Appunti Bonus IRPEF e cenni catasto

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Appunti Bonus IRPEF e cenni catasto
BONUS IRFEF
BONUS IRPEF
Stabilizzazione bonus 80 euro nella Legge di Stabilità 2015.
E' con la legge di Stabilità 2015 (Legge 190/2014) che il bonus di 80
euro di Renzi è diventato definitivo.
La stabilizzazione del bonus di 80 euro è contenuta nell’art. 1 comma
12 della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (come da art. 4 della bozza
di Legge di Stabilità 2015
La Legge di Stabilità 2017, così come la Legge di Stabilità 2016, non
contiene novità riguardanti il Bonus Renzi, quindi gli 80 euro in busta paga
restano confermati anche per l'anno 2017, così come sono stati erogati
anche nel 2016. Quindi ai lavoratori spetta un credito di 960 euro annui da
ripartire al lavoratore in base ai giorni di detrazione per lavoro dipendente
spettante
BONUS IRPEF
Stabilizzazione bonus 80 euro nella Legge di Stabilità 2015.
E' con la legge di Stabilità 2015 (Legge 190/2014) che il bonus di 80
euro di Renzi è diventato definitivo.
La stabilizzazione del bonus di 80 euro è contenuta nell’art. 1 comma
12 della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (come da art. 4 della bozza
di Legge di Stabilità 2015
La Legge di Stabilità 2017, così come la Legge di Stabilità 2016, non
contiene novità riguardanti il Bonus Renzi, quindi gli 80 euro in busta paga
restano confermati anche per l'anno 2017, così come sono stati erogati
anche nel 2016. Quindi ai lavoratori spetta un credito di 960 euro annui da
ripartire al lavoratore in base ai giorni di detrazione per lavoro dipendente
spettante
BONUS IRPEF
IMPORTO
960 euro, se il reddito complessivo non è superiore a
24.000 euro;
Riproporzionato se il reddito complessivo è superiore a
24.000 euro ma non a 26.000 euro.
Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto
tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito
complessivo, e l’importo di 2.000 euro.”.
BONUS IRPEF
Lavoratore con 24.800 euro di reddito in 12 mesi di
lavoro. Ad esempio, per un lavoratore impiegato per
l’intero anno il cui reddito complessivo è di 24.800
euro, l’importo del credito spettante è pari a 960 x
[(26.000 – 24.800)/2.000] = 960 x 1.200/2000 = 960 x
0,6 = ossia 576
BONUS IRPEF
Lavoratore con reddito di 22.000 euro percepito in 4 o 7 mesi.
Se il periodo di lavoro nell’anno è inferiore a 365 giorni, l’importo del credito
spettante, come precedentemente determinato, deve essere parametrato al
numero dei giorni di lavoro dell’anno, calcolati tenendo conto delle regole
ordinariamente applicabili per l’applicazione delle detrazioni previste dall’art.
13 del TUIR.
Ad esempio, un lavoratore il cui reddito complessivo è di euro 22.000 e che:ha
cessato il rapporto di lavoro il 30 aprile (120 giorni di lavoro nell’anno) avrà
diritto soltanto a parte del credito, pari a euro 960/365 x 120 = euro 315,62 di
credito Irpef;
a iniziato un rapporto di lavoro a tempo indeterminato il 3 giugno (212 giorni
di lavoro nell’anno) avrà diritto soltanto a parte del credito, in quanto euro
960/365 x 212 = euro 557,59 di bonus.
La rendita catastale è il reddito che Agenzia delle Entrate
(Agenzia del Territorio) attribuisce a ogni singolo bene immobile.
Rappresenta la base fiscale su cui vengono calcolate le imposte
(imposta sui redditi, IMU, imposta di registro, etc.).
Nel Catasto Fabbricati la rendita catastale è collegata all’unità
immobiliare. Ogni unità immobiliare ha la propria rendita
catastale
CENNI SU CATASTO E SUL CALCOLO
DELLA BASE IMPONIBILE
Come si calcola la rendita catastale per gli
immobili urbani
L’Agenzia delle Entrate suddivide il territorio
in zone omogenee; quindi ripartisce gli
immobili di ciascuna zona in categorie e classi
catastali. Ad ogni unità immobiliare viene
quindi associata la consistenza
catastale (ovvero la grandezza) sulla base
della dimensione, espressa in vani, metri
cubi(mc) o metri quadrati (mq).
