A r r o w s Vincenzo Marsiglia O p t i c a l

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A r r o w s Vincenzo Marsiglia O p t i c a l
Vincenzo
Marsiglia
Optical
Arrows
Vincenzo
Marsiglia
Optical
Arrows
a cura di
Chiara Canali
Arts and Craft nel terzo millennio:
nascita di una nuova “aura”
Chiara Canali
Tradizione e innovazione, arte e design, elementi fondanti
del brand cc-tapis, si incontrano in questo nuovo progetto
di Vincenzo Marsiglia, in perfetto stile Arts and Craft,
che presenta una originale rilettura della STELLA A
QUATTRO PUNTE, o UNITA’ MARSIGLIA – già segno distintivo
dell’artista - attraverso la sua riconfigurazione in chiave
Optical su un raffinatissimo prodotto di arte applicata,
il tappeto.
Negli spazi dello showroom di Milano, cc-tapis presenta
due opere inedite realizzate su disegno progettuale
dell’artista: due tappeti completamente annodati a mano
con un processo di tessitura artigianale molto curato nei
minimi dettagli.
All’interno della texture del tappeto la STELLA A QUATTRO
PUNTE viene ritagliata e moltiplicata in linee parallele e
perpendicolari oppure ribaltata in sezioni romboidali che
si intersecano a ricreare uno macro disegno della stella
stessa, con punte allungate come quelle delle frecce,
secondo un pattern visivo che raccorda in un disegno
Optical, prospetticamente illusivo, gli elementi della
tessitura.
Il ripetersi delle linee e dei rombi rimanda direttamente
allo stile Arts and Crafts e ne richiama elementi strutturali
simili, benché all’interno di un disegno geometrico e
non di tipo floreale come quello del movimento alle sue
origini.
Vincenzo Marsiglia non è nuovo a questo tipo di interazioni:
il connubio Arts and Craft si era già presentato
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precedentemente in una serie di lavori in cui la sua arte
veniva messa al servizio della produzione di oggetti di
design e di artigianato, a rimarcare la necessità di trovare
un trait d’union tra la libera creatività dell’arte e la
progettazione tecnica del prodotto finalizzato all’uso.
Come molti altri artisti dall’inizio del 20° secolo,
Vincenzo Marsiglia all’alba del terzo millennio oltrepassa
i confini del suo specifico campo di applicazione e si
confronta dialetticamente con diverse discipline e modalità
creative. Da circa un decennio l’artista crea opere
d’arte utilizzando tecniche di lavorazione e materiali
molto differenti: dal tessuto alla ceramica, dal marmo
all’ardesia, dallo specchio all’ iPad.
I suoi interessi spaziano in campi e categorie distinte
sempre mantenendo fede alla riproposizione coerente
dell’UM (UNITÀ MARSIGLIA) che diventa vero e proprio
logo, significante che trascende qualsiasi significato
narrativo e si concentra unicamente sull’attivazione di
nuove strutture estetiche e configurazioni simboliche, in
relazione e a diretto contatto con lo spettatore.
Attorno ai tappeti l’artista ricrea un’ambientazione
domestica composta da una poltroncina in stile barocco,
la cui tappezzeria è stata dipinta a mano con il segno
UM in varie colorazioni, e un tappeto di piastrelle di
ceramica che ripropone, al centro, il motivo di una croce
le cui punte sintetizzano quattro frecce aggettanti verso
l’esterno.
Il leitmotiv della STELLA A QUATTRO PUNTE è contemplato
anche in una serie di ceramiche realizzate in stile
Antico Savona, secondo la più antica tradizione ligure
albisolese, comprendente vasi e contenitori farmaceutici
con la tipica colorazione monocromatica in bianco e blu.
Anche in questo caso la decorazione insiste sull’ironia
del putto che solleva la stella a quattro punte, mentre
sulla pancia del contenitore troneggia la scritta gotica
con il nome dell’autore Vincenzo Marsiglia, in un connubio
sempre forte tra tradizione e innovazione.
Mediante questi sconfinamenti, Vincenzo Marsiglia crea
oggetti che, pur svincolati dalle esigenze del mercato
e caratterizzati da uno stile molto personale, possono
rientrare nell’ambito dell’arte applicata in quanto dotati
di una reale funzionalità. D’altro canto se un artista
come Marsiglia si serve di processi artigianali o di
mezzi tecnologici per le sue creazioni, il suo oggetto
di design può diventare un’opera puramente contemplativa,
dotata di valore simbolico-sensoriale-culturale, una
sorta di scultura, perdendo la sua stessa funzione d’uso
e trasformandosi in oggetto “auratico”.
