PippInforma - 1 - Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri

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PippInforma - 1 - Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri
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L’Attività del CD
E dapprima fu Pippinforma…
la storia di un’idea che divenne
GIRC.
Correva l’anno 1994… l’occasione fu il I Congresso
Italiano di Teriologia. Fu precisamente il 28 ottobre 1994, a Pisa, che nell’ambito del Congresso
si tenne una prima riunione tra i chirotterologi e
chirotterofili operanti in Italia, durante la quale
Angelo Zilio, teriologo varesino da alcuni anni
ammaliato dai pipistrelli, propose la nascita di un
foglio informativo.
Da questa proposta nacque ufficialmente “Pippinforma. Foglio Informativo Informale dei Chirotterologi Italiani” che uscì con il primo numero il 28
novembre 1994. In questo primo numero si evince
già chiaramente la volontà aggregativa, che 4 anni
dopo si concretizza ufficialmente, nel corso del II
Congresso Italiano di Teriologia, nella costituzione
del GIRC.
Dall’editoriale di Zilio del primo numero questa
ricerca di sinergia, questa idea di “fare sistema”
si palesa chiaramente, sebbene con una nota
prudenziale, anch’essa ben evidente nella sottolineatura del carattere “informale” dell’iniziativa:
“Tale foglio informativo informale vuole essere
uno strumento mediante il quale possa cominciare
a sorgere una collaborazione fra le persone che si
occupano di pipistrelli nel nostro paese”.
Circa un anno dopo, nel dicembre 1995, esce il secondo numero, molto migliorato nella veste grafica, decisamente più corposo (10 pagine) e ricco
di informazioni ma, purtroppo, anche l’ultimo a
essere distribuito.
A distanza di 13 anni il Consiglio Direttivo del GIRC
ha deciso di ridare vita a Pippinforma, che diventa
così la Newsletter ufficiale del GIRC, come strumento di comunicazione e di interazione in seno
al gruppo. Si crea in tal modo una sorta di ponte,
di legame, tra questa iniziativa e una storia che
precede di alcuni anni la fondazione del GIRC ma
che, in realtà, ne è stata la spinta propulsiva e il
principio ispiratore e ne è a tutti gli effetti parte
integrante. Su quegli stessi presupposti di aggregazione e collaborazione rinasce oggi Pippinforma,
con una mai sopita voglia di dare forza alle sinergie
tra i chirotterologi, una “energia pulita” come solo
l’entusiasmo e la dedizione a un ideale e alla sua
concretizzazione possono dare.
Il tempo vola. Sembra ieri, ma
sono passati dieci anni. Un gruppo
di chirotterologi italiani, molti dei quali non si
conoscevano, in occasione del secondo Congresso
Italiano di Teriologia decise di unire le forze per
dar vita a un’associazione, il Gruppo Italiano
Ricerca Chirotteri: GIRC. Sviluppatosi in seno
all’Associazione Teriologica Italiana, il GIRC ne
è oggi una parte importante, una realtà in cui
specialisti e appassionati di chirotteri possono
confrontarsi, approfondire aspetti scientifici e
conservazionistici, incoraggiare collaborazioni. A
guardarsi alle spalle, la strada percorsa da quel
lontano giorno del 1998 è sorprendente. Una strada
lastricata di impegno, di fatica, non scevra di
qualche incomprensione, ma ricca di soddisfazioni,
successi e soprattutto entusiasmo. Lo spazio è
tiranno e mi vieta una sia pur sintetica analisi. Ma
mi piace ricordare che se i chirotteri oggi ricevono
nel nostro Paese attenzione, seppure insufficiente,
senza dubbio insperata dieci anni or sono (basti
pensare che oggi l’Italia è in EUROBATS!) il GIRC ha
in questo grandi meriti. Abbiamo prodotto prestigiosi documenti d’indirizzo in ambito scientifico e
conservazionistico: dalle Linee Guida per il Monitoraggio dei Chirotteri, su cui molti nuovi chirotterologi hanno cominciato a formarsi e che sono
state tradotte in inglese riscuotendo apprezzamenti anche all’estero, ai prodotti “più giovani”… Pensate al documento tecnico sull’inanellamento, il
punto zero per abbandonare la Babilonia delle sigle
utilizzate in passato dagli inanellatori e rendere
questa tecnica più credibile e sostenibile. Oppure,
alle recentissime Linee Guida per la tutela dei chirotteri negli edifici, la cui versione definitiva sarà
presto stampata, che hanno offerto l’occasione
per attivare sinergie con due Ministeri, Ambiente e
Beni Culturali, per una migliore gestione di situazioni spesso vissute erroneamente come un conflitto, ma che invece costituiscono l’affascinante
sintesi di valenze storico-architettoniche e naturalistiche. Oggi il GIRC è questo e molto altro:
un interlocutore per le Istituzioni, il riferimento
italiano per gli amici stranieri che si occupano di
chirotteri, l’occasione per metter assieme le forze
e contribuire alla conoscenza e alla conservazione.
