Valutazione della dispersione delle polveri
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Valutazione della dispersione delle polveri
PROGETTO DI COLTIVAZIONE RELATIVO ALLA PROSECUZIONE ED AMPLIAMENTO DI UNA CAVA DI ARENARIA TIPO PIETRA SERENA, ORIZZONTE ALBERESE (ambito estrattivo 10S) in località Lastreto - Fosso Taverna Comune di Sarsina (FC) COMMITTENTE: EMPORIO DELLA PIETRA di Giovannetti Lino Località Para 21/a, Verghereto FC VALUTAZIONE DELLA DISPERSIONE DELLE POLVERI RELAZIONE TECNICA PROFESSIONISTI INCARICATI: Dott.ssa in Scienze Ambientali CAMILLA BACCHIOCCHI 47521 Cesena (FC) – Via A. Gianfanti,4 Tel/fax 0547 23714 email: [email protected] IL TECNICO CAMILLA BACCHIOCCHI NOVEMBRE 2015 INDICE 1. 2. 3. 4. 5. Premessa .............................................................................................. 1 Descrizione dell’attività di coltivazione .................................................. 3 Descrizione dello studio ........................................................................ 9 Inquadramento normativo ................................................................... 10 Il Modello CALPUFF ........................................................................... 11 5.1 Parametri meteorologici .......................................................................... 13 5.2 Il territorio interessato ............................................................................. 18 5.3 I ricettori .................................................................................................. 19 5.4 Caratterizzazione delle sorgenti .............................................................. 21 5.5 Analisi dei risultati .................................................................................. 25 6. Conclusioni ......................................................................................... 29 6.1 Misure di mitigazione e monitoraggio .................................................... 29 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 1. PREMESSA Il presente documento costituisce la valutazione di diffusione degli inquinanti in atmosfera per l’avvio del procedimento relativo al progetto di prosecuzione della cava localizzata in località Lastreto- Fosso Taverna nel Comune di Sarsina (FC) ed inserita nel PAE Comunale vigente ed identificato come 10S. L’ambito estrattivo 10S ha una estensione complessiva di 23.361 mq con superficie area di coltivazione pari a 20.555 mq. Il progetto prevede la coltivazione di una cava di arenaria, tipo "pietra serena" con sfruttamento dei livelli denominato Alberese. L’area è già stata oggetto di escavazione sul fianco S dell’ambito estrattivo (Aut. Comune di Sarsina è la n° 28 del 28/04/2010) e il nuovo progetto prevede la prosecuzione dell’attività estrattiva della cava con l’intervento nella parte Nord dell’ambito estrattivo 10S per una superficie complessiva di 6.237 mq per estrazione e 2.805 mq per lo stoccaggio temporaneo della risulta di scavo. Il presente studio è stato redatto al fine di stimare gli elementi di impatto più rilevanti sulla qualità dell’aria, nell’area e presso i ricettori sensibili presenti, prodotti durante le fasi di asportazione dello strato vegetale (capellaccio), di ripristino e ritombamento dell’area. Inoltre, in correlazione allo studio di impatto complessivo, si prefigge di individuare eventuali proposte di mitigazione degli impatti per rendere compatibile l’ipotesi di intervento con l’ambiente circostante. La principale fonte di inquinamento atmosferico legate all’attività di cava può essere essenzialmente ricondotta alla produzione di polveri (PTS, PM10) durante l’attività estrattiva e durante le operazioni di carico e di trasporto dei materiali dalle zone di estrazione al punto di raccolta. Il traffico indotto dalle attività di cava è calcolato pari a due viaggi giorno e pertanto tale da non determinare criticità per la qualità dell’aria dell’area di studio, in particolare nelle fasi di coltivazione considerate non è previsto traffico indotto sulla viabilità comunale e pertanto non è oggetto di studio. Lo studio, in base ai dati di progetto, approfondisce in particolar modo i seguenti aspetti: quantitativo di materiale che giornalmente verrà estratto dalla cava; granulometria media del materiale; numero e tipologia di macchine operatrici impiegati per l’estrazione tipologia del stradale percorso; orografia del terreno. 1 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Per analizzare la dispersione di polveri e inquinanti gassosi in atmosfera causata dalle attività di cava, è stato utilizzato il modello Maind Model Suite Calpuff che è il programma di gestione del noto modello a puff CALPUFF sviluppato da Earth Tech inc. Il modello CALPUFF è un modello gaussiano non stazionario che simula la diffusione di inquinanti attraverso il rilascio di una serie continua di puff seguendone la traiettoria in base alle condizioni meteorologiche. Attraverso il preprocessore CALMET è stato utilizzato nel modello un campo meteorologico variabile su tutto il dominio di calcolo sia orizzontale che verticale, ricostruito tridimensionalmente utilizzando dati al suolo, dati profilo metrici e dati orografici e di suolo con il fine di considerare gli effetti del terreno sulla variazione dei campi meteorologici e di conseguenza sulla diffusione digli inquinanti. I dati orari annuali fanno riferimento all’anno 2014. Gli elaborati cartografici consistono in : Una mappa della distribuzione delle concentrazioni medie orarie di ogni singolo inquinante considerato per ogni condizione meteorologica presa in esame. In base a ciò è possibile arrivare ad una stima significativa degli inquinanti prodotti e della loro propagazione nell’ambiente. 