garden sport - torregrotta 2-0

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garden sport - torregrotta 2-0
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Gazzetta del Sud Domenica 3 Ottobre 2010
Sport
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ECCELLENZA NEL RINNOVATO “CELESTE” PELORITANI SCONFITTI DAVANTI A 500 SPETTATORI
La riflessione
Marco Capuano
Città di Messina, che delusione Un’emozione come ai bei tempi
Biancadrano corsaro con un eurogol di Garufi. Cannavò colpisce due legni Il “catino” tornerà inespugnabile
Città di Messina
Biancadrano
0
1
Marcatore: 32’ st Garufi. Città di
Messina: Paterniti 5, Cappello 6,
Mondello 5,5, Librizzi 6, Cammaroto 5,
Raimondi 6, Pirrotta 6 (26’ st Calabrese
5,5), Assenzio 6, Cannavò 6, Camarda
5,5 (19’ st Panarello 6); Cricchio 6,5
(34’ st Gugliotta s.v.). All. Foti. Biancadrano: Mancari 6, Fichera 6, Cunsolo
6 (44’ st Berbiglia s.v.), Arena 6, Cristaldi 6,5, Scalia 6,5, Licciardello 6, Santanna 6,5, Strano 5,5 (39’ st Battiato),
Garufi 7 (42’ st Saitta s.v.), Lasme 5,5.
All. Strano. Arbitro: Tita di Latina 6
(Runza e Bongiardina di Siracusa). Note: espulsi al 18’ st Cammaroto, 24’ st
Lasme; ammoniti: Librizzi, Cannavò,
Mancari, Arena, Lasme, Fichera e Saitta; angoli 4-2 per il Biancadrano; recupero 3’ e 5’; spettatori 500 circa.
MESSINA. Parlare di sfortuna al
termine di una sconfitta casalinga, la prima davanti ai propri sostenitori, non è un eufemismo.
Sicuramente il pari sarebbe stato
più equo, a far recriminare i padroni di casa sono le due traverse
entrambe colpite da Cannavò che
avrebbero meritato miglior fortuna.
A far pendere l’ago della bilancia
in favore della capolista Biancadrano è stato un eurogol del numero dieci etneo Sebastiano Garufi (ex Hinterreggio) capace di
indirizzare la sfera da oltre trenta
metri sotto la traversa, bravo a
vedere Paterniti lontano un paio
di metri dalla linea di porta, un
gol fantastico, sicuramente più
consono a palcoscenici professio-
C
aro vecchio Celeste, amico
di mille domeniche. Rieccolo il tempio storico del football messinese aprire le porte alla
sua gente. Due ottobre 2010 è una
data importante per il calcio giallorosso. Perché duemilatrecentodieci giorni dopo l’ultima volta – 5 giugno 2004: Messina-Como 3-0 e, al
triplice fischio di Collina, promozione in A – lo storico impianto di via
Oreto può riaprire quei cancelli un
po’ arrugginiti e tornare a essere il
luogo più amato dagli sportivi peloritani. Quel luogo che ha fatto la
storia del calcio nostrano.
Dai primi anni Trenta al nuovo
millennio il Celeste ha rappresentato la casa del calcio messinese, luogo di domeniche felici passate su quei gradoni a ridosso del
rettangolo verde. Intere generazioni che o campu hanno vissuto
incredibili emozioni a tinte giallorosse. Dapprima sognando quella serie A che era sempre patrimonio degli altri, poi gustandosi i
Sivori, i Rivera e i Facchetti danzare dietro a un pallone all’epoca di
cuoio, quindi trepidando per
un’Acr in difficoltà fino all’era
Scoglio quando il “catino” messinese – diventato negli anni più solido con il cemento al posto delle
gradinate in legno – divenne inespugnabile con una serie consecutiva, tra C1 e B, di 58 partite di
campionato senza sconfitte. Se
non è record poco ci manca. Nel
1987 si sfiorò la serie A e si pensò alla costruzione di un impianto
più grande. Che fu concluso nel
nuovo millennio dopo che il Celeste firmò la seconda storica promozione in A dei giallorossi.
