Scienza*Documentazione Polemica*Questionario 05/21

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Scienza*Documentazione Polemica*Questionario 05/21
University of South Florida
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Digital Collection - Holocaust & Genocide Studies
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9-1-1942
La Difesa Della Razza: Scienza*Documentazione
Polemica*Questionario 05/21
Telesio Interlandi
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Telesio Interlandi, "La Difesa Della Razza: Scienza*Documentazione Polemica*Questionario 05/21" (1942). Digital Collection Holocaust & Genocide Studies Center Publications. Paper 79.
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- - -SOMMARIO
------y
SCIEHZA
LIOIO CI,IIANI: tNFANZI4. E MATERNITA' NEl CINQUE CONTINENTI ; FEUCE GUZLANI:
LA RAZZA IN FUNZIONE DI PERSONAliTA'; MOD.: GENETICA
POLEMICA
GUIDO
LANOU:
RAZZISMO
ED
ESPANSIONE
IMPERIAlE ;
GIOVANNI
SAVEJ.U:
SIOHISMO DI GUERRA
DOCUMEHTAZIOHE
ROIEITO CHIGNOLI: ANT IG IUDAISMO MAGIARO; EMCOLPtUS: Il GIUDEO NEl PROVERBI ; F. CAT.: AllE ORIGINI DELl'ALLE.4.NZA ANGLO-GIUDAICA
QUESTIOHARIO
RISPOSTA AD UN • CANDIDO • ANTIRAZZIST A
l MAN O S C Rl T T l A N C H E SE N O N P U B B l i C AT l N O N S l RESTI TU l SCO N O
GLI UFFICI DELLA "DIFESA DELLA RAZZA .. SI TROVANO IN ROMA • PIAZZA COLONNA
ti'ORTIC I DI VEI0 1 TEI.Ef'ONO fi37ll - b2ABC
--~~------~=-----------------------------------------------
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CREDITO ITALIANO
BAN CA DI INTERESSE NAZlONALE
SOC IET À ANONIMA t CAPITALE LIRE 500.000.000
INTERAMENTE VERSATO ' RISERVA LIRE 128.000.000
SEBE SOCI ALE GENOVA
1
DIREZIONE CENTRALE MILANO
OGNI OPERAZIONE E SERVIZIO DI BANCA
ANNO · V· NUMERO 21
5 SETTEMBRE 194.2 ·XX
ESCE IL S E IL liO DI OGNI. IIIESt:
UN NUMERO S&PAIIATO LIRt.: l
· ABBONAMENl' U ANNUO LIRE liO
ABBONAMENTO SO!li:STKALE o
Ili
E!ITKKU
IL
DOI'PIO
Direttore: TELESIO INTERLANDI
Comitato di redazione:
prof. dotL GUIDO LANDRA • prof. doiL LIDIO CIPRIANI
~" l' r,.lario di rr.•lu:inn<' : I;JORr.JO ALMIRANTE
SCIENZ!•DOCUNENTAZIONE
POlENIC4 • OUESTIONAWO
Due ragazzi bolscevlchl. Uno del due • di razza alava, l'altro 6
D
giudeo. lcOIIUiltttlamo c:llt anche
il meno lnlzlato fra l nostri lettori riconoscerà subito Q1111'6 l'tbrto: la razza dl ltada 6 lac:ODfondlbtle
3
•
n qual!! n~1 trolla7.10Jle ue1
problema non b1sog na rna1 dimenllcore
che li raiZJsmo d1ventò in Italia di
a tt uah tò 1mme<:hatamente dopo la
conq uis ta d ll 'lm pero. Il problema
della rana e quello dell'impero sono coo\ mllmamente collegati l'uno
all'a ltro per no Italiani . che qualsiasi
trotta110ne separato dei due argolllonll d1venta ortìficioso e assurda.
Per le piccole e pacifiche nazioni
d .... ll'Europa settentrionale il problema
r Ilo rcr.zo è soprattutto uno quesliO·
I
..
ne çìi eugenica e· di igiene razziale.
Per i paesi dell'Europa orientale il
problema dello rozza si identifica
quasi con il problema ebraico.
Pe r noi italiani il problema della
razza è non solo questione di eugenica e di antìgiudaìsmo, ma soprattutto questione di espansione imperiale.
Nelle discussioni che si susseguono
sullo stampo italiana circa gli indirizzi e i metodi del razzismo, si dimentica spesso che fu il fenomeno del
meticciato la causa determinante del·
l'inizio ufficiale della nostra politica
razziale.
Semplicemente per togliere dalla
circolazione gli ebrei d'Italia, sareb·
bero bastate delle misure di polizia.
E~a necessario invece potenziare ne·
gll Italiani l'orgoglio di razza, condi·
zione sine qua non perchè potesserc
compiere la loro opera colonizzatrice
in Africa.
A chi-c:lisçute sugli indirizzi da dar·
si al razzismo bisogna ricordare che
fu soprattutto un fenomeno di cara!·
!ere biologico a determinarlo: il le·
nomeno del meticciato. Bisogno U··
gualmente ricordare che nel Monile·
sto della Razza questo aspetto impe·
riale del nostro razzismo era messe
in particolare evidenza.
Qualcuno ha creduto che la guerra
rappresentasse in un certo senso io
liquidazione del razzismo, perchè ha
dato a questo il semplice valore di
una contingenza politica.
Noi abbiamo ricordato in pos·
sali articoli come invece il rcnz1·
smo con la guerra sia destinato o rin·
forzarsi sempre di più. D'altra parte.
non si può parlare di guerra sen:o
parlare della vittor.a . suo necessano
corollario. In questo mcx:lo il problen:a
della razza deve essere esaminalo
sempre in funzione dei compiti òe
spetteranno all'Italia con la vittor J
Con la vittoria l'Italia avrà da ass ~;.
vere dei compiti immensi in Afr'ca.
Senza voler fare i profeti, è Joa,::
pensare che tutta lo parte dell' Ah ·~
settentri01iale e orientale, che è compresa tra la libia e l'Etiopia, dovr6
finire sotto la nostra. influenza. I problemi che sorsero con .la conquista
dell'Impero ritorneranno, ma in scala
molto maggiore. Non bisogna poi dimenticare che gli Italiani si sostituiranno in questa zona agli inglesi, ai
quali dobbiamo riconoscere · una coscienza di razza molto forte nei riguardi dei nativi. -Se noi italiani ci
presenteremo in questa parte dell'Africa ancora impregnati di quello
spirituale universalismo, che continua
ad essere una delle cause principali
dei nostri guai, rovineremo rapidamente il frutto della vittoria.
Da tempo il popolo italiano ha dato
l'impressione di possedere due volti:
uno è il volto · del guerriero, erede
delle virtù romane, dell'uorqo dalla
volontà salda e tenace, dallo spirito
eroico; l'altro è il volto dell'at.tore, ciel
mandolinista, dell'individuo_ indisciplinato, che tutt'al più sa essere una·
a bile marionetta parlante.
Sarebbe troppo lungo e fuori dell argomento trattato da questo articolo discutere sul perchè il popolo .italiano abbia dato questa iJOpressione.
E· però preciso dovere di noi ~isti
fare sl che questa impressione sva•
ni sca. che il volto del mandolinista
~IX!risca per sempre e che cada co;-:"\e una maschera.
La guerra che combattiamo rivela
c::mi giorno di più ~me il, soldato
:taliano sia veràmente l'erede di quello di Roma..E' necessario che ànche il
colono italiano acquisti lo stesso spirito del colono romano.
Abbìamo già scritto come altri popoli :;tiano in questo momento riordinando il dominio dei mari e dei
continenti in altre zone; per esempio
i Giapponesi, i quali ispirano tale
nuovo ordine ad un criterio .razziale.
I nostri amici tedeschi nello stesso
modo .si stanno preparando seriaml:lnte alla loro missione africana.
Anche noi dobbiamo arrivare al
giorno della decis:one suprema perfettamente preparati.
Sarebbe difatti tragico se il popolo
italiano, che tanti contribu~i dà alla
vittoria, non si mostrasse poi in grado
di meritare i frutti d\ essa.
Ecco perchè è necessario svolgere
in questo momento una intensa campagna per n potenziamento deJ no·
stro razzismo· coloniale, anche se in
questo momento la bandiera d'Italia
non sventola nei cieli d'Etiopia.
Noi siamo conv.'nti che l'evitare la
discussione di problemi razziali coloniali rappresenti una forma inconcepibile di viltà.
Ma non è solo nei riguardi della
nostra prossima espansione afr!cx:ma
che bisoqna indirizzare la trattazione
dei nostri problemi. E' necesscmo vedere da un punto · di vista razziale
tutti i settori della nostra espansione
imneriale
Esamin'amo ora come razzisti la
aueslione della nostra espabSione in
Baloonia . Non dimentichiamo che per
l'Italia:. qualsiasi azione nel Mediter-
raneo o in Africa, diventa pericolosa
se il dominio di questa zona balcxm:oo non è assicurato. Orbene, in questa regione, malgrado la propaganda
punslàvista, le popolazioni presentano un fondo antropologico che le distaccq nettamente dagli sla\ti. Si tra~­
ta del vecchio fondo traco-illirico-epi·
rota, costituito essenzialmente da ele·
menti di razza dinarica, che bisogno
fare rivivere. E' noto come l'invasione
slava sia recente, risalendo appena
al VI e VII secolo e t:ome essa abbia
alterato solo in parte questo fondo
razziale. Per esempio in Croazia, per
quanto tutta la popolazione parli oggi una lingua slava, solo la parte
pannonica 'può dirsi razzialmente alava, mentre invece la Bosnia e la Dalmazia sono dinariche. Ugualmente lo
Serbia e il Montenegro' sono alavi più
per lisgua che per razza e . in Bulga·
ria,
algrado l'influenza slava e
quell , turanica, il fondo della popolazione è sempre quello autoctono.
Si · vede da quanto esposto come
sia necessario fare leva sugli èlementi autoctoni, come sono i greci e gli
albanesi. e su quelli autòctoni romanizzati, come sono l rotnenl, per debellare definitivamente il panslaviamo dalla penisola balcanica.
Già in Croazia le correnti antipan·
slaviste sono abbastanza forti: ne~un
intellettuale serio crede più che il popolo croato, che cure parla una lin·
gua slava, aia tutto di origine slavo .
Sarà bene che noi appoggiamo que sti indirizzi. che noi facciamo t1sorge-
IMPERO CHE NASCE
ED IMPERO CHE MUORE
Questo confronto fra due gioventù e parlante. L'avvenire
spetta alla giovinezza italiana
r questa tdto di una unità '-'"mordlal d Il Q ntl adnatiche delle due
apond , A questo propoeato è molto
curaoao ricordare com i paù tanotid
oganh d t pan~~lovlamo alano alati i
monten rina . che sono rauiolmente
d 1 dlnortcl quoaa puri. Se<Jno questo
cho ti panslavlsmo è un'Ideo essentlalmtnt politico e ben poco roz·
zlole.
Lo nostro pansione imperiale nel
aud- t europeo deve essere quindi
fatalmente Imperniata sul principio
di appooglare al massimo la romanilà di queata zona.
Chi ha viaggiato In questi paesi e
ha vi to come i contini dell'Impero romano verso oriente alano In definitiva
l confini attuali dell 'Europa verso la
Rù la. e ha conoacluto quesU popoli.
e ha saputo trovar sotto le superfi·
etall diversità quello che essi hanno
di comune. è certo che l'Ideo di una
unlon e di uno collaborcnione delle
o ntl balc:anlch allo luce di Roma.
aia qualche coeo di più di una semplice utopia.
~ dall 'oriente volgiamo il nostro
sguardo all'occidente, l'elemento roz.
. zo non potrò mancare a qualsiasi solualone che dovrà occompoqnare la
vittoria. In questo settore non si trai·
ta di espansione imperiale ma di
mplìce soddialcnione di problemi
ncnionali.
Il rauisto italiano dovrò tenere
presente eh qualsiasi futuro relcniore aun con lo Fronda. dovrò
•
bordinota alla soddisfazione delle na.
turali aspirazioni del popolo italiario.
Finchè gli italiani di Niua, di Corsi·
ca, dì Tun 'si, saranno separati dai loro f rat~lli di razza, noi non potremo
fare nessuna revisione delle nostre
idee nei riguardi dello Francia. Dopo
ai potrà parlare di collaborazione e
si potranno fors& rivivere quegli elementi comuni che abbiamo con il popolo francese; prima, questo, sarebbe
semplicemepte assurdo.
Arrivati a questo punto si v&de come i rapporti con i diversi popoli del·
lo regione mediterraneo dovranno
ssere impostati dal punto di vista
razziale. Abbiamo già scritto come
razzismo non significhi affatto oppres·
sione delle altre rcnze, anche se queste non presentino alcuna affinità
con la nostro. In tal modo dovranno
essere concepiti i nostri rapporti con
le popolcnioni civili dell' Alrico e dell'Asia.
L'Italia con la suà posizione dominante in Balconia, nel Mediterraneo
e nell'Africo Settentrionale e Orientale. dovrò vivere in contatto con le popolazioni dell 'Asia Minore, deli'Eqltto,
della penisola Arabico, dell'lndiQ.
Per evitare errori sarà necessario approfondire gli studi di queste popolazioni . Conoscendo· queste popolazioni . gli Italiani potranno imparare a
trattorie. secondo i qiusti principi del·
la dignità razziale.
Attraverso il Canale di Suez lìbe.rota e l'Oceano lndictno, l'Italia potrò
,
sllingere rapporh sempre più stretti
con le civili popolazioni della Grcinde
Asia Orientale, ·riprendendo così
quella missione che le fu propizia Imo
alla scoperta dell'America.
In questo breve articolo non abbiamo potuto fare altro che tratteggiare
alcuni dei problemi della prossima
espansione imperiale d'Italia, visti
alla luce del rcnzismo.
Con questa opera l'orizzonte degli
italiani è destinato ad allargarsi smisuratamente. Problemi nuovi e gravi sorgeranno, che bisognerò affrontare con la massima serietà.
L'italiano dovrà sostituirsi in alcune
zone ad un popolo. che ha conosciuto molto bene l'importanza del fattore
rcnziale, qual'è stato il popolo inglese, e avrà ai limiti della sua zona
d'azione due popoli fortemente razzisti,
quali sono il tedesco e il qiapponese.
Privo di una adequala preparazione rauiale, si troverebbe nella condi.
zione del vaso di arqilla, costretto · a
viagqiare in mezzo a dei vasi di ferro.
Scirà quindi compito di questa rivi·
sta. organo principale del rauismo
italiano, svolgere una intensa azione
per preJX1!'(lte il popolo italiano ai
compiti della sua prossima espaÌisione imperiale.
Espansione imperiale, per la quale
è necessario prima di tutto una saldd
coscienza di rozza e una profonda conoscenza èlei problemò. razziali.
