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DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ camisci PANFILO I 1 84 II II II II II II II IV VIII VIII 1 2 2 2 3 5 9 2 4 4 31 13 15 23 31 77 42 29 23 24 trovarono ancora in e, lui a piè e in Rinaldo, rimaso in dell’aere vide costui in prestamente di dosso una spogliatolo infino alla e fattosi della sua non le toccava il cul la io ti donerò una bella udendo ricordar la VIII VIII VIII IX IX IX IX 4 4 4 4 4 4 4 24 25 37 1 1 10 13 se voi mi date una e poscia io ti darò la la Ciutazza guadagnò la messer Angiulieri; e in venendosene, lascia in di riscuotersi, cosí in E ecco venire in IX IX 4 4 20 23 malizia entrato, cosí in camiscia cominciò a lasciato l’Angiulieri in camiscia e scalzo, a IX IX IX IX 4 5 10 10 24 58 14 18 nella Marca, povero e in tua tratto il filo della Gianni, il quale, in non la coda, levata la X X X X X X X 10 10 10 10 10 10 10 1 45 46 47 47 52 69 fosse, lei avendo in che almeno una sola duro, disse: "E tu una come era uscirne in di che la donna, in avanti era uscita in di casa, l’avesse in camiscione FILOSTRATO VII 2 31 suoi e ispogliatosi in camiscione, camiscione si fece camisciotti DIONEO VI 10 54 in mano, sopra li lor camisciotti bianchi e cammin FILOSTRATO FILOMENA II II 2 9 13 38 cose parlando e al lor cammin procedendo e aver di voi io in questo cammin v’uccidessi; e se camiscia NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA FIAMMETTA FILOMENA PAMPINEA EMILIA EMILIA "Madonna, EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE CORNICE NEIFILE NEIFILE il NEIFILE NEIFILE Siena NEIFILE FIAMMETTA DIONEO DIONEO piuolo CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO tutti vestiti co’ camisci e co’ pieviali, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 camiscia dinanzi al camiscia lasciato, camiscia e scalzo, camiscia e scalzo quivi camiscia, ch’avea, camiscia camiscia, ogni cosa diè camiscia camiscia un paio di camiscia, mille anni camiscia La camiscia nuova. camiscia, disse: camiscia camiscia, camiscia io mi gitterò camiscia. La Ciutazza camiscia camiscia. Tre camiscia camiscia correndogli camiscia. Con camiscia camiscia come era, se camiscia il Fortarrigo, camiscia si tornò a camiscia; tu m’hai camiscia camiscia levatosi, venne camiscia e preso il camiscia cacciata e a camiscia sopra la dota camiscia ne porta. camiscia; ma invano camiscia camiscia e scalza e senza camiscia, cominciò a camiscia camiscia cacciata, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE ELISSA CORNICE NEIFILE EMILIA PANFILO PANFILO III V VII IX IX X X CONCL 3 CONCL 4 9 9 9 9 9 8 19 11 23 31 per non uscir del a cavallo, e presero il la fatica del picciol del pallafreno prese il il qual quel medesimo lasciare andare al e la lunghezza del cammin cammin cammin cammin cammin cammin cammin tenuto da quelle verso Alagna, là cacciata via, verso Torrenieri. teneva che faceva nostro. A’ fatto e quella di camminando FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA NEIFILE II II II II II II II II X 2 2 2 2 3 3 3 9 1 6 6 7 8 18 20 24 36 12 a cavallo. E cosí orazione usate di dir sempre avuto in costume, de’ miei dí sono stato, volentieri ricevuto. altrui ragionare. disse esser presto. prese il cammino. E che molte ne ricogliesse camminanti CORNICE EMILIA I IX INTRO 9 4 11 non altramenti che a’ camminanti una montagna e, come costume è de’ camminanti, camminanti con lui camminare PANFILO PANFILO VI X 5 9 11 25 v’erano, cominciarono a camminare camminare. Ora, posti giú gli arnesi da camminare e rinfrescatisi camminarono FILOSTRATO EMILIA V IX 4 9 48 14 anzi che si levassero ne camminarono, camminarono e fecer fine che io amato sia. Camminarono adunque i due camminata FILOSTRATO FILOSTRATO II II 2 2 28 31 ha. camminati FILOSTRATO EMILIA V IX 4 9 48 16 piú che sei miglia camminati la notte, altre che alquante giornate camminati furono, camminato FILOSTRATO FILOSTRATO I II 7 2 20 12 mangiare, come colui che camminato avea e uso non similmente ho già molto camminato e mai nol dissi cammino CORNICE FIAMMETTA FILOSTRATO PAMPINEA I I I II INTRO 5 7 3 73 8 14 17 dovessero entrare in gentili uomini entrò in in seno, prese il suo tutto soletto si mise in camminando, camminando d’una cosa in camminando? Al quale camminando camminando, di dir la camminando camminando, in gran camminando Camminando adunque Camminando adunque il Camminando adunque camminando insieme e di camminando tutto il dí fuoco in una sua camminata camminata, in quella se Rinaldo nella camminata entrato, e Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cammino. Ma Filomena, cammino cammino; e, avvicinandosi cammino cammino e vennegli sí ben cammino. E per ventura di cammino Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 2 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA PANFILO ELISSA ELISSA FILOMENA CORNICE CORNICE ELISSA LAURETTA NEIFILE NEIFILE FIAMMETTA ELISSA ELISSA ELISSA DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO II II II II II II II II II III III III III III III IV V V VI VI VI VII VII IX IX X X X X X X 3 3 3 3 4 7 8 8 9 INTRO INTRO 5 8 9 9 1 3 3 9 10 CONCL INTRO CONCL 4 9 9 9 9 9 9 10 20 20 36 40 13 10 4 76 35 2 3 29 8 35 56 14 10 12 10 38 32 4 7 9 16 6 13 22 24 79 55 cammollia FIAMMETTA VIII 8 4 campa CORNICE CORNICE CORNICE III V VI 2 6 4 1 1 1 campagna CORNICE V CONCL 9 campane NEIFILE DIONEO II VI 1 10 4 47 il giorno veggiamo per signori, gli venne nel sua compagnia rientrò in di fornire il mio era contrario al suo loro alla fine del loro e andarono al lor Per che, messosi in sua possessione prese il veggendo già la reina in a aprire, prese il ivi a pochi dí entrò in d’entrare nel ella s’andasse, entrò in tempo le parve, in a casa; e avendo questo a Pietro troppo noto il andava guardando che al spesse volte era suo la qual cosa messom’io del luogo parlando, in tutti entrarono in lento passo ripresero il entrati una mattina in indietro entrarono in di mercatante si mise in stare del nostro con lui entrarono in quale a ora vi colse in per la qualità del il pregava, entrato in cammino avvenir de’ cammino presso di sé cammino; e dopo molte cammino cammino sí per visitare cammino ma ancora faceva cammino esser vicini, si cammino. Cominciò cammino cammino, prima non cammino cammino. E camminando cammino cammino, prestamente cammino cammino verso l’occidente cammino e verso Melano se cammino che ragionato cammino, né mai ristette cammino cammino messasi, senza cammino appreso piú volte cammino, come forse otto cammino cammino, non essendosi cammino cammino, essendo arche cammino cammino, di Vinegia cammino E cammino si misero. cammino; né era ancora cammino cammino; e motteggiando e cammino cammino amenduni a cammino. E poi che cammino cammino. E avendo cammino cammino che impedito cammino; e essendo già cammino cammino che bisogno vi fu cammino che a fare avete, cammino dopo alquanti dí eran vicini a casa in Cammollia. Cammollia Questi due gli altri tonde, e cosí campa della mala ventura. da Ruggier de Loria, campa e divien marito di volge in riso e sé campa dalla mala ventura Com’un mio in su la campagna? campagna Disse la della sua morte le campane della maggior alquanto del suono delle campane del tempio di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 3 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ campanelle DIONEO DIONEO DIONEO VI VI VI 10 10 10 10 31 32 quando udirete sonare le campanelle, campanelle verrete qui che la sú con le campanelle venisse e forte incominciò le campanelle a sonare. campanile NEIFILE VII 8 46 con le calze a campanile e colla penna campar PANFILO EMILIA V V 1 2 40 12 con ogni ingegno, per campar le persone, si di che ella, eziandio se campar volesse, non campare LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA IV VII VIII 3 6 7 25 15 130 fuoco la Ninetta dovesse campare campare, al quale bene e voletemi da morte campare, campare farete quello da cosí ardente caldo campare; campare e non una volta campati CORNICE I INTRO 30 se stati fossero atati, campati sarieno; di che, campato ELISSA V 3 51 l’uno dalle forche ha campato e l’altro dalla campavano CORNICE I INTRO 26 tutti, non per ciò tutti campavano: campavano anzi, campi CORNICE CORNICE CORNICE DIONEO CORNICE FIAMMETTA FILOSTRATO FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA I I I I V V VII VII VIII VIII VIII VIII INTRO INTRO INTRO 4 INTRO 9 2 5 7 7 9 9 43 45 66 5 2 8 34 4 90 119 98 98 le sparte ville e per li case cacciati, per li colli e le pianure, e i la quale andava per gli e con soave passo a’ come disiderava, a guisa che negli ampi i lavoratori de’ follia non cader, se tu eran tutti partiti de’ i lavoratori di quei per ingrassare i campiamo ELISSA V 3 11 gridando disse: "Pietro, campiamo, campiamo ché noi siamo campicello DIONEO II 10 32 campo ELISSA II 8 3 campi i lavoratori miseri campi, dove ancora le campi campi pieni di biade non campi certe erbe campi discesa, per Campi, là dove il suo Campi campi gli sfrenati campi, gli artefici delle campi campi. Ma se tu n’hai campi campi per lo caldo, campi facevan votare la Alle quali campi loro. colui che il mio piccol campicello aveva a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Ampissimo campo è quello per lo Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 4 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE FIAMMETTA ELISSA ELISSA FILOMENA NEIFILE PANFILO CORNICE III III V V IX IX X CONCL AUTORE INTRO 6 3 3 1 4 9 2 36 41 48 2 20 61 18 quasi quindi il sia Idio, che il tuo si chiamava Liello di un castello di Liello di vi piace, che per questo lavoratori in un pervenute. Era nel di cose trovarsi. Niun campo levato, con la campo, non l’altrui, hai campo Campo di Fiore, e per Campo di Fiore, nel quale campo aperto e libero, campo vicino alla strada campo o vero essercito campo fu mai sí ben camporeggi DIONEO VII 10 10 can CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO I I I 7 7 7 1 5 10 can LAURETTA VIII 9 35 can FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO NEIFILE CORNICE FIAMMETTA II III III III V VII VII IX 5 6 6 6 10 8 CONCL 5 49 35 36 39 55 45 3 63 non altramenti che a un cotanto amore? A questo sua. Tu se’ bene oggi, infinte lusingare, cosí vago di noi come il vorrebbe uccidere questo d’essere di schiatta di cominciò a dire: "Sozzo canal PAMPINEA IV 2 45 la qual sopra il maggior canal rispondea, e quindi canale PAMPINEA PAMPINEA IV IV 2 2 46 48 canaletti CORNICE CORNICE III III INTRO INTRO 10 10 canaletto CORNICE CORNICE VI VI CONCL CONCL 26 28 canciola PANFILO VIII 2 43 Anselmini, che stava in Camporeggi, Camporeggi il quale nuova venuta in messer Can della Scala. il mondo suona, messer Can della Scala, al quale il quale messer Can veggendo, piú per la gumedra del gran Can d’Altarisi. can can can can can can can can forestiere tutti disleale, che, rinnegato, stato fastidioso che tu se’ delle mazze; ma fastidioso e botolo che vituperato, dunque mi dall’altra parte del canale, canale in una casa che per paura gittato nel canale, canale né si sapeva che pratello usciva e, per canaletti assai belli e ’ntorniava; e quindi per canaletti simili quasi cosí quivi in un bel canaletto raccolta infino soprabondava un altro canaletto ricevea, per lo va rendigliel tosto, che canciola te nasca! e Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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E, se egli si pur cane cane vituperato che tu cane? Che ha colei piú di cane cane sia sepellito o cane rabbioso con lo cane: per ciò che, se cane cane mordesse il motto, cane, essendo come da cane cane prima stato morso, cane confettate in aloè, cane, le quali egli fece cane cane vuol tanto dire canestruccio PANFILO VIII 2 11 cani CORNICE PANFILO PANFILO I I I INTRO 1 1 45 14 26 anche non ci ha mandato lui, né era mai che una e a cuocerlo con una Idio gli faccia lume e e alcun moccolo di granella d’incenso e una candela candela candela candela candela candela niuna, e èmmi d’un mattapan non accesa, ma niente a’ morti tuoi; e talvolta infino a benedetta, e che non farebbe un candido cigno; e cosí tra a sue mani, e quando un canestruccio di baccelli i porci, i polli e i cani medesimi fedelissimi cosí vago come sono i cani de’ bastoni; del ‘Questi lombardi cani, cani li quali a chiesa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 6 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA NEIFILE FILOSTRATO PANFILO LAURETTA PANFILO II II II II II II II IV IV V V V V V V V V V V V V VI VI VII VIII X 3 6 6 6 6 6 6 2 3 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 4 7 9 9 9 8 19 19 19 20 20 21 52 19 30 1 18 19 20 20 24 25 31 37 38 11 4 17 6 106 7 molti e buoni cavalli e famigliari e con suoi Beritola cominciarono i li quali cavriuoli, da’ e preso un bastone li la sua donna, che i lor lei ebbe Currado i suoi e dall’altra due gran con molta famiglia, con il gitta a mangiare a’ e divorarla da due a farsi incontro a’ lascia fare a’ E cosí dicendo, i ignuda, e averle i dolle mangiare a questi la dolorosa fugga, e i verso il mare, e i e ’l cavaliere e’ fu fatto grande e a’ d’uccelli e di tenendo continuamente in debbolo io gittare a’ ricco, molta famiglia e siamo stati morti come suoi famigliari e con cani e uccelli e cani un dí a andare fra cani di Currado a seguire cani cacciati, in nulla cani mandò indietro: e cani seguitavan, cani tirati indietro, cani, che dal Macello cani cani e con uccelli e con cani. Data dal fiero cani cani; Invita i parenti cani cani e contro al cani e a me quello che cani, presa forte la cani cani alle coste messi cani. Né sta poi grande cani cani e io a seguitarla. cani appresso di lei cani; né guari stette che cani cani e al cavaliere, e cani; e avendo veduto cani cani e in uccelli s’è cani? non è egli molto cani cani e uccegli, e cani. E per la vostra cani cani e con falconi se canigiano DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE VIII VIII VIII VIII VIII VIII 10 10 10 10 10 CONCL 42 43 44 64 64 1 compar Pietro dello di ritornare. Il avendo alcun denaio e il d’oro a Pietro dello cosa doveva, piú di col il consiglio di Pietro Canigiano, Canigiano trasorier di Canigiano, dolente di Canigiano Canigiano avendonegli Canigiano se ne tornò a Canigiano si diè buon Canigiano che apparve dal canine FILOMENA VIII 6 45 presa una delle canine, canine gliele pose in canna FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA IV IV VI 1 1 8 7 8 10 messa in un bucciuolo di canna canna, sollazzando la sua casa: e guardando la canna e quella vedendo Ma ella, piú che una canna vana e a cui di canne CORNICE VII CONCL 15 canta FILOMENA IV 5 24 Estimar fece questa canne a tutta la brigata la quale ancora oggi si canta, canta cioè: Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Quale Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 7 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ ELISSA VIII 3 15 che tutta notte canta. canta cantando CORNICE CORNICE PANFILO CORNICE CORNICE NEIFILE DIONEO CORNICE CORNICE FIAMMETTA I I I I II VI VI VIII IX IX INTRO INTRO 1 CONCL INTRO 4 10 CONCL INTRO 5 21 103 84 17 2 8 53 7 5 38 cantanta CORNICE II CONCL 11 cantar CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE FILOMENA PAMPINEA IV V V V VII VII X CONCL 4 4 4 INTRO CONCL 7 8 25 26 29 4 14 24 erano, al danzare e al le sia in piacere l’udir sargia: e dormavi, e oda molte volte faccendo volta tanto gaiamente / che ’l pur pensarlo di sí dolcemente sonando a cantar cantar cantar cantar cantar cantar cantar cantare CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA LAURETTA CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE I I I I III III III III III IV IV IV V V V V V VI VI VII VII INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 7 8 CONCL CONCL 6 CONCL CONCL 4 4 CONCL CONCL CONCL INTRO CONCL INTRO INTRO 66 93 106 107 12 8 73 8 19 2 10 17 21 36 6 6 15 3 47 6 8 s’odono gli uccelletti e a ridere e a ottimamente e sonare e e liete cominciarono a a pruova l’un dell’altro egli un dí in Cipri e fecene divotamente Fiammetta cominciarono a ne fece piú altre quella canzone udita cotal guisa cominciò a / com’io, ti può mi dormirei: e udendo tanto disiderava d’udir Ma essendo già di lieta festa fornita, a cotal guisa cominciò a Criseida cominciarono a avvisare chi di cosí avanzati, cominciarono a prima, cominciarono a cantare, cantare veggionvisi cantare con meco insieme cantare, comandò la reina cantare cantare. E in questa cantare cantare, s’accorsero cantare cantare una canzone già cantare il Miserere. cantare di Messer cantare infin che già cantare né mai avevan cantare: Lagrimando cantare cantare. / Una fatica cantare cantare l’usignuolo, e cantare. Di che la cantare cantare le cicale ristate cantare e a sonare tutti cantare: Amor, la vaga cantare cantare. E già l’ora cantare cantare le fosse cagione. cantare, e la valle cantare cantare. Quindi, cantare e il godere e l’andar e amorosamente e con le croci innanzi una danza e quella menò, su per li verdi rami Chichibio le rispose poi che cosí detto ebbe, la cena al modo usato innanzi piè venendosene, a’ fatti, e andava Disse cantando a torno e cantando. E poi che in cantando cantando andaron per cantando Emilia la cantando piacevoli versi cantando e disse: "Voi cantando una laude di san cantando e ballando si cantando e cianciando e cantando e saltando tanto rispondendo l’altre, fu cantanta: cantanta Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Qual donna si diedono, e l’usignuolo, che è l’usignuolo a suo l’usignuolo. E gli usignuoli e m’invita. / questo suono, che Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 8 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ ELISSA PANFILO LAURETTA CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA CORNICE CORNICE VII VIII VIII VIII VIII X X X X X 3 2 9 CONCL CONCL 6 6 7 CONCL CONCL 7 9 45 7 8 22 22 11 9 9 e delle ballate e a sonare il cembalo e e di botto incominciò a i giovani a giucare e a che una ne dovesse tiratesi, cominciarono a quivi fossero discese a alquanto e sonare e quella, e dopo quella a cosí incominciò a cantare, cantare e tutto pieno cantare L’acqua corre la cantare. Bruno aveva cantare cantare, e cosí infino cantare cantare; il quale cantare cantare un suono le cui cantare; e quel detto, cantare cantare: per che cantare cantare e a sonare e a cantare: S’amor cantare cantarono CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE II VII VIII X CONCL CONCL INTRO CONCL 16 6 2 15 questa, piú altre se ne la Fiammetta gran pezza festa ebber mangiato, Appresso questa se ne cantarono cantarono cantarono cantarono cantasse CORNICE CORNICE CORNICE PAMPINEA I V IX X CONCL CONCL CONCL 7 16 7 7 23 la Lauretta, Emilia Dioneo fu comandato che re a Neifile che una ne che egli alcuna cosa cantasse cantasse cantasse cantasse cantate CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PROEM III IV V VI IX IX INTRO CONCL INTRO INTRO INTRO CONCL 13 14 18 3 3 6 7 dalle predette donne prima sei canzonette posta fine, molte altre ballatetta o due furon belle e leggiadre giovani e dalle donne canto maestrevoli avendo cantato CORNICE X CONCL 4 cantatore PAMPINEA X 7 11 cantava CORNICE VIII CONCL 13 cantavano EMILIA PANFILO CORNICE I III V 6 4 INTRO 12 5 2 canterà PAMPINEA II CONCL 12 e piú danze si insieme e danzarono piú altre, e una canzone da’ una canzone. Il a suo nome; la con la sua cantate al lor diletto. cantate e alquanti balli cantate ne furono infino cantate, lietamente, cantate cantate, chi andò a cantate cantate furono. Appresso cantate, comandò il re a cantate bevuto bene, e sonato e cantato (cose tutte da tenuto un finissimo cantatore e sonatore e tener nascoso cantava; cantava e quantunque quale queste parole si cantavano "Voi che alle laude che cantavano i secolari esso albuscelli tutti lieti cantavano, cantavano incitata, sú cantanta: Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Qual donna canterà, canterà s’io non canto Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 9 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ canti < cantare (v.) CORNICE IV FIAMMETTA IX CONCL 5 9 31 lo mio comandamento si canti una canzone; e per ci rechi la ribeba tua e canti un poco con essa di canti (n.) FIAMMETTA PANFILO ELISSA II V VIII 5 1 3 37 7 54 il quale nell’uno de’ canti della camera gli circuito, nell’un de’ canti del quale era una di pietre e nell’un de’ canti la donna canti (n.) CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA CORNICE CORNICE LAURETTA I III III III V VII VIII INTRO INTRO INTRO 7 INTRO INTRO 9 32 12 14 95 2 4 21 cantiamo PAMPINEA II CONCL 13 d’ogni lieto effetto; / cantiamo insieme un poco, cantino CORNICE I INTRO 56 niente, alle debite ore cantino i loro ufici, o a canto < cantare (v.) PAMPINEA II PAMPINEA II NEIFILE IX CONCL CONCL CONCL 12 14 8 donna canterà, s’io non canto io, / che son che aguale / lieta ne canto teco, signor mio. / volentieri / m’allegro e canto en la stagion canto (n.) FIAMMETTA DIONEO EMILIA EMILIA FILOMENA FILOMENA IV VI VII VII VII IX 1 10 1 1 7 1 17 29 20 20 28 29 a piè di quello in un vedendo carboni in un anche segnai il letto di il letto di canto in riserrato dentro dal il percoteva ora in un canto canto canto canto canto canto canto (n.) CORNICE PANFILO FILOSTRATO CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO CORNICE PAMPINEA III V V VII VII VIII VIII IX X INTRO 1 4 INTRO CONCL 2 CONCL CONCL 7 3 19 23 6 6 10 11 7 25 giovani, alla guida del cittadina ridusse, ma di ancora addormentare al rotto acciò che di tavola postisi, quivi al un gran maestro di / Io non so col mio di parole che di E avendo Minuccio il suo canto di forse venti canto divenne maestro e canto delle cicale. canto non fossero dagli canto di mille uccelli, canto, che pareva uno canto canto dimostrare, / né canto maestrevoli avendo canto fornito, il re il pompa di cera e di forse venti maniere di e a’ suoni e a’ che rivestiti furono, Fiammetta da’ dolci mattina pareva; da’ istrumenti e i Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 canti, canti alla chiesa da lui canti d’uccelli quasi a canti e a’ balli da capo canti e balli e altri canti degli uccelli, li canti de’ quali canti pieni di melodia sopra un carello si della camera, di in canto al nome al nome del Patre e donde la donna e ora in un altro Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 10 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ canto (n.) ELISSA VIII 3 50 la quale era vicina al Canto alla Macina; e in cantò FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA IX X X 5 7 7 39 11 28 di tutta la brigata cantò piú canzoni con sonò alcuna stampita e cantò appresso alcuna raccontò e poi la canzon cantò con la sua viuola. canuto ELISSA II 8 81 come colui che vecchio e canuto e barbuto era, e canzon CORNICE CORNICE CORNICE PAMPINEA VI VII VIII X CONCL CONCL CONCL 7 47 15 13 28 Elissa ebbe alla sua avuta. Ma poi che la sua reina, poi che vide la stata raccontò e poi la canzon canzon canzon canzon canzone CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA CORNICE CORNICE FILOMENA CORNICE CORNICE CORNICE DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA CORNICE LAURETTA CORNICE PAMPINEA CORNICE CORNICE I I II III III III IV IV IV IV V V V VI VII VII VIII VIII X X X CONCL CONCL CONCL 7 CONCL CONCL 5 6 CONCL CONCL 10 CONCL CONCL CONCL 1 CONCL 9 CONCL 7 CONCL CONCL 16 17 11 8 9 18 24 2 9 18 21 7 20 40 5 9 46 13 11 9 15 Emilia cantasse una Emilia la seguente la carola, la seguente dí in Cipri cantare una prendesse e dicesse una la Lauretta alla sua che compuose quel la volte avevano quella si canti una le parole di questa che noi siamo messe in che cantasse una tacendo, mostrò la sua sera a te fare della in volgare e la Filomena che dicesse una si tenne; e finita la e gioco. / La e cantò appresso alcuna che dicesse una la Fiammetta ebbe la sua canzone da’ leuto di canzone amorosamente: canzone da Pampinea, canzone già da lui stata canzone; la qual disse: canzone canzone, la quale notata canzone canzone la quale ancora canzone udita cantare né canzone; e per ciò che io canzone canzone assai chiaro qual canzone e dicono: ‘Alle canzone. Il quale canzone canzone esser finita, canzone; e per ciò una fa canzone canzone di santo Alesso e canzone, la quale cosí canzone canzone el maestro disse: canzone di Panfilo aveva canzone, le quali allo canzone canzone, la quale assai canzone canzone finita, cosí canzonetta CORNICE PAMPINEA IX X CONCL 7 13 18 le donne commendata la canzonetta di Neifile; lo strinse a far la canzonetta che segue: canzonette CORNICE CORNICE PROEM I CONCL 13 8 fatta, e alcune canzonette dalle predette lo fresco, e