La valutazione della qualità dello sviluppo dei bambini

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La valutazione della qualità dello sviluppo dei bambini
Università degli Studi di Genova
DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANTROPOLOGICHE
Sezione di Psicologia
La valutazione della qualità
dello sviluppo dei bambini
La valutazione dello sviluppo linguistico nella prima infanzia
2002-2005
Sintesi risultati
Responsabile
Alda Scopesi
Gruppo di lavoro
Mirella Zanobini, Maria Carmen Usai e Paola Viterbori
INTRODUZIONE
Secondo dati recentemente pubblicati, circa il 7% dei bambini in età prescolare mostra
importanti limitazioni nella capacità linguistica. Poiché le abilità comunicative e linguistiche
influenzano in modo significativo l’intera organizzazione cognitiva e affettiva del bambino, la
valutazione precoce dello sviluppo del linguaggio rappresenta un’area privilegiata di studio e
di intervento.
Come evidenziato dalla ricerca, la presenza di asincronie tra la capacità di formulare
intenzioni, pensieri e sentimenti e la capacità di esprimerli può, infatti, compromettere lo
sviluppo di un linguaggio interno e la formazione di rappresentazioni concettuali astratte,
causando, inoltre, problemi nelle relazioni interpersonali.
L’identificazione precoce di difficoltà nello sviluppo linguistico, rappresenta, quindi,
un’importante azione preventiva. A questo scopo, occorre, da un lato, individuare gli indici di
rischio, dall’altro, disporre di strumenti di screening e monitoraggio delle abilità linguistiche
facilmente utilizzabili e applicabili precocemente nel corso dello sviluppo.
Per quanto riguarda la scelta degli indicatori precoci delle difficoltà di linguaggio, è noto, ad
esempio, che nelle fasi iniziali dello sviluppo linguistico, gli aspetti fonologici giocano un
ruolo importante e che ritardi nella componente lessicale si associano spesso a problemi di
tipo fonologico (Mirak e Rescorla, 1998). Recentemente, inoltre, alcuni studiosi (si veda
Bloom, 1993; Dixon e Smith, 2000) hanno sottolineato il legame esistente tra acquisizione del
linguaggio e alcune caratteristiche del temperamento mettendo in luce come la presenza di
stati costanti di affettività neutra e il controllo attentivo facilitino l’apprendimento del
linguaggio, in quanto consentono di raggiungere i livelli attentivi necessari alla costruzione
dei significati mentali per apprendere le parole.
Alla luce di quanto detto, il progetto “La valutazione dello sviluppo linguistico nella prima
infanzia” si è articolato in due parti:
1) un’azione formativa, rivolta agli operatori del nido, sullo sviluppo linguistico nella prima
infanzia e sulle modalità di valutazione e monitoraggio delle abilità comunicative e
linguistiche dei bambini di età compresa fra 8 e 30 mesi;
2) una ricerca longitudinale da svolgere con la collaborazione degli operatori del nido sugli
indicatori precoci delle difficoltà nello sviluppo linguistico.
Il coinvolgimento delle educatrici nel progetto di ricerca aveva lo scopo di permettere ai
partecipanti di applicare sul campo le nozioni acquisite durante la formazione. Occorre,
inoltre, sottolineare che le istituzioni come l’asilo nido e la scuola per l’infanzia oltre a
svolgere un ruolo di tipo educativo nei confronti dei bambini, svolgono una funzione rilevante
nell’ambito della prevenzione e giocano un ruolo importante sia nell’identificazione precoce
dei bambini con difficoltà di linguaggio sia nel recupero di tali difficoltà.
