Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri

Transcript

Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri
Centro Studi
Consiglio Nazionale Ingegneri
LA NOTA
Monitoraggio sulla legislazione, la giurisprudenza,
le disposizioni fiscali e previdenziali,
gli indicatori economici attinenti la professione degli ingegneri
1 – 15 dicembre 2008
Roma, dicembre 2008
LA NOTA
1 – 15 DICEMBRE 2008
Riforma dell’università
Troppi corsi, pochi laureati e l’obiettivo della riforma del 3+2 è seriamente a
rischio. A lanciare l’allarme è il 9° rapporto sullo stato del sistema universitario
reso noto dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario
(Cnsvu). A dirlo sono i numeri: una percentuale di fuori corso del 40,7%, una
proliferazione eccessiva dei corsi di studio arrivati a quota 5.734 e una
diminuzione progressiva degli immatricolati che da 338 mila nel 2004 sono
scesi a 308 mila nel 2006. Anche per il Cnsvu poi l’offerta formativa delle
università italiane è eccessiva: all’avvio della riforma (2001/2002) i corsi di
studio sono da passati da 3.234 a 5.734 (+77,3%), soprattutto per l’avvio
generalizzato della lauree specialistiche. Sono troppi il 10,1% dei corsi di studio
attivati ha meno di 10 immatricolati, sono 116 (3,4%) i corsi con 5 o meno
immatricolati e 224 (6,6%) quelli da 6 a 10 immatricolati.
2
LA NOTA
1 – 15 DICEMBRE 2008
Legislazione sui lavori pubblici, appalti e opere pubbliche,
sicurezza, ambiente, energia, innovazione e ricerca, tariffe
professionali, previdenza professionisti, fisco professionisti,
mercato delle costruzioni, mercato dei servizi di ingegneria, e
impianti.
Per quanto riguarda la legislazione sui lavori pubblici:
una Pa deve pagare il professionista che ha realizzato per essa un progetto,
anche se l'ente non aveva conferito formalmente l'incarico. È sufficiente
che il progetto sia stato utilizzato per richiedere un finanziamento, e non
rilevano neppure il fatto che le risorse non siano state ottenute. È il
principio stabilito dalla Cassazione (sezione I civile, sentenza 25717/2008).
La pronuncia riafferma in modo estensivo il principio per cui i
professionisti incaricati della redazione di un progetto hanno diritto alla
remunerazione. Essa perciò blocca l'abitudine di molte amministrazioni di
subordinare i compensi all'ottenimento del finanziamento.
con una sentenza del 20 novembre 2008 (la n. 5472), il Consiglio di Stato
offre un'interessante panoramica giurisprudenziale e una serie di spunti
sull'istituto dell'avvalimento nelle gare d'appalto per lavori pubblici. Per il
Consiglio di Stato l'impresa partecipante può anche avvalersi del capitale
sociale di un'altra società, purché ne dimostri il temporaneo possesso «sulla
base di un titolo giuridico. Il "titolo" dovrà risultare adeguato - precisa la
sentenza - alla particolare natura del requisito messo a disposizione». La
Quarta sezione di Palazzo Spada (presidente Salvatore, estensore Cacace)
non fa esempi, ma è lecito pesare a una dichiarazione notarile con la quale
si "cede", seppur provvisoriamente, il capitale dell'intero gruppo.
è ammessa l'impugnazione di clausole del bando di gara a condizione che
siano tali da escludere la partecipazione di determinate imprese e che
l'impresa abbia comunque presentato domanda di partecipazione. E quanto
ha affermato il Consiglio di stato, sezione quinta, con la pronuncia del 31
ottobre 2008 n. 5455. Era accaduto che per una gara di lavori una impresa
3
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
aveva impugnato direttamente il bando di gara (sulla determinazione del
corrispettivo a base d'asta) e aveva sostenuto che non aveva potuto
formulare l'offerta economica in quanto erano ammesse dal bando di gara
solo offerte al rialzo. Il ricorso è stato respinto in primo grado con una
sentenza che anche in appello viene confermata e che analizza le condizioni
che ammettono l'immediata impugnativa di un bando di gara.
l’avvalimento per i professionisti è sempre possibile, anche se il bando di
gara non lo prevede espressamente. A puntualizzarlo è la terza sezionequater del Tar Lazio, intervenuta con la sentenza n. 10565, depositata il 24
novembre 2008.
per l'aggiudicazione degli appalti di lavori pubblici la scelta tra il criterio
dell'offerta economica più vantaggiosa e il criterio del prezzo più basso
dipende dalle caratteristiche oggettive e specifiche del contratto di
affidamento. E’ quanto indicato dall'Autorità per la vigilanza sui contratti
pubblici di lavori, servizi e forniture che con la determinazione n. 5/2008
dell'8 ottobre scorso ha inteso fornire alcune indicazioni di carattere
generale circa la valutazione per le stazioni appaltanti del criterio di
aggiudicazione più idoneo.
