Capitolato - 2227688

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Capitolato - 2227688
Comune di Asti – P.I.S.U. ASTI OVEST “La Cultura si rinnova”: Palazzo Alfieri – Allestimento – Progetto Esecutivo – dicembre 2014
COMUNE DI ASTI
C.F. 00072360050
Piazza San Secondo n. 1 - ASTI
PALAZZO ALFIERI
Corso Vittorio Alfieri, 375 – 14100 Asti
ALLESTIMENTO MUSEALE ED ESPOSITIVO
C.U.P. MASTER: G34B12000370006 – C.U.P. PROGETTO: G32I14000010006
CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
articolo 297 del Regolamento generale, D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207
Euro
1
Importo esecuzione prestazioni di forniture a corpo €. 359.580,40
di cui:
LOTTO I: Strutture espositive, pannelli didattici, vetrine, cornici
e varie – Totem Museum – Corpi illuminanti – Postazione visivo
tattile
219.367,40
LOTTO II: Tende – Arredi
49.933,00
LOTTO III: Tecnologie multimediali
90.280,00
I tre lotti non sono a gara ad appaltatore unico e possono essere
affidati singolarmente, a coppie o totalmente.
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Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza attribuiti al LOTTO I
in quanto è stato predisposto un solo PSC e l’impresa che
effettuerà le opere relative al LOTTO I dovrà allestire il cantiere
generale nell’ambito delle interferenze delle eventuali altre
imprese.
A
Totale appalto (1 + 2)
3.419,60
363.000,00
Il responsabile del settore
arch. Antonio Scaramozzino
Il progettista
arch. Roberto Nivolo
Il responsabile del procedimento
arch. Cristina Cirio
arch. Roberto Nivolo - arch. Sonia Bigando – Torino
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Comune di Asti – P.I.S.U. ASTI OVEST “La Cultura si rinnova”: Palazzo Alfieri – Allestimento – Progetto Esecutivo – dicembre 2014
Indice
PARTE PRIMA
AMMINISTRATIVA
Art. 1 – Oggetto del contratto .....................................................................................................................
Art. 2 – Importo a base di gara …………………………………………………
Art. 3 – Durata ..…………………………………………………...
Art. 4 – Consegna dei beni..........................................................................................................................
Art. 5 – Sospensione e ripresa dell’appalto ................................................................................................
Art. 6 – Contabilizzazione dell’appalto ......................................................................................................
Art. 7 – Variazioni all’appalto .................................................................................................................
Art. 8 – Proprietà degli elaborati e materiali - Difetti di costruzione - Trasferimento proprietà e rischi ...
Art. 9 – Controlli e verifiche – Oneri di manutenzione ..............................................................................
Art. 10 – Garanzie e manutenzione.............................................................................................................
Art. 11 – Verifica di conformità e conto finale...........................................................................................
Art. 12 – Sicurezza e salute dei lavoratori in cantiere ................................................................................
Art. 13 – Subappalto ...................................................................................................................................
PARTE SECONDA
TECNICA
LOTTO I - MATERIALI E COMPONENTI DI STRUTTURE ESPOSITIVE, PANNELLI
DIDATTICI, VETRINE, TOTEM MUSEUM, CORPI ILLUMINANTI
Art. 14 – Requisiti costruttivi .....................................................................................................................
Art. 15 – Materiali ......................................................................................................................................
Art. 16 – Pareti in vetro delle vetrine .........................................................................................................
Art. 17 – Finiture esterne di vetrine e strutture espositive .........................................................................
Art. 18 – Modalità di apertura ....................................................................................................................
Art. 19 – Sicurezza .....................................................................................................................................
Art. 20 – Illuminazione ..............................................................................................................................
Art. 21 – Controllo del microclima interno ...............................................................................................
Art. 22 – Sistema di monitoraggio delle condizioni microclimatiche .......................................................
Art. 23 – Totem Museum ...........................................................................................................................
Art. 24 – Corpi illuminanti .........................................................................................................................
LOTTO II - MATERIALI E COMPONENTI DI TENDE E ARREDI
Art. 25 – Tende ..........................................................................................................................................
Art. 26 – Arredi ..........................................................................................................................................
LOTTO III - MATERIALI E COMPONENTI DELLE TECNOLOGIE MULTIMEDIALI
Art. 27 – Tecnologie multimediali .............................................................................................................
Art. 28 – Tavoli multimediali ....................................................................................................................
Art. 29 – Monitor touchscreen ...................................................................................................................
Art. 30 – Monitor LED ..............................................................................................................................
arch. Roberto Nivolo - arch. Sonia Bigando – Torino
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PARTE PRIMA
AMMINISTRATIVA
Art. 1 – Oggetto del contratto
L’oggetto dell’appalto a corpo è la fornitura e installazione di strutture espositive, arredi, Totem
Museum, e tecnologie multimediali da allestire nel Comune di Asti, Palazzo Alfieri, corso Vittorio
Alfieri n. 375, relativamente all’allestimento museale ed espositivo e costituito da:
A) LOTTO I:
1) Strutture espositive, pannelli didattici, vetrine, cornici e varie. L’intervento prevede
la realizzazione ed installazione di strutture espositive e vetrine espositive ad alta
tecnologia secondo i disegni di progetto;
2) Totem Museum. L’intervento prevede la realizzazione, fornitura ed installazione di
strutture tecnologiche denominate “Totem Museum”, costituite da una scocca in acciaio
per il contenimento delle tecnologie impiantistiche;
3) Corpi illuminanti. L’intervento prevede la fornitura ed installazione di corpi
illuminanti e la realizzazione ed installazione di corpi illuminanti su progetto.
4) Postazione visivo tattile. L’intervento prevede la realizzazione ed installazione di una
postazione visivo tattile per non vedenti o ipovedenti.
B) LOTTO II:
1) Tende. L’intervento prevede la realizzazione ed installazione di tende a rullo e tende a
pacchetto;
2) Arredi. L’intervento prevede la fornitura ed installazione di poltrone, sedie, tavoli,
divani, librerie e armadi.
C) LOTTO III:
1) Tecnologie multimediali. L’intervento prevede la fornitura e installazione con
attivazione, caricamento e completa messa in funzione dei filmati, dei testi, della
documentazione fotografica ed iconografica e di quanto altro predisposto e fornito dalla
committenza e dal DEC, realizzazione dei sistemi multimediali e verifica e collaudo di
tutte le postazioni multimediali previste in progetto.
Art. 2 – Importo a base di gara
1 L’importo economico complessivo stimato a base di gara, come fissato nel Bando di Gara, è di
Euro 363.000,00 (diconsi euro trecentosessantatremila/00), comprensivo degli oneri per l’attuazione
dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso pari ad Euro 3.419,60 (diconsi euro
tremilaquattrocentodiciannove/60), oltre a IVA al 22%.
Gli oneri per la sicurezza vengono attribuiti al LOTTO I in quanto è stato predisposto un solo PSC e
l’impresa che effettuerà le opere relative al LOTTO I dovrà allestire il cantiere generale nell’ambito
delle interferenze delle varie imprese.
Gli importi complessivi stimati a base di gara, come fissati nel Bando di Gara, sono così suddivisi
per lotti di assegnazione:
LOTTO I : Strutture espositive, pannelli didattici, vetrine, cornici e varie
Totem Museum – Corpi illuminanti – Postazione visivo tattile … importo €. 219.367,40
LOTTO II : Tende – Arredi ……………………………………… importo €. 49.933,00
LOTTO III : Tecnologie multimediali …………………………… importo €. 90.280,00
I tre lotti non sono a gara ad appaltatore unico e possono essere affidati singolarmente, a coppie o
totalmente.
L’appalto è finanziato con PISU – ASTI-OVEST. Programma operativo regionale 2007/2013
finanziato dal F.E.S.R. a titolo dell’obiettivo “Competitività ed occupazione” Asse III.2.2
“Riqualificazione aree degradate”. Progetto Integrato di Sviluppo Urbano (P.I.S.U.) denominato
“Asti – Ovest”.
arch. Roberto Nivolo - arch. Sonia Bigando – Torino
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Il termine di consegna è quello fissato dall’art. 3 del presente Capitolato Speciale Descrittivo e
Prestazionale - Parte Amministrativa.
Art. 3 – Durata
1. L’esecuzione della fornitura ed installazione, relativa ad ogni singolo lotto di assegnazione o
all’aggregazione di due o tre lotti, dovrà avvenire entro, e non oltre, il termine di giorni 150
(centocinquanta), naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di inizio attività.
Art. 4 – Consegna dei beni
Fermo restando quanto previsto nel Capitolato Speciale Descrittivo e Prestazionale - Parte Tecnica e
nei relativi allegati, la consegna dei beni si intende comprensiva di imballaggio, trasporto, salita e o
discesa, facchinaggio nei locali e, laddove richiesto dalla natura del bene, installazione, montaggio e
collaudo con verifica di funzionalità. Unitamente ai beni, l’Appaltatore deve consegnare la
documentazione e la manualistica tecnica e d’uso, quando prevista.
