FLEBOLOGIA OGGI - Vol. 15 - N. 3/2015
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FLEBOLOGIA OGGI - Vol. 15 - N. 3/2015
Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON IN QUESTO NUMERO: Editoriale Congresso della Central European Vascular Forum Roma 16-18 Ottobre, 2014 A cura di Claudio Allegra Focus on… Dalla Letteratura internazionale alla pratica clinica A cura di Giorgio Guarnera Intervento di varici degli arti inferiori: terapia medica nel post operatorio G. Bisetto Ruolo della terapia medica nella malattia emorroidaria M. Mistrangelo, F. Ghiglione DEPOSITATO PRESSO L’AIFA IL 09/04/2015 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI Direttore di Redazione Claudio Allegra Vice-Direttore di Redazione Giorgio Guarnera Proprietario Servier Italia SpA Via Luca Passi, 85 00166 Roma tel. 06-669081 Direttore Responsabile Stephane Ben Tolila Editore Edizioni Minerva Medica Corso Bramante 83-85 10126 Torino ARTICOLI ORIGINALI Comitato Scientifico EVENTI E CONGRESSI di ARCHIVIO RCP DAFLON Redazione Matteo Impagliatelli Gianfranco Lessiani Massimo Lucchi Marzia Lugli Oscar Maleti Sergio Mancini Fabrizio Mariani Sandro Michelini Pierluigi Mollo Giovanni Mosti Salvatore Novo Enrico Oliva Augusto Orsini Carlo Pagnan Domenico Palombo Luciano Pedrini Mario Pescatori Giuseppe Raimondo Pistolese Giuseppe Pollari Carlo Pratesi Camillo Riccioni Daniele Righi Lanfranco Scaramuzzino Carlo Setacci Lorenzo Tessari Adriana Visonà Giovanni Battista Agus Giuseppe Maria Andreozzi Pier Luigi Antignani Alessandro Apollonio Guido Arpaia Ugo Baccaglini Pier Antonio Bacci Michele Ballo Fabrizio Benedetti-Valentini Salvino Bilancini Ferdinando Binaghi Corradino Campisi Lucio Capurso Anita Carlizza Attilio Cavezzi Marco Ciccone Leonardo Corcos Michele Cospite Arcangelo De Fabritiis Stefano De Franciscis Raffaele Del Guercio Michelangelo Di Salvo Elia Diaco Giuseppe Dodi Fabio Gaj Giuseppe Genovese Maurizio Guerrini 2 Pubblicazione protetta a norma di legge dall’Ufficio proprietà letteraria, artistica e scientifica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. È vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto senza espressa autorizzazione della redazione di Flebologia Oggi. Nel rispetto del D. Lgs. 219/06 l’editore non è responsabile in caso di diffusione a terzi della newsletter Reg. Trib. Roma n° 00608/96 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI NORME PER GLI AUTORI La rivista Flebologia Oggi pubblica articoli scientifici di vasto interesse su argomenti di clinica e terapia medica e chirurgica della malattia venosa. I contributi possono essere redatti come editoriali, articoli originali, reviews, casi clinici, note di tecnica, note di terapia, nuove tecnologie, articoli originali brevi, articoli speciali, lettere alla direzione. I lavori in lingua italiana devono essere inviati in triplice copia (incluse figure anche a colori e tabelle con relative didascalie) alla Redazione della rivista: Flebologia Oggi c/o Servier Italia - Via Luca Passi, 85 - 00166 Roma. Tutto il materiale iconografico deve essere originale. L’iconografia tratta da altre pubblicazioni deve essere corredata da permesso dell’Editore. La rivista recepisce i principi presentati nella Dichiarazione di Helsinki e ribadisce che tutte le ricerche che coinvolgano esseri umani siano condotte in conformità ad essi. La rivista recepisce altresì gli International Guiding Principles for Biomedical Research Involving Animals raccomandati dalla WHO e richiede che tutte le ricerche su animali siano condotte in conformità ad essi. Il lavoro deve essere accompagnato dalla seguente dichiarazione firmata da tutti gli Autori: «I sottoscritti Autori trasferiscono la proprietà dei diritti di autore alla rivista Flebologia Oggi, nella eventualità che il loro lavoro sia pubblicato sulla stessa rivista. Dichiarano inoltre che la ricerca riportata nel loro lavoro è stata eseguita nel rispetto della Dichiarazione di Helsinki e dei Principi internazionali che regolano la ricerca sugli animali». Gli Autori accettano implicitamente che il lavoro venga sottoposto all’esame del Comitato Editoriale e della Segreteria di Redazione e in caso di accettazione, a revisione del Comitato Editoriale. A tutti sarà dato cenno di ricevimento. La correzione delle bozze di stampa dovrà essere limitata alla semplice revisione. Le bozze dovranno essere rispedite entro 15 giorni al Direttore di Redazione della Rivista: Flebologia Oggi c/o Servier Italia – Via Luca Passi, 85 - 00166 Roma. ARTICOLI ORIGINALI In caso di ritardo, la Redazione della rivista potrà correggere d‘ufficio le bozze in base all’originale pervenuto. GLI ARTICOLI SCIENTIFICI POSSONO ESSERE REDATTI NELLE SEGUENTI FORME Articolo scientifico. Deve portare un contributo originale all’argomento trattato. Sono ammesse da 6 a 10 pagine di testo dattiloscritto e 20 citazioni bibliografiche (ad eccezione per le reviews). L’articolo deve essere suddiviso nelle sezioni: introduzione, materiali e metodi, risultati, discussione, conclusioni. Caso clinico. Descrizione di casi clinici di particolare interesse (senza alcun riferimento all’utilizzo di farmaci). Sono ammesse da 4 a 6 pagine di testo dattiloscritto e 20 citazioni bibliografiche. L’articolo deve essere suddiviso nelle sezioni: introduzione, caso clinico o casistica clinica, discussione, conclusioni. Nota di tecnica. Descrizione di una nuova tecnica o di modifiche di tecniche già in uso. Sono ammesse da 6 a 10 pagine di testo dattiloscritto e fino ad un massimo di 20 citazioni bibliografiche. L’articolo può essere suddiviso in sezioni a discrezione dell’Autore. Nota di terapia. Presentazione e valutazione di farmaci. Sono ammesse da 6 a 10 pagine di testo dattiloscritto e fino ad un massimo di 20 citazioni bibliografiche. L’articolo deve essere suddiviso nelle sezioni: introduzione, materiali e metodi, risultati, discussione, conclusioni. Nuove tecnologie. Presentazione e valutazione di nuove attrezzature. Sono ammesse da 6 a 10 pagine di testo dattiloscritto e fino ad un massimo di 20 citazioni bibliografiche. PREPARAZIONE DEL MANOSCRITTO L’articolo dovrà essere presentato con spaziatura doppia con margini di almeno 2,5 cm su cartelle del formato 210×297 stampato su un solo lato del foglio. Il lavoro deve essere articolato nelle seguenti sezioni: Pagina di titolo -Titolo conciso, senza abbreviazioni -Nome, Cognome e firme degli Autori -Istituto e Università o Divisione e Ospedale di appartenenza ciascun Autore EVENTI E CONGRESSI -Nome, indirizzo e numero telefonico dell’Autore al quale devono essere inviate la corrispondenza e le bozze di stampa -Dati di eventuali Congressi ai quali il lavoro sia già stato presentato -Ringraziamenti -Sommario -Parole chiave Testo Il testo deve essere composto da: Introduzione Illustrante lo stato attuale delle conoscenze sull’argomento trattato e lo scopo della ricerca. Materiali e metodi Descrivere chiaramente i soggetti sottoposti a osservazioni o a esperimento (pazienti o animali da esperimento, inclusi i controlli). Identificare metodologie, impianti (nome e indirizzo del costruttore, tra parentesi) e procedure con dettaglio sufficiente a per mettere ad altri studiosi di riprodurre i risultati. Menzionare le metodologie già definite, incluse quelle statistiche; menzionare e fornire brevi descrizioni circa metodologie che sono state pubblicate ma non sono ben conosciute: descrivere metodologie nuove o modificate in modo sostanziale: giustificare il loro utilizzo e valutarne i limiti. Di tutti i farmaci si deve citare nome generico, dosaggio e vie di somministrazione. I nomi commerciali dei farmaci vanno citati tra parentesi. Unità di misura, simboli, abbreviazioni devono essere conformi agli standard internazionali. Le misure di lunghezza, altezza, peso e volume dovrebbero essere riportate in unità del sistema metrico (metro, chilogrammo, litro) o in loro multipli decimali. Le temperature dovrebbero essere espresse in gradi Celsius. Le pressioni in millimetri di mercurio o centimetri d’acqua. Tutte le misurazioni ematologiche e di chimica clinica dovrebbero essere espresse in unità del sistema metrico nei termini dell’International System of Units. Si scoraggia l’uso di simboli e sigle poco comuni. Essi vanno comunque spiegati alla prima apparizione nel testo. Risultati I risultati vanno riportati sotto forma di tabelle e grafici eventualmente elaborati statisticamente, con una presentazione concisa nel testo. 