Assistenza alla Persona con Catetere Venoso Centrale
Transcript
Assistenza alla Persona con Catetere Venoso Centrale
Collegio IPASVI - Bologna Assistenza alla Persona con Catetere Venoso Centrale ICM Isabella I b ll C Cavazza CVP • CATETERI VENOSI PERIFERICI CVC • CATETERI E E VENOSI CENTRALI cvc PERCHE ….. PERCHE’ LA PUNTA DEL CATETERE VENOSO CENTRALE DEVE ESSERE IN QUESTA POSIZIONE? • Le L pareti p ti della d ll vena sono s spesse sp ss • Rapporto diametro vaso > diametro catetere • Il catetere ha una posizione parallela al vaso • La punta non va a parete • Il farmaco è rapidamente p diluito COSA POSSIAMO INFONDERE VIA PERIFERICA • VIA CENTRALE NPT < 850 mOsm/l ((SINPE 2009)) <800 mOsm/l • Tutte le NPT (ASPEN) • Terapie: - con pH fra 5 e 9 - osmolarità <600 mOsm/l (INS) <500 mOsm/l (AVA) • Tutti i chemioterapici • Farmaci con qualunque pH e osmolarità CVP y AGOCANNULA y MIDLINE CVC y CVC PERCUTANEO y PICC y TUNNELLIZZATO UNNELLIZZ O y PORT UNITA’ DI MISURA • • • Le dimensioni del diametro esterno del catetere t t sono espresse iin F French h (1 French = 0.3 mm) Nell’adulto si usano cateteri da 4 a 9 F Il diametro interno del catetere è espresso p in Gauge. Nel caso di cateteri a più lumi il Gauge si riferisce ad ogni singolo lume. La lunghezza è espressa in centimetri MATERIALI POLIURETANO Durezza all’inserimento.. M Maggiore i rischio i hi di d dannii aii tessuti vascolari ma maggiore facilità di inserzione A parità di french lume interno più grande (flussi maggiori) Permeabile agli alcool Minor tendenza al kinking (inginocchiamento) MATERIALI SILICONE Rischio al kinking (inginocchiamento) (molto morbidi e meno traumatici, b ss rischio basso rischi di trombosi) tr mb si) A parità di french lume interno più piccolo (maggior spessore della parete quindi flussi piu’ bassi) Ottima biocompatibilità Minor rischio interferenza con farmaci Scarsa rugosità (minore adesione batterica) DESIGN • a lume singolo • a più lumi (aumento di morbilità -> infezioni) in campo ematologico uso giustificato dalla convenienza (trapianto-trasfusionif farmaci) i) • punta aperta • punta t chiusa hi o valvolati l l ti (no eparina) ACCESSI VENOSI : classificazione funzionale BREVE TERMINE : A Agocannule l Periferiche P if i h iin teflon fl (72 (72-96 96 h) CVC a breve termine (1-3 sett.) MEDIO TERMINE : Cateteri Periferici Lunghi - Midline (1-6 sett.) Cateteri Centrali n a inserzione n z n Centrale n – Hohn (fino a 3 mesi) Cateteri Centrali a inserzione Periferica – PICC (fino a 12 mesi mesi-FDA) FDA) LUNGO TERMINE: Cateteri Tunnellizzati – Groshong, Hickman, Broviac (oltre 6 mesi) Sistemi Totalmente Impiantabili - Port (oltre 6 mesi) CVC a BREVE TERMINE • • • • • • • • • Durata 1/3 settimane CVC non tunnellizzati Poliuretano Lume singolo o multiplo Inseriti in vena centrale ((succlavia,, g giugulare g interna,, anonima, m , femorale) f m ) Inserzione medica con ecoguida Uso intraospedaliero Uso continuo Rimuovere a fine uso o in caso di infezione CVC a BREVE TERMINE: Vantaggi • • • • Basso costo Accesso non chirurgico Anche alte concentrazioni e alte osmolarità Via relativamente stabile (dipende dall dall’accesso) accesso) utile in Urgenza – pz pz.. Acuto - Rapida infusione - PVC - Lumi multipli CVC a BREVE TERMINE: Svantaggi gg • Possibili complicanze pleuropolmonari e vascolari all’inserzione ll’i i (t (tecnica i bli blind d : PNX PNX= 1% - puntura t arteriosa 5-10 %) anche se effettuata da esperti e con ecoguida!!! • Alto rischio di infezioni batteriemiche (CRBSI) ( ) • Rischio dislocazione • Può risultare scomodo per il pz (soprattutto se impianto alto nel collo) ESEMPI….. ESEMPI ACCESSI VENOSI A MEDIO TERMINE Cateteri Periferici ‘Lunghi’’ (silicone o PUR alifatici) MIDLINE Cateteri Centrali a Inserzione Periferica (silicone o