Per l’esecuzione della fornitura dei beni oggetto del Contratto, l’Appaltatore si obbliga, a propria
cura, spese e rischio, a consegnare i beni all’indirizzo/i indicato/i dall’Ente.
La consegna della merce deve avvenire al Palazzo Alfieri con installazione nei locali indicati dal
Progetto.
I beni devono essere consegnati, montati, allestiti e resi funzionanti, entro e non oltre il termine
indicato in contratto.
Art. 5 – Sospensione e ripresa dell’appalto
La sospensione delle attività è ammessa solo ed esclusivamente nei casi di forza maggiore
determinati da calamità naturali che impediscano l’esecuzione o la realizzazione a regola d’arte delle
attività.
Le condizioni per la sospensione sono verificate dal DEC e la sospensione non può intervenire senza
previo ordine del DEC.
Le sospensioni dell’esecuzione del contratto sono regolate dall’art. 308 d.p.r. 207/2010.
La sospensione parziale delle attività è ammessa solo nei casi determinati da calamità naturali.
Nel caso di sospensione parziale, il verbale di sospensione deve indicare le attività sospese con
descrizione sufficientemente analitica delle stesse. Nel caso di dubbio in ordine alla descrizione e
corretta individuazione delle attività sospesa, l’attività si riterrà non sospesa.
Anche per la sospensione parziale non è dovuto all’Appaltatore compenso alcuno. La sospensione
parziale determina altresì il differimento dei termini contrattuali pari a un numero di giorni
determinato dal prodotto dei giorni di sospensione per il rapporto tra ammontare delle attività non
eseguite per effetto della sospensione parziale e l’importo totale delle attività previste nello stesso
periodo secondo il cronoprogramma dell’Appaltatore.
Ciascuna sospensione permane per il tempo necessario a far cessare le cause che hanno comportato
la sospensione medesima.
Qualora l’Appaltatore ritenga essere cessate le cause della sospensione senza che il Committente
abbia disposto la ripresa, può diffidare per iscritto il Responsabile del procedimento a dare le
necessarie disposizioni al Direttore dell’Esecuzione del Contratto perché provveda a quanto
necessario alla ripresa dell’Appaltatore. La diffida è necessaria per poter iscrivere riserva all’atto
della ripresa dell’esecuzione del contratto qualora l’Appaltatore intenda far valere l’illegittima
maggiore durata della sospensione.
Art. 6 – Contabilizzazione dell’appalto
La contabilizzazione delle forniture è effettuata in conformità a quanto previsto e normato dall’art.
307 del Regolamento Generale (DPR 207/2010) e come dettagliatamente illustrato nello Schema di
Contratto art. 10 – Modalità di erogazione del corrispettivo.
arch. Roberto Nivolo - arch. Sonia Bigando – Torino
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Art. 7 – Variazioni all’appalto
Le varianti in corso di esecuzione della fornitura, anche ai sensi dell’art. 311 d.p.r. 207/2010 s.m.i.,
possono essere ammesse nei seguenti casi:
a) per esigenze derivanti da sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari;
b) per cause impreviste ed imprevedibili accertate dal Direttore dell’Esecuzione del contratto e
confermate dal Responsabile del procedimento;
c) per l’intervenuta possibilità di utilizzare materiali, componenti o tecnologie non esistenti al
momento in cui ha avuto inizio la procedura di selezione del appaltatore che possono determinare,
senza aumento di costo, significativi miglioramenti nel risultato dell’appalto o di sue parti e sempre
che non alterino l’impostazione del Progetto di intervento di Allestimento Museale ed Espositivo;
d) per la presenza di eventi inerenti alla natura e la specificità dei beni o dei luoghi sui quali si
interviene, verificatisi in corso d’opera.
Nei casi sopra elencati, il Committente può chiedere all’Appaltatore una variazione in aumento o in
diminuzione delle prestazioni fino a concorrenza di un quinto del prezzo complessivo previsto dal
contratto che l’Appaltatore è tenuto ad eseguire, previa sottoscrizione di un atto di sottomissione,
agli stessi patti, prezzi e condizioni del contratto originario senza diritto ad alcuna indennità ad
eccezione del corrispettivo relativo alle nuove prestazioni. Nel caso in cui la variazione superi tale
limite, il Committente procede alla stipulazione di un atto aggiuntivo al contratto principale, previa
adozione di apposito provvedimento dell’organo competente del Committente. Ai fini della
determinazione del quinto, l’importo dell’appalto è formato dalla somma risultante dal contratto
originario, aumentato dell’importo degli atti di sottomissione per varianti già intervenute nonché
dell’ammontare degli importi diversi da quelli riconosciuti a titolo meramente risarcitorio
riconosciuti all’Appaltatore
Sono inoltre ammesse, nell’esclusivo interesse del Committente, le varianti, da approvarsi dal
Responsabile del procedimento ovvero dall’organo competente, in aumento o in diminuzione,
finalizzate al miglioramento della fornitura appaltata e alla sua migliore funzionalità, a condizione
che tali varianti non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze
derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della consegna in via anticipata
delle attività di Appalto cui al Contratto.
L’importo in aumento o in diminuzione non può superare il cinque per cento dell’importo originario
del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione della prestazione.
Il DEC, sentito il Responsabile del procedimento, può disporre degli interventi per risolvere aspetti
di dettaglio che siano contenuti entro un importo non superiore al cinque per cento dell’importo del
contratto e che non comportino un aumento dell’importo del contratto stipulato.
Qualora, ricorrendo uno dei casi previsti nei periodi precedenti, sia necessario introdurre nel corso
dell’esecuzione variazioni o addizioni non previste nel contratto, il DEC avvertito il Responsabile
del procedimento, previa autorizzazione del Responsabile del procedimento, operate le opportune
verifiche anche dal punto di vista normativo, promuove la redazione di perizia di variante,
indicandone i motivi.
L’Appaltatore ha l’obbligo di eseguire tutte le variazioni ritenute opportune dal Committente e che il
DEC gli abbia ordinato.
Nessuna variazione o addizione al Progetto può essere in ogni caso introdotta dall’Appaltatore se
non è disposta dal DEC e preventivamente approvata dal Committente.
In caso di mancato rispetto di quest’ultima disposizione, l’Appaltatore non avrà titolo al pagamento
delle prestazioni non autorizzate e sarà tenuto alla rimessa in pristino, secondo le disposizioni del
DEC.
Le perizie di variante corredate dai pareri e dalle autorizzazioni richiesti sono approvate dal
Committente, qualora comportino la necessità di ulteriore spesa rispetto a quella prevista per il
corrispettivo di cui al Contratto. Negli altri casi, le perizie di variante sono approvate dal
Responsabile del procedimento, sentito il Committente, che dovrà comunque rilasciare
autorizzazione per iscritto.
arch. Roberto Nivolo - arch. Sonia Bigando – Torino
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Le variazioni sono valutate mediante l’utilizzo dei prezzi di Contratto, ovvero nel caso in cui sia
impossibile utilizzare tale criterio, ricavandoli mediante nuove analisi utilizzando per quanto
possibile i prezzi elementari della mano d’opera, materiali, noli e trasporti e arredi in vigore alla data
della stipulazione del presente Contratto e rinvenibili nel mercato.
I nuovi prezzi verranno determinati dall’Ufficio del DEC, sentito il Responsabile del procedimento e
l’Appaltatore. Ove i nuovi prezzi comportino maggiori spese rispetto al quadro economico, sono
approvati dal Committente su proposta del Responsabile del procedimento, prima di essere ammessi
nella contabilità della prestazione.
In caso di dissenso sulla misura del compenso è accreditata in contabilità la somma riconosciuta dal
Committente, salvo il diritto dell’Appaltatore di formulare riserva per l’ulteriore richiesta.
Art. 8 – Proprietà degli elaborati e materiali - Difetti di costruzione - Trasferimento proprietà e rischi
L'Appaltatore dovrà sottoporre di volta in volta all’Ufficio DEC, i campioni dei materiali e delle
forniture che intende impiegare, corredati ove necessario di disegni esecutivi di dettaglio e di scheda
tecnica che assicuri le specifiche caratteristiche descritte nel presente Capitolato prestazionale.
I materiali e i componenti, che devono essere forniti entro 5 giorni dalla richiesta del DEC, devono
essere della migliore qualità e possono essere messi in opera solamente dopo l’accettazione
dell’Ufficio DEC, previa redazione di verbale di accettazione.
