Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri
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Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri LA NOTA Monitoraggio sulla legislazione, la giurisprudenza, le disposizioni fiscali e previdenziali, gli indicatori economici attinenti la professione degli ingegneri 1 – 15 dicembre 2008 Roma, dicembre 2008 LA NOTA 1 – 15 DICEMBRE 2008 Riforma dell’università Troppi corsi, pochi laureati e l’obiettivo della riforma del 3+2 è seriamente a rischio. A lanciare l’allarme è il 9° rapporto sullo stato del sistema universitario reso noto dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnsvu). A dirlo sono i numeri: una percentuale di fuori corso del 40,7%, una proliferazione eccessiva dei corsi di studio arrivati a quota 5.734 e una diminuzione progressiva degli immatricolati che da 338 mila nel 2004 sono scesi a 308 mila nel 2006. Anche per il Cnsvu poi l’offerta formativa delle università italiane è eccessiva: all’avvio della riforma (2001/2002) i corsi di studio sono da passati da 3.234 a 5.734 (+77,3%), soprattutto per l’avvio generalizzato della lauree specialistiche. Sono troppi il 10,1% dei corsi di studio attivati ha meno di 10 immatricolati, sono 116 (3,4%) i corsi con 5 o meno immatricolati e 224 (6,6%) quelli da 6 a 10 immatricolati. 2 LA NOTA 1 – 15 DICEMBRE 2008 Legislazione sui lavori pubblici, appalti e opere pubbliche, sicurezza, ambiente, energia, innovazione e ricerca, tariffe professionali, previdenza professionisti, fisco professionisti, mercato delle costruzioni, mercato dei servizi di ingegneria, e impianti. Per quanto riguarda la legislazione sui lavori pubblici: una Pa deve pagare il professionista che ha realizzato per essa un progetto, anche se l'ente non aveva conferito formalmente l'incarico. È sufficiente che il progetto sia stato utilizzato per richiedere un finanziamento, e non rilevano neppure il fatto che le risorse non siano state ottenute. È il principio stabilito dalla Cassazione (sezione I civile, sentenza 25717/2008). La pronuncia riafferma in modo estensivo il principio per cui i professionisti incaricati della redazione di un progetto hanno diritto alla remunerazione. Essa perciò blocca l'abitudine di molte amministrazioni di subordinare i compensi all'ottenimento del finanziamento. con una sentenza del 20 novembre 2008 (la n. 5472), il Consiglio di Stato offre un'interessante panoramica giurisprudenziale e una serie di spunti sull'istituto dell'avvalimento nelle gare d'appalto per lavori pubblici. Per il Consiglio di Stato l'impresa partecipante può anche avvalersi del capitale sociale di un'altra società, purché ne dimostri il temporaneo possesso «sulla base di un titolo giuridico. Il "titolo" dovrà risultare adeguato - precisa la sentenza - alla particolare natura del requisito messo a disposizione». La Quarta sezione di Palazzo Spada (presidente Salvatore, estensore Cacace) non fa esempi, ma è lecito pesare a una dichiarazione notarile con la quale si "cede", seppur provvisoriamente, il capitale dell'intero gruppo. è ammessa l'impugnazione di clausole del bando di gara a condizione che siano tali da escludere la partecipazione di determinate imprese e che l'impresa abbia comunque presentato domanda di partecipazione. E quanto ha affermato il Consiglio di stato, sezione quinta, con la pronuncia del 31 ottobre 2008 n. 5455. Era accaduto che per una gara di lavori una impresa 3 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 aveva impugnato direttamente il bando di gara (sulla determinazione del corrispettivo a base d'asta) e aveva sostenuto che non aveva potuto formulare l'offerta economica in quanto erano ammesse dal bando di gara solo offerte al rialzo. Il ricorso è stato respinto in primo grado con una sentenza che anche in appello viene confermata e che analizza le condizioni che ammettono l'immediata impugnativa di un bando di gara. l’avvalimento per i professionisti è sempre possibile, anche se il bando di gara non lo prevede espressamente. A puntualizzarlo è la terza sezionequater del Tar Lazio, intervenuta con la sentenza n. 10565, depositata il 24 novembre 2008. per l'aggiudicazione degli appalti di lavori pubblici la scelta tra il criterio dell'offerta economica più vantaggiosa e il criterio del prezzo più basso dipende dalle caratteristiche