Mare sempre più blu… sulla bandiera La Bandiera Arancione, un
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Mare sempre più blu… sulla bandiera La Bandiera Arancione, un
SALUTE & AMBIENTE Mare sempre più blu… sulla bandiera Nuova ondata di bandiere blu, assegnate sulla base di autocertificazioni. E i controlli sulla balneabilità sono ridottissimi Confermata Latina, ora c’è anche Terracina, bel posto ma con lo stesso inquinamento del passato se tutto l'anno - ha previsto anche la drastica riduzione dei parametri, cioè gli inquinanti da cercare, e dei punti in cui effettuare le analisi: basti pensare che nel comune di Sabaudia, nella direttrice nord – sud, oggi il primo punto si trova a 2.300 metri dalla foce del Rio Martino: logico quindi aspettarsi si trovare acqua di balneazione nella norma. Proprio per questo nessuna bandiera blu viene mai issata nelle adiacenze di tali foci. Ma da questo a dire che nell’intero tratto di costa dei Comuni che l’hanno ricevuta e acquistata si può fare il bagno trovando sempre acqua limpida e cristallina è una forzatura adatta solo a confondere le idee agli spiaggianti. Roberto Lessio È proprio il caso di dire che il nostro turismo ormai è diventato un gioco mediatico a “ruba bandiera”. Anche se non si sa cosa c’è dietro, tra vessilli e “vele” blu, verdi e arancioni, la nuova stagione estiva è in arrivo con la consueta guerra su chi ha il mare più pulito e dove sta la località più bella. I Sindaci, inclusi quelli appena sfiduciati di Terracina e Latina (rispettivamente ultima e penultima “new entry” tra le località “premiate” con la bandiera blu della FEE), malgrado le evidenze, sfoggiano orgogliosi l’immancabile riconoscimento di qualità ambientale con tanto di foto di gruppo. Guai però a spiegare ai cittadini come si ottiene quel riconoscimento. La FEE infatti (Foundation for Environmental Education) è una organizzazione internazionale che promuove lo sviluppo sostenibile attraverso alcuni programmi di educazione ambientale ai quali è abbinato uno specifico “sotto marchio”, letteralmente definito dal sito internet web “sub – brand”. A farle sventolare quest’anno nella nostra zona saranno le spiagge di Anzio, Latina, Sabaudia, San Felice Circeo e, per l’appunto, Terracina. Questo nonostante buona parte delle spiagge siano interdette alla balneazione secondo i dati dell’ARPA, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. BLU, COLOR EURO Ma tranne gli addetti ai lavori, tra i quali ci sono molti Sindaci “pulcinella”, nessuno sa che la bandiera blu è sostanzialmente un marchio a pagamento. Il Comune di Latina, ad esempio, insignito a sorpresa già lo scorso anno, con la determinazione n.189/2014 della dirigente Grazia De Simone, ha speso 1.923,5 euro (IVA inclusa) per acquistare 80 bandiere blu del formato più piccolo al prezzo di 23,5 € ciascuna e una del formato più grande, costata ben 43,5 euro. Questo proprio perché, recita la determinazione, la stessa FEE detiene l’esclusiva del marchio, mentre il costo di produzione di tali bandiere, aggiungiamo noi, è irrisorio. L’acquisto, a quanto pare, va effettuato ogni anno. Discorso analogo riguarda un altro programma promosso dalla medesima FEE, denominato “Eco-schools”, al quale lo stesso Comune di Latina ha aderito nel 2013. Al termine del percorso le scuole partecipanti conseguono il certificato di conformità al programma ed il riconoscimento di un’altra bandiera: quella Verde. Naturalmente non spetta a noi dare giudizi, in particolare sul fatto che l’organizzazione e i rispettivi referenti (persone tra l’altro molto stimate in campo ambientalista) stanno semplicemente facendo il loro lavoro. Ma un pizzico di trasparenza in più delle Amministrazioni interessate non guasterebbe, soprattutto quelle che di tale riconoscimento ne fanno un vanto politico. RIGUARDANO DAVVERO L'INTERO COMUNE? Non fosse altro che per un motivo semplice: queste bandiere, in particolare proprio quelle blu riguardanti le spiagge (ce ne sono altre che riguardano gli approdi ai natanti), non interessano l’intero territorio comunale, come si intende ogni volta far credere, ma il singolo tratto di litorale dove viene issato il vessillo e dove dovrebbe essere ammainato in caso di mancato rispetto delle conformità. E I CONTROLLI? Invece di chiarire questo fatto, gli stessi Sindaci, spesso spalleggiati dall’ARPA, ogni estate sparano a zero contro le analisi delle acque di balneazione compiuta da “Goletta Verde” di Legambiente, erigendo a baluardo di tale balneabilità proprio la bandiera blu. Un altro gioco degli equivoci alimentato più da superficialità e incompetenza, che dalla malafede. Le analisi dell’associazione ambientalista infatti, che poi assegna a sua volta il riconoscimento delle “vele blu” ai rispettivi litorali (il massimo è 5 vele), vengono effettuati anche alle foci dei canali e dei fiumi. Da alcuni anni invece l’ARPA su quei punti non esegue più alcun campionamento perché ritenuti irreversibil- La Bandiera Arancione, un’altra storia Impostazione completamente diversa ha invece la certificazione di qualità assegnata dal Touring Club alle piccole località dell’entroterra italiano con la bandiera arancione. Per ottenerla devono essere rispettati ben 250 criteri, riferiti a loro volta a 5 grandi macro-aree: accoglienza offerta ai turisti (informazioni, segnaletica, sito internet, trasporti); ricettività e servizi complementari (ristoranti, ostelli, alberghi, camere in affitto); fattori di attrazione turistica (stato dei beni storicoculturali e ambientali, prodotti agroalimentari e artigianali tipici, manifestazioni ed eventi); sostenibilità e politiche ambientali attive (ge- stione dei rifiuti improntate al riciclaggio, fonti rinnovabili e risparmio energetico, educazione ambientale); struttura e conformazione storica della località (stato di conservazione dell’abitato, atmosfera e ospitalità). Il riconoscimento promuove e valorizza soprattutto i comuni e i borghi che hanno mantenuto una qualità del paesaggio elevata e allo stesso tempo hanno sviluppato una cultura dell’accoglienza basata sulle locali tradizioni folkloristiche ed enogastronomiche. Nella zona di diffusione del Caffè ce ne sono solo quattro: Nemi; Bassiano, Sermoneta e Fossanova. mente inquinati e quindi inidonei alla balneazione. La normativa adottata dal 2010 infatti oltre a ridurre la frequenza dei campionamenti - se ne esegue solo uno al mese tra aprile e settembre, prima erano minimo due ogni me- PARAMETRI FAI DA TE E l’anno dopo si ricomincia da capo con gli stessi equivoci. Tanto, i dati presi a riferimento dalla FEE sono quelli autocertificati dai Comuni stessi. E non solo sulla qualità delle acque. Ad esempio, la raccolta differenziata, importante parametro ai fini della bandiera blu, basta che superi il 20%. Pazienza se per legge deve superare il 65%. Chissà se la FEE conosce la torbida situazione dell’immondizia nel capoluogo, sull’orlo di un’altra emergenza, o a Terracina. GLI SBANDIERATORI... E L’EMERGENZA RIFIUTI? Da sin. l’assessore Pansera di Latina, il presidente di FEE Italia Claudio Mazza, i sindaci di Latina, Di Giorgi, e Sabaudia, Lucci. Intanto nel capoluogo impazza l’emergenza rifiuti, parametro previsto per la Bandiera Blu