3 ARCHIVIO RCP DAFLON Discussione e conclusioni Commento sui risultati con eventuale confronto con i dati della letteratura. Bisogna inoltre definire il loro significato ai fini della pratica clinica e, della ricerca sperimentale. L’argomentazione logica deve essere rigorosa ed attenersi ai dati sperimentali. Bibliografia La bibliografia, che deve comprendere i soli Autori citati nel testo, va numerata con numeri arabi in ordine consecutivo di prima citazione nel testo. Il richiamo delle voci bibliografiche nel testo deve essere fatto con numeri arabi posti tra parentesi. La bibliografia deve essere citata nello stile standardizzato approvato dall’International Committee of Medical Journals Editors. Riviste. Per ogni voce si devono riportare il cognome e l’iniziale del nome degli Autori (elencare tutti gli Autori sino a sei, se sette o più elencare soli i primi sei nomi seguiti da: et al.), il titolo originale dell’articolo, il titolo della rivista (attenendosi alle abbreviazioni usate dall’Index Medicus), l’anno di pubblicazione, il numero del volume, il numero di pagina iniziale e finale. Nelle citazioni bibliografiche seguire attentamente la punteggiatura standard internazionale. (Esempio: Sutherland DE, Simmons RL. Intracapsular technique of transplant nephrectomy. Surg Gynecol Obstet 1978;146:951-2). Libri e Monografie. Per pubblicazioni non periodiche dovranno essere indicati i nomi degli Autori, il titolo, l’edizione, il luogo di pubblicazione, l’editore e l’anno di pubblicazione. (Esempio: Rossi G. Manuale di otorinolaringoiatria. IV edizione, Torino: Edizioni Minerva Medica, 1987). Tabelle Ogni tabella deve essere presentata, in foglio separato, correttamente dattiloscritta, preparata graficamente secondo lo schema di impaginazione della rivista, numerata in cifre romane, correlata da un breve titolo. Eventuali annotazioni devono essere inserite al piede della tabella e non nel titolo. Le tabelle devono essere richiamate nel testo. Figure Le fotografie devono essere inviate sotto forma di nitide copie su carta. Esse devono riportare sul retro un’etichetta che indichi la numerazione in cifre arabe, il titolo dell’articolo, il nome del primo Autore. 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON Editoriale Congresso della Central European Vascular Forum Roma 16-18 Ottobre, 2014 A cura di Claudio Allegra Focus on… Dalla Letteratura internazionale alla pratica clinica A cura di Giorgio Guarnera Intervento di varici degli arti inferiori: terapia medica nel post operatorio G. Bisetto Ruolo della terapia medica nella malattia emorroidaria M. Mistrangelo, F. Ghiglione 4 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI Editoriale Congresso della Central European Vascular Forum Roma 16-18 Ottobre, 2014 ARCHIVIO A cura di Claudio Allegra Dal 16 al 18 Ottobre si è svolto a Roma il 9° Congresso della Central European Vascular Forum. Questa Società fondata a Roma nel 1997 dal Prof Puchmayer di Praga e dal Prof. Allegra di Roma, ha lo scopo di riunire tutte le Nazioni che formavano l’antico Impero Austro-Ungarico che riconosceva le proprie radici nella cultura Mittel Europea; unione, dunque, non politica ma culturale nel conservare questa antica corrente di pensiero pur aprendosi all’Europa intera e al Mondo anglosassone. Casualmente quest’anno ricorreva il centenario dell’attentato di Sarajevo che provocò la 1 guerra mondiale con la conseguente distruzione di 3 Imperi: quello Austro-Ungarico, quello Tedesco e quello Russo. A questo evento scientifico hanno partecipato ben 9 Società: la Associazione Italiana Ulcere cutanee, il Collegio Italiano di Flebologia, il Compression Therapy Study Group, il FleboForum, la Società Italiana di Angiologia e Patologia vascolare, la Società Italiana di Diagnostica Vascolare, la Società Italiana di FleboLinfologia, la Società Italiana di Flebologia Clinica e Sperimentale, la Società Rumena di Flebologia, la Società Slovacca di Angiologia. Il tema del Congresso è stato sui problemi aperti e irrisolti nelle malattie vascolari evitando pertanto ripetizioni inutili e favorendo la discussione su argomenti attuali o come si usa dire “ in progress”. Primo fra tutti i vecchi e i nuovi anticoagulanti, dall’eparina ai NOA, al fine di chiarirne le indicazioni, la validità e gli interrogativi collegati al rischio emorragico. Conseguenzialmente sono state prese in considerazione le trombosi venose, con particolare riguardo quelle superficiali, se e quando trattarle; argomento attualmente di grande rilievo in particolare dal punto di vista socio-economico e della responsabilità medico-legale. Riguardo i nuovi anticoagulanti orali i colleghi Allegra e Antignani hanno proposto un protocollo di studio osservazionale sui tempi di ricanalizzazione delle trombosi venose recenti e pregresse attraverso indagine ecoduplex. In questi ultimi anni si evidenzia il contrasto tra la Medicina basata sulle evidenze e un tipo di Medicina naturistica avvolta nel mistero. Abbiamo pertanto dedicato un intero Simposio a questo argomento, chiarendo non solo la non provata efficacia dei cosiddetti integratori alimentari, ma evidenziando una interazione farmacologica ignorata e negletta tra integratori e farmaci nelle diverse patologie. Interessante e chiarificatrice la relazione del Collega Failla di Catania sulla tipologia di bendaggio da usare nella sindrome postflebitica in fase trofica e sulla associazione compressione e medicazioni avanzate, relazione preceduta dalla Lettura del Prof. Partsch di Vienna dedicata allo storico problema, non risolto completamente, tra il bendaggio elastico o anelastico. Attese e di grande interesse due Consensus Conference, una sulla terapia antiaggregante nelle procedure endovascolari, organiz5 RCP DAFLON Editoriale CONGRESSO DELLA CENTRAL EUROPEAN VASCULAR FORUM ROMA 16-18 OTTOBRE, 2014 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO zata dai prof.ri Fareed e Wahi di Chigago, e l’altra sulla stenosi carotidea asintomatica e rischio di infarto cerebrale in pazienti in terapia medica ottimale organizzata dal Prof. Nicolaides di Londra. La prima Consensus ci ha fatto scoprire come ancora non ci siano evidenze nelle procedure endovascolari sull’uso degli antiaggreganti, singola o doppia antiaggregazione, sui dosaggi e sui tempi; la seconda sulla non evidenza provata e comparata tra efficacia farmacologica e terapia invasiva nella stenosi carotidea asintomatica. Il Prof. Allegra in apertura del Congresso ha posto l’accento sulla sostenibilità delle Linee Guida per quanto riguarda la diagnostica e la terapia nelle malattie venose; problema scottante attualmente in una Sanità pubblica in continuo affanno che produce tagli orizzontali alla spesa a volte non del tutto razionale e favorevole per il benessere responsabile dei pazienti. In questo Congresso ha fatto capolino anche la SOMEB (Società Mediterranea del Benessere) con lo scopo di definire il significato politico-sanitario di benessere e la sua applicazione nei più disparati settori. In conclusione un gran lavoro di chiarificazione sui problemi aperti che sarà il filo conduttore dei prossimi Congressi di questa Società. RCP DAFLON Editoriale CONGRESSO DELLA CENTRAL EUROPEAN VASCULAR FORUM ROMA 16-18 OTTOBRE, 2014 Prof. Claudio Allegra Presidente della Central European Vascular Forum 6 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI Focus on… Dalla Letteratura internazionale alla pratica clinica ARCHIVIO A cura di Giorgio Guarnera RCP DAFLON Focus on… DALLA LETTERATURA INTERNAZIONALE ALLA PRATICA CLINICA ATROPHIE BLANCHE: IS IT ASSOCIATED WITH VENOUS DISEASE OR LIVEDOID VASCULOPATHY? Alavi A, Hafner J, Dutz JP. et al. Advances in skin &wound care 2014;27(11): 518-524 Gli Autori mettono a punto un sintetico e didattico inquadramento di questo segno clinico che fu descritto per la prima volta nel 1929 da Milian e da lui associato a sifilide e tubercolosi. Oggi sappiamo che le aree di cicatrice atrofica, liscia, porcellanacea localizzate in sede malleolare possono essere una consequenza dell’ipertensione venosa o parte di una vasculite livedoide. Pur nella sovrapponibile manifestazione clinica esistono diversi elementi di diagnosi differenziale. L’atrofia bianca associata ad ipertensione venosa è legata ad una trombosi dei piccoli vasi del plesso subpapillare e si localizza più comunemente a livello del malleolo interno, mentre l’atrofia bianca associata a vasculite livedoide è una condizione trombo-occlusiva connessa a stati di ipercoagulabilità, disordini dell’attività fibrinolitica o a malattie del collagene e si localizza a livello dei malleoli mediale e laterale con estensione al dorso del piede. Mentre nel primo quadro clinico l’atrofia bianca segue l’ulcera, nel secondo la precede o è concomitante o la segue. Ai fini dell’inquadramento diagnostico è consigliabile uno screening coagulativo e immunologico, con eventuale biopsia cutanea in caso di forte sospetto di vasculite livedoide. La terapia compressiva può essere di giovamento in entrambe le situazioni, in associazione al trattamento chirurgico dei reflussi nel primo caso, ad una eventuale terapia immunomodulatrice nel secondo. In entrambe le condizioni una terapia con pentossifillina può essere di giovamento. Una parte essenziale della gestione di questi pazienti risiede nel trattamento del dolore. Le implicazioni cliniche e terapeutiche suggeriscono l’importanza di un approccio multidisciplinare. 