Allegato : Giornale di Brescia 4 giugno 2010

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Allegato : Giornale di Brescia 4 giugno 2010
Data e Ora: 04/06/10
00.03 - Pag: 14 - Pubb: 04/06/2010 - Composite
14 la città
Giornale di Brescia Venerdì 4 Giugno 2010
«L’Eucaristia edifica la Chiesa»
Il Vescovo di Brescia, mons. Monari, ha celebrato la solennità del Corpus Domini
 «L’Eucaristia edifica la Chiesa e le
trasmette una forma autentica. La sua
grazia consiste nell’unità di tutti: uomini e donne, giovani e anziani, sacerdoti
e laici, italiani e immigrati, tutti insieme
a formare un solo cuore e un solo corpo».
Con queste parole il Vescovo di Brescia Monsignor Luciano Monari ha introdotto ieri sera, in piazza Paolo VI,
l’omelia al termine della processione in
Il Vescovo entra in Cattedrale dopo la processione (Eden)
occasione della solennità del Corpus
Domini. Dalla chiesa di San Giovanni
Evangelista fino al Duomo, attraversando le vie del centro storico: erano numerosi i fedeli che hanno preso parte al rito. Il corteo era aperto dalle consacrate
degli istituti secolari e dalle religiose delle varie congregazioni. C’erano poi rappresentanze dell’Unitalsi, dell’Ordine di
Malta e dell’Ordine equestre del Santo
Sepolcro.
I seminaristi, i diaconi e i presbiteri
precedevano il capitolo della Cattedrale, mentre dietro al Santissimo Sacramento erano presenti le autorità civili e
militari. «L’Eucaristia - ha spiegato il Vescovo dal sagrato della Cattedrale - possiede una forte valenza politica, perché
superando tutte le parti pone all’interno della società un germe di comunione
che tende a crescere all’infinito». Secondo il presule partecipare all’Eucaristia,
«che è sempre la stessa ovunque la si celebri», significa «accettare di fare proprio l’amore di Cristo».
Facendoci aprire agli altri, «ci rende
tutti più umani», ma non possiamo comunque illuderci «che la comunione tra
gli uomini sia raggiungibile a poco prezzo».
ma. ni.
Raphael riunisce le «Sentinelle»
Domenica al Palabrescia l’incontro annuale delle realtà create dal vulcanico don Pierino Ferrari:
sullo sfondo, il grande progetto dell’ospedale oncologico «Laudato sì» a Rivoltella del Garda
 Don Pierino Ferrari appartiene senza
ombra di dubbio a quel ristretto (ristrettissimo…) gruppo di persone che durante la loro
vita riescono a realizzare progetti straordinari, apparentemente impossibili: ma non per
loro. Classe di ferro 1929, nato a Clusane, «povero come ogni uomo e donna», don Pierino
dopo aver dedicato una vita intera a creare,
attraverso la sua cooperativa sociale Raphael, strutture per disabili, centri diurni per anziani, case per anziani, comunità educative
per minori, e molto altro, oggi guarda il realizzarsi di quello che, forse, è il suo sogno più
grande: l’ospedale oncologico «Laudato sì»
di Rivoltella del Garda.
Settimana dello sportivo
tutto pronto in via Milano
 Da domani, sabato 5, sino al 13 giugno il
Incontriamoci al Palabrescia
L’abbiamo incontrato in occasione della
presentazione dell’annuale incontro che dopodomani, domenica 6 giugno, al Palabrescia riunirà tutta la sua «famiglia»: la cooperativa sociale Raphael, l’Associazione di volontariato Amici di Raphael e le Sentinelle
del Laudato sì; lo scorso anno furono oltre
500 a stringersi attorno al loro amato «fondatore», domenica saranno certamente altrettanti, se non di più. Con don Pierino ieri erano presenti Vittorio Corsetti, responsabile
dei laboratori oncologici Raphael, Silvia
Mombelli, coordinatrice servizio Assistenza
domiciliare integrata, e Dario Ciapetti, Associazione Amici di Raphael. Dicevamo dell’ospedale che è in costruzione a Desenzano
del Garda, frazione Rivoltella, una struttura
oncologica che sta sorgendo su un’area di
18mila e che potrà accogliere un centinaio di
posti letto. I reparti di degenza saranno integrati dai seguenti servizi, accessibili anche
agli esterni: poliambulatori oncologici, endoscopia diagnostica, oncologia medica e radioterapia, chirurgia, hospice, riabilitazione, radiologia, laboratorio di analisi.