oggettive e specifiche del contratto di affidamento. E’ quanto indicato dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che con la determinazione n. 5/2008 dell'8 ottobre scorso ha inteso fornire alcune indicazioni di carattere generale circa la valutazione per le stazioni appaltanti del criterio di aggiudicazione più idoneo. Per quanto riguarda gli appalti e le opere pubbliche: spunta nel decreto legge anticrisi varato dal Governo (n. 185 del 29 novembre 2008) il rifinanziamento del fondo della legge obiettivo: 2,3 miliardi di euro impegnabili dal 1° gennaio 2009, di cui "cassa" per 660 milioni subito e il resto nel 2010. Il Dl assegna poi 960 milioni di euro agli investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato, prelevandole però dal (costituendo) Fondo Fas per le infrastrutture. Nel decreto, infine, ritorna il vecchio strumento dei Commissari sblocca-cantieri del 1997. Vengono ridotti di 87 milioni nel 2009 gli introiti Anas. E sospesi per quattro mesi gli incrementi tariffari sulle autostrade in concessione. Fondi alla legge obiettivo Per le infrastrutture strategiche l'articolo 21 autorizza contributi in "limiti di impegno" quindicennali pari a 60 milioni di euro annui dal 2009 e 150 milioni annui dal 2010. Risorse che sviluppano in termini di investimento circa 11 volte tanto, dunque 660 milioni la prima parte e 4 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 1.650 la seconda. Tutti i fondi sono impegnabili fin dal 2009, fermo restando che le erogazioni di cassa sono possibili solo per 660 milioni nel 2009. In pratica, per finanziare un'opera già in corso, che "tira cassa" subito, le risorse 2009 sono al massimo 660 milioni; ma per nuove opere, per avviare ad esempio una gara d'appalto, possono essere utilizzati gli altri 1.650 milioni circa. la Commissione Ue ha sbloccato 1,6 miliardi di euro a favore delle grandi reti Tav (Alta velocità ferroviaria) che interessano l'Italia. I fondi dovrebbero contribuire alle realizzazioni delle gallerie del Brennero e del Moncenisio, fra Torino e Lione, e ad avviare la preparazione della linea ferroviaria fra Trieste e Divaca. Lo ha annunciato Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione con delega ai trasporti, che ha firmato a Verona undici provvedimenti di finanziamento durante un summit sulle reti transeuropee dei trasporti. continuano a crescere le gare di project financing. A ottobre il mercato delle gare di partenariato pubblico privato prosegue la sua corsa, mentre subiscono un sensibile rallentamento le selezioni di proposte. Rispetto a 12 mesi fa, il numero degli avvisi cresce infatti del 111%, con 171 gare contro 81 di un anno prima. L'incremento in termini di investimento risulta del 47%, pari a 103 milioni in più, soprattutto grazie all'aumento delle concessioni di costruzione e gestione sia di iniziativa pubblica (+114% il numero e +106% l'importo) che privata (+57% e +45%). Il bilancio delle selezioni di proposte è invece negativo: solo sei iniziative e 65 milioni in meno. Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale del partenariato pubblico privato, il mercato potenziale del project financing, a ottobre, è rappresentato da 184 iniziative e un volume d'affari di 366 milioni. Rispetto a un anno fa il numero risulta aumentato di 84 unità (+84%) e l'importo di 38 milioni (+12%). Per quanto riguarda la sicurezza cantieri: la realizzazione di un sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (Sgs1) è lo strumento più efficace per prevenire gli infortuni sul lavoro, ma anche per proteggere le imprese dalla responsabilità 5 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 amministrativa delineata dal Dlgs 231/2001 e ora codificata nel testo unico per la sicurezza (Dlgs 81/2008). E con questi due precisi obiettivi che l'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, in collaborazione con l'Icic (Istituto di certificazione per le imprese di costruzioni) ha provveduto a elaborare le linee guida Sgsl nella loro specifica declinazione per le imprese di costruzioni. dal prossimo primo gennaio la formazione entra in cantiere. Partiranno in 98 scuole di tutta Italia i corsi di sedici ore per i nuovi ingressi in edilizia. E saranno obbligatori per tutte le imprese che, prima di assumere un nuovo dipendente, dovranno farlo passare attraverso questa "due