Il confine tra la sfera dell’arte e quella degli oggetti
sembra così sempre più sfumato: Arthur Danto nel suo saggio
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L’abuso della bellezza. Da Kant alla Brillo Box (Postmedia,
Milano 2008) riprendendo Hegel, aveva annunciato la fine
dell’arte poiché non siamo più in grado di stabilire, con
la sola vista, la differenza tra opera (d’arte) e oggetto
(quotidiano).
In questi casi la creazione artistica, ossia l’operaoggetto, dimostra caratteristiche espressive di altissimo
livello, equivalenti a quelle dell’opera plastica o
dell’opera pittorica, che devono essere valutate come tali
dalla critica d’arte.
Break Star, 2014, tappeto di lana annodato a mano, cm 240x170
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Op Star, 2014, tappeto di lana annodato a mano, cm 240x170
Baroque, 2004, ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco, diam. cm 54
Veduta della mostra Vincenzo Marsiglia, Riflessione interattiva,
a cura di Chiara Canali, Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, Como
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Pharmacy Star Story, 2011/2012, maiolica decorata Antico Savona, cm 30x28
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Pharmacy Star Story, 2011/2012, maiolica decorata Antico Savona, cm 30x15
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Pharmacy Star Story, 2011/2012, maiolica decorata Antico Savona, cm 31x22
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Pharmacy Star Story, 2011/2012, maiolica decorata Antico Savona, cm 22x24
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Veduta dell’installazione Baroque Ambient, Galleria Emmeotto, Palazzo Taverna, Roma
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Carpet Baroque Star, 2007, serigrafia su ceramica,
smalti e intervento a terzo fuoco, cm 125x180
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Nel segno dell’interattività
Chiara Canali
Nella ricerca di Vincenzo Marsiglia si riuniscono due
categorie che la tradizione occidentale ha spesso
contrapposto l’una all’altra: ars e techné, che comprende
sia l’aspetto creativo che funzionale della tecnica.
Nella sua opera si riconosce il legame inscindibile tra
arte e tecnica che implica la necessità da un lato di una
materia sempre presente per costituire la forma artistica,
dall’altro di una tecnologia che fornisce una nuova
piattaforma estetica ed espressiva.
Le nuove tecnologie interattive entrano a far parte della
ricerca dell’artista con l’installazione Interactive Star
Darkness App: un’applicazione per iPad su proiezione a
parete che permette allo spettatore, mediante l’uso di
un Marker, di interagire con la Realtà Aumentata di uno
spazio digitale e di divenire una stella all’interno del
firmamento spaziale.
Questa esperienza partecipativa e ludica in cui viene
immerso lo spettatore è completata dal lavoro site-specific
pensato per le grandi vetrate dello showroom, dove una
pellicola trasparente attraversata da STELLE A QUATTRO
PUNTE è applicata sulla vetrina, interferendo con la
normale riflessione della luce e proiettano all’interno
ombre geometriche di stelle e punte inclinate che vanno
a colpire i tappeti e le altre opere esposte, riportando
alla ribalta quel dialogo interattivo tra artista-operespett-attore.
Lo spettatore entra così a far parte delle opere di
Marsiglia riflettendosi realmente e digitalmente nelle
superfici specchianti, trasparenti e riflettenti, variandone
la versione cromatica, fino a operare un’interferenza visiva
che gli permette di diventarne co-autore per il tempo che
si pone di fronte a loro.
La partecipazione diventa dunque modalità esperita di
fruizione estetica e la bellezza di queste opere non
risiede più e soltanto nelle opere stesse, ma nei suoi
effetti, nei fenomeni e nelle esperienze di riflessione e
interattività che esse generano e producono.
Veduta della mostra Vincenzo Marsiglia, Riflessione interattiva,
a cura di Chiara Canali, Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, Como
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Interactive Star App Darkness, 2012, applicazione per iPad e proiettore, marker,
misure variabili, veduta dell’installazione presso Galerie Charlot, Parigi
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Interactive Star App Darkness, 2012, applicazione per iPad e proiettore, marker,
misure variabili, veduta dell’installazione presso Galerie Charlot, Parigi
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Contemporary Art di Alessandria; Stargate a cura di Alessandra
Landi, Galleria ModenArte a Venezia; nel 2010 Star mood a cura
di Tonino Sicoli e Giovanni Viceconte al Museo del Presente di
Rende (CS); nel 2011 Stars a cura di Nicola Davide Angerame
presso Whitelabs a Milano e Stars in my mind a cura di Giorgia
Cassini presso Boesso Art Gallery; nel 2012 Expirience a cura di
Gianluca Marziani alla Galleria Emmeotto di Roma e Art numérique
alla Galerie Charlot di Parigi, nel 2013 Stars in the darkness
presso la Galleria Guidi&Shoen di Genova; nel 2014 Vincenzo
Marsiglia Riflessione Interattiva a cura di Chiara Canali presso
Ex Chiesa di S. Pietro in Atrio Como, Vincenzo Marsiglia Room Op
a cura di Italo Bergantini e Matteo Galbiati presso Romberg Arte
Contemporanea Latina.