La situazione
Girone A Akragas-Parmonval (Buonocore di Marsala); Castellammare-Villabate (Trischitta di Messina);
Casteldaccia-Sancataldese
(ieri, 3-1); Due Torri-Valderice (Rotolo di Palermo);
Folgore-Kamarat (Gichera
di Catania); Gattopardo-Orlandina (Listì di Palermo);
Ribera-Alcamo (Riggio di
Palermo); S. Agata-Licata
(Valiante di Nocera).
I tifosi giallorossi presenti ieri nella curva sud del “Celeste”
nistici.
Una partita giocata principalmente sul piano dell’equilibrio.
Foti, il tecnico dei giallorossi, non
potendo disporre di Cucinotta (lo
juniores di fascia destra) ma dovendo schierare giocoforza tre
under così come impone la Lega,
preferisce cambiare modulo dal
4-3-3 visto nelle tre precedenti
gare opta per un 4-3-1-2 restituendo il capitano Camarda al
suo ruolo preferito vale a dire dietro alle due punte Cannavò e Pirrotta. Ma Camarda stranamente
non ci è sembrato a suo agio, ha
avuto pochi palloni giocabili, forse andrebbe cercato più spesso
dai compagni di centrocampo
per sfruttarne maggiormente le
sue qualità balistiche. L’attacco
non è stato incisivo come in altre
circostanze e non poteva essere
altrimenti visto che né Cannavò,
né Pirrotta sono due rapinatori
d’area.
Bene l’esordio del giovanissimo
Cricchio impiegato come esterno
di centrocampo ha corso tanto
dannandosi l’anima per cercare
di rubare più palloni possibili. In
difesa si è registrato il debutto del
neo acquisto Raimondi, una gara
senza infamia e senza lode per
l’ex Noto apparso, comunque
non ancora al top della condizione. Cammaroto, è stato come
sempre il migliore del reparto difensivo fino a quando un’ingenuità in area avversaria, uno
strattone sotto gli occhi del direttore di gara gli è costato il cartellino rosso. A quel punto Foti ha
preferito cautelarsi togliendo Ca-
marda e inserendo Panarello per
ricomporre la linea di difesa. Poi
lo splendido gol di Garufi ha stravolto i piani, i giallorossi hanno
provato a riequilibrare la gara ma
ancora una volta la traversa su testa di Cannavò ha negato la gioia
del gol.
La cronaca vede nel primo tempo
una punizione di Camarda in
apertura alta. Al 12’ gli ospiti si
rendono pericolosi con Strano su
traversone di Garufi. Al 27’ Cannavò fino a quel momento evanescente prova il destro dai trenta
metri la sfera si stampa all’incrocio dei pali. Al 45’ fuga di Pirrotta
sulla destra traversone basso dove Cricchio in corsa calcia ma
manca il bersaglio.
Nella ripresa molta schermaglia
a centrocampo e al 32’ il jolly pe-
Girone B Caltagirone-Trecastagni (Mirrione di Barcellona); Belpasso-Acicatena (Schillaci di Enna); Giarre-Enna (Maddocco di Messina); Palazzolo-Spadaforese (Principato di Agrigento); Real Avola-Vittoria
(Caioli di Firenze); Santa
Croce-Paternò (Caruso di
Palermo); Taormina-Ragusa (Pasciuta di Agrigento).
scato da Garufi che ammutolisce
il Celeste. Il Città di Messina prova a ripartire e colleziona una serie di calci piazzati dal limite che
non sortiscono l’effetto sperato.
Al 42’ l’ennesima punizione di
Assenzio pesca in area Cannavò il
suo colpo di testa ancora una volta si stampa sulla traversa; è l’ultimo pericolo di una gara che lascia sicuramente l’amaro in bocca ai giallorossi di casa.
Lillo Puglia
Quell’impianto fu tristemente abbandonato per qualche anno. Solo allenamenti e qualche partita a
porte chiuse. Addirittura rischiò
l’abbattimento perché al suo posto c’era un progetto per costruire campi da calcetto, palestre e
polo commerciale per un affaristico centro polifunzionale.