2 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 2. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ DI COLTIVAZIONE La coltivazione della cava è stata prevista in un unico settore, partendo con lo scavo dalla zona nord-est della cava procedendo verso sud-ovest in modo da seguire le linee di fratturazione principale che dividono il banco. Per meglio agevolare l’attività di coltivazione che prevede l’estrazione del livello arenaceo Alberese, è stata prevista, nella porzione sud dell’area di cava, una zona di stoccaggio temporaneo per il materiale non utile. Tale aree era già stata coltivata nel precedente progetto. Area di scavo Area di stoccaggio Figura 2.1 – Area di coltivazione Sulla base del programma di coltivazione e in relazione alle necessità operative la coltivazione si svilupperà in più fasi successive: asportazione del cappellaccio sino all’orizzonte coltivabile; coltivazione dell’orizzonte; 3 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA ritombamento; sistemazione finale dell’area di cava e di quella di stoccaggio temporaneo con ripristino morfologico e vegetazionale. In primo luogo verrà asportato il cotico agrario che sarà disposto nell’area di stoccaggio in modo da poter essere riutilizzato nella fase di ripristino finale. Tale materiale sarà deposto in strati successivi che verranno spianati di volta in volta creando banche di appoggio in contropendenza. Questa sistemazione non avrà altezza superiore a 6 m dall’attuale piano campagna e sarà realizzata con scarpate inclinate di 33º sull’orizzontale così da garantire la stabilità. Nelle parti via via estratte in successione, il materiale posto in opera nelle parti già coltivate sarà ben compattato al fine di garantire il ritombamento dello scavo ed il corretto smaltimento acque e la stabilità degli eventuali cumuli posti al di sopra lasciando il passaggio per il trasporto del materiale utile verso la strada di accesso di valle. Nella seguente tabella sono riportati i volumi di cappellaccio stimati da progetto Volume cappellaccio Tot. Con rilascio di deroga Senza rilascio di deroga 13.497 m3 8.759 m3 13.497 m3 8.759 m3 Per la quasi totalità dei volumi citati la rimozione avverrà tramite utilizzo di mezzo meccanico, pala cingolata, con appoggio di una pala/escavatore per lo spostamento dei blocchi. Si può in prima analisi ipotizzare l’utilizzo parziale di esplosivo per la rimozione di banchi di cappellaccio in caso di materiale difficilmente rimovibile col solo mezzo meccanico. Si ipotizzano una o due volate giornaliere per un massimo di otto giorni nell’arco del periodo autorizzato. Con l’utilizzo del martello pneumatico o di perforatrice vengono realizzati dei fori di circa 1,00 m di profondità e di 3 cm di diametro. Tali fori sono distanziati circa 2 m l’uno dall’altro lungo un fronte di circa 20 m. Il materiale esplosivo viene inserito all’interno di tali fori, in quantità variabile tra i 150 e i 640 grammi ciascuno secondo le opportune tecniche di sparo, in relazione alle condizioni locali ed al progetto di sparo che di volta in volta verrà approvato dalle autorità competenti. Nell’utilizzo dell’esplosivo si effettueranno circa 1-2 volate giornaliere e l’utilizzo della perforatrice o del martello pneumatico avviene per circa 5 ore al giorno. 4 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Attività Mezzi impiegati Fase unica (13.497 m³) asportazione del cappellaccio scavo fossi di scolo (2) (1) n°1 Escavatore n°1 Escavatore n°1 Pala cingolata n°1 Perforatrice con martello fondo foro La durata complessiva di questa fase è pari a 8 giorni lavorativi. Per la durata delle operazioni si avrà la seguente situazione massima indicativa: - personale impiegato in cantiere: tre operatori di mezzi meccanici; - macchinari impiegati: n.1 pala cingolata e n.1 escavatore. Una volta raggiunto il livello coltivabile si procederà alla sua estrazione: i blocchi saranno perforati lungo linee di taglio definite, dove non già presenti per fessurazione naturale, e sganciati con l’utilizzo di pala o escavatore. Il materiale estratto sarà poi trasportato, tramite il mezzo meccanico utilizzato per lo sgancio, alla zona di accumulo temporaneo da cui verrà periodicamente caricato sul mezzo di trasporto. Parte del materiale verrà, infatti, lavorata subito e parte potrebbe essere temporaneamente depositata nel piazzale del laboratorio. Nella seguente tabella sono riportati i volumi di materiale utile stimati da progetto. 