7 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO ANATOMY OF THE HUNTER’S CANAL AND ITS ROLE IN THE VENOUS OUTLET SYNDROME OF THE LOWER LIMB Uhl J, Gillot C Phlebology. 2014 Sep 10. pii: 0268355514551086. [Epub ahead of print] RCP DAFLON Focus on… DALLA LETTERATURA INTERNAZIONALE ALLA PRATICA CLINICA Gli Autori hanno eseguito una dissezione anatomica da cadavere a livello del canale di Hunter di 100 arti con iniezione di latex e successive flebografia e TAC. Il canale è costituito a livello del tetto dal muscolo vasto mediale, a livello del pavimento dai due muscoli adduttori (lungo e grande) ed è chiuso medialmente dal muscolo sartorio. È stata costantemente rinvenuta una banda muscolotendinea che nasce dal grande adduttore e collega il tendine degli adduttori al vasto mediale. A questo livello, la vena femorale, localizzata più posteriormente rispetto all’arteria, era frequentemente ristretta. Un altro rilevante reperto è rappresentato dalla presenza di due valvole femorali, che costituiscono punti di repere del canale: una localizzata circa 9 cm sopra il tubercolo del condilo mediale, l’altra 3 cm più in alto entro il canale. Tale reperti anatomici forniscono le basi per l’ipotesi fisiologica che la contrazione dell’adduttore lungo chiuda il canale e la contrazione del grande adduttore lo apra. Quindi il canale di Hunter avrebbe il compito di prevenire il reflusso femoropopliteo attraverso il sincronismo dei muscoli che lo costituiscono con la spinta eiettiva della pompa del polpaccio durante le deambulazione. Le consequenze nella pratica clinica di tali reperti risiedono nella opportunità di studiare con EcoDoppler l’asse venoso a tale livello e nel considerare che le posizioni sedute prolungate (lunghi viaggi in aereo) possono esporre al rischio di trombosi non solo le vene del polpaccio ma anche la vena femorale. 8 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO THE EFFECT OF DEEP VENOUS STENTING ON HEALING OF LOWER LIMB VENOUS ULCERS George R, Verma H, Ram B, Tripahi R Eur J Vasc Endovasc Surg 2014; 48(3):330-36 RCP DAFLON Focus on… DALLA LETTERATURA INTERNAZIONALE ALLA PRATICA CLINICA Si tratta di una analisi retrospettiva dei risultati di 44 procedure di stenting degli assi femoro-iliaco-cavale in 38 pazienti affetti da ulcera venosa refrattaria a guarigione dopo terapia compressiva o chirurgia del circolo venoso superficiale. I pazienti che alla TAC con mezzo di contrasto mostravano ostruzione sono stati sottoposti a flebografia ascendente mediante puntura ecoguidata e trattati con l’applicazione di stent in Nitinolo auto-espandibili. Successivamente hanno assunto terapia anticoagulante per 3 mesi e hanno indossato gambaletti elastici di compressione 23-32 mmHg. Ad un follow-up medio di 15 mesi si è ottenuta una percentuale cumulativa di guarigione delle ulcere del 60%. Senza entrare in dettagli tecnici molto specialistici, questo studio suggerisce alcune considerazioni che dovremmo aver sempre presenti nella gestione dei pazienti con ulcera venosa: 1) Una ulcera venosa ribelle a terapia può essere correlata ad una patologia misconosciuta del circolo profondo; 2) lo studio EcoDoppler deve essere particolarmente accurato, anche e soprattutto a livello del circolo profondo; 3) nella malattia venosa cronica ostruzione e reflusso possono essere concomitanti; 4) in caso di sospetto di patologia profonda sarebbe importante disporre di un protocollo che preveda indagine morfologica e test emodinamici per l’indicazione ad indagini diagnostiche invasive e procedure endovascolari o ricostruttive; 5) è necessario creare una rete in cui vi siano Centri di riferimento con grande esperienza nelle procedure. 9 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO Intervento di varici degli arti inferiori: terapia medica nel post operatorio RCP DAFLON INTERVENTO DI VARICI DEGLI ARTI INFERIORI: TERAPIA MEDICA NEL POST OPERATORIO G. Bisetto Casa di Cura Giovanni XXIII, Monastier di Treviso (TV) TERAPIA MEDICA L’insufficienza venosa cronica è esito di un’alterazione delle vene periferiche e si distingue in insufficienza venosa profonda e superficiale. Attualmente la classificazione CEAP permette una categorizzazione appropriata dei pazienti per la valutazione dell’insufficienza venosa e la determinazione dell’efficacia dei management. L’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori e le sue manifestazioni (varici, teleangectasie, ecc) sono una patologia molto frequente nei paesi industrializzati (10-40% della popolazione adulta). In Italia ne soffrono circa il 40% delle donne e il 25 % degli uomini. Il trattamento chirurgico delle varici rimane ancora molto usato. Il suo successo dipende dall’esperienza maturata e dai continui aggiornamenti delle tecniche chirurgiche grazie anche all’introduzione di nuovi materiali e tipi di anestesie. La terapia nel post operatorio ha due scopi principali: —— esercitare un effetto preventivo delle complicanze. —— intervenire sui sintomi. La terapia si può distinguere in due tipi: —— terapia medica.. —— terapia fisica. 10 TERAPIA FISICA CONCLUSIONI 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO Terapia medica Eparina Non vi sono evidenze specifiche sull’uso di eparina nel post operatorio in modo routinario come profilassi del tromboembolismo dopo la chirurgia dell’insufficienza venosa superficiale. Questo tipo di chirurgia rientra nelle categorie a basso rischio, dove la deambulazione quasi immediata o quantomeno molto precoce di norma sono sufficienti allo scopo. Ci sono dei casi dove però l’uso di eparina diventa, a mio avviso, necessario, quali l’obesità, la trombofilia, il pregresso tromboembolismo venoso, l’uso di terapie ormonali. L’eparina da noi usata è di norma l’eparina a basso peso molecolare, anche se non vi sono motivi particolari che impongano la nostra scelta. Questo dimostra che un’accurata anamnesi patologica remota è indispensabile per identificare i pazienti a rischio tromboembolico anche se non sempre è possibile identificare il grado di predisposizione individuale; tuttavia un intervento di varici, che di norma si esegue in anestesia locale o loco regionale, con una durata inferiore ad un’ora e con rapida mobilizzazione, non rende razionale l’uso routinario dell’eparina. Queste tecniche anestesiologiche riducono il rischio di TEV rispetto all’anestesia generale RCP DAFLON INTERVENTO DI VARICI DEGLI ARTI INFERIORI: TERAPIA MEDICA NEL POST OPERATORIO TERAPIA MEDICA TERAPIA FISICA CONCLUSIONI Antidolorifici Di norma non compaiono forti dolori nel post operatorio; i sintomi più riferiti sono una sensazione di gonfiore e indolenzimento che scompaiono nel giro di poche ore. Tuttavia a copertura di dolori perioperatori più fastidiosi, a volte viene compiuta nell’immediato post operatorio una profilassi per via endovenosa con paracetamolo, che si può continuare anche a domicilio per via orale. Flavonoidi L’uso della FFPM 500 mg due volte al giorno per quindici giorni prima dell’intervento e trenta giorni dopo, può, secondo alcuni autori, ridurre la formazione di ematomi nel post operatorio, ridurre la sintomatologia dolorosa, migliorare quindi la qualità della vita (Phlebology: stripping of the great saphenous vein under micronized purified flavonoid fraction (MPFF) protection results of the Russian multicenter controlled trial DEFANCE). 11 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO Terapia fisica L’elastocompressione rappresenta la prima scelta nella terapia fisica del post operatorio. È nostra abitudine l’uso di un monocollant di misura e classe individuate in base alle caratteristiche del paziente. È importante assicurarsi che la calza sia di misura corretta, valutando le condizioni del circolo arterioso e venoso, le condizioni della pelle, prima che sia seguito il protocollo per l’utilizzo della calza. La durata complessiva della contenzione elastica è di circa trenta giorni; giorno e notte nei primi sette giorni, solo di giorno nelle rimanenti tre settimane. Un uso corretto della contenzione elastica riduce l’importanza degli ematomi, facilita la cicatrizzazione e riduce l’importanza di complicanze. 