Pour une ville à vélo Voor een fietsende stad

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Pour une ville à vélo Voor een fietsende stad
affiliato
notiziario 04 / giugno 2008
associazione no-profit per la mobilità ciclistica
www.monzainbici.it
[email protected]
Gigi Riccardi
Monza in Bici si associa nel cordoglio
per la scomparsa di Gigi Riccardi, che
tanto ci ha consigliato, accompagnato, spronato nel corso di questi ultimi sei anni. Senza la sua esperienza,
umanità ed energia, probambilmente
non saremmo ora quel che siamo.
Per noi Gigi sarà sempre un esempio
da imitare e un grande amico. La sua
presenza ci mancherà, ma non il suo
spirito.
Da oggi sappiamo che, “una bici in
Paradiso”, ci veglierà e ci accompagnerà nelle scelte e dicisioni più difficili.
Un caloroso abbraccio alla famiglia,
con affetto e stima
Serena Antonielli
vicepresidente di Monzainbici
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MIlano: 3.000 bici a noleggio in città, le prime
già a fine giugno
(28 maggio 2008)
una sostanziale trattativa privata è qualcosa che
l’assessore dovrebbe chiarire al più presto in consiglio comunale o Commissione Trasporti». Ad aver
sollevato qualche dubbio era stato il presidente
Le prime bici arriveranno entro giugno. E saranno della commissione Arredo Urbano Fabrizio De Patargate Clear Channel. È il colosso americano della squale: «Molti dei motivi per cui è andata deserta
comunicazione e della pubblicità a essersi aggiu- la gara si potevano prevedere. Ora l’importante è
dicato il servizio di bike sharing della città, come che il servizio parta e che il Comune faccia il possiha già fatto a Barcellona, ma anche Saragozza, bile per incentivarlo».
Washington, Stoccolma, Oslo e San Francisco. Battendo altri due giganti della comunicazione come Il modello delle bici sarà sostanzialmente quello
Igp Decaux, che ha sponsorizzato il “Velib” di Pa- utilizzato a Barcellona, con il colore però che porigi e Cemusa, che fa pedalare abitanti e turisti di trebbe passare da un rosso fuoco ai diversi toni
Pamplona. Soddisfatto il capogruppo dei Verdi a dell’arancio, in omaggio alla flotta dei mezzi pubPalazzo Marino. Anche se, dice Maurizio Baruffi: blici. Bici solide e resistenti, con un design facil«Adesso devono partire in parallelo i progetti per mente riconoscibile anche se riverniciate, con un
i percorsi ciclabili protetti perché avere le bici in lucchetto integrato per brevi soste, un sistema di
mezzo alla giungla del traffico rischia di far fallire aggancio alle colonnine saldato al telaio. Gli afun servizio che altrove funziona».
fezionati potranno fare un abbonamento annuale
che garantirà dei vantaggi, ma anche per gli utenti
Dopo quasi sei mesi di ritardo, quindi, adesso si occasionali e i turisti ci sarà la possibilità di pedaparte. Anche se il numero delle bici, dalle cin- lare con una tessera magnetica e, come avviene
quemila inizialmente previste potrebbe scendere nelle altre metropoli, tariffe a ore.
a tremila e le rastrelliere da duecentocinquanta a
duecento. Il noleggio delle due ruote da prende- fonte: http://milano.repubblica.it/dettaglio/Tremire e riconsegnare in rastrelliere pubbliche sparse la-bici-a-noleggio-in-citta-Le-prime-gia-a-fine-giuper Milano avrebbe dovuto debuttare insieme al- gno/1469212
l’Ecopass, a inizio di gennaio. Ma la gara - la prima
base d’asta era cinque milioni di euro - bandita da
Atm lo scorso novembre per appaltare il servizio
era andata deserta. Una battuta d �arresto condita
dai dubbi delle tre multinazionali che si erano presentate sui conti economici dell’operazione. Quei
cinque milioni di euro - la cifra, dopo l’ultima trattativa si è abbassata - sarebbero serviti ad acquistare bici, colonnine, rastrelliere e tutta la tecnologia
necessaria, che rimane di proprietà della città. Ma
poi, ed era il dubbio sollevato in passato anche
dall’assessore all’Arredo Urbano Maurizio Cadeo,
per sostenere i costi si sarebbe dovuta tappezzare Finanziaria: approvato l’emendamento per
Milano di pubblicità.