5 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Volume materiale utile Tot. Attività Mezzi impiegati Senza rilascio di deroga Con rilascio di deroga 5.896 m3 3.658 m3 5.896 m3 3658 m3 Fasi unica ( 5.896 m³) perforazione e sgancio blocchi trasporto alla zona di (1) accumulo temporaneo (2) n°1 Escavatore n°1 Pala cingolata n°1 Pala cingolata La durata complessiva di questa fase è pari a 282 giorni lavorativi. Le modalità di coltivazione in linea di massima sono le seguenti: - personale impiegato in cantiere: tre operatori; - macchinari impiegati: escavatore/pala cingolata. Una volta terminata la coltivazione del livello arenaceo di interesse si procederà al ritombamento tramite il materiale proveniente dall’asportazione del cappellaccio. A conclusione del ritombamento saranno avviate direttamente le operazioni di ripristino ambientale. Volume riporti Tot. Attività Mezzi impiegati Con rilascio di deroga Senza rilascio di deroga 13.497 m3 8.759 m3 13.497 m3 8.759 m3 ritombamento n°1 Pala cingolata; n°1 Escavatore. La durata complessiva di questa fase è pari a 6 giorni lavorativi. Tali operazioni si svolgeranno con le seguenti modalità: 6 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA - personale impiegato in cantiere: tre operatori; - macchinari impiegati: pala cingolata, escavatore. Il progetto di ripristino prevede la risistemazione totale dell’area di cava e di quella relativa allo stoccaggio temporaneo. Il ripristino avverrà a coltivazione ultimata previa opportuna distribuzione dei volumi di ritombamento che saranno sistemati per strati di ridotto spessore stesi e costipati tramite mezzo meccanico; per lo strato superficiale si utilizzerà il cotico agrario separato prima dell’asportazione del cappellaccio. Verranno infine realizzate le opere di regimazione idraulica delle acque al fine di confluirle nel sottostante fosso. Ultimato il ricoprimento ed eseguiti i livellamenti si procederà, anche nella zona stoccaggio, alle operazioni di: - fertilizzazione del suolo - fresatura del terreno - piantumazione dei diversi impianti. - Questa fase si svolgerà con le seguenti modalità indicative ed avrà una durata di 12 gg lavorativi: - personale impiegato in cantiere: tre operatori - orario lavorativo: 7:30 ÷ 12:30 e 13:30 ÷ 17:30 - macchinari impiegati: pala cingolata (stesura del materiale), escavatore/pala (nella sola fase di realizzazione della rete di regimazione idrica); macchine agricole nella fase di concimazione e semina. Stesura Attività del materiale (1) Mezzi impiegati n°1 Pala cingolata Realizzazione Piantumazione (3) rete di regimazione idrica (2) n°1 Escavatore n°1 Pala cingolata Macchine agricole Il materiale, una volta estratto e temporaneamente depositato entro l’area di stoccaggio prossima alla cava, verrà trasferito, tramite autocarro, al laboratorio di proprietà in località Para. La soluzione progettuale già realizzata per la cava in atto consente il collegamento tra la cava e il laboratorio tramite una strada di servizio interna all’ambito 10S, la strada poderale già utilizzata nel precedente progetto, la strada comunale Lastreto –Rocchetta e la strada comunale Para -Mazzi- Quarto. 7 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Il collegamento tra il laboratorio e l'ambito estrattivo si attuerà quindi come segue: - strada poderale 435 m - strada comunale Lastreto- Rocchetta per 1070 m - strada comunale Para -Mazzi- Quarto per 1790 m Il trasporto sarà effettuato con idoneo mezzo con portata di 12 t, i viaggi stimati, in relazione alla quantità di materiale utile da trasportare, sono da distribuirsi nell’arco dei 5 anni di concessione, per una media di 1342 viaggi, 7 a settimana lavorativa. 10S Laboratorio Emporio della Pietra Fig.2.2 – Viabilità considerata 8 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 3. DESCRIZIONE DELLO STUDIO Al fine di valutare il possibile impatto atmosferico, nel dominio di calcolo ed in particolar modo presso i ricettore considerati, più prossimi ed esposti, è stato rappresentato lo scenario relativo alle operazioni di asportazione del capellaccio che rappresenta, insieme a quello di ritombamento e ripristino, la fase di coltivazione più critica in termini di emissioni di polveri. Le emissioni in atmosfera sono prodotte dai mezzi meccanici di scavo e da quelli usati per il trasporto dei materiali, pertanto le sorgenti principali di polveri nelle fasi di coltivazione considerate sono riconducibili alla movimentazione del materiale, alle operazioni di carico e scarico, all’erosione dei cumuli in stoccaggio e alla viabilità su piste non asfaltate dei mezzi in transito. Pertanto per l’attività di movimentazione, rappresentativa della emissione di PTS e PM10, è stata considerata una sorgente areale che ricopre le zone A e B di estrazione. Inoltre, è stata considerata una sorgente areale rappresentativa della movimentazione delle macchine operatrici (n.1 pala cingolata e n.1 escavatore) fonte di inquinanti particellari PM10 nella stessa posizione e dimensione di quella suddetta. Una sorgente areale in corrispondenza dell’area di stoccaggio della zona B che rappresenta la fonte di emissione relativa ai cumuli in erosione e una sorgente areale associata alle piste bianche interne all’area di cava utilizzate dalle macchine operatrici per il trasporto del materiale dall’area di stoccaggio all’area di coltivazione e viceversa a seconda della fase di lavorazione in atto. L’ubicazione e la caratterizzazione delle sorgenti considerate sono descritte nel § 5.4 e rappresentate in Fig.5.4 9 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 4. INQUADRAMENTO NORMATIVO La normativa vigente in materia di qualità dell’aria è rappresentata a livello nazionale dal DLgs 155 del 