I materiali oggetto delle forniture devono rispondere alle vigenti normative nazionali e CEE in
materia di sicurezza e prevenzione incendio. Tutti gli allestimenti devono altresì rispettare tutte le
norme in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'Appaltatore è libero di scegliere il luogo ove prelevare i materiali, fatte salve le prescrizioni
specifiche contenute nel presente Capitolato prestazionale e negli altri documenti di Progetto.
Qualora gli atti contrattuali prevedano il luogo di provenienza dei materiali, il DEC può prescriverne
uno diverso, ove ricorrano ragioni di necessità e convenienza.
L’accettazione dei materiali e dei componenti è definitiva solo dopo la loro posa in opera. Il DEC
può rifiutare in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo l’introduzione in cantiere o
che per qualsiasi causa non fossero conformi alle caratteristiche tecniche risultanti dal Progetto; in
quest’ultimo caso l’Appaltatore deve rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese.
Ove l’Appaltatore non effettui la rimozione nel termine prescritto dal DEC, il Committente può
provvedervi direttamente a spese dell’Appaltatore, a carico del quale resta anche qualsiasi onere o
danno che possa derivargli per effetto della rimozione eseguita d’ufficio.
Anche dopo l’accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da parte
dell’Appaltatore, restano fermi i diritti e i poteri del Committente in sede di verifica di conformità.
L’Appaltatore che nel proprio interesse o di sua iniziativa abbia impiegato materiali o componenti di
caratteristiche superiori a quelle prescritte nei documenti contrattuali o eseguito una lavorazione più
accurata non ha diritto a compensi aggiuntivi e la contabilità è redatta come se i materiali avessero le
caratteristiche stabilite.
Nel caso in cui sia stato autorizzato per ragioni di necessità o convenienza da parte dell’Ufficio DEC
l’impiego di materiali o componenti aventi qualche carenza nelle dimensioni, nella consistenza o
nella qualità, ovvero sia stata autorizzata una lavorazione di minor pregio, viene applicata una
riduzione adeguata del prezzo in sede di contabilizzazione, sempre che l’opera sia accettabile senza
pregiudizio e salve le determinazioni definitive dell’organo di collaudo.
Sono a carico dell’Appaltatore i rischi derivanti da perdita e danneggiamento delle collezioni e dei
reperti, comparando detta valutazione ai criteri applicati da contratti speciali del settore.
Sono a carico dell'Appaltatore i rischi di perdite e danni alla fornitura durante il trasporto e la sosta
nei locali dell'immobile, fino alla verifica finale.
La proprietà della fornitura è trasferita alla Città di Asti a decorrere dalla data della verifica di
conformità, salvo gli obblighi di manutenzione.
Risultano altresì a totale carico dell’Appaltatore eventuali danni rilevati ad arredi, strutture e altro
materiale presente presso la sede designata per le attività.
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Art. 9 – Controlli e verifiche – Oneri di manutenzione
Durante il corso delle attività il Committente e il DEC potranno effettuare, in qualsiasi momento,
controlli e verifiche sulle forniture e relative installazioni eseguite e sui materiali impiegati con
eventuali prove preliminari e di funzionamento relative a impianti e apparecchiature, tendenti ad
accertare la rispondenza qualitativa e quantitativa di quanto realizzato e tutte le prescrizioni
contrattuali.
Si richiamano inoltre gli oneri dell’Appaltatore circa la garanzia e la perfetta conservazione di
manufatti fino al collaudo.
I controlli e le verifiche eseguite dal Committente e dal DEC nel corso dell’Appalto non escludono
la responsabilità dell'Appaltatore per vizi, difetti e difformità della fornitura, di parte di essa, o dei
materiali impiegati, né la garanzia dell'Appaltatore stesso per le parti della fornitura e per materiali
già controllati.
Tali controlli e verifiche non determinano l'insorgere di alcun diritto in capo all'Appaltatore, né
permettono che l’Appaltatore debba ritenersi puro esecutore e nemmeno comportano alcuna
preclusione in capo al Committente.
La presenza del Committente o di personale dallo stesso incaricato e i controlli e le verifiche eseguiti
dagli stessi non liberano pertanto l’Appaltatore dagli obblighi e dalle responsabilità inerenti alla
buona riuscita delle forniture ed alla loro rispondenza alle clausole contrattuali nonché
all’adeguatezza delle misure antinfortunistiche adottate né da quelli incombenti in forza di leggi,
regolamenti e norme vigenti o che saranno emanate nel corso dell’esecuzione del contratto.
Parimenti, ogni intervento del Committente, del DEC e del Coordinatore in materia di sicurezza e
salute durante la realizzazione della fornitura designati o del personale dagli stessi incaricati non
potrà essere invocato come causa di interferenza nelle modalità di conduzione delle attività e del
cantiere nel suo complesso, nonché nel modo di utilizzazione dei mezzi d’opera, macchinari e
materiali: a tali funzioni si intende e rimane solo ed esclusivamente preposto l’Appaltatore.
Quanto precede vale anche per eventuali prestazioni compensate a consuntivo.
Oltre a quanto stabilito nel precedente art. 8 del presente Capitolato prestazionale il DEC avrà la
facoltà di rifiutare i materiali che giudicherà non idonei all’impiego e di far modificare o rifare le
forniture che riterrà inaccettabili per deficienze di qualità nei materiali stessi o per difettosa
esecuzione da parte dell’Appaltatore o dei suoi fornitori, senza che l’Appaltatore possa pretendere
alcun compenso particolare. Avrà pure la facoltà di vietare la presenza di quei fornitori che riterrà
inadatti all’espletamento delle forniture loro affidate.
Art. 10 – Garanzie e manutenzione
Le strutture espositive, le vetrine, le tecnologie multimediali, i Totem Museum e quanto altro oggetto
di fornitura ed installazione devono essere privi di difetti dovuti a errata esecuzione ed installazione,
a vizi dei materiali impiegati e debbono possedere tutti i requisiti indicati nel Progetto.
L’Appaltatore deve garantire per cinque anni a decorrere dalla data di emissione del certificato di
verifica di conformità dell’allestimento, l’assistenza tecnica in loco o in ditta, sia per quanto riguarda
i materiali che per la manodopera compreso l’eventuale trasporto e riparazione in ditta delle
strutture, delle tecnologie e quanto altro installato, entro le 48 ore dalla chiamata, come dettagliato
all’art. 10 dello Schema di contratto.
L’eventuale incertezza sulle cause che hanno determinato il guasto e la conseguente individuazione
del soggetto a carico del quale dovranno gravare i relativi oneri di spesa, non potrà in alcun modo
incidere sulla tempestività dell’intervento da parte dell’Appaltatore che rimane comunque obbligato
a porre rimedio all’inconveniente segnalato dal Committente nel minor tempo possibile.
L’Appaltatore deve pertanto, ove necessiti, sostituire a proprie spese le parti rotte o guaste e, se ciò
non fosse sufficiente, ritirare il bene e sostituirlo con un altro nuovo di fabbrica e di identiche
caratteristiche, senza alcun onere per il Committente.
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Per quanto riguarda le tecnologie multimediali, l’Appaltatore si impegna inoltre al controllo di
funzionamento e perfetto stato di attività con eventuale aggiornamento o variazione dei programmi
installati, mediante controllo trimestrale per la durata di cinque anni.
L’Appaltatore assume l'obbligo di fornire solo attrezzature, apparecchiature e arredi nuovi di
fabbrica.
Art. 11 – Verifica di conformità e conto finale
La verifica di conformità ai sensi dell’art. 312 e ss. d.p.r. 207/2010 s.m.i. è prevista come segue.
Entro 20 giorni dall’ultimazione delle forniture ed installazioni, avviamento della verifica di
conformità relativa che dovrà essere completata entro 60 giorni dal suo avviamento con emissione di
certificato di conformità.
Dopo l’emissione del certificato di verifica di conformità relativo all’allestimento, il Committente
provvederà alla redazione di conto finale provvisorio da redigersi ai sensi dell’art. 200 d.p.r.
207/2010 s.m.i. e accompagnato da una relazione del DEC recante i contenuti dell’art. 200, 2° co.,
d.p.r. 207/2010 s.m.i. in quanto compatibili.
L’emissione di tale conto finale vale anche ai fini dell’emissione delle contestazioni dell’Appaltatore
ai sensi dell’art. 323 d.p.r. 207/2010 s.m.i. e dell’emanazione della conseguente relazione del
Responsabile del procedimento con i contenuti di cui all’art. 202 d.p.r. 207/2010 s.m.i. in quanto
compatibili.
A seguito di tali adempimenti, il Committente provvederà al pagamento della rata di saldo ai sensi
dell’art. 324 d.p.r. 207/2010 per quanto di spettanza sino al completamento della verifica di
conformità relativa all’allestimento e allo svincolo della cauzione definitiva in proporzione.
