Performance nell`industra turistica
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Performance nell`industra turistica
Lingue e Cultura per l’Impresa Economia e Gestione delle Imprese Turistiche A.A. 2006-2007 Il bilancio d’esercizio: strumento di analisi delle performance delle imprese Ddr Fabio Forlani Urbino, lì 14 e 15 -V-2007 Aspetti generali sull’attitudine informativa del bilancio d’esercizio delle imprese • Si esamina la performance dal punto di vista dei risultati economici, finanziari e patrimoniali avvalendoci degli strumenti e dei parametri di misurazione dell’analisi di bilancio. • Il bilancio costituisce, infatti, lo strumento di rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda ad una certa data. Lo studio degli equilibri aziendali mediante la tecnica dell’analisi di bilancio • L’impresa si trova in condizioni di equilibrio economico quando i ricavi derivati dalla gestione sono sufficienti per coprire la totalità dei costi. • Si ha equilibrio finanziario quando si è in grado di ricercare e mantenere adeguata omogeneità, sotto il profilo temporale, tra impieghi e fonti di finanziamento. Eq. Monetario (breve periodo) Eq. Finanziario di medio-lungo termine L’analisi delle performance aziendali tramite indicatori si fonda sul seguente schema concettuale: 1. I risultati della gestione trovano formalizzazione nel bilancio d’esercizio; 2. L’analista ricorre ad un sistema di lettura del bilancio che consenta di ottenere un flusso di informazioni sull’andamento della gestione aziendale e in particolare sui seguenti aspetti: Formazione della redditività complessiva; Svolgimento della gestione corrente e caratteristica; Svolgimento della gestione non corrente e atipica; L’analisi delle performance aziendali tramite indicatori si fonda sul seguente schema concettuale: 3. La metodologia utilizzata prevede: – – – 4. La riclassificazione delle poste di bilancio secondo criteri consoni ai traguardi conoscitivi perseguiti ed alle possibilità d’investigazione dell’analista; L’appropriata scelta degli indicatori di bilancio da impiegare nell’analisi, coerentemente con i gli obbiettivi enunciati; L’adozione di un coerente sistema di coordinamento degli indicatori di bilancio, che leghi a sistema gli aspetti parziali della gestione aziendale segnalati dai singoli indicatori; Il flusso informativo sulla gestione aziendale consente di identificare: – – Sintomi o indizi sull’andamento della gestione aziendale. Un valore segnaletico attendibile soprattutto se l’analisi del bilancio favorisce comparazioni temporali e interaziendali. La riclassificazione dello Stato Patrimoniale • Criterio della pertinenza gestionale Analizza il grado di afferenza che le poste patrimoniali hanno con la gestione caratteristica d’impresa. Gli impieghi e le fonti sono distinti in: Attività e passività operative (correnti) • Poste che fanno riferimento a risorse strumentali allo svolgimento di operazioni di gestione corrente (acquisto, trasformazione e vendita dei prodotti- ciclo tipico aziendale); Attività e passività non operative (non correnti) • Rappresentano impieghi e fonti non collegate al ciclo di acquisto trasformazione e vendita. (Tra queste fonti occorre evidenziare i debiti finanziari e il capitale netto). • Criterio finanziario Analizza lo SP secondo la liquidità degli impieghi e l’esigibilità delle fonti di finanziamento: Liquidità degli impieghi Funzione economica dell’investimento • Poste dell’attivo sono distinte in: Risorse che vanno a determinare il fabbisogno finanziario permanente in quanto non possono essere sottratte alla funzione normalmente assunta all’interno dell’impresa. Risorse che vanno a determinare il fabbisogno finanziario temporaneo, in quanto non sono indispensabili per l’armonico svolgimento della gestione ziendale. Liquidabilità dei singoli impieghi (liquidità convenzionale) Il criterio della liquidità o realizzabilità dell’investimento tiene conto del tempo necessario affinché singoli impieghi tornino in forma liquida attraverso il loro realizzo. • Immobilizzazioni (Capitale fisso): > 1 anno Materiali Immateriali Finanziarie • Disponibilità (Capitale circolante): < 1 anno Liquidità immediate (denaro o poste immediatamente monetizzabili) Liquidità differite (liquidità nel breve periodo < 1 anno) Disponibilità in senso stretto (scorte e semilavorati) Esigibilità delle fonti Passività a breve termine (< anno) Passività a medio e lungo termine (> anno) Mezzi propri (capitale proprio) La riclassificazione del Conto Economico • Criteri di riclassificazione: C.E. a ricavi e costo del venduto C.E. a ricavi e margine di contribuzione C.E. a valore della produzione e valore aggiunto • Obiettivo dei tre modelli è quello di separare il risultato economico delle operazioni di gestione caratteristica dal risultato economico determinato dallo svolgersi delle operazioni connesse alla gestione non tipica. • La finalità è quella di isolare e mettere in