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REPUBBLICA ITALIANA
REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE
SERVIZIO IV
Unità Operativa di Base n. 19
Circolare n. 16 del 13/07/2005
OGGETTO: Procedure per l’accreditamento di aziende o fattorie didattiche di cui al D.D.G.
n. 97 del 9/2/05– Disposizioni applicative della Misura POR 4.15 Azione D.
Ambito di applicazione - riferimenti normativi
La presente circolare reca disposizioni in merito alle procedure di accreditamento delle
aziende/fattorie didattiche, nonché ai criteri e modalità di concessione degli aiuti pubblici, previsti
dalla misura 4.15 azione d – “Diversificazione delle attività agricole” del POR Sicilia 2000/2006.
Si precisa che le disposizioni applicative generali della misura 4.15 sono contenute nel
complemento di programmazione, adottato con delibera di Giunta n. 404 del 21/12/2004 e
successive.
Per quanto concerne, invece, i criteri di accreditamento delle aziende e fattorie didattiche,
nonché le modalità di esercizio e le procedure autorizzative delle attività riconducibili all’agriturismo,
la normativa di riferimento è costituita dal Decreto Legislativo n. 228/2001, dalla L.R. n. 25/1994 e
dai Decreti Dirigenziali n. 568 del 28/05/2004 e n. 97 del 9/02/2005.
ACCREDITAMENTO AZIENDE/FATTORIE DIDATTICHE
1) Procedure
Con D.D.G. n. 97 del 9/02/2005 (pubblicato in GURS n. 12 del 25/03/2005), sono stati
individuati i criteri e le procedure per l’accreditamento e le verifiche delle aziende e fattorie
didattiche.
A riguardo il primo adempimento, a cura degli imprenditori agricoli interessati, consiste
nella richiesta di nulla osta all’attività didattica da inoltrare all’Ispettorato Provinciale Agricoltura.
Si precisa che la provincia di competenza coincide con quella dove ricade l’immobile da
destinare all’attività.
La richiesta di nulla osta potrà riguardare esclusivamente il settore didattico, eventualmente
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in connessione con l’attività di degustazione dei prodotti aziendali.
Nel caso di agriturismi già operanti, dovrà essere richiesta un’integrazione delle attività
contemplate dal nulla osta in corso di validità, al medesimo Ispettorato che lo ha emesso.
In tal caso, è confermata la validità del nulla osta in vigore, che conserverà il numero
d’ordine attribuito nel relativo elenco provinciale.
Poiché l’attività didattica rientra nel novero di quelle classificate come agrituristiche dal
D.L.vo n. 228/01, il nulla osta deve essere richiesto e rilasciato in conformità alle disposizioni
vigenti nel settore agrituristico (vedasi DDG n. 568 del 28/05/2004 pubblicato in GURS n. 26 del
18/06/2004).
Pertanto, nel caso di richiesta di nuovo nulla osta dovrà essere allegata tutta la
documentazione elencata al par. 4 del DDG n. 568/04, mentre per gli agriturismi già provvisti di
nulla osta sarà sufficiente presentare la relazione illustrativa delle attività didattiche (mod. B del
DDG), nonchè la planimetria dei locali e degli spazi aziendali da destinare all’attività.
In ogni caso, gli I.P.A. dovranno verificare la sussistenza dei requisiti obbligatori in materia
di ambiente e, nel caso di attività zootecnica, d’igiene e benessere degli animali.
Per quanto concerne il calcolo del tempo di lavoro da destinare all’attività didattica, i dati
relativi dovranno essere inseriti dal titolare dell’azienda nel quadro 7.2 della relazione illustrativa
sopra menzionata. Qualora sia già presente in azienda un’attività di ristorazione e/o ospitalità, il
fabbisogno lavorativo attribuito alle attività didattiche, ricreative, culturali, escursionistiche e
sportive non potrà essere inferiore al 5% delle giornate destinate al ristoro e/o all’ospitalità (vedasi
tab. 3 DDG n. 568/04).