L’emissione del conto finale vale anche ai fini dell’emissione delle contestazioni dell’Appaltatore ai
sensi dell’art. 323 d.p.r. 207/2010 s.m.i. relativamente alla fase di manutenzione e all’emanazione
della conseguente relazione definitiva del Responsabile del procedimento con i contenuti di cui
all’art. 202 d.p.r. 207/2010 s.m.i. in quanto compatibili.
A seguito di tali adempimenti, il Committente provvederà al pagamento della rata di saldo ai sensi
dell’art. 324 d.p.r. 207/2010 per quanto di spettanza relativamente alla fase di manutenzione e allo
svincolo in via definitiva della cauzione definitiva.
La verifica di conformità è eseguita dal Direttore dell’Esecuzione del Contratto.
L’Appaltatore è tenuto a sostituire a sua cura e spese ogni parte delle forniture eseguite che, durante
le fasi di verifica di conformità, risultasse difettosa e/o non rispondente alle specifiche tecniche di
contratto.
L'Appaltatore deve provvedere alla custodia, alla buona conservazione e alla gratuita manutenzione
di tutte le forniture e tecnologie oggetto dell’Appalto fino all'emanazione del certificato di verifica di
conformità, salvo i successivi obblighi di manutenzione dell’Appaltatore. Resta facoltà del
Committente richiedere la consegna anticipata di parte o di tutte le opere ultimate.
Le verifiche di conformità sono eseguite con le modalità previste dall’art. 312 e ss. d.p.r. 207/2010
s.m.i..
La verifica di conformità deve accertare la conformità complessiva dell’esecuzione del Progetto e
delle prestazioni nello stesso esplicitate nonché con riferimento alle eventuali varianti intervenute in
corso d’opera.
La verifica di conformità avrà per oggetto in sintesi:
• la verifica della completezza della documentazione esecutiva finale;
• le verifiche dei materiali e apparecchi impiegati;
• la verifica del montaggio di essi e del perfetto funzionamento degli impianti e tecnologie;
• la presa d’atto di eventuali danni creati all’Edificio con conseguente successive assunzioni sul
relativo conto finale provvisorio;
• tutte le altre prove che il DEC, in qualità di verificatore, ritenga opportuno prescrivere in relazione i
requisiti e caratteristiche degli impianti e tecnologie;
Il DEC, nella sua qualità di verificatore, sottopone ad esame i manufatti e i prodotti (sistemi o singoli
componenti) che ritiene necessario, senza che l’Appaltatore possa elevare contestazioni o pretese;
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può eseguire, ove possibile, anche esami o prove a campione, quando sia possibile assumere che i
risultati sopra le percentuali esaminate si estendano a tutta la partita.
I materiali che vengono deteriorati per l’esecuzione di prove, accertamenti e analisi sono a carico
dell’Appaltatore, al quale verranno restituiti nello stato in cui si trovano, dopo le operazioni relative.
Il DEC, nella sua qualità di verificatore, può accettare i manufatti, anche quando presentino difetti di
lieve entità, salvo ovviamente le detrazioni da operarsi in conseguenza dei difetti riscontrati.
L’accettazione può anche limitarsi a dei componenti ed escluderne altri. L’assenza di rappresentanti
dell’Appaltatore è considerata come acquiescenza alle constatazioni e ai risultati cui giunge il DEC.
Gli eventuali rilievi e determinazioni sono comunicati comunque all’Appaltatore mediante lettera
raccomandata a.r/PEC. e tempestivamente.
L’Appaltatore ha l’obbligo di ritirare e sostituire a sua cura e spese i manufatti o componenti non
accettati nel più breve tempo possibile e comunque non oltre 10 giorni dalla data del verbale da cui
risulti l’avvenuto rifiuto o dalla data della lettera raccomandata a.r. /PEC di comunicazione del
rifiuto.
Decorso inutilmente tale termine, il Committente ha facoltà di spedire all’Appaltatore i beni rifiutati,
addebitando al medesimo tutte le spese di facchinaggio e spedizione ovvero di trattenerli nei propri
magazzini, addebitando all’Appaltatore, oltre alle spese di facchinaggio per lo spostamento, anche
una somma pari allo 0,5 per mille dell’importo contrattuale per ogni giorno di custodia.
Tali somme sono trattenute sull’ammontare dei pagamenti dovuti all’Appaltatore in esecuzione del
presente contratto.
La città di Asti non risponde di eventi calamitosi e di cali, furti, avarie che avvengano durante la
permanenza delle partite rifiutate.
L’Appaltatore deve altresì porre a disposizione del DEC, in qualità di verificatore, tutto il necessario
personale specializzato e tutta la necessaria strumentazione di misura e prova, opportunamente
tarata.
Si fa presente che, in ogni caso, la mancata fornitura da parte dell’Appaltatore alla Committenza
entro il termine di 10 giorni dal completamento della fornitura di tutta la documentazione finale
prescritta (nulla-osta degli enti preposti, disegni finali, norme e manuali di istruzione e di
manutenzione, ecc.) costituirà motivo per il Collaudatore di dichiarare le forniture non collaudabili
per colpa dell’Appaltatore, con tutte le conseguenze che ciò comporta.
Per quanto ivi espressamente non previsto si applicano gli artt. 312 e ss. d.p.r. 207/2010 s.m.i. già
richiamati.
Art. 12 – Sicurezza e salute dei lavoratori in cantiere
Si applica il T.U. 81/2008 s.m.i. e l’eventuale normativa anche regolamentare e tecnica pur se
sopravvenuta alla stipulazione del Contratto.
Piani di Sicurezza
L’Appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il Piano di
Sicurezza e di Coordinamento (PSC) predisposto dal Coordinatore per la Sicurezza (CSP) e messo a
disposizione da parte del Committente ai sensi del T.U. 81/2008 s.m.i.. E’ stato predisposto un unico
PSC per tutti gli interventi.
Ogni Appaltatore può presentare, per l’intervento di propria competenza, al Coordinatore per la
Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE) una o più proposte motivate di modificazione o di
integrazione al PSC, nei seguenti casi:
a.
per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio
garantire la sicurezza del cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla
consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri
lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b.
per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e al tutela della salute
dei lavoratori eventualmente disattese nel PSC, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli
organi di vigilanza.
arch. Roberto Nivolo - arch. Sonia Bigando – Torino
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L’Appaltatore ha il diritto che il CSE si pronunci tempestivamente con atto motivato da annotare
sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate; le decisioni
del CSE sono vincolanti per l’Appaltatore.
Ai sensi dell’art. 100, 5° co., T.U. 81/2008 s.m.i., l’eventuale accoglimento delle modificazioni e
integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né
maggiorazioni del corrispettivo o pretese risarcitorie di alcun genere.
Piano Operativo di Sicurezza
Ogni Appaltatore, per l’intervento di propria competenza, entro 30 giorni dall’aggiudicazione e
comunque prima dell’inizio delle attività, deve predisporre e consegnare al CSE il Piano Operativo
di Sicurezza (POS) di cui all'articolo 89, lett. h) T.U. 81/2008 s.m.i. e all’art. 131, 2° co., lettera c)
d.lgs. 163/2006 s.m.i., per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità
nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione del contratto.
Osservanza e attuazione del Piano di Sicurezza
L’Appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’art. 15 T.U. 81/2008
s.m.i., con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti descritti agli artt. 95, 96 e 97 e
all’allegato XIII del predetto T.U. 81/2008 s.m.i..
Il Piano di Sicurezza deve essere redatto in conformità al T.U. 81/2008 s.m.i. e nel rispetto della
normativa e regolamentazione anche tecnica applicabile.
L’impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell’inizio delle attività e
quindi periodicamente, a richiesta del CSE, l’iscrizione alla Camera di Commercio, Industria,
Artigianato e Agricoltura, l’indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la
dichiarazione circa l’assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’Appaltatore è tenuto
a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici
piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il Piano presentato
dall’Appaltatore. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo
incombe all’impresa mandataria capogruppo. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del
rispetto del Piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione delle forniture/attività.
Il PSC costituisce parte integrante del contratto di appalto.
Le gravi o ripetute violazioni dei piani di sicurezza da parte dell'Appaltatore, previa la sua formale
costituzione in mora, costituiscono causa di risoluzione del contratto in suo danno.
Art. 13 – Subappalto
E' ammesso il subappalto, previa indicazione da parte dell’Appaltatore, delle prestazioni che intende
subappaltare e delle relative ditte esecutrici e previa autorizzazione del Committente tramite
l’Ufficio DEC.
Il Committente non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori, fatti salvi gli obblighi di cui
alla legge n. 180/12.
L'Appaltatore resterà ugualmente, di fronte al Committente, responsabile dei lavori subappaltati, in
solido con il subappaltatore.