giorni", durante la quale gli verranno forniti i rudimenti del mestiere e le basi per comportarsi secondo le norme di sicurezza. Anche se, sul sistema messo in piedi dall'ultimo Contratto collettivo di categoria, pende l'incognita della crisi. Che potrebbe prosciugare i nuovi ingressi. Rendendo inattuabile la complessa macchina creata in questi mesi dal Formedil (l'ente bilaterale Ance-sindacati).Una macchina che, sulla carta, dovrebbe funzionare in modo semplice e vantaggioso per le imprese. Dal 2009, infatti, ogni nuovo assunto in edilizia dovrà fare il corso. Prima della firma del contratto, l'impresa comunicherà alla Cassa e alla scuola edile i dati della persona. Dalla scuola arriverà, in risposta, la data disponibile per il corso. Che, nei piani, dovrebbe essere vicina all'assunzione, visto che l'offerta programmata sarà di almeno un giorno alla settimana. Tutto questo senza costi per le imprese. Il peso della formazione, infatti, graverà interamente sul sistema delle scuole. Che forniranno agli allievi tutto il materiale necessario, compresi gli strumenti di sicurezza come il casco, i guanti e le scarpe, e saranno responsabili per eventuali infortuni dei lavoratori. La formula giuridica prescelta per raggiungere questo risultato è quella della "attesa di assunzione". Di fatto, cioè, il lavoratore ha solo una promessa di contratto ma non è dipendente dell'impresa al momento delle sedici ore. Per questo motivo, l'impresa non ha obblighi di alcun tipo nei suoi confronti, a differenza di quanto avviene, ad esempio, nel caso di un apprendistato. Il primo passo per mandare a regime il sistema è stato un periodo di sperimentazione, avviato da 24 scuole tra fine ottobre e novembre, finalizzato a verificare sul campo la praticabilità del modello. Che prevede corsi dal carattere spiccatamente pratico costruiti su dodici traguardi base, dal lavoro in quota fino agli interventi in situazioni di emergenza. 6 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 i costi della sicurezza vanno suddivisi in due contabilità separate, una relativa ai costi già inclusi nel prezzario regionale e l'altra derivante dalle scelte «aggiuntive» effettuate nel piano di sicurezza e coordinamento. È questa, in estrema sintesi la novità di maggior rilievo della Lr della Regione Marche 33/2008 in materia di costi per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute nei cantieri temporanei e mobili. Per quanto riguarda l’ambiente: è ancora lungo il cammino nella lotta all'inquinamento acustico in città. Secondo il Sole 24 Ore, solo il 60% dei capoluoghi di provincia ha approvato la zonizzazione acustica, il piano che classifica il territorio comunale in base al livello di rumore. Ma non sempre è colpa dei Comuni: alcune Regioni, infatti, non hanno definito i criteri attuativi della legge quadro del 1995. E le città non sempre hanno i fondi necessari per attuare azioni di bonifica efficaci. dopo un anno di tormentati negoziati, la grande partita europea sul pacchetto clima si è chiusa prima del previsto a Bruxelles, poco dopo l'una di ieri, con un raggiante Nicolas Sarkozy che annunciava un «risultato storico» raggiunto all'unanimità dai leader europei. Grazie anche all'abilità del mazziere francese, nonostante la complessità delle trattative a 27, non c'è stata la temuta coda di trattative nella notte. E nemmeno nel pomeriggio. Ma, soprattutto, dal punto di vista italiano, è maturato un esito che ha ridimensionato le paure degli ultimi mesi di vedere il sistema produttivo nazionale sottoposto al giogo di costi enormi, più alti degli altri grandi partner europei e non commisurati a quelli dei concorrenti extracomunitari. Alla fine, il pacchetto di misure varato dal Consiglio europeo per il post-Kyoto, mantiene gli originari obiettivi generali, riassunti nell'ormai celeberrima formula del "20-20-20": una riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica, una quota del 20% di consumi da fonti rinnovabili e un miglioramento dell'efficienza energetica del 20% entro il 2020. Ma importante per l'Italia è che il testo finale permetta a tutti i settori manifatturieri di ottenere una quota gratuita di permessi di emissione che parte dall'80% nel 2013 per poi fermarsi al 30% nel 2020, 7 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 passando al pieno regime a pagamento solo