N° 30 del 02/08/2008
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N° 30 del 02/08/2008
EBOLI BATTIPAGLIA, VERSO L’ OSPEDALE UNICO AQUARA: TERRITORIO DEVASTATO PER LA FONDOVALLE [email protected] 0828 720114 Ann o X n°30 www.unicosettimanale.it - 02 agosto 2008 € 1,00 Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno -Abb. annuale 25,00€ Cilento, una terra da modernizzare di Domenico De Masi Parità di giorni e di spettacoli, quest’anno il Ravello Festival ha incrementato del 15 per cento le presenze di spettacoli e del 52 per cento gli incassi. Ciò significa che, quando si costruisce un “sistema” turistico fatto di mare, mostre, concerti, buoni alberghi, cucina genuina e accoglienza raffinata, non c’è monnezza che tenga. Ma soprattutto significa che una regione polifonica come la Campania non può svilupparsi se non investe energie economiche e organizzative sulla provincia che, rispetto a Napoli, possiede le maggiori riserve ancora inesplorate di natura e di cultura. Il Cilento ne offre l’esempio più eloquente. 270mila abitanti distribuiti in una ottantina di Comuni a sud di Salerno, 22 dei quali hanno meno di mille abitanti. Una fitta rete di piccoli centri equamente distribuiti tra mare, collina e montagna, quasi a formare altrettanti quartieri di una cittadina ideale, immersa nel verde dei boschi che coprono il 22 per cento dell’intera superficie . Qui, a Velia, Parmenide e Zenone esplorarono l’essenza dell’umana avventura. Qui, a Satolla, Gian Battista Vico disegnò i corsi e i ricorsi della storia. Qui, a Paestum, Goethe si commosse davanti ai templi insuperati. Dunque, nella nostra società postindustriale, dove l’emozione, l’estetica, la qualità della vita emergono di giorno in giorno come valori dominanti e dove natura e cultura sono convocati per sviluppare l’economia attraverso il turismo, nulla mancherebbe al Cilento per essere un miraggio afferrabile, un luogo di appagamento felice. Invece la popolazione diminuisce: emigrano soprattutto i giovani diplomati e laureati, che, dopo aver assorbito per venti anni le energie familiari, se ne vanno ad arricchire le già ricche regioni del Nord. Qui molto più che del resto d’Italia l’economia è ancora legata all’agricoltura e alla pesca, che insieme trattengono il 17 per cento della popolazione attiva. Il resto opera in un terziario frammentato e senza slancio. Tra il cittadino e lo Stato, l’Unica istituzione radicata nella cultura consolidata del Cilento è la famiglia, ancora affetticontinua a pag. 4 6:45 Milano-Malpensa decollo Amaro spoil system in salsa cilentana Per l’inaugurazione si aspetterà Augusto Strianese di Antonello Caporale Il silenzio operoso del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sta producendo i primi risultati sul campo. Ha decapitato il Parco nazionale del Cilento, cacciato il presidente che si era presentato alla comunità abolendo i riti di un ceto politico piuttosto nullafacente, insaziabile nella propria avidità, a volte corrotto, quasi sempre inerme di fronte agli scempi che hanno devastato una delle coste più belle d’Italia. Infatti per una bizzarra (e davvero non più replicabile) coincidenza astrale era stato indicato alla presidenza del Parco il sociologo Domenico De Masi. La disperazione in cui si era trovato il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, colmo fino alla testa dei rifiuti napoletani, e la debolezza politica del ministro uscente Alfonso Pecoraro Scanio, Aquara- Roccadaspide Ponte Mainardi via ai lavori Il 9 agosto ore 22:00 a Laurino (Piazza Magliani) G IN O PAO LI q uint e t (Enrico Rava, Danilo Rea, Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso) A PAGINA 10 Agricoltura, la provincia padrona del suo futuro di Bartolo Scandizzo L’occasione offerta dal convegno convocato per presentare i risultati dei Pit (Piani Integrati Territoriali) di tre aree importanti della provincia (AgroNocerino, Picentini e Piana del Sele) è stata anche una buona opportunità per tracciare la linea di sviluppo su cui si deve incamminare l’economia provinciale. “I fondi del Pse per l’agricoltura (194 mln) saranno gestiti dalle province! Nella prossima primavera a Paestum, nell’area archeologica, sarà organizzata, insieme al consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana, una grande manifestazione per la valorizzazione della mozzarella! La borsa del turismo archeologico assumerà un ruolo sempre più centrale nel Mediterraneo e, pertanto, allargherà i suoi orizzonti! Sia la Borsa verde, sia Exposcuola daranno ulteriore impulso al turismo rurale e ambientale e a quello scolastico! La proposta d’inserire la Dieta Mediterranea tra il patrimonio Unesco, darebbe ulteriore slancio alle produzioni tipiche del territorio!” Ha ragione Alfonso Ruffo, direttore del Denaro e moderatore del tavolo del convegno, a commentare: “In trenta minuti sono state date molte notizie di prima pagina”. Infatti non gli si può dare torto se si considera che sono stati Corrado Martinangelo ed Angelo Villani ad elencare le novità che investiranno la provincia di Salerno nel prossimo futuro in settori vitali per lo sviluppo di un territorio in deficit economico nei confronti della media nazionale ed eu- ropeo. I piccoli imprenditori, invece, riuniti in un forum di preparazione al convegno, alla presenza di Franco Iuliano, vice presidente della provincia, hanno lamentato la scarsa attenzione alla promozione dei prodotti tipici e di nicchia e le difficoltà a penetrare perfino il mercato locale. Per la camera di commercio è intervenuto Innocenzo Orlando che ha rivendicato il merito delle varie istituzioni che operano in provincia di saper lavorare con spirito di squadra: “dal ’92 ad oggi le aziende che si sono incamminate sui mercati esteri sono passate da 300 a 1385. Questo a testimonianza di un percorso virtuoso che la CC e la provincia hanno saputo CONTINUA A PAGINA 3 ABBONAMENTO ANNUALE UNICO: Italia €25,00, Estero € 90,00 intestato a Calore s.r.l. su C/c postale 53071494 o C/c bancario EUR IBAN IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585 avevano prodotto in limine mortis (febbraio di quest’anno) una concertazione anomala e partorito una indicazione di qualità, autorevole, estranea alle beghe locali, distante dalle responsabilità che hanno trasformato il Parco più grande d’Italia in un ammasso di clientele, una rete vergognosa di collusioni che invece di promuovere e tutelare il territorio lo hanno debilitato e asservito. CONTINUA A PAGINA 4 Albanella Matinella Agropoli 2 N°30 02 agosto 2008 Costituita la società Agropoli ser viz i srl Alfieri:”Uno strumento strategico per offrire sefvizi eccellenti alla comunità” Costituita formalmente la “Agropoli Servizi Srl”, società in house a totale capitale pubblico, alla quale sono stati affidati la manutenzione generale sul territorio comunale, il servizio affissioni e la gestione dei parcheggi. Dopo il passaggio e l’approvazione nei mesi scorsi in Consiglio comunale è stato, quindi, nominato il Consiglio di Amministrazione composto dal presidente Vito Rizzo e dai consiglieri Pasquale Volpe e Giorgio Cafasso (Collegio dei revisori: presidente Massimo Romano, componenti Luigi Rizzo ed Ernesto Narbone). «L’Amministrazione comunale – commenta il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri - si dota di uno strumento che riteniamo fondamentale e strategico per la nostra città. E’ intenzione, infatti, partire immediatamente, rendendo operativa la “Agropoli Servizi” alla quale ven- Vito Rizzo nuovo presidente dellʼAgropoli servizi srl gono affidati i servizi di manutenzione del territorio comunale, in particolare del verde pubblico, di affissione, per evitare il fenomeno del manifesto selvaggio, oltre che di gestione dei parcheggi a pagamento attraverso gli ausiliari del traffico. Vogliamo che attraverso questa società si raggiungano risultati importanti e si arrivi ad un livello A Parer mio... eccellente di offerta dei servizi». «La costituzione di “Agropoli Servizi Srl”, società in house con forte controllo del Comune di Agropoli – spiega, quindi, il primo cittadino agropolese - dovrà rappresentare una realtà industriale nel settore dei servizi, capace di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio di riferimento e di svolgere un ruolo di leadership per le utilities locali, in grado di dare, nel tempo, continuità, stabilità e miglioramento al servizio reso ai cittadini. L’obiettivo è creare un operatore che sviluppi ed implementi progetti innovativi nel territorio comunale, quale l’estensione della rete e dei servizi necessari al governo della nostra città e, più in generale, significativi investimenti in mezzi, strumenti di ricerca, innovazione tecnologica con i conseguenti incrementi dei livelli qualitativi dei servizi al cittadino». di Catello Nastro Es t at e 2008... Il rit orno delle t ardone “ Vengo in villeggiatura ad Agropoli da circa trent’anni. La prima volta che sono venuta con la mia famiglia avevo ventisette anni e non ero ancora sposata. Ora sono vedova. Mio marito, buonanima, mi ha lasciato già da tre anni. Comunque sulla spiaggia di San Marco tengo molti amici. Sa, ho quasi quaranta anni e non mi sento ancora vecchia…” Fin qui il discorso fila. Ma ragionandoci bene, se la signora viene in villeggiatura nel nostro paese da trenta anni, e quando è venuta la prima volta aveva ventisette anni, sta a significare che la signora non tiene quaranta anni, bensì cinquantasette, cioè quasi sessanta… E’ semplicemente un calcolo matematico. Ma ai nostri tempi la scienza ha fatto enormi progressi e se una donna che ha circa sessanta anni, ne dimostra meno di quaranta, il fatto e del tutto normale. Un lifting, un’abbronzante speciale, un poco di silicone, un trucco costoso ma non esagerato ed ecco che si ha lo sconto sull’età. Hai sessanta, togli venti, mostri quaranta. Uno sconto, in offerta speciale, di oltre il trenta per cento. E vi pare poco. Nemmeno in periodo di recessione in un supermercato discount alla periferia del paese di provincia. Fatto sta che le “over sessanta” vestono alla moda, anche senza spendere molti soldi, con minigonne o in lungo fanno bella figura, il “soutiengorge” mette in risalto le antiche poppe adeguatamente lucidate a spirito e gomma lacca come un ottocentesco cassettone di epoca Luigi Filippo, bombato da fare concorrenza alle notevoli curve della nobildonna sessantenne. E poi il profumo: dove lo mettiamo? A cinque metri di distanza già invade le narici. E’ il primo attacco. Poi per il complesso di Edipo, che non abbandona mai i cosiddetti “mammaruli” il davanzale, ben lucidato, ben sostenuto, ben sorretto, ben esposto, ben proporzionato, bene in tutto insomma. Questa è la considerazione da fermo. In movimento poi, l’attrazione fatale aumenta dell’ottanta per cento. La tardona sa camminare, muovendo magari le antiche chiappe a tempo di tango o di valzer. Il tre quarti del tempo è la vera specialità dell’estate agropolese – e cilentana in genere - . Taratatatà…zà zà zà… taratatarà…zà zà zà… E così via in un concerto che si lascia seguire per diecine di metri. Sia ben chiaro che non sono un guardone. Ma uno storico. Uno storico del tempo che sa vagliare, osservare e valutare gli eventi della storia contemporanea ed attuale. Corso Garibaldi, ad Agropoli, è, a mio avviso, la più grande vetrina di questa mobilissima esposizione. Centinaia di esemplari, al tramontar del sole e fino a tarda notte, si esibiscono in un fisico concerto di movimenti e di visione che forse l’Azienda di Soggiorno e Tuirismo di Agropoli, dovrebbe far pagare il biglietto, anche profumato, per assistere a questi concerti, o defilée, eleganti, di classe, liberi, gratuiti, internazionali. Certamente ci sono i casi XXL, ottava misura, chiappe super maxi, super extra, chiappone che, a mio avviso, dovrebbero portare i catarifrangenti per non ostacolare a addirittura abbattere quelle esili, iponutrite, tipo grissino, delle fanciulle sedicenni a dieta forzata, che mangiano a pranzo un sedano ed a cena un cetriolo. E la domenica, per festeggiare, mangiano un cavolo. Ed a questo punto, cari lettori, come uomo, sebbene quasi settantenne, come cronista attento ed oculato, come buongustaio, come anziano e come ex antiquario, urlo dalla gioia della bellezza stagionata: evviva le over sessanta! Ndr. Questo articolo è stato scritto il 23 luglio del 2008. Domani, giovedì 24, si terranno le elezioni per il rinnovo del direttivo del Centro Sociale Polivalente “città di Agropoli” . Catello Nastro è il candidato numero uno della lista numero tre. Non so se sarò eletto. Se sarò eletto mi perderò lo spettacolo. Se non sarò eletto, la sera, seduto davanti al Bar di Corso Garibaldi di mio nipote Antonio ( che mi fa lo sconto sul limongello di ottima qualità e sempre ben freddo), mi procurerò la goduria di questi continui, ritmici, ben proporzionati, eleganti viagrani concerti. Peraltro gratuiti e non vietati ai minori di settanta anni. Buona estate a tutti! E ricordatevi che…gallina vecchia fa buon brodo!! «L’idea dell’Amministrazione comunale – afferma Vito Rizzo – è quella di realizzare dei servizi efficienti grazie alle professionalità specifiche che una società pubblica è in grado di offrire. Ci sentiamo, quindi, fortemente responsabilizzati e, con i consiglieri del CdA, Pasquale Volpe e Giorgio Cafasso, il collegio dei revisori e quanti saranno chiamati a lavorare all’interno della società, garantiremo ai cittadini il massimo impegno e la migliore qualità dei servizi offerti». Daniela De Martino Lavori a getto continuo... Dopo l’inaugurazione del parcheggio Foce Testene, un’area che ha garantito circa 70 posti auto realizzati a sosta gratuita oltre ad una rivalorizzazione di una zona che fino a poco tempo fa era degradata, si è assistito all’iniziativa “Trentova illuminata”. La zona che va da San Francesco a Trentova sarà completamente illuminata in modo da garantire una favolosa passeggiata anche di notte in uno degli angoli più panoramici e suggestivi di Agropoli. Il sindaco Franco Alfieri ha manifestato la sua soddisfazione definendo questa iniziativa entusiasmante perché questa zona è caratterizzata dallo splendido panorama che affaccia sul Golfo di Salerno. Oltre a queste iniziative, la città di Agropoli ha compiuto dei passi in avanti dato che ha intensificato i controlli contro l’abusivismo commerciale a tutela sia degli acquirenti sia delle attività commerciali. Un’attività di primo piano molto buona è stata svolta dalla Polizia Municipale che, congiunta con i Carabinieri, ha condotto una serie di controlli sulle spiagge del litorale di San Marco al termine della quale, nella giornata di lunedì 21 luglio, sono stati denunciati tre venditori ambulanti extracomunitari e posta sotto sequestro la merce che sarà donata in beneficenza all’Associazione Aiuto alla Vita di Agropoli. Infine, un’altra importante iniziativa sta per essere portata al termine e riguarda lo sport. Si effettuerà l’ennesimo torneo di “Slam Basket” che, oltre a favorire lo sviluppo e il progresso di questa disciplina, garantirà una buona affluenza di pubblico. Esso si svolgerà nella piazzetta antistante il Comune di Agropoli, precisamente in “Piazza della Repubblica”. Il torneo partirà il 3 agosto e si concluderà l’8 agosto. Luca Pisani N°30 02 agosto 2008 Capaccio Maria: “Veni, vidi... divisi” Sfiduciata la consiglieraVicidomini Quel “Non ci rappresenti” gliel’hanno scritto sui muri del paese con un manifesto dove la grafica raffinata faceva da contraltare alle rasoiate dei concetti espressi. Sono gli “stazionati” di oggi, ieri le donne e gli uomini delle liste di Gigino Di Lascio. “Non si tratta così una signora”, è la risposta che più o meno, con sms, telefonate private ed un manifesto del comune, è arrivata alla maestra del Cafasso, ma con cattedra a Capaccio Scalo. Poi ognuno se la tira dalla sua parte. Comincia Lorenzo Tarallo:”Le porte del Pd sono aperte. Doveva già essere candidata con noi. Durante le ultime comunali non potemmo farlo”. Per un diktat di chi? Poi c’è Catarozzi: “Può tornare nel Pdl”, come se da quei paraggi la Vicidomini non fosse già passata. ENZO SICA. Solidarietà a Maria Vicidomimi, ma non deve dimenticare che sei stata eletta per fare l’opposizione Il conflitto Prc / Vicidomini era da prevedersi. Maria, donna sensibile ed amante dell’impegmo sociale e culturale, ha definito la sua candidatura in un contesto di stima nei confronti di quel prezioso bagaglio umano e culturale del compianto Gigino Di Lascio e non tanto per una condivisione dell’impianto programmatico ideologico complessivo. Adesso quel deficit di integrazione diventa scontro, non ne condivido tutti i toni. Mi sembra fuori luogo ad esempio parlare di conflitto di interesse riferendosi al coinvolgimento di un professionista serio e di grande livello che saprà sicuramente proseguire il cammino delle procedure della finanza di progetto avviate dal mio direttore Fabio Spagnuolo ed arenatesi nelle mani dell’attuale super direttore Silenzio… Ben altri sono e sono stati i conflitti di interessi e a dire il vero quando qualche esponente della medesima area politica comunista di Capaccio è andato a chiudersi un po’ di spiaggia per realizzarsi un lido, in quel caso non ho visti manifesti con la denuncia di conflitto di interessi. Tuttavia la stima ed il bene per Maria non mi sottraggono da una riflessione che vorrei tanto fungesse da “tirata d’orecchie. Non riesco a concepire un sistema democratico senza il confronto con un’opposizione funzionale alla dialettica democratica e Maria dovrebbe esserne il vessillo. Debbo dire che non lo è stato, almeno fino ad ora. Non comprendo tale appiattimento, né capisco come lei possa condividere l’atteggiamento di un Mazza che sappiamo bene quali radici ha, ed io l’ho capito a mie spese. Oggi il Paese comincia a sentirsi allo sbando, davvero. L’Amministrazione comunale in panne, un Sindaco che parla del suo primo anno di governo. . . Voglio ricordargli che ha superato i 12 anni di governo da sindaco e che è disonesto ribaltare le rsponsabilità su chi ne ha due alle spalle, con qualche risultato di cui oggi si gloria (differenziata). Ma lo sconforto principale nasce quando ci si è resi conto dell’assenza di un’opposizione compatta che con Troncone, Mauro e Voza, possano dar voce al Paese stufo, deluso, offeso, mortificato, costretto al silenzio. C’è da aspettarsi che questa opposizione nasca nella maggioranza stessa? Speriamo presto. Ps: Mi trovo fuori, a Caprera, ad ap- prezzare un posto meraviglioso dove si sono consumati gli ultimi giorni di quella grande esperinza umana ed ideale di Garibaldi, ma anche un mare meraviglioso. Noi alla fine di questa estate, invece dovremo andare a Salerno da De Luca ed a Napoli da Bassolino per ringraziare entrambi per come con la munnezza e con l’inquinamento dell’intero golfo di Salerno quest’anno hanno saputo rovinare la nostra intera economia che a settembre piangerà lacrime amare. Enzo Sica ROSARIO CATAROZZI. “Lo scontro tra lo schieramento della sinistra antagonista e Maria Vicidomini è di natura politica o morale? C’entra il fatto che il figlio ha ricevuto un incarico dal comune di Capaccio, come allusivamente indica il manifesto? Quanto alla prima considerazione ritengo che la parola spetti agli elettori di Maria ed al rap- dalla prima Provincia protagonista... guidare sfruttando al massimo le potenzialità della società Intertrade.” “Le agricolture sono in provincia di Salerno- ha affermato Martinangelocon la delega piena alla gestione dei finanziamenti dei programmi integrati, possiamo dimostrare che questo territorio sa essere padrone del suo futuro. Dobbiamo mettere insieme i progetti di filiera e coniugare in modo sistematico il turismo e il cibo”. Villani si è spinto più in là! Pur rico- noscendo che “siamo di fronte ad una crisi economica planetaria” si dice convinto che è questo il momento di alzare la testa e di giocare bene le nostre carte: “dodici bandiere blu testimoniano che la nostra provincia è ancora un’oasi ambientale e appetibile per il turismo balneare. Dobbiamo però potenziare i nostri porti turistici, attrezzarci con un circuito di campi da golf, potenziare fin da subito l’aeroporto di Pontecagnano che il 2 ago- sto “decolla” e completare l’interporto di Battipaglia. Lo sviluppo necessita di infrastrutture di grande respiro e, nei prossimi cinque anni faremo di tutto per realizzarle”. In tema con il convegno anche l’intervento di Vincenzo Lavarla, eurodeputato, che sta tentando di far inserire la Dieta Mediterranea tra il patrimonio Unesco.“Questo sarebbe un vero volano per i nostri prodotti tipici”. porto fiduciario tra eletto ed elettori, farebbe bene quindi Maria a consultare i suoi mandatari e ad assumere la decisione che ne consegue. Né conosco gli accordi che hanno portato Maria Vicidomini alla candidatura in uno schieramento per lei molto innaturale, Maria è una liberale riformista che ha l’intelligenza e l’autonomia di pensiero tipico dei socialisti liberali. E’ forte e matura abbastanza per non lasciarsi irretire dalle lusinghe del potere o disorientare dalle obiezioni alle quali è oggi sottoposta. Io le consiglio di rispondere, per il suo ruolo, alla sua coscienza; a domandarsi sempre se votando le delibere proposte al consiglio comunale si fanno gli interessi di qualcuno o invece della nostra collettività! Quanto alla seconda considerazione la respingo con decisione, il dr. Delli Santi è una buona risorsa professionale, un’intelligenza tecnica di cui il nostro comune farebbe un errore a privarsi. A Maria dico inoltre che le porte del grande Partito del Popolo delle Libertà sono sempre aperte. Le esprimo quindi la mia solidarietà ed un invito a partecipare nell’immediato ai lavori del Centro Studi Socio-Economici Paestum 2000, laboratorio di idee e programmi che io ed altri amici stiamo portando avanti e che poniamo alla piu’ generale attenzione del quadro socio-politico di Capaccio-Paestum. All’amico Gaetano Tolomeo, Presidente di Paestum TV, chiedo di intrattenerci nel salotto televisivo per una trasmissione sull’argomento. 