12 RCP DAFLON INTERVENTO DI VARICI DEGLI ARTI INFERIORI: TERAPIA MEDICA NEL POST OPERATORIO TERAPIA MEDICA TERAPIA FISICA CONCLUSIONI 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO Conclusioni Come la scelta terapeutica “intervento chirurgico, laser, radiofrequenza” deve essere eseguita in base al tipo di paziente e al quadro clinico e quindi personalizzata, anche la terapia medica nel post operatorio deve tener conto di vari fattori e quindi condotta su misura e mai in modo routinario, in particolare valutando il rischio tromboembolico e il controllo del dolore, dando così la possibilità di tornare al più presto alle consuete abitudini di vita. RCP DAFLON INTERVENTO DI VARICI DEGLI ARTI INFERIORI: TERAPIA MEDICA NEL POST OPERATORIO TERAPIA MEDICA TERAPIA FISICA CONCLUSIONI 13 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Ruolo della terapia medica nella malattia emorroidaria M. Mistrangelo, F. Ghiglione Digestive and Colorectal Surgical Department, Centre of Minimal Invasive Surgery, University of Turin, Turin, Italy, Chief Prof. M. Morino. Sommario Le emorroidi sono la patologia proctologica di più frequente riscontro. Sono stati proposti molteplici trattamenti farmacologici per il controllo della sintomatologia ad esse correlate. Nonostante i molteplici studi pubblicati la Letteratura è scarna di evidenza clinica sul valore di tali farmaci. Questo aspetto è dovuto alla penuria di studi clinici randomizzati, di casistiche numerose e di un adeguato follow up a lungo termine atto a confermare i risultati positivi ottenuti nel breve termine. Il trattamento delle emorroidi deve essere rivolto esclusivamente alle forme sintomatiche, non essendoci alcuna dimostrazione che la terapia medica possa modificare l’evoluzione della malattia. I sintomi principali che possono trarre giovamento dalla cura medica sono il sanguinamento ed il dolore legato ad una trombosi o ad una crisi emorroidaria. La terapia medica, da sola, è in grado di controllare la maggior parte dei pazienti affetti da emorroidi di I o II grado. Alla luce della Letteratura, in questi pazienti il trattamento conservativo con i bioflavonoidi micronizzati non solo deve sempre essere il primo approccio terapeutico, ma spesso si rileva la terapia più efficace. La terapia topica, in particolare quella con pomate locali, ha un ruolo marginale. Può determinare delle reazioni allergiche locali che possono peggiorare la sintomatologia emorroidaria. L’utilizzo invece di gel topici anti-infiammatori possono aumentare l’efficacia delle terapia per os soprattutto nei casi in cui le emorroidi sono associate ad un quadro di importante anite congestizia. La terapia farmacologica con bioflavonoidi può essere associata ad altre terapie ambulatoriali o chirurgiche per potenziarne gli effetti. Nella pratica clinica i bioflavonoidi possono avere un ruolo nella prevenzione della recidiva sintomatologica, anche se non vi sono studi prospettici che abbiano dimostrato tale beneficio. CENNI STORICI DI TERAPIA NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 14 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Introduzione CENNI STORICI DI TERAPIA Le emorroidi sono la patologia di più frequente riscontro presso gli Ambulatori di proctologica. La parola emorroidi deriva dal greco haemorrhoides che significa flusso di sangue (haem = sangue, rhoos = flusso). Il termine inglese “pile” deriva dal latino pila che significa pillola o palla. La patologia emorroidaria occupa un posto di rilievo nell’attività quotidiana del medico generico e del gastroenterologo, tanto da far affermare a Pfenninger che almeno una volta nella vita tutti saranno interessati da un episodio emorroidario 1. La malattia emorroidaria affligge circa il 50% della popolazione di età superiore a 50 anni e da uno studio epidemiologico americano la sua prevalenza si attesta al 4.4% con un picco di incidenza tra i 45 ed i 65 anni 2. In USA almeno 1.000.000 di soggetti per anno si presentano da un medico per un episodio emorroidario sintomatico 2. Bleday e Coll. hanno esaminato i dati relativi a 21.439 pazienti visitati in un periodo di 5 anni e mezzo. Il 16% di questi pazienti presentavano emorroidi di II grado; il 53% di III grado ed il 26.6% di IV grado. Il 9.3% erano stati sottoposti ad un trattamento chirurgico, mentre il 44.8% ad una legatura elastica. Il 45% dei pazienti erano stati trattati conservativamente 3. Cohen ha stimato che il 58% delle persone oltre i 40 anni sarebbero affette da emorroidi di qualche grado. Nelle donne le emorroidi sono una condizione clinica comune con una prevalenza del 24.8% che aumenta in corso di gravidanza. Infatti l’incidenza dei quadri emorroidari nell’ultimo trimestre o nell’immediato post-partum, valutata in un recente studio, si distribuisce tra il 21% ed il 75% delle gravidanze a termine 4. In realtà l’incidenza è sovrapponibile nei 2 sessi. Questi dati contrastano peraltro con i dati provenienti dai paesi del Terzo Mondo dove sarebbe colpita 1 sola persona ogni 25-30 individui, anche uno studio di Burkitt ha evidenziato che emorroidi si osservano raramente nelle zone rurali africane, mentre sarebbero più frequenti nelle comunità africane esposte alle influenze del mondo occidentale ed in particolare della dieta. NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 15 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Cenni storici di terapia CENNI STORICI DI TERAPIA La malattia emorroidaria rappresenta una delle patologie più antiche a conoscenza dell’uomo, tanto che sin dall’antichità ne sono state riportate l’eziopatogenesi ed il trattamento. Morgagni, nel 1749, avanzava l’ipotesi che fosse addirittura una diretta conseguenza della stazione eretta. Nei papiri della medicina Egizia venivano ben descritte le emorroidi e nel papiro di Chester Beatty veniva citato il rimedio II: “Una mistura per eliminare il gonfiore ed il bruciore anale, per lenire i vasi anali e per liberarsi dal prurito; contiene sali del nord, mirra, sali dell’est, latte (umano), ed incenso”, da utilizzare per 4 giorni. Veniva inoltre citato il rimedio VI adatto al sanguinamento rettale con componenti quali olio, miele, antimonio, grasso di stambecco ed ammi 5. Nel papiro di Edwin Smith (1700 a.C.) veniva descritto un infuso di foglie d’acacia o di allume con funzione astringente utilizzato dagli Egiziani. Precedentemente nel Codice di Hammurabi a Babilonia (2500 a.C.) e successivamente nel papiro di Eber (1500 a.C.) erano stati descritti molteplici composti polifarmaceutici per la cura di questa patologia. Ippocrate, intorno al 400 a.C. affermava che le emorroidi si governavano: “lavandosi con molta acqua calda in cui fecesi bollire degli aromati, poi praticansi unzioni con una pomata composta di tamarisco, litargirio di argento calcinato, noce di galla, il tutto in polvere stemprato con lino ed incorporato con grasso di oca. Si fa bagnare spesso l’ano nell’acqua” 5. In realtà Ippocrate preferiva, ove possibile, la cauterizzazione con ferro rovente dei nodi emorroidari, mentre i suoi contemporanei preferivano la somministrazione di rafano e la dilatazione anale forzata, ripresa poi negli anni da Lord. Nel I libro di Samuele, Antico Testamento, veniva citata la malattia emorroidaria: “La mano del Signore si abbattè sulla città provocando grande distruzione e lui punì gli uomini che l’abitavano, giovani ed adulti, ed essi ebbero emorroidi nelle loro parti segrete”; ed ancora quando l’arca venne spostata a Ekron nella Palestina, anche questa città subì la dolorosa maledizione proctologica: “e gli uomini che non morirono furono colpiti dalle emorroidi e le urla delle città giunsero fino ai cieli” (1 Sam 5:12) 5. Nel II secolo dopo Cristo Galeno utilizzava la sanguisuga per diminuire la congestione perianale, osservando che spesso la sintomatologia emorroidaria migliorava dopo un “buon sanguinamento”. L’età galenica era inoltre caratterizzata dalla superstizione. Infatti si credeva che la “pietra d’India” portata intorno al collo, uno smeraldo nell’ombelico o la zampa di un rospo sotto l’ascella avrebbero tenuto sotto controllo il sanguinamento 5. Nell’epoca Medioevale John delle Ardenne (1306-1390) e Ambrose Pare suggerivano il trattamento chirurgico delle emorroidi pur considerando il salasso un ottimo trattamento medico. Riverius nel 1657 fu il primo a sperimentare l’applicazione dell’acido nitrico 5. Nel diciottesimo secolo l’ipotesi galenica del valore terapeutico del salasso venne sostenuto con ardore da Stall (1729) che riteneva che il sanguinamento anale delle “vene dorate” fosse la valvola di scarico naturale per la pletora del sistema portale 5. Il diciannovesimo secolo corrispondeva alla nascita della proctologia e furono intrapresi molteplici studi anatomici ed eziopatogenetici. Houston di Dublino (1843) reintrodusse la metodica di Riverius di applicare topicamente l’acido nitrico, che si rivelò 16 NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE alquanto pericoloso. Nel 1869 Morgan praticò un’iniezione di persolfato di ferro direttamente nei cuscinetti anali congesti e Mitchell in USA utilizzò invece l’iniezione di una miscela al 30% di fenolo in olio di oliva. Nel 1879 Andrews di Chicago introdusse il “segreto” del fenolo nella pratica iniettiva 5. Nel 1864 Maisonneuve tentò i primi approcci all’ipertono anale associato alla malattia emorroidaria mediante la fisioterapia ed i massaggi anali. Poco dopo venne ripresa la pratica della dilatazione anale 5. CENNI STORICI DI TERAPIA NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 17 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Norme comportamentali CENNI STORICI DI TERAPIA Nel trattamento della patologia emorroidaria e della recidiva della sintomatologia è importante l’acquisizione di norme