largamente accettata dai tossicologi che per determinare
la possibile pericolosità di un alimento sul lungo termine sono sufficienti test di 90
giorni su roditori. Su questo termine temporale sono stati sollevati numerosi dubbi,
che hanno avviato un dibattito a volte anche aspro: che cosa è possibile dire con uno
studio della durata di tre mesi riguardo ai danni neurologici che si sviluppano
nell'arco di decenni, come il Parkinson? Si tratta certo di un'obiezione corretta; ma
allora quando fermarsi, a sei mesi, a un anno, a cinque anni? La questione è ancora
aperta.
L'ostacolo maggiore per studi a lungo termine, ammesso che siano utili, è che sono
molto costosi. Per un arco di tempo ampio forse il dato più significativo è che gli
OGM sono nella catena alimentare dei cittadini statunitensi da più di un decennio.
Ma anche in questo caso sono leciti molti dubbi: certo non si sono evidenziati
problemi eclatanti, tuttavia nel caso in cui questi problemi si evidenzino, non sarebbe
facile stabilire che sono dovuti agli OGM e non ad altre sostanze a cui è esposta la
popolazione.
In definitiva, il sistema di valutazione degli alimenti è imperfetto, nonostante
conoscenze e tecnologie sempre nuove. Ma non è più imperfetto di altri ambiti che
pure riguardano la salute pubblica. Eppure gli OGM continuano a spaventare.
La chiave per capire perché tutto questo avviene arriva da Marion Nestle, professore
di nutrizione, studi sugli alimenti e salute pubblica alla New York University, citato
da De Francesco in chiusura dell'articolo. Secondo Nestle, ci sono due modi di
guardare al problema della dicotomia tra rischio reale e rischio percepito.
Se si guarda al rischio di malattia, ospedalizzazione e morte, la realtà è che il cibo
transgenico pone un rischio molto basso, largamente inferiore a quello delle
intossicazioni alimentari dovute a contaminazione microbica. La percezione della
sicurezza alimentare dipende da come viene comunicato il rischio e da quanto il cibo
è familiare o estraneo, naturale o "tecnologico".
“Il problema sanitario principale che riguarda il cibo è di carattere batterico o virale,
ma dato che l'idea dell'intossicazione è familiare e non deve essere compresa dal
punto di vista tecnico, e non è imposta in modo volontario da qualcuno, le persone
non si sentono minacciate”, sottolinea Nestle. “Al contrario, non accettano la
biotecnologia alimentare perché è poco familiare, tecnologica e imposta, anche se
non ci sono prove che possa essere pericolosa”.
La battaglia si sposta dunque sul piano della comunicazione, ammesso che i mezzi di
comunicazione siano in grado di fornirne una corretta informazione sull'argomento.
da​
Le Scienze di Repubblica
Carni rosse, Mantovani: “Da Oms un segnale
d’attenzione agli stili di vita”
Il report su carni rosse e processate e rischio cancro dev’essere letto «con saggezza,
come un segnale di attenzione ai nostri stili di vita». Così il professor ​
Alberto
Mantovani​
, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University
sulla decisione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) di inserire la carne
processata fra le sostanze certamente cencerogene e la carne rossa fra quelle
probabilmente cancerogene. Il professore è intervenuto al programma Moebius di
Radio 24.
La lista in cui è stata inserita la carne processata contiene 118 sostanze associate a un
aumento di rischio di cancro. Tra queste il fumo di sigaretta e l’alcol.
Ma come fanno queste sostanze ad incrementare il rischio di cancro?
«Alcune di queste sostanze – spiega il professor Mantovani – contengono o generano
dei carcinogeni. Ad esempio nella carne cotta, in particolare cotta alla brace, si
generano delle sostanze, gli idrocarburi policiclici, che sappiamo da più di un secolo
causare il cancro».
«Un secondo meccanismo ha a che fare con il processo dell’infiammazione: nel caso
dell’alcol, ad esempio, il suo consumo eccessivo causa un’infiammazione cronica del
fegato su cui si innesta il processo di formazione di un tumore», aggiunge lo
specialista.
Nel caso del fumo sono presenti entrambi questi meccanismi: «Di per sé il fumo
contiene grandissime quantità di carcinogeni che causano mutazioni genetiche. Ma
indipendentemente dalla quantità di sigarette fumate, ci sono situazioni
infiammatorie che aumentano il rischio di cancro come la ​
Broncopneumopatia
cronica ostruttiva​
».
E per la carne processata o rossa?
«Non abbiamo ancora le idee chiarissime sul perché il suo consumo eccessivo
aumenti il rischio di cancro. È molto probabile però che la carne, o il tipo di dieta che
seguiamo, cambi e influenzi il microbioma, l’universo dei microbi che vive nel nostro
organismo, e quindi cambi lo stato di infiammazione nel nostro intestino. In
particolare per il ​
cancro del colon-retto il rischio di sviluppare un tumore aumenta in
associazione con il consumo eccessivo di carne. Tuttavia l’aumento di rischio è
modesto».