Per quanto riguarda gli appalti e le opere pubbliche:
spunta nel decreto legge anticrisi varato dal Governo (n. 185 del 29
novembre 2008) il rifinanziamento del fondo della legge obiettivo: 2,3
miliardi di euro impegnabili dal 1° gennaio 2009, di cui "cassa" per 660
milioni subito e il resto nel 2010. Il Dl assegna poi 960 milioni di euro agli
investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato, prelevandole però dal
(costituendo) Fondo Fas per le infrastrutture. Nel decreto, infine, ritorna il
vecchio strumento dei Commissari sblocca-cantieri del 1997. Vengono
ridotti di 87 milioni nel 2009 gli introiti Anas. E sospesi per quattro mesi
gli incrementi tariffari sulle autostrade in concessione. Fondi alla legge
obiettivo Per le infrastrutture strategiche l'articolo 21 autorizza contributi in
"limiti di impegno" quindicennali pari a 60 milioni di euro annui dal 2009 e
150 milioni annui dal 2010. Risorse che sviluppano in termini di
investimento circa 11 volte tanto, dunque 660 milioni la prima parte e
4
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
1.650 la seconda. Tutti i fondi sono impegnabili fin dal 2009, fermo
restando che le erogazioni di cassa sono possibili solo per 660 milioni nel
2009. In pratica, per finanziare un'opera già in corso, che "tira cassa"
subito, le risorse 2009 sono al massimo 660 milioni; ma per nuove opere,
per avviare ad esempio una gara d'appalto, possono essere utilizzati gli altri
1.650 milioni circa.
la Commissione Ue ha sbloccato 1,6 miliardi di euro a favore delle grandi
reti Tav (Alta velocità ferroviaria) che interessano l'Italia. I fondi
dovrebbero contribuire alle realizzazioni delle gallerie del Brennero e del
Moncenisio, fra Torino e Lione, e ad avviare la preparazione della linea
ferroviaria fra Trieste e Divaca. Lo ha annunciato Antonio Tajani,
vicepresidente della Commissione con delega ai trasporti, che ha firmato a
Verona undici provvedimenti di finanziamento durante un summit sulle reti
transeuropee dei trasporti.
continuano a crescere le gare di project financing. A ottobre il mercato
delle gare di partenariato pubblico privato prosegue la sua corsa, mentre
subiscono un sensibile rallentamento le selezioni di proposte. Rispetto a 12
mesi fa, il numero degli avvisi cresce infatti del 111%, con 171 gare contro
81 di un anno prima. L'incremento in termini di investimento risulta del
47%, pari a 103 milioni in più, soprattutto grazie all'aumento delle
concessioni di costruzione e gestione sia di iniziativa pubblica (+114% il
numero e +106% l'importo) che privata (+57% e +45%). Il bilancio delle
selezioni di proposte è invece negativo: solo sei iniziative e 65 milioni in
meno. Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale del partenariato pubblico
privato, il mercato potenziale del project financing, a ottobre, è
rappresentato da 184 iniziative e un volume d'affari di 366 milioni. Rispetto
a un anno fa il numero risulta aumentato di 84 unità (+84%) e l'importo di
38 milioni (+12%).
Per quanto riguarda la sicurezza cantieri:
la realizzazione di un sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul
lavoro (Sgs1) è lo strumento più efficace per prevenire gli infortuni sul
lavoro, ma anche per proteggere le imprese dalla responsabilità
5
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
amministrativa delineata dal Dlgs 231/2001 e ora codificata nel testo unico
per la sicurezza (Dlgs 81/2008). E con questi due precisi obiettivi che
l'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, in collaborazione con
l'Icic (Istituto di certificazione per le imprese di costruzioni) ha provveduto
a elaborare le linee guida Sgsl nella loro specifica declinazione per le
imprese di costruzioni.