PUR alifatici) PICC Cateter Central Cateteri Centrali a Inserzione Inserz one Centrale (in silicone) HOHN CATETERI PERIFERICI LUNGHI : MIDLINE • • Durata 1/6 settimane Per infusioni periferiche previste per > 6 gg (LG Atlanta) • Costo medio-alto • Valvolati o non valvolati • Vari calibri (ideale: 4 Fr) 15-30 cm • Rimuovere soltanto a fine uso o in caso di complicanza MIDLINE : Vantaggi • • • • • • • • Anche in ambito extraospedaliero Anche discontinuo Ecoguida per inserzione Inserzione infermieristica (addestramento specifico) Posizionamento a domicilio Utile nelle cure palliative Paziente con scarso patrimonio venoso Non serve RX torace di controllo BASSO RISCHIO DI INFEZIONI BATTERIEMICHE ((0,2 , infezioni / 1000 gg cat)) MIDLINE : Svantaggi • • • Utilizzabili solo p per NP < 850 mOsm/l (si tratta di accessi periferici!!) attenzione al Ph! Possibili complicanze locali (flebiti e tromboflebiti), tromboflebiti) evitabili se inseriti per via ecoguidata a ½ braccio La gestione richiede “Know How” specifico MIDLINE : possibili indicazioni • Catetere “ponte” in pazienti che hanno rimosso CVC a lungo termine per complicanze settiche • Pazienti con scarso patrimonio venoso periferico che necessitino di più di 7 10 giorni 7-10 i i di terapia t i (NPT (NPT, postoperatorio, t t i ttp antibiotiche tibi ti h e tp t cardiologiche prolungate) • Pazienti per i quali il cateterismo venoso centrale può non essere indicato per elevato rischio di complicanze PICC (Peripherally Inserted Central Catheter) CATETERE VENOSO CENTRALE AD INSERIMENTO PERIFERICO SCELTA DEL SITO • Arto dominante d : non paretico e non immobilizzato • Vena basilica di prima scelta (brachiale, cefalica) • III medio del braccio (no traumatismi da piega del gomito) PICC • • • • • • • • Durata fino a 12 mesi Per infusioni centrali Costo medio alto Silicone o PUR alifatici Valvolati o non valvolati - monobilume Vari calibri (ideale: 4 Fr) Rimuovere soltanto a fine uso o in caso di complicanza Inserzione infermieristica (specifico addestramento) PICC : Vantaggi • • • • • • • • Durata prolungata (fino all all’anno) anno) Uso discontinuo – intra /extraosp. NP > 800 mOsm/l Basso rischio di infezioni batteriemiche (< 1 infezione / 1000 gg catetere) Vantaggio inserzione ecoguidata (minime complicanze locali all’inserzione) Inserzione infermieristica f m ((addestramento m specifico) p f ) Anche al letto del pz Anche in pz. con alterazioni coagulazione l - piastrinopenia PICC : Svantaggi gg • Basso flusso (eccetto Power) • Preferibile uso nutripompa • Possibili complicanze locali (flebiti e tromboflebiti)) evitabili con inserzione eco III medio braccio • Medicazione autonoma difficoltosa • La gestione richiede “Know How” specifico PICC : FLUSSI • PICC 4F….. 4F 18 G • F Flusso u per p gravità g 100-175 m ml /ora / • Flusso con pompa 999 ml/ora PICC : possibili indicazioni NEI PAZIENTI : • A rischio elevato di complicanze meccaniche (coagulopatie, alterazioni anatomiche…..) • A rischio elevato di complicanze infettive (immunodepressi, in ematologia, tracheostomia..) • In oncologia : pazienti in chemioterapia adiuvante terapia palliativa HOHN • • • • • • • • Durata fino a 3 mesi Per infusioni centrali Costo medio alto Silicone Ap punta aperta p Mono o bilume Uso sia intra che extraospedaliero Rimuovere soltanto a fine uso o in caso di complicanza HOHN : Svantaggi gg • Rischi h da puntura diretta (PNX emotorace) (PNX, • Rischio infezioni batteriemiche (CRBSI) • Rischio di dislocazione CATETERI VENOSI CENTRALI A LUNGO TERMINE CATETERI TUNNELLIZZATI a punta aperta (Hickman – Broviac) • a punta chiusa h (Groshong) (G h ) • SISTEMI TOTALMENTE IMPIANTABILI con reservoir tipo Port - cateteri a punta aperta - cateteri a p punta chiusa • Impianto chirurgico (sala operatoria od