le piste ciclabili, i tracciati correranno lungo
quindici ferrovie abbandonate
Per sbloccare la situazione, all’inizio del mese, Palazzo Marino ha autorizzato Atm a procedere con Approvato un emendamento ‘ambientalista’ per
un’affidamento diretto scegliendo proprio tra le l’istituzione di nuove piste ciclabili.
tre società che avevano partecipato al bando. E I tracciati correranno lungo quindici ferrovie abadesso è arrivato il verdetto. Anche se è ancora bandonate: Capranica-Civitavecchia, Rimini-NoBaruffi a sollevare qualche perplessità: «Saremo vafeltria, Sicignano-Lagonegro, Spoleto-Norcia,
l’unica città europea a dover pagare con i fondi Voghera-Varzi, Ospedaletti-Sanremo, Treviso-Ostidel governo Prodi un servizio che in altre realtà si glia, Fermo-Amandola, Val d’Orcia, Paliano-Fiuggi,
ricopre solo con la pubblicità. E comunque mi au- L’Aquila-Sulmona, Gioia del Colle-Palagiano, Valle
guro che non ci siano intoppi dal punto di vista dell’Anapo e la San Gavino-Montevecchio.
amministrativo perché gestire così tanti soldi con fonte: (ANSA) 8 dicembre 2007
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Qui Copenhagen:
programma Free City Bike
Le metropoli in particolare sono afflitte dall’inquinamento dei veicoli a motore. In città come
Londra, Parigi, Los Angeles, Toronto, Roma ed
altre grandi agglomerati urbani il traffico durante le ore di punta si blocca completamente. Per
fortuna Copenhagen non rientra nell’elenco delle città più inquinate del mondo, principalmente
perchè la pianificazione del traffico è stata in grado di risolvere nmolti problemi a monte e anche
perchè il 34% dei lavoratori della capitale danese
si recano al lavoro in bicicletta, creando degli ovvi
vantaggi per l’ambiente.
prendere a noleggio una bicicletta e girare all’interno della città. Alla restituzione del mezzo,
l’utente recupera il deposito.
Con la cooperazione di alcuni sponsor, il progetto ha avuto tale successo che, quando la città è
stata nominata nel 1996 “città europea della cultura“, sono state aggiunte cinquecento biciclette
al servizio di noleggio gratuito.
Nei successivi due anni ne sono state aggiunte
altre seicento per arrivare a duemila biciclette.
Il vantaggio economico è stato stimato in cinque
milioni di dollari, valutato come introito legato
alle attività turistiche di Copenhagen promossa
come “città dei ciclisti, sicura e attenta all’ambiente“ (il 38% dei ciclisti sono turisti). Si è stiNel 1995 è stato implementato il programma mata anche una riduzione dei furti di cicli del
Free City-Bike a Copenhagen. Un migliaio di bi- 31%.
ciclette “Free-City“ progettate appositamente
sono state disposte in 120 parcheggi in città, in Niels Christiansen
corrispondenza delle stazioni di treni e metropolitana, parcheggi automobilistici e grossi com- Niels Christiansen è l’ideatore e co-sviluppatore
plessi residenziali.
del programma “Copenhagen Free City-Bike”.
Inoltre si possono trovare queste biciclette parcheggiate anche in corrispondenza uffici, centri C.I.O.S.Cycle Innovation of Scandinavia
commerciali, parchi urbani e luoghi di alttrazione “Free City-Bike Copenhagen”
turistica.
9 A Gl. Amtsvej
Depositando 20 corone danesi, chiunque può Allerød Denmark DK-3450
Più sicuri in bici con la giacca Reactiv: segnala cambiamento di direzione.
se freni e se cambi direzione.
