ti piace il cinema western? esci una sera con me!!!

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ti piace il cinema western? esci una sera con me!!!
Artei n disparte
I FILM DEI COWBOY
OMBRE ROSSE
1939, John Ford
L’UOMO DEL WEST
1940, William Wyler
MEZZOGIORNO DI
FUOCO
1952,
Fred Zinnemann
JHONNY GUITAR
1954, Nicolas Ray
L’ULTIMO APACHE
1954, Robert Aldrich
SENTIERI
SELVAGGI
1956, John Ford
LA TORTURA DELLA
FRECCIA
1957, Samuel Fuller
FURIA SELVAGGIA
1958, Arthur Pen
UN DOLLARO D’ONORE
1959, Howard Hawks
I DUE VOLTI DELLA
VENDETTA
1960, Marlon Brando
LA CONQUISTA DEL
WEST
1962, John Ford,
Enry Hathaway,
George Marshall
MUCCHIO
SELVAGGIO
1969, Sam Peckinpah
I COMPARI
1970, Robert Altman
GLI SPIETATI
1992, Clint Eastwood
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TI PIACE IL CINEMA WESTERN?
ESCI UNA SERA CON ME!!!
«La quarantacinque è l’arma più imprecisa che
mai sia stata fabbricata. Pardner Jones diceva che
se mettevano “Wild” Bill Hickok in persona dentro
una rimessa con una pistola a sei colpi, non
sarebbe stato capace di ficcare nemmeno una
pallottola nelle pareti».
Pardner Jones, cowboy, fu consulente tecnico in numerosi film di
John Ford degli anni Venti, morì all’età di ottant’anni nel 1934.
CON LA GOLA ARSA,
entro in un locale: s u i t a v o l i , dissemi n a t i
c o m e cimeli, i
telefonini; semJohn Wayne in “Ombre
pre o quasi in
Rosse” di John Ford
proporzione di un
bicchiere di birra e un cellulare.
C’è una strana analogia tra il vero figo bevitore di birra e il cellulare, chi beve coca,
di solito, non ce l’ha! (sul tavolo).
Una sera, a una festa, su di un mobile
c’erano sistemati parecchi portatili…
E allora ho capito tutto: è come nel vecchio West, il cellulare è la pistola del cowboy-contemporaneo.
A quei tempi appoggiavi la pistola sul
tavolo e tutti ti trattavano con rispetto.
Alla festa al ranch del padrone-bandito
della città alcuni suoi tirapiedi ti obbligavano a posare tutta la ferraglia prima di
entrare… Insomma quel tavolino in casa
di amici era la cassa delle pistole del
ranch Rio Bravo nel Far West.
Q U A N D O V I G E VA L A L E G G E D E L P I Ù
F O R T E , il potere si vedeva dal pistolone: più era grosso e più gli altri
avevano paura! (e quindi rispetto).
Con il telefonino più è piccolo e più
prende e più prende e più gli altri hanno rispetto! (e io paura).
La nuova arma del futuro, fa ormai quasi
tutto, è praticissima, è piccolissima, è comodissima e, qualità da non trascurare, è
perdibilissima (perché non sono mica del
tutto scemi i venditori di cellulari).
Sarebbe ingenuo sottovalutare l’utilità di
avere sempre un telefono a portata di
mano e, diciamocelo, chi al giorno d’oggi
si può permettere di uscire senza telefonino: è un po’ come attraversare un canyon
infestato dagli indiani senza pistola…
IO
IL BRAVO COWBOY ME LO IMMAGINO
in totale simbiosi con la sua Quarantacinque
canna lunga: sempre dietro a lucidarla,
sparando migliaia di colpi a barattoli sparsi
nel West teneva sempre morbido il grilletto
(l’America dell’Ottocento era tutto un barat-
“il cinema è come la vita senza le parti noiose”
Artei n disparte
PRONTO, TORO SDRAIATO. . .
FAMMI CAPIRE BENE!
CON CHI AVRESTI VISTO MIA MOGLIE?
Sy
tolame che saltava in aria); la pistola
lo ricambiava perché serviva a
ogni cosa...
El Grinta, la mattina, ci mescolava lo
zucchero nel caffè, la sera i fagioli
nella padella, quando vedeva un
gatto nero la impugnava dalla punta; ma, soprattutto, la pistola era
l ’elemento fondamentale che
caratterizzava il personaggio inventato per popolare i territori
più selvaggi degli Stati Uniti.
È oggi risaputo che le agenzie che
curavano l ’immagine dell'America, già nel secolo scorso, obbligavano tutti gli abitanti dei paesini
desolati del Texsas, e dei villaggi vicino al confine col Messico, a uscire di
casa solo con il sole a picco, intorno
a mezzogiorno, sguardo truce, pistola nel cinturone (meglio se due),
mano pronta, far qualche passo
lento, ma solenne, poi fermarsi,
aspettare che un paio di cespugli rotolanti gli passassero vicino… E poi si
poteva anche andare a fare la spesa o a portare il cane al parco…
IL
C O W B O Y- C O N T E M P O R A N E O
lo vedo sempre armato del suo
telefono.
Appena ha un attimo di tempo
manda messaggini, se è felice fa
qualche scherzetto a un amico a
pochi metri da lui, se è arrabbiato
può sfogarsi per almeno venti minuti
urlando come un ossesso, in
qualunque posto sia, a qualunque
ora voglia, se è depresso può
ascoltare tutte le suonerie in
dotazione al suo apparecchio, se è
in pericolo è fottuto perché, a quel
punto, sarà scarica la batteria.
Dà un grande senso di potere l’idea
di rintracciare una persona a
qualunque ora e, se ti viene un dubbio, una curiosità, la chiami ed è
spento, quando non è spento non
prende, se prende non si sente
niente, però se sei a meno di cento
metri dal tuo interlocutore è come se
vi parlaste viso a viso…
L UNGA
È ANCORA LA STRADA NELLA
telefonia mobile, ma a volte, quando riesco, mi fermo a osservare il
triste e solitario cowboy-contemporaneo che guarda verso il tramonto con il “revolver-portatile” ancora caldo e un filo di fumo che gli
esce dall’orecchio…
PAOLO MICHETTI