L’ospedale sarà inoltre rivolto alle persone sane che desiderano conservare il loro
Don Pierino Ferrari con alcuni amici dell’associazione
all’incontro dell’anno scorso degli Amici di Raphael
buono stato di salute, accedendo al servizio
di prevenzione, erogato dal Centro a livello
ambulatoriale. Don Pierino conta di aprire
l’hospice a settembre 2011. Il costo complessivo per la nuova struttura ospedaliera è di
21.342.000 euro, ne sono stati raccolti
5.900.0000, ne mancano quindi all’appello ancora circa 15 milioni e mezzo di euro.
Centomila sentinelle
Ma don Pierino non è certo preoccupato
da quello che definisce «il piano finanziario»
e che viene totalmente finanziato dalla generosità delle Sentinelle; che oltre a contribuire economicamente alla realizzazione dell’ospedale, si alterneranno poi all’interno della Cappella per la quotidiana, e costante,
adorazione del Santissimo. Don Pierino si è
posto l’obiettivo delle centomila Sentinelle,
finora hanno aderito in seimila: c’è ancora
da lavorare.
Due saranno poi i luoghi di eccellenza dell’Ospedale, la Cappella e la Sala congressi,
per discutere di quanto è noto nello scibile
oncologico, «perché è meglio importare
scienza che esportare malati». Per quanto riguarda l’incontro di domenica, alle 10.30 ci
sarà l’accoglienza con il complesso «Zocco
Band», poi l’arrivo della «luce» del Laudato
sì scortata dai podisti di Camignone ed il
gruppo Ducati Brescia; alle 11 la messa celebrata da don Pierino, l’animazione della celebrazione sarà curata dalla comunità neocatecumenale di Puegnago del Garda; dopo
pranzo un spettacolo organizzato dalle Sentinelle giovani.
campo di via Milano si animerà per la 14ª Settimana dello sportivo. A patrocinare l’iniziativa
- durante la quale saranno aperti stand gastronomici - sono le Circoscrizioni Ovest e Centro.
Alle 18.30 di domani dopo la Messa d’apertura,
dalle 21 Dj Donatello sarà il protagonista di
una serata danzante. Domenica, alle 11.45 aperitivo e alle 18 «Giochi e Tombola»; alle 19 Trofeo «Padre Gaudioso» con Ex Serafica, Frati,
Amm. Comunali, Vigili Urbani; alle 21, spettacolo teatrale «Matrimoni ed equivoci» della
«Compagnia del Sacro Cuore».
Lunedì 7 dalle 19 alle 21 torneo di calcio e
alle 20.30 tornei di Briscola e Scala Quaranta.
Martedì 8 dalle 19 alle 21 torneo di calcio e alle
21 serata danzante Dj «Alex». Mercoledì 9 giugno dalle 19 alle 21 torneo di calcio e alle 21
Serata Blues con il gruppo «Smoking Blues».
Giovedì 10 alle 17 «Incontro terza età» e, dalle
19 alle 21, ancora Calcio; sempre alle 21, musica, balli e karaoke con Dj «Alex». Venerdì 11
dalle 19 alle 21 si disputano le finali di calcio e
alle 21 va in scena la commedia dialettale «El
Maggiordomo» della Compagnia «Spèta che
rie». Rush finale tra sabato 12 e domenica 13:
sabato alle 19 con una «Cena insieme» a base
di spiedo (prenotazioni entro giovedì 10) e con
la serata danzante, alle 21, insieme a Dj «Roberto».