“Ho girato Londra in lungo e in largo con la biLa bicicletta torna in auge nelle città per sfuggire cicletta - spiega Chen - anche in condizione di
alla morsa del traffico, ai problemi di parcheggio scarsa visibilità, indossando il mio primo prototipo,
e a ecopass o ztl varie... Non a caso, proprio la un comune K-way a cui avevo applicato dei LED
bici è stata il tema dominante che ha ispirato di- con un nastro adesivo telato. Per la prima volta,
versi progetti in corsa per il James Dyson Award mi resi conto che gli automobilisti, nel superarmi,
2008, incluso il vincitore. Michael Chen, giovane non solo rallentavano la velocità, ma rispettavano
studente di design industriale di Londra, si è infatti la distanza di sicurezza e mantenevano costante
aggiudicato un premio in denaro di 5mila sterline attenzione verso la mia posizione”.
e uno di mille sterline per il suo tutor universitario,
con il progetto Reactiv, un giubbotto di sicurezza
per ciclisti con luci di segnalazione, ideato per migliorare le difficili condizioni di sicurezza stradale
dei ciclisti urbani.
La giacca Reactiv è dotata di un sensore che cambia il colore dei LED, posizionati sulla schiena del
ciclista, a seconda della velocità di andatura: verde
in accelerazione, rosso in frenata. Anche le maniche sono dotate di LED color giallo, che si illuminano al sollevamento delle braccia per indicare il
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Dossi rallentatori
Non servivano le ultime, ennesime, stragi di Fiumicino o Brescia, per ricordarci della pericolosità
delle strade italiane. Ogni volta ci sdegniamo per
le morti innocenti provocate da ubriachi o pazzi
al volante, che “perdono” il controllo dell’auto e
uccidono persone inermi sulle strisce pedonali, alla
fermata dell’autobus o in bicicletta.
La perdita di controllo dell’auto su cui viaggiano,
salvo eventi rari di malori improvvisi, sono sempre
causate dal mancato rispetto delle regole, del codice della strada e della segnaletica, che portano a
raggiungere velocità impensabili in ambiti urbani e
extraurbani. La velocità è la prima causa di morte
sulle strade, è bene ricordarlo sempre.
Ma poi ci si dimentica, salvo i parenti e gli amici
delle vittime, e tutto rimane come prima: le strade
rimangono rettilinei pericolosi dove poter sfogare
il proprio stress e provare l’ebbrezza della velocità,
a costi sociali altissimi.
Anche se la mortalità per incidente stradale è in
diminuzione in Italia (-15%), il confronto con l’Europa è sempre sconsolante (-27%), e resta ancora lontano l’obiettivo fissato dall’Unione Europea
che prevede la riduzione del 50% dei morti entro
il 2010.
Nelle aree urbane, che risultano le più colpite, si
rilevano oltre il 70% dei feriti e oltre il 40% dei
morti per incidenti stradali (quote nettamente superiori alla maggior parte dei Paesi europei).
Lo strumento per abbattere queste vergognose
statistiche c’è, si chiama “moderazione del traffico”. Una serie di interventi volti a rallentare la velocità dei mezzi motorizzati, dalle zone a 30 km/h,
ai dossi rallentatori, le chicanes, il restringimento
delle carreggiate, le piste ciclabili, i parcheggi alternati ecc.
Ma mentre in moltissime città italiane ed europee, si applicano queste strutture all’avanguardia,
a Monza si arriva al paradosso di togliere le piste
ciclabili (Via Monte Cervino/Via Monte Bianco) e i
dossi rallentatori (Viale Campania e via Enrico da
Monza).
Quale cultura e quali motivazioni hanno portato
a queste decisioni? soprattutto alla luce dell’incremento delle persone che scelgono la bicicletta
come mezzo principale di trasporto è in costante
aumento (lo rivela il nostro censimento annuale,
+31% 2007/2006), con i vantaggi che tutti conosciamo, e quando in viale Campania, dopo la realizzazione dei dossi rallentatori gli incidenti sono
diminuiti del 50%.