3 4 Capaccio-Paestum N°30 02 agosto 2008 “Paestum è un pensiero antico per una mente giovane” Compagni di mer enda g rande successo di pubblico e critica In fondo Oscar se l’è meritata! Se l’è cercata e l’ha trovata la situazione che lo ha portato alla consacrazione nella sua Paestum. Accade di rado che un capaccese di sopra riesca a sfondare il muro di gomma che viene eretto nei confronti degli artisti nostrani che difficilmente trovano spazio nei “grandi” eventi usa e getta destinati al consumo estivo di un pubblico sempre più stanco di sentire il trito e ritrito di battute scontate e senza retroterra culturale. Infatti, a parte qualche strapuntino di comparsate amatoriali in “piazzetta” l’arena dei templi è appannaggio di organizzazioni esterne che rastrellano risorse pubbliche e private e poco lasciano sul territorio. Il merito dell’autore viaggia di pari passo con la bravura degli attori, Pierluigi Iorio e Massimo Pagano, in grado di reggere la scena senza sbavature. Si tratta di due comici che non hanno bisogno dei fuochi pirotecnici per coprire i vuoti di genialità che fatalmente si aprono nel corso di una commedia. Il pubblico, poi, ha completato l’opera con la sua partecipazione all’inizio, un po’ distaccata, ma immediatamente messo in sintonia dalla partenza scoppiettante dei due “pazzi”. E solo due pazzi potevano investire credibilità e parte della loro carriera professionale per seguire Oscar nell’incredibile sfida dell’arena dei tem- pli. Il culmine, a mio avviso, lo si è avuto quando Iorio si è esaltato recitando brani della “Giulietta e Romeo” di Shakespeare: il salto linguistico, l’intensità espressiva, la fluidità dei gesti si sono contrapposti con la traccia mediterranea dei “Compagni di merenda”. In quel momento, Iorio, ha dato prova di grande destrezza interpretativa base essenziale per i successi futuri. È giusto anche riconoscere i meriti di Pagano, altra colonna su cui si è retta l’intera impalcatura della messa in scena. La tempistica e la padronanza del gesto mimico del “compagno di merenda” hanno esaltato in pieno il ruolo del personaggio. Dopotutto, anche per Nicodemo vale il detto: “Nemo profeta in patria”. La commedia che ha già avuto il suo successo a Roma a Studio 1 e al Testaccio con dieci repliche, finalmente ha avuto la sua consacrazione a Paestum. Il bello è che è successo in piena estate surclassando ben più blasonate manifestazioni dotate di ben altri budget. I numeri parlano da soli: 1300 spettatori contro i “molto meno” di altre iniziative analoghe, ad ingresso libero che a stento riescono a coprire i blocchi di sedie posti al centro dell’arena dei templi. E vale la pena ricordare che a fronte di un contributo di 1.500 euro da parte del comune di Capaccio, ne sono state spese altrettante per il server, assistenza, Siae, vigili del fuoco, noleggio oggetti scenici, montaggio quinte, marche da bollo ... Gli attori si sono esibiti gratis con la sola prospettiva di “vendere” lo spettacolo in altre realtà (contatti, per ora, ci sono con Potenza e Pescara). Pertanto, solo la disponibilità dei due interpreti, ottimamente assecondati da Paola Salurso e Daiana Rizzo, ha consentito al numerosissimo pubblico intervenuto di godere una serata bella e appassionata di teatro fatto in casa: quasi un prodotto tipico locale che parte alla conquista del mondo. Bisogna dare atto a Enzo Di Lucia, assessore alle manifestazioni, di aver intuito l’importanza della proposta di Oscar Nicodemo e di averla inserita nella programmazione dando il via ad un molto probabile successo su scala nazionale. Di Iorio ha chiuso la serata visibilmente soddisfatto per il successo di pubblico, ma anche esausto per l’intensità della rappresentazione che non lascia spazio a pause di “rilassamento”,. Oscar Nicodemo, infine, modo suo, ha fatto la sua comparsa sulla scena lasciata per intero agli attori, con il suo ultimo aforisma: “ Paestum è un pensiero antico per una mente giovane”. Borgo Carillia, 7-8-9 agosto è festa per il cinquantenario Borgo Carillia compie mezzo secolo di vita e festeggia con un ricco programma composto da messe commemorative, dibattiti e spettacoli musicali. Il 7 agosto si terrà (alle 18.30) la benedizione della pietra commemorativa, segue alle 19 la Messa in piazza ed alle 20.30 il covegno sull’intervento della Riforma Fondiaria con Antonio Di Feo (sindaco), Antonio Valiante (vicepresidente della Regione), Angelo Villani (presidente dell’amministrazione provinciale), Angelo Capo (preside e storico delle lotte contadine), Raffaele Barone (preside Istituto Agrario), Giuseppe Fresolone (storico), Antonio Manzo (giornalista) e conclusioni affidate all’eurodeputato Vincenzo Aita. Coordina la discussione Oreste Mottola. L’8 ed il 9 agosto il programma si allarga allo sport con (l’8) le amichevoli di calcio fra i borghi della Riforma e le Carilliadi. E’ previsto il conferimento di attestati celebrativi alle famiglie degli assegnatari. Continua dalla prima Continua dalla prima Cilento, una terra da modernizzare Amaro spoil system in salsa cilentana di Antonello Caporale vamente indissolubile (i divorziati sono meno dell’1 per cento) ma già demograficamente modernizzata (il 70 per cento dei nuclei familiari è senza figli o ha un figlio soltanto). In mezzo, tra cittadino e Stato, vi è una mousse politica prevalentemente screditata, unita e divisa da interessi contingenti, sradicata da qualunque ideologia, senza piani precisi per il futuro. Questa mousse ha sperperato gli aiuti pubblici impiegandoli in imprese insensate; Ha devastato il territorio con una speculazione demenziale, parimenti efferata nei centri costieri e in quelli interni; ha assicurato al Cilento un reddito pari alla metà di quello Veneto; ha creato un patrimonio edilizio fatto per il 36 per cento di case vuote; ha desertificato un paesaggio collinare che copre con le sue imprevedibili bellezze il 67 per cento dell’intero territorio; ha invaso le zone balneari con un turismo massificato, che riesce a saturare i posti letto solo per il 26 per cento. Contro questa situazione aberrante, creata da operatori famelici e ignoranti, tanto guardinghi quanto aggressivi, lotta disperatamente un popolo modernizzatore fatto di giovani meritevoli e tuttavia disoccupati, di preti impegnati e tuttavia rimasti senza gregge, di donne battagliere e tuttavia esasperate da un maschismo arcaico, di genitori tenerissimi e tuttavia abbandonati da figli emigrati, di intellettuali coltissimi e tuttavia condannati a vivere in una palude di ignoranza parimenti ali- mentata dall’ottusità conservatrice e dalla stupidità mediatica. È dunque persa ogni battaglia di modernizzazione? Tutt’altro! Il Cilento rappresenta l’area campana con maggiore potenziale di sviluppo. Le sue coste, benché mortificate dalla speculazione rapace, riservano ancora tesori di bellezze incontaminate, disponibili per un turismo di alta qualità. Il suo associazionismo culturale mette a disposizione del territorio una “università invisibile” che fa del Cilento l’area più intellettualizzata della regione. La sua rete di imprenditori e di professionisti, esasperata dal prezzo finora pagato al clientelismo miope, è impaziente di novità e di trasparenza. Tutto è pronto, dunque, per un salto del Cilento dal torpore rurale allo sviluppo postindustriale. Domenico De Masi De Masi, che fa il professore universitario ma conosce a meraviglia la tecnica della promozione mediatica, ha raso al suolo i riti consunti di una politica arruffona, ignava. E ricondotto le azioni di comunicazioni nella più agguerrita forma di propaganda, utilizzando a piene mani il vocabolario berlusconiano. Gli incontri li ha chiamati convention (convescion?); i sindaci li ha retrocessi di grado incontrando prima gli operatori turistici. Ha rivoluzionato l’organizzazione del personale e ridato a persone che erano state abituate soltanto a sbadigliare, capacità di azione e autonomia professionale. In un deserto di idee e di azioni, le innovazioni di De Masi - modeste nella entità - sono subito apparse rivoluzioni epocali. Il fatto che questo presidente riuscisse a ridurre al silenzio i responsabili degli scempi passati ha causato un clima di simpatia generale, di attesa costruttiva, di sostegno piuttosto vasto e incondizionato. Si era dunque sulla strada buona quando, driin, è squillato il telefono. Era Stefania Prestigiacomo, il ministro operoso, la donna silenziosa che analizza prima di deliberare, conosce prima di decidere, ascolta prima di parlare. A De Masi ha chiesto di confermare le dimissioni che, in gesto di cortesia, le erano state recapitate. “Sa, ho pressioni dal territorio...”. Le pressioni, dunque. Lo spoil system, allora. In una variegata e stupefacente altalena di propositi irragionevoli che si sono succeduti, qualcuno ha persino suggerito al ministro di affidare, in sostituzione di De Masi, a Emanuele Filiberto (il principino!) la tutela della lontra e delle abetaie, la pulizia del mare e delle coste. Stefania proprio non sapeva in quale guaio si sarebbe cacciata. Da due settimane è asfissiata dalle proteste, dalle invocazioni pro De Masi. Un blog raccoglie le firme a sostegno del presidente cacciato; le associazioni dei volontari piangono, gli albergatori annunciano serrate. Firme, petizioni, un baillamme imprevisto. La Prestigiacomo ancora non ha accettato le dimissioni. Immobile, frastornata da tutto questo chiasso, intrappolata nell’idea, che ora risulta perdente, dello spoil system: cacciare e a prescindere, come direbbe Totò. Sta ripassando il manualetto del bravo ministro. Al primo punto c’è scritto: “Conoscere prima di deliberare”. Se avesse saputo... (segnala una storia a: a. caporale@repubblica. it) N°30 02 agosto 2008 Cilento 5 “Bisogna combattere una lotta di mentalità con una politica che non crede nel territorio” Intervista ad Angelo Loia, musicista cilentano al 100% “Penso che difficilmente alla festa del Po, quella promossa dalla Lega, invitino Pino Daniele, o che il 2 giugno il testimonial sia Emanuele Filiberto. Bisogna considerare il contesto in cui avviene una manifestazione (festa religiosa, di partito, di puro divertimento), la spesa possibile, e non trascurare i talenti locali”. È il commento sarcastico ma sereno di Angelo Loia, musicista cilentano, attivo soprattutto sul versante etnico, a riguardo della querelle Tatangelo avvenuta a Vallo della Lucania. “Credo che le circostanze debbano essere rispettate, sempre” - commenta il promotore del Progetto Oiza -. In quanto poi al cachet, si sarebbe potuta invitare per una tal cifra Noa, artista internazionale, impegnata con l’Unicef e attiva nella sua testimonianza per la pace, anche nel delicato rapporto tra Israele e Palestina”. E per quanto riguarda la sensibilità del territorio? “Spesso i comitati feste sono miopi, e dimenticano i talenti di casa”. La conversazione avviene in un posto senza tempo, al “Vuttaro” di Trentinara. Dopo esserci arrampicati per un vicolo adiacente l’antica chiesa, siamo entrati in una cantina con annesso giardino; e qui inizia la meraviglia di sedersi ad un vecchio tavolo di legno e bere da vasi di terracotta, come agli inizi del secolo scorso, il fresco vinello del Maresciallo. Ma la conversazione, aspettando le specialità di Alfonso Longo va avanti, arricchita da un contesto che più etnico non si può, con cibi semplici, profumati e genuini, serviti con discrezione e in maniera eccellente. Non sembra invece addolcito dalla bontà del posto e delle vivande il chitarrista pellarese, che non lesina commenti. E ne ha ben diritto dopo che, lasciata Milano con un diploma del prestigioso conservatorio, ha preso un Treno a Sud, titolo autobiografico di un suo pezzo, per contribuire alla causa artistica e morale dell’amato Cilento. “Dobbiamo combattere una lotta di mentalità. Abbiamo una politica che parte da qui ma che non crede nel territorio: è come un musicista che per non fare flop inserisce nell’album dei pezzi di grido!”, dice con tono deciso accarezzandosi il pizzetto. I Grandi eventi? “Sì, due milioni di euro per promuovere la provincia di Salerno e applaudire i Subsonica che hanno dato un grande messaggio: quale? Lo stesso dicasi per Grignani. Quindi mi chiedo, o meglio, chiedo ha chi ha l’onore di gestire organizzazioni e budget connesso: un turista cosa vede del Cilento ai Grandi eventi?”. Loia spiega che non è contrario a promuovere il territorio, ma che c’è modo e modo per spendere un così grande finanziamento. “Con soli 100.000 euro avrebbero potuto promuovere almeno cinque realtà cilentane, qui e all’estero! Al Meeting del Mare di Camerota non c’è stato nemmeno un rimborso spese per chi ha suonato: quando si inizierà a capire che il lavoro va pagato? Mi sento offeso di come siano stati spesi questi soldi e di questa politica miope”. Veniamo a te: dopo l’abile arrangiamento delle canzoni di zio Nello (Aniello De Vita Ndr) a quando un lavoro tuo al 100%? “C’è da dire che con il lavoro fatto cantano con me tre generazioni di pubblico dai 13 ai 50 anni, mica male! Nel prossimo album invece ci sarà l’80% di testi e musiche mie”. Hai messo su Progetto Oiza: di che si tratta? “È un progetto per la promozione del territorio, i nostri musicisti sono tutti cilentani, non napoletani o di Salerno, poiché crediamo ancora in questa terra. Quando un’artista cilentana canta in diverse regioni o all’estero, spesso porta altre realtà, non la nostra. Sono infatti ben rappresentate Napoli o la Puglia, ad esempio, ma noi? Il Cilento, anche qui, continua a registrare lacune”. Iniziano le portate della cuoca Cristina: funghi di Caselle, una ricotta appena fatta, calda, farcita con fiori di acacia, finocchio ed erbe selvatiche, un caciocavallo, tutto locale, come le canzoni di Loia. Allora, che opportunità offre questa terra all’arte? Il Cilento non offre opportunità, c’è bisogna di lavorare, anzi lottare tanto”. Faccia lei delle proposte. “Perché non si attiva un gemellaggio tra città diverse e i propri artisti? Qual è il posto per gli scambi culturali in Campania? C’è necessità di nuove energie e Rotte Mediterranee, che il 7 agosto continua il suo percorso ad Ascea e il 10 a Vallo della Lucania con il progetto Sottotono, è utile per essere un controaltare ad uno sviluppo culturale che tarda ad arrivare, correndo il rischio di dimenticare la reale identità del territorio”. Nicola Nicoletti XXXIII Sagra del Fusillo Felittese Dal 13 al 24 agosto il paese delle Gole del Calore ospita la kermesse che unisce gastronomia, cultura natura e spettacolo. Il fascino dei luoghi, il magnetismo di certi angoli del centro antico che evocano gesta storiche neanche tanto remote, la bontà dei sapori, sono, da sempre, gli elementi distintivi di Felitto, cuore verde del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. L’edizione 2008 della “32esima edizione della Sagra del Fusillo Felittese” si preannuncia ricca di appuntamenti irrinunciabili; il primo è senz’altro con lo squisito fusillo, fatto di ingredienti semplici, così come semplice è la tradizione gastronomica felittese. Molte le novità previste a Felitto dal 13 al 24 agosto, e non mancheranno momenti musicali e culturali, con dibattiti su tematiche strettamente legate al territorio. Previste anche una mostra fotografica su foto riguardanti il passato felittese, dalla fine dell’ ’800 agli anni ‘70 del Novecento” , intitolata “I segni del tempo”, arricchita di quadri raffiguranti scorci del centro storico, a cura IL PROGRAMMA Dal 13 al 24 Agosto Sagra del Fusillo Felittese Mostra fotografica “I segni del tempo” Centri storici del Cilento... Questi sconosciuti I centri storici identificano il “fulcro” antico di una città o di un paese, con gli edifici e i monumenti che risalgono ai primi insediamenti delle comunità. Anche per i paesi della Valle del Calore tale definizione è particolarmente adatta. Nei primi anni del Novecento si è incominciato a salvaguardare la parte più “vecchia” delle città. Gli anni Settanta e Ottanta hanno, invece, portato uno sconvolgimento del tessuto urbano dei nostri centri storici. Vi è stato un vero e proprio sfacelo delle opere storiche e urbanistiche. Gli amministratori, soprattutto, nei suddetti anni hanno permesso a taluni “supporters” la costruzione di “orrendi” edifici nelle immediate vicinanze di opere di grande valenza storica e architettonica. Il Castello Filomarino di Roccadaspide, la Chiesa Madre San Giovanni Battista e il Castello della Vigna della Corte di Castel San Lorenzo sono “imprigionati” da costruzioni a dir poco di cattivo gusto. Nei nostri piccoli centri i diversi portali in pietra che un tempo facevano bella mostra sulle facciate delle antiche dimore gentilizie sono rimasti ben pochi. Anche i portoni in legno hanno lasciato il posto all’alluminio anodizzato di colore argento o oro. Alla luce di tutto ciò, che possiamo fare? Cerchiamo di salvare il salvabile. L’obiettivo principale rimane la salvaguardia dei monumenti, dei portali in pietra serena e dei portoni di legno di fattura tradizionale che costituiscono elementi essenziali per l’immagine dei nostri centri storici. Questi spazi possono essere salvaguardati, solo se ci sono gli uomini. Il problema dei centri storici è che spesso non ci sono più uomini che ci vivono. Il centro storico si riduce solo a scenografia teatrale, esso giorno per giorno si svuota e si degrada. Gli amministratori e i cittadini devono coniugarne la tutela con spazi dove le persone possano vivere in maniera armoniosa soddisfacendo i loro bisogni e i loro desideri. Pietro Accarino Buon Compleanno 13 Agosto “Rievocazione storica in costume del passaggio di Federico II” di Antonio Suriano, e la mostra di pittura personale di Rita Corrente. Nel corso della serata inaugurale ci sarà a cura della Pro Loco di Roccadaspide la “Rievocazione storica in costume del passaggio di Federico II”. Il 23 agosto invece si terrà la alla quale parteciperanno 150 atleti provenienti da tutto il mondo. Ad animare le serate, non mancheranno appuntamenti con la musica popolare. Anche per quest’anno sarà riproposto il pacchetto turistico “Un giorno a Felitto” che permetterà ai visitatori, nei giorni della sagra, e per tutto il prosieguo dell’anno, di godere il meglio di Felitto: visita al centro storico e al Museo della Civiltà Contadina, escursione nelle splendide e famosissime Gole del Calore, pranzo naturalmente a base di fusilli e altre specialità locali e infine il meritato relax presso la piscina comunale. Il tutto ad un costo di 25 euro. 23 Agosto Tappa conclusiva della maratona internazionale con atleti provenienti da tutto il mondo Domenica 3 agosto è un giorno molto speciale: la piccola Cristina Laurito compie due anni. Tantissimi auguri a lei, a Per informazioni: www.prolocofelitto.it mamma Lucia e papà Enzo da Marianna e da tutta la redazione di Unico 6 Roccadaspide N°30 02 agosto 2008 Corriroccadaspide 2008, fantastico bis di Antonello Barretta 250 podisti rinforzati da 100 piccole promesse Roccadaspide, luglio 2008. Raddoppia il portacolori (nella foto di Lucio Schiavo) della Podisti Cava Picentini Costa D’Amalfi aggiudicandosi, per distacco, anche la XV edizione della corsa podistica regionale, vanto della neo “città” della “castagna” dalla quale è stata patrocinata e sostenuta. Tra le donne affermazione della deliziosa Michelle Hushion, inglesina tutto grinta e cuore, tesserata con il Club Sportivo Universitario-Idea Atletica Aurora Battipaglia. Si è quindi internazionalizzata la competizione sportiva che è divenuta appuntamento irrinunciabile per i podisti regionali. Si sono ritrovati in 250 (un record!), per un pomeriggio all’insegna dello sport e dell’amicizia, vivacizzato ed arricchito, per colori e calore, da tantissime piccole promesse (circa 100), dalle quali, di certo, un futuro campione che sarà orgoglio anche di questa generosa terra. Da mozzafiato il percorso di 8 km circa che ha risaltato le qualità tecniche degli atleti partecipanti ma, soprattutto, le arcinote e suggestive meraviglie storiche/architettoniche e paesaggistiche. Dal maestoso Castello feudale dei Filomarino (ora della Famiglia Giuliani), finalmente visitabile, alla splendida Chiesa della Natività Beata Maria Vergine (le Altre, purtroppo, ancora interdette al culto), al civettuolo e caratteristico centro storico, ai rigogliosi castagneti. Assai graditi i premi assegnati ai vari classificati, nello specifico prodotti alimentari del Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano, oltre alla degustazione di bocconcini di bufala campana, offerti dal Caseificio “La Contadina” di Altavilla Silentina. Non