Tuttavia, qualora l’azienda agrituristica sia stata già autorizzata per lo svolgimento di
attività ricreative, culturali e divulgative (art. 2 L.R. n. 25/94 lettera f), non dovrà essere operato
alcun calcolo per la quantificazione del tempo di lavoro da destinare all’attività didattica. In tal caso,
gli Ispettorati Provinciali Agricoltura dovranno verificare esclusivamente i contenuti della relazione
illustrativa, nonché della documentazione prodotta.
Successivamente al rilascio del nulla osta, potrà essere presentata la domanda di
accreditamento prevista dal DDG n. 97 del 9/02/2005, utilizzando il modello in allegato 1. Sono
fatte salve le istanze di accreditamento già presentate alla data di pubblicazione della presente
circolare.
La domanda di accreditamento può essere inoltrata in qualsiasi momento dell’anno, dagli
imprenditori agricoli interessati.
La concessione dell’accreditamento è di competenza della Commissione regionale, di cui
all’art. 3 del suddetto decreto, che valuterà la sussistenza dei requisiti previsti.
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Nel decreto di accreditamento, di competenza del Servizio IV di questo Assessorato, verrà
prescritta l’acquisizione dell’autorizzazione comunale per l’esercizio delle attività didattiche in
ambito agrituristico, come previsto dall’art. 5 della LR n. 25/1994.
L’inizio dell’attività resta, pertanto, subordinata al conseguimento dell’autorizzazione
comunale, che dovrà essere rilasciata secondo il modello D del DDG n. 568 del 28/05/2004, anche a
firma del Dirigente preposto del Comune competente.
Qualora l’azienda agricola interessata sia già provvista di autorizzazione comunale per
l’attività agrituristica, la stessa dovrà essere integrata nel rispetto di quanto previsto dal nulla osta
ispettoriale per l’attività didattica. In tal caso, l’autorizzazione comunale conserverà la propria
validità fino alla scadenza prefissata.
Esclusivamente nel caso in cui l’azienda agrituristica sia stata già autorizzata dal Comune
per lo svolgimento di attività ricreative, culturali e divulgative (art. 2 L.R. n. 25/94 lettera f), il
Comune medesimo potrà confermare la validità dell’autorizzazione già rilasciata, anche per
l’effettuazione delle attività didattiche oggetto di nulla osta, dietro richiesta dell’interessato.
In ogni caso, l’integrazione dell’autorizzazione o la conferma della stessa dovrà essere
trasmessa, a cura del Comune e dell’operatore agrituristico, al competente Ispettorato Provinciale
Agricoltura e al Servizio IV U.O. 19 di questo Assessorato.
2) Requisiti e formazione
Per quanto concerne i requisiti per l’accreditamento previsti dall’allegato al DDG n. 97 del
9/02/2005, si precisa quanto segue.
La prescrizione relativa alla disponibilità di acqua potabile deve intendersi riferita alla
dotazione, anche in locali o aree diverse da quelle destinate ai servizi igienici, di lavabi in numero
sufficiente in rapporto alla capacità di accoglienza.
In generale, la dotazione di servizi igienici e di acqua potabile deve essere conforme a
quanto previsto nel successivo paragrafo 11.
Qualora l’azienda agricola sia localizzata in aree a vincolo ambientale, nelle quali non può
essere consentita la realizzazione di una zona parcheggio per pullman, nella richiesta di
accreditamento devono essere precisati il luogo di sosta più vicino utilizzabile come parcheggio,
nonché le modalità di trasporto per raggiungere l’azienda.
Gli eventuali adeguamenti strutturali dell’azienda devono essere preventivamente autorizzati
dagli Enti competenti, in applicazione della normativa vigente.
Con riferimento al corso di formazione obbligatorio di cui al D.D.G. n. 97/05, le ore di
frequenza previste dovranno essere destinate prevalentemente all’approfondimento delle tecniche di
comunicazione utilizzabili dagli operatori aziendali, nonché alle metodologie e ai percorsi didattici
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proponibili in azienda.
Ai corsi possono partecipare, dietro richiesta del titolare dell’impresa agricola, eventuali
altri soggetti di cui è prevista la partecipazione allo svolgimento delle attività didattiche aziendali.
3) Controlli e sanzioni
Con riferimento alle verifiche del mantenimento dei requisiti delle aziende/fattorie
didattiche, le stesse, a parziale modifica di quanto previsto dall’art. 4 del DDG n. 97/05, dovranno
avere cadenza biennale.