Solo queste evidenze sarebbero dovute essere sufficienti per far cadere a pioggia, su tutta la città di
Monza, dossi rallentatori e zone a 30 km/h (alcune
città europee hanno l’80% del proprio territorio
con zone a 30 km/h., il traffico scorre regolarmente e non ci sono incidenti).
In viale Campania c’è ora un rettilineo di 600 metri
che va dalla rotonda dell’Esselunga, fino al primo
dosso verso San Rocco (modificato e con scarsa
efficienza) con cartello di riduzione della velocità
a 30 km/h, con la possibilità di scatenare i cavalli
della propria auto, cosa che sta già succedendo, e
dover poi bloccare l’automezzo se il semaforo successivo è rosso, con l’eventualità di sbandamenti o
perdite di controllo.
Lo stesso discorso vale provenendo da San Rocco
verso San Fruttuoso.
Insomma si è ricreato un rettilineo pericolosissimo
che invoglia alla velocità, tutto il contrario di quanto si dovrebbe ricercare. E’ forse l’unica, Monza in
tutta l’Europa, che ha capito tutto? O non viene
forse il dubbio che è qui che sbagliamo?
Noi abbiamo proposto una rete ciclabile coerente
Sesto Calende, aprile 2008
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Cioccobici, febbraio 2008
e unificata che dia sicurezza ai ciclisti, siano essi
adulti, bambini o anziani, che metta in collegamento i quartieri tra di loro e verso il centro storico
e verso i punti importanti di Monza.
Cosa dobbiamo aspettarci in futuro? Un incremento degli incidenti mortali? Speriamo di no, ma le
situazioni che si sono create a Monza sono alquan-
18 08
Pour une ville à vélo
Voor een fietsende stad
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www.bicycity.be
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Ver.uitg./Ed.resp. : Koen Van Wonterghem – Legerlaan/Av. de l’Armée 45 – 1040 Brussel/Bruxelles
Brussel/Bruxelles�� Comm. : Yuluka – Design : L’idée d’en Face
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Massimo Benetti - presidente Monzainbici
Qui Bruxelles, Bicy City
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to delicate. Nel frattempo, nel 2007, gli incidenti
totali a Monza sono ulteriormente diminuiti, 1614
contro 1713. Noi ci battiamo perchè questo dato
subisca sensibili riduzioni, ma al momento mancano le dovute volontà politiche.
La seconda edizione di Bicycity
si è tenuta domenica 18 maggio a
Bruxelles. Si tratta del più grande
incontro di ciclisti
a livello nazionale, che partono
dai quattro angoli del Belgio
e percorrendo l’autostrada (in bicicletta!) raggiungono la capitale. BicyCity segnala l’inizio
della settimana dedicata alla bicicletta.
Lo scorso anno 10.000 ciclisti hanno partecipato all’evento. Forti del successo anche quest’anno i ciclisti hanno pedalato insieme per
chiedere più spazio per le biciclette in città: più
piste ciclabili e attrezzature urbane, una fiscalità incentivante, dei parcheggi dedicati.
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Qui Danimarca: addio alla benzina!
Per questo motivo è importante la realizzazione
Project Better Place prevede di sostituire tutte le di un’infrastruttura efficiente e la presenza di
auto attualmente circolanti nel Paese con auto consistenti incentivi che convincano i cittadini ad
elettriche, realizzando una rete efficiente per il acquistare auto elettriche al posto di quelle trarifornimento.
dizionali. Il costo medio di un’auto in Danimarca,
dice Agassi, è ora di circa 38.000 euro, in buona
La Danimarca vuole liberarsi del petrolio, e in par- parte composto di tasse. Un’auto elettrica, sulla
ticolare alimentare in breve tempo tutti i mezzi di quale il governo rinuncerà agli introiti, dovrà intrasporto tramite l’energia elettrica.
vece costare sui 13.000 euro.
Per fare ciò ha iniziato un ambizioso programma che prevede di iniziare a realizzare entro il
2010 l’infrastruttura necessaria per far circolare
nel Paese auto elettriche senza che si presentino
problemi di rifornimento.