Pertanto «il segnale che ci arriva dall’Oms è un segnale di attenzione al nostro stile di
vita. Mangiamo troppo, e infatti abbiamo un problema di obesità, che fra l’altro
aumenta il rischio di cancro, e lo facciamo in modo sbilanciato: il consumo di
vegetali, soprattutto freschi, è insufficiente. Attenzione anche alle diete iperproteiche
basate sul consumo di carne per dimagrire in fretta».
In conclusione il consiglio del professor Mantovani per uno stile di vita sano
riassunto in una formula, 0-5-30: «0 sigarette di qualsiasi tipo, 5 porzioni al giorno di
frutta o verdura fresca e 30 minuti al giorno di esercizio fisico moderato».
da​
Humanitas Salute
Che cos’è la Carta di Milano?
L'elenco di diritti e di impegni per un mondo più sostenibile, sarà ciò che
resta di Expo e sarà consegnata alle Nazioni Unite
La Carta di Milano è un documento realizzato nei mesi precedenti a Expo che elenca
diritti e impegni che i cittadini e le imprese possono sottoscrivere per trovare un
modo di risolvere il problema del cibo e della malnutrizione in alcune parti del
mondo. È un ​
manifesto collettivo che cerca di sensibilizzare le persone sul tema alla
base di Expo – “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” – per cercare di educare ogni
cittadino a evitare gli sprechi di ogni giorno. È conservata a Expo, nel Palazzo Italia, e
si può consultare e firmare sul posto ma anche ​
online, sul sito​
.
Questo documento è stato scritto con la partecipazione di più di 5mila persone,
durante gli appuntamenti di “Expo delle Idee”, cioè incontri tra esperti e cittadini in
cui i partecipanti si sono divisi in vari “tavoli” tematici per approfondire tutti i temi di
Expo, in particolare quello sullo sviluppo equo, sulla sostenibilità nel futuro, sulla
cultura del cibo, sull’agricoltura per un futuro sostenibile e sulla città del futuro.
Hanno poi contribuito anche personaggi come papa Francesco, l’ex presidente del
Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban
Ki-Moon, la politica birmana premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, il celebre
oncologo Umberto Veronesi e molti altri.
La Carta di Milano ​
è rivolta a quattro identità diverse​
: ai cittadini che devono fare la
differenza con le loro azioni quotidiane, alle associazioni che raccolgono le esigenze e
le necessità della società, alle imprese che si occupano della produzione e ai governi e
alle istituzioni che devono indirizzare i cittadini e le singole persone. Ha
un’introduzione generale, in cui viene spiegato il motivo per cui va sottoscritta:
Noi donne e uomini, cittadini di questo pianeta, sottoscriviamo questo documento,
denominato Carta di Milano, per assumerci impegni precisi in relazione al diritto al
cibo che riteniamo debba essere considerato un diritto umano fondamentale.
Consideriamo infatti una violazione della dignità umana il mancato accesso a cibo
sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita ed energia.
Riteniamo che solo la nostra azione collettiva in quanto cittadine e cittadini,
assieme alla società civile, alle imprese e alle istituzioni locali, nazionali e
internazionali potrà consentire di vincere le grandi sfide connesse al cibo:
combattere la denutrizione e la malnutrizione, promuovere un equo accesso alle
risorse naturali, garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi.
Dopo l’introduzione generale c’è un elenco di diritti ritenuti fondamentali per
l’umanità – come il diritto per tutti ad avere accesso a cibo sano, al diritto di accesso
a fonti di energia pulita, al dovere di gestire le risorse del pianeta in modo equo e alla
corretta gestione delle risorse idriche, che consenta a tutti di usufruirne – e di
ingiustizie che vanno corrette nel prossimo futuro – la disuguaglianza di possibilità
tra i vari popoli, il ruolo non riconosciuto ancora come fondamentale delle donne
nella produzione agricola e nutrizionale, il grande spreco di cibo che viene buttato via
ogni giorno, il difficile accesso alle risorse energetiche di parte del mondo e la cattiva
gestione delle risorse naturali.
C’è poi una parte in cui i cittadini si impegnano a essere responsabili, per lasciare alle
generazioni future un mondo sano e sostenibile. Per farlo ognuno deve avere cura del
cibo con cui si nutre, consumandone soltanto il necessario e conservando il resto
senza doverlo buttare via; deve evitare lo spreco di acqua, comportandosi in modo
responsabile e riciclando quando possibile; deve promuovere l’educazione alimentare
e ambientale per costruire un mondo sostenibile. Le persone, firmando la Carta, si
impegnano anche a sostenere e spingere governi, istituzioni e organizzazioni
internazionali ad impegnarsi a loro volta per approvare e sviluppare soluzioni nel
futuro. Le imprese stesse devono accettare di applicare le normative internazionali
sull’ambiente e sulla società, investendo nella ricerca e migliorando la produzione
alimentare per contribuire agli obiettivi dello sviluppo sostenibile.