P
resentetol.i il problema ebraico
.n Ungheria, eleminìemo anche
l"entìsemilìuno. G ii Kouuth lejos,
viuuto in g;ovenlu a Zemplèn, avendo occ.3sìone d ì conoscere gli
ebrei es istenti nella parte orienla.e dt.l p11ese, riconobbe il pericolo. "Non
~~isle legge che gl i ebrei non aggirino, non
c'è imbroglio , furt o , dove, anche se non d ì
peru>na. ma a lmeno come isligalorì, essi non
!.gurino. Se que!la razza continua ad espanderli fra nor, rovinerà decilamenle i conta::li n• unghereli ». Cosi l i espres!e il gr11nde
' lalish.
Il ballish<tdl d~! movimento antisemita
!J lslòczy Vik lor - nolo politico - che da i
: 885 combattè contro gli ebrei. Nel t893
" u.ci ad orgoniuore il primo partito antisemi ta, che fu bene accolto dai contadini, dalle
:l as!e me:lia delle città e provincie, e puticolarmente dagli universitari. Questo partito
ebbe però breve successo, perchè in parte
o'lacolato dalla grande potenza degli ebrei,
ed in p~rte dal qoverno liber:sle =on a c~po
Tisza Kalman che ne impedì lo sviluppo.
Mentre gli ebrei pervennero al · loro splendore, il fondatore del partito mori nel 1915
povero, dimenticalo ed abbandonalo. Seguirono a questo . altri importanti movìme.Jii
de l genere, per esempio nel 1894 al tempo
::!elle tolle politiche e religiose. In seguito,
ooi, Zichy Ferdinand creò un partilo di cacallere crì!li.sno-sociale detto « Partito
Cattolico del popolo » - senza portare però
• 'eri risu ltati . Molto ellicace invece risultò
l ~eri11 opera rn Ruten ia svolta da "\Jf\ irlondes e, Egan Ede, di grand! e puri. sentimenti
ungheresi. Appoggiato nel l897 da Ministro
dell'agricoltura ungherew, Darànyi lgnàcz,
questi iniziò l'azione a favore dei contadini
f\J ten i contro gli ebrei. Ai contadini, ridolli
dagli ebrei nelle più squallida miserie, égli
procurò terre, bestiame, atlreni rurali e • meno di oneste cooperative - larghi ere- .
diti, liberendoli cosi dalle grinfie degli usu~
rai ebrei.
'
Quando però toccò la licenza degli alcoliCI
concessa agli. ebrei, si scatenò una lotta accanila. la stllmpa, mena in moto, aizzò perImo i contadini a ribellarsi, ma tutto fu vano.
Il popolo, con immensa fiducia segui il suo
b~ nef allore, il quale purtroppo non potè
te rm inare l'opera inhiata. Il 20 settembre
190 1 fu
assassinalo in viaggio. Di lui e
della sua attività il nolo giornalista Bartha
Mikiòs scrisse un libro intitolato: "Hella terra
dei Kasolri,. (Kasari egli chiamò gli ebrei
galizi ani). Nei due decenni seguenti il
movimento antisemita in Ungheria venne un
po' e calmarsi. Qualche debole tentativo fu
.mrned ielemenle slronéalo dalla stampa ebraica. "-nzì, nel 1917, quando il "Huuadik
Szàzad" giornale disfattista ebraico, inler""'ò 60 autorità letterarie e sociali circa la
domanda : • Se esiste il problema ebraico in
Ungheria .., la maggioranza rlspow negalive.,.,nle. Gli altri, anche se compresi dello
\C ollanle problema, risposero con grande cir<o'P&zione e continuarono a parlare di
• e<cezioni ri_speHebill " ·
Danu Clraltet'IIIIU di
contadine ungheresi
tita. l'iii IMdi perO gli ebrei riuscirono ad
otlen.,. che gli enti pomli d i Vienna. ad
Amsterdam boicoH8ssefo r Ungheria. Con
r .tuto solicbte d i apersi mstiMO-sociali
viennesi, il traffico in parte continuò e COii
fu scongiurato un più grave pericolo per t.
Nazione. · Il Gov- ungherese, infine, allo
scopo di pClf termine ·a quesiO stelo di C0$8,
si decise • ~le spedizioni di carbone t dei generi alimentari per r Auslris.
DifaHi in breve il Governo austriaco leu
cessel'l il boicoH.ggio.
lmpott.nte inoltre lu razione politic~ r~z­
ziste svolle da WoH Klroly, che, dopo lunghe lotte, nel 1920, riusd • liberare il c~
mune della cepilele .dai funzionari ebret Ma
nelle provincie il liberal ismo rimtse encon
forte, ed impedì di egtre -rgicamente contro gli ebl'li.
Riconosciuto il pericolo, il popolo ungherese con c~te urgenza prettse l. soluzione del probiiiN ebraico. Nel 1932, diva.
nulo capo del Governo GOmb6s. questa esigenza si accrebbe sempre più. Mt anche
questi per la potenze economica e politio
degli ebl'li fu cosii'IHo 1 porre dei compromessi in loro favol'l pér poter proseguir~
- gradatamente nella ricO!tNzione nazionale.
Giimbc» fu il primo a riconoscere l'importanza del Nazionalsocialismo tedesco e del fa.
scismo italiano, cui ~presse in nome della
Nazione l1 sue simpatie. La stampa ebr~ic~
oppose n~furalmente una violenta resistenzo, rendendo ;mpouibilt re1lizùre · interamente il suo grandioso programm,, Il numero crescente dei diso:cup'li intelltHU·11i cristiani ~~~ sempre più urgente la soluzione
del probl.m1 ebni:·;,,
Nel t937-38 le interpell~nze in Parlamento
si susseguirono giorno per giorno. Nel 1930
a Gyiif, Darànyi Kìi!Mn successore ~fio GombOs, tenne un discono nel quale eddilò ape rIIHH tlell'lw.,. ctt~lrllt
tamente l'41rgenza di risoivere tale problem•.
Segui un disegno d i legge, che il Governo
zionelt reu ista. Anche una grande figur.1
pr'e sentò al Parlamento 1'8 eprtle dello stesso
Per Il triste ricordo delle rivoluz ione delr~ligi ose, il vescovo Prohìuka Ottokar, inanno, col titolo: • Per la tutela dell'equilibrio
f'o llobre del t9t8 I'Unghtrlt puo rlngrez ìere
traprese le lotta In d ifesa dei cattolici nadella vita sociale éd economiéa "· Questo
gli ebrei. 011 operel furono orgenluell con
alontli ungheresi. Lasciò dopo le mort~...moll i
però risultò troppo blenao. Il partito l i b ~·
spirito m~ta l tle . Tullo avvenne per ope11 loscritti Importanti circa la lotte contro g li tbre:.
rale lo cons i ~rò come oltraggio al diritto
ro ; lo tcloptro generale del t9t le dìtlru·
Fre l tenti nuovi provved ime nti • legg i d i·
umeno e civile e la stampa ebraica minecciò
alone delle dhc lpllnt mllltere. Anche Il eroi·
vtnt ltndenti 'l restringere l d iritti degl i
di boicottagg io economico la l'lezione, ini·
lo 1vvenuto sul ponte d i Bud pttl lu lptbttl, Il più serio lu il cosiddetto • numerus
ziando elfetlivamente il tentelivo di organiz·
punto Il rlsull lo di quetle etlìvìt•.
clausus• dt l t920. Secondo qutslo Il numerare gli ebrei del Peese per il sebotagg io.
Nonost nle eul aveuero tcallo come ca·
ro degli univenltarl eltrei venne stabilito al
Il Governo però non · si mosse del suo pro·
po della rlvoluaiont dtll'ollobre Il Conte
6•1• senu nere però ellelto retroellivo. Naposilo e cosi nell' primavera del 1938 si ebK•rolyi Mlh"Y· In tfltlll le rtdlnl del molurelmenle, nel con i avanzati gli ebrei rim.tbe la prim' legge. L'innova11one imporlanlo
vimento treno nelle loro man i. l membri più
stro pttponderenti. Questo letto produué
d i questa legge !i' nel fatto che gli ebre;
noli del • Nemztlì Tenlct (CoMigllo Nt~ìo­
furono c?nsidAra!i com e razza e non come re·
nale) ; nu l Ouklr, Hetvany Lejot, Gartm l · nuove dimo1lrazioni do perfe degli studenti
cristieni, fino a che Il Ministro del Culto e
ligione, cosicch4o la leggo fu estese anche
rn6, Kunfl Ztlgmond, Pog•ny, K'ri, G6negli ebrei convertiti dopo il 1" agosto t91 9.
dtll'lsiNzione pu bblica emanò ellri de : re li.
d6r, Sa.nlo, Landltr . .. treno tutti tbrel. Me
Questa legge però si menifestò troppe
e questo rig uerdo. L'Ungherle fu il primo
non si lermtrono 10lo e queslt rlvolua lone.
blanda e subito prtsentò delle lacune. Noo
Peese ed eppllcere provved imenti legeli nei
Nel mer&o del 1919, lnftlll, tcopplo in Und ispose circa fimm igru ione degli ebrei c
rigutfdi del probleme ebrtico. Ent111i ln vig heri Il comunl1mo con • c po a.le Kun.
gore questi provvtdimlmti, furono elfettuate
mentre considerò lnteremente ebrei l nJh
E' superfluo rlcotdare qu i 111111 gli enori comnumerose prolesle de parte degli ebrei
dopo il 1919 da matrimonio misto, ammise
meni durente questo periodo. Essi 10no ben
ungheres i e stran ieri. Gli ebrei si rivolsero
come non ebrei i convertili prime del t • ago
noti. Besti 1f9uirt l'odio popolett contro gli
alle Soc ietà delle Nazioni', accusando l'Unsto t919. L'opinione pubblica ritenne lroppo
rti dopo l c dut d l bol!cevlsmo ne i
gheria d i non rispellare il lrallato 'd el Trianon.
tenue queste legge anche per il fallo c~ '
m· l d Il controrivolua lone. l retponublll
L'Ungher ia, però, dopo ver ie trattative, riufurono In perle deferili el Tribunale, mentre
emmellev1 il collocamento degli ebrei neli'
scì e d imostrare lo scopo de i provvediment i
Itri fugg irono tll'tslero, dove dillusero nomisure del 20tfe mentre, come è nolo, il lor1
presi, sicch• le Società delle Nazion i lasciò
tizie lelst td elltnn nli circe le terribili con·
numero ere soltanto il Stfe della intera popo·
lu ione ungherese. Divenne presto opinione
in sospeso la questione.
dlalonl esltltnli nel Peese.
Riu pericolosa fu invece la campagne svolIn qu l'epoca 11 lormo l'unione enlhemi·
generele che questa legge risolveva il pro·
te a Vienna da i giornal ilfi ebl'li unghet.si
blems e metà, e che in breve bisog n~'' '
la, chiem le • Ebr.d6 M yerok • il cui preem igrali dell'Ungheria dopo il comunismo.
prendere provvedimenti più · espliciti, • se •·
id "'Oyvle divanne Il penon'9"
In seguito e questa cempegna i capi de"-o
denze più breve, da effettuare però con
o pl re~tnlellvo del movimento • •
organiuezioni opera ie straniere intervennero . meggior vigore.
alon l d S
• Questo sleuo politico d tnei d iveni parlamenti contro I'Ungherie, linvann p ù ltrd Il fondtlofe d4d • Mtgyer
. Il governo d i ln\ridy Bèl1, già prime del
ch4o allreveno le ambasciate di Budepesl non
N mtll!ll FO
lltn Plrl • (Pertito N11ion le
Netele del 193:8, presenlll il secondo diseç~ no
pe rvennero noliaie lranquillinanti d i smenllldopend ntt Unghert1e) col pl'Ogrtmml n •
d i legge col qu1le cercb d i colmare le l•·
a.
cune delle "prime legge. Tele decisione fu
attreftete enche de eltri. feffori. Dopo le prime legge inlilffi tuffi gli steli vicini deii' Ungherie ~ provved"'-rli più rigidi per
ubwers• d~li ~i. Come ere de prevedeni, gli ebrei co~ resiàenti effluirono in
Ungherie do- melgredo le legge in perola
si troveveno ancora bo. migliori condizioni di
vile e con migliori pouibilitl. Appunto quesleffl~,~uo tentò di prevenire il Govemo ungh-se col seconòo disegno di legge con·
cemenle l'eliminaziOne degli ebrei delle vita
pubblica ed economica. Il movente princi:
pale di queste legge fu quello di soppientare gli ebr.i deHa classe media ungherese, •
e togliere delle loro meni le direzione della
vita economica: Le discussioni in Parlamento
divennero encore più veementi. delfe prima
volle. Dii.Jiti, in conseguenza di ciò, lmrèdy
Bèla fu costreffo a dare le climiulonl. Il suo
successore, conte Teleki Pll, resosi interprete
del progr- prec.dente rtwci • ra&lizzarlo interamente, dando origine elle legge
del 5 m.Jggio t939.
Il t " paragrafo di questa seconda legge
stabilisce ctoi è de considerarsi ebreo. Secondo le definizione, sono di rana ebraico:~ coloro che personalmente appartenevano o appartennero alla religione ebraica Q figli di
un genitore ebreo ed i cui nonni erano
ebrei elle dala del S maggio t939. Sono del
pari ebrei lutti i figli neli da essi dopo tale
dale. Le eccezioni sono: l nati da matrimoni
contralti prime del t" gennaio 1939, nel caso
in cui i genitori el momento delle nozze erano già cristiani, o fecero una dichiarazione
circa l'educezione cristiana dei figli ed il
merito ebreo si convertì entro •il t " gennaoo
1939. l b3mbini, òèi .qu111i uno d~i genitori
si converti prime del raggìungìmenlo dei 7
anni di età. Le persone convertitesi entro
il t ·· agosto t919 nel caso, però, che i loro
antenati ebrei siano nati in Ungheria prim.J
ci el gennaio 1849. l bambini i cui antenati
si lravevano in Ungheria prime del t " gennaio t849, ed i cui genitori si sono converliii prime de1 1" gennaio 1939. Sono· ancora
discriminali gli ebrei sposati prime del 1"
gennaio t939 con cristiani e che h~nno figli
cristiani.
Il 2" paragrafo parla degli ebrei estranei
alla restrizione della legge e cioè: combattenti delle guerra mondiale cfecorali el valere; le vedove e gli . orfani dei ceduti dello
guerra mondiale, coloro che hanno preso
p~rfe ai movimenti nazionali del 1918-t919;
i consiglieri segreti, i professori d'Università
ed i sacerdoti cristiani n~~ti ebrei.
Il 4" paragrafo è mollo imporl11nle, in
q u• nlo _stabilisce il diritto di elezione ellivo
e passivo degli ebrei. Secondo quanto fissato, gli ebreì non possono essere membri
è ella Camer11 Superiore, eccello i rappresenta nt i delle comunità israeliliche. Per essere
el etti e per votare alle · elezioni del Pari.Jmento e dei Comuni occorre si traiti di ebrei
na ti da genitori abit~~nti in Ungheria d~l 31
d icembre 1867.
Il 5" paragrafo slàbllisce che gli ebrei non
possono avere posti nelle amministruion i
dello Stelo, dei Comuni, delle Provincie.
Tull i i maestri elementari, professori di s~uole ·
med ie , g iudici, nol11i dei Comuni, Procur.JIori del l(é, devono end•re in pensione entro termini !issati.