L’Appaltatore non potrà liberarsi dalla contestazione mossa dal Committente in ordine
all’esecuzione dell’Appalto, chiamando in causa il subappaltatore. Il Committente si dichiara
estraneo ai rapporti tra Appaltatore e subappaltatore e si solleva da qualsiasi responsabilità per
controversie sorte tra gli stessi.
Se durante l'esecuzione delle forniture e in qualsiasi momento, l’Ufficio DEC stabilisse, a suo
insindacabile giudizio, che il subappaltatore è inidoneo, al ricevimento della comunicazione scritta,
l’Appaltatore dovrà prendere immediatamente misure per la sostituzione del subappaltatore
medesimo. La sostituzione di tale subappaltatore non darà alcun diritto all'Appaltatore di pretendere
indennizzi, risarcimenti di danni o di perdite o la proroga della data fissata per l'ultimazione
dell’appalto.
Si applica l’articolo 118 del Dlgs 163/06 e successive modifiche/integrazioni.
E’ fatto obbligo all’Appaltatore di comunicare all’Ufficio DEC per le lavorazioni non costituenti
subappalto e, in generale, ogni qualvolta sono presenti lavoratori autonomi in cantiere, il nome dei
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lavoratori autonomi o della loro ditta, l’importo del contratto, l’oggetto della prestazione subappalta,
allegando il certificato o copia autenticata nei modi di legge di iscrizione al Registro delle Imprese
del soggetto che effettua tali lavorazioni. L’inosservanza di tale specifico obbligo comporta che sarà
negato l’accesso all’area di cantiere e, in casi di persistente violazione, il Committente ha facoltà di
risolvere il contratto con richiesta di risarcimento dei danni.
PARTE SECONDA
TECNICA
LOTTO I - MATERIALI E COMPONENTI DI STRUTTURE ESPOSITIVE,
PANNELLI DIDATTICI, VETRINE, TOTEM MUSEUM, CORPI ILLUMINANTI
Art. 14 – Requisiti costruttivi
Le vetrine, definite ad alta tecnologia, dovranno essere realizzate con caratteristiche tali da impedire
l’ingresso della polvere e da contenere le oscillazioni di temperatura e di umidità relativa dell’aria,
anche in presenza di appositi dispositivi passivi di stabilizzazione.
Il sistema assemblato dovrà essere realizzato in materiali acciaio per le parti strutturali, acciaio o
alluminio per la struttura degli elementi di esposizione, vetri di sicurezza stratificati per le parti
vetrate ed i ripiani.
Le vetrine saranno apribili su diversi lati e con diverse modalità: a traslazione orizzontale, verticale,
a ribalta, a battente.
In tutti questi casi le ante apribili devono essere realizzate in modo da risultare facilmente
movimentabili e non richiedere manutenzione; le ante dovranno essere sempre sigillate lungo tutto il
perimetro, senza fessure negli angoli, per il meglio della prestazione. La movimentazione dovrà
avvenire tramite sistemi meccanici che consentano la chiusura soltanto nella corretta posizione,
eliminando l'eventualità che possano risultare disassamenti dovuti a scorretto posizionamento. Tutte
le parti eventualmente scorrevoli devono essere munite di un apposito meccanismo, nascosto
all'interno delle guide di scorrimento, che assicuri che la vetrina non possa venire bloccata attraverso
le serrature fino a quando l'anta non risulti perfettamente chiusa.
Le vetrine, compresi i tavoli e le cassettiere, dovranno essere saldamente fissate a pavimento al fine
di contrastare problemi di stabilità, (dovuti ad esempio alle grandi dimensioni o alla movimentazione
durante l'apertura).
Le guarnizioni saranno di tipo siliconico neutro, testate per garantire la tenuta richiesta. Il tipo di
guarnizione richiesto è quello che garantisce il soddisfacimento degli standard qualitativi attesi,
tramite quegli accorgimenti tecnici che l’Appaltatore riterrà più idonei. Saranno preferite guarnizioni
ad anello chiuso “o ring”, di spessore più contenuto rispetto a quelle di spessori maggiori per
mitigare l’impatto visivo e rispettare le minime tolleranze imposte agli accoppiamenti delle parti in
movimento.
Non saranno accettate guarnizioni sovradimensionate per correggere eccessive tolleranze nei punti di
contatto tra le parti apribili e le parti fisse.
Con riferimento alla normativa UNI 7697: "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie" la
tipologia dei vetri delle vetrine può rientrare nella categoria 7.2.15 "Vetri posti a protezione di
oggetti artistici per musei, chiese ecc.". Il vetro deve essere classificato antivandalismo e deve essere
stratificato, mentre non è ammesso l'uso di vetri monolitici temprati. I vetri devono essere di classe
P4A secondo la norma UNI EN356 (energia complessiva di 1.086 joule).
I vetri saranno stratificati e di spessore dipendente dalle dimensioni della lastra; si prevedono
spessori minimi di 5 + 5 mm con interposta pellicola pvb da mm. 1,52. Per lastre con più di una
dimensione maggiore di 150 cm (ad esempio per pareti o per particolari strutture espositive), si
prevede uno spessore maggiorato di minimo di 10 + 10 mm con interposta pellicola pvb da mm.
1,52; questa prescrizione al fine di limitare il più possibile la deformazione della lastra. La
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deformazione consentita, per rimanere entro i limiti di sicurezza, dovrà essere compresa tra 1/300 ed
1/200 della luce. Le deformazioni delle lastre non dovranno mai interferire con il movimento delle
parti apribili e dovranno permettere la perfetta chiusura e facilità di movimentazione.
Per lastre di luci maggiori, unitamente all'impiego di vetri di spessore maggiorato, si potrà valutare
anche l'adozione di costolature di contrasto in vetro. La posizione delle costole, ove necessarie,
dovrà essere studiata in modo da non interferire con la posizione degli eventuali corpi illuminanti
integrativi posti sopra il cielino delle vetrine.
Le vetrine dovranno poggiare su un sistema di piedini regolabili.
Per le pareti espositive sono previsti cristalli temperati, stratificati di sicurezza antisfondamento, di
tipo extrachiaro, spessore mm. 6+1,52+6+1,52+6.
Art. 15 – Materiali
Particolare attenzione dovrà essere prestata ai materiali utilizzati per la costruzione delle vetrine, per
le giunzioni strutturali della struttura metallica e dei vetri, (saldature, incollaggi), oltre che a quelli
utilizzati per i supporti interni e i materiali di rivestimento, (verniciature, pannelli). Tutte le strutture
dovranno essere in acciaio o in alluminio di prima qualità, essenziale per la durata nel tempo
dell’allestimento.
I materiali devono rispettare la Normativa DIN.
Tutti i materiali utilizzati per la costruzione delle vetrine dovranno essere non inquinanti e
compatibili fra di loro, chimicamente inerti o comunque compatibili con la conservazione dei reperti.
I vetri utilizzati dovranno essere tutti del tipo extrachiaro.
Art. 16 – Pareti in vetro delle vetrine
Le pareti verticali trasparenti delle vetrine dovranno essere costituite da lastre di vetro stratificato
extrachiaro, unite negli spigoli con incollaggi strutturali e giunti a 45°.
Dovrà essere garantita la tenuta della portanza di tutti gli elementi, in particolar modo dei cristalli,
che non dovranno subire flessioni o spanciamenti ai fine di garantire la tenuta ermetica.
Con riferimento alla normativa UNI 7697: "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie" la
tipologia dei vetri delle teche può rientrare nella categoria 7.2.15 "Vetri posti a protezione di oggetti
artistici per musei, chiese ecc.", e le vetrine dovranno essere pertanto costruite con vetro
antivandalismo del tipo stratificato, con spessori minimi di mm 5 + 5 + 1,52 (pvb); gli spessori del
vetro saranno aumentabili a seconda delle esigenze costruttive. Il vetro deve essere classificato di
antivandalismo e deve essere stratificato, mentre non è ammesso l'uso di vetri monolitici temprati. I
vetri devono essere di classe P4A secondo la norma UNI EN356 (energia complessiva 1.086 joule).
Art. 17 – Finiture esterne di vetrine e strutture espositive
La finitura esterna delle superfici in metallo è prevista in colore opaco ottenuta mediante verniciatura
in polvere di poliestere con applicazione con pistole elettrostatiche o triboelettriche, mentre le
superfici dei piani espositivi interni alle vetrine dovranno avere un aspetto “vellutato”, privo di
riflessi; a titolo di esempio di prodotti in commercio, si riporta il sistema di pitture Nextel “suede
coating” o similare. I colori saranno definiti, previa campionature, con la direzione dell’esecuzione
del contratto.
Art. 18 – Modalità di apertura
Tutti i sistemi di apertura in progetto dovranno garantire la stabilità della vetrina, preservare la
sicurezza dei reperti, del pubblico e degli operatori, assicurare l’accessibilità degli operatori
all’interno delle vetrine e la facilità di movimentazione delle parti apribili.
