DAL REALISMO AL NATURALISMO Dal 1848
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DAL REALISMO AL NATURALISMO Dal 1848
Dal 1848-9 in FRANCIA ebbe grande sviluppo il REALISMO, ovvero la capacità di rappresentare la realtà in modo vivo e concreto, OGGETTIVO, SENZA COMMENTI E SENTIMENTI DELL’AUTORE Balzac. 1842, nella prefazione al suo ciclo narrativo, La comedie Humaine, afferma che il romanziere deve ispirarsi alla vita contemporanea, studiando l’uomo quale appare nella società, individuando i meccanismi e le leggi su cui essa si fonda. Per lui il narratore deve essere il segretario della realtà storica DAL REALISMO AL NATURALISMO La parola "Naturalismo" compare per la prima volta in un saggio del 1858 dello storico e critico francese positivista Hyppolyte Taine (1828 – 1893) proprio su Balzac, indicato come maestro della narrativa moderna. Secondo lui la psicologia umana è il prodotto di condizioni fisiche e ambientali. Gustave Flaubert (1821 – 1880). Per lui il narratore deve comportarsi come Dio nel mondo: tessere le fila degli avvenimenti senza mai manifestarsi apertamente: sta tramontando l’idea del narratore onnisciente e sta nascendo il CANONE DELL’IMPERSONALITA’ Per Taine l’uomo viene condizionato da tre aspetti: la race (il fattore biologico/razziale, l’ereditarietà) il milieu (l’ambiente sociale) il moment (il momento storico) Analizzando questi tre aspetti il romanziere potrà dare un ritratto completo di ciascuno dei suoi personaggi Secondo Flaubert l’autore non deve descrivere se stesso nella sua opera: “l’uomo non è nulla, l’opera è tutto”. L’artista non è più protagonista della vita sociale, ha solo un ruolo marginale Le sue opere, in particolare Madame Bovary (1856; trama a p. 36), sono ispirate al realismo. Pone particolare attenzione alle relazioni tra i personaggi e L’AMBIENTE da cui essi provengono Crede che esista una legge costante, per cui per poter sopravvivere in ambienti diversi l’uomo sviluppa ogni volta un codice di comportamento adeguato all’ambiente. Il suo viene definito REALISMO AMBIENTALE Da ciò scaturisce un rigido DETERMINISMO, nel senso che, stabilite le forze che agiscono, le cause, sono deducibili gli effetti secondo meccanismi fissi