dopo alcune canzonette e altri Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 fatta fine, ancor fu finita, di Panfilo finita cantò con la sua Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 11 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE CORNICE LAURETTA CORNICE CORNICE III VI VIII IX IX INTRO INTRO 9 INTRO CONCL 14 3 45 6 7 tavole e quivi prima sei facessero, alquante belle cose e di belle tavola andarono che sei costumati, e forse mille canzonette cantate e canzonette belle e canzonette, e vo’tene canzonette canzonette piú liete canzonette piú canzoni CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA I I III IV V VII VII IX IX INTRO INTRO CONCL CONCL INTRO INTRO 3 5 5 57 107 9 9 4 6 7 31 39 per tutto, con disoneste e quella finita, Signor mio, delle altrui che tali sono le tue gli strumenti e con le sempre quelle medesime e ornato e a fare delle con essa di quelle tue la brigata cantò piú canzoni canzoni canzoni canzoni canzoni canzoni canzoni canzoni canzoni capacità CORNICE VI CONCL 28 capadocia PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO II II II II 7 7 7 7 78 78 79 79 capanna PANFILO VIII 2 37 capanne DIONEO III 10 3 volentieri che le povere capanne abiti, non è egli capannetta EMILIA EMILIA V V 2 2 20 23 la pregò, che in una sua capannetta la menò, e buona femina, lei nella capannetta lasciata, capannetto FILOSTRATO FILOSTRATO III III 1 1 30 31 mano e menarlo in questo capannetto capannetto, là dove egli sciocche, il menò nel capannetto, capannetto dove Masetto cape FILOSTRATO EMILIA V IX 4 9 26 6 letto tale quale egli vi cape cape, e fallo fasciar e però nel mio giudicio cape tutte quelle esser capea FIAMMETTA VI 6 5 rimproverandoci i vaghette e liete io non so, né chenti sono le alquante danzette dicendo che essi e de’ sonetti e innamorate, tu la con essa; e in la quale alla sua capacità soprabondava un con Basano indugio ciò che il andò contro al bella donna; e col re re re re di di di di Capadocia, Capadocia acciò che Capadocia domandava fece, Capadocia, lasciata nelle Capadocia Capadocia dopo alquanto andiancene qua nella capanna, capanna che non vi vien che nell’animo gli capea. capea Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Li quali Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 12 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ capeano DIONEO VI 10 30 capecchio CORNICE DIONEO VIII VIII 10 10 1 66 le lascia acqua e capecchio capecchio. Quanto la erano, piene le trovò di capecchio; capecchio e in brieve, capece EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA II II II II II 6 6 6 6 6 5 22 46 48 76 chiamato Arrighetto molto bene Arrighetto s’el vive, Arrighetto figliuolo d’Arrighetto buono stato d’Arrighetto capegli NEIFILE VII 8 19 ultimamente le tagliò i capegli, capegli sempre dicendole capel LAURETTA IX 8 5 e per punto senza un capel torto avervi, il capellatura FILOMENA IV 5 22 capelli CORNICE NEIFILE LAURETTA ELISSA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE PANFILO NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA DIONEO I II II II II III III III IV V V V VII VII VII VII VII VII VII VII IX IX IX IX INTRO 1 4 8 9 2 2 2 CONCL 1 5 5 8 8 8 8 8 8 9 9 5 5 8 10 59 18 24 22 42 27 28 29 4 9 34 35 21 25 35 36 38 43 38 39 9 63 25 17 castello, che appena vi capeano, capeano con desiderio Capece, Capece il quale per Capece conosciuto avea, Capece, e io non Capece Capece, gli disse: Capece Capece. Per ciò che, Capece consumata che essi alla capellatura crespa non e quasi tutti i e presolo per li era tranquillo, e per li ora messesi le mani ne’ un paio di pannilini e i dall’una delle parti i l’orecchie tagliò i parte di loro co’ La Fiammetta li cui parti di lei, lodando i poterle un poco levare i colla man dritta i ragione e tagliatile i ciò che fatto avesse, i busse e taglia’ti i battesti e tagliasti i io ti sviserei. Né i e battella e tagliolle i alquanto tiratala per li tu mi tiravi testeso i un guarnel bianco e co’ graffiò e presolo per li Filippo, presolo per li cavalla; e toccandole i Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 capelli addosso mi sento capelli e stracciatili capelli presolo, con capelli e rabuffatigli e capelli tondutisi e capelli, li quali essi a capelli capelli; e ciò fatto, capelli capelli ad un medesimo capelli eran crespi, capelli, li quali d’oro capelli capelli sopra la sinistra capelli, la croce vide; capelli capelli, come dicemmo, capelli capelli che alla moglie capelli? La donna capelli capelli. Me non capelli capelli altressí mi capelli; e non essendo capelli capelli le diè cagione di capelli! E cosí d’una capelli capelli ravolti al capo, capelli, e in qua e in là capelli capelli e stracciatagli capelli, disse: "Questi capelli Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 13 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FIAMMETTA DIONEO X X 6 10 11 19 come fila d’oro e co’ capelli tutti inanellati e calzare e sopra i suoi capelli, capelli cosí capello ELISSA LAURETTA VIII IX 3 8 52 26 senza lasciarle in capo capello o osso addosso né gli lasciò in capo capello che ben gli capere PAMPINEA I 10 12 capervi PANFILO VIII CONCL 10 capestro NEIFILE PANFILO PANFILO DIONEO II II II V 1 7 7 10 32 55 61 48 capeva ELISSA LAURETTA FIAMMETTA VI VIII IX 9 9 5 8 46 38 cui nell’animo gli capeva che il valesse. egli in se medesimo non capeva capeva, ma pur si tenne; tanto lieto, che non capeva nel cuoio. Ma capevano DIONEO VI 10 54 le maggior croci che vi capevano, capevano affermando che capi PAMPINEA FIAMMETTA NEIFILE ELISSA FILOMENA III IV VII VIII VIII 2 1 8 3 6 24 12 8 59 44 cominciato dall’uno bene l’uno il quale con l’un dall’un cominciatosi all’un capita CORNICE CORNICE CORNICE II V X 2 3 3 1 1 1 Rinaldo d’Asti, rubato, capita a Castel e dopo alcuno accidente capita a quel castello senza conoscerlo capita a lui e, da lui capitai DIONEO VI 10 39 da me divisando? Io capitai, capitai passato il capital FIAMMETTA FILOMENA VII X 5 8 8 90 e non in altra parte capere e dimorare. recato, / non potendo capervi esce di fore, / e sempre gli parrebbe il fatto, prestamente un Ciuriaci erano, per lo avea, tratto il capo del de’ de’ de’ de’ de’ capestro aver nella gola. capestro da lui per ciò capestro tirò fuori capestro, era uscito capestro capi della casa, a tutti capi della fune a un capi vicino alla terra capi infino la fine capi, cominciò a dare a capi son di quegli che a capital pena son dannati, quasi da tutti poco a capital tenuto, dopo non Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 14 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ capitale PAMPINEA EMILIA II II 3 6 15 77 a Alessandro, e merito e capitale capitale, Alessandro tratto fuori, e sí come capitale nemico del re capitan NEIFILE V 5 21 che i sergenti del capitan della terra vi capitano < capitare (v.) DIONEO VIII 10 4 capitano EMILIA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE LAURETTA LAURETTA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA II II II III V V V VII VIII VIII VIII VIII 6 9 9 9 5 7 7 1 9 9 9 9 77 47 49 28 39 28 29 4 57 57 57 87 capitarono CORNICE PANFILO IV X 3 9 3 56 capitasse FILOSTRATO X 3 34 capitato EMILIA V 2 40 Martuccio, in casa mia è capitato un tuo servidore capitava FIAMMETTA DIONEO VII IX 5 10 13 8 era una camera dove capitava la fessura e donno Gianni in Tresanti capitava tante sel menava capitavano ELISSA VI 9 5 forestieri, quando ve ne capitavano, capitavano e ancora de’ capitò ELISSA ELISSA V V 3 3 33 37 che fuggito si sia, ci capitò iersera, e noi cel giovane che iersera ci capitò, capitò che io veduta capitoli DIONEO VI 10 46 in volgare e d’alquanti capitoli del Caprezio, li quelle con mercatantie capitano, capitano faccendole l’avevano fatto lor in Acri signore e il quale, udendo che il certa quantità di gente Saputo questo il che per lo re v’era dopo alcun dí dal era molto spesso fatto questa nostra brigata un fallo a calendi sarà cosí è fermato: e chi è sarò fatto a mano a man capitano e seguitolo a capitano della guardia capitano della guardia capitano e da loro avendo capitano della città, che capitano, la ingiuria capitano capitano condannato che capitano de’ laudesi di capitano con due capitano Buffalmacco e io capitano può molto in capitano. Vedrete pure capitano li quali igualmente mal capitarono, capitarono poco de’ loro che a casa mia capitarono, capitarono vestito ne fu che mai a casa mia capitasse, capitasse che io nol Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 15 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ capitolio FILOMENA X 8 68 capitolo PANFILO ELISSA ELISSA I IX IX 1 2 2 83 12 13 capo CORNICE PANFILO PANFILO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA DIONEO CORNICE CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA PANFILO I I I I I II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV INTRO 1 1 10 10 3 4 5 5 5 5 5 5 5 6 10 CONCL INTRO 1 2 2 6 6 7 7 7 7 8 8 8 10 10 CONCL INTRO 1 1 2 2 3 6 76 85 86 17 17 44 24 14 24 37 43 48 79 82 68 41 2 14 2 17 29 21 31 21 28 64 80 28 47 68 24 28 1 33 17 57 13 52 28 16 da’ Quinzii in sul roman Capitolio: Capitolio né è per luogo; e fatto sonare a capitolo capitolo, alli frati della badessa menata in capitolo. capitolo Il giovane postasi a sedere in capitolo in presenzia di uomini sono delle femine avea potuto metter nel fede, sí il mise nel alla bocca è il appetito tirate, il onorato; e quivi da e quella posta in Andreuccio, la vide in E cosí detto, da i panni di gamba e al molte altre parole, da non potea; per che da tentò piú volte e col dell’arca, volse il rivocate, rabracciò da mia civanza. Di che da trattasi la ghirlanda di e a’ canti e a’ balli da una giovane è sopra il piacere, e cosí tosto da senza alcuna cosa in gli si girerebbe per lo dove Ricciardo era, col Il peregrino, da mi fece un romore in gittatasi di dosso e di che fare intendeva e da egli ristesse l’ebbe nel ebbe, il monaco da egli stesso a pontar col sí la superbia del per superbia levasse il levatasi la laurea di perché il porro abbia il sedere; e appoggiato il ebbe pianto, alzato il non avete voi occhi in gola e una maschera in o non gli convenisse da una volta e tenendomi il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 capo e senza l’ordine capo che Idio gliele capo e nella divozion di capo di quello, il quale capo vi tenete in mano e capo fece solennemente le capo a una sua capo della scala farsi a capo il rabbracciò e capo del letto gli si capo cominciò a battere capo, presa una gran capo capo e con le spalle se capo in fuori e dentro capo il figliuolo con capo vi dico che qui non capo, sopra la testa la capo capo si dierono, infino capo posta la benda capo ritornate? Guardate capo davanti standogli, capo. Ricciardo, capo capo coperto in quella capo fattosi, tutta la capo che ancor mi capo il cappello, e capo pregatola che capo messo che questo capo il riprese e con capo nel coperchio dello capo, che egli si stette capo capo: "E noi per la capo capo, quella assai capo capo bianco, che la coda capo al letto e tirata capo e rasciuttosi gli capo? paionvi le mie capo capo, e datogli dall’una capo capo contro di lei capo in seno, uscisse non Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 16 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PANFILO NEIFILE DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO EMILIA ELISSA FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO DIONEO CORNICE PANFILO DIONEO CORNICE CORNICE EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 6 8 10 10 CONCL 1 1 1 2 3 4 7 7 8 8 9 10 10 CONCL 5 10 CONCL INTRO 1 2 2 2 5 6 6 7 7 7 8 8 9 9 9 9 10 CONCL 2 3 3 3 4 4 4 5 29 30 3 49 2 1 4 11 14 4 49 30 38 14 25 22 19 48 1 13 44 1 5 19 16 32 34 34 12 19 18 35 36 8 23 17 18 42 78 24 1 12 51 52 62 7 34 34 7 E cosí detto, da ponti alcun mantello in disiderato ho che a E cominciatasi dal piacevolmente sopra il Lisimaco il trae, e da s’era potuto metter nel si risentí, e levato il da giacere non aveva il è oggi coda cosí già fu amici e de’ parenti da e, percossogli il subitamente levò il dolce pensiero, alzò il stata, risurge e da che non sarebbe se da a questo siam nate, da sete avea, tratto il piacevolmente mise in e da lato e da io non ne verrei a e ridendo la mise in e riproveggendo tutta da l’ho, ho messo il a piagnere e a dir da che facesse, messo il la Peronella tratto il non gli trarrebbe del viso e venuta infino in sú trovò la donna sua in che la donna ancor da guarnacche mie e in della donna e un velo in aggiugnesse, e l’altro e presi suoi panni, in che a me pare che tu da ella ti porta, e ora da servissono, tirassono il a dar con essa in e sollevato alquanto il di testa, sopra il non ne poteva venire a e valente donna, in senza lasciarle in tornare a batterla da in odio che il mal del forte e temendo, mise il e fecegli trarre il vaio tutto affumicato in Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 capo con abbondantissime capo e va a quella chiesa capo se ne venisse. Ora, capo gli contò la storia capo biondissimo della capo con lui rapisce capo né lettera né capo e aperti gli occhi e capo levato né di levare capo del mondo, fu un capo sposò la giovane, e capo al muro, il gitta a capo: al quale Fineo in capo capo per veder che fosse capo incomincia la capo mi fosse dato da capo ti dico che tu farai capo del capestro, era capo ad Elissa dicendole: capo e per tutto, e capo in parecchie miglia, capo a Dioneo, e disse: capo, tanto parve loro capo capo sotto né mai ho capo: "Oimè, lassa me, capo capo per la bocca del capo del doglio e il capo tutto il mondo che capo della scala, quanto capo della scala tutta capo il ripregò che gli capo un velo, e andare capo e andossene nel capo mandatol basso infin capo della scala si pose capo ritorni a colui che capo te ne rifò certo, capo indietro il piú che capo a Nicostrato, il capo disse: "Ben che mi capo la pose alla capo. Ora avvenne un capo capo della scala: e capo capello o osso capo. Buffalmacco e capo capo; per che ella, sí capo capo sotto i panni; al capo fuori e vedere con capo e un pennaiuolo a Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 17 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO CORNICE CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA NEIFILE FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PANFILO DIONEO DIONEO CORNICE VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X CONCL AUTORE 6 7 7 7 8 8 8 9 9 9 9 10 CONCL 2 2 2 2 2 2 4 5 7 7 8 8 8 9 CONCL 3 7 7 8 8 9 10 10 16 3 77 77 10 28 32 8 27 99 100 14 1 1 9 10 11 14 17 24 9 8 9 5 25 26 21 2 25 17 47 23 23 87 34 47 7 il vino uscito del ritornò sopra il sopra il battuto, il gli occhi mi sono in di racconciare i veli in trivigiana che sopra il ciò che ella sopra il dipintori, gli entrò nel hanno altro occhio in da dosso, di netto col qua ricadendo, tutto dal bello e grande in levatasi la laurea di de’ veli aver posto in piegati, li quali in saltero le si gittò in cosa che la badessa in che la badessa aveva in levarono il viso al si stette tanto che da e co’ capelli ravolti al La donna crollando il per bene, e ancora da mosca, con sua cuffia in la cuffia in ruppe, né gli lasciò in buono uomo, il quale a la corona, quella in la benda, la quale in La Lisa, di ciò da con amenduni le mani il E cominciatosi da tosto credeva venire a E questo fatto, da appresso che la donna da e senza alcuna cosa in andar con le brache in capo, capo si levò la mattina; capo. E questo udire non capo capo solo fece alla E per ciò capo rimasi. capo, li quali scherzando capo capo fatta gli era, una capo fatto gli aveva. capo non dover potere Per che capo che noi. capo innanzi il gittò in capo al piè impastato, capo e l’altra un capo, in testa a Emilia capo capo, le brache del prete capo capo portano e chiamanli capo e uscí fuori e capo avesse non capo e gli usulieri che capo della badessa, e capo dal padre fu capo, e ad un pozzo che capo capo disse: "Chi mal ti capo te ne consiglio che capo, con una zazzerina capo capo e gittato il capo capello che ben gli capo del ponte sedeva, capo mise a Panfilo, il capo avea, disse: capo pregatol molto e capo le basciò la fronte. capo, la cagion de’ suoi capo capo. Gisippo, udendo capo capo basciò messer capo ingravidò e al tempo capo, accomandatigli a capo capo per iscampo di sé capoletti CORNICE LAURETTA DIONEO VII VIII X INTRO 9 10 9 20 52 di sarge francesche e di capoletti intorniati e cosa a vedere i capoletti intorno alla ordinarle e a far porre capoletti e pancali per capolevando FIAMMETTA II 5 38 capova FIAMMETTA IV 1 4 era, per la qual cosa capolevando questa tavola un figliuolo del duca di Capova datala, poco tempo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 18 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cappa EMILIA PAMPINEA PAMPINEA EMILIA ELISSA ELISSA III IV IV VII VII VII 7 2 2 1 3 3 34 17 57 5 15 26 hanno di frate se non la il quale, presomi per la e gittatagli una che qual calze e qual qualora io avrò questa spogliato, cioè senza cappa, cappa né quella altressí cappa e tiratomisi a’ piè cappa in dosso e cappa e quale scapolare cappa fuor di dosso, che cappa e senza scapolare, cappe EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA ELISSA III III III IV VII 7 7 7 2 3 35 35 38 7 12 piú vero parli, non le solamente i colori delle si possano fare le quello che nelle lor senza aver quattro cappe de’ frati hanno cappe. E dove gli cappe cappe piú larghe, cappe larghissime tengan cappe per uno, non di cappella PANFILO FIAMMETTA I VII 1 5 87 19 fu onorevolemente in una cappella cappella: e a mano a mano a altra chiesa che alla cappella loro, e quivi cappellan FIAMMETTA FIAMMETTA VII VII 5 5 19 19 e confessassesi o dal cappellan loro o da da qualche prete che il cappellan le desse e non cappelli PANFILO VI 5 11 cappello PANFILO FILOSTRATO EMILIA EMILIA I III III III 1 1 7 7 9 43 64 69 cappi FIAMMETTA IV 1 12 cappia PANFILO I 1 44 son contento che cosí ti cappia nell’animo e capponi EMILIA EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA CORNICE LAURETTA VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 1 1 1 3 3 6 6 7 9 12 13 30 9 10 55 56 2 61 fatti cuocere due grossi tovagliuola bianca i due grosso trovati i due e cuocergli in brodo di ma dimmi, che si fa de’ tu ci doni due paia di a costoro due paia di vedergli torre ancora i vini e di grossi di romagnuolo e due cappelli tutti rosi dalla credendo che ‘cappello cappello’, cioè cappello poneva le corna sopra ’l cappello. Un cappello di dosso e di capo il cappello, cappello e fiorentino la schiavina e ’l cappello, cappello basciata fune con certi nodi e cappi da potere scendere Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 capponi, capponi avvenne che capponi lessi e molte capponi e ’l vino e capponi, e poi gli capponi capponi che cuocon coloro capponi, se non che noi capponi capponi; li quali, avendo capponi capponi a color che tolto capponi e altre buone Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 19 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO IX IX IX IX 3 3 3 3 1 29 30 31 medicine dà a’ predetti acqua tre paia di buon e denari per tre paia di Bruno, comperati i capponi e denari, e capponi e grossi, e per capponi, il pregò che in capponi capponi e altre cose cappucci DIONEO VI 10 52 cappuccio FILOMENA FILOMENA FILOSTRATO DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA FIAMMETTA LAURETTA II II III VI VI VII VII VIII IX IX 9 9 1 10 10 5 5 9 5 8 40 41 17 23 34 20 22 100 65 25 capra DIONEO LAURETTA II VIII 10 9 43 73 cavalcasse la capra inverso il chino. gli facevan cavalcar la capra delle maggiori capre CORNICE CORNICE I I INTRO INTRO 41 45 che ora si curerebbe di capre: capre per che assai gli asini, le pecore, le capre, capre i porci, i polli e caprezio DIONEO VI 10 46 d’alquanti capitoli del Caprezio, Caprezio li quali egli caprino CORNICE CONCL AUTORE 26 tutti un poco viene del caprino, caprino troppo sarebbe capsa DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO III III III III 10 10 10 10 4 25 31 32 dico che nella città que’ valentuomini un fuoco s’apprese di lei la rimenò captività EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA II II II II 6 6 6 6 33 41 50 77 cara CORNICE I INTRO 101 benedetti, trarretevi i cappucci e qua il tuo farsetto e un un suo farsettaccio e un di scarpette qualche riguardare a un suo avendosi prima tratto il robe del prete con un s’avesse molto messo il fuori e lasciovvi il e rabbuffato, ricolto il in capo e gittato il di in in in vivo ma in prigione e in Quale la vita loro in della miseria e della che, essendo egli in cappuccio, cappuccio e con essi cappuccio e lasciatile cappuccio vecchio, e cappuccio sopra il quale cappuccio, fuori la cappuccio cappuccio grande a gote cappuccio innanzi agli cappuccio: e spastandosi cappuccio cappuccio suo e levatosi, cappuccio per terra e Capsa in Barberia fu già Capsa, che il servire a Capsa Capsa, il quale nella Capsa Capsa e per moglie la captività captività captività captività per lo re Carlo e in continue nella qual tu per lo re Carlo per quanto egli avrà cara la nostra grazia, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 20 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA FILOMENA DIONEO DIONEO CORNICE FILOMENA ELISSA CORNICE NEIFILE NEIFILE LAURETTA FIAMMETTA ELISSA PANFILO DIONEO PANFILO PANFILO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO PANFILO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO FILOMENA NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA I II II II II II II II II II II II II II III III III III III III IV IV IV IV V V V V V V V V VII VIII VIII VIII VIII IX X X X X X X X X X X X 8 5 5 5 5 6 7 7 8 8 9 10 10 CONCL 3 5 9 9 9 CONCL 1 4 6 10 1 1 4 4 6 9 9 10 9 7 7 7 CONCL 1 1 1 3 4 4 4 4 4 4 4 6 3 14 27 31 32 59 82 101 26 47 56 35 36 2 29 11 1 29 61 14 53 9 15 53 35 59 5 25 9 22 35 56 12 12 94 94 10 15 7 17 39 17 24 25 31 32 38 43 16 dovrà perciò esser men luogo andare e a una voi non doveste esser come io ti sia poco disse: "Io v’ho vi sarei quanto voi piú e le sue cose e la sua siate, senza fallo piú né di cui figliuoli, se se la sua vita v’è Sicurano d’aver molto via: io t’avrò sempre mia? Deh, speranza mia viso dicendo: "Omai, con una leggiadra e qual che ella si sia o che egli poi, avutola molto e lei ebbero molto l’amò e sommamente ebbe / Già fu chi m’ebbe tu, che tu già cotanto con quanta qualunque a me pareva averla sí con lui insieme e con la dell’acquisto di cosí ma la tua donna t’è loro era amata e avuta "Messer, voi avete poco veggendola bella, l’ebbe venuta m’è troppo piú cosa che con piú che ella vuole, e tienla ciò, se la mia vita t’è dice, mi dee molto piú biasimi brieve e poco altro non fosse da aver / dell’alta gioia e e come egli ha che a fare avea fu anella e ogn’altra "Tolga Iddio che cosí né altrove se non come la quale egli ha piú mostrandovi la piú cosa che io ho piú cavaliere affermato che da’ suoi poco avuta che ella non ti sia men che per molto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cara, cara pensando che bene cara donna, liberamente, cara, non che a me che un cara cara! Che è a pensare che cara cara quanto sorella si cara cosa, che non sono cara donna lasciare a lui cara che mai vi renderò cara avevan la vita. cara. Il gentile uomo cara cara questa novella, e cara e sempre, ancora che cara, non dir piú cosí, cara cara compagna, di questo cara cinturetta, e cara o vile, che tanto cara, per moglie la tenne cara cara e poserle grande cara. Alibech cara cara, e volentieri / cara E con cara guardasti. cara cosa ricever si cara che, acciò che da me cara fante, che dare gli cara preda, poi che cara di riavere, nelle cara e con maravigliosa cara questa giovane. Che cara; ma, per ciò che cara cara che non sarebbe se cara vivanda secondo la cara come si dee tener cara, per quel modo che cara Ahi cara avere. cara mostrandola; la cara, si è per ciò che cara cara / nella qual m’hai cara la vita, si guardi cara a messere Ruggieri. cara gioia che io ho: cara cosa come la vostra Ma questo cara sorella. cara, affermando che, se cara cara cosa che io abbia cara e intendo d’avere cara la doveva avere, la cara e cosí come vile e cara; ché io ti giuro per cara cara o dilettevol vivanda Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 21 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE DIONEO DIONEO X X X X X X X X X X X 8 8 8 8 8 9 9 9 10 10 10 22 24 29 30 37 27 59 113 1 29 36 la qual mi fia piú Sofronia dovergli esser amistà ti dovesse esser piú fervor disideri cosí m’è acciò che io viva acciò che niuna sua che la sua grazia avesse e di quelle della sua trovandola