Tale adempimento è di competenza delle Unità Operative di assistenza tecnica di questo
Assessorato, che provvederanno a trasmettere specifica relazione alla Commissione regionale per
l’accreditamento.
Inoltre, i Comuni competenti per territorio sono tenuti ad effettuare i controlli previsti
dall’art. 10 della L.R. n. 25/1994 e all’applicazione dell’eventuali sanzioni amministrative, di cui
all’art. 14 della medesima Legge e all’art. 5 del DDG n. 97/05.
CRITERI E PROCEDURE PER LA CONCESSIONE DEGLI AIUTI AZIONE D
4) Competenze
Gli aiuti previsti dalla misura P.O.R. 4.15 azione “D” sono concessi nel rispetto di bandi
emanati dall’Amministrazione, che prevedono la stesura di apposita graduatoria sulla base di
punteggi di merito.
Nella fase antecedente la formazione della graduatoria, il Servizio IV dell’Assessorato
provvede ad effettuare la verifica delle condizioni generali di ammissibilità previste dai bandi.
Tuttavia, qualora gli Uffici istruttori riscontrino, nella successiva fase istruttoria, la sussistenza di
condizioni ostative per l’ammissibilità, dovranno provvedere a escludere le domande interessate,
previa comunicazione al Servizio IV – U.O. 19.
Gli Ispettorati Provinciali Agricoltura (I.P.A.) dovranno provvedere ad effettuare sia i
controlli, che l’istruttoria tecnica-amministrativa su tutte le domande. In particolare l’istruttoria
riguarderà:
-
ulteriore accertamento dei requisiti di ammissibilità e della documentazione prodotta;
-
l’analisi tecnico-economica del progetto;
-
l’acquisizione di ulteriori pareri e/o autorizzazioni.
Verranno effettuate, inoltre, verifiche in loco per almeno il 10% delle istanze in istruttoria.
Esclusivamente con riferimento alle domande riguardanti la realizzazione, la promozione e
la messa in rete di circuiti agrituristici, nonché gli interventi per la promozione di attività
agrituristiche, la competenza istruttoria è attribuita al Servizio IV – U.O. 19 di questo Assessorato.
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5) Condizioni di ammissibilità dei progetti
Ad ogni iniziativa progettuale verrà attribuito uno specifico codice identificativo, che verrà
utilizzato in tutte le fasi procedurali, come previsto dalla normativa comunitaria.
In via preliminare, dovranno essere accertate la regolarità e la conformità della
documentazione prodotta, nel rispetto di quanto previsto dai bandi. Come prescritto dall’art. 71 del
D.P.R. n. 445/2000 e dalla nota del Dirigente Generale n. 4207 del 18/01/2005, le dichiarazioni
sostitutive e le autocertificazioni allegate alle domande di contributo o contenute nelle stesse sono
soggette a idonei controlli. Pertanto, gli Uffici sono tenuti a verificare le dichiarazioni in questione,
individuando un campione non inferiore al 10% del totale dei progetti ammessi a finanziamento. Se il
10% equivale a un numero inferiore all’unità, si procederà all’arrotondamento per eccesso. Inoltre,
dovranno essere effettuati i controlli in tutti i casi in cui sorgono fondati dubbi sulla veridicità degli
elementi contenuti nelle dichiarazioni sostitutive.
Qualora l’Amministrazione accerti false dichiarazioni rese per negligenza grave, ovvero nei
casi di false dichiarazioni rese intenzionalmente, si procederà all’esclusione dei soggetti inseriti in
graduatoria secondo quanto disposto dal Regolamento CE n. 817/2004, fermo restando gli eventuali
obblighi di comunicazione all’Autorità Giudiziaria. Per quanto concerne le procedure di revoca
dovrà essere applicato il disposto dell’art. 191 della L.R. n. 32/2000.
Compatibilmente con gli obblighi di presentazione della documentazione entro i termini
previsti dai bandi, la stessa potrà essere perfezionata ed aggiornata durante la fase istruttoria, prima
dell’emissione del decreto di concessione. Potranno inoltre essere richiesti, dove necessari,
dettagliata analisi dei prezzi per le voci non previste nel prezzario di riferimento, nonché elaborati
grafici integrativi.