Domenica 13 triplo appuntamento: alle 18
pomeriggio insieme, dalle 17 alle 19 calcio e alle 21 concerto con i «The The»: musica anni
Sessanta, Settanta, Ottanta. La serata sarà arricchita dall’estrazione dei premi della lotteria.
a. st.
La Diocesi
e le famiglie
«vedove»
 Quando il lutto toglie ad una coppia di coniugi
uno dei suoi componenti, quando priva una famiglia
di un padre o di una madre, porta conseguenze dolorose: sofferenze morali e difficoltà materiali che la comunità cristiana ha il dovere di non ignorare.
A questo aspetto tutt’altro che trascurabile, anche
in termini numerici, l’Ufficio di Pastorale familiare della Diocesi dedica il suo Simposio annuale, a compimento di un anno di lavoro. La vedovanza è, nell’immaginario comune, associata all’immagine di una
donna anziana, ma questa immagine non corrisponde se non in parte alla realtà. Sono più di quattro milioni e mezzo le persone vedove in Italia, centosessantamila le famiglie con un solo genitore vedovo non
ancora cinquantenne e per la maggior parte (novantacinquemila nuclei) si tratta di famiglie con figli minori. Si creano, con la perdita del congiunto, difficoltà nell’elaborazione del lutto e, insieme al bisogno di
una vicinanza, non di rado anche necessità di carattere economico.
L’anonimato e l’individualismo diffusi nella nostra
società possono aggravare queste situazioni che, ha
sottolineato ieri il direttore dell’Ufficio per la Famiglia don Giorgio Comini, sollecitano una maggior attenzione e visibilità nel contesto sociale, azioni concrete di supporto e un rinnovato approccio da parte
della Chiesa. Se ne parlerà domani, sabato 5 giugno,
nel Simposio di pastorale familiare che ha per tema:
«Famiglie vedove, famiglie ancora. Testimoni della
speranza per la Chiesa e per la società».
L’incontro inizierà alle 9.15 al centro pastorale Paolo VI di via Gezio Calini 30 con la preghiera e il saluto
di don Comini. La relazione introduttiva è affidata a
Cosetta Zanotti, che fa parte della Consulta nazionale di Pastorale familiare della Conferenza episcopale
italiana e della Commissione diocesana. Uno studio
del Cisf, Centro internazionale di studi sulla famiglia,
pubblicato con il titolo «Famiglie ancora», approfondisce il tema: sarà illustrato nel successivo intervento
dal presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, Francesco Belletti. Per la difesa dei diritti
civili delle famiglie vedove è nata nel 2001 l’associazione «Il melograno»: l’esperienza compiuta in questi anni sarà presentata dalla presidente Amelia Cucci Tafuro, nel corso della mattinata che affida le considerazioni di carattere ecclesiale a don Sergio Nicolli, direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale familiare dal
2002 al 2009. In conclusione, sarà don Comini a tracciare le prospettive, parlando delle famiglie vedove
come di «risorsa da riscoprire».
«La famiglia continua dopo il lutto - ha spiegato la
relatrice Cosetta Zanotti ieri nell’incontro di presentazione condotto dal direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali, don Adriano Bianchi -: nel Simposio parleremo del nascere e del morire, dell’importanza di valorizzare la vita che abbiamo a disposizione. Nella nostra società si censura la morte e nelle
famiglie vedove si crea una difficoltà a pensarsi ancora come un nucleo familiare. Ci soffermeremo sulla
necessità di dedicare attenzione all’infanzia, in particolare per l’elaborazione del lutto e anche sui nuovi
bisogni che si determinano, con il rischio per la famiglia di cadere al di sotto della soglia di povertà».
Il Simposio sul tema delle famiglie vedove viene
proposto come un’opportunità di riflessione per tutte le famiglie e per la comunità nel suo insieme: l’ha
ribadito don Comini parlando dell’impegno che si
prospetta, per far sì che questi nuclei possano continuare a sentirsi parte attiva nel contesto sociale e nella vita ecclesiale.
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