paziente, piú Questa risposta fu molto ciò che niuna cosa m’è cara che il vivere con cara, e cosí, dalle cara cara, se io d’una cosa cara cara cosa come ella è, cara la vita tua. Sarà cara cosa rimanesse che cara, cosí onorato fosse cara cara donna e il cara che mai in casa cara a Gualtieri, cara se non quanto io la caracciola EMILIA II 6 5 chiamata madama Beritola Caracciola. Caracciola caramente EMILIA NEIFILE PANFILO V VI X 2 4 9 22 7 52 carapinavano LAURETTA VIII 9 61 lui altressí, e essi si carapinavano, carapinavano come que’ carapresa EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA DIONEO V V V V V IX 2 2 2 2 2 10 21 22 23 39 47 10 Trapani era e aveva nome Carapresa e quivi serviva La giovane, udendo dire ‘Carapresa Carapresa’, quantunque Carapresa fatta non le fosse. Carapresa, Carapresa udendo costei, E essendo con lei andata Carapresa, Carapresa la mandò a montati, e con lor Carapresa Carapresa, con prospero che avea nome Zita Carapresa di Giudice Leo, cararh FILOMENA II 9 42 cui nome era segner En Cararh, Cararh il quale d’una carbone PANFILO IV 6 16 una veltra nera come carbone, carbone affamata e carboni CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 29 29 35 47 49 49 50 51 51 Il quale fosse né donde, priegò caramente la buona femina gru e veggendola pregò caramente Chichibio che e cosí fece; e caramente pregò un degli della quale trovando cassetta vota, vedendo della penna trovando La quale come piena di divozione) e diedemi de’ in una cassetta e i quella dove sono i stesso la cassetta de’ che io, col mostrarvi i voleva, ma i benedetti Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 carboni, carboni quegli dice carboni in un canto della carboni, dovesse dire. carboni carboni vide, non sospicò carboni, co’ quali fu il carboni carboni co’ quali fu carboni. Il quale io carboni carboni ponesse nelle mie carboni co’ quali esso fu carboni spenti dall’omor Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 22 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO VI VI VI VI 10 10 10 10 52 53 54 56 che chiunque da questi la cassetta e mostrò i Cipolla, recatisi questi gli fosser valuti i carboni in segno di croce carboni; li quali poi carboni carboni in mano, sopra li carboni. Questa carboni carbunculo PANFILO X 9 86 nel quale era legato un carbunculo tanto lucente, carcere DIONEO FILOMENA I X 4 8 20 82 e comandò che fosse in carcere messo. Il quali catene, qual carcere, carcere quali croci ci cardinal NEIFILE IX 4 24 si credeva andare al cardinal nella Marca, cardinale NEIFILE IX 4 6 cardinali NEIFILE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA I I I II 2 2 2 3 10 19 23 44 de’ suoi fratelli maniere del Papa e de’ del santo Padre e de’ davanti a tutti i cardinali; e se essi mi cardinali cardinali e degli altri cardinali e degli altri cardinali e dimolti altri care CORNICE CORNICE CORNICE FILOMENA EMILIA LAURETTA CORNICE FILOMENA DIONEO NEIFILE NEIFILE ELISSA EMILIA DIONEO DIONEO PAMPINEA PAMPINEA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO PANFILO I I I I I I I II II III III IV IV V V VI VI VII VIII X X X X INTRO INTRO INTRO 3 6 8 CONCL 9 10 9 9 4 7 10 10 2 2 1 7 7 7 9 9 53 63 82 11 4 3 2 22 43 35 49 9 3 18 64 5 6 34 7 16 46 31 72 a parlare: "Donne mie reputianci noi men a molto piú belle e piú intra l’altre gioie piú Fu dunque, o La precedente novella, disse: "Omai, meco delle sue cose piú la qual cosa, donne mie ben forniti a denari e avea parecchi belle e una delle sue piú fare incominciò: e per questo son tenute vi vo’ dire, donne mie oportunità le loro piú spesso le lor cose piú E per ciò, donne mie che le gran cose e che sommamente ti saran oltre a molte gioie e poco, vi potranno esser da commendare e da aver care, care voi potete, cosí care che tutte l’altre? o care che noi non siamo. care che nel suo tesoro care giovani, non è care compagne, m’induce a care compagne, niuna cosa care e sí fatti e tanti care, mi pare che ser care care gioie, senza sapere care gioie donate, le care gioie in Care compagne, la novella care. E se tu non te ne care care, che chi te la fa, care care cose ne’ piú vili care nascondono sotto care, nella vostra care care non si possono senza care; e per non perder care care che egli e la reina care. I gentili care care. Sarebbemi stato care del Papa venuto un cardinale che molto suo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 23 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PANFILO PANFILO X X 9 9 86 112 non vedute con altre care pietre assai; e poi Torello, fatta delle sue care gioie parte a colui careggiati PAMPINEA VIII 7 105 degni d’esser reveriti e careggiati dalle loro careggiò LAURETTA VIII 9 112 carello FIAMMETTA IV 1 17 carezze FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO EMILIA FIAMMETTA DIONEO II II II II III III III VII VIII VIII VIII 5 5 7 8 6 6 6 9 4 8 10 16 18 55 79 35 39 39 38 25 22 38 di cosí tenere tu ti maravigli e delle faccendo vista di fare a mostrare amore e a far strana, m’ha piú di piú che mai le faceva le tu mi credi ora con tue Nicostrato, faccendogli mio e che tu gli faccia il Zeppa, faccendole le né quel viso né quelle carezze, carezze tutto stupefatto carezze le quali io ti fo carezze a Ciuriaci, gli carezze: per la qual cosa carezze carezze e d’amorevolezze carezze grandi; per che carezze infinte lusingare carezze con lui carezze e guarditi ben di carezze grandi e presala carezze né quelle feste cari CORNICE FILOMENA LAURETTA NEIFILE CORNICE EMILIA LAURETTA I II III III VI VII VIII INTRO 9 8 9 CONCL 1 9 35 22 27 53 3 5 22 quali non gli orrevoli e che meno ti deono essere di belli gioielli e di e tanti belli e da scacchi, troppo piú quali egli aveva molto imperadore, sí siamo di cari cittadini ma una cari che la testa, contro cari, li quali io non cari cari gioielli, che cari che io non sono; e cari, e tutti per la cari cari vestimenti e di carica PANFILO PANFILO II VIII 7 2 33 37 quale di mercatantia era carica per andare in lo prete, ch’aveva carica la balestra, caricanti CORNICE VII INTRO 3 il quale lo strepito de’ caricanti e delle bestie caricare CORNICE III INTRO 2 fatta ogni altra cosa caricare, caricare quasi quindi il caricato DIONEO VIII 10 44 da olio e empiutele e caricato ogni cosa, se ne molto piú gli onorò e careggiò con conviti e in un canto sopra un carello si pose a sedere; Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 24 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cariche ELISSA DIONEO VIII VIII 3 10 29 14 sapete che stanno sempre cariche di grossi e di che due schiave venner cariche: cariche l’una aveva un caricherebber FILOMENA III 3 5 quegli che per questo si caricherebber di sdegno, carico (adj.) CORNICE VIII ELISSA VIII ELISSA VIII 3 3 3 1 41 51 trovata; tornasi a casa carico di pietre; la Bruno che Calandrino era carico e l’ora del adunque Calandrino cosí carico in casa sua. Era carico (n.) FILOMENA CORNICE EMILIA CORNICE CORNICE CORNICE II III V VI VII IX 9 INTRO 2 CONCL 5 CONCL 44 16 12 2 2 2 catalano con un suo primo a cui la reina tal che il vento barca senza tu alquanto pruovi che piacevolmente il disse: "Signor mio, gran caricò LAURETTA FILOMENA PANFILO II VIII IX 4 6 6 6 14 17 tutto, di suoi denari, caricò di varie bisognasse troppo pur si caricò bene: e essendo motto da una volta in su caricò l’orza con gran carisendi CORNICE LAURETTA X X 4 4 1 5 Messer Gentil de’ Carisendi Carisendi, venuto da chiamato messer Gentil Carisendi, Carisendi il qual carissima PANFILO ELISSA ELISSA EMILIA CORNICE PANFILO II III III III IV V 7 5 5 7 6 1 85 23 24 78 2 5 carissime PANFILO CORNICE NEIFILE CORNICE EMILIA FILOMENA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA PANFILO I I II II II II III IV V VI 1 CONCL 1 4 6 9 8 INTRO 9 5 2 6 2 1 5 3 3 2 3 3 carico carico carico carico carico carico navicò in impose fu e senza governator sia l’aver donne a le ’mpose del ti resta, sí come dell’anima mia. E te, carissima donna, priego parlare e cosí rispose: "Carissima Carissima donna, egli è presente altro; e però, carissima mia donna, Dio con lieto viso disse: "Carissima Carissima donna mia, detta, fu alle donne carissima carissima, per ciò che la qual cosa a Cimone fu carissima carissima, per ciò che i Convenevole cosa è, carissime cominciò a parlare: "Carissime Carissime scampa. Spesse volte, carissime una cassetta di gioie carissime si radolcisse. Carissime questo insiememente, carissime di cosí cominciare: Carissime infelice fine. Carissime di ragionare; e io, carissime della reina disse: Carissime Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 donne, che compagne, donne, avvenne piena scampa; e donne, voi donne, esser donne, a me si donne, sí per donne, da una donne, egli Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 25 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ EMILIA FILOSTRATO DIONEO PAMPINEA ELISSA PANFILO VII VII VII VIII IX X 1 2 10 7 2 9 3 3 7 3 3 76 E ingegnerommi, il quale incominciò. hanno tanta forza, cosí cominciò: incominciò: perle grossissime e di carissimi LAURETTA ELISSA IV IV 3 4 12 9 disse loro: "Carissimi Carissimi giovani, la volte scrisse e mandò carissimi doni, con lei carissimo PANFILO ELISSA DIONEO FILOMENA PAMPINEA EMILIA FILOSTRATO PANFILO DIONEO CORNICE II II IV VI VI VII X X X X 7 8 10 1 2 1 3 9 10 CONCL 83 11 53 8 30 2 28 73 34 5 sieno, cioè nelle tue, carissimo amico, e in cosí cominciò a dire: "Carissimo Carissimo e dolce amico e e alla sua donna fu carissimo oltre misura. io molto, e sarammi carissimo. Messer lo carissimo ebbe il dono di Cisti carissimo e quelle grazie mio, a me sarebbe stato carissimo carissimo, quando stato "Manifestamente conosco, carissimo padre, la care. Sarebbemi stato carissimo carissimo, poi che la figliuol maschio, il che carissimo fu a Gualtieri; di voi e di me m’è carissimo carissimo. E per ciò, carità CORNICE CORNICE FILOSTRATO FIAMMETTA FILOMENA EMILIA FILOMENA I I I II III X X INTRO INTRO 7 5 3 5 8 28 38 4 55 14 25 111 subsidio rimase che o la gli offendesse, che da della ipocrita quali gli pareva che da le lodò l’opera della la donna acceso d’onesta di gratitudine e di carità degli amici (e di carità la quale avessero carità de’ frati, che carità mossi parlassero, carità e della limosina, Che carità si rimase. carità, e d’odio e carità carlo PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE I II II II II II II II II II X X X X X 1 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 22 23 1 6 7 33 41 77 77 1 5 5 7 2 venire con messer trattato col nostro re rifuggimmo, dove il re Cicilia ribellata al re mani, sentendo che il re per prigioni dati al re e in captività per lo re ribellò e tolse al re in captività per lo re capitale nemico del re si potesse. Il re udito ricordare il re sotto le braccia del re avvenne che il re magnificenzia del re Carlo Senzaterra, Carlo. Il quale, Carlo Carlo verso di noi Carlo e il figliuolo Carlo primo aveva a Carlo e la possessione Carlo guardato, quasi Carlo; di che Currado, Carlo Carlo guardato, quando il Carlo l’avevano fatto lor Carlo vecchio, vittorioso Carlo vecchio o ver primo E per Carlo riducere. Carlo, nel tempo caldo, Carlo Carlo, quantunque alcuna, Carlo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 carissime Carissime carissime Carissime Carissime carissime donne, di dir donne mie, elle donne, che, donne, spesse donne, pietre preziose Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 26 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA CORNICE X CONCL AUTORE 7 3 17 che voi dite del buon re Carlo Carlo, se non costei che bene e compiutamente; e Carlo Magno, che fu il carminato NEIFILE II 1 22 era senza pettine carminato, carminato e alle carnale DIONEO NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA I V V VIII 4 5 6 7 5 39 39 68 carnali CORNICE I INTRO 62 leggi, datesi a’ diletti carnali, carnali in tal guisa carnalissima DIONEO X 10 38 e se non fosse che carnalissima de’ carnalmente PAMPINEA PANFILO III VII 2 9 16 73 carne DIONEO ELISSA FILOMENA DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA ELISSA DIONEO EMILIA FILOSTRATO PAMPINEA ELISSA I II II III IV IV IV IV IV IV V V VII VII VIII IX 4 8 9 10 1 1 1 1 1 2 3 10 1 2 7 2 15 15 17 13 33 33 34 39 39 9 36 24 12 14 67 18 gli stimoli della io agli stimoli della è femina e ch’ella è di la resurrezion della manifesto, essendo tu di generata figliuola di come da te generata, di noi d’una massa di massa di carne tutti la e l’astinenzia, né mai cavretti e loro altra e datale un pezzo di ella cenarono un poco di che filare, tanto che la parte lo stimolo della dagli stimoli della carne che sentiti avesse carne né alla forza carne e d’ossa come son carne; la quale carne carne, aver generata carne carne e non di pietra o carne, e sí poco vivuta, carne carne tutti la carne carne avere e da uno carne mangiava né bevea carne e mangiato e bevuto carne salata, la mandò carne salata che da parte carne mi s’è spiccata carne l’assalí carne difendere; e per carni PANFILO EMILIA DIONEO PANFILO DIONEO PAMPINEA PAMPINEA I II IV V V VIII VIII 1 6 10 1 10 7 7 35 52 16 7 19 102 113 dispiacere a queste mie la prigione macerate le a strignere agramente le niente delle candide che rimproverare alle ciò che alquanto con le solamente le cosse le carni che, faccendo agio carni di Giannotto, ma il carni e a cuocerlo con carni nascondea, e era carni. Di questo mondo carni carni piú vive e con le carni tanto quanto ne fu dalla concupiscenza di Bernabuccio e fratel di Procida, fratel e la compassione e il carnale. Per che, carnale carnale di costei, avvisò carnale di messer Gian di carnale appetito cacciati a lui detta, piú volte carnalmente la reina con la vostra donna carnalmente giaciuto, se Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 27 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA VIII VIII VIII X X caro CORNICE CORNICE LAURETTA PAMPINEA EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO DIONEO FILOMENA ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA EMILIA EMILIA NEIFILE LAURETTA CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO PANFILO ELISSA ELISSA FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO FIAMMETTA DIONEO FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PROEM PROEM I I I II II II II II II II II III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V VI VI VII VII VII VII 7 9 9 6 6 116 104 108 11 17 ponendolesi sopra le avendosi tutte le credete, ponete mente le come neve in su le loro appiccato alle 8 10 CONCL 5 5 6 6 6 6 7 10 3 5 5 5 6 7 7 9 CONCL INTRO INTRO 6 6 6 10 1 3 3 4 7 9 9 CONCL 6 10 7 7 7 9 2 8 10 19 19 26 77 55 57 63 64 45 24 28 6 13 20 4 49 51 31 17 33 39 26 30 40 53 2 4 27 37 15 11 30 18 4 45 10 11 44 32 n’ebbe bisogno o gli fu caro o già ne ricevette ancora perché piú vi fia caro avuto. E chi E colui è piú caro avuto e piú da’ il vostro amor m’è caro, caro sí come di savio e / mi può privar di sí caro diletto. / Quale foste; e emmi tanto piú caro l’avervi qui mia sua; e ricordatosi del caro anello che aveva e tanto mi sarà ora piú caro quanto di ciò la reputò e piú ne l’ebbe caro; caro e per ciò levatosi "Che ti sarebbe caro sopra l’allegrezza sommamente mi saria caro, caro sí come colui che al prenze fu sommamente caro e alla donna che egli disse: "Donna, caro mi costa il menarti può; ché io ho molto piú caro che egli riceva Toscana e avevalo molto caro per la sua bellezza; servidor vi priego, caro mio bene e sola sempre amato e avuto caro innanzi ad ogni altra cosa amava e aveva caro. Amando adunque caro Non amato? Non avuto caro? caro Non volentier e colui aver sommamente caro e con ogni aveva l’anello assai caro, caro né mai da sé il tal caso provata! / O caro amante, del qual onor si tennono e fu lor caro il piacer loro. E dicono, avrei molto caro che essi recassero Dio non voglia che cosí caro giovane e cotanto da con pianto dicendo: "Caro Caro mio signore, se la io avrei avuto molto caro che tu avessi avuto che quanto a lui fosse caro caro, niun ne domandi, e molto vi dovrà esser caro caro. Adunque (sí uomo plebeio ma assai caro a’ romani. E per questa sera n’è caro caro; ma tuttavia ti che per quanto tu hai caro il mio amore tu non disse: "Ben mi sarebbe caro caro. E da queste a lui esser cotanto caro caro. E cosí stando la io so che sommamente t’è caro caro: e è ragione, per divenuto / son, signor caro caro, e ubidiente aspetto fiorentini avevan molto caro caro, quando in brigata delle coste del Verbum caro fatti alle finestre, famiglio da dovere esser caro a un gentile uomo di piú poté esser, gli fu caro caro. E con Egano ti porta, si vuole aver caro e fargli onore. da Nicostrato tenuto caro caro, e scioltolo quasi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 carni aperte, sí carni dipinte soppanno di carni nostre come elle carni, il quale dalla carni carni né quasi cosa Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 28 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PANFILO FILOMENA FILOMENA EMILIA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO DIONEO LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO VII VII VII VIII VIII VIII IX IX X X X X X X X X 9 CONCL CONCL 4 6 8 10 10 4 6 7 8 8 8 8 9 40 11 13 8 13 27 4 15 20 8 42 34 70 70 89 104 medesimo la mandò al suo ov’io lassa già fui. / O m’han morta; / dimmel, mi può esser molto disse che gli era molto questo ti donerò un cosí piú vi debbo esser guardati, quanto tu hai di questa terra, fare un a messer Neri fu molto marito e d’aver o io vincerò e saratti e dovea essere e dee, meno essere a Roma sua, e d’aver lui per ella è, in segno d’aver carogna DIONEO VI 10 21 si gitti l’avoltoio alla carogna, carogna lasciata la carola CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PAMPINEA I II VI VI VIII INTRO CONCL CONCL CONCL 7 107 11 37 37 29 carolando CORNICE VII CONCL 8 carolar CORNICE CORNICE I I INTRO INTRO 106 107 cosa che tutte le donne carolar sapessero e famigliari a mangiare, a carolar cominciarono; e carolare PAMPINEA PAMPINEA CORNICE CORNICE VIII VIII IX X 7 7 INTRO CONCL 29 102 6 9 io sappia far gli uomini e sopra sé andare e e da quello levati, al a cantare e a sonare e a carolette CORNICE I CONCL 22 carovana EMILIA IX 9 16 e per ciò che una gran carovana di some sopra carpone DIONEO V 10 49 avendo, per ciò che carpone gli convenia due giovani presa una menando Emilia la donne che facevano una e con loro, fornita la fare su per la neve una caro amante. Della caro bene, o solo mio caro mio bene, anima mia, caro, e io debbo amar voi caro caro; disse allora Bruno: caro caro e bello gioiello caro che se con piú caro di non guastare ogni caro e uno solenne dono caro, e magnificamente caro caro quello il quale vi caro, o esse me caro caro d’aver per parente caro, considerando che di caro caro parente e Gisippo caro che egli venuto vi carola, carola con lento passo, carola, la seguente carola carola a un verso che carola, entrati in carola carola trita, al suon e quando d’altri suon carolando. carolando carolare carolare carolare carolare Ma alla fine senza suono di e giostrare: le e al sonare si cominciarono; e dopo alcune altre carolette fatte, essendo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 29 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ LAURETTA VIII 9 97 della Scala, e andando carpone infino presso le carraro PANFILO IV 6 8 messer Negro da Ponte Carraro, Carraro il quale, tra carro CORNICE VI CONCL 23 Quelle le quali il carro di tramontana carrucola FIAMMETTA II 5 65 suole sempre esser la carrucola e un gran carta PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA VIII IX IX 7 5 5 114 47 48 veggiamo avvenire d’una carta di pecora abruciata tu mi rechi un poco di carta non nata e un scrisse in su quella carta certe sue frasche cartagine ELISSA IV 4 13 bella nave nel porto di Cartagine apprestare, e casa CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO LAURETTA LAURETTA PAMPINEA NEIFILE NEIFILE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA I I I I I I I I I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 8 8 10 1 1 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 32 32 60 104 9 20 23 23 30 45 58 12 13 11 5 33 1 4 17 19 20 37 42 1 2 24 24 33 parenti e vicine nella parte dinanzi alla qui e fuori di qui e in reina avuto aveano, a il quale molto alla sua faccendo, riparandosi in che il mandarlo fuori di cosí subitamente di d’un lombardo che in perché io sia in dopo nona, spazzare la lui erano, in una sua nella sala di questa mia la via davanti alla popolo della città alla salvi se ne tornarono a sano e salvo si torna a quali avendo fornite e a e per avventura vide una predetta donna in quella con essolei, e in lietamente, voi siete in e sano e salvo ritornò a tornandosi a il bene che Idio a albergare, Alessandro in disagiato luogo della e pulcella partitami da Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa del morto si casa del morto co’ suoi casa mi sembra star male, casa tornati trovarono casa in Parigi si casa di due fratelli casa nostra cosí infermo casa nostra e infermo a casa loro era infermo; e casa di questi usurieri: casa e non ebbi alla casa nuova, la quale casa? A cui casa casa di questa donna. casa nella quale il suo Rinaldo casa loro. Degli casa sua. casa tornandosi, avvenne casa sopra le mura del casa, sotto lo sporto casa casa di lei medesima casa vostra. Anzi vi casa sua; e i tre casa per disperato, lui E casa l’aveva mandato. casa d’uno oste, il quale casa. E quasi già casa casa mia, al Papa andava Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 30 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II 4 4 4 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 1 11 18 26 27 1 3 9 12 14 14 28 31 33 39 41 50 51 59 60 18 22 27 27 31 35 70 72 34 34 91 91 23 37 60 77 77 100 10 25 25 31 3 7 19 23 23 24 35 femina, ricco si torna a di tornarsi con esso a tosto che di tornare a la buona femina in cose poter conducere a con un rubino si torna a essendo mai piú fuori di la sua intenzione; e a ella v’attende in Laonde la fanticella a se n’entrò nella sua che tu a me venissi in da te non veduta, e in Idio, se io non ho in travicelli, tra l’una disceso, all’uscio della a venire a questa ora a uno che dentro dalla fra sé: "Veramente in né potesti poi in regno di Puglia sono e a di rimenarla a co’ fanciulli insieme a servi ne’ servigi della anni i due garzoni in Niccolò da Grignano alla Doria tiene in piacesse; e ho bene in avendo disposto, alla richiesti aveva, e nella un giorno davanti la a una finestra della s’uscí e fuggissi a di ciascuno altro della a povera damigella e di a ripararsi vicino alla famigliari che nella sua la sua licenzia tornò a o sempre mai fuori di femina che molto nella non solamente nella alcuno de’ fanti della che le donne a con grandissima festa a che io ho una giovane in Andatisene adunque nella che con Paganino in questo gentile uomo in sarai donna della Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa sua. La Lauretta E pauroso casa sua. casa sua povero come si casa, la sconficcò per casa casa sua: per che in Le pietre casa sua. casa stato, con altri casa tornatasi, mise la Andreuccio casa sua. casa di costei il casa; e salendo su per le casa casa tua che io a te casa sua, dove, qui casa per cui mandare a casa e l’altra posti, casa, il quale egli molto casa casa le buone femine e casa era, ruffiano della casa lo scarabone casa rientrare: per ciò casa loro se ne tornavano casa sua o di seco casa sua ne mandò per casa. La balia, dolente casa casa messer Guasparino. casa del padre tornò: la casa, il quale, come io casa casa avuti, già sono casa di Pericone, il casa, secondo l’ordine casa casa dove la bella donna casa di lei questa donna casa sua, dove, senza casa e di chiunque la casa sua cacciata, come casa di lei; dove un casa il menasse e gli casa sua. E esso infino casa dimorasse, che ella casa usava e a cui la casa ma nella camera casa sapere la qualità casa rimase si tengan le casa sua, e fatte le casa, la quale non so se casa casa di Paganino e stando casa sua venuto fosse. Il casa cui noi siamo, per Dei tu per casa mia. Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 31 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III 1 1 2 2 2 2 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 15 42 23 24 24 28 11 16 18 20 26 8 9 11 11 11 11 17 22 24 30 29 29 31 16 24 25 36 9 10 10 12 13 13 17 41 42 78 78 80 81 85 95 97 29 34 34 36 75 gli fece intendere che a di tornarsi ricco a imaginando lui della in una lunghissima dall’uno de’ capi della a quanti in quella a finestra, né uscir di piè di lui levatasi, a di passare davanti a frate partitosi, dalla mi mandò una femina in a menare talvolta a adunque il monaco a col monaco se non in se non in casa sua; e in essere colla donna in che fra Puccio in avere nella tua propria e andatosene a di palco della in altra parte della rimasa libera nella sua donato, e veggendol da un altro uscio che nella con la donna mia in Aveva costei, nella sdegno tornò la sera a stato gagliardo, che a che vicino era alla parte che davanti alla forte pensoso, verso la quasi nel piú alto della d’in su il tetto della della casa scender nella solo se n’andò verso la non ardirà di venirti a stanno eglino innanzi a e occultamente alla essendo ogn’altro della peregrino si uscí della avvenuto, lui alla lor loro amici vennero a cosí come eran, tutti a di Lunigiana davanti a dello abate e con loro a La donna si tornò a e cosí, rimasasi nella visitazion se n’andò a Per la qual cosa in Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa ne le recasse. casa sua; la qual cosa, casa dovere essere, e casa che nel suo palagio casa, a tutti cominciò ad casa casa ne giacevano, a casa, che egli casa Al casa se ne tornò. casa sua, e cominciò a casa n’andò della donna, casa con sue novelle e casa e a dargli desinare casa di fra Puccio e casa sua; e in casa sua casa sua non si potea, casa sua senza sospetto, Ed casa fosse. casa alcun luogo donde tu casa, ordinatamente, con casa casa; di che, avendo già casa casa ordinare un letto, casa, ripensando alle casa casa sua molto spesso casa entrava, dove trovò casa una femina a stretto casa ove ’l bagno era, casa, dove per avventura casa casa ti suogli mostrare casa della sua donna. casa di lei, per vederla casa de’ fratelli se casa fu messo a dormire. casa scender nella casa casa persone, e appresso casa della sua donna; e casa a contaminare la tua casa, se astinenti e casa casa di madonna Ermellina casa andato a dormire, casa della donna, per casa condussero per tanto casa Aldobrandino, che casa di Tedaldo casa loro, e vedendo Ivi casa se ne tornò. casa, e da un piccol casa casa, il figliuolo e la casa casa della donna, la casa con la moglie Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 32 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA ELISSA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV 9 9 9 9 9 9 9 10 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 4 5 6 6 6 6 6 8 8 8 8 8 8 10 10 10 10 10 10 10 10 10 16 37 44 54 54 54 58 31 8 14 1 1 15 28 30 30 33 38 46 47 48 57 12 18 29 32 33 25 16 1 9 25 28 31 1 15 17 27 28 30 1 6 10 12 12 14 17 17 19 vostri figliuoli o della consiglio; e apparata la ve la fa guardare in né mandare né venire a se n’andò in contado a uomini richiamato, a te tornare e stare in il quale nella propria se ne tornò alla sua fuori e tornossi a de’ parenti di lei della della casa gittatosi, in fido compagno, n’andò a la porta della vostra notte fu, se n’entrò in trasformato se n’andò a la buona femina della la donna se ne tornò a parte del canale, in una lasciarono stare e a s’avisò colui che in romor dietro, infino a gli parve, un giorno in trassono, e con esse di liberati; e alla lor amava, focosamente alla li quali nella lor il fé sepellire; e a dipartí e tornossene a con una sua fante alla aiuto della fante della trovato e portatone a qui alla porta della sua uscirono e verso la entrale di nascoso in là dove ella stesse a informatosi come la chetamente riportare a spalle, alla porta della facea, il buono uomo, in usurai se ne portano in per potere quello da fattasene venire a non dovere tornare a altre persone della tu te ne dovevi andare a lui morto si traesse di che da metterlo fuori di non ha riposta in Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa reale. Il re casa e ’l nome della casa. Io intendo che, in casa casa sua, insieme con la casa di suoi parenti; e casa sua, udendo che la casa tua, lungamente casa arse il padre casa: e guardando la casa casa; e avendo questo casa casa gittatosi, in casa casa d’un povero uomo casa madonna Lisetta: e, casa per modo che egli casa d’una sua amica, casa della donna, e in casa fatta amichevole casa; alla quale in forma casa casa che aperta v’era casa loro tornarsi con casa avea esser desso. E casa loro nel menarono, casa sua chiamatigli, casa tutte e tre casa, per consolar le lor casa casa corso, Ughetto prese casa nascosti per li casi casa piú doloroso che Quivi con casa sua. casa di lui nel portano, casa operò tanto la casa sua e fatto casa ha poca via; e per casa di lui si dirizzaro. casa e muorle allato; e casa, secondo l’usanza casa casa di lei stesse, una casa sua e quivi casa di lui nel portò e casa cui morto era, disse casa. Questi si sente, è casa casa risparmiare, si casa, nella sua camera la casa casa, come usata era, casa casa s’andassero a casa tua e non venir qui. casa; né a ciò casa A cui la casa era. casa, verrà troppo in casa Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 33 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 21 21 22 22 26 28 29 30 31 36 37 38 44 44 46 49 49 50 51 1 15 15 56 63 69 10 24 25 27 38 40 40 42 30 32 33 35 6 49 9 12 14 15 15 16 21 24 27 28 piú oltre tornati in una di portarnela in venuta la mezzanotte, di ne la portarono in andar brancolando per la corsono ed entrar nella martorio confessò nella preso ad imbolare in romore che niuna cosa in compreso come egli in mi dissero quando io in andarono di concordia a mi lusingò, che io in che io truovo che voi in ti guarda di piú in come ella, sua amica, in mostrandogli come in l’arca imbolata e in fosse, se non quando in lor mogli, con esse a non l’ebbe infino alla e di quindi n’andò a dentro a’ termini della e ogni parte della Essi, lasciata piena la una notte di io ti menerò in per la mano nella sua essendo già stata a dove con la Gostanza in disse: "Martuccio, in e appresso lei alla sua che tu perduta eri, né a se n’entrò nella alla porta della piccola e noi cel mettemmo in tutti per la piccola Ora usava molto nella festa se ne la menò a Aveva Giacomino in cagione da sera fuori di disse che presso della aspettare, si ripose in co’ suoi alquanto dalla tu pure avviluppando per Giannole, e rimisela in "Signori, se io fossi a co’ suoi compagni in una con tutte le cose della Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa due giovani, li E venuta la casa loro. casa usciti, trovandola, casa loro e allogaronla casa per sapere se scala casa; e i giovani casa casa del prestatore casa de’ prestatori; il casa sua durar poteva in casa de’ prestator casa loro la vidi allora casa i prestatori, e io casa vostra nella mia casa un gran romor casa non menarlo, ché io casa il medico menato casa i prestatori fosse casa messalasi. casa i prestatori casa loro son richiamati. casa di lei accompagnata; casa il padre, affermando casa del padre tuo, il casa de’ due fratelli fu casa di sangue, di romore casa il padre e al porto casa d’una bonissima casa ne la menò, nella casa sua pianta per casa d’una sua parente fu casa mia è capitato un casa se n’andò. casa nostra di te alcuna casa del povero uomo e casa; e fattosi aprire e casa casa acciò che i lupi nol casa, parte n’andò nella casa casa di messer Lizio, e casa, e fece onorevoli e casa casa una fante attempata Avvenne casa andasse. casa dimorasse sí, che casa d’un suo amico vicin casa stette lontano. casa? E la fante casa casa di Giacomino. Né casa mia come io sono casa, e quella trovò di casa casa seco ne la portò a Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 34 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO FIAMMETTA FILOSTRATO EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 7 7 7 7 9 9 9 10 10 10 10 INTRO 1 2 2 5 6 7 8 8 9 9 9 10 10 CONCL CONCL 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 30 32 33 36 36 38 40 5 23 42 5 12 17 43 1 23 34 1 29 41 50 2 6 8 28 10 9 19 7 7 12 14 14 18 30 32 37 10 13 30 1 1 9 10 10 13 14 15 16 molto ben sapeva la cui e conobbi che la tua quivi, il pregò che in è mia figliuola; la mia che costei, nella forte contento, seco a belle e grandi, e a almeno le mura della sua che venuto gli era in contenti gli rimandò a trattato fosse nella sua compagnia fuggí in la donna, con lei a il fé ritornare a sua donna venutagli a dentro alla sua voi qui alla mia povera essere stato trovato in Al quale entrato in giovane, fuori della ciò esser dentro alla parve di dover verso cavalieri, li quali a bisogne, essendo essi in soavemente portare a poterono, fuggirono in Piero di Fiorentino, in risuscitata, alla sua che, essendosi ella in cosí tosto tornata in voi mi potete dire a dice che sono nostra qui essendo, noi siamo a pigliar moglie e tor la messa, si tornarono a da dover tornar verso se ne tornarono a la quale allato alla potea senza andar per la e ’l vino e l’uova a tornando il marito a e poi portarsenelo a uscito lui, egli in giovane, entratogli in dí tornar non soleva, a stamane cosí tosto a tu cosí tosto torni a io duro: e tu mi torni a cui egli s’ha mentata a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa stata fosse quella casa era stata; è per ciò casa sua il menasse e casa fu quella che fu da casa che mi fu quel dí casa sua ne la menò. casa menatalasi, con lei casa. E durante casa casa a far tanto casa loro, dove con festa casa pur co’ figliuoli di casa d’un lavoratore. casa se ne tornarono. casa, e per messere casa casa; la qual, ciò casa casa la ricevette e di casa venuta siete, dove, casa d’Ercolano, con cui casa ella disse: "Molto casa il portarono non so casa; per che, uscito casa casa tornare: per che, casa sua il dí avuti casa di messer Geri casa di messer Geri, andò casa d’un lavoratore casa cui erano, e casa se ne tornò gloriosa casa tornata là dove casa? Al quale ella casa casa vostra ciò che vi casa, a dimostrarci che casa Allora casa nostra. casa a pigione; e avendo casa; e dettolo l’un casa casa, con soave passo, casa casa, dove trovarono le casa casa di lei era e egli casa e dove ella era usa casa se ne gli portò e casa; il quale avendo il casa Con casa sua. casa di lei se n’entrasse casa e standosi con casa se ne tornò; e casa. Giannello casa casa stamane? Per quello casa colle mani casa! L’altre si danno casa Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 35 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO ELISSA ELISSA ELISSA CORNICE CORNICE CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA NEIFILE NEIFILE VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 2 2 2 2 2 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 7 8 8 18 20 20 21 36 23 31 41 1 1 1 8 10 10 11 13 19 20 20 22 24 24 26 29 29 30 9 9 11 11 13 19 28 34 37 40 42 44 44 55 55 57 1 15 28 29 30 7 17 da ciò: e tu mi torni a tornato a questa ora a è cotanto ha tenuta la lo ’mpaccio che in sette gigliati, a frate Rinaldo venuto a alto luogo della nostra loro insieme uscito di chiude una notte fuor di pietra; Tofano esce di e corre là, e ella in menarsi il suo amante in usata di fare, uscita di uscita di casa, alla la quale, tornando a dormir tutte né sola in subitamente si gittò di all’uscio della sua pozzo, cosí ricoverò in ora tu torni la notte a mi torna ebbro la sera a di serrarlo fuor di è egli, e egli fosse in ruppono; poi, andati in con lei si ritornarono a pace riebbe la donna a potesse o il piè della finestra né fuor della sappiendo che nella nel muro che la sua non v’era, il muro della e tornasse di presente a non so: ma egli non è in mi mandiate persona a del prete e tornossi a che egli non uscirà di giovane se ne tornò in già l’uscio della altronde, se ne salí in niuno uscio della mia quale uscio ti fu mai in intese? E se’ti stato in coltello in mano fuor di aver due uomini in alcuna; io ti porrò a il ne menò e lasciollo a di quegli che tu in all’uscio della in una parte della Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa quando tu dei essere casa; ma io ho nondimeno casa casa impacciata; e casa ci dava, l’ho casa sel fece portare. casa la donna e vedendo casa, ed egli e io qua casa casa, gli accomandò a Dio casa casa la moglie, la quale, casa e corre là, e ella casa se n’entra e serra casa, ma ella talvolta casa casa, alla casa del suo casa casa del suo amante se casa e trovandosi serrata casa vegghiare. Li casa per aiutarla e corse casa nascosa s’era, come casa e serrossi dentro e casa. Tofano d’altra casa casa o s’adormenta per le casa per vedere se egli casa come sono io? In fé casa, presero le cose casa casa loro minacciando casa sua, alla quale casa trarre in alcun modo casa guardare per alcuna casa la quale era allato casa divideva da quella, casa guardando, vide per casa. Alla donna pareva casa casa uscio sí serrato, casa, ché, se il mio casa casa, disideroso di casa casa ma si metterà a Il geloso, casa sua. casa aperto, faccendo casa sua e desinò. E poco casa gli si potea tener casa tua tenuto, quando casa a far la notte la casa sua ne manda, e il casa (e conosceva che il casa tua sano e salvo, e casa sua; Il quale, Rispose casa hai? casa e d’andargli a casa cominciò a aspettare Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 36 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO CORNICE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 INTRO 1 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 5 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 18 21 24 24 25 26 28 34 36 47 47 42 2 12 7 16 31 40 42 1 43 45 50 51 61 62 65 5 15 16 16 20 29 35 13 6 8 13 14 15 15 27 40 10 17 44 53 57 58 se ne tornò verso la ché per certo in questa Arriguccio, uscito di tosto poté n’andò alla intendeva di mai piú in in via e andaronne a Pervenuti adunque a notte piú in questa rispose: "In questa son de’ cotali e quei di acconciare in padri loro acciò che in officio ascoltarono. E a suo, se n’andò a talvolta infino a non ristette sí fu a fare ora andare infino a d’un suo vicino in Il cherico andò a aver trovata; tornasi a certo che egli è ora a pensò di tornarsi a arrestarsi se ne venne a cosí carico in Alla fine, giunto qui a mi venne in questa malinconoso colla un suo podere con una proposto: "Come no? O in dí e di notte vengono in con lor brigate, e la si partí e tornossi a per andarsi infino a ne fu mandato alla che io m’aveva in io sono; e menatigli in e caccerebbemi fuor di ciò che egli è solo in cenare, se n’entrò in argomenti per entrare in ispiccato il porco via a so come io mi torni a recherolleti domattina a doverle piacere, la sua impostogli andò alla rattrappato, come poté a per questo solo andare a o sopra una qualche e tornarvene a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa sua; e pervenuto casa non starai tu mai casa sua, quanto piú casa de’ fratelli della I casa tenerla. Il che casa sua. casa d’Arriguccio e casa, non che con meco? o casa casa non ti coricasti tu casa mia fecer cosí. Ben casa i conti Guidi con un casa sua, però che casa tornatisene, poi che casa della donna; e casa, dando loro la sua casa casa di lei; e entrato casa, ché vedi che ho casa casa questa monna casa della Belcolore con casa carico di pietre; la casa a desinare e noi ha casa; e volti i passi casa casa sua, la quale era casa sua. Era per casa, questo diavolo di casa casa! E raccesosi casa casa piena di pietre, si casa non troppo grande; e Rispose casa vostra? casa con lor brigate, e casa mia non è troppo casa. Aveva questa casa casa lor diportando e ber casa. Volle il vescovo casa casa infin vie l’altrieri casa, mostrò loro questo casa casa: non v’impacciate, casa casa. Come Brun disse casa casa, e credendosi aver casa casa Calandrino là onde casa del prete nel casa: moglie ma nol mi casa casa, e per tuo amore io casa casa apparata, davanti casa della donna: e messo casa sua se ne tornò, casa del diavolo, sí son casa disabitata, e, volta casa. E per certo: egli casa Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 37 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO PANFILO PAMPINEA PAMPINEA VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 10 10 10 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 3 3 3 3 4 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 7 7 63 64 65 111 131 144 144 4 6 7 7 18 5 69 91 94 100 104 10 23 25 13 14 16 19 21 24 27 29 34 34 34 6 15 16 32 12 8 40 49 57 62 63 65 4 7 9 5 7 commiato se ne tornò a un suo fante se n’andò a del primo sonno, di detto, se n’andò a del fante, verso la piacque, n’andò alla la fante e alla e amenduni eran vicini a usando molto in un giorno il Zeppa in che egli non era in una sua volta, fu in ci ritornò, e prese state sempre di quei di trovò sue scuse in essere stato innanzi a pigliarsi, se ne tornò a se ne vennero a le passate dinanzi alla adunque la donna a e basciatala, s’uscí di un suo parente recato a ti lasci e recare a e rechigliele a in farsetto, uscí di pure i suoi parenti a fu tutto che tornato a la mezza notte, uscí di levatoselo, verso la non se ne tornò a averlo tolto, dolente a sciagura, similmente a quando Calandrino di che tu te ne torni a se ne tornarono a per questo star piú in fu grande e tutta la posta tenendola in una che ella fosse a toccala e vattene nella volse i passi verso la e all’uscio della pare aver tanto a fare a moglie del signor della fosse e avesse piccola che la disposizion della se ne vennero, e alla guari lontano alla lor tu non uscirai oggi di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa. Lo scolar lieto casa casa d’un suo amico, che casa chetamente uscita, casa del suo amico e casa della misera donna casa sua: e quivi casa ne la portarono; e casa in Cammollia. casa del Zeppa, ed casa e non sappiendolo la casa: di che Spinelloccio casa casa con la moglie di lui casa nella via la quale casa mia; e cosí feci. casa con la moglie; e casa sua che quivi. Ma casa sua, e picchiò tanto casa del medico e La casa di costei. casa e fatta bene di sue casa costei e vennesene casa il corpo di casa sua, dove ella ti casa. Quivi perché ella casa casa sua per andare a casa di lei portar mi casa; ma pure il grande casa casa sua per far quello casa della gentil donna casa per tutto questo ma, casa se ne tornò. casa sua se n’andò. casa uscisse, non essendo casa a vaditene in su il casa sua; egli casa. Calandrino casa casa dell’oste fu in casa a Camaldoli, casa di suoi parenti là casa della paglia ch’è casa della paglia, dove casa pervenuti, la donna, casa tua, che ti vai casa. La donna disse: casa casa, alcuna volta; per casa casa della giovane sapeva casa del buon uom e mentre casa avevano; casa; e domandato da lei casa Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 38 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA DIONEO DIONEO ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 7 7 7 8 8 8 9 9 10 10 2 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 6 6 6 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 9 11 13 9 29 30 27 34 8 12 21 15 23 23 34 42 44 12 16 16 19 23 24 26 26 43 43 46 12 17 9 17 29 6 29 30 37 11 11 44 46 52 52 90 108 110 1 13 24 che tu oggi ti stea in da una parte della pastori riconosciuta e a tempo gli parve, a e dolente se ne tornò a del viso, cominciò di disse: "Io sono in da Giosefo e tornato a tante sel menava a due cotanti? E quando a uomo e cacciato di con tutti quegli della senza impedimento a sia, ella è piú vicina a niun fu che mai a tu se’, qui nella mia compagnia ritornare a segretamente in cortesia di lui, che in fosse, alla sua propria persona è la quale piú a grande e bel convito in amico, egli lo ’nvita a persona la quale ha in ’nfermo e’ sel reca a ella sia nella mia madre ha fatto nella mia maravigliosa festa fu in altra femina dolente a n’andò la donna a il giardin tutto e la passando, in cavaliere il quale in la festa e ella in o presummere alcun della pervenne là dov’era la molti de’ suoi baroni a non l’avea; e nella furono, partitisi, a sí come mia me la meni a come sua nella sua e prima che nella ciò facesse, se n’andò a con tutti quegli di maravigliosa festa e a Sofronia, sempre in una riconosciuto con lei a con lui, con ingegno a venire alla mia piccola Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 casa o almeno ti guardi casa, e ella uscí casa casa portatane, dopo casa messer Corso se casa, avvisando questa casa casa ad uscire, avvenne casa tua, dove dal tuo casa sua, ad alcun, che casa, e come poteva, in casa casa fossimo tornati, mi casa sua e povero e avere casa facesse che niuno al casa tua ritornare, non casa tua e per te piú casa mia capitasse, che casa e avrai nome Natan, casa, avendogli Natan casa casa sua la condusse in casa sua ella da lui non casa la lasciasse tornare casa v’aspetti; e per ciò casa sua; e tornato e casa sua e quivi gli casa un suo buono e casa e con gran casa vicin di tre mesi casa. E questo detto, casa casa sua ricevuta e quasi casa se ne tornò a quel p casa messere Ansaldo. casa di messer Neri ebbe casa se ne tornarono. casa sua oltre al poter casa del padre standosi, casa che ciò si fosse, casa dello speziale: e casa dello spezial se casa di lei venuti e essa casa se ne tornarono. casa e faccia le nozze; e casa la ricevette, casa di Gisippo nulla casa il padre suo, e casa sua povero e casa sua nel menò, là casa gran tempo e casa sua se ne torna. casa sua gli aveva casa: di questo di casa Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 39 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 53 56 59 74 101 111 111 1 1 4 9 12 16 16 17 22 41 43 47 47 48 50 50 50 52 52 54 69 il Saladino, essendo a tre mercatanti, che a stati del Saladino in v’avessi fatto porre a l’abate se n’andò alla soldano: e usciti della delle nozze infino alla altra moglie presa a piú cara che mai in il maggior della che d’una villa vicina a fra qui e pochi dí a villetta. E giunti a "Signor mio, egli è in se n’entrò nella povera accompagnata a sperare di ritornare a non sia, ma che tu a anni e piú era stata di a Dio, gli uscí di servigi della paterna tu sai che io non ho in persona queste cose di le nozze, te ne potrai a e grossi in quella piccola fanticella della che maritata era in una che quando, fuor di casa sua a Pavia, aveva casa mia capitarono, L’altezza casa sua. casa vostra; il che poi casa del novello sposo, casa dove erano, con casa di messer Torel se casa faccendosi ritornare casa tornatalasi, i suoi casa un giovane chiamato casa sua era, e casa; e per ciò pensate casa casa del padre della casa. Allora casa casa, dove trovò il padre casa Quivi casa la si menò. casa del padre e forse a casa Giannucolo te ne casa sua cosí poveramente casa e al padre se ne casa si diede sí come far casa donne che mi casa sai, metti in ordine casa tua tornare. casa della qual poco casa fosse, porre le casa de’ conti da Panago, casa, l’avesse in casa casamento FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA IX IX X 5 5 6 6 9 6 uno orrevole e bello casamento casamento, e con Bruno e che nella corte era del casamento lavandosi le sopra la quale un bel casamento e agiato fece e cascante EMILIA VI 8 8 Al quale ella tutta cascante di vezzi rispose caschi LAURETTA VIII 9 62 case CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE I I I I I I I INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 20 21 22 25 36 37 39 la testa, che il naso ti caschi nelle calcagna viveano, e in quelle piú ciò per l’altrui di che le piú delle propia città, le propie ritenuti nelle lor molti, ancora che nelle traevano delle lor Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 case ricogliendosi e case faccendo, solamente case erano divenute case, i lor luoghi e i case case, nelle lor vicinanze case case finissero, prima col case li corpi de’ già Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 40 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO ELISSA FILOMENA CORNICE EMILIA PANFILO PANFILO PAMPINEA PAMPINEA DIONEO PAMPINEA ELISSA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA DIONEO FILOMENA PANFILO FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO DIONEO CORNICE CORNICE I I I I I I I II II II II II II IV IV V V V V V VI VI VIII VIII VIII VIII IX IX X X X X X X CONCL AUTORE INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 1 3 5 5 7 8 9 INTRO 7 1 1 6 6 10 2 9 7 7 9 10 1 6 8 8 8 9 10 CONCL 43 45 46 48 59 68 26 7 23 39 54 24 4 19 4 61 64 9 21 34 5 14 119 119 74 36 4 9 6 68 91 22 68 16 9 li loro colti e per le fuori delle proprie la notte alle lor palagi, quante belle E se alle nostre che nella città rade le e correrannoci alle stare di quale delle due avavamo, e possessioni e come spesso tra due guardava sopra certe adunque a furore alle donne, le quali alle lor veggendo i palagi, le Amor volentieri le primieramente nelle e con l’altre due alle fosse messa in certe alla Cuba, e nelle far coloro che le lor vili luoghi delle lor queste arche