AGGIORNAMENTI INTERNAZIONALI

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AGGIORNAMENTI INTERNAZIONALI
AGGIORNAMENTI INTERNAZIONALI
-23/30 dicembre 2015-
Guerre popolari e controrivoluzione
Perù
28 dicembre 2015
Un soldato peruviano è stato ucciso e due altri feriti in un’imboscata tesa dai guerriglieri maoisti a una
pattuglia dell’esercito in una valle andina, nel sud-est del Perù. L’attacco è avvenuto il 24 dicembre. Mentre
una pattuglia stava conducendo un’operazione di ricognizione nel distretto di Llochegua (provincia di
Huanta, regione di Ayacucho), è caduta in un’imboscata dei guerriglieri del PCP-SL. Un sottufficiale è stato
ucciso e due soldati feriti.
Lotte e repressione
Turchia/Kurdistan
23 dicembre 2015
Ormai da una settimana l’esercito turco sta conducendo una vasta operazione nel Kurdistan insorto.
Secondo l’esercito oltre un centinaio di attivisti sono stati uccisi negli ultimi giorni. I combattimenti sono in
corso in molte città, in particolare Cizre, Silopi o di nuovo Diyarbakir, dove l’esercito turco ha imposto il
coprifuoco. Proprio per denunciare il coprifuoco, martedì 22 dicembre sono scesi a migliaia in piazza a
Diyarbakir. I manifestanti si sono scontrati con la polizia a un posto di blocco e sono divampati gli scontri.
30 dicembre 2015
Martedì 29 dicembre, la “Confederazione dei sindacati progressisti” (DISK), la “Confederazione dei sindacati
dei funzionari” (KESK) e la “Unione degli ingegneri e degli architetti turchi” (TMMOB) hanno emesso un
comunicato stampa per protestare contro il coprifuoco imposto nella provincia di Batman. Dopo la
conferenza, militanti e simpatizzanti dei sindacati, di HDP e del DBP si sono riuniti nel parco Ataturk per
contestare il coprifuoco. La folla ha iniziato a manifestare e sono cominciati gli scontri con la polizia – lanci
di pietre contro gas lacrimogeno. Una persona è stata ferita e sette altre arrestate.
Turchia
24 dicembre 2015
In seguito all’uccisione, in una sparatoria, di due militanti kurde del MLKP dalla polizia il 22 dicembre nel
quartiere di Gaziosmanpasa a Istanbul e agli omaggi espressi loro, sono scoppiati scontri in Istanbul fra
poliziotti e militanti armati. Diverse centinaia di persone, fra cui deputati dell’opposizione, hanno assistito
nel distretto di Gazi alla cerimonia per Yeliz Erbay e Sirin Oter, le due militanti del MLKP assassinate dalla
polizia. I manifestanti hanno reso loro omaggio, sfilando con uno striscione con scritto “La rivoluzione delle
donne, brave combattenti, la vostra via è la nostra”. Hanno pure scandito slogan ostili ai dirigenti turchi. Le
due bare con sopra una bandiera rossa con falce e martello sono state sepolte in un cimitero vicino.
Una quindicina di persone con cappucci rossi e armate di AK-47 hanno poi abbattuto un piccolo drone
d’osservazione usato dai poliziotti per sorvegliare la folla. Questi ultimi hanno immediatamente replicato
sparando candelotti lacrimogeni e facendo uso di idranti. Durante lo scambio di colpi, quattro poliziotti
sono stati feriti.
Palestina
24 dicembre 2015
Ogni venerdì e sabato a Kafr Qaddum hanno luogo manifestazioni per protestare contro la presenza di due
colonie che bloccano la strada che collega Kafr Qaddum a Jit, villaggio distante poco più di un chilometro.
Ogni settimana Murad Shtaiwi dava resoconti delle manifestazioni, ma nel suo ultimo messaggio dice di
essere dispiaciuto di non aver potuto dare notizie su quelle dell’11 e 12 dicembre. Il motivo è semplice: è
stato ferito l’11 dicembre, insieme ad altri tre giovani manifestanti, da proiettili veri.
Eppure non erano in corso scontri quando i soldati hanno sparato. Tre di loro sono giunti in jeep e hanno
chiesto ai giornalisti di andarsene. Pochi minuti dopo Murad è stato colpito alla coscia e altri due giovani
sono stati pure feriti. I giovani, dunque, sono stati presi di mira da cecchini tenutisi fino ad allora nascosti.
La folla si è messa a correre per allontanarsi dai soldati e i feriti sono stati caricati su autoambulanze. Un
quarto manifestante è stato colpito all’indomani, sabato 12 dicembre.
25 dicembre 2015
Centinaia di palestinesi hanno manifestato vicino al checkpoint di Nahal Oz, fra Israele e la Striscia di Gaza.
Hanno tentato di danneggiare la barriera di sicurezza gettandovi contro blocchi di pietra e pneumatici
infiammati. I soldati israeliani hanno aperto il fuoco uccidendo un manifestante 22enne, Hani Wahdan, e
ferendo un’altra quarantina di manifestanti.
USA
25 dicembre 2015
Mercoledì sera, 23 dicembre, centinaia di manifestanti del movimento “Black Lives Matter” hanno
protestato a Minneapolis, nel nord degli Stati Uniti, contro le recenti violenze poliziesche. La rabbia è
scoppiata particolarmente a Minneapolis dopo la morte di Jamar Clark il mese scorso, un nero ucciso dalla
polizia. Questa protesta ha perturbato uno dei più importanti giorni di acquisti durante l’anno, al “Mall of
America” il più grande centro commerciale del Paese preso d’assalto all’avvicinarsi delle feste. Azione che
ha condotto pure alla chiusura temporanea dell’aeroporto internazionale di Minneapolis. La polizia ha
arrestato 13 persone e ha chiuso provvisoriamente i checkpoint di sicurezza in un terminal dell’aeroporto
internazionale di Minneapolis-St Paul. Oltre 100 poliziotti erano stati schierati al centro commerciale dopo
l’annuncio della protesta.