si è smentita l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Atletica Sporting Calore”, che ancora una volta ha raccolto abbon- Roccadaspide, sfilata di moda Il surrealismo di Maddalena Stoppiello Una piazza XX Settembre gremita ha assistito, il 25 luglio, alla sfilata di moda “Fashion night” organizzata dalla stilista Maddalena Stoppiello di Roccadaspide. E proprio l’attaccamento al suo paese, ha spinto la ragazza a riproporvi l’evento per il terzo anno consecutivo. «Mi avevano proposto di organizzare fuori la manifestazione- esordisce MaddalenaMa ho voluto realizzare qualcosa di tutto mio a Rocca. La sfilata è una mia creatura e la devo crescere, perciò ho curato tutto nei minimi dettagli». La serata, presentata da Tonino Battagliese, definito dalla stilista il suo «supporto morale» ha unito moda, arte, canto, ballo e sport targati “Rocca”. Le coreografie dei balletti sono state curate da Angela De Rosa, Marina Lettieri ha presentato brani musicali, le 24 modelle erano ragazze del posto che hanno aderito spontaneamente alla sfilata ed Antonella Auricchio ha fornito loro l’oggettistica varia. E, per l’ambito sportivo, una rappresentanza del calcio rocchese ha salutato i presenti dal palco. Il filo conduttore della serata è stato il surrealismo anche perché «Voglio che i miei abiti facciano sognare le ragazze come delle principesse», racconta la giovane stilista formatasi all’accademia di Perugia. Il suo “Magda style” veste tutte le ragazze, taglie forti comprese, e spazia dalla praticità quotidiana con magliette, jeans e minigonne all’eleganza degli abiti da sposa, che confeziona nel suo atelier a Roccadaspide. E pensare che Maddalena, classe ’79, aveva cominciato a studiare filosofia. «Mi sono accorta che studiavo più per passione che per uno sbocco lavorativo. Come stilista, invece, voglio creare e rivalutare questo ruolo che molti accostano ancora alla figura della sarta». Con le sfilate precedenti, Maddalena ha ottenuto notevoli riscontri che le hanno permesso di organizzare delle serate anche nei paesi limitrofi. Ma resta la volontà di «Presentare i miei modelli sempre prima a Roccadaspide, anche se queste esperienze nelle nostre realtà, daranno i loro frutti in futuro», continua “l’imprenditrice in rosa” di Doglie, che è coadiuvata dalla madre Cesarina Ricciardella e dalla sarta Rosetta D’Angelo. E sull’impegno certosino nel suo lavoro conclude che «In ogni abito è importante il minimo dettaglio come il bottone che, a secondo della posizione e cucitura, può dargli una diversa sembianza e vestibilità». Parole della stilista Maddalena Stoppiello. foto Albanese Francesca Pazzanese danti frutti in termini di convinti apprezzamenti per l’evento proposto, di certo il più significativo ed atteso della Valle del Calore. Più che legittima, quindi, la soddisfazione di Francesco Maiese, presidente del Sodalizio organizzatore, secondo cui, come ha tenuto a sottolineare in chiusura della manifestazione : “L’ottima riuscita di questa edizione ci gratifica e sprona a fare sempre di più. L’impegno in proposito profuso dai tesserati Sergio Civita, Carmine Polichetti (detto Marco), Pasquale Cosimo Gorrasi, Carmine Babboni,Tonino Cammarota e Pasquale Capo è stato determinante. Ed è a loro, ma anche e soprattutto ai tanti Volontari e soggetti sostenitori, per i quali mi riservo un diverso attestato di riconoscenza per il concreto apporto fornito, rivolgo, attraverso questo settimanale, calorose espressioni di gratitudine più che certo che, con la tenacia ed il supporto dimostrati, la sedicesima edizione, già programmata per sabato, 11 luglio 2009, sarà ancora una fantastica avventura!” Osvaldo Ignarro In breve... Discar ica incendiat a Si è incendiata l’ex discarica di Roccadaspide in località Vesole. Il vecchio sito, non più utilizzato da tempo, ha preso fuoco: incendio doloso o no? Non è dato sapere! Dall’Amministrazione comunale nessun commento. Per l’ufficio tecnico è tutto a posto. “Il fumo si vedeva già ieri mattina , - afferma una signora – ma l’odore non era ancora percepibile. Nel pomeriggio il vento ha cambiato direzione e ha cominciato a soffiare in senso contrario e il fumo nero ha invaso la vallata”. Alcuno ha temuto che l’aria divenisse irrespirabile, che potesse in qualche modo nuocere alla nostra salute. La maggior parte della gente, invece, neanche si è accorta del problema né si è resa conto dell’incidente. G.C. Rianimazione, ci sono solo le macchine Per errore sono stati riportati i tempi, ancora da definire, dell’attivazione della rianimazione nell’articolo pubblicato nel numero precedente di Unico, a firma di Francesca Pazzanese. I tempi brevi di una settimana si riferivano, esclusivamente, ai lavori in corso per l’impianto erogatore di gas medicale. Ciò non toglie, che la realizzazione di un’apparecchiatura a norma, in sostituzione della precedente, sia indice di una prossima apertura della rianimazione. Con il nuovo impianto, difatti, vengono somministrati i medicinali ai pazienti intubati. Uno Agosto 2008 “Mangiamu e bevimu che chest’ n’avimu” Usi civici, Magliano reclama le terre delle castagne Fondovalle: non cominciamo bene di Cosmo Guazzo La crisi della Cooperativa “Val Calore” produce individualismo, scarsa attenzione al territorio e poco interesse su investimenti e sul futuro dell’intera area. A fronte di tante emergenze, sociali ed economiche, che attanaglia la vita attuale, come si colloca la Cooperativa “Val Calore”, di cui abbiamo ampiamente parlato sul numero del Valcalore di luglio u. s.? Quest’azienda ha acuito le incertezze, circa la sopravvivenza in questa zona. I terreni sono pressoché incolti. Il numero degli addetti diminuisce a vista d’occhio. Nelle campagne sono di moda i cartelli “Vendesi”. Molti produttori, che avevano al loro attivo una buona piantagione di viti, si sono organizzati con vere e proprie cantine private. Le olive, che sono l’altro prodotto per eccellenza della Valle del Calore, stanno subendo un decremento produttivo non indifferente, nonostante la bontà e la qualità universalmente riconosciuta dell’olio delle “Colline salernitane”. Ecco, perché, tutti i benpensanti, gli agricoltori, gli operatori del credito, gli artigiani, auspicano che quest’azienda risolva al più presto i suoi problemi gestionali, e possa ritornare fiorente. La predetta, è stata sempre un indotto ed un riferimento, ed il fiore all’occhiello della Valle del Calore. Quante iniziative ha ospitato in passato! Quanti politici, hanno fatto le loro carrellate elettorali, utilizzando l’azienda. Nel privato dei ragionamenti e nelle famiglie ci si auspica che ci possa essere un “messia”, ovvero una soluzione definitiva, che possa risolvere la crisi. A fronte di tutto ciò, vi è un credito che si espande. Cresce la Banca di Credito Cooperativo di Aquara, che è presente oltre la Valle del Calore e registra un fatturato sempre in crescendo. Nel contempo, gli individualismi, aumentano, in quanto non si crede più nell’associazionismo, dovuto alla delusione della problematica “Cantina sociale” o Cooperativa “Val Calore”. Sta prevalendo un individualismo sul piano produttivo, e prevale una vecchia regola che “le società” non sono positive. Si diceva da queste parti, che “tre sono troppi e due sono pochi”. Le associazioni non continua a pagina due AQUARA Mainardi, Enzo Luciano sostiene che si sta devastando il territorio “…e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà?...” E’ l’immagine di una celebre canzone d’Adriano Celentano. Non stiamo, però, parlando della Milano del noto cantautore ma, semplicemente, di Mainardi, unica frazione d’Aquara, luogo in cui lo scenario che da un po’ di tempo appare agli occhi dei cittadini e dei passanti è assai simile a quello cantato dal celebre molleggiato. Sono passati, infatti, circa dieci mesi dalla posa della prima pietra per la costruzione della famigerata Fondo- valle, la strada che collegherà i paesi interni della valle del Calore alla statale 19, vicino allo svincolo autostradale di Campagna. A Mainardi, zona scelta come sede logistica del cantiere, già si vede lo scheletro dell’imponente opera, il problema è che insieme allo scheletro sono ben visibili tutte le altre frattaglie. I cittadini, infatti, dapprima entusiasti nel vedere, finalmente, dopo quaranta anni di promesse, l’inizio dei continua a pag. due ROCCADASPIDE Anime vive e anime mor te Sono trecento, non si sa quanto giovani e forti, sicuramente sono in ansia per il fatto che non riescono a ricollocare presso un medico di base il loro libretto sanitario. Questo succede a Roccadaspide nel 2008! Il tutto comincia con l’andata in pensione di un medico di base che, per tempo, ha avvisato i suoi pazienti di scegliere un nuovo medico. I più lesti sono riusciti a scegliere tra gli altri che operano nel comune, qualcuno si è appoggiato a medici di comuni vicini, in trecento sono rimasti al palo in quanto coperti tutti i “vuoti” disponibili presso gli altri medici, si sono ritrovati nell’impossibilità di trovare un buco utile nel quale infilarsi. Il motivo è semplice nella sua drammaticità: l’Asl SA-3 non ha provveduto a convenzionare un altro medico che sostituisse il dottore in quiescenza. Pertanto, le trecento anime “vive” si sono messi in non tanto “speranzosa” attesa che si liberasse qualche spazio presso gli altri medici. Si racconta che alcuni si presentino sistematicamente allo sportello del distretto sanitario di Roccadaspide a chiedere se si è liberato un posticino a seguito di morte naturale di qualche “sfortunato” assistito che, a questo punto, può fare a meno del servizio. Col tempo, il più lentamente possibile, il problema si risolverà naturalmente. Ma per chi ha problemi di assistenza si trova di fronte ad un vero e proprio dramma. Soprattutto nel caso di persone anziane che hanno bisogno di medicine e di ricette per poter continuare cure che non possono essere interrotte. Infatti, se pur il servizio di assistenza è garantito dal ruolo di supplenza degli altri medici, dalla guardia medica e dal pronto soccorso dell’ospedale, esiste anche un problema di tetto di prescrizione della medicine previsto per gli altri medici. Questi hanno dei parametri previsti dalla legge che sono commisurati al numero dei loro assistiti, per cui c’è una difficoltà reale difficilmente superabile con la buona volontà che non manca. Molti dei trecento, e soprattutto quelli più anziani, hanno pensato bene di rivolgersi al vecchio medico, ormai in pensione, per chiedere consiglio o per chiedere intercessione presso gli altri medici al fine di “collocarsi”. Purtroppo, oltre all’umana e professionale comprensione, non può spingersi. Per lui solo l’amarezza di non aver potuto assicurare a tutti gli ex assistiti la continuità dell’assistenza. Alle anime vive in cerca delle anime morte per occuparne il posto una sola richiesta: preghino prima di tutto per conservarsi in salute e poi per quelle che se ne sono andate facendo spazio nelle liste degli assistiti. velina Il comune di Magliano rivolge istanza alla Regione Campania, per il ricensimento delle piante di castagno e ripropone di applicare sulle piante in eccesso l’uso civico. Protestano i cittadini in modo civile e secondo le regole. I cittadini si riservano nel futuro di realizzare una rivolta fiscale e plateale che consisterà nel bruciare pubblicamente tutti i ruoli, castagnali e anche di altra natura, emessi dal comune di Magliano. Della questione, ne parliamo con il dr. Raffaele Caroccia (Dirigente medico U.O. - S.A.S. (Servizio Assistenza Sanitaria) del Distretto Sanitario di Roccadaspide, cittadino di Magliano e sostenitore della battaglia in difesa del suo territorio. Il dr. Caroccia ci riferisce che: “da una ricerca fatta all’Archivio di Stato, la prima divisione del demanio è datata 1 ottobre 1638 con assegnazione delle terre all’ex stato di Magliano. Questa suddivisione dei terreni demaniali dura fino al 1722, quindi dopo qualche tempo l’ex stato di Magliano torna nella promiscuità. Il 14/12/1810 l’ordinanza Giampaolo risolve in parte le promiscuità tra l’ex stato di Magliano e il comune di Stio Gorga. Nel 1846, con la nomina dell’agente demaniale Nicolantonio Causale (agente demaniale in Corleto) si risolvono le altre promiscuità, tra cui quelle della montagna Piano in cui è presente al momento questo contenzioso. Ma è con il R.D. del 23/01/1936 che si procede all’assegnazione dell’uso civico ai cittadini residenti. L’istruttoria è affidata al Perito istruttore demaniale ing. Dante Bardi, le piante vengono contate e divise per fasce di produzione, in ceppaie. Con la stessa ordinanza Bardi si autorizza i cittadini di Magliano ad impiantare piante di castagno sul territorio demaniale”. Dr. Caroccia, ci illustri la storia recente… “Per aggiornare il canone ad uso civico nel 1999, il comune di Magliano rivolge istanza alla Regione Campania, per il ricensimento delle piante. continua a pagina due due Il Valcalore continua da pagina uno Usi civici, Magliano reclama le terre delle castagne I periti inviati dalla Regione, non solo contano ceppaie e polloni come piante singole, ma considerano illegittimi possessori i cittadini per le piante cresciute ed innestate dopo il 1936. Applicando per queste piante, censite nel 1936, l’affitto ad un costo elevatissimo. Ignorando volutamente che è insito stesso nel concetto di enfiteusi il rilascio di concessione subordinata all’obbligo di apportare migliorie; ed è ciò che hanno fatto i cittadini di Magliano. Nella relazione dei periti si capisce che le piante assegnate nel ”36 sono gli esemplari più annosi e più sviluppati, mentre le piante più piccole, quelle in affitto, si trovano impiantate fra queste, ciò dimostra che non vi è stato alcun sconfinamento. Nella relazione dei periti tutti i possessori di piante in eccesso rispetto al 1936 sono considerati possessori illegittimi, ed anche coloro che, nel corso degli anni, tramite dei veri e propri rogiti, e con l’assenso del comune che ha variato l’intestatario del canone, hanno comprato il diritto all’uso civico. Del resto ci sono esempi di rogiti, depositati all’archivio di stato, tra la curia e privati cittadini dove questi per decine di anni hanno pagato il canone regolare. Nel 2001 i cittadini di Magliano inoltrarono un centinaio di ricorsi avverso la determinazione degli usi civici di applicare l’affitto, e con decreto del 2006 tutti questi ricorsi vennero respinti. In seguito a pressione da parte dell’amministrazione, tesa a difendere i diritti dei cittadini, la Regione sollecita il comune a dotarsi di un regolamento con la promessa che sulle piante censite in eccesso sarebbe stato applicato l’uso civico. Ma, nonostante la spesa affrontata dal Comune per stilare il regolamento, la Regione con il decreto n. 45 del 14/05/08 lascia le cose invariate. Non si capisce questo accanimento verso la comunità di Magliano, visto che la nostra montagna confina con quella di Roccadaspide, Monteforte Cilento e Felitto dove si paga un misero canone e per la verità a Roccadaspide non pagano nemmeno quello. In seguito a questo ultimo atto della Regione un centinaio di possessori si stanno attrezzando per inoltrare ricorso al T.A.R. Fino a questo punto la nostra protesta, come si vede, è stata condotta in modo civile e secondo le regole, riservandoci nel futuro una rivolta fiscale e plateale che consisterà nel bruciare pubblicamente tutti i ruoli, castagnali e anche di altra natura, emessi dal comune di Magliano. Intanto, c’è da dire che il giorno 10/07/2008 il Comune suddetto, con una delibera di consiglio, resa immediatamente esecutiva, ripropone alla Regione di applicare sulle piante in eccesso l’uso civico, visto il malcontento che è tangibile tra i possessori”. Cosmo Guazzo Agosto 2008 Intervista al presidente della Pro-Loco di Castel San Lorenzo - Guido Mucciolo “Recupereremo gli antichi giochi castellesi” Incontro nel tardo pomeriggio di sabato 19 luglio, il presidente Guido Mucciolo. Lo intervisto nel suo podere mentre è dedito ai lavori dell’orto. Vista la così longeva presidenza, gli chiedo subito. Da quanto tempo sei presidente della Pro-Loco? “Sono otto anni”. Che significa per te la ProLoco? “Per me la Pro-Loco è qualcosa che va al di là dell’associazionismo, soprattutto, è una grande famiglia, coloro che la compongono non sono collaboratori ma amici”. Quale sarà il programma della Festa dei 7 Vini D.O.C di quest’anno? “La linea sarà quella degli anni precedenti, daremo soprattutto maggiore risalto, con degli stand, ai prodotti del territorio”. Alla luce della crisi in cui versa la Cooperativa “Val Calore”, la Festa dei 7 Vini D.O.C ci sarà? “Si , nonostante le numerose difficoltà, la festa ci sarà”. Qualcuno vi “accusa” di concentrare tutte le vostre attenzioni sulla Festa dei 7 Vini. È vero? “Non è vero, infatti ci siamo adoperati non solo per la Festa dei Vini, ma anche per altre iniziative. Difatti, stiamo lavorando ad una manifestazione che riguarderà gli antichi giochi tradizionali castellesi”. Come è andata la prima edizione dello “Scazzatiello Castellese”? “Per me è riuscita, nonostante la poco pubblicità rivolta all’evento. Questa festa è stata voluta dopo aver avuto l’iscrizione all’Albo Regionale dei Prodotti Tipici. Per tutto ciò bisogna ringraziare l’On. Gennaro Mucciolo per averci aiutato e indirizzato presso lo studio del dr. Eugenio Jorio e della Dott.ssa Giovanna Santucci che hanno seguito le fasi di lavorazione dello “scazzatiello”. Questa operazione è costata alla Pro-Loco, 5.000 Euro. Per quanto riguarda tale prodotto, insieme all’Ente Provinciale per il Turismo, siamo stati promotori di una manifestazione che si è svolta a Dussendorf. Nella suddetta, inoltre, tramite noi, sono stati reclamizzati i Vini della Val Calore e quelli dell’azienda Mucciolone”. Far parte dell’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), che vantaggi vi ha portato? “Abbiamo maggiore visibilità anche a livello nazionale con una semplice quota associativa di 50 euro”. Quali sono i programmi futuri della Pro-Loco? “In base al programma stilato per l’anno 2008 vorremmo convocare tutte le Pro_Loco facenti parte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano per promuovere l’iniziativa “Girogustando per il Parco”, in pratica una giornata per ogni paese, ove si faranno gustare i propri prodotti tipici”. Salutandoci, Guido replica: “Invito tutti voi lettori alla 14° Edizione della Festa dei 7 Vini D.O.C dal 12 al 19 Agosto”. Pietro Accarino da pagina uno Mainardi, territorio devastato denuncia Luciano lavori, ora sembrano più realisti e meno euforici poiché è vero che i lavori sono iniziati ma con essi è cominciato un indescrivibile scempio di terreno e un trambusto inenarrabile, oltre a vari problemi. A renderlo noto, oltre ai cittadini e a tutti i passanti, è soprattutto Vincenzo Luciano, consigliere alla Comunità Montana Alburni e membro dell’opposizione del comune d’Aquara. È davvero un fiume in piena Luciano a proposito dei lavori per l’edificazione della Fondovalle: “Sono molto irritato poiché sembra quasi che questi lavori siano stati abbandonati a se stessi, vi è uno spreco di territorio davvero esagerato, i cantieri procedono l’attività in piena assenza di direzione tecnica, estirpano piantagioni d’ogni tipo per impiegare terreno di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno. Lasciano i mezzi e i vari attrezzi usati dovunque, persino davanti alle case della gente, per non parlare dei massi di pietra e degli accumuli di terra depositati dappertutto. Sembra quasi che tutto si stia compiendo senza alcun rispetto per il territorio e, soprattutto, senza tener conto che questa zona, come quella dei pressi delle Grotte di Castelcivita, in cui avvengono le stesse cose, potrebbe essere una delle più affascinanti del parco del Cilento e Vallo di Diano” ha affermato, appunto, il consigliere. Ed effettivamente non si può contraddirlo, poiché lo scenario che presentano questi luoghi, in seguito all’inizio dei lavori per la Fondovalle non è diverso da quello descritto da Luciano. Inoltre, i cittadini hanno subito, mesi addietro, l’esproprio dei terreni la successiva estirpazione delle varie piantagioni però i pagamenti agli espropriati ancora non sono avvenuti. Questo, per una popolazione che vive, soprattutto, grazie all’agricoltura è davvero devastante poiché non ricevendo i soldi delle proprietà di cui sono stati privati non possono investire acquistandone altre. Molte, però, sono le persone che continuano a sperare, che credono che questa strada possa portare grande sviluppo per il paese, tuttavia persino il progresso da ricavarne è stato inteso male. “Sono deluso anche perché molti credono che la Fondovalle possa rivelarsi produttiva qualora vi costruiscano, in adiacenza, distributori di benzina e industrie di ogni tipo, dimenticando che il progresso nel nostro parco deve essere ottenuto con la valorizzazione delle nostre risorse”, ha continuato, adirato, Luciano, “nessuno pensa all’ottimizzazione di aziende agrituristiche che esaltino i prodotti tipici, alla ripresa dei lavori per il centro lontra, alla creazione di un’area picnic sempre più efficiente e attrezzata in modo da incuriosire e attirare i turisti. La strada serve, appunto, a rendere il territorio più facilmente raggiungibile a migliorare, in modo definitivo, la viabilità