igienico-dietetiche e comportamentali adeguate: —— Consigli igienico-sanitari: sono importanti soprattutto nei pazienti con scarsa sintomatologia. In pazienti con feci liquide, prurito e perdita di sangue sulla carta igienica è importante suggerire una dieta ad alto contenuto di fibre, evitando cibi e bevande che possano provocare diarrea ed impiegando un leggero lavaggio anale dopo la defecazione. Un accurato lavaggio postdefecatorio è importante per rimuovere i residui fecali dalla cute perianale, ma è preferibile evitare i lavaggi troppo frequenti; infatti l’uso eccessivo di saponi asporta le secrezioni delle ghiandole sebacee che hanno un effetto protettivo sulla cute. In presenza di sudorazione eccessiva e di macerazione della cute perianale può essere utile l’utilizzo di saponi acidi. In caso di intenso prurito, invece, i preparati a base di olio di mandorla dolce sono meno irritanti e quindi da preferirsi ai saponi. Infine è importante asciugare accuratamente la cute perianale senza uno strofinamento eccessivo che può avere un’azione traumatizzante locale. —— Attività fisica: una moderata attività fisica (1 ora di marcia o di cyclette al giorno) migliora le caratteristiche dell’alvo con un’azione favorevole sulla malattia emorroidaria. Sono inoltre sconsigliate le attività quali l’equitazione, l’uso prolungato della moto o della bicicletta ed i lunghi viaggi in automobile. —— Modificazioni delle abitudini defecatorie: La regolarizzazione dell’alvo rappresenta un momento importante nel trattamento conservativo delle emorroidi ed ha un ruolo fondamentale in associazione con le altre terapie. La stipsi infatti inizialmente favorisce la comparsa delle emorroidi, mentre successivamente peggiora per inibizione volontaria, del paziente stesso, durante l’atto della defecazione allo scopo di evitare il dolore ed il sanguinamento. Nonostante ciò è importante dissuadere il paziente ad insistere nell’ottenere almeno una evacuazione al giorno con sforzi esagerati. Infatti ogni tentativo di defecazione “a comando”, al di fuori dei momenti fisiologici della giornata (in genere 1 o 2 al risveglio o dopo i pasti) non porta che a sforzi dannosi ed inutili con emissione di piccole quantità di feci frammiste a muco. Va inoltre invitato il paziente a non ignorare la prima urgenza defecatoria mattutina, perché non è comodo indulgervi, e a non insistere nel tentativo di eliminare le ultime parti del bolo fecale dal canale anale. La posizione accovacciata, alla turca, è quella più adatta alla defecazione, consentendo una evacuazione con una minima congestione pelvica. Deve inoltre essere sconsigliata l’abitudine di restare a lungo seduti sulla tazza del water così com’è dannosa la fretta eccessiva. Nel caso in cui un adeguato apporto di fibre e di acqua non siano sufficienti ad ottenere una defecazione fisiologica si può far ricorso, per periodi limitati di tempo a lassativi ad azione meccanica come l’olio di vaselina o gli integratori di fibre; e a lassativi osmotici quali il lattulosio o il lattitolo. —— Dieta: come è già stato sottolineato in precedenza è importante una dieta ricca di acqua e fibre. Sono da evitare o ridurre 18 NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE drasticamente le spezie, soprattutto il pepe (inclusi insaccati, formaggi stagionati, etc), i cibi piccanti e conservati. Anche il cioccolato sembrerebbe favorire la riacutizzazione della malattia emorroidaria. Sono inoltre dannosi gli strapazzi alimentari, il caffè e le bevande alcoliche in quantità eccessiva. —— Terapia fisica: I pazienti che soffrono di emorroidi fanno ricorso spontaneamente alla terapia termica. Le soluzioni sono spesso in contrasto essendo utilizzati sia il caldo che il freddo a seconda delle abitudini. Anche la Letteratura scientifica è divisa sull’argomento: infatti mentre in passato era stato segnalato un significativo calo delle pressioni a livello anale dopo un bagno caldo, una recente pubblicazione di Pinho sembrerebbe negare tale effetto. In realtà l’esperienza clinica suggerisce che i semicupi tiepidi hanno un evidente effetto benefico su tutte le situazione anali dolorose accompagnate da un aumento del tono anale. CENNI STORICI DI TERAPIA NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 19 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Terapia medica: il ruolo dei Bioflavonoidi CENNI STORICI DI TERAPIA Sono stati proposti molteplici farmaci di classi farmacologiche e con principi d’azione diversi nella terapia della patologia emorroidaria. In Europa ed in Asia vi è stato un ampio sforzo pubblicitario per diffondere i farmaci orali, anche se sono stati effettuati pochi studi randomizzati atti a verificarne l’efficacia, lasciando non poche perplessità sulla loro reale efficacia. Gli antinfiammatori ed antidolorifici possono avere un ruolo importante negli attacchi emorroidari acuti e nel controllo delle sindromi dolorose anali. La loro efficacia è ben conosciuta, pur non potendo essere sottovalutata la loro lesività a livello gastrico e duodenale. Proprio per tale ragione, in pazienti affetti da patologie infiammatorie o ulcerose gastroduodenali, può essere indicata tutta una serie di prodotti usciti recentemente in commercio a minore gastrolesività. In realtà solo raramente vanno utilizzati ed in particolare nelle complicanze della malattia emorroidaria. La classe di farmaci più utilizzata e con maggior efficacia nella malattia emorroidaria sono i farmaci vasotonici e vasoprotettori. Tali farmaci sono spesso di origine vegetale e presentano un’azione sintomatica. Sono indicati in presenza di riacutizzazione della malattia emorroidaria con sanguinamento, edema, flogosi e dolore. Una delle classi più utilizzate di tali farmaci è la Diosmina che è un composto di origine naturale o sintetica, derivato dai flavonoidi con attività flebotonica. Il suo meccanismo d’azione sfrutta il rallentamento del metabolismo della noradrenalina a livello della parete vasale favorendone una più marcata e duratura azione postsinaptica. Presenta inoltre un’attività antiflogistica legata alla capacità di controllare il danno epiteliale. L’attività antiflogistica e analgesica della diosmina si esplica inibendo la produzione e la liberazione dai leucociti di mediatori chimici di flogosi (istamina, bradichinina, serotonina), riducendo l’edema locale 6. Pertanto i numerosi prodotti a base di Diosmina sono indicati in presenza di emorroidi sanguinanti o sede di processi flogistici. La posologia media è di 500-2000 mg/die per os. Sono molteplici gli studi comparsi in Letteratura per provarne l’efficacia. La frazione flavonoica purificata e micronizzata composta dal 90% di diosmina e dal 10% di esperidina è il bioflavonoide più comunemente utilizzato nella pratica clinica ed il composto più studiato in Letteratura. La micronizzazione del farmaco in particelle di un diametro minore di 2 µm non solo ha permesso il miglioramento della solubilità e dell’assorbimento, ma ha determinato anche la riduzione dei tempi di azione. Diana e Coll. hanno osservato una riduzione del sanguinamento e del dolore nel 79% e nel 67% dei pazienti già dopo una settimana di trattamento, percentuali che salivano al 98% e 86% dopo due settimane. Nel corso di tale studio nessun paziente aveva subito un peggioramento della sintomatologia, confermando l’efficacia della terapia con farmaci vasoattivi ad azione anche antinfiammatoria, come la diosmina, nel trattamento della malattia emorroidaria e soprattutto delle sue complicanze 6. L’associazione di Diosmina (90%) ed Esperidina (10%) ha dimostrato una reale efficacia e rapidità nell’arrestare il sanguinamento 20 NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE nella malattia emorroidaria, con un buon effetto anche sulla possibile recidiva 7. Tale effetto farmacologico è utilizzabile come “ponte” nell’attesa di praticare delle procedure maggiormente invasive. Ho e Coll. hanno comparato l’utilizzo della Diosmina micronizzata con la legatura elastica e con le fibre. Questo studio ha permesso di concludere che l’utilizzo della Diosmina micronizzata in associazione con le fibre è in grado di determinare la riduzione del sanguinamento nei pazienti affetti da emorroidi interne complicate 8. La Torre ha confermato i precedenti studi di Cospite e Godeberge che evidenziano l’efficacia della Diosmina micronizzata in associazione con l’Esperidina nel ridurre le crisi emorroidarie, la loro durata ed intensità, osservando parallelamente una drastica riduzione dei sintomi e dei segni tipici della malattia emorroidaria 9. Recentemente Alonso-Coello e Coll. 10 hanno pubblicato una meta-analisi sul trattamento delle emorroidi con bioflavonoidi. La meta-analisi ha incluso complessivamente 14 studi per un totale di 1514 pazienti, dimostrando che i flavonoidi riducono il rischio di sanguinamento nel 67%, il dolore persistente nel 65% e il prurito nel 35% dei pazienti. Gli stessi Autori hanno anche evidenziato che