No, il Celeste fa parte degli affetti più cari degli sportivi messinesi. Così, dal progetto di un nuovo gruppo dirigenziale che punta
a rilanciare il calcio messinese,
l’idea di riaprirlo alla gente diventa realtà. E un match di Eccellenza passa alla storia anche dalle
nostre parti. Città di Messina-Biancadrano finisce con
l’amaro in bocca per gli sportivi
peloritani ma nessuno può cancellare l’emozione vissuta dai
presenti alla riapertura delle porte dello storico impianto.
Cinquecento, forse più, cuori
giallorossi in curva sud liberano
fin dall’avvio la gioia di esserci, di
tornare a riappropriarsi di uno
spazio che non poteva finire nel
dimenticatoio. Lo striscione posto nei popolari lato mare («La
legge del Celeste: 1 fisso») non
porta bene ma, per una volta,
chissenefrega. Tanti papà con i
loro figli ma sugli spalti anche
quei ventenni che si sono persi gli
anni più belli del Celeste ma che
hanno la voglia di scoprire l’inimitabile fascino. Un’atmosfera che
ha fatto sentire tutti più giovani. Il
Celeste è di nuovo dei messinesi.
I punti e le vittorie arriveranno, intanto la società ha centrato
l’obiettivo nostalgico. In attesa di
quelli sul campo. ECCELLENZA GIRONI A-B
PROMOZIONE GIRONE B
Due Torri vuole il poker
S. Agata, compito duro
Taormina atteso a Enna
Ciappazzi al primo olè Garden al comando per un giorno
Una rete di Mandanici Derby amaro per il Torregrotta
e il Real Palermo va ko
COME un accanito giocatore al
tavolo verde così il Due Torri
non pago del tris è alla ricerca
di uno storico poker di successi.
Oggi al “Vasi” i biancorossi di
Raffaele difendono la leadership solitaria del girone A dagli
attacchi dei trapanesi del Valderice secondi a due lunghezze.
Privi di Cipriano l’“eroe” di Alcamo (squalificato) i pirainesi
dovranno tenere alta la concentrazione per battere una delle
formazioni più forti del girone.
Turno impegnativo anche per il
S. Agata. L’undici di Bongiovanni è atteso dal difficile match
contro il Licata. Al “Fresina” i
santagatesi reduci dalla sconfitta del “Micale” nel derby contro
i “cugini” dell’Orlandina, vorranno riscattarsi davanti ai propri sostenitori anche se dovranno smentire i pronostici che vedono i padroni di casa sfavoriti
nella sfida contro una delle candidate al salto in Serie D.
Viaggia l’Orlandina. I paladini di Emanuele secondi a due
sole lunghezze dalla vetta si recano a Palma di Montechiaro
per affrontare la Gattopardo.
Gli agrigentini di Balsamo vogliono i tre punti visto che fuori
casa hanno “racimolato” solo
due sconfitte. I paladini galvanizzati dal successo nel derby
cercano il primo brindisi esterno e puntano molto anche sul
rientrante bomber Roberto Casella che ha scontato i tre turni
di squalifica.
Nel girone B torna al “Bacigalupo” il Taormina. I ragazzi
di Giuffrida reduci dalla brillante vittoria al “Gaeta” contro
l’Enna tornano davanti ai propri sostenitori e cercano il tris di
vittorie consecutive. L’avversario di turno è di quelli temibili
visto che gli iblei di Lucenti vengono additati tra i sodalizi che
Garden
Torregrotta
Ciappazzi
Real Palermo
1
0
Marcatore: 15’ Mandanici. Ciappazzi: Drago 6, Campagna 6, Baglione 7, Calamuneri 6, Pontillo 7, Donato
6, Marino 6, Piccolo 7, Mandanici 7,
Rizzo 7, Cagigi 6. Real Palermo:
Adorno 5, Teresi 5, Lagreca 4, Ciappa
5, Anzalone 5 (43’ Giuliano 5,5), Volpes 6, Vallone 6, Arrigo 5, Agnesi 7, Siciliano 5 (85’ Zappavigna s.v.), Guarnera 5 (63’ Settegrane s.v.). Arbitro:
Restuccia 5 (Spanò e Alecci).