Nella parte conclusiva, i cittadini che firmano il documento si impegnano a
mantenere tutte le promesse lette precedentemente e a sostenere le Nazioni Unite
nella lotta alla fame nel mondo, che hanno l’obiettivo di risolvere questo problema
entro il 2030:
Poiché crediamo che un mondo senza fame sia possibile e sia un fatto di dignità
umana, nell’Anno Europeo per lo sviluppo e in occasione di Expo Milano 2015, noi ci
impegniamo ad adottare i principi e le pratiche esposte in questa Carta di Milano,
coerenti con la strategia che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno elaborato
per sradicare il problema della fame entro il 2030. Sottoscrivendo questa Carta di
Milano noi dichiariamo di portare la nostra adesione concreta e fattiva agli
Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite.
Un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità.
La Carta verrà poi consegnata a fine Expo, il 31 ottobre 2015, al segretario generale
delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e sarà il contributo italiano alle riflessioni che si
terranno a novembre di quest’anno presso le stesse Nazioni Unite sui Millennium
Goals. ​
I Millennium Goals sono gli obiettivi di sviluppo che i 191 stati membri si sono
impegnati a raggiungere entro il 2015​
, che comprendono l’eliminazione della povertà
e del problema della fame nel mondo, la diffusione mondiale dell’istruzione a livello
primario, la parità dei sessi e la riduzione della mortalità infantile.
da​
Il Post
Dieci modi per combattere la fame
Al Vertice sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che ha messo in luce i progressi
compiuti nella lotta alla fame nel mondo, il Direttore Esecutivo del WFP Josette
Sheeran, ha ribadito come un mondo libero dalla fame sia un obiettivo perseguibile e
ha delineato 10 strategie per raggiungerlo. I leaders che hanno partecipato al Vertice sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio a
fine settembre a New York, hanno sottolineato come il mondo stia compiendo
progressi nella lotta alla fame, che è il primo obiettivo del millennio, ma non
abbastanza velocemente. La proporzione di persone affamate nel mondo è infatti
scesa dal 20 per cento, nel 1990, al 16 per cento oggi. Si tratta di un risultato ancora
lontano dal 10 per cento fissato per il 2015.
Porre fine alla fame nel mondo è un obiettivo raggiungibile da questa generazione se
decidiamo di adottare le strategie giuste, ha detto il Direttore Esecutivo del WFP,
Josette Sheeran intervenendo, lo scorso settembre, al National Press Club, a
Washington (USA).
Qui di seguito le 10 azioni e idee proposte dalla Sheeran per raggiungere questo
obiettivo.
Secondo il Direttore Esecutivo del WFP, il fattore più critico è quando un leader dice
“non ho tempo”. Per porre fine alla fame bisogna dotarsi di una leadeship come
quella che ha consentito al Brasile di fare grossi passi avanti nella lotta alla fame negli
ultimi anni. La fame è il principale problema dell’umanità. Ma può essere risolto.
1. Azione umanitaria
L’assistenza alimentare in situazioni di emergenza salva vite umane ed è spesso il
primo passo verso la ricostruzione. Oltre a fornire il nutrimento indispensabile alla
sopravvivenza, il cibo - in quanto motore anche dello sviluppo economico e
dell’istruzione - é un investimento nel futuro di un paese.
2 Pasti scolastici
Fornire pasti scolastici a scuola é una fondamentale misura di protezione sociale che
consente ai bambini, e soprattutto alle bambine, di continuare a studiare. Si tratta di
un intervento non troppo oneroso e che moltiplica i suoi effetti positivi.
3. Reti di protezione
Circa l’80 per cento della popolazione non usufruisce di alcuna forma di protezione
sociale. Quando scoppia una catastrofe o c’è una crisi finanziaria o un’emergenza
alimentare, non esiste un piano di riserva. Creare una rete di protezione sociale per
gli studenti e i contadini aiuta la popolazione a fronteggiare meglio la crisi.
4. Collegare i piccoli produttori ai mercati
Gli agricoltori produrrebbero cibo in quantità e qualità maggiore se avessero dei
mercati di riferimento e se avessero gli strumenti e le conoscenze per accedere a
questi mercati. Fornire ai piccoli produttori locali questi strumenti accrescerebbe le
loro entrate e, dunque, migliorerebbe la qualità della loro vita.
5. I primi 1.000 giorni
Esistono ormai prove scientifiche inconfutabili che una nutrizione inadeguata
durante i primi 1.000 giorni di vita – dalla gestazione fino ai 24 mesi- può causare
danni irreversibili, sia mentali che fisici. Fornire la giusta alimentazione ai bambini
rappresenta un investimento nel futuro.