I preventivi di spesa approvati dall’Amministrazione potranno, qualora necessario, essere
completati con specifiche descrizioni delle forniture, restando invariati i prezzi, le quantità e la ditta
fornitrice. Eventuali sostituzioni dei fornitori potranno essere consentite, in fase antecedente
all’accertamento finale dei lavori, per ragioni di maggiore economicità, di superiori caratteristiche
tecniche e funzionali, o se la ditta venditrice attesti l’impossibilità alla fornitura con specifica
motivazione. In ogni caso, resta a carico del richiedente l’eventuale maggiore onere, mentre
l’economie potranno essere utilizzate per l’acquisto di altra attrezzatura, previa presentazione di
preventivo conforme a quanto previsto dai bandi.
In fase antecedente all’attribuzione dei punteggi necessari per l’inserimento nelle
graduatorie previste dai bandi, potranno essere accolte eventuali richieste di rinuncia parziale ad
interventi compresi nei progetti presentati.
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Gli Uffici istruttori dovranno accertare la regolarità e la conformità della documentazione
pertinente al progetto, da presentare successivamente alla pubblicazione della graduatoria, entro i
termini previsti dai bandi. Si rileva che tale documentazione non può essere, comunque, presentata in
fase istruttoria.
Tuttavia si precisa che:
-
nel caso di autorizzazione e/o concessione edilizia prodotta oltre i termini stabiliti,
dovrà essere comprovata la mancata responsabilità del richiedente. A riguardo, può essere
ritenuta sufficiente apposita attestazione rilasciata dal Comune competente, che comprovi
l’assenza della responsabilità dell’interessato;
-
eventuali autorizzazioni richieste dagli Enti competenti, potranno essere acquisite
oltre i termini previsti per la documentazione integrativa.
In linea generale, nei progetti in istruttoria dovranno essere chiaramente indicate le modalità
di reperimento e utilizzo delle risorse idriche necessarie per l’esercizio delle attività previste.
Si ricorda che l’accertata mancata presentazione e/o non conformità della documentazione
pertinente al progetto, entro il termine fissato dai bandi, comporta l’esclusione dalla graduatoria e
quindi dal finanziamento. In tal caso, l’Ufficio competente attiverà le procedure di rigetto
dell’istanza.
6) Comunicazione alla Ditta L.R. 10/91 art. 9
Completata la verifica della documentazione i funzionari istruttori, in conformità all’art. 9
della L.R. 10/1991, daranno comunicazione alla Ditta interessata dell’avvio del procedimento
istruttorio, richiedendo, ove necessario, l’aggiornamento della documentazione.
Attesa l’urgenza di accelerare al massimo l’iter di realizzazione degli interventi, anche al fine
di evitare il rischio di disimpegno automatico delle risorse finanziarie da parte della UE, dovranno
essere assegnati dei termini perentori per l’acquisizione della documentazione richiesta, precisando
che in caso di mancato e ingiustificato riscontro la Ditta sarà considerata rinunciataria del
finanziamento.
7) Visita di accertamento preventiva
Verificata l’idoneità della documentazione trasmessa, si procederà alla visita in loco per
almeno il 10% delle iniziative finanziabili, al fine di verificare la completa rispondenza del progetto
alle disposizioni dei bandi, con particolare riguardo alle spese ammissibili. In tale sede, dovrà essere
redatto apposito verbale di sopralluogo, che sarà controfirmato dal legale rappresentante della Ditta
o suo incaricato e dal tecnico progettista.
8) Richiesta informazioni ai sensi del D.P.R. n. 252/1998.
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Se il contributo concesso risulta superiore a Euro 154.937,07, dovranno essere acquisite le
informazioni ai sensi del D.P.R. n. 252/98 (antimafia) dalla Prefettura competente.
9) Definizione dell’istruttoria.