Saranno preferite le modalità di apertura che permettano la maggiore ampiezza di apertura e facilità
di accesso, con le meccaniche più “invisibili” e facili da manovrare, (leggerezza degli elementi in
movimento per permettere la movimentazione ad un singolo operatore).
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Le ante apribili a battente dovranno permettere una rotazione sulle cerniere maggiore o uguale a 90°;
nel caso di aperture contrapposte su due lati della vetrina sarà cura dell’Appaltatore prevedere
sistemi meccanici che permettano l’apertura di una sola anta alla volta per evitare movimenti
indesiderati della struttura della vetrina resa labile dall’apertura simultanea dei lati opposti.
Art. 19 – Sicurezza
Tutti gli elementi del sistema espositivo in progetto dovranno avere caratteristiche di robustezza e
durabilità costanti nel tempo.
La sicurezza del pubblico e degli addetti dovrà essere garantita sotto il profilo di:
- stabilità strutturale;
- sicurezza nell’uso, (specificatamente in condizioni di affollamento, gestione dei flussi di
pubblico, accessibilità del sistema espositivo e del locale di esposizione);
- sicurezza anti-incendio, (caratteristiche di non infiammabilità, reazione al fuoco e al calore).
La sicurezza delle opere esposte dovrà essere garantita sotto il profilo:
- ambientale: sismicità, inquinamento atmosferico;
- strutturale: stabilità degli oggetti esposti in caso di urti e vibrazioni;
- sicurezza anticrimine, anti intrusione ed effrazione.
La struttura dovrà essere robusta ed auto portante, al fine di assicurare la massima stabilità sia a
vuoto, sia a opera o reperto inserito, tenendo conto dei differenti pesi possibili. La vetrina dovrà
garantire l’equilibrio sia in condizione di riposo sia se sottoposta a sollecitazioni dinamiche: l’urto da
parte di una persona di media corporatura in corsa, (urto da corpo molle di massa 70 kg a 1 m/sec).
Il sistema di chiusura e apertura della vetrina dovrà garantire un grado di sicurezza coerente con le
altre parti costituenti la vetrina, facile accessibilità al vano interno in relazione alle esigenze di
movimentazione, controllo e manutenzione dell’opera e condizioni di stabilità quando la vetrina è
aperta. Occorre garantire che le operazioni di chiusura e apertura del vano tecnico ed espositivo
possano essere effettuate in sicurezza e agevolmente da parte di un solo operatore.
Tutte le aperture delle vetrine saranno dotate di doppio sistema di serratura meccanica, (parte
superiore e inferiore dell’anta), con chiave di sicurezza; il nottolino della serratura dovrà essere
mascherato opportunamente e posizionato sui lati meno visibili dal pubblico. I sistemi di chiusura
meccanici saranno da preferire a quelli elettrici.
Art. 20 – Illuminazione
L’illuminazione dei reperti previsti nell’allestimento avverrà con sistemi e modalità stabilite da
criteri generali, ma studiate caso per caso a seconda delle esigenze allestitive e degli spazi in cui le
vetrine verranno posate. Sarà prestata molta cura nella definizione del tipo di “colore” e
“temperatura” della luce, oltre che nella possibilità di regolazione di tali caratteristiche e
dell’ampiezza del fascio.
Sistema di illuminazione ambientale:
a soffitto, a parete e nei Totem Museum opportunamente predisposti e distribuiti nelle sale.
Illuminazione integrata nelle vetrine espositive:
con sistema di faretti led incassati in appositi vani all’interno delle vetrine, orientabili a 70°, con
accensione e spegnimento remoti: dal locale reception nel cortile al piano terreno.
Tutti gli apparecchi dovranno avere un elevato margine di flessibilità, relativamente ai principali
parametri illuminotecnici, per adattarsi a qualsiasi esigenza espositiva. Tale flessibilità si potrà
realizzare nella pratica in modo “statico” o “dinamico”. Nel primo caso, essa si realizza tramite
l’adozione caso per caso di una fra più varianti di uno stessa tipologia di apparecchio, che si
differenziano solo per alcune caratteristiche significative, (ad es. l’ampiezza del fascio luminoso o la
temperatura di colore).
Nel secondo caso invece, la flessibilità si realizza tramite opportuni dispositivi di controllo che
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consentano di regolare in corso d’opera il parametro illuminotecnico desiderato, (ad es. l’intensità
luminosa o la temperatura di colore).
I sistemi di regolazione dovranno essere di facile utilizzo, tali da poter essere regolati anche da
personale non specializzato, successivamente alla consegna.
Art. 21 – Controllo del microclima interno
Le vetrine sono dotate di climatizzazione passiva stabilizzabile. E’ richiesto di dotare tutte le vetrine
di perfetta sigillatura, al fine di evitare istantanei sbalzi di temperatura ed umidità relativa, causati
per esempio da un contemporaneo afflusso di molti visitatori. Si ottiene in questo modo una buona
inerzia nelle condizioni del microclima interno alla vetrina. Al fine di garantire una corretta
conservazione dei materiali esposti occorre che tutte le vetrine siano dotate di un sistema per il
controllo dell’umidità relativa mediante materiale tampone.
Il controllo ambientale sarà attuato sulla sola umidità relativa, mediante l’adozione di idoneo
materiale stabilizzante. Dovranno essere adottati materiali, tecnologie dei giunti, sistemi di chiusura,
tipo e quantità di materiale stabilizzante, tali da garantire nella vetrina un controllo dell’umidità
relativa all’interno di limiti stabiliti.
Il materiale stabilizzatore di umidità sarà contenuto in appositi vani posti in diretta comunicazione
con il microclima interno. Per ciascuna vetrina la quantità di materiale stabilizzante sarà determinata
secondo i requisiti stabiliti dai curatori, (a titolo puramente indicativo la quantità minima di
materiale, in panetti o in fogli, da inserire nelle vetrine si
presume circa pari a circa 500 g/m3). Il quantitativo esatto da inserire sarà definito in base alla tenuta
all’aria della vetrina e ai reperti contenuti e dovrà essere tale da garantire i valori medi annui e le
variazioni ammesse.
Art. 22 – Sistema di monitoraggio delle condizioni microclimatiche
Ogni vetrina dovrà essere dotata di sistemi di controllo delle condizioni termo – igrometriche
interne, mediante datalogger wi-fi.
Le caratteristiche metrologiche dei sensori di misura di temperatura e umidità relativa dovranno
essere assimilabili alle specifiche tecniche di seguito riportate:
Caratteristiche metrologiche del sensore di temperatura:
_ campo di misura: – 20 ÷ 60 °C
_ accuratezza: ± 0.5 °C (da 0 a 50 °C)
_ risoluzione: ± 0.1 °C
Caratteristiche metrologiche del sensore di umidità relativa:
_ campo di misura: 1 ÷ 100 % UR
_ accuratezza: ± 3 % (da 10 a 90 % UR)
_ risoluzione: ± 0.1 %
La quantità di sensori da prevedere sarà calcolata esattamente in base al tipo di sistema che verrà
scelto, ma comunque non potrà mai essere inferiore a un sensore per ciascuna vetrina.
Art. 23 – Totem Museum
Realizzazione, fornitura ed installazione struttura tecnologica denominata “Totem Museum”,
costituita da scocca in acciaio, spessore mm. 3, a pianta rettangolare, cm 42 x cm 20, altezza cm.
265. I due pannelli laterali dovranno essere apribili mediante cerniere continue e sono bloccati da n.
4 serrature ad incasso totale. La struttura dovrà essere fissata ad una piastra in acciaio ancorata al
pavimento con zanche accuratamente murate e con al centro una scatola da incasso elettrica da cm.
18 x 24 x 7 in resina antiurto, con n. 4 bulloni contenuti nello zoccolo del Totem. Nella scatola
murata arrivano tutti i collegamenti elettrici e multimediali. La struttura metallica tagliata a laser
dovrà essere verniciata previa preparazione del fondo e trattamento con antiruggine con polvere
poliestere in colore da definire a seconda delle sale, previa campionatura sala per sala come da
prescrizioni generali.