Il 7" paragrafo stabilisce, che gli ebrei sono
ammessi alle Università soltanto nella misur ~
del 61/o, egli studi tecnici ed economici invece n eli• misure del t 20fo.
Ebre<e deii'Europe cenlr1le
ti 9'' paragrafo stabilisce che gli ebrei posessere membri nelle varie camere delle
varie professioni (avvocati; medici, ingegneri, della Stampa, degli artisti, del film) In
misura del 6°/o. Fìnchè non è raggiunta queste proporzione, nuovi membri ebrei non
possono essere ammessi.
Il IO" paragrafo contiene il regolamento
radicale della stampa. Nelle riviste e nei
giornali, gli ebrei, soltanto nella misura del
15'/o possono essere impiegati. l redallor ~
re~ponsebili, i capi redattori e collaboratori
e tuili quelli che hanno posto nella redazione
o direzione del giornale, non possono essere
ebrei. S.oltonlo i capi dei giornali esclusivomente ebrei, vale e dire i _giorMii che si occupano di problemfreligiosi, culturali, sociali
puramente ebraici. In questo caso, per6, Il
giornale deve essere contrassegnalo.
L'11 " paragrafo chiarisce che gli ebrei non
possono essere direttori di teatri, segretari
d'erte, dr.! mmaturghi teJt"li o cinemalogr.:~ ­
fici, od essere fra i coll11borelori i quali
hanno perle nella direzione spirituale dell'imprese.
··
Il 12" paragrafo stabilisce che sono esclusi
dai permessi di Stato per farmacia e cinematografia· e dalle licenze d i vendita degli arll-:oli solloposti al monopolio.
Il 13' e 14" paragrafo stabiliscono che gl•
ebrei possono enere speditori nelle pubbliche ammmislrazioni e possono avere dei per.
meni industriali soltanto in misure del 6'/e.
Il l s· e 16" paragrafo limitano l' ettivitè
degli ebrei nell'agricollur• e stebiliscoq_o che
la terre d i loro propriet• è illimitatamente
~ono
l
soggetta all'osproprl~zione da perle delloStato anche per i piccoli efflltl.
Il 17" pareyra1o stabilisce che gli ebrei
possono enore impiegali nefle imprese In·
duslrleli, commerciali, banc1rie, , d'l!ulcure·
zlone, minerario ed agrlcot• ìoltento nelle
mosura del 12'1o. In c1si specl1lf del 15% .
Il 22" par11gralo è lmporlan'fe polchè IU•
loroua ol Govorno ad agevolare l'etodo degli ebrei dell'Ungheria e d• diritto di decre·
1~11 e ordini concernent i l'esportazione del lo·
ro palrlmon i.
l paragrafi dal 23" el 29• IUiCUIIInO rete•
cuzlone d i questa legge e contengono le
sanzioni.
Que sto seconde legge è mollo più rl_gld11
fd energic~t della prima, nonostante anche
· questa offra delle lacune e degli appigli. In
còmpleno Intento è riuscOo 1 togliere dalle
mani ebraiche la dire zione dell~ vile economica unghereus, e con questo he raggiunto
• lo scopo. La soluzione definitiva avverrà sollal)_to Ire· 40·50 anni, quando l'attuale gene·
razione non sar• più. Queste prospettive è
poco renicurante, perciò gioii Il conte Telekl,
~~ proprie Iniziative, propose U/1 terzo dlseçno dl legge - che è In cono di elebora·
zlone nel Ministero della Giustizia ungh\·
rese - conle.,ente termini phÀ brevi e prov·
VE'dimeni! più radicali. l posti resi liberi da·
gli ebrei nella vita economica vengono co·
pull dalla gioventù cristiana abllitet•J nel diversi corsi ai nuovi posti; e l'esperienza fall ii
lonore è stai!! molto soddisfacente sotto tuil i
i punii di v;sle.
ROBERTO CHIGNÒU
•
Madtt t bimbo di IIJU Toda.
J. ·~
o
A. 8 l A.,
anli
ricerca di quanto i geni·
tori stlm no propmo alla ulutt,
~ Ila btollc!zaa c al u(ccsso dti fi·
gli ha orlflnato in hllti l tempi
t In t\llt\ i Pl'eti della terra
tu·
m 1\l t del ~ltt\ alto intti'Cik, ckllt- qua·
l nun tll rado fanno parte. ctràn nlt•
a f ll(l aaporc simboli,co c iqulsltamentc
rtntlll. lcunc: di tali co tumanze ti tra·
mandano da epoche lmmtmorabtii c: quan·
d'11nchc influ nntc con chlunu da U·
pentltlonl ' · istono talora, ron cal'tlttc·
rl tichc: 11h\ o m no varlatt, perfino tra
,enti pienamente: in no alla no tra civlhl. L'EuroJ Il
tkl g rno d'ogi ne
po 'tdt in eupia. In genere, la prto«U·
p~~ aione per i figli è preceduta da qudla
ptt l11 ,-stanti, ntll'lntnnst di qntstt o
dtll'organl mo 11 cui dAnno vita. urlmi
1rt'sagi snl nconattJ, ulla famiglia da cui
"' te t perfloo sul rruppo etnico a cui
appartiene
noo inoltrr tra~i dall'andamento tlcl parto.
vendo di n1ira in primo luocu la ma·
tltt, !i ha la • Ct:JI'Aia •, strano rostu~
'"'' ìl qualt ìl muìtu, Ilo kOpO dì faci -
L
10
O (: E A N l A
lìrart il parto, tntra in letto al momento
opportuno c condh~c con la moglie, almeno a parolt, le necessarie sofferenze.
.Con sentita serictA egli riceve poi i rallegramenti degli amici come vero meritevol~ del buon andamcntu ddle cose. Sebbtonc nffiel·nlito, il bìzz~rro uso si ritrova
fra i contadini del mczzodl della Francia, i paaturi della Corsica c della Sar·
degna, nonchè, abbastanza vivo, in Spagna, fra i Baschi, c fra i (ll()ntanari del
Cauuso, mentre è frequtntissimo fuori di
Europa.
Dì solìto si iuocìano alla c rov11ta ,. al·
trt' costumantt, fra cui' l'astèmionc dei
coniugi da emi cihi, quali i pesci e gli
ucccHi, durantt i primi mrsi di vita del
figlio, onde evitargli malanni, c il dovert
dì pianta re a simbolo di prosperità un aJ.
btort'llo, prefrribìlmc:rlte da frutto, aUa nasci~ del prlii'IOilftlito o anche di o,ni maschietto. Qutsti può 1·rni~ distinto nella
famiglia o nel ,·illaggio col nome stesso
della pìantll. Non è forse rstfanQ a tale
uso l'origi~ ~ tanti cognomi derivati
da piante da fntlto osscrvabili in paesi
che praticano o pratica vano la < col'ata •·
Stmprc in relazione al parto è generale in Europa una credtnza relativa al
< nascere con la camicia ». Lo sì interpreta come segno di ,·it;l fortunata per il
nt'onato, onde mol~ madri si ra.llegrano
di un fatto in realtà dipendente soltanto
da cause naturali senza significati speciali. Aldrovandi, che per primo d~.rissc
il fenomeno, lasciò il disegno di un fan.
ciullo nato c con la camicia», ossia a f.
facciatusi al mondo con ·Ja testa coperta
da membrane fetali. Si sa che identica
supenflz~nc esisteva presso i Romani,
per cui quando Cesonia Celsa dette aU'impcratorc Macrino un Jiglio che · nacque
c co~ ·la camicia • i dignitari imposero al
giovane principe il nome di Diadumèniàno, ossia toronato. Ma rgli, smentita storica alla çr~dcnza, ·non ebbe fortuna : fu
proscritto cd assassinato quattordici mesi ·
dopo la sua salita al trono.
·
Su pòpoli dell'Europa, quali i, LaJ>Wni,
c certi gruppi etnici d~a Russia e dell' Asia settentrìonalr, molto vi sarebbe da
dire in quanto a coshtmi e superstizioni
connessi con la maternità. In Lapponia,
suhito dopo il parto, la donna beve olio
di halcna, mentre il ncona·to viene tÌmlllerSQ nella neve e succ.essivamcntc .nell'acqua
caX!a, poi, nudo, · in una piccola culla
portatile . riempita di museo c di soffici
piume di uccelli. Attorno al ;grazioso nido
Ji~ndono ornamenti mctaMicì che la ma·
drc f:1 risuonare a guisa di campanelli
trasporta ndo ·Per · I'Ìa l'amato fardello.
Sotto la tenda; la cutla è appesa libtoramentc ad una traversa, alla quale la ma·
drc 'llnisce nn piccolo .arco 'Con frecce. re· .
mi in miniatura c minuscole reti da pesca
se ~l figlio è m~hio ; utensili domestici
e le ali· cat~dide della pernice delle nevi, a
simboleggiare diligenza c purezza, se è
femmina. In viaggio, o ai lavoro, anche
nn ramo d'albero si giudica adatto unci·
no al prezioso ,peso, off~ndo al fanciullo
ottima OCC35Ìone dì ..llbbandonarsi a sonni
beati, cullato COli dolcezza' dal vento.
Fra .i Caimucchi, i Buriati c varie tribù
della! regione del lago Ba.icàl .è uso delle
donne, nell'imminenza del parto, di prostern:w-si a divinit!l raffigurate in rame.
Se il parto va btone, coteste drvinìtà sono
ricompensate cospargendole di latte e di
burro; se iDI·ect il parto va male, vengono
fustigate e messe alla 'JX)rta fino a che le
cose non ,-olgano al meglio. · .
Fra gli Ostiaccfti, le donne devooo vi·
vcrt in completo i.solammtò per cinque
sc.-ttiman<! dopo il pario, inùi preparare un
~{fan fuoco c purifiarsi saltando al di. sopra delle fiamme. Solo allo!JI possono recarsi dal marito c pr~ntarg(i, senza tema. di -futuri inconvenienti, il neonato.
AJtre genti della Russia .asiatica )tOn
mancano di tenere accesa, per trenta e
pm notti dopo la nascita, una lampada sopra la culla onde allontanarne gli spil'ìti
maligni. Anche· le madri <:iru~si e giapponesi seguono molte superstizioni nell'inte·
re9SC del figlio, mentre corrispondenti do\'NÌ ricadono sul ,padre. Dm-ante la gTa·
\'idanza si astengono dal m~ngiare polli,
tortore o ·a nitre.. per non mettere al mondo soqiornuti. Evìtiuto anche la lepre per
il timore del labbro- bipartito nei figli·. La
carne di bue è ugua·lmente .r~spinta ì_n Yarie .regiolli · dell'Asia · orientale come causa di aborto nel sonno. Le verdure sono
ritenute, all'opposto! causa dì sviluppo vigoroso del (eto. Soprattutto la donna, perciò, dcn nurrirsene abbondantemente, ma
l('nai a salarle troppo: il figlio nascerebbe
senza unghie !
Note,·otissimì sono i costumi natalizi dei
Parsi, o ador&tori del fuoco nella Persia.
Costoro Seguono -in tUtto le prescrizioni di
ZorC?as~ro contenute nello Zcnd-Avcsta. La
matemi'tà richiede fra essi che l~ donn9,
si distenda sopra un letto di ferro, perchè
il metàllo può lavarsi, mentre un letto di
altra . materia resterebbe per sempre i)ll·
mondo: L'assistenza vicn fat'ta da almeno
cinque donne le quali hanno incarico di
!t-nere acceso un grande fuoco ~r tre
giorni e. ·tre notti onde cacciare t demoni
corruttori ,dalla stanza nella. quale .un nuo\'0 essere'· umano viene alla luce. Dopo
l't·"ento, la -legge pre;cri\'a trenta abluzioni alla madre. Nessun uomo, compreso il
marito, !pOtrà poi "cderla per quaranta
l!'iorni. La casa stessa <klla donna e le persone che .Ja abitano restano iinmonde per
dicci giorni. Al termine di questo periodo
la casa viene purificata con opportuni ·la,·aggi fatti prima da donne. poi da un 'Sacerdote. Soltanto più tardi, però, la ma<lre riaoquìsta la sua purezza perfetta e il
diritto di tornare a vivere in mezzo agli
altri.
Fra varie sètte vegetariane degJi H!.ndù
che si fanno scrupolo di uccidere quaiunque animalc-«e che h'anno or-rore della vista del. sangue, vige un oostumè ~r cui
può tm·ece divenire · legittima la soppres·
' ione di un 1oro :neonato. Alla nascita, la
madre presenta ·a -questo il seno : se non lo
~ccctta, il bimbo è rifiutato dalla .famiglia
ed esposto nel tempio. Se il~~ti~ÌiùO {at·
si- ripete per gion1ì, il pi<:colo n get·
t.ato nel 'Gaage. Con gioia comprensibile
salutano perciò il ilormalc poppare. Passa·
no allora aU'ìmposizione del nome, coliti·
cando il neonuò sopra un po' di riso -.teso
su una tovaglia. 11 nome ~ scelto cWla, so·
rella maggiorl' o dalln parente più prossima al bimbo.
Per l'aUattam.ento, un curìoSù uso è "tato osservato in alc1me isole d.eli'Oc:eania :
l'importante . funzione ~ve uvvenÌ·re m:en·
tre la donna è immeru fino. alla cintola
neH'acqua., in luoghi sacri accuratamente'
scelti e nascosti dai quali è obbligo per gli
uomini rifuggire. Il medesimo uso fu Re·
ccrtato nell'itala di Siporn, presso Sumn·
tra, da nostri kicnziatì: In Austrl\'lia, .k
per una ragione qualunque è reso impossibile a una madre di allattare da aè. il
figlio, si sa rtmediare improvvisando· balie, magari_ con -donne g:m•anissime cht
mai furono madri, o talora con vc.-cchie.
Un fatto identic<~tsi ritro\•a un po' ovun·quc fra i primitivi.
A Celebes, Timor, Giava c Sumatra
esiste una, credenza per cui 'si pretenck
che llllcunc donne, col parto, . mettano al
mondo tm piccolo coccodrilto, gem~Uo ckl
proprio figlio. L'animale verrebbe tottratto di nascosto dalta levatrice per portarl,o
subitò al fiume più vicino. Conseguenza
ne è che molte famiglie si fanno un dovere di nutrire i 'coccodrilli nei fiumi, se:
non di allevarne nei giardini. Evi~rl.o si gnifìchcrcbbe la morte o la malattia dd
suppo'Sto gemello umano.
Un altro costume, molto esteso in Oceai,ia, impont' alle madri di portare il figlio
in hraccio finchè cresciuto tanto da cam·
minare da ~olo , Se toccasse terra prima sarebbe malr JX'r lui. Nelle isole Marchesi Ilmadri ass:curann la proaperità ai bimbi
lattanti seppcllendoli fino alle ascrllc nella
sahbi;: scaldata dal sole meridiano. Al temJ)() stesJO li proteggono dalla noia dcfl'in:
setti spalmandoli col iucco di determmatc
erbe aromatiche. A Taiti si fa lo tte110
con l'avvertenza -di non lavare mai l'in·
terno delle narici e delle orecchie ·:~i parro·
li. Le secrezioni ivi eaittenti vanno ~spor­
tate succhiandole con la bocca matema,
quale unico mezzo per evitare malattie l
In 11ucceuivo. articolo dirò di altre e in·
tt>J'cssanti costumaf!zC: che a riguardò della
maternità r dell'infanzia ti 011ervano in
America c in A f.rica. ·
~
UDIO CIPRIANI
(Folografil dtll'.4f4/0rl),
Madri attbe.