l’utilizzo periodico dei flavonoidi riduce il tasso di recidiva dei sintomi nel 47% dei casi 10. Numerosi studi hanno valutato il ruolo dei flavonoidi nel prevenire il sanguinamento ed il dolore post-emorroidectomia. Tahsin Colak e Coll. 11 hanno effettuato uno studio prospettico randomizzato sull’uso dei flavonoidi micronizzati dopo emorroidectomia, evidenziando che il loro utilizzo riduce il dolore postoperatorio e l’utilizzo di analgesici intramuscolari. I risultati sono stati confermati anche dallo studio del Prof. Filippo La Torre pubblicato su Diseases of Colon and Rectum 12, dimostrando con uno studio prospettico randomizzato controllato che l’utilizzo della frazione purificata micronizzata dei flavonoidi, associata ad un trattamento antibiotico short-term e ad un trattamento antinfiammatorio, riducono la durata e l’intensità dei sintomi post-emorroidectomia, nonché sono in grado di ridurre il sanguinamento postoperatorio. Tali dati sono stati confermati da Vladimir Astashov and Coll. 13 e da Filingeri 14. L’unico studio che non ha confermato tali vantaggi è quello di Mlakar e Coll. 15 che non ha riscontrato un vantaggio sul dolore postoperatorio nei pazienti che assumevano flavonoidi. Probabilmente tale risultato è influenzato dalla tecnica chirurgica. Infatti tali Autori hanno sottoposto i pazienti ad una prolassectomia con stapler che è stata dimostrata in vari studi randomizzati essere statisticamente meno dolorosa rispetto alle tecniche classiche di emorroidectomia. Una recente importante valutazione sul valore dei flavonoidi nei pazienti affetti da emorroidi è stata effettuata da Perera e Coll. attraverso una Cochrane Review 16. Lo scopo di tale review è di determinare l’efficacia dei flebotonici nell’alleviare i segni, i sintomi e la gravità della patologia emorroidaria e di verificare la loro efficacia dopo intervento di emorroidectomia. Gli Autori hanno preso in esame 24 studi randomizzati per un totale di oltre 2300 pazienti. I flebotonici hanno dimostrato un effetto benefico statisticamente significativo sul miglioramento del prurito (OR 0.23; 95% CI da 0.07 a 0.79) (p = 0.02), del sanguinamento (OR 0.12; 95% CI da 0.04 a 0.37) (p = 0.0002), del sanguinamento post-emorroidectomia (OR 0.18; 95% CI da 0.06 a 0.58) (p = 0.004), delle secrezioni e delle perdite (OR 0.12; 95% CI da 0.04 a 0.42) (p = 0.0008) e sul miglioramento globale dei sintomi (OR 15.99 95% CI da 5.97 a 42.84) (p < 0.00001), rispetto al gruppo di 21 CENNI STORICI DI TERAPIA NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE controllo. Peraltro questa review non è stata in grado di dimostrare dei vantaggi statisticamente significativi sul controllo del dolore (OR 0.11; 95% CI da 0.01 a 1.11) (p = 0.06), sugli scores del dolore dopo emorroidectomia (SMD -1.04; 95% CI da -3.21 a 1.12) (p = 0.35) o sull’assunzione di analgesici postoperatori (OR 0.54; 95% CI da 0.30 a 0.99) (p = 0.05). In base al risultato di questa review gli Autori concludono che c’è un beneficio potenziale nell’utilizzo dei flebotonici nel trattamento della patologia emorroidaria e sul controllo dei sintomi postoperatori. I risultati hanno dimostrato il miglioramento statisticamente significativo sul sanguinamento e sui sintomi in generale. Peraltro vi sono pochi dati sulla sicurezza dall’evidenza presentata nei trials clinici. Gli Autori hanno anche evidenziato delle limitazioni metodologiche nei vari trial esaminati. Tale aspetto richiede l’espletamento di trial più consistenti in futuro in modo da poter validare i risultati presentati in questa review. CENNI STORICI DI TERAPIA NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 22 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Altre terapie farmacologiche disponibili CENNI STORICI DI TERAPIA Molti altri composti vengono utilizzati nel trattamento della patologia emorroidaria 17. L’Escina è un altro principio attivo formato da una miscela di saponine, composta da circa 30 sostanze pure, estratte dai semi dell’ippocastano. Ha una buona efficacia nel ridurre l’edema frequentemente associato alle crisi emorroidarie acute. La Tribesonide ha un’azione tonica sulle fibre muscolari lisce della parete venosa; un’azione antiflogistica e riduce l’adesività piastrinica (azione antitrombotica). È indicata nelle emorroidi sanguinanti o dolorose per flogosi o trombosi. La posologia giornaliera è di 800-1200 mg/die per os. L’acido Flavodico presenta invece un’azione vasoprotettrice, aumentando le resistenze capillari e riducendo la permeabilità dei piccoli vasi. L’Aminaftone è un prodotto emostatico e capillaroprotettore con un’importante azione sulla riduzione del tempo di emorragia. 150-225 mg/die sono indicati nella terapia delle emorroidi sanguinanti. L’Idrossietilrutoside è un vasoprotettore ed antiflogistico derivato dalla rutina; aumenta il tono delle pareti vasali e riduce la permeabilità e la fragilità capillare. La posologia media è di 600-1000 mg/die. Gli Eparani sono polisaccaridi solforati naturali che fanno parte della parete vasale. Haano un’azione vasoprotettiva antitrombotica e fibrinolitica. Sono indicati nei processi trombotici emorroidari alla dose di 100-300 mg/die. La Mirtillina viene estratta da una pianta medicinale e presenta una attività protettiva sulla parete vasale, incrementando la produzione di glucosaminoglicani importanti costituenti della parete vasale. Possono essere indicati in caso di emorroidi sanguinanti. Infine il Defibrotide è una sostanza ottenuta per riduzione non enzimatica del DNA bovino ed ha un’azione fibrinolitica. Può essere impiegato nelle trombosi emorroidarie alle dosi di 400 mg i.m. o e.v. Recentemente sono stati messi in commercio prodotti antiemorroidari a componente interamente naturale quali le Leucoantocianine della Vitis Vinifera, i Triterpeni della Centella Asiatica in forma di fitosoma, l’estratto di Melilotus officinalis ed il Ruscus aculeatus. Tali composti sembrano avere un’azione antiossidante, capillaroprotettiva, linfodrenante, di aumento della resistenza e della permeabilità vasale, ottenendo un buon effetto sulla sintomatologia emorroidaria. 23 NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Anti-infiammatori ed antidolorifici CENNI STORICI DI TERAPIA Hanno una funzione sintomatica importante negli attacchi emorroidari acuti e nel controllo delle sindromi dolorose anali. La loro efficacia è ben conosciuta, pur non potendo essere sottovalutata la loro lesività a livello gastrico e duodenale. Proprio per tale ragione, in pazienti affetti da patologie infiammatorie o ulcerose gastroduodenali possono essere indicati tutta una serie di prodotti ad uso topico. Sono stati infatti prodotti dei gel a base di Mesalazina ad applicazione topica anale nel trattamento della fase acuta infiammatoria e dolorosa della patologia emorroidaria. Importanti novità sono anche le schiume rettali a base di idrocortisone applicabili topicamente con un basso assorbimento in circolo ed una buona efficacia nel trattamento delle sindromi dolorose anorettali, anche se la loro indicazione terapeutica principale sono le proctiti di varia origine, più che la manifestazioni della patologia emorroidaria nelle sue varie forme. Peraltro questi ultimi 2 composti hanno ottenuto in breve tempo un largo consenso, anche se non sono ancora apparsi studi randomizzati sulla loro efficacia e tollerabilità nel campo della malattia emorroidaria. NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 24 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Farmaci antiemorroidari topici CENNI STORICI DI TERAPIA Sono molto diffusi e spesso vengono utilizzati come auto-medicamenti. L’efficacia di tali composti è stata solo raramente valutata criticamente, anche se prove anedottiche suggeriscono una riduzione della sintomatologia dopo l’applicazione di tali composti. Sulla base della Letteratura internazionale non riteniamo giustificato l’impiego di pomate antibiotiche nel trattamento della malattia emorroidaria, non essendovi una base eziopatogenetica e potendo inoltre determinare delle sensibilizzazioni cutanee di difficile risoluzione. La paraffina è un rimedio spesso utilizzato come automedicazione dal paziente e la sua azione di lubrificazione dei cuscinetti emorroidari infiammati e della cute perianale, riducendo l’attrito e lo sfregamento durante la deambulazione, determinando talora una riduzione della sintomatologia. Recentemente sono stati commercializzati prodotti topici in forma di gel rettale a base di Acido ialuronico, MSM e Tea Tree Oil che avrebbero una azione lubrificante a livello del canale anale, riducendo il rischio di infiammazione, prurito e bruciore e quindi il formarsi di lesioni da sfregamento che acuiscono la sintomatologia emorroidaria. In generale, però, i prodotti topici contengono sostanze anti-infiammatorie, anestetiche o vasoattive, spesso in associazione. Tra i farmaci antiinfiammatori i più utilizzati sono i derivati del cortisone e sono