13/08/2010 – che adotta quanto riportato nella Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa. Nel decreto vengono stabiliti i limiti di concentrazione, a lungo e a breve termine, a cui attenersi facendo riferimento agli standard di qualità e ai valori limite di protezione della salute umana, della vegetazione e degli ecosistemi. Si riportano di seguito delle tabelle che visualizzano i limiti previsti dalla normativa per i diversi inquinanti, considerando sia i limiti a lungo termine che i livelli di allarme. PARTICOLATO PM10 10 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 5. IL MODELLO CALPUFF CALPUFF, modello lagrangiano a puff sviluppato da Earth Tech Inc., è associato a un modello diagnostico per la ricostruzione di campi di vento su aree ad orografia complessa (CALMET) e ad un postprocessore (CALPOST) per la analisi dei dati calcolati. Il software può simulare l'evoluzione spazio temporale di emissioni di varia natura (areali, puntiformi e volumetriche) anche variabili nel tempo simulando fenomeni di rimozione (sia secca che umida) e semplici interazioni chimiche. CALPUFF può utilizzare come input i campi meteorologici variabili prodotti dal modello CALMET o utilizzare dati provenienti da una stazione al suolo (come i più semplici modelli gaussiani). Gli algoritmi inseriti nel modello gli consentono di trattare sia effetti vicini alla sorgente, quali building downwash degli edifici, transitional plume rise, penetrazione parziale del plume rise in inversioni in quota, sia effetti di lungo raggio quali deposizione secca e umida, trasformazioni chimiche, presenza di vertical wind shear, overwater and coastal transport. CALPUFF utilizza diverse possibili formulazioni per il calcolo dei coefficienti di dispersione e per il calcolo del plume rise. Il modello calcola le concentrazioni orarie delle specie di inquinanti simulate e i flussi di deposizione secca e umida. CALPUFF è applicabile in ogni situazione dove i semplici modelli gaussiani non rappresentano più una soluzione accettabile. I modelli a Puff rappresentano la naturale evoluzione dei modelli gaussiani in quanto introducono nella semplice formulazione di base la variabilità delle condizioni meteorologiche, delle emissioni e le disomogeneità del territorio. Dal punto di vista matematico l’emissione di inquinante da parte di una sorgente viene schematizzato in questi modelli attraverso l’emissione di una successione di elementi, chiamati puff, che si spostano sul territorio seguendo un campo di vento tridimensionale variabile sia nello spazio che nel tempo. L’equazione che rappresenta la concentrazione di inquinante C in un punto (x,y,z) dovuta ad un puff centrato nel punto (x’,y’,z’) e di massa M è data da: La concentrazione totale in un punto è ottenuta sommando il contributo di tutti i puff. Questa equazione rappresenta una distribuzione gaussiana che evolve nel tempo e nello spazio. I puff emessi da ogni sorgente si muovono nel tempo sul territorio: il centro del puff viene trasportato dal campo di vento tridimensionale mentre la diffusione causata dalla turbolenza 11 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA atmosferica provoca l’allargamento del puff ed è descritta da funzioni di dispersione analoghe a quelle usate nei modelli gaussiani (funzioni σ). Rispetto ai semplici modelli gaussiani i modelli a puff sono particolarmente indicati nelle situazioni di orografia complessa dove il campo meteorologico non può essere supposto costante: per questo motivo questi modelli sono spesso accoppiati con modelli diagnostici mass-consistent che permettono di ricostruire un campo di vento tridimensionale per ogni intervallo temporale simulato a partire da dati locali misurati. E’ inoltre interessante osservare che tali modelli possono essere applicati anche in condizioni di calma di vento in quanto il termine di velocità del vento a denominatore presente nell’equazione gaussiana non è presente nell’equazione che descrive il moto dei puff. Il modello CALPUFF nasce per essere utilizzato in combinazione con il modello meteorologico CALMET per la ricostruzione di campi di vento che utilizza come input sia dati misurati da stazioni al suolo che dati misurati da stazioni di radiosondaggio e considera gli effetti prodotti dall’orografia del territorio. L’output di CALMET contiene per ogni ora del periodo di calcolo i campi tridimensionali delle grandezze meteorologiche necessarie al run di CALPUFF calcolati in ogni punto del reticolo meteorologico. 12 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 5.1 Parametri meteorologici L’utilizzo diretto dei dati relativi ai parametri meteorologici osservati nello studio dei fenomeni di diffusione degli inquinanti in atmosfera presenta spesso limitazioni fondamentali dovute al carattere puntuale delle osservazioni e soprattutto al fatto che alcune delle grandezze meteorologiche che risultano maggiormente utili a descrivere la dispersione degli inquinanti in atmosfera non possono essere misurate direttamente presso le stazioni meteorologiche. Per i dati meteo dell’area di studio, in assenza di centraline meteo ubicate nelle vicinanze, sono stati utilizzati i dati meteorologici elaborati dal preprocessore CALMET relativi all’anno 2014. Il preprocessore meteorologico CALMET è un modello meteorologico dotato