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Il Totem è allestito con le seguenti tecnologie:
- luce ambiente integrativa a led da 50 W
- antifurto ed antintrusione a doppia tecnologia
- telesorveglianza con telecamera IP, full HD, alimentazione POE
- pannello con pittogramma ubicazione estintore retroilluminato
- lampada autoalimentata da 24 W luce di emergenza
- lampada autoalimentata da 24 W con pittogramma percorso uscita di sicurezza
- segnalatore ottico-acustico allarme incendio
- diffusione sonora
- rilevatore temperatura e umidità ambientali
- pannello retroilluminato piano di evacuazione con planimetria locali e scritte
- monitor LED 19’’ per testi multilingue didattici, informativi ed iconografici sulla sala e varie,
schermo touch screen con controllo ed attivazione centralizzata o singola
- pulsante allarme incendio
- luce notturna a led
- pannello con scritta “vietato fumare”
- luce incassata vano estintore autoalimentata da 8W a luce azzurra
- n. 2 prese elettriche interbloccate con magnetotermico: n.1 2x16A+T E n. 1 SHUKO
- n. 1 presa telefono
- n. 1 presa trasmissione dati
- estintore portatile a polvere A.B.C. da kg. 6, modello GLORIA F6.
All’interno della struttura in vano accessibile da sportello laterale mobile:
- tecnologie monitor tv.
Tutte le tecnologie previste dovranno essere del tipo ad incasso.
Nell’intervento è previsto e computato tutto quanto indicato nei disegni di progetto.
Nell’opera è previsto il totale cablaggio della struttura, il carico, scarico, trasporto, sollevamento,
discesa, ogni onere e fornitura relativa al montaggio e posa in opera, collegamenti impiantistici nelle
scatole incassate nel pavimento dove arrivano i cavi collegati al quadro elettrico e alla centrale di
comando e controllo posizionata nella reception, computati a seguire. Ogni accessorio, particolare,
collaudo, dichiarazione di conformità e quanto altro possa servire per dare l’opera completa in ogni
sua parte, funzionante e finita a perfetta regola d’arte.
Durante la fase di realizzazione saranno discussi e definiti, sulla base di disegni esecutivi,
campionature e modelli a carico della ditta esecutrice, alcuni particolari tecnici ed ogni dettaglio
esecutivo o di fornitura, dovranno essere discussi ed approvati dal DEC.
Art. 24 – Corpi illuminanti
E’ prevista la fornitura e posa in opera dei seguenti corpi illuminanti:
- proiettore a led, 150 W, n. 2 led tipo COB a luce bianco naturale, da 4000 K.
- proiettore a led, 100 W, n. 3 led tipo COB a luce bianco naturale, da 4000 K.
- proiettore a led, 50 W, n. 1 led tipo COB a luce bianco naturale da 4000 K.
- canaline con tecnologia led, otto moduli da 52W, 3.000K, lumen > 6.480, CRI 80.
- corpo illuminante con tecnologia led a incasso totale, ottica dark light in alluminio speculare
antiriflesso, Led cob 13W, 3.000K, lumen > 1.055.
- corpo illuminante da esterno completo di lampada 23W, CRI 80, lumen > 1.350, 4.000K.
- plafoniera tartaruga, completo di lampada a risparmio energetico 4.000K, lumen > 800.
- corpo illuminante con tecnologia led, led 16W, 4.000K, lumen > 1.400.
Nell’intervento è previsto ogni accessorio, fornitura, onere, trasporto, carico, scarico, sollevamento,
discesa, montaggio, installazione, collegamenti alla rete elettrica del Museo, certificazioni, collaudo
e quanto altro possa servire per dare il lavoro completo in ogni sua parte, finito e funzionante a
perfetta regola d’arte.
E’ inoltre prevista la realizzazione e posa in opera di corpi illuminanti su progetto come
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dettagliatamente illustrati:
- Realizzazione e posa in opera di un corpo illuminante costituito da una conca in metallo Ø cm. 120,
sostenuta da quattro cavetti in acciaio ancorati alla volta, contenente n. 4 proiettori a led, cadauno da
100 W, n. 3 led tipo COB, a luce bianco naturale da 4.000 K.
- Realizzazione e posa in opera di un corpo illuminante costituito da una struttura in metallo da
ancorare alla volta e sostenente n. 2 proiettori a led, cadauno da 100 W, n. 3 led tipo COB, a luce
bianco naturale da 4.000K.
- Realizzazione e posa in opera di un corpo illuminante costituito da una conca in metallo Ø cm. 120,
sostenuta da quattro cavetti in acciaio ancorati alla volta, contenente n. 3 proiettori a led cadauno da
50 W, n. 1 led tipo COB, a luce bianco naturale da 4.000 K.
Per tutti gli interventi in progetto è previsto ogni accessorio, fornitura, onere, trasporto, carico,
scarico, sollevamento, discesa, montaggio con perfetto ancoraggio alla volta, installazione,
collegamenti alla rete elettrica del Museo, certificazioni, collaudo e quanto altro possa servire per
dare il lavoro completo in ogni sua parte, finito e funzionante a perfetta regola d’arte.
Durante la fase di realizzazione dovranno essere discussi e definiti, sulla base di disegni esecutivi,
campionature e modelli a carico della ditta esecutrice, alcuni particolari tecnici ed ogni dettaglio
esecutivo o di fornitura, dovranno essere discussi ed approvati dalla DEC.
LOTTO II - MATERIALI E COMPONENTI DI TENDE E ARREDI
Art. 25 – Tende
E’ prevista la realizzazione e posa in opera di due tipologie di tendaggi che di seguito vengono
dettagliatamente illustrati:
- Realizzazione e posa in opera di tende a rullo confezionate e complete di ogni accessorio con
movimentazione verticale a catenella frizionata in metallo cromato. Struttura di sostegno color
argento. Peso di base in lama di alluminio. Il tutto da campionare. Tessuto tipo light office screen
composizione tessile 75/PVC 25/PL ignifugo classe 1, da campionare. Colore avorio chiaro (tipo
RAL 1013) da definire con la committenza e il DEC. Stampa a sublimazione con colori indelebili ed
idonei per il lavaggio, nella parte basamentale di ogni tenda, della scritta “Comune di Asti” “Palazzo
Alfieri” con lo stemma della città di Asti e degli Alfieri. Da campionare.
Nell’intervento, oltre alla stampa in colore rosso ossido delle due scritte e dello stemma a colori, è
prevista la costruzione del file per la realizzazione di quanto da stampare. Misure come da progetto.
Prima della realizzazione, ogni particolare e campione dovranno essere esaminati ed approvati dalla
DEC. Ogni fornitura, accessorio, onere, trasporto, carico, scarico, sollevamento, discesa, montaggio,
installazione, comprensiva di certificazione per la classe 1, e collaudo, o quanto altro compreso per
dare il lavoro completo in ogni sua parte e finito a perfetta regola d’arte. La ditta è tenuta a rilevare
sul posto le misure dei vani finestra oggetto di intervento.
- Realizzazione e posa in opera di tende a pacchetto per finestra, confezionate e complete di ogni
accessorio. Struttura di sostegno colore bianco. Peso di base in lama di alluminio. Tessuto tipo
effetto lino. Composizione tessile trevira C 5 ignifugo classe 1. Colore avorio chiaro (tipo RAL
1013) da definire con la committenza e la DEC. Stampa a sublimazione con colori indelebili ed
idonei per il lavaggio, nella parte basamentale di ogni tenda, della scritta “Comune di Asti” “Palazzo
Alfieri” con lo stemma della città di Asti e degli Alfieri. Nell’intervento, oltre alla stampa in colore
rosso ossido delle due scritte e dello stemma a colori, è prevista e computata la costruzione del file
per la realizzazione di quanto da stampare. Misure come da progetto. Prima della realizzazione, ogni
particolare e campione dovranno essere esaminati ed approvati dalla DEC. Ogni fornitura,
accessorio, onere, trasporto, carico, scarico, sollevamento, discesa, montaggio, installazione,
comprensiva di certificazione per la classe 1, e collaudo, o quanto altro compreso per dare il lavoro
completo in ogni sua parte e finito a perfetta regola d’arte. La ditta è tenuta a rilevare sul posto le
misure dei vani finestra oggetto di intervento.
arch. Roberto Nivolo - arch. Sonia Bigando – Torino
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Art. 26 – Arredi
E’ prevista la fornitura e messa in opera dei seguenti arredi:
- poltroncine in policarbonato trasparente color cristallo, realizzate in un unico stampo ad iniezione,
con braccioli. Azienda Kartell, Modello: Louis Ghost di Philippe Starck, o equivalente e similare per
materiali, caratteristiche tecniche e finiture estetiche.
- sedie in policarbonato trasparente color cristallo, realizzate in un unico stampo ad iniezione, con
schienale arrotondato e seduta lineare e geometrica. Azienda Kartell, Modello: Victoria Ghost di
Philippe Starck, o equivalente e similare per materiali, caratteristiche tecniche e finiture estetiche.
- sedie con seduta e schienale in legno di faggio stratificato in colore naturale, con struttura in acciaio
nero opaco. Da campionare
- tavoli, dimensioni cm. 200 x cm. 80. Struttura in acciaio nero opaco, piano in laminato plastico
color sabbia. Da campionare
- divano a spirale con seduta per 8/10 persone. Dimensioni cm. 175/210 x h. 134, seduta h. 43.