Completata la fase istruttoria e determinate le spese ammissibili da quantificare con
annotazioni nel computo metrico, si procederà alla stesura del verbale d’istruttoria definitivo, in cui
dovrà essere riportato:
•
Nominativi dei funzionari incaricati, ufficio di appartenenza e nota di incarico;
•
Riferimenti all’istanza (data di presentazione, conformità al bando, importo richiesto);
•
Dati identificativi del richiedente e dell’azienda;
•
Accertamento dei requisiti di ammissibilità;
•
Riferimenti a quanto constatato in sede di visita preventiva;
•
Validità tecnica ed economica dell’iniziativa;
•
Acquisizione di pareri ed autorizzazioni;
•
Cantierabilità del progetto e calendario lavori;
•
Opere ammissibili ed opere escluse con motivazione dell’esclusione;
•
Determinazione della spesa ammissibile e del relativo contributo;
•
Eventuali prescrizioni da verificare in sede di accertamento lavori;
•
Assegnazione del termine per l’ultimazione dei lavori.
Ai titolari di progetti ammissibili all’aiuto verrà notificato il provvedimento di approvazione
dell’iniziativa (AGV), nel quale saranno riportati gli impegni e le prescrizioni per la realizzazione del
progetto.
10)Varianti e modifiche al progetto approvato
Fermo restando quanto riportato nella circolare del Dirigente Generale n. 4315 del
06/11/2002, non costituiscono varianti le seguenti tipologie, da giustificare analiticamente nella
relazione delle opere eseguite prima dell’accertamento dei lavori:
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modifiche progettuali derivanti da prescrizioni disposte dagli Enti competenti e
connesse alla definizione dell’iter amministrativo di autorizzazioni previste dalla norma;
-
adattamento tecnico-economico, stabilito dal direttore dei lavori, purché l’importo
non superi il 10% della spesa ammessa per ogni singola categoria di opere, al netto delle spese
generali. In tale categoria non può essere consentito l’utilizzo a favore di altre opere, anche se
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approvate nel progetto originario, di eventuali economie derivanti dalla mancata realizzazione di
opere funzionali.
Tutte le modifiche non classificabili nei casi citati costituiscono variante e, pertanto, sono
soggette all’autorizzazione preventiva dell’Amministrazione, fermo restando l’importo complessivo
del progetto approvato e purché non sia snaturata la finalità dell’iniziativa. Inoltre, non possono
essere oggetto di modifica le caratteristiche progettuali, in base alle quali è stato attribuito il
punteggio utile per la graduatoria.
Qualora la variante comporti maggiori oneri rispetto alla spesa ammessa, i beneficiari
dovranno assumere formale impegno (dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà) alla copertura
di tali costi.
In tutti i casi non potranno essere approvate varianti in cui è prevista l’introduzione di opere
o lavori, già esclusi nella precedente fase istruttoria.
11)Specifiche Tecniche degli Investimenti Ammissibili ad Aiuto
a) Interventi sul patrimonio edilizio per attività didattiche.
Gli interventi edilizi ammissibili ad aiuto devono essere realizzati in coerenza con l’art. 87
della Legge regionale 23/12/2000 n. 32, nell’ambito delle seguenti tipologie e per superfici
complessive non superiori a 150 m.q. per singola azienda:
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Ristrutturazione e adeguamento di fabbricati esistenti per la realizzazione di spazi attrezzati
per le attività didattiche e/o sale dimostrative dei processi produttivi aziendali, nei limiti
dell’art. 20, comma b e d, della L.R. 71/78, nonché dell’art. 1 comma 6 della Legge
21/12/2001 n. 443 (recepita con l’art. 14 della L.R. n. 2 del 26/03/2002) e della Circolare del
Ministero delle Infrastrutture n. 4174 del 7/08/2003 (G.U.R.I. n. 274 del 25/11/2003). Trattasi
in particolare di: opere di consolidamento statico e strutturale; rifacimento di parti strutturali
mancanti o obsolete; ridistribuzione degli spazi interni; rifacimento delle murature, dei
tramezzi, delle pavimentazioni, dei rivestimenti, degli infissi, degli intonaci, dei marmi, delle
coloriture, delle impermeabilizzazioni, delle coibentazioni e delle opere di finitura. Sono,
altresì, consentiti interventi necessari al cambio di destinazione d’uso dei fabbricati. I fabbricati
oggetto dell’intervento devono essere preesistenti.