In riferimento al protocollo relativo al primo modulo del progetto dal titolo “La valutazione
dello sviluppo linguistico nella prima infanzia”, è stata completata la formazione prevista e
conclusa la ricerca longitudinale. In particolare è stato svolto quanto segue:
1. la formazione al personale dei nidi di Genova, Savona e della provincia di Imperia sugli
aspetti teorici inerenti lo sviluppo comunicativo e linguistico e sul problema della
valutazione di tale aspetto. La formazione della durata complessiva di 6 ore per sede di
svolgimento (per un totale di 18 ore), è stata articolata in due incontri di tre ore ciascuno e
si è tenuta a Genova, Savona e Sanremo;
2. la formazione agli educatori dei nidi di Genova sullo sviluppo cognitivo dei lattanti
finalizzata a fornire competenze in particolare sullo sviluppo comunicativo e linguistico e
a promuovere la valutazione di tale aspetto all’interno degli stessi asili nido per un totale
di 16 ore;
3. la formazione degli educatori e degli insegnanti coinvolti nella ricerca longitudinale che
aveva lo scopo di fornire alcune competenze teoriche e pratiche sulla valutazione del
temperamento infantile per un totale di 16 ore e costituisce la seconda parte della
formazione già svolta nel 2002 per un totale di 12 ore e della supervisione nei nidi per un
totale di 40 ore.
4. la conclusione della ricerca longitudinale sullo sviluppo linguistico e i suoi correlati;
5. la restituzione dei risultati della ricerca ai genitori dei bambini coinvolti nello studio.
L’AZIONE FORMATIVA PER IL PERSONALE DEI NIDI
1. La formazione al personale dei nidi di Genova, Savona e della Provincia di Imperia
L’azione formativa rivolta al personale dei nidi di Genova, del Comune di Savona e della
Provincia di Imperia ha coinvolto complessivamente circa 300 operatori provenienti
rispettivamente da 31, 5 e 19 asili nido per un totale di 18 ore.
Obiettivi
Gli obiettivi della formazione erano:
 fornire alcune competenze teoriche sullo sviluppo comunicativo e linguistico dei bambini
in età prescolare;
 fornire alcune competenze pratiche sulla valutazione dello sviluppo linguistico in età
prescolare.
Metodo e contenuti della formazione
La formazione è stata articolata in due incontri di tre ore ciascuno.
Al fine di fornire un quadro teorico di riferimento, parte del corso si è focalizzata su alcune
tematiche relative allo sviluppo delle competenze comunicative e linguistiche nei bambini
durante i primi anni di vita.
In particolare sono stati affrontati i seguenti aspetti:
 lo sviluppo comunicativo
 lo sviluppo del linguaggio nelle varie componenti (sviluppo fonologico, lessicale,
morfologico/sintattico, semantico e pragmatico).
Il secondo incontro è stato rivolto alla presentazione di alcuni strumenti di valutazione delle
competenze linguistiche precoci, in particolare:
1) Guida all’osservazione del bambino nella fascia d’età da 9 a 12 mesi di Letizia e
Sabbadini (2002);
2) Test di Valutazione del Linguaggio (TVL) di Cianchetti e Sannio Fancello (1997);
3) Questionario MacArthur per la valutazione del linguaggio nei primi anni di vita di Caselli
e Casadio (1995);
4) Prove di vautazione della comprensione linguistica di Rustioni (1994).
2. La formazione al personale dei nidi di Genova sullo sviluppo cognitivo dei lattanti
La formazione rivolta alle educatrici degli asili nido di Genova ha riguardato l'analisi e lo
studio di alcune tematiche relative allo sviluppo dei processi mentali nei bambini della fascia
d'età 0-36 mesi. La formazione si è svolta seguendo un calendario di incontri quindicinali a
cui ha partecipato un educatore per ciascun nido, per un totale di 30 educatori e di 16 ore di
formazione.
Obiettivi
La formazione si è posta i seguenti obiettivi:
 illustrare attraverso quali modalità il bambino molto piccolo impara a conoscere il
mondo che lo circonda;
 fornire alcune linee guida sull’osservazione delle prime fasi dello sviluppo.