6. Dare potere alle donne
Aiutare le donne significa garantire che tutta la famiglia abbia accesso al cibo.
Numerosi studi dimostrano come alti tassi di malnutrizione siano strettamente
collegati a disuguaglianze di genere. Conferire maggiore potere alle donne significa,
in sostanza, accrescere le possibilità di sviluppo di una nazione.
7. Rivoluzione tecnologica
La tecnologia può rivoluzionare il modo in cui si affronta la lotta contro la fame. Oggi,
in Siria, i rifugiati iracheni ricevono direttamente sul proprio cellulare un buono
alimentare da utilizzare nei negozi locali. Si tratta di un sistema apprezzato anche dai
negozianti e che consente un certo risparmio di denaro. Ci sono molte altre
possibilità simili.
8. Accrescere le capacità di “resistenza”
I più poveri del mondo sono anche i più esposti ai disastri naturali e non. E`
essenziale aiutare ad accrescere le capacità di risposta delle comunità più vulnerabili
alle emergenze. L’assistenza alimentare può essere, in questo, un aiuto.
9. Il potere degli individui
Il potere degli individui é enorme quando si mobilitano. E questo potere aumenta
esponenzialmente grazie all’uso di internet e dei social media. Abbiamo bisogno di
esplorare il potere di questi nuovi strumenti di comunicazione per costruire una
comunità globale di persone che combatte la fame.
10. La forza delle leadership
Secondo il Direttore Esecutivo del WFP, il fattore più critico è quando un leader dice
“non ho tempo”. Per porre fine alla fame bisogna dotarsi di una leadeship come
quella che ha consentito al Brasile di fare grossi passi avanti nella lotta alla fame negli
ultimi anni. La fame è il principale problema dell’umanità. Ma può essere risolto.
da​
Programma alimentare modiale (WFP)
Malnutrizione e obesità convivono all'Expo, ma è
polemica
Dopo lo scontro tra Petrini e McDonald's l'anticipazione della rubrica di
Report dedicata al cibo
Il tema dell'esposizione mondiale di Milano è “Nutrire il pianeta”, ma con cosa, visto
che la maggior parte del mondo occidentale ormai mangia un cibo innaturale. “Oggi secondo Franco Berrino, già direttore dell'Istituto dei Tumori di Milano - decine di
studi ci dicono quali sono i fattori che contribuiscono all'obesità. Al primo posto le
patatine, poi le carni conservate, le carni rosse e le bevande zuccherate”.
A fine aprile a Milano, a pochi giorni dall'inaugurazione di Expo, il ministro delle
Politiche Agricole, Maurizio Martina, partecipa alla presentazione della Carta di
Milano, il manifesto per combattere la malnutrizione e lo spreco di cibo nel mondo.
Assente il ministero della Salute, eppure i dati sono allarmanti: per ogni persona
malnutrita, due sono sovrappeso. Circa 2,1 miliardi di persone sono obese e 29
milioni periscono per malattie dovute ad un eccesso di cibo. In Italia, il paese della
dieta mediterranea, i numeri sono preoccupanti: i bambini in sovrappeso sono il
20,9% e i bambini obesi sono il 9,8%.
Il paradosso è che da anni si conoscono i cibi che fanno male. Il codice europeo
contro il cancro, per esempio, dice espressamente di limitare i cibi con molti zuccheri
e grassi, di evitare la carne conservata e le bevande zuccherate. Al punto che
l'Organizzazione mondiale della sanità, qualche mese fa è intervenuta sull'utilizzo di
zuccheri aggiunti raccomandando di non superare il 5% dell'apporto calorico, cioè ha
chiesto di non superare 25 grammi di zucchero al giorno, ma il ministro della salute
Beatrice Lorenzin si è opposta sostenendo che i nostri prodotti sono aggrediti senza
nessuna base scientifica seria.
da​
Il Corriere della Sera
​
Dopo l’assemblea
Nostra intenzione è non far morire il dibattito iniziato in quest’occasione
attraverso la collaborazione con la FAO (Food and Agriculture
Organization), che permetterà ad un gruppo di studenti, coloro che
avranno manifestato un particolare interesse verso le tematiche trattate,
di visitare il quartier generale dell’organizzazione ONU per vedere da
vicino le politiche adottate dagli organismi internazionali per combattere
le emergenze alimentari.
Segui e commenta le attività delle nostre assemblee
tramite l’hashtag ​
#lgcassemblea​
su Facebook,
Instagram e Twitter.
Confidando nella piena partecipazione di ognuno di voi,
i Rappresentanti d’Istituto
Lorenzo Mascioli
Alessandro Imperia
Federica Fontana
Leonardo Panerai