Il
G
li ori ntamenti ali avilup.
pi. della politioa aioniatioa
o l 00r10 dell'attuale tuerra ricalcano con fiDJola.r fed ltà la cronaca ebnioa del
J)reeedeote conrlitto. Si è di fronte
a una eontinult& d'azione che. identica nelle premeM. identica nei 6nl, acquitlta ~rò caratteri propri
per la portata della partecipazione
1ludalea e per il piu netto inqua·
draral neUe motivazioni teorjcbe e
pratlcb della auerra. quali tono
di ffu• n l mondo an1lo-taNOne. Il
fatto cri dà una concreta ripron
d lla natura d Ila prMnte conllatcraalon : in cui agl.oono fattori
aluntl all'ewtrema maturazione. impullll e forae cbe coincidono con la
pila intìm~ r aJtA delle razze io cootrat~to
h , come talì, 11i J-lroiettano
vort10 noa I.IC)Iuzion int grah;, atta
a ondizionar la nuova on ftgurazlon J}OIIti a, 800iale. morale del
mr1odo onteruJ)Oran :1.
Allo pre8él di JI08iz1on dell'ese uUvn t~lonlfltn in nprJOggio della gu rrn , d rm10rnti u . nll'i.ncannlnm nlo d · Ilo mA1180 eb rai •lu> v r80 gli
nltl
l repubbliche 8ud ·
S tntl
nru ri nn . nlla propaganda tra
gronn o aJ_I()()aJitti ·a d i rnbbin.i d J.
)( vnri otnunitlì d ll'i ntera 8tAnl·
IJtì gludni n o nlitu ntnta dal giullaltnno. ba fatto ri!l<lontro. con uDii
lnt nsiuì re ont.,, In cnt nn dci
Olctl881f@Ì ni c rrot Ili ) di tutto il
tnondo. dlrnmali dall
ntroli l'Oli·
llco-r •llp;1()8()·ftnnotioriu dalla 811 ·
JIC - tmtrnlo d •l KnhaL t~tatunit •mw.
nllravcl'80 le moglie dell'or~noinn ·
uone ainagogale e della collaterale
orpniszuione IDAI80niea. Con i
meuaui. lODO state ovviamente
tracciate le direttive per l'immedia·
ta azione pratica. Queata mobilitazione delle facoltà -e dellé rilone, per
le innumerevoli combiD&Zioni e le
innumerevoli gradazioni della scala
economica e 1100iale, ha avuto le sue
llffPreMloni fiP(lttaeolari nella serie
dei meetiftgl americani e delle aaaemblee britanruche: c documentazioni • interne ed esterne a un tempo, atte a perfezionar., le condizioni
per le suceeuive fasi dell'attività
politica e a interferire negli indiriui
e nelle. yalut.a.z.ioni dei due governi
anglo 88880ni.
Ma l'evoluzione spettacolare ha
toccato il suo vertice con il congres·
so sionista tenutoei tempo fa a Cin- l'ultimo limite; nel rosseggiante .mllQ
ciooati, il quale - come si è avuto di un artificio statale che, scivolando
occasiono di notare in queste stesse oltre le inderogabili delimituiotli
colonne - è parso aegnare una battu- della storia, aprirebbe, ·nella Pales~i­
t,n di arresto nella cordialità dei rapno di Cristo, la fase della futura dilaporti demo-ebraici. I rappresentanti tazione egemonica del cpoJJ()loeletto».
delle collettività sioagogali hanno
Sto di fatto che è presso a -poco
esplicitamente richiesto all'Inghil- dallo scorso anno, dopo l'assemblea
terra e agli Stati Uniti una condotta di Cincionati, che l'idea dell~ costiben altriJuenti energica della guer· tuzione di una c legione » ebraica ba
ra. uo impegno senza riserve per lo aasunto un principio di consistenza.
evi lupJJO della lottn u oltranza con- E' agevole inferime che non ..sia
tro .i popoli d'Euro)Jn: condizionando mancata la considerazioné. delle for·
l'ulteriore apJJ()ggio del giudaismo a mulazioni sioniste pr61180 ·i due goquesta decisa intent~illcaziooe belli· verni democratici: secondo le previ·
•a e, in via snbordinnta, a un piit ste necessità della situazione genen tto avviamento yrrso la realizza·
rale e sullo base del rapportO di prçziono dei desiderllln sionisti, cioè minenza in cui si.è posta · l'azio~e
v reo l' braicizzll7.iono della Palr.· giudaica nel circuito degli· inter088i
stinn e il deliner.lileoto strutturale anglo-sassoni. Come si verifiéò nel·
del ruturo stato giudaico. Il centro l'altra guerra, l'organizzazione della
-mat-&Fe-d-' 1-t-ta-~ legione è passata per tUtte le possipera del giudrusmo bili grndazion.i propagandistiche ~
racchiuso nell'in- teoriche: do.i dibattiti in seno allo
terdipendeoza delle statÒ maggiore del sionismo .alle do·
due condizioni: nel- · sature dei vantaggi e delle oppoÌ'tu·
In volontà d.i preva· nità; dalle reazioni di talune corren·
ricare sulle rovine ti della plutocrazio giudaica, legata
di un conflitto a compromessi d'altro natura, al rispinto all'estremo belliamo di certi strati giovanili e
SCODTC1~gjmentodeJ-.
professiollllli delle maggiori como~
le conseguenze, non . nità d'Inghilterra e d'4IDeriea.
.
visto e non sentito
Oecorsero, se non erriamo, oltre
se non attraverso la due ano.i - dal tardo 1915 alla pri·
deformazione ma- mavera del 1918 ~ perchè la primo
~erializzatrice
d i legione di Giuda fosse avviata ver·
impulsi e d.i inte-: so il fronte del Giordano, ove del reTeSSi acutizzati aJ. sto non svolse che una funzione me·
DI GUERRA
dotto il Sionismo, nelle sue rec..'ellti88ime nianifestaaioni, a una sorta
di significativa aggregaaione. . Lo
Statò giudaico paleetinese non escluderebbe la Diaspora. le maglie delle
collettività in azione nei paesi stranieri; in Palestina opererebb& la
gra.,nde centrale unificata, cui farebbero capo le centrali di oriente e di
oocid~nte. Questo è il senso di talune
mozioni e di talune dichiarazioni
riassuntive svolte all'assemblea di
Cincionati; nè occorre insistere sull'estrema insidiosità di questa soluzione, la quale, mentre riprende e
amplifica la costituzione sinagogale
elaborata dopo la Uistruzione di GerusalemÌne, tenderebbe e stabilire domani, in -un mondo esausto dallo
aforzo ~llico, la retè di u~organiz­
zuione incuneata nel cuore degli
Stati.
mmeote d'ordine:. si sa èhe le perdite subite io scoot·ri dai 4500 com•••
l •unenti la fegiooe non raggiunsero
' ' ~'ll'iotero periodo di ~mpiego ;
E' agli effetti di questa combina\l'nti uomini. Un tempo di poco mill ore è stato richiesto. oggi d~lle sot- zione che va 'anzitutto riJ)Ortato l'improvviso affrettarsi dei tempi nella
ligliezze proceourali, dal gioco de:.: li indirizzi utilitari, dalle interfe · formazione del secondo « esercito » 'di
Giuda. Le discussioni si sono quasi
,·,· nze e dagli sviluppi dell'azione pointeramente taciute negli ultimi meI it ica io rapporto al piano sionistico
si: aperti gli arruolamenti, i volon ,. 1ùle esigenze rabbiniche, finanziatari hanno gradatamente raggiuQto
r ie ed economiche.
le
destinazioni ·della Palestina e del
Le direttive dei Kahal seno c·a duMedio Oriente. A tutt'oggi la legione
t•· su questa ~ariegazione di impulinquadrerebbe intorno ai diecimila
-i c~:~ntrifughi. Ancora una volta è
uomini, qualche cosa più del doppio
;, l fioratO il sottofondo paradossale
di quelli della precedente guerra;
..!1 1', dagli inizi, ha aeeompagnato il
mentre altri ventimila farebbero
1;, ,·orio sion~ta: la reazione di Ginparte dei servizi di polizia, ausiliari
d" nl mito dell'accentramento statae delle organizzazioni di lavoro. Prolo-. il pronunciarsi della corrente dell; , Diaspora. 'dell'esodo; ··contro quel- prio in questi giorni, ..in occasione di un meeting
la dell'unificazione; la frizione deYa
ebraico tenuto n
t•·•·nica penetrativa contro· la tecnica
New · York. Win-'
d· ·ll'aggregazlone interna. Iil queéto
ston Churchill .ha
t·•·ntrasto, che è ben al' di là di tutti
indirizzato un mesi dibattiti ebraici sulla presunta assaggio alla cen~i,nilazione e sulla presunta occidentrale statunitense,
tali zzazione, riappare. il contrasto
esaltando il contri,.J,p ba condizionato l'intera storia
buto delle comunid··l giudaismo: fra la teoria del retà giud&iebe di tutl l!IH• di Giuda e-la- J)l"at~ della- .~
to il mondo alla
i•·zione verso l'esterno,· fra le fantacausa delle demo'- i""' di un messianeeimo politico e
crazie
e salutando
razziale e gli istmti utilitari volti.
la costituzione del~"• · r!'n l'immediatezza di un metodo
la legione palestin·ntrato sugli individui e, iruJieme,
nese. Intanto l'ese·
' ·nmuue a tutti gli individui.
:\la l'esperienza di_decenni ha con- _cutivo sionitita ita
moltiplicando l'invio dì emissari nei
paesi neutrali., ,per intensificare il
ritmo degli arruolamenti e convogliare sempre più numerosi i giu·
dei, anche se borghesi, verso la Palestinà. Eaeo lavora coei scopertamente per i futuri tentativi di l>re·
varicazione sui diritti arabi.
La fona della legione non andrà
certo molto al di là delle cifre segnala,e; d'altra J>arte, es8a sembraappositamente creata-per i servizLdi
seconda schiera. Cou1e 1ià accadde
nell'altro conflitto, l'interesse giuda i· ·
co si accentr.a l>iil partitamente verso il dopoguerra e prepara il corJ)()
di polizia che dovrebbe tradurre nel
fatto gli obiettivi di ehraicizzazionc
della Palestina! Gli sc.ot>i immediati
sono eminentemente rappresentativi,
intanto proprio ora è partita dagli
ambienti militari palestinesi la J>rOposta di dotare la legione di una bnn diera propria, diciamo la bandiern
ebraica. Progetto di portata spetta·
colare, e qualcosa di ))iù, forse.
Questi clementi andavnuo riuniti
e, sia pure rnpidameute, vagliati, n(flnchè .l'azione del giudaismo si de·
linens'Sc con la maggiore esnttezzu
possibile sotto la grandiosità o J'incalznre delle vicende che si Htnnno
vivendo. Negli sviluppi dclln politica sionista è rill88unto con la piì1
marcata nettezza l'impulso proprio
dell'ebraismo. Gli orientamenti europei . di domani non potranno che ri ferirsi a questa contratta cristallizznzione d'odio, a questa vitrea allu·
cinazione di dominio.
. GIOVANNI SA VEW
IJill'iiZZil in f'unziont• fii twt·sorutlitil
(Juo,. Jo 6i dice che ogn i 1lngolo e ere nasce da una
oenfdi eterOMn.uati che, da11do origine
e ca•uallu ima /ndividualitd, portano
ltetla nuova creatura 14 vitalHd e Il carattere. potenziali
e lrltwll, tlet MJ 11QUe oenera tore, si uuol dire che c'e,
oltre le note fl•lclae di comune 08Jiervazicme. ur~a c /ùiononda • 1111: laica che attraver11o Il veicolo del ~~Gngue e
nel ml11 tero dell-a fun zione genetica .si tramanda da corliO a corvo. In una catena lunoa qucmto 14 'Pila della
ft lr1)C, P COIItltUIIICC l'banato patrimonio di razza.
E JX'TC/0 OC/il l uomo, come pure ogn i> popolo, è figlio
e, In 1111 certo Mmso, 11 laiavo della 8Ua razzo. Quuta è
JH!r noi ama erf tà categorica. E per ques to quando alfermiamo d l e1111ere razzl.stl, v ogliamo dire di sentirei
adtlouo la d' unità di ull sangue, di sentirei eredi di una
trmllzlcm •, attori rel! ponllabiU della noatra storia, fami gliare c 11culonale. uomi11l di t~M e<»c~za speciale.
Po1111lamo allora parlare di una perscmalttà razziale1 •
NfJl Kiamo ti IJJa mon te per t'alfurmativa.
L" qual pertlcmatltd razziale un'io ereditario che
110/l 111 rh•elo In pieno nella v ita e nella 3Ucceuione di
al une poche o nerazio~tl, ma bensì attraverao il corso
di 1.1 oli o nelle più Hallenti manl!e~J tarlou i della quaWà
cii una 11Hrpc.
f,a fH!TMmr~lità ra:zlale ltOil quello che 8Ì dà, ma benIii quello eh si può t·r01Jmettere e , ., tra11mette in poI 11:a. Defin irla no11 è 11olo que11llone d i biotooia, ma altruRi di 11 forla. di IIOCioloala e di /ilO&o/ia. val-e a dire
d i lutto Il sa1>tm : che ha per oggetto l'e!l illtell za dell'uomo c l HII OI valori.
Dll u11a .dmlle 11111ltl!orme l11dagi11c, ·tla uno stud·ìo
convorv nf(•, dagli uomt11i lfingoli al loro tipo eterno
cito U, ran a 11 ondo ·l /fuoi eten1l lncon!o11diliili carat·
tori da qu 11 10 che 1101 altemliamo la clefi·n izio11e piemi
(' CUI/IrXII fa d i 'Ila lori del RniiOIIC.
E lhw a quando ogo Ilo delt'antrapologia, dell'etnologlu e dolla p11icologia sard artcora l'tcmno generico.
umnuo 11 qui11tli (itt ~io,
11011 invece l'·uomo ra~ziale
ntllf 11tw /ùlll(l to carati rl1.1tiche smuatiche e ps;è hiche,
V( rght l o d riva te. 11obili o r gr~se, noi saremo per una
ragiOIW di più 1Wl VOIIO CHIZlC~ 11el vero.
Mo 1.11fm1to a ro11/ r mar che 'llell'uomo la /fola, sO&tan ·
~n 111(1/toraiJil P >nco11/onrlibll P. l' reclitd e la versonatltd ra ·klalc , ('i 110110 i ri.•11ltali fJO.•iti 't: i rleUa 11cienza
l' fHri m nlalc.