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La demolizione totale e la ricostruzione degli edifici possono essere consentite se
giustificate in termini di economicità e funzionalità, rispetto a un intervento di recupero del
manufatto esistente, a condizione che siano mantenute le precedenti volumetria, sagoma e
tipologia architettonica.
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Tutte le opere edili ed assimilate dovranno essere eseguite, qualora previsto dalle vigenti
normative, previo rilascio di concessione e/o autorizzazione edilizia da parte del Comune,
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nonché di nulla osta dell’Ufficio del Genio Civile ai sensi degli artt. 17 e 18 della legge n.
64/74, con attestazione di avvenuto deposito ai sensi dell’art. 4 della Legge n. 1086/71.
-
Installazione e/o ripristino degli impianti idrici, fognari, igienico-sanitari, elettrici, termici,
antincendio e telefonici, connessi alla realizzazione dell’attività didattica. Potranno, inoltre,
essere presi in considerazione impianti speciali, con particolare riguardo a quelli finalizzati al
risparmio energetico e al contenimento dell’impatto ambientale.
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Tutti gli impianti dovranno essere eseguiti in conformità alle normative vigenti ed essere
dotati di apposita certificazione. In particolare, per l’impianto elettrico dovrà essere rilasciata la
certificazione della regolare esecuzione ai sensi della Legge n. 46/90, mentre per gli impianti
antincendio dovrà essere prodotta l’apposita certificazione rilasciata al Comando Provinciale
dei Vigili del Fuoco.
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Servizi igienico-sanitari, anche prefabbricati, che devono rispondere a requisiti d’igiene e,
pertanto, essere realizzati con materiali idonei, duraturi nel tempo e facilmente lavabili. La
dotazione minima deve essere adeguata al numero di visitatori ricevibili e comprendere almeno
un gabinetto e un lavabo utilizzabili da soggetti parzialmente abili, fermo restando l’eventuali
prescrizioni dell’A.U.S.L. competente.
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L’approvvigionamento idrico deve essere garantito in misura di almeno 1.000 litri di acqua
potabile, da rendere disponibile con punti di erogazione posizionabili anche all’esterno dei
locali aziendali; il rimanente fabbisogno di acqua per i servizi igienici, anche non potabile
purchè batteriologicamente pura, deve essere in misura adeguata al numero previsto di
visitatori al giorno.
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Realizzazione di opere connesse al superamento e all’eliminazione delle barriere
architettoniche per l’accesso alle zone destinate all’attività didattica, in conformità ai requisiti
previsti dal decreto del Ministero dei Lavori Pubblici n. 236 del 14/06/1989, con possibilità di
avvalersi della deroga di cui all’art. 3 del D. L.vo n. 228/2001.
b) Viabilità e spazi esterni per attività didattica
-
Gli interventi di manutenzione straordinaria e ripristino della viabilità interna strettamente
connessa all’attività contemplata dal nulla osta, nonché la realizzazione di aree sufficienti per
consentire il parcheggio di uno o due pullman, dovranno essere effettuati con l’utilizzo di
tecniche a basso impatto ambientale e paesaggistico, escludendo l’impiego di conglomerato
cementizio e materiale bituminoso.
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Possono essere realizzate all’aperto delle zone da destinare alle attività didattiche,
opportunamente arredate e inserite nel contesto paesaggistico, con l’utilizzo di materiali e
strutture a basso impatto paesaggistico. E’ ammissibile, inoltre, la creazione di aree attrezzate
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da utilizzare per finalità di ristoro, eventualmente riparate dai raggi solari per mezzo di tettoie
e/o gazebi in legno.
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Gli spazi esterni per il transito dei visitatori, il punto di ricezione, l’area circostante gli
edifici destinati all’attività didattica e l’area parcheggio, devono essere dotati di segnaletica di
riconoscimento.
c) Ulteriori interventi per le attività didattiche
Possono essere ammessi anche i seguenti investimenti:
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adeguamenti finalizzati all’ottenimento dell’accreditamento di cui al D.D.G. n. 97/05 in
materia di fattorie/aziende didattiche;
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acquisto di attrezzature, di modesta entità, per finalità dimostrative dei processi di
trasformazione dei prodotti agricoli aziendali;
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attrezzature e arredi strettamente connessi all’effettive necessità delle proposte didattiche
programmate (supporti visivi e multimediali, computer, cartelloni, mini laboratori da campo,
kit didattici etc.)