Grazie, davvero, a tutti i Soci che hanno compreso
questa realtà e contribuiscono a renderla tale.
di Adriano Martinoli
di Danilo Russo
Appuntamenti
di Simone Vergari
A dieci anni dal primo Convegno
Italiano sui Chirotteri, tenutosi nel
marzo del 1998 a Castell’Azzara
(GR), un nuovo appuntamento è in fase di organizzazione. Dal 21 al 23 novembre 2008 a Serra San
Quirico (AN), centro operativo del parco Regionale
Gola della Rossa e di Frasassi che si è prestato a
ospitare l’evento e a fornire la logistica necessaria alla sua organizzazione, si svolgerà il secondo Convegno Italiano che riunirà tutti i chirotterologi e chirotterofili che vorranno contribuire
all’avanzamento delle conoscenze sui pipistrelli
nel nostro paese. Sarà inoltre l’occasione per
festeggiare il decennale del Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri, nato nel 1998 dopo l’incontro di
Castell’Azzara e fare il punto sugli obiettivi raggiunti. Il convegno prevede cinque sessioni dedicate a temi fondamentali per la conservazione dei
Chirotteri: ruolo della speleologia nella conoscenza
e conservazione degli ambienti ipogei; limiti e
prospettive nelle metodologie di identificazione
bioacustica; gestione forestale e conservazione
delle specie silvicole; recupero dei Chirotteri,
problematiche e prospettive; eolico e biodiversità,
pro e contro: il caso dell’impatto sui Chirotteri.
Sul sito del Girc, parte del comitato organizzatore,
www.pipistrelli.org sono disponibili i moduli per
l’iscrizione al Convegno. Vi aspettiamo numerosi!
Altro importante appuntamento è l’XI Simposio Europeo sui Chirotteri, che si svolgerà a Cluj
Napoca, in Romania, dal 18 al 22 agosto 2008.
Per qualsiasi informazione visitare il sito www.
ebrs2008.org
Filodiretto soci: SOS pipistrelli il Gruppo Recupero del GIRC
di Gianna Dondini
Si avvicina l’estate, e con la bella
stagione l’attività dei nostri amici
pipistrelli raggiunge il suo massimo, così come i
loro “alter ego” chirotterologi. Anche quest’anno si
prevede una fervida attività del Gruppo Recupero
del Girc, ovvero di quei soci impegnati da anni
nell’allevamento degli orfani e nelle cure degli
infortunati.
Ricordando i miei inizi, oramai nel lontano 1992, la
sensibilità del pubblico verso questi animali era assai minore, e spesso gli incontri ravvicinati finivano
con la morte del pipistrello, per inedia perché non
veniva raccolto, o per un’azione violenta delle persone, scatenata dalla paura e dall’ignoranza. Per
fortuna, grazie alle campagne educative intraprese
dai singoli chirotterologi e dal Girc, l’immagine dei
pipistrelli è notevolmente migliorata. Un grande
aiuto è giunto anche dalla sempre più grande diffusione di insetti molesti come le zanzare, pappa-
taci, flebotomi, ecc., che ha portato il grande pubblico a rivolgere l’attenzione, oltre agli insetticidi,
ai predatori naturali. Ogni anno le chiamate da
parte delle persone che trovano un pipistrello da
recuperare aumentano, e questo, se da un lato
è un segnale positivo dovuto a una diminuzione di
vecchie credenze e pregiudizi, dall’altro richiede
un inevitabile aumento dei recuperatori, per far
fronte agli interventi.