E qui potremmo lrw itarc rhiu11q"e a far tesoro degli
11t~tdi t ridi lf<'OJ)(rrf del Oatton. di Me11del e delle loro
combfnculo~~e d~
ad u1ra dl.ttf r~ta
c
e
...
lfC'UOle, tutta gente che non era certo mossa da pregi 11 .
diz'iali razmte. anzi il contrario.
Il primo .scopri 14 leoge di probabil:tà ge~terica in di retto rapporto con, le doti e- le qualità della famiglia C(J
me della razza, i11 !atto di eredità fisiop6icologica; il se
c011do dettò il prindpio per cui il !atto della oeneru
ziooe non obbedisce al fatak determiniamo dell'ambìe11 ·
te, ma consiate invece in un atto libero, sponfat~eo co 11
il quale il più inf·imo e gem1~no essere tende a ripr(Jdursi e a perpetuarsi, pur att-raverso contaminazìo11i.
nella .ua più schietta e per/ett.a natura. Nan è l'am .
biente che de~ermina la natura psichica degl j uomi11i,
se pure influisce qualche volta a modi/icarla; ma lo
/S tampo originario è dato solo dciU'eredità razziale.
Ecco perchè si contano, per eaempio, famiglie che d:('
dero molte generaziimi di uomini genialmen.fe iUustra·
tisi in una specifica attività creativa. Tale 14 famioliu
Bach da cui nacquero cinque generazioni di geniali 11111sicuti, la famiol :a BernouiUi eli. maf'ematici, le !a111 i
glie Savoia, Moltke di guerrieri, ed infin.ite altre di giu
risfi, di politici, di scienz·iati e di artisti, che con!ermu rw, indipendentemente da ogni. ~ontaminazione od i11 ·
/lusso esteriore, l'ereditiera impùho del sangue.
E' dunque chiaro che ooni uomo, libero d-i• volere e di
agire, è tuttavia leoato da una solidarietà di istinti e
di se11si c011 tutti gli altri uomini che lo hanno ereditariamente preceduto e con queUi che lo segui.ranno.
l!.'ppure la maggioranza del mondo scienti/ìco modn
110 aveva volutamente obliato e qualche volta apertu
mente oppuo,.ato l'importanza e la !unzi011e deU'elemcu ·
to razz-iale netw personalitd.
Anche quando il valore dellà personalità si :mpo11cru
·gioante.,co ai problemi della vita e detl4 creativi.tà 11r
f'istica, si videro anche allora trionfare soluzioni pari"
rite dal pirì cieco antirazzismo, cmne l'ideologia rurr<
soiano e democrat·ica che negava, con la !inzimle dello
eguaglianza, ogni gerarchia naturale di perscma.lif1i l'
tanto meno di.. razza. Più tardi u11 romantico pu<l"rt'
umanitario e u11a pretenziosa /a11ìa rli divinità trall•'
net•a110 gli uomini dal confessarsi membri d·i una ra z: ''·
dal ricono.~cer11i eredi eli. un sangue e di una. coscie11 :a
particOÌari.
Quando poi sorse e si alfermiJ N wincipio detl4 wr
so11alitd, questa risultò cmnposta di soli attributi ,,,,;
rituali : 1•ie11te sangue, niente eredità. In fatto di Y~'"; ,,
la razza era severamente ba11djta. Budda e ConfwirJ,
Socrate e Fidia , Maometto e Lutero, Dante e Sh11kr
Ruza e penonallt•: eccone un esempio. l volti e gli
attegglan~entl
' ]Jeare, Goethe e Carducci, Wagner e Verdi, Tolstoi e
l't•rga erano dello stesso stampo, deUa stessa coscienza
• della. steBSa umanità e n(m invece, come oggi. per noi,
; ; flll re rappresentative della razza e deUa sua potenza
,f , l'ifa e di creazione.
Ancora piti deter\10re e materialistica, la scuola scient ifica di. Lombroso. riferiva i· valori e i caratteri deUa
'" r.\IAwlità aUa co8tituzione antropomet.rica ed endo, , i11a deU'indivifloo.
Tutti i valori ed i vizi deUa personalità legati alle
;, ,,zionalità tiroidee, pituitdrie e genitali del corpo, e
't •t t'.~fe come cause prime!...
_
-"o/{) dopo le scoperte di Mendel luronò fi,ruùmente fis ,,,(' le leggi che determinano l'~nal~abUitd del patri'" 1mio psicobiolog·lco ereditario. ·Leggi veramentè uni, tHali, perchè valide per l'universo ~o animale e
11111 ropologico.
1lqgi l'elemen.to razziale è fattore importantissimo delin Jwrsonali.tà sociale e politica. Ciò è dovuto al risver,lit, di una salutare, totalitaria co8cienza di razza.
1Jr;gi ogni individuo che ci compare davanti ci- colpi~~' molto tneno per le sue . particolaritd fisiche B~ia'
li "i m t> . come il fatto di e88ere sordo, guerci.o, baltJu·
di questi giovani tredlscono un accetlluallsslnlo
rln~ban~bln~enlo
z;lfm.te, senza un arto etc., che n.on con la IJUa specie df
razza, sia negro, sia indiano, sia. mongo[{), sia esqui·
mese, come pure è per noi di sommo interesse Bapere BC
è un uomo twrdico, o mediterraneo o semita.
Noi ci auguri.amo e vogliamo che queBta nuova cCJ·
scienza diventi motivo di revisione e di rivoluzione in
ogni campo di r{Jcerche di studi.o e dischiuda nuovi
orizzonti a tutte le Hcienze, compreBe quelle giuridiche
e sociali anzi principalmente a queBte.
Tutti gli uomin~. anche i genii, devono essere veduti
ed accettati come figli deUa loro razza come pure, del
resto, la nobiltà e la vitalitd di una razza va r:icercata
e gi.udicata dalle BUe più grandi e geniali \Incarnazioni.
Quando Bi parla di un popolo U nostro primo pemiero
corre ~;ubito ai suoi più grandi t'ipi rappresentativi: que·
sto si deve ri.petere, d'ora innanzi, per la razza, Boprat·
tutto per la razza. Quando, per e&empio, Bi dird di Napoleone Buon.apart:e, si dovrd pemare -non. al popolo
{rancelle, ma benri alla razza italiana.
E. con queiJW auspicio, noi pOBBiam.o IJicuramente al·
fermare che ùt razza nCJn- diminuisce, m.o potenzia ed
etJalta la perBonalitd.
·
e
FEUCE GRAZIANI
13
Un Jlovent tltrto della hlonl•
Un discono conc iso, ingegnoso, t~gg i o,
dedotto de une funge t'f)tri.,u, t conltnente qualt he utile preuur lone; hlt h comune dtflnlriont di • proverbio •· l proverbi, e cl6 è ovvio, coslllvlscono le seggeue
del popolo, ltnlemente coslrulll, frullo dtll'ttpentnre.
l'erçi6 ~s l emo, che quenlo dell'ebreo è
dello nel proverbi, è fondemenlelt per lo
studio "' gl i tbrtl; per tutte stati conc lplll, ~~li p.ovtrbl, spontennmtnlt, e in
tempi In cui s'trt b.n lonteni dell'avere,
non dico une culture sul I9IOndo giudeico,
me· nttncht 11nt tllllurt, nel senso ltfltttrlo delle pefOie.
••
Anzitutto, dobblemo premettere che secondo il Menuui, • è ebneo • si dice per
entonomesie di • chi non si fa coscienze di
ingennert •: • chi è di poce lnltè a: che ci6
sie vero, e verissimo, sepplemo. Me se • è
ebreo •, vele, è un • imbroglione •, ecco che
• è giudeo •, presso i poeli vale per • crudele • (Cece. Anglol. rim. 2.162}:
Oimè, che non mi vel metd clamart
oimè, il suo CUOf com'è lento giudeo.
. In questi du. sensì pcKSOno riallecciani le
ITui: • l'egglo degli e~H.l, une chiesta de
tbt.i •: e enc:he, In senso ~uperlativo: • da
tbt.o,tbt.la .
Di un rinnegato. di un tr.ditoN, di un aposteta. non éè espessiònt piu felice del .,_
v..bio: • Non • ~ cmliano chi IlO!) •
stelo ~ ebr.o • ·
Simi'-nle chi - • ~ de un brutlo c.ffo d'UCIIBO, polrè dU. con grendt ev.denu: • Non 8nder da queltebr.o •. E
ove si noti la Jeftatura. chi non dice: c 1n
quel pcKto c'è mOflo un ebreo •f
Me l'ebreo è andte altro nei nostri pco.
velbi. lns~ coi caratteri ICCtnnilli, s'inCOfllre l'ostinateua dell'ebr.o, e~ ost.in•teue, si w, prende larga perle nella e,;.
clesiestice, in qutnlo i cristieni hanno , _
pre tentato di convertire elle verilè gli odiosi
di!.Cendtnli di GiudL Oltre el tipo dell'osi:Mto, ecco Indie il piagnone, l'ebreo che
scoppia di conlenleua, me piMgt. si b rnenla, fa le vittima: COfnt appunto ei noslri
giorni. lattice, che a wo lempQ, e non è
molto, fece rinasc- il noto • pietismo • .
Tomaso Buoni è auiOfe del • Tesoro dei
~ ileMM •• • _. ptatdieftoo 'f'Oientieri dalla JUI opera per le nostre documenlezione. Il • Tesoro • vide le luce e V -ia,
per tipi di G. B. Ciolli, nel 1606. In questo
libro • si dichNré rorigine, ... uso loto (d ei
proverbi); con esposilione delle cose nalureli, dell'liistoria, el favoie •·
In questi due volumi sono a miglia;l i
proverbi, e commenbli, come tr.:J di costume allora (si pensi alle opere del Garzoni).
in fonna stravagante. Me _w sono 1 migli ~ i~
i proverbi, pochissimi riguardano gli ebrei,
e prtelsamenle quattro soltanto; 1111, ciò che
è di grende importenu, questi proverbi risultano • tutti negativi • per gli ebrei.
• Hdmtl, el ragettieri ,s pendon · poco, el
geban volentieri •, questo primo proverbio,
è cosi commentato: c Sono note. le male
qualità delli Hebrei, . cO!ne le cupidigie del
denaro delli ragàttieri, l quali convengono
irr quuto, che ambe due loro in cornprara
i beni d'altrui spendono mollo. meno del valor loro, et nel vender poi usar soglionc
per lo più ,,..,., .. ingMni ••
• E' lutto ellegraua. - sempre pienge il
giudeo •, quttlo proverbio è di grend41 altualiti: ell'indomeni del Manifesto della RJzza, questa si, per tanti poteva essere li meditazione del giorno. ·
Dei quattro proverbi lugli ebrei che appeiono nel «Tesoro •· due vertono sull'ost inateua dell'ebreo.
• Tu sei oslinelo, come uno Hebreo •, è
illustralo da un commento, che cominc :,
cosi : • Non è huomo el Mondo più Ollinato
deii'Hebreo ... •: le · sle~se ergomenl1zionr
d'll'ebreo oslineto, si leggono nell'altro
proverbio gemello: • E' · più ostinato di un
+~ebreo" ' quest1tbfeo ·che- "Si eotwflrf<
" lalmenle accieceto nella sua mente, el talmente he fetlo il core di mera ostinazione,
che avendo le scritture ~acre nelle mani, che
mostrano tuili i segni del g li venuto Mc•·
si&; el pur alle luce è cieco, a segni non
intende, e ella vuiti non volta l'occhio del·
l'intellello; 1111 in lutto misero si vive ... •
Finelmenle c g iudeo •, anche nelle lingu•.
vele • oslinelo • · (dal latino • perfidu " ·
" obstinelus •, • pertinex •, • durus "• a du •,.
cervis • : come vuole il vocebolerio). E •
tale proposito si porte appunto l'esempro
seguente: ·(Rim. ant. M. Cin. SO):
O voi, che siete per me si giudei,
Che non credete il mio dir senze prova.
Guardate se presso a costei mi t"'ova.
quel gentile amor, che ve con lei
ENCOLPIUS
LE ORIGI
. . A ..-ontinaia ai oonU.no o<moi
conte delln Thoru 1111 t•mlicf' in ·
le dichia.ra4Qni, che inneggiano
glese; gli ufflc iuli di Cromwell gli
ag li stretti legami e alla comu proposero di co mporro il suo Connan~ - di destino esistenti fra la
siglio di Stnto di iO m mbt•i, s<•·
Gran Bretagna e il giudaismo
guendo l'esempio de i Synhodrim
mondiale, -a-ll'identità- degli ·scopi
ebre i; tra i membri de l Putlnmen perseguiti da inglesi · ed ebrei in
to del 1653 si t.rovu il lo(encrnlc
questa c: guerra santa », in questa
Thomus Hurrison, un mutbutti~:~tn,
• c rociata» contro gli aborriti
che, d'uccordo co l s uo 11nrtito, J)l'~
regimi totalitari.
conizzuvn l'introdu ziono dolln l l{·
Non c'è stata, si puù dire, ot: go mosaica in lnghiltc rru .
casione, anche prima che scopN(.'l 1649 s i propqsc in P1àrlapiasse l'attuale conflitto, in cui
me nto di sostituire il suuato quu non si è .!l..!H.I.ltata n~ lle dovute forle giorno festivo ullu domoni<'U. l
me l'alleanza anglo-giudaica (l).
vess illi dei puritani vittoriosi J)()T ·
Il che se da un lato ci lascia pertuvnno l'isc rizione: • The Lion or
fettamente tranquilli, c'induce
Jndnh ».
d'altra parte a porre in rilievo
Il pe riodo J>lli:ISUto sotto il domi·
una se rie di fatti che lumeggiano
nio degli Stuurt (Curio I fu decu l'antjca origine dell'alleanza frn
))itnto nel lf.49) fu chiumnto
i predetti « popoli eletti ».
•1:1chinvitù d'Egitto». InglcAi viagE' noto che nel 1290 Edoardo l,
gi avano por il continente J)Or ave ·
- notando . _c_he . tutte le precedenti
l'C colloqui o di t~tmi:IRioni teologiche
leggi e disposizioni con l !' O l'usu con rn bbini. Ci furono J)e rt~ino dcj
ra non avevano affatto llllj}ed ito
puritnni cho nc llu loro esaltnzion •
ag li ebrei di perseve rare più di
s i conv(.'rtirono nl giuduiluno.
prima nella loro perniciosa atti CIOMWELL
Cromwell dunque voleva tru•
viti!, li bandì dall'Inghilterra. Dopo alterne vicend e, u lpiantare in In..cbiltorru l'nll eunzn
l'epoca di Oliver Cromwell (1599-1658), gli ebrei che in d i D io con l !ir ncll.' per unire in un nodo indiKI:Ioluhile lu
pn rte erano riusciti ad annidarsi sotto mentite spoglie in
prctNIU J.!iuduicn nl dominio mondial u con quella ingles.::.
C rap Bretagna, cominc iarono ad immi~rnrc in qu el
Mu non è n c r·f'dore eh u In bcne vol cnzn di romwell
paese in gran numero (2).
nei confronti del lo(iudaismo avesse solo move nti ideuli ~i conoscono i rapporti intimi che, alrepoca della R.i stici. Infatti in qu ull'cpocu l'Inghilterra JlOI:ISodevu nn
fo rma. si erano stabiliti fra il giudai smo e certe sètte me rose bus i nel moudo, mu non aveva cupitu li c le mun ·
n istiane, e la predilezione che si era allora mnnifestuta <!avano le n ecessar ie relazioni commerciuli.