Parlando di tariffe, il progetto prevede che gli automobilisti non siano i proprietari delle batterie
e paghino in base ai chilometri percorsi e non
secondo l’elettricità consumata, come potrebbe
prevedere invece un paragone con la benzina.
Verranno realizzati circa 500.000 punti di ricarica
(situati in parcheggi, luoghi di lavoro e case private) dove poter ricaricare le batterie durante la
notte e 150 stazioni di cambio, dove le batterie
scariche potranno essere rapidamente sostituite
se - per esempio - si sta affrontando un lungo
viaggio, proprio come si fa oggi quando ci si ferma a fare il pieno.
Inoltre, secondo il Ministro per gli Investimenti
Esteri, “le auto elettriche sono adatte a un Paese
in cui gran parte della produzione di elettricità
avviene attraverso turbine eoliche. [Le auto] possono essere ricaricate durante la notte quando
non c’è una grande richiesta dell’elettricità prodotta dalle turbine”.
Il progetto è stato ideato da Shai Agassi, l’autore
del Project Better Place che mira a sostituire il petrolio con l’elettricità nello Stato di Israele. Agassi
realisticamente sostiene che la proposta, per avere successo, deve presentare le stesse convenienza e comodità delle attuali automobili alimentate
e combustibili fossili.
I primi veicoli, prodotti da Renault e Nissan, inizieranno a circolare l’anno prossimo; se il progetto avrà successo, Francia e Giappone potrebbero
essere le prossime nazioni a lanciarsi nell’impresa.
www.projectBetterPlace.com
carico medio di biossido di azoto in Europa
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Al via la pista ciclabile di Albiate
tanto per le due ruote. Inizieranno a giorni i lavori
del tratto della pista ciclopedonale che in realtà fa
Partiranno a giorni i lavori di realizzazione della pi- parte del completamento della dorsale ciclopedosta ciclopedale del Parco della Valle del Lambro che nale Monza-Erba.
completeranno il tratto già esistente di Macherio, La realizzazione è a cura del Parco regionale della
del progetto complessivo che riguarda la dorsale Valle del Lambro e i lavori del tratto Macherio-AlMonza-Erba.
biate saranno effettuati dalla cooperativa sociale
Cantieri aperti a Macherio ed Albiate ma una volta “Il Ponte” di Albiate che si è aggiudicata l’appalto
per un importo pari a 133 mila 961 euro. La piQui Germania: raddoppiare uso biciclette
sta, che sarà lunga 370 metri, dovrà essere pronL’esecutivo spera di ridurre del 40% i gas serra
ta entro 90 giorni, così come stabilito dalla gara.
entro 2020
Con questo intervento si completa il tratto, lungo complessivamente 2,3 chilometri che collega il
(ANSA) - BERLINO, 30 MAG - Il governo tedeparcheggio dell’ex filanda di Macherio al parchegsco punta a raddoppiare l’uso delle biciclette a
gio della ditta Manifattura di Albiate. Il cantiere
livello nazionale nella sua lotta al cambiamento
dovrebbe chiudere entro la fine dell’estate e da
climatico. L’obiettivo e’ contenuto in un piano
allora non dovrebbe più esserci pericolo per chi
del Ministero dei Trasporti. Secondo il goverfrequenta queste zone a piedi per una passeggiata
no, le biciclette dovrebbero contare per il 20%
o in bicicletta. Mettendo in sicurezza, per ciclisti e
del traffico complessivo nel Paese entro il 2012,
pedoni, la strada che adesso ha dei punti di estrecioe’ il doppio del livello attuale. Questa misura
ma pericolosità con la carreggiata che è riservata
dovrebbe contribuire quindi a ridurre del 40% i
solo alle auto.
gas serra in Germania entro il 2020.