Per non farci cogliere impreparati, e poter dare
pronta risposta a questa nuova sensibilità, sarebbe
importante allargare il gruppo recupero, in modo
da coprire tutte le regioni con almeno un referente. Le regioni scoperte totalmente sono: Sicilia,
Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo,
Molise. Altrettanto necessaria è la collaborazione
con i Centri di Recupero presenti sul territorio,
che, per la mole di nidiacei e di animali in difficoltà appartenenti a numerose diverse specie che
ogni hanno ospitano, non sempre hanno l’occasione
o le energie per accogliere e accudire anche i pipistrelli.
Questo tipo di attività, oltre al profilo etico e
morale, consente di agire sulla conservazione dei
Chirotteri a più livelli. Innanzi tutto comporta un
campionamento di specie, soprattutto delle zone
urbanizzate, e spesso delle relative colonie di
provenienza; inoltre consente la raccolta di numerosi dati, da quelli biometrici a quelli sanitari.
A questo proposito il Gruppo Recupero sta predisponendo una scheda di raccolta dati, da testare
nell’imminente stagione, che possa uniformare la
procedura di ingresso degli esemplari. In questo
modo sarà possibile attuare un monitoraggio nazionale, prendendo in considerazione quei dati che
ci permetteranno di valutare con maggiore attenzione i principali fattori di rischio.
Inoltre gli esemplari irrecuperabili possono essere
utilizzati per studi eco-etologici, e per le campagne di sensibilizzazione di adulti e giovani in età
scolare. L’impiego di questi “ambasciatori” speciali
ha effetti profondamente positivi, e immediati: la
meraviglia e la tenerezza prendono il posto della
paura, convertendo i sentimenti negativi in apertura e disponibilità a conoscere e apprendere note
di biologia altrimenti difficilmente veicolabili.
Un ulteriore aspetto è rappresentato dal controllo
sulla vendita di specie esotiche, che sempre più
frequentemente fanno capolino dalla vetrine dei
negozi di animali, spesso tenuti in pessime condizioni. Definire delle condizioni di base per garantire il benessere dei pipistrelli, sia esotici che
autoctoni, è un altro degli obiettivi del Gruppo Recupero. Visto l’approssimarsi della bella stagione,
si profila all’orizzonte un grande impegno anche
nel recupero, attività prettamente volontaria, ma
che ritengo anche necessariamente complementare
alle campagne di studio che ognuno di noi chirotterologi si appresta a realizzare.
BATtiamoci: La sindrome del
naso bianco (White Nose Syndrome - WNS)
di Alessandra Palladini
Nessuno sa perché o in che modo,
ma qualcosa sta uccidendo migliaia
di pipistrelli nello Stato di New York e zone limitrofe e non si sa come fare a salvarli.
I pipistrelli colpiti da questa sindrome, il cui
agente non è ancora stato identificato nonostante
ben 17 laboratori siano impegnati nelle analisi dei
cadaveri, spesso, ma non sempre, presentano un
fungo biancastro attorno al naso, da cui il nome
WNS, che può essere diffuso anche alle ali e alla
membrana della coda. I pipistrelli colpiti hanno
comportamenti insoliti in quanto tendono a volare
di giorno in pieno inverno e a rifugiarsi molto vicino all’ingresso delle grotte. I cadaveri si presentano senza alcuna scorta di grasso, come se avessero bruciato tutte le loro riserve anzitempo. Al
momento non è ancora nota la modalità di trasmissione di questa malattia, potrebbe avvenire sia per
contatto diretto tra pipistrello e pipistrello prima o
durante l’ibernazione, oppure all’interno delle colonie riproduttive, o ancora potrebbe essere diffusa dalle persone, come speleologi e ricercatori. Per
dare un’idea della portata distruttiva della WNS
basti sapere che nel giro di due anni ha ridotto
le popolazioni di alcune grotte di oltre il 90%. Gli
unici strumenti a disposizione contro il diffondersi
della WNS sono quelli della prevenzione, sempre
ammesso che si tratti di un agente infettivo. Perciò
i Servizi competenti americani hanno sensibilizzato
gli speleologi a non frequentare le grotte colpite
dalla WNS e hanno redatto dei protocolli di disinfezione e decontaminazione per i ricercatori. Pur