ambiente ded cato) dedicato) • Rx torace, esami ematici (emocromo e coagulazione), ECG, Digiuno E • Anestesia locale + ev ev. sedazione • Rimozione m chirurgica g • Esiti cicatriziali (più importanti nel caso del PORT) CATETERI TUNNELLIZZATI • Durata oltre 6 mesi • Sono costituiti da una porzione intravenosa e una porzione esterna che viene posizionata nel sottocute (cuffia Dacron) Cuffia Dacron : minor rischio di infezioni e maggior stabilizzazione del catetere ( (tessuto d di granulazione) l ) Vena succlavia, giugulare interna o femorale Silicone o poliuretano Punta aperta p o chiusa Mono o multilume • • • • • Meno gradito M di iin termini i i estetici e sociali … SISTEMI TOTALMENTE IMPIANTABILI - PORT • Durata da 6 mesi fino ad anni Accesso venoso “invisibile” invisibile ma richiede puntura con ago specifico! SISTEMI TOTALMENTE IMPIANTABILI - PORT CONNETTORE CATETERE In silicone A punta aperta o valvolato RESERVOIR Può avere di diversi i profili fili IL RESERVOIR O CAMERA • Può essere in titanio o plastica (RM OK) • Membrana in silicone • Le dimensioni della camera ((Profilo) f )p possono variare a seconda del soma del paziente (es. alto in paziente obeso) Di solito il port venoso è posizionato nella parte superiore della gabbia toracica sotto la clavicola ma possono esserci anche altre sedi di impianto Attenzione!! Esistono anche port arteriosi, intraperitoneali, epidurali. AGHI DI HUBER Gli aghi g usati per p accedere al port p sono appositamente studiati per non procurare danno alla membrana Sono chiamati aghi “non carotanti” La membrana del port può essere p perforata migliaia g di volte E’ necessario che il personale sanitario addetto dd tt all’uso ll’ d dell portt sia i adeguatamente d t t iistruito!!! t it !!! Tasca per il reservoir tunnellizzazione Membrana in silicone UNA VOLTA TOLTI I PUNTI…. • Occlusione : endoluminale d l i l extraluminale • Danni meccanici : del tratto esterno del tratto interno • Infezione : locali (exit site, port, tunnel) sistemiche (da catetere, infusione contaminata) • Trombosi Cause di occlusione del presidio p Cause endoluminali 1. 2 2. 3. 4. Ostruzione da coaguli Ostruzione da farmaci Ostruzione da lipidi Ostruzione MDC (power) Cause extraluminali 1. Kinking del tratto esterno 2. Compressione da pinch-off (schiacciamento fra clavicola e p prima costa – inserimento succlavia)) 3. Dislocazione dell’ago di Huber (port) 4. ‘Fibrin sleeve’ (guaina di fibrina ) 5 Trombosi venosa associata al catetere 5. TIPI DI OCCLUSIONE ENDOLUMINALE PWO – ‘Persistent Withdrawal Occlusion’ Occlusion’ (difficoltà - impossibilità alla aspirazione, i i senza problemi bl i di infusione f dei liquidi q p per gravità) g ) Es malposizionamento Es. l si i t Huber, H b fib i sleeve, fibrin sl trombo, t b pinch i h – off, subostruzione catetere,….. Subocclusione (difficoltà sia all all’infusione infusione che alla aspirazione) p Occlusione completa ((impossibilità p di infondere e di aspirare) NURSING MALPRACTICE!!! L’occlusione p può essere : da coaguli : Blocco improvviso d Bl dopo trasfusione f d di sangue/emoderivati, o dopo prelievo ematico, o dopo inadeguata chiusura del sistema da farmaci : Farmaci incompatibili da lipidi : M lf Malfunzionamento i t progressivo i nell paz. iin NP con lipidi li idi da mezzo di contrasto (power) Blocco improvviso dopo esame radiologico con iniezione di m.d.c. nel catetere Occlusione da cause endoluminali PICC, Midline, Cateteri Tunnellizzati, Port : Disostruzione ‘idraulica’ e/o farmacologica Disostruzione idraulica Primo passaggio per ogni occlusione : • Utilizzare soltanto Soluzione Fisiologica ( l i (soluzione eparinata i t NO : non on tratta t tt l’ostruzione !) • Non utilizzare siringhe < 10 ml (eccesso di pressione) i ) dove d indicato i di t d dall