Gli ebrei inv oco, lu c ui capul s ione dullu !:)pugnu t' dnl
per la lingua ebraica c gli studi giudai c i (3).
Più particolarmente si sa che, nell'lnghilte rru del Portogallo e ra in cor1:10 du più d'un secolo, occupuvun o
già una pos izione flnnnzinriu di prim'o rdine ne i traffici
X \'I I secolo, i puritani circondavano gli ebre i di un
(·1dto quas i fanatico. Non soltanto le concezioni reli - con l'Africa, le lndie, le Americhe, dominavuno nl'l
g iose di personaggi influenti come Oliver Cr omwe ll Ki <'ommercio dell e barre d'oro e d'argento t' uvevnno J,trundi
ispi ravano al Vecchio T estamento, ma anche lo stesso inter essi nella navigazione di tutti i JUU'IIi.
Cromwell dunque, le cui convinzioni reli g iose giì1 In
! 'romwell pensava ad una riconciliazione e a d un'union e
intima su suolo inglese tra il Vecchio e il Nuovo Testu - 11pingevano verso il giuduismo, J)enl!b di uttirure gli
mento, tra gli ebrei, popolo eletto da Dio, c la comunità ebrei in Inghilte rra per se rvirsi dei loro capituli H d l' ll c
loro relazioni comm erciali.
rt·ligiosa anglo-puritana.
Cosl facendo eg li pose le ba11i de ll'impe riaHI!mO bri l • Levellers » (livellatori), che s i qualiflcavu no
Phrei •, esigevano la promulga zione d'una fede fa - tanni co e del ca pitalismo mondialt• anglo~:~a i!Hon e r• ll'!ltc'•
17
dll cc nd ent
L.ord Cii iWIIf,
del giud eo Oa Co111.
lord lobourouth, p1rente del Conte di, Mounl
Edgc.u111be, ctl actndt~~le del gludeo lopes.
tu ~~e meo:ua , eh in MeiCuito doveva dare tanti frutti, del·
l'ali nu an1Cio·1iudaica.
In poco tempo -alcuni ebrei divennero potenti e stra·
r icchi. In prima fila troviamo • the great Jew •, Abra·
ham llrael, oomatoti Antonio Femandez Carvajal (o
Carjaval!) (4).
Tra il 1680 il 1685 OICII emigrò in Inghilterra, dunque
prima d Ila riammiH~ione ufficiale degli ebrei promoua
da ' romw Il. 'i(, fu popibile, poicbè e1U. come altri
d Ila IIUft r~tzsa, 111 spacciò per portogbete. Con la propria
flotta mer antil e~~erc itò un ricco commercio ve1110 H
LA>vanw, l'India ori ntal c occidentale e l'America del
Hud, J>Ortando annualm nlo in Inghlltura circa 100.000
t~terllne d'arl(ento. Jl
nt~iglio di Stato gli U&egnò una
11run parte dell forniture di granaalie per l'eeercito,
., flno al 8110 dee
avv nuto nel 1659, el(li fu il vero
llnunzlatoro dolio Stato inglOtJe.
Benchil Al 111110 arrivo ai foHIO dichiarato cattolico. il
(loverno nun 111 formalizzò, a oauu della aua potenza
politlco-flnanziaria, per il fatto che egli pre&to si ri ·
v lb oo ulto fondatore e •ar10 della nuova comuuitì•
bruirn in tngbiltcrru.
Ournote la gu rra di Spagna, nel 1650, corr una legge
Ili ·inlt• <11•1
naiglio di tato, furono esclnfiC dalla
Nmfi •u lo m rei dn lui imvortat dalla SJ•agnn.
t no doi 11uoi vrln ipoli affari consistette nel vondcrl'
nl Oov roo notl1l polltl be. militari ~d economiche.
ht:• •Jrli rloov vn pilt c lcrmPnt dol Governo stC880 dni
Rttoi nl(tmU oonner inll;
Sotto (httcll elrno li l. Snlomon ~h·diua, quale fornitore
e bnn hll'f\' di'l Ht• t• dl'l Governo. diventò il piit potente
ll01Ul11illrt• d J ll UI'IW.
.
i rNl(' ntllt• nl H Qltllil' l'Olli!Ìjllit'r flnnnzinrio e ru
vcrchì rt'alo nobile.
ir S..lomon Modinn (o il primo 11breo non bnttezzato
t•lt•vnlo nlln nobilllì inl{l l'flt'. Nnturnlmcnte gli &aJ)(IVR
nhllmt•nh• frullnre In 8 118 JIOl!il ione. I suoi l bi nf ·
fnr i t'OI llur n di Mnrlhorough. l'antenato di Winaton
Churdtl ll. 11ono stati illu .trnti in un pr od ntt> articolo
nppn r110 n 1l llll8tn Rivilltll.
·
Ed t' l'Cl' 1111 nll ru mnl(mllt> l'bruic•o dello finanza del
X\'11 t•t·oltJ : , ltliJl tlll Abndil'ntr. che tnet!COh't in manit•rn incrt'l'lih ih• i 11110i nfrnri Jlfivnti roi credito stntall'
rlt•ll u (l rnn Urctn gun .
Onran tl l' tWj(OliÌÙ pre liti talsli. s i
concedere
reee
·~
monopoli, acquistò giganteschi latifondi e penetrò nelle
piit alte clasai del paese.
Ottenne tutt~ l'aiuto del corrotto presidente dei mini ·
stri Robert• Walpole, che aveva contratto con lui grossi
debiti.
Walpole, che seppe procurare ai figli illegittimi, ge·
nerati con donne ebraiche, dei t.itoli nobiliari, inaugurù
la ilerie dei nobili inglesi con ·sangue misto a ,quello
giudaico.
Sampson Abudiente, amico e fornitore· di fondi di nu ·
me rosi gentiluomini, sposò una ·facoltosa inglese, dopCI
aver 1Ul8unto il nomt' di Sampson Gideon. In verità non
ott~nne per sè, malgrado tutti gli sforzi fatti, alcun ti tolo nobiliare, ma l'ottenne invece per il figlio che avevn
SJ>Osato la figlia del supremo giudice Sir Johu Eardle~
Wilmot, e che fu elevato al grado di pari quale barom
Eardley. SoUanto tale relazione matrimoniale tra unn
nobile inglese e un ebreo ha portato il sangue giudaico
in una quantiu\ di famiglie nobili. Secondò accerta ·
menti fatti, ancora oggi, dopo 200 anni, ·vi sono cinqul'
famiglie nobili in cui scorre il sangue di Sampson Abu ·
diente. Sono queste le famiglie del visconte Chetwynd .
del barone Auckland, di Sir F. E. Fremantle, dei discen ·
denti di F. S. Parry, per lunghi anni canct>lliere dell n
scacchiere, ed infine di uno dei più alti dignitari d'In
gbilterra, il Duca di Norfolk, nella cui famiglia è crr
ditario l'ufficio di caJ>O cerimoniere reale.
Di Medino, come di Abudiente, ed anche di Mana88{') ,
Lopez. capo di un'altra casa bancaria t>braica di qur l
l'rpoo ~_t , sappinmo che essi svilupparono ogni 8Qrtn d i
speculazione 4ngonnatrice, divenuta poi sistema aiJ :,
Boraa di Londra, cioè: influenzare le trattazioni dei v11
!or i statali CO!l false notizie.
.
Lopez, per esempio, diventò ricco spargendo la fab :'
voce della morte della Regina Anna. A causa del pani!·,,
dr rivatone, i valori inglesi di Stato naturalmente r.a d
dero e Lopez li fece comprare dai suoi agenti , concl11
dcndo cosi un affare colossale. Lord LudJow è il di
r~:~tlo discendente di Lopez.
E ' oggi estremamente difficile, esaminando la poli
lica estera inglese, dire se in essa prevalgono inter es' '
hritaut} ici o ebraici. Ora gli uni. ora gli nltri, in un:•
alterna vicenda che ha cementato e reso indissolubil i :
legam i anglo-i!braici.
Le relazioni anglo·giudaiche e il parallelismo, la con '
•d Es me C.ordon-Lenno-.
di Churchill,
sttndenle cUlli• i•mlgll• ebr•lc• del llc•rdo.
.A.Iexancler, Gor.don-Lennox, nipote
di _Lord Es"''·
posizione, l'associazione delle azioni politico-diplomati·
l' he ed economico-finanziarie e degli interessi dell'lnghil·
tl'rra e del giudaismo hanno indotto molti a chiedersi
·l' veramente non esista una -parentela più profonda tra
la mentalità inglese e quella giudaicA, se non vi sia u"na
parentela spirituale che unisca il popolo ingle.se al giu·
daismo.
Già Milton (1608-1674) esprimeva il pensiero che c gli
inglesi sono, come un tempo gli ebrei, il popolo ·prescelto
da Dio • (5).
Ed anche Carlyle (1795-1881) ebbe a scrivere: .L'In·
dese ha un aspetto germanico. ma un'anima giu·
da ica • (6).
Perfino la parola c Britannia •, secondo l'opinione dì
·· hrei e di filo-ebrei, sarebbe di origine semitica (7).
Erodoto avrebbe indicato le isole inglesi quali « Cas·
,i terides •. Il che significa tanto quanto « isole dello
-t agno ». Il termine « Britanniké » usato in seguito nella
lingua greca sarebbe semplicemente una mutilazione
dP IIa Jlarola ebraica Barat-Anach e dovrebbe perciò es·
- nl' tradotto ugualmente con «isole dello stagno ».
Con tali supposizioni si tendeva naturalmente a porre
i11 risalto quanto antiche fossero state le relazioni fra
i primi ebrei e l'Inghilterra.
!l'altra parte vasti circoli inglesi esprimono del tutto
' •· riameote l'opin-ione ehe gli inglesi quale popolo sono
1dt·ntici al popolo giudaico, che gli inglesi sono in SO·
-ta nza ebrei. Vi è in Inghilterra un movimento otganiz·
; :~ to. che s1 chiama t British Israel », il quale si è posto
il t·ompito di dimostrare che gli inglesi non sono che le
,J iPe i tribì.t d'Israele disperse dopo la cacciata degli ebrei
d a Ila Pales~ina. al tempo dei romani (8) .
\' (• ll'organo del movimento - Britisb Israel - si tro·
' " no sempre ammissioni come q nelle che gli anglosas., ni sono i figli di Isaak.
l.a parola c sassone •. in inglese « saxon », sarebbe lo
--. il nppo della parola Isaak. I figli di lsaak sarebbero
..,, igrati nel corso del tempo attraverso l'Asia minore
'""di Sciti fino al Nord-Europa. In Danilparca e nello
" ··h lesw ig-Holstein avrebbero preso per ultimo dimora
'111 ali .Juti, di là sarebbero giunti in Inghilterra. Il trono
,J ,.I re GiorJ!io VI non sarebbe perciit che il trono di
ll:r \·ide.
l.a razza anglosassone non sarebbbe che il popolo
d' l-rae le, al quale è stato affidato l'altissimo compito di
Lord lrusey, tnch'etll discendente della
ftmlgllt ebralct del llctrdo.
L'O!Jtit.uire i l regno di Dio su questK t(•rrn. Ncm pochi
i~glesi credono a simili fantasticherie. Per eaai la (lro·
tesa al dominio mondiale è dunque un comandamento
divino.
Qui è il c~ di chiederci: ma gli in1lesi sono vera·
mente ebrei! Tutta la teoria sopra esposta non è però
che un nonsenso ed ha aoopi pro(>alandiatici.
In verità esiste una stretta connessione tra il llllrita·
nesimo e la religione ebraica. Ecco tutto!
Ma in che consiste la parentela tra il giudaismo ·o il
J)Uritanesimo inglese!
l'n primo luogo il J)Uritanesimo como il giudaismo
sono religioni marcàtamente capitalistiche. l!i118e affer·
mano l'accumulamelito della ricchezza quale comandamento divino. Ambedue si rivelano quale egoismo reli·
giosamente trasfigurato. In aecondo luogo le due reli ·
gioni si basano sul pensiero di un I»>JlOlo eletto.
Già W. Sonihart (9), o prima di lui altri, do1m Ullll
profonda analisi della religione .giudaica cd un bre~c
parallelo tra <1uella e il puritanesimo, concludeva èhe
il puritanesiino non è che giudaismo• e che è ·&enz'altro
naturale ammettere che le dottrine JlUrltane J>rovengpno
direttamente da quelle ebraiche.
Wolf Meyer-Christian, che all'argomento dedica un
capitolo, giunge alla ateaaa conclusione.
Il nocciolo del credo puritano, egli dice, è la dottrina
calvinistica della J)redeatinazione, la quale afferma che
non il sacriricio compiuto con la morte dal Figlio di
Dio, Gesù Cristo; ha 1»0rtato àll'uomo la grazia di Dio,
ma che Dio stesiw ba stabilito per il futuro chi dev'e•·
sere aècolto deftniti.vamente e irrevocabilmente nella Suil
grazia oppure chi dev'esserne escluso.
Tale terribile dogma, che all'individuo usegna il suo
destino fin dalla niUICita senza badare alla KUa vita e
alle 11ue O(,ere pui1 ee&ere sopportato dall'uomo soltanto
se egli ottiene sulla terra un eegno vi1iblle da cui rileva
che egli appartiene ai preseelti, in quanto Dio benedice
il suo lavoro e lo corona· col succeiJIO, colla ricchezza.
Nella dogmatica puritana ba una grande importanza
la questione come l'uomo IJUc't rioon01cere file la: grazia
di Dio ripoKil su di lui, ee egli appartiene ai tmwcelti.
che Dio destina alla beatitudine eterna. Manca J)erèl un
segno sicuro per vedere se l'uomo è stato preacelto o no,
ma verosimilmente si ritiene che quando l'attivlt! del·
l'uomo .procede bene, la benedizione di Dio è su ' di lui ..
••
Quindi. r id~ce111Jo tale concetto ad una formula ach~
ma ti
l i hu : ricco = pret~Celto, povero = non prescelto.
rn qu ta C00(-f>1ione ri conOfiCiamo subito l'etlllen.Ul del
·arat r in l(le.t•, cio(• la durezza brutale (.'O ntro i de boli o U'economia, lo Kfrutta lllen to tlei lavoraLOn, lu
llr un~i one d llu cla~ IIU fJt>rio rc ri cca cbe Ct!Clude daJle
li U fil l ctlffiJta"n' di nlllf,Cit tllJJ)jlVeri t i, e In caw.a dellu
pove rtà d i la r«h•• nsiUIIk· .
Ma
noh• r·h.- 11oltnnto il \'ecchio TeHtamento elogiat
lu ri cchcua, mentr · il .S uo\'O Testamento la maledice
(JUill
rruttri • d ll 'anirna ,. loda la povertA.
N una m ravi1dia dunqu IIC di tro qoe&ta immagine
df l bigotto twmo d'affari ingle&e notiamo l ca ratteri ti che del 'llltit.alista giudaico. Uno guardo alla reli llion • brait•n
n darà ubito conf rma.