• Quali sono le categorie catastali ?
Le categorie catastali sono:
•
Gruppo A (uso abitazione/uffici) – consistenza catastale
calcolata in vani
•
Gruppo B (alloggi collettivi) – consistenza catastale calcolata in
mc
•
Gruppo C (uso commerciale e vario) – consistenza catastale
calcolata in mq
L’Agenzia delle Entrate determina infine la tariffa d’estimo unitaria,
ovvero la rendita catastale media unitaria di ogni categoria e classe.
La tariffa d’estimo esprime il reddito del bene immobile al netto di
spese e perdite eventuali, al lordo di imposte e contributi.
La rendita catastale di ciascuna unità immobiliare viene quindi
calcolata moltiplicando semplicemente la consistenza catastale x la
tariffa d’estimo
La base imponibile, ovvero il valore su cui applicare le aliquote
d’imposta, è il valore dei beni immobili determinato per via tabellare
partendo dalla rendita catastale dell’anno in corso. Questo valore è
diverso a seconda dei tipi di immobile.
VALORE ABITAZIONI – categoria catastale A (escluso A10), C/2, C/6, C/7
• rendita catastale x 1,05 = rendita rivalutata x 160
• esempio: abitazione A/2 con rendita € 813,42
• base imponibile (valore fiscale) = € 813,42 x 1,05 x 160 = €
136.655,00
VALORE UFFICI – categoria catastale A10
• rendita catastale x 1,05 = rendita rivalutata x 80
• VALORE NEGOZI – categoria catastale C/1
• rendita catastale x 1,05 = rendita rivalutata x 55
Categoria catastale
Coefficiente Descrizione
Da A/1 a A/11 (escluso A/10) 160
(abitazioni di tipo: signorile, civile, economico,
popolari, ultrapopolari, rurali, villini, ville, castelli,
palazzi di eminenti pregi artistici o storici, alloggi
tipici dei luoghi
A10
80
Uffici o studi privati
Da B1 a B8
140
Collegi e convitti, case di cura e ospedali non a
scopo di lucro, prigioni e riformatori, uffici pubblici,
scuole e laboratori, biblioteche, musei, gallerie,
accademie, circoli, ..
C/1
55
Negozi e botteghe
C/2, C/6, C7
160
Magazzini e locali di deposito, stalle, scuderie,
tettoie
C/3, C/4, C/5
140
Laboratori per arti e mestieri, fabbricati e locali per
esercizi sportivi non a scopo di lucro, stabilimenti
balneari
Da D/1 a D/10 (escluso D/5)
65
D/5
80
Istituti di credito, cambio e assicurativi
REDDITO DOMINICALE E REDDITO AGRARIO
COSA E’ IL REDDITO DOMINICALE E REDDITO AGRARIO DEI TERRENI AGRICOLI?
Il reddito dominicale ( deriva dal latino “dominus” = “signore” ) è il reddito relativo al valore del
terreno che spetta al proprietario del fondo a titolo di rendita fondiaria compresi gli interessi sui
capitali permanentemente investiti nel terreno . Il reddito dominicale cambia al variare del valore del
terreno che dipende : dalla tipologia del terreno (alcalino, acido, argilloso, calcareo etc. ) , dalla sua
pendenza media ( accessibilità e lavorabilità ) , dalla esposizione solare , dalla possibilità di essere
irrigato, e dalla vicinanza a vie di comunicazione che facilitano il trasporto dei prodotti .
Il reddito dominicale è dato dal beneficio fondiario più i tributi.
Il reddito agrario è il reddito dell’imprenditore nell’esercizio dell’impresa agricola. L’imprenditore
può essere o lo stesso proprietario oppure l’ affittuario o l’ usufruttuario e comunque è sempre colui
che coltiva il fondo .
Il reddito dominicale è dato dagli interessi sul capitale agrario più il compenso per il lavoro direttivo.
Nella figura che segue si può vedere che i due redditi si trovano a destra della una
visura catastale