evidenza il reddito operativo, risultato che sancisce la qualità e la sostenibilità economica della missione strategica e del core aziendale. La riclassificazione del Conto Economico • Gestione extra-caratteristica (extra-tipica): Gestione accessoria Operazioni reddituali che esulano dal tipico oggetto dell’attività aziendale, costituendo le attività collaterali; Gestione finanziaria Ha per oggetto il reperimento e l’impiego ottimale delle risorse finanziarie; Gestione straordianaria Operazioni che determinano componenti reddituali non attribuibili alle combinazioni produttive ricorrenti nell’esercizio; Gestione fiscale Determina il formarsi degli oneri tributari; GESTIONE BILANCIO LETTURA METODOLOGIA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA INFORMAZIONI RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO DETERMINAZIONE DEGLI INDICATORI GESTIONE CORRENTE SISTEMA DI COORDINAMENTO GESTIONE NON CORRENTE -ACCESSORIA -FINANZIARIA -STRAORDINARIA -FISCALE NATURA DELLE INFORMAZIONI SINTOMI E INDIZI TEMINI DI RAFFRONTO TEMPORALE INTERTEMPORALE ANALISI SCORIG Gli indicatori di bilancio per l’interpretazione delle performance economiche e finanziarie delle imprese turistiche • • • L’analisi di bilancio per indici si basa su due tipi diversi di parametri: Gli indici-quozienti Gli indici-differenze Il calcolo di questi indici origina solitamente problemi metodologici che si manifestano quando si rapportano dati economici con dati patrimoniali. I valori reddittuali rappresentano infatti quantità “flusso” e riguardano un arco di tempo limitato, mentre i valori patrimoniali si riferiscono alla data di chiusura dell’esercizio e rappresentano quantità “consistenza”. Comunque considerato nessun parametro ha significato se considerato isolatamente; l’efficacia informativa ed interpretativa degli indicatori si fonda infatti sul confronto nel tempo (riferito alla singola impresa) e nello spazio (riferito a più imprese dello stesso settore). Si prendono in esame i seguenti gruppi di parametri: Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Indicatori di redditività Indicatori di efficienza e produttività Indicatori di sviluppo Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento • Gli indicatori di composizione degli impieghi e delle fonti forniscono una prima immagine della struttura del capitale dell’azienda. • Mettono in evidenza • Il peso (%) che le diverse categorie di impieghi hanno sul capitale investito; • Il peso delle diverse fonti di finanziamento sul totale delle fonti di finanziamento • L’interpretazione della performance patrimoniale si ottiene dall’analisi verticale dello S.P., ossia dall’analisi dell’evoluzione nel tempo dell’incidenza percentuale di singole poste o di aggregati patrimoniali rispetto al totale delle risorse investite. Struttura Patrimoniale % Impieghi % Fonti % L.I./K P.B./K L.D./K P.C./K D/K I/K C.N./K K/K = 100% K/K = 100% Legenda: L.I. = liquidità immediate L.D. = liquidità differite D = disponibilità I = immobilizzazioni K = totale capitale investito P.B. = passività a breve P.C. = passività consolidate C.N. = capitale netto K = totale fonti Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento • Gli indici di composizione relativi agli impieghi esprimono il grado di elasticità del capitale investito; • Gli indici di composizione delle fonti indicano il grado di elasticità delle fonti di finanziamento; • Una struttura patrimoniale è elastica se possiede un’elevata attitudine a variare la composizione qualitativa e quantitativa delle risorse. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento • Elasticità degli impieghi: • Un’impresa può quindi essere definita con una struttura degli impieghi rigida sul piano finanziario se è caratterizzata da una forte presenza di fattori produttivi pluriennali (attivo immobilizzato). • Il contrario si riscontra in presenza di un elevato peso dell’attivo circolante sul totale degli impieghi. • L’analisi dell’elasticità e della composizione degli impieghi può essere completata attraverso la considerazione dell’indicatore del grado di ammortamento. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento • Elasticità delle fonti: In riferimento agli indicatori di elasticità delle fonti è possibile affermare che essi si collegano al diverso peso che le fonti a breve hanno rispetto a quelle permanenti. Considera la capacità potenziale dell’impresa di procurarsi capitali rivolgendosi a nuovi canali del mercato finanziario, il grado di elasticità finanziaria è inversamente correlato al grado di indebitamento complessivo. Maggiore è l’indebitamento e maggiore è la rigidità finanziaria dell’impresa. Indici di intensità del capitale • Questi indicano il peso percentuale di singole voci o di aggregati patrimoniali (liquidità, crediti, scorte, debiti a breve, debiti totali, ecc.) sul totale dei ricavi. • Essi forniscono una misura di quante risorse sono necessarie per generare un’unità