nel 2027. Con una specificazione dei parametri sui settori a rischio di delocalizzazione che permetterà di concedere esenzioni a produzioni sensibili italiane come carta, vetro, ceramica. Per quanto riguarda l’energia: una Conferenza nazionale dell'energia, che si terrà nei primi mesi del 2009, per individuare le linee di intervento strategico sul fondamentale settore dell'energia e del contenimento energetico. Ecco la proposta lanciata dal Consiglio nazionale degli ingegneri, un'idea da «condividere» con tutti gli attori interessati dall'argomento. «Un tavolo di confronto», spiega l'ingegner Stefanelli, «al quale inviteremo le istituzioni; i rappresentanti del mondo accademico e scientifico, gli operatori del settore». Per quanto riguarda l’innovazione e la ricerca: l'Italia riprova a chiamare in Patria i «cervelli» che operano in giro per il mondo, e torna a farlo con l'offerta del bonus fiscale. Alla vigilia della sua scadenza, il decreto anti-crisi (Dl 185/2008, articolo 17) rimette in pista l'imposta sostitutiva al 10% (e l'azzeramento dell'Irap) per tre anni per chi rientra in Italia dopo aver risieduto «non occasionalmente» all'estero. Per la relazione tecnica il rinnovo dello sconto introdotto per un quinquennio dal Dl 269/2003 «non produce sostanziali effetti rispetto al gettito attuale», e l'opinione è fondata. Anche perché negli ultimi cinque anni il Fisco agevolato per i ricercatori che scelgono l'Italia ha prodotto risultati più che opachi. Dal 2001 a oggi lo strumento più importante per far aprire le porte delle università ai ricercatori emigrati (o agli stranieri) è l'intervento ministeriale che finanzia i190% dei loro costi. In sei anni, l'incentivo è riuscito ad attrarre 466 persone, 276 italiani e 190 stranieri. In pratica, il meccanismo ha riportato in Italia, in sei anni la metà del numero di soli dottorandi che ogni anno scelgono l'estero. 8 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 Per quanto riguarda le tariffe professionali: chiediamo con fermezza l'abrogazione della legge Bersani sulle liberalizzazioni e l'immediato ripristino del sistema tariffario sia nel settore pubblico che in quello privato». E’ questa la forte richiesta che arriva da Paolo Stefanelli, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, per riallineare il mercato dei servizi di ingegneria a principi di qualità, trasparenza e concorrenza che necessariamente devono essere alla base delle attività di rilevante interesse generale. «La legge del 4 agosto 2006», spiega il presidente Stefanelli, «ha portato di fatto a una svalutazione della figura professionale dell'ingegnere. Con la liberalizzazione delle tariffe, infatti, in alcuni casi abbiamo assistito a bandi di gara con ribassi incredibili, fuori da ogni logica di mercato. È evidente, in questi casi, che gli ingegneri possano lavorare unicamente sotto costo. Un grave danno per tutta la categoria e naturalmente per il buon esito e la qualità delle opere da realizzare grazie ad appalti così ribassati». i1 Censis certifica il fallimento delle liberalizzazioni nel campo delle professioni. E’ quanto emerge dal 42° rapporto annuale del Centro studi. Era il 2006 e i provvedimenti di abolizione dei vincoli su pubblicità, tariffe e società professionali avevano indotto a pensare che solo il mercato potesse rispondere alle richieste di qualità e di affidabilità che le persone si aspettano dall'erogazione delle prestazioni professionali, molto spesso collegate a delicati assetti di vita e di lavoro. In base ai risultati di una recentissima ricerca sul valore sociale dell'avvocatura, realizzata dal Censis sulla percezione e il gradimento di un campione di popolazione che ha avuto esperienza diretta di prestazioni legali. Circa l'aspetto che è stato a lungo considerato un elemento contraddittorio con le dinamiche di mercato, le tariffe, «emerge che il costo delle prestazioni dell'avvocato non è un elemento negativo, né le parcelle sono ritenute tali da scoraggiare il ricorso a questo professionista o da incidere sul giudizio che il cliente ha nei suoi confronti». Dall'indagine risulta, infatti, che «la chiarezza sulle tariffe praticate e ritenuta nella maggioranza dei casi medio-alta, e solo il 17,9% la considera scarsa, lasciando pensare che non sono gli avvocati a rendere difficile la comprensione della tariffa, ma è la legge stessa che andrebbe rivista per corrispondere a una sua maggiore fruibilità». 