Vincenzo Marsiglia
Nasce nel 1972 a Belvedere Marittimo (CS). I primi approcci
all’arte risalgono agli anni di studio, inizialmente a Imperia
presso l’Istituto Statale d’Arte, poi all’Accademia di Belle
Arti di Brera di Milano, dove consegue la laurea in Pittura.
Ha iniziato poi a esporre a metà degli anni ’90, partecipando
a mostre presso gallerie, fiere e musei in Italia e all’estero.
Le sue opere si sviluppano partendo da una stella a quattro
punte che diventa nel tempo il suo carattere distintivo, vero e
proprio “logo” dell’artista. La composizione delle opere diventa
quasi un’operazione ossessiva che genera elementi in cui questo
simbolo si unisce al tessuto, al feltro, alle paillettes e alla
ceramica, in un gioco il cui ritmo e la forma, rigorosi ed
equilibrati, rimandano alla lezione dei maestri dell’astrattismo
e del minimalismo.
Nell’ultima serie di lavori l’artista ricorre, invece, a
strumenti tecnologici che si uniscono alla pittoricità segnica
caratteristica della precedente fase di ricerca.
Tra le principali mostre personali si ricordano: nel 2001
Purezza Contaminata a cura di Marco Meneguzzo, presso Valente
Artecontemporanea a Finale Ligure (SV); nel 2003 Il paradosso
astratto a cura di Luca Beatrice alla Casa del Console Museo
d’Arte Contemporanea di Calice Ligure (SV); nel 2009 Star
interactive a cura di Livia Savorelli presso Alexander Alvarez
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Tra le collettive più significative: nel 2008 Pittura italiana
aniconica (1968-2007). Percorsi tra arte e critica in italia a
cura di Claudio Cerritelli alla Casa del Mantenga di Mantova;
nel 2011 partecipa alla 54. Biennale Internazionale di Arte. La
Biennale di Venezia al Padiglione Italia Nazionale a cura di
Vittorio Sgarbi presso Palazzo Nervi a Torino; Arteractive a
cura di Chiara Canali per Paratissima - Parkissima52 a Torino;
Energheia a cura di Luciano Caramel alla Ex Chiesa di San Francesco
Spazio Culturale Antonio Ratti, di Como; Progetto scultura 2011
a cura di Beatrice Buscaroli presso Castel Sismondo a Rimini;
nel 2012 - +50 a cura di Gianluca Marziani a Palazzo Collicola
di Spoleto; Altrove - Luogo o Poesia a cura di Beatrice Buscaroli
presso Catania Art Gallery di Catania; nel 2013 Borderline - Tra
spirito e materia a cura di Niccolò Bonechi presso Santa Maria
della Pietà a Cremona; nel 2014 Imperfect Identitis, a cura di
Olivia Spatola presso Maam Museo dell’Altro e dell’Altrove di
Metropoliz città meticcia, Roma.
Creata nel 2011 dalla Maison Chamszadeh, fondata nel 1943 e nota
in Francia per la qualità dei suoi tappeti persiani tradizionali
annodati a mano.
Il cuore creativo della compagnia è Milano dove, ogni giorno,
con un nuovo approccio alla tradizione
cc-tapis® innova usando materiali non trattati, nuovi metodi e
tecniche di annodatura.
Tutti i tappeti cc-tapis® sono interamente annodati a mano da
esperti artigiani Tibetani in Nepal.
Un grande rispetto per i materiali e per la cultura di questo
mestiere ancestrale si riflette nell’approccio “eco-friendly”
di ogni fase produttiva, dalla scelta delle lane himalayane
più morbide e filate a mano, fino all’utilizzo di acqua piovana
purificata per il lavaggio del manufatto finito, rendendo ogni
tappeto cc-tapis ancora più’ unico. Nessun prodotto chimico,
acido o fibra artificiale sono utilizzati nel processo.
Lontano dalla filosofia della produzione di massa,
cc-tapis® vuole offrire un servizio personalizzato a chi capisce
ed apprezza un prodotto di qualità, in cui nei mesi necessari
per produrre un tappeto è contenuta la storia di una cultura
senza tempo.
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Vincenzo Marsiglia
Optical Arrows
a cura di Chiara Canali
dal 21 ottobre al 22 novembre 2014
via san simpliciano 6
20121 MILANO I
tel. 0039-0289093884
mail: [email protected]
website: www.cc-tapis.com
graphic project by
Chiara Crosti
photography by
Dario Lasagni
in the circuit of
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qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione dei proprietari dei
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i testi, © 2014
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