Metodo e contenuti della formazione
Sono state prese in considerazione le abilità relative ad alcuni domini cognitivi:
 percezione,
 apprendimento e memoria,
 organizzazione della conoscenza attraverso il linguaggio.
Si è cercato di fornire un adeguato quadro teorico di riferimento, oltre a strumenti operativi
per eventuali "indagini" sul campo. Inoltre gli insegnanti sono stati coinvolti in un lavoro
collettivo di confronto sulle tematiche trattate. Nel corso della formazione alcune insegnanti
hanno portato all'attenzione dei colleghi alcune situazioni osservate attraverso l'utilizzo del
Questionario Italiano di Temperamento (QUIT, Axia, 2002); questo ha permesso di riflettere
sulle risorse e sui limiti dello strumento e sulle condizioni ottimali di impiego al fine di
bilanciare i costi con i benefici. Dalla discussione è emersa la possibilità di effettuare ulteriori
approfondimenti circa il lavoro di formazione sul temperamento e sugli aspetti ad esso
collegati (attenzione, approccio al nuovo, emozionalità, movimento, orientamento sociale).
3. La formazione agli educatori e insegnanti coinvolti nella ricerca
L’azione formativa è stata rivolta agli educatori degli asili nido del Comune di Genova che
avevano partecipato alla raccolta dei dati e agli insegnanti delle scuole per l’infanzia coinvolte
e costituisce la seconda parte della formazione già svolta nel 2002 (12 ore di formazione e 40
ore di supervisione nei nidi, descritta in dettaglio nel report intermedio). La ricerca
longitudinale prevedeva, infatti, due valutazioni di bambini reclutati a una età compresa fra i
24 e 30 mesi e rivalutati a distanza di un anno. La formazione è stata svolta per un totale di 16
ore.
Obiettivi
Gli obiettivi della formazione erano:
 fornire alcune conoscenze teoriche sul temperamento;
 fornire alcune competenze operative sulla valutazione del temperamento in età prescolare;
 coinvolgere educatori e insegnanti nel progetto di ricerca sugli indicatori correlati allo
sviluppo linguistico iniziato nel 2002.
Metodo e contenuti della formazione
La formazione è stata articolata in modo da prevedere una parte di inquadramento teorico e
una parte applicativa. La prima parte del corso è stata rivolta alla presentazione del progetto di
ricerca in corso. Sono stati presentati gli obiettivi generali dello studio, la metodologia, gli
strumenti di rilevazione, i tempi e le modalità di valutazione del campione di bambini
selezionati. Sono stati altresì discussi i risultati ottenuti nella prima fase di raccolta dei dati.
Al fine di fornire un quadro teorico di riferimento, parte del corso è stata focalizzata sugli
aspetti teorici relativi al temperamento e alla sua valutazione. Una parte consistente della
formazione è stata rivolta allo strumento di rilevazione del temperamento infantile di Axia
(2002). In particolare è stato descritto lo strumento, le sue finalità, le modalità di
somministrazione e di interpretazione dei risultati con il duplice scopo di:
1. formare le educatrici e le insegnanti all’utilizzo di uno strumento specifico per la
valutazione del temperamento infantile;
2. coinvolgere le educatrici nella raccolta sistematica di informazioni sul temperamento,
all’interno del progetto di ricerca.
Un ultimo incontro è stato dedicato alla restituzione dei dati e alla discussione complessiva
dell’esperienza di formazione e ricerca.
Modulo II: progetto su scuole dell’infanzia (RISULTATI NON RIPORTATI)
Modulo III
Questo ultimo modulo del progetto triennale rappresenta un completamento dei precedenti
che erano mirati alla valutazione dello sviluppo del linguaggio e dei prerequisiti
dell’apprendimento.
Al fine di fornire agli operatori del nido e delle scuole dell’infanzia una panoramica completa,
il terzo modulo si è focalizzato sugli approcci relativi alla prevenzione e al recupero delle
difficoltà di linguaggio e di apprendimento.