9 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 Per quanto riguarda la previdenza professionisti: c'è Lehman e, sotto la sua punta dell'iceberg, c'è una pletora di titoli in cui investono gli enti previdenziali, su cui le Autorità di vigilanza hanno acceso l'attenzione. Sono obbligazioni strutturate, titoli di debito spesso garantite a scadenza, agganciate a titoli, indici, panieri di titoli o di fondi. Strumenti complessi offerti alle Casse previdenziali da strutture bancarie che in genere le offrono tailor made, fatte apposta per il cliente. Detto così sembra il non plus ultra: si investe nei mercati senza mettere a rischio il capitale; soprattutto per strutture previdenziali di primo pilastro obbligate per legge a realizzare un rendimento prestabilito. Il problema, su cui la Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali ha acceso un faro, è che questi titoli sono molto complessi e hanno tecnicalità che talvolta rivelano rischi nascosti, nelle centinaia di pagine delle loro note di accompagnamento (term sheet). In più sono illiquidi, non scambiati cioè sui mercati regolamentati. Caratteristiche ideali che fanno di questi prodotti finanziari i maggiori candidati a soft commission (commissioni "sotterranee") da banche ad investitori. Tutte queste ragioni impediscono l'utilizzo di questi strumenti in molte gestioni previdenziali, per esempio nella previdenza complementare italiana, o all'estero. E infatti l'obiettivo degli organi di vigilanza è quello di spingere per una maggiore trasparenza della gestione finanziaria delle Casse: utilizzando ad esempio una banca depositaria, che proceda a investimenti e riscatti secondo regole precise e non a discrezione dei soggetti deputati. conferma della natura privata degli enti di previdenza a favore dei professionisti e conferma del loro perimetro di autonomia. Questo emerge dalla risposta all'interrogazione immediata che il governo ha dato in Commissione giustizia alla Camera, sollecitato dall'interrogazione dell'onorevole Antonino Lo Presti (Pdl). Un certo allarme era scattato allorché la Direzione generale della giustizia civile il 18 novembre aveva aperto una indagine sul numero di dipendenti per Cassa, paventando un possibile assorbimento nel comparto statale degli enti di previdenza privati con un personale inferiore alle 50 unità. Di fatto, la Direzione generale ha cavalcato una questione aperta: esiste un cono d'ombra sugli enti di previdenza a favore dei professionisti. Le leggi istitutive per un verso ne sanciscono una natura privata e differente dalle amministrazioni pubbliche, 10 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 per un altro verso la loro inclusione annuale nel conto economico consolidato dello stato apre la porta alla possibile applicazione anche a loro dei provvedimenti pensati per il settore pubblico. E così la scure del decreto taglia enti (il 112/2008), concepito per sfoltire gli enti pubblici non economici, è stata fatta brillare. la fine del divieto di cumulo per le pensioni di anzianità retributive e per quelle di vecchiaia contributive (a 60 e 65 anni, rispettivamente, per donne e uomini) diventerà operativa, per i fondi pensionistici della previdenza pubblica, dal 1° gennaio. Tuttavia, la liberalizzazione del cumulo tra redditi da pensione e redditi di lavoro - prevista dalla legge 133/2008 - non si estende alle Casse dei professionisti. Gli enti privati, infatti, continuano ad applicare la loro disciplina e accade così che non sempre pensione di anzianità e libera professione riescono a convivere. Le Casse, alle quali il decreto legislativo 509/1994 conferisce autonomia, non sono obbligate a uniformarsi alla legge 133. Ciò non toglie che possano - mediante deliberazione degli organi statutari - recepire norme che, pur essendo state emanate solo per i fondi pubblici di previdenza, siano in linea con i loro obiettivi. Per il riscatto dei corsi di laurea, per esempio, la Cassa ragionieri ha deciso di concedere ai propri iscritti la possibilità, prevista dall'articolo 1, comma 77 della legge 247/2007, di versare in 120 rate mensili senza interessi. Per quanto riguarda il fisco professionisti: tempi certi per le correzioni a tutti gli studi di settore in vigore per tenere conto