DAVID GROSSMAN, Qualcuno con cui correre Il romanzo narra di

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DAVID GROSSMAN, Qualcuno con cui correre Il romanzo narra di
DAVID GROSSMAN, Qualcuno con cui correre
Il romanzo narra di due sedicenni; due storie che s’intrecciano fino ad
incontrarsi nella parte finale. Lui è Assaf, un ragazzone con i brufoli,
timido e un po’ introverso, a cui è dato il compito di rintracciare il proprietario di un cane randagio, una femmina di Labrador di nome Dinka,
seguendo l'animale per le strade di Gerusalemme.
Lei è Tamar, una ragazza minuta, con i capelli neri, folti e spettinati e
con una bellissima voce, che è scappata di casa per cercare il fratello
Shay, musicista, tossicodipendente, caduto nelle mani di delinquenti
che sfruttano ragazzi con aspirazioni artistiche mandandoli per le strade ad esibirsi.
E’ bellissima la figura di Tamar, ragazza apparentemente fragile ma con
una capacità di amore grandissima. E’ decisa a tutto per salvare il fratello ed ha progettato un piano per farlo fuggire preparando una grotta
in una valle solitaria con tutto il necessario per far fronte alle inevitabili
crisi di astinenza di Shay.
Assaf e la cagna Dinka cercano Tamar nelle strade di Gerusalemme e
Tel Aviv, correndo nelle piccole vie e nelle piazze, tra i negozi e al mercato, in mezzo alla vita di giovani sbandati, che cantano, suonano e recitano nelle strade.
Adolescenti che vivono in città particolari (viste per una volta al di fuori
delle questioni politiche e religiose) ma la cui vita però è simile a quella
di tanti ragazzi delle nostre città (potrebbero essere Torino o Milano) tra
musica e droghe; vite di violenze e di fragilità, ma anche di generosità e
di coraggio che solo il cuore e l’amore che non teme nulla possono dettare.
Tanti altri personaggi ci sono nel libro, alcuni molto particolari; Pessah, una specie di “mangiafuoco” in chiave moderna, grasso e sudato,
con la fronte calva e arrossata ed una treccia che gli cade sulle spalle e
Miko il borsaiolo, il suo manesco scagnozzo; Teodora, la piccola monaca
greca che vive da cinquant’anni in un’antica chiesa che un tempo faceva da ostello e il cui unico compito è quello di ospitare i pellegrini greci,
senza però avere contatti con il mondo esterno; Leah, l’amica cuoca di
Tamar e la sua piccola Noah; il pizzaiolo dalle sopracciglia folte come
due cespugli e Matzliah, ragazzo sfigurato nel volto cui Tamar fa credere d’essere cieca perchè si confidi e non tema, come con tutti, sguardi
di pietà sul suo volto deturpato; infine Shelley, che si esibisce come
imitatrice e la ragazza triste con il cappello rosso che suona il violoncello e tanti altri ancora.
E’ una storia che scorre come una favola in un mondo incantato, ma è
,allo stesso tempo, tragicamente concreta, tra colpi di scena e
suspense, tra pagine incalzanti, alcune terribili, altre romantiche e lievi,
ma mai banali, con momenti di emozioni intense che, a volte, vi faranno
sorridere e commuovere e, a volte, vi faranno pensare.
Una fiaba moderna con un finale forse prevedibile, ma che vi piacerà
ugualmente perché Tamar e Assaf alla fine, ovviamente,
s’incontreranno, s’innamoreranno e insieme recupereranno Shay.
E quando sarete arrivati all’ultima pagina, non avrete voglia di chiudere
il libro perché, dopo aver diviso tanto con Assaf e Tamar, avrete voglia
di stare ancora un po’ con loro, nella magia dell’amore puro e intenso
che si può scoprire a sedici anni.
E’ un romanzo che io ho trovato bellissimo, non è solo per adolescenti,
lo consiglio a tutti.
cb
INCIPIT
‘ Un cane corre per strada, inseguito da un ragazzo. Una lunga corda li
unisce, si impiglia nelle gambe dei passanti che brontolano, si infuriano,
il ragazzo non fa che mormorare “scusi, scusi” e tra le scuse urla al cane:
“Fermati! Stop!” ma quello prosegue la sua corsa. Vola in avanti, attraversa strade piene di traffico, ignora i semafori rossi. ‘