P r
mplo, l'identitA di l(razia divina e ricchezza Bi
trova n Ila r •ligion
hrai a CHBtt.a m n t
pret188 come
n •l puri tan imo. Alla relisione ebrai ca appartiene il
lKJÌitu lato giuridico- ti.oo cb al • <Ji u11to • tutto v n bene
t· all' • A t
• tutto va mal . « Il pro11perare 11ulla terra •
viflnt· eon11id rate• ·onse un
gno ·he 11 i conduce una
viu• 11 • tta n Dio. • Il Signore tuo Dio ti bened irà ed al lttnt tu pr t rai u mo lti JK>JlOli,
non farai debiti da
m uno • (l)f,ut ronomio, 15, 6). Oià la br ve compara·
zion•· HO J•ra riportatu nulllt ra la ·ompleta omogeneità
dt•ll" ba rflliJ(iol\tt u c ui pu ò ri •hinmanJi il .. Jsitalist.a
inllf'IIC t• fiiiCll«• «·ltrui co, mu cib ha v1llor anc he per il
futlo •lsc n il ,:ti udniiUliO nè il puritanCHimo si c bie·
c-on qunli m~zi vico acquisita la ricchezza.
d ont• n m
P•·r il 111tritann In quostion
tropJIO mrJiice, non
11 fiuru 111•r nulln In Mllu co ien7.ll. Ln Kcelta di Dio hn
nvuto lunl(ts. l't rnib il pr se lto r fl tu prescelto anche se
l'l'l' C'Il fo rtf'lllt•nto. Il •IH! prnlica ntCDl
significa che
nil'ntt• di tutto ciò be fa un letto. dnnque un ricco,
<'llMli tui Mt· • 1 ··~••to. A lui tutto perme880. Siamo perciò
~tlln font.• d Ila M
tCJWt I(ÌUHtizin inl(l Ile. La con czione
«· lw l'inl(llfl4• t•u it rnru •iò eh vuoi d riva, come vedia ""'· dir ttauwnto dnlln IIIUI religion . Egli può mentire,
pui't onlpe tare uomini ' JK>IlOii d rubarli. Dio sta dietro 11 lui. Jo'ino n quando non diventa povero, ciò che
MiJCnifi " t pul11iom• dal novero d l(li letti. il suo operato tì un'op rn divinn .
l.'t• •nu. p i i t i n ti 11111 JIOÌ de li n re ligione ebraica è il
111111 rurnttt.•r•• :ompletam nte oomme r iale. Essa si pre'14•ntlt t.lO m c un ontrntto tra Dio
Israele. Ogni conl rat•nt..• d c pn•ndt•. Non c'io nltrn omunione tra Dio
t• l'ucmm. Il rnppurtu
o ntrnttunll' si sviluppa io man it•rn ht• nll'uomo Vctll(ono ricompenMti singolarmente
i clovt' r i compiut i t• l huont' azioni. i peccati v ngono
rÌt'CIIfiiKlll88ti IIÌ UI(olaruu>ott' t.•ol mal .
8 tl(\('ia lmenh• mwlusivo JK' r In pare ntela d ~l du e
rollttloni
Il comunt• t• 11rNm ntu080 redo de i du poIIOii di
1'\' il poJlolo elett o da
io.
romv.•t>ll &l\' va I(Ìtì ti rato da tal
11 n .
llort'l1 prom
l'a mrui ion
llli b l b uditi n l 1 , gli partl dalla
IIUtterialì ti n eh aì appog1iav ul ~
io T tam uto
romt.• ulln dottrina puritan
he, utiliuando le relaaioni romm rcia li d ~li brci 1Wrebbe apporta
ric<'h •
n ion l all'lntthilt rrn . dnnque benedizione
ttono. pur
non così
c t ria d l
agli altri
dall'Eilad
Roma: con la forza e con la luee dello_!5Pirito ebraico.
con la Bibbia • (10).
E nel 1938. l'ebreo viennefie Bnalbrit nel suo &eritto
• England und lsrael • afferma: c Per quanto diversa
sia la tradi&ione inglese da quella giudaica. pure vi è
un ponte indistruttibile che le lega entrambe: la nostra
Bibbia. Oli eterni pensieri della Tbora BOno realtà vivente per lo spirito inglese, e non BOltanto un nebbiO&O
ricordo delle ore di religione dell'infanzia come per tanti
eu ropei illnminati. ll britannico conosce bene come noi
la storia della nO&tra schiavitù in Egitto e .dell'esilio
babilonese, e 88 anche tutte le promeeae dei nostri pro·
reti per i1 ritorno nella terra dei padri- •.
Dunque il Vecchio Testamento costitui&ee la base reJigio88 dell'alleanza anglo-giudaica baaata sul concetto
di c popolo eletto •, sul comune modo di perisare capi tnlistico c sulla pretesa al dominio del mondo.
Stando cosi le eo&e non è da meravigliarsi se con tante>
accanimento gli ebrei proclamano continuamente la loro
solidarietà con l'Inghilterra e il loro truce odio ~ntro
le potenze dell'Asse.
F. CAT.
(l) Sena'ave r la pretesa di esaurire l'arcomento nl!ll'ambito d:
que!!t'artieolo, notiamo che •i• nel 19S6, al Congresso mondiale
ebraico a Ginevra, il rabbino Y.aurice r~ Perb:welc dichiarava :
li popolo ingle~~e e quello ebraico sono irrevocabilmente unit i
In un compito comune ed onorevole •Lo tflll80 peraonacr;lo Il 7 dicembre 19S9 in TI«! Jewùlt Tir•ce•
esprimeva Il 11ud parere 11ul tema c Guerra, pace e gli ·ebrei >
nel searuentl t8rmlnl: c Sappiamo che, rincbè Il nazismo non verrà
di11trutto, eli ebrei non avranno alcuna poulbllità di vita iu
Uermaula. lu Olanda, In Romania, nei Paesi KCandinavi, i11
Jur;011lavla e nel Sud-America. La potlizlone decll ebrei lu questa
r;uerra è chiara. Noi ebrei siamo oomptetamente al rlanoo de:
popoli alleati (cioè l'lnr;hilt8rral). Il che ~ stato già espreK><o
chlarament8 ed abbastanu distintamente dal Congreaao Ebrak'O
e dalla c Jewlab Acency •· le due orcanluasionl . che rappre..en tano una ~an parte della società ebraica •· (Vedi in propo~ilu
In DU! JwuN(ralle del IO febbraio IMI. n. 2, pp. 1._1~. l'articolo
di F. UUfier: c BotiiChart -Enclands aa den JfidlAeben Well c
ko~ellll>).
Cofll 11 noto Lord Beaverbrook ebbe cinicamente a scrivere uPI
Dail11 Bxpre.. del 12 mano IMO: c Oli ebrei banno una crando•
e aalda arreslone per gli lncle~~l, ·e eli lnclesi per cii ebrei. Co• i
è sempre stato, e perciò r;ll ebrei anche da numeroee cenerazion .
sono uniti acll lnelet~l. Questo ·r atto illustra anche la o011tra pre·
sente poJIUea In Pale~~tlna, che dev·-re Gl'l'i, lo perra, filo ·
araba. Ma eli ebrei aanno tanto bene quanto noi che la aruerra
flnlrl un elorno e allora Il nostro rllo-anbiamo eeueri subito ··
(Cfr. Wotr Meyer-Chrlstlan: Die ftNIII*II-JidUclu .AlliaN:r, NibP
lun.ren-Verlac. Berlln-Lehnle, IMO, p. ltl)
Caratt8rlstlca è poi la searuente espresaione del DfrilJI Herultl
n. 7450 del • • riportata da Wotr Meyer-Cbrlstian, op. cit .. p. IS:>:
• Jew11 eenerally rer;ard thls war •• a holy war •· (011 ebrei r:~
neralment8 considerano questa aruerra eome una aruerra aanta l.
(2) Cfr. Pet8r Aldae : JNfkN ttroberrt BNIIlmtd. Nordland-Verlu.
Berlln. IMO, pp. 71-155: Wolr Meyer-Cbrlstlan, op. eU., pp. 19-tll.
M-107.
(l) c rr. Wemer Sombart: lA• Jwif• et fa t7Ìft kortOMÌqll o.
Payot. Paricl, ltll. pp. 121-m.
(4) Per qut!lllo -ebreo e P"r .rll altri secuentl cfr. Wolr MeyP r
Christian. op. cii .• pp. 21 -2~
.. on•ulta l'Indice del nomi nell'opPra
elà citata di P. Aldag.
(~) Cfr. Wotr Meyer-Chril1tian, op. l'il., p. M.
(&) Cfr. Wolr Kerer-Cbrlsllan, op. cii~ p. Jtli.
{7) Cfr. Peter Aldae. op. cii., p. ll.
(8) Cfr. Ointer Sehllcbtlng: Die Brili«le-I.rattl-~11•"11· ' "
c Fo1'11Chuncen sur Judenfrage • dt!ll Relehalutltuta fur Oesehlchl •'
det~ neuen IMulllc:hland& Bao-tiiCbe Ve.r l..-san..talt, Hambu r.:.
IMI. e la bnn•e recensione apparsa su tale lavoro ad oJ)era olo
J . IMnner lo Die J•dttrt(NJ.ge, n. 7 del 5 manlo lMl, p. ~~ .
Wolr Meyer-Cb rl•tlan. op. cii., pp. lf7-ll8..
(l) W. Sombart. op. cii., p. 150-112.. - Wolf Meyer-Cbristi=•"·
OfJ. cil., PP. - . - .
(IO) Per questo
luoco e
Chri11tlan. op. ('il., p. 1ft.
per Il !018Pent8 efr. Wolf Mer"' ·
Ci u- oc:cup.ti nella ~te
luion. c:Mi 1 - . , i c:t.Ua riproduzione cellul- e cioè delta milo", o della c.vioc:inesi la cui conoscenza è pr.~upp<»lo della comprensione de i btli
fecondativi intorno a i quali ~ i preciuno
le lin- c:Mitered itarielà.
La fecond.uione è un fenomeno
b iologico durante il quale i gàmeu si
uniscono per der luogo ad un nuovo
individuo c.h e assomma in sè due lin- ered iletie relative al gàmele materno ed
al gàmele paterno. In lutti g li llnimlli, nell' uomo, e nelle piante superiori il gamete femm inile' è costitu ito d.1 un11 gnnde cellui.J globulare (uovo) mentre il g6mete masch ile è form11to da una p i=colll cellula germinale che negli an im111l i
as5ume il nome di sperm..Jto.:r.oo.
la cellul~uovo contiene un grosso nucleo ed un CO$picuo corpo cellulare
provvido di molto pla~ma nel quale sono pre~ent i tuili quegli elementi nutritivi
che ~erviranno e nutrire l'embrione.
lo ~permalozoo invece è quui privo d i plasma. Presenta alla testa un nucleo
densissimo e dietro a questo un breve cenlrosoma segu ito da un prolung11menlo
sottilissimo dall'aspetto di code.
Al momento della fecondazione il nucleo ed il centrosoma si addentrano nella
m.n sa plaunalic11 della cellula-uovo. ls coda rimane fuori, essendo servita a guis111
d i cigl io vibralile allo s=opo di assicurare l• locomozione dello spermato:r.oo.
A questo punto la cellul.1-uovo si riveste di una membrana di fecondaz ione
la qu111le serve ed impedire- l'•nlrata- d ~ altri spermatozoi.
Nella cona verso il traguardo il primo a giungere sbarra il passo a i succeuivi. Ed il primo - per una intima for:r.a biologica - appare come Il p iù V -llido a conferire i propri caratteri nel mistero della fecondazione.
Successivamente dal nucleo dell'uovo e da quello dello spermalozoo vangano a formarsi cromosomi in numero eguale nei due nuclei. In ciascuno de i nuclei si avrà il numero cromosomico aploide relativo alla specie. Cioè' a d ire: in
ogni nucleo si stabilirà un solo assetto cròmosomico (aploide). Infatti al momlmto
della malura:rione delle cellule germinali si ha una riduzione nei loro nuclei dell' assetto cromosomico. Invece di due assetti cromosomici - che sono normali a
tutte le cellule somaliche ed -1lle cellule germinali prima della matura:r.ione - si
avrà un solo assetto oomosomico. In genetica si dice che tali cellule se hanno un
solo assetto cromosomico sono aploidi, se na hanno due sono diploidi.
Il cenlro.som.l maschile - nel plasma dell'uovo - si divic:t. • form-1 un c.Jratferislico apparato di divisione con fuso, raggi polari, fibre di trazione. l cromosom i dei nuclei femminile e maschile si riuniscono in ordine all'equatore del fuso :
quindi si costituisce un 11netto cromosomico doppio: uno di pro.v enienza petarnol
ed uno di provenienza materna. Allora ogni cromosoma si divide e va svolgendosi uns comune "mitosi ": h prima divisione cellulare di questo albore di em·
brione è in corso.
lo zigote risultante dal processo fecondativo ha dunque ricevuto il corpo
cellulare ed un nucleo cellulare con un assetto cromosomico semplice (aploide)
dall'uovo (gàmele femminile) ed il centrosoma ed un nucleo con un assetto cromosomico semplice dallo spermalozoo· (gamete maschile).
Nello :r.igole il corpo cellulare è derivato della madre, l'apparecchio di d ivisione dal padre.
E' noto come - attraverso proceui milosici succenivi e coord inati - dallo
zi gote si estrinsechi l'embrione e quindi l'organismo pluricellulere.
l ' uovo attraverso le sue cellule-figlie - per usare una espressione d i Kiihn e le cellule discendenti da queste creerà le diverse cellu re degli organi difi erenziati e demandati a particolari funzioni. Ognuna di queste cellule somllic_h e
ed organiche avrà nella propria compagine elementi che riflettono o l'are dilli
pa terna, o l'eredità materna, od ambedue.
Nella complessa e molteplice di~cenden:r.e dall' uovo e dalle sue cellula-fi3ll ~
esiste una particolare discendenza che porta dall'uovo alle cellula germ inali dal
fen otipo, cioè del nuovo organismo.
Questa discendenza particolare - che sembra milka per Il suo nlor a di
eterni t/J attraverso il tempo biologico delle specie e delle ra:r.:r.e - pre nde il no·
me di linea germinale.
Infetti le cellule della linea germinale - ha scritto Kiihn - " vanno in se-guito ininterrotto dall' uovo fecondalo alle cellule germinali della genera:r.iona successiva, che - in una nuova fecondaz ione - daranno orig ine a nuovi anari.
Per me:r.:r.o delle cellule germinali e della linea germinale viene portato in
successione ininterrotta attravano le generazion i il processo biolog ico car8tte ri~tico per le singole specie "·
,
Questo principio dell'immortalit/J in genetica ha un lorfa valore dal punto :4:
vista del concetto d i specie e di rana in quanto nel corpo storico-biologico d i
una specie o di una rllua pub immaginarsi una ind ividuallt~ ininterrotta d i specie
o di ra.:r.za la quale ha carall•ri stabili o stabiliuabili proprii indipand•n lamante
da contingenti carat.. ri individuali relativi ai varii biotipi esistenti o possib ilmenl t
ve rifica bili. E' chiaro quindi come e parfire dell'uovo si no ella ~uova generazion i il sedimento ereditario della ra:r.:r.a viene - sanza lntarru:r.1on• - mante nut o, a meno che non intervengano for:r.e negative dall'esterno o d~l tessuto
m&dtnimo dal compleuo organico o dal compiano rauiala.