dal prossimo primo gennaio la formazione entra in cantiere. Partiranno in
98 scuole di tutta Italia i corsi di sedici ore per i nuovi ingressi in edilizia. E
saranno obbligatori per tutte le imprese che, prima di assumere un nuovo
dipendente, dovranno farlo passare attraverso questa "due giorni", durante
la quale gli verranno forniti i rudimenti del mestiere e le basi per
comportarsi secondo le norme di sicurezza. Anche se, sul sistema messo in
piedi dall'ultimo Contratto collettivo di categoria, pende l'incognita della
crisi. Che potrebbe prosciugare i nuovi ingressi. Rendendo inattuabile la
complessa macchina creata in questi mesi dal Formedil (l'ente bilaterale
Ance-sindacati).Una macchina che, sulla carta, dovrebbe funzionare in
modo semplice e vantaggioso per le imprese. Dal 2009, infatti, ogni nuovo
assunto in edilizia dovrà fare il corso. Prima della firma del contratto,
l'impresa comunicherà alla Cassa e alla scuola edile i dati della persona.
Dalla scuola arriverà, in risposta, la data disponibile per il corso. Che, nei
piani, dovrebbe essere vicina all'assunzione, visto che l'offerta
programmata sarà di almeno un giorno alla settimana. Tutto questo senza
costi per le imprese. Il peso della formazione, infatti, graverà interamente
sul sistema delle scuole. Che forniranno agli allievi tutto il materiale
necessario, compresi gli strumenti di sicurezza come il casco, i guanti e le
scarpe, e saranno responsabili per eventuali infortuni dei lavoratori. La
formula giuridica prescelta per raggiungere questo risultato è quella della
"attesa di assunzione". Di fatto, cioè, il lavoratore ha solo una promessa di
contratto ma non è dipendente dell'impresa al momento delle sedici ore. Per
questo motivo, l'impresa non ha obblighi di alcun tipo nei suoi confronti, a
differenza di quanto avviene, ad esempio, nel caso di un apprendistato. Il
primo passo per mandare a regime il sistema è stato un periodo di
sperimentazione, avviato da 24 scuole tra fine ottobre e novembre,
finalizzato a verificare sul campo la praticabilità del modello. Che prevede
corsi dal carattere spiccatamente pratico costruiti su dodici traguardi base,
dal lavoro in quota fino agli interventi in situazioni di emergenza.
6
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
i costi della sicurezza vanno suddivisi in due contabilità separate, una
relativa ai costi già inclusi nel prezzario regionale e l'altra derivante dalle
scelte «aggiuntive» effettuate nel piano di sicurezza e coordinamento. È
questa, in estrema sintesi la novità di maggior rilievo della Lr della Regione
Marche 33/2008 in materia di costi per la prevenzione degli infortuni e la
tutela della salute nei cantieri temporanei e mobili.
Per quanto riguarda l’ambiente:
è ancora lungo il cammino nella lotta all'inquinamento acustico in città.
Secondo il Sole 24 Ore, solo il 60% dei capoluoghi di provincia ha
approvato la zonizzazione acustica, il piano che classifica il territorio
comunale in base al livello di rumore. Ma non sempre è colpa dei Comuni:
alcune Regioni, infatti, non hanno definito i criteri attuativi della legge
quadro del 1995. E le città non sempre hanno i fondi necessari per attuare
azioni di bonifica efficaci.
dopo un anno di tormentati negoziati, la grande partita europea sul
pacchetto clima si è chiusa prima del previsto a Bruxelles, poco dopo l'una
di ieri, con un raggiante Nicolas Sarkozy che annunciava un «risultato
storico» raggiunto all'unanimità dai leader europei. Grazie anche all'abilità
del mazziere francese, nonostante la complessità delle trattative a 27, non
c'è stata la temuta coda di trattative nella notte. E nemmeno nel
pomeriggio. Ma, soprattutto, dal punto di vista italiano, è maturato un esito
che ha ridimensionato le paure degli ultimi mesi di vedere il sistema
produttivo nazionale sottoposto al giogo di costi enormi, più alti degli altri
grandi partner europei e non commisurati a quelli dei concorrenti
extracomunitari. Alla fine, il pacchetto di misure varato dal Consiglio
europeo per il post-Kyoto, mantiene gli originari obiettivi generali,
riassunti nell'ormai celeberrima formula del "20-20-20": una riduzione del
20% delle emissioni di anidride carbonica, una quota del 20% di consumi
da fonti rinnovabili e un miglioramento dell'efficienza energetica del 20%
entro il 2020. Ma importante per l'Italia è che il testo finale permetta a tutti
i settori manifatturieri di ottenere una quota gratuita di permessi di
emissione che parte dall'80% nel 2013 per poi fermarsi al 30% nel 2020,
7
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
passando al pieno regime a pagamento solo nel 2027. Con una
specificazione dei parametri sui settori a rischio di delocalizzazione che
permetterà di concedere esenzioni a produzioni sensibili italiane come
carta, vetro, ceramica.