indicati in presenza di malattia emorroidaria complicata da processi flogistici. Il loro utilizzo può peraltro favorire la comparsa di sovrainfezioni locali, in particolare di infezioni micotiche. Marin e Coll. 18 hanno inoltre descritto la possibilità di assorbimento di questi farmaci dopo applicazione locale per periodi lunghi con comparsa di sindromi pseudo-iperaldosteroniche. L’impiego di anestetici locali (frequentemente associati a steroidi) hanno una buona efficacia nelle forme accompagnate da dolore quali le trombosi emorroidarie e le crisi emorroidarie acute. Il loro utilizzo può predisporre alla comparsa di dermatiti allergiche che diventano più fastidiose della patologia di base e sono generalmente molto difficili da trattare. Come sottolinea Keighley non esiste alcuna prova che per ridurre l’infiammazione la terapia per via topica di steroidi sia in qualche modo migliore di un anestetico locale da solo, o che una qualsiasi di queste preparazioni offra risultati migliori della semplice applicazione della già citata paraffina o simili. Vi sono inoltre in commercio prodotti attivi sulle strutture vasali dei pacchetti emorroidari. Tali preparati sfruttano gli stessi principi impiegati nella terapia per via generale. La loro reale efficacia non è da tutti riconosciuta, ed in realtà accanto ad un probabile effetto placebo hanno una benefica azione lubrificante e protettiva sulle strutture della regione anale. Va peraltro considerato, che soprattutto nelle fasi iniziali della patologia emorroidaria la regressione della sintomatologia è legata alla storia naturale della malattia stessa più che all’efficacia della terapia medica, soprattutto di quella topica. 25 NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Altri prodotti CENNI STORICI DI TERAPIA Negli ultimi anni anche la nifedipina e la nitroglicerina sono state utilizzate nell’ambito della patologia emorroidaria. Tali preparati sono usualmente utilizzati con beneficio nel trattamento della ragade anale associata ad ipertono sfinterico. La riduzione dell’ipertono sfinterico sembra essere il principio di azione su cui si basa la loro efficacia, per cui possono essere indicati nelle manifestazioni della patologia emorroidaria in cui è associato un ipertono sfinterico. Teniamo peraltro contro, che come accennato precedentemente, i semicupi tiepidi-caldi sono in grado di ridurre l’ipertono stesso e la sintomatologia ad esso correlata. Gorfine 19 ha utilizzato la nitroglicerina nei pazienti affetti da trombosi emorroidaria esterna, confermando il suo ruolo nel controllo del dolore anale correlato all’ipertono sfinterico. È peraltro noto che l’effetto collaterale più importante e fastidioso è la cefalea. Solo studi più approfonditi potranno valutare il loro reale valore nel trattamento della patologia emorroidaria. NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 26 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Emorroidi e gravidanza CENNI STORICI DI TERAPIA Una situazione particolare è la comparsa di emorroidi sintomatiche durante la gravidanza. Pochi sono gli studi in Letteratura che affrontano questo delicato problema. In generale tutti i consigli medico-dietetici e comportamentali accennati precedentemente sono da consigliare alla donna gravida. NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 27 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Conclusioni CENNI STORICI DI TERAPIA In conclusione possiamo sostenere che il trattamento delle emorroidi deve essere rivolto esclusivamente alle forme sintomatiche, non essendoci alcuna dimostrazione che la terapia medica possa modificare l’evoluzione della malattia. I sintomi principali che possono trarre giovamento dalla cura medica sono il sanguinamento ed il dolore legato ad una trombosi o ad una crisi emorroidaria. Tale terapia è del tutto inefficace nel controllo del prolasso, che è una indicazione a terapie più radicali. La terapia medica, da sola, è in grado di controllare la maggior parte dei pazienti affetti da emorroidi di I o II grado. Alla luce della Letteratura, in questi pazienti il trattamento conservativo con i bioflavonoidi micronizzati non solo deve sempre essere il primo approccio terapeutico, ma spesso si rileva la terapia più efficace. La terapia topica, in particolare quella con pomate locali, ha un ruolo marginale. Può determinare delle reazioni allergiche locali che possono peggiorare la sintomatologia emorroidaria. L’utilizzo invece di gel topici anti-infiammatori può aumentare l’efficacia delle terapia per os soprattutto nei casi in cui le emorroidi sono associate ad un quadro di importante anite congestizia. Per i pazienti affetti da emorroidi per le quali sono indicate terapie ambulatoriali o chirurgiche, la terapia conservativa può essere prescritta per alleviare la sintomatologia, per ottenere un miglioramento dei risultati in associazione alle altre terapie, e non ultimo per il desiderio del paziente di “avere qualcosa da prendere nel frattempo che attende il trattamento definitivo”. Come già accennato non vi sono studi prospettici che abbiano dimostrato un beneficio della terapia profilattica nella prevenzione della ricomparsa dei sintomi, anche se, nella pratica clinica, vi sono pazienti che ripetono periodicamente la terapia conservativa in modo da mantenere sotto controllo la possibile recrudescenza dei sintomi. Tale aspetto è stato peraltro anche confermato dalla metanalisi di Alonso-Coello sopracitata. NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 28 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO RCP DAFLON RUOLO DELLA TERAPIA MEDICA NELLA MALATTIA EMORROIDARIA INTRODUZIONE Bibliografia CENNI STORICI DI TERAPIA 1. Pfenninger JL. Modern treatments for internal Haemorrhoids. BMJ 1997; 314: 1211-1212. 2. Hudziak H. Pathologie Hémorroidaire. Gastroenterol Clin Biol 1998; 22: B155-B163. 3. Bleday R., Pena JP, Rothenberger DA., Goldberg SM., Buls JG. Symptomatic Hemorrhoids: Current incidence and complications of operative technique. Dis Colon Rectum 1992; 35: 477-481. 4. Petruzzelis V., Troccoli T., Pozzi E., Loverro G. Attività dell’O-(beta idrossietil)-rutosidea ad alte dosi per os nella terapia della malattia emorroidaria nella gravidanza e nel post partum. Minerva Angiol 1993; 18: 47-53. 5. Pluchinotta A. Storia Illustrata della Proctologia. 1992 Ciba-Geigy Ed. 6. Diana G., Catanzaro M., Ferrara A., Ferrari P. Attività della diossina pura nel trattamento della malattia emorroidaria. Clin Ter 2000; 151: 341-344. 7. Misra M.C., Parshad R. Studio clinico randomizzato sull’impiego di flavonoidi micronizzati nel trattamento precoce della rettorragia da emorroidi acute interne. Minerva Cardioangiol 2001; 49 (Suppl. 3): 1-7. 8. Ho Y.H.H., Tan M., Seow-Choen F. Micronized purified flavonidic fraction compared favorably with rubber band ligation and fiber alone in the management of bleeding hemorrhoids. Dis Colon Rectum 2000; 43: 66-69. 9. La Torre F. Malattia emorroidaria e trattamento conservativo. Revisione della Letteratura sull’impiego di Diosmina ed Esperidina micronizzate. Minerva Chir. 1999; 54: 1-8. 10. Alonso-Coello P, Zhou Q, Martinez-Zapata MJ, Mills E, Heels-Ansdell D, Johanson JF, Guyatt G. Meta-analysis of flavonoids for the treatment of haemorrhoids. Br J Surg 2006; 93: 909-920. 11. Colak T., Akca T., Dirlik M., Kanik A., Dag A., Aydin S. Micronized Flavonoids in pain control after hemorrhoidectomy: A prospective randomized controlled study. Surg Today (2003) 33:828–832. DOI 10.1007/s00595-003-2604-5. 12. La Torre F., Nicolai A.P. Clinical Use of Micronized Purified Flavonoid Fraction for Treatment of Symptoms After Hemorrhoidectomy: Results of a Randomized, Controlled, Clinical Trial. Dis Colon Rectum 2004; 47: 704–710. DOI: 10.1007/s10350-003-0119-1. 13. Astashov V., Timchenko D. Benefits of micronized purified flavonoid fraction in the reduction of symptoms after operation for hemorrhoidal disease. Phlebolymphology 2014; 21(2): 95-99. 14. Filingeri V., Buonomo O., Sforza D. Use of Flavonoids for the treatment of symptoms after hemorrhoidectomy with radiofrequency scalpel. Eur Rev Med Pharmacol Sci 2014; 18: 612-616. 15. Mlakar B., Košorok P. Flavonoids to reduce bleeding and pain after stapled hemorrhoidopexy: a randomized controlled trial. Wien Klin Wochenschr 2005; 117/15–16: 558–560. DOI 10.1007/s00508-005-0420-1. 16. Perera N, Liolitsa D, Iype S, Croxford A, Yassin M, Lang P, Ukaegbu O, van Issum C. Phlebotonics for haemorrhoids (Review). Cochrane Database of Systematic Reviews 2012, Issue 8. Art. No.: CD004322. DOI: 10.1002/14651858.CD004322.pub3. 17. Batocchio F., Giacchetto F., Baldan M., De Santis L., Perelda F., Terranova O. Terapia conservativa delle emorroidi. Ann Ital Chir. 1995; LXVI, 6: 761-767. 18. Marin F., Gonzales Quintela A., Maya M., Suarez E., Zarrage M. Pseudohyperaldosteronism due to application of an antihemorrhoidal cream. Nephron 1989; 52: 281. 