di un modulo diagnostico di generazione del campo di vento, che può essere inizializzato sia attraverso dati da stazioni a terra e radiosondaggi, che mediante le stime ottenute da modelli meteorologici ad area limitata. Tale preprocessore, sulla base delle variabili puntuali misurate nelle stazioni meteorologiche e delle caratteristiche della superficie (quali ad esempio orografia, uso del suolo e rugosità), ricostruisce il campo tridimensionale di vento e temperatura ed il campo bidimensionale di grandezze caratteristiche dello strato limite planetario (altezza di rimescolamento, classi di stabilità) e della turbolenza (lunghezza di Monin-Obukhov, velocità di attrito, velocità convettiva di scala). La risoluzione spaziale orizzontale è di 1 Km. I venti Di seguito è riportata la rosa dei venti relativa alla distribuzione delle frequenze annuali del vento in funzione della direzione di provenienza per l’anno 2014 dai dati processati da CALMET nel punto del dominio 749820,4861112. Per l’anno esaminato si rileva una predominanza dei venti da NE e S. 13 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Figura 5.1 Rosa dei venti del dominio di calcolo settori 0.0 - 22.5 22.5 - 45.0 45.0 - 67.5 67.5 - 90.0 90.0 - 112.5 112.5 - 135.0 135.0 - 157.5 157.5 - 180.0 180.0 - 202.5 202.5 - 225.0 225.0 - 247.5 247.5 - 270.0 270.0 - 292.5 292.5 - 315.0 315.0 - 337.5 337.5 - 360.0 Variabili Calme Totale v<0.5 0.5>v<3 3>v<5 5>v<10 v>10 tot vmed 1,7 1,19 0,62 0,92 1,35 1,61 2,56 6,12 2,49 1,24 0,4 0,51 4,11 4,28 2,97 1,93 0 0,01 34,01 3,01 2,76 1,71 2 2,43 3,52 5,21 8,5 5,88 2,95 1,52 1,1 3,31 5,48 6,6 3,31 0 0 59,28 0,31 0,55 0,5 0,11 0,05 0,14 0,49 0,63 0,51 0,25 0,72 0,23 0,21 0,58 0,34 0,18 0 0 5,8 0,05 0,21 0,03 0 0 0 0,13 0,18 0,07 0,02 0,05 0,01 0,01 0,03 0,06 0,07 0 0 0,91 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5,07 4,7 2,87 3,04 3,82 5,26 8,38 15,43 8,95 4,46 2,68 1,85 7,64 10,38 9,97 5,49 0 0,01 100 1,2 1,64 1,6 1,14 0,94 1,02 1,16 0,97 1,21 1,24 2,14 1,43 0,77 1,05 1,04 1,11 0 0 0 Per quanto riguarda l’intensità del vento, i dati sono suddivisi in cinque classi di intensità, i cui limiti sono stati selezionati tenendo conto della distribuzione di variabilità dei valori su tutto il territorio regionale: 14 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Classe I: inferiore a 0,5 m/s definita come “calma di vento” Classe II: maggiore o uguale a 0,5 m/s e minore di 3 m/s Classe III: maggiore o uguale a 3 m/s e minore di 5 m/s Classe IV: maggiore o uguale a 5 m/s e minore di 10 m/s Classe V: maggiore o uguale a 10 m/s Dai valori si evidenzia che l’intensità del vento, nell’anno 2014 per circa il 59.3% copre l’intervallo da 0,5 m/s a 3 m/s. 15 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Stabilità atmosferica Un ulteriore fattore estremamente importante nell’ambito della valutazione dei fenomeni di diffusione è costituito dalla stabilità atmosferica, in base all’analisi della quale è possibile valutare il livello di turbolenza negli strati bassi dell’atmosfera. La stabilità atmosferica è legata, fondamentalmente, ad una condizione di equilibrio di una massa d’aria che tende naturalmente ad opporsi ad ogni modificazione. Tale stabilità ostacola generalmente i moti verticali delle particelle di aria e quindi si può ritenere ostacoli i fenomeni di rimescolamento e di dispersione favorendo in tal modo l’accumulo delle sostanze inquinanti. Per questo motivo risulta di primaria importanza la conoscenza della stabilità atmosferica, nonché del regime di turbolenza, per lo studio della diffusione e del trasporto degli inquinanti in sospensione. Infatti mentre la turbolenza atmosferica accelera i processi di diluizione in aria la stabilità può, in particolari condizioni portare ad un ristagno degli inquinanti i atmosfera. Generalmente, come sopra riportato, le condizioni atmosferiche vengono suddivise in sette classi (Pasquill-Gifford) di stabilità con un criterio che dipende essenzialmente dal profilo verticale della temperatura la quale, è una delle principali cause del rimescolamento e della variazione di velocità del vento al variare della quota, con conseguente turbolenza orizzontale. Tale classificazione viene generalmente utilizzata per indicare il tipo di stabilità nello strato atmosferico immediatamente a contatto con la superficie terrestre e, quindi, per la valutazione della dispersione verticale delle varie sostanze presenti nell’aria. La suddivisione proposta da Pasquill si basa essenzialmente sul gradiente termico verticale e propone le seguenti classi di stabilità: A = forte instabilità; B = moderata instabilità; C = debole instabilità; D = neutralità o adiabaticità; E = debole stabilità; F = moderata stabilità; G = forte stabilità. Al fine di effettuare un’analisi il più possibile completa del sito in esame sia dal punto di vista meteoclimatico che dal punto di vista diffusivo, si ritiene pertanto importante effettuare una analisi della stabilità atmosferica del sito in oggetto sulla base dei dati elaborati dal preprocessore CALMET. Si riporta di seguito la distribuzione della frequenza annuale delle classi di stabilità normalizzate a mille tratte dai dati a disposizione. 