della crisi economica e un intervento per mitigare gli effetti sul contribuente dell'onere della prova negli accertamenti basati su questi strumenti di individuazione dei ricavi di piccole imprese, lavoratori autonomi e professionisti, in condizioni di normalità economica. E’ in questi termini che si va profilando l’intervento per attenuare l'impatto degli studi di settore sulle categorie in sede parlamentare durante il confronto per la conversione in legge del Dl anti-crisi (185/2008). basta un collaboratore a far scattare l'Irap del consulente fiscale e dei piccoli professionisti in genere. La Cassazione, con la sentenza n. 29146 11 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 dell'11 dicembre 2008, fornisce un altro dato importante sull'imposta più discussa degli ultimi dieci anni e, per una volta, accoglie il ricorso del fisco contro un piccolo professionista. Per quanto riguarda il mercato delle costruzioni: una sbirciatina dietro la crisi. Mentre le imprese che operano al servizio dell'edilizia esprimono le proprie preoccupazioni per l'anno che verrà, i dati dell'agenzia del Territorio permettono di analizzare come si è arrivati a questo difficile scorcio di fine 2008. Oggi è facile dimenticarlo, ma il settore delle costruzioni è reduce da anni tutto sommato positivi. Lo scenario prevalente è stato a lungo rappresentato da nuovi edifici in cantiere, valori immobiliari in rialzo, profitti in aumento per le imprese e prestiti a condizioni vantaggiose per le famiglie. Come si legge nel report presentato dal direttore del Territorio, Gabriella Alemanno, negli ultimi dieci anni il valore dei fabbricati e delle aree sottostanti è aumentato notevolmente, fino ad arrivare agli 8.470 miliardi di euro stimati dall'Istat per il 2006: un importo enorme, relativo per il 60% agli edifici residenziali e pari a cinque volte il prodotto interno lordo italiano. Per quanto riguarda il mercato dei servizi di ingegneria: in ripresa, grazie ai servizi di assistenza tecnica, le gare per servizi di ingegneria e architettura, ma rispetto allo stesso mese del 2007 il numero delle gare scende del 13,2% ed è un calo che riguarda le gare di progettazione pura. E' questo il dato di fondo della rilevazione dell'Osservatorio Oice-Informatel di novembre 2008 sulle gare di servizi di ingegneria e architettura che registra 368 bandi di gara, di cui 42 sopra soglia, per un valore complessivo di 77,5 milioni (62 milioni sopra soglia). 12 LA NOTA 1-15 DICEMBRE 2008 Per quanto riguarda gli impianti: bilanci 2009 in rosso per le imprese del settore «Impianti e macchine per l'edilizia». Il valore della produzione nel suo complesso scenderà del 7,5%, ovvero un miliardo in meno rispetto al 2008, l'export perderà 115,8% (circa 500 milioni) mentre i posti di lavoro a rischio saranno quasi 1.400, il 3% dell'occupazione diretta. Sono questi i dati chiave che emergono delle previsioni elaborate dall'Ufficio studi di Anima, l'associazione Confindustriale che raggruppa le imprese dell'Industria meccanica varia ed affine, che saranno presentati a Milano insieme ai preconsuntivi di fine anno. si salverà ma sarà meno generoso: l'attuale bonus energia del 55% collegato alle ristrutturazioni edilizie dovrebbe scendere a quota 40-45 per cento. Anche se la nuova collocazione dell'asticella non è ancora ufficiale e potrebbe riservare nuove sorprese. In ogni caso alla Camera la maggioranza appare decisa a fare marcia indietro rispetto alla soppressione integrale dell'agevolazione, con effetto retroattivo, prevista del decreto anticrisi. l’impresa che svolge l'attività di installazione di impianti fotovoltaici, compresa nel codice 43/21101 della sezione F della tabella Ateco 2007, quando si avvale di terzi installatori deve assolvere l'Iva sulle prestazioni d'opera ricevute con il meccanismo dell'inversione contabile. Lo ha chiarito l'Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 474 del 5 dicembre 2008, rispondendo all'istanza di interpello di una società che prospettava invece di non dover applicare l'inversione contabile in quanto, pur essendo codificata nella predetta sezione F, si limita in concreto alla fornitura di beni finiti, dal momento che, anche a seguito della installazione, questi ultimi non possono essere considerati diversi e nuovi rispetto al complesso dei materiali impiegati. 13