19. Gorfine S.R. Treatment of benign anal disease with topical nitroglycerin. Dis. Colon Rectum 1995; 38: 453-57. 29 NORME COMPORTAMENTALI TERAPIA MEDICA: IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDI ALTRE TERAPIE FARMACOLOGICHE DISPONIBILI ANTI-INFIAMMATORI ED ANTIDOLORIFICI FARMACI ANTIEMORROIDARI TOPICI ALTRI PRODOTTI EMORROIDI E GRAVIDANZA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO EVENTI E CONGRESSI (APRILE – MAGGIO 2015) RCP DAFLON EVENTI E CONGRESSI (APRILE – MAGGIO 2015) 25TH CONGRESS OF MEDITERRANEAN LEAGUE OF ANGIOLOGY AND VASCULAR SURGERY - MLAVS LUBIANA, 16-19 APRILE 2015 30 INTERNATIONALER VÀRADY -WORKSHOP FÜR PHLEBOLOGIE, LYMPHOLOGIE UND ANGIOLOGIE FRANKFURT /M, 17-18 APRILE 2015 40TH BIANNUAL CONGRESS AT THE INTERSECTIONS OF THE IDEAS AND OUTCOMES VANCOUVER (CANADA) , 25 – 26 APRILE 2015 CHARING CROSS SYMPOSIUM 2015 LONDRA, 28 APRILE – 1 MAGGIO 2015 WEST COAST VEIN FORUM ADVANCING THE TREATMENT OF VENOUS DISEASE- ADDRESSING CHALLENGES AND CONTROVERSIES IN VEIN TREATMENT WESTIN VERASA NAPA – NAPA (CA), 30 APRILE - 2 MAGGIO 2015 XXI CONGRESO ARGENTINO E INTERNACIONAL DE FLEBOLOGIA Y LINFOLOGIA ROSARIO, 7-9 MAGGIO 2015 EUROPEAN SOCIETY FOR VASCULAR MEDICINE: I ANNUAL CONGRESS HARMONISING VASCULAR MEDICINE IN EUROPE BERLIN-POTSDAM, 10 - 12 MAGGIO 2015 36° CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA ROMA, 15-17 MAGGIO 2015 30 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO 64TH ESCVS EUROPEAN SOCIETY FOR CARDIOVASCULAR AND ENDOVASCULAR SURGERY & 11TH INTERNATIONAL CONGRESS OF UPDATE IN CARDIOLOGY AND CARDIOVASCULAR SURGERY ISTANBUL, 26 – 29 MAGGIO 2015 RCP DAFLON EVENTI E CONGRESSI (APRILE – MAGGIO 2015) SIDV GIUV - INTERNATIONAL VASCULAR COURSE ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR), 29 - 31 MAGGIO 2015 31 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 COLOPHON NORME AUTORI ARTICOLI ORIGINALI EVENTI E CONGRESSI ARCHIVIO ARCHIVIO RCP DAFLON ARCHIVIO FLEBOLOGIA OGGI - Vol. 15 - N. 1/2014 FLEBOLOGIA OGGI - Vol. 15 - N. 2/2014 FLEBOLOGIA OGGI - Vol. 15 - N. 3/2015 32 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1 Rivista di Informazione Scientifica Vol. 15 N. 3 2015 NORME AUTORI 1 l’unico flebotropo con il più alto grado di raccomandazione in tutti gli stadi della malattia venosa cronica nelle ultime linee guida internazionali 2 rado 1B O M NDA A Dalla micronizzazione... Assorbimento rapido per una efficacia clinica maggiore *-3-4 Medicinale non soggetto a prescrizione medica. Classe C 1) Riassunto delle caratteristiche del prodotto. 2) Management of Chronic Venous Disorders of The Lower Limbs. Guideline According to Scientific Evidence. Int Angiol 2014;33:87-208. 3) Garner RC et al. J Pharm Sci. 2002; 91: 32-40. 4) Cospite M et al. Int Angiol 1989; 8 (suppl 4): 61-65 * VS diosmina semplice ARCHIVIO RCP DAFLON RCP DAFLON Depositato presso l’AIFA il 17/07/2014 R AC C EVENTI E CONGRESSI compresse per un trattamento MENSILE completo. O N E2 g 60 ARTICOLI ORIGINALI ZI COLOPHON RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO: • 1) DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE: DAFLON 500 mg compresse rivestite con film • 2) COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA: ogni compressa rivestita con film contiene: Principio attivo frazione flavonoica purificata, micronizzata mg 500 costituita da: diosmina mg 450 flavonoidi espressi in esperidina mg 50. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1 • 3) FORMA FARMACEUTICA: compresse rivestite con film • 4) INFORMAZIONI CLINICHE: 4.1 Indicazioni terapeutiche: sintomi attribuibili a insufficienza venosa; stati di fragilità capillare. 4.2 Posologia e modo di somministrazione: 2 compresse rivestite con film al giorno (1 a mezzogiorno e 1 alla sera) al momento dei pasti, anche nell’insufficienza venosa del plesso emorroidario. 4.3 Controindicazioni: ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego: nessuna. 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazioni: non sono stati effettuati studi di interazione. 4.6 Gravidanza e Allattamento: gravidanza La sicurezza del farmaco in gravidanza non è stata determinata, pertanto è opportuno non somministrare il prodotto durante la gravidanza. Allattamento: In assenza di dati sull’escrezione nel latte, il trattamento deve essere evitato durante l’allattamento. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari: non sono stati condotti studi per valutare l’effetto della frazione flavonoica sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati: i seguenti effetti o reazioni avverse sono stati riportati e sono stati classificati secondo la seguente frequenza: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema nervoso. Raro: vertigini, cefalea, malessere Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, dispepsia, nausea, vomito. Non comune: colite. Non nota: dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: rash, prurito, orticaria. Non nota: edema al volto, alle labbra, alla palpebra; edema di Quincke. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. 4.9 Sovradosaggio: Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.• 5) PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: 5.1 Proprietà farmacodinamiche: Categoria farmacoterapeutica: vasoprotettore e venotonico. Codice ATC: C05CA53 - Farmacologia Il prodotto esercita la sua attività: a livello delle vene, diminuendone la distensibilità e riducendo la stasi; - a livello della microcircolazione, normalizzando la permeabilità e aumentando la resistenza capillare. - Farmacologia clinica: Le proprietà farmacologiche del prodotto sono state confermate nell’uomo da studi condotti in doppio cieco con metodiche che hanno permesso di obiettivare e quantizzare la sua attività sull’emodinamica venosa. Relazione dose/effetto: l’esistenza di relazioni dose/effetto statisticamente significative, è stata stabilita sulla base dei parametri pletismografici venosi: capacità, distensibilità e tempo di svuotamento. Il miglior rapporto dose-effetto è stato ottenuto con 2 compresse. Attività venotonica: aumento del tono venoso: la pletismografia strain gauge evidenzia una diminuzione dei tempi di svuotamento venoso. Attività microcircolatoria: l’attività valutata da studi controllati in doppio cieco, risulta statisticamente significativa nei confronti del placebo. Nei pazienti con fragilità capillare, aumenta la resistenza capillare controllata con l’angiosterrometria. - Clinica: l’attività terapeutica del farmaco, nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica funzionale e organica degli arti inferiori, è dimostrata da studi controllati in doppio cieco. 5.2 Proprietà farmacocinetiche: nell’uomo dopo somministrazione per via orale di diosmina marcata al carbonio14, si osserva che: - l ’escrezione è essenzialmente fecale mentre l’escrezione urinaria rappresenta, in media, il 14% della quantità somministrata; - l’emivita di eliminazione è di 11 ore, - il prodotto è estensivamente metabolizzato, come dimostrato dalla presenza di differenti fenoli acidi nelle urine. 5.3 Dati preclinici di sicurezza: i dati preclinici hanno scarsa rilevanza clinica alla luce della vasta esperienza acquisita con l’uso nell’uomo del principio attivo contenuto nel prodotto medicinale. • 6) INFORMAZIONI FARMACEUTICHE: 6.1 Elenco degli eccipienti: carbossimetilamido sodico, cellulosa microcristallina, gelatina, glicerina, ipromellosa, sodio laurilsolfato, ossido di ferro giallo E172, ossido di ferro rosso E 172, titanio diossido, macrogol 6000, magnesio stearato, talco. 6.2 Incompatibilità: non pertinente. 6.3 Periodo di validità: 3 anni. 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione. 6.5 Natura e contenuto del contenitore: le compresse rivestite con film sono confezionate in blister termoformati costituiti da un accoppiato PVC/alluminio e contenenti ciascuno 15 compresse. I blister sono racchiusi in astuccio di cartone che contiene anche il foglio illustrativo. Confezioni contenenti 15, 30 o 60 compresse rivestite con film. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione: nessuna istruzione particolare. • 7) TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO: LES LABORATOIRES SERVIER 50, rue Carnot 92284 - Suresnes cedex - Francia. Rappresentante per l’Italia: SERVIER ITALIA S.p.A. - Via Luca Passi, 85 00166 Roma. • 8) NUMERO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO: AIC n° 023356052 - “500 mg compresse rivestite con film” 15 compresse. AIC n° 023356025 - “500 mg compresse rivestite con film” 30 compresse. AIC n° 023356049 - “500 mg compresse rivestite con film” 60 compresse. • 9) DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE: data del rinnovo: 03/2011 • 10) DATA DI REVISIONE DEL TESTO: 03/2015 Regime di fornitura: medicinale non soggetto a prescrizione medica. Classe C. Il RCP contenuto nella newsletter è aggiornato alla data di deposito all’AIFA riportata in copertina 33 60 compresse per un trattamento MENSILE completo. 1