Struttura schienale in acciaio. Base in multistrato di legno. Imbottitura in poliuretano espanso in
varie densità. Basamento in acciaio verniciato. Piedi in acciaio cromati con finale in PVC.
Rivestimento in alcantara color rosso ossido da campionare. Produzione Edra, modello TATLIN, o
equivalente e similare per materiali, caratteristiche tecniche e finiture estetiche.
- libreria in legno di noce biondo a disegno antico con parte basamentale con profondità cm. 50 ed
altezza cm. 90, dotata di ante in legno pieno. Ogni nucleo da 80 e 120 cm, dovrà essere dotato nella
base di n. 2 piani e nella parte superiore di n. 4 piani in legno mobili su cremagliere in legno. Parte
superiore profondità cm. 40 ed altezza cm. 180, con ante aventi telaio in legno e pannello in rete
metallica. Coloritura con rolla di noce e finitura con impregnante non pellicolante effetto cera,
opaco. Impostazione ad angolo di circa 90° con sviluppo totale cm. 750 circa, compreso il blocco
staccato, altezza cm. 270. Nell’intervento è previsto tutto quanto indicato nei disegni di progetto.
Ogni fornitura, accessorio, onere, trasporto, carico, scarico, sollevamento, discesa, montaggio,
posizionamento, collaudo o quanto altro compreso per dare il lavoro completo in ogni sua parte e
finito a perfetta regola d’arte. Durante la fase di realizzazione saranno discussi e definiti, sulla base
di campionature a carico della ditta esecutrice, alcuni particolari tecnici ed ogni dettaglio esecutivo o
di fornitura dovranno essere discussi ed approvati dalla DEC. Nella libreria parallela al muro
prospiciente lo sbarco dell’elevatore è previsto l’inserimento di un armadio di alta sicurezza ignifugo
REI 120 (descritto a parte) con totale mascheratura con ante in legno pieno. Il tutto nel perfetto
inserimento nel disegno della libreria. Dovrà essere fornito il disegno esecutivo della libreria in
generale e con i vari particolari di dettaglio, con campionatura del legname, dei cardini, della rete e
delle serrature con relative chiavi. Le librerie dovranno essere dotate di tre datalogger WI-FI di
temperatura ed umidità.
- struttura in lamiera di ferro decapata spessore mm. 5 e mm. 10 di prima qualità, con accessori vari,
tiranti in acciaio, diam. mm. 15 ancorati con saldature e dadi, per realizzazione sedute a tre e quattro
posti tipo panca. Dimensioni cm. 150 x 40 x h. 45 panca a tre posti. Dimensioni cm. 200 x 40 x h. 45
panca a quattro posti. Dischi in acciaio, a tronco di cono, spessore mm. 5, per livellamento a
pavimento. Verniciatura in poliestere in polvere. Nell’intervento è previsto tutto quanto indicato nei
disegni di progetto. Nell’intervento è inoltre prevista la fornitura e posa in opera per ogni posto a
sedere di n. 1 cuscino foderato in velluto, color rosso ossido, classe 1 dimensione cm. 40 x 35,
spessore cm. 6, fissato alla panca in ferro con quattro bottoni tipo poussoir. Ogni accessorio, onere,
trasporto, carico e scarico, sollevamento, discesa, ed installazione, comprensiva di certificazione,
collaudo e quanto altro compreso. Durante la fase di realizzazione saranno discussi e definiti, sulla
base di disegni esecutivi, campionature e modelli a carico della ditta esecutrice, alcuni particolari
tecnici ed ogni dettaglio esecutivo o di fornitura, dovranno essere discussi ed approvati dal DEC.
- armadio di alta sicurezza, ignifugo REI 120, a due battenti, con realizzazione climatizzazione
passiva con n. 3 cassette da gr. 750 cadauna, cm. 33 x 11 x h. cm. 4, di art-sorb silica gel.
Dimensioni esterne cm. 110 x 70 x h. 175. Dimensioni interne cm. 95 x 50 x h. 150. Peso kg. 548
circa. Volume lt. 690, mc. 0,70 circa. Serratura ad alta sicurezza certificata EN 1300 con chiave
femmina a doppia mappa. Catenacci fissi sulle porte (lato cerniere), che impediscono lo smontaggio
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delle stesse in caso di tentativo d’apertura tramite forzatura delle cerniere e con funzione
“antistrappo”. L’armadio dovrà essere dotato di un datalogger WI-FI di temperatura ed umidità.
Ogni fornitura, accessorio, onere, trasporto, carico, scarico, sollevamento, discesa, montaggio,
posizionamento, collaudo, o quanto altro compreso per dare il lavoro completo in ogni sua parte e
finito a perfetta regola d’arte.
LOTTO III - MATERIALI E COMPONENTI DELLE TECNOLOGIE MULTIMEDIALI
Art. 27 – Tecnologie multimediali
E’ prevista la fornitura e posa in opera delle tecnologie multimediali dettagliatamente illustrate nel
fascicolo allestimento museale ed espositivo alla voce LOTTO III – C) TECNOLOGIE
MULTIMEDIALI e sinteticamente riassunte alle TAV. E.A.171,172,173,174 del già citato fascicolo.
Nell’intervento è previsto e computato ogni accessorio, fornitura, onere, trasporto, carico, scarico,
montaggio, installazione, collegamenti alle reti elettrica ed informatica del Museo con particolare
riferimento al collegamento alla postazione localizzata nella reception sala 021, da dove si procederà
per lo spegnimento, aggiornamento, verifica, integrazione accensione e gestione da remoto di tutte le
altre postazioni presenti nel Palazzo.
Nell’intervento è inoltre prevista la fornitura e posa in opera con attivazione, caricamento e completa
messa in funzione dei filmati, dei testi, della documentazione fotografica ed iconografica, e di quanto
altro predisposto e fornito dalla committenza e dalla DEC, realizzazione dei sistemi multimediali,
con relative verifiche e collaudi.
Art. 28 – Tavoli multimediali
Lungo il percorso saranno posizionate postazioni interattive con tavoli multimediali. Tali postazioni
interattive sono distribuite nelle diverse sale e permetteranno agli utenti di consultare
contestualizzazioni, approfondimenti tematici, localizzazioni geografiche, gallerie video
fotografiche.
L'utente controllerà i contenuti mediante una superficie sensibile posta nella parte superiore dei
tavoli, (tecnologia “touchscreen”): uno o più monitor LED permetteranno di utilizzare i percorsi
interattivi.
I tavoli multimediali, la cui posizione è indicata nelle tavole grafiche di allestimento, si presentano
come parallelepipedi dotati di un gambo poggiato a terra, costituito da un telaio portante formato da
profili di acciaio. Gli spigoli dovranno essere privi di profili di altro materiale. Il gambo deve essere
apribile per manutenzione con anta a battente unico.
La struttura portante di acciaio sarà opportunamente dimensionata in modo tale da sorreggere il peso
dei computer e dei monitore l'eventuale carico accidentale determinato dagli utenti.
Il piano orizzontale sarà realizzato con lastra in vetro stratificato di sicurezza, rispondente ai requisiti
per la protezione contro la caduta accidentale delle persone e il vandalismo ed essere conformi alle
normative vigenti ed ai i requisiti di sicurezza minimi imposti. Con riferimento alla normativa UNI
7697: "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie" il vetro deve essere classificato di sicurezza e
deve essere stratificato, mentre non è ammesso l'uso di vetri monolitici temprati. I vetri devono
essere almeno di classe P2A secondo la norma UNI EN356.
Nel basamento, apribile, saranno contenuti i computer di controllo, fissati ad un ripiano realizzato in
lamiera, e quanto necessario al funzionamento delle postazioni. Per tali dispositivi, che necessitano
di aerazione dovranno essere realizzati dei fori o delle feritoie sul fondo.
I tavoli multimediali in fase di posa dovranno essere fissati a pavimento in modo sicuro e
inamovibile, evitando però fissaggi meccanici a pavimento.
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Art. 29 – Monitor touchscreen
Lungo il percorso saranno posizionati monitor touchscreen opportunamente fissati ed integrati nelle
strutture didattiche lungo il percorso espositivo. Tali postazioni interattive sono distribuite nelle
diverse sale e permetteranno agli utenti di consultare contestualizzazioni, approfondimenti tematici,
localizzazioni geografiche, gallerie videofotografiche.
L'utente controllerà i contenuti mediante una superficie sensibile (tecnologia “touchscreen”).
Art. 30 – Monitor LED
Lungo il percorso saranno posizionati monitor LED opportunamente fissati ed integrati nelle
strutture didattiche lungo il percorso espositivo. Tali monitor permetteranno ai visitatori la visione di
immagini, video e quanto altro senza possibilità di scelta da parte dell’utente.
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