I.GPS.27luglio - Parrocchia Bibione

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I.GPS.27luglio - Parrocchia Bibione
GPS!
Cammina, cammina...
I moderni mezzi tecnologici permettono molte cose. Io sto utilizzando il GPS del
telefono per sviluppare la mappa della parrocchia: ogni comunità che visito e in cui
celebro, ogni cappella dove passo, finiscono lì. Lo strumento è utile e dà l'idea di
come l'attività evolve. Vi allego l'aggiornamento ad oggi: ogni stellina è una comunità
o un luogo di interesse. Sono evidenziate le parrocchie confinanti di Alua e Cavà.
Tutto il resto sono stelline/centri della parrocchia. E ne mancano ancora molti!
Questa settimana sono andato a Vocoro, l'antica sede della prima missione. IL
viaggio fino a Lurio adesso è molto facilitato dalla strada manutenuta: 45 km che si
possono correre con molta facilità. La località si colloca su una lingua rialzata tra la
pianura e una laguna che la separa dal mare. Da questa posizione si possono vedere
sia il letto del Rio Lurio che va a sfociare in mare, che il mare stesso. Comincio a
riconoscere anche alcune piccole montagne che permettono di individuare da
lontano la posizione di Chipene. Come tutte le località del litorale, la popolazione è
tutta musulmana. La piccola comunità cattolica di Lurio è costituita da un piccolo
gruppo di persone che lavorano al Posto Amministrativo. Stanno costruendo la loro
nuova cappella e ci portano a vederla.
Da Lurio per Vocoro la strada cambia: poco più di 15 km ancora, stavolta di guida più
impegnativa, passando per alcuni villaggi popolati a lato del Rio Lurio. Anche questa
comunità è molto piccola e veramente lontana da tutti. Arrivarci è impegnativo, ma
meritano il sostegno del parroco! Ci aspettano, come al solito. Io tiro fuori la
macchina fotografica e comincio a fotografare le persone, la cappella e quant'altro
mi colpisce. La terra è molto fertile e pare non manchi nulla di essenziale per vivere
dignitosamente. Dopo abbondanti chiacchiere decidiamo di cominciare la
celebrazione, ovviamente introdotta dalle confessioni. La cappella è semplice ma
decorosa e tranquilla, tanto che una gallina ha trovato adeguato il posto per lasciare
qualche uovo sotto l'altare. Tutto naturale...
Suor Pina si mette pure lei a incontrare le persone, sempre alla ricerca di ragazzine
potenzialmente in grado di entrare nel Lar di Chipene il prossimo anno. A Vocoro c'è
la scuola, fino alla quinta classe. Ma non è che i ragazzi la frequentino molto (come
dappertutto nel mato) e ancora peggio le bambine, che subito dopo la pubertà
passano i riti di iniziazione e già cominciano a pensare ai figli e alla famiglia. Per
questo il Lar è una buona opportunità sia per uscire dal villaggio sperduto, sia per
imparare qualcosa di più con la supervisione della suora. Di fatto la situazione
potrebbe essere sconfortante: le scuole ci sono, ma di fatto i ragazzi non imparano
nulla, soprattutto in queste scuoline disperse.
Le cose sono andate un po' per le lunghe, ma non possiamo rinunciare ad una veloce
visita al sito della vecchia missione: si torna indietro fino al centro del villaggio e poi
a piedi ci accompagnano, prima alla tomba del Fratel Nunes (qui hanno fatto pulizia e
possiamo dire una preghiera attorno alla tomba), poi ai pochi ruderi rimasti. Rimane
in piedi il portale di ingresso e un pezzo del muro di cinta. Poi solo rovine: la vecchia
scuola, qualche costruzione, ci dicono un pezzo di muro della chiesa... Dicono che
ancora c'è una grande cisterna che contiene acqua. Ma la foresta mostra tutta la sua
forza!
Il posto è leggermente rialzato e si vede in lontananza il punto bianco della casa
dell'Amministratore di Lurio. Torniamo all'auto, attorniati dalla nuvola di bimbi e
ragazzini che ci hanno seguito curiosissimi. E via rapidi, perché ormai il giorno sta
per finire.
Ultima sosta a Lurio. Scendiamo lungo la strada che arriva al Rio. Poco a lato
visitiamo le rovine dell'antica costruzione in cui venivano rinchiusi gli schiavi prima di
essere caricati sulle navi per Cabo Verde e poi l'America.
Poi arriviamo sulla riva del Rio. Questa volta c'è alta marea e l'acqua del mare riempie
la foce del fiume. Un tizio arriva con la moto e aspetta che cali la marea per
raggiungere Cabo Delgado, l'altra riva, con il pesce che ha acquistato. Scambiamo
qualche parola, ma soprattutto possiamo gustare il sole che cala in questo luogo
bellissimo. Le fotografie dicono meglio delle parole! Così potete ammirare anche un
paio di meravigliosi baobab: si capisce perché ispirano molte fantasie con le loro
forme solenni e bizzarre al tempo stesso!
Ormai arriveremo a notte fatta, quindi si parte decisi. A Pavala scende Antonio
(l'animatore della Zona Pavala, ma per lui ho in serbo un racconto a parte) che dice
di andare a casa a piedi: sono 8/9 km, col buio... E alla fine arriviamo a Chipene verso
le 18 (che qui significa buio pesto, salvo in giorni come questo, quando la luna sale
verso il plenilunio e illumina quasi a giorno la prima parte della notte), un po' stanchi
ma molto soddisfatti della giornata.