TERME VIGLIATORE. La Ciappaz-
Giuseppe Raffaele (Due Torri)
puntano al salto di categoria.
Sicuramente si tratta di uno dei
test più difficili dell’intera stagione per la formazione della
perla dello Ionio che sulle ali
dell’entusiasmo del doppio successo consecutivo, provano a
fermare la corsa della capolista
Ragusa.
Ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato la
Spadaforese vuole continuare
a mantenere l’imbattibilità
esterna in casa del Palazzolo.
Non sarà facile anche perché i
siracusani di Anastasi reduci
dalla pesante sconfitta di Ragusa vorranno riscattarsi davanti ai propri sostenitori. I
gialloneri di Saro Contestabile dovranno fare a meno del
mancino ex Milazzo Andrea
Fleri (squalificato) ma puntano molto sull’estro di un Simone D’Arrigo motivatissimo e in
gran spolvero in questo avvio
di stagione e sulla vena realizzativa di Davide Fugazzotto
per contrastare Bonarrigo e
compagni.(l.p.)
PROMOZIONE GIRONE C CLAUDIO CAMBRIA PROTAGONISTA
zi vince in casa superando il Real
Palermo e si aggiudica tre preziosissimi punti che molto più
per la classifica giovano a dar coraggio e mordente a un collettivo che dal punto di vista della
qualità tecnica può ben raffrontarsi con le squadre più blasonate del campionato. L’allenatore
Gitto ci teneva e ci credeva in
questa vittoria conseguita con
l’orgoglio e la determinazione
dell’intera squadra che ha voluto far dimenticare la sconfitta
subita in casa contro il Mistretta
quando per ingenuità e imprudenza la squadra, che era in vantaggio, si è fatta raggiungere e
superare sul finire del secondo
tempo. Questa volta le cose sono
andate diversamente.
Ancora una volta la squadra del
presidente Cicero è andata in
vantaggio nei primi minuti di
gioco, non si è cullata sugli allori
ma ha continuato a mantenere
una costante pressione sugli
ospiti mantenendo così il controllo del centrocampo imbastendo tante azioni offensive.
Già subito dopo il fischio d’inizio
il mobilissimo Piccolo effettua
in area un tiro-cross per Mandanici che in spaccata sfiora il gol.
Dopo un quarto d’ora si ripete
puntualmente l’azione di Picco-
La situazione
Ieri Arenella-Bagheria 3-1
Oggi Capaci-Mistretta, Cefalù-Monreale, Collesano-Montemaggiore, Mazzarrà-Caltavuturo, Palermitana-Atletico Igea, Vigor
Vespri-Tiger.
Classifica Arenella 9; Tiger
7; Monreale, Montemaggiore, Capaci, V. Vespri 6;
Palermitana 5; Atl. Igea,
Bagheria, Collesano, R. Palermo, Ciappazzi 4; Mistretta; Mazzarrà 3; Cefalù,
Caltavuturo 1.
lo che da centrocampo pesca
con precisione Mandanici che
con un tocco morbido scavalca il
portiere in uscita e insacca.
Tripudio in campo e sugli spalti.
La squadra acquista fiducia e
continua inesorabile a imbastire
azioni d’attacco. Al 31’ Cagigi
penetrato in area subisce fallo
ma l’arbitro lascia correre. Ancora al 32’ Rizzo invia un lungo
cross su Piccolo che supera Ciappa che dal limite fa partire il tiro
che impegna Padorno in tuffo.
Gli ospiti si fanno vivi con Vallone che aggancia di testa un traversone di Volpes ma manda
sulla traversa. Agnese appare il
più attivo ma non è ben coadiuvato per le fasi conclusive.
Nella ripresa i locali spendono
per intero le loro energie per
mantenere il controllo di palla
senza attenuare la pressione. Al
60’ un tiro di Rizzo coglie l’incrocio dei pali e la ribattuta è preda
di Cagigi che prova il pallonetto
ma la palla finisce di poco a lato.
