Trasformare la propria auto in elettrica. Ecco quanto costerà

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Trasformare la propria auto in elettrica. Ecco quanto costerà
AUTO ELETTRICHE
Trasformare la propria auto in elettrica.
Ecco quanto costerà
Quando costerà trasformare la vecchia auto in elettrica? Quando si potrà fare? A
chi converrà? Intervista a Camillo Piazza, Green Land Mobility
Scritto da Letizia Palmisano il 05 febbraio 2016 alle 8:01 | 3 Commenti
La notizia dei retrofit elettrici non è passata di certo inosservata. Dai patiti delle
auto a chi ha un’anima green, l’interesse verso la mobilità elettrica continua a
crescere. Ma quali saranno i prossimi passi per poter finalmente trasformare la
propria auto a benzina in elettrica? E quanto costerà? Per rispondere a queste
domande abbiamo intervistato Camillo Piazza, promotore del progetto Green Land
Mobility nato per diffondere sempre più la mobilità elettrica.
In cosa consiste il cosiddetto Decreto sul Retrofit Elettrico? Prima della
sua emanazione non era possibile omologare le auto “trasformate”
elettriche? Quali vantaggi (pratici ed economici) comporta?
Prima della pubblicazione del decreto un veicolo “trasformato” elettrico doveva essere
sottoposto ad una completa omologazione e il costo di tale operazione, a seconda del
modello, superava le 5.000 euro (in aggiunta del costo reale del retrofit). Questa
spesa rendeva insostenibile tale operazione. Occorre poi tenere anche in
considerazione che prima dell’approvazione dell’articolo 17 bis della legge 134/2012
non era neanche possibile trasformare un veicolo da endotermico ad elettrico senza
l’esplicita autorizzazione della casa costruttrice.
Con questo decreto diventa concreta la possibilità di battezzare questo nuovo settore
collegato alla green economy anche perché il Ministero dei Trasporti identifica, in
maniera chiara e precisa, i futuri passaggi burocratici per le procedure necessarie a
dare avvio alle trasformazione in elettrico dei veicoli a scoppio. I mezzi che possono
essere trasformati sono tutti i veicoli a motore destinati al trasporto di persone ed
aventi almeno quattro ruote (sia stradale che fuoristrada) e riservati al trasporti merci
con massa massima non superiore a 3,5 ton. (sia stradale che fuoristrada).
Il decreto italiano è davvero innovativo e permette al nostro paese di essere capofila in
questo settore. Non capita spesso questa circostanza.
Quali sono i prossimi passi (e tempi) per rendere possibile la
trasformazione dell’auto “tradizionale” in elettrica?
Bisogna trovare aziende serie che producano i Kit che, ricordo, saranno diversi per
ogni singolo modello di macchina. Penso che ci vorrà almeno un anno prima che i
comitati tecnici previsti dalla normativa possano rilasciare l’omologazione. Nel
frattempo occorre cominciare ad organizzare dei corsi di formazione generali con le
autofficine. Noi di Class onlus ci siamo già attivati insieme alla Camera di
Commercio di Milano per organizzare questi corsi aperti. Alla fine di maggio ci
saranno le selezioni e i corsi partiranno da Novembre.
È possibile avere un’idea orientativa dei costi?
I costi reali dipenderanno soprattutto dall’autonomia che si vuole garantire al veicolo:
maggiore sarà l’autonomia del veicolo maggiori saranno le batterie che dovranno
essere installate. Se ipotizzassimo che il veicolo arrivi a percorrere 80/100 km,
ragionevolmente occorrerà istallare batteria di potenza variabile da 10 a 14 kWh.
Attualmente i costi reali vanno da 400 a 450euro/kWh, 3/3,500 euro per la
manodopera e 3.000 euro per il motore elettrico e gli accessori: sommando questi
voci, per un veicolo con circa 90 km di autonomia di ricarica si spenderanno 10­
12.000 euro.
Perché i costi sono così alti? Come (o quando) potranno scendere?
Sono certo che i prezzi scenderanno per due motivi: l’industrializzazione del
processo e il minor costo delle batterie. Secondo alcuni studi nel 2018 il costo delle
batterie al litio sarà pari a circa 200 euro al kWh (dipende anche dal quantitativo che
si richiede per il quale incideranno le economie di scala) e anche il costo della
manodopera che diventerà più specializzata, scenderà di almeno del 30/40%. A tal
proposito abbiamo già chiesto a diverse regioni italiane di farsi carico direttamente
del costo della manodopera, all’interno di una politica di incentivazione della
rottamazione di veicoli vecchi, per contribuire al rilancio di un settore in crisi, come
quello dei meccanici, e contribuendo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. In
soldoni, penso che a regime la trasformazione di un veicoli costerà intorno alle
6/7.000 euro (al lordo di eventuali contributi statali e regionali e con una autonomia
di circa 100 km).
Meccanici che si specializzeranno nel settore delle auto elettriche vorrà
dire nuovi green jobs e quindi posti di lavoro. Un motivo in più per le
istituzioni per investire in questa direzione?
Effettivamente penso che questo settore possa rappresentare un volano di crescita
della nostra economia, con la creazione di parecchi posti di lavoro. Il retrofit
ha diversi vantaggi: le macchine vengono riutilizzate e non si producono rifiuti, si
crea nuova occupazione con l’utilizzo di poche materie prime e si riduce
significativamente l’impatto ambientale sul territorio. Secondo una ricerca che
abbiamo fatto alcuni anni fa, se calcolassimo, in cinque anni, la trasformazione di
circa 100.000 veicoli, otterremmo la creazione di oltre 7.500 posti di lavoro in più.
A chi può convenire trasformare l’auto in elettrica?
Principalmente a coloro i quali possiedono un veicolo euro zero, uno o due
perfettamente conservato ma che, in virtù della normativa europea, non può circolare
in inverno e nelle aree densamente popolate. Queste persone non avrebbero necessità
di una seconda auto e quindi abbatterebbero i costi di assicurazione, bollo, aree ztl,
carburante, manutenzione, ecc. Conti alla mano risparmierebbero anche 4/5000
euro all’anno se abitassero a Milano.
Quando l’iter normativo sarà completato e i kit saranno disponibili, cosa
dovrà fisicamente fare una persona che intende trasformare la propria
auto?
Non dovrà fare quasi nulla: ci penserà direttamente il meccanico a modificare ed
omologare il veicolo, come avviene in questo momento per i veicoli trasformati a gas
gpl e metano. Noi di class onlus abbiamo già istituito un numero dedicato, 02
27208182, a disposizione dei cittadini per chiedere informazioni.
Facciamo un balzo in avanti nel 2025. Sarà prassi normale pensare di
trasformare la propria auto in elettrica? O rimarrà ancora una scelta per
“pochi” patiti delle soluzioni green?
Se vogliamo garantire alle prossime generazioni le nostre stesse possibilità di vita
non penso che ci sarà un futuro senza l’utilizzo dell’elettricità come “benzina” della
mobilità. Pertanto non solo penso che nel 2025 sarà una prassi normale la
trasformazione della propria auto, ma ritengo che per quella data ci saranno poche
auto da trasformare in quanto saranno già tutte trasformate…..