A questo scopo, i risultati delle esperienze di formazione e ricerca dei due moduli precedenti
sono stati utilizzati come base per introdurre tematiche relative agli interventi didattici nei
bambini a rischio.
Obiettivo principale del progetto è stata la formazione del personale del nido su aspetti teorici
e pratici relativi alle modalità di intervento sui problemi del linguaggio e della
comunicazione.
Il terzo modulo è stato così articolato:
1. analisi dei principali strumenti di valutazione e di recupero delle competenze
linguistiche utilizzati da educatori e insegnanti nel contesto scolastico (nido e scuola
dell’infanzia);
2. formazione teorica e pratica al personale dei nidi sulle modalità di intervento per le
difficoltà di linguaggio e organizzazione di laboratori linguistici per la promozione
delle competenze linguistiche
GLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE E DI RECUPERO DELLE COMPETENZE
LINGUISTICHE UTILIZZATI NEL CONTESTO SCOLASTICO
L’obiettivo principale della ricerca era l’acquisizione di informazioni relative agli strumenti di
valutazione e intervento utilizzati negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia di Genova. A tal
fine è stato sviluppato un questionario consegnato per la compilazione ai Dirigenti di tutte le
strutture comunali.
Il questionario indagava diverse aree:
 uso di strumenti strutturati per la valutazione delle competenze comunicative e
linguistiche;
 ricorso all’osservazione sistematica delle competenze comunicative e linguistiche;
 incontri di discussione all’interno della struttura sulle valutazioni e/o sull’osservazione
condotta sui bambini;
 partecipazione ad attività formative sulle competenze comunicative e linguistiche;
 sviluppo di attività didattiche specifiche per il potenziamento delle competenze
comunicative e linguistiche;
 strategie di intervento con bambini con difficoltà o ritardo di linguaggio.
Risultati
Complessivamente sono stati raccolti i dati relativi a 75 strutture scolastiche comunali relative
alla fascia d’età 0-6 anni (27 nidi e 48 scuole dell’infanzia) e distribuite su tutto il territorio
genovese (Castelletto, Centro Est, Centro Ovest, Centro Storico, Levante, Marassi, Medio
Levante, Medio Ponente, Molassana, S. Desiderio, S. Eusebio, Sampierdarena, San Fruttuoso,
San Quirico, San Teodoro, Val Bisogno, Val Polcevera).
I risultati complessivi della ricerca evidenziano come la maggior parte delle strutture non
utilizzi strumenti standardizzati per la valutazione e il monitoraggio dello sviluppo linguistico
durante il periodo prescolare. E’ da sottolineare il fatto che solo 8 strutture su 75 applicano
metodi strutturati in modo sistematico su tutti i bambini.
La formazione al personale dei nidi
L’azione formativa è stata rivolta al personale di 5 nidi di Genova che avevano partecipato
allo studio sull’identificazione precoce del rischio linguistico (modulo 1) per un totale di 16
ore di formazione teorica e 40 ore di supervisione al lavoro pratico svolto nelle singole
scuole.
Al fine di divulgare l’esperienza è stata, inoltre, organizzata una giornata di studio aperta a
tutti gli educatori e gli insegnanti interessati.
Obiettivi
Gli obiettivi della formazione erano:
 fornire alcune competenze teoriche sulle modalità e tipologie di promozione di abilità
comunicative e linguistiche nel contesto scolastico;
 fornire alcune competenze teoriche sul metodo creativo, stimolativo, riabilitativo della
comunicazione orale e scritta di Drezancic;
 fornire alcune competenze pratiche relative al I programma del metodo Drezancic
specifico per la fascia di età compresa fra 6 mesi e 3 anni.
Metodo e contenuti della formazione
L’attività formativa si è svolta seguendo un calendario di 4 incontri a carattere di lezione
frontale con la finalità di fornire una base comune di conoscenze teoriche, metodologiche e
applicative relative alle modalità di promozione delle abilità linguistiche e al metodo
Drezancic.