Chiara Grandi / www.monzalacitta.it
Quarto rapporto Apat sulla qualità dell’ambiente urbano: Cagliari e Verona le città più
verdi
Le aree verdi sono in aumento in tutte le città italiane, ma l’incremento maggiore si è registrato a
Napoli, con una crescita del 19,5 per cento delle
aree verdi pubbliche tra il 2000 e il 2006. Polmoni naturali fra il cemento, che crescono, però, in
tutti i centri urbani sopra i 150mila abitanti, con
l’eccezione di Messina, e che vedono in cima alla
classifica assoluta Cagliari e Verona.
Lo comunica il IV rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Apat) sulla qualità dell’ambiente urbano presentato oggi a Roma, che dedica
uno specifico focus proprio alla natura in città, nella sua componente vegetale come in quella della
biodiversità animale.
Aree verdi
Come percentuali di incremento, subito dopo Napoli si piazza Cagliari, con una crescita dell’8% e
Torino col 5,6%. Ma è Cagliari la città con la più
alta percentuale di verde pubblico, pari al 53%
della superficie cittadina, seguita da Verona con
il 45,6% e Palermo con il 33,9%, secondo le rilevazioni all’anno 2006. All’estremo opposto della
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Qui Monza
Finalmente attivo il semaforo della ciclabile di
via Cavallotti !
classifica ci sono Taranto, Foggia, Messina, Bari e
Reggio Calabria.
Smog e auto
Dati positivi anche per lo smog: le emissioni totali di polveri sottili (PM10) diminuiscono in tutte le
città rispetto al 2000, dal -4% di Taranto al -67%
di Brescia. In particolare, il contributo del settore
“trasporti su strada”, pur rimanendo la principale
fonte di emissioni nella maggior parte delle città,
ha registrato decrementi significativi: dal 29% di
Prato all’82% di Brescia. La qualità dell’aria rimane però critica: il trasporto su strada è il principale
fattore di inquinamento in 19 delle 24 città considerate. E se il numero di auto cresce soprattutto
al Sud, a Roma rimane il primato per il numero
di veicoli: 699 ogni mille abitanti, dato tuttavia in
calo del 4,5 per cento rispetto all’ultimo anno. Aumentano però le vetture a basse emissioni, con le
Euro4 che superano il 10% in tutte le città e che
a Roma sono aumentate del 129 per cento negli
ultimi sei anni.
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Bimbimbici 2008
La manifestazione “Bimbi in bici” è ormai entrata
a far parte della tradizione di Monza! A metà maggio, come consuetudine e nonostante il tempo incerto, il raduno ha ottenuto una pregevole adesione, anche in considerazione della partecipazione
di due importanti associazioni, Equibici di Lissone
e Arcoreciclabile.
Per un giorno, bimbi, genitori, nonni, parenti e
amici, hanno invaso Piazza Duomo con le loro biciclette e, scortati dalla Polizia Locale e dalla Protezione Civile, hanno percorso le strade cittadine
lanciando forti messaggi di sensibilizzazione sulla Con un sottofondo di squillanti campanelli, urla
mobilità sostenibile, tema questo molto caro a gioiose e sorrisi, si è potuto cogliere l’energia ed il
“Monza in Bici”.
vigore di una filosofia semplice ed essenziale, che
desidera fortemente abbracciare uno stile di vita
che non abbia un impatto negativo nell’ambiente.
Proseguendo con la merenda al Parco (grana Padano, pane e salame, biscotti bio) si è voluto riscoprire un’alimentazione sana, affinché gli alimenti
biologici rappresentino una voce in espansione e le
aziende che producono secondo i canoni del biologico rivestano un ruolo sempre più importante.
In un momento come quello attuale, coinvolgere
le nuove generazioni è l’unica cura concreta rimasta per risanare il nostro pianeta.
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Come parcheggiare in sicurezza la bicicletta
invece avrebbero legato la bici semplicemente al
tubo orizzontale, soluzione considerata non sufficientemente sicura dal designer Adam Thorpe, che
racconta:
“Abbiamo passato un’anno osservando come migliaia di ciclisti parcheggiavano la bicicletta ed abbiamo cercato la soluzione più sicura per evitare il
furto del mezzo. Il supporto proposto rende facile
legare la bicicletta ad entrambe le ruote ed al telaio contemporaneamente. E’ più difficile legare in
maniera non corretta il mezzo.”