GE~ETil~A
MOD.
CJLONMAHIO
CJIOMOSOMA: co rt>l ool•tentl ne t nn olcn
oe ltutan!, lle t)Otllta rtl tlal c..rotterl oreofttAr lt.
lhnno la form a di lllomcntl ettcut •t • tl '" '
kvvohrlmento vnrl e.
C IIOMON EM A : ltlnme nt o t>rotorto •lttl cru III080rnll •' ,-otto dn un rl vcotlmonto •lutto
• rn•trlce •·
C •; NTIIOSOMA : otomonto co ltut ore diii
rondato che a.,l•ce corn o prllJinhooro •t ettu •ft ·
\'IMion" o rlt>rodu&lone cottnt•r .
CAtiiOC I NEt! l o tttllo•l • fn.,m11 e nn o t'OIII ·
t>ICMo d i fenomeni uttraver•o t •tuatt nvvlo·
no la oel••lono o rlprodu&lon o •lotto ce ttul o.
CIIOMAT IDI : elementi · l rA ittft l llttrt\'l;tl
tln tt n •clo•lone tll otcnt ftt11mento cromonernloo
In due •nlon l. Ua ogni eleme nto · lra tutto •l
1n•r à un nuovo elemento ormuutWmico u h t~
•t•r• t'a.,.etl.o cromOtWrnt co a l nuovtt lntft vl ·
1luo ccttul•re.
A l'LO l DI : •l •ft cono OJIIoldl lo cettuto teor·
minati che ad un certo 11unto dott• lo ro III H ·
turulone e cio<• t>rlma detta re •onduton
' """ntano un •olo UMfltt o crnmo•om lco.
UIJ'l,Oifll : •l tlloono •IIJ•Ioldl lo cellu !..
ll'ermtnall nel loru .tadlo tclO\'Hrllle o '" uon
•lor10 l• leeonda&lone ver hl• Jlf8104lllllt no u u
n -.al to c rom0110r,_, co doppie.
ZIOOTE : ele me ulo cellulare rloull•nl" •lnt ·
la leeontlulone. ·~· rll ploftle.
FENOT IPO : or.-anlomo rl•ullant e datl '..tuue dette due linee eredllarle: la ms terru.
rJote rna.
RISPOSTA AD UN YICANDIDO" ANTIRAZZISTA
Il u~•••• 41oiS.II41ro ''UIU.H ci invio,
de MI'"-. la tO(Juenle lell~to :
• Ho lello lr at.c41...do l' arlicolo dol ptol.
'119· loberlo ''"'"' tul • P090lo d'llelle •
del Jt luc.~llo a 1-ndo d i n4ft ' " " " ' bon
compteto Il tent4 l'ho letto • rllotlo ancor
prima d i pottued~tml cho non volevi euero
,. \.n g oco d i porolo, nll un paredotto pol~~m lco .
In l1le erllcolo Il Pov~to aHorme eddlrlllura
t ho Fote ltmo .d obraltmo hanno l medotlml
Kopl, che cl~ eu l fondono ed uno tlouo
fine. E' quind i toltanlo perch• ne conotco
l' ouloro, • toprallullo P" l' outorl'tole t.de
In cu i l' erllcolo t fitto • compo"o· c ho ~telu·
do, t ino e plil chlera prou lmo provo, t la ravvltabllo In euo Il deliberato proposito d i
conc rolete, ellrave~ lale maldetlra dii•••
del g ludt ltmo, •dd lrlllufl une lorma porf i.
colare d i enlilatcitmo.
Tullavla Il prol~ttoro cl lntO(Jnl che l' obrei·
tmo odio o combetlo Il F11cltmo non porc~
landa 1 lini opposi!, pote~ cl. . eno abbia
una oppotla vlt lone dol mondo e dolla vile,
ma invece proptlo per Il conlrerio • ci~
p~t c h• • Il F•te ltmo gli ht tubtlo il m~tlil·
'' • (s kl).
!gli tot liene cho • to Il Ft~c l tmo • il ne·
mlco num~to uno doll'.bre ltmo, • topr,llu llo
perch• le tut concer ione dello Sl1lo, l1 '"'
preu l pollllco-socltle • · solto troppi "P.
potli, ld.,.llca (t lei ) • quelle che l'ebr l iuno
vor,.bbe tllua,. per il proprio dominio
mondltle • .
Corlo il Pavoto •mmelle In piu punii cho
l'aa lona ebre lc a • noci ve porch• t i vsle d i
meni etlremamenlo riprovovoll, tulhvil
quotla, por lu i, • tomplicomonle osporionu
pollliu • • gli _,odi d i Mach iavoll i hanno
lnoplnllemenle avolalo Il togreto d i quolh
mttlon11 ia atporlonu politiCI cho Il P09«Jio
d'hreolo credeva tuo osclutlvo roleggio •·
dondo eppunlo l'attualo loroce lollt di concorrenaa.
Il prolenore rk onotce che una d ivortit•
at lt le, divertii• cho po11itro, tocondo lui, •
lui le da rlcorcllt l n olio tplrltualo in qu Jnlo
nolla • unlve"1111• • romane o lucltla c••
pot lo por l reato, mentro nel parllcoletitmo
gludeko non c'• tutto Il posto necesuri=>
per contenoro l'In toro Feteltmo. Ouol F, .
tcltmo cho tecondo lu i, • tlntos l • tul piJno
rellg loto • di loma plu Ooruulommo; • quol·
le tlntosl cho ronde OJ!punto plu gr~nda Il
lredlalono lmporlelo erlstocrellu o lucith
cho non quella obr lUI poi letto d i onoro
la prime fondete tull' kloa crlt li ne d i un 1
lome cho auorbo vlrtualm.,.lo in •• O~tu­
lllommo, tul l'ldoe l~tcl sla cho • aniome (chi
ma i lo ev..bbo pontelol) lodo polilio o loda
relig io!l noi segno o forno doli• rom 1nìlll
como colncklonu d i Cosere • d i Piolro • ·
• f' ora d i lncomlnciero • cepiro • ci osorla inlelll il notlro prolonore cho • l'opon
dol muralore (maçon) • d ivo"'· ena l opposte, a toconde cho ogli domolltco oppure
coslruotco • o cho • como invitere i ~ mellore
le pauata cencorota altivit•
una p olra
"P"
g iudeico-meuoniu od 1 guord.ro invoce
ello tplendonlo tolo dol coslnlttivo evvonire.
Si dovl'tt puro infatti fer • tebule ,.,. • pri~ d i errinro elle f11e cotfrultive, elle quelo,
le Dio rnotc•, t iemo ormoi arrivati ; e contro
i • pots.li regimi politico-1ocieli (perlamonlo,
dornocrezie, indlvidualltmo, ugualltarismo, libarlerismo, ecc. • 1iemo lutti quanti In linoa
(1 quando le lo~l• alloanael}: giudei, fstcltti, moçon1 o boltcovichi, giacche • non
• d iflic Ho comprendone che in ulliml ansllli, l v~ti, i nconl~twll principi polllici o socieli dol g ludei1mo - in quenlo riflollonti
il tuo programmo cotlrullivo - 1ono lnaloghi e quelli do l fatci1mo " · • Sllfalb ansle>g ia tpioge puro alcuno anelogio ~t i sl.,.li Ira
la luuia bolteovice - d i !altura Indubbi,_
monte ebra ice - od il Ft~cismo (enliborghos itmo, prominenza dello Stato sui c itledi·
ni), mentro lo dilfonenzo riguerdano topraf.
tutto (1 icl) il lattoro splrltuelo cho manca
noi boltcovl1mo •·
Evidontomonto il Pevoso è tlato mel contiglielo o torproto da quelcuno nelle tue grando buone lode, euondo pouibilo, in qu~tlo
1uo lnlollclulmo tcrilto, ravvitero molto di""" lonti d 'itp lraalono : non esclus., appunto quelle cho t i puo 11pprosonlere como
la 1lntosi • Cltt• dol Velkone>-Tol Avlv.•.
L' orroro • do l roslo tutto quanto nel volor
lgnoraro il Rluluno, unica chievo dol problome In quosllono, o cl.. cho il Fetcltmo
è si il nemico numero uno doll'obralsmo, mo1
non por regioni di concorrenze in un tontelivo, più o mono • splrltual,.,.lo • giutllficebllo, d i dominio mondiale, me Invoco per
una bon più alla cause cho ha le lUI rufo
ragiono noi tanguo ; noi volero Ignorare cioè
cho Il Fetc itmo • l'osproulono ettualo doiI'Arlenosl mo od ha quindi une vitlono dol
mondo o dolle vfta dl amolrel~nlo opposta
1 quelle di quol piccolo o bt~lardo popolo
d i Oelilu di cui Il Pavo10 noi 1939 In or Procouo ella borghosla • lodo le • sicura lodo
noi delfini dolle proprie rene • • cho elmono
non lreditco nouuno •· E' quoslo il reale
motivo P" cui il Pavlio non compnendo o
non p uo comp;ondero como Il Fascismo 1i
proponga, dopo la dillruzlono, appunto un'
oicotlruz ione oppolla a quolla a cui mir_,
i'obral1mo.
Ed • proprio quosto il reale motivo P"
cui Il profouoro arriva ells pir~mklelo eff~t­
mariono cho ola ragiono dell'odio vi'>lonlo
d i lnaolo contro il Duco dol Ft~cilmo, sh
nell'improvvisa rivolazlono cho l' Idea comu·
no • ha noi Fa1citmo... • Il crisma divino •
o loplltlulto • quolla, più form idabile an·
core, cho quoste bonodoltJ • ldoa comune •
• • quolle dol gonio cho por graa ia di Dio
ha trovato lo voli.. tlorico, lo"• la 1lossa
"'" " cho la Sinegog• ha roaliuato • ·
e· por une Ialo • tdoe t4muno •, caro profouoro. cho dobbiamo cr.dore, obbodlro,
combattoro e morire!
So poi per avventure fouo voto cho, como
t i è scritto in • Gerarchie • noi moso di m•g·
g io scorto, • Italiani si -diventa, non ~ ne.
~• • o so fosse oncho voro che noi lascisii, como ha dotto roc.,.t-.,to (o por certo
contro le proprie sf~tse più riposto lntan.
zioni) un esponente delf'enligiudaismo nostreno, • siamo reuisti, porch• siamo enliru.
zilli • diviono chiaro cho eoulemo tranquillemonto smottorle di volor faro del Razr i.
uno in Italia o toproltulto che dobbiamo de.
cidorci • concludere questa gren lotte lf·
lualo nel più empio dogli abbracciamen to
universali.
Noi crediemo ano buono inlonaioni ed al
candore dol prof~ttor Pavoso, tuttavia queste buono intenzioni o q1_1~tfo grande cln·
dorc postono soslanzielmonlo inlor~twra solamento lui como une pononelo giulfilic~­
ziono morale di lronfo • se stesso; monlre
per noi rimane Il fatto potitivo dollrpregiu.
dirialo anti-ranitla da cui osto ha preso
,.avvio éd il letto positivo eneor più grave
tollilulto dal formidabile aiuto eh ouo porta ai giudoi nostrani od a tutti quegli otf i.
nati anti-rauisti che noi nostro Peéto tono
!empro pronti, sotto lo piu impensate spo.
glit·, a menar colpi mencini contro il toro
. grande spauracchio (e 10 n'è visto di bel le
di reconto).
Del retto inquadrando tu~a l'opor.1 dissolvitrlco dell'obraitmo in un premodidato
o mlnulamonto pr.ditposfo piano doll'lnternazionale ebraica, il nostro i.n gegnere non
1i avvedo di toprevvalulere lo reali capaciUt organiuativo doi giudei cho sono ant iAriani, non solo noi compl~tso dolle loro
tolle mondiale -o to moui d.gli invilibih
fili del Kahal, ma encho quando .singol ~ r·
mento svolgono le loro no~Jo altivlt• quo·
lidiana. Non si ovvodo quindi, Il notlro pro·
lossore, c ho l'n io no inquinatrlco o lfald.J·
trico doi velori della vita, cho il giudeo
atluando fra noi, non • tanto il frutto di un
lungimirant• calcolo dostiMio a croar lo pre·
mosse di una nlda opore di licostruzion e.
quanto frutto invoco dolio suo congen ite
lere morali tpiogabili appunto tolo allr•·
v~rto ragioni ranialì. Ouollo stono rag ioni razalali cho dovrobboro ormai, dopo fa n·
l'anni di torrefa propagande rezzitla noi no·
siro Paoto, ostore acquitilo de lutti colo ro
cho affermano di occuparsi da tempo o non
1uporficialmonte di quotfo coso.
lnlino l.,.ge pretonlo il Pavose cho i l•·
mosi cc Protocolli doi S.vi Anzieni di Sio n •
necoultano, per la loro ontle comprensione .
di piu letture condotto con metoclo o coo
pondoraaiono o cho inoltro otsi rispocch ·1·
no soltanto lo id" dol loro autore, il Gh in 1·
borg, il quelo, in altro suo pubblkaaio or.
puo fornire allo feti dol notfro professore
etgom.,.taaioni epperentomonto ancor p 0
1olklo, tuffo quali è ej,punto possibile, con
relativa focili ... cotlruiro im,Micolure de~ t·
nete latelmenfe a crollare con grande l·'
v•
CistO•.
Tummlnolli. lttilulo ltomeno d i o\rli Grafi che ~ CitfJI Univonitaria • ltome
1930 l'Istituto Nazionale delle Assicurazioni ha
concesso al suoi assicurati la partecipazione agli utili
dell'Azienda sulla base delle tariffe comuni approvate
dal Ministero delle . Corporazioni e cioè senza alcuna
magglorazlone delle tariffe stesse. L'importante concessione risulta in tal guisa completamente gratuita per gli
assicurati del grande Ente di Stato. Un provvedimento
di cosi alto valore morale ed economico è stato possibile
a causa anzitutto della potenza finanziarla dell'Istituto
ed inoltre per il fatto che l'Ente non ha finalità di lucro
e non ha azionisti da retribuire. Per misurare il valore
positivo di questa eccezionale concessione dell'Istituto
basterà sapere che nelle risultanze dell'ultimo esercizio sono stati assegnati agli assicurati dell'Istituto oltre
3 3 milioni e mezzo di utili
Dal 1930 (primo anno di auegnazione degli uUll) sono
stati attribuiti a tal titolo agli assicurati oltre
290
m i li o n i d i li r e
e circa 222 mllloni sono stati venali allo Stato. Si rileva
al riguardo che tale venamento, eHettuato annualmente
e direttamente al Tesoro dello Stato, in cifra pari a quella
attribuita agli assicurati, ha avuto inizio dall'eserclzlo 1934.
(Il)