produttore d tt • Utilizzare U ili piccoli i li movimenti i i ripetuti i i di infusione /aspirazione (push – pause) alternati Disostruzione farmacologica In caso di PWO oppure di occlusione parziale: Lock del sistema con la soluzione per • ‘Lock’ disostruire, per almeno 1 ora • Utilizzare un volume di soluzione p pari allo spazio p morto del sistema • Se inefficace, ripetere fino a tre volte In caso di occlusione completa: Sistema delle due siringhe connesse al sistema mediante rubinetto a 3 vie : • Siringa g vuota in aspirazione p + siringa g contenente la soluzione per disostruire • Ingresso ‘passivo’ della soluzione nel sistema • Piccoli Pi li avanzamenti n m nti ogni ni 30 min minuti ti Farmaci p per la disostruzione : Coaguli U ki Urokinasi i (10.000 (10 000 unità/ml): i à/ l) trombolitico b li i gg g lipidici p Aggregati Alcool etilico 55-70% Precipitato di farmaci NaOH (0.1 N) oppure HCl (0.1 N) Mezzo di contrasto radiologico Na Bicarbonato (8.4%: 1ml=1mEq) PRESCRIZIONE E CONTROLLO MEDICO!!! DANNI MECCANICI D Danni del d l tratto esterno : • • • • • Danni da Danni da Danni da D Danni i da d Danni da forbici sovrapressione (siringhe piccole) clamp (clampare dove indicato) strappo (rimozione ( i i d deii PICC) solventi (etere) DANNI MECCANICI Danni del D d l tratto interno : p • Deconnessione catetere – port • Decubito cutaneo sopra il reservoir • Lesione da pinch – off fino alla rottura ed embolizzazione RIMOZIONE IMOZIONE INFEZIONI LOCALI • • • • Eritema E Edema Essudato Dolore ENTRO 2 CM DAL SITO DEL CATETERE TUNNEL - TASCA DEL PORT RIMOZIONE PER ASCESSO TASCA - INFEZIONE TUNNEL ESEMPI…. INFEZIONE TASCA PORT INFEZIONE TUNNEL INFEZIONE TUNNEL INFEZIONI SISTEMICHE Due vie principali l : • Microorganismi dalla cute circostante (Skin) • Contaminazione dai raccordi delle vie infusive (H b) (Hub) INFEZIONE SISTEMICA CRBSI (Catheter-related Bloodstream Infection) Paziente con CVC che presenta una batteriemia o fungemia con sintomi di infezione sistemica quali febbre, brivido scuotente, o ipotensione in assenza di ipovolemia o eventi cardiaci o altre possibili f fonti d di infezione f sistemica…. La diagnosi viene confermata da : • Positività di colture quantitative dal CVC 5 volte maggiore di quelle ottenute in contemporanea da vena periferica • Differente tempo di positivizzazione (2 ore prima) • Diagnostico lo stesso germe con uguale profilo di sensibilità TRATTAMENTO • Antibiotico terapia • Antibiotic lock • Rimozione del presidio Antibiotic lock therapy py Soluzioni contenenti l’antimicrobico desiderato (1–5 mg/mL) miscelate con eparina (50–100 (50 100 U) o soluzione salina, in un volume sufficiente per riempire il lume del catetere (usualmente 2 2–5 5 mL) e sono mantenute (lock – chiudere a chiave) all’interno del lume del catetere durante i periodi di inutilizzo (ideale, 12-h). La terapia può ò durare anche 2 settimane. Il volume di antibiotico caricato deve essere rimosso prima dell’infusione di terapia antibiotica sistemica, o altri farmaci e soluzioni ev. Complicanze p infettive BUNDLE GAVeCeLT : p la prevenzione per p delle infezioni da accesso venoso centrale Si intende per ‘bundle’ un insieme di raccomandazioni cliniche che – se applicate in maniera simultanea, assidua e controllata da ogni operatore per ogni paziente – è in grado di minimizzare o azzerare determinate complicanze, garantendo il miglior outcome possibile. E’ fondamentale che un ‘bundle’ sia costituito da un numero limitato di raccomandazioni (di solito da quattro a sette), ognuna delle quali sia di per sé fortemente basata sulla evidenza. Il ‘bundle’, inoltre, deve essere semplice da ricordare e da applicare, poiché la sua efficacia si basa sulla possibilità di essere attuato in ogni paziente, ogni singola volta che una determinata