Esistono moltissimi modelli di rastrelliere per legare
la bicicletta in sosta, ma spesso la soluzione più
semplice è anche quella più efficace.
Il centro di ricerca “Design against crime“ di Londra ha svolto un’indagine per analizzare come aumentare la sicurezza contro i furti delle biciclette.
Questa ricerca ha evidenziato anche tutte le soluzioni creative per risolvere i problemi legati ai furti
che limitano lo sviluppo del trasporto sostenibile
nelle città europee e per assistere la promozione
della ciclabilità con i benefici che questa offre alla adattato da www.treehugger.co
società in termini di impatto sulla salute e miglioramento dell’ambiente urbano.
Più semplicemente, la soluzione può essere pro-
gettare un’elemento di arredo urbano a prova di
ladro per legare la propria bicicletta?
Nella città di Camden hanno adottato un supporto sagomato semplicemente a forma di “M“, che
permette al ciclista di legare sia le ruote che il telaio del proprio mezzo, scoraggiano i ciclisti che
La soluzione adottata a Toronto, il “Bike Ring”
Adam Thorpe, Paul Braithwaite and Rose Ades mostrano il supporto per biciclette per Camden.
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miglie con bambini....anziché educare la
gente al senso civico (cioè rispettare la
ciclabile e non parcheggiarvi sopra) ed all’uso di un mezzo non inquinante si sia
pensato invece di soddisfare la miope
esigenza di chi chiede ancora parcheggi?
Per scoprire tra un anno o forse meno che
quegli stessi parcheggi ancora non bastano perché la gente ha deciso che è molto
più comodo parcheggiare in strada e non
nel box o perché ha acquistato la terza
vettura ? Possibile che non si pensi anche
al futuro dei nostri figli che anziché andare a scuola in bicicletta o ancora prima
seguire mamma e papà andando al parco
la domenica mattina con la propria biciclettina, ancora una volta dovranno essere accompagnati con aumento di traffico,
inquinamento, allergie e quanto altro ne
segue?
Perché invece non pensiamo a renderla
più sicura questa ciclabile, ancora incompleta dopo anni di lavori? Perché non si fa
davvero qualcosa per impedire ai motorini di percorrerla? Perché non creiamo dei
dossi che impediscano alle auto di fare
sorpassi e parcheggi sulle ciclabili?
La pista ciclabile che non c’è più...
Pubblichiamo una lettera ricevuta da un socio a
proposito della pista ciclabile di via M.Cervino /
M.Bianco:
Monza, 6 novembre 2007
Più volte mi sono detta che avrei dovuto scrivere al
Comune di Monza perché ritengo giusto che i cittadini facciano sentire a loro voce se vogliono che
le cose migliorino per il bene di tutti . Ma, presa dai
mille impegni quotidiani, ho sempre rimandato.
Stavolta no. Ho sentito salire un sentimento di sincero sdegno quando rientrata dal lavoro una sera
di settimana scorsa ho scoperto che quel poco di
pista ciclabile che mi passava sotto casa non c’era
più.
A questo punto, visto che mi sono decisa a prendere carta e penna, mi permetto anche di alzare una voce in favore, se
possibile, della creazione di qualche dosso antivelocità in via Monte Cervino, dove talvolta risulta
pericoloso anche attraversare le strisce pedonali per raggiungere il supermercato (lo sappiamo,
perché non cogliere l’invito a schiacciare l’acceleratore quando si vede una strada larga, con buona
visibilità e magari un semaforo verde in fondo??)
E poi... perché quell’area verde tra i due sensi di
traffico sempre in via Monte Cervino deve essere ridotta al misero stato di gabinetto per cani?
Non si potrebbe mettere qualche cartello di invito
a maggior decenza, anche per coloro che proprio
sotto casa portano il proprio cane a fare i bisogni
dimenticando che il verde è di tutti e che portarsi
guanto, busta e paletta costa davvero poco?