di fatturato con un certo tipo di struttura. • Maggiore è l’intensità degli impieghi, maggiori sono i fabbisogni di fondi collegati alle vendite e quindi maggiori sono i vincoli finanziari alla crescita. • Più elevata è l’intensità dell’indebitamento, più difficile si è il rimborso dei prestiti mediante i flussi monetari generati dalle vendite. L’aumento % dei debiti sul fatturato indica un irrigidimento della struttura finanziaria. La rigidità della struttura finanziaria • La scarsa dotazione di mezzi propri irrigidisce la struttura finanziaria perché determina una bassa capacità dell’impresa di fronteggiare fabbisogni incrementali di fondi tramite l’emissione di nuovi strumenti di debito. • La rigidità della struttura finanziaria alimenta il rischio: • Di mancata disponibilità di risorse finanziarie conseguente a “strette” del sistema bancario; • Di incorrere negli effetti negativi di un uso eccessivo della leva finanziaria. Cioè quando il costo dei capitali aggiuntivi è superiore al rendimento conseguibile impiegando i fondi stessi. • La maggior instabilità di una struttura finanziaria fortemente indebitata determina ricadute negative anche sulle decisioni di investimento Indicatori di indebitamento • Capitale di terzi /capitale proprio • Indice di leva finanziaria = Capitale investito/Capitale proprio • Grado di copertura degli oneri finanziari = Utile netto + Imposte + Oneri finanziari/ Oneri finanziari • Costo del debito (R.O.D.) = Oneri finanziari/Capitale a credito Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale • Esprime il grado di coerenza che esiste tra il profilo di liquidabilità degli impieghi e quello di esigibilità delle fonti. • Equilibrio finanziario orizzontale tra impieghi e fonti di breve scadenza ---> equilibrio monetario o solvibilità aziendale a breve termine. • Equilibrio finanziario orizzontale tre impieghi e fonti di media-lunga scadenza --> equilibrio finanziario o solvibilità di medio lungo termine. Equilibrio monetario di solvibilità a breve Equilibrio finanziario o solvibilità a medio lungo termine Indici di redditività Questa classe di indicatori è finalizzata alla valutazione dell’equilibrio economico aziendale ed esprime la capacità dell’impresa di coprire i costi con i ricavi. redditività modesta da 7-8% a 10-12% R.O.E. = Risultato netto alta redditività da 12% a 17-20% Capitale netto altissima redditività oltre il 20% L’indice esprime il rendimento del capitale netto d’impresa ossia il rendimento del capitale conferito a titolo di rischio e quindi senza vincolo di restituzione immediata. L’indice, inoltre, offre una prima indicazione circa l’attitudine dell’impresa a finanziarsi mediante ritenzione di utili. Indici di redditività R.O.I. = Reddito operativo Capitale investito L’indice esprime la capacità dell’impresa di impiegare efficientemente le risorse e misura la redditività corrente del capitale investito nella gestione, prescindendo dal tipo di fonti utilizzate. L’indicatore mostra la redditività della gestione caratteristica. R.O.S. = Reddito operativo Ricavi netti di vendita Il return on sales esprime in termini percentuali la redditività caratteristica delle vendite. Indici di redditività Tasso d’incidenza della gestione extracaratteristica = Risultato netto Risultato operativo In presenza di un reddito operativo positivo, la crescita del valore di questo indice, da un esercizio all’altro, indica la diminuzione dell’incidenza negativa della gestione extracaratteristica. In linea di principio l’indicatore in oggetto ha valori compresi tra 0 ed uno. Tuttavia in alcuni casi l’indice può assumere valori negativi (presenza di perdite d’esercizio) o superiori all’unità. Indici di redditività • Dopo aver illustrato la significatività di ogni indicatore, l’analisi della redditività può essere condotta più efficacemente mettendo in luce i legami logici e matematici che sussistono tra i fattori che agiscono sulla performance economica. La redditività del capitale proprio è determinata dal prodotto congiunto di tre fattori: redditività operativa (R.O.I.) a sua volta funzione della redditività delle vendite (R.O.S.) e della rotazione del capitale investito (vendite/capitale investito) tasso di incidenza della gestione extracaratteristica rapporto di indebitamento (leverage) Schema di coordinamento degli indici di redditività L’analisi della redditività si svolge efficacemente mettendo in luce i legami logici e matematici che sussistono tra i fattori che agiscono sulla performance economica. R.O.E. R.O.I. R.O.S. Vendite/C.I. Tasso di incidenza della gestione extracaratteristica Leverage Schema di coordinamento degli indici di redditività Per interpretare la performance aziendale occorre approfondire lo studio dell’andamento di singoli indicatori: l’andamento della leva finanziaria si comprende attraverso gli indici di composizione delle fonti di finanziamento; la dinamica dell’incidenza della gestione extracaratteristica