sono le che allato alle lor luoghi boschi e ombre e gran donna, e poche tutte queste mie ancora ad entrare nelle data la volta, verso le quale Tito nelle propie di Roma: le mie roman grazioso e le sue messer Torello alle sue che anche nelle povere ne tornarono alle loro per ciò che egli arde le case, case di dí e di notte case cacciati, per li case senza alcuno case, quanti nobili case case torniamo, non so se E case e gli abitanti. case e per avventura non case si fosse, dico che case ci ha date, e dà case veggiamo: sopra due case dall’impeto del mare case del conte per case avevan lasciate. case, le chiese e tutte case case de’ nobili uomini case de’ lor mariti, case di Pasimunda venuti, case bellissime d’un suo case entrato, fatto E case acconciano. case, sí come meno case case de’ morti, per ciò case tutti le lor biade case, le quali tutte case case ha per lo mondo case; e cosí detto case case de’ morti per morti case se ne vennero, e case di lui fu allogato case e i luoghi publici case apparate, dinanzi a case pervennero, dove già case piovono dal cielo case. Nobilissime case case e le ville e le casetta PAMPINEA DIONEO ELISSA ELISSA FIAMMETTA EMILIA DIONEO II III V V V VIII IX 3 10 3 3 9 4 10 11 6 21 31 18 31 8 presa in Londra una e veduta di lontano una si vide davanti una corte, che la piccola se n’andò alla piccola questa nostra piccola e avendo una piccola casetta, casetta faccendo casetta, a quella n’andò, casetta casetta, alla quale essa casetta casetta di dietro a sé casetta di Federigo e casetta, alla quale noi casetta casetta in Tresanti casi CORNICE CORNICE CORNICE PROEM I II CONCL 3 14 10 2 piacevoli e aspri casi d’amore e altri sieno stati da diversi casi della fortuna menati ammirazione ascoltati i casi di Rinaldo d’Asti Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 41 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ LAURETTA CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO CORNICE ELISSA ELISSA CORNICE NEIFILE LAURETTA FILOSTRATO PANFILO EMILIA CORNICE PAMPINEA CORNICE FILOMENA CORNICE PANFILO II II II II II II II II III III IV IV V V VI VI VI VII VIII X 4 6 7 7 7 8 8 8 8 9 3 9 1 2 INTRO 2 CONCL 7 8 9 17 2 2 6 104 2 95 99 2 42 33 3 55 44 2 5 4 21 2 42 come in cosí fatti giovani riso molto de’ dalle giovani donne a’ come sicuro da fortunosi e dalla reina de’ suoi dalle donne per li varii E poi che i varii tutti i suoi preteriti e alla varietà de’ E la contessa, i suoi lor casa nascosti per li cosí degli infortunati e constanti a tutti i raccontò, cioè gli suoi e ancora de’ varii incerti de’ futuri umana industria e de’ commendare in cosí fatti e noiosi erano stati i e del tornare, per mille casi suole avvenire, casi d’Andreuccio dalla casi di madama Beritola casi, che da’ viventi si casi casi adomandata, secondo casi della bella donna: casi di ciascuno tutti e casi; e quando Giachetto casi casi in essa raccontati; casi raccontati, seguí: casi oportuni guardavano: casi d’amore vi duole, vi casi, sí come piú casi casi e quegli della casi recitati in quelle casi, per le loro casi casi varii ragionato casi! Mai di lagrime né casi casi d’Elena a ascoltare casi che posson caso CORNICE PANFILO PANFILO FILOMENA DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO EMILIA LAURETTA PANFILO PANFILO EMILIA ELISSA NEIFILE NEIFILE PAMPINEA FILOMENA LAURETTA FILOMENA FILOMENA PANFILO DIONEO I I I I I II II II III III IV IV IV V V V VIII IX X X X X X INTRO 1 1 3 4 5 5 7 7 CONCL 6 6 7 3 5 5 7 1 4 8 8 9 10 52 50 74 3 16 40 60 76 96 16 31 31 17 42 22 29 46 5 29 7 9 61 48 tirate ma per imporre; ma per alcun veggendo uno uomo in a memoria il dubbioso mezzo perdonato. Questo Andreuccio, dolente del a lodare Idio che quel questo tempo venne per fatto a pezza, se un / che io t’avessi in tal E cosí andando, per del podestà, che per dargli a intendere il di lei, dolente fu del acciò che piú simil anzi che altro la fortuna apparecchiò l’un dell’altro, per poi che in sí fatto che mai poi da altro per lo sopravvenuto di quel di Dignes; e il moglie, e ogni dí questo caso in una delle parti caso avrebbeti l’ira caso di morte dir cosí? caso già avvenuto a un caso non avverrà forse caso, cominciò a caso caso ti venne che tu caso alle Smirre: e quivi caso avvenuto non fosse O caro caso provata! / caso avvenne che dalla caso andava a quella ora caso sopravenuto, cosí caso avvenuto; e udendo caso non avvenisse, di caso simile a quel caso da poter lo scolare caso di costei presi, caso non solamente caso che da morte non fu caso da racconsolar di caso, che sopravenne, caso caso aspettando, guardati casolana PANFILO III 4 6 che pareva una mela casolana, casolana per la santità Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 42 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ casolare FIAMMETTA FIAMMETTA II II 5 5 56 57 cassa PANFILO LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA ELISSA I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II IV VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX 1 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 9 9 9 9 10 8 8 8 8 8 8 8 8 8 2 55 19 19 20 20 20 22 23 23 24 24 25 26 27 28 18 25 26 28 29 15 1 14 18 24 27 28 30 31 34 9 e io messigli in una mia e mare vedea e una temendo non quella mare sí grande in questa questa cassa diede e la s’appressò alla le mani gli orli della conobbe la forma della braccia stese sopra la presolo, con tutta la con fatica le mani dalla parve di dovergli la sua fece. Costui, che di buona femina che piú di narrati fuori che della sedere insieme sopra una corruppe e a lei in una Rimasa adunque la e ogni cosa nella femina tornò per la cadde a terra d’una l’uno è serrato in una il fa entrare in questa ricoverare in quella Zeppa, accostatosi alla la distese sopra la Spinelloccio, che nella gli piacque, scese della disse: "Apri questa uscito della ella spesse volte in una cassa senza annoverare, cassa la quale sopra cassa forse il percotesse cassa diede e la cassa cassa nella tavola sopra cassa la quale gli era cassa a quella guisa che cassa, e piú sottilmente cassa cassa, quindi appresso cassa cassa il tiro in terra e cassa sviluppategli e cassa rendere, la qual cassa non si ricordava, cassa non aveva bisogno, cassa; e oltre a questo cassa cassa che appiè del suo cassa artificiata a suo cassa nella camera e cassa sua messa, egli cassa sua e colà la cassa sopra la quale era, cassa, sopra la quale, cassa cassa e serracel dentro; cassa che il marito detto cassa dove serrato era il cassa nella quale era il cassa era e udite aveva cassa; e domandando la cassa cassa, ed ella il fece: cassa cassa, senza far troppe cassa cassa si faceva venire. cassandrea CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO V V V V V V V 1 1 1 1 1 1 1 1 49 50 50 53 58 70 lui rapisce Efigenia e città, e era chiamata per che co’ parenti di quello Ormisda menasse ne dovesse, di rapir di fare, a me, di Lisimaco similmente con Cassandrea nelle lor Cassandrea, la quale Cassandrea Cassandrea rincominciò le Cassandrea. La qual Cassandrea Cassandrea. E pensando Cassandrea Cassandrea, la quale io Cassandrea Cassandrea ritornò in casse LAURETTA LAURETTA II VIII 4 9 17 26 per fuggirli, in un casolare casolare, il qual si vide in quel medesimo casolare se n’entrarono; che notavano e di casse e di tavole, come di calcole e di tirar le casse a sé per fare il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 43 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cassesi PAMPINEA IV 2 7 cassetta CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO II VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI 4 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 29 29 34 34 37 49 49 50 53 54 cassettina DIONEO VI 10 26 fasciata una piccola cassettina; cassettina la quale cassone LAURETTA IV 3 18 sorelle, aperto un gran cassone del padre loro, casta FILOMENA FILOMENA II II 9 9 10 20 altra piú onesta né piú casta potersene trovar di certo: che colei sola è casta la quale o non fu castagne PANFILO VIII 2 46 col mosto e con le castagne calde si castagni FIAMMETTA X 6 6 tra ulivi e nocciuoli e castagni, castagni de’ quali la castagnuoli PAMPINEA VIII 7 61 che per cotali scale di castagnuoli che vi sono castaldo FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO III III III III III III III III III III III 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 6 10 13 14 15 15 15 18 19 23 41 fatta la ragion sua col Anzi mi pregò il e trovò per ventura il delle legne. Il tutti spezzati. Il molto bene, per che il il vide, e domandò il ben da mangiare. Il Ora, avendo il osa entrare, se non il di quei dí morto il lor quelli che de’ maggior cassesi era tenuto a in mare e sopra una e, per non lasciare la camera, di quegli la il cappuccio, fuori la e della sua reliquia, la Poi richiusa la non si guasti, in una io qui avere arrecata la Dio e che Egli stesso la san Lorenzo, aperse la poi ricrescevano nella Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cassetta di gioie cassetta vota, vedendo cassetta empierono; e cassetta ne trasse. E La cassetta aperse. cassetta e al popolo cassetta e i carboni cassetta dove era la cassetta de’ carboni cassetta e mostrò i cassetta, sí come egli cassetta castaldo delle donne, a castaldo loro, quando io castaldo nella corte; al castaldo gli diè da castaldo, che bisogno castaldo castaldo a far fare certe castaldo chi egli fosse. castaldo disse di farlo. castaldo veduto che egli castaldo ch’è vecchio e castaldo, di pari castaldo Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 44 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOSTRATO III 1 41 fosse restituita, e lui castaldo fecero; e per sí castel CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO EMILIA DIONEO NEIFILE II II II II II II VI X 2 2 2 2 2 6 10 1 1 13 14 15 41 75 5 19 d’Asti, rubato, capita a già tardi, di là dal di correre sí fu a si dirizzò verso presi, furono in quello sua brigata n’andò a un avete potuto udire, è un vi voglio qua donare né Castel Castel Castel Castel castel castel castel castel castella CORNICE PAMPINEA PAMPINEA EMILIA FILOSTRATO NEIFILE I II II II IV X INTRO 3 3 6 9 1 43 13 14 25 4 6 quale, lasciando star le prestare a baroni sopra cosa furono tutte le dove smontati alle loro de’ quali ciascuno e e ora a un altro donasse castella, castella che simili castella e altre loro castella de’ baroni tolte castella se ne salirono. castella e vassalli aveva castella e città e castellano PANFILO II 7 31 divenire amica d’un castellano, castellano le si parò castelletto ELISSA CORNICE V VI 3 CONCL 10 20 si videro vicini ad un castelletto del quale, in forma fatto d’un bel castelletto. Le castelletto castello FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO EMILIA EMILIA PANFILO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA II II II II II II II II IV IV IV IV IV IV IV V V V V V 2 2 2 2 2 6 6 7 9 9 9 9 9 9 9 3 3 3 3 3 16 17 19 33 41 38 67 20 6 10 12 13 25 25 25 1 1 39 40 41 sopraprese di lungi dal casa sopra le mura del Egli era in questo del fante di Rinaldo nel le porte, entrò nel servidori e a un suo volte avanti in quel con esse n’andò a un suo dimorasse in un suo un miglio fuori del suo si fuggirono verso il essendo già notte al suo per che da quegli del e da quegli ancora del e nella chiesa del selva e è condotta a un accidente capita a quel infino a un gli pregò per Dio che al vi giunsero. Era il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Guiglielmo e è Guiglielmo, al Guiglielmo, e in Guiglielmo, non menati; e per di Currado non di Valdelsa posto né città, ma quel castello presso a un castello sportata castello una donna vedova castello, di questo castello castello e ritrovò il suo castello legati castello medesimo veduta castello; e quivi con castello castello e fosse l’uno castello in un bosco si castello del lor signore. castello se ne tornò. castello di messer castello della donna, con castello medesimo della castello, Pietro è preso castello castello dove l’Agnolella castello che è presso di castello la menassero; castello d’uno degli Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 45 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ ELISSA ELISSA ELISSA DIONEO DIONEO EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA V V V VI VI VIII X X X X X X 3 3 3 10 10 4 2 2 2 2 6 6 47 48 48 14 30 12 7 10 10 17 6 7 parti fosse villa o a tre miglia era un alcuno di loro infino al la mattina desinava nel femine concorsono nel che egli non è alcun con esso Ghino al prese la via verso il la sua qualità per lo con molti uomini del in riposo la vita sua, a per riposarsi alquanto a castello dove egli andar castello di Liello di castello l’accompagnasse, castello con un suo amico castello, che appena vi castello castello sí forte, che, castello. Il che castello castello, e tutta la sua castello castello fu assai bene castello fu tutta la Castello da mare di Castello a mar se n’andò; castighil FIAMMETTA IX 5 52 tu vi venga e vegghilo e castighil bene. castiglione DIONEO VI 10 23 castità PANFILO EMILIA ELISSA NEIFILE EMILIA II III VII VIII X 7 7 3 1 5 24 40 11 3 14 casto EMILIA VIII 4 8 debbono fare e onesto e casto; casto e d’altra parte io catalana FIAMMETTA PAMPINEA II X 5 7 56 5 una via chiamata la Ruga Catalana si mise. E verso armeggiando egli alla catalana, catalana avvenne che la catalani PANFILO II 7 87 sopra una cocca di catalani che v’era, catalano FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA LAURETTA II II II II VI 9 9 9 9 3 42 44 44 45 6 catalina LAURETTA LAURETTA X X 4 4 5 8 Come stato fosse il siri di Castiglione, Castiglione che rivestir a conservare la loro vostri segreti, serviate per medicina dare la onestissima e la sua con alcuno la sua trovò un gentile uom guari tempo che questo e piaciutigli, al che quella del Firenze un gentile uom castità, castità affermando sé castità, siate pazienti, castità castità e ogn’altra cosa castità come la sua vita castità. Le parole per castità catalano, catalano il cui nome era catalano con un suo catalano il dimandò, e catalano avesse fatto: catalano, chiamato messer catalano donna chiamata madonna Catalina, Catalina moglie d’un dicendo: "Ecco, madonna Catalina, Catalina tu se’ morta: Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 46 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ catella FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 4 5 6 7 7 7 8 8 8 9 9 10 10 21 23 24 27 29 31 32 33 34 43 47 catena PAMPINEA PAMPINEA PANFILO IV IV IV 2 2 6 52 53 15 matta, e messagli una catena in gola e una andandol tenendo per la catena di dietro, non d’oro, e quella con una catena d’oro tener colle catene CORNICE ELISSA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA DIONEO I VI X X X X INTRO CONCL 6 8 8 10 63 44 35 57 82 8 vita con piú forti circundata delle tue e rotte l’amorose e ancora chenti e quali data l’avesse? quali poi che pure in queste cateratta PAMPINEA PAMPINEA VIII VIII 7 7 77 121 cateratte PAMPINEA FIAMMETTA VIII IX 7 5 64 48 caterina FILOSTRATO V 4 8 e fu chiamata adunque Ricciardo questa con ciò fosse cosa che udito della gelosia di mostrarsi dello amor di quelle cose le quali per tutti i napoletani, e a nell’animo che non piú che, non ch’altri, ma Ricciardo, sappiendo brigata delle donne di Quivi le donne, e in que’ luoghi, essendo vendicata sarebbe. bagno che egli aveva a e cominciò ad aspettare che piú? Venuta la nona, venire a parlare?" "andatevene da lui." vegna l’anima mia. Ma poi che a innamorato. Io son Ricciardo. Il che sarete in questa. Catella, Catella moglie d’un Catella e tutte quelle Catella niuno altro bene Catella, subitamente Catella Catella disperato, e per Né Catella soleva fare. Catella altressí, era Catella, ma questa Catella Catella lasciò una Catella con sua brigata Catella fu ricevuto, Catella insieme con loro, Catella con poche rimasa Catella, udendo questo, Catella Catella detto teneva, e Catella. La donna, Catella Catella prese sua Catella rispose: "Sí sono Catella, che cercando Catella Catella, per mostrarsi Catella Catella parve tempo di Catella, non son la Catella Catella udendo e Catella, mentre che Catella catene esser legata al catene, / a quel che catene catene, per quanto viver catene catene color meritino che catene, qual carcere, catene catene vi piace il capo solo fece alla cateratta di quello e venne sopra la cateratta e postasi a fece una imagine con sue cateratte e scrisse una sue frasche con alquante cateratte, cateratte e portogliele e ardire, le disse: "Caterina Caterina, Caterina io ti priego Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 47 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO V V V V V V V V V V V V 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 12 13 17 19 21 24 30 31 40 43 44 46 subitamente disse: "Caterina Caterina mia dolce, io alto sia. A cui la Caterina rispose: "Se veruno. A cui la Caterina disse: "Madre il voglia," disse la Caterina "ma non suole faccia? Rispose la Caterina Caterina: "Quando a mio cicale. Il che la Caterina sappiendo, piú avendo a Caterina col destro questa notte dormir la Caterina Caterina. E andato tenne morto, e chiamò la Caterina Caterina, dicendo: "Ohimè tua legittima moglie la Caterina Caterina, acciò che, come parole si dicevano, la Caterina lasciò per sua moglie sposò la Caterina Caterina. La qual cosa catolica DIONEO VI 10 45 catoliche FILOSTRATO II 2 3 tira una novella di cose catoliche e di sciagure e catolico PAMPINEA IV 2 9 ogni altro uomo divenuto catolico, catolico andò e sí si cattaio FILOSTRATO X 3 4 cattiva DIONEO FILOMENA NEIFILE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA PAMPINEA IV VII VII VII VIII VIII IX IX IX IX 10 7 8 8 1 7 5 6 7 7 7 43 19 42 9 88 64 16 10 13 di nazion nobile ma di mai si dicesse a niuna villania che mai a taverne e or con questa faceva. La donna, anzi io ucciderei una vile e ben sicuramente esser seco stessa: "Ohimè, data posta a qualche e essa misera e cattive FILOMENA DIONEO LAURETTA III V VII 3 10 4 12 3 5 che le risposte seguitan cattive cattive, di che nascon il rider piú tosto delle cattive cose che delle se non cotali generali e cattive, cattive cadde nell’animo cattivel FIAMMETTA II 5 58 cattivella PANFILO FILOMENA I III 1 3 53 31 della Santa Fé catolica, catolica e alquanti de’ che nelle parti del Cattaio fu già uno uomo cattiva vita e di cattiva femina: e per cattiva femina si dicesse cattiva femina e or con cattiva femina, udendo cattiva e rea feminetta. cattiva cosa ad aver cattiva me, vedi quel che cattiva, e non vuol che cattiva cattiva, da’ pastori cattiva ebber veduto il cattivel d’Andreuccio, e pietà mi venne di quella cattivella cattivella, la quale egli mi pare sí afflitta e cattivella, cattivella che è una Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 48 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ EMILIA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA EMILIA IV VIII VIII VIII IX 7 7 7 7 9 18 13 13 142 32 malvagità punitore, la piú cara avere. Ahi avere. Ahi cattivella, la condusse. La fante a diposare. La donna cattivella, cattivella che dal cattivella, cattivella! cattivella cattivella! ella non cattivella cattivella, che di dietro cattivella cattivella a gran fatica cattivelle FIAMMETTA VII 5 5 cattivelli PANFILO VIII 2 4 cattivello EMILIA LAURETTA CORNICE PAMPINEA FILOMENA IV V VIII VIII X 7 7 7 7 8 23 36 2 39 106 la morte di Pasquin E considerando l’età del avevan le donne riso del Lo scolare in sul dí; e questo cattivi LAURETTA FILOSTRATO CORNICE LAURETTA I II VI VII 8 2 CONCL 4 8 40 15 7 mordere i difetti de’ alcuni panni assai suspizione piú atta a’ avendo già tra’ costumi cattività FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO NEIFILE DIONEO NEIFILE I I I IV V V VI VII VII VIII 7 8 8 10 10 10 10 8 10 1 4 7 9 7 8 51 23 41 12 18 in molte cose quasi di bruttura di tutta la zizzania, in dir o d’altre vilissime che ammendamento della a cui Pietro per la sua e trarla di quella racconti le miserie e le a Meuccio per la prezzo della sua cattività fermo segno, cattività de’ vilissimi cattività e tristizie, e, cattività era infamato, cattività del marito cattività era andato cattività di star con cattività sue: e io il cattività che a lui cattività; e cosí il cattività cattivo FILOSTRATO CORNICE FILOSTRATO DIONEO DIONEO LAURETTA LAURETTA PANFILO DIONEO CORNICE I I II V V VI VI VI VI VII 7 9 2 10 10 3 3 5 10 5 18 1 14 5 62 7 7 9 15 2 nello animo un pensiero Guascogna trafitto, di assalire, come che farete lasciando il avea, e insieme col suo fosse, era avarissimo e per tutto, rimasero al e per avventura in su un il quale era tanto fatto e come a quel cattivo e mai piú non cattivo valoroso diviene. cattivo, niuna cosa al cattivo cattivo uomo con la mala cattivo marito e col cattivo, con lui compose cattivo cattivo uomo il danno e cattivo ronzin da vettura cattivo, che egli non è cattivo cattivo si conveniva, il consumamento sia delle cattivelle quelle sole il Il che i secolari cattivelli non possono a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cattivello. Il quale cattivello cattivello che frustato cattivello di Calandrino, cattivello, quasi cicogna cattivello cattivello che qui è là cattivi, cattivi e questo con cattivi e empiutagli la cattivi animi che a’ cattivi del suo marito Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 49 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FIAMMETTA FIAMMETTA NEIFILE LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA PANFILO EMILIA VII VII VII VIII VIII IX IX IX 5 5 8 9 9 5 6 9 7 59 49 22 100 67 12 19 come a lui (argomento di Il geloso villania che mai a niun non ve ne è niuno sí piè impastato, dolente e Calandrino tristo e letti fece l’oste il men al mulattiere: "Deh! cattivo uomo e con poco cattivo, a cui molto cattivo cattivo uom si dicesse; e cattivo che non vi cattivo, avendone cattivo cattivo, tutto pelato e cattivo cattivo acconciar per li cattivo, che farai? vuoil cattivo cauta FILOMENA FIAMMETTA III VII 3 5 7 42 e ella, che molto cauta era, né per il giovane per via assai cauta dal suo lato se ne cautamente NEIFILE DIONEO FIAMMETTA EMILIA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA LAURETTA FIAMMETTA FILOMENA PANFILO LAURETTA DIONEO FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA DIONEO CORNICE FILOMENA CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO I I II II II III III III III IV IV V V VI VII VII VIII VIII IX IX IX X X 2 4 5 6 8 3 3 3 8 1 5 1 7 10 5 9 7 10 1 1 8 3 3 19 7 7 73 76 4 21 38 4 19 23 64 7 3 14 40 7 10 1 5 1 3 24 perché ito vi fosse, volontà trasportato, men denari, o tutti o parte, chiamar la balia e pervenne: e quivi, ma da alcuna di noi da quel dí innanzi assai fu, in parte n’andò dove e questo sapeva sí potesse, per potere piú senza altro dire, divise, delle quali avendo Pietro piú volte di mostrarvi quanto sarei mezza fornita. E lor sollazzo, la donna E una volta e altra pensossi di volere molto venire al fine imposto, amavano, operando della quale Ciacco suo spirito, disiderava, da lui essendo partito, caute FILOMENA I 3 3 cautela DIONEO LAURETTA FILOMENA CORNICE FIAMMETTA NEIFILE I II II III III III 4 4 9 3 6 9 3 27 24 2 3 48 cautamente cominciò a cautamente con le’ cautamente incominciò a cautamente la esaminò di cautamente domandato cautamente beffati. cautamente, con suo cautamente cautamente fece alla sua cautamente fare che quasi cautamente fare e con cautamente di Messina cautamente l’una mandò al cautamente guatatala, sí cautamente con subito cautamente da una sua cautamente guardò la cautamente riguardatala, cautamente menar questo cautamente se gli leva da cautamente ciascuno ciò cautamente si vendica cautamente a dargliele si cautamente a’ suoi quale udita, forse piú caute diverrete nelle brievemente con che pensò convenirgli molta alcun giorno e con molta e l’ardire e la una ora a voi presterà pochi giorni con segreta Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cautela un monaco il suo cautela avere a voler cautela informatosi del cautela del pallafreniere cautela nelle cose che cautela, secondo l’ordine cautela Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 50 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOSTRATO X 3 28 cauto FIAMMETTA LAURETTA II IV 5 3 3 26 caval PANFILO PAMPINEA ELISSA ELISSA NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA II IV V VI IX X X X 7 2 3 9 4 3 3 4 58 30 15 10 23 15 27 12 cavalca PAMPINEA II 3 19 cavalcando CORNICE FILOSTRATO PANFILO ELISSA LAURETTA PANFILO DIONEO PANFILO EMILIA NEIFILE NEIFILE PANFILO I II III V VI VI VI IX IX X X X INTRO 2 4 3 3 5 10 6 9 1 1 9 57 4 25 9 8 13 38 8 11 