manovra viene eseguita. g Il GAVeCeLT (Gruppo Aperto di Studio sugli Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine www.gavecelt.info) ha messo a punto un ‘bundle’ p per minimizzare e auspicabilmente p azzerare le complicanze infettive potenzialmente associate all’utilizzo di cateteri venosi centrali. Esso è costituito da sette p E punti,, proposti p p per p realizzare tale risultato dal momento della scelta del catetere e del sito di inserzione fino alla gestione e alla rimozione. BUNDLE 1. IGIENE DELLE MANI E MASSIME PRECAUZIONI DI BARRIERA (cuffia, mascherina, guanti sterili, campo sterile) 2 SCELTA APPROPRIATA DEL SITO 2. DI INSERZIONE (IN ORDINE DI PREFERENZA: META’ E ’ BRACCIO, B ZONA SOTTOCLAVEARE, ZONA SOPRACLAVEARE, COLLO, INGUINE). 3 IMPIANTO ECOGUIDATO 3. ECOGUIDATO, OVUNQUE POSSIBILE (SIA PER I CATETERI A INSERZIONE CENTRALE CHE PER I CATETERI A INSERZIONE PERIFERICA). 4 UTILIZZO DI CLOREXIDINA AL 2% 4. PER L L’ANTISEPSI ANTISEPSI CUTANEA PRIMA DELL’INSERZIONE NONCHE’ PER L’ANTISEPSI CONTINUA O DISCONTINUA DELL’EXIT DELL EXIT SITE SITE. 5 IMPIEGO DI SUTURELESS 5. DEVICES PER IL FISSAGGIO DEL CATETERE, OVUNQUE POSSIBILE. 6 IMPIEGO DI MEDICAZIONI 6. SEMIPERMEABILI TRASPARENTI,, OVUNQUE POSSIBILE. 7. RIMOZIONE IMMEDIATA DEL CATETERE VENOSO QUANDO NON PIU’ INDISPENSABILE. INDISPENSABILE TROMBOSI VENOSA F tt i di rischio Fattori i hi : Legati al paziente • Trombofilia congenita o da patologia oncologica Legati g al catetere • Cateteri poco biocompatibili e/o rigidi e/o di grosso calibro L Legati i alla ll tecnica i di iinserzione i • Posizionamento in vena piccola • Posizionamento P i i non centrale l della d ll punta • Inserimento difficoltoso con punture ripetute Trombosi locale • • • • • Edema Arrossamento Malfunzionamento Indurimento Febbre Punto di inserzione : catetere continua a funzionare In p prossimità della punta p del catetere : malfunzionamento del catetere (PWO, Occlusione) Trombosi m Venosa Centrale SPESSO ASINTOMATICA • • • • Malfunzionamento Dolore arto-spalla Aumento volume arto Stasi venosa, edema collo, circoli collaterali cefalea, f l parestesie i ECODOPPLER-ANGIOTAC IL CATETERE VA RIMOSSO • Se vi è trombosi associata ad infezione cvc relata • Se il catetere non è più necessario • Se il catetere non funziona ((trombosi in prossimità della punta del catetere) • Se il catetere è dislocato NON RIMUOVERE • Se la trombosi è recente o se si identifica un trombo flottante (rischio di embolia polmonare durante la rimozione) • Se S il catetere t t può/deve ò/d essere utilizzato tili t per lla lisi farmacologica del trombo Trattamento trombosi da catetere (consensus GAVeCeLT) • Trombosi asintomatica, asintomatica catetere funzionante • Trombosi sintomatica sintomatica, catetere funzionante • Trombosi sintomatica, catetere non funzionante • Trombosi sintomatica + infezione – Eparina bpm a dosaggio profilattico – Tentativo di trombolisi (se trombosi recente) + eparina bpm a dosaggio terapeutico – Tentativo di trombolisi (se trombosi recente) + eparina bpm a dosaggio gg terapeutico p + rimozione a distanza – Rimozione PRESCRIZIONE MEDICA!!! conclusioni Tutte le suddette complicanze p possono p essere evitate con l’osservazione di Linee Guida, Guida l’elaborazione l elaborazione di protocolli specifici di reparto, formazione continua del personale dedicato… Non improvvisare!!! LINEE L EE GUIDA D DISPONIBILI D L • • • • • • • • Guidelines CDC Atlanta, 2011 St d d f Standards for iinfusion f i th therapy INS (I (Intravenous t N Nursing i Society), 2011 Linee g guida ESPEN 2009 ASPEN Guidelines 2008 Guidelines EPIC, 2007 Standards for infusion therapy RCN (Royal College of Nursing), 2005 Linee guida SINPE 2002 2002-2003 2003 Policies and procedures AVA (Association for Vascular Access)