Cado in piedi - Bollati Boringhieri

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Cado in piedi - Bollati Boringhieri
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HOME POLITICA & SOCIETÀ ECONOMIA AMBIENTE TECNOLOGIA CULTURA & NARRATIVA TEMPO LIBERO CIBI E SALUTE GOSSIP QUALE DEMOCRAZIA di Gherardo Colombo ­ 24 novembre 2013 "Esistono diritti dei quali né gli altri singolarmente, né la società nel suo complesso possono disporre, perché sono da una parte conseguenza del riconoscimento della dignità della persona, e dall'altra la base necessaria per l'esercizio della libertà". Gherardo Colombo riflette sulla Costituzione a Bookcity Milano 2013. Cadoinpiedi.it pubblica un abstract del libro Democrazia (Bollati Boringhieri) scritto da Gherardo Colombo. 5. Democrazia, diritti e doveri In effetti anche la democrazia limita la libertà della persona. Alla democrazia, però, è consentito limitare le libertà personali soltanto se la limitazione è funzionale all'esercizio della medesima libertà da parte di tutti. Per sviluppare l'argomento occorre parlare di diritto e di dovere. La parola «diritto», quando si riferisce ai diritti personali dei singoli (i diritti soggettivi), è quasi sinonimo di possibilità. Possibilità di fare e possibilità di chiedere senza che sia consentita una risposta negativa. Diritto è parente stretto di libertà: si ha un diritto quando si è liberi di fare o di chiedere. Perché esista un diritto occorre una regola che lo preveda, oppure che manchi una regola che lo escluda. Così chiunque, dove esiste la regola che lo consente, può andare a scuola; ma nello stesso tempo chiunque, anche se non esiste una regola che espressamente lo prevede, può programmare e impiegare come vuole il proprio «tempo libero». Salvo, ovviamente, che esista una re gola che interdice il tempo libero, e comunque rimanga nei limiti stabiliti da altre regole che impediscono di usare il tempo libero per ledere la libertà altrui (per esempio la regola che vieta di sequestrare una persona). La parola «dovere», invece, indica un comando (che obbliga a mantenere un determinato comportamento) o un divieto (che obbliga a evitare di mantenerlo). Per quanto possa sembrare che si escludano l'un l'altro, diritto e dovere hanno radice comune, sono complementari, e non può esistere l'uno senza che esista anche l'altro. A un diritto di uno corrisponde necessariamente un dovere di un altro, non fosse altro che il dovere di rispettare il diritto del primo. Visto che diritto è sostanzialmente sinonimo di libertà (perché diritto è possibilità e possibilità è libertà), si deve concludere che non esiste libertà senza che esistano doveri. Qualsiasi possibilità in capo a uno porta con sé un comando o un obbligo per gli altri. Così il diritto di essere curati se ci si ammala comporta il dovere per tutta la comunità di non impedirne l'esercizio; e il diritto di essere curati gratuitamente, se non si hanno le possibilità per provvedervi a spese proprie, comporta il dovere, per tutti gli altri partecipi alla società che ne abbiano i mezzi, di pagare le imposte (che procurano il denaro per costruire gli ospedali, acquistare i macchinari, retribuire i medici e gli infermieri e via dicendo). La democrazia, che riconosce libertà, e quindi diritti, porta con sé, pertanto, anche doveri. Non solo libertà, quindi, ma anche limitazioni. Al contrario delle altre forme di governo, però, la democrazia è finalizzata alla libertà, alla pari libertà di tutti, e pertanto i diritti e i doveri sono distribuiti uniformemente (la differenza tra monarchia, oligarchia e democrazia riguarda, tra l'altro, anche il criterio di distribuzione di diritti e doveri; questi Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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nella democrazia sono distribuiti in uguali porzioni, mentre nelle altre due forme di governo sono assegnati in modo asimmetrico). In democrazia i doveri devono essere giustificati dal servire la libertà degli altri, e cioè devono essere funzionali ai diritti, in altre parole a fare in modo che la libertà esista. E che esista non soltanto come forma, ma anche come sostanza. Non basta il riconoscimento della libertà, se non è garantita la possibilità concreta di poterla praticare: non basta affermare che si è liberi di istruirsi, se le scuole costano troppo per poterci mandare i figli; che la salute è un diritto di tutti, se gli ospedali sono a pagamento anche per i bisognosi; che si è liberi di farsi una famiglia, se non c'è lavoro. Perché esista veramente libertà di scelta occorre che le persone non siano sopraffatte dalle necessità materiali più basilari («Prima sfamali, e poi vai a chiedere loro la virtù», afferma il Grande Inquisitore a proposito della possibilità di esercitare il libero arbitrio). È ovvio che le pari possibilità di scegliere consentono alle persone di percorrere strade diverse che portano a risultati diversi: di solito chi studia impara e si attrezza per trovare un lavoro che gli piaccia; chi non studia deve accontentarsi di quello che trova; chi programma il proprio futuro più facilmente raggiunge risultati rispetto a chi vive alla giornata e così via; la libertà, come si diceva, fa in modo che ciascuno possa essere artefice del proprio destino, sia in positivo sia in negativo. C'è però un limite minimo sotto il quale nessuno può essere lasciato cadere, perché in caso contrario perderebbe la libertà. Se la democrazia è lo strumento attraverso il quale assicurare alle persone la libertà, nessuno può essere messo o lasciato nella impossibilità di scegliere per mancanza dei basilari mezzi materiali che gli consentano di farlo. In altre parole, esistono diritti dei quali né gli altri singolarmente, né la società nel suo complesso possono disporre, perché sono da una parte conseguenza del riconoscimento della dignità della persona, e dall'altra la base necessaria per l'esercizio della libertà. Senza dignità e libertà non ci sarebbe democrazia. Gherardo Colombo, Democrazia, pp. 46­49. (c) 2011 Bollati Boringhieri Editore, Torino Ghrerado Colombo è a Bookcity Milano 2013 per parlare di Costituzione. E' presente domenica 24 novembre ore 18 al Museo del Risorgimento in via Borgonuovo 23 a Milano per l'incontro dal titolo Siamo di buona Costituzione. Colombo commenta e spiega un documento unico, scritto quasi settant'anni fa, profondamente ricco e attuale. L'associazione Libertà e Giustizia insieme all'Associazione Nazionale Magistrati è entrata nelle scuole e ha coinvolto studenti e insegnanti in una riflessione sulla Carta Costituzionale. Colombo ha riportato i risultati di questo progetto di altissimo valore civico nel libro La Repubblica siamo noi (Salani, 2013). Leggi anche:
Bookcity Milano 2013, il
libro diventa protagonista
DEMOCRAZIA
di Gherardo Colombo
Una firma d'eccezione per spiegare che cos'è la democrazia oggi
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