Per quanto riguarda l’energia:
una Conferenza nazionale dell'energia, che si terrà nei primi mesi del 2009,
per individuare le linee di intervento strategico sul fondamentale settore
dell'energia e del contenimento energetico. Ecco la proposta lanciata dal
Consiglio nazionale degli ingegneri, un'idea da «condividere» con tutti gli
attori interessati dall'argomento. «Un tavolo di confronto», spiega
l'ingegner Stefanelli, «al quale inviteremo le istituzioni; i rappresentanti del
mondo accademico e scientifico, gli operatori del settore».
Per quanto riguarda l’innovazione e la ricerca:
l'Italia riprova a chiamare in Patria i «cervelli» che operano in giro per il
mondo, e torna a farlo con l'offerta del bonus fiscale. Alla vigilia della sua
scadenza, il decreto anti-crisi (Dl 185/2008, articolo 17) rimette in pista
l'imposta sostitutiva al 10% (e l'azzeramento dell'Irap) per tre anni per chi
rientra in Italia dopo aver risieduto «non occasionalmente» all'estero. Per la
relazione tecnica il rinnovo dello sconto introdotto per un quinquennio dal
Dl 269/2003 «non produce sostanziali effetti rispetto al gettito attuale», e
l'opinione è fondata. Anche perché negli ultimi cinque anni il Fisco
agevolato per i ricercatori che scelgono l'Italia ha prodotto risultati più che
opachi. Dal 2001 a oggi lo strumento più importante per far aprire le porte
delle università ai ricercatori emigrati (o agli stranieri) è l'intervento
ministeriale che finanzia i190% dei loro costi. In sei anni, l'incentivo è
riuscito ad attrarre 466 persone, 276 italiani e 190 stranieri. In pratica, il
meccanismo ha riportato in Italia, in sei anni la metà del numero di soli
dottorandi che ogni anno scelgono l'estero.
8
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
Per quanto riguarda le tariffe professionali:
chiediamo con fermezza l'abrogazione della legge Bersani sulle
liberalizzazioni e l'immediato ripristino del sistema tariffario sia nel settore
pubblico che in quello privato». E’ questa la forte richiesta che arriva da
Paolo Stefanelli, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, per
riallineare il mercato dei servizi di ingegneria a principi di qualità,
trasparenza e concorrenza che necessariamente devono essere alla base
delle attività di rilevante interesse generale. «La legge del 4 agosto 2006»,
spiega il presidente Stefanelli, «ha portato di fatto a una svalutazione della
figura professionale dell'ingegnere. Con la liberalizzazione delle tariffe,
infatti, in alcuni casi abbiamo assistito a bandi di gara con ribassi
incredibili, fuori da ogni logica di mercato. È evidente, in questi casi, che
gli ingegneri possano lavorare unicamente sotto costo. Un grave danno per
tutta la categoria e naturalmente per il buon esito e la qualità delle opere da
realizzare grazie ad appalti così ribassati».
i1 Censis certifica il fallimento delle liberalizzazioni nel campo delle
professioni. E’ quanto emerge dal 42° rapporto annuale del Centro studi.
Era il 2006 e i provvedimenti di abolizione dei vincoli su pubblicità, tariffe
e società professionali avevano indotto a pensare che solo il mercato
potesse rispondere alle richieste di qualità e di affidabilità che le persone si
aspettano dall'erogazione delle prestazioni professionali, molto spesso
collegate a delicati assetti di vita e di lavoro. In base ai risultati di una
recentissima ricerca sul valore sociale dell'avvocatura, realizzata dal Censis
sulla percezione e il gradimento di un campione di popolazione che ha
avuto esperienza diretta di prestazioni legali. Circa l'aspetto che è stato a
lungo considerato un elemento contraddittorio con le dinamiche di mercato,
le tariffe, «emerge che il costo delle prestazioni dell'avvocato non è un
elemento negativo, né le parcelle sono ritenute tali da scoraggiare il ricorso
a questo professionista o da incidere sul giudizio che il cliente ha nei suoi
confronti». Dall'indagine risulta, infatti, che «la chiarezza sulle tariffe
praticate e ritenuta nella maggioranza dei casi medio-alta, e solo il 17,9% la
considera scarsa, lasciando pensare che non sono gli avvocati a rendere
difficile la comprensione della tariffa, ma è la legge stessa che andrebbe
rivista per corrispondere a una sua maggiore fruibilità».