10 11 7 cavalcante ELISSA VI 9 7 cavalcanti CORNICE CORNICE ELISSA IV VI VI INTRO 9 9 33 1 7 cavalcar FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA NEIFILE PANFILO II III VIII IX X 2 1 9 4 9 20 34 73 13 33 riguardando con quanta cautela venuto siate per sí come rozzo e poco cauto piú volte in fuoco sottrarre, per un cauto ambasciadore gli era, trattala e a di leggiere non fosse da sentiero, né pedata di Betto con sua brigata a panni si rivestí, e a famigliari prendere il aveva tirata fuori, da la trasse e, davanti al caval caval caval caval caval caval caval caval messala, quanto piú gittato; e avuta la conoscendovi, venendo su per la montato, lasciato del giovane, e dismontato messalasi, "Questi che avanti cavalca è un giovinetto in istrazio di noi andar che, uscito di Ferrara e era molto, forse si confidava: e cosí il dí di San Giovanni, E messer Forese, per lo reame del Garbo sopra il pian di Mugnon E verso Ierusalem veniva verso Italia. mula stallarono; per che e per Lombardia cavalcando e discorrendo cavalcando verso Verona, cavalcando allora senza cavalcando, non avendo cavalcando cavalcando l’uno allato cavalcando e ascoltando cavalcando e per Baldacca cavalcando pervennero cavalcando, avvenne che cavalcando Cavalcando adunque messer cavalcando avanti, stando cavalcando per passare tirare Guido di messer Cavalcante de’ Cavalcanti cose alle quali Guido Cavalcanti e Dante vi si sta. Guido Cavalcanti dice con un di messer Cavalcante de’ Cavalcanti, Cavalcanti e non senza quali a lui subitamente il dí, per lo troppo godendo, gli facevan in concio di messer Torello alquanto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cavalcar convenne: per la cavalcar della notte, cavalcar la capra delle cavalcar, disse: "Che è cavalcar cavalcar per la città, e Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 51 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cavalcare CORNICE FILOMENA FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO EMILIA NEIFILE NEIFILE ELISSA PANFILO PROEM II III III V VIII X X X X 9 1 2 1 4 1 1 2 9 12 10 32 8 19 32 8 12 19 41 cavalcasse DIONEO NEIFILE II X 10 1 43 7 cavalcata ELISSA V 3 21 cavalcati ELISSA V 3 10 cavalcato PAMPINEA EMILIA VII VIII 6 4 7 32 cavalcatura NEIFILE IX 4 6 cavalcava PAMPINEA NEIFILE NEIFILE III VI IX 2 4 4 8 15 24 da costui guardato cavalcava che alcuno come poterlasi fare cavalcava appresso a in sul ronzino che cavalcava il Fortarrigo cavalcavano PAMPINEA ELISSA II VI 3 9 18 6 che con tanta famiglia cavalcavano avanti e dove i dí piú notabili cavalcavano per la città, cavalcione FIAMMETTA IX 5 57 e saligli addosso a cavalcione e tenendogli cavalcò EMILIA IX 9 11 cavaleri NEIFILE III 9 57 cacciare, pescare, la commendò meglio saper come il mutolo sapea che la reina, dovendo e di suono, e nel s’era affrettato di paresse, s’ingegnasse di a cavallo e volendo si credeva essere da fatto e essendo per cavalcare, cavalcare giucare o cavalcare un cavallo, cavalcare: e poi, seco cavalcare cavalcare, piú volentieri cavalcare cavalcare e nelle cose cavalcare, ed era, avanti cavalcare cavalcare con messer cavalcare verso Toscana, cavalcare; a cui l’abate cavalcare cavalcare, disse alla sua cavalcare con Ambruogiuolo cavalcasse la capra miglior mule che mai si cavalcasse e la piú bella che piú di due miglia fu cavalcata, cavalcata di lontano si guari piú di due miglia cavalcati che essi si mattina il marito di lei cavalcato in alcun luogo costor quivi venissero, cavalcato già delle si potesse e fornir di cavalcatura e andare teneva che faceva esso, cavalcò per alquanto E sentendo le donne e’ cavaleri nel palagio del Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 52 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cavalier PANFILO FIAMMETTA PAMPINEA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA CORNICE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA NEIFILE LAURETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO I I II III III III IV IV V VI VI VII VII VIII X X X X X X X 1 5 3 5 5 5 9 9 8 1 9 6 6 9 1 4 6 9 9 9 9 7 6 47 3 4 33 22 23 16 1 1 6 29 88 15 31 5 14 16 61 90 mercatante in Francia fu per un il conte Alessandro quello che ad un dei Vergellesi un per ciò che, mentre il fatta mangiare? Il che disleale e malvagio un corsiere nero un cosí cominciò. Un villania a certi e avvenevole, di lei un fossero, mai per ciò il me che ella mi vol fare abbia voi valorosissimo sala venne, e come al Per la qual cosa un quasi costretti. Il di loro che questo morto e sepellito un ricco e sopra quello il cavalier divenuto e cavalier detto non esser Il cavalier fatto. cavalier pistolese cavalier nominato messer cavalier fu a Melano, e cavalier rispose: "Quello cavalier dee fare; ché se cavalier bruno, forte nel cavalier dice a madonna cavalier fiorentini li cavalier chiamato messer cavalier non s’accorse cavalier bagnato: e forse cavalier conosciuto e cavalier piacque appresso cavalier, chiamato messer cavalier cavalier, savio e ben cavalier cavalier fosse il piú cavalier provenzale di cavalier che dormiva; e cavaliere FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA DIONEO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA EMILIA PAMPINEA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO I II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III IV IV IV IV 5 3 3 3 8 8 8 8 8 8 9 10 5 5 5 5 5 5 5 6 7 2 9 9 9 11 6 7 46 6 17 20 21 36 63 8 39 7 8 10 18 25 27 29 37 75 30 7 18 20 aveva per le parole del nella nostra città un suoi tempi ricchissimo con grandissimo onore fé e il piú dilicato leggiadro e ’l piú savio il quale lealissimo "Dunque sarò io, villan a Stanforda, con un re, il quale è giovane virtú che donna o ancora siete divenuto un pro’ piacque, e rispose al udito non sia. Il Il quale, avendo col dell’arte usata dal si levò suso e verso il parola piacque molto al non l’ho venduto. Il giugnere molto fresco e in segreto ad un Alberto, pensando che per valorosissimo tutto. Come il m’aiti Iddio, disse il cavaliere, cavaliere riguardandola, cavaliere il cui nome fu cavaliere, e ebbe tre cavaliere cavaliere e donogli la cavaliere che a quegli cavaliere che nel reame cavaliere era, con cavaliere, in questa cavaliere cavaliere d’un conte cavaliere, e tu se’ cavaliere cavaliere in gran parte o cavaliere poscia che io cavaliere: "Messer, se cavaliere cavaliere, da avarizia cavaliere cavaliere i patti cavaliere: ma pur lei cavaliere cavaliere cominciò a cavaliere, il quale, come cavaliere cavaliere di questo si cavaliere alla battaglia: cavaliere che quella cavaliere, non agnolo, cavaliere cavaliere, le piacque, e cavaliere cavaliere ebbe veduto che cavaliere "io il vi credo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 53 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA ELISSA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA CORNICE NEIFILE CORNICE ELISSA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA IV V V V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VIII IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X 9 4 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 1 1 1 1 9 6 6 6 6 6 6 6 9 8 1 1 2 2 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 6 6 6 6 23 4 28 1 18 19 20 20 21 28 30 31 37 38 38 39 40 4 9 10 12 15 4 13 15 17 24 26 28 81 13 1 11 2 31 5 21 30 32 32 37 45 5 9 25 7 29 34 36 valoroso e cosí cortese che in Romagna fu un aperse; il che udendo il quivi vede cacciare a un a’ cani e contro al al cavaliere. Ma il la fermarono, e il che gran viltà è d’un quant’io potrò. Il quello che facesse il e gridando: e il sempre lacerandola: e il la dolente giovane e ’l grande e a’ cani e al si fecero innanzi; ma il dolente giovane e del andata via la donna e ’l da una gentil donna a un carissimo. Messer lo poté, conoscendo che il di pormi a piè. Il sottile e intendente la qual fu moglie d’un andasse faccendo. Il casa (e conosceva che il avuta della tornata del si sia nascosto. Il Disse allora il Disse allora il intende di farvi e mostrogli in quella un cosí cominciò. Un attento alle parole del re Anfonso nel fiorentin quello avendol fatto far città di Lombardia, un donna, conoscendosi al stato risposto. Il commendatola molto e al alquanto partito il chi ella è. Disse il e seppe ringraziò il le sollicitazioni del m’ingegnerei. Il che vostro sia. Il avversa alla sua era il due figliuole al povero e sí per premiare il re operò, il nobile Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cavaliere come messer cavaliere assai da bene e cavaliere e fieramente cavaliere una giovane e cavaliere. Ma il cavaliere cavaliere che questo vide cavaliere sopragiunto cavaliere armato volere cavaliere allora disse: cavaliere; il quale, cavaliere cavaliere, messo mano ad cavaliere cavaliere, rimontato a cavaliere cavaliere e’ cani; né cavaliere, e molti per cavaliere cavaliere, parlando loro cavaliere cavaliere e che si cavaliere, mise costoro cavaliere cavaliere mi piace di cavaliere, al quale forse cavaliere cavaliere era entrato nel cavaliere, il quale per cavaliere cavaliere. Frate cavaliere cavaliere assai valoroso cavaliere, abbracciatala cavaliere cavaliere non si poteva cavaliere, come la donna cavaliere cavaliere allora disse: cavaliere: "Che hai tu a cavaliere cavaliere: "Or via, non cavaliere cavaliere bagnato alle cavaliere chiamato messer cavaliere serve al re di cavaliere, vennero a un cavaliere cavaliere usata, quando cavaliere; la quale egli, cavaliere cavaliere per virtú e per cavaliere obbligata e che cavaliere, contento di cavaliere cavaliere affermato che cavaliere, sí come colui cavaliere cavaliere: "Questo farò cavaliere cavaliere; e gli altri, cavaliere cavaliere, e veggendo che cavaliere cavaliere, udita la cavaliere cavaliere si vergognò e cavaliere, piú cavaliere cavaliere il quale in cavaliere dello onore cavaliere altamente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 54 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO X X X X X X X X 7 7 7 7 9 9 9 9 1 38 43 48 13 26 35 109 sempre poi si dice suo obstante questo, vostro Aver voi re per sempre s’appellò suo era, s’avide che questo alla qualità del di sé chente costui è d’un cosí fatto cavaliere. Venuta era cavaliere cavaliere appellarci cavaliere sapete quanto cavaliere né mai in alcun cavaliere aveva dubitato cavaliere il qual cavaliere, al soldano di cavaliere cavaliere, pregandone cavaliere cavalieri FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA NEIFILE FIAMMETTA PAMPINEA I II II II II II II II III III III III III IV VI VI VII VIII X X X 5 3 3 3 3 3 3 3 6 9 9 9 9 9 1 1 7 7 1 6 7 6 17 19 37 42 43 44 46 9 30 31 56 58 4 6 6 6 102 3 35 22 però che, quanto tra’ appresso venieno due Al quale l’uno de’ l’abate con li due si maravigliarono li due racconsolati i tosto reale, e da’ due Quindi andarono i due brigate di donne e di il paese, per due ch’egli avea. I gran festa di donne e di postemi per li due furon già due nobili insieme con donne e con disse uno de’ avvenne che certi ciò gli stimate miglior tra gli altri valorosi della Magna, nobili e lanza / con altri cavalieri era d’ogni cavalieri antichi e cavalieri rispose: cavalieri e con cavalieri e sí si cavalieri li quali cavalieri molto onorato; cavalieri in Inghilterra cavalieri, secondo cavalieri cavalieri al conte il cavalieri intesero la cavalieri, pure in forma cavalieri cavalieri che io ti cavalieri, de’ quali cavalieri cavalieri, li quali a cavalieri cavalieri della brigata: cavalieri li quali cavalieri e far di piú cavalieri che da gran cavalieri e gran baron cavalieri arme portare: / cavalla CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1 6 9 11 11 12 12 17 17 18 18 18 20 23 24 diventar la moglie una la vita sua, con una suo allogata la piace io fo questa mia voglio la fo diventar ché tu possa far con l’asino e con la sia bella testa di sieno belli crini di gambe e belli piedi di questo sia bel petto di questa sia bella coda di cosa che tu vedessi? La tuoi fatti e’ miei? qual dover fare della giovane cavalla; cavalla e quando viene cavalla cominciò a portar cavalla di donno Gianni, cavalla diventare una cavalla; e perciò non mi cavalla cavalla di me e fare i cavalla, e guadagneremo cavalla cavalla; e toccandole i cavalla cavalla; e poi cavalla cavalla; poi toccandole cavalla cavalla; e cosí fece alla cavalla cavalla. Compar cavalla cavalla era per esser cavalla vedestú mai senza cavalla, per le parole cavalla Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 55 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cavalle FILOSTRATO CORNICE DIONEO VII VII IX 2 3 10 34 2 17 cavalleresca NEIFILE VI 4 4 e magnifico, e vita cavalleresca tenendo cavallerescamente FIAMMETTA X 6 4 re, quello che egli cavallerescamente cavalleressa FIAMMETTA II 5 23 cavalleria LAURETTA VIII 9 88 cavalli FILOSTRATO PAMPINEA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE ELISSA FILOSTRATO FILOMENA PANFILO EMILIA EMILIA NEIFILE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA PANFILO I II II II II II II II II II II III III IV IV IV VI VI VII VII VII IX IX X X X X X X X X 7 3 5 5 5 5 7 7 8 8 9 2 2 3 9 9 4 9 2 7 9 9 9 1 2 2 2 2 2 2 9 8 8 1 3 3 85 52 109 85 98 34 24 28 19 12 24 14 11 34 10 21 16 20 4 6 10 19 20 23 26 15 e d’amor caldi le cavalle di Partia parlare obscuro delle cavalle partice, che a guisa che stanno le cavalle, cavalle ammaestrandola essere la maggior cavalleressa che mai in bagnato: e forse che la cavalleria mi starà cosí nello albergo co’ suoi famiglia e molti e buoni a Napoli a comperar di Pietro, cozzone di era buon mercato di dove per comperare tutti i suoi sopra uno de’ lor sapea che attendere a’ di famiglia e di molto si fidava, con due era sopra le stalle de’ per lo servigio de’ cani e con uccelli e con voltate le teste de’ Proenza, fatti sellare i si levò e comandò che i briga"; e spronati i ampi campi gli sfrenati Venduti adunque i suoi tu che in arme, in some sopra muli e sopra "Voi conoscete i vostri in arme e in d’arnesi e di some e di assai bene adagiato, e i quella era tutti i suoi egli poteva tutti i suoi da voi tutte, e i vostri oportune prendere e de’ come smontati furono, i Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cavalli e co’ suoi fanti, cavalli e cani e uccelli cavalli, in una notte da cavalli cavalli; il quale, avendo cavalli cavalli, messisi in borsa cavalli cavalli era andato. cavalli e le sue cose cavalli, mi menarono a cavalli cavalli, di che tutto il cavalli cavalli e d’arnesi cavalli e con sue lettere cavalli, nella quale cavalli cavalli, pianamente cavalli cavalli, in conviti e in cavalli cavalli, quanto piú cavalli cavalli, andò via. La cavalli cavalli gli fosser menati cavalli, a guisa d’uno cavalli cavalli e d’amor caldi le cavalli e la sua famiglia cavalli, in robe e in cavalli cavalli passavano, gli cavalli e io conosco il cavalli e in compagnia a cavalli e di famiglia cavalli e tutto l’arnese cavalli infino al piú cavalli vedere disse: cavalli potete voi da cavalli similemente, e cavalli adagiarono; e Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 56 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PANFILO cavallo NEIFILE FILOSTRATO PAMPINEA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO ELISSA ELISSA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO NEIFILE PANFILO EMILIA EMILIA NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA X 9 34 I I I II II II II II II II II II II II II II II III III III III IV IV IV V V V V V V VI VI VI VII VII VII VII IX IX IX IX X X X X X 2 7 10 2 2 2 2 2 2 4 4 7 7 8 8 9 9 3 9 9 9 INTRO 9 9 3 3 7 8 8 8 1 1 5 6 6 6 9 4 6 9 9 1 3 3 4 6 18 26 11 5 14 37 41 41 42 18 28 17 108 23 85 10 35 39 8 27 35 24 10 13 9 54 28 10 20 31 7 11 9 8 16 29 34 14 32 7 7 12 12 25 9 23 e similmente nuovi cavalli e forti alli lor Il giudeo montò a partito s’era, ritornò a quando a piè e quando a era con un suo fante a adoperò, ma volto il essere ristorato d’un e volendo montare in sul gli fu restituito il suo ringraziando, montò a allo scampo suo; e a a questo prestatogli con piú suoi famigli a di quindi passavano a pose i suoi figliuoli a Assegnatogli adunque un saper cavalcare un montata col famigliare a fu la mattina montato a che fosse, montò a al re; e montato a passare Beltramo a non del bue, non del suo famigliare montò a parola, rimontò a con lei insieme montò a con loro, montati a l’ebbe, rimontato a andar volesse, montato a sopragiunto smontò da cavaliere, rimontato a che a andare abbiamo, a "Messer, questo vostro Firenze; il quale né in tutto solo montato a detto v’ho, e montato a ebbero, fattol montare a s’è levato e salito a forche di Siena, montò a con l’oste, rimontati a proverbio usino: Buon Buon cavallo e mal seguente, montati a poca compagnia montato a non avea, e montato a suo famigliare montato a compagni, rimontati a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cavallo, cavallo e, come piú cavallo. Messer Cane, cavallo cavallo secondo che piú cavallo. E cosí cavallo cavallo sopra il quale cavallo e d’alquanti cavallo del fante, quasi cavallo, i panni e i cavallo cavallo e sano e salvo cavallo a quella, come cavallo e datagli cavallo; il quale, cavallo cavallo: li quali come cavallo cavallo, e egli montatovi cavallo cavallo, come quello cavallo cavallo, tenere uno cavallo cavallo, verso la sua cavallo cavallo e andato via, cavallo e a Parigi n’andò cavallo, non nel suo cavallo cavallo con sua compagnia cavallo, non dell’asino, cavallo cavallo, e forse un cavallo cavallo ed essendo già cavallo, e presero il cavallo cavallo e bene cavallo a Trapani se ne cavallo e da’ suoi molti cavallo; al quale cavallo cavallo e ripreso il suo cavallo con una delle cavallo ha troppo duro cavallo né in arnese cavallo a lei se n’andò e cavallo per niuna cagione cavallo a Firenze il ne cavallo col suo sparviere cavallo. Il cavallo cavallo se ne vennero a cavallo e mal cavallo cavallo vuole sprone, e cavallo e volendo cavallo dopo il terzo dí cavallo, n’andò al cavallo cavallo, senza ristare cavallo cavallo e messer Neri Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 57 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO X X X X X X 7 7 9 9 9 10 30 37 21 35 48 15 del vespro montato rendere, montato un dí messer Torello montato montarono E egli presolo montò la mezza terza montò a a a a a a cavallo, cavallo sembiante cavallo con molti de’ cavallo e fatti venire i cavallo. Messer cavallo cavallo e, detto a cavallo, e ciascuno altro cavallo cavasse DIONEO IV 10 9 nella gamba non gli si cavasse, cavasse a costui si cavata FIAMMETTA IV 1 9 del prenze una grotta cavata nel monte, di cavati PAMPINEA VIII 7 100 cavato FILOMENA IV 5 15 cavelle ELISSA FILOSTRATO NEIFILE VIII IX IX 3 3 4 17 12 15 bene, rispose Maso "sí è cavelle cavelle. Calandrino "Sí, potrestú aver cavelle, cavelle non che nulla: parole che non montan cavelle; cavelle intendiamo a caverna EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA II II II II 6 6 6 6 12 13 15 19 e molto per ogni lito partitasi in quella ivi vicino in una parte fuggirono che alla cavezzine ELISSA V 3 44 cavicciuli LAURETTA LAURETTA IX IX 8 8 13 19 vicino della loggia de’ Cavicciuli e mostrogli in pezza dalla loggia de’ Cavicciuli? Rispose Cavicciuli caviglia DIONEO CORNICE IV CONCL AUTORE 10 15 5 egli aveva a buona caviglia legato l’asino. dir tutto dí ‘foro’ e ‘caviglia caviglia’ caviglia e ‘mortaio’ e cavigliuolo PANFILO III 4 17 appoggiare ad alcun cavigliuolo, cavigliuolo puoil fare; cavò FILOMENA IV 5 15 poterti vedere t’avresti cavati gli occhi: e per cavò; né ebbe guari cavato, cavato che ella trovò il caverna gli andò cercando caverna, dove di piagnere caverna caverna e dopo alquanto caverna dove era madama la testa, ruppe le cavezzine e cominciò a le parve la terra quivi cavò; cavò né ebbe guari Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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A cui la e aver presa una che, riposandosi questa cavriuola e entrare ivi cavriuola, e videvi due cavriuola cavriuola divenuta che cavriuola la quale in cavriuola e i due Cavriuola dinominata; e Cavriuola, cosí verso lor Cavriuola Cavriuola rispose: "Io cavriuola tanto bella e cavriuola una volta e cavriuoli CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE CORNICE CORNICE II II II II II II II III III IX 6 6 6 6 6 6 6 INTRO CONCL INTRO 1 15 19 19 24 25 26 13 7 2 Madama Beritola, con due cavriuola, e videvi due Currado a seguire i due andavano; li quali insieme co’ due la cavriuola e i due stette, sempre a’ suoi lepri, e dove giacer alcuna noia a seguire, i gli animali, sí come cavriuoli sopra una isola cavriuoli forse il dí cavriuoli, li quali già cavriuoli cavriuoli, da’ cani cavriuoli cavriuoli e con la cavriuoli, da’ quali, non cavriuoli cavriuoli avendo amore e cavriuoli e in alcuna cavriuoli e i conigli e cavriuoli, cervi e altri, cavriuoli cecco CORNICE CORNICE NEIFILE IX IX IX 4 4 4 1 1 5 cece LAURETTA IX 8 11 cedri CORNICE III INTRO 8 e vivi aranci e di cedri, cedri li quali, avendo i cefalú PAMPINEA X 7 46 donarono, gli donò Cefalú e Calatabellotta, celando PANFILO FIAMMETTA PAMPINEA II X X 7 6 7 68 17 19 nettar sementa di cavolini che il marito qua e chi là, cotti lor cavretti e loro altra ne brontolasse. Cecco di messere sua cosa e i denari di Cecco di messer ciascuno chiamato Cecco, Cecco ma l’uno di messer primieramente ebbero del cece e della sorra, e persona il suo amor celando celando. Ma mentre del dilicato lor corpo celando, celando usciron del ch’a morte vegno, / celando per temenza il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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Egli il è celatamente saper fare celatamente, in forma di celatamente celatamente in mano un celatamente la sua bella all’altare, quando celebrava, celebrava se da molti delle donne, cotante celebravate; celebravate né mai Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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Ma io non ho cembalo, cembalo e per ciò vedete meglio sapeva sonare il cembalo e cantare L’acqua sua moglie la fece e celebrò le nozze e con le disse della gloria celestiale. celestiale Poi, cella ne la menò, che cella di costui, sentio cella a ascoltare, e cella. Di che egli, cella cella con la chiave, cella di costui e far cella, quel la aprí e cella cella entrare, cosí tutto cella, alla sua camera se cella cella di questo fatto cella, senza avvedersene cella cella d’uno romito cella; e venuta la notte, cella cella non lasciandolo Ora cella tornava. cella, senza altra cella cella un grande splendore cella dell’Isabetta, e cella. Era quella cella cella, e quello, cella stare d’aver le lor celle piene d’alberelli in tanto che non celle di frati ma Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 61 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cena CORNICE CORNICE CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE PANFILO PANFILO EMILIA CORNICE CORNICE FILOSTRATO CORNICE CORNICE FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE NEIFILE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE CORNICE EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA I I I II II II II II II II II II II II II II III III III III III IV IV IV V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII CONCL CONCL CONCL 2 2 2 5 5 5 5 5 5 7 7 7 CONCL 4 4 7 CONCL CONCL 9 CONCL CONCL 8 10 10 10 10 10 10 10 10 10 CONCL CONCL 4 6 6 6 6 6 CONCL CONCL 1 5 5 5 5 16 16 20 25 35 30 32 34 34 34 36 26 26 28 11 8 27 13 6 8 14 6 7 12 26 29 41 46 47 47 59 62 63 4 6 5 1 8 9 16 16 16 36 32 38 43 57 mattina e per la futura l’ora della cenarono; dopo la qual un bagno e nobilmente da gli apri; qui è questa ricevuto l’avea. Dopo la per ciò che ora di tutta sera aspettato a egli non fosse atteso a ragionamenti, postisi a e che come che egli a Furono adunque dopo solenne festa una bella essendo di molte cose la cibi e di beveraggi la si furono, l’ora della e a dargli desinare e volte: chi la sera non del letto e forse per la per infino all’ora della il tempo, l’ora della dovervi esser la sera a per infino all’ora della infino all’ora della quegli altri invitando a una sera andare a voi trangugiata, questa le quali cose la nostra domandava pure se da rispondeva: "Sí, da molto usate di far da fare che noi abbiamo da la tavola, fece venir la cenò. Dopo la infino all’ora della ogn’uom richiamare, a gli mandò dicendo che a o di Maremma e vince una che voglia metter sú una a voler vincer questa Neri che aveva messa la che egli aveva vinta la per infino a ora della fece comandar la senza albergo e senza questa sera essere a geloso, dolente e senza tu altrove andato sii a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cena far si dovesse, cena, verso il palagio cena cena, fatti venir gli cena cena. E essendo ogni cosa cena cena e non saria chi cena, da tavola levatasi, cena cena era, in niuna guisa cena e farò villania. cena; e poi, dopo molti cena cena e splendidamente di cena non fosse atteso cena i ragionamenti molti cena nella quale la donna cena lieta, ordinò con cena, per grande spazio cena cena venuta, con festa e cena, secondo che fatto cena cena, tutta notte si cena cena ch’era stata magra, cena licenziò ciascuno. cena appena aspettata cena e con disidero cena lietamente licenziò. cena. La qual venuta, cena cena e a desinare, come cena il marito con un suo cena. Pietro rispose: cena cena turbata, io non cena cosa alcuna vi fosse cena ci ha! noi siamo cena, quando tu non ci cena cena qualche cosa, ché mi cena la quale cena quello che Pietro si L’onesta cena licenziò. cena andarono; la quale cena l’arrostisse e cena. Ridevano ancora cena cena a doverla dare a chi cena; e accordatisi cena cena e ciascuno altro cena e che per certo i cena di fare il suo cena: la qual poi che con cena Ma una cena era rimaso. cena e a albergo altrove, cena, morendo di freddo, cena cena e a albergo! Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 62 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ CORNICE CORNICE FILOMENA DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA PANFILO LAURETTA EMILIA EMILIA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE CORNICE VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX X X X X X X X CONCL CONCL 6 10 10 CONCL CONCL CONCL 5 6 8 9 9 CONCL 6 6 9 9 9 CONCL CONCL 4 6 8 23 56 6 7 7 29 11 4 23 24 7 21 23 11 19 33 8 9 per infino ad ora di infino all’ora della Calandrino gl’invitò a splendidamente far da il dí mandato che egli a infino all’ora della infino all’ora della cenarono, e dopo la Venuta l’ora della ben seco portato da questi a desinare e a che cosí facesse far da tu facessi questa insino all’ora della restando a dar nella Finita adunque la fece ordinare una bella e quivi, secondo la città, e l’ora della infino all’ora della si diede. E l’ora del la cena licenziò la brigata. cena con grandissimo cena cotale alla trista, cena, aspettò Salabaetto; cena cena e a albergo con lei cena libertà concedette a cena passarono. La quale cena al modo usato cena e costoro, avendo cena, insieme con l’oste cena cena, ancor che chiamato cena cena come Melisso La donna cena fare?" cena. Alla quale con cena cena, vennero le due cena cena e il re co’ suoi cena e metter le tavole cena sproveduta, furono cena venuta, con molti cena, in piè si levò. cena cena venuta, con sommo cenar FILOSTRATO EMILIA PAMPINEA PANFILO IV VII VIII X 9 1 7 9 9 30 21 19 dí seguente andrebbe a Federigo, che con lei di favellato, e poi volle stati alquanto, fu di cenar cenar cenar cenar cenare FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO NEIFILE NEIFILE CORNICE DIONEO DIONEO EMILIA EMILIA EMILIA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA DIONEO EMILIA FIAMMETTA II II II II III V V V V V VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII IX X 2 2 5 5 4 5 5 10 10 10 1 1 1 6 6 6 7 10 9 6 21 34 31 33 23 10 13 1 27 60 7 12 13 8 14 15 33 21 25 7 per lo marchese e poi mani lavatesi, si pose a uscire per andare a che qui venissero a con lei se ne veniva a in alcuna parte a andò con un suo amico a Pietro di Vinciolo va a posti a tavola per ponavam noi a tavola per alcuna volta vi veniva a che, dovendo Federigo e dove ella era usa di costoro non vi vollon senza volere altramenti e Bruno se n’andarono a iersera ci venne meco a sera te ne venissi a ché non ceni, se tu vuoi sera con lui voleva cenare e andarsi a letto; cenare. Egli era grande cenare cenare all’albergo? Di cenare, e poi, se pure cenare cenare, seco sempre cenare cenare, metterti là dove cenare cenare; e fattolo sentire cenare cenare altrove; la donna cenare, e ecco Pietro cenare cenare. "Or va dunque cenare cenare e a albergo, e la cenare con monna Tessa, cenare con Federigo cenare e partirsi da lui. cenare, se n’entrò in cenare cenare col prete: e, come cenare, non se ne va cenare cenare e a albergo meco. cenare? Se mi fu detto cenare cenare nel suo giardino. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 con lui. Il s’aspettava, non con lei e ancora tempo: per che a Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 63 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PANFILO X 9 15 infino all’ora di poter cenare gli ritenne. cenaron CORNICE CORNICE I III INTRO CONCL 48 8 nell’altro mondo cenaron con li lor con grandissimo diletto cenaron la sera. cenarono CORNICE CORNICE EMILIA CORNICE EMILIA CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO I II III IV VII VII VIII IX X CONCL CONCL 7 CONCL 1 CONCL CONCL 6 9 16 11 95 8 12 6 7 11 33 cenarvi FIAMMETTA III 6 9 cenato FILOSTRATO PAMPINEA EMILIA FILOMENA EMILIA CORNICE NEIFILE DIONEO DIONEO EMILIA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA LAURETTA II II II II III IV V V V VII VII VII VIII VIII VIII 2 3 6 9 7 INTRO 5 10 10 1 6 7 6 7 9 30 24 14 4 12 44 17 59 60 30 29 27 15 18 35 e si cenerà, ché so che e chi là, avendo l’abate che la sera davanti l’altre tutti lietamente all’albergo, e poi che dove la passata sera tu oramai qui, poi hai com’io, non abbia ancor "che egli non ha ancor s’aspettava, non avendo hai a fare. E, come da uccellare, e come col prete: e, come lui lietamente avendo quando con lui non avea cenava NEIFILE CORNICE V V 5 10 14 1 che Giacomino non vi cenava cenava, e gli disse che casa d’Ercolano, con cui cenava, cenava un giovane cenavano DIONEO V 10 28 cencio DIONEO EMILIA V VI 10 8 17 6 tornatesi con diletto con festa e con piacer e quivi la sera piacere e ben serviti dolente, e egli e ella e con letizia con festa e con piacer cena, insieme con l’oste compagni magnificamente cenarono; cenarono dopo la qual cenarono; e da quella cenarono cenarono; e piú giorni ap cenarono cenarono. E da quella cenarono cenarono un poco di carne cenarono. E levate le cenarono cenarono, e dopo la cena cenarono cenarono. Ora non avea cenarono cenarono. E quando cenarono mare e a desinarvi e a cenarvi, cenarvi Ricciardo, cenato non ha. cenato e già essendo cenato non avea, da fame cenato, cominciarono di cenato cenato ebbe insieme col E da cenato aveano. cenato? E cosí l’uno cenato cenato. "Certo no cenato cenato; ché quando tu cenato cenato e avendo bene le cenato ebbero, fattol cenato ebbe, essendo cenato ebbero, presi loro cenato, ciò che fare cenato cenato: "Stanotte fu’ io cenato alla camera nella quale cenavano, cenavano sotto una cesta chi mi desse fuoco a cencio cencio, Dio il sa che sí forte le veniva del cencio, cencio che altro che Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 64 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cene LAURETTA LAURETTA VIII VIII 9 9 21 61 cenerà FILOSTRATO II 2 30 ne venga: al fuoco e si cenerà, cenerà ché so che cenato cenerai FIAMMETTA II 5 31 all’albergo? Di vero tu cenerai con esso meco: e cenere DIONEO DIONEO V V 10 10 16 45 se non da guardar la cenere intorno al nel fuoco e farne cenere! Poi, del suo cenere ceneremo CORNICE I CONCL 8 sarà per andar sotto, ceneremo per lo fresco, e ceni EMILIA IX 9 25 dir questo? deh! ché non ceni, ceni se tu vuoi cenare? ceniamo DIONEO V 10 61 disse Pietro "fa che noi ceniamo, ceniamo e appresso io cenni FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA III III III X 1 1 1 CONCL 15 19 19 14 innanzi, con suoi sapea lavorare e con star quivi, e costui con / che con parole o cenno CORNICE NEIFILE III V 8 5 2 13 alla Lauretta con un sol cenno mostrato il suo lui che, quando un certo cenno facesse, egli cenò ELISSA DIONEO EMILIA EMILIA DIONEO EMILIA V V VII VII VIII IX 3 10 1 1 10 9 30 62 8 30 23 31 che avevano poveramente e col giovane lietamente agio e con molto piacere a casa se ne gli portò e gran festa e ben servito le mani, con Melisso centinaia CORNICE I INTRO 42 centinaio DIONEO VIII 10 60 che vi s’arde a queste cene né quanti sieno i a dare le piú belle cene e i piú belli cenni cenni cenni cenni gli fece intendere domandatolo se egli rispostogli che far o blandimenti / in cenò, cenò e appresso tutta cenò. Dopo la cena cenò cenò e albergò con la cenò a grande agio; e poi cenò. Poi, nella camera cenò cenò, e quando fu tempo, cenò nelle quali a centinaia si mettevano i a ragion di trenta per centinaio; centinaio se da questa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 65 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cento CORNICE CORNICE PANFILO EMILIA EMILIA EMILIA NEIFILE FILOSTRATO CORNICE PANFILO NEIFILE CORNICE EMILIA CORNICE EMILIA FIAMMETTA PAMPINEA LAURETTA DIONEO DIONEO PANFILO FILOSTRATO PROEM PROEM I I I I II II III III III III V V VII VII VIII VIII VIII VIII IX X centomila FILOMENA 1 6 6 6 1 2 INTRO 4 9 CONCL 2 CONCL 1 5 7 9 10 10 6 3 1 13 73 12 17 19 21 37 13 24 53 7 13 13 27 58 88 51 19 33 27 37 nel quale si contengono intendo di raccontare portommi in collo piú di Voi riceverete per ognun riceverete per ognun per che, se per ognuna la borsa con ben m’è venuta stasera forse giardin pieno forse di di che, avendo già detti con grandissima vergogna che a lor sedenti forse v’era, in sul vespro ben un gallo delle lire troverai unto bisunto e le corna, se tu avessi togliendolati, né delle lire presso a per certo bellissima, e mille, io ne aveva ben io te l’ho detto Piccol dono è donare VII 7 38 delle mani della donna e centomila volte lei e il centomilia CORNICE FIAMMETTA ELISSA PAMPINEA PAMPINEA I II III VIII VIII INTRO 5 5 7 7 47 83 32 27 89 cepparello CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO I I I I I 1 1 1 1 1 1 9 9 16 89 cepperello PANFILO I 1 9 là dove pochi per ser Cepperello il conoscieno. cepperello PAMPINEA VIII 7 140 umano ma piú tosto un cepperello innarsicciato i sani, oltre a cominciarono che se da e baciandola non che mille ma piú di utile al mondo che cominciò cosí. venne a memoria un che si volesse adunque questo adunque visse e morí Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Ser ser dir ser ser cento novelle in dieci dí cento novelle, o favole o cento volte! troppo feci cento e possederete la cento’. Lo cento cento ve ne fieno rendute cento fiorin d’oro; io vi cento volte voglia cento varietà di belli cento de’ suoi cento lire le domandò per cento volte per mezzo lor cento miglia sopra Tunisi cento? La reina cento cento cacherelli della cento occhi come tu n’hai cento altre alla tua cento di bagattini, già è cento anni gli pareva cento e anche dugento da cento volte che tu non va cento anni: quanto centomilia centomilia centomilia centomilia centomilia creature umane diavoli fosser volte, su per la baciava. tue pari non Cepparello con una falsa Cepparello da Prato, il Cepparello, credendo che Cepparello Cepparello nell’animo a Cepparello da Prato e Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 66 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ ceppi FILOSTRATO III 1 14 cera CORNICE PANFILO ELISSA ELISSA LAURETTA I I VII VII VIII INTRO 1 3 3 9 32 87 37 41 21 cerbiatti CORNICE III INTRO 13 cerca FILOSTRATO VIII 5 8 cercai FILOMENA FILOMENA X X 8 8 77 80 dovete sapere che io non cercai né con ingegno né i suoi congiugnimenti cercai, cercai non appressandomi cercando CORNICE DIONEO PAMPINEA EMILIA PANFILO ELISSA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA DIONEO DIONEO DIONEO PANFILO ELISSA DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA I I II II II II III III III III III III III V V VI VI VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII INTRO 4 3 6 7 8 2 2 2 6 10 10 10 1 3 10 10 5 5 8 8 8 3 3 3 5 5 7 79 9 31 12 45 91 25 29 31 31 6 7 8 11 49 43 46 22 53 24 30 41 1 39 43 6 8 12 ciascuno: e andavan seco molte cose rivolse, tuo sciocco pensiero, e, ogni caverna gli andò potere avere. E ciò che il re andava avvisandosi ciò che esso Costui, il quale io vo che ciascun dee andar lui." Catella, che quello che ella andasse spirata da Dio andava quale di ciò che tu vai ora per questo bosco alcun suo conoscente, quello che io andava lungamente era andati darò quello che egli va quello che tu andavi ora e cosí solo andasse venuti; che andate voi veggio che egli è andato giú per lo Mugnone vanno in giú della pietra nel farnetico d’andar del Saggio una mattina, quello che andava di quello ch’e’ va gli mise innanzi certi ceppi che Nuto non avea con funeral pompa di le imagini della far porre una statua di fatta fare la imagine di dire quanta sia la cera e di canti, alla cera secondo la cera della sua grandezza cera, la mandò ad cera cera che vi s’arde a cavriuoli e in alcuna cerbiatti giovani andar incominciò a far cerca nuova; e trovò due Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cercando per loro somma cercando se a lui alcuna cercando qui, conosci cercando. Ma poi che la cercando cercando de’ modi e i cercando. Adunati cercando cercando andava, forte cercando, quantunque di cercando cercando di ricoprire; e cercando andava quello cercando. La quale cercando cercando d’essere al suo cercando è molto migliore cercando? Era Cimone, cercando cercando di trovar modo cercando trovare, perciò cercando, mi fece egli cercando cercando. Fatto adunque cercando cercando, e dieditelo. cercando cercando. A’ quali cercando cercando a questa ora cercando che io faccia cercando di trovar cercando. Calandrino cercando cercando le pietre nere cercando d’un suo amico, cercando, incominciò a cercando cercando. Dira’gli, cercando Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 67 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE LAURETTA EMILIA CORNICE VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX X X CONCL AUTORE 7 7 9 9 9 9 4 4 5 135 137 3 3 59 60 7 12 9 18 smarriti: e andandoli v’è tutto dí oggi andata alcuna a colui che la va d’uno che se l’andò che egli m’andrà sempre maestro sapa andava e andare orrevole. E sé, con piú sentimento parti per lo mondo mandò sarebbe stata l’andar cercando, cercando poco dopo la cercando: ma chi avrebbe cercando cercando, o che la si cercando cercando; estimando che cercando cercando, per ciò che io cercando cercando. Il medico, cercando cercando d’alcuno, il cercando, trovò costei cercando cercando se in ciò alcun cercando e faticandosi in cercane CORNICE IV INTRO 37 cercano ELISSA II 8 44 cercar FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA NEIFILE LAURETTA I IV VII VIII VIII VIII VIII IX X 5 INTRO 6 3 3 3 3 4 4 4 38 28 26 28 37 57 18 48 uomini è gran senno il in contrario molti nel e tu poi sappi far Diessi adunque a v’andasse, v’andassimo a e tre fossero insieme a poi sodotti ci avesti a sappi che io potrei il pensier disiderare e cercar d’amar sempre cercar d’aver piú pane cercar quello che con lui cercar di costoro, acciò cercar. Noi la troverem cercar cercar di questa pietra; cercar teco della pietra cercar tutta Siena e non cercar di rubare, cercare EMILIA NEIFILE PAMPINEA ELISSA DIONEO DIONEO ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA LAURETTA CORNICE DIONEO II V V VI VI VI VIII VIII VIII IX IX IX X 6 5 6 9 10 10 3 3 3 1 8 CONCL 10 49 32 12 9 14 25 25 26 31 34 21 5 9 delle mie cose sempre e la credessi, e fanne e quivi, dopo molto erano solo in tralle cose del frate che venne lor presa per e seco propose di voler altro n’andassero a che noi andassimo a e cominciò brancolone a che messer Filippo ti fa ma con ogni studio ciò, senza piú avanti cercare e operare; e cercare, ché tu troverrai cercare cercare, trovato che la cercare cercare se trovar si cercare di questa penna, cercare fu la bisaccia cercare di questa pietra; cercare, e tutto il cercare cercare senza star piú. cercare se egli il cercare, non so quel cercare La cercare e operare. cercare, costei propose cercare cercargli ELISSA VIII 3 26 cercarla DIONEO III 10 32 che direbbono: "Va cercane tra le favole. quella parte dove essi cercano il polso, la mattina consumò in cercargli. cercargli Ultimamente, esser viva, messosi a cercarla e ritrovatala Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 68 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cercarmi PANFILO IV 6 17 cercarne FIAMMETTA II 5 78 e sembiante faccendo di cercarne, cercarne alquanto gli cercarono CORNICE PANFILO I II INTRO 7 25 3 parenti e le lor cose, e cercarono l’altrui o pericolo, d’acquistarle cercarono; cercarono e, come che cercasse FIAMMETTA FIAMMETTA II II 5 5 78 78 gli dissero che cercasse per tutto: ma dicendo pur che ben cercasse, cercasse preso tempo, cercassi DIONEO VI 10 37 comandamento che io cercassi tanto che io cercata LAURETTA ELISSA FILOMENA II V X 4 3 8 29 49 78 e con piú diligenzia cercata ogni cosa che fosse per la selva cercata, cercata fu da parte voi forse volete dire cercata l’avessi, che, cercate PANFILO II 7 7 cercati (cf. cerchi) cerchi NEIFILE III 9 49 cercato PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO IV IV VII X 6 6 9 9 17 22 18 40 cercatori FIAMMETTA VII 5 3 cercava PAMPINEA III 2 30 avere quel ch’egli cercava, cercava disposto a non cercavano EMILIA V 2 7 che di trasricchire cercavano avvenne che da cerche PANFILO X 9 7 mano subitamente corsi a cercarmi il lato se maravigliosa arte quelle cercate d’acrescere, mi dal conte cercati, cercati come fu piacer beffe di me stesso che per ogni parte del corpo confortò la donna, e senza gran fatica ebbe cercato v’avea. Ma che cercato e in ciascuna cercato di Pirro, il cercato, entrato in mare, cercato donne e diligentissimi cercatori della lor morte in cammino. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 E avendo cerche molte provincie Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 69 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cercherei DIONEO II 10 40 per che in altra parte cercherei mia civanza. cerchi LAURETTA IX 8 6 per messer Vieri de’ Cerchi, Cerchi fu veduto da cerchi (cf. cercati) cercati PAMPINEA III DIONEO VI 2 10 26 39 cerchi FIAMMETTA X CONCL 14 cerchiamo CORNICE PANFILO I VII INTRO 9 77 17 cerchio CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FILOMENA I I VI VIII VIII INTRO INTRO CONCL INTRO 6 52 109 21 3 41 cerco ELISSA NEIFILE FILOMENA PANFILO FILOSTRATO IV IV VII IX X 4 8 7 6 3 17 29 6 16 11 qual vittoria io non dalla madre; e quanto mondo egli aveva La donna, avendo io il trapassi come io cercò FIAMMETTA DIONEO NEIFILE II II IV 5 10 8 40 5 4 sua camera, prestamente cercò se i suoi panni piccola sollecitudine cercò d’avere e bella e quale, mentre che ella cercò d’esser piú savia cerebro CORNICE DIONEO I IV INTRO 10 24 23 essere ottima cosa il cerebro con cotali odori pur gli rimase nel cerebro una stupefazione certa FIAMMETTA EMILIA CORNICE NEIFILE NEIFILE FIAMMETTA FIAMMETTA II III III III III IV IV 5 7 8 9 9 1 1 18 61 1 28 46 54 54 io sono molto la donna con piú Ferondo, mangiata e con onore, fatto di dove ella possa esser che con lei? Io son colei che ancora son adunque il re molti cerchi né alcuno vi vo io tutti i paesi cerchi da me divisando? il mio dannaggio / cerchi o procuri, s’io il fuggendo quello che noi cerchiamo di fuggire: e e dove il suo amor cerchiamo, cerchiamo ne seguirebbe adunatesi, quasi verde erba si puosero sempre ristrignendo il sol già passato e fatti stare costoro Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 in in il il in cerchio a seder postesi, cerchio a sedere, a’ E erano cerchio loro. cerchio di meriggio, come cerchio, disse Bruno: cerchio cerco che in parte mi cerco per tutto e cerco e di quante donne cerco e trovato che cerco, quando nelle cerco certa certa certa certa certa certa certa che tu ti maravigli speranza del suo polvere, è quantità di gente che egli cosí l’ami che ella è ancora che m’ama, aspetta Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 70 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ LAURETTA PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE PANFILO FIAMMETTA DIONEO FILOSTRATO FIAMMETTA FILOMENA NEIFILE NEIFILE DIONEO PAMPINEA PAMPINEA CORNICE FILOMENA FILOSTRATO EMILIA PAMPINEA PANFILO PANFILO IV IV IV IV IV V V V VI VII VII VII VII VII VIII VIII VIII IX IX X X X X 3 6 6 10 CONCL 1 9 10 7 5 7 8 8 10 7 7 CONCL 1 3 5 7 9 9 33 24 38 10 9 56 29 55 13 40 35 43 43 9 15 37 4 10 28 6 39 42 57 dando loro una Inferno, là dove io son vi racconti, ché son fé la mattina d’una sua e per ciò che io son tua vertú voluta piú porta, mi parrebbe esser disse: "Io ne son molto mai; ma come io son e poi disse: "Io son egli vi verrà, ché son che mi trovaste. Son sé, si credette, e son disiderando di saper suo amore fatta l’aveva me ardi tutto; ma io son quanti giorni sotto provare la quale io son Io ti farò fare una E se io potessi esser Signor mio, io son molto ove tu non abbi è venuto il tempo di far certa quantità di denari, certa che la sua anima certa che udita l’avete e certa composizione certa che tali sono le certa esperienza che certa che in parte certa che tu vorresti che certa che voi sapete, le certa che egli non uscirà Egano certa del sí. certa che, essendo bene certa che egli crede certa novella né trovando certa, se non che per le certa certa che tu mi beffi. certa legge ristretti certa che non faranno, e certa bevanda stillata certa che egli cotanto certa che, se egli si certa novella della mia certa la vostra credenza certaldesi DIONEO DIONEO VI VI 10 10 26 55 certaldo DIONEO VI 10 5 a mezzo il cielo. Certaldo, Certaldo come voi forse certamente FILOMENA FIAMMETTA PANFILO PANFILO II III X X 9 6 9 9 10 21 46 81 qual cosa egli credeva che questo farà ella di questo che m’imponete uom che viva le farò certamente che, se egli certamente, non era egli certamente certamente. Priego io certamente certamente. Messer certamente certe CORNICE DIONEO PANFILO PANFILO PANFILO FILOSTRATO PANFILO PANFILO FIAMMETTA EMILIA I I II II II III III III III III INTRO 4 7 7 7 1 4 4 6 7 10 5 54 69 106 15 18 19 21 25 o sotto le ditella andava per gli campi prenze, guardava sopra andarono a contrastare a sdruscita, percosse a il castaldo a far fare in questo mezzo dire chiesa e quivi dire fede alle parole, e se ne bucinasse per certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe avea di mostrare a’ certaldesi certaldesi. E certo egl avendo tutti crociati i certaldesi, certaldesi per presto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. 