trattandosi di un’epidemia che riguarda popolazioni di chirotteri relativamente lontane dall’Europa,
il GIRC rinnova la sua raccomandazione alle persone che hanno visitato o intendono visitare grotte
negli Stati Uniti a non servirsi degli indumenti e
delle attrezzature colà utilizzati durante successive visite a siti ipogei o roost di chirotteri in edifici
situati in territorio europeo e in particolare italiano. Per aggiornamenti sulla WNS visitare il sito
www.fws.gov/northeast/white_nose.html
Pipistrelli e dintorni: Un mondo
a portata di clic
di Alessandra Palladini
Pare incredibile ma anche gli esseri
umani possono imparare a ecolocalizzare come fanno i pipistrelli! Il Signor Daniel Kish,
direttore della onlus americana ‘World Access for
the Blind’ (www.worldaccessfortheblind.org) lo sa
bene poiché grazie a questa tecnica, nonostante
abbia perso la vista quando era ancora un bambino,
ha imparato a muoversi in modo indipendente
producendo suoni con la lingua e ascoltandone
l’eco. L’organizzazione che ora dirige ha appunto come scopo principale quello di insegnare
l’ecolocalizzazione agli studenti non vedenti di
tutte le età per renderli autonomi e in grado di
affrontare la vita con la stessa disinvoltura delle
persone vedenti. Questa tecnica è esattamente
la stessa utilizzata dai pipistrelli e dai delfini e
consiste nell’ascoltare l’eco proveniente da suoni,
detti clic, che nel caso delle persone vengono
prodotti con la lingua. A suon di ‘clic’ dunque le
persone, esercitandosi costantemente, riescono a
distinguere tra persone, alberi, edifici e automobili parcheggiate interpretando il picco e il timbro
dell’eco che questi producono, riescono a determinare l’altezza, la densità e la forma di oggetti
che si trovano fino a 30 metri di distanza basandosi sull’intervallo temporale che intercorre tra
l’emissione del suono e il suo ritorno e stabilendo
la posizione degli oggetti a seconda che il suono
giunga all’orecchio destro oppure a quello sinistro.
I bambini che imparano a ecolocalizzare sono così
in grado di andare in bicicletta, in skateboard o
fare trekking senza bisogno di alcun aiuto, senza
dover dipendere da bastoni o cani per trovare la
loro strada nel mondo che li circonda.
Segnalazioni
di Marco Riccucci
DIETZ C, VON HELVERSEN O,
NILL D (2007). Handbuch der
Fledermäuse Europas und Nordwestafrikas. Biologie, Kennzeichen, Gefährdung.
Kosmosverlag. 400 pgg., 400 foto a colori, 100 foto
b/n, 35 mappe.
Importante volume sui chirotteri europei e nordafricani con una Errata corrige scaricabile al seguente indirizzo: http://www.fledermaus-dietz.de/
Seite%206%20Ver%F6ffentlichungen/Erratum%20
Kosmos%2010-01-2008.pdf
GARDNER AL (ed.) (2007). Mammals of South America, Vol.1. Marsupials, Xenarthrans, Shrews, and
Bats. The University of Chicago Press. 669 pgg, 283
mappe.
Primo di tre volumi sui mammiferi dell’America
Meridionale, con circa 300 pagine dedicate ai chirotteri.
LACKI MJ, HAYES JP, KURTA A (eds.) (2007). Bats
in Forests. Conservation and Management. Johns
Hopkins University Press. 329 pgg, 12 disegni, 32
foto b/n.
Vari autori fanno il punto sull’ecologia dei pipistrelli americani che utilizzano gli alberi come
rifugio.
AGUIRRE LF (Ed.) (2007). Historia Natural, Distribución y Conservación de los Murciélagos de
Bolivia. Centro de Ecología y Difusión Simón I.
Patiño, Santa Cruz, Bolivia. 400 pgg con numerose
fotografie, schemi, disegni, mappe a colori e in b/n
Descrizione delle 122 specie di chirotteri boliviani.
V.I.B. Very Important...Bat!
di Massimo Bertozzi
Esemplare di Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) a riposo all’interno di una piccola grotta
scavata dall’uomo e utilizzata come rifugio durante l’ultimo periodo bellico. Oggi la cavità è frequentata, durante tutto l’anno, da alcuni individui di questa specie e della congenere Rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros).
Comitato di Redazione: Gianna Dondini, Alessandra Palladini, Marco Riccucci.
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