9
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
Per quanto riguarda la previdenza professionisti:
c'è Lehman e, sotto la sua punta dell'iceberg, c'è una pletora di titoli in cui
investono gli enti previdenziali, su cui le Autorità di vigilanza hanno
acceso l'attenzione. Sono obbligazioni strutturate, titoli di debito spesso
garantite a scadenza, agganciate a titoli, indici, panieri di titoli o di fondi.
Strumenti complessi offerti alle Casse previdenziali da strutture bancarie
che in genere le offrono tailor made, fatte apposta per il cliente. Detto così
sembra il non plus ultra: si investe nei mercati senza mettere a rischio il
capitale; soprattutto per strutture previdenziali di primo pilastro obbligate
per legge a realizzare un rendimento prestabilito. Il problema, su cui la
Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali ha acceso un
faro, è che questi titoli sono molto complessi e hanno tecnicalità che
talvolta rivelano rischi nascosti, nelle centinaia di pagine delle loro note di
accompagnamento (term sheet). In più sono illiquidi, non scambiati cioè
sui mercati regolamentati. Caratteristiche ideali che fanno di questi prodotti
finanziari i maggiori candidati a soft commission (commissioni
"sotterranee") da banche ad investitori. Tutte queste ragioni impediscono
l'utilizzo di questi strumenti in molte gestioni previdenziali, per esempio
nella previdenza complementare italiana, o all'estero. E infatti l'obiettivo
degli organi di vigilanza è quello di spingere per una maggiore trasparenza
della gestione finanziaria delle Casse: utilizzando ad esempio una banca
depositaria, che proceda a investimenti e riscatti secondo regole precise e
non a discrezione dei soggetti deputati.
conferma della natura privata degli enti di previdenza a favore dei
professionisti e conferma del loro perimetro di autonomia. Questo emerge
dalla risposta all'interrogazione immediata che il governo ha dato in
Commissione giustizia alla Camera, sollecitato dall'interrogazione
dell'onorevole Antonino Lo Presti (Pdl). Un certo allarme era scattato
allorché la Direzione generale della giustizia civile il 18 novembre aveva
aperto una indagine sul numero di dipendenti per Cassa, paventando un
possibile assorbimento nel comparto statale degli enti di previdenza privati
con un personale inferiore alle 50 unità. Di fatto, la Direzione generale ha
cavalcato una questione aperta: esiste un cono d'ombra sugli enti di
previdenza a favore dei professionisti. Le leggi istitutive per un verso ne
sanciscono una natura privata e differente dalle amministrazioni pubbliche,
10
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
per un altro verso la loro inclusione annuale nel conto economico
consolidato dello stato apre la porta alla possibile applicazione anche a loro
dei provvedimenti pensati per il settore pubblico. E così la scure del decreto
taglia enti (il 112/2008), concepito per sfoltire gli enti pubblici non
economici, è stata fatta brillare.
la fine del divieto di cumulo per le pensioni di anzianità retributive e per
quelle di vecchiaia contributive (a 60 e 65 anni, rispettivamente, per donne
e uomini) diventerà operativa, per i fondi pensionistici della previdenza
pubblica, dal 1° gennaio. Tuttavia, la liberalizzazione del cumulo tra redditi
da pensione e redditi di lavoro - prevista dalla legge 133/2008 - non si
estende alle Casse dei professionisti. Gli enti privati, infatti, continuano ad
applicare la loro disciplina e accade così che non sempre pensione di
anzianità e libera professione riescono a convivere. Le Casse, alle quali il
decreto legislativo 509/1994 conferisce autonomia, non sono obbligate a
uniformarsi alla legge 133. Ciò non toglie che possano - mediante
deliberazione degli organi statutari - recepire norme che, pur essendo state
emanate solo per i fondi pubblici di previdenza, siano in linea con i loro
obiettivi. Per il riscatto dei corsi di laurea, per esempio, la Cassa ragionieri
ha deciso di concedere ai propri iscritti la possibilità, prevista dall'articolo
1, comma 77 della legge 247/2007, di versare in 120 rate mensili senza
interessi.
