il rapporto sul capitale umano

Transcript

il rapporto sul capitale umano
coverstor y Notizie dal World Economic Forum
presentazione
della ricerca
Intervista a Marco Valerio Morelli
IL RAPPORTO
SUL CAPITALE UMANO
«La chiave per il futuro di ogni Paese e organizzazione
è rappresentata dal Talento, inteso come insieme di competenze
e capacità delle persone… investire nel Capitale Umano
è cruciale, tanto più in questo momento storico di dinamiche
demografiche complesse, con crescente tasso di invecchiamento
e disoccupazione nei Paesi avanzati e limitate risorse qualificate
nei Paesi in via di sviluppo…» KLAUS SCHWAB, Executive
Chairman WEF – Davos 2014
di Michele Cartisano
Michele Cartisano
Account Executive
Edelman Italia
P
{
[email protected]
erché Mercer ha scelto di presentare lo Human Capital Report,
preparato per il World Economic Forum, proprio al congresso
AIDP dal titolo “Persone, risorsa della terra”?
Come Mercer, società di consulenza leader nel Capitale Umano, abbiamo scelto di
attivare la partnership con l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale in
occasione di questo congresso che a nostro parere, sin dal titolo, voleva evocare un approccio nuovo,
che allargasse il concetto di CSR verso quello più ampio di sostenibilità.
Persone, risorsa della terra coincide infatti con
l’enunciato chiave del talentism. Si tratta di un
concetto, nato nell’ambito di una ricerca Mercer
per il World Economic Forum che Klaus Schwab,
fondatore e CEO del WEF, sintetizzava così: «Ta- tradizionali sul sistema educativo e sul mercato
lentism is the new capitalism». Ovvero, il ruolo di del lavoro.
Il pilastro “educazione” comprende diverse difattore produttivo più importante all’interno del
nostro sistema economico e vantaggio competitivo mensioni: accesso, qualità e durata dell’educazione,
decisivo in questa fase dell’economia mondiale è dando conto sia della forza lavoro attiva che dei
il talento, inteso nell’accezione di potenziale degli giovani ancora non entrati nel mercato del lavoro.
individui.
Il pilastro “salute” correla il benessere dei lavoratori, inteso sia in senso fisico che psicologico,
con il pieno sviluppo del proprio capitale umano.
Cosa racconta la ricerca?
Il pilastro “lavoro” aggrega dati quantitativi e
Fatta questa premessa, il report sul Capitale Umano
è un’analisi che individua le nazioni che meglio qualitativi sulla forza lavoro di ciascun Paese. Comsviluppano il potenziale della forza lavoro, classi- prende pertanto metriche di facile accessibilità,
ficandole sulla base dell’Indice del Capitale Uma- quali i dati sul tasso di disoccupazione nelle diverse
no detenuto, elaborato a partire da dati statistici fasce di età o la formazione della forza lavoro attiva,
pubblici forniti da Unesco, Banca Mondiale, ILO, ma misura anche la propensione all’innovazione,
quantificata attraverso il contributo nazionale alla
OMS e WEF.
Di questo Human Capital Index fanno parte letteratura scientifica e ai brevetti.
Del pilastro “contesto” fanno parte indicatori
un maggior numero di metriche rispetto a quelle
Marco Valerio
Morelli
Dal 2012 CEO di Mercer
Italia, membro del Regional
Leadership Team Europe
Pacific. Aree
di competenza:
performance measurement,
planning & controlling,
executive remuneration,
reward strategy,
organization design,
business process
reengineering,
change management.
Supporta le Direzioni
del personale nei processi
di riorganizzazione,
di merger & acquisition,
di gestione del capitale
umano e sulle tematiche
relative alla previdenza.
quali l’infrastruttura fisica e tecnologica, la collaborazione tra settori economici e la presenza
di distretti, la possibilità di mobilità sociale e la
protezione della proprietà fisica ed intellettuale.
Fornendo una valutazione numerica per ciascuno di questi, vengono infine confrontate 122
nazioni e costruito un ranking mondiale.
Il valore predittivo dell’indice è dimostrato anche dalla sua correlazione lineare con altri Indici
sviluppati dal WEF, quale l’Indice di Competitività
Globale.
Com’è la curva del nostro Paese?
Quali le evidenze?
L’Italia è soltanto 37esima su 122 paesi. Il pilastro
nel quale l’Italia risulta più forte è quello relativo
alla salute, dove è 19esima, con aspettativa di vita
e accesso all’acqua potabile tra i migliori al mondo.
Dal punto di vista della formazione il risultato
complessivo è una 40esima posizione; il Bel Paese
è infine al trentanovesimo posto mondiale rispetto
al fattore “contesto”. Infine sul pilastro “lavoro”
precipitiamo in 75esima posizione.
Quali opportunità abbiamo? Su quali indicatori possiamo intervenire, a
livello di sistema Paese?
La qualità del sistema educativo, ma soprattutto
l’accesso ad Internet nelle scuole ed una diminuita
dispersione scolastica dopo la scuola dell’obbligo
potenzierebbero i risultati sotto il profilo dell’e-
ducazione. Per le aziende, io auspico una forte
partnership con il sistema educativo.
L’elevato tasso di disoccupazione, così come la
bassa capacità di attrarre e trattenere talenti e
la scarsa correlazione percepita tra produttività
e salario, portati anche della scarsa fluidità del
mercato del lavoro, costituiscono ai miei occhi
altrettanti punti di attenzione.
All’imprenditore ed al manager che operino nel
Paese evidenzierei nei dati come una maggiore
attenzione allo stress percepito dai dipendenti
sul posto di lavoro eviterebbe all’Italia gli ultimi
posti nella classifica mondiale, allo stesso modo
di maggiori investimenti nella formazione per i
dipendenti.
Quale il ruolo della Direzione del Personale?
A mio parere spetta alle Direzioni del Personale
spingere i Board, i Capi Azienda e tutti i colleghi a
ripartire in una dimensione di medio/lungo periodo.
Sono le persone a fare sì che le aziende, e poi le
nazioni, possano competere e migliorarsi. Sono le
Direzioni del Personale che possono intervenire sul
Capitale Umano, un fattore decisivo per il sistema
Paese. Questo il mio messaggio.
Ai Direttori del Personale rivolgo un invito:
dimostrata la forte interconnessione tra il fattore umano e la nostra capacità di competere, è il
momento di tornare a pensare a medio termine.
Se non lo facciamo noi, chi altri?
n
L’Indice sul Capitale
Umano del WEF
L’analisi si basa su dati
statistici elaborati da
Unesco, Banca Mondiale,
ILO, OMS, WEF e
sull’Executive Opinion
Survey realizzata da
Mercer e WEF su un
campione rappresentativo
di Top Executive mondiali.
Maggiori informazioni sul
sito del World Economic
Forum e sul sito AIDP
nella sezione dedicata
agli atti del Congresso
2014.