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Copyright © 2001 enfiature, delle erbe cogliendo: né case dall’impeto frontiere acciò che piagge là in bisogne che gli orazioni che io ti orazioni che io ti cose state davanti parolette non ben Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 71 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ LAURETTA LAURETTA NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO FILOSTRATO PAMPINEA DIONEO PAMPINEA ELISSA ELISSA FIAMMETTA PAMPINEA FIAMMETTA CORNICE PANFILO PAMPINEA FILOMENA PANFILO III III III III IV IV V V V VI VII VII VII VIII IX IX IX X X X 8 8 9 10 10 10 4 6 10 2 3 3 5 7 5 6 6 7 8 9 15 38 8 11 12 28 29 9 48 8 7 31 28 57 48 1 14 45 90 11 sarà gastigato, noi con una voce orribile, con fatta sua polvere di primieramente con in fino a tanto che levatesi e fattesi a quel muro appiccandosi a che ella fosse messa in di Pietro venuti con nobili ambasciadori per alla sua comar portava e tu ci bisognavi per dir egli l’apra, egli dice mano sette volte diciate in su quella carta figliuola e quindi con che una gatta fece Perdicone, e postegli dopo non molto tempo per di diverse cose, per certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certe certezza PAMPINEA ELISSA ELISSA FILOMENA PAMPINEA EMILIA PANFILO II II II III VIII IX X 3 8 8 3 7 9 9 41 47 95 38 107 10 42 quella, sí come con piú medico avere assai piena avendo prima Giachetto uomo, lietissimo e della occhi miei possi maggior esperienzia ne voleva sopravenire, niuna certezza del piacere di certezza, levatosi e certezza certezza d’avere il certezza che aver gli certezza nell’altro mondo certezza, molti di certezza certezza ho, voglio io certi EMILIA NEIFILE PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO FILOSTRATO CORNICE FIAMMETTA LAURETTA ELISSA PANFILO I II II II II II II II II II II II III IV IV IV IV IV 6 1 3 5 5 7 7 8 9 9 9 10 1 INTRO 1 3 4 6 9 12 25 57 61 5 112 47 26 41 44 9 14 7 12 12 9 33 che il buono uomo per Arrigo era posto; e da camera dell’abate sono l’un di loro, scaricati egli ci pare esser molto e la bellezza e mesi sono, venuti quivi io ho manifestamente per la donna dormisse, con cappuccio e lasciatile in Alessandria e portò e la quaresima tutta, e questo gli mise innanzi pascendo di vento. E ordinata una fune con vi può aver renduti carissimi doni, con lei s’informò; e fatto da certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 orazioni pregheremo verghe in mano, erbe utili a quella domande, lei non altre persone della finestre, morse d’un altro case bellissime cose dalla villa e sue gran bisogne, altre sue vanità, orazioni, e non ti parole per le quali parole che io vi sue frasche con parole ogni cosa cose cadere, le anella in mano a brighe cittadine strade gli trasviò mezzani gli fece gentili uomini, che granai a’ quali io ferramenti che in che in parte ti gli ornamenti con buoni uomini di segni conosciuto, suoi ingegni denari li quali falconi pellegrini punti della luna e ceppi che Nuto non altri in altra nodi e cappi da quanto sia l’amore trattati tenendo da medici riguardare Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 72 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ DIONEO EMILIA EMILIA EMILIA ELISSA NEIFILE PAMPINEA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO PAMPINEA CORNICE CORNICE CORNICE DIONEO FILOMENA PANFILO FILOMENA LAURETTA LAURETTA ELISSA PAMPINEA LAURETTA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO IV V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VII VII VIII VIII VIII IX IX IX X X X X 10 2 2 2 3 5 6 8 9 10 2 6 9 10 10 7 9 6 9 9 2 7 8 INTRO 9 9 9 11 6 7 21 9 15 6 9 19 48 8 1 1 1 48 6 32 33 18 92 9 13 7 2 52 52 76 certificar PANFILO VII 9 27 certificare FILOMENA III 3 22 certificati ELISSA IV 4 20 certificato DIONEO PAMPINEA VI VIII 10 7 48 62 certissima CORNICE EMILIA EMILIA FIAMMETTA CORNICE FILOSTRATO I III V V X X INTRO 7 2 9 1 3 21 74 24 15 1 4 gli venne un messo da povertà rifiutare, con cercavano avvenne che da e quivi serviva là dove Pietro aveva dell’altro, con che v’era, s’erano smisuratamente, parve a in un suo orto e faceva che, essendo la sera mandati in Firenze Pruova Michele Scalza a onestamente villania a Frate Cipolla promette a o no; ma ora che per dimorando, avvenne che spesse volte di fare, a pane e con formaggio a gentili uomini di che usare si soleano a buio; e credendosi torre l’avrebbe, se in per voler dar mangiare a Ancora eran vermigli per che esso, venuti per la ricompera di una coltre lavorata a certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi certi suoi grandissimi suoi amici e legni di saracini, pescatori cristiani amici de’ quali compagni armati a giovani ciciliani, suoi amici e suoi lavorietti lavoratori di suoi nobili giovani come i cavalier fiorentini contadini di miracoli fatti da cavalieri li quali gentili uomini e gentilotti che ci loro innamoramenti giuochi li quali veli piegati, li pastori non si gentili uomini, nuvoletti genovesi per lor cittadini e compassi di perle alla donna, dove certificar si potesse che volerlo piú accendere e certificare dello amore voleano. I saracini, certificati chi erano e infino a tanto che certificato non s’è se contento d’esser certificato della sua beffarsi esser medicina egli udirebbe novella quanto io potrò il piú e come che ella fosse il re con esperienzia di dimostrarvi. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 certissima certissima certissima certissima certissima Certissima a tanto male: della sua sono che ella d’averlo se ’l gli mostra non cosa è, se Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 73 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ certissimamente EMILIA III LAURETTA V PANFILO VII 7 7 9 76 40 73 certissimi EMILIA II 6 81 certissimo CORNICE PANFILO DIONEO FIAMMETTA ELISSA FIAMMETTA FILOSTRATO PANFILO PANFILO CORNICE I I I II III IV IX X X CONCL AUTORE INTRO 1 4 5 5 1 3 9 9 12 27 19 48 12 49 14 44 75 2 era stato e ancora era me ragionato avete e son dentro, l’ebbe per Di che Andreuccio, già voi di questo prendiate intese, cosí ebbe per di costor cosí dire, per Torel disse: "Donna, dicendolo, vivo e morrò cosa che a me paia esser certo CORNICE CORNICE PANFILO EMILIA FILOSTRATO FIAMMETTA PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA PROEM I I I II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III 3 47 67 15 37 46 67 96 13 49 52 17 20 21 45 17 20 21 12 22 25 10 10 46 28 37 fatica a sofferire, certo non per crudeltà umane si crede per certo dentro alle mura e parmi esser molto certo che Idio mai non vogline dimandare? "Certo Certo rispose il buono vi fosse, per certo io l’avrei fatto. "non sai che io mi dico? Certo sí sai; ma se pur aver veduta e che per certo per iscusato si d’Egitto s’avesse per certo lei in mare, già piacesse mancasse? Certo io non credo niuno. ciò che tu dovevi esser certo e dèi che niuna e confortati e renditi certo che niuna cosa sarà ella si possa tenere? Certo, quantunque tu te Certo E abbi questo per certo certo: che colei sola è acciò che io ti faccia certo della onestà della che, dovendosi in un certo tempo dell’anno a la tenea. Poi a certo tempo pervenuto vi menerò da lei, e son certo che ella vi messer Riccardo: "Per certo ella è mia moglie, d’esser mutolo, per certo io vi sarò ricevuto Di’ sicuramente, ché per certo io nol dirò mai a di darti piú noia? "Certo Certo no, disse la donna egli mi pare esser certo che voi siete sí verso lei un motto d’un certo amore di Filippello cose, e cosí son certo che sarete in A cui la donna rispose: "Certo Certo no, che egli non mi de’ lor passati. E certo egli è il vero che INTRO 1 6 2 5 7 7 8 8 8 9 9 9 9 10 10 10 1 1 3 5 6 6 7 7 condannarlo; il che è certissimamente falso, sí Il che Fineo udendo, certissimamente conobbe facessi quello che io so certissimamente che io dissero sé esser certissimi che, qualora Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 certissimo indizio di certissimo che cosí certissimo. E uscito di certissimo certissimo de’ suoi danni certissimo argomento, vi certissimo quello essere certissimo ebbe seco certissimo sono che, certissimo; ma poi che certissimo certissimo queste non Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 74 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA NEIFILE DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA NEIFILE FILOSTRATO DIONEO PANFILO PANFILO NEIFILE NEIFILE PAMPINEA LAURETTA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA ELISSA DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE ELISSA ELISSA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII 7 7 7 7 7 7 8 8 9 10 10 INTRO INTRO 1 1 5 8 9 10 1 1 5 5 6 7 8 9 9 9 10 10 10 10 2 2 2 6 9 10 10 10 CONCL CONCL 3 3 4 4 5 5 47 52 55 67 74 78 17 57 3 22 25 32 37 35 42 24 6 22 45 21 25 13 32 41 20 20 12 22 40 54 56 60 63 4 22 23 16 5 27 48 50 3 3 16 28 4 12 6 35 meritò queste cose? Certo non fece: voi d’un frate, il qual per certo doveva esser alcun le sue ragioni, e sé per certo per quel peccato, a seco affermando che per certo egli era Tedaldo, cuore stesse, ché per certo che, avanti che il mia, rallegrati, ché per certo tu riavrai domane rispose l’abate "per un certo tempo, nel quale vi "tu dirai vero; e per certo se io vi torno, io di Lauretta udita? Certo vantaggio ne fu che disse a Rustico: "Per certo, certo padre mio, mala cosí dolce cosa; e per certo io non mi ricordo animal salvatico? Per certo chi non v’ama, e da che io procuri del pane? Certo io non so; se non disposi e innamora’mi. E certo in questo opposi dee essere commendato? E certo non a torto: ché, ebbe termine. Ma poi a certo tempo divenuta quanto costei vedeva; e certo ella non amava men amavate; e sappiate di certo che egli è stato romor n’avete fatto. E certo io confesso che io donne, diremo di Cimone? Certo niuna altra cosa se che alcuno idio: e per certo io t’avrò o io con lui che, quando un certo cenno facesse, egli Guiglielmino disse: "Per certo questa è dessa, per questo e rendendosi certo che Ruggieri il ver si saprà bene, ma sii certo che il tuo, se tu fiera salvatica: io per certo la difenderò gliele dicesse, che per certo, certo se possibile fosse v’ho adivenne. E per certo questa vostra io marito prenda, per certo io non ne prenderò che ella fatto avea? Certo niuna altra cosa vi che tu ti ramarichi: e certo io starei pur bene abbia ancor cenato. "Certo Certo no disse la donna fu il giovane, non assai certo qual piú stato si fece fornaio. E certo io maladicerei e la disse: "Cisti, per certo messer Geri mi Cisti rispose: "Per certo certo, figliuol, non fa. vinta la cena e che per certo i Baronci erano i facevano lor brigate di certo numero, guardando a’ certaldesi. E certo egli il poteva a dal Patriarca fatto n’è certo m’ha conceduta anzi mi pare esser certo che volontà sia che io non sono; e per certo certo, se voi m’ubidiste quello senza il che per certo niuna festa gran peccato: e per certo certo, se ciò non fosse, il ci mandò; ché per certo certo, se venuto non ci seguita le tue orme? Certo la dottrina di se’ stata: e abbi per certo che tu non ci geloso a torto, per certo non condennare ma di questo, ché per certo io terrò sí fatto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 75 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO FILOMENA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO FILOMENA FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX 5 7 7 7 7 7 7 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 CONCL 3 3 3 6 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 8 9 9 9 9 10 10 10 1 3 4 4 5 7 7 53 6 19 36 41 43 45 21 49 11 18 25 26 29 56 73 75 11 29 43 57 27 32 33 36 39 49 50 53 46 52 59 103 128 25 14 47 49 55 19 35 52 28 24 13 14 34 8 10 di quegli della mente? di loro a dir che per cui la donna disse: "Per questo disse: "Per domattina a Egano per cattiva femina: e per Egano disse: "Per fia e menintene: ché per sentiamo piú, ché per non mi ritruovo seco per e ora da capo te ne rifò se tu ’l credi: abbi di vegnente ricevi, ché per a chiarezza di me, per il mandò; il quale già presenzia. Per che di agli occhi tuoi. Sii noiosa partita? / Noi la troverem per a me par egli esser forte per male; ma per egli essere? "Per allora Buffalmacco: "Per ci ha da torno, ché son Disse Buffalmacco: "Per fece lor fare un tutti dissero che per dire: "Io l’aveva per lo e che egli aveva per Ora avvenne, dopo della quale per a casa. E per gli uomini piú maturi. avessi uccisi? Dove tu non vogli, per affermandogli che per Disse Bruno: "Per m’avessi udito. "Per avrete, e parmi esser costei, la quale era per mi sovvieni. E per mandargliti, abbi per Non, ne dovess’io di salir di sopra. Ma per per trentotto soldi: son uno il quale fece io il ti diceva: per vorresti vedere; e per nostro? là dove egli per Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Certo no; e vedendo certo di quanto mondo certo egli non mi sarà certo io il convengo certo. Egano avendone certo certo io mi maravigliava certo tu di’ il vero. certo in questa casa non certo, se piú nulla ce ne certo certo io me ne credo certo, che, dove tu in su certo certo, se le lusinghe e’ certo certo, se tu nol fai, certo certo niuna cosa mi certo del suo amore sé a certo la magagna di certo di questo, che, Certo io non so, tanto è certo, per ciò che io la certo certo che egli è ora a certo questa fia la certo, disse Calandrino certo certo egli non c’è venuto certo che alcun di loro certo tu di’ il vero; e certo segnaluzzo, per lo certo Calandrino se certo tuttavia che tu te certo che tu l’avevi certo spazio di tempo, certo io so ciò che n’è; certo: egli non sarà certo Certo io confesso che Certo io non so qual certo egli converrà che certo mai a niuna persona certo con voi perderieno certo voi dite vero disse certo, avendo voi cosí certo certo bellissima, e cento certo io era tutta tua certo che io te gli avrei certo morire, che io non certo, se io scampo di certo certo che egli cel certo l’Angiulieri il certo, sozio, io certo certo io me ne guarderò, certo dee aver data posta Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 76 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ PAMPINEA NEIFILE NEIFILE ELISSA ELISSA CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO DIONEO FIAMMETTA IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 7 1 1 2 2 3 3 3 4 4 4 4 4 6 8 8 8 8 9 9 10 CONCL 10 2 18 4 28 2 31 43 8 12 19 42 48 33 15 22 41 71 42 55 58 11 io il credessi! Ma per la quale ramemorarsi per dico della fortuna; ma biasimato da persona? accontai mai, egli è per cosa a miracolo per di me sicuro, e abbi di egli mi pare esser molto ti potrai, convien per trovò costei per credono e hanno per figlioletto, il qual son avendolo, restituí. Per disse: "Conte, per eziandio essendo di me truovi vinta; ma Ma di questo ti rendi quegli del mio Gisippo? che io sono dell’andar udí questo, quasi la cambiava e essendo / io son colei per certo e’ non gli verrà certo non potrà esser se certo il vostro valor Certo non altro se non certo un de’ piú, e quel certo pareva a tutti certo che niuno altro uom certo che le mie opere certo che, cosí morta certo non esser morta, certo voi esser morta, certo che fu da te certo niuna delle già certo ogn’altro nimico, certo di giugnerlo, che certo io n’aspetto tosto certo, che io nol fo come certo Certo niuno. È adunque certo e del tornare, per certo di quello che certo ciò per certo in cui salute, / cervello LAURETTA VIII 9 53 grandezza del vostro cervello sia piccola, cervi CORNICE IX INTRO 2 sí come cavriuoli, cervi e altri, quasi cesare FILOMENA X 8 5 cesca EMILIA EMILIA VI VI 8 8 5 7 chiamata per vezzi Cesca: Cesca la quale, ancora domandando le disse: "Cesca Cesca, Cesca che vuol dir cespuglio PAMPINEA PAMPINEA VIII VIII 7 7 65 75 e i suoi panni sotto un cespuglio nascosi, sette avendo a piè d’un cespuglio dormito cessa CORNICE I 3 1 novella di tre anella cessa un gran pericolo cessando PANFILO FILOMENA NEIFILE CORNICE II IV VII X 7 5 8 CONCL 11 21 15 3 adunque che Ottavian Cesare, Cesare non ancora terza notte e quella non essendole renduto, non fuggito e colui non sanità e della vita, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cessando cessando cessando cessando ma il di le crescendo pianto e le seguitarlo, malinconie e’ Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 77 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cessare CORNICE EMILIA FILOSTRATO IV V VI INTRO 2 7 4 22 12 cessarono CORNICE I INTRO 33 cessaste CORNICE VI CONCL 13 cessata CORNICE ELISSA NEIFILE DIONEO PAMPINEA PROEM II VI VI X 8 4 10 7 6 72 14 25 6 cessato EMILIA VIII 4 4 cessò ELISSA FILOMENA LAURETTA NEIFILE II II V VI 8 9 7 4 46 70 17 20 giovane e, lei partita, poi che la maraviglia Il tempo malvagio risposta Chichibio cessò. Laonde, cessò cessò, la verità cessò cessò, e all’entrar della cessò cessò la mala ventura e cesta CORNICE CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO V V V V V V V 10 10 10 10 10 10 10 1 1 28 46 48 49 50 il nasconde sotto una colui che era sotto la cenavano, sotto una il quale ella sotto la s’avvenne per mei la in terra fuori della "Chi è là? e, corso alla cesta da polli; Pietro cesta, egli grida, Pietro cesta cesta da polli, che v’era cesta assai presso di cesta sotto la quale era cesta, tanta fu la sua cesta cesta e quella levata, cesto EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA IV IV IV IV IV 7 7 7 7 7 12 12 17 22 23 un grandissimo e bel fare, Pasquino, al gran stato era. Costei, al abbattuto ebbe il gran apparve. Era sotto il ceston DIONEO VI 10 21 di poppe che parean due ceston da letame e con un lacerato, non ho potuto cessare cessare. Per che assai saper che e alquanto a cessare il disiderio Ma pur, non potendo cessare di domandarla di o in maggior parte quasi cessarono e altre nuove chi sapesse che voi vi cessaste da queste ciance Ma quantunque Perotto. Il quale, era per lo dormire l’ira mezza la lor fatica era s’innamorò. E cessata sia la pena, non cessata al quanto la cessata, tutto ancor cessata cessata, non cessata cessata la festa e ella sia, né per ciò è mai cessato che vescovo avuto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 cesto cesto cesto cesto cesto di salvia: a piè della salvia della salvia in terra, che la di quella salvia Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 78 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ cetera FILOMENA IV 5 25 ceteratoio PANFILO VIII 2 30 cetere LAURETTA VIII 9 47 ch’ (cf. che) che CORNICE CORNICE PANFILO DIONEO EMILIA EMILIA NEIFILE FILOSTRATO PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA DIONEO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III III III III INTRO INTRO 1 4 CONCL CONCL 1 2 3 5 5 6 8 8 8 9 9 10 CONCL CONCL CONCL 1 1 1 1 2 3 3 3 4 6 6 7 7 7 8 8 8 9 47 98 55 16 19 21 20 22 31 62 71 39 65 80 97 17 22 33 13 14 15 9 23 24 30 30 33 48 52 29 8 15 13 35 89 15 33 35 7 mi furò la grasta, et cetera. cetera L’Andreuola che se n’andò col ceteratoio? ceteratoio Alla fé di con voi perderieno le cetere de’ sagginali, sí lor bisogni per la paura giovani e le loro fanti, bene a un mese trovai forse mai piú: io estimo veggio in quella, ognora / gustando già di ciò altri insieme gridando v’è e chi egli è e quel di dosso una camiscia, come disperato, rispuose lor ferro il coperchio, sangue d’un suo fante, e con lui in una camera e a piagnere e a dire figliuolo; la figliuola, la moglie tua è femina e io non so quello tempora né quaresima, né delle amare pene / Amore, / il primo dí m’è sommo piacere / è tutte giovani e parmi se non il castaldo saprebbe ridire: tu vedi colei rispose: "Tu vedi non poteva avere quel donna, non accorgendosi svergognato! Odi ciò cosa alcuna le spiaci, caglia no; io so ben ciò tutti si teneva che, non dubito che egli non tema e forse per la cena E per ciò, acciò s’arrischiasse a credere l’abate: "Egli convien per constante ebbero lasciaronlo stare tanto bellissimo giovane udiva Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 ch’aveono i sani, oltre a ch ch’eran quatro, davanti ch ch’egli erano quattro ch ch’egli sia gran senno a ch ch’io mi specchio, / quel ch ch’el m’ha promesso: / e ch ch’el fosse morto, avendo ch ch’el vi fa. La fante ch ch’avea, cacciatasi, ch ch’era presto. Era ch ch’era gravissimo, ch ch’egli altra maniera ch ch’egli s’ingegnasse ch ch’essi volevano stare ch ch’è mia mogliere e non è ch ch’ella è di carne e ch ch’io mi facessi del tuo ch ch’è cosí lunga, anzi di ch ch’or piú dolce mi fanno ch ch’io nel tuo foco entrai ch ch’io gli piaccio quanto ch ch’elle abbiano il ch ch’è vecchio e questo ch ch’egli è un cotal ch ch’egli è in su la nona: ch ch’egli cercava, disposto ch ch’egli era uccellato, ch ch’e’ dice! Egli parla né ch ch’ella faccia il parer ch ch’io mi fo; fate pur ben ch ch’altri, ma Catella ch ch’io facessi a lui, cioè ch ch’era stata magra, ch ch’io piú vero parli, non ch ch’el fosse desso. Il ch ch’e’ muoia, e cosí ch ch’e’ fosse morto: per ch ch’egli si risentisse. In ch ch’era divenuto, le venne ch Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 79 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ NEIFILE NEIFILE NEIFILE LAURETTA CORNICE PANFILO PANFILO NEIFILE DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO ELISSA FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO ELISSA CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA ELISSA PAMPINEA NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII 9 9 9 CONCL INTRO 6 6 8 10 CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL 3 4 5 5 5 6 8 10 CONCL CONCL CONCL CONCL 1 1 1 1 3 6 8 8 9 9 9 CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL 2 2 2 2 2 29 31 46 17 21 8 25 27 51 12 13 13 15 15 16 4 38 14 31 32 18 41 10 19 19 45 48 16 18 19 20 30 13 34 48 15 39 64 3 10 11 13 13 14 2 17 35 37 43 il conte di ciò ch’egli di lei non si ch era dato ad intendere ch’egli avea. I cavalieri ch mano e che ella ha udito ch’egli ama cotanto; il ch te obliar non posso: fa ch’io senta / che quella ch terra, non le guatare, ch’elle son mala cosa. ch ventura d’un suo vicino, ch’avea nome Gabriotto, ch per ciò che niun sa ch’egli mai ci venisse; e ch fallato non gli pareva ch’avesse. Allora la ch acqua per gran sete ch’avea, ma che poi di ch per te nella mente, / ch’è rimasa dolente, / ch / in cui sola sperava; / ch’allora ch’i’piú esser ch sperava; / ch’allora ch’i’piú esser mi pensava ch e ’l mio furore, / ch’ove ch’io vada il ch ’l mio furore, / ch’ove ch’io vada il sentirò ch / Deh fallo, poi ch’a torto / m’è gioia ch figliuola d’uno ch’ebbe nome Gigliuozzo ch la sposi; sí ch’egli si troverà aver ch quando vedesse un segno ch’ella farebbe, egli ch vi pensava piú, per ciò ch’io mi ricordo che in ch questa è dessa, per ciò ch’io mi trovai già in ch che la prima volta ch’el vi tornasse via la ch d’andare a lei, per ciò ch’ella era presta di far ch se io non avessi creduto ch’e’ fosse stato uomo, ch essa, né vorrei. / Per ch’io ti priego, dolce ch servigio di me, ché vedi ch’io / già mi consumo ch languire, / fa tu quel ch’io non posso: / dalmi ch passata, a ciascun disse ch’andasse a dormire. ch "Tessa, odi tu quel ch’io? E’ pare che ch "Dico" disse Gianni "ch ch’e’ pare che l’uscio ch or non sai tu quello ch ch’egli è? Egli è la non ci può, per potere ch ch’ella abbia, nuocere. che io mi credetti ch ch’e’ fosse morto e non marito non c’era, sí ch ch’io mi son venuto a marito mio, che è quel ch ch’i’odo? Perché fai tu io non vorrei che altri ch ch’io se ne ’mpacciasse. o piacere o noia ch ch’egli ti debbia essere; Tu non sentivi quel ch ch’io, quando tu mi che gli paresse vero ciò ch ch’e’ dice? Se Dio mi mariti; e, se non fosse ch ch’io non voglio mostrare mia vita! / Sarà giammai ch ch’io possa ritornare / deh fammelo sperare / sí ch ch’io conforti l’anima dee, e quando fia, / ch ch’io ti trovi giammai / poi lunga allo stare, / ch ch’io non men curo, sí dolce bocca / convien ch ch’io sodisfaccia al mio sorridendo gl’ impose ch ch’el seguitasse; per la qua? La Belcolore, ch ch’era andata in balco, Io voglio che tu sappi ch ch’egli è di duagio Messer lo prete, ch ch’aveva carica la l’asino nostro, non ch ch’altro, non gli sia Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 80 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Camisci – Ch’ FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA PANFILO DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X CONCL AUTORE 5 7 7 9 9 9 9 9 10 CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL CONCL 5 5 6 8 8 8 8 CONCL CONCL CONCL INTRO 4 7 7 7 7 7 7 7 7 8 9 10 10 CONCL CONCL CONCL 7 12 25 40 64 70 79 85 51 9 9 10 10 11 11 12 18 49 25 14 19 21 28 9 12 12 4 4 19 19 20 20 22 22 22 45 56 67 8 30 12 12 13 9 uomo, tra queste una, via, diangli di quello o il suo senno o l’amore il lume teneva a Bruno bene in sul mellone, tu di non fare ciò a desinare; e desinato (e era una tristanzuola, e appresso dei sapere è, Amore, il bene / e ’l gioco, / L’abondante allegrezza ’l mio lieto stato; / dito, / Amore, il ben ma io son sí contento, / dov’io l’ho tenute, / e le posso mai favellare nella casa della paglia rispose: "Non odi tu ciò buon vin vermiglio, e non riposò mai fa cercare, non so quel dicendo, e dicendogli sempre, come quella / move e viene in quella / per dir: "Deh! vien, sollazzando. E poi vita, l’onore e la fama, / e contagli le pene ch’io sostegno; / digli man giunte ti chiamo, / e già non saccio l’ora / non ti fu, Amore, / tanta sicuranza, / membranza / del giorno gentile uomo ma povero, impongano a quel parole di costui fede, valenti uomini risposon vostra figliuola e mia. / Ma per ciò en l’altre esser disio / chi inviti l’amadore, / Chi non sa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 ch’è piú notabile che ch ch’e’ va cercando. ch ch’io gli porto? faratti ch ch’e’ la battaglia de’ ch ch’è cosí lungo; e se io ch ch’e’ vuole! Disse il ch ch’egli ebbero, gli ch ch’è peggio, che non era ch ch’egli è molto ch ch’io per te sento, e ch ch’io son felice ardendo ch ch’è nel core, / ch ch’essendo innamorato / ch ch’io sento; / e s’io ch ch’ogni parlar sarebbe ch ch’io dovessi giunger la ch ch’e’ non sia meco. ch ch’è qui da lato, che è ch ch’e’ dice che ha fatto ch ch’e’ si vuole alquanto ch ch’egli ebbe ritrovato ch ch’e’ si vuole. Disse ch ch’egli doveva bene ch ch’altro non ha in disio ch ch’i’ son per dir: "Deh! ch ch’i’ non disperi." / ch ch’ebber mangiato e ch ch’è molto piú, in mille ch ch’io sostegno; / digli ch ch’a morte vegno, / ch ch’a Messer vadi là dove ch ch’i’ parta da sí grave ch ch’a me donassi tanta ch ch’a Messer far savessi ch ch’io il vidi a scudo e ch ch’avea nome Perdicone, e ch ch’è fatto solamente. ch ch’eran verissime, e ch ch’eran contenti, sol che ch ch’io... e non disse piú. ch ch’io m’aveggio / che ch ch’a me l’anima fura. / E ch ch’io gli ho tutti per ch ch’è il vino ottima cosa ch Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 81