16 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Classe di stabilità A B C D E F+G TOT n.accadimento 411 1212 1618 1960 245 3314 8760 Frequenze ‰ 47 138 185 224 28 378 1000,0 Di seguito viene riportato l’istogramma delle frequenze annuali delle classi di stabilità Sulla base di tali dati è possibile osservare come la classe di stabilità F+G (moderata-forte stabilità) risulti essere la più frequente (378‰ dei casi) seguita dalla D (neutra, 224 ‰ dei casi) e dalla C (debole instabilità, 185 ‰ dei casi). 17 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 5.2 Il territorio interessato Il particolato emesso dalle sorgenti considerate si disperdono nell’atmosfera, pertanto la singola sorgente d’immissione richiede una analisi modellistica per valutare le modalità, anche in un ambito locale, di dispersione e propagazione delle concentrazioni delle sostanze rilasciate. Il territorio interessato dalla ricaduta delle sostanze emesse dalle sorgenti in oggetto varia in funzione delle caratteristiche meteorologiche insistenti sul territorio stesso e dall’orografia. Per la schematizzazione del territorio è stata considerata una griglia cartesiana di 1200 x1200 metri, costituita di 6x6 maglie di 200 m ognuna, che ha come origine il punto di coordinate UTM32 (746320; 4858612) e consente quindi di calcolare un valore di concentrazione al suolo su 36 punti distanti tra loro 200 metri. L’orografia dell’area è una informazione contenuta all’interno del file processato da CALMET. Figura 5.2 Dominio di calcolo considerato 18 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 5.3 I ricettori In questo studio sono stati considerati i ricettori R1-R8 più prossimi ed esposti all’area di cava che, per la distanza di ubicazione, possono essere interessati agli impatti prodotti dalle attività di cava. Di seguito sono riportati i ricettori con le informazioni relative a: distanza dall’area in esame; quote del terreno; eventuali ostacoli tra loro e l’area estrattiva. Ricettore Distanza dall’ambito estrattivo Quota terreno Descrizione R1 (X) 749701 (Y) 4861727 80 m 583m L’edificio è lungo la strada comunale LastretoRocchetta, è ubicato a nord dell’area di cava e inserito e schermato da un’area con rigogliosa vegetazione R2 – Camposoldo (X) 748878 (Y) 4861533 697 m 520m L’edificio è ubicato ad ovest dell’area di cava lungo la strada comunale Lastreto- Rocchetta. R3 (X) 748878 (Y) 4861435 R4 – Cà di Fabbri (X) 750007 (Y) 4861857 R5 - Taverna (X) 750118 (Y) 4861740 R6 (X) 750246 (Y) 4862023 R7 - C. Poggio 694 m 495m L’edificio è ubicato ad ovest dell’area di cava lungo la strada comunale Lastreto- Rocchetta. 405m 624m L’edificio è lungo la strada comunale LastretoRocchetta, è ubicato a nord est dell’area di cava e inserito e schermato da un’area con rigogliosa vegetazione 428m 609 L’edificio è ubicato ad est dell’area di cava 676m 671 L’edificio è ubicato a nord est dell’area di cava lungo la strada comunale Lastreto- Rocchetta.ed inserito e schermato da un’area con rigogliosa vegetazione 789m 485 L’edificio è ubicato a sud ovest dell’area di cava ed inserito e schermato da un’area con rigogliosa vegetazione 450m 537m L’edificio è ubicato ad ovest dell’area di cava lungo la strada comunale Lastreto- Rocchetta. (X) 748967 (Y) 4860944 R8 Lastreto (X) 749140 (Y) 4861468 Per una corretta e completa visione dell’area di studio, si riporta una panoramica dell’area con l’ubicazione dei ricettori. . 19 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Figura 5.3 Ubicazione ricettori nell’area 20 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 5.4 Caratterizzazione delle sorgenti Per calcolare la concentrazione degli inquinanti nell’ambiente, è necessario conoscere la quantità rilasciata dalla sorgente ed è necessario caratterizzare la sorgente da un punto di vista tipologico e dimensionale. Le sorgenti emissive sono state rappresentate con sorgenti areali (scavo, movimentazione mezzi, piste bianche) e volumetriche (cumuli in erosione nel’area di stoccaggio). Alle sorgenti areali è stato attribuito uno scheduling temporale emissivo associato alle ore di lavoro, mentre alle sorgenti volumetriche è stata assegnata una emissione costante giornaliera. Percorsi non asfaltati Area movimentazione mezzi e 870mq Movimentazione terra Volumi di erosione cumulo in stoccaggio 13497 mc 6204 mq Coord. 749259, 4861660 749652, 4861688 749719, 4861704 749698,4861847 749708, 48617018 749737, 4861860 749258, 4861662 749716, 4861699 749600, 4861507 La Fig.5.4 rappresenta le sorgenti ubicate nell’area in oggetto così come schematizzate a fini modellistici, relativamente agli scenari considerati. Si descriveranno di seguito le caratteristiche emissive delle sorgenti analizzate. SUPERFICIE PERCORSO NON ASFALTATO AREA MOVIMENTAZIONE TERRA EROSIONE CUMULI E MACCHINA OPERATRICE Figura 5.4 Sorgenti emissive considerate nella simulazione modellistica 21 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA In merito alla movimentazione terra, gli inquinanti presi in considerazione sono le PTS e PM10 sollevate e disperse in atmosfera dalle operazioni di asportazione e di movimentazione. Il calcolo del fattore di emissione complessivo è stato effettuato prendendo in esame il volume di materiale vegetale complessivo previsto e il relativo tempo di realizzazione. Sulla base dei dati di progetto è stata effettuata una stima dell’emissione di PTS e PM10 dalle attività di asportazione e