Salvatore Emilio Papa
2
0
Marcatori: 32’ st Cambrìa C., 45’ st
Morabito. Garden Sport: Canale 8,
Munafò S. 6 (8’st Morabito 6), Santisi
6, Munafò D. 6,5 (8’st Cambrìa R. 6),
Aricò 6, Cambrìa C. 8, Munafò F. 6,5,
Calarco 7, Cicciarello 6,5 (44’st Lo
Schiavo s.v.), Santonocito 7. All. Basile. Torregrotta: Bonarrigo 6,
Grasso 5,5, Battaglia 6,5, Scibilia D.
6 (30’st Lo Presti s.v.), Maisano 5.5,
Borelli 5,5, Iarrera 6,5 Genovese 6,5,
Cambrìa G. 6, Sciliberto 6,5, Mondello 6 (45’pt Ragusa 5,5). All. Alacqua.
Arbitro: Blanco di Acireale 7 (Reina
e Urso). Note: corner 6-1 per il Garden; recupero 3’ e 3’.
MESSINA. È ancora una volta il
capitano a regalare il successo,
il terzo stagionale, al Garden
Sport. Il quarto sigillo personale di Claudio Cambria in altrettante gare disputate regalano ai
biancoverdi di Basile la vittoria
nel derby contro il Torregrotta.
Se poi si aggiunge un Enrico Canale in gran spolvero capace di
parabile anche l’imparabile, ecco spiegata la vittoria dei padroni di casa ai danni di un Torregrotta ben messo in campo e capace di giocare alla pari anche
lontano dalle proprie mura.
Tre punti che consentono ai
biancoverdi di Basile di riagguantare la vetta della classifica
in attesa di conoscere il risultato
delle dirette antagoniste impegnate oggi pomeriggio.
Immediato riscatto per il Garden Sport dopo la disastrosa
battuta d’arresto di Riposto. Il
tecnico peloritano si attendeva
una risposta dai suoi ragazzi
che non si è fatta attendere.
Onore e merito alla compagine
di Alacqua, capace di tener testa
agli avversari e di imporre in alcuni frangenti il proprio gioco.
Schieramento speculare con il
4-2-3-1 i due tecnici si affidano
principalmente agli inserimenti
Claudio Cambria (Garden Sport)
Maurizio Mondello (Torregrotta)
degli esterni. Parte subito forte
il Garden che dopo appena 4’ si
rende pericoloso, Calarco da sinistra centra per Cicciarello
(uno dei tanti ex di turno), il colpo di testa dell’attaccante è facile preda del portiere tirrenico.
Al 18’ il primo vero pericolo per
gli ospiti arriva sempre dai calci
piazzati dello specialista e capitano Claudio Cambria che timbra la traversa dai venticinque
metri. La risposta degli ospiti
non si fa attendere e arriva al 26’
sugli sviluppi di un corner Iarrera serve l’accorrente Battaglia
la cui conclusione maligna viene respinta in tuffo da Canale. E
l’estremo difensore di casa si ripete un minuto dopo respingendo un forte tiro dal limite di
Giovanni Cambrìa, e si supera
nella successiva zampata di
Maurizio Mondello dalla corta
distanza.
Le azioni si susseguono da un
lato e dall’altro poco dopo la
mezz’ora Ciccio Munafò di testa
impegna Bonarrigo in un diffi-
cile intervento. Al 35’ ancora
Garden sempre con Cicciarello
che sovrasta i due centrali Maisano e Borelli ma non centra il
bersaglio di testa.
Il primo tempo si chiude con il
Torregrotta in avanti prima Genovese manda di poco a lato
(39’) e al 42’ l’esperto attaccante Mondello tutto solo si fa stregare da Canale che gli soffia la
palla, e deve abbandonare il
campo per infortunio.
Ad inizio ripresa Calarco dal limite timbra il secondo palo della giornata con Bonarrigo fuori
causa. La partita si sblocca al 32’
ancora una volta grazie a capitan Claudio Cambria che da
quasi 30 metri con una punizione delle sue centra il “sette”. Il
Torregrotta prova a reagire ma
presta il fianco agli avversari
che raddoppiano allo scadere
con Morabito (altro ex) bravo a
calciare in porta la respinta del
portiere ospite sull’ennesima
bordata su punizione dello specialista Cambria. (m.p.)