delle zone interne, non a distruggere, in maniera selvaggia, quelle perle che i nostri avi ci hanno lasciato e a creare una più rapida via di fuga per i giovani. Purtroppo sembra che lo scempio continui poiché nessuno, né gli amministratori comunali, né gli amministratori provinciali, né quanti si dovrebbero interessare alla direzione tecnica dei lavori, creda nello sviluppo della zona”. Tuttavia, un bagliore di speranza, affinché i lavori vengano ripresi in modo diverso c’è: è negli occhi dei giovani di Aquara, e degli altri paesi interessati come Controne e Castelcivita, che si sono mobilitati coscienti del fatto che si sta proseguendo nella direzione sbagliata. “I giovani non vogliono andarsene, vogliono rimanere nella loro terra per contribuire al progresso di questi luoghi e già si stanno impegnando per far comprendere, a chi di dovere, che desiderano uno sviluppo compatibile con il loro prezioso territorio e non solo delle colate di asfalto e cemento. D’altronde non è ancora troppo tardi per cambiare metodo ed evitare di devastare, ulteriormente, il territorio” ha concluso Luciano promettendo di organizzare, prossimamente, un’assemblea pubblica in cui si discuta con i cittadini e le autorità del problema. In effetti è triste guardare inutili muri di cemento, improduttivi territori sradicati e accumuli di attrezzi qua e là nei pressi di zone importanti del nostro parco. Eppure per cambiare scenario basterebbe che ognuno s’impegni fino in fondo nel proprio lavoro, i tecnici, le amministrazioni, le autorità e anche i cittadini rivendicando i loro diritti per non subire passivamente lo scempio della loro terra. Solo così la Fondovalle porterebbe, davvero, al raggiungimento di uno sviluppo continuamente produttivo per la zona e nella piena tutela dell’ambiente che, purtroppo, attualmente non viene salvaguardato. Alessandra Pazzanese N°30 02 agosto 2008 Altavilla-Albanella “Non offrirò mai il caffè a Peduto e Di Feo” 9 Il fatto Una discussione sui criteri di attribuzione degli incarichi “culturali” Lo confesso, certe volte – se penso a quello che accade nel mio paese d’origine – mi sento come il generale Aureliano Buendìa che partecipò a diciassette guerre perdendole tutte. E lui, quand’era ancora colonnello, ci aggiungeva anche trentadue sollevazioni civili, tutte fallite, inutile dirlo. Il professore Fernando Iuliano potrà spiegarlo a chi di dovere che è l’eroe di “Cent’anni di solitudine”, di Gabriel Garcia Marquez. Poi ci sono delle giornate caratterizzate da improvvisi scatti, slalom entusiasmanti e m’illudo di nuovo di rimettermi in pari. Il 9 agosto sarò ad Agropoli, al Castello Medioevale, per parlare della mia produzione culturale, e non ho invitato il mio sindaco a parteciparvi. Di seguito capirete il perchè. Ed ancora: il giorno di Ferragosto il gruppo Rizzoli - Corriere della Sera venderà oltre un milione di copie di una storia ambientata in Africa ma che ha come protagonista un altavillese, Carmine Iorio. La penna brillante di Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore di fama, gli ridarà quella rivincita che la fucilazione dell’oasi di Gialo, avvenuta nel 1928, gli negò. Quell’italiano che si trasformò in beduino arabo per agguantare un’identità diversa da quella di “carne da macello” alla quale il colonialismo italiano italiano l’aveva destinato. Un personaggio da film, il nostro Carmine Iorio. Ne ho scritto anch’io, nonostante mio nonno Amerigo intimasse il silenzio al solo sentirne parlare: “Citto!, che è vergogna”, diceva. Con altri “maledetti”, penso a Francesca Cerniello, l’amante di Gaetano Tranchella, come ai discendenti diretti dell’artista Solimena, hanno contribuito a creare quell’aureola romantica ed avventurosa che permea il nostro paese e che affascina chi ne viene a contatto. E’ soprattutto questo, non l’acqua della Fontana dei “Franci”, o i meloni scuri di una volta, che faceva restare sulla nostra collina, per tutta la vita, il forestiero di passaggio. Una politica intelligente di promozione A LBANELL A IL PARERE DEI LETTORI. Il politico (il sindaco Antonio Di Feo) ed il burocrate (Giancarlo Peduto) responsabili di quest’ultima vicenda. Intervieni nella discussione inviando una mail a: redazioneunicosettimanale.it turistica e dei nostri prodotti tipici doveva cominciare da qui. Personalità come padre Candido Gallo, Tesauro Olivieri, Rosario Messone e Francesco Di Venuta dovevano essere coccolate ed agevolate. Gli altavillesi che assicurano professionalità riconosciuta nel mondo dei mass media –, a prescindere da chi scrive queste noterelle, sono in diversi. Tra i quali alcuni giovani molto brillanti e assai promettenti. No, non ci sarà mai un Oscar per loro, e meno male vista la grancassa un po’ eccessiva, giusta per gli sportivi ma disdicevole per gli uomini di penna, ma vivaddio, un po’ di considerazione in più non guasterebbe. La lunga premessa mi serve per arrivare all’ultimo bando pubblico bandito dal nostro comune. Ohibò, nientemeno una selezione pubblica, per selezionare un addetto stampa al quale affidare anche la gestione di alcuni eventi culturali. Logica avrebbe voluto che fra i locali, o almeno con chi potesse sfoggiare genitori indigeni o una moglie del posto, fosse stato scelto il meglio su piazza. Invece no. Eliminato (incredibile!, dicendolo esplicitamente nel bando) con ogni valore al curriculum, ai titoli professionali o alle esperienze (pur richieste) si è preferito una no- mina “fiduciaria” per un non altavillese. E non si tratta di Vittorio Sgarbi o di Gian Antonio Stella. E’ evidente che al duo Giancarlo Peduto (il burocrate, responsabile degli affari generale) – Antonio Di Feo (sindaco) è, come si dice in questi casi, sfuggita insieme la frizione e l’acceleratore. In un campo delicato qual è la comunicazione e la cultura si è messo nero su bianco che si preferiva fare una nomina più che clientelare, dalla natura francamente del tutto oscura. Anch’io ho presentato domanda, curriculum e titoli e ... sic stantibus rebus preferisco continuare a fare ciò che faccio che mettermi a capire cosa passa per la testa a Peduto – Di Feo, ahimé oggi ancora le due figure apicali del mio paese. E poi mi piace essere un po’ vanitoso, immaginarmi come il Buendìa di Marquez. I due nostri eroi sappiano che sono forti perché garanti degli equilibri di una vera e propria poliarchia, che da troppi anni ingessa tutti e tutto. C’è decisamente bisogno di alternanza, di aria nuova, perché la democrazia quando ne è priva così a lungo non funziona, e la deriva che ne segue è spesso costellata non dalla corruzione monetaria (che è sempre comprensibile e finanche socialmente accettabile) ma da quella peggiore, dell’etica individuale e collettiva, che va ad inficiare i modelli e gli esempi ai quali sono molto sensibili le generazioni più giovani. L’immobilismo imposto, la logica del cane che non mangia cane o dello scagli la prima pietra solo chi è senza peccato, non sono dimostrazioni di saggezza: ammazzano la capacità di intraprendere ed il valore del merito. Deprimono un’intera comunità. Io mi tiro fuori, esco dal gregge, perché amo il poeta greco Kavafis, soprattutto quando dice: “E’ bello difendere Termopili/ anche se lo sappiamo che alla fine i barbari passeranno”. E noi, i barbari ce li abbiamo in casa. Gli offriamo il caffè al bar, la domenica mattina. Io, se mai l’ho fatto, mi chiamo fuori, giuro che non lo farò più. Oreste Mottola 5° palio delle contrade 15 - 18 Agosto 2008 Piazza Martiri del Lavoro Fervono i preparativi per la 5^ edizione del Palio delle Contrade Albanellesi, una manifestazione ludico-storica per la promozione del territorio, delle tradizioni e della cultura della Valle del Sele, organizzata dall’Associazione G.A.R. e A.M. di Matinella. La manifestazione, nata nel 2004, esalta un’antica tradizione ludica - tipica della cultura della Valle del Sele - fatta di giochi e competizioni che un tempo arricchivano la vita prettamente agricola dei nostri paesi. Dal 15 agosto p.v. le Contrade storiche di Albanella si sfideranno in competizioni tradizionali per la vincita della “Pietra del Palio”, un trofeo in pietra locale in cui è incisa la mappa del territorio di Albanella e che di anno in anno viene assegnata alla contrada vincitrice del Palio: ogni anno infatti la “Pietra” viene messa in palio dalla Contrada vincitrice della precedente edizione; la contrada vincitrice della “Pietra” la detiene per un anno intero fino all’inizio della successiva edizione. La manifestazione non ha risvolti puramente ludici, ma ha un alto contenuto sociale e culturale dacché è volta alla riscoperta e alla riconsiderazione di antiche tradizioni presenti nelle nostre comunità e alla rivalutazione del dialetto locale, attraverso l’uso di nomi e terminologie riferite alla vita agricola del passato. Valori che appartenevano principalmente a una cultura agricola che fino agli anni ‘50 permeava ogni tipo di attività sociale, finanche, per l’appunto, le ore dedicate allo svago e al divertimento. Da qui è nata la volontà dell’associazione di rispolverare alcune antiche competizioni, con le quali una volta i giovani del tempo misuravano la loro capacità e la loro abilità. Il grande lavoro dell’organizzazione è stato quello di convertire in competizioni alcune attività prettamente agricole e l’uso di particolari attrezzi dell’antichità. In questo modo, accanto a competizioni “classiche”, come la Corsa con i Ciucci e il Tiro alla Fune ne sono state affiancate alcune che prevedono tradizionali usanze o l’utilizzo di antiche attrezzature una volta usate per l’agricoltura e che sovente vedevano i vari “Parsunal” (Personale di operai del Caporale che gestivano i lavori nei campi per conto terzi) in sfida tra loro in gare di destrezza e celerità (chi impiegava meno tempo nel lavoro dei campi riscuoteva maggiore “appetibilità” sul mercato del lavoro proprio perché riconosciuto come più abile). Questo il significato della riproposizione di antiche competizioni come la Corsa cu’ ‘u Strascicu, la Corsa cu’ i baiardi, la Gara cu’ ‘u Cuofano, ‘a Cuccuma e ‘a Graticedda. La partecipazione della città di Albanella al Palio, allo stesso modo, è stata una delle soddisfazioni più belle in questi ultimi anni nel panorama dell’associazionismo locale. Mai, infatti, si era assistito ad una manifestazione che vedesse la partecipazione di più di 300 persone (i contradaioli gareggianti) quali “attori principali” dell’iniziativa. Rilevante il successo di pubblico registratosi nelle edizioni passate, con più di 10.000 presenze complessive nelle 4 serate della manifestazione La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Albanella, della Pro-Loco di Albanella, dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Paestum e dell’Ente Provinciale Turismo di Salerno. Associazione Gar e Am “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.” Joseph Pulitzer Come si assegna un incarico da Responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune di un centro di 7000 anime nel Cilento? Ad Altavilla Silentina (in provincia di Salerno, mica in Calabria) non vanno troppo per il sottile. Sei laureato allo IULM? Non basta. Un master alla Bocconi? Non serve. Stage all’estero più esperienza di lavoro decennale presso la Pubblica Amministrazione? Non è un titolo. Hai scritto libri di successo? Chi se ne frega!. L’unico criterio per l’affidamento dell’incarico – si legge nel Bando ufficiale pubblicato nella bacheca comunale e sul sito Internet istituzionale del Comune(www.comune.altavillasilentina.sa.it), su cui tra l’altro non è più reperibile, - “è l’affidamento fiduciario”. All’articolo 5 (relativo ai Criteri per il conferimento degli incarichi) si legge infatti che, a seguito di tale disposizione, per l’incarico in questione : “non è posta in essere alcuna procedura concorsuale o paraconcorsuale, non sono previste graduatorie, attribuzione di punteggi o altre classificazioni di merito, nemmeno con riferimento all’ampiezza, frequenza e numero degli incarichi già svolti dai concorrenti (circostanze che non costituiscono titolo di preferenza) o all’esperienza maturata”. Per concludere poi con un capolavoro di beffardaggine istituzionale che recita così: “il curriculum professionale, così come gli altri elementi integ ranti la domanda, hanno il solo scopo di manifestare la disponibilità all’assunzione dell’incarico, il possesso delle condizioni richieste e la conoscibilità dei soggetti interessati”. A ciò vanno poi aggiunti i tempi ristrettissimi di pubblicizzazione del Bando, pubblicato il 9 luglio 2008 e scaduto il 19 luglio 2008: soli 10 giorni. Uno dei due (!) partecipanti al concorso (che l’ha visto per caso e si ho voluto pigliare lo sfizio di porre il problema) nonché giornalista di esperienza pluridecennale (ovviamente scartato) ha scritto tutto il suo rammarico di “whatchdog of democracy” che deve assistere impotente a simili episodi di calpestìo dei diritti civili da parte di chi sarebbe invece deputato a garantirli ai propri concittadini ed elettori. Poco importa se sotto tutele legali o istituzionali. E calpestando anche vecchi rapporti d’amicizia. 10 Eventi estivi SICIGNANO DEGLI ALBURNI Mostre d’arte “Donna Più” Sicignano immerso nel verde situato alle pendici dei monti Alburni, nel parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ricco di tradizioni antiche, con i suoi due castelli risalenti al IX e X secolo e numerose chiese e monumenti, proporrà nel mese di agosto (6-78) una tre giorni interamente dedicati all’Arte. L’Associazione “Donna Più” organizza: - 6 agosto ore 20:30 - inaugurazione mostra collettiva di arte contemporanea e concerto musicale di un gruppo emergente i “MICROLUX”; Interverranno pure diverse personalità e artisti cui scultori, pittori e fotografi; - 7 agosto ore 10:00 - per la gioia dei più piccoli e non, disegni sull’asfalto dal tema: “IL MONDO DEI CARTONI ANIMATI”, a cura di 5 artiste: Rossella Mastalia, Claudia Cimino, Francesca Tortorella, Palmira Onnembo e Linda Branchicella; ore 20:30 apertura mostra; - 8 agosto ore 20:00 - apertura mostra con successivo intrattenimento musicale e buffet finale. L’evento sarà arricchito da effetti scenografici con installazioni video e artistici. Tutto ciò si svolgerà all’ingresso del centro storico ai piedi del castello, nel portico di un seminario risalente al Settecento. Attraverso queste manifestazioni si cercherà di sensibilizzare e avvicinare le persone all’Arte, ancora non del tutto inserite in questo mondo , per certi versi, visto come effimero. ‘A Chiena appuntamenti della settimana a Campagna Sotto il segno dell’acqua e dell’arte A CHIENA Palio dell’Acqua (27 Luglio e 3 e 9 Agosto in Piazza Melchiorre Guerriero - 10 Agosto lungo Corso Umberto I, il tutto per due ore, a partire dalle 14.30, e con ricchi premi in palio), che prevede gare e prove di agilità da affrontare nell’acqua, o ancora “a Chiena Acqua Drink” (ore 12.00 del 3 e 10 Agosto), aperitivo domenicale nella e della Chiena, o il “Chiena Jazz Festival” (4-5-6 Agosto). Da non perdere, poi, i “Portoni Ghiottoni” 2008 (1-2-3 Agosto). Queste le “chiene” programmate: 19 e 20 Luglio; 26 (“a secchiata”) e 27 Luglio; 2 e 3 Agosto; 9 e 10 Agosto (ore 14.30 - 16.30). Si chiuderà il 16 Agosto con l’attesissima e gremitissima “Chiena di mezzanotte”. Eevento “Spazi Espositivi Camp’ Art” 2008 (a cura del Laboratorio ZEZA) Sabato 2 Agosto - Oree 19.30, Piazza “Giovanni Palatucci”, Spazi Espositivi Musica presenta la Rassegna Tomato Live”, Rassegna musicale di giovani gruppi emergenti; Mercoledì 6 Agosto - Ore 24.00 Prima Estemporanea notturna in occasione della Notte Bianca di Campagna; Domenica 10 Agosto - Ore 14.00 Fiume Tenza “Seconda guerra dei colori”; MOSTRE d’ARTE di Città a cura Laboratorio Zeza Dal 26 al 31 Luglio “Mangiamu e bevimu che chest’ n’avimu” GUAZZO vengono favorite, ma si preferiscono solo quelle che fungono da cassa di risonanza del governo locale. Le amministrazioni locali, concentrano i loro interessi sulle proprie municipalità, senza che ci possa essere una progettualità comprensoriale e di bacino. Le pro loco, che per tradizione e antonomasia, dovrebbero promuovere “il luogo” da un punto turistico, culturale e gastronomico, assumono iniziative maggiormente di tipo gastronomico, quasi a voler coniugare il vecchio detto. “Mangiamu e bevimu che chest’ n’avimu”. In tutto questo contesto, che cosa ci si può augurare! Cosa si può scrivere, dire o fare! Quale sarà il futuro di questo territorio! Una volta si parlava del “privilegio di una lunga solitudine”, quando ci si riferiva al Cilento. Frazione di S. Maria La Nova “Antichi Sapori Contadini” Dall’8 al 13 Agosto Frazione di Serradarce - Sagra del Castrato al ragù io a 5 per giovani calciatori Dal 2 al 5 Agosto Largo G.C. Capaccio - 750° Anniversario Costituzione Confraternita S. Maria della Neve. Manifestazioni organizzate dall’Associazione Onlus “A casa di Maggie”, in collaborazione con l’Associazione “Giovanni Palatucci” Giovedì 7 Agosto Ore 21.30, P.za “Giovanni Palatucci” – Manifestazione “Bau - Bau Croquettes Party” (musicisti campagnesi a confronto “futuro contro passato”, clown per bambini, proiezione dvd “I cani guida per i non vedenti” + Panini e bevande);Domenica 10 Agosto Ore 10.30 - San Bartolomeo, Manifestazione denominata “Aperitivo al Centro Studi Giovanni Palatucci” (visita guidata all’Itinerario della Memoria e della Pace: Proiezione film + Aperitivo). 26a Rassegna dell’Acqua - La “‘CHIENA” Iniziative programmate da “Spazio Utopia” Contemporary Art, Via Cesarano, 17: Ex Cinema Teatro Comunale, Via Mercato: Sabato 9 Agosto, ore 21, Video Festival dell’Acqua (edizione 2007 e 2008); Luoghi esterni e interni:le Piazze del Centro Storico-antico, il Corso Umberto 1° e sul fiume Tenza - Installazioni; Performances; Azioni-blitz Mario Onesti Per la sesta edizione della Manifestazione, JazzinLaurino presenta un ricco calendario di appuntamenti di qualità da pag. uno di COSMO N°30 02 agosto 2008 Programma Mercoledì 6 agosto 2008 19:00 CONCERTO SEMINARISTI “GIG WORKSHOP” Piazza A. Magliani - Laurino 22:30 ROBERTO GATTO quartet (Luca Mannutza – piano, Daniele Tittarelli - sax Luca Bulgarelli – contrabbasso, Roberto Gatto – batteria) Teatro Comunale– Laurino Ingresso 10€ Giovedì 7 agosto 2008 19:00 CONCERTO SEMINARISTI “GIG WORKSHOP” Piazza A. Magliani - Laurino 22:30 MARE NOSTRUM RICHARD GALLIANO-PAOLO FRESU JAN LUNDGREN (Richard Galliano-fisarmonica, Paolo Fresu-tromba Jan Lundgren-piano) Piazza Plebiscito - Piaggine Ingresso 13 € Venerdì 8 agosto 2008 19:00 CONCERTO SEMINARISTI “GIG WORKSHOP” Piazza A. Magliani - Laurino 22:30 DOC CONCERT (Danilo Rea - piano, Roberto Gatto - batteria, Maria Pia De Vito – voce, Marco Tindiglia - chitarra, George Garzone - sax, Paolino Dalla Porta – contrabbasso) Chiesa S.Pietro e Paolo XII sec. Stio Sabato 9 agosto 2008 19:00 CONCERTO SEMINARISTI “GIG WORKSHOP” Piazza A. Magliani - Laurino22:30 UN INCONTRO DI JAZZ (Gino Paoli, Flavio Boltro, Danilo Rea, Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso) Piazza Magliani - Laurino Ingresso 20 € Domenica 10 agosto 2008 19.00 SALERNO STREET PARADE Marching dixieland Band Laurino 21:00 CONCERTO FINALE DEI SEMINARISTI Piazza A. Magliani – Laurino Lunedì 11 agosto 2008 21:00 CROSSOVER QUARTET (C. Bolling) Antonio Cimino (flauto), Francesco Langone (chitarra), Cosimo Lingardo (contrabbasso), Fabio Schiavo (pianoforte) SaccoTUTTE LE SERE JAM SESSION AL PUB “30&31” DALLE ORE 00:30 ALLE 3:00 I Agosto 2008 Anno VI N.6 Nuova serie Direttore responsabile Oreste Mottola BATTIPAGLIA Mal Comune EBOLI VERSO L’OSPEDALE UNICO DELLA PIANA Il paese delle risse di Ernesto Giacomino di Fra.Fae Se son rose fioriranno, disse qualcuno nel giugno del 2007. Difatti nel paniere elettorale c’era di tutto - vecchi garofani sbiaditi, margherite, edere rinsecchite e fasci avvelenati – fuorché quello. Pure un sole che rideva, va’ (che poi, cosa ci sia da ridere non l’ha mai capito nessuno): ma di rose, a parte le spine, nemmeno l’ombra. E alla fine i risultati si sono visti: maggioranza costantemente inesistente, sindaco dimissionario per vocazione già dal giorno seguente il ballottaggio, spettro dell’ennesimo commissariamento alle porte (e con questo avremmo superato pure il record storico di commissari alternatisi in “Distretto di Polizia”). Tutto preventivabile, per carità: non credo si potesse seriamente immaginare che gli stessi personaggi, pacificamente inconcludenti già quand’erano alleati, ora avrebbero potuto far meglio presentandosi addirittura come rivali. Barlotti si avvia ormai ad essere il secondo “sindaco desaparicido” della storia battipagliese (per fortuna solo politicamente, e non fisicamente come il Rago buonanima): ma non tutti, nel fondo-fondo dell’animo, riusciranno davvero a fargliene una colpa. Almeno in termini di malafede, voglio dire. Paga di certo lo scotto di aver creduto – almeno inizialmente - che la politica fosse esattamente quella trattata sui libri di educazione civica; che esistesse una destra imprenditoriale contrapposta a una sinistra sociale; che gli assessori rappresentassero l’esecutivo cittadino e potessero legittimamente esternare pareri tecnici senza il bavaglio dei consiglieri; soprattutto, che la conduzione clientelare della cosa pubblica fosse acqua passata, asciugata a spazzola e phon