ritombamento, secondo l’ipotesi che i lavori di coltivazione siano effettuati per circa 26 giornate lavorative all’anno e 9 ore al giorno. I dati di progetto: - 13497 m3 da movimentare; - tempo complessivo previsto: 26 gg; Ciò implica una movimentazione media giornaliera pari a 2812 m3/giorno. Assumendo un peso dell’unità di volume di terreno pari a 1,5 tonnellate al metro cubo, e considerando per tali tipi di attività un fattore di emissione relativo alle PTS e PM10 prodotte e disperse in atmosfera (dato reperito in bibliografia da studi di settore dall’EPA (cap. 13.2.4 del volume AP-42 dell’U.S. EPA) pari rispettivamente a 0,00008 kg/tonnellata e 0,00004 kg/tonnellata di terra movimentata, si può calcolare quanto segue: Volume totale movimentato 13497 Durata totale attività di movimentazione annua 26 giorni Ore/giorno di lavoro 9 ton/giorno movimentate 778.7 ton/ora movimentate 86.5 PTS emesse (dato medio giornaliero) 0.0007 g/sec PM10 (dato medio giornaliero) 0.0004 g/sec Il flusso di massa calcolato su base giornaliera è stato utilizzato per le simulazioni short term ed è da considerarsi rappresentativo per i giorni effettivi di lavorazione. Occorre sottolineare, altresì, che il valore limite di legge, nonché la soglia del livello di allarme, è espresso secondo normativa attraverso una concentrazione mediata sulle 24 ore. Il dato ricavato permette così, a seguito delle simulazioni effettuate, un confronto diretto con i limiti di legge. Per quanto riguarda le attività di funzionamento mezzi operatori nell’area è stato considerato l’utilizzo di una pala cingolata e di un escavatore; considerando un consumo di gasolio pari a 240 litri/giorno e cioè 30 litri/ora da cui: 22 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Apripista 2 ore giornaliere di lavoro 9 durata dell’attività 320 giorni litri/ora totali consumati 26.6 litri totali consumati per l’intera durata dell’attività 153600 Per tutti i mezzi sono stati considerati i fattori di emissione per singolo inquinante espressi in g/kg di carburante consumato, calcolati mediante modello COPERT II e tratti dall’inventario delle emissioni CORINAIR (pubblicazione “I fattori di emissione medi per il parco circolante in Italia” , S. Saija, M. Contaldi, R. De Lauretis, M. Ilacqua, R. Liburdi, Serie Stato dell’ambiente n.12/2000). La categoria di veicoli considerata è quella dei veicoli commerciali pesanti immatricolati dal 1997 (Euro III- 2000 standands) diesel 3,5 – 7,5 t Inquinante Fattore di emissione per veicolo g/kg di gasolio PM 1,71 Una volta calcolati i grammi totali emessi in base al numero di veicoli in funzione, ai consumo totali di carburante complessivi e ai giorni effettivi di lavoro, è stato calcolato il fattore di emissione medio orario pari a 21027 μg/sec. In merito alle emissioni dovute al transito di un veicolo su una strada non pavimentata, la formula descritta nel EPA, capitolo 13.2.2 del volume AP-42 fornisce una stima in g/km della quantità di polveri emesse, in termini di PTS e PM10. Il calcolo del fattore di emissione complessivo è stato effettuato prendendo in esame la lunghezza del tratto e il numero di transiti effettuati e sul quantitativo di silt (25% dato EPA) sulla superficie, peso del veicolo (21ton), umidità del materiale (50% piste umide) e velocità di transito (<24Km/h). Sulla base dei dati di progetto è stata effettuata una stima dell’emissione di PTS e PM10 secondo le seguenti ipotesi: 0,435 Km lunghezza del tratto percorso n.36 transiti percorsi in 1 giorno; 15.7 Km/giorno 23 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Considerando per tali tipi di attività un fattore di emissione relativo alle polveri totali sospese PTS e PM10 prodotte e disperse in atmosfera pari rispettivamente a 280,1 g/Km 792,8 g/Km, si può calcolare quanto segue: PTS emesse (dato medio giornaliero) 0.051 g/sec PM10 emesse (dato medio giornaliero) 0.144 g/sec Il flusso di massa calcolato su base giornaliera è stato utilizzato per le simulazioni short term ed è da considerarsi rappresentativo per i giorni effettivi di lavorazione. Occorre sottolineare, altresì, che il valore limite di legge, nonché la soglia del livello di allarme, è espresso secondo normativa attraverso una concentrazione mediata sulle 24 ore. Il dato ricavato permette così, a seguito delle simulazioni effettuate, un confronto diretto con i limiti di legge. Per quanto riguarda il cumulo temporaneo di stoccaggio di materiale ubicato nelle aree di stoccaggio, è stata stimata l’erosione eolica considerando l’azione diretta del vento. Infatti tale cumulo di materiale va considerato come sorgente emissiva inquinante disperdendo in atmosfera, in seguito all’erosione, PTS e PM10 . Il volume totale dato dal terreno vegetale ammonta a 13497 mc (considerando la superficie di stoccaggio con un cumulo alto 5m), assumendo un peso dell’unità di volume di terreno pari a 1,8 tonnellate al metro cubo e considerando che l’erosione eolica possa essere stimata attraverso un fattore di emissione relativo alle polveri totali sospese e PM10 prodotte e disperse in atmosfera (dato reperito in bibliografia da studi eseguiti dall’EPA) pari rispettivamente a 0,055 kg/tonnellata e 0,027 kg/tonnellata di terra accumulata, si ottengono: volume PTS emesse (dato medio giornaliero) 0.04 g/sec PM10 emesse (dato medio