-
arredo e attrezzatura da destinare a piccole sale per “laboratori del gusto”, la degustazione
e l’assaggio di prodotti tipici;
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costituzione di spazi espositivi da dedicare alla mostra di attrezzature rurali;
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minizoo di razze animali autoctone con superficie interessata non superiore a 2000 metri
quadrati, compresi l’acquisto di un numero massimo di 4 capi per specie animale, recinzione,
ricoveri e attrezzatura. In ogni caso, dovrà essere assicurato il rispetto della normativa in
materia d’igiene e benessere degli animali.
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realizzazione di giardini botanici di ampiezza massima pari a 3.000 metri quadrati, con
specie e varietà tipiche della flora mediterranea e autoctona. Non potranno essere ammesse più
di 5 piante per singola specie, mentre nessun limite è previsto per il numero di specie, purché
vengano redatte dettagliate schede botaniche, successivamente da utilizzare per i cartellini e le
tabelle esplicative.
A riguardo, le tipologie di spesa ammissibili sono:
lavori preparatori del terreno, concimazione di fondo;
delimitazione dei settori;
sentieristica interna all’area;
acquisto e messa a dimora dell'essenze vegetali,compresi tutori, pergolati, ecc.;
acquisto cartellini d'identificazione e tabelle esplicative;
impianto irriguo, ove necessario, con esclusione della realizzazione ex novo di opere per
l’approvvigionamento idrico;
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realizzazione di piccoli laghetti o stagni, per le piante acquatiche rientranti nella flora
mediterranea e autoctona.
d) Attività di fruizione dei territori rurali, ippoturismo e ippoterapia
Si precisa che il finanziamento di tali attività è riservato alle aziende già in possesso di nulla
osta ispettoriale per l’esercizio dell’agriturismo, al momento della presentazione della domanda di
adesione ai bandi.
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Con riferimento all’acquisto di cavalli e attrezzature per l’ippoturismo e l’ippoterapia, il
numero di equini finanziabile dovrà essere rapportato al numero di ospiti ricevibile, fino a un
massimo di 6 cavalli per singola azienda.
I box per il ricovero dei cavalli di cui sopra e le strutture per la conservazione delle
attrezzature dovranno essere del tipo prefabbricato in legno, eventualmente mascherati da
idonea vegetazione. I box, di dimensione non superiore a mt. 4x mt. 4, dovranno essere dotati
di tazzetta per abbeveraggio e mangiatoia.
I capi acquistati dovranno essere di razze con temperamento adatto all’utilizzo in questione,
con preferenza per i soggetti nati nel territorio regionale e appartenenti a razze autoctone. E’
ammesso anche l’acquisto di asini, preferibilmente appartenenti a razze autoctone, in numero
massimo di quattro esemplari per singola azienda.
E’ ammissibile, inoltre, la realizzazione di maneggi per l’addestramento di cavalli da destinare
all’ippoterapia, di dimensione non superiore a 1.000 mq..
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Per quanto concerne la pesca sportiva potranno essere oggetto di finanziamento i seguenti
interventi:
riattamento di laghetti, di dimensioni complessive non eccedenti 3.000 mq.,
opportunamente recintati;
impianto di immissione, filtraggio e depurazione acqua, con esclusione delle opere di
reperimento della risorsa idrica;
acquisto di ittio-fauna;
realizzazione di una struttura prefabbricata in legno per guardiania e ricovero attrezzatura;
acquisto di attrezzatura per la pesca sportiva.
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Con riferimento al cicloturismo, gli interventi ammissibili nell’ambito aziendale consistono
in:
creazione di percorsi attrezzati in fondo naturale stabilizzato di larghezza massima di mt.
1,80, dotati di segnaletica, sistemi di sgrondo dell’acqua piovana, aree di sosta attrezzate
e, ove possibile, di punti d’acqua;
acquisto di biciclette in numero non superiore a 10 e confacente all’attività prevista;
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realizzazione di una struttura prefabbricata in legno per la conservazione di biciclette e
relativa attrezzatura.