dall’ondata giustizialista di Mani Pulite. Avesse guardato meglio i risultati elettorali, avesse interpretato con più calma i voti trionfalmente incassati da certi consiglieri, magari sarebbe asceso a Palazzo con un’ottica meno idealista. Avrebbe Nel paese delle risse, la media è di quattro a settimana, nella città che si vede dimezzata l’ultima “fabbrica” produttiva (l’ospedale), nel comune dove tutti parlano, parlano, parlano senza un briciolo di evidente competenza, si è consumata una settimana per stomaci d’acciaio. Proviamo a raccontarla. Sicurezza a Eboli, voto 2: se in un piccolo paese come il nostro si verifica una rissa ogni due giorni, con quattro ricoverati in ospedale (mandibola spaccata, naso fratturato, mano spezzata, testa aperta a metà) c’è sicuramente qualcosa che non va. Sull’assessore al ramo e sul sindaco che lo ha nominato, inutile sprecare altro inchiostro. L’appello va alle forze dell’ordine, ai carabinieri. E’ possibile avere una pattuglia, elasticamente fissa, intorno a piazza Carlo Levi, slargo dove si spaccia e ci si spranga per i motivi più banali. Attendiamo una risposta. Nei fatti. Non con le chiacchiere dei politici. Buon lavoro. Lidi ebolitani, voto 3: per quindici giorni, 50 bambini del rione Pescara, cresciuti in famiglie disagiate, attendono un bagno a mare. Un tuffo sacrosanto, negato da un razzismo strisciante. Per quindici giorni, Officina Koinè cerca invano un lido ebolitano disponibile a ospitare gli scugnizzi ebolitani. Porte sbattute in faccia, temporaggiamenti imbarazzati. La storia vile si conclude a fine luglio, grazie alla sensibilità di un operatore turistico napoletano. L’onta resta, ma almeno ad agosto, però, grazie al Galatea Village, i bambini andranno a mare. Lezione di stile. E cultura. Provincia di Salerno, voto 3: lo scacco non è ancora matto, ma l’operazione della guardia forestale è andata molto vicino al ko tecnico. Sequestrata la Casina Rossa, lungo la litoranea di Eboli, l’amministrazione provinciale si è chiocciata in un lungo silenzio. Alcuni lavori non sono in regola, questa la contestazione. E soprattutto, sono lavori in difformità, rispetto al progetto iniziale. Le ipotesi di reato sono penali, non Continua a pagina II Quello di Eboli che fine farà? (Fra. Fae.) Tempi duri per il nostro amato sindaco. Accerchiato da una corte di vanesi incompetenti, giulivi manichini per le sfilate lampeggianti, Martino Melchionda vive la sua estate più drammatica. Iniziata a giugno, con la morte di due ragazzi a mare, sulla spiaggia libera senza bagnini comunali. Estate proseguita a Santa Cecilia, dove sindaco e politici sono stati sbattuti in coda alla processione di san Vito, a causa dell’arrivo delle ecoballe a Coda di Volpe. Stava rifiatando, il nostro amato sindaco. Era uscito dal tunnel. Aveva convocato i familiari, si era barricato in un’agenzia di viaggi, pronto a partire per il Nuovo Mondo (l’America, ndr) quando il compagno di partito, l’ex Udeur mastelliano, Federico Pagano, gli ha rifilato uno scherzetto da prete, di cattivissimo gusto. Il dimezzamento dell’ospedale di Eboli. L’amico del PD, il Pagano già medico al Maria Santissima Addolorata, per salvare i numeri da bocciatura dell’ospedale di Battipaglia, ha chiamato Melchionda e gli ha spiegato: “Ne Martì, io ho un problema. E lo devo risolvere”. Uscito da poco dall’agenzia di viaggi, Melchionda si è detto disponibile a tutto. Ai compagni del Pd niente si nega. Solo che il tutto, spesso si traduce in una cambiale pesante. E non a caso, Pagano gli ha replicato: “Martì, io ti devo chiudere il pronto soccorso, la pediatria, l’ostetricia, l’ortopedia, la rianimazione e le sale operatorie all’ospedale di Eboli”. Tradotto, facciamo di Eboli un ospizio per anziani. E non se ne parla più. La comunicazione telefonica sarà stata disturbata. Perchè il sindaco in costume, con le valige in mano, moglie e figli al seguito, già immerso con i pensieri sulle dorate spiagge di Copacabana, non ha profferito parola. Al che, il vispo Pagano ha fatto valere la regola del silenzio assenso. E vai. Salvato l’ospedale di Battipaglia, gli amici politici del posto, ma chissenefrega dell’ospedale di Eboli. Se il sindaco tace, lo possiamo pure chiudere. L’Asl coglie queste occasioni al volo. Senonchè, la scandalosa proposta di Pagano è stata captata dai sindacati ospedalieri. Quei rompicoglioni che ogni tanto fanno anche il loro mestiere, accantonando le lotte sugli straordinari, sui privilegi della casta sanitaria. I sindacati hanno dato subito battaglia: “faremo le barricate se vogliono chiudere il pronto soccorso e gli altri reparti” hanno urlato Emiddio Sparano e Antonio Ristallo. Giunto alla stazione ferroviaria di Eboli, dove lo attendeva la coincidenza con l’aeroporto di Pontecagnano, per imbarcarsi sull’aereo per il Brasile (non è quello di Mastella), il nostro amato sindaco è stato praticamente scosso dai sindacati: “ma che fai, ma dove vai, ma vieni qui, dobbiamo salvare l’ospedale”. Dismessa la camicia palmata, gli infradito Guru, il costume Dolce e Gabbana, l’abbronzante con la modella in topless, il nostro amato sindaco ha rinunciato alle vacanze. E dopo una settimana di stand by, si è fatto spiegare dai sindacati quel che stava succedendo. Continua a pag. III Continua a pag. III II La storia Agosto 2008 segue dalla prima Carmine Iorio, Il Lawrence di Altavilla Mal Comune di Ernesto Giacomino Alzi la mano chi ha mai sentito, magari soltanto di sfuggita, questo nome: Carmine Iorio. Uno, due, davvero pochi. Eppure la singolarissima vicenda esistenziale di questo personaggio, venata di sfumature romanzesche e anticolonialiste e per certi tratti affine a quella del ben più famoso Lawrence d’Arabia, potrebbe tranquillamente rappresentare il soggetto di un film o di un romanzo d’avventura alla Emilio Salgàri, per intenderci. Ma andiamo per ordine. Carmine nasce l’8 dicembre del 1892 ad Altavilla Silentina, provincia di Salerno. Rimasto orfano in tenera età, è costretto a guadagnarsi la pagnotta facendo il guardiano di cavalli e bufale. A 17 anni prende in moglie una compaesana ma, insofferente e ribelle di natura, alla sua compagnia preferisce di gran lunga quella dei compagni di osteria, abbandonandosi con loro ai piaceri del gioco e del vino. È il settembre del 1912 quando nella vita del ventenne altavillese si materializzano parole e concetti fino ad allora sconosciuti: Patria, servizio militare. Lo Stato reclama i suoi figli e Carmine, al pari di tanti coetanei, è costretto ad abbandonare il paesello e ad arruolarsi come fante nel glorioso Regio Esercito. Ma non certo per fare “il militare a Cuneo“, per rubare una battuta di Totò, giacché erano quelli anni caldissimi, con la prima guerra mondiale dietro l’angolo e l’Italia, reduce da un breve conflitto contro la Turchia, intenta ad accaparrarsi il suo bel “posto al sole“. Occupata la regione libica della Cirenaica, gli italiani doveva guardarsi però da una dura resistenza da parte di alcune tribù beduine, i Senussi in primis, che mal digerivano le pillole di civilizzazione e di democrazia somministrate a forza dalla novella Roma imperiale. E proprio in questo bollente scenario ritroviamo il nostro Carmine, dislocato con il suo reggimento nel campo di Toerg. In quel lembo di terra arida dimenticata da Dio e dagli uomini trascorrerà quattro lunghi anni, accumulando una notevole esperienza bellica e guadagnandosi una promozione a tiratore scelto per aver fatto secchi numerosi “barbari infedeli“. Ma nell’animo del soldato Iorio cresce l’insofferenza per la disciplina e la dura e noiosa vita militare, una miscela esplosiva se unita alla tendenza ad alzare facilmente il gomito e all’innata attitudine alla rissa. E proprio da una furibonda zuffa tra commilitoni scoppiata durante una festa che prende inizio la sua straordinaria avventura. È una torrida serata di luglio del 1916. Carmine, rinchiuso con alcuni commilitoni a smaltire la ciucca in una baracca che fungeva da prigione del campo, spinto dai fumi del vino e dal caldo Carmine Iorio, dopo la cattura torrido della notte africana, pensa bene di prendere una boccata d’aria e, abbattuta la porta a spallate davanti ai compagni sbigottiti, con passo incerto si incammina senza meta nel buio. Dopo aver girovagato ubriaco nel deserto per alcune ore, vinto dal sonno, crolla sfinito nei pressi di una palma. Si sveglierà il giorno dopo legato mani e piedi in groppa ad un cammello, catturato dalla scorta personale del leader Senusso Omar elMuktàr. La sua sorte sembra segnata: forca. Ma il fato aveva deciso diversamente, poiché, pochi attimi prima di essere giustiziato, uno dei capi beduini, tale Saied el-Redà, si accorge di quel piccolo fucile ricamato sulla divisa dell’italiano: «sono un fuciliere scelto» urla Carmine, in un moto d’orgoglio. Una frase che gli salverà la pelle. El Redà gli concede la grazia, ma vuole qualcosa in cambio: bisogna accoppare due capi di una tribù nemica. Un compito facile facile per il fuciliere Iorio. Tempo qualche ora e i rivali del Senusso cadranno uno dietro l’altro sotto le sue pallottole. Con questo colpo gobbo Carmine si guadagna la fiducia del capo, che lo prende sotto la sua ala protettrice, nominandolo istruttore militare dei suoi figli. Da questo momento la sua vita cambia definitivamente: abbandonata ogni speranza di ritornare tra i connazionali, che lo avevano nel frattempo condannato a morte per diserzione, si rassegna a vivere in mezzo ai Libici, adottandone i costumi. Si fa crescere la barba, impara velocemente l’arabo, sposa una bellissima donna della tribù che lo rende padre di due figli e -almeno di facciata- si converte all’Islam, assumendo il nome di Yusuf el-Muslim. Conversione reale o no, l’ex soldato Iorio dimostra sempre più una viva dedizione alla causa dei ribelli, nella cui miseria forse si rispecchia, e ben presto comincia a partecipare in prima persona alle sortite contro l’esercito italiano, impegnandosi, però, a non sparare direttamente ai suoi vecchi commilitoni. Immaginate la sorpresa, durante i combattimenti, di quei soldati italiani che ascoltano, nella confusione delle urla provenienti dallo schieramento nemico, una voce che impreca e insulta in uno spiccato dialetto salernitano… Carmine combatte al fianco dei Senussi per ben undici anni, organizzando e guidando decine di scorribande contro gli invasori. In breve diventa uno dei massimi capi della rivolta, percorrendo paradossalmente una carriera impensabile nell’esercito italiano per un miserabile come lui. In Africa è un leader rispettato ed idolatrato, a capo di un piccolo esercito che arriva a contare qualche migliaio di beduini fedelissimi, pronti a dare la vita per lui. Intanto la notizia “vergognosa“ che un disertore italiano è a capo di una fazione ribelle giunge a Roma, dove è lo stesso ministro delle colonie Federzoni, pressato dal Duce, a telegrafare al governatore della Cirenaica un ordine perentorio: il traditore va catturato e fucilato, costi quel che costi! Più facile a dirsi che a farsi. Carmine risulta un fantasma imprendibile, autore di attacchi mordi e fuggi degni della migliore guerriglia organizzata. Ma la pressione aumenta, sono migliaia i guerriglieri uccisi o catturati mentre il cerchio intorno al ribelle di Altavilla si stringe inesorabilmente. La resa dei conti arriva nel 1927, quando l’adorata moglie Teber viene catturata. Carmine non regge, il dolore e l’amore lo accecano. E gli fanno dimenticare ogni prudenza. Con i pochi superstiti del suo gruppo, tenta un impossibile blitz nel campo italiano per liberare l’amata. Quel che accade dopo non è molto chiaro: venduto da alcuni beduini collaborazionisti, tradito dalla stessa moglie, divenuta nel frattempo amante di un ufficiale italiano, non si sa. Carmine cade in trappola. La condanna per un traditore, per di più rinnegatore della fede cristiana, è scontata: fucilazione alla schiena. Stavolta non si scappa, lo sa bene anche lui che trascorre l’ultima notte a scrivere alla madre e pregare la Madonna del Carmine per farsi perdonare quella lunga parentesi islamica. Poi, presentatosi dignitosamente al comandante del plotone di esecuzione, rifiuta i sacramenti e ogni abiura della nuova fede. Una scelta motivata con lucidità: «se ora rinnegassi l’Islam sarei considerato un traditore anche dal mio nuovo popolo e i miei figli sarebbero in pericolo spiega in un italiano stentato, respingendo l’interprete, messo dai suoi connazionali lì in segno di estremo disprezzo- Muoio da musulmano, così sarò ricordato come un martire». Pochi attimi dopo una scarica lo abbatte. È l’alba del 18 dicembre 1928. Raffaele Avallone preso atto che la metrica elettiva del cittadino battipagliese medio non è fatta di opere strutturali, piani di riforma, intese programmatiche per lo sviluppo; passa per cose notoriamente più semplici tipo il posto al figlio disoccupato, la concessione per il sottotetto, l’incarico pubblico al nipotino fresco laureato. Passa per le fontane ornamentali, le siepi, il fresco davanti casa, i fuochi della Festa, le processioni, il vigile amico che ti evita la multa. Qui da noi, un tot di consiglieri per un tot di promesse ciascuno non sommano un piano di ripresa seria della città: semplicemente, diventano migliaia e migliaia di impieghi, incarichi, fuochi, siepi, amici. Un pesante debito di riconoscenza che poi non si può ignorare, giacché si siede sulla poltrona insieme all’eletto, la sforma, la rompe, la annulla. La poltrona diventa, sempre e immancabilmente, un’entità multifaccia con cui diventa improponibile qualunque accenno di dialogo: che sia di destra, centro, sinistra, soggiorno o ammezzato. Per cui, hai voglia a parlare di Fondi Europei, se prima non dai alla famiglia Tizio Caio – portatrice ufficiale dei suoi bravi quaranta, cinquanta voti - il permesso per l’allargamento del pergolato. Non c’è all’ordine del giorno, ma il sottotesto di ogni adunanza – ufficiale o informale - è sempre quello. Non è un guaio a retaggio esclusivo di questa amministrazione, ci mancherebbe. Per la verità è un insano debito ereditario che affonda le radici nella notte dei tempi: ma è certo che il nostro celeberrimo masochismo di fondo non ci aiuterà a saldarlo. Da anni la vita politica di questa città è un interminabile solitario che non riesce, semplicemente perché piuttosto che cambiare il mazzo truccato confidiamo che la differenza possa farla l’ordine di uscita di quelle stesse, poche carte che riteniamo assolutamente insostituibili. Il diktat futuro, dunque, è quello di allontanare non solo i politicamente incapaci, ma soprattutto gli incapaci dalla politica. Il che va fatto possibilmente a breve, prima che il ricambio generazionale sversi fra candidati ed elettori queste nuove leve cittadine al pascolo nelle piazzette, ‘sti ragazzotti rissosi e costosi che ignorano la grammatica e stentano a leggere qualcosa di più dell’etichetta di una birra. A quel punto, quanto a miglioramenti (non solo di azioni, ma addirittura di pensiero) staremmo davvero messi male. Eboli Agosto 2008 III CRISI BUFALA. Le proposte di Cuomo alla Camera dei Deputati “Finanziamenti straordinari per la pubblicità e attenzione ai prezzi” Riconoscimento alla storia e identità produttiva della nostra zona “Sorvegliarne il prezzo alla produzione ed al consumo e rilanciare con la pubblicità”. E’ la ricetta di Antonio Cuomo, deputato del Pd e membro della commissione agricoltura per quella mozzarella che piace sempre a tutti, vip e comuni mortali, ma che accusa sempre più difficoltà congiunturali. “Occorre salvare la filiera bufalina non solo della mia Piana del Sele ma dell’intera Campania. Si tratta non solo di posti di lavoro e di un’economia ma dell’identità stessa dei nostri territori”. Antonio Cuomo è nato ad Eboli. “Perché è nell’ebolitano che nell’Ottocento cominciarono a porre le premesse della fortuna di questo formaggio che ora è conosciuto in tutto il mondo. E fu dalla vicina Battipaglia che cominciarono ad indu- strializzare la produzione”, racconta. Ora però allevatori e caseifici sono in crisi. Le vendite, dopo la tempesta mediatica sull’inesistente diossina, non ripartono. Tra Altavilla ed Albanella, dove sono concentrati molti alleva- menti, tante piccole stalle sono a rischio chiusura perché hanno già ricevuto la disdetta degli acquirenti del latte. Cuomo porta le loro ragioni in seno alla commissione agricoltura della Camera dei Deputati. Sono suoi gli emendamenti che cercano di ottenere i fondi per la grande campagna pubblicitaria a sostegno delle produzioni titiche della Campania per contenere l’impatto economico derivante dall’emergenza rifiuti. E per monitorare l’andamento dei prezzi. “Voglio sostenere misure strutturali, non voglio essere accusato di chiedere mance di tipo assistenziale”, precisa. Di questi tempi l’accortezza è necessaria se si vuole ottenere ascolto. Cuomo si rivolge anche a “Mister Prezzi”, il Garante della sorveglianza dei prezzi. “Dovrà intervenire – chiede il deputato di Eboli – quando verificherà, mediante le indagini conoscitive, nel caso in cui risulti uno scostamento tra il prezzo alla produzione ed il prezzo al consumo superiore al 30%”. La proposta di Cuomo è che il Garante convoca i soggetti interessati al fine di favorire un accordo per ridurre gli eventuali eccessi di prezzo al consumo e determinare l’incremento di consumi del prodotto sostenendo le categorie produttive. Si cerca così di limitare al massimo il “ricarico” dell’intermediazione fra i prezzi alla produzione ed al consumo finale. Un’accortezza fondamentale in questi frangenti, dove nei budget delle famiglie, si riduce anche la spesa per l’alimentazione. dalla prima L’ospedale di Eboli che fine farà? Cioè, il funerale dell’ospedale di Eboli. Guerriero nell’anima, Martino Melchionda ha strappato i biglietti carioca e ha chiamato un collaboratore anonimo del Partito Democratico. Che, ignorante supremo tra gli ignoranti, ha scritto un comunicato anonimo. E stupidissimo. “Il Partito Democratico si oppone con forza (badate, con forza) alla chiusura del reparto di pediatria all’ospedale di Eboli”. Ohibò, stanno smantellando il pronto soccorso (70 mila presta- zioni all’anno), la migliore rianimazione a sud di Salerno, l’ortopedia che ha ridato la vita a persone di 90 anni, l’ostetricia con numeri superiori a tutti gli altri ospedali dell’Asl Salerno 2, e il Pd...??? difende la pediatria. Roba da manicomio politicocriminale. Sarà che Melchionda si sarà spiegato in italo-brasiliano con il suo scriba del Pd. Sarà che il cortigiano di turno non ha mai seguito i problemi dell’ospedale. Ma accaparrarsi la cloche dell’aereo, mentre il velivolo sta crollando, se non è una scelta stupida, è una mossa sicuramente idiota. “Disconosco ufficialmente quel comunicato” ha dichiarato Cosimo Cicia, assessore imbarazzato e infermiere capo a Battipaglia, rinsa- vendo da alcune dichiarazioni in libertà rilasciate di buon ora (8,30 di mattina) a Rdl. A leggere quel comunicato, in effetti, c’è da mettersi le mani nei capelli. Nel PD, ancora si chiedono, quale sia la differenza tra pediatria e pronto soccorso. A mettere la penna in mano a tutti, si fanno guai seri. A fare i giornalisti a chiacchiere, è fin troppo facile. E infatti, la figuraccia del Pd è stata clamorosa. Difendere il reparto di pediatria, con lo sfacelo che vuole fare Pagano, è come rifare gli Europei di calcio con Luca Toni, attaccante unico. Un disastro. Comunque, abbandonata le prospettive vancanziere, salutato il Brasile e il volo da Pontecagnano, il sindaco, nostro amato, ha convocato i sindacati in segue dalla prima Le pagelle di Francesco Faenza 5 vanno confuse con il gioco dell’oca e il “fermo un giro”, come qualche politico ha tentato di camuffarli. In attesa che si concludano le indagini, complimenti a Marta Santoro e alla sua guardia forestale. Per l’amministrazione provinciale, la figuraccia non si cancella con il tempo. Post scriptum. In località Angona, i residenti attendono ancora l’illuminazione dell’obesa e buia rotatoria di Cariello. Fiat lux...speriamo presto. Anas, voto 4: il numero fa praticamente media. Tra i lavori rapidi, per riaprire l’uscita sud di Eboli. E l’idea “assasina” di costruire una doppia curva, subito dopo l’uscita nord di Eboli. Con due morti schiacciati contro le barriere di cemento (non è colpa dell’Anas, a quanto pare), l’ente che gestisce l’autostrada poteva, senza dubbio, trovare una soluzione migliore della doppia curva a gomito, quella sorta sulla corsia nord, al chilometro 30. Due camionisti accappottati, diversi altri incidenti. Se anche la polizia stradale allarga le braccia sconsolata, qualche problema serio ci sarà. Cancellate quell’obbrobrio criminale. Prima che scorra altro sangue. comune. E finalmente, dopo 10 giorni di polemiche, è stato elaborato un documento politico. “No alla chiusura dei reparti ospedalieri”. Sicuramente meglio della prima balorda uscita. Il problema del Pd, ora, è che Pagano ha una pettorina precisa. Di due consonanti: P e D. Partito Democratico, appunto. Ma tu guarda un pò. Chi vuol dimezzare e affossare l’ospedale di Eboli sta nello stesso partito del sindaco. Ma tu guarda un pò, l’ospedale più produttivo dell’Asl a sud di Salerno, deve salvare i numeri da retrocessione dell’ospedale di Battipaglia. Nel congedarsi dal neo servizio sanitario per le malattie