si trova nel C.E. riclassificato nella sezione sotto il reddito operativo; l’analisi della redditività della gestione corrente si effettua attraverso il prodotto tra il tasso di redditività delle vendite ed il tasso di rotazione del capitale investito; l’approfondimento dei risultati della gestione caratteristica si conduce mediante il C.E. riclassificato e percentualizzato; lo studio dell’equilibrio finanziario orizzontale di breve e mediolungo termine si svolge mediante lo S.P. riclassificato e percentual. Indicatori di produttività ed efficienza Gli indicatori che saranno illustrati consentono di esprimere valutazioni sul grado di efficienza relativo alle modalità di utilizzo dei fattori produttivi a disposizione dell’impresa. Tali indicatori rapportano i risultati realizzati con i fattori impiegati ovvero le quantità di output (volumi di produzione, volumi di vendita, numero di ore lavorate, ecc) con quantità di input. Tra gli indicatori più significativi si segnalano i seguenti: Fatturato per dipendente = Ricavi di vendita/ Numero di dip. Valore aggiunto per dipendente = V. A./ Numero di dip. Nelle imprese turistico - ricettive può essere interessante valutare il fatturato e il valore aggiunto per camera, per cui al denominatore del rapporto metteremo il numero di camere. Indicatori di produttività ed efficienza Produttività aziendale = Valore della produzione/Capitale investito Produttività del capitale investito = Valore aggiunto/Capitale investito Produttività degli immobilizzi tecnici = Valore della produzione/Im. Tecn Nelle imprese alberghiere può essere utile controllare l’efficienza nell’uso delle camere mediante: Indice di occup.ne delle camere = Num. cam. occ./Num.cam disp Un altro indicatore per il governo efficiente delle organizzazioni turistiche è lo yield = ricavi effettivi / ricavi potenziali. Questo parametro viene utilizzato nell’ambito di una tecnica manageriale finalizzata alla massimizzazione del rendimento dell’impresa in un dato periodo temporale tenendo conto dei vincoli di rigidità della capacità produttiva dell’offerta e dei comportamenti differenziati della domanda di servizi turistici. Indici di rotazione Tasso di rotazione del capitale investito = Tasso di rotazione = delle immob.ni tecn.nette Tasso di rotazione delle attività a breve = Ricavi di vendita/ Capitale investito Ricavi di vendita/ Imm.ni tecn. nette Ricavi di vendita/ Attività a breve Questi indicatori esprimono il numero di volte in cui le varie risorse di capitale investito si recuperano economicamente per effetto delle vendite. Indici di sviluppo Tasso di sviluppo del fatturato Tasso di sviluppo di dipendenti Tasso di sviluppo degli investimenti = = = (Vendite2 - Vendite1) Vendite1 (Dipendenti2 - dipendenti1) dopendnti1 (Investimenti2 - investimentoi1) Investimenti1 Questi indicatori mettono in luce la dinamica espansiva o di contrazione della dimensione aziendale Lo scoring • Lo scoring è una metodologia di analisi che consente di esprimere un giudizio estremamente sintetico, rappresentato da un singolo numero, sulla situazione economico-finanziaria dell’impresa. • L’implementazione di tale metodologia permette di realizzare relazioni simultanee e sistemiche tra diversi indicatori, conferendo all’analisi maggiore significatività ed obiettività rispetto all’osservazione isolata di singoli indicatori o di un gruppo ristretto di parametri. Cosa richiede l’implementazione della tecnica dello scoring? 1. La selezione di un numero ridotto di indicatori di bilancio tra loro collegati da legami logicomatematici e capaci di esprimere la performance complessiva dell’impresa 2. L’attribuzione a ciascuno di essi di un peso 3. Una combinazione lineare degli indicatori Un modello di scoring semplificato: Il modello di scoring semplificato articolabile nei seguenti step: proposto selezione degli indicatori più adatti comprensione delle condizioni aziendali suddivisione categorie degli indicatori selezionati è alla in creazione di intervalli possibili all’interno dei quali gli indicatori possono variare attribuzione di un punteggio ad ogni intervallo determinazione di un punteggio complessivo Un modello di scoring semplificato: il punteggio complessivo attribuibile ad ogni impresa va confrontato con i punteggi assegnati ad apposite classi di valutazione caratterizzate ciascuna da intervalli di scoring diversi, con un valore minimo ed un valore massimo ogni classe viene identificata con una lettera ed un numero ad ogni classe corrisponde un giudizio di sintesi dell’intera gestione aziendale Vantaggi/svantaggi dell’analisi di scoring: Vantaggi: è facile da creare ed è di immediata applicazione consente una valutazione semplice e sintetica dell’impresa Svantaggi: attribuzione dei pesi agli indicatori (soggettività) non esaustività del modello nell’interpretazione della performance (stesso risultato per aziende che presentano realtà economico-finanziarie differenti)