Ora non posso che ringraziare per avere letto queste righe, sperando che in qualche modo possano
non cadere completamente nel vuoto.
E per quale motivo? Per creare nuovi parcheggi.
Un cordiale saluto,
Silvia Chiara Zanini
Ma è mai possibile che in una città tutta pianegMarco Bora
giante , con larghe strade, viali alberati, tante fanotiziario MONZAinBici
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presidio in via Monte Bianco / via M. Cervino, 17 maggio 2008
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Qui Londra:
Dodici autostrade ciclabili e supertassa per
i Suv
Dodici super-corridoi radiali per le biciclette trasformeranno Londra nella città più ciclabile del
mondo. Il sindaco Ken Livingstone annuncia un
piano d’investimenti da 500 milioni di sterline,
pari a oltre 700 milioni di euro, per attrarre sui
pedali il 400 per cento di cittadini in più entro
il 2025. Intanto promette di tassare ben presto
al suon di 25 sterline quotidiane chi guida il
fuoristrada nel centro della capitale.
Il programma di Livingstone prevede, secondo
il modello parigino, un parcheggio automatico
per biciclette ogni trecento metri, a disposizione di chi ha l’abbonamento alla rete dei trasporti pubblici, e la creazione di zone a priorità
ciclabile in 15 comuni della cintura. La dozzina di «autostrade per ciclisti» attraverserebbe
i quattro punti cardinali di Londra, ampliando
e collegando le piste già esistenti del London
Cycle Network, con l’aggiunta di incroci e segnaletica.
Per agevolare i milioni di pendolari che si spostano in treno, entro i prossimi due anni Livingstone vorrebbe piazzare, in tutte le stazioni
suburbane di ferrovie e metropolitana, 850
parcheggi per biciclette in affitto.
Gli automobilisti in possesso di una vettura che
emetta soltanto 120 grammi o meno di CO2
per chilometro tirano, a loro volta, un cauto
sospiro di sollievo: a partire da ottobre, Livingstone propone di esentarli completamente dalla tassa sul traffico. I proprietari delle vetture
che invece emettono 226 grammi o più di CO2
per chilometro non godranno più di nessuno
sconto per residenti, e dovranno sborsare 25
sterline al giorno per circolare in centro.
M. Chiara Bonazzi / La Stampa
L’inquinamento a Monza
http://www.arpalombardia.it/qaria/stazione_
674.asp
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Qui Olanda: tassa sull’utilizzo dell’auto
Se ne parla da tempo, ma ora il progetto di
tassere l’uso dell’auto e non il suo possesso diventa realtà. In Olanda auto e camion saranno
tassati a partire dal 2011 sulla base di quanto
utilizzeranno le strade, praticamente tanto a
chilometro: questo il progetto di Camiel Eurlings, ministro dei Trasporti, che ha annunciato la
nuova imposta basata sulle distanze percorse,
misurate dai sistemi satellitari.
Il ministro, che ha annunciato con un sospiro di
sollievo la decisione, ha precisato che nel 2011
dovrebbero cominciare a pagare i camion, dall’anno seguente le automobili. Tutti, indistintamente, pagheranno una piccola imposta di base
per “l’uso della strada” e le auto più inquinanti
pagheranno di più. Eurlings ha aggiunto di sperare che tutta l’Olanda sarà coperta dal sistema
di tassa a chilometro percorso entro il 2016, un
provvedimento il cui scopo è la lotta al traffico
sempre più congestionato.
Il governo afferma di averle provate tutte per
combattere gli ingorghi, ma gli otto milioni di
automobilisti olandesi non hanno mai rinunciato a mettersi al volante. Con la nuova formula,
ha sottolineato Eurlings, metà degli automobilisti olandesi pagheranno meno, perchè alla
tassa sulla proprietà del veicolo si sostituisce
l’imposta sull’utilizzazione e non tutti guidano
in modo assiduo. Le prime reazioni di associazioni di automobilisti e del Consiglio comunale
di Amsterdam sono positive.
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