dei migranti, il 19 luglio all’ospedale di Eboli, Federico Pagano ha dichiarato: “ci vediamo a settembre, per l’inaugurazione dell’emodinamica”. Cinque giorni dopo, Pagano ha fucilato pronto soccorso, rianimazione, ostetricia, ortopedia e pediatria. Dell’ospedale di Eboli. Praticamente mezzo nosocomio ebolitano. A Pagano sfugge una cosa. Al sindaco, forse, no. Se il suo progetto va veramente in porto, il Pd, il sindaco Pd di Eboli, la giunta Pd in comune, questa volta non finiranno in coda alla processione. Ma corrono ben altri rischi. Non fisici, per carità. Ma da disastro politico-elettorale, sicuramente. Perchè comunque la voglia mettere, propaganda e lampeggianti alla mano, Melchionda, Pagano e Montemarano (la trimurti del Pd) dovranno spiegarci come chiederanno i voti a Eboli, dopo aver chiuso l’ospedale più produttivo a sud di Salerno. Buone vacanze a tutti. Agli amici del Pd soprattutto. IV Battipaglia Agosto 2008 Il sindaco desaparecido… uno e due Dimissioni di Barlotti, questa volta irrevocabili E due, sì. Due dimissioni in un anno di governo, la seconda addirittura a soli due mesi di distanza dalla prima. Quello che sembra impossibile, impensabile, a Battipaglia non lo è. Gennaro Barlotti, sindaco della città, eletto nel giugno del 2007, si è dimesso “irrevocabilmente” dalla carica di primo cittadino. Ha affidato ad uno scarno comunicato stampa, per poi piombare in un assordante silenzio, le motivazioni della propria decisione. «Sottoscrivo le dimissioni irrevocabili dalla carica di sindaco», si legge nel comunicato, e ancora: «non credo che ci siano le condizioni politiche per poter continuare il mio mandato, nonostante l’impegno di un gruppo di consiglieri che mi ha sostenuto con grande lealtà e nell’interesse esclusivo della città». Queste le poche parole con cui Barlotti ha deciso di congedarsi. La decisione, maturata dopo gli incontri sulla composizione della giunta col Partito democratico, ha lasciato tutti di sasso, addetti ai lavori e non. Caduta come un fulmine a ciel sereno e nel momento meno prevedibile, proprio all’indomani dell’approvazione del discusso bilancio, le dimissioni di Barlotti assumono un significato che va ben oltre gli incarichi e le deleghe assessoriali, su cui lo stesso si è impantanato. Esse, infatti, manifestano la totale disorganizzazione politica, frutto probabilmente di una più grave confusione sociale, che attraversa la città da oltre un decennio. Una politica fatta di schieramenti fondati su posizioni peronali, disomogenei culturalmente e tenuti insieme da interessi di nicchia e di potere. Per non parlare di quel tocco di “improvvisazione al potere” che ha in- forse sarà ritornato prima che questo testo giunga agli occhi dei nostri lettori, chi lo sa. Certo è che se le dimissioni non saranno ritirate, questa legislatura non sarà ricordata ché per la sua confusione di fatti persone e litigi senza senso. Scrivere la storia tra- LA COPERTINA DI UNO DEI LIBRI CHE HANNO RACCONTATO LA SCOM- LORENZO RAGO (A DESTRA). SOTTO : IL DIMISSIONARIO SINDACO BARLOTTI PARSA DI curiosito non poco gli osservatori esterni. Probabilmente Barlotti avrà voluto tirare il freno, o magari prendersi venti giorni di ferie (questo il lasso di tempo entro cui può ritirare le dimissioni) nella soleggiata Acciaroli, attraverso un coupe de thèatre, o forse no. Forse ritirerà le dimissioni come già avvenuto a marzo. Forse, oppure no. Nulla è dato sapere, perché il sindaco è desaparecido, scomparso, irraggiungibile. Di sicuro lo sarà ancora per poco, vagliata di una maggioranza che non è mai stata fino in fondo tale, è semplice quanto sconfortante. Più di un anno a disegnare equilibri e a creare tensioni. Forse Barlotti ha dalla sua di non essere stato eletto con la forza dei numeri, di non aver potuto contare su una maggioranza (seppur minima). Condizione che lo ha costretto a barcamenarsi nell’agone politico alla ricerca di quel piccolo consenso sulla fiducia personale che ha finito per logorare un po’ tutti, sindaco in testa. E così, dopo l’incontro col Pd andato a vuoto all’indomani delle dimissioni e la seguente conferenza stampa del gruppo democratico in cui si è segnata la definitiva rottura di ogni trattativa, la città si ritrova senza sindaco, e con la prospettiva di vedersi calsre da Roma un nuovo Commissario Prefettizio, fino a nuove elezioni. In città, infatti, a patto che non rientrino le dimissioni di Barlotti, si è già riaperta la corsa sfrenata alla poltrona di candidato Sindaco, per l’uno e per l’altro schieramento. Da un lato (pdl) si registra l’autoinvestitura di Fernando Zara (tornato all’ovile dopo l’esperienza mastelliana) contrapposta alla parimenti autonoma e autoritaria candidatura di Motta (ovvero, si salvi chi può). Sul fronte Pd, invece, la situazione sembra meno tesa, con la presenza in lizza degli potenziali candidati Giovanni Santomauro e Salvatore Anzalone, con quest’ultimo che farebbe forse anche un passo indietro a favore del primo. Ma fare di questi ragionamenti significa mettere il carro davanti ai buoi. Nei fatti la realtà è un’altra. Al sindaco di Battipaglia, ad oggi, infatti, resta la possibilità (e pure abbastanza concreta) di guidare una maggioranza consiliare composta da venti consiglieri senza l’ingresso in giunta del Pd. Grazie, invece, alla fiducia di quattro consiglieri (Dante, Terribile, Delle Donne e il reintegrato Adesso) che sino ad ora erano rimasti nel limbo, ma che con i loro voti potrebbero garantire a Barlotti una vita, non certo tranquilla, ma quantomeno speranzosa. E con i tempi che corrono, pare già qualcosa. Valerio Calabrese La storia...di Stella Cilento Segregata in casa per una discussione politica Abbonamento annuale Italia € 25,00, estero € 90,00 intestato a Calore S.r.l. C/c postale 53071494 Per ricevere il libro in omaggio, inviare tramite fax la ricevuta dell’avvenuro pagamento al numero 0828 720859 indicando l’indirizzo dell’abbonato Ad Angela Radano, 40 anni, due giorni fa i carabinieri hanno sequestrato l’unico accesso a casa in esecuzione di una ordinanza del Comune. Da quel momento la signora Radano non è più uscita di casa. “Ho presentato tre diversi progetti per avere un accesso per il mio casale da poco ristrutturato, alla pubblica via. Ogni volta mi è stato respinto con un cavillo diverso. Però a voce mi dicevano di non preoccuparmi e di realizzarlo. L’ho fatto e sono sono arrivati i sigilli”. Così Angela Radano, con i suoi tre figli ed il suo compagno è “prigioniera” da tre giorni nella sua abitazione. La storia accade a Stella Cilento, piccolo centro al centro del Parco Nazionale. Il sequestro dell’ unico percorso di accesso alla villetta dove abita disposto dal Comune ed eseguito dai carabinieri la costringe in casa. “Sono prigioniera politica”, accusa. “Non ho votato dove voleva l’ex sindaco Lisi”. Ma il sindaco si chiama Antonio Radano. “E’ un mio parente, bravissima persona, lui non c’entra. Lisi è il suo vice, ma comanda lui”. Una vendetta politica allora? “Non oso pensarlo. Però ieri sera è venuto l’ex deputato Brusco a portarmi la sua solida- rietà. Anche lui ha dovuto scavalcare le catene. Gli ho raccontato per filo e segno la mia storia. Mi ha garantito che mi darà assistenza legale”. Alla signora Radano è vicino tutto il paese. Di uscire dalla sua casa non ne vuol sapere: «Commetterei un illecito - afferma - per legge avrei avuto diritto ad un passaggio di un metro e mezzo, che invece non esiste, quindi resto in casa insieme ai miei tre bambini». «Il mio compagno al momento del sequestro dell’ingresso era al lavoro. Quando è tornato a casa ha trovato l’ accesso sbarrato da una catena. Lui entra, ma l’auto resta fuori.». All’ origine dell’ ordinanza spiega il vicesindaco di Stella Cilento, Pietro Lisi - vi sarebbe la realizzazione di un’ apertura non autorizzata. «Quell’ accesso è pericoloso, perchè immette nel pieno di una curva di una strada comunale. Era stato realizzato in coincidenza con alcuni lavori relativi alla realizzazione della villa. Da allora nonostante le pressanti richieste da parte del Comune - non è mai stato richiuso. La decisione di chiuderlo, non c’entra la campagna elettorale, l’ abbiamo presa dopo mesi e mesi di attesa». N°30 02 agosto 2008 Alburni 15 Ponte sul Calore posata la prima pietra I tecnici: “entro un anno concluderemo i lavori” Una popolazione costituita per la maggior parte da anziani non vivrà più nel terrore di non riuscire a raggiungere l’ospedale più vicino in caso di emergenza, durante le stagioni invernali nessuna strada franerà lasciando una comunità nell’isolamento totale, i cittadini non dovranno più impiegare ben trenta minuti per raggiungere realtà più grandi munite di edifici scolastici e sanitari. Tutto questo può sembrare scontato e già reale per moltissimi paesi, purtroppo non è così per Mainardi ed Aquara separate, da sempre, da Roccadaspide da un solo tratto del fiume Calore su cui, da secoli, la popolazione sogna un ponte che colleghi facilmente con la cittadina. Sembra però che finalmente, il sogno di questa gente, stia per diventare realtà. Si è tenuta, infatti, mercoledì trenta luglio, proprio a Mainardi, la manifestazione per la posa della prima pietra per la costruzione del famigerato Ponte sul Calore. La cerimonia inaugurale, che ha dato, ufficialmente, inizio ai lavori ha visto la partecipazione di tutte le autorità locali. Tra i presenti, oltre al sindaco di Aquara Franco Martino, anche l’Onorevole Francesco Brusco che ha ricordato, ai cittadini, quanto sia stato importante il suo impegno affinché gli enti provinciali finanziassero la struttura. A sua volta Martino non ha nascosto la sua soddisfazione: “Ringrazio tutti i presenti e ci tengo a dire che l’impegno dell’amministrazione comunale affinché il ponte di Mainardi non rimanesse un sogno, è stato immenso. Non dimentico, però quanto è stato fatto dalle precedenti amministrazioni e quanto si siano battuti i precedenti consiglieri di questa terra, come Luigi Pazzanese, che dal lontano 1988 propose questo progetto, al fine di non far rimanere questa splendida zona nell’isolamento”. Più realista è stato invece il sindaco di Roccadaspide Girolamo Auricchio: “la realizzazione di un ponte sul fiume Calore ha una valenza straordinaria sia per i cittadini di Aquara che per quelli di Roccadaspide; quest’ultimi potranno raggiungere facilmente questo luogo e godere delle bellezze paesaggistiche che riserva, a loro volta gli Aquaresi avranno, a soli dieci minuti di distanza, l’ospedale e i vari enti pubblici del mio paese. Pertanto quando mi hanno chiesto di rendere disponibile parte Torino del XXIII Congresso Mondiale di Architettura “Transmitting Architettura” Le tematiche del XXIII Congresso Mondiale di Architettura 2008, hanno affascinato le immense platee, seguendo gli oltre seicento interventi per cinque giorni, in 13 auditorium in contemporanea nel Lingotto trasformato da Renzo Piano. Torino ha lanciato la sua sfida, rivelandosi ancora capitale per la sapienza di mostrarsi negli abiti storici ai visitatori, e per la cospicua capacità di trasformazione verso il futuro, esibendo in questa sede i progetti che modificheranno il suo skiline urbanistico. Dunque una Torino accogliente e dinamica sempre più centrale in Europa, che ha mostrato il suo nuovo volto ai convegnisti con tanta socialità che ha imparato ad esprimersi in maniera meno sabauda, proponendo iniziative e mostre di rilevante spessore (come la rassegna sul Designer nella Reggia di Venaria). Il tema “Transmitting Architecture”, ha generato un ampio dialogo a più livelli in cui molti relatori progettisti hanno trasmesso la passione come educazione, volta a preservare il valore dell’architettura e come testimonianza culturale di un’epoca. I tre temi che la UIA ha tracciato: Cultura, Democrazia e Speranza, sono stati il filo conduttore di significative relazioni e memorabili Lectio Magistralis, in un congresso che ha visto un dialogo allargato fra molteplici discipline e saperi diversi, per meglio programmare l’habitat del futuro. Lo stesso ministro Sandro Bondi ha annunciato che entro luglio sarà portato all’esame del Consiglio dei Ministri il disegno di legge-quadro sulla qualità architettonica, con più elevati standards. Questo può essere un rilancio delle grandi opere e della qualità dell’architettura in Italia che dovrà ricercare tempi decisionali rapidissimi ed un sistema di appalti più snelli per una più rapida operatività. Da questi nuovi parametri sicuramente scaturirà una diversa qualità dell’architettura che avrà bisogno di attitudini molto più forti, abbandonando le sperimentazioni di frontiera per progettare i nuovi spazi del domani, con alla base una sostenibilità (sociale, economica, ambientale) auspicando che trovi un giusto equilibrio sul tanto discusso tema sull’altezza degli edifici. Così il Lingotto si è dimostrato un grande contenitore di idee a confronto, dove gli architetti di tutto il mondo hanno dialogato per migliorare la qualità urbana, considerando i limiti energetici e ambientali, indirizzati tutti verso l’utilizzo di tecnologie che prevedono l’impiego di energia prodotta da fonti rinnovabili. Mentre gli attesi relatori dell’architettura internazionale hanno dibatuto i grandi temi dell’urbanizzazione contemporanea, esponendo idee e progetti, fra cui: Kengo Kuma, Leopoldo Freyrie, Hani Rashid, Aaron Betsky, Riccardo Cedrone, Massimiliano Fusksas, Stefano Boeri, Benedetto Camerana, Pier Paolo Maggiora, Italo Rota, Cino Zucchi, Joseph Rykwert ed premio per la pace 2006 Muhammad Yunus. Dunque i rilevanti temi trattati hanno potenziato questa “avvincente forza del futuro”, denominata Architettura, che si è dimostrata ancora una volta più appassionante dei suoi protagonisti. Nei vasti padiglioni progetti a confronto, arditezza e sperimentazione nei progetti dell’Oriente, tecnologia a conciliazione con la storicità dell’Occidente, vetrine di idee luminescenti per conquistarsi lo spazio del futuro. Una “Speranza” nuova, non solo quella dettata dal Convegno si fa strada da sola al padiglione 3, con un progetto in rappresentanza della Campania, dove l’architetto Riccardo Dalisi, docente dell’Università di Napoli, ha allestito con le sue opre pittoriche uno stand fra i più visitati e discussi, come progetto anticipatore in controtendenza, proponendo un’architettura fusa nella natura, ricca di spunti umani che sappia ripartire dalla storicità, rivolgendosi alla ricerca di una identità auto rigenerante. Giuseppe Ianni del territorio di Roccadaspide per la realizzazione dell’opera non ho potuto dire di no. Tuttavia sono titubante sui fondi a disposizione, spero, però, che bastino a concludere il progetto” ha affermato Auricchio. La soluzione, al problema posto da Auricchio, però, è stata subito trovata. È stato chiesto, infatti, l’intervento di Luigi Scorziello, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Aquara: “il territorio, in poco tempo, potrà cambiare in meglio e questo Ponte sarà fondamentale poiché resterà l’unico sbocco più breve sul comune di Aquara, la Fondovalle, in progettazione, infatti, non attraverserà l’area del fiume. Spero che la BCC di Aquara e la cassa rurale di Salerno riescano a contribuire, nei limiti del possibile, alla realizzazione di quest’opera tanto desiderata dalla gente”. A garantire ai cittadini di seguire i lavori per l’edificazione del ponte fin quando questo non venga, effettivamente, realizzato è stato anche l’assessore alla provincia di Salerno, Carmine Cennamo. I mainardesi, anche su quest’opera, sono fiduciosi, è da anni che vivono di promesse quindi per non disperarsi hanno imparato a crederci, hanno applaudito all’intervento del loro consigliere Pasquale Brenca che si è rivelato molto ottimista “l’amministrazione comunale ha portato avanti con tanta caparbietà questo progetto ed ora siamo sicuri che quest’infrastruttura a breve diventerà una realtà. Ci tengo a ringraziare i cittadini che hanno creduto in noi affidandoci la gestione comunale e, in particolare il sindaco, che è riuscito a mantenere una promessa fatta al suo popolo”. Anche gli altri assessori comunali come Luigi Mastrantuono e Sandro Legato hanno espresso il loro entusiasmo riuscendo, persino, a trasmetterlo al popolo, tant’è che tutti i presenti si sono dimostrati colmi di esaltazione e hanno dichiarato di credere fino in fondo alla sua realizzazione. Persino i tecnici del progetto quali l’ingegnere Michele De Rosa e l’architetto Michele Galardo hanno garantito entro un anno la fine dei lavori. Così colmi di ottimismo ed entusiasmo, dopo la posa della prima pietra , i cittadini hanno festeggiato l’apertura dei lavori con un notevole buffet di prodotti tipici. E dopo che tutti hanno parlato, ascoltato, mangiato e bevuto, a coloro troppo curiosi per non essere ancora increduli non resta che aspettare per capire se il sogno diventerà davvero realtà. Ma in fondo dodici mesi pure passano… Alessandra Pazzanese 16 N°30 02 agosto 2008 PROGRAMMA GIOVEDÌ 7 AGOSTO ORE 19.30 INAUGURAZIONE DEL SALONE E SALUTO DELLE AUTORITA’: Sindaco di Roccadaspide, Commissario PNCVD, pres. Comunità Montana, Onorevoli, Senatori e Sottosegretari ORE 20.00 RELAZIONI INTRODUTTIVE Aspetti socio - economici e commerciali; Contributi e finanziamenti nel settore Relazionano: Corrado Martinangelo ass. Provinciale all’ agricoltura; la Tempa Franco Pres. Comunità Montana, dott. Vezzallini, e il dott. Veroli. ORE 21.00 Spettacolo di musica popolare ORE 24.00 Disco-music con DJ Alexander e cornetti caldi con crema di castagna VENERDÌ 8 ORE 20.00 CONVEGNO Aspetti fito-sanitari e economicicommerciali, relazionano il presidente dell’ass. “Città del castagno” dott. Romano Veroli e dott. Luigi Vezzallini ORE 20.30 Ballo liscio e latino con esibizione della Mary Dance ORE 21.00 Spettacolo musicale SABATO 9 ORE 20.00 CONVEGNO “La castagna nella dieta mediterranea: qualità organolettiche e nutrizionali” relaziona la dott.ssa Marisa Cammarano, biologa nutrizionista. interventi dal pubblico. “Sicurezza e prevenzione sulla raccolta e commercializzazione dei funghi” relaziona dott. Giuseppe Carratù - Micologo “Effetti dannosi da funghi” relaziona dott. Arcangelo Saggese Tozzi ASL/SA2 ORE 21.30 DEFILE’ di MODA 2008 ORE 22.30 MUSICA POPOLARE ORE 24.00 Disco-music e cornetti caldi con crema di castagna DOMENICA 10 ORE 20.30 Presentazione squadra di calcio A.S.D. Roccadaspide ORE 21.00 Balli per tutti i gusti con artisti vari, in compagnia di Mobilya e Tammurriata Band ORE 22.30 Saggio della Floppy Dance della Maestra Floriana ORE 24.00 Disco-music e cornetti caldi con crema di castagna L’associazione Demetra L’ A s s o c i a z i o n e c u l t u r a l e “Demetra” con sede legale in Roccadaspide, tutela la produzione e il commercio di un prodotto della Campania, il Marrone di Roccadaspide. Utilizza un marchio qualitativo e favorisce iniziative tese al recupero di edifici storici. Promuove attività socioculturali e l’integrazione di persone svantaggiate nei settori della cultura, artigianato, enogastronomia, ambiente, sport e antiche tradizione popolari. L’ a s s o c i a z i o n e c o n s i d e r a il castagno una pianta simbolo di civiltà e benessere, a tal punto da essere chiamato l’albero del pane. La castagna occupa un posto primario negli ali- menti genuini, sono salutari, energetiche nonché curative. L’ a r e a d i p r o d u z i o n e d e l l e castagne comprende la provincia di Salerno, in particolare gli Alburni, il Calore e parte del Cilento e coincide inoltre con il territorio del Parco Nazion a l e d e l C i l e n t o e Va l l o del Diano. LUNEDÌ 11 CACCIA ALLE STELLE IN UNA SERA DI MEZZA ESTATE Direttamente dal Programma TV “AMICI” di Maria De Filippi “ANTONINO” ORE 21.30 Musica e Balli per tutti con il gruppo “Gli Angeli del Folk” ORE 23.00 ESTRAZIONE LOTTERIA Durante le serate sarà possibile degustare pietanze e dolci a base di castagne. Ingresso al Salone gratuito. Agosto 2008 Comitato Pro De Masi Un blog per sostenere il reintegro del Professore Dopo le dimissioni di Domenico De Masi dalla presidenza del Parco del Cilento su richiesta del Ministro dell’Ambiente sono nate molte reazioni di solidarietà. Mentre gli operatori turistici di Costa del Cilento minacciano una serrata se De Masi non sarà reintegrato, e dopo la manifestazione di solidarietà dei dipendenti del Parco apparsa sul portale italiano dei parchi (www.parks.it) anche un comitato è sorto per il reintegro del sociologo romano a capo del Parco. Il comitato ha aperto un blog (http://prodemasi.myblog.it) che raccoglie le manifestazioni di solidarietà di associazioni ambientaliste, società civile e tutti coloro che hanno apprezzato l’operato dell’expresidente, nome di prestigio anche a capo del Festival di Ravello. Obiettivo, raccogliere tutte le manifestazioni di solideratietà a sostegno di una richiesta formale al Ministro dell’Ambiente di riconsiderare le dimissioni. Il blog nei suoi primi nove giorni di vita registra oltre 120 commenti, molti dei quali firmati da personalità politiche locali. In molti sostengono il coraggio dei primi mesi di presidenza del professore romano, i suoi modi ‘rivoluzionari’, l’ampio coinvolgimento delle diverse parti sociali negli incontri del Parco degli ultimi sei mesi. Tra i nomi di spicco a firmare i propri commenti il presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani “Il contributo del professor De Masi e la sua competenza sono stati straordinari”. Ma anche il comico Enrico Bertolino che sottolinea: “Sotto l’aspetto dell’integrità e l’etica [..] l’amico Mimmo De Masi può essere considerato assolutamente idoneo e compatibile con qualsiasi incarico”, segue il professor Achille Bonito Oliva e diversi sindaci. Tra questi, i sindaci di Prignano Cilento, di Corleto Monforte, e il primo cittadino di Castellabate Constabile Maurano, di centro-destra, che lascia il suo commento di supporto scrivendo “Il prof. De Masi ha dato prova di una impostazione di gestione svincolata dagli apparati e tale da porre concrete basi per un rilancio del territorio”. Marco Valente Il Valcalore tre Cervati, ennesima delusione per il rifugio chiuso Intanto il comune di Sanza ha sistemato il sentiero che porta in vetta Un altro anno è passato. Sul Cervati alcune novità e una conferma! Le novità riguardano il sentiero sistemato e “cartellonato” da parte del comune di Sanza che ha provveduto alla realizzazione di un progetto che favorisce l’accesso alla montagna da parte di turisti ed escursionisti. Perfino le baite realizzate in cima, a ridosso della chiesa e della grotta della Madonna della Neve, sono ora a disposizione di chi vuole fermarsi la notte in quota. Si vocifera che per il 4 agosto anche il tratturo della Festola sarà ripristinato all’uso di chi possiede fuoristrada o trattori per consentire l’arrivo in cima a chi vuole fare il pellegrinaggio in onore della Madonna della grotta. I margini della grande chiaria delle Chianodde sono già occupati da tende poste in opera dai giovani che annualmente vanno a “svezzarsi” all’ombra del lato Nord del Cervati. E proprio qui, a quota 1670 metri che troviamo l’immancabile conferma: il rifugio ancora, inesorabilmente chiuso! Eppure è già stato inaugurato più di una volta con immancabili foto di politici, sindaci e assessori. Indimenticabile quella con Marco Di Lello che promise di portare a camminare nelle faggete il governatore Antonio Bassolino. Come sono state ampiamente impresse sulla carta stampata anche le promesse dei politici locali che, a parole, non hanno mai negato impegno e determinazione. La stessa associazione che avrebbe (il condizionale è d’obbligo) preso in gestione la struttura oggi è costretta ad arretrare di fronte a problemi burocratici posti in essere dall’amministrazione. La sostanza è sempre la stessa: non è verosimile che uno schieramento così variegato di volontà a fare una cosa, non riesca nemmeno a spostare di un millimetro la situazione di partenza. Infatti, il rifugio è inesorabilmente chiuso e indisponibile per chi cammina in montagna. Ai tempi della sua realizzazione lo scopo principale era quello di offrire riparo ai pastori ed ai taglialegna che frequentavano gli alti pascoli e la faggeta. Oggi il suo ruolo, come è avvenuto in altri centinaia di casi, dalle Alpi agli Appennini, sono usati per dare un punto di riferimento e di appoggio a quanti si muovono in montagna per diletto e per passione. Insomma, anche la trentennale questione dell’aeroporto di Pontecagnano ha trovato soluzione, perfino l’autostrada Sa-Rc vede la fine del tunnel. Confidiamo che col tempo anche chi si sposta tra le Gravocciole e il Piano degli Zingari possa avere l’opportunità di potersi “rifugiare” nella struttura costruita e ristrutturato per quello scopo. velina Il 2° Salone della Castagna alla Frescura del Principe a Roccadaspide Caiazzo: “Festa, convegni, affari e un pizzico di solidarietà” Antonella Caiazzo è la presidente dell’associazione “Demetra”. È una donna attiva, cortese, capace di comunicare con proprietà di linguaggio e ha chiari gli obiettivi da raggiungere. Crede fortemente nella necessità di fare sistema e di operare sinergicamente con l’intero mondo associativo al fine di creare un sub strato culturale su cui fondare il rilancio del territorio sia sotto il profilo economico che sociale. La politica traccia confini e linee difficilmente valicabili, ecco perché ha dato vita, con un gruppo di amici, all’associazione Demetra. Infatti, l’associazionismo smussa gli angoli, facilità l’ingresso nel gruppo di soggetti poco inclini a farsi “definire”, aiuta i giovani a fare pratica associativa senza grosse responsabilità. Insomma, è un apprendistato culturale che fa bene anche alla politica. “L’Associazione culturale Demetraspiega la presidente- è nata il 19 marzo 2007 da 9 soci fondatori. A questi si sono aggiunti 50 soci ordinari. Nel 2008 vi è stato un incremento nelle iscrizioni: oggi siamo più di cento. I soci provengono da più parti della provincia e sono animati dagli stessi scopi associativi: valorizzare i prodotti tipici, in particolar modo il Marrone di Roccadaspide.” Che rapporti ha con la politica l’associazione? L’Associazione Demetra è apolitica. Io faccio politica ma so tenere separati i ruoli. Il Salone della Castagna può considerasi un’altra sagra? Il Salone della Castagna e Prodotti certificati assume un aspetto diverso rispetto alle tante “feste o sagre” che si svolgono tutti gli anni nelle varie località produttrici di castagne. Si tratta di una manifestazione congressuale pluritematica che ha come compito importante quello di ampliare il mondo e il modo di conoscere e riconoscere tale prodotto. Nella prima edizione del Salone della Castagna avete già raggiunto parte di questi obiettivi? Sono stati messi in contatto gli operatori del settore a livello Regionale e Nazionale con quelli internazionali. La castagna è un prodotto di ottima qualità, molto apprezzato, ma ricordato solo in un breve periodo dell’anno. Il Ministero delle Politiche Agricole, con l’allora ministro Gianni Alemanno, ha riconosciuto al Marrone di Roccadaspide il marchio IGP. La scorsa edizione ha registrato oltre 5000 presenze e sono stati sottoscritti 1000 contratti per la campagna dell’autunno 2007. Il 2° Salone della Castagna è alle porte. Quali sono le novità? L’edizione 2008 del salone è dedicata, oltre alla castagna, ai prodotti Doc, Dop, Igt e Igp. Nei giorni 7/8/9/10/11 agosto nei castagneti di Roccadaspide presso la “Frescura del Principe”. La manifestazione si svolgerà con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Ministero delle politiche Giovanili, Regione Campania, Provincia di Salerno, Assessorato all’Agricoltura, Camera di Commercio di Salerno, Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Comunità Montana “Calore Salernitano”. Molto importanti i temi dei convegni che tratteranno degli aspetti socio-economici, fitosanitari ed economici, oltre che dei finanziamenti nel settore agro-alimentare. Quali istituzioni e quali ospiti hanno dato la loro adesione? Corrado Martinangelo, assessore provinciale all’agricoltura, Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide, il commissario del parco Cilento e Diano, Franco Latempa, presidente della Comunità Montana Calore Salernitano, la Coop.Valcalore, la Coop il Marrone, le Associazioni Dieta mediterranea, Città del castagno e Orizzonte onlus. Orizzonte Onlus è un’associazione che si occupa di disabili. Come mai è coinvolta nella manifestazione? Nell’ambito della manifestazione abbiamo preso un’iniziativa dal nome “La castagna per la solidarietà”. Parte del ricavato delle serate di festa verrà devoluto all’Associazione Orizzonte Onlus, per la realizzazione di un centro residenziale per i diversamente abili che sarà costruito probabilmente a confine tra Capaccio e Agropoli. Tania Lombardo 18 N°30 02 agosto 2008 N°30 02 agosto 2008 19 Diano Teggiano, Campagna di sensibilizzazione “Se stasera guido io bevo analcolico” È partita lo scorso 25 luglio e proseguirà per tutta l’estate nel territorio del Vallo di Diano, la campagna di sensibilizzazione al guidatore scelto denominata “Se stasera guido io bevo analcolico”, curata dalla cooperativa sociale Iskra di Sala Consilina, in collaborazione con il Ser.T di Sant’Arsenio, nell’ambito del progetto Equipe lavoro di strada del Comune di Teggiano e dei progetti del Piano Sociale di Zona Ambito S4, nel quale rientrano il Centro giovanile KSK di Sala Consilina, Sportello Donna di San Pietro al Tanagro, Equipe lavoro di strada Liberamente di Polla e il Centro Sportello giovani Sarabanda di Sassano. Giunta alla sua quarta edizione, la campagna di sensibilizzazione “Se stasera guido io bevo analcolico” vedrà impegnati sul campo gli operatori della Cooperativa Sociale Iskra che interverranno tra i giovani del Vallo di Diano nel corso di diversi momenti di animazione che prevedono l’utilizzo dell’etilometro. In questo modo gli operatori cercheranno di diffondere e promuovere tra i ragazzi, l’idea del guidatore scelto, ovvero della persona sobria che accompagna i propri amici a casa nelle uscite serali. La campagna coinvolge anche gli esercenti dei locali che hanno aderito all’iniziativa e gli organizzatori delle manifestazioni inserite nel programma di interventi. Gli esercenti dei locali partecipano all’iniziativa organizzando una serata musicale e inventando un cocktail analcolico al costo di un euro per il guidatore scelto che avrà anche in regalo una maglietta con il logo della manifestazione e dei locali. Dopo la prima tappa di Sala Consilina, dunque, la campagna proseguirà per tutta l’estate toccando diversi comuni del comprensorio: Atena Lucana, Montesano Scalo, San Pietro al Tanagro, Sassano, Padula, e Teggiano. Le manifestazioni che hanno aderito sono invece Voci dal Sud, in programma a Sant’Arsenio il 23 e 24 agosto, e Negro di Pertosa dal 28 al 31 agosto. SALA CONSILINA – GENNARO CAMPITELLI, RESPONSABILE DELLA CGIL VALLO DEL DIANO, ANTICIPA LE PROPOSTE DELLA PRIMA EDIZIONE DELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA “FILM-LAVOROIMMIGRAZIONE” La città di Sala Consilina si prepara ad accogliere la prima edizione della rassegna cinematografica “Film-Lavoro-Immigrazione”, in programma nella prima settimana di ottobre, promossa dalla Cgil del Vallo di Diano, in collaborazione con il Piano Sociale di Zona S4, l’Arci e il comune di Sala Consilina. “Abbiamo voluto promuovere questa iniziativa – spiega Gennaro Campitelli, responsabile della Cgil di Sala Consilina e del Vallo di Diano – perché pensiamo che il cinema sia uno dei me- Chi cerca... trova dium più immediati ed efficaci per far conoscere nelle scuole oltre a problematiche come la precarietà, il lavoro nero, la sicurezza nei cantieri e nelle fabbriche anche le trasformazioni sociali e culturali che comportano i nuovi processi migratori e certe storiche battaglie di civiltà del movimento operaio”. La rassegna infatti coinvolgerà le scuole secondarie del Comprensorio e sarà l’occasione per affrontare il tema del lavoro e dell’immigrazione in quanto emancipazione, disagio sociale, problematicità, conflitto di classe, aggregazione sociale, confronto di valori e tradizioni. Numerosi i lungometraggi e cortometraggi che saranno proposti nel cartellone della prima edizione di “Film-Lavoro-Immigrazione”: tra gli altri titoli “Placido Rizzotto”, del 2000, di Pasquale Scimeca che racconta come e perché il 10 marzo del 1948 il segretario della Camera del lavoro Corleone scompare e viene assassinato, e il capolavoro di Elio Petri “La classe operaia va in Paradiso”, pellicola del 1971, vincitore del Grand Prix per il miglior film al Festival di Cannes del 1972, con un memorabile Gian Maria Volonté nei panni di un operaio di una fabbrica del milanese che da stacanovista del lavoro a cottimo, passa a contestatore. Con la pellicola di Petri è la prima volta che il cinema italiano entra in una fabbrica analizzandone il sistema e il rapporto tra macchina e uomo. La direzione artistica della rassegna è affidata al cinecronista Mimmo Mastrangelo “ESTATE SASSANESE 2008” 8-9- ago Sagra degli Antichi Sapori Spettacolo pirotecnico Silla Villa comunale 15-16-17 ago Spettacolo musicale Festa di San Rocco Loc. San Rocco 19 ago “I giovani e lo sport” Silla Villa comunale 22-ago Concerto di Anna Tatangelo Festa del Cuore Immacolato Varco Notar Ercole 27- ago Cinema sotto le stelle “La moglie bellissima” di L. Pieraccioni Centro storico Piazza Umberto I 28-ago “La Grande Musica” Concerto Orchestra Filarmonica a Fiati di Noicattaro con programma lirico sinfonico Centro storico Piazza Umberto I 29-ago Concerto dei Collage Festa di San Giovanni Centro storico Piazza Umberto I 30-31ago 1-set “Settembre al Borgo” Sagra e spettacoli Centro storico Piazza Umberto I 21-set Festival delle ciaramelle e strumenti della cultura popolare del Vallo di Diano Festa del SS. Crocifisso Centro storico Piazza Umberto I -CEDESIRistorante in gestione a Capaccio Scalo,posizione panoramica, avviato Ristorante-pizzeria consolidato da unica gestione trentennale. Circa 300 posti con ampio parcheggio e terrazzo panoramico. Informazioni – 333 4443293 – 0828 725756 -FITTASI Roccadaspide appartamento di circa 120 mq in buone condizioni, in località Carpine, al 2° piano di una casa indipendente. Prezzo conveniente. Info e appuntamenti 0828.941659 – 339.7168930 -FITTASI Roccadaspide locali commerciali in via G. 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Al di là dello stridore determinato dall’accostamento di motivi profani alla dimensione del sacro, la cultura della convulsa contemporaneità richiede l’adesione ad una linea di pensiero che ne suggerisca una corretta interpretazione. La triennale “Le opere e i giorni” ha saputo egregiamente affrontare questa distorsione del presente, in quanto, come afferma Achille Bonito Oliva, “l’arte deve saper suscitare sorpresa” nel visitatore di una mostra. Tornando al punto di partenza, non comprendo le ragioni di questo documento. Esso parte dall’accusa di violazione della spiritualità certosina. E che dire, allora, delle trasmissioni televisive (di spettacolo leggero) realizzate nei locali del complesso architettonico in disparate circostanze? Cosa dire della messe di convegni per nulla riconducibili alla rievocazione storica, religiosa, culturale ed etnografica del monumento? E ancora:vogliamo parlare della perigliosa situazione dei dipendenti della chartreuse, da un anno e mezzo chiusa al martedì per carenza di personale? Forse che non si può parlare, in questi casi, di violazione della ieraticità, della purezza certosina? Il nostro provincialismo mi lascia sgomento: se anche la cultura assurge a terreno di conquista ideologica (prima ancora che politica), sarà impensabile dare spessore e solidità ai nostri eventi, alle nostre proposte intellettuali. Queste prese di posizione non sono suffragate da un’attenzione completa ai temi che concernono la qualità del turismo, a partire dalla progettazione di un impianto inedito dell’offerta ricettiva, che investa sull’intero anno solare, piuttosto che sul solo periodo estivo. Avere a cuore la Certosa di San Lorenzo significa motivarne concretamente i propositi di rinnovamento, sui quali, a breve, sarà obbligatorio discutere. Attaccare in superficie le mostre che vengono organizzate nei suoi spazi, sulla base di un manicheismo strumentale, ostacola l’emancipazione culturale del territorio. Carmine Marino Domenico Zirpoli espone ad Auletta Dal 5 al 20 agosto, lo Jesus di Auletta ospiterà la mostra di pittura di Domenico Zirpoli. Domenico Zirpoli, originario di Pertosa ha una formazione tutta artistica: autodidatta; scuola libera del nudo sotto direzione L. Zarotti dell’Acc. Belle Arti, Venezia. Tra i premi e concorsi cui ha partecipato ed esiti conseguiti: - 3° e 4° Concorso Int. Pittura Baldassare Longhena; - 1980 e 1981: Premio Int. Città di Mestre; 1983: Mostra di Pittura Contemporanea “Santhia”; Premio Naz. “Gaudenzio Ferrari”, (premio Presid. della Repubblica); 1984: Premio Interregionale Pittura Scultura e Grafica, Scorzè (VE); - 1984 e 1985: Premio Naz. d’Arte Zelarino; XXXIII Fiera del quadro Galleria S. Vidal Venezia; - 1986: Premio Internaz. Arte Sacra Mater Cristi (Il premio); Comune di Venezia Ass. alla ,Cultura Fond. Bevilacqua La Masa, “ un quadro per il Malì”, Mestre. Mentre tra le mostre personali vanno annoverate: Galleria “La Roggia”, Treviso; Collettive: Milano - Roma - Firenze - Pescara Salerno - Napoli; In occasione della mostra internazionale” Ruga Giuffa” del 1998 premiato con il “Leone D’oro” del Comune di Venezia il Sindaco Cacciari Io definiva: un campano inseritosi lodevolmente nel contesto artistico veneto premiato in Italia, Europa e oltre oceano il che fa onore a noi veneti e alla terra che gli diede i natali Le incisioni di Domenico Zirpoli tra pensiero e sentimento. Nelle incisioni di Domenico Zirpoli si avverte subito che ogni soggetto è so- Padula, il Torneo Semilampo di Scacchi Play-off Memorial Bruno Marsicovetere Padula, agosto 2008. Il Circolo Sociale Carlo Alberto – 1886 organizza un evento speciale per il prossimo 24 agosto, il I Torneo Semilampo di Scacchi con Play-Off, dedicato alla memoria di Bruno Marsicovetere, valido per le variazioni Elio-Rapid. Sarà presente a Padula il campione nazionale del 2007, i rappresentanti delle istituzioni locali e della Federazione Nazionale Gioco Scacchi. L’evento avrà luogo in Piazza Umberto I, dove tutti i partecipanti si riuniranno alle ore 9:00. il sorteggio è previsto per le ore 10:00 e le competizioni inizieranno alle ore 10:30. Dopo la pausa pranzo alle ore 15:00 si riprenderanno i giochi presso la sede del Circolo Carlo Alberto – 1886. In sede vi sarà la fase conclusiva del torneo e la premiazione. Il Presidente del Circolo Carlo Albero 1886, Felice Tierno, esprime il suo entusiasmo riguardo a questa prima edizione del torneo di scacchi di Padula. “Questo torneo nasce proprio dall’idea finalizzata al ricordo di questo giovane scomparso lo scorso mese di agosto. Il torneo di scacchi è stato scelto appunto perché Bruno Marsicovetere amava molto gli scacchi. Il torneo era nato come una manifestazione di carattere locale e con grande piacere abbiamo visto che l’idea è piaciuta ai vertici della Federazione Nazionale ed Internazionale di Scacchi. Abbiamo avuto dalla Federazione dei suggerimenti nel costruire e realizzare questo evento del prossimo 24 agosto. Questa data del 24 agosto a Padula è stata inserita nel calendario nazionale della Federazione Nazionale. Il torneo di Padula è valido a tutti gli effetti come punteggio per tutti i tesserati e non come una semplice manifestazione. Ciò ci rende molto orgogliosi. Vogliamo così, rendere questo torneo un appuntamento fisso nel corso degli anni”. L’obiettivo di questa manifestazione in primis è il ricordo di Bruno Marsicovetere, un altro obiettivo importante è quello di valorizzare Padula e le sue ricchezze artistiche, culturali e storiche. I concorrenti che desiderano pernottare a Padula avranno una convenzione spe- 21 Diano ciale realizzata appunto per il 24 agosto prossimo. Prenderanno parte a questa iniziativa promozionale l’Hotel Villa Consilinum, gli agriturismi Il Castagneto e Alvaneta, il Grand Hotel Certosa; il ristorante Lo Scrigno e la Taverna il Lupo; il ristorante La Locanda dei Trecentoe il ristorante Da Angiulino, il Picchio Nero ed altri ancora. Il torn e o semilampo di scacchi play-off ha avuto il patrocinio del Comune della Città di Padula, del MPR BCC Monte Bruno di Roscigno e di Laurino e dell’ICA s.r.l. Imprese Costruzioni Associate. Si ha anche la collaborazione dell’Associazione Amici del Presepio di Padula, il Coordinamento Ambientale della Comunità Montana del Vallo di Diano, l’Associazione Culturale Il Pensatoio ed altre ancora. Le iscrizioni sono aperte fino a giorno 23 agosto 2008, per informazioni riguardanti al torneo si possono contattare i seguenti numeri telefonici: 0975 778588 oppure 347 6786189 Patricia Luongo prattutto un pretesto per esprimere il suo trasognato senso della vita, l’ immedesimarsi nelle cose e la capacità di trasmettere le proprie sensazioni da cui spesso emana un vago senso di malinconia che, in fondo, evidenzia la sua sensibilità e il suo stile. La indiscussa maturità, l’equilibrio compositivo e la continua ricerca qualitativa all’interno di realtà in perenne evoluzione giustificano le sue scelte figurative ispirate a temi di ampio interesse quali il paesaggio e la figura umana. La sua arte è essenzialmente emozionale poiché, per un irrefrenabile bisogno interiore, scava nel profondo tutto quanto colpisce la sua immaginazione traducendo le proprie impressioni e i significati attraverso i virtuosismi del segno che creano sfumature, valori tonali e suggestivi effetti plastici i cui ritmi esecutivi si pongono come espressione sofferta tra pensiero e sentimento confluiti da una sorta di contemplazione elegiaca. Zirpoli incide le sue opere su lastre di zinco rame proponendo un discorso quasi bidimensionale che talvolta pare travalichi i valori intrinseci per esaltare il messaggio che proviene dalle significative visioni veneziane, da cui deriva un senso di pace, oltre che da assolati paesaggi campestri o quiete visioni fluviali ma soprattutto dalla drammatica potenza espressiva della tecnica esecutiva. Antonella Citro Montesano sulla Marcellana ricorda Filippo Gagliardi Ciclo di eventi organizzati a Montesano sulla Marcellana l’ 11 ed il 12 Agosto in occasione del 40° anno dalla morte di Filippo Gagliardi, Madrina Barbara Chiappini. Come ricordato anche dai due giornalisti Stella e Rizzo nel loro libro “ LA DERIVA “, Filippo Gagliardi