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Potrà essere ammesso a finanziamento anche l’acquisto di attrezzature per la fornitura di
servizi ricreativi e di fruizione dei territori rurali quali:
canoe da escursione, esclusivamente per aziende localizzate in prossimità di laghi o fiumi
utilizzabili a tale scopo;
attrezzatura per tiro con l’arco e/o balestra;
calessi per consentire gli spostamenti, ove opportuno, dei gruppi di visitatori,
esclusivamente in aziende con disponibilità di cavalli.
e) Promozione
Gli interventi previsti in materia di promozione sono riservati a soggetti associati, costituiti
prevalentemente da aziende agrituristiche autorizzate (almeno 5), con disponibilità complessiva non
inferiore a 50 posti letto.
Nel caso di organismi associativi il cui statuto prevede il pagamento di quote finanziarie, la
prevalenza verrà calcolata in base alle quote effettivamente versate.
In particolare, potrà essere finanziata la realizzazione di materiale promo-pubblicitario anche
in formato multimediale, nonché la partecipazione a reti telematiche di settore.
La realizzazione di circuiti agrituristici dovrà privilegiare gli itinerari gastronomici e culturali
già istituiti, quali strade del vino, dell’olio, dei formaggi, del grano etc…
12)SPESE MASSIME AMMISSIBILI
Ai fini della determinazione della spesa massima ammissibile a contributo, per ogni
categoria di investimenti sono fissati i seguenti parametri di spesa e di superficie.
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Interventi sul patrimonio edilizio: euro 520,00 per ogni m.c. di manufatto
interessato all’intervento, compresi l’installazione e il ripristino d’impianti termici e telefonici.
In ogni caso, l’investimento non può interessare una superficie superiore a 150 m.q..
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Arredi interni e attrezzatura per la didattica, compresi spazi di degustazione,
assaggio e illustrazione processi produttivi: euro 60.000,00 complessivi.
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Giardini botanici: euro 100,00/m. q., escluso impianto irriguo.
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Minizoo: euro 15.000,00 complessivi.
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Acquisto cavalli: per la razza Sanfratellana verranno considerate le voci di prezzario,
tali voci potranno essere incrementate del 20% per il Purosangue Orientale, Arabo e
Anglorientale. Asini: euro 1.000,00 a capo.
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Box per cavalli e maneggio: euro 15.000,00 complessivi.
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Investimenti per la pesca sportiva: euro 18.000,00.
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Acquisto biciclette per cicloturismo: massimo n. 10 biciclette al costo di euro
200,00 cadauna.
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Attrezzature per servizi ricreativi e fruizione dei territori rurali: euro 5.000,00
complessivi.
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Promozione e circuiti agrituristici: euro 200.000,00 complessivi.
13)SPESE NON AMMISSIBILI
Sono esclusi dal finanziamento:
•
Tutte le opere e gli acquisti realizzati prima della presentazione dell’istanza di
finanziamento;
•
Lavori edili relativi agli ampliamenti e sopraelevazioni dei fabbricati;
•
Opere provvisorie non direttamente connesse all’esecuzione del progetto;
•
Parchi gioco per bambini;
•
Aule informatiche;
•
Sale cinema;
•
Sale convegni;
•
Acquisto di macchinari, attrezzature, arredi e corredi usati e/o revisionati;
•
Acquisto di automezzi;
•
Interventi finalizzati all’attività di vendita diretta dei prodotti agricoli;
•
L’IVA, imposte, tasse e oneri.
•
Interventi di manutenzione ordinaria, come definiti dall’art. 20, comma a, della L.R.
71/78, nonché le opere relative agli ampliamenti e sopraelevazioni.
•
Interventi su fabbricati totalmente diruti.
•
Impianti a servizio dei locali e delle zone destinate esclusivamente all’attività agricola.
•
Interventi nei fabbricati o porzioni di essi attualmente destinati all’attività agricola o ad
uso abitativo, anche temporaneo, dell’imprenditore e dei suoi collaboratori.
14)DECORRENZA APPLICATIVA
Le presenti disposizioni si applicano a partire dal giorno successivo dalla pubblicazione,
nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
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IL DIRIGENTE GENERALE
(Avv. Felice CROSTA)
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