Per quanto riguarda il fisco professionisti:
tempi certi per le correzioni a tutti gli studi di settore in vigore per tenere
conto della crisi economica e un intervento per mitigare gli effetti sul
contribuente dell'onere della prova negli accertamenti basati su questi
strumenti di individuazione dei ricavi di piccole imprese, lavoratori
autonomi e professionisti, in condizioni di normalità economica. E’ in
questi termini che si va profilando l’intervento per attenuare l'impatto degli
studi di settore sulle categorie in sede parlamentare durante il confronto per
la conversione in legge del Dl anti-crisi (185/2008).
basta un collaboratore a far scattare l'Irap del consulente fiscale e dei
piccoli professionisti in genere. La Cassazione, con la sentenza n. 29146
11
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
dell'11 dicembre 2008, fornisce un altro dato importante sull'imposta più
discussa degli ultimi dieci anni e, per una volta, accoglie il ricorso del fisco
contro un piccolo professionista.
Per quanto riguarda il mercato delle costruzioni:
una sbirciatina dietro la crisi. Mentre le imprese che operano al servizio
dell'edilizia esprimono le proprie preoccupazioni per l'anno che verrà, i dati
dell'agenzia del Territorio permettono di analizzare come si è arrivati a
questo difficile scorcio di fine 2008. Oggi è facile dimenticarlo, ma il
settore delle costruzioni è reduce da anni tutto sommato positivi. Lo
scenario prevalente è stato a lungo rappresentato da nuovi edifici in
cantiere, valori immobiliari in rialzo, profitti in aumento per le imprese e
prestiti a condizioni vantaggiose per le famiglie. Come si legge nel report
presentato dal direttore del Territorio, Gabriella Alemanno, negli ultimi
dieci anni il valore dei fabbricati e delle aree sottostanti è aumentato
notevolmente, fino ad arrivare agli 8.470 miliardi di euro stimati dall'Istat
per il 2006: un importo enorme, relativo per il 60% agli edifici residenziali
e pari a cinque volte il prodotto interno lordo italiano.
Per quanto riguarda il mercato dei servizi di ingegneria:
in ripresa, grazie ai servizi di assistenza tecnica, le gare per servizi di
ingegneria e architettura, ma rispetto allo stesso mese del 2007 il numero
delle gare scende del 13,2% ed è un calo che riguarda le gare di
progettazione pura. E' questo il dato di fondo della rilevazione
dell'Osservatorio Oice-Informatel di novembre 2008 sulle gare di servizi di
ingegneria e architettura che registra 368 bandi di gara, di cui 42 sopra
soglia, per un valore complessivo di 77,5 milioni (62 milioni sopra soglia).
12
LA NOTA
1-15 DICEMBRE 2008
Per quanto riguarda gli impianti:
bilanci 2009 in rosso per le imprese del settore «Impianti e macchine per
l'edilizia». Il valore della produzione nel suo complesso scenderà del 7,5%,
ovvero un miliardo in meno rispetto al 2008, l'export perderà 115,8% (circa
500 milioni) mentre i posti di lavoro a rischio saranno quasi 1.400, il 3%
dell'occupazione diretta. Sono questi i dati chiave che emergono delle
previsioni elaborate dall'Ufficio studi di Anima, l'associazione
Confindustriale che raggruppa le imprese dell'Industria meccanica varia ed
affine, che saranno presentati a Milano insieme ai preconsuntivi di fine
anno.
si salverà ma sarà meno generoso: l'attuale bonus energia del 55% collegato
alle ristrutturazioni edilizie dovrebbe scendere a quota 40-45 per cento.
Anche se la nuova collocazione dell'asticella non è ancora ufficiale e
potrebbe riservare nuove sorprese. In ogni caso alla Camera la maggioranza
appare decisa a fare marcia indietro rispetto alla soppressione integrale
dell'agevolazione, con effetto retroattivo, prevista del decreto anticrisi.
l’impresa che svolge l'attività di installazione di impianti fotovoltaici,
compresa nel codice 43/21101 della sezione F della tabella Ateco 2007,
quando si avvale di terzi installatori deve assolvere l'Iva sulle prestazioni
d'opera ricevute con il meccanismo dell'inversione contabile. Lo ha chiarito
l'Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 474 del 5 dicembre 2008,
rispondendo all'istanza di interpello di una società che prospettava invece
di non dover applicare l'inversione contabile in quanto, pur essendo
codificata nella predetta sezione F, si limita in concreto alla fornitura di
beni finiti, dal momento che, anche a seguito della installazione, questi
ultimi non possono essere considerati diversi e nuovi rispetto al complesso
dei materiali impiegati.
13