è stato un esempio di personaggio positivo e da imitare tra i poveri emigranti del sud Italia. Filippo nasce a Montesano in una famiglia molto povera, parte giovanissimo per il Venezuela in cerca di fortuna…e la trova, fino ad arricchirsi a dismisura. Ma il Gagliardi si è distinto per essere stato un grande benefattore. Negli anni cinquanta e sessanta usò il suo ingente patrimonio per alleviare le problematiche della sua terra d’origine e non solo: progettò e regalò acquedotti, scuole in Italia e in America del Sud, cattedrali post-moderne e caserme ai Carabinieri. “Dove c’era bisogno di aiuto ...c’era Don Felipe”. Ebbe le chiavi della città di Philadelphia e fu insignito della Stella d’ Italia al valore civile. Morì giovane nel 1967 ed è seppellito nella Cappella di famiglia a Montesano Sulla Marcellana, ai confini della Basilicata nell’ultimo paese della provincia di Salerno. Il Premio farà da apripista alla prossima costituzione della Fondazione Filippo Gagliardi che avrà le duplici finalità della gestione del patrimonio storico e culturale lasciato dal Gagliardi e della realizzazione di una serie di attività e di eventi collegati alla figura di questa illustre persona in qualità di benefattore ma anche di emigrante. In Farmacia Cerotti per il cuore e rischio di ustioni I cerotti medicati sono speciali formulazioni farmaceutiche in grado di liberare il farmaco nell’organismo in quantità e velocità controllata. In commercio esistono numerose forme farmaceutiche dalle quali il rilascio può essere ritardato, o mediante le quali la velocità e la durata della liberazione del principio attivo possono essere programmate. L’impiego di tali formulazioni consente di controllare il livello ematico del farmaco, diminuire il numero di somministrazioni giornaliere, evitare fenomeni di sotto- o sovra- dosaggio e minimizzare gli effetti collaterali indesiderati. Con un’unica somministrazione é possibile mantenere costanti le concentrazioni plasmatiche per un periodo prolungato di tempo. Tutto questo aumenta il rispetto del regime terapeutico da parte del paziente perché la diminuzione del numero di somministrazioni permette di ridurre, anche, il rischio di dimenticanze. Ogni cerotto è composto da diversi strati con funzioni specifiche, uno resistente all’acqua, un altro strato contiene la sostanza attiva, un altro ancora ne regola il rilascio e infine uno strato che aderisce alla cute. Non molti sanno però che c’è rischio di ustioni con i cerotti transdermici che contengono uno strato di alluminio, specialmente quando il paziente è sottoposto a uno shock elettrico (defibrillazione) oppure ad un intenso campo magnetico. Pertanto, devono essere prese delle precauzioni durante la terapia con il defibrillatore quando viene eseguita una risonanza magnetica (RM). Nonostante sia noto che i pazienti con dispositivi metallici impiantati non possono sottoporsi a RM perché le onde radiomagnetiche prodotte possono indurre una corrente elettrica capace di riscaldare il dispositivo metallico impiantato, non è altrettanto noto che l’alluminio presente in alcuni cerotti agisce come un conduttore elettrico, riscaldandosi. Alcuni articoli pubblicati negli USA indicano l’insorgenza di ustioni di secondo grado in pazienti che indossavano cerotti contenenti alluminio durante la RM.Ad esempio, un sistema transdermico contenente nitroglicerina e alluminio ha causato una scottatura in un paziente che si sottoponeva ad una RM. Altri avvenimenti riguardavano pazienti che utilizzavano cerotti alla nicotina e che si erano sottoposti anch’essi alla RM provocandosi un’ustione. Non sono molti i cerotti che contengono alluminio ad esempio abbiamo:Adesipress TTS1 e TTS2, Betesil cer medicati, Catapresan TTS1 e TTS2, Niquitin cer transd,Mediplaster cer transd, Neupro. La presenza di uno strato di alluminio spesso non è chiaramente indicata nell’etichetta, ma di solito può essere rilevata semplicemente esaminando la superficie adesiva: se è lucido e riflette la luce, il cerotto contiene uno strato di alluminio. Se non si è sicuri che il cerotto transdermico non contenga materiale conduttore, è meglio rimuoverlo prima della risonanza magnetica e, se le circostanze lo consentono, prima di una defibrillazione esterna. Alberto Di Muria [email protected] Cultura 22 N°30 02 agosto 2008 Sessa Cilento Ecomuseo Wireless VI edizione L’obiettivo superamento del digital divide Sessa Cilento entra nel Parco Progetti Regionali con la “Telematizzazione dei Centri Storici”, progetto strettamente commesso all’ Ecomuseo wireless che raccorda un progressivo ma interessante progetto di valorizzazione del proprio patrimonio culturale e ambientale, dalla Pinacoteca Comunale dedicata al Paesaggio, al Centro Recupero Rapaci, dalla via dei Mulini, alle significative attività delle Confraternite, dalla valorizzazione dell’ampio e interessante complesso di Santa Maria degli Eremiti a San Mango. Ai progetti del programma PRUSST della Provincia di Salerno, ma soprattutto alla volontà e impegno per assegnare al Palazzo Coppola di Valle Cilento di proprietà della Provincia di Salerno la destinazione ad ECOMUSEO del Parco. Obiettivo del progetto è il superamento del cosiddetto digitale divide attraverso la realizzazione di una infrastruttura di rete Internet a banda larga distribuita capillarmente sul territorio del Comune che sia in grado di garantire connettività ad alta velocità (da 11 a 54 Mbit al secondo) permettendo l’implementazione di una serie di servizi telematici volti a migliorare servizi ai cittadini e alle imprese oltre alla fruibilità e la valorizzazione turistica del territorio, in particolare: a) l’erogazione di servizi ai cittadini o le imprese, che siano in grado di costituire una comunita’ locale virtuale aperta, via rete, con il resto del mondo. Da tali presupposti, il progetto si pone l’obiettivo di costituire un’aggregazione di servizi di innovativi – che elevi il livello tecnologico e faciliti il processo di fruizione degli stessi servizi – contribuendo allo sviluppo del contesto territoriale di riferimento, attraverso il raggiungimento di precisi obiettivi, correlati ad altrettanti benefici attesi: - facilitazione del processo di fruizione di servizi da parte delle comunita’ locali; reingegnerizzazione e riorganizzazione dei processi interni, accelerando la modernizzazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione; -creazione di economie di scala, dovute al miglior utilizzo di risorse sia umane che tecnologiche, ottenute mediante l’utilizzo di un’unica piattaforma comune; - maggiore partecipazione del cittadino e/o impresa alle attivita’ dell’amministrazione. b) Tale rete punta inoltre alla valorizzazione territoriale attraverso la riproduzione su idonee periferiche di rete interna ed esterna della qualità territoriale espressa dai patrimoni naturali e culturali in via di restauro e valorizzazione e di quelli ancora da valorizzare. c) Sviluppare una rete VoiP e Video - Audio Guide intelligenti ( moderni palmari dotati di un’antenna (RfId) di ultima generazione) in grado di sviluppare una rete di comunicazione autonoma e assistenza al cittadino e al turista circa gli itinerari e i punti di interesse territoriale. Il progetto finanziato nell’ambito del Parco Progetti apre ad una innovazione unica e lungimirante in un territorio pregno di storia e cultura ma anche rappresentativo di scelte sostenibili e orientate alle future generazioni. E da qui il Comune intende ripartire per dare un indirizzo sostanziale al progetto dell’Ecomuseo che sarà presentato in un apposito incontro pubblico nel mese di settembre. Particolarmente soddisfatto il Sindaco di Sessa che ha avuto modo di sottolineare la capacità dell’Amministrazione di uno sguardo strategico grazie anche al competente contributo dell’Arch. Domenico Nicoletti che cura il Piano Strategico e Strutturale del Comune in una visione territoriale innovativa e capace di coniugare l’innovazione e la sostenibilità. Fra. Sca. “Ottati nell’arte” 2^ edizione” Regolamento e modalità di par tecipazione Il Comune di Ottati e l’accademia internazionale “Tullio Grassi” di arte, lettere, scienze e problematiche sociali con il patrocinio della regione Campania della provincia di Salerno dell’E.P.T. di Salerno dell’Associazione Italiana dei Paesi Dipinti indicono la 2^ edizione del premio internazionale di pittura, narrativa e poesia “Ottati nell’Arte” REGOLAMENTO Il concorso, che non ha scopo di lucro, intende promuovere l’arte e la cultura nelle sue esplicitazioni più genuine e motivate. Disposizioni: SEZIONE PITTURA I partecipanti devono inviare n. 2 foto di due opere di pittura eseguite con qualsiasi tecnica e a tema libero. Prima della premiazione, gli artisti vincitori, che saranno avvertiti con congruo anticipo, dovranno far pervenire all’organizzazione le opere originali premiate che saranno in esposizione nel giorno della cerimonia di premiazione. SEZIONE NARRATIVA Gli autori dovranno far pervenire n. 1 racconto inedito non superiore a 7 cartelle dattiloscritte in 5 copie di cui una sola firmata con indirizzo e breve curriculum dell’autore. SEZIONE POESIA Poesia in lingua Poesia in vernacolo Le poesie in lingue straniere do- vranno essere corredate da traduzione in lingua italiana. Ogni autore dovrà far pervenire agli organizzatori 2 poesie in 5 copie, non superiore a 30 versi di cui una sola opera dovrà essere firmata con indirizzo e breve curriculum dell’autore. Le opere devono pervenire agli organizzatori entro e non oltre il 16 agosto 2008 al seguente indirizzo: 2° premio internazionale “Ottati nell’Arte” Comune di Ottati via XXIV Maggio n. 53 84020 Ottati (SA) farà fede la data di spedizione postale. A parziale copertura delle spese organizzative e previsto un contributo di € 10,00 esso dovrà pervenire con versamento sul cc. postale n. 18982843 intestato al Comune di Ottati. La giuria, qualificata, i cui giudizi sono insindacabili ed inappellabili, verrà resa nota al momento della premiazione. Sono previsti premi in denaro e in coppe, targhe e medaglie anche istituzionali. Oltre al 1° al 2° e al 3° premio la giuria si riserva la facoltà di attribuire, motivandoli, altri riconoscimenti. Il concorso è aperto ad autori che al momento della partecipazione abbiano compiuto 18 anni. La cerimonia di premiazione si svolgerà nella seconda metà del mese di settembre. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 328 5391868. Il Sindaco L’Assessore alla cultura Dott. Pasquale Marino Martino Luongo OTTATI ETNOMUSICA FESTIVAL 9 e 10 agosto 2008 Giunge alla sesta edizione OTTATI ETNOMUSICA FESTIVAL, organizzato dalla Consulta dei Giovani di Ottati in collaborazione con la Pro Loco locale e l’Associazione Daltrocanto, e con il patrocinio del Comune di Ottati, della Provincia di Salerno e della Regione Campania. Sarà di nuovo l’antica e suggestiva Piazza Umberto I a ospitare due serate di musica da non perdere. Sabato 9 agosto la scena sarà tutta per Quartaumentata, folkband tra le più solide e conosciute del panorama musicale calabrese. Il loro sound, nel solco della più autentica world music, è un impasto di musica tradizionale calabrese, funk, afro, pop; i loro testi narrano la vita, i problemi e le speranze della gente del Sud. Il gruppo vanta la presenza d’eccezione,alle percussioni e alla batteria,di Massimo Cusato, oramai riconosciuto talento che, nonostante la giovane età, ha già all’attivo un lungo elenco di importanti collaborazioni con musicisti quali, a esempio, Eugenio Bennato, Massimo Ranieri, Niccolò Fabi. Domenica 10 agosto sarà la volta degli Skaramanzia, che propongono una miscela originale di ska e punk con diverse influenze mediterranee. Il gruppo siciliano spazia dal divertimento disimpegnato ai temi sociali più attuali: orgogliosi delle loro radici e sostenitori dell’idea di “musica utile”, cantano non solo contro la mafia, ma anche contro lo sfruttamento, la guerra, l’ipocrisia della società moderna.La chiusura della serata sarà affidata al Pozzo di San Patrizio, una delle giovani band italiane più apprezzate all’estero. Il gruppo salernitano, pur mantenendo una predilezione per la musica popolare irlandese, ha ormai maturato uno stile che spazia dal folk balcanico al reggae, dal rock progressivo al funky, dallo ska al jazz. Una affascinante babele di suoni e di lingue, per una energia sonora da brivido. Il Festival conferma, anche quest’anno, un rapporto privilegiato con il Commercio Equo e Solidale, accogliendo i gazebo di due consolidate realtà salernitane – Equazione e Bottegaia – che esporranno strumenti musicali e prodotti dei Paesi in via di Sviluppo. OTTATI ETNOMUSICA FESTIVAL, inoltre, vuole essere anche l’occasione per trascorrere un piacevole soggiorno apprezzando al meglio le bellezze del paese: dalle 9.00 alle 18.00 saranno disponibili visite guidate gratuite alla Mostra permanente di pittura all’aperto: ottanta pitture murali di affermati artisti - veri e propri quadri incorniciati e protetti - allestite lungo tre itinerari che si snodano nel centro storico a formare un importante percorso culturale. Informazioni: Carmine Bollettino – 335 5907827 Andrea Pugliese – 348 5468443 Gianluca Marino – 380 4221517 N°30 02 agosto 2008 Gli itinerari del gusto 23 I sapori dell’estate con gli chef dell’Hotel Esplanade di Paestum Siamo in piena estate. Ha già fatto molto caldo e ne farà ancora. Dopo tutto quello che è successo (spazzatura, crisi, euro) i turisti sono pochi, ma fortunatamente di qualità. Gente che apprezza le cose belle, l’arte, la natura incontaminata e la buona cucina. È bello vedere che tanti sono stranieri. Sembra quasi che l’emergenza spazzatura abbia allontanato soprattutto i “turisti monnezza”, quelli che fanno confusione, spendono poco e sono un danno per tutti. Si spera che proprio questo sia l’anno del rilancio. Come spesso accade, da un disastro può nascere qualcosa di positivo. Alle nostre zone basta poco per essere competitive: aggiustare le tante strade malridotte, tenere pulito (e qui ci stiamo riuscendo abbastanza bene), qualche collegamento in più ed il gioco è fatto. Il resto lo hanno fatto la natura e gli imprenditori locali. Ho già scritto che da noi, e soprattutto a Paestum, ci sono gli alberghi più belli dell’Italia balneare. Funzionali, eleganti e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Pochi giorni fa, chiacchierando con Sabatino Cresciullo, lo chef di cucina dell’Hotel Esplanade di Paestum, ho avuto l’idea di chiedere ad alcuni dei suoi ragazzi di preparare una ricetta da proporvi, naturalmente utilizzando gli ingredienti del nostro territorio e della nostra tradizione. Ad ogni specialità ho abbinato un vino della nostra provincia. La prima ricetta è un antipasto ed è stata proposta proprio dallo chef, Sabatino Cresciullo, cilentano verace di Pattano, frazione di Vallo della Lucania. Sabatino, 48 anni, ha una lunga esperienza alle spalle. Tra i tanti alberghi che ha frequentato ricorda con piacere il King’s di Palinuro e il Pineta Mare di Castelvolturno. Inoltre vanta una lunga esperienza in Argentina dove è stato per l’apertura di diversi ristoranti italiani. Questa la sua ricetta, semplice e appetitosa: Sabatino Cresciullo Tortino di polipo con patate, pomodorini e rucola Ingredienti: polipo, patate, rucola, pomodorini, olio extravergine d’oliva Cilento Dop, succo di limone, sale e pepe. Procedimento: bollire il polipo e le patate separatamente. Dopo tagliare il tutto a cubetti. Mescolare bene i due ingredienti e condire con sale, pepe ed olio. Formare dei tortini riempiendo degli stampini d’alluminio e far riposare per circa un’oretta. Sformare su un piatto freddo, decorare con rucola e pomodorini e condire con olio extravergine e succo di limone. Riempi Vino consigliato: Fiano Paestum Igt, I vini del Cavaliere, Az. Cuomo – Capaccio Paestum La seconda ricetta è stata preparata da Francesco Castellano, 23 anni, di Casoria (NA). Ha avuto esperienze alle Arcade di Roma e in diversi catering del napoletano. Alla cucina dell’Esplanade assiste lo chef nella preparazione dei primi piatti. Ecco la sua proposta: Francesco Castellano Linguine con sgombro e pomodorini Ingredienti per 4 persone: 350 g di linguine, 4 sgombri freschi, 200 g di pomodorini freschi, olio extravergine d’ oliva, 1 cipolla, mezzo bicchiere di vino rosato, sale e pepe. Procedimento: pulire il pesce, renderlo a filetti e tagliarli a pezzetti. Dorare la cipolla tritata nell’olio, unire i pezzetti di sgombro, sfumare con il vino rosato, salare, pepare e far rosolare dolcemente. Unire i pomodorini tagliati a metà e cuocere per 20 minuti circa. Con il sugo ottenuto condire la pasta che nel frattempo sarà stata cotta in abbondante acqua salata. Vino consigliato: Rose d’Autunno, Rosato Paestum Igt, Alfonso Rotolo di Rutino La specialità che segue è proposta da Gianluigi Casillo, capaccese, 34 anni. All’Esplanade ricopre il ruolo di secondo chef ed è responsabile dei secondi piatti. Prima di arrivare all’Esplanade ha avuto esperienze a Taormina e a Sestriere (Grand Hotel Principe di Piemonte) oltre ad una parentesi a Villa Crespi di Orta San Giulio, noto locale stellato Michelin del Piemonte. La sua ricetta: Gianluigi Casillo Bocconcini di tonno con spinaci all’olio e scampo reale Ingredienti per 4 persone: 600 g di tonno fresco, 400 g di spinaci freschi, 10 ml di olio extravergine d’oliva del Cilento, 30 g di aglio, 4 scampi grandi freschi, 10 ml di vino bianco secco, sale q.b. Procedimento: tagliare il tonno a bocconcini e pulire gli spinaci. Mettere in padella dell’olio extravergine, una parte dell’aglio e successivamente i bocconcini di tonno, salare e in seguito bagnare con il vino bianco. In un’altra padella con il resto dell’aglio saltare gli spinaci. Cuocere gli scampi al vapore. Preparare il piatto con gli spinaci sopra i bocconcini di tonno. Versare la salsetta ottenuta durante la cottura del tonno. Metterci sopra lo scampo e condire con un leggero filo d’olio extravergine. Vino consigliato: Pietraincatenata, Fiano Paestum Igt, Maffini di Castellabate 600 g di melanzane tipo lungo, 300 g di mozzarella di bufala pestana, 2 grandi pomodori maturi, 8 pomodorini, aglio, origano, olio extravergine d’oliva Cilento Dop, basilico, sale e pepe. Procedimento: tagliare le melanzane a fette regolari e cuocerle alla griglia. Sbollentare i pomodori in acqua bollente, pelarli e tagliare la parte esterna a piccoli cubetti. Tagliare la mozzarella a fettine della stessa grandezza delle melanzane. Intercalare una fetta di melanzane con la concassé di pomodoro condita con origano, basilico, sale, pepe e olio d’oliva, una fetta di mozzarella. Continuare con un’altro strato finendo con la melanzana. Tagliare i pomodorini in quattro. Far rosolare in padella i pomodorini con olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio intero, sale, pepe, qualche foglia di basilico a julienne ed un poco d’origano. Mettere il millefoglie di melanzane in forno per 10 minuti circa a 180°. Disporlo al centro del piatto con intorno i pomodorini sauté. Vino consigliato: Cilento Rosso Doc, Marino di Agropoli. Bruschette con “percoche” della Piana del Sele Ingredienti per 4 persone: 4 fette di pane brioche, 150 g di formaggio spalmabile, 4 percoche (pesche gialle) mature, 50 g di nocciole, 1 cucchiaino di cannella in polvere, pepe fresco macinato al momento, 40 g di burro. Procedimento: sbucciare le “percoche” e tagliarle a spicchietti. Far tostare le nocciole in un padellino antiaderente senza alcun condimento, poi tritarle grossolanamente. Mettere in una terrina le percoche, unire le nocciole, la cannella, un pizzico di pepe e mescolare bene. Grigliare le fette di pane da entrambe le parti, spalmarle con il formaggio, distribuirvi sopra le percoche piccanti e servite. Vino consigliato: Perella, Fiano Paestum Igt, De Conciliis di Prignano Cilento. Buone vacanze a tutti e buon appetito. A cura di Diodato Buonora ([email protected]) Tel 0828.720114 Fax 0828.720859 e-mail: [email protected] url: www.unicosettimanale.it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Vincenzo Venale Condirettore Oreste Mottola [email protected] In Redazione Ora è la volta di Vincenzo Abbatiello, 21 anni, di Durazzano (BN). Ha frequentato la famosa scuola alberghiera “Le Streghe” di Benevento ed ha avuto esperienze a Rimini e in La quarta ricetta è opera di un commis di cucina, cioè quei giovani che stanno imparando la professione di cuoco e cercano di farlo negli alberghi o ristoranti che si avvalgono di validi chef. Per questo motivo Vincenzo Venale di Maddaloni (CE), dopo la scuola alberghiera di Piedimonte Matese e piccole esperienze in ristoranti del casertano, è giunto alla “ corte” di Cresciullo. Ecco cosa ci propone: Millefoglie di melanzane e mozzarella di bufala pestana Ingredienti per 4 persone: alcuni alberghi del Beneventano. Ha molta fantasia e, già giovanissimo, vuole il suo spazio importante. Basta guardare la ricetta che ci propone: Vincenzo Cuoco, Enza Marandino Segreteria di Redazione Gina Chiacchiaro Tiratura: 5000 copie Grafica ed Impaginazione grafica Stampa Rotostampa srl Nusco -Lioni (Av) Tel. 0827 607019 Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25,00 Euro Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s.r.l. Vincenzo Abbatiello Inscritto all’Unione Stanpa Periodica Italiana