giornaliero) 0.02 g/sec Tale dato risulta rappresentativo per le simulazioni sul breve periodo (dato giornaliero), dato che l’attività di erosione avviene indistintamente nell’arco dell’intera giornata e per tutto il periodo dell’anno. 24 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 5.5 Analisi dei risultati Il modello permette il calcolo della distribuzione spaziale sul territorio delle concentrazioni al suolo dell’inquinante scelto nel periodo di riferimento. In questo studio è stata usata una sequenza di dati orari annuale (8760 record meteorologici medi orari) in modo tale di poter effettuare un confronto diretto tra i risultati del calcolo ed i valori limite di legge di qualità dell’aria (valori medi orari, annuali, giornalieri, sulle 8 ore, percentili) attraverso l’impiego del post processore di calcolo (RunAnalyzer). Le informazione meteo climatiche dell’area di studio sono state calcolate dal modello meteorologico CALMET e sono relative all’anno 2014. Le concentrazioni ai ricettori riportate nella tabella rappresentano, per ciascun parametro, le concentrazioni totali date dalle sorgenti areali associate alle fasi di coltivazione considerate espresse come valore medio orario giornaliero e medio annuale e 95° medie giornalieri annuali. Di seguito vengono riportati i risultati delle simulazioni effettuate PTS g/mc Ricettore PM10 g/mc Media giornaliere annuali 95° medie giornaliere annuali Media oraria giornaliera Media annuale R01 2,21 1,04 6,78 0,75 R02 0,88 0,39 3,83 0,36 R03 1,19 0,65 5,87 0,55 R04 1,10 0,35 4,10 0,28 R05 0,86 0,26 2,93 0,28 R06 0,64 0,13 2,69 0,11 R07 0,98 0,50 5,34 0,55 R08 2,11 0,78 8,12 0,58 Dall’analisi delle concentrazioni medie orarie giornaliere calcolate ai ricettori non emergono particolari criticità rispetto ai limiti vigenti per nessuno degli inquinanti considerati per lo scenario rappresentativo delle condizioni più sfavorevoli. Nel confronto, comunque tra i valori giornalieri ottenuti e i limiti di legge, il valore di concentrazione raggiunto dalle PTS risulta essere più elevato quello calcolato in prossimità 25 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA del ricettore R1 (2.21 g/m3) e di R8 (2.11 g/m3), sebbene contenuto al di sotto del valore di attenzione (fissato a 150 g/m3). Per il PM10 è stato calcolato il valore di concentrazione in prossimità del ricettore R1 (6.78 g/m3) e di R8 (8.12 g/m3) al di sotto del valore limite fissato a 50 g/m3 come media giornaliera. Di seguito (Figg. 5.5 -5.6) vengono riportate le mappe della distribuzione delle concentrazioni medie orarie giornaliere per i parametri analizzati. 26 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Figura 5.5 Mappa della distribuzione delle concentrazioni medie orarie giornaliere di PTS (g/mc) 27 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA Figura 5.6 Mappa della distribuzione delle concentrazioni medie orarie giornaliere di PM10 (g/mc) 28 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA 6. CONCLUSIONI L’analisi effettuata ha riguardato il comportamento di dispersione degli inquinanti in condizioni meteorologiche annuali e questo ha permesso di effettuare un confronto tra i valori medi orari e giornalieri ottenuti e i limiti di legge. In generale, le considerazioni effettuate negli scenari considerati nella presente valutazione sono cautelative e tendono a considerare il caso peggiore in termini di contemporaneità e numero di mezzi utilizzati e vicinanza delle aree di scavo e movimentazione terra ai ricettori più prossimi. Dal confronto tra le concentrazioni calcolate ai ricettori con il modello diffusivo e i valori limite di riferimento per ciascun parametro analizzato si evidenzia il rispetto dei limiti e pertanto non vengono a sussistere presupposti che lascino intendere, un significativo peggioramento della qualità dell’aria nell’area ed in prossimità dei ricettori maggiormente esposti, anche in considerazione della durata temporale delle attività. 6.1 Misure di mitigazione e monitoraggio Sulla base dei dati di emissione dichiarati da progetto o assunti e delle ipotesi effettuate, non si registrano situazioni particolari e superamenti dei limiti di attenzione; in tal modo, non vengono a sussistere gli estremi per la disposizione di interventi di mitigazione atti a ridurre gli effetti sui ricettori considerati. Si consiglia, comunque, di umidificare la viabilità interna per mitigare l’emissione di polveri legate al passaggio degli autocarri sul fondo stradale non asfaltato. Il sollevamento di particelle viene limitato adottando una velocità di transito bassa, situazione che si verifica nei percorsi interni alla cava. La frequenza della bagnatura dipenderà dalle condizioni meteorologiche, nei giorni di pioggia le condizioni naturali sono tali da mitigare tale aspetto, e più in generale dalle condizioni di umidità del terreno. In particolare, inoltre, le operazioni di bagnatura dovranno interessare quelle aree sottoposte all’azione erosiva del vento che sono interessate dalle lavorazioni con cadenza quotidiana. Dopo pochi giorni di non rimaneggiamento sul terreno si formano incrostazioni rimuovibili naturalmente in condizioni meteorologiche scarsamente probabili. L’impatto derivante da tale aspetto, nel rispetto della prescrizione sopra citata, può considerarsi non rilevante. 29